rally del +13% supportato da fondamentali di Classe AIl 4 novembre 2025 Elmos Semiconductor, specialista tedesco di chip per applicazioni industriali/automotive, ha diffuso i conti trimestrali. La seduta ha chiuso con un +13,0%, segnale di re-rating immediato. In questa analisi esaminiamo i driver del sentiment:
Solidità finanziaria (liquidità elevata, indebitamento modesto, cassa > debito);
Redditività sopra media (margini lordo/operativo/netto robusti);
Efficienza operativa (EPS in aumento nonostante ricavi in flessione);
Valutazione ancora attraente (multipli inferiori ai peer).
Lo Scopo è quello di stabilire se il movimento di prezzo riflette un miglioramento strutturale oppure un rimbalzo tattico.
(Per un confronto con la pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025 clicca qui )
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio = 5,23 → solidità eccezionale, la società copre ampiamente i debiti a breve con le attività correnti.
Quick ratio = 2,87 → anche senza scorte, l’equilibrio finanziario resta eccellente.
Debt/Equity = 0,16 → leva finanziaria molto bassa, struttura patrimoniale prudente.
Cash/Debt = 1,16 → la cassa supera il debito, posizione finanziaria netta positiva.
Elmos Semiconductor è estremamente liquida e ben capitalizzata, anomalia positiva in un settore ad alta intensità di capitale come i semiconduttori.
Margini e redditività operativa
Margine lordo = 41,2% → sopra la soglia di riferimento, buona efficienza produttiva.
Margine operativo = 20,0% → eccellente capacità di controllo dei costi.
Margine ante imposte = 26,6% → ottima redditività gestionale.
Margine netto = 22,2% → performance elevata, utile pienamente sostenibile.
Margine FCF = 6,8% → punto debole: scarsa conversione in cassa, probabilmente per investimenti o variazioni nel circolante.
Margini in netto miglioramento, con redditività superiore alla media; unico segnale da monitorare è la generazione di cassa.
Crescita e spese operative
Crescita dei ricavi YoY = −5,55% → lieve contrazione del fatturato.
Crescita EPS YoY = +21,3% → utile per azione in forte aumento grazie all’efficienza operativa.
Rapporto R&D = 11,1% → leggermente sotto la media, ma in linea con una gestione oculata.
Rapporto SG&A = 10,1% → eccellente controllo dei costi generali e amministrativi.
La crescita degli utili a fronte di ricavi in calo mostra una struttura operativa molto flessibile e resiliente, fattore chiave del rally di borsa.
Rendimento del capitale
ROA = 15,2% → ottima redditività degli attivi.
ROE = 22,1% → elevato ritorno per gli azionisti.
ROIC = 18,8% → elevato ritorno sugli investimenti, crea valore superiore al costo del capitale.
Eccellente efficienza nella gestione del capitale investito.
Valutazione di mercato
P/E = 12,47 → molto inferiore alla media del settore (30–35), titolo sottovalutato.
PEG = 0,58 → ottimo rapporto prezzo/crescita, segnale di forte potenziale.
P/S = 2,74 → in linea con la fascia “fair value”.
P/B = 2,51 → multiplo equilibrato rispetto al patrimonio.
EV/EBITDA = 10,26 → valore d’impresa contenuto rispetto alla redditività.
Multipli compressi e valutazione ancora attraente, condizione tipica di un titolo che può beneficiare di una revisione al rialzo.
Politiche di distribuzione
Dividend yield = 1,11% → in linea con i peer.
Payout ratio = 0% → nessuna distribuzione corrente.
Crescita del dividendo YoY = +17,6% → segnale di fiducia e di solidità.
Payout continuo = 1500% → dato probabilmente distorto o non ricorrente.
Politica prudente sui dividendi ma tendenza positiva di lungo periodo, compatibile con reinvestimento interno.
Performance di mercato
Performance 1Y = +35,7% → rendimento superiore di circa 28 punti percentuali rispetto alla media settoriale.
Trend di lungo periodo già fortemente positivo, con accelerazione significativa dopo gli utili.
Punti forti:
Current ratio 5,23
Quick ratio 2,87
Debt/Equity 0,16
Cash/Debt 1,16
Margine lordo 41,23%
Margine operativo 20,02%
Margine netto 22,19%
Crescita EPS YoY +21,3%
ROE 22,08%
ROIC 18,84%
P/E 12,47
EV/EBITDA 10,26
SG&A 10,09%
Performance 1Y +35,72%
Punti deboli:
Crescita fatturato YoY −5,55%
Margine FCF 6,76%
R&D 11,12%
Payout ratio 0%
Payout continuo 1500%
Conclusione
Elmos è una società finanziariamente robusta, redditizia e sottovalutata, con l’unica criticità nella generazione di cassa e nella crescita dei ricavi.
Il rally recente appare coerente con una revisione positiva del fair value piuttosto che con un movimento speculativo.
Rating complessivo: Classe A profilo finanziario eccellente, margini robusti, bilancio solido: azienda di qualità con potenziale di ulteriore rivalutazione.
Utili
Segni di ripresa reddituale, ma struttura finanziaria fragileIl 30 ottobre 2025 DXC Technology ha pubblicato i risultati trimestrali, che hanno sorpreso positivamente il mercato: nella seduta successiva il titolo ha registrato un balzo di circa +9%, in netto contrasto con l’andamento negativo degli ultimi dodici mesi.
Analizziamo i fondamentali per comprendere la reale solidità finanziaria e operativa del gruppo IT americano.
(per un confronto sull’ultima pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025, vedi qui )
Liquidità e struttura finanziaria:
Il current ratio (1,22) e il quick ratio (1,22) restano inferiori ai benchmark settoriali (1,4 e 1,34 rispettivamente), segnalando una posizione di liquidità di breve periodo debole, con margini di sicurezza ridotti per coprire le passività correnti.
Il rapporto Debito/Patrimonio Netto (1,51) risulta più di tre volte la soglia settoriale (0,43), evidenziando una leva finanziaria elevata e una dipendenza significativa dal debito.
Anche la cassa su debito (0,37) è ben al di sotto della soglia minima (0,86), confermando una struttura patrimoniale tesa e fortemente vincolata al rifinanziamento.
Redditività e crescita:
Dal punto di vista operativo, DXC mostra margini in miglioramento dopo un lungo periodo di contrazione:
Margine lordo: 14,83% (sotto la media del 38,7%, ma in risalita);
Margine operativo: 3,71%;
Margine netto: 2,96%;
Margine FCF: 8,62% (superiore alla soglia del 4,57%).
Nonostante i ricavi risultano ancora in calo (−4,93% YoY), la crescita dell’EPS diluito (+507% YoY) segnala un turnaround reddituale netto, trainato dal contenimento dei costi e dalla riorganizzazione operativa.
Efficienza operativa e ritorni sul capitale:
La società evidenzia un eccellente disciplina gestionale:
Rapporto SG&A (11,11%) molto inferiore alla media (31,9%), segno di elevata efficienza amministrativa.
ROE 12,6%, ROA 2,83%, ROIC 5,48%: tutti sopra le soglie settoriali, confermando una buona redditività del capitale impiegato nonostante la leva elevata.
Valutazione di mercato:
Sotto il profilo valutativo, DXC appare drasticamente sottovalutata rispetto al settore IT:
P/E 6,31, PEG 0,01, P/S 0,19, P/B 0,73, tutti ampiamente inferiori alle medie di riferimento.
Anche i multipli basati su cassa e valore d’impresa ( P/CF 1,78, EV/EBITDA 3,17) confermano una valutazione molto contenuta.
Questi valori rendono DXC attraente per investitori value che puntano su recuperi di medio periodo.
Distribuzione e rendimento:
Il gruppo non distribuisce dividendi ( payout 0%, yield 0%), segnale di politica conservativa volta a preservare la liquidità e ridurre il debito.
In questa fase, DXC preferisce il rafforzamento patrimoniale alla remunerazione degli azionisti.
Andamento di mercato:
La performance annuale resta negativa (−35,9% nell’ultimo anno), riflettendo il pessimismo accumulato nel 2025. Tuttavia, il rimbalzo successivo agli utili indica un’ inversione di sentiment: il mercato comincia a riconoscere la sottovalutazione e il miglioramento dei fondamentali.
Punti di forza:
Margini operativi e di cassa in recupero.
Efficienza amministrativa eccellente (SG&A molto contenuti).
Forte rimbalzo dell’EPS (+507% YoY).
ROE e ROIC superiori alla media settoriale.
Multipli di mercato estremamente bassi (P/E, EV/EBITDA, P/B).
Segnali concreti di turnaround operativo e riduzione costi.
Punti di debolezza:
Liquidità corrente e pronta liquidità inferiori ai livelli di sicurezza.
Leva finanziaria eccessiva (Debt/Equity >1,5).
Cash/Debt insufficiente (0,37).
Crescita del fatturato negativa (−4,9%).
Margine lordo molto inferiore alla media del settore.
Assenza di distribuzione di dividendi.
Conclusione:
DXC Technology mostra una redditività in forte recupero e una valutazione di mercato estremamente compressa, elementi che hanno innescato la reazione positiva del titolo post-earnings. Tuttavia, la struttura finanziaria fragile e la debole liquidità richiedono cautela.
Rating complessivo: Classe C – “Turnaround value con rischio strutturale elevato” Titolo adatto a investitori con orizzonte medio-lungo e tolleranza al rischio, più speculativo che difensivo.
Bilancio d’acciaio e multipli convenienti, ma redditività deboleUn altro titolo finito nel mirino tra le potenzialmente sottovalutate è Pharos Energy, quotata alla Borsa di Londra e attiva nell’esplorazione e produzione di petrolio e gas naturale.
In occasione della pubblicazione degli utili del 24 settembre 2025, analizziamo i principali indicatori fondamentali per evidenziare i punti di forza e le criticità della società.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 5,25 ≥ 1,48
Quick ratio: 4,97 ≥ 1,33
Debito / Patrimonio Netto: 0 ≤ 0,12
Cassa / Debito: 113 ≥ 0,49
Pharos mostra una liquidità straordinaria e un indebitamento praticamente nullo, segnale di una struttura patrimoniale estremamente conservativa e sicura.
Redditività operativa
Margine lordo (TTM): 24,53% ≥ 25,51%
Margine operativo (TTM): 17,50% ≥ 11,17%
Margine ante imposte (TTM): 27,55% ≥ 9,82%
Margine netto (TTM): 4,04% ≥ -0,91%
Margine FCF (TTM): 17,01% ≥ 3,29%
La redditività operativa è buona, trainata da margini solidi lungo la catena del valore, anche se il margine lordo resta leggermente sotto la media settoriale.
