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| ANALISI SU GOLD |
BUON MARTEDI A TUTTI
Ieri abbiamo individuato due zone operative per la giornata odierna. Entrambe hanno mostrato reazioni che ci hanno permesso di posizionarci in break-even, ma non hanno mantenuto il movimento previsto. Avevo anche menzionato un livello daily, evidenziato con una linea gialla, indicando che una chiusura giornaliera al di sopra di esso avrebbe potuto preludere a un rialzo più consistente.
Attualmente, le dinamiche fondamentali sono influenzate dalle tensioni geopolitiche tra Russia, Ucraina e Stati Uniti. Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente aggiornato la dottrina nucleare del paese, abbassando la soglia per un possibile utilizzo di armi nucleari. Questo ha contribuito a un aumento significativo del prezzo dell'oro, che viene spesso considerato un bene rifugio in tempi di incertezza.
Considerando questi sviluppi, è probabile che la settimana presenti volatilità. Oggi, se le condizioni lo permettono, intendo mantenere una posizione rialzista fino a raggiungere livelli settimanali significativi.
È quindi essenziale individuare i punti ottimali per operazioni intraday, considerando che l'oro è un asset altamente volatile che offre diverse opportunità di trading.
Come di consueto, evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, preferendo attendere le 14:30 e l'apertura di New York.
Come spesso sottolineo, la strategia più prudente è attendere un ritracciamento per posizionarsi a favore del trend principale.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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Idee della comunità
ETF obbligazionari: impatti sui portafogli di investimentoBuongiorno a tutti. L'obiettivo di questa analisi è esaminare le recenti performance di alcuni ETF obbligazionari statunitensi, avvalendosi di una combinazione di indicatori proprietari e dell'analisi del ciclo economico, per valutare il loro impatto all'interno di un portafoglio di investimento specifico: il Permanent Portfolio.
ANALISI TLT
Che dire? Il 2023 era stato annunciato come l’anno dei bond, e a dirla tutta lo stesso valeva anche per il 2024. La verità, però, è che resta ancora da capire quando arriverà davvero il momento in cui questa previsione potrà concretizzarsi. Tra gli ETF obbligazionari governativi più noti e frequentemente inseriti nei portafogli d’investimento statunitensi, spicca TLT, l’iShares Treasury Bond ETF 20+ Year. Come suggerisce il nome, questo strumento si propone di replicare passivamente l’andamento di un paniere di titoli di Stato statunitensi con scadenze superiori ai 20 anni.
Sappiamo tutti quanto il mercato obbligazionario governativo statunitense sia stato messo a dura prova dall’aumento dell’inflazione e dall’inasprimento della politica monetaria durante il biennio 2022-2023. Dopo una forte caduta, l’asset class aveva toccato un minimo il 23 ottobre 2023, da cui era iniziata una ripresa decisamente incoraggiante, culminata in una brillante performance del +23,6% in poco più di due mesi. Tuttavia, dal 28 dicembre 2023, si è verificata una nuova discesa, che ha portato l’ETF a toccare nuovi minimi di periodo a maggio 2024. Successivamente, è ripartito al rialzo, sostenuto da un supporto dinamico. Il 17 settembre 2024 l’ETF ha segnato nuovi massimi di periodo, ma da quel momento la situazione è precipitata: forte discesa, rottura del supporto dinamico il 24 ottobre 2024 e ulteriore ribasso, con il precedente supporto che si è trasformato in una resistenza.
Analisi TLT. Grafico giornaliero
Perché tanto pessimismo? La risposta, almeno in parte, è semplice: I-N-F-L-A-Z-I-O-N-E. Esatto, proprio quel dato macroeconomico che si pensava ormai stabilizzato intorno al 2% (con alcuni che addirittura ipotizzavano scenari di deflazione). Ma andiamo con ordine.
La figura seguente mostra il grafico del TLT, sul quale è stato applicato il mio algoritmo proprietario di analisi e trading, il Sistema Attivo. Questo strumento ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni utili sia per l’analisi che per le decisioni d’investimento.
Partiamo dalla prima informazione, probabilmente la più significativa: l’ETF risulta completamente inefficiente, con un punteggio di -13,71. Per chi non fosse familiare con il concetto di “efficienza”, si tratta di uno degli aspetti fondamentali nel campo degli investimenti. Senza addentrarci troppo nei dettagli, l’efficienza misura il rendimento di un asset rispetto al rischio assunto, espresso in termini di deviazione standard.
Metaforicamente, l’efficienza risponde a una domanda cruciale: “rispetto al rischio che sto assumendo, quanto rendimento sto ottenendo”? Poiché l’efficienza è definita dal rapporto tra il rendimento prodotto e la deviazione standard espressa, ne consegue che maggiore è il rendimento rispetto al rischio, maggiore sarà l’efficienza di un asset.
Osservando la figura, emerge chiaramente come TLT, in particolare negli ultimi 60 periodi (ossia negli ultimi 3 mesi su base giornaliera), risulti completamente inefficiente.
TLT: efficienza sottoterra
Poco fa ho accennato all’inflazione, ed è proprio questa variabile a spiegare le performance di questo ETF. Tuttavia, non si tratta tanto del dato macroeconomico in sé, quanto piuttosto delle aspettative del mercato riguardo alla sua evoluzione.
Nella figura precedente, la seconda riga della tabella riporta lo “stato dell’inflazione,” che in questo contesto specifico rappresenta il sentiment sul breve termine. Il Sistema Attivo può restituire diversi stati come output: Massima inflazione, Forte inflazione, Inflazione, Moderata inflazione, Disinflazione, e Deflazione. Attualmente, ci troviamo in una situazione di Forte inflazione, uno scenario che, insieme agli altri stati esclusa la Disinflazione e la Deflazione, tende a penalizzare le performance del mercato obbligazionario governativo.
Per tradurre questi concetti in pratica, osservate le figure successive. Simulando un approccio in cui si acquistasse TLT solo nei contesti di Disinflazione e Deflazione e lo si vendesse in tutti gli altri, è evidente come, nell’ultimo anno (prima figura), si sarebbero evitati diversi drawdown significativi. Estendendo l’analisi al periodo dal 2020, si sarebbero evitati cali importanti come quello del -16,6%, del -26,4% e del -21,5%.
Trading System
Trading System
Estendendo l’applicazione del trading system dal 2011 a oggi, i risultati ottenuti sarebbero quelli mostrati nella figura successiva: un massimo drawdown del -12,55%, decisamente più contenuto rispetto all’oltre -50% registrato con la strategia buy and hold.
