Settimana di pausa per Dollaro/YenNella notte tra Lunedì e Martedì subito rottura dei massimi della settimana precedente e lateralizzazione per la restante parte di settimana, davvero poco da aggiungere rispetto alla scorsa settimana.
A livello macro una continuazione del rialzo del dollaro manterrebbe una scenario risk-on per i mercati, al contrario una maggiore forza dello yen solitamente lascia presumere una scenario risk-off per i mercati, ma questo è giusto un appunto extra riguardo questo strumento.
Come si può vedere nella dashboard entrambe le valute sono in posizione di forza, quindi al momento non c'è una netta predominanza di una rispetto all'altra, coerente con la lateralità della settimana.
Mantengo la mia impostazione rialzista di medio sullo strumento, con la convinzione di un approdo verso i massimi del 2024.
Idee operative USDJPYTMSP
Trump insisteDonald Trump non molla la presa e rincara la dose sui temi più scottanti della sua campagna elettorale, ovvero i dazi doganali e l’annessione di Canada, Panama e Groenlandia. Sorprende il silenzio di coloro che sono stati tirati in ballo dal neo eletto Presidente, e soprattutto, vogliamo sperare che quanto affermato su eventuali campagne militari ed economiche per annettersi questi paesi sia solo una boutade di inizio anno e niente più.
Intanto però i mercati lo stanno prendendo tremendamente sul serio, considerato che dopo aver rilasciato tali dichiarazioni, il dollaro è partito a razzo schiacciando le valute concorrenti, senza soluzione di continuità. L’EurUsd è sceso a 1.0274 di minimo e ancor più dell’Euro è crollata la sterlina, scesa fino a 1.2320 dall’1.2500 di inizio sessione. EurGbp in recupero di 60 pips a 0.8350 mentre il UsdJpy invece è rimasto in area 158.40, salendo di soli 50 punti, ma la ragione è legata al fatto che era già salito nei giorni scorsi. UsdCad che invece fatica a tornare sopra 1.4400 mentre le oceaniche restano in prossimità dei supporti chiave.
Poi in serata, il mercato ha corretto, specie dopo le dichiarazioni di Waller della Fed che ha cercato di indorare la pillola, affermando di non credere che i dazi verranno applicati in modo draconiano. In ogni caso, non è finita e da qui al giorno dell’insediamento, previsto per il 20 gennaio, ne vedremo ancora delle belle. E anche dopo.
FED, LE MINUTE
Ieri sera sono state pubblicate le minute della banca centrale USA, relative all’ultima decisione sui tassi. Nel documento si legge che rimangono elevati rischi al rialzo per le prospettive di inflazione, per di più passibili di ulteriori aumenti in ragione sia dei dazi doganali, sia delle future politiche di immigrazione, che potrebbero far salire i salari. Il processo che vede un rallentamento strutturale dell’indice dei prezzi verso il 2% potrebbe pertanto aver bisogno di maggiore tempo.
Tra i funzionari, pertanto, prevale la cautela e un approccio più conservativo verso le decisioni di politica monetaria nei prossimi trimestri. Dalle minute si evince infine che, nel 2025, vi saranno solo due tagli dei tassi, per un totale di 50 punti base.
EQUITY INDECISA
Wall Street fatica a trovare una direzione ben precisa, continuando ad oscillare intorno allo zero. Gli investitori restano in attesa che si chiariscano le posizioni della Fed e della nuova amministrazione, oltre ovviamente alla variabile dati economici, sempre cruciale quando si cerca di comprendere la direzione che prenderà il mercato.
La CNN ha riferito che il presidente eletto Donald Trump sta valutando di dichiarare un'emergenza economica nazionale per giustificare l’imposizione dei dazi, sia sugli alleati sia agli altri paesi. Nel frattempo, il governatore della Federal Reserve Christopher Waller ha espresso fiducia che l'inflazione proseguirà nel suo lento trend di discesa, e a raffreddarsi verso l'obiettivo del 2%, sostenendo ulteriori tagli dei tassi di interesse quest'anno. Sul fronte economico, il rapporto ADP ha rivelato che l'occupazione nel settore privato a dicembre ha raggiunto il livello più basso degli ultimi quattro mesi.
EUROZONA, PPI IN RIPRESA
I prezzi alla produzione nell'Eurozona sono balzati dell'1,6% su base mensile a novembre 2024, dopo un aumento dello 0,4% a ottobre, al di sopra delle aspettative di mercato dell'1,5%. È stato il maggiore aumento dei prezzi alla produzione dal settembre 2022 a causa dell'impennata dei costi energetici. Nel frattempo, i costi sono diminuiti per i beni intermedi e i beni di consumo durevoli.
Tra le maggiori economie del blocco, i prezzi alla produzione sono aumentati del 3,2% in Francia, del 2,7% in Spagna, dell'1,8% in Italia e dello 0,6% in Germania. Su base annua, i prezzi alla produzione nell'Eurozona sono diminuiti dell'1,2%, dopo un calo del 3,3%.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 10.000 dalla settimana precedente a 201.000 nella settimana conclusasi il 4 gennaio, il più basso in undici mesi e in contrasto con l'aumento previsto a 218.000. Nella settimana precedente, le richieste di disoccupazione in sospeso sono aumentate di 23.000 a 1.867.000, al di sotto delle aspettative di 1.870.000.
ADP IN CALO
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 122.000 lavoratori ai loro libri paga a dicembre 2024, il minimo degli ultimi quattro mesi, rispetto ai 146.000 di novembre e al di sotto delle previsioni di 140.000. "Il mercato del lavoro ha rallentato, con un rallentamento sia nelle assunzioni che negli aumenti salariali. L'assistenza sanitaria si è distinta nella seconda metà dell'anno, creando più posti di lavoro di qualsiasi altro settore", ha affermato Nela Richardson, economista capo di ADP.
Il settore dei servizi ha aggiunto 112.000 posti di lavoro, mentre il settore della produzione di beni ha aggiunto 10.000 posti di lavoro. Infine, il settore manifatturiero ha perso posti di lavoro per il terzo mese consecutivo (-11.000).
GERMANIA, ORDINI INDUSTRIALI
Gli ordini industriali in Germania sono diminuiti del 5,4% mese su mese a novembre 2024, inferiori al calo dell'1,5% di ottobre, mancando le stime di mercato che erano per un dato invariato. È stato il calo più netto da agosto, trascinato da un crollo del 58,4% negli ordini di aeromobili, navi e treni. Inoltre, la domanda si è indebolita per i prodotti farmaceutici (-7,2%) e i metalli di base (-1,2%).
In particolare, gli ordini esteri sono crollati del 10,8%, riflettendo una domanda inferiore dalla zona euro (-3,8%) e al di fuori della zona euro (-14,8%). Nel frattempo, gli ordini nazionali sono aumentati del 3,8%. Escludendo i grandi ordini, gli ordini in entrata sono aumentati dello 0,2% rispetto a ottobre. Nel confronto trimestrale, nel periodo settembre-novembre i nuovi ordini sono aumentati dell'1,7% rispetto ai tre mesi precedenti.
CINA, INFLAZIONE IN CALO
Il tasso di inflazione annuale della Cina è sceso allo 0,1% a dicembre 2024 dallo 0,2% del mese precedente, in linea con le stime di mercato e segnando il valore più basso da marzo. La deflazione, in base ai dati attuali, non sembra più una chimera, nonostante le misure di stimolo governative e la posizione di politica monetaria di supporto della banca centrale.
