Effettuando un'analisi macroeconomica sul periodo di 1 mese, è evidente che il prezzo attuale si trova in una fase di distribuzione. Ripetutamente, i venditori hanno cercato di spingere al ribasso il prezzo, ma si sono scontrati con una robusta area di domanda intorno a 0.5800, manifestando un chiaro indebolimento del trend. Questi movimenti ribassisti, accompagnati da respingimenti significativi dalla domanda sottostante, suggeriscono una potenziale inversione strutturale, accentuata dall'ampia liquidità precedentemente lasciata nel mercato dagli istituzionali.

Da un'analisi giornaliera dell'ultimo anno, emerge che il prezzo, dall'inizio del 2023, ha tentato di ritornare ai minimi storici, ma ha trovato nuovamente resistenza attorno a 0.5800. A novembre 2023, si è delineato un possibile inversione al rialzo, evidenziato dall'impulsività del prezzo che, dopo il test della domanda sottostante, ha rapidamente superato la zona 0.65200 (soglia psicologica).

Passando a un timeframe H4, si individuano tre potenziali zone di ritracciamento per un futuro movimento al rialzo:

- Zona di domanda: 0.6600-65700
- Intervallo di volume: 0.6535-0.6521
- Intervallo di volume: 0.6452-0.6392

Noi di NFA, riteniamo che il prezzo possa avvicinarsi a tali zone, respingerle, acquisire liquidità e continuare la sua ascesa verso i massimi più vicini (0.6894). L'efficacia di questa prospettiva dipenderà dalla completa o parziale saturazione di queste zone; un superamento invaliderebbe l'operazione.

Da un punto di vista fondamentale inoltre, possiamo evincere che il focus della settimana è sul dollaro statunitense, con particolare attenzione agli indicatori chiave come il rapporto sull'occupazione Non-farm Payrolls, le aperture di posti di lavoro JOLTs e l'indagine ISM Services PMI. Moody's segnala una moderazione delle varie metriche del mercato del lavoro, attribuendo la crescita dell'occupazione a novembre agli impatti degli scioperi dei United Auto Workers a ottobre, anziché a un robusto revival del mercato del lavoro. Ma come stanno reagendo i mercati ai toni molto meno dovish di Powell? Jerome ha sottolineato la necessità di un maggiore equilibrio tra il mantenimento di condizioni monetarie rigide e la promozione di un atterraggio morbido per l'economia statunitense con una previsione del 90% di stabilità dei tassi a dicembre e oltre il 60% di probabilità di taglio entro marzo 2024. La Fed si riunirà l'12-13 dicembre.

Per quanto concerne il dollaro australiano, ci si aspetta che la Banca della Riserva dell'Australia (RBA) mantenga il tasso di interesse al 4,35%, con solo il 3% di probabilità di un incremento di 25 punti base al 4,60%. Tale previsione segue la decisione della RBA di aumentare il tasso di cassa di 25 punti base nell'ultima riunione di novembre. Una mossa inaspettata da parte della RBA, o un cambiamento di prospettiva, potrebbe innescare un'apprezzamento dell'andamento del dollaro australiano, analogamente a quanto avvenuto con il dollaro neozelandese la settimana scorsa. Ulteriori conferme di una prospettiva rialzista per il dollaro australiano possono essere ricercate osservando dati preliminari deboli sull'occupazione provenienti dagli Stati Uniti.
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