24 GIU | SUPPOSTA DEL GIORNO[ ITA ]
Siamo a caccia della chiusura di Ti che probabilmente arriverà entro la box BASE del T-1i
a quel punto è probabile movimento short momentaneo fino almeno a cF-2i se non addirittura a target di cF-1i
poi seguire 🤺F-2 per proseguimento a rialzo
buon slow trading a tutti
[ ENG ]
We are hunting for the closure of Ti, which will likely be reached within the BASE box of the T-1i.
At that point, a temporary short move is likely, down to at least cF-2i, or even the target of cF-1i.
After that, we will follow 🤺F-2 for the continuation of the upward move.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading
Oltre l'analisi tecnica
L’S&P supera quota 6.000 nonostante le tensioni internazionali.L’S&P supera quota 6.000 nonostante le tensioni internazionali.
Il fine settimana appena trascorso si è rivelato particolarmente denso di eventi drammatici sul piano geopolitico: gli Stati Uniti si sono infatti uniti a Israele nei bombardamenti contro impianti nucleari iraniani, provocando immediate ritorsioni da parte di Teheran. Tuttavia, nonostante il clima internazionale appaia teso e incerto, la giornata di lunedì ha visto un’apertura positiva dei mercati, con i principali indici in decisa risalita e una sorprendente flessione nei prezzi del petrolio.
L’indice S&P 500 ha interrotto la serie negativa che durava da tre sedute, chiudendo in rialzo dello 0,96% a quota 6.025,17, superando così la soglia psicologica dei 6.000 punti. Anche il NASDAQ ha fatto registrare un balzo dello 0,94% (pari a circa 183 punti), trainato in particolare dalla crescita dell’8,2% di Tesla (TSLA), che ha recentemente lanciato ad Austin il suo innovativo servizio di robotaxi. Il Dow Jones ha seguito a ruota, con un incremento dello 0,89% a 42.581,78 punti.
La giornata era iniziata con cautela, alla luce dei bombardamenti statunitensi su tre siti nucleari iraniani. A metà seduta, gli indici hanno temporaneamente virato in negativo, dopo la notizia di un attacco iraniano a una base militare americana in Qatar. Fortunatamente, l’assenza di vittime ha attenuato le reazioni dei mercati. L’apertura dello Stretto di Hormuz – cruciale per il transito di circa un quinto del petrolio mondiale – ha ulteriormente rassicurato gli investitori. Di fatto, il prezzo del greggio ha subito una flessione del 7%, mentre il mercato azionario ha beneficiato di un clima di maggiore serenità.
È lecito attendersi una fase di accentuata volatilità nei prossimi giorni. Tuttavia, in assenza di un’escalation significativa da parte dell’Iran o di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti su più ampia scala, è probabile che l’attenzione torni a concentrarsi su tematiche economiche: crescita, utili societari e politica monetaria.
In settimana sono attesi diversi eventi di rilievo, fra cui spicca la testimonianza semestrale del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, davanti al Congresso. Il suo intervento inizierà domani presso la Commissione per i Servizi Finanziari della Camera e si concluderà mercoledì al Senato, davanti alla Commissione Bancaria.
Ci si attende, come di consueto, un approccio prudente da parte del governatore, che probabilmente ribadirà la necessità di non affrettare tagli ai tassi di interesse. Non mancheranno, tuttavia, pressioni politiche: da un lato i Repubblicani potrebbero incalzarlo sulle divergenze emerse tra i membri del board, in particolare Michelle Bowman e Christopher Waller; dall’altro, i Democratici vorranno conoscere la sua posizione in merito alla proposta di tagli più aggressivi promossa dal presidente Trump.
Venerdì sarà inoltre pubblicato l'indice PCE (Personal Consumption Expenditures), ovvero l’indicatore d’inflazione prediletto dalla Fed. I dati precedenti hanno mostrato un incremento contenuto (+0,1% mensile; +2,1% annuale), con valori “core” anch’essi sotto controllo. Un’ulteriore conferma di questa tendenza potrebbe rafforzare l’ipotesi di un allentamento della politica monetaria.
Parallelamente, l’attenzione degli investitori continuerà a essere rivolta al Medio Oriente, in attesa di ulteriori sviluppi sul fronte dei negoziati commerciali internazionali. Notizie favorevoli su entrambi i fronti potrebbero contribuire a spingere S&P e NASDAQ verso nuovi massimi storici, distanti rispettivamente solo dell’1,94% e del 2,69%.
I future sui principali indici statunitensi lasciano presagire un’apertura positiva, sostenuta dalla dichiarazione del presidente Trump circa un cessate il fuoco nel conflitto israelo-iraniano. Resta tuttavia da chiarire quanto tale tregua sia destinata a durare. La reazione dei mercati è stata immediata: il petrolio ha continuato a scendere, mentre l’oro ha perso terreno per via del calo della domanda di beni rifugio.
Il crollo del petrolio
I prezzi del greggio hanno registrato un brusco calo in seguito all’annuncio della tregua. Il timore che l’Iran potesse bloccare il traffico di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz – snodo cruciale del commercio energetico globale – aveva sostenuto le quotazioni nelle settimane precedenti. Tuttavia, la risposta iraniana all’attacco americano, percepita come moderata, ha indotto gli operatori a rivedere al ribasso le aspettative su un'escalation imminente.
In questo contesto, il raffreddamento delle tensioni geopolitiche potrebbe offrire al mercato l’occasione per riorientarsi su fondamentali economici più prevedibili. I prossimi giorni saranno dunque decisivi per valutare la traiettoria dei mercati e la capacità degli investitori di convivere con l’incertezza.
Marco Bernasconi Trading
#AN010: De-escalation, BCE, prezzi del petrolio e altro
Ciao, sono il trader Forex Andrea Russo e oggi daremo un'occhiata alle notizie della settimana. Grazie a tutti per il gran numero di lettori che sto ricevendo in questi giorni.
Non dimenticate che visitando il mio sito web, potete contattarmi anche su altre piattaforme e trovare vantaggi esclusivi per i miei lettori.