I prezzi al consumo di base, cioè il dato core, esclusi cibo ed energia, sono aumentati dello 0,4% anno su anno, il massimo in 5 mesi, dopo un guadagno dello 0,3% a novembre. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato, in linea con il consenso. UsdCnh sempre in area 7.34 vicino ai massimi storici.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Consolidazione prima di un approdo verso i massimi?Dall'ultima analisi effettuata hanno praticamente lateralizzato dopo la lunga cavalcata fatta nel mese di Dicembre.
I rapporti di forza tra valute, nella dashboard in basso mostrano una sostanziale parità tra i due cambi su quasi tutti i timeframe, fatta eccezione per il lungo periodo dove il dollaro viene valutato più forte dello yen, in scia anche alle prolungata forza della valuta statunitense dell'ultimo periodo.
Continuo a pensare che un approdo ai massimi 2024 a 161,5/162 sia probabile, magari con il ritorno della liquidità terminato il periodo delle feste.
dollaro ancora forteil dollaro e ancora molto forte e con trump lo sarà di più, mentre lo yen continua a scivolare con la BOJ che è pronta ad intervenire in caso lo yen scivoli ancora, ma credo che 160 sia una soglia molto psicologica, i trader lo spingeranno fin li e poi è tutto da vedere, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
Pronti ad attaccare i massimi di Luglio 2024 di Usd/Jpy?Il 7 Dicembre scrivevo che forse avrebbero atteso, per un movimento di più ampio respiro, le conferenze delle due rispettive banche centrali di riferimento in data 18/19 Dicembre; in realtà hanno anticipato i tempi ovvero, dopo aver testato i minimi tra fine Novembre ed inizio Dicembre, sono partiti al rialzo per arrivare a ridosso dei precedenti massimi (di metà Novembre) alla vigilia dell'appuntamento delle banche centrali, per poi rompere con decisionie dopo le parole prima di Powell, poi di Ueda ed avviarsi intorno ai 158.
Cosa aspettarsi ora? Ragioniamo per orizzonti temporali e per RR; probabile ora che si vada a prendere i massimi del 2024 in area 161,5, tuttavia è decisamente sconsiderato entrare long ora dai 157,8 attuali con target 161,5 sapendo che un cambio di scenario si avrà solamente con la rottura del supporto a 149,5...non ci rientriamo minimamente a livello di RR.
In queste circostanze io preferisco utilizzare questa indicazione di tendenza (long) e di eventuale target (161,5) solamente per definirmi come posizionarmi nella mia operatività di breve/intraday; di conseguenza eventuali ritracciamenti verso 155,5 prima, 154,4 ed 153,2 poi, saranno considerati da me come punti di attenzione da monitorare per ingressi long che avranno come target 160,10 prima ed i massimi a 161,5 in ultima istanza.
USD/JPY si avvicina a livelli chiaveIl cambio USD/JPY si trova attualmente in una fase interessante, con il prezzo che mostra una decisa tendenza rialzista, sostenuta da una serie di segnali tecnici chiave. Sul grafico giornaliero, il prezzo si mantiene al di sopra della media mobile esponenziale a 200 periodi (EMA200) e della regressione lineare, la quale conferma un trend positivo (colorata in blu). Tuttavia, il mercato si avvicina a livelli critici di resistenza che potrebbero fungere da spartiacque per il movimento futuro.
La regressione lineare, calcolata su un ampio periodo, evidenzia una solida inclinazione verso l’alto, suggerendo che il mercato è dominato da un sentiment rialzista. Questo è ulteriormente confermato dal prezzo che si trova stabilmente sopra l’EMA200, una metrica comunemente utilizzata per identificare il trend di lungo periodo. L’attuale configurazione tecnica rafforza l’idea che il mercato sia in una fase di consolidamento all’interno di un movimento rialzista più ampio.
Il prezzo è attualmente sotto il livello di resistenza R3 (159.254), che rappresenta un ostacolo critico per i rialzisti. Questo livello coincide con una zona di massimo precedente, aumentando la sua rilevanza tecnica. In caso di ritracciamento, il livello R2 (156.472) potrebbe agire come un supporto importante, seguito dal pivot principale a 151.970.
Per ora, il mercato sembra oscillare in una zona cruciale: una rottura decisa sopra R3 potrebbe aprire la strada a ulteriori movimenti rialzisti, mentre una correzione verso R2 offrirebbe un’opportunità per valutare nuovi ingressi long, a condizione che il livello di supporto tenga.
I volumi recenti mostrano un aumento significativo, indicando un forte interesse degli operatori di mercato. Tuttavia, è fondamentale osservare se i volumi rimangono elevati durante un eventuale breakout di R3, poiché ciò confermerebbe la validità del movimento rialzista.
Scenario rialzista: Una rottura sopra R3, sostenuta da volumi elevati, potrebbe portare il prezzo verso nuovi massimi, offrendo opportunità di trading a favore del trend.
Scenario ribassista: Un rifiuto di R3 e un calo verso R2 potrebbero fornire un’opportunità per ingressi long su rimbalzi, mentre una rottura decisa sotto R2 indicherebbe un’inversione del trend.
Meeting della FED e della BOJ alle porte, volatilità in arrivo?La storia raccontata dal grafico
Dal 2 gennaio 2024 , il tasso di cambio USD/JPY ha mostrato un'importante tendenza rialzista, trainata principalmente da fattori macroeconomici e decisioni di politica monetaria.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Dopo anni caratterizzati da tassi di interesse negativi, la Bank of Japan (BOJ) ha gradualmente modificato le aspettative di mercato negli ultimi mesi del 2023 , lasciando intendere un possibile allentamento della sua politica ultra-accomodante. Questo cambio di prospettiva ha sorpreso i mercati, generando un aumento della volatilità che, in un primo momento, ha favorito un temporaneo rafforzamento dello yen nei confronti del dollaro statunitense.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Nei primi mesi del 2024, tuttavia, il trend si è rapidamente invertito, con il cambio USD/JPY che ha ripreso a salire. La Federal Reserve, mantenendo un orientamento cauto sul taglio dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione persistente negli Stati Uniti , ha rafforzato il dollaro . Parallelamente, la BOJ ha adottato un approccio prudente, limitandosi a interventi graduali senza procedere a rialzi significativi dei tassi, riducendo così l’attrattiva dello yen .Il crescente differenziale di rendimento tra i tassi statunitensi , elevati e stabili, e quelli giapponesi , ancora vicini allo zero, ha consolidato il vantaggio competitivo del dollaro , incentivando speculazioni contro lo yen . Questa dinamica è stata ulteriormente accentuata dalla solidità dell’ economia statunitense , a fronte di una crescita economica giapponese ancora modesta.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
L’imminente decisione sui tassi della BoJ in concomitanza al FOMC
Questa settimana, gli operatori hanno adottato un approccio più prudente, anticipando possibili segnali di politica monetaria dal prossimo incontro della Federal Reserve (Fed), che rappresenta il penultimo evento di rischio importante dell’anno. L'ultimo evento sarà la riunione della Banca del Giappone (BoJ), prevista poche ore dopo.
Le aspettative di mercato sono orientate verso un taglio dei tassi di 25 punti base (bp) da parte della Fed, questa mossa arriva in un contesto di aumento del tasso di disoccupazione, mentre la persistente difficoltà nel ridurre l'inflazione giustifica, al momento, un approccio cauto.
La prossima riunione della Bank of Japan sulla politica monetaria è fissata per il 18 e 19 dicembre 2024 . Gli analisti si dividono sulle tempistiche di un eventuale rialzo dei tassi: alcuni ipotizzano un intervento già a dicembre , mentre altri lo prevedono per gennaio .
