Il dxy e i supporti : la zonaLa evening star di Dicembre 2022 ha portato un'inversione intermedia con la ricerca dei supporti più probabili per il dollaro statunitense, qui ne evidenzio un paio che per me possono fare da supporti utili ai fini di analisi e trading, nella precedente idea correlata, evidenziavo 102 come supporto, qui siamo già sotto e la zona tra 100 e 98 sembra quella più papabile per un rimbalzo. Certo a guardare cosa sta accadendo nei mercati di tutto il mondo, l'usd sembra perdere una buona fetta del suo ex monopolio come valuta di riferimento per tutti gli scambi tra stati e privati, però mai dar per morti gli yankees prima del tempo....di Melupira891
L'inflazione USA rallenta per il nono mese: Qual è il piano, JayL'inflazione USA rallenta per il nono mese: Qual è il piano, Jay Powell? Il tasso d'inflazione annuale degli Stati Uniti è rallentato per il nono mese consecutivo, toccando il 5% nel marzo del 2023. Pur essendo il più basso dal maggio 2021, è ancora ben al di sopra dell'obiettivo della Fed del 2%. Gli investitori stanno cercando di capire quando la banca centrale metterà un freno alla sua campagna di rialzi per rallentare l'inflazione. I verbali del FOMC di marzo (pubblicati questa mattina) hanno rivelato che alcuni politici della Federal Reserve hanno discusso di mettere in pausa gli aumenti dei tassi di interesse, in seguito al crollo di due banche regionali. Alla fine, però, tutti i responsabili politici hanno deciso che la lotta all'inflazione elevata era ancora la priorità assoluta. Alla fine hanno deciso di procedere con un rialzo dei tassi, nonostante i potenziali rischi. A complicare le cose, l'IPC core (che esclude le componenti alimentari ed energetiche) è salito al 5,6%, dopo essere aumentato del 5,5% a febbraio. Ciò ha indotto alcuni a ritenere che sia in programma un ulteriore inasprimento. Inizialmente i mercati monetari pensavano che la Fed non avrebbe aumentato i tassi di interesse a maggio, ma le aspettative sono salite al 70,5%. L'indice del dollaro resta ai minimi dal 2 febbraio, stabile vicino a 101,5. Per quanto riguarda il Canada, le cose stanno migliorando: la Banca del Canada ha lasciato il suo tasso di interesse overnight al 4,50%, come previsto, e ha ridotto il linguaggio che mette in guardia da una potenziale recessione. Il dollaro canadese ha reagito positivamente, salendo a circa 1,34 per USD. Nel frattempo, la sterlina britannica è salita verso 1,25 dollari, avvicinandosi al massimo da dieci mesi di 1,2525 dollari toccato il 4 aprile. Il governatore della Banca d'Inghilterra Andrew Bailey ha dichiarato di non vedere alcun segno di una ripetizione della crisi finanziaria globale del 2007/8, una notizia rassicurante per gli investitori. Questi ultimi scommettono che la Banca d'Inghilterra continuerà ad aumentare i tassi d'interesse per combattere l'inflazione, aggiungendo carburante alla sterlina.di BlackBull_Markets2
USDX --- CONTINUAZIONE RIBASSISTA DEL DOLLARO Dal massimo di settembre del 2022 il dollaro ha iniziato la sua discesa senza più essere riuscito a tornare su quei livelli, con il massimo della candela del 6 Marzo si è chiuso il ciclo semestrale partito dal massimo del 26 Settembre 2022, stessa cosa per quanto riguarda il ciclo annuale inverso. Con la rottura delle FLD a 6M e 1A e con l'approssimarsi delle chiusure cicliche l'indice del Dollaro è destinato a una continuazione di discesa, anche perchè c'è un'altro ciclo importante in chiusura ed è quello a 18M. Possiamo ipotizzare un target di 90 $ sul minimo di quest'ultimo in un range che va dal minimo del ciclo annuale da metà Maggio alla fine di LuglioShortdi slashcom1
Frenata sulle resistenze SPX SPY IWM petrolio oro 07.04.2023Si chiude una settimana importante che ha confermato il quadro schizofrenico degli indici, con i FAANG che negli USA continuano a distorcere i rendimenti. SP 500 risulta ade esempio vicinissimo ai massimi di gennaio, mentre se si prende lo stesso indice equipesato ovvero senza l'effetto preponderante dei FAANG siamo sotto del 8% quasi. Molto difficile quindi leggere i segnali tecnici, e occorre molta prudenza. Il settore bancario USA ha tutt'altro che risolto i suoi dubbi, vediamo perché. Analizziamo oro petrolio, gas naturale e TTF.19:50di GiuseppeMessina1131
È la fine del dominio del dollaro USA?È la fine del dominio del dollaro USA? La posizione del dollaro USA come principale valuta di riserva globale è messa in discussione dal fatto che i paesi sono desiderosi di isolarsi dall'influenza di Washington. Per decenni, il dollaro ha dominato il sistema monetario globale. Attualmente, circa il 60% delle riserve valutarie detenute dalle banche centrali è in dollari USA e quasi il 90% di tutte le transazioni valutarie prevede l'uso del dollaro. Tuttavia, lo status di riserva del dollaro ha iniziato a diminuire nel 2014, quando alcune grandi potenze globali hanno iniziato a de-dollarizzare le loro transazioni commerciali. La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni hanno accelerato il processo di de-dollarizzazione. Ad esempio, le autorità cinesi sono state sorprese dal sequestro delle riserve valutarie della banca centrale russa in seguito all'invasione dell'Ucraina. In caso di conflitto tra Stati Uniti e Cina, anche gli asset cinesi potrebbero essere a rischio. Tra i recenti eventi di de-dollarizzazione ricordiamo: - Durante un incontro con la stampa al forum di Davos a gennaio, il ministro delle Finanze dell'Arabia Saudita Mohammed Al-Jadaan ha sorpreso i giornalisti affermando che la nazione ricca di petrolio era disposta a prendere in considerazione la possibilità di commerciare in valute diverse dal dollaro USA per la prima volta in 48 anni. - La scorsa settimana, società energetiche cinesi e francesi hanno