Backtest Trading System su TLT
Detto questo, per chi si chiedesse perché l’aumento delle aspettative di inflazione penalizzi un ETF come TLT, la spiegazione è piuttosto semplice. Essendo un fondo che replica un paniere di obbligazioni, il suo valore è strettamente legato alla performance di queste ultime. Le obbligazioni, infatti, vengono solitamente acquistate per ottenere un ritorno tramite gli interessi delle cedole. Tuttavia, è noto come l’inflazione eroda il potere d’acquisto del denaro, impattando negativamente anche sul valore reale degli interessi percepiti dalle cedole.
In altre parole, se l’inflazione aumenta, il valore reale del denaro generato dalle cedole si riduce. Ora, vi chiedo: se gli investitori si aspettassero un aumento dell’inflazione, sarebbero incentivati a comprare obbligazioni? Probabilmente no. È più plausibile che decidano di venderle per spostarsi su investimenti più remunerativi. Maggiore è la pressione di vendita, maggiore sarà il deprezzamento delle obbligazioni, e con esse anche il valore di TLT.
ANALISI SHY E HYG
Tuttavia, non tutte le obbligazioni sono uguali. Pur condividendo gli stessi rischi principali, come nel caso dei titoli di Stato statunitensi (rischio inflazione, rischio dei tassi di interesse e, in misura minore, rischio di default), non tutte le obbligazioni subiscono tali rischi nello stesso modo. In particolare, al crescere della scadenza (o, se preferite, della duration), l’impatto di questi rischi tende a essere più significativo e negativo.
Un esempio utile per comprendere questa differenza è SHY, uno degli ETF a più basse scadenze emesso da iShares, che include titoli con maturity compresa tra 1 e 3 anni. Questo ETF è molto meno influenzato dalle dinamiche sopra descritte rispetto a TLT. Come evidenziato nella figura successiva, SHY risulta essere efficiente, con un punteggio di 4,69. Sebbene questo punteggio sia relativamente basso, resta comunque positivo, a differenza di quello negativo associato a TLT.
L’efficienza di SHY, calcolata a 60 periodi, è pari a 4.69
Un altro ETF sta dominando la scena dall’inizio del 2024. Non si tratta di un ETF sulle obbligazioni governative, ma di uno focalizzato su obbligazioni corporate (emesse da società): HYG, che replica un paniere di bond High Yield (in italiano, “ad alto rendimento”). L’efficienza mostrata da questo ETF è notevole, con un punteggio di 13,7 negli ultimi 60 periodi.
L’efficienza di HYG, calcolata a 60 periodi, è pari a 13.7 punti
I meno esperti potrebbero chiedersi cosa stia guidando questa performance. Come mai, in questo caso, l’inflazione non ostacola la crescita? La risposta è semplice e risiede nella qualità creditizia di queste obbligazioni: High Yield in questo contesto significa “obbligazioni speculative.” Questi strumenti sono tipicamente acquistati quando la propensione al rischio del mercato è elevata. È proprio in queste situazioni che gli investitori si orientano verso strumenti speculativi, capaci di offrire rendimenti elevati sia nel presente sia in prospettiva. Non a caso, oltre alle azioni, anche queste obbligazioni diventano attrattive. È quindi naturale che la correlazione tra questo ETF obbligazionario e il mercato azionario risulti fortemente positiva.
La correlazione positiva tra HYG e SPY. Grafico settimanale
L’ottima efficienza di HYG è spiegata dal fatto che, come evidenziato nella prima riga della tabella, il mio Sistema indica che, nel breve termine, il mercato si trova in una fase di Forte risk on. Analogamente al caso dell’inflazione, gli stati che il Sistema può restituire includono: Massimo risk on, Forte risk on, Risk on, Moderato risk on, Neutro, Debole risk off, Risk off, Forte risk off, e Massimo risk off. Simulando un approccio di Trading System che prevede acquisti in tutte le fasi di risk on e vendite in quelle di risk off, si ottiene la prestazione mostrata nella figura successiva.
Backtest Trading System su HYG
Molti di voi, a questo punto, potrebbero sentirsi un po’ confusi e chiedersi: dovrei vendere un ETF obbligazionario? Dovrei acquistare un ETF High Yield? La risposta è no. Il mio obiettivo è semplicemente quello di fare una chiacchierata con voi, niente di più, e magari approfondire il tema dei portafogli d’investimento, un argomento che adoro e che studio costantemente.
Oggi ho introdotto il concetto di efficienza su base intraday, un tema che, riflettendoci bene, non si sposa perfettamente con le analisi di breve termine. L’efficienza, infatti, è principalmente utilizzata per valutare quanto un portafoglio sia ben strutturato. Tuttavia, credo che questo concetto possa essere applicato in modo inverso rispetto all’approccio tradizionale.
Mi spiego meglio: solitamente si crea un portafoglio e poi si analizza la sua efficienza. Nulla, però, vieta di partire misurando l’efficienza di un singolo asset e successivamente inserirlo in un portafoglio, sia esso di trading o d’investimento attivo. Per chiarire ulteriormente: sono molto diffusi i portafogli rotazionali basati sul momentum, nei quali si crea una watchlist (di azioni o ETF) e ogni mese si acquistano quelli con il miglior momentum, effettuando ribilanciamenti mensili. Secondo me, un approccio simile potrebbe essere adottato utilizzando il fattore “efficienza”: acquistare gli asset che, in un determinato intervallo temporale, hanno mostrato la migliore efficienza.
Detto questo, basandomi su questi principi, mi sono posto una domanda: avrebbe senso oggi includere TLT in portafoglio (senza sottovalutare i lazy portfolios)? In una gestione di investimento attiva, per me la risposta è no. Generalmente, TLT è l’ETF per eccellenza utilizzato per proteggere un portafoglio durante fasi di forti drawdown del mercato azionario, ad esempio in contesti recessivi. Ma oggi queste condizioni non ci sono. Potrebbero presentarsi in futuro, ma al momento non è questa la prospettiva.
Adesso vi mostrerò perché.
