Valutazione a sconto, ma debolezze strutturali pesano sul futuro

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17 maggio 2025 i giornali parlavano del progetto Quercus, una piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da DXC Technology Company in collaborazione con Microsoft e Ferrovial. Quercus funzionerà interamente sul cloud di Microsoft Azure, mentre la responsabilità di far crescere, commercializzare e gestire la soluzione AI spetterà a DXC.

Nonostante l’annuncio, i mercati hanno reagito in modo negativo: il titolo DXC ha perso circa il 15% in seguito alla diffusione di risultati trimestrali deludenti, che hanno messo in dubbio la capacità dell’azienda di trarre benefici immediati dal nuovo progetto. Le difficoltà finanziarie e operative evidenziate nei primi mesi del 2025 sembrano destinate a proseguire per tutto l’anno, alimentando lo scetticismo degli investitori.

Con l’avvicinarsi della pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025, è interessante analizzare i principali fondamentali per capire meglio le ragioni dello scoraggiamento del mercato.

  1. Liquidità e struttura finanziaria

  • Current ratio (1,22 vs 1,41 settoriale) e Quick ratio (1,22 vs 1,34) → Leggermente sotto le soglie settoriali: la società ha liquidità appena inferiore allo standard del settore, quindi copre i debiti a breve, ma non in modo abbondante.
  • Debito/Patrimonio netto (1,41 vs max 0,44) → Molto superiore alla soglia: leva finanziaria molto alta, quindi rischio maggiore di indebitamento e oneri finanziari.
  • Cassa/Debito (0,39 vs 0,87) → Bassa copertura del debito con la liquidità disponibile, segnale di vulnerabilità se il cash flow operativo cala.

Liquidità/struttura: struttura patrimoniale piuttosto sbilanciata sul debito e con liquidità non eccellente. Rischio di pressione finanziaria.
  1. Redditività e crescita

  • Margini:
    Lordo: 14,09% (vs 37,37%) → Molto basso rispetto al settore.
    Operativo: 3,81% (vs -2,11%) → Positivo, meglio della media settoriale, ma basso in termini assoluti.
    Netto: 3,02% (vs -5,28%) → Positivo, sopra il settore ma non elevato.
    FCF: 8,93% (vs 2,67%) → Ottimo generatore di cassa rispetto al settore.
  • Crescita:
    Fatturato YoY: -5,82% (vs +7,36%) → Contrazione vendite.
    EPS YoY: +478,77% (vs +10,66%) → Crescita utili straordinaria (probabilmente dovuta a fattori non ricorrenti).
  • Efficienza:
    SG&A: 10,28% (vs max 32,05%) → Spese generali contenute.
    ROA, ROE, ROIC tutti positivi e ben sopra le medie settoriali.

Redditività/crescita: azienda profittevole e ben gestita operativamente, ma margini lordi bassi e ricavi in calo. Crescita EPS forte, ma potrebbe non essere sostenibile.
  1. Valutazione di mercato

  • Multipli di utili e vendite:
    P/E 6,46, P/S 0,2, P/B 0,76 → Estremamente bassi, segnale di valutazione a sconto.
    PEG 0,01 → crescita utile molto alta rispetto al prezzo (attenzione però a crescite “anomale”).
  • Multipli basati su flussi di cassa:
    P/CF 1,8; P/FCF 2,19 → Molto bassi, quindi azione probabilmente sottovalutata.
  • Enterprise Value multipli:
    EV/Fatturato 0,43; EV/EBITDA 3,04 → prezzi di mercato ben inferiori alla media.
  • Performance annuale: -26,94% (vs settore +6,69%) → forte underperformance del titolo.

Valutazione: titolo fortemente scontato dai multipli, probabilmente a causa della sfiducia del mercato per crescita ricavi e rischio finanziario.

Sintesi finale
Punti di forza
  • Buona redditività operativa e forte crescita EPS.
  • Costi operativi bassi.
  • Multipli di mercato molto bassi → potenziale sottovalutazione.
  • FCF margin sopra media settoriale.

Debolezze
  • Margini lordi bassi → possibile pressione competitiva o alti costi di produzione.
  • Ricavi in calo.
  • Struttura patrimoniale sbilanciata sul debito e cassa bassa.
  • Il mercato ha già penalizzato il titolo (-26% in un anno).


Conclusione
DXC Technology si presenta come un’azienda con valutazione di mercato estremamente bassa e alcuni indicatori operativi solidi, ma con criticità strutturali e di crescita che ne minano l’appeal nel breve termine.
I multipli ridotti e la buona generazione di cassa potrebbero attrarre investitori value, tuttavia il forte indebitamento, la bassa liquidità e il calo dei ricavi alimentano dubbi sulla capacità di sostenere la crescita e trasformare progetti innovativi, come Quercus, in risultati concreti.
Il titolo appare quindi un’opportunità ad alto rischio: interessante solo per chi è disposto ad assumere volatilità elevata e ha fiducia nella capacità di DXC di stabilizzare la propria struttura finanziaria e invertire il trend negativo delle vendite.

Rating complessivo: Classe D – Il titolo rientra in una fascia di valutazione bassa, riflettendo un profilo di rischio elevato dovuto a debolezze strutturali e incertezze sui risultati futuri, nonostante alcune aree di forza operativa e un prezzo di mercato scontato.

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