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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
Dopo il piccolo sell-off di venerdì, Gold non si ferma.
Riparte da un livello chiave già segnato nell’analisi precedente.
Ora cosa facciamo?
Salendo così tanto il contesto diventa più complesso.
Come sapete, studieremo bene le due sessioni di oggi.
Poi, in quella pre news + americana, cercheremo un’opportunità intraday long.
Per ora non considero posizioni short.
Focus solo su continuation rialzista.
Occhio alle news di questa settimana.
Potrebbero aumentare la volatilità.
noi ci vediamo oggi stasera ore 18:00
🔔 Attivate le notifiche per non perdervi nulla!
📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Oltre l'analisi tecnica
Eurchf h4Prezzo in reazione su zona di resistenza H4 precedentemente supporto.
Dopo il pullback, il mercato mostra rifiuto dell’area e ritorno sotto la zona chiave.
Scenario:
– Area blu = zona di equilibrio / resistenza
– Possibile continuazione short sotto la struttura
– Target sui minimi precedenti e area di liquidità inferiore
Idea puramente educativa, non è un consiglio finanziario.
Dow Jones in rialzo tecnologia in caloIl Dow Jones sale dell’1% nella settimana mentre la tecnologia crolla
Le persistenti preoccupazioni legate all intelligenza artificiale hanno finito per prevalere sull entusiasmo generato dal taglio dei tassi di venerdi 12, spingendo le azioni a ritrarsi dai massimi storici. Nonostante cio, i principali indici chiudono la settimana con risultati contrastanti.
Il grande perdente e stato, come prevedibile, il NASDAQ, che ha perso l 1.69 percento nella seduta odierna, quasi 400 punti, chiudendo a 23195.17. L SP 500 e sceso dell 1.07 percento a 6827.41, mentre il Dow Jones ha ceduto lo 0.51 percento, circa 245 punti, attestandosi a 48458.05. Entrambi gli indici sono cosi arretrati rispetto ai massimi storici raggiunti giovedi.
La tendenza e ancora piu evidente osservando i dati settimanali. Il NASDAQ ha registrato un calo dell 1.7 percento nei cinque giorni, mentre l SP 500 ha perso lo 0.6 percento. Il Dow Jones, invece, e riuscito a chiudere la settimana con un solido piu 1 percento.
E chiaro che i flussi di capitale stanno uscendo dal settore tecnologico, poiche i recenti report sugli utili hanno riacceso i timori degli investitori sulle valutazioni legate all intelligenza artificiale.
Cosi come Oracle ORCL aveva appesantito il settore tecnologico nella giornata di giovedi, oggi il ruolo di principale zavorra e stato ricoperto da Broadcom AVGO. Il colosso dei chip e delle soluzioni software per infrastrutture e crollato di oltre l 11 percento venerdi 12, nonostante un report trimestrale complessivamente positivo pubblicato giovedi sera.
Broadcom ha persino dichiarato di attendersi un raddoppio su base annua del fatturato dei semiconduttori per l intelligenza artificiale nel primo trimestre, fino a 8.2 miliardi di dollari.
Nel caso di Oracle, le ragioni della vendita sono state piuttosto chiare. L aumento della spesa in conto capitale continua a innervosire gli investitori. Broadcom, invece, presenta fondamentali solidi, e proprio per questo un calo dell 11 percento e apparso particolarmente sorprendente. Non a caso, anche molti titoli del settore dei semiconduttori hanno chiuso la giornata in territorio negativo.
Ritengo che il calo di Broadcom sia legato soprattutto all attenzione degli investitori sul rischio di compressione dei margini. Il segmento dell intelligenza artificiale, pur crescendo rapidamente, presenta infatti una redditivita inferiore, che rischia di offuscare risultati robusti in termini di ricavi, utili e previsioni.
Le preoccupazioni sull intelligenza artificiale tendono a riemergere ciclicamente sul mercato e, nella maggior parte dei casi, sono seguite da nuovi acquisti. Tuttavia, per chi spera in un rally di fine anno, un periodo prolungato di incertezza sul piu grande trend di mercato dai tempi di Internet non e certo l ideale.
Inoltre, la prossima settimana si preannuncia ricca di potenziali catalizzatori. Il governo sta ancora cercando di recuperare terreno dopo il piu lungo shutdown della storia, e martedi e atteso il rapporto sulle buste paga non agricole di novembre.
L ultimo dato disponibile, relativo a settembre, mostrava un incremento di 119000 posti di lavoro, piu del doppio rispetto alle attese. Tuttavia, per il nuovo report le aspettative sono decisamente piu caute.
Particolare attenzione andra inoltre riservata al rapporto sull indice dei prezzi al consumo IPC, in uscita giovedi 18. L ultimo dato aveva evidenziato un inflazione ancora ben al di sopra dell obiettivo del 2 percento della Fed, pur risultando leggermente inferiore alle previsioni.
La Federal Reserve ha appena effettuato il terzo taglio consecutivo dei tassi basandosi su dati parziali, a causa dello shutdown, e non ha mostrato grande entusiasmo nel proseguire il ciclo di allentamento, accennando soltanto a un ulteriore riduzione nel 2026. Per questo motivo, tutti i dati macroeconomici della settimana saranno cruciali per orientare le aspettative sulla prossima mossa della Fed.
Un saluto,
Marco Bernasconi
Nota di trasparenza
Le analisi pubblicate su questo profilo hanno esclusivamente finalità informative ed educative.
Non costituiscono in alcun modo consulenza finanziaria personalizzata né sollecitazione all’investimento.