Crescita e gestione dei costi
Crescita fatturato (YoY): -9,43% ≥ -16,52%
Rapporto SG&A (TTM): 7,18% ≤ 10,36%
La contrazione dei ricavi è moderata e in linea con le dinamiche del settore energetico, mentre il controllo dei costi rimane efficiente e ben gestito.
Redditività del capitale
ROA (TTM): 1,30% ≥ -1,66%
ROE (TTM): 1,95% ≥ -1,36%
ROIC (TTM): 1,95% ≥ -1,17%
I ritorni sul capitale sono positivi ma modesti, indicando una redditività ancora debole rispetto alla solidità patrimoniale mostrata.
Performance e multipli di mercato
Performance 1Y: -11,36% ≥ 0,77%
P/E: 23,36 ≤ 9,59
P/S: 0,90 ≤ 1,24
P/B: 0,44 ≤ 0,98
P/CF: 3,00 ≤ 3,58
P/FCF: 5,31 ≤ 8,50
Prezzo / Cassa: 5,78 ≤ 4,80
EV/Fatturato (TTM): 0,74 ≤ 2,02
EV/EBIT (TTM): 4,24 ≤ 9,06
EV/EBITDA (TTM): 1,42 ≤ 4,24
I multipli di mercato restano compressi, segnale di sottovalutazione patrimoniale e operativa; tuttavia, il P/E elevato riflette utili ridotti o non ricorrenti.
Politica dei dividendi
Rendimento dividendo (TTM): 5,26% ≥ 0%
Rendimento dividendo (indicato): 5,42% ≥ 5,32%
Payout ratio (TTM): 125,89% ≥ 0%
Crescita DPS annuale (YoY): 10% ≥ 1,2%
Payout div. continuo: 300% ≤ 0%
Crescita div. continuo: 200% ≥ 0%
L’azienda mantiene un rendimento da dividendo molto interessante, ma il payout eccessivo solleva dubbi sulla sostenibilità futura della distribuzione.
Punti di forza:
liquidità eccezionale,
bassa leva,
multipli EV e P/B molto attraenti.
Debolezze:
crescita negativa,
utili sottili,
payout eccessivo.
Conclusione
Pharos Energy mostra una struttura finanziaria estremamente solida e una valutazione di mercato contenuta, con multipli EV/EBITDA e P/B tra i più bassi del settore.
Tuttavia, la redditività resta limitata e il P/E elevato riflette utili poco consistenti.
L’elevato payout ratio suggerisce una distribuzione dei dividendi potenzialmente non sostenibile nel lungo periodo.
Rating complessivo: Classe B Fondamentali solidi e bilancio estremamente liquido, con multipli di mercato interessanti che suggeriscono un potenziale di rivalutazione nel medio periodo. Tuttavia, la bassa redditività operativa e l’elevato payout dei dividendi indicano un profilo di rischio moderato, che richiede cautela nella valutazione di lungo termine.
Crescita robusta, ma il bilancio resta il tallone d'AchilleIn concomitanza con la pubblicazione degli utili semestrali di JD Sports LSE:JD. , è arrivata una notizia di rilievo: il nuovo CEO di Nike, Elliott Hill, ha ricevuto un voto di fiducia proprio dal rivenditore britannico. Dominic Platt, direttore finanziario di JD Sports, ha infatti dichiarato che Nike sta facendo tutte le cose giuste per rilanciare la domanda, citando in particolare il successo delle linee da corsa Vomero, Pegasus e P-6000.
Hill, tornato alla guida di Nike lo scorso ottobre dopo oltre trent’anni in azienda, è impegnato in un piano di inversione di tendenza che punta sia al rilancio delle scarpe da corsa e da ginnastica sia al rafforzamento dei rapporti con i rivenditori. Un segnale incoraggiante per Nike, soprattutto considerando che i suoi prodotti rappresentano circa il 45% delle vendite di JD Sports.
Per un confronto degli utili di maggio 2025 clicca quì .
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: (1,35 ≥ 1,28) in linea con la soglia settoriale, indica una discreta copertura delle passività a breve.
Quick ratio: (0,44 < 0,69) sotto soglia, segnala liquidità immediata insufficiente; l’azienda dipende molto dal magazzino.
Debt/Equity: (1,34 > 1,19) livello di indebitamento superiore alla media, aumenta il profilo di rischio.
Cash/Debt: (0,14 < 0,35) disponibilità di cassa limitata rispetto al debito, ulteriore campanello d’allarme.
Struttura finanziaria fragile, con forte dipendenza dal debito e liquidità immediata insufficiente.
Redditività e crescita
Margini: tutti sopra le soglie (lordo 47,1%, operativo 7,5%, netto 4,1%), segnalano buona efficienza operativa.
Margine FCF: (6,9% > 5,0%) flusso di cassa operativo positivo e superiore alla media.
Crescita fatturato: (+14,6% > 2,0%) ed EPS: (+58,8% > 2,9%) - crescita molto solida, segno di recupero competitivo.
SG&A: (39,6% > 30,7%) costi operativi elevati, fattore che potrebbe comprimere i margini nel lungo periodo.
ROA: 5,2%, ROE: 19,6%, ROIC: 8,9% - tutti sopra le soglie, ottima efficienza nell’uso delle risorse e ritorno sul capitale.
Crescita e redditività in netto miglioramento, ma con costi operativi relativamente alti.
Valutazione di mercato
P/E: 9,1 (<< 19,8)
PEG: 0,15 (molto interessante, segnala sottovalutazione rispetto alla crescita)
P/S: 0,37, P/CF: 3,5, P/FCF: 5,4, EV/EBITDA: 4,4 → tutti indicano forte sottovalutazione relativa.
P/B: 1,65 equo rispetto al patrimonio.
Prezzo/Cassa: (8,7 > 7,6): leggermente oltre soglia, ma coerente con la bassa cassa disponibile.
Performance mercato 1Y: (-40%) il titolo ha subito un forte repricing, probabilmente scontando debolezze strutturali e attese più basse.
Dividendi: rendimento contenuto (1,14%) e payout: incoerente (2000%), indice di politiche di distribuzione non sostenibili.
Valutazione di mercato estremamente compressa, riflette la sfiducia attuale ma offre potenziale di rivalutazione se il turnaround di Nike funziona.
Punti di forza
Crescita molto solida di fatturato ed EPS.
Margini superiori alla media del settore.
Multipli di mercato bassi → forte sottovalutazione.
Efficienza operativa e ritorni sul capitale elevati.
Debolezze
Struttura finanziaria fragile: basso quick ratio e cash/debt, debito elevato.
Costi SG&A sopra la media.
Politica di dividendi incoerente e potenzialmente insostenibile.
Crollo del titolo sul mercato (-40% in 1 anno).
Conclusione
JD Sports si conferma partner cruciale per Nike (45% delle sue vendite dipendono dal marchio), e il voto di fiducia al nuovo CEO Hill è un segnale incoraggiante.
I fondamentali mostrano JD Sports redditizia e in crescita, ma con una struttura finanziaria debole e forte pressione sul titolo in borsa.
Se il turnaround di Nike si consoliderà, le valutazioni attuali potrebbero rappresentare un’opportunità significativa, ma il rischio legato a liquidità e debito resta alto.
Rating complessivo: Classe A fondamentali redditizi e un potenziale di rivalutazione elevato, ma che porta con sé un rischio legato alla leva finanziaria e alla bassa cassa.
Bilancio solido e crescita forte, ma il rating resta Classe CIn occasione della pubblicazione degli utili del 20 agosto 2025, analizziamo i fondamentali di Kingsoft HKEX:3888 per valutarne lo stato di salute e la solidità complessiva.
(Per un confronto agli utili del 28 maggio 2025, clicca qui .)
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 5,74 e Quick ratio: 5,74 → entrambi ben oltre le soglie settoriali, indice di una posizione di liquidità eccezionale.
Debt/Equity: 0 e Cash/Debt: 773,37 → azienda di fatto debt free con una cassa sovrabbondante rispetto all’indebitamento.
La struttura patrimoniale è estremamente solida: assenza di debito e fortissima liquidità netta.
Redditività e crescita
Margini operativi e netti molto superiori alla media: margine lordo 82,8%, operativo 28,4% e netto 16,3%.
Crescita del fatturato: +15,1% YoY e EPS diluito +79,6% YoY → crescita molto sopra la soglia settoriale, segnale di espansione robusta.
Rapporto R&D: 31,6% → investimenti molto elevati in ricerca e sviluppo, oltre il doppio della media.
SG&A: 22,8% sotto la soglia massima → buona efficienza nei costi operativi.
ROA: 4,6%, ROE: 7,2%, ROIC: 7,2% → positivi, in miglioramento ma non ancora su livelli di eccellenza.
L’azienda combina alta marginalità con forte crescita e investimento costante in R&D, ma la redditività sul capitale resta moderata.
Valutazione di mercato
P/E: 25,3 leggermente sopra la soglia settoriale (23,4), ma giustificato da un PEG bassissimo (0,32), che indica forte sottovalutazione in termini di crescita.
EV/EBIT: 8,3 ben sotto il limite di 16,2 → valutazione attraente sulla redditività operativa.
EV/Sales: 2,35 sopra la soglia (1,79), segnale di premio di mercato sul fatturato.
Dividend yield: 0,44% molto basso, con payout praticamente nullo; l’azienda reinveste utili in crescita.
Il titolo appare caro sui multipli di vendita ma interessante sui multipli reddituali. Il basso rendimento da dividendo conferma un profilo più “growth” che “income”.
Punti di forza:
liquidità eccezionale,
assenza di debito,
crescita accelerata di fatturato ed EPS,
margini molto elevati,
investimenti in R&D sopra la media.
Debolezze:
ROE/ROIC ancora moderati,
dividend yield poco attraente,
multipli P/E ed EV/Sales leggermente superiori alle soglie settoriali.
Conclusione:
il titolo mostra fondamentali complessivamente molto solidi e orientati alla crescita, con una valutazione che, pur non a sconto su tutti i multipli, resta interessante grazie al PEG molto basso e alla forte generazione di margini.
Rating complessivo: Classe C La società resta solida, ma per salire di classe dovrà migliorare la redditività sul capitale e riequilibrare i multipli di mercato.
Crescita esplosiva e bilancio solido, ma multipli da brividoIl titolo di oggi è Innodata Inc. NASDAQ:INOD (Nasdaq: INOD), una società attiva nello sviluppo di piattaforme software basate su intelligenza artificiale.
In occasione della pubblicazione degli utili del 31 luglio, analizziamo da vicino i fondamentali per individuare i punti di forza e di debolezza del titolo, confrontandoli con i benchmark settoriali.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 2,33 > 1,41 (settore) → copertura eccellente del breve termine.
Quick ratio: 2,33 > 1,34 → solidità immediata, nessuna dipendenza da scorte.
Debito/Patrimonio Netto: 0,06 < 0,44 → leva praticamente inesistente.