ANALISI DEL CICLO ECONOMICO E DEL CICLO DELL’INFLAZIONE
Nella figura successiva sono mostrati due grafici: il primo, in nero, rappresenta il mio Ciclo Economico proprietario, progettato per misurare l’intensità del ciclo economico statunitense, integrando variabili sia macroeconomiche sia finanziarie. Il secondo, in blu, è il Composite Leading Indicator, un indicatore comunemente utilizzato per anticipare le fasi del ciclo economico. È evidente la funzione anticipatrice del mio Ciclo rispetto al Composite Leading: anche se non si verifica sempre, tale capacità di previsione emerge frequentemente.
Ciclo economico e Composite Leading Indicator
Il messaggio principale da cogliere dalla figura è chiaro: osservando attentamente, il ciclo economico si trova in una fase di espansione (fase 4, per gli appassionati del tema) e non mostra segnali di rallentamento. Considerando quanto discusso in precedenza (TLT tende a performare bene in fasi recessive), sembra difficile che ci sia spazio per una grande performance di TLT in questo contesto. Al contrario, potrebbe essere più vantaggioso esporsi al mercato obbligazionario High Yield.
La figura successiva conferma questa idea: durante le fasi di espansione economica, HYG tende a sovraperformare TLT. Questo fenomeno, dal 2008 a oggi, si è verificato con costanza.
La correlazione positiva tra Ciclo economico e HYG/TLT.
Va però sottolineato che TLT non sale esclusivamente nelle fasi recessive, ma anche in quelle caratterizzate da bassa inflazione. A tal proposito, è utile introdurre un altro ciclo economico: il ciclo leading sull’inflazione, rappresentato in nero nella figura successiva. Questo ciclo, come suggerisce il nome, è progettato per anticipare l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo, qui mostrato in blu.
Il ciclo dell’inflazione, in nero, tende ad anticipare le fasi di alta e bassa inflazione, in blu.
Un aspetto interessante emerge dall’analisi: il ciclo dell’inflazione si trova attualmente in territorio di espansione. Questo significa che l’indice dei prezzi al consumo potrebbe nuovamente invertire la traiettoria al rialzo? È difficile dirlo con certezza, poiché nessuno può prevedere il futuro, ma è un dato che invita sicuramente alla riflessione.
Proseguendo con il ragionamento, risulta utile calcolare la correlazione tra l’indice di forza HYG/TLT e il ciclo dell’inflazione. La figura successiva evidenzia che, durante le fasi di rialzo del ciclo dell’inflazione, HYG tende a crescere più di TLT. È innegabile che, se il contesto attuale dovesse persistere, ci sarebbe poco spazio per una significativa ripresa di TLT, considerando l’intensità sia del ciclo economico che di quello relativo all’inflazione.
La correlazione positiva tra ciclo dell’inflazione e HYG/TLT
I DUE PERMANENT PORTFOLIO
In ogni caso, i due cicli economici, insieme al Sistema Attivo che si concentra sul breve termine, spiegano l’inefficienza di TLT e l’alta efficienza di HYG. E questo, ovviamente, si riflette anche sui portafogli d’investimento. Per esempio, prendiamo in considerazione il Permanent Portfolio, noto per il suo basso rischio e alta efficienza, composto per il 25% ciascuno da SPY, TLT, SHY e GLD (ETC sull’oro). Ipotizzando di aver investito 50.000 dollari nel portafoglio all'inizio dell’anno, chiediamoci come sarebbe andata, ma soprattutto, se sarebbe andata meglio investendo il 25% non su TLT, ma su HYG.
La figura successiva evidenzia come entrambi i portafogli siano in profitto: il Permanent Portfolio con HYG ha registrato un +15,7%, mentre quello con TLT si ferma al +12,3%.
Le prestazioni dei due Permanent da inizio anno
Le due figure successive riportano invece le metriche dettagliate. Analizzando gli ultimi 222 periodi giornalieri, ovvero dal 2 gennaio 2024 a oggi, emerge chiaramente come il Permanent Portfolio con HYG sia stato più performante rispetto a quello con TLT, non solo in termini di rendimento ma anche di efficienza (15,35 punti contro 10,71 punti). Tuttavia, il Permanent Portfolio con l’ETF High Yield risulta leggermente più rischioso, come dimostrano una deviazione standard leggermente superiore (4,91% contro 4,72%) e un beta marginalmente più alto (0,39 contro 0,35, dove il beta misura la volatilità di un portafoglio rispetto all’S&P500).
Metriche del Permanent con TLT
Metriche del Permanent con HYG
Questa maggiore esposizione al rischio del Permanent Portfolio con HYG è ulteriormente confermata dall’analisi dei drawdown intra-annuali. Sebbene il portafoglio con TLT abbia registrato la peggior perdita assoluta (-3,15%), comunque piuttosto modesta), in media è quello con HYG a segnare drawdown leggermente più profondi.
Analisi dei drawdown intra annuali
L'analisi è stata condotta su ETF non UCITS, ma ciò non preclude la possibilità di replicarla utilizzando ETF armonizzati. Fatemi sapere se desiderate un'analisi basata su questi ultimi.
Buona giornata!
Gold Trend Analysis!!Gold Trend Analysis!!
Analisi dell’oro a breve e medio termine la formazione del modello di correzione ABC e il principale intervallo di resistenza dell’oro è 2625, e il prossimo numero importante è 2595, che è importante per questa settimana, e quando il prezzo sarà inferiore a questo numero, l’oro entrerà in un’onda discendente e completerà l’ultima ondata discendente verso la gamma 2515 e 2488, che è la fine della caduta e potrà entrare di nuovo nella successiva ondata ascendente per molto tempo.
Equity, cosa farà ora?L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti dello 0,2% e dello 0,4% rispettivamente nella sessione di ieri, mentre il Dow Jones è sceso di quasi 100 punti. Il settore tecnologico ha guidato la ripresa dopo una settimana difficile per i principali indici.
Tesla è salita del 3,5% in seguito alla possibilità che Trump stia valutando un allentamento normativo per i veicoli a guida autonoma. Il recupero del gigante dei veicoli elettrici ha trascinato il Nasdaq.
Apple e Netflix sono salite rispettivamente dell'1,8% e del 2%, mentre Advanced Micro Devices è balzata di quasi il 4%. Gli investitori stanno ora tenendo d'occhio il rapporto sugli utili di Nvidia, in via di pubblicazione mercoledì.
Il mercato rimane cauto dopo i commenti di Jerome Powell sul rinvio dei tagli dei tassi a causa della forte crescita economica e di un solido mercato del lavoro. Nel frattempo, Wall Street osserva le nomine di Trump, tra cui Brendan Carr in corsa per la carica di Segretario del Tesoro.
