Idee di trading
WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.10.2025Azionario in guardingo ottimismo, in attesa del taglio, certo dei tassi FED.
Molta attesa anche per i dettagli e la firma dell’accordo USA-Cina.
Borse asiatiche ancora in recupero: Tokio e Seoul a nuovi massimi storici.
Oro giù -11% dai massimi: analisti divisi, per molti già «cova» il rimbalzo.
I mercati azionari globali hanno chiuso la giornata di lunedì 28 ottobre con un nuovo slancio rialzista, alimentato dalla maggiore propensione al rischio e dalle attese per la decisione sui tassi della Federal Reserve, in calendario per mercoledì 29 ottobre. Gli operatori scommettono su un taglio di 25 punti base, mentre giovedì sarà la volta della Bce, da cui ci si attende un atteggiamento invariato.
L’ottimismo è stato rafforzato anche dal clima più disteso tra Washington e Pechino, alla vigilia del viaggio asiatico di Donald Trump, iniziato oggi con la tappa di Tokyo per incontrare l’imperatore e il neo premier Sanae Takaichi, prima del summit di giovedì in Corea del Sud con Xi Jinping.
Le Borse europee hanno consolidato i record della scorsa settimana, sostenute dal sentiment positivo globale. Cac 40 (Parigi) +0,16%, Dax 30 (Francoforte) +0,31%, Ftse 100 (Londra) +0,06%, Ftse Mib (Milano) in evidenza con +0,5%, miglior piazza del continente.
Sul fronte macro, la fiducia dei consumatori tedeschi — misurata dall’indice GfK — è scesa a -24,1 punti (da -22,5 di ottobre), mentre l’indice Ifo sul clima aziendale è migliorato a 88,4 punti (da 87,7), segnalando un’economia in cerca di equilibrio.
A New York gli indici hanno proseguito la corsa. Il Nasdaq è salito dello 0,8%, lo S&P500 dello 0,2%, entrambi su nuovi massimi storici.Tra i protagonisti, Apple ha toccato una capitalizzazione di 4.000 miliardi di dollari, soglia ora condivisa anche da Microsoft, risalita grazie al rafforzamento della sua partecipazione in OpenAI.
Anche Nvidia si mantiene sopra i 4.000 miliardi, avvicinandosi rapidamente ai 5.000 miliardi, sostenuta dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale.
In Asia la seduta di oggi, mercoledì 29, si è aperta con nuovi record. Giappone: il Nikkei guadagna +2,2%, aggiornando i massimi. Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha invitato Tokyo a rafforzare la lotta all’inflazione, con un occhio all’andamento dello yen.
Cina: mentre Hong Kong resta chiusa, l’indice CSI300 avanza dell’1%, ai top dal 2022. Trump ha anticipato l’intenzione di ridurre i dazi sui prodotti cinesi, legando il tema al contrasto della crisi del fentanyl e ai colloqui sul chip Blackwell di Nvidia.
Corea: l’indice Kospi guadagna +0,7%, nuovo record. SK Hynix vola di +5% dopo un utile trimestrale in crescita del 62% a/a.
Sul fronte delle commodities, il petrolio resta sotto pressione. Il Brent cede l’1,9% a 64,34 Dollari/barile, il WTI perde il 2% a 60,1, penalizzati dai timori di eccesso d’offerta nonostante le sanzioni USA alle compagnie russe.
Un possibile sostegno ai prezzi potrebbe fornirlo il calo delle scorte USA, diminuite di 4,02 milioni di barili nella settimana al 24 ottobre, secondo l’American Petroleum Institute.
Il prezzo dell’oro mostra segnali di stabilizzazione: il metallo giallo risale a 3.960 dollari l’oncia, dopo essere scivolato fino a 3.885 dollari, minimi da inizio ottobre. Dall’inizio del mese ha perso oltre l’11% rispetto al picco record di 4.381 dollari.
Nel terzo trimestre, gli ETF sull’oro fisico hanno registrato una raccolta record, mentre le banche centrali restano defilate: la pressione ribassista è stata generata soprattutto dagli investitori privati e dagli asset manager, più sensibili alle performance di breve periodo.
Un importante segnale distensivo arriva dal mercato agricolo: la cinese COFCO ha acquistato tre carichi di soia USA, per un totale di 180.000 tonnellate in consegna tra dicembre e gennaio dai porti del Pacifico nord-occidentale.
Si tratta dei primi acquisti della nuova stagione, e il mercato li legge come un gesto distensivo prima del vertice Trump–Xi.
I futures sulla soia di Chicago sono balzati ai massimi da 15 mesi, rimbalzando dai minimi quinquennali grazie alle speranze di un accordo commerciale USA–Cina.
