ALPHABET (GOOGL): IDEA DI TRADING RIALZISTA📈 Situazione Attuale
Alphabet sta testando la resistenza a $167 con una possibile rottura del triangolo ascendente che innescherebbe un probabile impulso rialzista.
⚡ Configurazione Tecnica
Possibile rottura del triangolo ascendente che darebbe il via a successivo movimento rialzista
Media mobile veloce costantemente sopra la media mobile lenta da fine aprile sul time frame 4h.
RSI in zona neutrale con spazio per ulteriori rialzi, sia su time frame giornaliero che 4h.
🌍 Analisi Fondamentale
Volume delle contrattazioni in aumento del 15% post-earnings Q1 2025, con ricavi a $90.23B (+12% YoY) e utili netti a $34.54B (+46%).
Google Cloud in crescita del 28% YoY, trainata da AI (Gemini 2.5) e dalla domanda di servizi cloud.
Fair Value di diverse agenzie di rating sopra i 200 dollari.
Buyback aggressivo. Programma da GETTEX:70B di riacquisto delle azioni e aumento del dividendo a $0.21 per azione.
Investimenti in AI focalizzati su infrastruttura AI e monetizzazione tramite pubblicità mirata.
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: $177.
Target 2: $190.
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss: $150
💡 Conclusione
La combinazione di fattori principalmente macro (crescita esplosiva di Google Cloud e AI, politica shareholder-friendly (buyback + dividendi) insieme a fattori di analisi tecnica crea un setup da valutare per il colosso Alphabet.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
Utili
Conviene Investire in Volvo nel 2025? Ecco i NumeriA causa dell’incertezza legata ai dazi introdotti dall’amministrazione Trump e alle conseguenze che ne derivano a livello globale, il produttore svedese di autocarri Volvo ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di mercato per il Nord America. Questo scenario ha contribuito a un calo degli utili, inferiori alle stime degli analisti. Sebbene il mercato nordamericano degli autocarri abbia subito una contrazione, alcuni esperti intravedono segnali di ripresa negli ordini provenienti dall’Europa.
In risposta a queste difficoltà, OMXSTO:VOLV_B ha annunciato il licenziamento di circa 800 dipendenti in tre stabilimenti statunitensi nei prossimi tre mesi, citando le incertezze del mercato come causa principale. Ma cosa ci dice tutto questo sul titolo Volvo? Vale davvero la pena di investirci oggi? Analizziamo insieme i principali indicatori finanziari e fondamentali per capirlo meglio.
Valutazioni e Multipli
P/E (Prezzo/Utile): Il rapporto prezzo/utili è pari a 10,16 , nettamente inferiore sia alla media del settore (21,08) sia a quella dell’industria (22,40) . Questo suggerisce che il titolo potrebbe essere sottovalutato oppure che il mercato stia scontando rischi significativi.
P/S (Prezzo/Vendite): Volvo viene valutata 0,97 volte il proprio fatturato, contro 1,47 del settore e 1,79 dell’industria. Questo può indicare una percezione negativa sulla crescita o sui margini futuri da parte degli investitori.
Prezzo/Cassa: Il titolo mostra un rapporto di 6,00, contro una media settoriale di 12,55 e industriale di 14,92, il che può rappresentare una potenziale sottovalutazione in termini di liquidità disponibile per azione.
EV/Revenue TTM: L’Enterprise Value rapportato ai ricavi degli ultimi 12 mesi è di 1,31, inferiore alla media del settore (1,52) e dell’industria (1,86). Questo segnala che il mercato paga relativamente poco per ogni corona svedese di ricavo generato, rafforzando l’ipotesi di sottovalutazione.
EV/EBIT TTM: Il valore di 9,8 è ben al di sotto della media del settore (15,53) e dell’industria dei veicoli agricoli (19,84), indicando che gli utili operativi di Volvo potrebbero non essere pienamente riconosciuti dal mercato.
EV/EBITDA TTM: Anche questo indicatore risulta favorevole per Volvo, con un valore di 7,43 rispetto agli 11,43 del settore e 10,93 dell’industria. Un segnale che gli investitori stanno pagando relativamente poco per i profitti operativi rettificati dell’azienda.
Dividendi
Rendimento da dividendi: Il dividend yield stimato è del 5,88%, significativamente superiore rispetto alla media del settore (1,90%) e dell’industria (2,24%). Questo evidenzia una politica di distribuzione generosa, ma occorre verificarne la sostenibilità.
Crescita DPS YoY: Il dividendo per azione è cresciuto del 6,67% anno su anno, ben sopra il 4,86% del settore e il 5,47% dell’industria. Un dato incoraggiante, che riflette solidità finanziaria e attenzione al ritorno per gli azionisti.
Redditività
Margine lordo (TTM): Volvo mostra un margine del 27,34%, molto più elevato rispetto alla media settoriale (9,82%) e industriale (22,17%), segnalando efficienza produttiva e pricing power.
Margine operativo (TTM): Il margine operativo si attesta al 13,40%, nettamente superiore al settore (3,59%) e in linea con l’industria (13,38%), a conferma della buona gestione operativa.
Margine netto (TTM): Il margine netto di 9,56% supera di gran lunga il 2,01% del settore ed è allineato con l’industria, sottolineando la capacità dell’azienda di generare utili puliti per gli azionisti.
ROA (Return on Assets): Con un valore del 7,17%, Volvo risulta più efficiente rispetto alla media settoriale (1,63%) e industriale (4,45%) nell’impiego delle proprie risorse.
Spese e Investimenti
Investimenti in R&D: L’azienda investe 5,88% dei ricavi in ricerca e sviluppo, a fronte del 3,37% medio del settore e 4,00% dell’industria. Ciò dimostra un forte orientamento all’innovazione e alla competitività futura.
Spese SG&A (TTM): Le spese generali e amministrative rappresentano l ’8,07% dei ricavi, ben al di sotto del 17,59% del settore e del 16,62% dell’industria. Questo evidenzia una struttura di costi molto efficiente.
Conclusioni
Volvo appare solida sotto numerosi profili: ha multipli valutativi bassi, redditività superiore alla media, una generosa politica di dividendi e un buon livello di investimenti in innovazione. Tuttavia, le incertezze macroeconomiche e le tensioni commerciali continuano a pesare sull’andamento del titolo nel breve termine.