IL DOLLAR INDEX RIPIEGA DOPO IL TEST DEI MASSIMI
Lunedì l'indice del dollaro si è mantenuto stabile intorno a 106,6 nella sessione europea, per poi sgonfiarsi successivamente, con un ribasso fino a 105,80. In mattinata l’indice aveva scambiato vicino ai massimi degli ultimi due anni, tra le aspettative di un minor numero di tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve e le scommesse sulla sovraperformance economica degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump.
Sempre il solito refrain. La scorsa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell aveva indicato che la banca centrale non ha un programma predefinito di riduzioni del costo del denaro, in ragione della tenuta degli aggregati macro statunitensi, tra cui un solido mercato del lavoro e le continue pressioni inflazionistiche.
Dati più forti del previsto sulle vendite al dettaglio e sull'inflazione hanno ulteriormente supportato le ultime parole del Presidente. Mentre i mercati si aspettano ancora un taglio dei tassi di un quarto di punto a dicembre, le aspettative per le riduzioni dei tassi fino alla fine del 2025 sono scese a 77 punti base, in calo rispetto agli oltre 100 punti base di poche settimane fa.
ALTRE VALUTE
Dollaro in correzione nella sessione di ieri pomeriggio, con l’EurUsd tornato a ridosso di 1,0610, Cable sopra 1,2690, UsdCad tornato sui primi supporti a 1,4000 e oceaniche che hanno rimbalzato oltre l’1% tornando rispettivamente a 0,6510, 0,6440 e a 0,5900 da 0,5835.
La sensazione è che questa correzione debba proseguire almeno fino a 1,0660-70 per la moneta unica, 1,2800 per il Cable e 1,3950 per l'UsdCad, mentre sulle oceaniche testeremo la loro capacità di rompere le prossime resistenze poste a 0,6550 e 0,6040.
Discorso a parte merita l'UsdJpy, risalito nelle ultime sedute fino ad arrivare a ridosso di 157,00 jpy per dollaro, da dove è partito un sell off di UsdJpy causato dalle minacce di Katsunobu Kato che ha parlato di un possibile intervento a sostegno dello Jpy nel caso di ulteriore indebolimento della valuta. Il ribasso potrebbe anche riportare i prezzi verso livelli decisamente inferiori.
I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA CRESCONO ANCORA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è salito leggermente al 4,45% lunedì, dopo un aumento di 13 punti base la scorsa settimana, poiché, come già ribadito poc’anzi, si ridimensionano le aspettative di taglio dei tassi negli USA.
La probabilità di una riduzione di 25 punti base del tasso dei fondi federali a dicembre è ora al 62%, un calo significativo dall'86% all'inizio della scorsa settimana. Nei prossimi 12 mesi, gli analisti stanno scontando circa tre quarti di punto percentuale di taglio dei tassi, circa la metà dell'importo previsto a settembre.
AUSTRALIA, LE MINUTE DELLA RBA
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto invariato il suo tasso di cassa al 4,35% durante la riunione di novembre, mantenendolo invariato e adeguandosi alle stime di mercato.
La banca centrale ha osservato che, mentre l'inflazione generale è diminuita in modo significativo e si prevede che rimarrà più bassa per un po' di tempo, l'inflazione core rimane elevata. Ciò sottolinea la necessità di rimanere vigili sui rischi al rialzo dei prezzi e il consiglio non esclude nulla.
Il consiglio ha aggiunto che la politica monetaria dovrà rimanere sufficientemente restrittiva finché non sarà certa che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l'intervallo target. Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, la RBA ha notato segnali di aumento della spesa durante il terzo trimestre.
Tuttavia, c'è il rischio che qualsiasi ripresa possa essere più lenta del previsto, portando a una continua crescita della produzione debole e a un più netto deterioramento del mercato del lavoro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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XAUUSD price Action ORO punti chiave Dopo un periodo di ribasso marcato, il prezzo sembra aver trovato un supporto importante intorno al livello di 2.546,644, evidenziato dalla linea verde. È qui che il mercato ha mostrato un rimbalzo significativo, e adesso il prezzo sta risalendo lungo una trend line ascendente, segno di un possibile recupero o di una nuova fase rialzista.
In alto, vedo diversi livelli di resistenza, che rappresentano i prossimi ostacoli che il prezzo potrebbe incontrare. La prima resistenza importante si trova a 2.627,611, molto vicina al prezzo attuale. Se questa venisse superata, il prezzo potrebbe puntare a livelli più alti, come 2.676,475 o persino 2.732,578.
Osservando l’andamento generale, noto che la fase di recupero sembra solida, ma resta da vedere se avrà abbastanza forza per rompere queste resistenze. La SMA 200 e i parametri Ichimoku suggeriscono comunque che il mercato sta cercando di stabilizzarsi dopo la discesa. Per ora, continuo a monitorare i livelli chiave, specialmente per capire se ci sarà un breakout oltre le resistenze o un eventuale ritorno verso il supporto.
XAU USD | Aggiornamento di scenario [Chart & Talks]Ciao a tutti traders!
Vi ho lasciato l'ultima volta con l'aggiornamento sul Gold dove analizzavo il rally passato e la sua forza rialzista...
Ma, nel trading ciò che vince è la capacità di flessibilità sui mercati, perchè l'analisi è una cosa, l'esecuzione ed il timing sono un'altra... e non credo che nessuno di voi voglia trovarsi con 1.000 o più pips di drawdown sul trade da gestire e tenere aperto "sapendo che un giorno..."
Dunque, guardiamo gli aspetti di mercato principali, poco a livello tecnico e più trading talks sullo scenario attuale
Potrei aver saltato diversi punti ed aver considerato "scontato" determinate altre, ma ho cercato di mettere in meno tempo possibile la mia overview generale sulla situazione toccando più temi, su un argomento dove si potrebbe andare avanti ancora per ore...
Mi auguro che questo video aggiornamento possa esserci d'aiuto, fatemi sapere anche la vostra idea o visione sui commenti e ci aggiorniamo al prossimo video!
Ogni analisi, idea o grafico condiviso non vogliono intendersi come una sollecitazione all'investimento. Non sono consigli finanziari ed ogni operatore ha il pieno controllo e responsabilità sulle proprie scelte.
