DomenicoIvanPontillo

Studio medie mobili su S&P500 e strategia

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In alcune occasioni mi è stato chiesto da più di un utente perché non utilizzassi più medie mobili nei miei studi o per quale motivo non mi facessi aiutare da questo strumento nella ricerca dei segnali.
Premesso che considero la media mobile (in particolare quella esponenziale) un indicatore fondamentale, soprattutto per valutare le situazioni di ipercomprato-ipervenduto o estensione di un trend, nonché per individuare livelli di supporto o resistenza dinamici, purtroppo non la considero un valido strumento per l'operatività su mercati come quelli degli index futures.
Sappiamo che per la modalità di calcolo essa è in ritardo rispetto ai prezzi e di conseguenza andrebbe a fornire segnali non tempestivi.

Per argomentare questa mia tesi, volevo proporre uno studio condotto sul future dell'S&P500 (Micro).

Si tratta di una strategia molto semplice long e short, che ha per motore le medie mobili ed inizia la sua operatività ad ottobre 2008.
Timeframe 1 ora, periodi delle medie 10/20/50.
I segnali d'ingresso long si hanno nel momento in cui in una situazione di allineamento al rialzo delle medie, il prezzo tende ad incrociare la media a 20 periodi.
Segnale di reverse nella situazione opposta, ovvero medie allineate al ribasso e cross della media a 20 periodi.
1 contratto ad operazione, ogni punto vale 50 dollari, capitale nozionale 100.000 dollari.

Dapprima proporrò i risultati senza alcuna ottimizzazione e successivamente, al fine di migliorarne le metriche, introdurrò delle variazioni per filtrare i segnali e vedere se è possibile ottenere guadagni migliori.

Facendo girare la strategia sulla sessione di 24 ore di Chicago otteniamo il risultato sotto:



Come si può vedere la strategia nuda e cruda accumula perdite per circa 180.000 dollari con circa 740 trade effettuati.
E' questo il motivo per il quale, malgrado la sua tendenza di fondo rialzista, l'S&P500 è un mercato che reagisce molto bene ad approccio in mean reverting, ovvero predilige gli ingressi contrari alle estensioni di movimento, considerata la sua tendenza di regressione verso la media.
Come molti Equity Index che nel lungo periodo tendono ad accumulare valore, lo short è molto difficile.

Un primo sviluppo da poter apportare alla strategia, è la gestione del rischio e dei profitti, in particolare andando ad inserire stoploss e take profit.
Inserendo quindi 2400 dollari di stoploss e 5200 di take profit otteniamo questi risultati:


La strategia non perderebbe più denaro, ridurrebbe di molto le perdite, aumenterebbe il numero di trade a circa 1050. Malgrado i miglioramenti, l'andamento dei profitti è assolutamente erratico.
Nessuno sognerebbe di mettere live questa strategia.

Fino ad ora abbiamo ipotizzato di lavorare per 24 ore al giorno. Possiamo provare a filtrare le operazioni, andando ad individuare una fascia oraria dove saremo attivi ed una fascia oraria nella quale non ci sarà permesso inserire ordini.
Inserendo una fascia operativa che va dalle 1 di notte alle 18 (orario di Chicago) otterremo un ulteriore miglioramento.


La strategia adesso genera circa 70.000 dollari di utili, riduce le operazioni a 500 circa, l'equity è assolutamente più armonica, tuttavia i drawdown sembrano essere ancora pesanti.
Andando ad analizzare con attenzione le metriche:



Notiamo a primo impatto che tutti i profitti vengono generati dalla parte long della strategia, lo short genera molte operazioni ma che non ci regalano alcun profitto. Come anticipato, l'S&P500 è un mercato molto ostico lato short, soprattutto se i segnali avvengono in trend following a causa del bias rialzista degli index futures. Se provassimo quindi ad operare solo long?
Ecco il risultato:


Otterremmo un profitto di circa 110.000 dollari, riducendo ulteriormente il numero di ingressi (215 operazioni) con un equity piacevole, armonica, che soffre nell'ultima parte, ma probabilmente ne conosciamo bene i motivi.

Alla fine di quest'analisi sorge una domanda.
Utilizzeresti live questa strategia?

La risposta è no. Il motivo?
Esistono modi più favorevoli per approcciare questo mercato su un timeframe breve, utilizzando "come motore" strategie di diversa natura.
Le medie sono per me ottimi strumenti per valutare un trend, ridurre il rumore di fondo, tracciare trendline.

Non dico assolutamente che non debbano essere utilizzate per creare dei segnali, è semplicemente una mia impostazione operativa. Credo che nel trading sia importante per ognuno di noi, riuscire a trovare il giusto set di indicatori, avendo la consapevolezza che nel lungo periodo vince la statistica, la metodicità e come abbiamo visto, una strategia può cambiare i suoi risultati anche semplicemente a seconda degli orari di negoziazione.




Domenico Ivan Pontillo
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