Cassa/Debito: 12,72 > 0,86 → riserva di cassa straordinaria.
Sezione eccellente; bilancio snello, sicuro e senza rischi di indebitamento.
Redditività e crescita
Margine lordo: 39,7% > 37,4% → superiore al settore.
Margine operativo: 15,3% > -2,1% → efficienza operativa molto elevata.
Margine netto: 17,5% > -5,3% → redditività di livello eccezionale.
Margine FCF: 15,0% > 2,7% → forte capacità di generare cassa.
Crescita fatturato: +114,2% YoY > +7,4% → crescita esplosiva.
EPS diluito: +1512% YoY > +10,7% → incremento utili fuori scala.
SG&A ratio: 24,4% < 32,1% → spese operative sotto controllo.
ROA: 37,6% > -2,8% → utilizzo asset estremamente redditizio.
ROE: 68,8% > -4,1% → ritorno sul capitale eccezionale.
ROIC: 63,9% > -4,6% → valore creato sugli investimenti straordinario.
Area eccezionale; Innodata surclassa il settore in crescita e redditività.
Valutazione di mercato
Performance 1Y: +180,5% > +6,7% → rally straordinario.
P/E: 52,8 > 31,3 → utili prezzati molto cari.
PEG: 0,03 < 0,09 → multiplo favorevole grazie all’iper-crescita.
P/S: 8,38 > 2,78 → sopravvalutata sui ricavi.
P/B: 23,1 > 2,77 → molto cara sugli asset.
P/CF: 49,1 > 20,3 → costosa sul cash flow.
[* ]P/FCF: 63,2 > 24,3 → multipli estremi sul free cash flow.
EV/Sales: 8,36 > 3,35 → valutazioni elevate sui ricavi.
EV/EBITDA: 45,7 > 18,9 e EV/EBIT: 54,7 > 24,8 → multipli operativi tirati.
Multipli estremamente alti; il PEG basso attenua la view, ma il titolo resta una scommessa costosa.
Politica dei dividendi
Yield TTM: 0% → nessun dividendo.
Payout ratio TTM: 0% → utili reinvestiti integralmente.
Crescita dividendo YoY: 0% → nessuna politica di distribuzione.
Politica neutra; strategia di crescita pura, senza distribuzione agli azionisti.
Punti di forza:
Bilancio solidissimo, quasi zero debito.
Margini e crescita eccezionali.
ROE e ROIC straordinari.
PEG molto basso, coerente con la crescita esplosiva.
Debolezze:
Multipli di mercato estremamente elevati (P/E, P/S, EV/EBITDA).
Rally azionario già esplosivo, che incorpora molte aspettative.
Nessun dividendo: titolo puramente speculativo.
Conclusione
Innodata è un titolo growth puro.
Fondamentali operativi e finanziari fuori scala rispetto al settore, ma valutazioni tiratissime.
Il profilo rischio/rendimento è sbilanciato:
Potenziale enorme se la crescita continua.
Rischio elevato di correzioni in caso di rallentamento.
Rating complessivo: Classe C – Titolo speculativo
Qualitativamente molto forte, ma con multipli eccessivi che ne aumentano la rischiosità.
RWE investe negli USA:titolo solido, sottovalutato e in crescitaIn concomitanza con la pubblicazione degli utili del 14 agosto 2025, Reuters ha riportato che RWE ha destinato più della metà del proprio budget per gli investimenti al mercato statunitense nel primo semestre dell’anno. La scelta conferma la fiducia del gruppo tedesco nelle prospettive di crescita, nonostante i tentativi di frenare l’espansione delle energie rinnovabili.
Prevediamo che l’espansione delle rinnovabili onshore negli Stati Uniti continuerà, trainata dalla crescente domanda di elettricità, ha dichiarato l’amministratore delegato Markus Krebber.
Vediamo nel dettaglio.
(Per un confronto agli utili del 15 maggio 2025 clicca qui .)
1. Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 1,21 → sopra la soglia minima (≥1), indica una discreta capacità di coprire le passività di breve termine.
Quick ratio: 1,16 → superiore alla soglia minima (≥0,84), conferma una buona tenuta anche senza considerare le scorte.
Debt/Equity: 0,6 → ampiamente sotto la soglia massima (≤1,43), segno di un leverage contenuto e bilancio solido.
Cash/Debt: 0,43 → ben oltre la soglia minima (≥0,08), ma non elevatissimo; la liquidità disponibile è adeguata.
Struttura finanziaria equilibrata, con debito sotto controllo e sufficiente cuscinetto di cassa.
2. Redditività e crescita
Margine lordo: 13,39% < 24,08% (settoriale) → debolezza sui margini industriali.
Margine operativo: 13,39% < 15,71% (settoriale) → leggermente sotto la media, efficienza operativa migliorabile.
Margine al lordo di imposte: 18,14% > 12,15% → superiore alla soglia, buona redditività pre-tasse.
Margine netto: 16,71% > 8,98% → eccellente redditività finale.
Crescita fatturato YoY: -6,96% < -2,48% → contrazione dei ricavi, segnale negativo.
EPS diluito YoY: +126,33% > -4,26% → forte crescita degli utili per azione, segno di efficienza e leva operativa positiva.
ROA: 4,02% > 2,88% → ritorno sugli asset sopra la media.
ROE: 12,22% > 9,65% → ritorno sul capitale proprio molto solido.
ROIC: 8,48% > 4,17% → ottima redditività del capitale investito.
Profittabilità robusta (soprattutto a livello netto e di ritorni sul capitale), ma crescita dei ricavi negativa.
3. Valutazione di mercato
P/E: 6,5 (≪ 16,9 settoriale) → titolo fortemente sottovalutato.
PEG: 0,05 ≪ 0,92 → valutazione estremamente conveniente rispetto al tasso di crescita.
P/S: 1,06 ≪ 1,94 → basso rispetto ai ricavi.
P/B: 0,78 ≪ 1,51 → titolo prezzato sotto il valore contabile.
P/CF: 3,86 ≪ 8,28 → molto conveniente in termini di flussi di cassa.
EV/EBITDA: 6,13 ≪ 12,21 → sottovalutato anche rispetto alla redditività operativa.
Performance azionaria 1Y: +12,7% > +4,8% settoriale → titolo in crescita sopra la media di mercato.
Multipli di mercato estremamente bassi (sconto marcato), titolo sottovalutato.
4. Politica dei dividendi
Yield: 3,18% → poco sotto la soglia minima (3,2%), e molto sotto il target indicato (3,6%).
Payout ratio: 0% < 16,48% → estremamente conservativo (utili trattenuti).
DPS crescita YoY: +10% > 9,19% → positivo, crescita regolare.
Crescita dividendi continua: 200% > 150% → sostenuta nel tempo.
Politica prudente, yield leggermente sotto target ma DPS in costante crescita. Utili reinvestiti per sostenere la strategia di espansione.
Punti di forza
Bilancio solido con debito contenuto.
Ottima redditività (ROE e ROIC sopra la media).
EPS in forte crescita.
Multipli di mercato (P/E, P/B, EV/EBITDA) estremamente convenienti.
Debolezze
Fatturato in calo YoY.
Margini lordo e operativo sotto la media settoriale.
Dividend yield leggermente inferiore agli standard del settore.
Payout ratio nullo: gli utili non vengono redistribuiti.
Conclusione
RWE appare come un titolo finanziariamente solido e fortemente sottovalutato dal mercato, con ritorni sul capitale elevati e utili in forte crescita. Tuttavia, la contrazione dei ricavi e la debolezza dei margini operativi rappresentano elementi da monitorare. In ottica di investimento, il profilo è value con potenziale upside significativo, sostenuto anche dagli investimenti negli USA nelle rinnovabili onshore.
Rating complessivo: Classe A indica un’azienda solida, con fondamentali finanziari robusti, bilancio equilibrato e redditività superiore alla media. Pur presentando alcune aree migliorabili – come margini industriali leggermente inferiori o crescita dei ricavi non sempre lineare – il titolo risulta sottovalutato dal mercato e capace di generare valore per gli azionisti.
Solidità patrimoniale e crescita esplosiva, rating Classe AOggi analizziamo un titolo che merita particolare attenzione per via del suo attuale sconto di prezzo. Ci spostiamo sulla Borsa di Hong Kong, dove opera JD Health International, HKEX:6618 società leader nel settore farmaceutico e della sanità digitale.
Il 14 agosto 2025 l’azienda ha pubblicato i risultati semestrali, che hanno sorpreso positivamente il mercato e hanno acceso i riflettori sul titolo. In questa analisi vedremo nel dettaglio perché JD Health rappresenta un’opportunità interessante da monitorare con attenzione.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 3,77 > 1,68 (settoriale) → liquidità molto solida.
Quick ratio: 3,36 > 1,37 → conferma elevata capacità di coprire il breve termine senza dipendere dalle scorte.
Debito/Patrimonio Netto: 0 < 0,23 → assenza di leva finanziaria, posizione patrimoniale molto prudente.
Cassa/Debito: 198,41 > 11,67 → enorme buffer di cassa rispetto all’indebitamento.
Bilancio estremamente solido, liquidità abbondante e rischio finanziario pressoché nullo.
Redditività e crescita
Margine lordo: 22,88% < 26,06% → leggermente sotto la media del settore.
Margine operativo: 2% > –1,99% → positivo e superiore al benchmark.
Margine netto: 7,16% > 0,72% → buona profittabilità finale.
Margine FCF: 7,36% > 3,7% → capacità di generare cassa.
Crescita fatturato YoY: +6,51% > –3,81% → crescita superiore al comparto.
Crescita EPS YoY: +89,13% > 3,99% → forte leva operativa in miglioramento.
R&D/Sales: 2,29% > 1,12% → investimenti in ricerca sopra media.
SG&A/Sales: 18,6% < 22,29% → spese generali ben gestite.
ROA: 6,15% > 0,34% → buon ritorno sugli asset.
ROE: 7,98% > 1,97% → rendimento per gli azionisti in crescita.
ROIC: 7,96% > 0,68% → efficienza nell’uso del capitale.
Performance 1Y: +146,9% > 65,05% → rally significativo del titolo.
Redditività solida con crescita sostenuta. Margini ancora migliorabili rispetto ai leader di settore, ma il trend è positivo.
Valutazione di mercato
P/E: 42,9 > 27,75
P/S: 2,49 > 1,08
P/B: 3,33 > 2,17
EV/EBITDA: 83,9 > 45,29
EV/EBIT: 99,4 > 57,07
PEG: 0,43 (valore basso, segnala crescita elevata a fronte di multipli alti).
Dividendi: rendimento 0% e payout: 0% → focus sulla crescita e reinvestimento degli utili.
Titolo chiaramente growth-oriented, con multipli sopra media, giustificati da forte crescita degli utili. Assenza di dividendo.
Punti di forza
Struttura finanziaria solidissima (assenza di debito, cassa abbondante).