Valute e obbligazioni: calma piatta in attesa delle banche centrali. Sul valutario, l’euro scambia a 1,1661 dollari (da 1,1654) e 177,43 yen (da 178,08). Il dollaro/yen arretra a 152,15 (da 153,05).
Sul mercato obbligazionario, poche variazioni: lo spread BTp–Bund resta stabile a 78 punti base.
Il BTp benchmark ottobre 2035 rende 3,4%, in linea con la vigilia; l’OAT francese novembre 2035 è al 3,42%.
Negli Stati Uniti, il Treasury decennale tratta al 3,98%, mentre il BTp decennale si attesta al 3,39%, con lo spread BTp/OAT in vantaggio di 2 punti base.
Bitcoin oscilla intorno a 113.600 dollari, dopo un calo dell’1,4% martedì. Da metà agosto il prezzo si muove attorno alla media mobile a 100 giorni, segnalando un raffreddamento del sentiment.
Secondo Glassnode, il recente rimbalzo è coinciso con il ritorno in positivo dei flussi netti negli ETF spot USA.
I dati di SoSoValue mostrano quattro giorni consecutivi di afflussi, sebbene ancora inferiori ai livelli osservati nei rally di inizio anno.
In sintesi, i mercati globali si muovono con prudente ottimismo: la Fed si prepara al possibile taglio dei tassi, la Bce resta attendista, e sullo sfondo si rafforza la prospettiva di un nuovo equilibrio tra Stati Uniti e Cina, che alimenta la corsa dei listini e sostiene i record storici su azioni e tecnologia.
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EUR/USD: Target Raggiunto a 1.1665 – Strategia Vincente Il cambio Euro/Dollaro conferma la rottura rialzista con profitto di 590 $
Dopo aver aperto la posizione long dal livello 1.1606, il target fissato a 1.1665 è stato pienamente raggiunto, portando a casa un profitto di +59 pip (pari a 590$ su un lotto standard).
Il trend, come anticipato nell’analisi precedente, ha confermato il cambio di direzione dopo la rottura della trendline ribassista, spingendo i prezzi verso la fascia di resistenza chiave.
Attualmente, il cambio EUR/USD si trova in una fase di consolidamento sopra 1.1640, livello che potrebbe fungere da nuovo supporto dinamico. Un eventuale superamento di 1.1670/1.1690 aprirebbe spazio verso nuovi massimi settimanali.
🔹 Scenario tecnico attuale:
* Supporto chiave: 1.1640 – 1.1606
* Resistenza: 1.1665 – 1.1690
* Trend di breve: rialzista
* Prossimo obiettivo potenziale: 1.1730
Il risultato ottenuto non è solo una conferma operativa ma anche un segnale di crescita per il progetto editoriale. Ogni operazione documentata rappresenta un passo concreto nel percorso di trasparenza e strategia condivisa.
#EURUSD #ForexTrading #AnalisiTecnica #EuroDollar
Settimana fondamentale per Euro-DollaroCome anticipa il titolo, la prossima settimana sarà cruciale per l’Euro-Dollaro, con diversi eventi market driver destinati ad aumentare la volatilità del cambio.
Al di là dei dati macro in calendario, l’attenzione sarà tutta concentrata su due appuntamenti chiave: mercoledì la Federal Reserve, con la decisione sui tassi e la consueta conferenza di Powell, e giovedì la BCE, che seguirà con le proprie comunicazioni.
Come ci arriviamo?
Sul fronte europeo non si attendono sorprese: il mercato prezza una BCE ferma, almeno per ora. Diversa invece la situazione negli Stati Uniti, dove gli operatori stanno scontando un taglio dei tassi di 25 punti base.
Sul fronte tecnico, la settimana si è aperta con una fase di debolezza per l’Euro-Dollaro, sceso fino all’area di 1,158, dove i prezzi hanno trovato un primo supporto, innescando poi un timido rimbalzo nella seconda parte della settimana. Il cambio ha così chiuso intorno a 1,1625, in leggero recupero ma ancora all’interno di una struttura laterale di breve periodo.
Difficile impostare una view direzionale netta in vista dei meeting Fed e BCE: da mercoledì in poi la volatilità sarà probabilmente dominata dalle reazioni macro, quindi meglio concentrarsi su alcuni livelli chiave da monitorare piuttosto che su previsioni rigide:
- Al ribasso i supporti principali restano in area 1,160/1,158, con un livello più strutturale a 1,154.
-Al rialzo invece prima resistenza in area 1,171, successiva invece a 1,174.
Il mio consiglio è arrivare alla serata di Mercoledì flat, per poi eventualmente prendere posizione dopo le conferenze delle due banche centrali.
