Ftse Mib: ultima chiamata


Di Fabio Pioli, trader professionista



Con la rottura dei 21.065 punti sia chi ha venduto sia chi non c’è riuscito si trova di fronte ad una cruciale opportunità per cercare un acquisto a prezzi potenzialmente molto bassi sui titoli più promettenti del Mib 40.



Abbiamo sempre scritto che il minimo di Marzo del future sul Ftse Mib di 21.065 sarebbe stato la cartina di tornasole per capire e stabilire se e quando il mercato avrebbe conclamatamente proseguito al ribasso.

Ora che tale livello è stato rotto (il nuovo minimo è adesso 20.915) quanto scritto è ancora vero?

Ossia, semplificando, si proseguirà al ribasso?

In teoria sì: se l’ analisi tecnica di Elliott (che è la più precisa in assoluto e sempre vera a posteriori) non sbaglia, ci troviamo adesso in onda 3.
Onda 1 è stata quella che dal massimo del 5 Gennaio di 28.095 punti ha portato i prezzi al minimo del 7 Marzo di 21.065, onda 2 è stata quella che dal 7 Marzo ha rimbalzato fino al 30 Maggio (e che ha illuso i più inesperti cullandoli e tranquillizzandoli pericolosamente con la sua lentezza mentre noi su queste pagine, a dire il vero, con massima responsabilità, facevamo suonare le trombe del rischio imminente) e onda 3 è quella attuale (Figura 1).


istantanea
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.


Ora, i problemi sono due: il primo è che onda 3 è spesso la più lunga e MAI la più corta; il secondo, ancora più incisivo, è che dopo tanto laterale normalmente la volatilità aumenta.

Entrambi questi aspetti, unitamente all’ impreparazione psicologica (e professionale) degli investitori, fanno affermare che non abbiamo ancora visto niente.

Noi abbiamo messo in guardia, questa volta dando anche le tempistiche. Nell’ articolo del 20 Giugno oltre a ribadire (lo dicevamo da molte settimane) che era di estrema importanza fare un piano d’ azione per evitare di perdere il controllo delle oscillazioni sui titoli nel portafoglio di ciascuno, davamo anche le tempistiche rimanenti per agire: massimo 3 giorni.

Come facevamo a sapere anche i tempi? Beh, dopo 26 anni di esperienza sui mercati finanziari, qualche cosa la si conosce.

Siamo stati ascoltati? Vi posso dire che abbiamo salvato moltissimi. Ne sono testimonianza le tantissime e-mail e comunicazioni di grazie. Bene.

Adesso la domanda più frequente, che mi viene rivolta da tantissime persone è: “Ma dove e quando ricompriamo?”.

Questa è una domanda molto importante: vendere alto è bene ma ricomprare al punto giusto è fondamentale e riguarda anche chi non è riuscito a vendere i propri titoli perché se riuscisse a fare media al punto giusto avrebbe un’ ultimissima chance per salvare in extremis una situazione che minaccia di diventare altrimenti irrecuperabile.

Fortunatamente la risposta alla domanda, in questo caso, è molto facile: bisogna assolutamente astenersi dal comprare senza un segnale che abbia almeno un’ affidabilità superiore all’ 80% e occorre attendere tale segnale. Punto e basta.

Ma che mosse fare nel concreto?
Per dare a chi ci legge l’ opportunità di sapere cosa fare di ogni suo titolo in portafoglio non in base al pensiero ma alle probabilità vere, oggettive ed essere tranquillo che la scelta sia quella giusta, abbiamo deciso di anticipare (solo per chi è lettore di SoldiOnline), un’ iniziativa che avevamo pianificato di lanciare al pubblico indistinto da metà Agosto.

Quindi, se sei interessato a sapere cosa fare di ogni tuo titolo in portafoglio e non puoi aspettare per condizioni legate all’ urgenza della situazione fino a metà Agosto, ti serve solo contattarci ora e ti diremo cosa fare.

Si tratta di disporre di un mezzo per sapere oggettivamente dove e quando comprare i titoli che compongono o che componevano il tuo portafoglio in questa fase di mercato.

























Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
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