🔶 Aspetti chiave della settimana
Villeroy della BCE conferma la propensione al taglio dei tassi a fronte della volatilità del settore energetico
Il governatore François Villeroy de Galhau ha segnalato che la Banca Centrale Europea rimane aperta a ulteriori tagli dei tassi, nonostante la recente volatilità del prezzo del petrolio, a causa dell'euro forte e dell'inflazione controllata
Prezzi del petrolio in aumento e in calo a causa delle tensioni con l'Iran e delle notizie sul cessate il fuoco
Gli attacchi statunitensi all'Iran sono stati innescati da un picco del 5-7% del greggio, spingendo il Brent sopra i 77 dollari al barile, prima di precipitare con il ritorno del sentiment sul cessate il fuoco
Svolta accomodante alla Fed
Diversi funzionari della Fed (Bowman, Waller, Goolsbee) sostengono apertamente un taglio dei tassi a luglio, modificando il sentiment sul dollaro
Pressione sui mercati emergenti: la rupia indiana al centro dell'attenzione
L'aumento dei costi del petrolio e l'instabilità geopolitica gravano sulla rupia indiana, spingendo la RBI a un potenziale intervento
La de-escalation geopolitica allenta la pressione sui mercati Rischio
Un cessate il fuoco tra Stati Uniti e Iran ha innescato un brusco calo del petrolio, ha sostenuto le azioni a livello globale e ha indebolito i beni rifugio USD e oro.
- Reazioni del mercato Forex: cosa devono sapere i trader
EUR/USD:
Finestra di taglio dei tassi in Europa: il tono accomodante della BCE attenua il rialzo dell'EUR, mentre la volatilità del petrolio ora ha un impatto minore.
Debolezza dell'USD: il commento accomodante della Fed ha indebolito la forza del dollaro.
Segnali chiave del grafico: una rottura prolungata sotto 1,0670 potrebbe aprire un ulteriore ribasso verso 1,0600-1,0535.
USD/JPY:
Movimento instabile dopo i breakout falliti vicino a 148,00: attenzione al rischio di resilienza dello JPY in un contesto di riprezzamento avverso al rischio.
AUD/USD e altre valute emergenti:
Pressione valutaria trainata dal petrolio che influenza l'AUD, monitorata tramite la sensibilità del greggio.
La debolezza della rupia indiana suggerisce un più ampio stress nei mercati emergenti per le valute sensibili al rischio
🛠️ Strategia e prospettive per i trader
Implicazioni del tema per il forex
Posizione accomodante della Fed Debolezza del dollaro → sostiene EUR, JPY e valute emergenti
Flessibilità di politica monetaria della BCE Limite ai guadagni dell'EUR → orientamento neutrale fino a conferma dei dati
Volatilità del petrolio Rischio a medio termine per AUD, CAD, NOK, RUB
Calma geopolitica Sentiment di propensione al rischio → pressione sui beni rifugio USD e JPY
🎯 Impostazioni di trading:
EUR/USD: Short in caso di calo sotto 1,0670—target 1,0600–1,0535; stop sopra 1,0760.
AUD/USD: Short bias se il petrolio si mantiene sopra i 75 dollari; in linea con i temi più ampi legati alle materie prime.
USD/JPY: Attenzione alla continuazione della posizione short se torna la propensione al rischio; altrimenti, inversioni di tendenza a 148,00 chiave.
e tregua sia... o forse no?ho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
buongiorno!
GOLD sprofonda , si attendono punti discount migliori per valutazione. rimango in attesa
Tweet di Trump sulla tregua
Donald Trump ha pubblicato un messaggio (su Truth Social) nella notte tra il 23 e il 24 giugno, annunciando una “complete and total ceasefire” tra Israele e Iran, definendo il conflitto dei 12 giorni ormai concluso
-Ha specificato che la tregua si attuerà in due fasi: prima l’Iran interrompe le operazioni, poi Israele, per un totale di 24 h .
-Ha aggiunto “PLEASE DO NOT VIOLATE IT!” nel suo secondo post, ammonendo le parti
Situazione attuale:
-Entrambe le nazioni, in particolare Israele, hanno confermato l’accordo e confermato la tregua attiva dalle 6:00 del 24 giugno .
-Nonostante ciò, si registrano ancora scambi limitati di missili nelle ore precedenti all’entrata in vigore .
-Israele dichiara di aver raggiunto i suoi obiettivi, mentre in Iran il ministro degli Esteri Araghchi ha confermato la sospensione delle operazioni dopo il cessate il fuoco
🔥 In sintesi: Trump ha annunciato una tregua “totale” tra Israele e Iran, innescata in due fasi a partire dal 24 giugno. Le parti hanno confermato ma permangono tensioni marginali e ambiguità sul rispetto pieno.
Motivi della discesa recente::
-La Federal Reserve ha lasciato i tassi fermi al 4,25–4,50 %, segnalando che non affretterà tagli futuri. Ciò ha ridotto l’appeal dell’oro come investimento alternativo
-Il calo del rischio geopolitico (la tregua) ha ulteriormente diminuito la domanda di “bene rifugio” come l’oro .
-Citi, Citigroup e BofA prevedono un calo significativo del prezzo dell’oro nel medio termine, con possibili discese sotto i 3 000 $/oz nel 2026
🚩 In pratica: tassi stabilizzati, riduzione delle tensioni internazionali e outlook economico meno incerto stanno facendo tornare l’oro (almeno temporaneamente) meno interessante.
Conclusione:
-Sì, Trump ha annunciato una tregua totale tra Iran e Israele.
Le conferme ufficiali sono arrivate il 24 giugno, ma resta qualche incertezza sui dettagli e l’applicazione pratica.
Il calo dell’oro è legato meno a dati macro e più a segnali Fed + attenuazione delle tensioni geopolitiche.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Tensioni geopolitiche e mercati in assestamentoLA RISPOSTA DI TEHERAN
La risposta iraniana agli attacchi americani ai siti nucleari è giunta ieri nel tardo pomeriggio, con il lancio di missili verso basi statunitensi in Iraq e Qatar.
Una guerra “fake”, forse, considerando che l’Iran avrebbe coordinato l’attacco alla base aerea USA in Qatar con funzionari locali, avvisando in anticipo anche gli americani per ridurre al minimo le vittime. Lo stesso approccio sarebbe stato adottato dagli Stati Uniti nei loro attacchi precedenti.
I mercati, ormai abituati a tutto, hanno reagito con un iniziale aumento dell’avversione al rischio, per poi tornare rapidamente alla normalità. I principali asset sono rimasti poco mossi, con variazioni meno significative rispetto a quelle osservate ad aprile.
È un segnale che stiamo vivendo una guerra finta? O c’è qualcosa che ancora non comprendiamo fino in fondo?