Domanda per gli investitori:
Valutando i multipli attraenti e la solidità operativa, siete disposti ad accettare le attuali incertezze macroeconomiche per un potenziale rendimento interessante nel medio-lungo termine?
Amazon pronta ad un movimento rialzista post earnings Situazione Attuale
L'azione di Amazon (AMZN) presenta un'opportunità di trading a due fasi, con un iniziale ritracciamento per chiudere il gap 173-180$ seguito da un potenziale rally post-earning.
📉 Fase 1: Ritracciamento per chiusura gap
Il prezzo ha creato un gap rialzista tra la chiusura del 22/04 (173$) e l'apertura del 23/04 (180$), non ancora completamente colmato.
Elementi tecnici supportano un pullback:
Resistenza statica a 190$.
RSI in zona prossima alla fascia ipercomprato.
Formazione di un doppio massimo, 188$ il 25/04 e 189$ il 27/04, pattern tipico di inversione.
Target correttivo:
Supporto primario a 178.50$ (minimo recente + lower Bollinger Band).
Chiusura completa del gap a 173$ in caso di moviento bearish più ampio.
🌍 Analisi Fondamentale
Fattori che potrebbero innescare il ritracciamento:
Attese di volatilità pre-earning. Gli analisti prevedono revenue a 144B$ ed EPS 0.98$, con focus su margini AWS e impatto dazi.
Rischio di guidance conservativa. Morningstar segnala possibili revisioni al ribasso per effetto tensioni commerciali.
Profit-taking istituzionale. Il prezzo è ancora -20% dai massimi di febbraio, con resistenze tecniche che incentivano liquidazioni.
🚀 Fase 2: Rally post-earning
Se gli earning del 1/05 superano le attese, si potrebbe innescare un rimbalzo verso nuovi massimi relativi.
Catalizzatori rialzisti:
Crescita AWS sopra il +12% YoY
Miglioramento margini retail grazie a efficienze logistiche
Annunci su investimenti AI/quantum computing
Target potenziali:
Breakout 190$ e test della media 200 giorni. Il superamento di 190$ potrebbe innescare un nuovo trend rialzista.
⚠️ Gestione del Rischio
Short pre-earnin
Stop loss aggressivo 190$ (sopra resistenza chiave)
Long post-earning
Stop loss aggressivo 165
Stop loss conservativo 160
💡 Conclusione
La combinazione di gap da chiudere e fattori tecnici unito agli earning (analisi fondamentale) crea una possibilità da valutare.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
Titolo sotto la lente: EricssonOggi analizziamo OMXSTO:ERIC_B Ericsson, azienda svedese leader nella fornitura di apparecchiature per le telecomunicazioni, quotata alla Borsa di Stoccolma. In occasione della pubblicazione degli utili del 15 aprile 2025, approfondiamo le ragioni per cui questo titolo merita particolare attenzione.
📈 Valutazioni e Multipli
P/S (Price/Sales)
Il rapporto tra prezzo di mercato e ricavi per azione è pari a 0,95, nettamente inferiore rispetto alla media di settore (1,51) e industriale (1,63). Questo può indicare che il mercato sta pagando meno per ogni euro di ricavo, suggerendo una potenziale sottovalutazione.
P/B (Price/Book Ratio)
Il rapporto prezzo/valore contabile è pari a 2,77, superiore alla media di settore (2,54) e leggermente anche a quella industriale (2,76). Questo potrebbe suggerire una sopravvalutazione sul fronte patrimoniale.
P/CF (Price to Cash Flow)
Il rapporto prezzo/flusso di cassa operativo è 5,66, ben al di sotto delle medie di settore (13,66) e industriale (9,54). Un dato che rafforza l’idea di una sottovalutazione.
P/FCF (Price to Free Cash Flow)
Il valore di 5,96 è anch’esso inferiore alle medie di settore (13,82) e industriale (9,62), indicando che Ericsson genera buoni flussi di cassa liberi rispetto al prezzo, altro segnale positivo.
Prezzo/Cassa
Con un valore di 4,64, Ericsson è al di sotto delle medie di settore (10,43) e industriale (6,26), suggerendo solide riserve liquide a un prezzo contenuto.
EV/Fatturato TTM (Enterprise Value/Revenue)
Il rapporto EV/Vendite si attesta a 0,94, contro 1,63 e 1,62 rispettivamente per settore e industria: ulteriore indicazione di sottovalutazione.
EV/EBIT TTM
Con un valore di 10,22, Ericsson risulta più “economica” rispetto ai competitor (17,53 settore, 13,60 industria) anche in termini di utili operativi.
EV/EBITDA TTM
Infine, il rapporto EV/EBITDA è di 7,3, decisamente più basso rispetto ai benchmark di settore (15,57) e industriale (10,2), consolidando la tesi della sottovalutazione.
💰 Redditività
SG&A (Spese Generali e Amministrative)
Le spese operative rappresentano il 15,50% dei ricavi, ben al di sotto della media di settore (25,85%) e industriale (29,49%), segno di efficienza gestionale.
R&D (Ricerca e Sviluppo)
Ericsson investe il 20,25% del fatturato in R&D, più del doppio rispetto ai benchmark di settore (9,26%) e industriali (9,72%). Un dato che riflette una forte attenzione all’innovazione e potenziali sviluppi futuri.
⚠️ Indicatori di Rischio
Debito/Patrimonio Netto
Con un rapporto di 0,48, Ericsson appare più indebitata rispetto alla media di settore (0,28) e industriale (0,06). Tuttavia, trattandosi di un valore inferiore a 0,5, l’indebitamento può essere considerato gestibile e fisiologico.
Quick Ratio (Indice di liquidità immediata)
Il valore è pari a 0,96, lievemente inferiore alla media di settore (1,07) ma in linea con quella industriale (0,96). Complessivamente, la liquidità appare stabile, anche se non eccezionale.
🔍 Conclusioni
Ericsson mostra multipli di valutazione generalmente inferiori ai competitor, segnalando una possibile opportunità di acquisto. L’unica eccezione è rappresentata dal P/B, che evidenzia una lieve sopravvalutazione patrimoniale.
Dal punto di vista operativo, l’azienda si distingue per alta efficienza gestionale e un forte focus su ricerca e sviluppo, due elementi chiave per la crescita futura.