EURUSD: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
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EURUSD, perché l'euro (per ora) ha smesso di salire Dopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Tanto per ricordare dove ci troviamo al cospetto del dollaro, diamo un'occhiata da una visuale più ampia
Questo è un timer frame trimestrale dove possiamo apprezzare il motivo per cui, almeno in parte, l'euro abbia deciso di fare un cooling break, visto che la pausa è iniziata quando eravamo in infradito
Con la chiusura trimestrale di giugno abbiamo un pattern di inversione, ancora non validato, presto all'apice di un trend definito e al cospetto di una resistenza dinamica importante. In teoria ci sono tutti gli ingredienti che l'analisi tecnica reclama per considerare attendibile un ragionamento contrarian come quello che ronza da un po’ nella testa di molti.
Certo che comunque il ragionamento resterebbe comunque incompleto perché mancante di importanti considerazioni macroeconomiche e geopolitiche che pure andrebbero tirate in ballo ma che noi, facendo affidamento su uno dei cardini irrinunciabili dell'analisi tecnica che vuole che i prezzi scontrino già tutte le informazioni disponibili, ce ne infischiamo
Sul più familiare time frame mensile il contesto non cambia ma cambia solo il pattern di inversione che, oltre a cambiare nome in shooting star, adesso risulta già validato in ottica short.
Dunque, pur in un contesto rialzista di medio periodo, diciamo che viviamo provvisoriamente in un habitat piuttosto ribassista sotto l'effetto di inerzia della shooting star da poco validata e dalla minaccia che, un pochino più giù, possa diventare operativo anche il pattern ribassista visto sul trimestrale.
Comunque, tirandoci giù da considerazioni un po troppo impegnative visto che siamo pur sempre alle otto di mattina di un venerdì e probabilmente preferiamo impegnare la nostra CPU piuttosto magari sul menù alimentare del fine settimana, ci limitiamo ad osservare come i prezzi intanto durano stato fermato da un bancale supporto statico in area 1,16
Anche qui, grafico settimanale, troviamo un pattern di inversione di shooting star a segnare l'inversione, momentanea quantomeno, del cambio.
Sul giornaliero, curiosamente ancora una volta sotto il regime di una shooting star, i prezzi stanno probabilmente confezionato il rimbalzo sul supporto con un pattern di sostanziale doppio minimo
Tutto ciò per dire che provavo i prezzi potrebbero continuare a salire per confezionare un fisiologico pullback alla fine del quale tirate le somme, nelle prossime settimane, per capire se il cambio avesse intenzione di abbandonare il canale parallelo di lunghissimo periodo (o quantomeno provare a farlo) segnando nuovi massimi relativi oppure tornare a scendere magari valutando l’hanging man del trimestrale.
Nel frattempo consoliamoci con un possibile long sul 4 ore
Wall Street cauta, petrolio e yen in rialzoTUTTO RIMANE APERTO
La seduta di ieri a Wall Street ha registrato guadagni contenuti per i principali indici, in un contesto segnato da una nuova ondata di utili societari. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,31%, l’S&P 500 dello 0,58% e il Nasdaq dello 0,89%.
Tra i singoli titoli, Tesla ha recuperato dopo un avvio incerto, chiudendo a +2,28%. I risultati trimestrali hanno deluso le aspettative, con profitti in calo di oltre un quarto, nonostante le consegne record di veicoli. IBM ha perso lo 0,87%, penalizzata da risultati poco convincenti, mentre T-Mobile ha ceduto il 2,2% a causa di performance inferiori alle attese. Union Pacific ha chiuso in calo dello 0,6% per via di un fatturato deludente, e Blackstone ha perso l’1,2%, nonostante abbia segnalato un aumento degli utili distribuibili.
In controtendenza, Honeywell ha guadagnato oltre il 5% grazie a vendite superiori alle stime. Intel, in lieve calo dello 0,6%, pubblicherà i risultati dopo la chiusura odierna.
Nel frattempo, si segnala la ripresa dei prezzi del greggio, innescata dalla decisione del presidente Trump di imporre sanzioni ai principali produttori petroliferi russi, Rosneft e Lukoil. Restano aperte le questioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, così come il mancato accordo sul bilancio federale e il rischio di shutdown.
VALUTE
I mercati valutari restano da settimane bloccati in un trading range, in assenza di fattori scatenanti che possano aumentare la volatilità. Le tensioni globali, i dazi, lo stallo sul bilancio USA e i rapporti con la Russia continuano a pesare sull’andamento dei cambi.
La decisione della Fed attesa per la prossima settimana potrebbe generare un aumento della volatilità nel breve termine. L’EUR/USD si mantiene nel range compreso tra 1,1660 e 1,1730, mentre il Cable oscilla tra 1,3250 e 1,3380. L’USD/JPY è l’unico a mostrare forza, salendo a 152,90, sostenuto dal piano fiscale della nuova politica economica del primo ministro giapponese Takaichi.