L’oro non è ancora vicino ai massimi, i rendimenti obbligazionari sono in calo, il petrolio WTI è sceso sotto i 65 dollari, e il dollaro è in deciso ribasso, come se fossimo in pieno appetito per il rischio.
Forse qualcuno ritiene che questo conflitto sia solo propaganda?
In serata sono emerse altre notizie interessanti: l’attacco iraniano avrebbe colpito solo la base di Al Udeid in Qatar, mentre le segnalazioni di attacchi in Bahrein, Iraq, Kuwait e Arabia Saudita sarebbero attribuibili a milizie sostenute dall’Iran o del tutto false.
Il fatto che l’amministrazione Trump fosse a conoscenza in anticipo dell’attacco iraniano rafforza l’idea che questa non sia una guerra come le altre.
WALL STREET RILANCIA
I principali indici statunitensi hanno recuperato terreno lunedì, dopo aver assorbito le notizie dal fronte geopolitico, inclusi l’attacco USA all’Iran e la ritorsione iraniana.
I mercati sembrano aver ridimensionato i timori che il conflitto possa ostacolare i flussi di petroliere dal Golfo Persico o aggravare la crisi regionale.
L’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq 100 hanno tutti chiuso in rialzo.
Le forze statunitensi avevano colpito le infrastrutture nucleari iraniane nel fine settimana, nonostante Trump avesse escluso un attacco imminente. L’Iran ha risposto colpendo una base USA in Qatar e il parlamento iraniano ha sostenuto il blocco dello Stretto di Hormuz.
Tuttavia, le petroliere hanno continuato a transitare nella regione e i prezzi del greggio hanno rallentato la loro crescita, attenuando i timori di un’inflazione più elevata.
Tesla ha guadagnato oltre il 7% dopo il lancio dei suoi primi taxi senza conducente. AMD è salita di oltre il 2% grazie a un upgrade da Melius Research.
Al contrario, ExxonMobil e Chevron hanno ridotto i guadagni, con i future sul WTI tornati in netto ribasso.
VALUTE
Sul mercato valutario, dopo un avvio positivo, il dollaro ha perso terreno contro le principali valute, in particolare euro, sterlina e yen, segno che il mercato ha assorbito le notizie negative sul conflitto.
EUR/USD è salito sopra 1,1600, puntando ai massimi del 12 giugno a 1,1630, con possibilità di raggiungere l’area 1,1715–1,1730.
GBP/USD si dirige verso 1,3630, con obiettivi di medio termine intorno a 1,4200.
USD/JPY è in calo, puntando sotto quota 145,00.
Le valute oceaniche hanno recuperato quota 0,6500 (AUD) e 0,6000 (NZD).
USD/CAD è tornato vicino a 1,3700, in attesa di una spinta verso 1,3450.
Tuttavia, ogni previsione va presa con cautela. I mercati sono estremamente volatili e imprevedibili. Basti pensare che ieri sera Trump ha scritto su X: “Congratulations World! It’s time for peace”, meno di 24 ore dopo aver lanciato tre missili.
US PMI IN LEGGERO RIBASSO
L’indice PMI composito statunitense di S&P Global è sceso a 52,8 a giugno, rispetto ai 53 di maggio, segnalando un lieve rallentamento della crescita del settore privato. Si tratta comunque del 29° mese consecutivo di espansione.
Il settore dei servizi ha rallentato leggermente (53,1 contro 53,7), pur restando solido. Il manifatturiero è rimasto stabile al massimo degli ultimi 15 mesi (52,0).
L’attività economica e i nuovi ordini sono cresciuti, ma con minore slancio, a causa del calo delle esportazioni legato all’aumento dei dazi commerciali.
Le pressioni sui prezzi si sono intensificate, spinte da tariffe, costi di finanziamento, salari e carburante. Tuttavia, nel settore dei servizi, i costi di input e i prezzi di vendita sono aumentati più lentamente rispetto a maggio, anche grazie alla maggiore concorrenza.
La fiducia delle imprese, infine, ha mostrato un leggero indebolimento.
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI sono scesi a circa 65 dollari al barile, complice l’affievolirsi dei timori iniziali legati a possibili interruzioni dell’approvvigionamento dal Medio Oriente. La ritorsione iraniana, infatti, è apparsa più come propaganda che come reale minaccia.
Gli investitori non hanno riscontrato alcun impatto immediato sui flussi fisici di petrolio dopo gli attacchi statunitensi agli impianti nucleari iraniani. Mentre Israele intensificava i suoi attacchi e l’Iran prometteva ritorsioni, l’intensità delle risposte iraniane sembra essersi attenuata.
Nonostante la regione rappresenti circa un terzo della produzione globale di greggio, le spedizioni — comprese quelle attraverso lo Stretto di Hormuz — sono rimaste inalterate. Anzi, le esportazioni di petrolio iraniano hanno mostrato segnali di aumento dall’inizio del conflitto.
In precedenza, il WTI era salito fino a 75,5 dollari, toccando il livello più alto da gennaio. Tuttavia, quel rally si è esaurito, soprattutto dopo le dichiarazioni di Trump, secondo cui i movimenti del prezzo del petrolio sarebbero dettati principalmente dalla speculazione.
RENDIMENTI IN CALO, A SORPRESA
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso ulteriormente al 4,32% lunedì, il livello più basso da inizio maggio. Questo movimento ha invertito i guadagni precedenti, poiché i timori di una ritorsione immediata da parte dell’Iran e di un’interruzione delle spedizioni di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz si sono attenuati.
L’allentamento delle tensioni geopolitiche ha contribuito al calo dei prezzi del petrolio, riducendo così alcune preoccupazioni legate all’inflazione.
Nel frattempo, la governatrice della Fed, Michelle Bowman, ha segnalato la possibilità di sostenere un taglio dei tassi già a luglio, qualora l’inflazione continuasse a raffreddarsi. Le sue parole hanno rafforzato le dichiarazioni accomodanti rilasciate venerdì scorso dalla governatrice Waller.
In risposta, i mercati hanno aumentato le scommesse su un allentamento monetario, stimando ora circa 55 punti base di tagli dei tassi entro la fine dell’anno.
Gli investitori attendono con attenzione la prossima testimonianza semestrale del presidente della Fed, Jerome Powell, davanti al Congresso, per ottenere ulteriori indicazioni sulla direzione della politica monetaria.