XAUUSD Preparazione Discorso PowellReazione di resistenza contro i sellers del GOLD, visti i dati USA e la dissocupazione in leggera diminuizione, attendiamo le parole di Powell questa sera, la mia visione è che non sarà ancora chiaro se mantenere i tassi invariati o tagliarli a Dicembre, questo porterà ad un incertezza nel GOLD e quindi una sua discesa, ho evidenziato le zone chiave di OB allineate con la liquidità presente nel futures del BookMap su quei livelli.
Have a Good Week Everyone (XAU)Vi chiedo cortesemente di mettere un like a questo post e di seguire il mio profilo per supportare la mia attività divulgativa gratuita; per voi è un piccolo gesto, ma per me fa una grande differenza.
| ANALISI SU GOLD |
BUON LUNEDI A TUTTI
facendo un resoconto della ultima settimana , possiamo notare che abbiamo avuto:
🪙 Crollo significativo: La scorsa settimana l'oro ha registrato una caduta del 4,52%, chiudendo a $2.563,22, segnando la peggiore performance settimanale degli ultimi tre anni.
📉 Supporto critico: I trader osservano con attenzione il livello di supporto chiave a $2.530/2.500.
Una rottura potrebbe innescare un ulteriore ribasso verso zone piu profonde.
📈 Rendimenti in salita: I Treasury statunitensi hanno raggiunto il 4,505%, aumentando il costo-opportunità di detenere oro, spingendo i prezzi verso il basso.
💵 Dollaro forte: Il dollaro USA è salito ai massimi di un anno (107,064), riducendo l'attrattiva dell'oro come bene rifugio.
📊 Inflazione sopra il target: Il CPI core ha registrato un +3,3%, ben al di sopra dell'obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve.
🔥 Tensioni geopolitiche: L'amministrazione Biden ha autorizzato l'Ucraina a colpire la Russia con missili a lungo raggio di fabbricazione americana.
Le prospettive a breve termine per l'oro rimangono ribassiste. La forza persistente del dollaro e i rendimenti elevati continuano a esercitare pressione sui prezzi.
I trader monitoreranno da vicino i prossimi interventi della Fed e i dati economici per individuare segnali di una possibile inversione di tendenza.
È quindi essenziale individuare i punti ottimali per operazioni intraday, considerando che l'oro è un asset altamente volatile che offre diverse opportunità di trading.
Come di consueto, evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, preferendo attendere le 14:30 e l'apertura di New York.
Come spesso sottolineo, la strategia più prudente è attendere un ritracciamento per posizionarsi a favore del trend principale.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Continueremo a inviare analisi e a tenere sessioni live su TradingView.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Settimana Esplosiva: Dati Macro Pronti a Sconvolgere i Mercati?ANALISI MACROECONOMICA 18 - 22 NOVEMBRE
La settimana che si è appena conclusa ci ha dato una visione significa del ribasso su alcune coppie valutarie per eccellenza quali EURUSD e GBPUSD e anche per quanto riguarda l’Oro.
Questo dovuto ad un dollaro che si è nettamente rafforzato.
E’ inoltre importante segnalare nella seconda parte della settimana il ribasso degli indici come Nasdaq che ha chiuso la sessione di Venerdì 15 con un ribasso sostanzioso del 2.24%.
Per quanto riguarda la settimana in arrivo possiamo segnalare diversi avvenimenti di rilievo da dover tener presente, che un trader o un investitore dovrebbe sempre far riferimento per ridurre il rischio derivante dai mercati.
Andiamo a vedere insieme quali saranno gli eventi principali della settimana che va dal 18 al 22 di Novembre.
Martedì 19 Novembre:
In questa giornata avremo il rilascio del CPI dell’Eurozona, ovvero del tasso di inflazione.
Il dato precedente ha visto l’inflazione stabile al 2% e questo dato dovrebbe essere confermato sempre al 2%.
Senza dubbio si consiglia di fare le dovute valutazioni in quanto è un dato che porta volatilità sul mercato, in questo caso soprattutto per le coppie valutarie riguardanti l’Euro.
Mercoledì 20 Novembre:
Mercoledì sarà la volta del CPI del Regno Unito il cui dato precedente ha visto l’inflazione all’1.7%, mentre le previsioni portano un’inflazione in aumento al 2.2%.
La Bank of England sta tenendo d’occhio il comportamento dell’inflazione e questo dato in aumento potrebbe portare ad un rafforzamento della sterlina.
Consigliamo di attenzionare la volatilitá della sterlina al rilascio di questo dato. Inoltre gli eventi passati non danno una certezza che il prezzo possa rispondere allo stesso modo in futuro.
Giovedì 21 Novembre:
Questa giornata sará all’insegna dei dati americani.
Abbiamo dapprima le nuove richieste di sussidio di disoccupazione (Initial Jobless Claims) che anticipa le condizioni del mercato del lavoro. Il dato é previsto in aumento, quindi porterebbe ad un non avanzamento del mercato del lavoro e quindi potrebbe influenzare negativamente il dollaro. Dato precedente 217k e dato previsto 220k.
Successivamente abbiamo il Philadelphia Fed Manufacturing Index: questo dato ci dice le condizioni economiche del settore manifatturiero americano. Il dato é previsto in diminuzione passando da 10.3 ad un 6.3 indicando anch’esso un rallentamento nel settore industriale, con influenza negativa sul dollaro.
Ultimo dato previsto per questa giornata é la vendita delle case (Existing Home Sales) in cui ci viene indicata la salute del mercato immobiliare. Il dato é previsto in leggero aumento ( da 3.84M a 3.94M) quindi porterebbe ad un rafforzamento del dollaro.
Teniamo a precisare che ogni dato rilasciato porta volatilitá sul mercato ed ogni trader deve valutare con accuratezza il rischio derivante da ogni investimento.
Venerdì 22 Novembre:
Questa giornata è ricca di dati in cui avremo:
PMI inglese (GBP): ci indica una valutazione del settore manifatturiero e dei servizi. I dati previsti ci indicano un dato superiore a 50 quindi espansione del settore.
Core retails sales: il dato misura a quanto ammonta la spesa dei consumatori nel Regno Unito. Il dato del mese precedente era dello 0.3% mentre questo mese è previsto per il -0.3% , quindi potrebbe avere un forte impatto sulla sterlina.
PMI americano: in questo caso valutiamo l’andamento generale dell’economia statunitense. I dati sono previsti in leggero aumento quindi potrebbero avere impatto positivo sul dollaro americano.