Attualmente, i tassi di interesse a breve termine si attestano allo 0,25% , dopo l’uscita dall’era dei tassi negativi avvenuta a marzo scorso.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
In Giappone, le pressioni inflazionistiche sono rimaste persistenti, alimentate dalla debolezza dello Yen, che ha aumentato il costo delle materie prime importate. I prezzi degli input sono aumentati al ritmo più veloce degli ultimi quattro mesi, mentre l'inflazione sui prezzi di vendita ha raggiunto il livello più alto da maggio, con le imprese che hanno trasferito i costi più elevati ai consumatori.
Sebbene l’inflazione abbia ormai superato l’obiettivo del 2% , la BOJ continua a monitorare attentamente i segnali di un aumento salariale sostenibile, ritenuto cruciale per assicurare una crescita dei prezzi stabile nel lungo periodo.
Al momento, il cambio USD/JPY è quotato intorno a 153,38¥ , con livelli di resistenza significativi che potrebbero attestarsi tra 154,00¥ e 156,00¥ .
In caso di ribassi, i principali livelli di supporto sarebbero identificabili invece intorno a 149,00¥ e 145,50¥ .
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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USD/JPY: Volatilità in Arrivo con FED e BOJ?ANALISI MACROECONOMICA:
Da un punto di Macro, questa settimana che precede il Natale, avremo un calendario economico piuttosto pieno di notizie che riguardano i maggiori mercati.
Avremo sia le decisioni sul tasso di interesse americano, giapponese ed inglese; avremo inoltre il dato dell’inflazione europea a metà settimana, come anche il PIL americano che ci dirà di più sullo stato di salute dell’economia statunitense.
Da un punto di Macro, questa settimana che precede il Natale, avremo un calendario economico piuttosto pieno di notizie che riguardano ampiamento i maggiori mercati. Avremo sia le decisioni sul tasso di interesse americano, giapponese ed inglese; avremo inoltre il dato dell’inflazione europea a metà settimana, come anche il PIL americano che ci dirà di più sullo stato di salute dell’economia statunitense.
Lunedì 16 Dicembre
La settimana inizia con alcuni dati Europe quali l’indice degli acquisti del settore manifatturiero (PMI) tedesco, previsto in crescita da 43 a 43.8, ma ancora al di sotto dei 50 punti e quindi ancora in fase di possibile contrazione. Nel pomeriggio avremo invece il PMI degli Stati Uniti, sia per quanto riguarda il settore manifatturiero che per quanto riguarda il settore terziario. Questi dati senza dubbio porteranno della volatilitá sui mercati, quindi si raccomanda sempre di tenere presente il rischio derivante dall’uscita di news di una moneta.
Martedì 17 Dicembre
Giornata non molta ricca di news particolari; di rilevante abbiamo il dato sulle Vendite al dettaglio USA, che ci dà un’indicazione piuttosto importante della spesa da parte dei consumatori e quindi ci dice se vi è un certo di crescita da parte dal lato economico. Il dato precedente era dello 0.4% ed é previsto un rialzo che dovrebbe toccare lo 0.5%, quindi dato positivo per il dollaro eventualmente.
Ricordiamo che non sempre vi è correlazione tra la news e il movimento del prezzo successivo all’uscita della notizia.
Mercoledì 18 Dicembre
Giornata ricca di notizie. In mattinata si parte con i dati dell’inflazione riguardante il Regno Unito e quella generale Europea. È previsto un rialzo per quanto riguarda la sterlina ovvero dal 2.3% precedente si prevede un rialzo al 2.5% che potrebbe portare ad un rafforzamento della sterlina. Per quanto riguarda il dato Europeo, è prevista stabilità quindi inflazione si attesta attorno al 2.3%.
Nel pomeriggio invece avremo un dato decisamente importante, ovvero la decisione del tasso di interesse da parte della FED e la conferenza stampa della FOMC. Si prevede un ulteriore taglio dei tassi di interesse che dovrebbe passare da un 4.75% al 4.50%, quindi portando il dollaro ad un potenziale indebolimento.
Questo dato porterà elevata volatilità sui mercati, quindi ci sarà rischio elevato di poter perdere denaro se vengono fatte operazioni di mercato senza alcuna accuratezza.
Giovedì 19 Dicembre
Durante questa giornata, partiremo con un dato importante che verrà rilasciato durante la notte, ovvero la decisione sul tasso di interesse giapponese da parte della BOJ. Si prevede un ulteriore rialzo del tasso che dovrebbe passare dallo 0.25% allo 0.50% e che quindi potrebbe dare ulteriore forza allo Yen.
Ricordiamo che non vi è sempre totale correlazione tra il dato rilasciato e il movimento del prezzo e questo comporta un rischio.
Durante il corso della giornata avremo un dato senza dubbio importante, ovvero il PIL statunitense, previsto in leggero declino e che dovrebbe passare da un 3% ad un 2.8% e che quindi ci mostra una potenziale decrescita da parte dell‘economia americana.
Venerdì 20 Dicembre
Unico dato rilevante che verrà rilasciato riguarda il PCE (spesa per i consumi personali), che ci dice la mutazione del prezzo di beni e servizi che uscludono cibo ed energia e la variazione del prezzo viene misurata dal punto di vista del consumatore.
Conclusioni:
Senza dubbio sarà una settimana che sarà guidata dalla volatilità, in quanto abbiamo diverse voci coinvolte quali tassi di interesse ed inflazione per quanto riguarda i maggiori mercati mondiali. Ogni trader, proprio per questo, dovrebbe tenere in considerazione di operare con elevata prudenza al rilascio di questi dati.
ANALISI TECNICA:
Andiamo ad analizzare questa settimana il dollaro con lo Yen giapponese (USDJPY su Pepperstone).
Ciò che caratterizza questo pair è sicuramente la volatilità e questa settimana, come visto nell’analisi macroeconomica, abbiamo notevoli notizie lato dollaro americano, mentre per quanto riguarda lo Yen abbiamo la decisione sul tasso di interesse da parte della BOJ (Bank of Japan).
Da un punto di vista Daily, possiamo notare come il prezzo sia andato a riprendere la nostra ultima demand, in netta corrispenza con il quartile 0.75 ed abbia dato un forte impulso a rialzo.
Da un punto di vista di Price Action, notiamo come a 156,000 il prezzo abbia avuto una notevole reazione al ribasso proprio in corrispondenza di una zona di offerta molto importante. Inoltre, questo ultimo movimento avvenuto a fine novembre ha portato ad una accettazione del prezzo intorno ai 149,250 in quanto il prezzo ha chiuso pienamente al di sotto dei 151,400, prezzo che ha portato alla formazione dell’ultimo massimo.
Questa è un’analisi puramente informativa e non rappresentano segnali finanziari.
Cosa aspettarci?
La situazione è molto interessante in quanto abbiamo assistito ad un primo cenno di indebolimento del movimento al rialzo.
Andando a vedere il Profilo del Volume ad intervallo fisso, possiamo notare come ci sia una zona di vuoto volumetrico che potrebbe fungere da possibile calamita per il prezzo, intorno al prezzo psicologico di 160,000.
Ogni trader deve effettuare le proprie analisi in quanto questa rappresenta solo un’analisi informativa e non un consiglio
Punto cruciale è la zona di 156,000 in cui capiremo se il prezzo continuerà al rialzo oppure ci sarà un proseguimento verso prezzo più scontati.
Influiranno decisamente i due dati macro dei tassi di interesse di entrambe le valute.
Questi non sono consigli finanziari, ed ogni trader ed investitore devono effettuare analisi, in quanto ogni operazione di trading comporta il rischio di perdita di denaro.
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#USDJPY 4H Swing ribassista verso l'ultima onda 5Attualmente usdjpy ha rispettato il 50% di fibo, livello buono per reazionare. Puo rispettare anche il 60%. Nel frattempo è visibile una chiara formazione di flag (abc) per la quale il mercato puo dirigersi giù. La mia idea è operare l'onda 4 verso la 5.