Sul piano finanziario, sebbene l’indebitamento sia più elevato rispetto ai competitor, rimane entro soglie accettabili.
In sintesi, Ericsson appare sottovalutata, ben posizionata sul fronte dell’innovazione e con buone prospettive di miglioramento.
👉 Domanda per gli investitori:
Considerando la sottovalutazione dei principali multipli e la solidità operativa dell’azienda, può Ericsson rappresentare una buona opportunità in ottica di medio-lungo periodo? Fatemi sapere nei commenti!
#Ericsson #AnalisiFinanziaria #Investimenti #TitoliSottovalutati #Telecomunicazioni #MercatiFinanziari
È il momento dei miner: perchè sono l'occasione del momentoNegli ultimi mesi, l’oro ha accelerato al rialzo, mentre i prezzi dell’energia – uno dei principali costi operativi per l’industria mineraria – stanno rallentando. Questo mix ha acceso i riflettori su un settore spesso sottovalutato: i minatori d’oro.
Molti si chiedono come "giocare" questa fase del mercato. Ma diciamolo chiaramente: se stai ancora pensando di comprare lingotti, potresti essere in ritardo.
La vera leva sul metallo giallo oggi passa dai produttori. I minatori rappresentano un'esposizione più dinamica all'oro perché i loro margini operativi migliorano drasticamente a ogni dollaro di rialzo del prezzo.
Prendiamo ad esempio gli ETF più rappresentativi del settore:
-GDX (per i grandi produttori)
-GDXJ (per i minatori junior, più volatili ma con maggiore potenziale di crescita)
Queste aziende non solo vendono oro, ma trasformano ogni fase di bull market in un'espansione dei profitti, dei flussi di cassa… e dei multipli.
Con i costi energetici in calo, i margini lordi sono destinati ad allargarsi. E quando il mercato fiuta questo meccanismo, i multipli forward (come P/E e EV/EBITDA) iniziano ad espandersi, spingendo i prezzi delle azioni ben oltre l’andamento del metallo stesso.
In parole povere: i minatori moltiplicano i guadagni dell’oro.
Certo, sono più volatili. Ma chi cerca rendimento (e non solo protezione) dovrebbe guardare in questa direzione. Perché mentre l’oro brilla, i cercatori iniziano a correre.
In foto HUI con un probabile parabolic advance sul mensile destinato a rompere la supply in zona 400 e che potrebbe portare ad un retest dei massimi assoluti per una mossa all'incirca del 60%.
DISCLAIMER:Le analisi e le informazioni contenute in queste idee hanno esclusiva finalità educativa. Il loro contenuto non costituisce alcuna forma di consulenza o "raccomandazione di investimento" o "incentivo all’investimento", né in forma esplicita né implicita.
Carnival e il Futuro delle Crociere: Un’Analisi FondamentaleSecondo i recenti dati delle Nazioni Unite, entro il 2050 la popolazione over 65 aumenterà di circa il 100% rispetto al 2025. Alla luce di questa tendenza, Goldman Sachs prevede una crescita significativa nel settore delle crociere, dato che gli anziani dispongono di maggior reddito e tempo libero, rendendo la crociera un'opzione particolarmente attrattiva.
Esaminiamo ora i fondamentali relativi alla pubblicazione degli utili del 20 dicembre 2024 per comprendere meglio il potenziale del colosso delle crociere Carnival.
📈 Valutazioni e Multipli
P/S (Price/Sales) : Carnival registra un valore di 1,44, inferiore rispetto alla media di settore (2,19) e del comparto Hotel/Vacanze/Crociere (2,68), indicando una valutazione più bassa rispetto ai ricavi.
P/B (Price/Book Ratio) : Il rapporto tra prezzo di mercato e valore contabile è di 3,95, inferiore alla media di settore (7,71) e dell'industria (6,77), suggerendo una potenziale sottovalutazione del titolo.
P/FCF (Price to Free Cash Flow) : Il valore di 30,63 risulta superiore alla mediana di settore (21,30) e a quella dell'industria (25,40), segnalando che gli investitori stanno pagando un premio più alto per il flusso di cassa.
Prezzo/Cassa : Il rapporto è pari a 24,63, inferiore alla media di settore (30,28) e dell'industria (41,04), indicando una solida posizione finanziaria relativa.
EV/Fatturato TTM : Con un valore di 2,54, Carnival si posiziona al di sotto della media di settore (3,10) e di industria (3,55), suggerendo una valutazione competitiva rispetto ai ricavi.
EV/EBIT TTM : Il valore di 18,31 è leggermente inferiore alla mediana di settore (19,33) e al comparto Hotel/Vacanze/Crociere (18,80).
EV/EBITDA TTM : Con un rapporto di 10,57, si posiziona sotto la mediana di settore (12,40) e dell'industria (13,51), evidenziando una valutazione relativamente bassa rispetto alla redditività operativa lorda.
💰 Redditività
Margine lordo TTM : Carnival registra un margine del 26,77%, inferiore alla media di settore (32,56%) e di industria (32,64%), indicando margini di miglioramento nella gestione dei costi.
Margine operativo TTM : Con un 13,89%, supera la mediana di settore (8,76%) ma resta inferiore al comparto Hotel/Vacanze/Crociere (19,92%).
Margine FCF TTM : Il margine di conversione dei ricavi in flusso di cassa è del 5,00%, in linea con la mediana di settore ma inferiore alla mediana del comparto Hotel/Vacanze/Crociere (10,80%).
ROA TTM (Return on Assets) : Il rendimento degli asset è del 3,14%, superiore alla mediana di settore (1,84%) ma inferiore a quella dell'industria (6,15%).
ROE TTM (Return on Equity) : Con un 20,12%, supera la mediana di settore (5,71%) ma resta al di sotto della mediana del comparto Hotel/Vacanze/Crociere (28,11%).
ROIC TTM (Return on Invested Capital) : Registra un valore del 4,22%, superiore alla mediana di settore (2,56%) ma inferiore alla mediana dell'industria (8,46%).
Rapporto SG&A (TTM) : Le spese operative generali rappresentano il 12,88% dei ricavi, risultando inferiori alla mediana di settore (21,97%) e dell'industria (14,99%), un segnale positivo in termini di efficienza gestionale.