concluso il primo accordo in assoluto sul gas naturale liquefatto (GNL) in Cina utilizzando la valuta renminbi yuan. L'operazione ha comportato l'importazione di 65.000 tonnellate di GNL dagli Emirati Arabi Uniti e rappresenta una pietra miliare significativa negli sforzi di Pechino per sfidare la posizione del dollaro USA come "petrodollaro" universale per il commercio di gas e petrolio. - Anche il Brasile ha recentemente annunciato un accordo con la Cina per commerciare direttamente nelle rispettive valute, evitando il dollaro statunitense come intermediario. - Anche l'India si sta impegnando per ridurre il predominio del dollaro USA nel commercio internazionale, lanciando programmi separati per regolare le transazioni nelle proprie valute. Di recente, la Reserve Bank of India ha permesso alle banche centrali di 18 Paesi di aprire conti speciali in rupie (SVRA) per regolare i pagamenti in rupie indiane. Complessivamente, la quota del dollaro USA sul mercato globale è scesa dal 71% al 59% negli ultimi due decenni e potrebbe ridursi ulteriormente in futuro. La vittima principale di questo scenario sono gli Stati Uniti, poiché l'utilizzo della valuta nel commercio globale è un gioco a somma zero. Ogni volta che uno yuan, un real o una rupia vengono scambiati sul mercato globale, un dollaro non viene scambiato. Se si affermano alternative credibili, il dominio dell'America sul mercato globale sarà compromesso.di BlackBull_Markets1
DXY Buongiorno a tutti. Secondo la mia umile opinione vedremo un dollaro molto forte molto presto.Longdi ScubainuAggiornato 1
Dollaro sotto pressione da Area EURO30/3/2018 h 23,18 Il prezzo sembra ancora nell'area ribassista 2 EMA +RSI e SMA.Si trova nellarea FIBO 0.382 E 0.618, il prezzo sembra indirizzato a testare il valore 100.76 . In quell'area diciamo. Le news da Reuters ci indicano un Dollaro sotto pressione .Le notizie economiche della zona euro hanno dato un po di impulso all'euro .Valuta maggiormente contrapposta.Le previsioni in calendario della UE indicano probabile stabilità o miglioramento EURO.Se così fosse ci si potrebbe aspettare la continuazione del periodo ribassista ancora un po di questo asset.Se superasse l'area 0.618 con candela chiusa si può pensare ad un prezzo anncora in caduta.Come si sa le questioni su queste cose sono ''probabilità".Shortdi cierretrading0
US Dollar INDEXSiamo a metà! Sotto il canale e con una propensione ribassista. Supporto e resistenza da giudici e i box rossi e verdi avvocati e giuria. Il mio pensiero punta ad una visita verso i minimi. Se prima dei minimi il prezzo virasse verso la resistenza e box rosso da non superare, con rientro nel canale laterale, allora la direzione ribassista verso box rosso sotto supporto sarebbe più sana, e una divergenza rialzista RSI un bel calcio verso l'alto.di andreaart0
DXY ribassista? 🤔📉- Possibile andamento ribassista per l'indice del dollaro per la prossima settimana fino ad area 101,8 ? - Aspettiamo le importanti notizie di prossima settimana della FOMC.📊😳 - Nel caso di effettivo ribasso del DXY aspettarsi pair contrastanti il dollaro come eur/usd, xau/usd ecc... andare long.📈Shortdi MTRADES_12Aggiornato 0
Il dollaro USA è in bilico: Caos bancario e inflazioneIl dollaro USA è in bilico: Caos bancario e inflazione La Federal Reserve statunitense sta per iniziare la sua riunione politica di due giorni e annuncerà la sua ultima decisione sui tassi di interesse 48 ore dopo. Durante la riunione, i funzionari valuteranno se aumentare i tassi di interesse a causa dell'inflazione, considerata ancora elevata, o se dare maggior peso alle attuali turbolenze dei mercati finanziari. Purtroppo, il periodo di blackout pre-riunione vieta ai funzionari di commentare la situazione. Le azioni di UBS, che erano scese di oltre il 14%, sono riuscite a riprendersi chiudendo in rialzo dell'1,2% dopo che la banca ha fornito un pacchetto di salvataggio d'emergenza da 3 miliardi di franchi svizzeri (3,2 miliardi di dollari) per la sua rivale nazionale in difficoltà, Credit Suisse. Le grandi dimensioni del bilancio del Credit Suisse, che alla fine del 2022 ammontava a circa 530 miliardi di franchi svizzeri, sono fonte di preoccupazione per il sistema bancario globale, poiché sono il doppio di quelle di Lehman Brothers quando è crollata nel 2008. La Federal Reserve, in risposta alla crisi del Credit Suisse e ai fallimenti di alcune banche regionali statunitensi, ha iniziato a offrire swap valutari giornalieri alle banche centrali di Canada, Gran Bretagna, Giappone, Svizzera e zona euro per alleviare lo stress da finanziamento nei mercati globali. Con tutto questo, gli operatori non sanno se la Federal Reserve alzerà il suo tasso di riferimento mercoledì (ora statunitense). Lunedì l'indice del dollaro è sceso al di sotto di 103,5 per la terza sessione consecutiva, poiché gli investitori prevedono che la Federal Reserve non aumenterà i tassi come previsto in precedenza a causa delle crisi bancarie. I futures sui Fed funds riflettono una probabilità del 70% di un aumento dei tassi di un quarto di punto percentuale, con un 30% di possibilità di non cambiare. Anche un calo significativo delle aspettative di inflazione a breve termine sta contribuendo all'aspettativa di una pausa nei rialzi dei tassi da parte della Fed, dato che il mese scorso le aspettative di inflazione a breve termine hanno raggiunto quasi i minimi di due anni. In altre notizie, lunedì il prezzo del petrolio è sceso al punto più basso degli ultimi 15 mesi a causa dei timori che i rischi del settore bancario globale possano portare a una recessione. Il prezzo dell'oro, che era salito del 6,4% nella settimana precedente, è sceso a 1.980 dollari l'oncia lunedì, ma è rimasto vicino al massimo di un anno di 2.009 dollari raggiunto all'inizio della sessione.di BlackBull_Markets2