Pausa short per Usd/Jpy: Attesa per le banche centrali il 18?Che belli e lineari i movimenti di Usd-Jpy, pochi fronzoli e trend molto direzionali ogni volta che partono.
Discesa partita da metà Novembre, primo appoggio sul supporto a 153, rimbalzo a 156 e giù con la discesa continua e lineare fino al forte supporto in area 149 che per il momento ha frenato la discesa ed ha portato qualche presa di beneficio da parte dei venditori.
Il cambio da qualche giorno oscilla tra il supporto a 149 e la resistenza a 151/151,5 senza una direzione precisa dopo la forte discesa delle ultime settimane, la sensazione è che non prendano in considerazione un movimento di più ampio respiro senza l'aiuto di un market mover, prossimo mercoledì ci sarà l'uscita dei dati riguardo l'inflazione statunitense, nello specifico il tasso di inlfazione e l'inflazione core; credo tuttavia che il cambio prenderà una direzione più marcata nella terza settimana del mese, quando a distanza di poche ora ci sarà la decisione sui tassi delle due banche centrali di riferimento, precisamente la FED mercoledì 18 alle 20,00 e la BOJ la notte alle 04,00 ora italiana.
A seconda delle mosse di politica monetaria vedremo se ci sarà una voglia di continuare la discesa fino ad area 140/142 oppure ci sarà un più corposo rimbalzo almeno fino a 156.
Suggerisco di operare solo in trading range di breve/brevissimo periodo fino al 18 Dicembre, prendere posizione di medio periodo prima sarebbe come giocare d'azzardo.
Borse USA in piena euforiaWall Street continua a sovraperformare, stabilendo continuamente nuovi massimi storici. Il mese di novembre ha visto l’S&P 500 guadagnare il 5,6%, il suo miglior mese da febbraio.
Il Dow Jones è salito del 7,5%, il rialzo più importante di tutto il 2024. Infine, il Nasdaq è salito del 4,9%, riflettendo l'ottimismo legato alle promesse recentemente rilasciate da Donald Trump, ovvero l’adozione di un approccio più favorevole alle imprese.
Ci sono crescenti aspettative che la scelta del segretario al Tesoro di Trump aiuterà a stemperare le minacce verbali del Tycoon verso i paesi limitrofi e non, relativamente ai dazi doganali.
I listini americani continuano a rimanere sui massimi e a macinare nuovi profitti, in un contesto di dati macro che, rispetto a qualche settimana fa, sembrano maggiormente incerti.
Ci si chiede cosa possa far scendere i prezzi sui mercati, che per qualcuno sono in super bolla speculativa. L’unico forse sarà proprio Trump, che sta rilasciando aspettative forse eccessivamente ottimistiche.
Ci riferiamo al pericolo debito pubblico e all’azzardo morale che ha pervaso le economie occidentali negli ultimi 15 anni.
NUOVI TIMORI SUL FRONTE GEOPOLITICO
Le brutte notizie, intanto, arrivano dal Medio Oriente, in particolar modo dalla Siria, dove i ribelli jihadisti hanno conquistato Aleppo e ora avanzano verso Hama, a sud, dirigendosi verso Damasco, ancora più a sud e vicino al confine con il Libano.
Per ora, la capitale non sembra essere in pericolo, mentre Assad promette vendetta. L’Iran sembra schierarsi, insieme alla Russia, al fianco di Assad, e anche la Turchia, da più parti accusata di fare il doppio gioco, sembrerebbe meno predisposta al sostegno dei ribelli.
In ogni caso, per ora, sembrano scongiurate emergenze sanitarie. I mercati stamattina hanno aperto con un dollaro in rialzo, caratterizzato dal fatto di rappresentare la moneta rifugio per eccellenza nelle fasi di crisi geopolitiche.
VALUTE
Sui cambi avevamo chiuso un venerdì all’insegna di un dollaro in ribasso con il UsdJpy sotto 150 a 149.70, non lontano dal supporto di medio di 149.20, che se rotto, avrebbe potuto spingere le price action fino a 147.10.
In realtà, questa notte siamo saliti di 140 pips ritornando a 150.60. EurUsd, dai livelli di resistenza a ridosso di 1.0590, ha ripiegato tornando a 1.0525 a ridosso del primo supporto, mentre il secondo interviene in area 1.0490.
Cable, a sua volta, dall’1.2730 di venerdì sera è sceso a 1.2685. I prossimi movimenti dipenderanno, in particolar modo, dalle notizie sul fronte geopolitico, questo pare evidente.
Il UsdCad oscilla non lontano dal supporto di 1.3990, anche se ha corretto a 1.4050. Chf stabile contro Euro in area 0.9300.
TREASURIES
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso al 4,2% in una giornata di contrattazione caratterizzata dal ponte lungo negli Stati Uniti, a seguito del giorno del Ringraziamento di giovedì, estendendo il calo per la seconda settimana consecutiva.
La discesa della scorsa settimana è stata inizialmente innescata dalla nomina di Scott Bessent a Segretario del Tesoro statunitense, che ha fornito ai mercati un senso di stabilità e ha alleviato le preoccupazioni sui potenziali drastici cambiamenti di politica sotto l'amministrazione Trump in arrivo.
Il calo ha accelerato mercoledì, dopo che i dati sull'inflazione PCE statunitense sono usciti secondo le attese, segnalando pochi cambiamenti nella posizione della Federal Reserve sui tagli dei tassi di interesse.
I mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 66,5% di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in aumento rispetto al 55,9% di una settimana fa.
PMI CINA
L'indice PMI non manifatturiero NBS della Cina si è attestato a 50,0 a novembre 2024, al di sotto delle aspettative di mercato di 50,2, che era anche il dato di ottobre.
Sia i nuovi ordini (45,9 contro 47,2) sia l'occupazione (45,4 contro 45,8) sono diminuiti a un ritmo più rapido. Nel frattempo, i nuovi ordini all'esportazione si sono contratti dopo la stabilizzazione di ottobre (48,2 contro 50,0).
Per quanto riguarda l'inflazione, i prezzi di input sono diminuiti dopo essere aumentati in precedenza (49,1 contro 50,6). UsdChn stabile a 7.2500.
D’altro canto, questa notte è uscito anche il Caixin General Manufacturing PMI, salito a 51,5 a novembre 2024 dal 50,3 di ottobre, superando le stime di mercato di 50,5 e segnando il secondo mese consecutivo di aumento.
È stata anche l'espansione più rapida dell'attività manifatturiera dal mese di giugno, guidata dalla più forte crescita degli ordini esteri e da un rinnovato aumento delle esportazioni.
INFLAZIONE EUROZONA
Il tasso di inflazione in Eurozona, a novembre, è salito per il secondo mese al 2,3% su base annua, dal 2% di ottobre, in linea con le aspettative di mercato.
Questo aumento era ampiamente previsto, poiché i bruschi cali dei prezzi dell'energia dello scorso anno non sono più considerati nei dati annuali. I prezzi dell'energia sono diminuiti dell'1,9%, meno del calo del 4,6% di ottobre.
Nel frattempo, l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, alcol e tabacco, è rimasta al 2,7%, lo stesso del mese precedente, sfidando le previsioni che erano per un incremento del 2,8%.
Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3%, dopo un aumento dello 0,3% a ottobre.
I DATI DELLA SETTIMANA
Questa settimana, relativamente ai dati USA, i riflettori saranno puntati sul rapporto NFP di novembre e sui discorsi dei funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell.
Ma con essi, e sempre in relazione al mercato del lavoro, usciranno i JOLT Openings e i dati relativi ai PMI manifatturiero e dei servizi ISM, oltre al Michigan Consumer Sentiment Index e a quelli sul commercio estero.