In questo caso trader ed investitori devono tenere presente il rischio derivante dagli investimenti, motivo per cui è necessario valutare tutti questi dati economici che verranno rilasciati nel corso della prossima settimana.
ANALISI TECNICA - GBP/USD
Time Frame: Daily (D)
Nel grafico giornaliero (Daily) della coppia valutaria GBP/USD si può osservare una marcata fase di ribasso della sterlina britannica rispetto al dollaro statunitense.
In un periodo di circa 45 giorni, il valore è sceso in modo significativo, passando dal livello di prezzo di 1.34, registrato in precedenza, all'attuale di 1.26.
Questo movimento evidenzia una chiara pressione al ribasso sul cambio, riflettendo una fase di debolezza della sterlina in relazione al rafforzamento del dollaro.
VOLUME
A livello volumetrico, notiamo subito come la zona di distribuzione sia stata nettamente rotta con volumi decisamente importanti, come mostrato dal grafico.
Il prezzo adesso sembra dirigersi verso una zona in cui il prezzo potrebbe tornare a respirare, in quanto zona che precedentemente ha portato ad un nuovo massimo ed è avvenuta accettazione del prezzo (rettangolo giallo).
Questa analisi non da alcuna certezza che questo possa avvenire, motivo per cui il trader o l’investitore debba sempre fare le proprie ricerche e valutare il rischio
VWAP
Inoltre il nostro VWAP ci indica come il prezzo sembra direzionarsi verso l’ultima banda, perfettamente adiacente alla nostra zona ed in corrispondenza del prezzo psicologico di 1.2500.
Gli indicatori di analisi tecnica non ci danno alcuna certezza se effettivamente questa reazione possa avvenire. Bisogna sempre essere consapevoli dell'alta volatilità durante eventi macroeconomici importanti e valutarne di conseguenza il rischio.
STOCHASTIC MOMENTUM INDEX (SMI)
L’SMI ci dice quanto ci sia di ipercomprato o ipervenduto in un asset.
Al momento possiamo notare come ci sia correlazione tra prezzo e movimento dell’SMI (massimi e minimi decrescenti).
Ci troviamo in una posizione di ipervenduto, quindi potenzialmente potremmo valutare un possibile rallentamento del movimento con susseguente possibile rialzo.
Questo non vuole essere un consiglio finanziario in quanto ogni trader valutare i rischi ed analizzare ogni investimento in modo totalmente autonomo
Eventi passati non danno alcuna certezza che possano ripetersi in futuro
CONCLUSIONI:
Ci troviamo dinanzi ad un trend ribassista al momento e, dal punto di vista macro, entrambe le valute saranno interessate da diverse notizie economiche.
Prima di valutare una possibile inversione del prezzo, dovremmo avere prima le dovute conferme dal punto di vista tecnico, in quanto sarebbe davvero rischioso effettuare trades senza alcuna valutazione tecnica e macroeconomica.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Silver su supporto chiave, nuova corsa al rialzo?Il prezzo dell'argento, dopo aver testato giovedì l'area al di sotto dei 30 dollari, sembra voler rimbalzare perfettamente sul supporto che sorregge le quotazioni dallo scorso settembre. L'allungo di oggi su tale area fa presagire nuovi acquisti in arrivo, anche grazie all'incertezza sul mercato azionario e obbligazionario.
Il livello dell'RSI è al di sotto della media, quindi i presupposti per un rimbalzo in tale area ci sono tutti.
I massimi di periodo sono ad un 13% circa dai livelli attuali.
Primo target la resistenza a 32,5 dollari.
Gold, tutto pronto per un nuovo rialzoIl prezzo dell'oro, dopo due settimane di ribassi, si stabilizza in area 2570 dollari.
Dal punto di vista tecnico, oltre al supporto statico, c'è anche la media mobile a 100 periodi che sorregge i prezzi.
L'indicatore RSI è al di sotto della media, vicino all'area di ipervenduto.
La candela di oggi, potrebbe far presagire ad una nuova forza in acquisto, dopo che il prezzo, nei giorni giorni, ha testato in intraday l'area al di sotto del supporto.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.11.2024Le Borse chiudono una settimana volatile e incerta.
L’inflazione Usa non scende abbastanza, anche nei prezzi alla produzione.
Le Borse asiatiche calano, temendo i dazi Usa chiesti da Trump.
Petrolio: l’offerta è in surplus, la Cina ne consuma meno del previsto.
Ieri, 14 novembre, spinte anche dalle trimestrali positive di alcune società, ad esempio l’olandese ASML e la tedesca Siemens, le Borse europee hanno chiuso in rialzo, noncuranti del dato americano sui prezzi alla produzione, saliti +2,4% annuo, sopra le attese.
Milano è stata la migliore, +1,93%, tirata dalle azioni bancarie: bene anche Parigi, +1,32%, Francoforte +1,37%, e Londra, +0,51%. Il movimento recente dei listini europei resta comunque di consolidamento, ed il sentiment verso la prossima Amministrazione Trum negli Usa è “misto”.
Di positivo, senza dubbio, c’è l’attitudine pro-business del Presidente eletto, di negativo ci sono le sue politiche commerciali potenzialmente punitive verso il commercio con Cina ed Europa, e quelle di spesa pubblica che potrebbero peggiorare il trend dell’inflazione e dei conti pubblici americani.
A ottobre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati +0,2% mese su mese (fonte dipartimento del Lavoro), e +2,4% annuale, contro il +2,3% atteso, in trend peggiorativo rispetto al +1,9% di settembre.
Ieri sera nell'intervento alla Dallas Regional Chamber il Chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha fornito qualche indicazione sulle future mosse della Banca centrale, dichiarando che non c’è fretta di tagliare i tassi, visto il robusto andamento dell’economia.
Forse anche a causa dei toni “hawkish” di Powell, Wall Street ha chiuso in calo: Dow Jones -0,47%, Nasdaq -0,64% e S&P500 -0,60%.
Jerome Powell ha anche sottolineato che le decisioni sui tassi della Federal Reserve possono essere contestate solo dal Congresso, rispondendo implicitamente a chi teme che Trump possa mettere a rischio l’indipendenza della FED.
Sempre sul versante “macro” americano, le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono calate di 4 mila unità a 217.000, contro previsioni per 220 mila, sintetizzando come il mercato del lavoro sia ancora assai florido.
Sul fronte macro europeo, il dato aggiornato sul GDP (Pil) del 3’ trimestre indica una crescita di +0,4% su quello precedente e +di 0,9% sul 3’ trimestre 2023.