Sugli altri fronti, poche novità. Le valute oceaniche restano deboli, in attesa che la ripresa economica in Cina — principale partner commerciale di Australia e Nuova Zelanda — si consolidi.
GIAPPONE, SALE L’INFLAZIONE
A settembre 2025, l’inflazione annuale in Giappone è salita al 2,9%, rispetto al 2,7% registrato ad agosto. L’aumento è stato trainato dal primo rialzo dei prezzi dell’elettricità in tre mesi e dalla ripresa dei costi del gas, dopo la scadenza delle misure governative temporanee varate per compensare il caldo estivo.
La crescita dei prezzi ha interessato la maggior parte delle categorie. I prodotti alimentari hanno registrato un aumento del 6,7% su base annua, in rallentamento rispetto al +7,2% di agosto, segnando il rialzo più debole degli ultimi quattro mesi. L’inflazione core si è attestata al 2,9%, in linea con le attese e in aumento rispetto al precedente 2,7%.
PETROLIO
I prezzi del petrolio sono aumentati del 5% giovedì, dopo che l’amministrazione Trump ha imposto nuove sanzioni a Rosneft e Lukoil, citando lo stallo nei colloqui di pace con l’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno inserito le due compagnie nella lista nera, esortando India e Cina a ridurre gli acquisti di greggio russo.
Venerdì, i future sul WTI hanno superato i 61 dollari al barile, toccando il massimo delle ultime due settimane e avviandosi verso il miglior guadagno settimanale da giugno. Rosneft e Lukoil rappresentano quasi metà delle esportazioni russe e sono cruciali per il bilancio del Cremlino. Alcuni rapporti indicano che le compagnie petrolifere statali cinesi hanno interrotto gli acquisti via mare, mentre le raffinerie indiane pianificano tagli drastici alle importazioni.
TURCHIA, SCENDONO I TASSI
La Banca Centrale di Turchia ha tagliato il tasso repo a una settimana di 100 punti base, portandolo al 39,5% nell’ottobre 2025. Sono stati ridotti anche i tassi sui prestiti overnight, al 42,5%, e sui prestiti ordinari, al 38%.
Sebbene la domanda suggerisca pressioni disinflazionistiche, i dati recenti indicano un rallentamento del processo e crescenti rischi legati ai prezzi alimentari. La banca ha ribadito l’impegno a mantenere una politica monetaria restrittiva fino al raggiungimento della stabilità dei prezzi.
Nel comunicato, il Comitato ha dichiarato che adeguerà i tassi con cautela, valutando ogni passaggio in base alle dinamiche dell’inflazione, ed è pronto a inasprire ulteriormente la politica se necessario. Il cambio EUR/TRY resta vicino ai massimi storici, in area 49,20.
Saverio Berlinzani
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EURUSD pronto a rimbalzare al ribasso.L’EURUSD mostra segnali di possibile movimento rialzista a breve termine, con l’obiettivo di spazzare l’ultimo massimo (sweep del last high) prima di invertire la direzione.
Questa dinamica potrebbe portare la coppia a entrare nella zona dell’FVG (Fair Value Gap), che funge da area di interesse istituzionale. Una volta raggiunta questa zona, è probabile che il prezzo trovi una forte resistenza, favorendo un rimbalzo al ribasso.
In sintesi, la struttura suggerisce un potenziale movimento manipolatorio verso l’alto per catturare la liquidità sopra l’ultimo massimo, seguito da una fase correttiva ribassista verso livelli di prezzo inferiori.
EURUSD ritesta per un futuro rimbalzo ribassistaEURUSD ritesta per un futuro rimbalzo ribassista
Il corso dell’EURUSD sta attualmente ritestando una zona chiave di resistenza dopo un léger mouvement di rialzo tecnico. Questa fase di ritesto potrebbe preludere a un nuovo movimento ribassista, soprattutto considerando la pressione discendente presente sul timeframe superiore.
Si nota che il prezzo si trova ancora all’interno di una struttura di mercato dominata dai venditori: la volatilità rimane contenuta e ogni tentativo di recupero viene rapidamente respinto. Se il corso non riuscirà a superare con forza la zona del ritesto, è probabile che torni a scendere per cercare la liquidità situata nei minimi precedenti.
EUR/USD – +87 Pip di ProfittoStrategia confermata: chiuso lo short da 1,1693 a 1,1606 con profitto netto. Aggiornamento sulle mie operazioni e visione sul trend in corso.
Continua la mia serie di aggiornamenti sul percorso operativo EUR/USD, focalizzato su risultati concreti e progressi reali.
Dopo la chiusura del long a 1,1693, ho aperto una nuova posizione short proprio da quel livello, portando a casa +87 pip di profitto con un lotto.
La dinamica di prezzo ha confermato l’impostazione ribassista che avevo anticipato, con il target raggiunto perfettamente su 1,1606.