⚠️ Indicatori di Rischio
Debito/Patrimonio Netto : Con un rapporto di 3,52, Carnival mostra un indebitamento inferiore rispetto alla media di settore (5,16) e dell'industria (4,12), evidenziando una gestione finanziaria relativamente solida.
🔍 Conclusione
Carnival presenta multipli di valutazione che indicano una generale sottovalutazione del titolo, ad eccezione del P/FCF, che risulta significativamente superiore rispetto ai benchmark di settore. Sul fronte della redditività, emergono alcune discrepanze rispetto ai concorrenti: mentre alcuni indicatori sono superiori alla media di settore, altri suggeriscono margini di miglioramento. Infine, sul piano finanziario, l'indebitamento appare contenuto, confermando la percezione di una sottovalutazione del titolo.
👉 Domanda per gli investitori : Quali strategie potrebbe adottare Carnival per colmare il gap rispetto ai principali competitor del settore?
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Analisi Finanziaria di Commerzbank AGL'ipotesi di una possibile integrazione tra Unicredit e Commerzbank sembra allontanarsi progressivamente, principalmente a causa delle resistenze del governo tedesco. L'esecutivo tedesco sta infatti attuando una serie di misure e prese di posizione che ostacolano l'operazione, riducendo così le probabilità di successo della fusione.
Per comprendere meglio lo stato attuale di Commerzbank AG e le sue prospettive di crescita, analizziamo nel dettaglio alcuni dei principali indicatori finanziari.
🔍 Analisi Finanziaria di Commerzbank AG
📉 Rendimento e Dividendi
Payout Ratio Continuo : Commerzbank registra un valore pari a 3,00, significativamente inferiore rispetto alla media del settore (6,95) e dell'industria (9,62). Questo indica una politica di distribuzione dei dividendi più conservativa rispetto ai competitor.
Crescita dei Dividendi : La crescita dei dividendi si attesta a 2,00, un valore superiore alla media del settore finanziario (1,39), ma inferiore rispetto alle banche locali (2,18). Questo suggerisce una tendenza più cauta nell'aumento della remunerazione per gli azionisti rispetto ai principali concorrenti nazionali.
🔙 Utili del Terzo Trimestre
I dati sugli utili relativi al terzo trimestre evidenziano aspetti interessanti per gli investitori. Esaminiamo di seguito i principali multipli di valutazione.
📈 Valutazioni e Multipli
P/E (Price/Earnings Ratio) : Il rapporto tra prezzo di mercato e utili per azione di Commerzbank è pari a 8,47, nettamente inferiore alla mediana di settore (12,71) e dell’industria (11,72). Questo potrebbe indicare una potenziale sottovalutazione del titolo.
P/S (Price/Sales Ratio) : Il rapporto tra prezzo e vendite per azione è 0,77, anch'esso inferiore alla mediana di settore (1,90) e dell’industria (2,08). Questo suggerisce che il mercato potrebbe non aver ancora pienamente riconosciuto il valore delle entrate dell’azienda.
P/B (Price/Book Ratio) : Il rapporto prezzo/valore contabile per azione è pari a 0,66, inferiore sia alla mediana di settore (1,10) che dell’industria (1,12). Questo indicatore rafforza l'idea di una sottovalutazione del titolo rispetto ai suoi asset.
💰 Redditività
ROA TTM (Return on Assets) : Il rendimento degli asset aziendali è pari a 0,45%, inferiore alla mediana del settore (0,98%) e dell’industria (0,91%). Questo riflette un'efficienza operativa inferiore rispetto ai competitor.
📊 Crescita e Stabilità
Crescita Fatturato TTM YoY (Revenue Growth Year over Year) : La crescita del fatturato su base annua si attesta al 36,79%, nettamente superiore rispetto alla mediana del settore (6,29%) e dell’industria (8,24%). Questo dato indica un’espansione significativa delle entrate aziendali.
🔍 Conclusione
I risultati del terzo trimestre del 2024 mostrano che Commerzbank potrebbe essere sottovalutata in termini di valutazioni di mercato, con multipli P/E, P/B e P/S inferiori rispetto ai concorrenti. Tuttavia, la redditività rimane un punto debole, con un ROA inferiore alla media del settore.
D’altra parte, la crescita del fatturato è notevolmente superiore rispetto ai competitor, suggerendo che l’azienda sta espandendo le proprie attività a un ritmo più elevato. Nonostante questo, emergono alcune incertezze nella sezione dei dividendi, in particolare per il quarto trimestre.
👉 Domanda per gli investitori : Alla luce di questi dati, Commerzbank rappresenta un’opportunità di investimento sottovalutata o il rischio legato alla redditività potrebbe frenare eventuali strategie di acquisizione da parte di Unicredit?
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Performance Finanziaria Contraddittoria, Cosa Aspettarsi?Dopo che NYSE:SNAP ha superato le aspettative sugli utili del quarto trimestre dello scorso anno, gli analisti restano cauti sul titolo. Le preoccupazioni principali riguardano il ritardo nel rilascio della nuova interfaccia e i piani di reinvestimento. Inoltre, Snap Inc. non distribuisce dividendi, nonostante le modeste previsioni sui futuri utili.
Diamo un’occhiata ai fondamentali per valutare lo stato finanziario del titolo.
💰 Redditività
Margine al Lordo di Imposte (TTM) : -18,03%, contro una mediana del settore dei servizi tecnologici di -3,31% e dell’industria dei pacchetti software di -6,00%. Questo dato segnala inefficienza operativa o costi elevati.
Margine Netto (TTM) : -18,49%, rispetto a una mediana di settore del -3,60% e dell’industria del -6,49%, suggerendo problemi nella gestione dei costi e bassa redditività.
ROIC (Return on Invested Capital, TTM) : -14,72%, superiore alla media di settore (-36,73%) e dell’industria (-36,98%), il che potrebbe indicare una potenziale sopravvalutazione del titolo.
📊 Crescita e Stabilità
Crescita del fatturato (YoY, TTM) : +13,66%, superiore alla mediana del settore (+7,51%) e dell’industria (+10,09%). Questo evidenzia un solido trend di crescita rispetto ai competitor.
⚠️ Indicatori di Rischio
Quick Ratio (Indice di Liquidità, FQ) : 4,04, nettamente superiore alla mediana del settore (1,56) e dell’industria (1,53), segnalando una buona posizione finanziaria e capacità di coprire le passività a breve termine.