Perché I Trader Perdono Più Soldi Il Lunedì MattinaPerché I Trader Perdono Più Soldi Il Lunedì Mattina
Un trader apre una posizione alle 9:35 di lunedì. Un'ora dopo, chiude con stop loss. Stesso trader, stessa strategia, ma mercoledì pomeriggio. Risultato opposto.
Coincidenza? No.
Il mercato non cambia solo nel prezzo. Cambia nell'umore, velocità e aggressività dei partecipanti. E questo dipende dal tempo.
Lunedì Mattina: Quando Le Emozioni Comandano
Il fine settimana è finito. I trader hanno accumulato notizie, opinioni, paure. La prima ora di trading assomiglia a una folla durante i saldi. Tutti vogliono entrare per primi.
Il problema è che le decisioni vengono prese sulle emozioni, non sull'analisi. La volatilità esplode. Gli spread si allargano. Le false rotture accadono più spesso.
Le ricerche mostrano: il lunedì porta ai trader la più alta proporzione di operazioni in perdita della settimana. La psicologia gioca contro di te dall'inizio.
Sessione Asiatica Contro Americana
Alle 3 del mattino ora di Mosca, Tokyo apre. I movimenti sono fluidi, prevedibili. I range sono stretti.
Poi si unisce Londra. La velocità aumenta. I volumi triplicano.
New York aggiunge caos. Dalle 16:30 alle 18:00 MSK, il mercato diventa un campo di battaglia. Le notizie dagli USA si sovrappongono alle chiusure di posizioni europee.
Diverse sessioni richiedono diversa psicologia. L'Asia ama la pazienza. L'Europa richiede velocità. L'America mette alla prova i nervi.
Venerdì Pomeriggio: Trappola Per Gli Avidi
Al venerdì, i trader sono stanchi. Più decisioni prese che in tutta la settimana. Le riserve di forza di volontà sono esaurite.
Dopo pranzo, molti vogliono solo chiudere la settimana. Inizia la chiusura massiva di posizioni. I trend si rompono. I pattern smettono di funzionare.
Ma la cosa più pericolosa: il desiderio di "recuperare per la settimana". Un trader vede l'ultima possibilità di correggere i risultati. Entra in operazioni rischiose. Aumenta la dimensione del lotto.
Le statistiche dei broker confermano: il venerdì dopo le 15:00 MSK raccoglie più stop loss di qualsiasi altro momento.
Ore Fantasma
Ci sono periodi in cui il mercato tecnicamente funziona, ma è meglio non fare trading.
Dalle 22:00 alle 2:00 MSK, l'America ha chiuso, l'Asia dorme ancora. La liquidità scende. Un ordine grande può muovere il prezzo di 20 pip.
L'ora di pranzo europea (13:00-14:00 MSK) è anche insidiosa. I volumi si congelano. Il prezzo segna il passo. Poi improvvisamente schizza in qualsiasi direzione senza motivo.
Fare trading in queste ore assomiglia a pescare in uno stagno vuoto. Puoi stare seduto a lungo e non pescare nulla.
Come Il Tempo Influenza Il Tuo Pensiero
La fatica si accumula. Al mattino analizzi ogni operazione. Alla sera clicchi semplicemente sul grafico.
I bioritmi dettano la concentrazione. Il picco di prestazioni per la maggior parte delle persone cade tra le 10:00 e le 12:00. Dopo pranzo arriva un calo. Alle 17:00, la capacità di valutare i rischi scende del 30%.
Aggiungi caffeina, privazione del sonno, problemi personali. Il tuo stato cambia la percezione della stessa situazione sul grafico.
Mercoledì: Il Punto Medio Dorato
Le statistiche dicono: il mercoledì dà i risultati più stabili.
Le emozioni del lunedì sono passate. La fatica del venerdì non è ancora arrivata. Il mercato funziona in modalità normale senza sorprese.
La maggior parte dei trader professionisti concentra l'attività proprio a metà settimana. Meno rumore, più pattern.
Trova Il Tuo Momento
Non esiste una ricetta universale. Alcuni fanno trading eccellentemente nella sessione asiatica. Altri catturano la volatilità di New York.
Tieni un diario non solo sulle operazioni, ma sul tempo. Segna quando prendi le decisioni migliori. Quando fai errori impulsivi.
Dopo un mese vedrai un pattern. Forse il tuo cervello funziona meglio la sera. O i lunedì portano davvero solo perdite.
Adatta il tuo programma alla biologia, non al desiderio di fare trading 24/7.
Il Tempo Come Filtro
I trader esperti usano il tempo come filtro di ingresso aggiuntivo.
Buon setup lunedì mattina? Saltalo. Stesso setup mercoledì? Prendilo.
Segnale di acquisto alle 23:00? Aspetta l'apertura di Tokyo. Non ha senso rischiare con bassa liquidità.
Il tempo non cancella la strategia. Ma aggiunge probabilità a tuo favore.
Cosa Dicono I Numeri
I dati di migliaia di conti mostrano pattern chiari:
Lunedì: meno 2-3% alla redditività media
Martedì-Giovedì: risultati stabili
Venerdì: meno 1-2% dopo le 15:00
Sessioni notturne: non redditizie per il 78% dei trader
Sovrapposizione Londra-New York: profitto massimo per gli scalper
I numeri non mentono. La psicologia è reale.
Parola Finale
Puoi avere la migliore strategia al mondo. Ma se fai trading al momento sbagliato, i risultati saranno nella media.
Il mercato non cambia. Cambiano le persone che ci fanno trading. La loro fatica, paura, avidità, disattenzione.