Forte crescita di ricavi ed EPS.
Redditività in miglioramento, con margini sopra la soglia minima settoriale.
Buona gestione dei costi operativi (SG&A sotto media).
Debolezze
Margine lordo inferiore alla media di settore.
Multipli di mercato molto elevati (P/E, EV/EBITDA, P/FCF), che rendono il titolo esposto a correzioni in caso di delusioni sui risultati.
Nessun rendimento da dividendo.
Conclusione
JD Health International si presenta come un titolo finanziariamente sicuro e con forte crescita, ma valutazioni molto tirate. Rappresenta un’opportunità interessante per chi cerca esposizione al settore sanitario digitale in Cina, con una chiara impostazione growth e prospettive di espansione, ma richiede tolleranza al rischio legato alla valutazione elevata.
Rating complessivo: Classe A – crescita solida e bilancio eccellente, candidato di prima fascia per un portafoglio orientato al growth.
Segnali di debolezza sul settore beauty, ma multipli interessantA marzo 2025 Reuters riportava che Douglas, XETR:DOU storico rivenditore tedesco di prodotti di bellezza, ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita per l’anno in corso, dopo un peggioramento più rapido del previsto negli ultimi tre mesi.
Secondo il CEO, la contrazione è legata a un cambiamento nella propensione al consumo in Germania e Francia, mercati chiave per il gruppo. La flessione ha colpito l’intero settore beauty, sebbene i colossi Procter & Gamble e L’Oréal vengano considerati dagli analisti più resilienti grazie al portafoglio diversificato e alla forza del marketing.
Sul mercato domestico, Douglas deve inoltre confrontarsi con la crescente aggressività dell’e-commerce, fattore che accentua la pressione competitiva. Il management ha ribadito la validità della propria strategia, rinviando però la revisione della guidance di medio periodo al 2026 e oltre.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 1,02 (<1,21 settoriale) → liquidità limitata.
Quick ratio: 0,57 (>0,55) → leggero allineamento, ma dipendenza dalle scorte.
Debt/Equity: 2,56 (>>1,07) → leva finanziaria molto superiore alla media.
Cassa/Debito: 0,20 (<0,31) → buffer di liquidità debole.
Sezione fragile: elevato indebitamento e liquidità al di sotto degli standard di settore.
Redditività e crescita
Margine lordo: 22,5% (<24,6%) → erosione leggera.
Margine operativo: 9,0% (>4,6%) → sopra la media, buona efficienza operativa.
Margine netto: 2,7% (≈2,7%) → sostanzialmente in linea.
Margine FCF: 7,9% (>3,6%) → solida capacità di generare cassa.
Crescita fatturato YoY: 7,9% (>3,2%) → crescita superiore al settore.
EPS diluito crescita YoY: +325% → forte miglioramento della redditività.
ROA: 2,4% e ROIC: 4,1% (< settore) → ritorni ancora deboli sugli asset e sul capitale investito.
Positivi i flussi di cassa e la crescita, ma i ritorni sul capitale restano modesti.
3. Valutazione di mercato
Performance 1Y: -44,2% (vs settore +1,4%) → titolo pesantemente penalizzato.
P/E: 10,5, P/S: 0,27, P/B: 1,37, P/FCF: 3,5 → multipli bassi, segnale di sottovalutazione.
PEG: 0,03 → indica forte crescita rispetto al prezzo.
EV/EBIT: 7,7 e EV/EBITDA 4,2 → ben sotto la media, multipli molto compressi.
Dividendi: payout nullo e nessun rendimento distribuito.
Valutazione interessante: multipli contenuti rispetto al settore, ma il crollo del titolo riflette le tensioni operative e il debito elevato.
Punti di forza:
Margine operativo sopra la media.
Solida crescita YoY e forte incremento EPS.
Generazione di cassa positiva (FCF margin).
Multipli di mercato molto bassi (valutazione a sconto).
Debolezze:
Struttura finanziaria fragile (alto debito, bassa liquidità).
ROA e ROIC inferiori agli standard.
Performance azionaria -44% in 12 mesi.
Nessun dividendo distribuito.
Conclusione
Douglas si trova in una fase critica: il settore è sotto pressione e l’azienda paga un indebitamento elevato e ritorni modesti. Tuttavia, la combinazione di margini operativi solidi, crescita positiva e multipli molto bassi potrebbe attrarre investitori value disposti a scommettere su un recupero nel medio periodo.
Rating complessivo: Classe C – crescita sostenuta e multipli a sconto rendono il titolo interessante sul piano valutativo. Tuttavia, l’elevata leva finanziaria, i ritorni modesti e l’assenza di dividendi penalizzano il profilo complessivo, giustificando un giudizio prudente.
Crescita forte, dividendi generosi, ma liquidità sotto pressioneRiprendendo quanto discusso nell’articolo precedente (clicca qui ), analizziamo i fondamentali per comprendere l’evoluzione di Lenovo HKEX:992 nell’ultimo trimestre.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 0,95 < 1,32 (settoriale) → liquidità insufficiente per coprire il breve termine.
Quick ratio: 0,67 < 1,01 → conferma tensioni di liquidità, dipendenza dalle scorte.
Debito/Patrimonio Netto: 0,71 > 0,42 → leva finanziaria superiore alla media del settore.
Cassa/Debito: 0,95 < 1,12 → buffer di liquidità sotto le attese.
Sezione debole, Lenovo mostra una struttura finanziaria più fragile della media di settore, con indebitamento relativamente alto e liquidità sotto soglia.
Redditività e crescita
Margine lordo: 14,9% < 16,8% → margini di prodotto leggermente compressi.
Margine operativo: 3,34% > 1,97% → gestione operativa sopra la media, efficienza buona.
Margine ante imposte: 2,49% > 1,63% e Margine netto: 2,27% > 1,41% → redditività superiore al settore nonostante i margini lordi ridotti.
Margine FCF: 1,32% = soglia → borderline, generazione di cassa positiva ma non abbondante.
Crescita fatturato: +21,5% YoY > 9,5% → crescita molto superiore al settore.
EPS diluito crescita: +44,6% YoY > 4,3% → crescita utili eccezionale.
R&D ratio: 3,22% < 6,8% → spesa in ricerca inferiore alla media, possibile rischio nel lungo termine.
SG&A ratio: 8,35% < 12,86% → spese amministrative contenute, segnale di efficienza.
ROA: 3,77% > 2,09% → utilizzo asset buono.
ROE: 26,5% >> 5,3% → redditività sul capitale proprio molto elevata.
ROIC: 16,5% > 5,3% → capacità di creare valore sugli investimenti alta.
Area molto positiva, Lenovo cresce ben più del settore e genera redditività consistente, anche se investe meno in R&D rispetto ai competitor.
Valutazione di mercato
Performance 1Y: +13,1% < +23,7% → rendimento borsistico inferiore al settore.
P/E: 11,3 < 14,9 → valutazione più bassa del settore (buona).
PEG: 0,25 > 0,14 → leggermente sopra la soglia, ma ancora attraente dato l’alto EPS growth.
P/S: 0,28 < 0,58 → molto conveniente sui ricavi.
P/B: 2,51 > 1,74 → leggermente sopravvalutata rispetto al patrimonio netto.
P/CF: 12,4 > 11,5 → costo su cash flow un po’ elevato.
P/FCF: 21,4 > 11,6 → cara rispetto al free cash flow, segnale di tensioni nella generazione di cassa.
Prezzo/Cassa: 4,43 > 3,59 → sopra la media, cara rispetto alla liquidità.
EV/Sales: 0,25 < 0,80 → molto conveniente sul fatturato.
EV/EBITDA: 4,7 < 5,96 e EV/EBIT: 7,5 < 12,4 → valutazione contenuta sugli utili operativi.
Il titolo appare interessante in ottica multipli EV, meno attraente su cassa e FCF. Nel complesso Lenovo non è cara sul mercato, ma la qualità della cassa resta un punto debole.
Politica dei dividendi
Yield TTM: 3,6% > 1,8% → ottimo rendimento.
Yield indicato: 3,6% > 3,55% → in linea.
Payout ratio TTM: 0% (non significativo, ma indica prudenza).
Crescita dividendo YoY: +2,63% > 1,87% → incremento regolare.
Payout div. continuo: 2000% >> 500% → anomalia, probabilmente da leggere come storico (può indicare distribuzioni straordinarie).
Crescita div. continuo: 100% > 50% → ottima stabilità storica.
Politica di dividendi interessante, yield elevato e sostenuto da crescita regolare. Tuttavia il payout “continuo” sembra gonfiato da eventi passati.
Punti di forza:
Crescita di fatturato ed EPS nettamente sopra il settore.
Redditività elevata (ROE e ROIC molto forti).
Multipli EV/EBIT e EV/EBITDA convenienti.
Dividendo generoso e in crescita.
Debolezze:
Liquidità e struttura finanziaria deboli (current e quick ratio sotto soglia).
R&D sotto la media, rischio di competitività futura.
Free cash flow limitato, valutazione alta su P/FCF.
Performance azionaria 1Y sotto il settore.
Conclusione:
Lenovo mostra ottima crescita e redditività, ma con fragilità finanziarie e di liquidità che il mercato già prezza con multipli contrastanti (economica sugli utili, cara sulla cassa). Titolo interessante per il rendimento e la crescita, ma con un profilo rischio/rendimento medio-alto.
Rating complessivo: Classe A – Lenovo si conferma un titolo solido, caratterizzato da una crescita sostenuta e da multipli di mercato interessanti, pur presentando alcune criticità sul fronte della liquidità e degli investimenti in R&D.
CAMPARI: rally finito o nuova occasione d’acquisto sui minimi?CAMPARI MIL:CPR – Analisi Fondamentale e Tecnica
📊 ANALISI FONDAMENTALE
Nel 1° semestre 2025 l’utile netto si è attestato a 206,4 mln € (-6% a/a).
Ricavi consolidati pari a 1.528 mln € (+0,3% totale, +0,1% organico).
Ebitda rettificato a 426,6 mln € (+1,9%).
⚠️ Attenzione a:
- possibili impatti dai dazi ancora non pienamente assorbiti
- effetto cambio EUR/USD: un dollaro debole potrebbe pesare sul 2° semestre.
Valutazioni:
P/E = 38
Dividend Yield = 1%
📉 ANALISI TECNICA
Dai minimi di aprile in area 5 €, il titolo ha recuperato +34%, salvo poi perdere il 16% nelle ultime sedute, ritracciando fino al 61,8% di Fibonacci e avvicinandosi al POC volumetrico.
Su TF Weekly i prezzi non hanno superato con decisione la EMA 50, segnale di debolezza strutturale.
Operatività complessa e rischiosa, dato l’alto grado di volatilità e le scarse soddisfazioni degli ultimi 2 anni.
