Sempre, dopo un forte movimento, il mercato si riposa per caricare il movimento successiva. Che sarà forte.
Facciamo un breve riassunto delle puntate precedenti: il Ftse Mib si è mosso al ribasso iniziando il 16 Novembre e finendo il 26 Novembre (linea 1 in Figura 1), dopodiché ha compiuto un minore movimento al rialzo o recupero di prezzi (linea 2 in Figura 1) per poi passare ad una fase di stasi (rettangolo in Figura 1)
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
L’ essersi fermati nelle oscillazioni è molto utile ai fini del guadagno perché significa che il mercato sta “caricando” il prossimo movimento.
E il prossimo movimento sarà forte.
Quindi, anche se ora i prezzi sembrano non avere smalto, non ci si lasci ingannare: si stanno creando le pre-condizioni per un mega movimento.
Perché diciamo questo?
Perché non ci si deve scordare che, se il laterale 25.000 – 12.000 sul Ftse Mib fosse stato rotto, il premio sarebbe il raggiungimento dei 38.000 punti (Figura 2).
E se prima non era il momento di entrare adesso potrebbe esserlo (ma in assenza di segnali non lo consigliamo; tuttavia ognuno faccia quello che desidera).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico mensile.
Viceversa se il laterale 25.000 – 12.000 non fosse stato rotto o, più propriamente, si trattasse di una falsa rottura, i prezzi tornerebbero a stare tra i 25.000 punti e i 12.000 punti, naturalmente, con la possibilità concreta di romperlo al ribasso questo rettangolo, e non al rialzo.
Guardando più nel breve periodo, si andrebbe sotto il minimo più recente di 25.175 punti e si andrebbe probabilmente al supporto di 23.500 (Figura 3)
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Come siamo posizionati noi? Non siamo posizionati. Abbiamo chiuso in gain le nostre posizioni short sui titoli azionari (Intesa S. Paolo, ENI, A2A, Leonardo-Finmeccanica) e aspettiamo che ci venga indicata la nuova direzionalità, che è inevitabile.
I titoli più vicini a fornire segnale (segnale long o segnale short) sono A2A e ENI.
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