RWE AG
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RWE: una gemma sottovalutata nel settore dell’energia verde?

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Secondo le recenti dichiarazioni di Michael Muller, direttore finanziario di RWE (azienda tedesca leader nel settore dell’elettricità e delle energie rinnovabili), il programma di buyback previsto è stato posticipato al 2026. La notizia è stata accolta negativamente da una parte degli investitori, poiché il riacquisto di azioni avrebbe potuto sostenere il prezzo del titolo. Tuttavia, circa il 14% degli azionisti preferirebbe che RWE impiegasse le risorse disponibili in progetti green, piuttosto che destinarle a operazioni finanziarie come il buyback.

Alla luce di questa decisione e della pubblicazione degli utili il 15 maggio, analizziamo i principali fondamentali per comprendere se RWE rappresenti un’opportunità di crescita per gli investitori.

Valutazioni e Multipli
  • P/E (Price/Earnings Ratio): 5,92 — ben al di sotto della media di settore (16,41) e industriale (15,49), suggerendo una possibile sottovalutazione.

  • P/S (Price/Sales): 0,99 contro 1,71 (settore) e 1,63 (industria). Potenziale sottovalutazione, ma anche segnale di scetticismo sulla crescita.

  • P/B (Price/Book Ratio): 0,71 rispetto a 1,55 (settore) e 1,54 (industria). RWE potrebbe essere ignorata dal mercato o affrontare difficoltà operative.

  • P/CF (Price to Cash Flow): 3,52 contro 7,66, mostrando una buona generazione di cassa.

  • Prezzo/Cassa: 2,76, molto inferiore alla media settoriale (8,23) e industriale (7,70), evidenziando una solida liquidità.

  • EV/Fatturato TTM: 1,57 contro 3,79 (settore) e 3,84 (industria) — il mercato paga meno per unità di ricavo.

  • EV/EBIT TTM: 11,73 rispetto a circa 18, suggerendo una valutazione favorevole.

  • EV/EBITDA TTM: 5,84 rispetto a 10,91 — ulteriore segnale di sottovalutazione.


Dividendi
  • Payout ratio TTM: 20,38% rispetto al 47,38% del settore — l’azienda trattiene buona parte degli utili per reinvestirli.

  • Crescita DPS YoY: +10% rispetto al 7,16% medio del settore, segnale positivo e di fiducia.

  • Payout Dividendo Continuo: 8% vs 19% (settore) e 15% (industria) — risorse concentrate su investimenti piuttosto che su remunerazioni.

  • Crescita Dividendo Continuo: 2%, in linea con il settore e superiore alla media industriale (1,50%).


Redditività
  • Margine operativo lordo: 18,14%, superiore al settore (12,94%) e all’industria (13,53%).

  • Margine netto: 16,71% vs 9,87% (settore) e 10,24% (industria) — margini elevati e sostenibili.

  • ROA: 4,02% rispetto a circa 2,8% — buona efficienza degli asset.

  • ROE: 12,22%, superiore alla media del 9,3%.

  • ROIC: 8,48% vs circa 4,2% — ottima redditività del capitale investito.


Bilancio
  • Debito/Patrimonio Netto: 0,6 contro 1,37 (settore) e 1,54 (industria) — bassa leva finanziaria e solida struttura patrimoniale.


Conclusione
RWE appare come un titolo significativamente sottovalutato rispetto ai principali multipli di mercato, pur mantenendo ottimi livelli di redditività, flussi di cassa robusti e un bilancio solido. La scelta di posticipare il buyback potrebbe aver deluso alcuni investitori, ma riflette una strategia più orientata alla sostenibilità e alla crescita a lungo termine, in linea con la transizione energetica.

La bassa distribuzione degli utili sotto forma di dividendi, accompagnata da una crescita costante degli stessi, evidenzia una politica prudente ma lungimirante. I margini elevati, il buon ritorno sugli investimenti e la solida posizione finanziaria rafforzano l’ipotesi che RWE sia un titolo trascurato dal mercato, ma con ottime prospettive di rivalutazione.

In sintesi, per un investitore orientato al valore e con un orizzonte di medio-lungo periodo, RWE rappresenta un’opportunità interessante, soprattutto in vista del futuro sviluppo delle energie rinnovabili.

Domanda per gli investitori:
Alla luce di questi fondamentali, siete disposti a puntare su un titolo che oggi appare sottovalutato, ma che potrebbe diventare una colonna portante della transizione energetica europea?

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