🔍 Conclusione
Snap.inc si trova in una posizione ambivalente dal punto di vista finanziario. Da un lato, la crescita del fatturato è solida e il Quick Ratio suggerisce una buona liquidità, segno che l’azienda ha una riserva di capitale sufficiente per sostenere le operazioni e potenzialmente investire in nuove iniziative. Tuttavia, la redditività rimane un punto critico: i margini negativi e la difficoltà nel trasformare i ricavi in profitti indicano che l’azienda sta ancora lottando per migliorare l’efficienza operativa e gestire meglio i costi.
Un altro fattore da considerare è l’assenza di dividendi. Questo potrebbe scoraggiare gli investitori orientati al rendimento, ma al tempo stesso suggerisce che l’azienda sta reinvestendo gli utili per la crescita futura. La domanda chiave è se questi investimenti porteranno a un miglioramento della redditività nel lungo periodo.
Inoltre, il ritardo nella nuova interfaccia e l’incertezza sui piani di reinvestimento potrebbero rappresentare rischi aggiuntivi. Se da una parte il titolo ha dimostrato una capacità di crescita superiore alla media del settore, dall’altra gli investitori dovrebbero valutare se le attuali debolezze nei margini e l’assenza di una chiara strategia di monetizzazione possano impattare negativamente sul valore a lungo termine.
👉 Domanda per gli investitori : Alla luce di questi dati, credete che Snap Inc. abbia ancora margine di crescita sufficiente per giustificare un investimento, o che le criticità strutturali possano limitarne il potenziale nel lungo termine?
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Randstad NV: Target Price Rivisto, Ma il Fatturato Preoccupa?A metà gennaio di quest’anno, gli analisti di BofA Securities hanno rivisto al rialzo il target price di Randstad NV , portandolo da €39,00 a €42,00 per azione. Hanno inoltre evidenziato che, nonostante le condizioni macroeconomiche contrastanti in Europa, stanno emergendo segnali di stabilizzazione del mercato. Analizziamo i fondamentali per capire a che livello si posiziona il titolo rispetto ai suoi competitor.
📈 Valutazioni e Multipli
P/E (Price to Earnings) : Il rapporto P/E di 18,03 è significativamente inferiore alla mediana del settore (28,27), ma si allinea perfettamente con quella dell’industria (18,03). Questo potrebbe indicare una potenziale sottovalutazione rispetto ai competitor nei servizi commerciali, ma una valutazione neutrale nell’industria dei servizi per il personale.
P/B (Price to Book) : Il valore di 1,82 segnala una neutralità sia rispetto al settore che all’industria, entrambi con un valore pari a 1,82.
💰 Profittabilità
Margine operativo TTM (Operating Margin TTM) : Il margine operativo è del 3,00%, superiore alla media del settore (2,11%), ma in linea con la media dell’industria.
ROIC TTM (Return on Invested Capital) : Il rendimento sul capitale investito è pari al 7,98%, leggermente inferiore alla mediana di settore (8,08%), ma in linea con quella dell’industria.
📉 Rendimento Dividendi
Payout ratio : Randstad registra un valore di 4,00, lo stesso riportato dal settore e dall’industria, segnalando una situazione di neutralità
📊 Crescita e Stabilità
Crescita del fatturato TTM YoY (Revenue Growth Year over Year) : Il fatturato di Randstad ha registrato un calo del -7,73%, un dato piuttosto negativo rispetto alla media del settore (27,00%), ma in linea con la media dell’industria.
⚠️ Indicatori di Rischio
Current ratio (Indice di liquidità corrente) : Il rapporto tra attività e passività correnti è di 1,1, in linea sia con il settore che con l’industria.
🔍 Conclusione
Randstad NV mostra segnali contrastanti: se da un lato il titolo risulta potenzialmente sottovalutato rispetto ai competitor nel settore dei servizi commerciali, dall’altro la crescita del fatturato è negativa e potrebbe destare preoccupazioni. La profittabilità si mantiene solida, con un margine operativo superiore alla media del settore e un ROIC in linea con l’industria. Tuttavia, il titolo non offre particolari vantaggi in termini di rendimento da dividendi o di liquidità rispetto al mercato.
👉 Domanda per gli investitori : Alla luce di questi dati, Randstad rappresenta un’opportunità di acquisto per chi cerca un titolo solido e relativamente stabile, o il calo del fatturato è un segnale di allerta che potrebbe indicare ulteriori difficoltà nel medio termine?
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Deutsche Bank: Opportunità d'Investimento o Scommessa Rischiosa?Deutsche Bank AG sta pianificando un aumento del 10% nel pool dei bonus destinati alla sua divisione di investment banking. Questa mossa può essere interpretata come un segnale di fiducia nella capacità della banca di attrarre e trattenere talenti di alto livello. Di seguito, un'analisi delle principali metriche finanziarie di DBK rispetto alla media e alla mediana del settore e dell'industria.
📈 Valutazioni e Multipli
P/E (Price to Earnings) : Con un rapporto P/E di 8,76, Deutsche Bank risulta significativamente sottovalutata rispetto alla media del settore (20,35) e dell'industria (24,25). Questo potrebbe indicare una potenziale opportunità per gli investitori in base agli utili.
P/B (Price to Book) : Il rapporto P/B di 0,5 è ben al di sotto della mediana del settore (1,01) e dell'industria (1,63), rendendo il titolo particolarmente interessante per gli investitori orientati al value investing.
💰 Redditività
ROA TTM (Return on Assets) : Il ROA di DBK è pari allo 0,29%, inferiore sia alla mediana del settore (0,92%) che dell'industria (0,68%). Questo valore potrebbe riflettere una performance operativa relativamente debole rispetto ai peer.
ROIC TTM (Return on Invested Capital) : Con un ROIC del 2,06%, DBK si posiziona al di sotto della mediana del settore (3,83%) e dell'industria (4,75%). Anche questo dato evidenzia una sottovalutazione che potrebbe essere corretta con strategie di crescita adeguate.
📉 Rendimento dei Dividendi
Payout div. continuo : Il payout div. continuo di DBK, pari al 3, è notevolmente inferiore rispetto a quello del settore (13) e dell'industria (12). Questo suggerisce che la banca sta reinvestendo la maggior parte degli utili per finanziare la crescita futura, invece di distribuirli agli azionisti.
