MARKET BACKGROUND
A nessuno piace pensare agli scenari peggiori, in ogni valutazione che si fa, si cerca istintivamente di vedere il bicchiere mezzo pieno, e la possibilità che scenari recessivi si verifichino sono istintivamente lontani da noi, ma fino a quando restano possibili è nostro dovere prenderli in considerazione.
I mercati sembrano tuttavia non valutare l’ipotesi che i dati sull’inflazione di oggi possano in qualche modo uscire peggiori dei precedenti o quantomeno in linea, ma si sconta oramai un dato migliore con spinte rialziste del comparto equity degne di un taglio dei tassi di interesse.
La salita del comparto equity , sostenuto certo da una stagionalità favorevole per il mese di Novembre, sembra tuttavia incurante delle parole di Powell di voler continuare a mantenere alto il costo del denaro e di aver maggiori garanzie sull’impossibilità di ripartenza dell’inflazione, garanzie che solo un’economia in rallentamento può dare.
Salgono cosi le aspettative su questo dato che resta di fatto il vero market mover della giornata e della settimana, andiamo dunque a vedere come si stanno preparando i vari comparti finanziari

-FX
Il comparto valutario vede ancora una strutturale debolezza dello en giaponese che anche in questo novembre rimane l’asset peggiore tra le majors, con una performance media del -0.95% contro le altre valuta, ma ieri usdjpy al raggiungimento di 152.00 ha trovato ad attenderlo la BOJ che sebbene senza nessuna dichiarane ufficiale ha dato respiro per oltre una fiura di ribasso in pochi minuti, segnali questi che il trigger ora è posto sui livelli tondi di 152. Usdjpy.
Non vanno meglio i cross con eurjpy in piena ascesa che ha portato a sovra esposizioni il 90% dei traders al dettaglio con una caccia ai massimi decisamente pericolosa, ma riteniamo ora maturi i tempi per un’intervento della BOJ che potrebbe dare respiro a tutti gli asset contro yen, sebbene la struttura della politica monetaria non cambi.
Il dollaro che era partito male in questo mese di novembre recupera terreno special modo dopo le parole di Powell sui possibili ulteriori rialzi del costo del denaro, ma al momento i driver per il comparto valutario sembra essere EURO E STERLINA!
La moneta unica al momento la migliore del gruppo majors con un +1.41% medio si apre a potenziali allunghi rialzisti dopo aver trovato interessante il floor a 1.0675-1.0650 e punta cosi alle prime resistenze di 1.0740-50
Restano al momento pesanti le commodities currencie con il canadese che soffre una correlazione diretta con il WTI attualmente ancora sotto quota 80$.
Segue tuttavia il trend rialzista contro dollaro anche la sterlina che stamattina ha letto i dati sulla disoccupazione , con uno stabile 4.1% come possibile nuovo intervento della BOE ancora intenta alla lotta all’inflazione, ma il vero market movers sarà proprio i dati CPI in uscita domani.

EQUITY

L’azionario rimane tonico, special modo in america con un mese di novembre che brilla e sembra già scontare il famoso rally di natale, con un +7.70% di nasdaq e un +5.47% di sp500 da inizio mese di novembre.
Resta meno brillante l’Europa, conm un dax che si ferma al +3.57% da inizio mese di novembre d un eurostoxx a solo +2.73%
I dati di oggi pomeriggio possono generare importanti prese di beneficio se dovessero in qualche modo deludere le attese, con il mondo tech in pieno rally rialzista che trova ora le prime aree di resistenza a 15613 pnt e potrebbe stornare a 15467 prima e 15391 poi.
No da meno l’Sp550 con resistenze chiave a 4437 punti e supporti a 4400 pnt area chiave al disotto della quale potremmo avere importanti correzioni del mercato e dichiarare inversioni di tendenza.

- COMMODITIES
Per il comaprto commodities come non citare il WTI che risorge dalle sue ceneri e riapproda a 78$ uscendo di fatto dalla sua flag lateral rialzista e andando a testare le prime aree di resistenza. L’eventuale rottura di 78.75 potrebbe determinare approdi a 80$ primo vero baluardo resistivo, oltre il quale si tornerebbe nel range che ha dominato lo scorso trimestre , ma per ora la prospettiva di un calo della domanda, special modo per gli asset derivati come la benzina, sembra ancora dominare la scena e possiamo solo parlare di storni tecnici.
Non da meno il gold che dopo essere approdato a 1937$ sembra ora costruire buone strutture a massimi e minimi crescenti, puntando ora al break out delle prime resistenze a 1953$ livello oltre il quale si proietterebbe a 1964$ prima resistenza chiave, condizione sine qua non , tuttavia la tenuta dei supporti a 1946$.

Buona giornata
SALVATORE BILOTTA

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