🎯 Possibile strategia:
- acquisti solo su debolezza in area 5,10 – 5,15 €; STOP LOSS obbligatorio sotto i minimi (ad esempio ipotizzerei a 4,98 euro limitando la perdita al 3%)
in alternativa
- attendere segnali di stabilizzazione e inversione su TF Daily.
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fondamentali sotto la lente in vista degli utili del 31-07-2025In occasione della pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025, oggi portiamo l’attenzione su Elmos Semiconductor, XETR:ELG azienda attiva nel settore della tecnologia elettronica e in particolare nella produzione di semiconduttori.
Andiamo ad analizzare i principali fondamentali per comprenderne punti di forza e debolezze.
Solidità finanziaria e liquidità
Current ratio: 4,56 (≥ 2,26 settoriale)
Quick ratio: 2,50 (≥ 1,54 settoriale)
Debito/Patrimonio Netto: 0,17 (≤ 0,43 settoriale)
Cassa/Debito: 0,82 (≥ 0,69 settoriale)
L’azienda presenta un’elevata solidità finanziaria e una struttura patrimoniale molto equilibrata, con livelli di indebitamento ridotti.
Redditività e crescita
Margine lordo: 42,23% (≥ 34,19%)
Margine operativo: 21,9% (≥ 11,13%)
Margine al lordo imposte: 27,16% (≥ 9,36%)
Margine netto: 21,91% (≥ 7,24%)
Margine FCF: 8,63% (≥ 8,37%)
Crescita fatturato YoY: -2,03% (≥ 1,24%)
EPS diluito YoY: 20,37% (≥ 4,32%)
La redditività è eccellente su tutti i margini. Tuttavia, pesa un calo del fatturato nell’ultimo anno, bilanciato dalla forte crescita degli utili per azione.
Efficienza operativa e investimenti
Rapporto R&D: 10,56% (≥ 9,15%)
Rapporto SG&A: 9,77% (≤ 12,22%)
ROA: 16% (≥ 4,73%)
ROE: 23,45% (≥ 9,59%)
ROIC: 19,85% (≥ 7,51%)
Ottima gestione degli investimenti in ricerca e sviluppo, con ritorni sul capitale e sugli asset ampiamente superiori alla media settoriale.
Performance di mercato e valutazioni
Performance mercato 1Y: +13,73% (≥ -5,52%)
P/E: 12,03 (≤ 26,6)
PEG: 0,58 (≤ 0,96)
P/S: 2,58 (≤ 2,42)
P/B: 2,56 (≤ 2,44)
P/CF: 22,62 (≤ 14,37)
P/FCF: 30,54 (≤ 28)
Prezzo/Cassa: 18 (≤ 10,83)
EV/Fatturato: 2,63 (≤ 2,63)
EV/EBIT: 12,03 (≤ 20)
EV/EBITDA: 9,36 (≤ 12,6)
La valutazione è mista: alcuni multipli risultano convenienti (P/E, PEG, EV/EBIT/EBITDA), mentre altri (P/S, P/B, P/CF, P/FCF, Prezzo/Cassa) indicano sopravvalutazione rispetto al settore.
Dividendi e politica di distribuzione
Dividend Yield TTM: 1,14% (≥ 1,17%)
Dividend Yield indicato: 1,14% (≥ 1,51%)
Payout ratio: 0% (≥ 3,79%)
Crescita DPS YoY: 17,65% (≥ 7,81%)
Payout div. continuo: 1500% (≤ 1500%)
Crescita div. continuo: 400% (≥ 100%)
La società ha una politica di distribuzione dei dividendi aggressiva in termini di crescita, ma attualmente con un payout irregolare e non sostenibile nel lungo periodo.
Sintesi finale
Punti di forza: bilancio solido, margini elevati, ritorni sul capitale superiori alla media, valutazione P/E e PEG molto interessanti.
Debolezze: calo del fatturato, multipli P/S e P/B sopra la media, dividendi poco sostenibili.
Conclusione: Elmos Semiconductor si conferma una società finanziariamente solida e molto redditizia, ma con alcune criticità legate alla crescita dei ricavi e alla sostenibilità della politica dei dividendi. Per un investitore value, il titolo appare interessante, ma con valutazioni da monitorare attentamente.
Rating complessivo: Classe A Il titolo rientra in una fascia di valutazione alta, grazie alla solidità patrimoniale, alla redditività superiore alla media e a un profilo di rischio contenuto. Nonostante alcune criticità sui multipli di mercato e sulla crescita dei ricavi, Elmos Semiconductor mantiene una posizione competitiva solida nel settore e si colloca tra le aziende con fondamentali di qualità
Valutazione a sconto, ma debolezze strutturali pesano sul futuro17 maggio 2025 i giornali parlavano del progetto Quercus, una piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da DXC Technology Company in collaborazione con Microsoft e Ferrovial . Quercus funzionerà interamente sul cloud di Microsoft Azure , mentre la responsabilità di far crescere, commercializzare e gestire la soluzione AI spetterà a DXC.
Nonostante l’annuncio, i mercati hanno reagito in modo negativo: il titolo DXC ha perso circa il 15% in seguito alla diffusione di risultati trimestrali deludenti, che hanno messo in dubbio la capacità dell’azienda di trarre benefici immediati dal nuovo progetto. Le difficoltà finanziarie e operative evidenziate nei primi mesi del 2025 sembrano destinate a proseguire per tutto l’anno, alimentando lo scetticismo degli investitori.
Con l’avvicinarsi della pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025 , è interessante analizzare i principali fondamentali per capire meglio le ragioni dello scoraggiamento del mercato.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio (1,22 vs 1,41 settoriale) e Quick ratio (1,22 vs 1,34) → Leggermente sotto le soglie settoriali : la società ha liquidità appena inferiore allo standard del settore, quindi copre i debiti a breve, ma non in modo abbondante.
Debito/Patrimonio netto (1,41 vs max 0,44) → Molto superiore alla soglia : leva finanziaria molto alta, quindi rischio maggiore di indebitamento e oneri finanziari.
Cassa/Debito (0,39 vs 0,87) → Bassa copertura del debito con la liquidità disponibile , segnale di vulnerabilità se il cash flow operativo cala.
Liquidità/struttura: struttura patrimoniale piuttosto sbilanciata sul debito e con liquidità non eccellente . Rischio di pressione finanziaria.
Redditività e crescita
Margini:
Lordo: 14,09% (vs 37,37%) → Molto basso rispetto al settore.
Operativo: 3,81% (vs -2,11%) → Positivo, meglio della media settoriale, ma basso in termini assoluti.
Netto: 3,02% (vs -5,28%) → Positivo, sopra il settore ma non elevato.
FCF: 8,93% (vs 2,67%) → Ottimo generatore di cassa rispetto al settore.
Crescita:
Fatturato YoY: -5,82% (vs +7,36%) → Contrazione vendite.
EPS YoY: +478,77% (vs +10,66%) → Crescita utili straordinaria (probabilmente dovuta a fattori non ricorrenti).
Efficienza:
SG&A: 10,28% (vs max 32,05%) → Spese generali contenute.
ROA, ROE, ROIC tutti positivi e ben sopra le medie settoriali.
Redditività/crescita: azienda profittevole e ben gestita operativamente, ma margini lordi bassi e ricavi in calo. Crescita EPS forte, ma potrebbe non essere sostenibile.
Valutazione di mercato
Multipli di utili e vendite :
P/E 6,46, P/S 0,2, P/B 0,76 → Estremamente bassi, segnale di valutazione a sconto.
PEG 0,01 → crescita utile molto alta rispetto al prezzo (attenzione però a crescite “anomale”).
Multipli basati su flussi di cassa :
P/CF 1,8; P/FCF 2,19 → Molto bassi, quindi azione probabilmente sottovalutata.
Enterprise Value multipli :
EV/Fatturato 0,43; EV/EBITDA 3,04 → prezzi di mercato ben inferiori alla media.
Performance annuale: -26,94% (vs settore +6,69%) → forte underperformance del titolo.
Valutazione: titolo fortemente scontato dai multipli, probabilmente a causa della sfiducia del mercato per crescita ricavi e rischio finanziario.
Sintesi finale
Punti di forza
Buona redditività operativa e forte crescita EPS.
Costi operativi bassi.
Multipli di mercato molto bassi → potenziale sottovalutazione.
FCF margin sopra media settoriale.
Debolezze
Margini lordi bassi → possibile pressione competitiva o alti costi di produzione.
Ricavi in calo.
Struttura patrimoniale sbilanciata sul debito e cassa bassa.
Il mercato ha già penalizzato il titolo (-26% in un anno).
Conclusione
DXC Technology si presenta come un’azienda con valutazione di mercato estremamente bassa e alcuni indicatori operativi solidi, ma con criticità strutturali e di crescita che ne minano l’appeal nel breve termine.
I multipli ridotti e la buona generazione di cassa potrebbero attrarre investitori value, tuttavia il forte indebitamento, la bassa liquidità e il calo dei ricavi alimentano dubbi sulla capacità di sostenere la crescita e trasformare progetti innovativi, come Quercus, in risultati concreti.
Il titolo appare quindi un’opportunità ad alto rischio: interessante solo per chi è disposto ad assumere volatilità elevata e ha fiducia nella capacità di DXC di stabilizzare la propria struttura finanziaria e invertire il trend negativo delle vendite.
Rating complessivo: Classe D – Il titolo rientra in una fascia di valutazione bassa, riflettendo un profilo di rischio elevato dovuto a debolezze strutturali e incertezze sui risultati futuri, nonostante alcune aree di forza operativa e un prezzo di mercato scontato.
VITTORIA DEL PALIO DI...MPSAmmetto di non essere molto amante sia di questo titolo che della banca stessa, per tutta una serie di motivi...però al momento in cui ho deciso di metterla in portafoglio (al prezzo di € 5,6) era perché avevo letto delle notizie, le ennesime, sulla capitalizzazione di MPS cosa che portato il titolo a superare quota € 8.
In quel momento ammetto di essere stato preso dall'essere ingordo..ed infatti il mercato mi ha punito per questo, però non mi sono abbattuto ed ho voluto tenerlo ancora e ancora. Adesso questa mia tenacia mi sta ripagando! Lo tengo ancora, forse per poco, ma sicuramente chiuderò tutto tra qualche giorno prima delle ferie anche perché ho anche CAMPARI che mi ha fatto patire le pene dell'inferno e solo adesso è positivo!
Per una volta ho scelto la contrada giusta!!
IMPORTANTE: I RISULTATI PASSATI NON SONO GARANZIA DEI RISULTATI FUTURI. TUTTO CIO' RAPPRESENTA UNA MERA ANALISI PERSONALE E NON VUOLE ESSERE FONTE DI FINANZIAMENTO ALTRUI.