Ma è anche la settimana del PIL pubblicato in Sud Africa, Brasile e Australia, relativi al terzo trimestre, insieme ai tassi di disoccupazione per l'area euro e il Canada.
Inoltre, occhio ai PMI manifatturieri per la Cina, Spagna, Italia, Canada e Svizzera. La Germania pubblicherà report sugli ordini alle fabbriche e sulla produzione industriale.
Infine, saranno da osservare i numeri sull’inflazione in uscita in Turchia e Svizzera.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
OUTLOOK usdjpyNel grafico evidenzio come l'analisi del COT report mostra una chiara inversione su quest asset, anche lo studio della price action conferma questo andamento ribassista in quanto abbiamo avuto un cedimento sull'ultimo minimo di swing su tf DAILY.
Tuttavia, attualmente non trovo nessun punto di ingresso interessante ma attenzionerò le prossime settimane per cercare un entrata su futuri livelli di rotazione che si verranno a creare
Mercati in range nel giorno del tacchinoLa chiusura dei mercati americani, per via della festività del Ringraziamento, non ha portato a un aumento della volatilità sugli altri mercati. Questi sono rimasti in trading range durante tutta la sessione di ieri.
Poche oscillazioni, specie sui cambi, ma ancor meno sui listini europei, che comunque hanno chiuso in positivo. Questo è stato anche per effetto dei dati sull’inflazione tedesca, sotto controllo nonostante un leggero incremento su base annua del 2,2% a novembre 2024, in aumento rispetto al 2% di ottobre, ma leggermente al di sotto delle aspettative di mercato del 2,3%.
L'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, ha raggiunto il massimo degli ultimi sei mesi del 3% a novembre. Nel frattempo, il tasso di inflazione armonizzato dall'UE è rimasto al 2,4% annuo, in linea con le aspettative.
Il rialzo dei listini è stato dovuto anche alla pubblicazione dell'indicatore del sentiment economico dell'area dell'euro (ESI), che è aumentato di 0,1 punti a 95,8 a novembre 2024, al di sopra delle aspettative del mercato di 95,1. L'euro è rimasto in trading range contro le principali valute in una seduta poco mossa.
CROLLO DEL REAL BRASILIANO
Il real brasiliano è crollato al livello di 6,00 real per dollaro, minimo storico di sempre nella sessione di ieri. Solo quest’anno la valuta brasiliana ha perso il 20%, a causa delle crescenti preoccupazioni fiscali.
Va ricordato che queste preoccupazioni vanno di pari passo con una importante crescita economica e un surplus commerciale da record (100 miliardi di dollari di surplus nel 2023), anche se in calo nell’ultimo periodo.
Le problematiche sono legate principalmente a diversi fattori, in primis l’annuncio da parte del Governo federale di un taglio della spesa di 12 miliardi di dollari, ben al di sotto delle speranze del mercato, favorevole a tagli più aggressivi per alleviare le preoccupazioni che un deficit di bilancio insostenibile avrebbe causato un rialzo dell’inflazione aumentando i rischi di credito.
Inoltre, sono emerse segnalazioni secondo cui il governo avrebbe esentato gli stipendi inferiori a 5.000 BRL mensili dal pagamento dell'imposta sul reddito, aumentando i rischi di deficit. La valuta locale è stata anche messa sotto pressione quest'anno da minori afflussi di capitali, principalmente a causa della minore domanda cinese di materie prime chiave prodotte in Brasile.
Un’altra questione sul tavolo è rappresentata dalla questione climatica, che sembrerebbe aver danneggiato le colture di soia, la principale fonte di esportazione del paese.
MAJORS
Pochi movimenti sui cambi con EUR/USD e GBP/USD in 30-40 pips di oscillazione, sempre all’interno dei loro rispettivi trading range. Stabili sono rimasti poi sia il USD/CAD, a ridosso di 1,4000, sia le valute oceaniche, in leggera ripresa, soprattutto l'AUD dopo che le dichiarazioni dei rappresentanti del board della RBA sono state molto chiare, all’insegna di timori verso un'inflazione che non accenna ad abbassare la testa, per cui i tassi non scenderanno molto presto.
L'AUD è salito di uno 0,40%, niente di che, ma forse l’unico movimento degno di nota di una giornata poco significativa in termini di price action. Nella notte, invece, abbiamo assistito a un piccolo terremoto sullo JPY, dopo la pubblicazione dell’inflazione di Tokyo, salita oltre il 2% nel mese di novembre.
I dati sull'inflazione hanno rafforzato le aspettative per un altro aumento dei tassi di interesse da parte della BOJ a dicembre. I mercati stanno ora scontando una probabilità di circa il 60% di un aumento dei tassi di 25 punti base il mese prossimo, rispetto al 50% circa di una settimana fa.
I dati sull'inflazione di Tokyo sono spesso visti come un indicatore anticipatore per le tendenze dei prezzi nazionali, con i dati CPI nazionali che solitamente seguono circa tre settimane dopo. Tuttavia, il CPI nazionale di novembre non verrà rilasciato prima della riunione di politica monetaria di dicembre della BOJ.
USD/JPY è sceso sotto 150,00 nella seduta asiatica a 149,80 per poi tornare in area 150,00 dove si trova ora. La tendenza sembra, nel breve, ancora ribassista con principali target fissati a 149,40 e 148,75.
CANADA
Il deficit delle partite correnti del Canada si è ridotto a 3,2 miliardi di CAD nel terzo trimestre del 2024, in calo rispetto ai 4,7 miliardi rivisti al rialzo nel secondo trimestre e ben al di sotto delle aspettative di mercato di un deficit di 9,3 miliardi.
Il surplus di reddito da investimenti è salito a 4,2 miliardi di dollari canadesi, spinto da maggiori profitti dagli investimenti diretti all'estero. Nel frattempo, il deficit commerciale dei beni è salito leggermente a 3,6 miliardi di CAD dai 3,5 precedenti, mentre il surplus dei servizi si è contratto a 0,5 miliardi.
ITALIA
L'indice di fiducia del settore manifatturiero del nostro paese è rimbalzato a 86,5 a novembre 2024, dal minimo degli ultimi quattro anni di 85,8 del mese precedente, e superiore al consensus che era per un ribasso a 85.
L'inattesa correzione ha suggerito che il pessimismo per i produttori di beni potrebbe aver toccato il fondo. Il sentimento è stato sostenuto da condizioni migliorate per gli ordini e la produzione attuali. Al contempo, però, le aspettative sono peggiorate per entrambi, sia i nuovi ordinativi, sia la produzione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Tensione in aumentoRitorna, anche se poi rientra, la paura sui mercati di fronte a un possibile allargamento del conflitto russo-ucraino, a causa delle persistenti provocazioni tra i due schieramenti e tra le forze in campo.
Nelle ultime ore si è assistito a un lancio ripetuto di missili da crociera da parte dell’Ucraina verso la Russia, con armi ricevute dagli Stati Uniti, secondo fonti ufficiali. Il presidente Putin, in risposta, ha approvato una dottrina nucleare aggiornata che amplia le condizioni per l'uso di armi nucleari. Mosca aveva anche promesso un raid su Kiev, poi smentito dai fatti.
I mercati hanno reagito come negli ultimi due giorni: panic selling iniziale di azioni e USD/JPY, seguito da un rientro dei prezzi verso livelli più normali e chiusure senza grandi segni negativi. Wall Street ha visto l'S&P 500 in calo dello 0,5%, il Dow Jones quasi flat e il Nasdaq in calo dello 0,80%.
Tra i titoli, Qualcomm è scesa di oltre il 6% dopo che i nuovi semiconduttori per auto e PC non sono riusciti a entusiasmare gli investitori. Nvidia è scesa di quasi il 2%. Nonostante la tenuta dei mercati, la tensione rimane alta e gli investitori hanno paura di esporsi ulteriormente verso asset di rischio, preferendo l’attesa nella speranza di ricevere notizie migliori.