Sul fronte macroeconomico, gli indici PMI flash si sono attestati al di sopra delle aspettative, anche se le pressioni inflazionistiche sembrano in aumento.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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EURUSD-Va su però.....Fiber sale ed è impostato bene ma se guardo al TF Settimanale con il sistema Ichimoku, noto disequilibrio. Si il prezzo è sopra la Kumo con la linea Kijun Sen e la linea Senkou Span A al rialzo, ma la distanza tra prezzo e la Kijun Sen è ad un livello tale poche volte raggiunto.
Se guardo al TF Mensile posso ipotizzare, ancora, una salita fino a 1,17 (circa, dove passa Fibo 61,8%) per poi scendere o lateralizzare fino a recuperare equilibrio e poi andare verso 1,19. Ipotesi che solo il prezzo potrà confermare o meno.
EUR/USD – Operazione completata con precisione chirurgicaUpdate sul trade aperto ieri da 1,1495 → TP 1,1539.
Tutti i target sono stati raggiunti, con spinta ulteriore fino a 1,1595.
Strategia: breakout failure + supporto tecnico
Esecuzione su TF 3m → conferma poi anche su H1
Gestione: parziale al primo target, trailing sul resto
Ottimo setup anche per swing breve → contesto macro favorevole (debolezza USD).
🎯 In analisi nuovi livelli: 1,1605 – 1,1630
Resto in osservazione per eventuali nuove opportunità intraday.
#trading #EURUSD #forex #priceaction #analisi
FTSE MIB - ITM - Analisi Ciclica Non-Discrezionale | 23-06-2025# FTSE MIB - Analisi Ciclica Non-Discrezionale | 23 Giugno 2025
**ACTRAGEA - Metodologia Quantitativa**
🔶 **STRUMENTO:** FTSE MIB | **TIMEFRAME:** Giornaliero | **CICLO:** 116
📅 **DATA/ORA:** 23 Giugno 2025 21:47 | 📊 **PREZZO:** 38.840,52
🔻 **STATO:** Attesa conferma minimo | ⚡ **FASE 4:** Validazione del completamento ciclico
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## 🔄 **POSIZIONAMENTO**
*Il ciclo si trova nella fase finale di completamento*
| ✅ | ✅ | ✅ | 🎯 | ⏳ |
|------------- |------------- |------------- |------------- |-------------------|
| | | | Attesa Conferma | |
**Il minimo ciclico è stato identificato e ora si attende la conferma matematica per il completamento**
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## 📊 **QUADRO OPERATIVO ESSENZIALE**
| **PARAMETRO** | **STATUS** | **VALORE** |
|---------------|------------|------------|
| **Fase Ciclo** | Attesa conferma minimo | Ciclo 116 - SHORT |
| **Avanzamento** | 75-100% della durata P50 | Fase conclusiva avanzata |
| **Massimo Confermato** | Validato | 40.708,6 |
| **Minimo Identificato** | In attesa conferma | 38.605,47 |
| **Timing Residuo** | Finestra critica | 1 barra al livello statistico |
| **Affidabilità** | Molto elevata | 90% (fase finale) |
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## 🎯 **ANALISI E SCENARI**
**Situazione Attuale**
Il FTSE MIB si trova in una fase estremamente avanzata del ciclo 116 giornaliero. Il massimo è stato confermato a 40.708,6 punti e il sistema ha già identificato il probabile minimo a 38.605,47. Ci troviamo ora nella cruciale **Fase 4 - Attesa conferma minimo**, dove il ciclo attende la validazione matematica finale per considerarsi completato.
**Scenario Principale - Conferma Imminente (Probabilità: 90%)**
Con il timing che ha raggiunto il 75-100% della durata statistica P50 e solo **1 barra residua** al livello statistico atteso, la probabilità di conferma del minimo nelle prossime sessioni è estremamente elevata. Il minimo attuale a 38.605,47 si posiziona **sopra l'area del livello statistico P50** (37.065,32), indicando un completamento ciclico "pulito" senza estensioni verso i percentili inferiori.
Il movimento totale del ciclo (da 31.945,73 a 40.708,6) ha prodotto un range di **8.762,87 punti**, con un ritracciamento attuale che mantiene il minimo in una zona statisticamente coerente con i pattern storici. Questo comportamento rafforza la validità del completamento ciclico in corso.
**Scenario Alternativo - Ritardo nella Conferma**
Nel caso di mancata conferma immediata, il sistema monitora la possibilità di un test aggiuntivo dei livelli inferiori. Tuttavia, data la posizione temporale avanzata (oltre il 75% P50) e il posizionamento del minimo sopra i livelli critici, questo scenario mantiene probabilità ridotte (10%).
**Fase di Transizione Imminente**
La conferma del minimo segnerà l'avvio del **nuovo ciclo 117**, con il sistema che passerà automaticamente in **Fase 1 - Ricerca del massimo**. Questo rappresenta un momento di particolare interesse nell'analisi ciclica, poiché marca la transizione da un movimento discendente concluso a una nuova fase potenzialmente rialzista.
**Elementi Discriminanti**
Il livello critico di invalidazione si posiziona decisamente al di sotto del minimo identificato. Una discesa significativa sotto 38.605,47 richiederebbe una rivalutazione completa della struttura ciclica. Al contrario, il superamento del massimo confermato (40.708,6) attiverebbe immediatamente la logica del nuovo ciclo.
**Approccio Non-Discrezionale in Azione**
Questa fase dimostra l'efficacia dell'approccio quantitativo: il sistema ha identificato matematicamente sia il massimo che il minimo, eliminando l'interpretazione soggettiva. La **Fase 4** rappresenta il momento di massima precisione metodologica, dove tutti gli elementi convergono verso la conferma statistica del completamento ciclico.
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**⚠️ DISCLAIMER**
Il presente documento ha esclusivo scopo educativo e dimostra l'applicazione di metodologie quantitative all'analisi ciclica. Non costituisce consulenza finanziaria né raccomandazione operativa. I pattern storici non garantiscono risultati futuri.
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**🚀 ENTRA NELLA COMMUNITY DELL'ANALISI CICLICA**
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Analisi certificato d'investimento come unico sottostante ENELBuonasera,
oggi analizziamo un certificato d'investimento con un rischio mercato particolarmente limitato, avendo come sottostante un titolo poco volatile come Enel, ma soprattutto una barriera molto lontana e posizionata sotto i minimi dei recenti ribassi e su livelli di prezzo che non batte da circa 10 anni.
L'opportunità si trova alla riga 25 dell'aggiornamento del 21/06/2025 del "RADAR DELLE OPPORTUNITA' ".