L'ora del giorno e il giorno della settimana determinano chi è nel mercato ora e in che stato. E questo determina come si muoverà il prezzo.
Scegli il momento del trading con la stessa cura con cui scegli il punto di ingresso. Molti trader aggiungono filtri temporali alle loro strategie o usano indicatori che aiutano a tracciare l'attività delle sessioni.
EUR/USD: Target 1.1720 Raggiunto! Nuova Resistenza TestataEUR/USD: PRECISIONE ASSOLUTA! Target 1.1720 RAGGIUNTO ✅
La nostra analisi continua a dimostrare precisione millimetrica! Il cross ha raggiunto esattamente il target 1.1720 (ora 1.1722) e sta testando una nuova resistenza critica. Ecco l'aggiornamento completo:
📊 SITUAZIONE ATTUALE:
✅ Target 1.1720: RAGGIUNTO E SUPERATO
📍 Prezzo attuale: 1.1740 (test resistenza 1.1740-1.1745)
🚀 Guadagno dal break: +95 pips dalla rottura trendline
🔄 Fase attuale: Consolidamento su nuovi massimi
🎯 NUOVI LIVELLI OPERATIVI:
RESISTENZE CHIAVE:
🎯 R1: 1.1740-1.1745 (test in corso - critico)
🎯 R2: 1.1770-1.1780 (estensione misurata)
🎯 R3: 1.1800 (livello psicologico)
SUPPORTI DIFENSIVI:
🛡️ S1: 1.1720-1.1725 (ex target ora supporto)
🛡️ S2: 1.1700 (psicologico forte)
🛡️ S3: 1.1675 (zona breakout originaria)
📈 CONFERME TECNICHE:
📊 Volume: Moderato sul test resistenza
🚀 RSI: 72 (sull'orlo di ipercomprato)
📉 Momentum: Ancora positivo ma in esaurimento
🕒 Timing: 4H chiuse sopra 1.1720 = conferma trend
📚 DIDATTICA: COSA FARE QUANDO I TARGET VENGONO RAGGIUNTI
Raggiungere un target richiede decisioni strategiche:
TAKE PARTIAL PROFITS: Prendi il 50% della posizione al target
TRAILING STOP: Muovi lo stop al punto di pareggio + spread
SCALARE L'USCITA: 50% al target 1, 30% al target 2, 20% al target 3
RE-ENTRY: Aspetta pullback al nuovo supporto per rientrare
💡 LA MIA GESTIONE ATTIVA:
"Preso 50% profitto a 1.1720. Restante 50% target 1.1770"
⚠️ RISK MANAGEMENT UPDATE:
Position Size rimanente: 1% capitale
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Massimo drawdown: 0% (posizione in profitto)
🔥 PERFORMANCE RECORD AGGIORNATO:
Ultime 15 analisi EUR/USD: 93% accuratezza
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⚡ INSIGHT CHIAVE:
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Dopo l’impulso rialzista iniziale, il prezzo sta mostrando segnali di distribuzione.
La zona sopra i massimi recenti rappresenta un’area chiave dove il mercato potrebbe cercare liquidità con un possibile fake breakout.
Non cerco un’inversione anticipata.
Attendo che il prezzo torni nella zona di interesse e mostri rifiuto.
Se il mercato accetta sopra → setup invalidato.
Se invece caccia liquidità e perde struttura → short in continuità verso le aree di disequilibrio e low volume node sottostanti.
Niente previsioni.
Solo esecuzione su livelli chiari e gestione del rischio.
Volume Profile S&P500 - giornalieroS&P500 future ha chiuso venerdì 12 dicembre a 6.833 - poco sopra il Poc della sessione. E' fondamentale la tenuta sia sel POC che del minimo a 6.805 che rappresenta anche un importante supporto grafico, sotto un primo supporto significativo è posto a 6.778 - il minimo del 25 novembre, poi un'area di volume fino a 6.764, che se non tiene trova sotto un vuoto di volume fino a 6.730 che, se raggiunto, potrà essere attraversato in velocita
Volume Profile Nasdaq 100 fut settimanaleInteressanti ultime due settimane molto simili come VP con area di volume da 25.600 a 25.730 che si aggiungono alla settimana dell'8 novembre con la stessa area di volume. Tale area rappresenta ora un'importante resistenza strategica, solo il superamento dei 25.730 punti potrebbe consentire a Nasdaq un nuovo allungo. Sotto il minimo di venerdi 12 dicembre pochi volumi: un vuoto fino a 25.086, poi 25.048 ma il primo supporto più robusto si trova a 24.953
Vulume Profile Nasdaq Fut - giornalieroNasdaq scende sotto l'area di volume del 25 novembre ma in chiusura rimbalza dal minimo della giornata a 25.117. Da osservare l'apertura del lunedi 15 dicembre: sopra 25.202 possibile prosecuzione del rimbalzo, sotto debolezza, i volumi del 24 novembre equalmente distribuiti durante la sessione potrebbero fornire una protezione da eventuali ulteriori ribassi
Bitcoin: Ripartenza Reale o Trappola Ciclica?Bitcoin si trova in una fase estremamente delicata.
Il vero nodo dell’analisi è capire se dal minimo del 21 novembre sia partito un ciclo T+4 oppure un semplice T+3 inserito in un semestrale già vincolato al ribasso (nato il 1° settembre).