Volvo annuncia 3.000 tagli: ristrutturazione o segnale d'allarm?Il 27 maggio 2025, il Wall Street Journal ha riportato che Volvo Cars taglierà circa 3.000 posti di lavoro tra personale d’ufficio e consulenti in Svezia. La decisione nasce dalla necessità di ridurre i costi operativi e aumentare l’efficienza, in un contesto di mercato automobilistico sempre più competitivo e in rallentamento. L’azienda ha stimato un costo complessivo di ristrutturazione pari a circa 1,5 miliardi di corone svedesi.
In questo scenario, è opportuno analizzare i fondamentali finanziari di OMXSTO:VOLV_B Volvo per valutare se tali interventi siano segnali di difficoltà strutturali o parte di una strategia di ottimizzazione a lungo termine.
Per un confronto con gli utili pubblicati il 23 aprile 2025, clicca qui .
Valutazioni e Multipli
P/E (Prezzo/Utile): 11,91 (vs 23,80 industria - 20,65 settore);
P/S (Prezzo/Vendite): 1,07 (vs 1,33 - 1,57);
Prezzo/Cassa: 6,05 (vs 15,06 - 15,38);
EV/Revenue TTM: 1,38 (vs 1,63 - 1,97)
EV/EBIT TTM: 10,88 (vs 18,22 - 18,70)
EV/EBITDA TTM: 8,05 (vs 12,34 - 12,46)
I multipli indicano una valutazione contenuta rispetto al settore e all'industria di riferimento. Questo potrebbe riflettere un’opportunità di investimento, specialmente per chi ricerca titoli value in fasi di ristrutturazione.
Dividendi
Rendimento da dividendi: 6,87% (vs 2,03% - 2,01%)
DPS crescita Annuale YoY: 6,67% (vs 3,33% - 1,79%)
Il dividendo elevato e in crescita segnala una politica di remunerazione degli azionisti molto generosa, in controtendenza rispetto a molte concorrenti nel settore automobilistico.
Redditività
Margine lordo (TTM):l 26,71% (vs 10,66% - 12,74%)
Margine operativo (TTM): 12,69% (vs 2,98% - 12,69%)
La redditività operativa è ben al di sopra della media industriale, segno che Volvo riesce a mantenere margini robusti nonostante la pressione sui costi.
Spese e Investimenti
Investimenti in R&D: 5,91% (vs 3,42% - 4,05%)
Spese SG&A (TTM): 8,11% (vs 17,59% - 15,80%)
Volvo continua a investire in innovazione, mantenendo al contempo un profilo di spesa amministrativa molto contenuto, a conferma di una strategia orientata alla razionalizzazione e allo sviluppo tecnologico.
Conclusioni
Volvo si presenta come un'azienda solida sotto il profilo finanziario, con margini superiori alla media, una politica di dividendi aggressiva e una valutazione bassa rispetto ai competitor. I tagli annunciati, sebbene impattanti sul piano sociale, sembrano parte di una strategia per mantenere competitività e margini in un contesto difficile.
Domanda per gli investitori:
La ristrutturazione è un campanello d’allarme o un’opportunità per investire in un titolo sottovalutato con fondamentali solidi e alto rendimento da dividendo?
innovazione militare e valutazioni sotto la mediaIl 17 giugno 2025, Reuters ha riportato che le forze armate svedesi hanno aderito al programma di innovazione 5G sviluppato da Telia ed Ericsson OMXSTO:ERIC_B , con l’obiettivo di rafforzare le comunicazioni militari, logistiche e di sicurezza, sostenendo allo stesso tempo l’interoperabilità nell’ambito NATO.
La collaborazione tra Telia ed Ericsson non è nuova: risale al 2023 con il progetto NorthStar 5G, inizialmente pensato per clienti industriali. Tuttavia, con l'attuale piano di riarmo promosso dall’UE, l’iniziativa viene ora estesa anche al comparto difesa, aprendo nuove prospettive di crescita e consolidamento per Ericsson in un settore ad alta priorità strategica.
Per vedere gli utili di aprile 2025 e quindi per un confronto clicca quì :
Valutazioni e Multipli
P/S (Price/Sales): 1,05 (vs 2,19 settore – 2,10 industria)
P/CF (Prezzo/Cash Flow Operativo): 6,00 (vs 15,28 – 13,74)
P/FCF (Prezzo/Free Cash Flow): 6,39 (vs 19,30 – 12,86)
Prezzo/Cassa: 6,00 (vs 11,75 – 8,55)
EV/Vendite (TTM): 0,98 (vs 2,23 – 2,14)
EV/EBIT (TTM): 7,97 (vs 21,49 – 15,63)
EV/EBITDA (TTM): 6,26 (vs 17,41 – 11,99)
Tutti gli indicatori mostrano una valutazione decisamente inferiore rispetto ai principali benchmark, lasciando spazio a potenziali rivalutazioni.
Redditività e Efficienza Operativa
Spese SG&A: 14,64% dei ricavi (vs 26,53% – 31,22%)
Investimenti in R&D: 20,18% del fatturato (vs 7,84% – 10,48%)
Ericsson si distingue per un’efficienza operativa elevata e una forte spinta verso l’innovazione tecnologica, reinvestendo una quota significativa del proprio fatturato in Ricerca & Sviluppo.
Solidità Finanziaria
Cash/Debito: 0,92 (vs 0,47 settore – 0,81 industria)
Un rapporto superiore alla media, che segnala una situazione di liquidità solida e una maggiore capacità di gestione del debito rispetto ai competitor.
Conclusioni
I dati evidenziano come Ericsson sia attualmente sottovalutata, con multipli ben al di sotto delle medie settoriali e industriali. L'espansione nel settore della difesa europea, unita a investimenti massicci in R&D e a un’efficienza gestionale fuori dalla media, la rendono un candidato interessante in ottica di lungo termine.
Domanda per gli investitori:
In un contesto di riarmo europeo e digitalizzazione della difesa, Ericsson rappresenta per voi un’opportunità d’investimento a lungo termine, sottovalutata dai mercati?
Elinoil, un valore nascosto alla Borsa di Atene?Il titolo che andrò ad analizzare oggi è Elinoil ATHEX:ELIN , società greca quotata alla Borsa di Atene. Si tratta di un operatore attivo nel settore energetico, con particolare focus sulla distribuzione di carburanti e lubrificanti. L'obiettivo dell’analisi è valutare la solidità dell’azienda attraverso i fondamentali, per comprendere se, alla luce del suo attuale prezzo di mercato, il titolo possa rappresentare un’interessante opportunità di investimento nel lungo periodo.
Valutazioni e Multipli: sottovalutazione evidente
Elinoil si presenta con dei multipli che indicativamente segnalano una sottovalutazione, soprattutto se confrontati con i valori medi del settore e dell’industria di riferimento:
P/B (Price/Book Ratio): 0,66
Significativamente più basso rispetto alla media settoriale (1,23) e industriale (0,99), suggerisce che il mercato sta prezzando il titolo al di sotto del suo valore contabile.
Prezzo/Cassa (Price to Cash): 2,14
A fronte di una media settoriale pari a 14,07 e industriale a 6,88, evidenzia una forte liquidità relativa, elemento importante in tempi di incertezza economica.
EV/EBIT TTM: 6,36
Anche in questo caso, il multiplo risulta molto più basso della media di settore (18,26) e dell’industria (15,52), segnalando una possibile inefficienza del mercato nel valutare i flussi reddituali operativi.
EV/EBITDA TTM: 4,21
Ancora una volta, siamo su livelli inferiori rispetto alla media settoriale (13,73) e industriale (8,48), a favore di una valutazione più prudente che può rivelarsi vantaggiosa per chi entra ora.
La combinazione di questi multipli lascia pensare che Elinoil sia attualmente scambiata a sconto rispetto al suo valore intrinseco, potenzialmente a causa di una limitata copertura da parte degli analisti o di scarsa visibilità internazionale.
Redditività: ritorni sopra la media
Nonostante la sua bassa valutazione, Elinoil presenta indicatori di redditività superiori alla media, il che rafforza l'idea che il titolo sia sottovalutato.
ROA (Return on Assets): 3,33%
Superiore alla media settoriale (1,60%) e industriale (2,21%), indica una buona efficienza nell’utilizzo degli asset aziendali per generare utili.
ROE (Return on Equity): 11,49%
Quasi triplo rispetto alla media del settore (4,40%) e ben al di sopra dell’industria (3,83%). Il titolo dimostra di generare valore consistente per gli azionisti.
ROIC (Return on Invested Capital): 8,46%
Confrontato con la media settoriale (2,86%) e industriale (3,26%), mostra un ottimo utilizzo del capitale investito e un vantaggio competitivo operativo.
Questi numeri suggeriscono una gestione efficace e una struttura economico-finanziaria ben costruita, che si traduce in ritorni superiori pur con un prezzo ancora contenuto.
Conclusioni: un'opportunità trascurata?
Il profilo di Elinoil mostra una combinazione atipica ma molto interessante: multipli di mercato bassi tipici di un titolo sottovalutato, ma indicatori di redditività robusti, spesso superiori alla concorrenza.
In un mercato dove l'efficienza non sempre è garantita, Elinoil sembra essere stata dimenticata dagli investitori istituzionali, o comunque non ancora pienamente valorizzata dal mercato. Per chi adotta una strategia di investimento value-oriented, questa potrebbe essere una rara occasione di entrare a un prezzo favorevole su una società solida e profittevole.
Domanda per gli investitori:
Se una società con multipli così contenuti e redditività superiore alla media non attira ancora l’interesse del mercato, è un segnale di rischio... o una rara occasione da cogliere prima degli altri?
Tra Pressioni Attiviste e Rilancio: Il Retail Storico al bivioFondata nel 1858, Macy’s NYSE:M è una storica catena americana di grandi magazzini, con circa 100 punti vendita negli Stati Uniti. L’azienda è specializzata in abbigliamento, accessori e articoli per la casa.
Nel dicembre 2024, i fondi Barington Capital e Thor Equities hanno esercitato pressioni sul management, accusando Macy’s di non valorizzare appieno il proprio potenziale. Tra le richieste principali figurano:
La separazione dei marchi premium Bloomingdale’s e Bluemercury, ritenuti più redditizi.
L’inserimento di propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione.
La riduzione degli investimenti e un programma di riacquisto azionario fino a 3 miliardi di dollari.
La correzione di errori gestionali accumulati nell’ultimo decennio.
In risposta, il nuovo CEO Tony Spring ha annunciato la chiusura di 150 negozi poco redditizi entro il 2026 e l’espansione dei punti vendita legati ai marchi più performanti. Un piano che ha parzialmente rassicurato gli investitori.
Tuttavia, nel 2025 Macy’s ha perso il 18% del proprio valore di mercato e ha posticipato la pubblicazione degli utili a causa di spese interne non dichiarate per 154 milioni di dollari, aggravando la sfiducia.