Rialzo dei tassi USA a rischio? Rialzo dei tassi USA a rischio? Negli ultimi giorni abbiamo assistito al secondo e al terzo fallimento di una banca nella storia degli Stati Uniti. Rimane da chiedersi se questi fallimenti siano stati l'ultimo e quali altri effetti a catena potrebbero verificarsi. Nei mercati valutari, l'indice del dollaro è sceso al di sotto di 104, raggiungendo un minimo di tre settimane per la terza sessione consecutiva. Il fallimento della Signature e della Silicon Valley Bank ha scatenato la speculazione che la Federal Reserve statunitense potrebbe adottare un approccio meno aggressivo alla politica di inasprimento nella prossima riunione, con Goldman Sachs che ha addirittura suggerito una pausa. I mercati monetari indicano ora una probabilità superiore al 70% di un rialzo di 25 punti base la prossima settimana, con una netta inversione di tendenza rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, il rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti pubblicato venerdì, migliore del previsto, sostiene la tesi di un ulteriore aumento dei tassi. Gli investitori attendono gli importanti dati sull'inflazione statunitense di martedì, che forniranno indicazioni sulla traiettoria di rialzo dei tassi della banca centrale. Le valute sensibili al rischio, come il dollaro australiano (+1,40%) e il dollaro neozelandese (+1,45%), sono state quelle che hanno registrato le performance migliori di fronte al calo del dollaro USA. Anche la sterlina britannica è in testa alla classifica, con un apprezzamento del +1,3%. Forse suggerendo un voto di sfiducia nei confronti delle banche tradizionali, il Bitcoin ha registrato un'impennata del 18% nelle ultime 24 ore, superando i 24.200 dollari, il guadagno giornaliero più significativo in quasi un mese. Altrove, l'oro è salito del +2,4% a 1.911 dollari, il livello più alto da oltre un mese.di BlackBull_Markets1
BANCHE CENTRALI E NFPIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.03.2023 -CONTESTO Si riparte sui mercati con una settimana densa di appuntamenti macroeconomici, partendo dalle banche centrali per finire con il mercato del lavoro USA. Per le banche centrali questa settimana avremo la RBA martedì chiamata ancora alle decisioni di politica monetaria e ancora alla lotta all’inflazione che continua ad essere il vero nemico da combattere. In Australia l’Indice dei prezzi al consumo rimane sui massimi al 7.8% e la necessita di politiche più aggressive sembra un’ovvietà , ma la RBA ha preferito la via della cautela timorosa di un contesto economico mondiale precario. Le aspettative si attestano pertanto su un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25Bp. La settimana prosegue mercoledì con la Bank of Canada sulla quale le aspettative sono di un nulla di fatto, quindi tassi fermi al 4.50% in linea con quanto dichiarato nell’ultima riunione: si attendono i dati in risposta dall’economia reale osservando gli effetti cumulativi dei rialzi tassi introdotti fino ad oggi! Non di minor importanza sempre mercoledì avremo gli ADP che saranno ancora fotografia del mercato del lavoro USA e ancora le speranze sono per una risposta alle politiche monetarie della FED e quindi di una disoccupazione in aumento. Dobbiamo tuttavia constatare il grande disallineamento tra i dati ADP ed i NFP delle ultime rilevazioni, segnale forse che qualcosa ora cambierà e le due rilevazioni potrebbero allinearsi. Ricordiamo a tal proposito che gli ultimi dati sul NFP sono stati drogati da una revisione annuale del conteggio di posti di lavoro e della popolazione, mostrando quindi un dato ben oltre le aspettative ed i reali movimenti del mondo del lavoro. Ovviamente sarà focus anche la condizione salariale, che è parametro fondamentale per valutare quanto l’Inflazione potrà proseguire il suo cammino di resilienza. Ancora da annotare a calendario, venerdì ci sarò la BOJ che se dovesse mostrarsi ancora dovish nelle sue decisioni di politica monetaria potrebbe infliggere ancora un duro colpo alla valuta nipponica. -FOREX Il comparto valutario come sempre prima di settimane cosi dense di eventi si posiziona in uno stato di attesa, che alimenta il trading range già presente dalla scorsa settimana su diversi asset special modo le majors. Il dollar index rimane sopra i supporti di breve periodo a 104.00 area di confluenza dinamica e statica con le medie mobili di lungo periodo, ma è altrettanto vero che non trova spunti per rompere a rialzo le resistenze poste a 105.20-40. Di tutta risposta eurusd rimane confinato tra 1.07 figura e 1.0550 senta avere spunti direzionali. Sebbene più volatile nel brevissimo , anche la sterlina rimane confinata in una zona di trading range compresa tra 1.2150 e 1.1950 senza trovare vie di uscita in attesa che il dollaro usa prenda una direzionalità più decisa. Le oceaniche , che avevano vissuto giornate di spolvero rialzista grazie alle notizie provenienti dalla Cina, ora si trovano ancora una volta confinate in aree di trading range, con il dollaro neozelandese compreso tra 0.6280 e 0.6180-50 mentre l’australiano ancora sopra i supporti di 0.67 non trova soluzioni per aggredire le resistenze di 0.6875 -EQUITY Il comparto azionario stupisce con importanti rialzi venerdi, a partire dall’equity americana con il nasdaq che si porta a 12400 pnt superando agevolmente le resistenze di 12250 pnt. Può sembrare anacronistico vedere azionario in salita con la contemporanea consapevolezza di una banca centrale hawkish da qui a fine anno, tuttavia facciamo notare lo stato di incertezza degli operatori che danno maggiore rilevanza al prossimo market mover che si presenta in calendario per poi cambiare posizione al successivo dato e cosi via, rincorrendo lo scenario che appare più plausibile sulla base dei market mover che di volta in volta saranno pubblicati. Il focus ora è il mercato del lavoro e aspettative di dati peggiorativi sembrano alimentare gli acquisti, ma come sempre se i dati dovessero deludere le attese degli operatori allora le vendite saranno copiose. -COMMODITIES Prosegue la salita del gold, che in correlazione diretta con l’equity mostra chiaramente la volontà degli operatori di comprare gold a protezione del rischio che si assume nel comprare equity. In caso di crolli del mercato azionario allora si potrà liquidare gold per compensare le perdite. Al momento siamo oltre le resistenze di 1850$ e si guarda con fiducia a 1865$ prima e 1880$ poi. Prepariamo dunque ad una settimana ricca di appuntamenti da vivere insieme buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta0