Non dimentichiamo poi che ieri, come se non bastasse, gli USA hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU preparata dai 10 membri non permanenti che chiedeva "un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" a Gaza e "il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi", oltre a "un ingresso sicuro e senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala" nella parte nord di Gaza, denunciando qualsiasi tentativo di far morire di fame i palestinesi. Il testo ha ottenuto 14 voti a favore e il veto americano.
VALUTE
L'indice del dollaro ha esteso i guadagni a circa 106,7 mercoledì, rimbalzando dopo un calo di tre giorni e avvicinandosi ai massimi di due anni toccati all'inizio del mese, in mezzo alle crescenti tensioni tra Ucraina e Russia, oltre all’attesa della nomina del candidato di Donald Trump per il ruolo di Segretario del Tesoro. L'ex governatore della Federal Reserve Kevin Warsh e Marc Rowan di Apollo Global Management sembrano essere i principali contendenti.
Il dollaro ha guadagnato di più rispetto all'euro dopo che la Banca Centrale Europea ha messo in guardia sui rischi per la stabilità finanziaria nella zona euro posti dalle tensioni commerciali, ovvero dai probabili dazi doganali che Trump ha promesso in campagna elettorale.
Sui principali rapporti di cambio, EUR/USD ha sfiorato 1,0500 per poi correggere a 1,0550, mentre il Cable è rimasto a ridosso del supporto di 1,2600. Il mercato resta nel trading range dell’ultima settimana, ma occorre ricordare che i venditori di dollari fanno sempre fatica ad uscirne indenni, in ragione di una persistente e naturale forza all’acquisto di divisa USA, per diverse ragioni, da quelle macro (delta tasso e delta crescita), a quelle tecniche (trend ben definito di rialzo per la divisa USA).
UK, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è salito al 2,3% nell'ottobre 2024, il più alto degli ultimi sei mesi, rispetto all'1,7% di settembre. Ciò ha superato sia l'obiettivo della Banca d'Inghilterra che le aspettative di mercato del 2,2%.
Il maggiore contributo al rialzo è arrivato dai servizi per l'edilizia e le famiglie, principalmente elettricità e gas. Inoltre, i prezzi sono aumentati più rapidamente per ristoranti e hotel e sono rimbalzati per l'edilizia e le utenze. I prezzi dei servizi sono aumentati leggermente di più, in linea con le stime della banca centrale. D'altro canto, l'inflazione alimentare è rimasta stabile all'1,9%. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,6%. Infine, l'inflazione di base annua è salita al 3,3% dal 3,2%.
L’ORO TORNA A SALIRE
In un contesto di rinnovata tensione, come quello attuale, l’oro ha esteso il recente recupero tornando in area 2.650 dollari l'oncia giovedì, salendo per la quarta sessione consecutiva, in ragione della sua qualità e caratteristica di bene rifugio.
Mercoledì, l'Ucraina ha lanciato per la seconda volta armi a lungo raggio fornite dall'Occidente, un giorno dopo che il presidente Putin ha approvato una dottrina nucleare aggiornata che amplia le condizioni per l'uso di armi nucleari. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione ONU per un cessate il fuoco a Gaza, riaccendendo le preoccupazioni per l'attuale conflitto in Medio Oriente.
Sul fronte della politica monetaria, la maggioranza del mercato si aspetta ancora un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, il che ridurrebbe il costo opportunità di detenere oro non fruttifero.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USDJPY UN BELLO SHORT Sto osservando il cambio USD/JPY, e per me il livello di 156 è un punto cruciale. Se il prezzo dovesse toccarlo, potremmo assistere a un'ulteriore spinta rialzista, ma personalmente sto considerando la possibilità di una correzione. Per questo motivo, ho impostato un take profit a 154, anticipando una rottura del trend long.
La mia analisi si basa su segnali tecnici che potrebbero indicare un rallentamento del momentum in area 156. Se il prezzo dovesse effettivamente rompere al ribasso, potremmo vedere un ritorno verso livelli di supporto più bassi, come 152,5. Sono pronto a rivedere la mia strategia se ci saranno segnali di forza sopra i 156, ma per ora mantengo questa impostazione, con uno stop loss leggermente sopra 156,5 per gestire il rischio in caso di falsi breakout.
Sto monitorando attentamente i volumi e l'azione dei prezzi, perché sono determinanti per confermare o meno questa visione. In ogni caso, la gestione del rischio è al primo posto, perché so quanto sia importante proteggere il capitale nel trading.
Wall Street, prima correzione post elezionerima giornata correttiva per i mercati azionari USA post elezione di Donald Trump, con i listini che hanno leggermente ripiegato. Anche l’Asia questa notte ha seguito l’andamento di Wall Street, con ribassi generalizzati dovuti più che altro a probabili prese di beneficio dopo il rally post elettorale. Beni di consumo di base e servizi di comunicazione hanno registrato i maggiori guadagni, mentre beni di consumo discrezionali e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le peggiori performance. Le azioni di Tesla sono scese del 2,7%, dopo una serie di cinque giorni di ripetuti rialzi.
DOLLARO, SEMPRE DOLLARO
L’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 105,9 mercoledì, mantenendosi vicino ai massimi degli ultimi sei mesi, alimentato dalle prospettive sui tassi e dalle promesse fatte dal neo Presidente sul fronte della deregolamentazione e defiscalizzazione. Le attese ora sono rivolte ai dati sui prezzi al consumo, attesi per questo pomeriggio, con un +2,6% previsto per l’inflazione su base annua, in rialzo possibile rispetto al 2,4% precedente, mentre il dato mensile è atteso a +0,2%. Relativamente a quello core, cioè esclusi alimentari ed energia, il consensus è per un +0,3% mese su mese e 3,3% su base annua.
Il dato di oggi potrebbe influenzare le aspettative per i futuri tagli dei tassi della Federal Reserve. I trader attendono anche il rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione di domani e i dati sulle vendite al dettaglio di venerdì. Persiste comunque la price action favorevole al biglietto verde con l’EurUsd ormai a ridosso di 1,0600, in bilico, con qualche possibilità di correzione solo al superamento di 1,0630. Altrimenti 1,0450 sarà il prossimo target. UsdJpy questa notte ha superato quota 155,00, in mezzo al silenzio assordante della Boj, passiva anche sul fronte degli interventi verbali a sostegno della valuta locale. Cable ha perso quota tanto da alimentare il ritorno a 0,8330 dell’EurGbp. Possibile vedere anche 1,2650 a breve. UsdCad sulla resistenza di 1,3960. Oceaniche sotto pressione, con AudUsd non lontano da 0,6480 e Nzd vicino al supporto di 0,5890.
Il dollaro, di fatto, continua a beneficiare dei cosiddetti “Trump trades”, con i mercati che scommettono sulla forte crescita economica degli Stati Uniti e sulle politiche inflazionistiche sotto la sua presidenza, il che limiterebbe la capacità della Fed di abbassare i tassi di interesse. Attualmente, i mercati stanno scontando circa il 60% di possibilità di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in calo rispetto all’84,4% di un mese fa.
USA, ASPETTATIVE INFLAZIONE
Le aspettative di inflazione al consumo negli Stati Uniti per l’anno a venire sono scese al 2,9% nell’ottobre 2024, il livello più basso da ottobre 2020, dal 3% in ciascuno dei quattro mesi precedenti. Le aspettative sui prezzi delle materie prime per l’anno a venire sono diminuite per gas, alimentari, istruzione universitaria, affitti e assistenza medica. Inoltre, le aspettative di crescita media dei prezzi delle case sono rimaste invariate al 3%. Nel frattempo, le aspettative di inflazione a tre anni sono diminuite di 0,2 punti percentuali al 2,5% e le aspettative di quelle a cinque anni sono diminuite di 0,1 punti percentuali al 2,8%.
