Parte oggi una nuova ottava di contrattazioni ricca di market movers, che trova ancora una volta le banche centrali protagoniste indiscusse dei mercati finanziari con gli appuntamenti previsti per il 26 ottobre con la Bank of Canada, il 27 con la BCE e il 28 con la BOJ. Restano alte le aspettative per la BCE chiamata ad un rialzo tassi ancora di 75Bp per controllare un’inflazione che ha toccato la doppia cifra nell’intera area Euro, che sta gettando le basi per una crescente crisi energetica non trovando nel ribasso dei prezzi del comparto energy adeguato sollievo per aziende e consumatori, a causa di un tasso di cambio privo di respiro. La forza schiacciante del biglietto verde oramai mette in crisi diverse economie, special modo per le importazioni, siano esse food o energy in maniera indistinta si manifesta un’importante inflazione importata. Mentre gli operatori attendono le banche centrali, continuano le pubblicazioni delle trimestrali USA entrando in una settimana decisiva con i dati di alcune big come Coca cola, Microsoft, Apple e Google. Grazie ai buoni dati che la domanda aggregata USA ha mostrato nelle sue ultime rilevazioni, salgono le aspettative di utili aziendali ancora tonici, che non risentano delle manovre delle banche centrali ne tanto meno della tanto temuta recessione, ma nostro malgrado i timori maggiori restano per la forza schiacciante del dollaro che penalizza fortemente le esportazioni di diverse aziende USA come ad esempio è stato per Testa, potremmo avere uno scenario simile per Apple. Al momento i timori di Earings sotto le attese sembrano non impensierire gli operatori, che sebbene con un dollaro ancora forte, non sembrano rigettare l’idea di acquisti di equity USA, mettendo in luce una forte divergenza tra i due comparti che fino ad oggi hanno vissuto una fortissima correlazione dollaro centrica.
ANALISI RETAIL
Il mondo valutario che ha svolto funzione di termometro perfetto per i mercati finanziari in questa fase perfettamente dollaro centrica, si vede ora messo da parte, in una fase di incertezza ben espressa dal posizionamento dei traders retail Il basket dollaro usa che vedeva i retail short al 70% venerdì, trova ora i commercials al 62% short, alla ricerca di un equilibrio che lascia poco spazio a fasi direzionali, ma resta chiara avvisaglia di trading range. Trading range anche per il basket euro, dove i retail oggi sono al 55% short dal 51% long di venerdì, anche in questo caso chiara incertezza, con oscillazioni di sentiment in un’intorno del 50%, e ancora medesimo quadro per la sterlina che oggi trova il mondo retail short al 55% dal precedente 56% long di venerdì. Dopo le mosse della BOJ di venerdì si vedono ritracciamenti nel posizionamento retail sul basket yen , che si porta al 68% long dal 72% di venerdì, rimanendo unico asset ad avere ancora uno sbilanciamento degno di nota. Equilibrio anche per il franco svizzero con un sentiment del 52% short dal 53% di venerdì. Per le oceaniche prosegue la pesantezza del dollaro australiano che porta i retail ad un 79% long dal 78% del giorno precedente, mentre restano invariate le posizioni sul dollaro neozelandese con un 56% long stabile da venerdi.
-EQUITY
Il mondo equity vive una fase di netta euforia, un risk on, che non trova per ora riscontri in altri asset class, motivato sia dalle aspettative degli earings USA ma anche dalle parole del presidente della FED di San Francisco che vede sufficienti rialzi da 50bp se non da 25BP alle prossime riunioni… gli investitori vogliono avere il peggio alle loro spalle e guardare fiduciosi al futuro. Per questo avvio di ottava il dax guadagna un +0.91% il nasdaq in premarket un +0.55% e l’SP500 un +0.80%, vedremo con l’apertura di wall street e la pubblicazione dei dati aziendali di oggi pomeriggio cosa accadrà.
buona giornata e buon trading Salvatore Bilotta Trader
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