Un’ulteriore conferma che la gestione dei livelli chiave – unita alla disciplina operativa – fa sempre la differenza.
Sto costruendo un percorso trasparente e misurabile, dove ogni operazione viene documentata per mostrare quanto realmente si può ottenere con un approccio tecnico e consapevole.
📊 Resto in attesa del prossimo segnale operativo, mantenendo un occhio sui livelli di 1,1550 – 1,1537 come possibili nuovi obiettivi in caso di prosecuzione del trend.
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EURUSD cadeIl corso dell’EURUSD continua a muoversi come previsto nell’analisi di ieri 📉
Dopo la forte rejection nella supply zone, il prezzo prosegue la sua discesa, consolidando la tendance ribassista di medio termine.
Attualmente, il corso si trova sotto il livello dei 0,5 di FIBO, mostrando che la pressione dei venditori rimane dominante. È probabile che il prezzo cerchi ancora più liquidità sotto i lows recenti, in corrispondenza del FVG segnalato nel grafico.
Finché il corso rimarrà sotto la zona di resistenza principale, la probabile continuazione è verso il basso, con come obiettivo il recupero delle liquidità lasciate nella discesa precedente.
Euro-Dollaro: scenari possibili per fine 2025La Banca Centrale Europea sembra aver raggiunto la fine del ciclo di riduzione dei tassi. Alla riunione di settembre 2025 ha confermato una pausa dopo otto riduzioni consecutive, dichiarando che l’inflazione è ora “intorno all’obiettivo del 2%”. Christine Lagarde ha sottolineato che la BCE è “in una buona posizione”, opinione confermata dagli economisti: secondo un sondaggio Reuters, la maggioranza ritiene concluso il ciclo di allentamento.
Al contrario, la Fed ha appena riavviato un ciclo di taglio dei tassi sui federal funds statunitensi. Analizziamo quindi i possibili scenari per l’andamento dell’euro-dollaro in base alle politiche della Fed e della BCE nei prossimi mesi.
1) Prospettive euro-dollaro: quattro scenari secondo le politiche monetarie
L’andamento dell’EUR/USD dipenderà strettamente dal differenziale di tasso tra BCE e Fed. I mercati prevedono diverse configurazioni possibili, ciascuna con un impatto diverso sulla parità.
• Scenario 1 – BCE ferma, Fed allenta moderatamente (-75 bps)
Se la BCE mantiene i tassi al 2,25% e la Fed li riduce moderatamente al 3,50%, il differenziale scenderebbe a +1,25 punti. L’euro potrebbe apprezzarsi leggermente verso 1,18–1,19 USD, scenario considerato il più probabile dagli analisti.
• Scenario 2 – Riduzioni limitate da entrambe le parti
Una riduzione BCE a 2,00% combinata con una Fed più prudente al 3,75% lascerebbe un differenziale di +1,75 punti. La coppia EUR/USD rimarrebbe stabile intorno a 1,16–1,17, illustrando un equilibrio fragile tra due politiche leggermente accomodanti.
• Scenario 3 – Fed molto dovish (-150 bps)
Se la BCE resta al 2,25% e la Fed allenta fortemente a 2,75%, il differenziale scenderebbe a +0,50 punti. Questo scenario provocherebbe un forte apprezzamento dell’euro verso 1,20–1,23, poiché il taglio aggressivo dei tassi USA peserebbe sul dollaro.
• Scenario 4 – Sorpresa accomodante della BCE (-50 bps)
Se la BCE sorprendesse con un nuovo taglio a 1,75% mentre la Fed resta a 4,00%, il differenziale salirebbe a +2,25 punti. L’euro subirebbe pressione ribassista, tornando a 1,14–1,15 USD. Scenario considerato improbabile, rifletterebbe una divergenza estrema delle politiche monetarie.
2) Prospettiva tecnica: trend rialzista finché il supporto chiave a $1,1495 regge
Tecnicamente, la zona di 1,1495 USD rappresenta un supporto chiave. Finché questo livello regge, il trend rimane rialzista. Un ritorno a 1,18 USD resta possibile entro fine anno se la Fed conferma un allentamento duraturo.
L’euro-dollaro non ha ancora detto l’ultima parola: il rimbalzo è possibile, ma dipenderà da un delicato equilibrio tra politica monetaria e fiducia economica.
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Wall Street rimbalza, oro e petrolio in focusCOME SEMPRE, WALL STREET RECUPERA
Inutile continuare a parlare di bolla, di imminente crollo dei listini o di un ipotetico armageddon sull’equity. La realtà, per quanto possa sembrare manipolata e in mano a pochi, è un’altra.