ZEW IN CALO
L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è sceso a 7,4 a novembre 2024 da 13,1 a ottobre, e ben al di sotto delle previsioni di 13, appesantito dalla vittoria di Donald Trump e dal crollo della coalizione di governo tedesca. Anche la valutazione della situazione economica attuale è peggiorata, con l’indicatore delle condizioni attuali in calo a -91,4 da -86,9, rispetto alle previsioni di -85,9. Il presidente ZEW, il professor Achim Wambach, ha dichiarato che l’esito delle elezioni statunitensi rappresenta la ragione principale del calo del sentiment. Il fatto che le aspettative economiche per gli Stati Uniti siano chiaramente in aumento, mentre il sentiment economico per la Cina e l’eurozona è in calo, supporta questa visione. Tuttavia, nelle ultime settimane, qualche miglioramento si è intravisto, con aspettative di miglioramento delle prospettive economiche all’orizzonte.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Dollaro Forte: Meglio Scommettere Contro YenPer speculare sulla possibile continuazione del rialzo del dollaro, uno dei metodi più strategici è puntare contro lo yen piuttosto che contro l’euro o altre valute. Questa preferenza deriva dalla particolare debolezza dello yen, influenzata dalle politiche monetarie adottate dal Giappone negli ultimi anni.
La Banca del Giappone ha mantenuto tassi d’interesse bassi e una politica di stimolo monetario per sostenere la propria economia. Questo approccio rende lo yen una valuta strutturalmente debole rispetto al dollaro, creando un contesto favorevole per chi intende puntare su un ulteriore apprezzamento del dollaro. Al contrario, l’euro risulta meno vulnerabile rispetto al dollaro per via delle recenti politiche della Banca Centrale Europea, che sta affrontando l’inflazione con una maggiore cautela e con un approccio più restrittivo rispetto alla Banca del Giappone.
Fed e BoE al taglio dei tassiLa Fed ha abbassato i Fed Funds di 25 punti base, come da consensus, portandoli nell’intervallo 4,5%-4,75%, in seguito al taglio di 50 punti base effettuato nel mese di settembre. I rappresentanti del FOMC hanno ribadito il loro messaggio precedente: valuteranno attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l’equilibrio dei rischi quando prenderanno in considerazione ulteriori aggiustamenti del costo del denaro.
Sul fronte economico, la Fed ha osservato che gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. Dall’inizio dell’anno, le condizioni del mercato del lavoro si sono generalmente allentate e il tasso di disoccupazione è aumentato pur rimanendo contenuto. L’inflazione ha fatto progressi verso l’obiettivo del 2%, ma rimane comunque elevata.
Nella stessa giornata di ieri, la Bank of England ha abbassato il tasso di interesse di 25 punti base al 4,75%, come previsto. Si è trattato del secondo taglio dei tassi in quattro anni. Otto dei nove membri del MPC hanno votato a favore di una riduzione, mentre una rappresentante del board ha votato per un nulla di fatto. La decisione evidenzia un rallentamento della crescita dei prezzi nell’economia del Regno Unito, con l’inflazione in calo al minimo degli ultimi tre anni, all’1,7%. Il mercato è rimasto stabile con GBP/USD oscillante intorno a 1.3000.
JEROME POWELL VS DONALD TRUMP
Mancano alcuni mesi prima che Donald Trump si insedi alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, ma già si intravedono scintille relativamente a quel che sarà il rapporto tra il tycoon Presidente e il Governatore della Fed Jerome Powell. Ieri sera, durante la conferenza stampa che ha fatto seguito alla decisione sui tassi, Powell non ha perso occasione per lanciare qualche “frecciatina” a Trump. Infatti, ha dichiarato che la legge non consente di declassare un presidente della Fed e non si dimetterà anche se il neo Presidente glielo chiederà. Sulla questione economica e finanziaria, il Governatore ha ribadito che il percorso fiscale degli Stati Uniti non è sostenibile.
BORSE USA SENZA LIMITI
Wall Street ha esteso il rally a due giorni dalle elezioni USA, con l’S&P 500 in aumento dello 0,78%, il Nasdaq in crescita dell’1,54% e il Dow Jones in rialzo dello 0,10%. Il settore tecnologico ha sovraperformato mentre quello energetico e finanziario sono apparsi in calo. Sul fronte degli utili, le azioni di Qualcomm sono salite di quasi il 4% dopo aver battuto sia gli utili che i ricavi. Anche Gilead Sciences è salita del 5,9% dopo aver aumentato la sua guidance per il 2024.
VALUTE
Dollaro altalenante nella seduta di ieri con oscillazioni bilaterali dei principali rapporti di cambio, con alta volatilità e price action interessanti. La valuta USA ha inizialmente perso terreno, in correzione rispetto ai guadagni del giorno prima, per poi in serata recuperare qualcosa. EUR/USD ha ripreso in giornata quota 1.0825, dopo aver aperto in area 1.0700, mentre in serata, dopo la Fed, il dollaro ha ripreso parte delle perdite della seduta europea. Stessa price action per GBP, JPY e valute oceaniche con movimenti bilaterali volatili, la tipica fase di consolidamento dopo una notizia importante. Prevediamo altre sedute caratterizzate da incertezza, con opportunità interessanti in ragione di una dinamicità che avevamo perso da qualche tempo.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 3.000 unità rispetto alla settimana precedente, arrivando a 221.000, in linea con le aspettative del mercato. Nonostante il leggero aumento, il conteggio è rimasto ben al di sotto delle medie di inizio mese, continuando a indicare un certo grado di resilienza nel mercato del lavoro statunitense. Inoltre, il totale delle richieste continuative è aumentato più del previsto, raggiungendo quota 1.892.000 nella settimana conclusasi il 26 ottobre, il numero più alto in quasi tre anni.
MESSICO, SALE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale messicano è salito al 4,76% nell’ottobre 2024, in aumento rispetto al 4,58% del mese precedente e superiore al consensus di mercato del 4,72%. Il tasso di inflazione core è sceso al 3,80% in ottobre, il più basso da gennaio 2021, in calo rispetto al 3,91% di settembre e in stretto accordo con le stime. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,55% in ottobre, rispetto alle stime di un aumento dello 0,51%.
CINA, SALE L’EXPORT
Le esportazioni dalla Cina sono aumentate del 12,7% anno su anno ad ottobre, raggiungendo il massimo degli ultimi due anni a 309,06 miliardi di USD, un numero più alto del 5% previsto. Ciò ha segnato il settimo mese consecutivo di crescita e il ritmo più rapido da luglio 2022, poiché i produttori stanno anticipando gli ordini in previsione dei possibili dazi da parte di Stati Uniti e UE. Le esportazioni sono cresciute verso Stati Uniti, Giappone, Russia, UE e ASEAN.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 07.11.2024Trump vince “alla grande” le Presidenziali Usa.
Wall Street festeggia con nuovi record, Borse europee più “timorose”.
La FED oggi taglierà di -25 bps, ma il futuro è incerto.
Borse cinesi in rialzo, non temono la Guerra dei dazi con gli Usa.
Successo netto e ri-elezione, dopo 4 anni di Amministrazione Biden, di Trump, 47’ Presidente degli Stati Uniti: il candidato repubblicano ha vinto in una misura sufficiente a garantirsi il coltrollo maggioritario del Congresso, rimuovendo il rischio di stallo parlamentare. Wall Street festeggia, coi principali indici a nuovi massimi.