DXY ritesta 200 EMAIl DXY si trova in una zona neutra dopo aver ritestato il livello 0.5 di fibonacci (dato dall'estensione tra il 2021 e il 2022) La 200 EMA è appena stata recuperata e una continuazione oltre i 105 punti potrebbe portare il DXY a riprendere la salita Se invece verrà respinto la correzione potrebbe continuare di NemesisAlgo3
Resistenza al rimbalzo dell'indice del dollaro USALa resistenza al rimbalzo settimanale dell'indice del dollaro USA è un incubo per il mercato azionario e il circolo valutario.Ogni volta che l'indice del dollaro USA sale, il mercato azionario e il circolo valutario introdurranno un declino o precipiteranno!di ZhongBenCong0010
Candela di inversione sul Dollar IndexIl TVC:DXY si trova in fase di inversione di trend di medio periodo dopo il grande impulso che aveva portato l'indice rappresentativo del dollaro da circa 89-90 di maggio 2021 al massimo di 114.80 di settembre 2022. Da allora la tendenza si è chiaramente invertita con un movimento impulsivo al ribasso, che nelle ultime settimane ha trovato un respiro ed un ampio ritracciamento. La scorsa settimana ha raggiunto l' EMA20 weekly , dove sul timeframe daily ha creato una candela bearish . Tuttavia, il trade anticipa un po' i tempi perchè, sul timeframe weekly, la scorsa settimana ha chiuso invece con una candela di indecisione. Dunque i due timeframe non sono completamente sincronizzati. Motivo per il quale preferisco impostare uno stop loss molto ampio, in una zona difficile da raggiungere piuttosto che immediatamente sopra la candela daily. Il mio piano trading prevede: - Entry a 103.83 - Stop Loss a 105.90 - Target: minimo l'area intorno a 103. Più ambizioso invece 101.65 che rappresenta una zona di acquisto e l'estensione Fibo 261.8% della candela di venerdì. Non imposterò target in macchina, ma procederò con una gestione attiva. DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ CapitalRock 📈Price action trader 💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano Shortdi CapitalRockAggiornato 0
L'indice USD punta a 104,820 dopo la riunione della Federal ReseL'indice USD punta a 104,820 dopo la riunione della Federal Reserve USA? Abbiamo appreso che quasi tutti i funzionari della Federal Reserve degli Stati Uniti si sono espressi a favore di un rialzo dei tassi di 25 punti base in occasione dell'ultima riunione del FOMC tenutasi tra il 31 gennaio e il 1° febbraio. Solo pochi funzionari si sono espressi a favore di un rialzo più consistente di 50 punti base o hanno dichiarato che "avrebbero potuto sostenerlo". Tuttavia, nell'ultima riunione sono state pronunciate molte più frasi dovish rispetto alla riunione di dicembre. Tuttavia, i funzionari non si sono spinti a considerare una pausa nei rialzi dei tassi. L'unica volta che questo argomento è stato affrontato è stato in riferimento alle banche centrali estere e alle loro potenziali strategie. Naturalmente, dalle riunioni è emersa anche la nota obbligatoria che, sebbene i rialzi dei tassi abbiano iniziato ad allentare la pressione inflazionistica, i funzionari hanno convenuto che c'è ancora molto lavoro da fare per riportare l'inflazione sotto controllo e sono decisamente consapevoli del rischio di non fare abbastanza, per cui lo stillicidio di linguaggio dovish continuerà probabilmente per un po' di tempo prima che una prospettiva dovish superi una hawkish. Soprattutto perché la riunione si è svolta prima della pubblicazione dei dati sui posti di lavoro e sulle vendite al dettaglio di gennaio, più caldi del previsto. Questo potrebbe contribuire a sostenere l'USD nel breve e medio termine. Osservando il DXY dopo la pubblicazione dei verbali, sembra che questo abbia aiutato l'indice del dollaro a spingersi verso la metà di 104, dove sta incontrando una certa resistenza. L'indice deve solo rompere 104,700 per eclissare il recente massimo di una settimana e tornare ai massimi del mese. Un obiettivo al di sopra di questa fascia potrebbe includere 104,820, che si allinea con la 200-EMA e con alcuni picchi raggiunti a gennaio. di BlackBull_Markets4
UNA QUESTIONE DI TIMINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.02.2023 -CONTESTO Come in ogni trend che si rispetti, specie in quelli di medio -lungo periodo, ci sono fasi di ritracciamento, ed è in queste fasi dove i dubbi aumentano e le nostre certezze vacillano, le certezze che hanno dominato l’operatività nelle fasi di spinta direzionale sembrano venir meno. I dubbi aumentano se la congiuntura macro economica vacilla, e la direzione che possono prendere le politiche monetarie mondiali sono meno ferme. Il quadro che è nato dagli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa sembrano evidenziare queste incertezze, dando vita ad una rivalsa del dollaro Usa su tutti gli altri asset class, sulla base delle possibilità di un’inflazione che potrebbe essere molto più resiliente dato la robustezza del mondo del lavoro USA. Avere stabilità