Se vogliamo restare sui mercati e sopravvivere a price action talvolta illogiche e irrazionali, dobbiamo seguire i flussi, soprattutto in un momento come questo. Gli sviluppi dell’intelligenza artificiale sono talmente imprevedibili da rendere impossibili previsioni affidabili sull’andamento dei mercati finanziari. Conviene quindi adattarsi, evitando di restare ancorati a posizioni ideologiche.
Venerdì, Wall Street ha chiuso in positivo dopo un avvio stentato. Gli investitori hanno reagito favorevolmente alle dichiarazioni del presidente Trump, che hanno attenuato i timori di un’ulteriore escalation commerciale con la Cina. I titoli delle banche regionali hanno registrato un rimbalzo dopo le forti perdite di giovedì.
L’S&P 500 e il Nasdaq hanno guadagnato entrambi lo 0,5%, mentre il Dow Jones è salito dello 0,52%. Trump ha dichiarato che i dazi del 100% sui prodotti cinesi non sarebbero sostenibili, pur attribuendo a Pechino la responsabilità delle recenti tensioni. Ha inoltre confermato un incontro con Xi Jinping entro fine mese.
I settori dei beni di consumo di base, energia e finanza hanno guidato i guadagni, mentre materiali e servizi di pubblica utilità sono rimasti indietro. Le banche regionali, tra cui Zions Bancorporation (+5,8%), Western Alliance (+3,1%), Truist Financial (+3,9%) e Fifth Third Bancorp (+1,3%), si sono riprese dopo aver segnalato problemi di credito isolati e aver pubblicato utili superiori alle attese.
Nel corso della settimana, l’S&P 500 e il Dow Jones hanno guadagnato l’1,7%, mentre il Nasdaq ha registrato un rialzo del 2,2%.
VALUTE
Anche il dollaro, che sembrava destinato a crollare sotto i colpi del risk off, ha reagito, mantenendo i supporti chiave e rimbalzando di almeno lo 0,50% contro le principali valute, in particolare euro, yen e franco svizzero.
L’EUR/USD è tornato sul supporto chiave a 1,1650, mentre il USD/JPY ha recuperato da 149,40 a 150,60. Il USD/CHF, dopo aver toccato 0,7870, è risalito a 0,7935. Più contenuta la discesa del Cable, che ha tenuto quota 1,3420, grazie a un EUR/GBP in calo sotto 0,8700, fino a 0,8675.
Le valute oceaniche restano deboli, penalizzate dalle tensioni commerciali tra USA e Cina, che, sebbene in fase di allentamento, continuano a influenzare il sentiment.
E ora, cosa aspettarsi sui cambi? La sensazione è che si resti in questi trading range. L’euro rimane una valuta strutturalmente fragile, mentre il dollaro è sceso — o viene fatto scendere — per riequilibrare la bilancia commerciale e favorire l’export.
L’EUR/USD resta il driver principale: se oscilla lateralmente, è ragionevole attendersi lo stesso comportamento da parte delle altre coppie correlate. La correlazione con le borse appare limitata, mentre quella con l’oro rimane valida, almeno per ora.
Il metallo giallo, venerdì, dopo una lunga salita, ha perso quasi 200 dollari, scendendo da 4.378 a 4.186, per poi recuperare fino a 4.250 in serata. Le prese di beneficio hanno certamente contribuito alla correzione.
Nonostante il rimbalzo di venerdì, il dollaro ha chiuso la settimana in calo dello 0,5%, secondo il Dollar Index, appesantito dal prolungato blocco delle attività governative, dalle preoccupazioni sulle banche regionali e dalle crescenti aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed.
Giovedì, il governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato di sostenere un ulteriore taglio dei tassi questo mese, alla luce dei rischi crescenti per il mercato del lavoro. Il governatore Stephen Miran ha auspicato un allentamento monetario più aggressivo per sostenere lo slancio economico.
PETROLIO
Venerdì, i future sul greggio WTI hanno recuperato leggermente in serata, attestandosi a 57,25 dollari al barile. Tuttavia, si è registrato il terzo calo settimanale consecutivo, con una perdita del 3%, a causa delle preoccupazioni per l’eccesso di offerta e dell’incertezza geopolitica.
Il mercato è stato influenzato dalla notizia dell’imminente incontro tra Trump e Putin, previsto entro due settimane, per discutere della guerra in Ucraina. L’incontro segue un cessate il fuoco temporaneo a Gaza tra Israele e Hamas.
Il presidente Zelensky ha incontrato Trump per ottenere ulteriore supporto militare, inclusi missili Tomahawk a lungo raggio. Intanto, Washington ha fatto pressioni su India e Cina affinché limitino le importazioni di petrolio russo.
Le preoccupazioni per l’eccesso di offerta sono confermate dalle previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, che stima una sovrabbondanza globale di greggio nel 2026. Le scorte statunitensi sono aumentate significativamente la scorsa settimana, mentre la produzione ha raggiunto il record di 13,636 milioni di barili al giorno.
