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Antonio Ferlito Petrolio, crollo in arrivo?

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Non è un buon periodo per il Petrolio che è passato in pochi giorni da 80 a 74 $.

Pesa la minaccia di un rialzo massiccio dei tassi d'interesse che aumentando la forza del dollaro rende le materie prime più costose.

Le indicazioni arrivano da due funzionari della Federal Reserve che hanno avvertito che ulteriori aumenti sarebbero stati essenziali per frenare l'inflazione.

L'Energy Information Administration ha riferito questa settimana che le scorte di greggio commerciale degli Stati Uniti sono aumentate di 16,3 milioni di barili per la settimana terminata il 10 febbraio, con forniture in aumento per l'ottava settimana consecutiva.

Un dato molto negativo, in quanto le scorte sono aumentate di oltre il 1500% rispetto alle previsioni.

L'amministrazione Biden ha affermato che continuerà a ridurre la US Strategic Petroleum Reserve, immettendo sul mercato altri 26 milioni di barili.

Questo significa che a breve potrebbe verificarsi un eccesso di offerta molto negativo per i prezzi.

Il FMI prevede che quest'anno una recessione interesserà un terzo dell'economia globale, e secondo gli ultimi sondaggi degli economisti, le probabilità di una recessione in Usa sono passate dal 65 al 70%.

Con un recessione la domanda di Petrolio segnerà un netto calo, e la Riapertura della Cina non basterà a sostenerla.



Analizzando la produzione di petrolio notiamo che Nigeria e Venezuela stanno spingendo forte con la produzione insieme alla Russia, nonostante quest’ultima abbiamo recentemente annunciato un taglio della produzione.

Questo ha guidato interamente l'aumento della produzione dell'OPEC di oltre 150.000 barili al giorno a dicembre.

Netto peggioramento anche della situazione tecnica.

Dopo una giornata negativa, il titolo ha aperto a 76.11, in calo di 0.05 punti rispetto alla chiusura precedente.

Le vendite successive lo hanno poi spinto a chiudere più in basso a 73.95,sotto il minimo precedente, dopo un massimo relativo a 76.55. Negativa dunque la performance, con un -2.9%.

Incremento significativo degli scambi del 835.84%.

La discesa dei prezzi viene accompagnata da grande convinzione da parte degli investitori.

Notevole quindi la forza del movimento in atto.



Continua la fase ribassista per entrambi i trend nel breve e nel medio periodo.

Ulteriore conferma alla negatività di breve periodo viene data dalla posizione della chiusura sotto la media mobile veloce.

Il prezzo si colloca sotto anche la media mobile lenta.

Finché il prezzo rimarrà sotto le due medie e queste procederanno distaccate il trend sarà ben definito.

Nel breve periodo vedremo presto i 70 $.

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