In questo video utilizzo strumenti avanzati del Metodo Ciclico 3.0, tra cui:
– indicatore di velocità del ciclo
– bande cicliche
– confronto con BTC CME Futures
– analogia strutturale con SP500
📊 Cosa emerge dall’analisi:
• Il T+4 risulta ancora posizionato sotto lo zero → pressione ribassista di fondo
• Il minimo del 21 novembre coincide con la banda T+4 sul BTC CME → dubbio aperto sulla partenza di un ciclo superiore
• Sul lato inverso, dal massimo del 9 dicembre esiste già il tempo per l’apertura di un T+3 inverso
⚠️ Livello chiave (Eclipse T+3 indice):
89.066,54 $
👉 Sopra questo livello:
possibile partenza di un T+4 dal minimo del 21 novembre.
👉 Sotto questo livello:
scenario prevalente ribassista → T+3 destinato a vincolarsi al ribasso.
📌 La conferma definitiva arriverà solo con:
– chiusura del T+1 in corso
– partenza di un nuovo T+1
– eventuale vincolo ribassista (swing condizionato del T+3 in corso)
Questa è la gestione ciclica corretta del Bitcoin senza anticipare il mercato.
RICORDATI DI LEGGERE LA MIA BIO!?!?!?
📅 Pubblicato il: 13/12/2025
⚠️ Contenuti a solo scopo informativo/educativo. Non sono consulenza finanziaria né sollecitazione all’acquisto o alla vendita. Performance passate non garantiscono risultati futuri. Rischio di perdita totale del capitale.
Market Structure Weekly – Livelli chiave e scenario (ESZ2025)Settimana chiusa in territorio negativo (-0,67%), senza la forza necessaria per andare a prendersi nuovi massimi. Il prezzo ha provato ad allungare, ma si è fermato a 6928, con la chiusura H1 più alta esattamente sui 6925: non un livello qualunque, ma la resistenza più forte e meglio identificata.
Dal punto di vista dei volumi, la chiusura è avvenuta all’interno della Value Area, con una distribuzione volumetrica a “D” tipica di una fase di accumulazione. Un segnale chiaro: il mercato sta lavorando, ma senza ancora esporsi direzionalmente.
Particolarmente rilevante la Value Area Top (VAT) di novembre, che ha dimostrato di essere un livello estremamente sensibile. Il prezzo è riuscito a romperla al rialzo solo temporaneamente, mantenendosi al di sopra per poche ore tra la serata di giovedì e la notte di venerdì, prima di essere nuovamente respinto e oltrepassato al ribasso. Questo passaggio è cruciale perché indica chiaramente la mancanza di volontà, almeno per ora, di proseguire al rialzo, lasciando invece spazio all’ipotesi di un ripercorso ribassista verso il POC di novembre.
All’interno della Value Area emergono due livelli di resistenza chiave.
Il primo è 6850, livello caratterizzato da un Open Interest estremamente elevato sulla Option Chain, posizionato poco sotto il POC settimanale e il VWAP settimanale.
Il secondo livello è 6875, anch’esso collocato su un vuoto volumetrico e appena al di sotto della VAT.
Questi due livelli rappresentano snodi decisivi.
La tenuta al ribasso di 6850 aumenterebbe sensibilmente la probabilità di una ripresa del sell-off iniziato venerdì.
Al contrario, una rottura al rialzo di questo livello sposterebbe l’attenzione sull’ultimo vero baluardo della Value Area, ovvero 6875. Se anche questo dovesse cedere, il prezzo avrebbe strada libera per tornare rapidamente verso area 6900, in corrispondenza della VAT di novembre.
Sul fronte opposto, il primo livello di supporto si colloca a 6800, cifra tonda e Value Area Top della settimana del 24 novembre. Poco al di sotto si apre un vuoto volumetrico ben definito, che potrebbe rappresentare l’estensione massima del prezzo per un eventuale rimbalzo tecnico.
La perdita dei 6800 punti, però, cambierebbe radicalmente lo scenario, aprendo la strada a una discesa verso area 6750. Un livello tutt’altro che casuale, in confluenza con il POC di novembre, il VWAP di novembre e il VWAP della settimana del 24 novembre.
Nel mezzo, in area 6775, è presente un interessante cluster volumetrico inserito all’interno di un vuoto volumetrico: un livello che potrebbe generare solo un rallentamento temporaneo, ma non sufficiente a invertire la dinamica, lasciando il prezzo libero di proseguire la discesa fino ai 6750 punti.
t.me
Un giorno basta a Wall Street per rompere i massimiBeh, non ci è voluto molto. Sapevamo che le azioni erano pronte a raggiungere nuovi massimi dopo il terzo taglio consecutivo dei tassi da parte della Fed,
ma due dei principali indici non hanno perso tempo giovedì, stabilendo nuovi record appena un giorno dopo la riunione.
Cosa è successo ieri
Dow Jones: +1,34% (quasi 650 punti)
S&P 500: +0,21% → chiusura a 6.901 (nuovo massimo di chiusura)
Russell 2000: +1,21% → 2.590,61 (dopo i massimi del giorno precedente)
NASDAQ: -0,25% → 23.593,86
Il mercato ha ripercorso gran parte del movimento successivo alla riunione del FOMC durante la notte.
Dopo circa mezz’ora, gli acquirenti sono entrati per comprare il ribasso: gli investitori temevano che il messaggio del FOMC potesse risultare eccessivamente aggressivo dopo il taglio dei tassi.
Quando il tono si è rivelato leggermente più accomodante del previsto, il quadro è cambiato.
Il punto chiave
Mi piace la risposta del mercato dopo il FOMC. La forza del consumatore statunitense dovrebbe aiutarci ad affrontare le festività natalizie.
Con una maggiore propensione al rischio e flussi che si spostano verso le small cap, mi aspetto una buona performance verso la fine dell’anno.