lavorativa, e redditi medio-alti, garantisce ai consumatori un facile adeguamento ai prezzi elevati e minor resistenza al processo di inflazione, il che porta gli operatori a credere in un doveroso nuovo intervento della FED , come ha specificato ieri Bostic. Riteniamo tuttavia doveroso attendere i dati sull’inflazione prima di poter credere nuovamente in una FED aggressiva e negare il tono più accomodante espresso da Powell nell’ultima riunione. Pertanto rimaniamo fedeli alla nostra view di lungo periodo, dove prediligiamo la moneta unica al dollaro, e dove penalizziamo nelle prospettive 2023 la sterlina, mentre lasciamo in portafoglio le oceaniche senza per ora lasciarci coinvolgere negli storni di breve periodo, ma con la dovuta cautela e sempre pronti a rivedere le posizioni là dove il mercato mostrasse chiare evidenze di inversione strutturali. -FOREX Il comparto valutario evidenzia il fortissimo dollaro centrismo che domina i mercati in questo momento, con la caduta delle altre majors nei confronti di una ritrovata forza del dollaro americano. Dollar index nuovamente al test delle resistenze, che si collocano prima sui massimi di ieri a 103.80 poi a 104.90 per concludersi con l’ultimo baluardo a 104.90. il mondo retail che non tarda a posizionarsi contro tendenza si fa trovare già short al 71% il che potrebbe rendere più complessa la discesa del biglietto verde. Rispondono le altre majors, con un eurusd che va al test dei supporti di breve a 1.0710-1.07 figura, con un 78% di retail in posizione long, sentiment rialzista che ha dominato tutta al discesa e che potrebbe solo ora trovare soddisfazione in adeguati ripartenze, ma anche stavolta sarà interessante osservare quanto il sentiment retail ostacolerà la ripartenza. Il dollaro respira contro tutto e anche usdchf torna al test delle resistenze a 0.9290 prima vera area da violare per confermare una ripartenza strutturale del dollaro americano. Per le oceaniche segnaliamo il rialzo tassi da aprte della banca centrale australiana di 25Bp stanotte, in linea con le attese. Un market mover che non ha generato particolare volatilità stanotte, ma che trova il dollaro australiano sopra i supporti di 0.6875 al test delle resistenze di 0.6980 con il mondo retail che incrementa rapidamente le posizioni corte ora ancora al 37%. -EQUITY Il mondo azionario ancora forte, special modo per l’Europa, con il dax sopra i supporti di breve a 15280 pnt proiettato al test dei massimi a 15600 pnt, in linea ancora l’America con il Nasdaq che trova supporti a 12420 pnt pronto al ritest di 12570 pnt prima e 12790 poi -COMMODITIES Tra le commodities attenzione al gold che si porta al test delle resistenze di 1880 $ primissima resistenza oltre la quale troviamo i 1900$, livelli violati solo in caso di rinnovata debolezza del dollaro USA buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA ----------------------------------------------------------------- di SalvatoreBilotta0
DOLLARO USA ANCORA DRIVER DI MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.02.2023 -CONTESTO Settimana di calma dopo l’effervescente chiusura di venerdi scorso, che con i dati sul mercato del lavoro Usa ha ribaltato il sentiment sul mercato valutario e , sebbene in netto ritardo, anche sul comparto equity e commodities. Una rilevazione di oltre 500K nuovi ruoli paga, frutto certo del ricalcolo annuale 2022 che periodicamente effettua il LBS, ma che palesa in ogni caso la forza dell’economia Usa, che non sembra fermarsi di fronte agli attacchi della FED. I tassi sono oramai alla soglia del 5% e secondo quanto detto da Powell la scorsa settimana , il target prossimo si asseterà poco oltre, ma la domanda da porsi ora è: l’inflazione continuerà a calare anche con un mercato del lavoro cosi forte? La domanda aggregata rallenterà pur avendo una forte spinta da redditi alti e sicuri? Beh la chiave a nostro parere rimangono i dati sull’inflazione, che se dovessero arrestare la loro discesa potrebbero portare la FED a riconsiderare la sua battuta di arresto e a tornare aggressiva ponendo più lontano il limite dei datti di interesse. In attesa che gli eventi si compiano, il dollaro torna forte, e pur rimanendo ancora in un trend discendente, sembra ora manifestare un’importante ripresa, che in un contesto dollaro centrico, come quello attuale, si traduce in pesanti ribassi per tutti gli altri asset class. -FOREX Il comparto valutario , come sempre termometro perfetto del sentiment degli operatori, vede ora il dollaro tornare alla ribalta, con il mondo retail che non tarda a capovolgere il suo sentiment, come sempre bandiera al vento delle dinamiche dei prezzi. il sentiment sul basket dollari si porta ora al 68% short, capovolgendosi dal precedente 61% long visto venerdi mattino. Ovvia la risposte degli altri basket, con l’euro che si porta al 57% long dal precedente 70% short. Anche eurusd inverte con un sentiment che va dal 69% short di venerdi al 70% attuale, segnalando la possibilità di ulteriori approfondimenti di questo asset, premiando ancora il dollaro americano, senza tuttavia invalidare la tendenza di lungo periodo. Anche la sterlina capovolge il suo sentiment, con il mondo retail che si porta al 68% long dal precedente 52% spingendo la nostra view ribassista su uno degli asset più penalizzati per il 2023 dal punto di vista macroeconomico. La spinta rialzista del dollaro si riflette anche su usdcad che vede ora i retail al 69% short dal precedente 55%, segnale di potenziale prosecuzione della tendenza rialzista in atto del dollaro. Anche le oceancihe soffrono la forza del dollaro , stornando pesantemente dai loro massimi e trascinando il mondo retail su esposizioni importanti long, con audusd al 80% long dal precedente 54% e nzdusd al 80% dal 46% di venerdi, pertanto attenzione ai break out dei supporti per questi asset, che rimangono tuttavia all’interno di una tendenza di lungo ancora rialzista, che non è ancora stat invalidata. buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA DISCLAIMER: Gli investimenti con scambio a margine comportano notevoli rischi economici e chiunque li svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l’autore della presente sessione didattica non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore. di SalvatoreBilotta2