DATI DELLA SETTIMANA
La prossima settimana sarà dominata dagli sviluppi della controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina, con l’attenzione rivolta a possibili segnali di distensione.
Siamo nel pieno della stagione delle trimestrali, con aziende come Tesla, P&G, GE, Coca-Cola, Netflix, IBM, AT&T, Verizon e Intel pronte a pubblicare i risultati.
Negli Stati Uniti, la chiusura del governo federale entrerà nella quarta settimana. Si spera in un accordo, anche perché devono essere pubblicati dati importanti come il rapporto sui prezzi al consumo e gli indici PMI flash di S&P Global.
In Cina, l’attenzione sarà rivolta al PIL del terzo trimestre e ad altri dati economici chiave. Attesi anche i PMI flash per Eurozona, Germania, Regno Unito, India, Giappone e Australia.
Altri indicatori rilevanti includono la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, i dati commerciali e sull’inflazione in Giappone, l’inflazione nel Regno Unito e le decisioni di politica monetaria delle banche centrali di Turchia, Indonesia e Corea del Sud.
Saverio Berlinzani
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La Fed riuscirà a bilanciare crescita e inflazione?ANALISI MACROECONOMICA:
Negli ultimi mesi, i dati economici americani hanno confermato una tendenza che molti osservatori della Federal Reserve avevano già intuito: il mercato del lavoro sta gradualmente perdendo forza, mentre l’inflazione si sta muovendo sempre più vicino all’obiettivo del 2% fissato dal FOMC (Federal Open Market Committee).
Secondo il governatore della Fed Christopher Waller, l’attuale livello dei tassi di interesse sta frenando in modo moderato la domanda complessiva e l’attività economica. Per questo, ritiene che sia arrivato il momento di un nuovo allentamento della politica monetaria, ovvero di un ulteriore taglio dei tassi d’interesse.
Durante un intervento al Council on Foreign Relations di New York, Waller ha spiegato che la sua posizione si basa su un’analisi attenta degli ultimi dati disponibili. Tuttavia, ha sottolineato che lo shutdown del governo federale ha rallentato la pubblicazione di statistiche economiche cruciali, rendendo più difficile per la Fed valutare con precisione lo stato dell’economia.
Per esempio, il Dipartimento del Lavoro ha dovuto richiamare parte del personale per poter pubblicare in tempo il rapporto sull’inflazione dei prezzi al consumo previsto per il 24 ottobre, un dato che sarà determinante per orientare la decisione di politica monetaria del FOMC nella riunione del 29 ottobre.
Per Waller, il punto critico ora è il mercato del lavoro. I dati mostrano che i salari stanno crescendo a un ritmo più lento e che il numero di nuovi posti di lavoro si sta riducendo, segnale che l’economia potrebbe già trovarsi in una fase di rallentamento.
Anche se una minore offerta di lavoratori spiega in parte la riduzione dei nuovi impieghi, Waller ritiene difficile credere che la creazione di posti sia già arrivata a zero o, peggio, in territorio negativo. Tuttavia, il quadro complessivo è abbastanza fragile da giustificare un intervento preventivo della Fed.
In sintesi, Waller propone che il FOMC riduca i tassi di interesse di altri 25 punti base nella riunione di fine ottobre. E se le condizioni dovessero peggiorare ulteriormente con un mercato del lavoro in continuo indebolimento e un’inflazione sotto controllo, secondo lui, la Fed dovrebbe spingersi oltre e portare il tasso verso un livello più neutrale, inferiore di circa 1-1,25 punti percentuali rispetto a quello attuale.
Secondo Waller la priorità ora è evitare che il rallentamento dell’occupazione si trasformi in una vera e propria contrazione economica. La Fed deve restare pronta ad agire con decisione, ma anche con cautela, per sostenere la crescita senza riaccendere le pressioni inflazionistiche.
Osservando il grafico in H4 di EURUSD, la coppia mostra una fase di correzione dopo un deciso rimbalzo dai minimi precedenti. Il prezzo attuale, intorno a 1,1669, si trova in una zona intermedia tra la recente resistenza di breve termine e l’area di domanda (supporto) compresa tra 1,1530 e 1,1558, evidenziata in verde nel grafico.
Quest’area ha già dimostrato in passato di attrarre forti volumi di acquisto, generando inversioni significative. Finché il prezzo rimane sopra questo blocco di supporto, il sentiment di medio periodo resta neutro-positivo, con potenziale per un nuovo tentativo di rialzo verso 1,1750–1,1780. Tuttavia, una chiusura decisa sotto 1,1530 aprirebbe spazio a un’estensione ribassista fino a 1,1470–1,1420, invalidando lo scenario di rimbalzo.