Tech sotto pressione: il caso Oracle (ORCL)
Il NASDAQ, invece, non ha partecipato al rialzo. È possibile che Oracle (ORCL) abbia rappresentato il punto critico, con un calo del 10,8%.
La società continua a investire in modo significativo nell’intelligenza artificiale, ma i ricavi di 16,1 miliardi di dollari sono risultati inferiori alle attese.
Nonostante la crescita anno su anno, questa mancanza ha riacceso le preoccupazioni sulle valutazioni del comparto AI e sull’enorme quantità di capitale che vi è confluita.
Broadcom (AVGO): numeri forti, reazione prudente
Gli investitori potrebbero guardare con maggiore attenzione ai risultati di Broadcom (AVGO), che ha superato la stima di consenso del 4,3% con ricavi pari a 18 miliardi di dollari.
Inoltre, la società prevede che il fatturato dei semiconduttori legati all’intelligenza artificiale nel primo trimestre raddoppierà su base annua, raggiungendo 8,2 miliardi di dollari.
Nonostante ciò, le azioni di AVGO sono scese di oltre il 3% nel dopo-mercato.
Settimana in recupero
Dopo due giorni di debolezza, i principali indici sono ora avviati verso una settimana positiva, sostenuti dal taglio dei tassi.
Il Dow Jones è in testa con un rialzo di circa +1,6%, mentre l’S&P 500 guadagna circa +0,4%.
Anche il NASDAQ, pur sotto pressione per le preoccupazioni legate all’intelligenza artificiale, rimane leggermente positivo su base settimanale.
Conclusione
Il miglioramento dell’ampiezza del mercato, tassi di interesse più favorevoli e un sentiment ancora prudente creano un contesto costruttivo per le azioni statunitensi.
Con una partecipazione più ampia al rialzo e una politica monetaria più accomodante in prossimità dei massimi storici, si rafforzano le basi per ulteriori guadagni.
4400 ? Grazie powellho bisogno del tuo sostegno.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
Gold sotto steroidi grazie un po a tutta la situazione + nostro zio powell.
punti di inversione non ne vedo ed eviterei di andare a cercarli. come successo a settembre/ottobre potrebbe continuare all'infinito e oltre.
al momento ad ogni correzione cerco posizioni long.
invece per chi pensasse di valutare short; quando succederà in un futuro prossimo vi aggiornerò qua come sempre.
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*Le mie idee su TradingView sono solo a scopo educativo e informativo.
Non sono consigli finanziari.
Il trading comporta rischi elevati e puoi perdere tutto il capitale.
Ognuno è responsabile delle proprie operazioni*
Wall Street consolida mentre il dollaro scendeWALL STREET IN CONSOLIDAMENTO
Wall Street, ancora una volta, non riesce a scendere e chiude in altalena. Il Dow Jones è salito dell’1,34%, il Nasdaq ha perso lo 0,25% e l’S&P 500 ha chiuso a +0,21%.
Il Nasdaq ha inizialmente subito pressioni a causa di un’ampia ondata di vendite sui titoli tecnologici, dopo i deboli risultati di Oracle, considerata un indicatore del boom degli investimenti in intelligenza artificiale.
Oracle ha perso oltre il 10,8% dopo aver riportato ricavi inferiori alle aspettative, non aver rispettato le stime sulle vendite nel cloud e aver pubblicato previsioni deludenti.
Anche i produttori di chip hanno registrato forti ribassi, con perdite per Nvidia, Broadcom, AMD e Applied Materials. La maggior parte delle altre megacap ha chiuso in rosso, tra cui Apple, Amazon, Alphabet, Meta e Tesla.
Al contrario, il Dow Jones ha guadagnato più di 300 punti, raggiungendo un nuovo massimo storico, sostenuto dalle ottime performance di Visa (+3%), 3M (+2,1%), Walt Disney (+2,1%) e Home Depot (+2,1%).
DOLLAR INDEX E TASSI
L’indice del dollaro è sceso a 97,80, il minimo delle ultime otto settimane, poiché i dati più deboli sull’occupazione hanno rafforzato le aspettative di due tagli dei tassi da parte della Fed nel 2026.
Considerando che alla fine del mandato di Jerome Powell, il 15 maggio 2026, il nuovo governatore sarà presumibilmente Kevin Hassett — attuale consigliere economico della Casa Bianca e favorevole a sostenere le richieste di Trump per un costo del denaro più basso — è comprensibile come ciò possa favorire un riaggiustamento dei tassi USA verso il basso nel medio termine.
Sul fronte macro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate più del previsto nella settimana del 6 dicembre, raggiungendo il livello più alto in oltre due mesi. Ciò è avvenuto dopo la decisione della Federal Reserve di attuare il terzo taglio dei tassi dell’anno, pari a un quarto di punto.
La Fed ha inoltre segnalato una prospettiva meno aggressiva rispetto a quanto previsto dai mercati. Powell ha lasciato intendere che un aumento dei tassi è fuori discussione, spingendo gli operatori a scontare altri due tagli nel 2026, sebbene le proiezioni ufficiali ne indichino solo uno.
La banca centrale ha anche annunciato l’avvio di acquisti di titoli del Tesoro a breve termine per sostenere la liquidità del mercato a partire dal 12 dicembre, con un primo round da circa 40 miliardi di dollari. Di fatto, un ritorno al QE.
Nel frattempo, le previsioni di inflazione sono state abbassate al 2,5% per il 2025 e al 2,4% per il 2026, rimanendo leggermente sopra l’obiettivo del 2%.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 44.000 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 236.000 per il periodo conclusosi il 6 dicembre 2025. L’aumento interrompe una serie di quattro settimane consecutive di calo e supera le attese di 220.000.