US DOLLAR INDEXIn questa analisi ho voluto inserire il ciclo ribassista a 4 tempi partito il 18 Marzo 2020 e chiusosi il 25 Maggio 2021. Come si può notare, le linee tracciate danno l'idea di quando iniziano e di quando finiscono i cicli con i tempi giusti, in questo caso ho inserito 4 cicli 2 INVERSI (20W - 18M) 2 INDICI (36M - 20W). Nella fase rialzista partita a Maggio 2021 il ciclo a 18M partito il 6 Ottobre 2020 e con la prima parte nella chiusura del ciclo ribassista ha portato giù il prezzo del Dollaro per poi risalire fino al picco del 28 Settembre 2022 accompagnato dalla prima parte del ciclo a 36M e vincolatosi al rialzo con i cicli inferiori. In questo momento sono più per una continuazione ribassista del dollaro in funzione del ciclo a 36M INVERSO arrivato a metà strada, ma come si può notare abbiamo il minimo del ciclo il 24 Gennaio 2023, ma soprattutto con il massimo del ciclo INDICE a 40W non c'è stato un rialzo del prezzo per il vincolo ribassista dei cicli superiori. Vediamo nel prossimo mese come si muoverà il dollaro, resto comunque della mia ideaShortdi slashcom0
ECONOMIA AMERICANA TROPPO ROBUSTA PER CEDEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.01.2023 -CONTESTO Inutile negare che l’economia USA rimanga forte, sebbene ci siamo indicatori macroeconomici in calo, come i PMI e lo stesso Pil , del quale ieri abbiamo avuto la prima pubblicazione relativa al Q4 2022, sebbene siano chiaramente in rallentamento, possiamo ben dire che stanno reggendo l’urto con tassi di interesse prossimi al 5%. I mercati proseguono la loro scia di sentiment di risk on, pur consapevoli del rallentamento che l’economia americana e mondiale ha subito nello scorso 2022, ma anche consapevoli che i tassi di interesse delle principali economie mondiali sono oramai verso i massimi, e ad alimentare le speranze, special modo per l’America, sono i dati sull’inflazione, che mostrano un chiaro rallentamento dando vita ad un sentiment di fiducia nella congiuntura macroeconomica americana. Ricordiamo che la FED, cosi come le altre banche centrali hanno l’obiettivo di massima occupazione e controllo dell’inflazione, ora premesso che un’inflazione al 6% rimane un valore da non sottovalutare, è altrettanto vero che la rapidità con cui i valori sono rientrati, lascia stupiti, e pone le basi per un rallentamento non lontano delle politiche monetarie della FED, e se a questo aggiungiamo il piano di QT, ovvero il drenaggio di liquidità già in atto in America, non prossimo dire che l’economia abbia avuto terreno fertile ed i dati che ci ritornano sono ottimi in proporzione al contesto nel quale ci stiamo muovendo. Si dovranno attendere gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo è una certezza, ancora almeno 6 mesi per sapere se davvero l’economia Usa punta all’atterraggio morbido, ma i dati di ieri del PIL americano, mostrano ancora robustezza. Un Pil per il Q4 che si attesta al 2.9%, di certo in calo rispetto al precedente +3.2% ma le stime davano un +2.6% segno che gli analisti erano molto pessimisti, e come ben sappiamo il mercato lavora sulle aspettative e piacevoli sorprese generano entusiasmo. -FOREX Il mercato valutario vede ancora un dollaro Usa asfittico, nella proiezione di una FED meno aggressiva e con la minor necessità di rifugiarsi nel biglietto verde, mentre si prediligono asset da investimento, come le valute oceaniche, che godono di una prospettiva forte di rialzi tassi, special modo dopo i dati sull’inflazione australiana. Il quadro retail vede ancora un 71% di retail long sul dollaro usa, segno che non è terminata al pressione ribassista sul biglietto verde da aprte dellle mani forti, mentre calano le posizioni short sulla moneta unica, passando da 74% di ieri all’attuale 68% , segno che le resistenze iniziano a pesare sull’Euro aprendo scenari per possibili storni ribassisti, che non invalidano tuttavia il trend principale. Equilibrio per la sterlina, che trova il mondo retail al 52% short senza dare spunti di direzionalità. lo yen respira nei prezzi e nel posizionamento retail, dopo i dati di questa notte sull’inflazione giapponese ancora in rialzo. Il sentiment retail si porta al 53% long dal precedente 61%. Ancora spinte le posizioni contrarian short sul dollaro australiano con un 78% di retail in posizione corta sul basket, in leggero respiro rispetto al 87% di ieri. Anche il cambio originale audusd vede il sentiment calare dal 84% al 78% con i prezzi che si portano al test delle resistenze a 0.7125-30. Respirano anche le posizioni sul dollaro canadese, con un 71% di retail long rispetto al 85% di ieri, il che lascia respirare usdcad che storna dai minimi si 1.3315. -EQUITY Mercato equity mondiale che non abbandona i massimi di periodo, a partire dal tech, con il nasdaq a 12000 pnt, che mostra acquisti su tutti gli storni ribassisti e sembra ora puntare al break out dei massimi a 12200. Anche in Europa il dax rimane ancorato in un trading range sui massimi di periodo tra 15200 e 15000 pnt, con le resistenze chiave poste a 15300 pnt Seguiamo le chiusure settimanali, che saranno di preparazione agli appuntamenti con le banche centrali della prossima settimana. buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta2