🔍 Conclusione
Deutsche Bank mostra segnali di sottovalutazione rispetto ai principali indicatori finanziari, specialmente in termini di utili e valutazioni. Tuttavia, i margini di redditività inferiori rispetto alla media del settore indicano che un'attenta analisi del contesto competitivo e delle strategie di crescita della banca è essenziale prima di considerare un investimento.
👉 Domanda per gli investitori: Con fondamentali solidi ma margini più deboli rispetto ai concorrenti, DBK rappresenta una scommessa rischiosa (influenzata anche dalle politiche macroeconomiche e geopolitiche) o un'opportunità per entrare in un titolo sottovalutato?
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E' il Momento Giusto per Investire o Meglio Stare Alla Larga?Intel Corporation (INTC) ha vissuto un anno turbolento, con una performance annuale del -39,35% in termini di capitalizzazione di mercato. Ecco un’analisi delle metriche principali che emergono rispetto alla media e alla mediana sia del settore che dell’industria.
📈 Valutazioni e Multipli
P/E (Price to Earnings): Il valore P/E di 93,73 di Intel è significativamente più alto rispetto alla mediana del settore (29,90) e della sua industria (29,68), segnalando una potenziale sopravvalutazione basata sugli utili.
P/S (Price to Sales): Con un rapporto di 1,73, Intel mostra un valore competitivo rispetto alla mediana dell’industria (3,38) e al settore (2,37), indicando un possibile punto di forza.
P/B (Price to Book): Il valore di 0,80 è inferiore sia alla mediana del settore (2,35) che dell’industria (2,33), suggerendo una valutazione interessante per gli investitori value.
💰 Profittabilità
Margine lordo (TTM): Intel registra un margine del 41,42%, superiore alla mediana del settore (33,40%) e in linea con i concorrenti.
Margine netto (TTM): Il dato del 1,77% di Intel è positivo rispetto alla mediana negativa dell’industria (-0,32%), ma inferiore rispetto al settore.
ROE (Return on Equity): Con un 0,90%, Intel si colloca sotto la mediana del settore (1,54%), segnalando una redditività inferiore rispetto ai peer.
📉 Rendimento Dividendi
Rendimento dividendi (TTM): Con un rendimento del 2,32%, Intel offre un ritorno più elevato rispetto alla mediana di settore (0,00%) e industria.
Payout ratio (TTM): Tuttavia, il payout di 217,77% è insostenibile, suggerendo che i dividendi attuali potrebbero non essere sostenibili nel lungo periodo.
📊 Crescita e Stabilità
Crescita ricavi YoY: Intel registra una crescita del fatturato del 10,60% YoY, inferiore alla mediana del settore (14,25%), ma solida rispetto ai trend negativi dell'industria.
EPS diluito crescita YoY: La crescita dell’EPS è negativa (-109,74%), segnalando una pressione sugli utili.
⚠️ Indicatori di Rischio
Debito/Patrimonio Netto: Con un rapporto di 0,46, Intel mostra un debito relativamente ben gestito rispetto alla mediana dell’industria (0,24) e del settore (0,34).
Cassa/Debito: Intel mantiene una solida posizione di cassa (0,55), offrendo un cuscinetto contro eventuali difficoltà.
🔍 Conclusione
Intel mostra segnali contrastanti: da una parte, i bassi multipli come P/S e P/B possono attrarre investitori value, mentre i margini relativamente solidi offrono stabilità. Dall’altra, il calo degli utili e l’elevato payout dei dividendi sollevano dubbi sulla sostenibilità futura. Un’attenta analisi del contesto competitivo e delle strategie di crescita è essenziale prima di un investimento.
👉 Domanda per gli investitori: con i segnali misti nei fondamentali, INTC è una scommessa rischiosa in attesa di un turnaround, o un’opportunità per entrare a un prezzo scontato?
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Amazon si prepara alla svoltaIl titolo Amazon (AMZN) si prepara questa settimana al rilascio degli utili, previsti per giovedì 31 Ottobre. La Price Action si trova in una zona di attenzione, attualmente supportata dal POC di medio periodo e prossima al contatto con la trend line ribassista. Se i risultati economici dovessero superare le attese (EPS 1,14 - Ricavi 157,25B), è possibile attendersi un rilancio del titolo verso nuovi massimi (TP1), diversamente il prezzo potrà subire uno storno verso il primo livello inferiore della pitchfork in figura (TP2).
Qualsiasi sarà il risultato, l'operatività è servita.
Buona giornata e Buon Trading a tutti!
BB: Analisi del Titolo, Valutazione e Margini di CrescitaAnalizziamo BlackBerry, una società del settore software, confrontando i suoi indicatori finanziari con i valori medi e mediani del settore e del mercato. L’obiettivo è individuare segnali di sopravvalutazione o sottovalutazione.
1. Performance e Multipli di Valutazione
P/E: Non disponibile per BB, indicando un'assenza di profitti o utili insufficienti. La media settoriale è elevata (98,41), evidenziando la volatilità del settore.
P/S: BB ha un P/S di 2,25, molto inferiore alla media di settore (65,55). Questo suggerisce una possibile sottovalutazione rispetto al fatturato.
P/B: Con un valore di 1,96, BB si trova sotto la media settoriale (7,86), segnalando una potenziale convenienza rispetto al valore contabile.
2. Redditività e Margini
Margine Operativo e Margine Netto: Entrambi i margini di BB (-9,15% e -21,61%) sono negativi, riflettendo difficoltà operative. Tuttavia, sono in linea con la media di settore, che mostra margini negativi e fortemente penalizzati.
ROE: BB presenta un ROE negativo (-17,76%), simile alla media del settore (-33,32%), segnalando difficoltà comuni tra le aziende software.
3. Liquidità e Solvibilità
Current Ratio e Quick Ratio: BB ha un valore di 1,44, inferiore alla media di settore (2,85), ma ancora sufficiente per coprire le passività a breve termine.
Debito/Patrimonio Netto: Il valore di 0,34 di BB è positivo rispetto alla media di 0,80, indicando una minore dipendenza dal debito.
4. Rendimento per gli Azionisti
Dividendo e Payout Ratio: BB non distribuisce dividendi, segnale che i fondi potrebbero essere reinvestiti per migliorare la situazione finanziaria.