Si tratta del maggiore incremento settimanale da marzo 2020 e segue la settimana del Ringraziamento, quando le richieste erano scese al livello più basso in oltre tre anni.
Le richieste iniziali tendono a mostrare maggiore volatilità durante le festività, un andamento che probabilmente proseguirà fino a fine anno.
Le richieste continuative sono invece scese a 1.838.000 nella settimana conclusasi il 29 novembre, il minimo dal 12 aprile 2025, in calo rispetto a 1.937.000 (rivisti al ribasso) e ben sotto le attese di 1.950.000.
USA, BILANCIA COMMERCIALE
Gli Stati Uniti hanno registrato un deficit commerciale di 52,8 miliardi di dollari a settembre 2025, il più basso da giugno 2020, in calo rispetto ai 59,3 miliardi di agosto e molto inferiore alle previsioni di 63,3 miliardi.
Le esportazioni sono aumentate del 3% a 289,3 miliardi di dollari, il secondo livello più alto mai registrato, trainate da oro non monetario, prodotti farmaceutici e servizi finanziari. Sono invece diminuite le vendite di computer, viaggi e trasporti.
Le importazioni sono cresciute più lentamente, dello 0,6%, raggiungendo 342,1 miliardi di dollari.
A settembre, il deficit commerciale maggiore è stato registrato con l’Irlanda (-18,2 miliardi), seguita da Messico (-17,8 miliardi) e Unione Europea (-17,8 miliardi).
Il divario con la Cina si è ridotto a 11,4 miliardi, mentre quello con il Vietnam è rimasto stabile a 14,4 miliardi. Il deficit con il Canada è stato pari a 4,9 miliardi.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Senza QE della Fed, gli altcoin resteranno deboliLa Federal Reserve statunitense (FED) ha ridotto il tasso dei federal funds al 3,75% e ha annunciato l’inizio di una fase di Quantitative Easing tecnico (QE tecnico), cioè l’acquisto di obbligazioni a breve termine per garantire la liquidità del mercato monetario e del mercato interbancario.
Siamo ora in una situazione di equilibrio tra l’obiettivo di inflazione e quello relativo al mercato del lavoro. Va inoltre ricordato che il programma di Quantitative Tightening (QT) è in pausa da lunedì 1° dicembre. In altre parole, la FED è pronta a utilizzare il proprio bilancio per assorbire qualsiasi tensione nei mercati monetario e interbancario, e per evitare che i rendimenti obbligazionari diventino un freno per le finanze pubbliche e per le imprese.
In questo contesto, l’analisi del rapporto Altcoins/Bitcoin (vedi grafico allegato) assume pieno significato: le fasi di sovraperformance degli altcoin rispetto al Bitcoin sono strettamente correlate alla traiettoria del bilancio della FED. Ed è evidente che un semplice “QE tecnico” non è sufficiente: solo un vero programma di QE classico riaccende realmente il mercato degli altcoin.
È fondamentale distinguere i due strumenti. Un QE tecnico non rappresenta un ciclo sostenuto di creazione monetaria: il suo impatto sui tassi a lungo termine è limitato. Fornisce soprattutto liquidità temporanea per garantire la fluidità del mercato monetario —operazioni repo, aggiustamenti transitori del bilancio, interventi mirati in caso di tensioni. Ciò impedisce un improvviso rialzo dei tassi a breve, ma non costituisce una vera politica espansiva.
Al contrario, un QE classico ha effetti potenti: comprime l’intera curva dei rendimenti, stimola il credito e avvia un vero ciclo di appetito per il rischio. Il QE tecnico funge da ammortizzatore, non da motore. Previene crisi di liquidità, ma non crea l’impulso strutturale necessario affinché gli altcoin ritrovino una dinamica rialzista.
Ecco perché le indicazioni della FED sull’evoluzione futura del suo bilancio saranno decisive per la tendenza degli altcoin nel 2026.
Il grafico evidenzia un punto essenziale: dal 2022, il rapporto Altcoins/Bitcoin scende all’interno di un ampio cuneo discendente, quasi come riflesso della contrazione del bilancio della FED. La sincronizzazione è impressionante: ogni massimo del rapporto coincide con l’inizio di una fase di QT. Al contrario, la fine dei cicli di QT ha permesso una stabilizzazione del rapporto, ma è stato il QE del marzo 2020 a provocare l’esplosione rialzista degli altcoin.
Oggi, il rapporto sta nuovamente testando il limite inferiore di questo cuneo pluriennale —un livello di compressione estrema che spesso precede importanti inversioni… ma solo se la liquidità sistemica ritorna, cioè con un vero programma di QE e non con un semplice QE tecnico.
In sintesi: il grafico conferma ciò che la macroeconomia suggerisce da tempo: gli altcoin potranno davvero ripartire soltanto quando il QE tornerà a essere uno strumento pienamente attivo della politica monetaria statunitense.
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La FOMC di ieri?
La Fed ha tagliato i tassi, ma il tono non era quello morbido che molti si aspettavano.
Powell ha parlato chiaro: l’inflazione sta scendendo, sì, però non abbastanza per partire subito con un ciclo di tagli veloce.
Quindi: taglio sì, ma con prudenza. Classico hawkish cut.
Giornata mista, movimento coerente con il messaggio della Fed.