Sul mercato obbligazionario prosegue la fase di leggera flessione dei rendimenti dei Govies europei, in parallelo alla “chiusura” dello spread tra Btp e Bund decennali, sceso a 121 punti base dai 124 della chiusura di mercoledì 13. Il rendimento del Btp decennale benchmark è sceso a 3,55%, dal 3,63% della vigilia.
Poche novità sul mercato valutario: cross Euro/Dollaro piatto attorno 1,057, mentre prosegue la fragilità dello Yen giapponese: cross Eur/Yen a 164,8 da 164, e Dollar/Yen a 156,0 da 155,2.
Fa una pausa dalla lunga corsa rialzista anche bitcoin, ritornato sotto la soglia dei 90 mila Dollari, attorno a 88 mila. Mercoledì registravamo un prepotente strappo in area 94 mila favorito dall’aspettativa di una regolamentazione Usa più amichevole dopo ri-elezione di Trump.
Oggi, 15 novembre, le Borse asiatiche archiviano una settimana debole con chiusure contrastate: Tokyo +0,74%, nonostante l'economia giapponese confermi un 3’ trimestre in rallentamento: solo +0,2% trimestrale, combinato alla revisione da +0,8% a +0,5% per il 2’ trimestre. L'economia cresce solo +0,9% annuale.
Le stime di consenso erano già calibrate su questo rallentamento, e i deboli dati potrebbero suggerire al Primo Ministro Ishiba un pacchetto di stimoli già nella prossima settimana.
Borse cinesi incerte: Shanghai -0,7% ( -2,0% nella settimana) e CSI300 -0,8%. Hong Kong in lieve rialzo, +0,1% (ma -5,9% nella settimana).
Dal fronte macro cinese giungono segnali contrastati: a ottobre la produzione industriale è aumentata meno delle stime: deludono anche gli investimenti in beni fissi e la discesa dei prezzi medi delle case. Tuttavia le vendite al dettaglio sono cresciute oltre le attese: +4,8% annuale, favorite dallo shopping nella Golden Week.
In generale manca un vero “trigger” per ridare slancio ai mercati asiatici, mente sono aumentati, in numero ed in “peso”, i fattori di preoccupazione, a cominciare dalle dichiarazioni “da falco” di Powell sui tassi e all’incertezza delle future decisioni sui dazi attese nei primi “100 giorni” dell’Amministrazione Trump.
Il prezzo del petrolio (WTI attorno 68 Dollari/barile), costantemente sotto pressione nelle ultime 3 settimane, sintetizza efficacemente la paura di un eccesso di offerta, specie alla luce della confermata debolezza della domanda cinese e delle stime dell'IEA che indicano la possibilità di un surplus di produzione.
Le Borse europee chiudono la mattinata in frazionale calo, in media -0,4% (ore 13.30 CET), nel giorno in cui avremo le stime aggiornate della Commissione Europea sulla crescita ed i dati ufficiali sull’inflazione ad ottobre in diversi Paesi europei.
Le materie prime si apprestano a chiudere una settimana decisamente negativa, a largo spettro: oltre alla debolezza di oro e petrolio, soffrono anche i metalli industriali, senza apparenti ragioni fondamentali.
Gli investimenti globali in impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili e quelli per la rapida diffusione di veicoli elettrici stanno alimentando una forte domanda di metalli industriali come rame, zinco, alluminio ed argento, difficile da fronteggiare con l’attuale capacità estrattiva e da riciclo del rottame. Watch-out!
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EURUDSC ancora in attesa quindi non puo' essere un ritorno al rialzo, SC dovrà essere liquidato e con lui anche STB e SPRING se vogliamo un ritorno di tendenza rialzista. La prossima mossa dopo aver liquidato UT srà di liquidare la parte bassa della forchetta, quidndi aspettiamo l'annuncio delle 14:30 che srà per noi un acceleratore di setup.
Analisi dell'oro il 19 novembreAnalisi fondamentale
I prezzi dell’oro hanno attirato alcuni flussi rifugio dopo aver registrato il calo settimanale più netto in più di tre anni la scorsa settimana e aver posto fine a una serie di perdite di sei giorni lunedì in mezzo alle crescenti tensioni geopolitiche. Inoltre, il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA ha indotto alcune prese di profitto sul dollaro statunitense (USD) dopo il rally post-elettorale statunitense a nuovi livelli per l'anno, che si sono rivelati un altro fattore negativo a favore del metallo giallo non redditizio.
I tori dell'USD sono rimasti sulla difensiva durante la sessione asiatica di martedì e hanno sostenuto i prezzi dell'oro per recuperare ulteriormente dai minimi di due mesi toccati giovedì scorso. Nel frattempo, ci si aspetta che le politiche del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump riaccenderanno le pressioni inflazionistiche e limiteranno la portata della Federal Reserve (Fed) per ulteriori tagli dei tassi di interesse. Ciò dovrebbe mantenere elevati i rendimenti obbligazionari statunitensi e avvantaggiare gli speculatori in USD, il che potrebbe limitare la coppia XAU/USD
Analisi tecnica
Il livello di resistenza tecnica di 2624 che l'oro sta affrontando sarà molto importante nella sessione di negoziazione europea di oggi, il trend rialzista è relativamente forte e non ci sono stati molti recuperi dei prezzi. L'area 2595 è oggi considerata il bersaglio di tutte le onde ribassate. La zona 2648-2650 è oggi la principale resistenza. In un forte trend rialzista, dovresti dare la priorità ai segnali ACQUISTA 2615 ai vecchi punti di breakout per avere la migliore strategia per te.
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Come posso vedere, EURUSD è ora disponibile alla settimana
E ogni giorno zona di sostegno e rifiuto da questo livello.
Possiamo vedere un forte calo dalla linea di tendenza, un rifiuto di DXY su 107 sta confermando se più basso di 107,20 oggi, il che sembra più difficile. È solo un’idea commerciale basata sul supporto od e dopo condizioni di vendita eccessive, abbiamo un ingresso più basso basato sul rischio e stiamo cercando grandi ricompense sul TF giornaliero.
Analisi su Gold (XAO): La situazione è pronta per una grande rip
🌟 COT Reports
Gli istituzionali sono posizionati long in maniera massiccia, mentre i retail trader continuano a mantenere forti posizioni short. Questo crea una situazione perfetta per una trappola di mercato, con la possibilità di un movimento rialzista significativo.