Nonostante queste difficoltà, alcuni analisti ritengono Macy’s sottovalutata. Vediamo perché.
Valutazioni e Multipli
P/E: 5,79 — oltre tre volte inferiore alla media del settore retail (18,23) e circa la metà rispetto alla media dei grandi magazzini (10,59).
P/FCF: 12,46 — inferiore alla media del settore (20,74), ma in linea con quella industriale.
Prezzo/Cassa: 3,44 — ben al di sotto della media settoriale (7,89) e leggermente sotto la media industriale (4,40).
EV/Fatturato TTM: 0,34 — molto più basso rispetto a settore (0,76) e industria (1,11).
EV/EBIT TTM: 8,91 — significativamente inferiore alla media di settore (17,14) e leggermente sotto quella industriale (11,55).
EV/EBITDA TTM: 4,44 — decisamente sotto la media settoriale (12,66) e industriale.
Macy’s appare sottovalutata su tutti i principali multipli. Il basso P/E e P/FCF segnalano una valutazione contenuta rispetto a utili e flussi di cassa. I multipli basati sul valore d’impresa indicano che il mercato sta scontando le difficoltà operative, offrendo però potenziale di rivalutazione.
Dividendi
Rendimento da dividendo: 6,14% — ben superiore sia alla media del settore (2,08%) che a quella industriale (3,87%).
Macy’s restituisce valore significativo agli azionisti, un aspetto importante in ottica difensiva.
Redditività
Margine lordo TTM: 3,22% — superiore al settore retail (1,85%), ma inferiore alla media industriale (7,01%).
ROE TTM: 12,92% — sopra la media del settore (6,97%) e in linea con quella industriale (12,70%).
ROIC TTM: 5,49% — meglio della media settoriale (3,69%), ma sotto la media dell’industria (7,64%).
Macy’s dimostra una gestione efficace rispetto ai concorrenti diretti, ma non ha ancora colmato il divario strutturale rispetto ai top player del settore.
Conclusioni
Macy’s si trova in un momento critico, stretto tra le richieste degli azionisti attivisti, le sfide operative e il bisogno di ristrutturazione. Tuttavia, i fondamentali evidenziano una valutazione estremamente bassa rispetto al settore e una buona capacità di generare valore per gli azionisti, come testimoniato dall’alto dividendo.
Il mercato sta scontando scenari molto negativi, ma se il nuovo piano strategico riuscisse anche solo parzialmente, Macy’s potrebbe vedere una rivalutazione significativa. Le attività premium (Bloomingdale’s e Bluemercury) rappresentano un’opportunità di spin-off o valorizzazione separata.
Domanda per gli Investitori
La ristrutturazione in atto e il potenziale scorporo dei marchi di fascia alta rappresentano un punto di svolta? Il titolo Macy’s è oggi un’opportunità contrarian oppure un value trap mascherata da dividendo elevato?
Una Perla Nascosta nella Borsa di Hong KongKingsoft Corporation HKEX:3888 è una società tecnologica cinese quotata alla borsa di Hong Kong, operante principalmente in due aree: software per l’ufficio e intrattenimento interattivo. L'azienda sta, inoltre, espandendo la sua presenza nel settore dei servizi cloud e nell’intelligenza artificiale. In occasione della pubblicazione degli utili il 28 maggio, esaminiamo più da vicino i principali indicatori finanziari.
Valutazioni e Multipli
P/CF: 8,48 — Inferiore alla media del settore tecnologico (14,31) e a quella dell'industria del software (11,98).
Prezzo / Cassa: 1,55 — Sottovalutato rispetto alla media di settore (2,32) e a quella dell’industria (2,72).
EV / EBIT TTM: 6,32 — Inferiore sia alla media settoriale (10,71) che a quella industriale (10,34).
Kingsoft appare sottovalutata rispetto ai suoi competitor, con multipli significativamente più bassi rispetto alle medie del settore e dell’industria. I valori di P/CF, Prezzo/Cassa ed EV/EBIT sono tutti sotto la media, il che potrebbe rendere il titolo un’opportunità di investimento interessante per chi cerca valutazioni più basse.
Redditività
Margine Lordo TTM: 83,27% — Più di due volte superiore alla media del settore (33,34%) e dell’industria (40,29%).
Rapporto R&D TTM: 30,03% — Ben oltre la media settoriale (12,02%) e quella industriale (16,29%).
Rapporto SG&A TTM: 21,98% — Inferiore rispetto alla media settoriale (29,15%) e industriale (30,03%).
Questi dati evidenziano l’elevata redditività dell’azienda, che presenta un margine lordo eccezionalmente alto rispetto alla media. Kingsoft destina una parte consistente dei suoi ricavi alla ricerca e sviluppo, mostrando un forte impegno nell’innovazione. Inoltre, le spese di vendita, generali e amministrative (SG&A) sono ben contenute, confermando l’efficienza operativa dell’azienda.
Bilancio
Current Ratio (liquidità): 3,82 — Superiore alla media settoriale (2,17) e industriale (2,50).
Quick Ratio (liquidità): 3,82 — Anch'esso superiore alla media settoriale (2,07) e industriale (2,40).
Cassa / Debito: 8,54 — Nettamente superiore al settore (4,20) e all’industria (5,40).
Kingsoft vanta una solida posizione finanziaria, con elevati livelli di liquidità. Il current e quick ratio, entrambi a 3,82, sono molto più alti rispetto alle medie di settore e industriali, indicano un’ottima capacità di far fronte alle obbligazioni a breve termine. Inoltre, un rapporto cassa/debito di 8,54 suggerisce che l’azienda possiede una quantità significativa di liquidità, riducendo il rischio finanziario.
Conclusioni
In sintesi, Kingsoft Corporation si distingue per una solida performance finanziaria, con multipli di valutazione sotto la media, un margine lordo elevato e una gestione operativa efficiente. L’azienda ha una robusta posizione finanziaria, con liquidità superiore alla media del settore, e un forte impegno in ricerca e sviluppo, che ne sottolinea l’orientamento verso l’innovazione. Nonostante il potenziale di crescita, il titolo risulta essere attualmente sottovalutato, il che potrebbe rappresentare un’opportunità interessante per gli investitori.
Domanda per gli Investitori
Considerando i multipli di valutazione attuali, l’elevata redditività e la solida posizione finanziaria, Kingsoft rappresenta una potenziale opportunità di investimento a lungo termine. Gli investitori sono pronti a capitalizzare su un’azienda che, nonostante un valore di mercato relativamente basso, ha una forte capacità di innovazione e crescita?
Lenovo: numeri contrastanti, ma fondamentali solidiLo scorso 28 maggio, la multinazionale cinese Lenovo ha pubblicato i risultati relativi al quarto trimestre, evidenziando un crollo dell'utile netto del 64%, pari a 90 milioni di dollari, ben al di sotto delle stime del consenso LSEG, che prevedevano 225,8 milioni di dollari.
Fattori che hanno inciso negativamente sui risultati:
Perdita legata al fair value dei warrant: svalutazione di strumenti finanziari derivati, il cui valore teorico viene calcolato tramite modelli finanziari, indipendentemente dalle fluttuazioni reali di mercato.
Fattori esogeni: in particolare l’imposizione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti. A marzo, l’amministrazione Trump ha raddoppiato le tariffe su prodotti come il fentanyl e altre importazioni dalla Cina, senza preavviso, generando un impatto significativo sui conti dell’azienda.
In seguito alla pubblicazione dei risultati, il titolo HKEX:992 ha perso il 5,4% in Borsa, sottoperformando l’indice Hang Seng, che ha registrato un calo dell’ 1,3%.
Il CEO Yang Yuanqing ha dichiarato che, se l’aumento dei costi dovuto ai dazi continuerà, l’azienda potrebbe essere costretta ad aumentare i prezzi. Tuttavia, ha anche sottolineato che la diversificazione geografica della produzione (con 30 impianti in oltre 10 Paesi) rappresenta un vantaggio strategico per mitigare le tensioni commerciali.
Ricavi in crescita nonostante l’utile in calo
Malgrado la contrazione dell’utile netto, Lenovo ha sorpreso positivamente sul fronte dei ricavi, che nel trimestre gennaio-marzo sono aumentati del 23%, raggiungendo 15,6 miliardi di dollari, superando le aspettative del mercato.
Le divisioni più performanti includono:
Gruppo Soluzioni Infrastrutturali (server e hardware per data center): +64%
Gruppo Soluzioni e Servizi (software e cloud computing): +22%
Valutazioni e multipli
P/E: 11,24 — inferiore alla media del settore tecnologico (13,19), ma superiore rispetto alla media dell’industria degli hardware per computer (9,87).
P/S: 0,20 — ben sotto la media del settore (0,66), quasi allineato alla media industriale (0,26).
EV/EBIT TTM: 5,79 — sensibilmente inferiore alla media settoriale (11,74), in linea con quella industriale.
EV/EBITDA TTM: 3,55 — significativamente sotto il settore (7,39), vicino alla media industriale (3,58).
Lenovo appare sottovalutata rispetto al settore tecnologico, ma correttamente valutata rispetto all’industria di appartenenza (hardware per computer). I multipli evidenziano un posizionamento coerente con il segmento in cui opera.
Dividendi
Rendimento da dividendo indicato: 3,80% — in linea con il settore e leggermente sotto la media industriale (3,82%). Segnala una politica di dividendi stabile e competitiva, coerente con i principali competitor.
Redditività
Margine lordo TTM: 15,30% — inferiore alla media di settore (18,87%), in linea con l’industria.
Margine al lordo di imposte TTM: 2,17% — superiore alla media di settore (0,75%) e in linea con quella industriale.
Margine netto TTM: 2,00% — ancora una volta superiore al benchmark settoriale (0,66%).
Margine FCF TTM: 0,80% — leggermente inferiore rispetto sia alla media di settore (1,54%) sia a quella industriale (0,81%).
Rapporto SG&A TTM: 8,72% — significativamente più basso rispetto a settore (14,94%) e industria (11,69%).
Lenovo dimostra buona efficienza gestionale con margini netti e pre-tasse superiori ai benchmark, a fronte di un margine lordo e FCF leggermente inferiori. Il contenimento dei costi operativi rafforza il profilo operativo.
Solidità patrimoniale
Rapporto Cassa/Debito: 0,84 — sotto la media di settore (1,35), ma in linea con quella industriale. Denota una posizione di liquidità adeguata, seppur non eccellente.
Conclusione
Nonostante le pressioni esogene e il netto calo dell’utile, Lenovo continua a dimostrare resilienza. Il solido incremento dei ricavi, la crescita delle divisioni strategiche e i multipli valutativi interessanti rendono il titolo potenzialmente attrattivo, soprattutto per investitori orientati al medio-lungo termine.