🔹Mentre la Fed taglia, altre banche centrali (come la RBA) parlano di rialzi. Questa divergenza rafforza l’oro e indebolisce il dollaro. Anche se la Fed smettesse di tagliare, i rischi su valuta e inflazione restano dalla parte del metallo prezioso.
L’oro è tornato una moneta di fiducia geopolitica, non solo un bene rifugio.
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Fed taglia i tassi, mercati in attesaFED TAGLIA I TASSI, E ORA?
La Federal Reserve ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli in un intervallo compreso tra il 3,5% e il 3,75% nella riunione di dicembre 2025, dopo riduzioni analoghe a settembre e ottobre, in linea con le aspettative. Questo porta i Fed Funds al livello più basso dal 2022.
Il comitato, però, è apparso diviso: tre membri hanno votato contro il taglio, evento che non si verificava da settembre 2019. Stephen Miran ha spinto per una riduzione più significativa, pari a 50 punti base, in contrasto con Austan Goolsbee e Jeffrey Schmid, favorevoli al mantenimento dei tassi.
Nel frattempo, i policymaker hanno lasciato invariate le proiezioni rispetto a settembre, indicando un solo taglio di 25 punti base nel 2026.
Sul fronte del PIL, la Fed ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il 2025 (1,7% contro 1,6%) e per il 2026 (2,3% contro 1,8%). L’inflazione PCE è ora attesa leggermente più bassa: al 2,9% quest’anno (contro il 3,0%) e al 2,4% l’anno prossimo (contro il 2,6%). Le previsioni per il tasso di disoccupazione restano invariate al 4,5% per il 2025 e al 4,4% per il 2026.
VALUTE
Eur/Usd in rialzo con un test a 1,1706 nella notte, seguito da una correzione a 1,1680. Anche la sterlina ha tentato un allungo fino a 1,3392, per poi ritracciare nella seconda parte della seduta asiatica a 1,3360.
Usd/Jpy ha perso terreno tornando a 155,50 da 156,60 di inizio sessione, anche se successivamente ha recuperato fino a 156,10. Siamo in una fase caratterizzata da movimenti che sembrano favorire il ribasso del dollaro USA, anche se il momentum è debole e i prezzi tendono a rientrare rapidamente.
Correggono anche le valute oceaniche: Aud/Usd ha ceduto circa l’1% dai massimi, mentre Nzd/Usd ha perso circa lo 0,50%. I cambi restano quindi in equilibrio, senza una valuta chiaramente dominante.
La sensazione è quella di una “battaglia tra deboli”, mentre movimenti più interessanti si osservano sulle valute emergenti, che mantengono una certa forza anche in un contesto di risk-on piuttosto fragile.
BOC FERMA LA DISCESA DEI TASSI
La Banca del Canada ha mantenuto il tasso overnight al 2,25% a dicembre 2025, lasciando invariati anche il tasso di riferimento al 2,50% e il tasso sui depositi al 2,20%, dopo aver segnalato a ottobre che il livello attuale era sostanzialmente appropriato.
La crescita ha sorpreso al rialzo, con il PIL in aumento del 2,6% nel terzo trimestre. Anche il mercato del lavoro ha mostrato segnali di miglioramento, con il tasso di disoccupazione sceso al 6,5% a novembre.
L’inflazione è rallentata al 2,2% a ottobre e la Banca ritiene che le misure core rimangano nell’intervallo 2,5%-3%. I responsabili dell’istituto centrale hanno evidenziato la persistente incertezza globale, le pressioni tariffarie e la volatilità degli scambi commerciali, che potrebbero continuare a generare oscillazioni trimestrali del PIL.
Se inflazione e attività economica evolveranno in linea con le proiezioni di ottobre, il Consiglio direttivo ritiene appropriato mantenere l’attuale livello dei tassi per riportare l’inflazione verso il 2%, sostenendo al contempo l’economia in questa fase di aggiustamento strutturale. Tuttavia, resta pronto a intervenire qualora le prospettive dovessero cambiare.
PETROLIO
I future sul WTI sono scesi a 57,8 dollari al barile mercoledì, estendendo le perdite per la terza sessione consecutiva e avvicinando i prezzi ai minimi di sette settimane. Gli operatori restano concentrati sulle preoccupazioni legate all’eccesso di offerta globale.
Il sentiment è stato appesantito dalle previsioni dei funzionari energetici statunitensi, secondo cui la produzione nazionale di greggio raggiungerà il record di 13,6 milioni di barili al giorno quest’anno, aggiungendosi a un mercato già ben fornito.
Gli investitori attendono ora i report dell’AIE e dell’OPEC, attesi più avanti nella settimana, per indicazioni più chiare sugli equilibri tra domanda e offerta.
L’attenzione rimane inoltre rivolta agli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina, che potrebbero ridurre ulteriormente il premio di rischio geopolitico incorporato nei prezzi.
I dati recenti dell’EIA mostrano che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 1,812 milioni di barili nell’ultima settimana, mentre le scorte di benzina e distillati sono aumentate in modo significativo.
Saverio Berlinzani
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EUR/USD: Rottura Confermata! Trendline Superata - Nuovi TargetEUR/USD: VITTORIA DEI RIALZISTI! Trendline Superata con Forza
La battaglia tecnica ha un vincitore chiaro! Il cross ha rotto la trendline ribassista con determinazione, confermando lo scenario rialzista previsto. Ora nuovi obiettivi si delineano all'orizzonte.