📅 Stagionalità e Forecaster
Dando un’occhiata al Forecaster, la stagionalità è chiara: il long su XAO inizia adesso e potrebbe proseguire fino alla prima decade di dicembre. Un segnale molto interessante per chi vuole cavalcare il trend.
📈 Open Interest e altri indicatori
L’Open Interest mostra chiaramente che le posizioni istituzionali supportano un movimento long. Inoltre, un indicatore avanzato, che combina ipervenduto e ipercarico con i contratti interbancari, segnala che siamo attualmente sotto soglia. Questo significa che il mercato è pronto a ripartire con forza.
🚀 Cosa aspettarsi
Tutti i segnali convergono verso un forte trend rialzista su Gold, non solo di breve durata, ma un movimento strutturato che potrebbe continuare nelle prossime settimane.
Analisi tecnica dell’oro: rimbalzo potenziale all’interno di un Analisi tecnica dell’oro: rimbalzo potenziale all’interno di un canale
Il grafico presentato mostra una chiara struttura a bolle, con il commercio dell’ oro in un canale crescente nell’ arco della giornata.
Tuttavia, l’azione recente sui prezzi indica un allontanamento dalla resistenza superiore del canale. Segue un’analisi dettagliata:
Struttura dei prezzi: l’oro ha rispettato i confini del canale ascendente, con picchi e minimi più elevati che confermano la tendenza al rialzo.
Linea di tendenza interna: la linea di tendenza interna è stata sottoposta a prova e temporaneamente rotta, con conseguente tracciamento in corso.
Zona di sostegno: il prezzo ha raggiunto una zona di sostegno orizzontale significativa (2.530 $- 2.490 $), che coincide con il limite inferiore del canale. Ci si attende che questa area agisca da forte supporto per un potenziale recupero.
Scenario 1 (rimbalzo bollito): se il prezzo rimbalza dall’attuale zona di sostegno, potrebbe testare nuovamente la resistenza principale a 2.700 dollari e puntare potenzialmente al limite superiore del canale.
Scenario 2 (scomposizione béarish): un’interruzione confermata al di sotto dei 2.490 dollari potrebbe invalidare il canale e portare A un ulteriore movimento verso il basso, mirando A zone di sostegno più basse attorno ai 2.300 dollari.
"SDF: Piccoli Segnali di RipresaSDF - K+S AG è una società che opera nel settore chimico, specializzandosi nella produzione di soluzioni industriali innovative. Nonostante la sua lunga presenza nel mercato, l'azienda sta affrontando sfide significative, evidenziate da una performance azionaria negativa e margini di redditività molto bassi. L'analisi dei suoi dati recenti mostra alcuni segnali di recupero, ma la crescita sostenibile rimane una sfida da vincere.
🔍 Performance di mercato
Il titolo SDF ha registrato un calo del 30,51% nell'ultimo anno, un risultato decisamente negativo rispetto alla media del settore (+3,26%) e alla mediana delle società comparabili (+3,64%). Questo calo è accompagnato da un P/E estremamente alto (304,38), segnalando una possibile sopravvalutazione o attese future irrealizzabili.
📊 Valutazioni finanziarie
P/B: Con un valore di 0,31, il titolo si posiziona sotto la media e mediana sia del settore che delle società comparabili, suggerendo un potenziale sottovalutato relativo agli asset.
P/FCF: Il rapporto è di 11,7, in linea con la media del settore (11,53) ma superiore alla mediana (9,06).
EV/EBIT: A 13,87, il valore supera la media di settore (9,70) e le società comparabili, indicando costi operativi significativi.
💡 Margini e redditività
Margine lordo: Solo 8,62%, contro il 22,75% del settore e il 22,33% delle società comparabili.
Margine operativo: 3,64%, al di sotto delle medie di settore (6,70%).
ROA e ROE: Rispettivamente 0,04% e 0,07%, ben lontani dai valori medi del settore (2,90% e 6,03%).
📈 Crescita
Crescita del fatturato YoY: Calo significativo (-25,25%), molto peggiore rispetto alla media del settore (7,98%).
Crescita EPS diluito YoY: -99,33%, una performance disastrosa che evidenzia gravi problemi di profittabilità.
🏦 Indicatori di liquidità e leva
Quick ratio: Buono a 1,94, superiore alla media del settore (1,34).
Debito/Patrimonio Netto: Solo 0,12, molto positivo rispetto alla media (0,74).
Le frecce di colore rosso e blu, indicano rispettivamente le probabili crescite future, in merito al 3° e 4° trimestre
Confronto tra il terzo e quarto trimestre
🔍 Performance di mercato e multipli di valutazione:
Miglioramento della performance di mercato: Il calo della capitalizzazione si è ridotto (da -36,13% a -30,51%), segno di un recupero parziale, ma la performance rimane negativa.
P/E e P/FCF: Piccoli aumenti, ma i valori restano estremamente elevati rispetto ai benchmark, indicando una pressione sulle prospettive future.
💡 Margini e redditività
I margini e gli indicatori di redditività non mostrano alcun miglioramento, confermando che la redditività resta estremamente bassa e in linea con i valori precedenti.
📈 Crescita e debito
Crescita fatturato ed EPS: Rimangono invariati, indicando che non ci sono stati progressi sul fronte della crescita.
Debito e liquidità: Stabili e superiori alla media del settore, segno che l'azienda non ha aumentato l'indebitamento nel periodo.
Considerazioni chiave
Leggero miglioramento della performance di mercato: Il calo della capitalizzazione si è ridotto di circa 5,6 punti percentuali, ma la situazione rimane critica.
Margini e redditività stagnanti: Nessuna variazione significativa nei margini operativi, netti o nei ritorni (ROA/ROE), segnalando difficoltà strutturali.
Stabilità finanziaria: Gli indicatori di liquidità e debito rimangono solidi, ma senza una ripresa della crescita (fatturato e EPS), questi fattori da soli non garantiscono il successo a lungo termine.
📌 Conclusione
Il titolo SDF mostra forti segnali di debolezza finanziaria e operativa rispetto ai benchmark di settore. Nonostante alcuni indicatori di liquidità e debito rassicuranti, la mancanza di crescita, i margini bassi e il pessimo rendimento azionario mettono in discussione la sostenibilità a lungo termine dell’azienda.
👉 Cosa ne pensate di questa analisi? Quali altre metriche utilizzereste per valutare un titolo in difficoltà? 💬
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