La gestione efficiente dei costi, una politica dei dividendi stabile e un posizionamento competitivo nell’industria degli hardware per computer suggeriscono una struttura solida, anche in un contesto macroeconomico sfidante.
Domanda per gli investitori
Alla luce dei risultati contrastanti — utile in calo ma ricavi in forte crescita, valutazioni basse ma coerenti con il segmento — ritenete che il potenziale di crescita delle divisioni infrastrutturali e cloud possa compensare le pressioni geopolitiche e i margini lordi in contrazione?
In altre parole: Lenovo è una value trap o un'opportunità da cogliere prima che il mercato ne rivaluti il pieno potenziale?
JD Sports: Il Mercato la Sottovaluta?Il 9 aprile 2025, LSE:JD. ha confermato la propria fiducia nella partnership con Nike, nonostante le difficoltà legate all’aumento della concorrenza e all’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Il CEO Mike Armstrong ha espresso il proprio sostegno alla nuova strategia dell’amministratore delegato di Nike, Elliott Hill, volta a rilanciare il brand attraverso un’offerta focalizzata su prodotti sportivi premium.
JD Sports è fortemente esposta alla relazione con Nike: il marchio statunitense rappresenta circa il 45% delle vendite complessive, e il 40% del fatturato dell’azienda proviene dal mercato statunitense. Questa doppia esposizione, commerciale e geografica, rende JD particolarmente sensibile a eventuali sviluppi negativi, ma allo stesso tempo offre opportunità se la strategia di Nike avrà successo.
Alla luce della pubblicazione degli utili, analizziamo ora i principali fondamentali di JD Sports per valutare la solidità e il potenziale nel medio-lungo periodo.
Valutazioni e Multipli
P/E (Price/Earnings Ratio): 8,74 — significativamente inferiore alla media del settore retail (20,31), suggerendo una possibile sottovalutazione.
P/S (Price/Sales): 0,39 — contro una media di settore pari a 0,58.
P/B (Price/Book): 1,46 — più basso rispetto alla media di settore (2,21) e industriale (2,69).
Prezzo/Cassa: 5,83 — sotto la media settoriale, ma in linea con l’industria; indica una buona posizione di liquidità.
EV/Fatturato TTM: 0,67 — leggermente sotto la media settoriale (0,69) e industriale (0,75).
EV/EBIT TTM: 7,63 — ben al di sotto della media del settore (14,46) e dell’industria (12,95).
EV/EBITDA TTM: 4,29 — inferiore rispetto ai benchmark settoriali (8,64) e industriali (10,87).
Questi multipli, sistematicamente inferiori alle medie di settore e industriali, evidenziano una valutazione bassa del titolo e potenzialmente attrattiva per investitori value.
Redditività
Margine lordo TTM: 47,68% — superiore sia alla media settoriale (30,50%) che a quella industriale (41,44%).
Margine operativo TTM: 8,81% — ben oltre la media di settore (4,34%) e superiore a quella industriale (7,04%).
Margine ante imposte TTM: 6,20% — quasi doppio rispetto alla media di settore (3,15%) Margine netto TTM: 4,28% — ancora una volta quasi doppio rispetto al benchmark settoriale (2,19%).
Margine FCF TTM: 6,75% — superiore sia alla media di settore (5,38%) che industriale (5,31%).
ROA: 5,44% — migliore del settore (3,37%) e in linea con l’industria.
ROE: 18,22% — quasi doppio rispetto al settore (9,61%), segnalando un’elevata redditività per gli azionisti.
ROIC: 9,21% — ben sopra la media del settore retail e in linea con l’industria dell’abbigliamento.
JD si distingue per solidi margini, ritorni sull’investimento interessanti e una forte generazione di cassa, che ne rafforzano l’attrattività per gli investitori orientati alla qualità.
Solidità di Bilancio
Current Ratio (ultimo trimestre): 1,29 — in linea con il settore, ma leggermente sotto la media industriale. È un dato da monitorare, anche se non allarmante, che indica una discreta capacità di copertura delle passività a breve termine.
Conclusione
JD Sports presenta fondamentali solidi, una valutazione contenuta e una redditività superiore alla media, posizionandosi come un’interessante opportunità nel settore retail e dell’abbigliamento sportivo. L’azienda beneficia di una partnership strategica con Nike, che, pur rappresentando un rischio di concentrazione, potrebbe diventare un vantaggio competitivo nel caso in cui la nuova strategia del marchio americano si rivelasse efficace.
Sebbene permangano incertezze legate a fattori esogeni come i dazi e la concorrenza nel mercato statunitense, JD ha dimostrato una forte capacità di generare cassa, margini robusti e ritorni competitivi per gli investitori.
Per gli investitori value-oriented o per chi cerca un'esposizione nel retail sportivo a prezzi interessanti, JD Sports merita attenzione.
Domanda per gli investitori
Alla luce della solida redditività, della valutazione contenuta, della forte dipendenza da Nike e dell’esposizione al mercato statunitense in un contesto geopolitico incerto, JD Sports rappresenta un’opportunità sottovalutata o un rischio concentrato da monitorare con cautela?
RWE: una gemma sottovalutata nel settore dell’energia verde?Secondo le recenti dichiarazioni di Michael Muller, direttore finanziario di XETR:RWE (azienda tedesca leader nel settore dell’elettricità e delle energie rinnovabili), il programma di buyback previsto è stato posticipato al 2026. La notizia è stata accolta negativamente da una parte degli investitori, poiché il riacquisto di azioni avrebbe potuto sostenere il prezzo del titolo. Tuttavia, circa il 14% degli azionisti preferirebbe che RWE impiegasse le risorse disponibili in progetti green, piuttosto che destinarle a operazioni finanziarie come il buyback.
Alla luce di questa decisione e della pubblicazione degli utili il 15 maggio, analizziamo i principali fondamentali per comprendere se RWE rappresenti un’opportunità di crescita per gli investitori.
Valutazioni e Multipli
P/E (Price/Earnings Ratio): 5,92 — ben al di sotto della media di settore (16,41) e industriale (15,49), suggerendo una possibile sottovalutazione.
P/S (Price/Sales): 0,99 contro 1,71 (settore) e 1,63 (industria). Potenziale sottovalutazione, ma anche segnale di scetticismo sulla crescita.
P/B (Price/Book Ratio): 0,71 rispetto a 1,55 (settore) e 1,54 (industria). RWE potrebbe essere ignorata dal mercato o affrontare difficoltà operative.
P/CF (Price to Cash Flow): 3,52 contro 7,66, mostrando una buona generazione di cassa.
Prezzo/Cassa: 2,76, molto inferiore alla media settoriale (8,23) e industriale (7,70), evidenziando una solida liquidità.
EV/Fatturato TTM: 1,57 contro 3,79 (settore) e 3,84 (industria) — il mercato paga meno per unità di ricavo.
EV/EBIT TTM: 11,73 rispetto a circa 18, suggerendo una valutazione favorevole.
EV/EBITDA TTM: 5,84 rispetto a 10,91 — ulteriore segnale di sottovalutazione.
Dividendi
Payout ratio TTM: 20,38% rispetto al 47,38% del settore — l’azienda trattiene buona parte degli utili per reinvestirli.
Crescita DPS YoY: +10% rispetto al 7,16% medio del settore, segnale positivo e di fiducia.
Payout Dividendo Continuo: 8% vs 19% (settore) e 15% (industria) — risorse concentrate su investimenti piuttosto che su remunerazioni.
Crescita Dividendo Continuo: 2%, in linea con il settore e superiore alla media industriale (1,50%).
Redditività
Margine operativo lordo: 18,14%, superiore al settore (12,94%) e all’industria (13,53%).
Margine netto: 16,71% vs 9,87% (settore) e 10,24% (industria) — margini elevati e sostenibili.
ROA: 4,02% rispetto a circa 2,8% — buona efficienza degli asset.
ROE: 12,22%, superiore alla media del 9,3%.
ROIC: 8,48% vs circa 4,2% — ottima redditività del capitale investito.
Bilancio
Debito/Patrimonio Netto: 0,6 contro 1,37 (settore) e 1,54 (industria) — bassa leva finanziaria e solida struttura patrimoniale.
Conclusione
RWE appare come un titolo significativamente sottovalutato rispetto ai principali multipli di mercato, pur mantenendo ottimi livelli di redditività, flussi di cassa robusti e un bilancio solido. La scelta di posticipare il buyback potrebbe aver deluso alcuni investitori, ma riflette una strategia più orientata alla sostenibilità e alla crescita a lungo termine, in linea con la transizione energetica.
La bassa distribuzione degli utili sotto forma di dividendi, accompagnata da una crescita costante degli stessi, evidenzia una politica prudente ma lungimirante. I margini elevati, il buon ritorno sugli investimenti e la solida posizione finanziaria rafforzano l’ipotesi che RWE sia un titolo trascurato dal mercato, ma con ottime prospettive di rivalutazione.
In sintesi, per un investitore orientato al valore e con un orizzonte di medio-lungo periodo, RWE rappresenta un’opportunità interessante, soprattutto in vista del futuro sviluppo delle energie rinnovabili.
Domanda per gli investitori:
Alla luce di questi fondamentali, siete disposti a puntare su un titolo che oggi appare sottovalutato, ma che potrebbe diventare una colonna portante della transizione energetica europea?
ALPHABET (GOOGL): IDEA DI TRADING RIALZISTA📈 Situazione Attuale
Alphabet sta testando la resistenza a $167 con una possibile rottura del triangolo ascendente che innescherebbe un probabile impulso rialzista.
⚡ Configurazione Tecnica
Possibile rottura del triangolo ascendente che darebbe il via a successivo movimento rialzista
Media mobile veloce costantemente sopra la media mobile lenta da fine aprile sul time frame 4h.
RSI in zona neutrale con spazio per ulteriori rialzi, sia su time frame giornaliero che 4h.
🌍 Analisi Fondamentale
Volume delle contrattazioni in aumento del 15% post-earnings Q1 2025, con ricavi a $90.23B (+12% YoY) e utili netti a $34.54B (+46%).
Google Cloud in crescita del 28% YoY, trainata da AI (Gemini 2.5) e dalla domanda di servizi cloud.
Fair Value di diverse agenzie di rating sopra i 200 dollari.
Buyback aggressivo. Programma da GETTEX:70B di riacquisto delle azioni e aumento del dividendo a $0.21 per azione.
Investimenti in AI focalizzati su infrastruttura AI e monetizzazione tramite pubblicità mirata.
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: $177.
Target 2: $190.
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss: $150
💡 Conclusione
La combinazione di fattori principalmente macro (crescita esplosiva di Google Cloud e AI, politica shareholder-friendly (buyback + dividendi) insieme a fattori di analisi tecnica crea un setup da valutare per il colosso Alphabet.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.






