📊 CONFERMA TECNICA:
✅ Rottura trendline: CHIUSA sopra 1.1695
📍 Prezzo attuale: 1.1697 (massimi recenti)
🚀 Mossa dal break: +55 pips dalla rottura
🔷 Nuovo pattern: Canale rialzista in formazione
🎯 PROSSIMI LIVELLI CHIAVE:
TARGET RIALZISTI:
🎯 Target 1: 1.1720-1.1725 (resistenza immediata)
🎯 Target 2: 1.1750 (livello psicologico)
🎯 Target 3: 1.1770-1.1780 (estensione misurata)
SUPPORTI DIFENSIVI:
🛡️ Supporto 1: 1.1675-1.1680 (ex resistenza ora supporto)
🛡️ Supporto 2: 1.1650 (zona forte)
📈 INDICATORI CONFERMANTI:
📊 Volume: +25% sul breakout - CONFERMA FORTE
🚀 RSI: 68 e crescente - MOMENTUM POSITIVO
📈 Trend: Tutte le MA allineate al rialzo
Forza: Chiusure consecutive sopra trendline
📚 DIDATTICA: COSA FARE DOPO UN BREAKOUT CONFERMATO
Un breakout di successo richiede gestione precisa:
CONFIRMATION CHECK: 3 chiusure sopra la trendline = validazione
RETEST ENTRY: Il 60% dei breakout ritesta il livello rotto (entry ottimale)
TARGET CALCULATION: Altezza pattern + punto di rottura
TRAILING STOP: Muovere lo stop sotto ogni nuovo supporto
💡 LA MIA STRATEGIA ATTIVO:
"Long in corso da 1.1680. Stop a 1.1640. Target 1: 1.1720, Target 2: 1.1750"
⚠️ GESTIONE RISCHIO AVANZATA:
Stop Loss iniziale: 40 pips
Position Size: 2% capitale
Take Profit parziale: 50% a 1.1720
Trailing Stop: Attivare a +25 pips di profitto
🔥 PERFORMANCE UPDATE RECORD:
Ultime 12 analisi EUR/USD: 92% accuratezza
Totale pips catturati: 255+
Setup breakout: 5/5 vincenti negli ultimi 30 giorni
⚡ INSIGHT CHIAVE:
"I breakout con volume >20% sopra media hanno l'80% di successo"
👉 COMMENTA se sei long o aspetti un pullback! 📈
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Un pacco per natale? Idea Long su UPSUnited Parcel Service (UPS) – Analisi Tecnica (Weekly)
📌 Introduzione
United Parcel Service (UPS) è una delle più grandi aziende globali nel settore delle spedizioni, logistica e servizi supply chain. Quotata al NYSE, è considerata un titolo ciclico legato ai consumi, al commercio globale e ai costi operativi (carburante, lavoro).
📉 Contesto grafico generale
Negli ultimi due anni UPS ha attraversato una fase di forte correzione, passando dai massimi oltre 200$ fino a un minimo recente in area 80–85$, dove il titolo sembra aver finalmente trovato una zona di accumulazione molto significativa.
📊 Livelli tecnici chiave
Supporti
84–85$ (POC Volume Profile) → è il livello di prezzo dove c’è stato il maggior scambio negli ultimi anni.
Qui il titolo ha costruito un probabile minimo strutturale.
80$ → supporto statico molto forte testato più volte.
Resistenze
105–110$ → prima area di resistenza tecnica e psicologica.
125$ → resistenza superiore, coincide con volumi importanti nel VP.
📈 Price Action
Dopo aver testato i minimi in area 84–85$, UPS ha reagito con una serie di candele settimanali positive e un aumento dei volumi.
Al momento il prezzo si trova a circa 99–100$, in avvicinamento alla prima fascia di resistenza.
La struttura suggerisce:
✔️ Prima fase di recupero da fondo
✔️ Possibile movimento verso 105–110$ se la forza attuale viene confermata
✔️ L’area 85$ rimane il livello chiave che “regge” il trend
📦 Volume Profile (Range Fisso)
Il Volume Profile racconta una storia chiara:
Il POC a 84,41$ indica un accumulo importante.
Sopra i 100$ la curva dei volumi diventa più fine → area poco scambiata, quindi se il prezzo supera 105$ potrebbe accelerare rapidamente.
📉 OBV – On Balance Volume
L’OBV ha subito un declino importante durante tutta la fase ribassista, segno di distribuzione.
Nelle ultime settimane mostra un rialzo, segnalando:
Prime fasi di riacquisto istituzionale
Possibile cambio di trend di medio periodo
Divergenza lieve positiva rispetto al prezzo sui minimi recenti
Un buon segnale per chi cerca conferme del rimbalzo.
📐 ADX e DMI
ADX in area 25–26 → trend in rafforzamento.
Il +DI ha incrociato il –DI al rialzo → segnale di ripartenza del momentum rialzista.
Il trend principale non è ancora fortissimo, ma sta nascendo una nuova direzione.
🎯 Scenari probabili
✔️ Scenario rialzista (preferito)
Se il prezzo rimane sopra 92–94$:
Target 1 → 105–110$
Target 2 → 120–125$
Target esteso → 140$ (solo in caso di cambio trend definitivo)
✘ Scenario ribassista
Se UPS perde 85$ con chiusura settimanale:
Si riapre spazio verso 75$
Invalidazione totale della struttura di accumulo
📌 Conclusione
UPS mostra segnali concreti di ripartenza dai minimi, sostenuti da:
forte supporto volumetrico,
inversione iniziale dell’OBV,
momentum in miglioramento,
price action costruttiva.
Per ora il titolo rimane in una fase di accumulo avanzata: sopra 105$ si aprirebbe un vero e proprio scenario di inversione di medio-lungo periodo.






