Link "RADAR DELLE OPPORTUNITA' ": docs.google.com
Ci tengo ad evidenziare questa opportunità perché il contesto di mercato potrebbe cambiare velocemente, soprattutto a favore di titoli energetici.
Approfittiamo quindi di questo strumento per valutare sia un sottostante difensivo sia una possibilità di diversificazione del portafoglio.
Di seguito i dettagli del certificato:
Barriera capitale e Trigger Premio: 60%
Data Emissione: 15/03/2024
Data Scadenza: 15/03/2027
Cedole: 0.583% mensile
Prossima Data Osservazione: 08/07/2025
Cedole a memoria: Si
Rimborso anticipato: A discrezione
Buone opportunità a tutti!
Analisi completa sul nostro blog: isinconnect.co.uk
Disclaimer: questo contenuto non rappresenta sollecitazione al pubblico risparmio, promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazione finanziaria.
ISP – OUTLOOK TECNICO – ANALISI ITM – 23 GIU 2025📊 IDENTIFICAZIONE CICLO
🔶 STRUMENTO: Intesa Sanpaolo (ISP) | TIMEFRAME: 1 Giorno | CICLO: ITM #128
📅 DATA/ORA: 17-06-2025 10:12 | 📊 PREZZO: 4.804
🔻 STATO: FASE 4: ATTESA CONFERMA MINIMO | ⚡ ENERGY: SHORT
🔄 INFOGRAFICA STATO CICLICO:
🟢------------------- 🟢-------------------- 🟢-------------------- 🔴 ----------------- ⚪
Ricerca del massimo Attesa conferma massimo Ricerca del minimo Attesa conferma minimo
📊 TAB01: STATUS AT-A-GLANCE:
ELEMENT STATUS VALORE
Fase Ciclo ATTESA CONFERMA MINIMO Ciclo ITM #128
Completamento Oltre 100% P50 0/49 barre
Massimo Ciclo CONFERMATO 5.04 punti
Minimo Ciclo IN CORSO 4.747 punti
Timing OLTRE STIMA STATISTICA 0 barre P50
Confidence ALTA 85%
📊 TAB02: DATI PARTENZA CICLO:
ELEMENTO VALORE DATA
Minimo Partenza 3.662 punti 7-4-2025 9:0
Massimo Raggiunto 5.04 punti 9-6-2025 9:0
Corrente 4.804 punti 17-6-2025 10:12
📊 TAB03: METRICHE FONDAMENTALI
METRICA VALORE SIGNIFICATO
Range Totale Ciclo 1.378 punti Ampiezza movimento completo
Drop Attuale 0.236 punti Discesa dal massimo
% Ritracciamento 17.13% Percentuale discesa completata
📊 TAB:04 MASSIMO IN FORMAZIONE
PARAMETRO VALORE STATUS
Prezzo 5.04 punti CONFERMATO
Data 9-6-2025 9:0 -
Livello Atteso P20 4.126 punti Riferimento statistico
Livello Atteso P50 4.44 punti Riferimento statistico
Livello Atteso P80 4.878 punti Riferimento statistico
📊 TAB:05 MINIMO IN FORMAZIONE
PARAMETRO VALORE STATUS
Prezzo 4.747 punti IN CORSO
Data 17-6-2025 10:12 -
Livello Atteso P20 4.57 punti Riferimento statistico
Livello Atteso P50 4.26 punti Riferimento statistico
Livello Atteso P80 3.74 punti Riferimento statistico
📈 ANALISI E CONCLUSIONI
Il ciclo ITM #128 di Intesa Sanpaolo si trova attualmente in Fase 4: Attesa Conferma Minimo, una configurazione che indica il completamento delle prime tre fasi cicliche e l'ingresso nella fase conclusiva del movimento discendente.
Stato del Ciclo e Posizionamento: Il ciclo ha raggiunto un grado di maturità elevato, avendo completato la sequenza: ricerca del massimo (Fase 1), conferma del massimo a 5.04 il 9 giugno (Fase 2), successiva ricerca del minimo (Fase 3), e ora si trova in attesa della conferma definitiva del punto di minimo (Fase 4). Il prezzo corrente di 4.804 si posiziona a 0.236 dal massimo confermato, rappresentando un ritracciamento del 4.68% rispetto al massimo del Ciclo ITM, e del 17.13% rispetto al range del Ciclo pari 1.378.
Caratteristiche Temporali e Statistiche : Dal punto di vista temporale, il ciclo ha superato le aspettative statistiche standard, trovandosi con 0 barre rimanenti per il livello P50, indicando un prolungamento oltre la durata prevista dal 50esimo percentile. Il massimo confermato a 5.04 si colloca significativamente sopra il livello statistico del 50esimo percentile (4.440), evidenziando un movimento ascendente che ha superato le aspettative statistiche normali.
Scenario Principale (Probabilità ~75%) : L'evoluzione più probabile prevede il completamento del ciclo nell'area compresa tra i livelli statistici P50 (4.26) e P20 (4.57). Il minimo attuale a 4.747 si posiziona sopra l'area dei livelli statistici di riferimento indicati sopra (rispettivamente il 50esimo e 20esimo percentile), suggerendo che la correzione potrebbe estendersi ulteriormente per raggiungere i livelli indicati. La distanza dal livello 50esimo percentile è di 0.544 (circa 11.3% dal prezzo corrente).
Scenario Alternativo (Probabilità ~25%) : Nel caso di un completamento anticipato, il ciclo potrebbe confermare il minimo nell'area corrente, considerando il prolungamento temporale già manifestato. Tuttavia, questo scenario appare meno probabile dato il posizionamento del minimo attuale sopra i livelli statistici di riferimento.
Livelli da Monitorare: Gli elementi critici da osservare per validare lo scenario principale includono: il mantenimento della pressione ribassista verso i livelli statistici P50-P20, l'eventuale rottura del minimo attuale a 4.747, e la reazione del prezzo nell'area 4.26-4.57. Una inversione decisa sopra 4.90 o un prolungamento temporale eccessivo potrebbero indicare variazioni negli scenari attesi.
Il timing di completamento appare imminente considerando il superamento delle finestre temporali statistiche, con il prezzo atteso di completamento nell'area 4.26-4.57, corrispondente ai livelli statistici P50-P20 per i minimi.
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USD\CAD✅ scenario operativo (long):
Punto di ingresso: Area attuale ~1,3772.