DOLLARO USA VERSO IL TRAMONTOANALISI COT REPORT del 22.01.2023 -CONTESTO Torniamo alla consueta rubrica settimanale di analisi dei dati forniti dal cot report sul posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago, approcciandoci questa settimana con uno sguardo nuovo, con l’idea che il 2023 sembra avere tutte le carte in regola per essere l’anno dell’inversione. Abbiamo vissuto il 2022 all’insegna dell’iper inflazione, con una crescita dei prezzi rapida e decisamente sottovalutata dai capi delle banche centrali occidentali, che sono corsi ai ripari con una sequenza di rialzi tassi come pochissime volte abbiamo visto nella storia. I rialzi tassi jumbo da 75 Bp , sembravano oramai all’ordine del giorno e la lotta alla corsa dei prezzi, ha gettato panico e paura sui listini azionari mondiali, ponendo basi di incertezza sulle future condizioni delle aziende mondiali guardando come inevitabili i allentamenti della domanda globale. Lo scenario di recessione globale è stato dato per scontato dalle banche centrali come dal FMI, e tutti aspettavano il crollo dei listini azionari, che a guardare le performance di fine anno, non possiamo certo dire che non si sia presentata. Come sempre il mercato si adegua rapidamente e guarda subito al futuro, metabolizzando l’idea di recessione che dava gran valore al dollaro Usa come asset rifugio , siamo passati ora ad uno scenario di transizione, dove la speranza da forti segnali di ripresa ed i timori di una super recessione sembrano abbandonare i mercati che rigettano anche il dollaro Usa non più unico asset rifugio di questo nuovo anno. Se da un lato il mondo equity , manifesta sprazzi di speranze rialziste, sulla scia dei rallentaamenti dei prezzi in America e sulla possibilità che la FED sia prossima ad un rallentamento nelle politiche monetarie dettate dai rialzi tassi fino a questo momento, dall’altro a non trovar più sostegno è il dollaro americano, che perde il suo fascino di bene rifugio, quel fascino che ha portato molti paesi esteri a far gran scorte di dollari Usa per compensare la corsa dei prezzi di materie prime e alimentari. Ora che i prezzi dell’energia stanno rientrando, molti paesi ritengono inutile mantenere scorte alte di dollari, liberando cosi una buona quantità di dollari, per dirigersi verso altri asset , come ad esempio il gold. -FOREX: il mondo valutario vede oramai l’inversione netta della tendenza pro dollaro , che ha dominato tutto il 2022, per far spazio a nuovi asset nei portafogli degli investitori, come ad esempio l’Euro, o anche le valute oceaniche, che godono di prospettive sui tassi di interesse ancora molto elevati, dati gli alti livelli di inflazione presenti sia in Australia che in Nuova zelanda. Non da meno la moneta unica, dove gli operatori riservano buone speranze di vedere in azione una BCE rimasta molto indietro rispetto alla FED nella corsa ai rilazi tassi. Insomma questo 2023 si apre sotto il segno delle inversioni delle tendenze viste nel 2022, con forti cambi di rotta e inversioni repentine, che non devono trovarci impreparati Ma procediamo con il consueto ordine: EURUSD Leggero respiro nelle posizioni nete lunghe dei big players per l’euro, che vede le mani forti arrestarsi a 126 984 contratti netti lunghi, rispetto ai 134982 della precedente settimana. Non possiamo tuttavia non notare come la corsa a rialzo delle posizioni nette long rispetto al loro valore medio sia ancora poderosa e parlare di possibili inversioni nel sentiment sembra del tutto fuori portata. Il quadro tecnico, che premia l’assetto rialzista di eurusd, gode da un lato della spinta pro euro e dall’altro della debolezza del dollaro americano, portando eurusd ad un trend rialzista molto tecnico, che trova ora supporto a 1.0725-1.08 figura, sopra la mm21 daily con proiezioni long fino a 1.0930-50 prima e 1.1150 poi. GBPUSD Non brilla la condizione macroeconomica del regno Unito, che vive forse la recessione peggiore del blocco occidentale al momento, ma la sterlina, che pur vivendo ancora forti posizioni nette corte da parte dei big players, trova una modesta tendenza rialzista. Le mani forti si portano a -24697 contratti netti corti, in linea con le ultime 3 rilevazioni, senza dunque esprimere nessuna netta tendenza, ma manifestando la voglie di ridurre lentamente la loro esposizione netta short. Il rapporto con i valori medi delle posizioni big players, evidenzia la tendenza in atto, che ha abbandonato oramai le vendite aggressive viste con il Governo Truss, ma che ancora non gode del favore delle mani forti. Il quadro tecnico al momento premia tutti gli asset contro dollaro, pertanto gbpusd continua la sua corsa rialzista portandosi sopra 1.23 e andando al test delle resistenze di 1.2450 prima , lanciandosi a possibili allunghi rialzisti fino 1.26-1.27 figura. YEN Anche per lo yen è anno di cambiamenti, sebbene gli operatori stiano ancora scommettendo su un futuro cambio di rotta della BOJ, che riamane per ora ferma nelle sue dichiarazioni di politica economica accomodante, sembra essere un lontano ricordo il posizionamento netto corto dei big players a oltre 100 000 contratti, se paragonati agli attuali 22961. La tendenza a ricoprire le posizioni corte sullo yen sembra abbastanza evidente, e la riduzione di 12416 contratti di questa settimana, lascia pochi spazi a dubbi. Il quadro tecnico di usdjpy, manifesta in pieno il cambio di rotta che oggi vogliamo mettere sotto la lenta, con un dollaro usa oramai alla deriva, e uno yen giapponese che trova le scommesse rialziste degli investitori. La grande corse long di usdjpy è terminata, per lasciare spazio al trend ribassista chiaramente visibile sul daily, e che ora mantiene i prezzi sotto pressione a 129.50, con la prima area di approdo a 125.75, per poi guardare a potenziali allunghi ribassisti