Sul piano macro, l’euro resta sotto pressione per le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed, che stanno rafforzando il dollaro. Tuttavia, segnali di rallentamento dell’economia USA potrebbero invertire questo trend nel breve.
In sintesi, EUR/USD è in una fase di consolidamento: il supporto 1,1530–1,1560 resta il livello chiave da monitorare per capire se i compratori riusciranno a difendere il trend rialzista iniziato a inizio mese.
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EURUSD ancora in "pausa"Un' analisi del grafico giornaliero di EUR/USD rivela un quadro tecnico di consolidamento costruttivo all'interno di una tendenza di fondo moderatamente rialzista. Il mercato sta attualmente attraversando una fase laterale, come confermato anche da un indicatore ATR (Average True Range) in diminuzione, che segnala una contrazione della volatilità giornaliera. Questa lateralità si inserisce in un contesto più ampio definito positivamente dal canale di regressione lineare, il quale mantiene un'inclinazione ascendente. Il prezzo si trova attualmente nella parte inferiore di questo canale, vicino alla seconda deviazione standard, un'area che statisticamente funge spesso da supporto dinamico e suggerisce che il cross è sottovalutato rispetto alla sua media mobile di regressione.
Il Supertrend (10, 4) rafforza questa visione, rimanendo posizionato al di sotto dei prezzi attuali (a circa 1.15430) e colorato di verde, agendo come un solido supporto dinamico e confermando che il trend di medio termine è ancora orientato al rialzo. Per quanto riguarda le operazioni long, la confluenza di questo livello di Supertrend con il supporto S1 dei Pivot Point Fibonacci, situato a 1.14798, definisce un'area di acquisto primaria. Un test e una tenuta di questa zona (1.14800-1.15430) offrirebbero un punto di ingresso strategico per posizioni rialziste. A sostegno di un potenziale rimbalzo, l'oscillatore Stocastico (9,6,3) ha recentemente generato un incrocio rialzista (linea %K sopra %D) in zona neutrale, indicando una ripresa della spinta rialzista a breve termine. L'indicatore Momentum (15), sebbene ancora marginalmente al di sotto della linea dello zero a causa del recente ritracciamento, mostra un appiattimento che potrebbe preludere a un superamento della linea stessa, fornendo ulteriore conferma.
Sul fronte della resistenza, il primo ostacolo significativo è il Pivot Point centrale (P) a 1.16810. Un superamento deciso di questo livello, idealmente supportato da un aumento dei volumi (attualmente contenuti, come tipico delle fasi di consolidamento), aprirebbe la strada verso la resistenza R1 a 1.18824. Per quanto riguarda le posizioni short, l'attuale struttura tecnica suggerisce un approccio cauto. Un segnale di debolezza concreto emergerebbe solo con una chiusura giornaliera convincente al di sotto della zona di supporto chiave (1.14800-1.15430). Una tale rottura invaliderebbe l'impostazione rialzista del Supertrend e aprirebbe la porta a una correzione più profonda verso il supporto S2, localizzato a 1.13551.
Divergenza rialzista, Target, Ripiegamento...ed ora?Eravamo rimasti nell'ultima analisi (Lunedì) alla divergenza rialzista in area 1,155 di Euro-Dollaro, dove segnalavo una possibile ripartenza rialzista con target 1,163 prima ed 1,17 poi; target presi ed è iniziato il ripiegamento (ho provato un piccolo short da 1,171 chiuso subito ad 1,168, peccato).
Ora quali sono gli scenari per prossima settimana?
Qui la situazione è più complessa, perchè a seconda del timeframe abbiamo due situazioni opposte:
- Evening star nel daily
- Rottura del canale ribassista nel H4
Quando si verificano queste situazioni non c'è congruenza tra i vari timeframe e quindi risulta complesso procedere con un'analisi univoca, però proviamo ad abbozzare un movimento:
Partiamo con il dire che area 1,171 ed 1,175 sono due aree molto forti a livello di resistenza che difficilmente verranno rotte al primo tentativo, allo stesso tempo ritengo complesso che si scenda sotto 1,155 nel breve periodo; se dovessi ipotizzare un movimento per prossima settimana mi aspetterei una continuazione della discesa per la prima parte di settimana, a cui seguirà un recupero nella seconda parte.
In sintesi, il trend di lungo è ancora long, anche se sta perdendo di momentum, però ancora dobbiamo prediligere un attività long alla short (almeno fino a prova contraria); area 1,161 prima ed area 1,155 poi sono delle interessanti aree dove la discesa potrà fermarsi, per poi ripartire al rialzo verso 1,171 prima ed 1,175 poi, solo una rottura di 1,155 potrà invalidare il trend in atto e cambiare scenario.






