Stop loss: Poco sotto 1,3660 (zona di minimo recente).
Target 1: 1,3798 — zona di congestione/ritest strutturale.
Target 2: 1,3943 — massimo relativo precedente.
Target 3: 1,4164 — livello di resistenza maggiore.
Target 4: 1,4382 — massimo significativo/area di swing high.
📊 Osservazioni tecniche dal grafico:
Trendline ribassista violata: Il prezzo sembra aver rotto una trendline discendente (gialla), che può suggerire un cambio di momentum.
Fase accumulativa: Confermo che l’area tra 1,3580 e 1,3660 ha funzionato come supporto forte (zone dorate), con diverse candele di rifiuto verso il basso.
Struttura di breakout: La candela daily più recente rompe sopra un'area di consolidamento precedente (1,3730 - 1,3760), rafforzando l’ipotesi di inizio impulso rialzista.
RR interessante: Lo stop è contenuto rispetto ai possibili target.
🌍 Scenario macro/geopolitico:
punto importante:
In contesti di incertezza, il dollaro USA tende a rafforzarsi come bene rifugio.
Questa osservazione è coerente con il comportamento storico del dollaro durante fasi di risk-off. Se il sentiment globale dovesse deteriorarsi ulteriormente (tensioni geopolitiche, rallentamento economico, ecc.), USD potrebbe beneficiarne, a discapito del CAD, che è anche correlato al petrolio (quindi più vulnerabile alla volatilità).
🧠 Conclusione operativa:
✅ Il setup long da questi livelli con SL sotto 1,3660 è supportato da segnali tecnici e contesto macro.
📌 Monitorare:
Reazione del prezzo in area 1,3790-1,3800 (prima vera resistenza).
Volume e momentum nella rottura della trendline.
Notizie macro rilevanti.
Prezzo del petrolio (impatto sul CAD).
[L'IMPORTANZA DI AVERE UNA WATCHLIST] - Da oggi ne avrai unaL'IMPORTANZA DI AVERE UNA WATCHLIST NEL TRADING
Che cos'è ?
Una watchlist è un elenco personalizzato di strumenti finanziari (azioni, ETF, crypto, ecc.) che un trader tiene sotto osservazione per valutare potenziali opportunità di acquisto o vendita. Serve a concentrarsi su asset rilevanti, facilitando l'analisi e la pianificazione operativa.
1. Focus e selezione 🧠
• Evita la dispersione su migliaia di titoli/strumenti.
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• Aiuta a monitorare solo mercati compatibili con la tua strategia.
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4. Pianificazione operativa 🎯
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Conclusione ✅
Una buona watchlist è un alleato strategico: ti rende più efficiente, più disciplinato e più preparato per cogliere le opportunità di mercato.
Oro sotto pressione, cosa aspettarsi ora?Per continuare a offrirti valore gratuitamente, ho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Buon inizio settimana a tutti, e buon fine mese!
Mercati e geopolitica:
-Negli ultimi giorni gli USA hanno bombardato siti nucleari iraniani (tra cui Fordow, Natanz, Isfahan)
-I mercati hanno reagito in modo misto: petrolio e dollaro sono volati, ma oro è salito solo del +1‑2% perché gli operatori credono che la situazione rimanga contenuta
-Goldman Sachs prevede 3 500–3 700 $/oz entro fine anno e 4 000 $/oz entro metà 2026 .
Citi avverte che, se la domanda investimenti scende e l’economia Usa resta forte, oro potrebbe scendere sotto i 3 000 $/oz tra fine 2025 e 2026
Il World Gold Council prevede ripresa della domanda fisica da metà agosto, con stagionalità favorevole
Germania e Italia stanno valutando di rimpatriare oro custudito Fed Ny, per ragioni di sicurezza e autonomia
Possibile rialzo di breve se la crisi in Medio Oriente si amplia.
Area 3330.3320 $/oz è solida, se tiene il trend rialzista può riprendere.
Attenzione: un rientro della tensione o una Fed più “hawkish” può farlo crollare verso 3 000 $.
Rischi: escalation nel Golfo; dati macro Usa che indeboliscono safe haven; decisioni Fed sulle prospettive tassi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
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EUR/USD – Analisi intraday (TF 3m)Entrato long su EUR/USD a 1,1495, in area di reazione e struttura precedente.
Primo target: 1,1539
Setup basato su:
Rimbalzo su supporto microstrutturale
Breakout failure + spike volume
Confluenza con area tecnica precedente
Gestione attiva del trade: monitoro price action e volumi in prossimità dei livelli 1,1539 e 1,1549.
Osservazioni: se il momentum si conferma, valuto estensione a 1,1549. In caso contrario, chiusura parziale/stop breakeven.
TF: 3m | Approccio: scalping/swing breve
23 Giugno 2025 – Mattina
Crisi Iran-USA: mercati in allerta e tensioni globaliESCALATION MILITARE?
L’America è ufficialmente entrata in guerra con l’Iran. Durante il fine settimana, gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari iraniani, utilizzando le ormai note bombe “bunker buster”, ordigni progettati per penetrare bersagli nascosti in profondità nel sottosuolo, come i bunker militari.
Dopo l’attacco, Trump ha dichiarato di volere la pace, ma solo a condizione che l’Iran accetti la resa. In risposta, il nuovo capo dei Pasdaran iraniani ha affermato che le operazioni contro Israele proseguiranno senza sosta.
Nel frattempo, l’Iran, attraverso i suoi portavoce, ha fatto sapere che quanto accaduto “avrà conseguenze eterne”.
La Cina ha condannato l'attacco americano, sottolineando che gli impianti colpiti erano sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Secondo Pechino, l’azione degli Stati Uniti viola gravemente i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, aggravando le tensioni in Medio Oriente.
Il governo cinese ha inoltre invitato tutte le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare un dialogo costruttivo.
Anche Mosca ha espresso forte preoccupazione, affermando che gli attacchi rappresentano un durissimo colpo alla credibilità del Trattato di non proliferazione nucleare e al sistema di verifica dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.
Infine, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato che Trump era stato eletto con la promessa di porre fine alle guerre degli Stati Uniti nel mondo, ma ha finito per tradire i suoi elettori.
MERCATI
In un contesto così delicato, ci sembra poco logico soffermarci, come di consueto, sui dati economici o sulle questioni ancora aperte, come il piano fiscale USA o i dazi, la cui proroga al 10% scadrà entro 15-20 giorni.