oltre i supporti, che confermerebbero il cambio di paradigma. AUDUSD Anche per le oceaniche inizia a palesarsi un cambio di rotta, con la tendenza del sentiment delle mani forti in netto recupero , sopra la media a 21 periodi, con 33620 contratti corti, stabili su un breve orizzonte temporale, ma in netto recupero sui periodi piu lunghi. Il quadro tecnico in linea con la tendenza di recupero, al momento trova i prezzi sopra 0.6880 primo supporto tecnico , proiettandosi verso i break out rialzisti oltre le resistenze di 0.7050 a 0.7250 USACAD Ancora pesante il dollaro canadese, che segue le orme del dollaro Americano, appesantito anche da una correlazione diretta con il WTI; in fase di storno dai massimi che non aiuta la ripartenza del dollaro canadese. Al momento le mani forti si trovano con -27259 contratti netti short, in linea con le ultime rilevazioni, e ancora sotto i valori medi delle ultime 21 rilevazioni. Il quadro tecnico al momento ben evidenzia la fase di incertezza dei prezzi, che si bilanciano nella debolezza delle due valute, con i prezzi a 1.3375 in netta compressione di volatilità già da settembre 2022 NZDUSD Anche il dollaro neo zelandese segue la scia del dollaro australiano con posizionamenti netti lunghi da aprte dei big players che si portano a 6058 contratti, mantenendo saldo il sentiment rialzista sopra la mm21 periodi. Anche il quadro tecnico al momento conferma la tendenza rialzista, che vede i prezzi al test delle resistenze poste a 0.65-0.6575 livelli oltre i quali non si escludono approdi a 0.67 figura. USDINDEX Netta inversione per il dollaro americano, che vede con simpatia ora anche potenziali posizionamenti netti corti da parte dei big players, che ora si portano a soli 13358 contratti netti long, abbandonando i picchi massimi visti nel 2022 e portando ancora in scia negativa la tendenza del sentiment oramai stabilmente sotto la mm 21 periodi. La rapidità con la quale le mani forti stanno liquidando le posizioni dollari ci fanno credere in possibili posizionamenti netti corti nel prossimo futuro. Anche il quadro tecnico conferma questa tendenza, con le quotazioni che si portano al test di 101.25 livelli oltre i quali troviamo 99.50 come primo supporto. L’inversione nella curva economica americana porta ad un chiaro ribilanciamento del dollaro rispetto alle altre majors concorrenti, che ora potrebbero addirittura essere viste come favorite. -EQUITY: il comparto azionario vive ancora fasi alternate di speranza e para, da un lato la speranza di vivere il pivot point delle politiche economiche mondiali, e dall’altro le dichiarazioni aggressive dei banchieri centrali e dai vari membri del consiglio che raffreddano rapidamente gli animi. S&p Il posizionamento delle mani forti rimane tuttavia ancora profondamente ribassista sull’sp500 con -226818 contratti, cosi come sul NASDAQ con -20633 contratti, senza per ora dare troppo spazio alla speranza. La divergenza tra prezzi e sentiment è palese nelle ultime settimane, e la necessità di scoprire chi sta mentendo si fa pressante. A fare luce su questo dubbio sarà la FED che il giorno 1° febbraio ci farà capire chi prenderà il sopravvento sul mercato se la speranza o la paura. COMMODITIES Il mondo delle commodities ancora a doppia velocità, da un lato i metalli che trovano rinforzi nelle posizioni nette long, e dall’altro gli energy, che continuano la loro corsa ribassista. gold le posizioni dei big players sul gol passano a 153240 contratti long, mantenendo ora il nuovo mood rialzista, cosi come per il silver, dove troviamo 29599 contratti netti lunghi. Entrambi gli asset sono meritevoli di storni tecnici, che tuttavia rimangono a nostro parere solo occasioni per rientrare in un buon trend rialzista in atto. Ngas Diverso il cammino degli energy, che vedono la caduta libera del NGAS con le mani forti nette corte di ben 177219 contratti, mantenendo la tendenza ribassista e sebbene tecnicamente sembri necessario uno storno, la pressione a ribasso rimane davvero importante. Rimaniamo dunque in guardia in questo 2023 ricco di cambiamenti e pronti a tutte le novità che possono subentrare in un anno decisamente non privo di novità buon trading Salvatore Bilotta di SalvatoreBilotta11
Pattern candlestick di mio riferimento. Ho aggiornato il mio specchietto dei pattern di riferimento. L'ultimo pattern e/o strategia o tecnica come la vogliamo chiamare, l'ho riadattata completamente per il mio modo di fare trading e cioè rilassato, dinamico ma allo stesso tempo conservativo. Il nome TTS ( Tecnica tacco a spillo) nasce da una condivisione con altri due colleghi, di conseguenza è di pura fantasia ( la nostra hahahhahhah); I due colleghi che ho citato hanno fatto un corso in comune ma loro per lavoro non riescono a tradare in maniera continuativa, da qui la volontà e la voglia da parte mia di mettergli a disposizione qualcosa di semplice e quasi automatico. La TTS è di facile apprendimento, è l'unica con indicatori ( che a me non piacciono e non uso) e provandola e riprovandola ho visto che da i suoi frutti 8 su 10. Ho deciso di inserirla nel mio ménage quotidiano partendo dalla prossima settimana. Il grafico sarà sempre a candele e si può operare su tutti i mercati. A loro ho già inviato un video ( non sono bravissima in questo) proverò in questa sede a spiegarlo scrivendo, qualora riuscissi proverò a fare un video ben organizzato e non esiterò a pubblicarlo, vedremo. Per il resto con il tempo a disposizione condividerò la spiegazione degli altri pattern di mio riferimento, che ripeto non sono di mia invenzione, io ho solo la mia gestione e di quella ho la paternità ( nel mio caso la maternità ahhahahh). Sorridete sempre, divertitevi ed evolvete! Buon trading a tutti e buon weekend! Formazionedi CrysalideTrading10103