Le Borse Europee valutano con preoccupazione alla prospettiva di nuovi dazi sui commerci con gli Usa, alla deregulation bancaria e alle regole più restrittive sull’immigrazione, chiudendo in ribasso.
In sintesi: Dow Jones +3,57%, Nasdaq +2,95% e S&P500 +2,53%: WOW!! In Europa regsitriamo solo cali: Madrid -2,9%, Milano -1,5%, Francoforte -1,1% anche per la temuta crisi di Governo dopo il licenziamento del Ministro delle Finanze, Parigi -0,5%, Amsterdam -0,8% e Londra -0,2%.
Effetti “collaterali”: Bitcoin ha aggiornato il record storico, guadagnando poco meno del +10% a 75.000 Dollari, e il Dollaro si è rafforzato +1,8% contro Euro in area 1.07, ai massimi da cinque mesi, e +1,9% sullo Yen giapponese a 154,4.
La Federal Reserve (Banca centrale Usa) che oggi potrebbe tagliare -1/4 di punto, potrebbe poi fermarsi, dato il possibile riaccendersi dell'inflazione, risultato delle politiche fisacli espansive di Trump. In Europa si teme la prospettiva di guerre commerciale e dazi, ma ciò potrebbe indurre l’ECB ad accelerare coi tagli dei tassi.
Ieri s’è impennato anche il rendimento del Treasury Usa 10 anni, fino a 4,45%; i mercati temono che i tagli alle tasse promessi da Trump ed i piani di crescita della spesa pubblica finiranno per aggravare il deficit pubblico e alimentare spinte inflattive, complice il possibile inasprimento della guerra commerciale Usa-Cina-UE.
La curva dei rendimenti vede maggiormente penalizzate le scadenze lunghe: quello del “30 anni” ha chiuso in rialzo di oltre 20 bps ma è veramente impressionante notare che l'inflazione Usa attesa a 10 anni tocca il massimo da ultimi 6 mesi, con un rialzo di circa +0,4% a +2,8% rispetto alle previsioni di un mese fa.
Le azioni bancarie celebrano la prospettiva di una regolamentazioni più lasca, il possibile aumento dell'inflazione, ed i tassi d'interesse più alti e a lungo: corrono JPMorgan e Bank of America, con rialzi vicini a +10%, ma anche Citigroup e Wells Fargo. Bene anche i tioli energetici, visto la dichiarata simpatia del nuovo Presidente.
L’impatto delle elezioni presidenziali è stato invece contenuto sul prezzo dell'oro, che ha oscillato attorno a 2.750 Dollari/oncia, poco sotto il record storico della settimana scorsa a 2.790.
Sul versante dei bond governativi europei, ieri abbiamo registrato un allargamento del differenziale di rendimento tra il BTP decennale benchmark ed il Bund pari scadenza tedesco, a 132 punti base dai 125 della vigilia: in aumento il rendimento del BTP benchmark a 3,71%, da 3,66% della chiusura di martedì 5.
Oggi l'attenzione si sposta sulle riunioni della US Federal Reserve (stasera, alle 20.00 CET) e della Banca d'Inghilterra nel primo pomeriggio: entrambe le Banche centrali dovrebbero varare un taglio dei tassi di riferimento: Bank of England a 4,75% dall’attuale 5,00%, che è il più alto in Europa.
La Fed dovrebbe tagliare i tassi di riferimento all’intervallo 4,25-4,50%, cioè di un quarto di punto: ricordiamo che a settembre la Fed aveva operato un primo taglio di -50 bps, dopo aver portato i tassi al livello più alto da oltre 20 anni nel luglio 2023.
I mercati scontano ora circa -1,0% di tagli a 12 mesi, quando a settembre era -2,6%.
L’elezione di Donald Trump potrebbe alimentare la paura, a nostro giudizio eccessiva, di un’indiretta ingerenza della Casa Bianca nelle decisioni politiche della Banca centrale, che ha sempre rivendicato la sua indipendenza rispetto al Governo.
In Asia, stamattina, si nota la chiusura contrastata di Tokyo, col Nikkei a -0,25%, e lo slancio rialzista dei listini Cinesi, dopo il brillante dato delle esportazioni, aumentate quasi +13% anno su anno ad ottobre, il trend più veloce da oltre 2 anni ed in forte accelerazione dal +2,4% di settembre. Shanghai a +2,55% e Shenzhen +2,44%.
Il Presidente cinese Xi Jinping, oltre a congratularsi con Donald Trump per il suo successo alle Presidenziali, ha anche auspicato che i due Paesi vadano d'accordo. Ricordiamo che Trump ha prospettato dazi fino al 60% su tutte le importazioni cinesi, e ulteriori ritorsioni se Pechino dovesse invadere l’isola di Taiwan.
Le Borse europee chiudono la mattinata in leggero recupero, in media +0,4% (ore 12.00 CET), mentre i future sui principali indici di Wall Street anticipano riaperture frazionalmente rialziste, in media +0,3%.
Prosegue il momento favorevole delle cryptovalute, ma oggi a correre sono soprattutto Ethereum, oltre +7,2%, e Cardano, +3,7%. Positive anche Bitcoin e Solana, +1,6%.
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NEWSLETTER#92: JPY e GERMANIAJPY E BOJ
La banca del Giappone ha lasciato invariato il tasso d’interesse allo 0.25%.
Ueda, governatore della BOJ, non ha dato nessun indizio sulle prossime mosse della banca centrale ma ha delineato un piano per continuare a rialzare i tassi se le loro previsioni sulla crescita dovessero essere corrette.
Lo yen giapponese guadagna terreno dopo il rilascio dei dati, USDJPY perde oltre l’1%.
I dati giapponesi di questa mattina sulla produzione industriale hanno registrato una crescita all’1,4%, rispetto al -3.3% precedente.
RETAIL SALES TEDESCHE
I dati di settembre della Germania stanno mostrando un lieve spiraglio di ripresa (consumer confidence migliore delle aspettative, PMI e NMI buoni, PIL in crescita etc..)
Questa mattina sono state pubblicate le vendite al dettaglio, 3,8% contro il 2,5% precedente.
È il dato più alto da marzo 2022.
Notizie macroeconomiche della giornata
- CPI EURO e tasso di disoccupazione (11:00) (EUR)
- Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (13:30) (USD)
- Indice prezzi PCE (13:30) (USD)
- PIL CAD (13:30) (CAD)
Buon trading a tutti
NEWSLETTER#90: JPY e GFK CONSUMERJPY: IN ATTESA DI UN SOSTEGNO?
In vista delle elezioni americane e dell’intervento della Banca del Giappone di giovedì, lo yen giapponese potrebbe rimanere in un territorio di pressioni ribassiste per tutta la settimana.
Dai massimi di metà settembre, il future 6J ha perso quasi il 10%.
L’attenzione degli investitori si sta spostando su un possibile intervento delle autorità.
L’ultimo intervento delle autorità giapponesi aveva spinto la coppia USD/JPY a ribasso di oltre il 13%.
Nel pomeriggio verranno pubblicati i primi dati statunitensi della settimana ad alto impatto.
CONSUMATORI TEDESCHI
Il clima dei consumatori in Germania continua la sua ripresa a ottobre.
Il clima dei consumatori dovrebbe aumentare di 2,7 punti a -18,3.
Si tratta del valore più alto da aprile 2022, anche se il livello del clima dei consumatori rimane ancora basso.
Tuttavia, i consumatori tedeschi sono ancora una volta più pessimisti sullo sviluppo economico complessivo.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Indice HPI Shiller (13:30) (USD)
- Nuovi lavori JOLTs (15:00) (USD)
- Rapporto sulla fiducia dei consumatori (15:00) (USD)
Buon trading a tutti