Conclusione:
BlackBerry potrebbe essere considerata sottovalutata rispetto ai multipli P/S e P/B, ma i margini negativi evidenziano sfide operative. La società è interessante per chi accetta rischi, con prospettive di miglioramento se riuscirà a ottimizzare i margini.
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WLN: Analisi Fondamentale per capire il futuro di Worldline SA/F"Il titolo azionario WLN, quotato sulla Borsa di Parigi, presenta una performance di mercato in netto calo, con una variazione del -73,74% negli ultimi 12 mesi. Questa contrazione significativa rende necessario analizzare i principali indicatori fondamentali per comprendere se vi siano segnali di ripresa o ulteriori rischi."
Multipli di Valutazione: Il P/S è 0,39 (inferiore alla media di settore 0,65), suggerendo una potenziale sottovalutazione. Il P/B è 0,21, ben al di sotto della media, il che potrebbe indicare sfiducia o un'opportunità d'acquisto.
Profitto e Redditività: Il Margine Operativo è 10,34%, vicino alla media del settore (11,26%), ma con un Margine Netto negativo del -19,91%. Il ROA (-4,27%) e il ROE (-10,34%) sono entrambi negativi, indicando inefficienza operativa.
Debito e Liquidità: Il Current Ratio (1,04) e il Quick Ratio (1,03) sono stabili, ma il Cassa/Debito di 0,51 mostra vulnerabilità.
Crescita: I numeri di crescita sono deboli: Fatturato YoY -2,60% e EPS Diluito -221,44%.
Dividendi: Nessun dividendo distribuito.
Conclusioni: Nonostante il titolo WLN sembri sottovalutato secondo alcuni indicatori (P/S e P/B), l'azienda mostra significative difficoltà di profitto e crescita. I margini negativi, il declino del fatturato e della redditività suggeriscono che l'azienda sta affrontando problemi strutturali importanti. Per gli investitori più avversi al rischio, WLN potrebbe non essere una scelta ottimale a meno che non si creda in un piano di ristrutturazione efficace o in un miglioramento macroeconomico del settore
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Analisi Tecnica sul titolo FedEx (FDX)Nonostante il trend rialzista di lungo e breve periodo, il titolo FedEx presenta un comportamento peculiare, caratterizzato da frequenti gap up e gap down, tutti in corrispondenza con il rilascio degli earnings. Alcuni gap down sono arrivati a toccare il 20%, ma sono stati sempre chiusi in breve tempo.
Recentemente, il titolo ha raggiunto l'area dei massimi storici, per poi essere respinto. Pertanto, l'area dei 320$ rappresenta una forte resistenza (RES) da superare per confermare la continuazione del trend rialzista.
Scenario Rialzista
Con il rilascio degli ultimi dati sugli utili e il fatturato in calo, il titolo ha subito un ribasso del 15% in un solo giorno, generando un nuovo gap down. Attualmente, il prezzo si sta avvicinando a una zona di interesse caratterizzata da alti volumi, l'area del POC situata intorno ai 250$. Questa zona potrebbe fungere da supporto, contenendo le quotazioni e favorendo una ripartenza del titolo.
Scenario Ribassista
Nel caso in cui l'area del POC non riuscisse a contenere le quotazioni, il titolo potrebbe scivolare ulteriormente verso un'area di supporto statico (SUP 1) intorno ai 200$.
FedEx rimane un titolo interessante da monitorare, soprattutto in base alla reazione del prezzo nelle prossime settimane e alla capacità di mantenere i supporti chiave.
CAMPARICampari si propone come un'opzione interessante per gli investitori attenti, sulla base di un'analisi che ne valuta i punti di forza e il contesto competitivo. Il rapporto prezzo/utili (P/E) di Campari, pari a 31,62, risulta superiore rispetto al benchmark di settore, che è di 16,3. Questo dato suggerisce una potenziale sopravvalutazione del titolo, rendendolo meno allettante per chi cerca opportunità di crescita a prezzi ragionevoli.
L'azienda vanta un Return on Equity (ROE) dell'11,30%, superiore alla media del settore che nel 2021 si attestava al 6,8%. Questo dato dimostra la capacità di Campari di generare profitti in rapporto al capitale investito, rafforzando la solidità finanziaria dell'azienda e la sua capacità di creare valore per gli azionisti. Un'analisi con il metodo del Discounted Cash Flow (DCF) stima un fair value per Campari di circa 11 euro per azione, superiore al prezzo di mercato attuale di 9 euro per azione. Questa discrepanza indica un potenziale margine di apprezzamento del titolo, suggerendo che il suo valore intrinseco sia maggiore del prezzo attuale. Molti analisti stimano il prezzo futuro delle azioni Campari in un range compreso tra 7,8 e 12,8 euro per azione, sottolineando ulteriormente il potenziale di crescita dell'azienda.
Gli analisti prevedono un aumento degli utili per azione di circa il 5% per l'anno in corso, una proiezione che supera la media settoriale del 3%. Questa previsione positiva indica una solida prospettiva di crescita futura, alimentata da una domanda in aumento e da una strategia aziendale efficace. È importante notare che i tassi di interesse potrebbero subire un taglio a settembre, il che potrebbe influenzare positivamente i titoli come Campari, specialmente se i tassi di interesse più bassi stimolano una maggiore spesa dei consumatori sui beni discrezionali, come i prodotti dell'azienda. Pertanto, un contesto di tassi di interesse più bassi potrebbe favorire ulteriormente il potenziale di crescita di Campari.
Oltre ai dati sopra riportati, è importante sottolineare che Campari vanta un portafoglio di marchi solidi e riconosciuti, una posizione competitiva forte nel mercato dei liquori amari e un team di gestione esperto con una comprovata esperienza nel settore. Questi fattori rafforzano ulteriormente l'attrattività di Campari come investimento.
