Non ha convito la proposta di aumentare la produzione di petrolio di 638 000 barili giorno, da parte dell’OPEC, che puntava a compensare la domanda insoddisfatta dalla Russia. Un aumento di produzione difficile da realizzare se si pensa che già il precedente aumento di oltre 400 000 barili giorno è stato più volte disatteso dai paesi produttori. Il prezzo del wti è ripartito immediatamente a rialzi , a puntare verso i massimi di periodo, trascinando con se il comparto energy, ed ovviamente ne hanno beneficiato tutte le commodities currencies , con il dollaro canadese in primis, che diventa valuta prediletta. Wti
Dopo un’interessante fase di storno ribassista, che aveva portato i prezzi dai massimi di 120$ a 111.50, il petrolio sembrava destinato al raggiungimento dei minimi di 103.25, ma la delusione per l’intervento dll’opec ha riacceso la voglia di comprare , portando il petrolio alle porte di 117.75, creando le basi per una fase di congestione dei prezzi sulle aree di massimo , segno che la lotta tra la domanda e l’offerta tiene in sostanziale equilibrio l’asset, seppur sulle aree di massimo di periodo.
Ngas Quadro simile per tutto il mondo energy, con il ngas che comprime la volatilità all’interno di un triangolo che vede 8.10$ come base, dopo il test delle aree di reisitenza di 9.0$. solo il break out dei supporti porterebbe ad importanti storni , prima sulle aree di 7.80$ e 7.50$ poi.
Dax Il mercato equity, che rimane tutto sommato sostenuto, vede ancora l’Europa come migliore scelta per i long, con il dax che è andato ancora , per la quarta volta da aprile, a testare le aree di 14627 pnt, livello oltre il quale si potrebbe pensare ad approdi a 14753pnt. Il quadro macro, in attesa dell’appuntamento con la BCE del giorno 9 giugno, potrebbe aprire scenari di politiche monetarie aggressive, che inimoriscano gli investitori, pronti a quel liquidare posizioni. Pertanto massima attenzione a possibili allunghi ribassisiti sulle aree di 14200 pnt prima e 13600 pnt poi.
CAD Ovvia la risposta del mondo valutario, special modo del dollaro canadese, che forte di un petrolio alle porte dei 120$ e di una BOC hakish, pronta a rialzi tassi consecutivi , fino anche oltre il 2% come tasso finale per questo 2022, sembra per ora essere asset prediletto per i rialzisti. Il futures canada, dopo aver toccato i minimi di 0.7650 è ripartito con violenza fino alle resistenze di 0.7975, con possibili estenzioni fino 0.8020, massimi di aprile 2022 POSITION RETAIL Inevitabile la risposta dei retail, che hanno immediatamente iniziato a venedre dollari canadesi, andando alla consueta ricerca del mean reverting, che li porta attualmente ad un’esposizione del 80% short. Quadro similare per ildollaro australiano che segna questa settimana una performance del +1.50% medio contro le altre majors, portando i traders retail a posizionamenti contrarian che si spingono ora all’82% short. Ancora debolezza dello yen giapponese, che non riesce ancora a recuperare dai minimi, e che mantiene stabile il posizionamento dei traders retail long al 79% sul basket.
Usdcad Asset di indubbio interesse usdcad, che vive una fase di rally ribassista importante, che ha portato i prezzi dai massimi di 1.31 all’attuale 1.2550, trascinando il 91% dei retail in posizionamentio long. Indubbio l’eccesso presente su questo asset, tuttavia ulteriori affondi ribassisti fino alle aree di 1.2475-50 non sono da escludersi. La ricerca di un mean revertig resta ad oggi motivata, ma la prudenza è nostra consueta raccomandazione. Gbpcad Altro cross di particolare interesse è gbpcad, che vive anche lui una fase di forte eccesso ribassista, con l’88% dei retail in posizione long, sui supporti di lungo periodo a 1.5790. la debolezza della sterlina, combinata alla forza del dollaro canadese non aiutano certo la view rialzista, tuttavia possibilità di respiri non sono da escludersi, con approdi a 1.5880prima e 1.60 poi. L’attuale scenario intermarket pone le basi per ulteriori allunghi ribassisti, preio break out dei supporti, che porterebbe tuttavia il cross alle successive aree di minimi poste a 1.5275… decisamente lontane! Audjpy Forti tutti i cross yen, grazie alla profonda debolezza della valuta nipponica, che porta audjpy a performare da inizio anno ad oggi un +12.50%, performace importante per un valutario, che trascina l’80% dei traders retail in posizione corta, a ricercare la fine del trend rialzista. Il break out dei massimi di 94.12 porta la nostra attenzione alle successive aree di resistenza di 95.50-60. Cadjpy Altro asset in chiaro eccesso rialzista, proprio per le dinamiche fin qui espresse è cadjpy, che in un rally rialzista partito dalle aree di 97.50 trova ora cadjpy oltre i massimi di periodo a 103.50, con il 90% dei traders retail in posizione corta. Anche in questo caso la ricerca del mean reverting sembra giustificata, in caso di break out ribassista delle aree di 103.00 figura.
Oggi focus per il mondo del lavoro usa, con la consueta pubblicazione dei NFP, pubblicazione che non gode di ottimi dati da parte degli ADP usciti ieri, che hanno visto un profondo ribasso e che non gettano buono auspicio sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Le parolo della FED sono state chiare,e possibili incrementi della disoccuapazione non preoccupano la banca centrale, che ha come priorità l’inflazione, pertanto anche in presenza di un tasso di disoccupazione più alto, non dobbiamo attenderci dichiarazioni o interventi atti a riequilibrare il mercato del lavoro, verso il suo massimo splendore. Sacrificio per giungere ad un controllo dei prezzi, questo sembra essere l’attuale mantra delle banche centrali. Seguiremo insieme i dati in pubblicazione oggi, che ci porteranno alla chiusura della settimana di contrattazioni.
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