Quel che sta accadendo è troppo rilevante per non essere commentato. Quali saranno, al di là degli aspetti militari, le conseguenze sui mercati?
Una delle prime preoccupazioni riguarda le possibili reazioni dell’Iran, che minaccia la chiusura dello stretto di Hormuz, da cui transita circa il 20% del petrolio e gas mondiale. Se ciò accadesse, cosa succederebbe al prezzo del petrolio?
Alcuni analisti si sono spinti a ipotizzare un barile a 200 dollari. Un simile scenario avrebbe effetti devastanti sull’inflazione in Occidente.
Storicamente, l’inflazione era considerata una variabile dipendente dai cicli di politica monetaria. Tuttavia, la storia recente ha mostrato che anche fattori esogeni possono influenzarla. I dati dell’Università del Michigan indicano aspettative d’inflazione negli USA oltre il 4,5% a uno e cinque anni.
Questo significa che l’inflazione, inclusa quella energetica, tornerà a salire, trascinando con sé anche l’inflazione “core”, che non era ancora stata completamente domata.
In un contesto in cui si è eretto un muro a est e si guarda solo a ovest, l’Europa dovrebbe interrogarsi su quali contromisure siano state adottate per evitare una nuova ondata inflattiva, come quella post-Covid importata dagli Stati Uniti.
La manifattura europea, motore dell’export, ha il suo centro in Germania, ancora in fase di ripresa.
Tra gli asset da monitorare, oltre al petrolio, sarà interessante osservare l’andamento di oro, dollaro ed equity. I bond restano alla finestra, con la speranza che le banche centrali non siano costrette a rialzare nuovamente i tassi a causa della crisi mediorientale.
L’oro potrebbe toccare nuovi massimi, mentre il dollaro, grazie al suo status di valuta rifugio, potrebbe rafforzarsi contro le principali valute. Questo potrebbe temporaneamente invertire la consueta correlazione inversa tra oro e dollaro.
Venerdì, l’S&P 500 ha perso lo 0,2%, segnando la terza perdita consecutiva. Il Nasdaq è sceso dello 0,5%, mentre il Dow Jones ha guadagnato 35 punti. Tuttavia, gli investitori erano ancora ignari dell’intervento USA in Iran e speravano in tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, alla luce dei dati macroeconomici negativi.
Ora, dopo quanto accaduto, aumentano i timori di un’apertura in gap ribassista domattina, generando disagio tra gli operatori.
Sui mercati obbligazionari, molto dipenderà dalle aspettative sui tassi, che a loro volta saranno influenzate non solo dai dati macro, ma soprattutto dalle risposte iraniane, che non tarderanno ad arrivare.
Ci apprestiamo a vivere una settimana di passione, senza dimenticare le altre questioni ancora aperte. Trump sembra stretto in una morsa. Cosa farà ora?
Saverio Berlinzani
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Petrolio a 130 dollari? No, a meno che Hormuz non chiudaCon l'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente tra Iran, Israele e Stati Uniti, sui mercati si riaffaccia la speculazione di un barile di petrolio a 130 dollari. Sebbene il recente aumento dei prezzi sia molto reale, alimentato dalla geopolitica, non c'è nulla nei fondamentali o nell'analisi tecnica che giustifichi uno scenario così estremo per il momento. A meno che... lo stretto di Hormuz non venga bloccato. Ecco alcune spiegazioni.
1) Il petrolio rimbalza, ma non c'è nessun allarme tecnico
Dai minimi di maggio, il prezzo del petrolio è salito di oltre il 40%, sostenuto dalle tensioni regionali e dalla rinnovata volatilità. Il mercato prevede un aumento del rischio geopolitico, ma per il momento questa ripresa non è accompagnata da alcun allarme tecnico.
Indicatori come il rapporto COT (Commitment of Traders), i volumi e le soglie tecniche chiave su WTI e Brent non confermano tensioni estreme nella fase attuale, finché il petrolio statunitense rimane al di sotto della resistenza a 80 dollari al barile. Sebbene la media mobile a 200 giorni sia stata violata e il reintegro del livello di 65 dollari abbia fornito il punto di partenza per un impulso rialzista, il prezzo del petrolio si trova ora a un bivio tecnico.
Il grafico sottostante mostra una linea di resistenza ribassista (in rosso) sul WTI, e lo stesso vale per il Brent. Se queste resistenze dovessero essere superate, sarebbe un forte segnale di allarme rialzista per il prezzo del barile di petrolio verso i 90/95 dollari.
2) Un mercato sotto pressione... ma incorniciato dall'OPEC
In realtà, solo una forte restrizione dell'offerta può spingere il barile di petrolio fino a 130 dollari.
L'attuale situazione geopolitica è giunta nel momento peggiore per l'OPEC. Il cartello petrolifero, guidato dall'Arabia Saudita, ha recentemente deciso di aumentare la produzione dopo anni di restrizioni. L'obiettivo era quello di rispondere a una domanda ritenuta robusta, riconquistare quote di mercato dai produttori statunitensi e punire i membri meno disciplinati.
Nei mesi di maggio, giugno e luglio è previsto un aumento di 411.000 barili al giorno. In altre parole, il mercato sta ricevendo un'offerta aggiuntiva, il che limita automaticamente i rischi di un'impennata speculativa, a meno che non si verifichi un forte shock esterno come la chiusura a lungo termine dello Stretto di Hormuz.
3) Iran/Israele/USA: il mercato valuta il rischio ma non si fa prendere dal panico. Gli operatori stanno attualmente considerando tre scenari:
1. Sanzioni più severe contro l'Iran, che riducono l'offerta di 500.000-1 milione di barili al giorno.
2. Un attacco mirato alle infrastrutture petrolifere iraniane.
3. Una chiusura temporanea dello Stretto di Hormuz.
I primi due casi possono essere assorbiti dal mercato, grazie soprattutto alla capacità produttiva degli altri membri dell'OPEC+ o alla liberazione strategica delle riserve. D'altra parte, il blocco dello Stretto di Hormuz sarebbe un “game changer”.
Lo Stretto di Hormuz, tra il Golfo Persico e il Golfo di Oman, è la porta d'accesso per il 20% della fornitura mondiale di petrolio, ovvero circa 17-18 milioni di barili al giorno. È anche una rotta vitale per il gas naturale liquefatto (LNG), in particolare dal Qatar.