Le dinamiche dei tassi di interesse e dell'inflazione giocano un ruolo cruciale nel contesto economico e possono influenzare le performance degli investimenti. In un contesto di tassi di interesse alti, gli ETF sui beni di prima necessità tendono a performare relativamente bene grazie alla domanda costante per prodotti essenziali, mentre gli ETF sui beni discrezionali possono subire una flessione poiché l'alto costo del credito riduce la spesa per beni non essenziali. Se i tassi di interesse dovessero essere tagliati, gli ETF sui beni di prima necessità continuerebbero a performare bene, ma l'interesse degli investitori potrebbe spostarsi verso settori più rischiosi. In tale scenario, gli ETF sui beni discrezionali potrebbero vedere un aumento significativo grazie all'aumento del potere d'acquisto e della domanda. In un contesto di tassi di interesse bassi, gli ETF sui beni di prima necessità offrirebbero rendimenti stabili, ma potrebbero risultare meno attraenti rispetto ai settori ciclici. Gli ETF sui beni discrezionali, invece, performerebbero molto bene, incoraggiati dal basso costo del credito che stimola la spesa dei consumatori. Inoltre, un'alta inflazione tende a favorire i beni di prima necessità, mentre i beni discrezionali possono risultare più volatili.
In sintesi, Campari presenta caratteristiche interessanti per gli investitori, con una valutazione potenzialmente sopravvalutata, solidi dati finanziari, positive aspettative di crescita e un contesto aziendale solido. Tuttavia, è fondamentale procedere con cautela e consapevolezza dei rischi, effettuando un'analisi approfondita e ponderando attentamente le proprie aspettative. Potrebbe essere prudente attendere un P/E più attrattivo, soprattutto considerando l'aspettativa di aumento degli utili per azione e la possibilità di taglio dei tassi d'interesse a settembre, il che potrebbe influenzare positivamente il prezzo delle azioni.
Digital Turbine - Possibile imminente rimbalzo in area 4-5$Dopo la chiusura di un pattern Testa e Spalle a fine gennaio, che ha portato il prezzo al di sotto dei 3$, ritengo che NASDAQ:APPS abbia ormai esaurito gran parte della spinta ribassista e che nelle prossime settimane assisteremo ad un recupero delle quotazioni.
Sul grafico settimanale infatti abbiamo RSI(14) in ipervenduto e, in area 4-5$ (rettangolo viola nell'immagine), c'è un consistente Fair Value Gap (FVG).
Con un EPS atteso per il 2024 di 0,5-0,54 (stando all'ultima guidance rilasciata) ed un P/E forward di 5,9 mi aspetto un rimbalzo verso i 5$, esattamente verso il limite superiore del FVG.
Attendo comunque un riscontro grafico e degli oscillatori prima di aprire posizione long.
BULL PUT STRIKE 525 CON COPERTURA STRIKE 505 - MAX PROFIT 200$I dati sugli utili della società NVIDIA riflettono una performance solida e in crescita costante, evidenziando la robustezza del suo modello di business e la domanda sostenuta per le sue tecnologie innovative. La capacità di NVIDIA di generare profitti è supportata dalla sua leadership nel settore delle GPU e dalla diversificazione delle sue attività in settori chiave come il gaming, l'intelligenza artificiale e i data center. La costante ricerca e sviluppo di soluzioni all'avanguardia le consentono di mantenere una posizione competitiva e di continuare a registrare risultati positivi negli utili.
Carvana - Long up to 56,80Carvana ha presentato i dati trimestrali stupendo il mercato con un EPS di 3,6.
Prevedo un recupero del valore azionario con previsione nei prossimi mesi di tornare alla quotazione di 56,80 $.
Carvana presented quarterly data surprising the market with an EPS of 3.6.
I expect a recovery in the share value with a forecast of returning to the price of $56.80 in the coming months.
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Speriamo che questo post ti aiuti a diventare un maestro del mercato per seguire le ultime notizie. Fateci sapere se avete domande o commenti.
Possibile ripresa dell UranioIl mondo iniziando ad avere problemi di energie inizierá a prendere in considerazione l opzione di usare l Uranio. Cosi facendo potrebbe tornare intorno ai 300/400 cioé come prima del 2011. per ció l uranio potrebbe salire anche ben oltre quanto detto fin quando non si troveranno energie ecosostenibili. AMEX:URA Tutto ció potrebbe verificarsi a meno che non si trovino altre enrgie piu ecosostenibili e facilmente estraibili.
DOVE PUO’ ARRIVARE L’ S&P 500?Con la mia analisi grafica e numerica cerco di capire dove potrebbe arrivare l’ S&P 500 nel breve termine, partendo dal presupposto che non mi aspetto catastrofi nei mercati finanziari.
La mia analisi si basa su l’utilizzo dell’ RSI , il ritracciamento di fibonacci e il P/E dell’ S&P 500 per trovare un range dove potrebbe fermarsi il prezzo.
Parto dall’ analisi più lunga da spiegare, quella del P/E. L’ obiettivo è calcolare a quanti punti base si potrebbe trovare l’ indice con un altro rapporto P/E. Prima cosa da fare per il calcolo è trovare il dato attuale del prezzo utili.
L’ ultimo dato che ho trovato relativo al P/E dell’ indice è del 28/02 ed è pari a 24,94 mentre l’ indice quotava 4350.
Seconda cosa da fare è trovare un P/E adeguato per calcolare il nuovo valore dell’ indice.
In questo caso ne ho trovati due: il primo pari a 22,8 che ho arrotondato a 22,5 (ipotizzando uno spike verso il basso rispetto a una chiusura) e il secondo 21,9.
22,8 è la media degli ultimi 10 anni mentre 21,9 è sempre la media degli ultimi 10 anni ma con timeframe mensile e eliminando i valori estremi.
Il risultato è stato ottenere un range che va da 3820 a 3924.
Passiamo al ritracciamento di fibonacci, prendendo il minimo del 2020 e il massimo di fine 2021 il livello dello 0,382 si trova a 3820.
Potrebbe essere un livello di prezzo interessante se il macrotrend rialzista dovesse continuare.
Ultimo indicatore che ho preso in considerazione è l’ RSI . Alla data di oggi un RSI scarica al valore di 30 si troverebbe a 3991 mentre una al 25 (non impossibile in un’ottica di flash crash) si troverebbe a 3821.
I calcoli dell’ RSI sono stati fatti considerando i dati alla chiusura del 14/02.
Tutti gli strumenti utilizzati nel modo sopra descritto mostrano una possibile zona in cui il prezzo potrebbe arrivare che va da 3950 (una via di mezzo tra l' RSI 30 e il P/E 22,5) e 3280.