Anche un arresto parziale avrebbe un impatto immediato sull'intera catena di approvvigionamento e sulla sicurezza energetica dei Paesi importatori, oltre a innescare un brutale shock dei prezzi. In questo caso, il petrolio a 130 dollari non sarebbe più uno scenario estremo, ma plausibile nel brevissimo periodo.
La situazione è ovviamente in evoluzione e gli investitori devono tenere d'occhio i segnali deboli: movimenti militari nello Stretto, attacchi mirati alle infrastrutture energetiche e guerrafondai. In assenza di un blocco di Hormuz, i fondamentali (aumento della produzione OPEC, rallentamento della domanda cinese, stabilità tecnica) militano a favore di un tetto di circa 80/90 dollari.
Un barile a 130 dollari? Sì, ma solo se Hormuz chiude completamente.
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Petrolio, proviamo a capire cosa potrebbe accadere oraSicuramente viste le tensioni in medio oriente e l'allargamento del conflitto che adesso include anche gli USA il prezzo del petrolio potrebbe aprire in rialzo ma di quanto? MA soprattutto a quanto potrebbe arrivare. A livello tecnico i punti di riferimento pivot il prezzo a mio modesto parere potrebbe aprire in gap up tra R1 ed R3, in seguito potrebbe portarsi in settimana fino ad R3.
Attualmente l'Iran aggira le sanzioni esportando principalmente verso la Cina e la sua quota di produzione mondiale si aggira intorno al 3,9%. Un ruolo di tutto rispetto collocandosi al nono posto dei produttori OPEC+.
Di fatto attualmente le capacità produttive dell'Iran restano quasi intatte, per cui salvo sviluppi ulteriori non dovrebbero esserci particolari shock lato offerta. A a parte una reazione emotiva nell'immediato il prezzo non dovrebbe stabilizzarsi a livelli alti, sopra R3 per molto tempo. In tal caso si rischia una nuova ondata inflattiva che apre a diversi scenari in ambito economico.
SP – OUTLOOK TECNICO – ANALISI ITM – 22 GIU 2025🔶 STRUMENTO: | TIMEFRAME: | CICLO:
📅 DATA/ORA: | 📊 PREZZO:
🔻 STATO: | ⚡ FASE :
🔄 INFOGRAFICA STATO CICLICO:
🟢------------------- 🔴 -------------------- ⚪----------------- ⚪----------------- ⚪
[Fase 2
Ricerca del massimo Attesa conferma massimo Ricerca del minimo Attesa conferma minimo
📊 TAB01: STATUS AT-A-GLANCE:
ELEMENTO STATUS VALORE
Fase Ciclo FASE 2 - ATTESA CONFERMA Ciclo 344
Completamento Oltre P50 timing 0 barre rimanenti
Massimo Ciclo IN CORSO 6059.4
Minimo Ciclo CONFERMATO 4835.04
Timing OLTRE STIMA P50 Completato 100%
Confidence ALTA 85%
📊 IMG01: GRAFICO SPX TF 1D
📊 TAB02: DATI PARTENZA CICLO:
ELEMENTO VALORE DATA
Minimo Partenza 4835.04 7-4-2025 9:30
Massimo Raggiunto 6059.4 11-6-2025 9:30
Corrente 5967.85 22-6-2025 17:01
📊 TAB03: METRICHE FONDAMENTALI
METRICA VALORE SIGNIFICATO
Range Totale Ciclo 1224.36 pt Ampiezza movimento completo
Drop Attuale 91.55 pt Discesa dal massimo
% Ritracciamento 1.53% Percentuale correzione in corso
📊 TAB:04 MASSIMO IN FORMAZIONE
PARAMETRO VALORE STATUS
Prezzo 6059.4 IN CORSO
Data 11-6-2025 -
Livello Atteso P20 5183.003 Riferimento statistico
Livello Atteso P50 5365.124 Riferimento statistico
Livello Atteso P80 5746.144 Riferimento statistico
📊 TAB:05 MINIMO IN FORMAZIONE
PARAMETRO VALORE STATUS
Prezzo 5952.56 DA CONFERMARE
Data 30-6-2025 (stima) -
Livello Atteso P20 5782.67 Riferimento statistico
Livello Atteso P50 5597.23 Riferimento statistico
Livello Atteso P80 5341.9 Riferimento statistico
📈 ANALISI E CONCLUSIONI
Il ciclo ITM-344 su SPX timeframe giornaliero si trova in Fase 2 - Attesa Conferma Massimo. Il sistema ha identificato un massimo potenziale a 6059.4 (11 giugno), significativamente superiore ai livelli statistici P80 (5746.144), indicando un movimento di ampiezza che supera il range normale osservabile nei cicli di pari grado (oltre 80esimo percentile)
Scenario principale: Il mercato è in fase di validazione del punto di svolta superiore. Il timing ha già superato la durata attesa (50esimo percentile) per la conferma del massimo. Il posizionamento attuale sopra i livelli statistici (siamo sopra anche i livelli considerati molto probabili da essere raggiunti, vedi il 20esimo percentile) per i minimi (5782.67) lascia presupporre ci sia ancora un buon margine per la discesa dei prezzi prima della chiusura di ITM.
Livelli da monitorare
La tenuta dell'area 5950-6000 risulta critica per mantenere la validità del massimo in formazione.
Le aspettative sono di raggiungere un livello di prezzo in fase di correzione (non appena la Fase 3 verrà ufficialmente confermata) tra il 20esimo percentile appena detto, e il 50esimo percentile 5597.23
Da un punto di vista ciclico, al fine di soddisfare i requisiti di chiusura minimi per il ciclo in essere, è necessario andare al di sotto del minimo del 23 Maggio 2025 (5767.41),con una fascia ottimale (probabilistica) compresa tra 5341 e 5782.
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22 GIU | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
CI SIAMO!
Dopo il "MATERASSONE" abbiamo finalmente le condizioni per chiudere il primo ciclo trimestrale dell'annuale partito ad aprile 2025
se questo fosse il B-C della struttura cioè 🤺F+3 potremo aspettarci da questi livelli l'inizio della fase finale della bullrun
in caso contrario la direzione sarà cF+4
buon slow trading a tutti
ENG
HERE WE GO!
After the big ‘MATERASSONE’, we finally have the conditions to close the first quarterly cycle of the annual cycle that started in April 2025.
If this turns out to be the B-C phase of the structure, i.e. 🤺F+3, we can expect the beginning of the final leg of the bull run from these levels.
Otherwise, the direction will shift to cF+4.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading."