Sintesi operativa su 4 assetTVC:SPX FX:EURUSD OANDA:XAUUSD NYMEX:CL1!
Sintesi operativa breve termine:
EUR/USD: Long su rottura 1.1400, short sotto 1.1280
Oro: Long difensivo su 3.320, stop sotto 3.250
WTI: Attendere conferma sopra 60 per long; short aggressivo sotto 56
SPX500: Long sopra 5.650 solo con volumi; eventuali short di breve sotto 5.520
Oltre l'analisi tecnica
SPX500 I massimi assoluti è un inizio di una lunga discesa? TVC:SPX
Prezzo attuale: 5.610 punti
Tendenza attuale: Rialzista ma su livelli di ipercomprato
Resistenza chiave: 5.650 – se violata, target ambizioso a 5.750
Supporto chiave: 5.520 – in caso di break, possibile ritracciamento verso 5.400
Osservazioni tecniche: Indicatori ancora forti (RSI e MACD positivi), ma possibile consolidamento prima di nuovi massimi. Meglio evitare inseguimenti long sopra 5.650 senza un pullback.
Attesa di ulteriori aggiornamenti
Personalmente subito che ritorni sui massimi assoluti, anzi mi aspetto una discesa per un bel periodo almeno un biennale partendo dal ultimo minimo fatto di recente
EURUSD Tendenza laterale/ribassista nel breve FX:EURUSD
Prezzo attuale: 1.1360
Tendenza attuale: Laterale con lieve forza dell’euro
Resistenza chiave: 1.1400 – se rotta, target a 1.1480
Supporto chiave: 1.1280 – se violato, spazio verso 1.1200
Osservazioni tecniche: RSI neutro, ma MACD incrociato al rialzo. Se il dollaro rallenta, il cross può tentare una salita fino a 1.1450. Attenzione però a dati macro USA nei prossimi giorni.
Estensione ribassista nel breve verso i livelli 1.10 - 1.06 per poi riprendere la salita verso le resistenze più alte come vedete nel grafico (medio/lungo periodo) possibile anche entro fine del anno
WTI Trend debole ma non al lungo NYMEX:CL1!
Petrolio WTI
Prezzo attuale: 58,07 USD/barile
Tendenza attuale: Debole con rischio ribassista
Resistenza chiave: 60,50 – se superata, possibile rimbalzo fino a 63
Supporto chiave: 56,20 – se rotto, può accelerare a 53
Osservazioni tecniche: Il trend è chiaramente indebolito. Pressione dalla domanda asiatica incerta. Serve un catalyst forte (es. tagli OPEC) per invertire la tendenza.
Personalmente penso che entro il 12 di Maggio avremo delle conferme molto importanti. Ad ogni modo rimango rialzista per lungo periodo
I livello 53usd e un ottimo supporto ed è già stato testato, non escludo un ritorno nel breve prima del cambio trend
SPX500 vs USEQUITIES: Forza isolata🔎 Cos’è l’indice USEQUITIES?
USEQUITIES è un indice composito sintetico che combina US30 (Dow Jones), SPX500 (S&P 500), NAS100 (Nasdaq) e US2000 (Russell 2000).
Viene utilizzato come termometro dell’intero mercato azionario statunitense, offrendo una visione d’insieme della forza o debolezza globale.
Quando SPX500 si muove in disaccordo con USEQUITIES, è un campanello d’allarme sulla reale direzione del mercato.
📆 Data: 7 maggio 2025
🔽 1 – Motivazioni Ribassiste (70%)
1. Il massimo storico dello SPX500 risalente a luglio 2024 è 5.623,61, oggi superato marginalmente con un prezzo attuale di 5.628,15 → solo +0,08% sopra la resistenza.
2. L’indice USEQUITIES è a 4.292,50, ben al di sotto della sua resistenza a -2% critica a 4.378,62 → manca la conferma del mercato ampio.
3. Questo tipo di divergenza tra SPX500 e USEQUITIES storicamente segnala un falso breakout imminente, poiché la forza di un singolo indice non basta.
4. Se SPX500 torna sotto i 5.623,61, è altamente probabile una correzione tecnica verso livelli inferiori, guidata dal riassorbimento del breakout.
5. I settori ciclici e l’indice US2000 stanno sottoperformando, dimostrando che il rally è concentrato e non supportato da una base ampia.
6. Il movimento è accompagnato da volumi modesti e assenza di follow-through, segnale ulteriore di debolezza strutturale.
⚠️ 2 – Gestione del Rischio e Invalidazione (30%)
1. Un’invalidazione della tesi ribassista avverrebbe solo se SPX500 chiudesse sopra hai massimi storici di conseguenza pure USEQUITIES.
2. In tal caso, il movimento si configurerebbe come breakout reale e potrebbe estendersi.
3. Stop tecnico per lo short: sopra 5.800
🧠 Conclusioni
Questo breakout dello SPX500 sopra i massimi di luglio 2024 sembra, a prima vista, un segnale di forza.
Ma il mancato supporto da parte dell’indice USEQUITIES e la debolezza diffusa negli indici più sensibili al ciclo economico, come US2000, mettono in discussione la validità del movimento.
Siamo quindi di fronte a un potenziale falso breakout, una delle trappole più insidiose nei mercati moderni, dove il sentiment e l’algoritmica possono forzare massimi temporanei senza supporto strutturale.
Fino a prova contraria (ovvero finché USEQUITIES non rompe la sua resistenza), l’approccio prudente è ribassista, con attenzione a possibili rapidi rientri nel range.
In sintesi: la forza è reale solo se è condivisa. Al momento, non lo è.
XAUUSD Discesa per il breve ma rialzista nel medio lungo periodo OANDA:XAUUSD
Oro (XAU/USD)
Prezzo attuale: 3.368 USD/oncia
Tendenza attuale: Ribasso correttivo in un trend rialzista
Resistenza chiave: 3.430 – oltre questo livello, si riapre il target 3.500
Supporto chiave: 3.320 – se rotto, rischio discesa a 3.250
Osservazioni tecniche: I volumi calano e l’oro è sotto pressione, ma il quadro resta bullish sopra 3.250. Ottimo livello di acquisto in caso di pullback tecnico su 3.300–3.320
Analisi giornaliera su XAUUSD Scenario macro e geopolitico
Il prezzo dell’oro ha registrato un significativo calo nella sessione odierna, con una contrazione dell’1,30% rispetto al dollaro statunitense, correggendo dai recenti massimi settimanali di 3.435. Tale movimento è riconducibile sia alle prese di profitto degli investitori, in vista degli annunci di politica monetaria della Federal Reserve previsti alle 20:00 ora italiana, sia al crescente ottimismo riguardo ai prossimi colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Martedì sera, la Casa Bianca ha comunicato che il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, e il Rappresentante per il Commercio, Jamieson Greer, si recheranno a Ginevra per partecipare alle trattative con il Vice Premier cinese He Lifeng. I negoziati, previsti dal 9 al 12 maggio, mirano a favorire un allentamento delle tensioni commerciali tra le due principali economie globali.
In risposta alla notizia, i mercati asiatici hanno ridotto l’esposizione verso asset rifugio, incidendo sulla domanda di oro come strumento di protezione patrimoniale. Nella sessione europea, il prezzo del metallo prezioso ha parzialmente recuperato, registrando un incremento dello 0,7% e stabilizzandosi intorno a 3.338.
Gli investitori stanno progressivamente monetizzando i guadagni ottenuti dal recente rally dell’oro, ribilanciando le posizioni in attesa delle comunicazioni del FOMC e della conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Considerando che il mantenimento dei tassi di interesse è ampiamente previsto, l’attenzione dei mercati si focalizzerà sul tono di Powell, che potrebbe influenzare le aspettative riguardanti eventuali tagli dei tassi nel corso dell’anno.
L'ottimismo sui tagli dei tassi è stato recentemente ridimensionato a seguito di solidi dati sul mercato del lavoro statunitense e degli indici PMI aziendali, con istituzioni come Goldman Sachs e Barclays che hanno posticipato le loro previsioni da giugno a luglio. Powell potrebbe quindi mantenere una retorica prudente, suggerendo un atteggiamento attendista da parte della Fed, a causa dell’incertezza legata agli impatti delle politiche tariffarie statunitensi. Un riconoscimento della resilienza economica potrebbe essere percepito come un’indicazione di un possibile inasprimento monetario, rafforzando il dollaro e, di conseguenza, esercitando ulteriore pressione ribassista sull’oro.
Al contrario, un annuncio di un taglio dei tassi già a giugno, motivato da timori di recessione, potrebbe sostenere una ripresa significativa del prezzo dell’oro. Nel breve termine, le tensioni geopolitiche a livello globale potrebbero fungere da fattore di stabilizzazione per il prezzo del metallo prezioso. La recente approvazione da parte del Gabinetto di Sicurezza israeliano di un piano per l’ampliamento dell’offensiva militare a Gaza, insieme alle dichiarazioni del Cremlino riguardo alla cessazione unilaterale delle ostilità tra l’8 e l’11 maggio, contribuiscono ad alimentare incertezze sui mercati. Inoltre, le operazioni militari condotte dall’India in risposta agli attacchi terroristici in Jammu e Kashmir intensificano il quadro di tensioni internazionali, potenzialmente favorendo la domanda di beni rifugio, come l’oro.
Profilo tecnico (XAUUSD)
Weekly chart
Sul grafico settimanale il movimento della price action continua in forza ascesa registrando nuovi massimi usando come supporto la Tenkan Sen. Testimoniano la forza rialzista la posizione delle medie mobile e la distanza della Chikou Span e della Kumo (fortemente rialziste) dal prezzo.
Daily chart
Sul grafico giornaliero il prezzo, dopo i massimi del 22 aprile, ha subito una fisiologica correzione tecnica che lo ha visto rimbalzare in maniera quasi chirurgica sulla Kijun Sen per poi registrare un nuovo massimo rispetto alla settimana precedente. Oggi corregge per i motivi anzidetti e potrebbe, salvo stravolgimenti nelle dichiarazioni nella conferenza di Powell, toccare al ribasso il supporto dato dalla Tenkan Sen o la media mobila a 21 giorni.
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Buongiorno a tutti
Punti chiave:
Focus sulla Fed:
tassi fermi, ma occhi sui tagli.
-La Fed dovrebbe mantenere i tassi invariati, ma i mercati cercano segnali di possibili tagli nel corso del 2025.
-Torna la domanda di beni rifugio a causa delle tensioni sui dazi USA e della cautela degli investitori in attesa della decisione della Fed.
-Il dollaro debole sostiene l’oro.
Il DXY scende per il calo dell’ottimismo su un accordo commerciale a breve.
Si parla di un possibile patto UK-USA, ma nulla è ancora certo.
L’oro rimbalza con forza sul livello visto in live ieri, chiudendo una striscia negativa di sette giorni.
In vista della decisione della Fed, si nota un ritorno di interesse all’acquisto.
Il metallo ha toccato i massimi delle ultime due settimane, con l’attenzione tutta puntata sulle parole di Jerome Powell.
Le tensioni commerciali alimentano la domanda di oro come bene rifugio.
Il mercato guarda oltre: i future scontano 75 punti base di tagli entro fine anno, forse già da luglio.
I rendimenti restano stabili: il decennale USA al 4,353% e il biennale al 3,822%.
Un tono più morbido di Powell potrebbe dare ulteriore slancio all’oro, visto che tassi più bassi rendono il metallo (che non offre rendimento) più interessante.
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
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Oggi la FedAl giorno cruciale della Fed ci arriviamo con un ritorno del risk on, dopo che ieri pareva il contrario, specialmente in assenza di dichiarazioni sui colloqui eventuali tra USA e Cina sui dazi, che erano stati categoricamente smentiti da Trump. Il Presidente, infatti, aveva dichiarato di non avere alcuna intenzione di incontrare a breve Xi Jinping. E invece poi saranno Bessent e il Vice Presidente Cinese a parlarne.
L'indice del dollaro, ieri sotto pressione per l’intera seduta, ha reagito tornando in area 99,5, interrompendo una serie di tre giorni di ribassi dopo le notizie secondo cui il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il rappresentante per il commercio Jamieson Greer avrebbero incontrato i loro omologhi cinesi questa settimana in Svizzera per discutere di questioni economiche e commerciali. Ciò ha accresciuto l'ottimismo riguardo a un possibile avvio di negoziati commerciali per ridurre gli ingenti dazi imposti da entrambi i paesi.
Gli investitori sono però in attesa della decisione di politica monetaria della Federal Reserve, prevista per questa sera, con ovvie previsioni di tassi fermi. Ma la chiave sarà Jerome Powell e le sue dichiarazioni, che saranno cruciali per avere informazioni sull'andamento futuro dei tassi, in un contesto di crescente pressione per un allentamento della politica monetaria. Tuttavia, i timori che i dazi di Trump possano ancora far salire l'inflazione, per ora hanno negato questo scenario.
WALL STREET
Gli azionari USA sono scesi ieri, estendendo le perdite della sessione precedente, con l'S&P 500 che ha chiuso con il segno negativo, a -0,77%, il Nasdaq in calo dello 0,87% e il Dow Jones in calo dello 0,95%. Il sentiment degli investitori, sempre ieri, sembrava pessimista a causa della persistente incertezza sui dazi e delle crescenti preoccupazioni per l'impatto delle tensioni commerciali sugli utili aziendali.
Nella notte, però, i mercati azionari asiatici sono saliti dopo che è arrivata la conferma che il vice premier cinese He Lifeng incontrerà il Segretario al Tesoro Scott Bessent questa settimana, per discutere di tariffe e questioni commerciali, alimentando speranze tra gli investitori. A rafforzare il sentiment positivo, il fatto che la Pboc avrebbe deciso di tagliare i tassi di interesse tra i 10 e i 50 punti base.
Il Presidente Trump, dal canto suo, incontrerà il Primo Ministro canadese Carney, mentre i negoziati tra gli Stati Uniti e diversi paesi proseguono, sebbene non siano stati raggiunti accordi formali. Nel frattempo, le importazioni statunitensi a marzo sono nuovamente aumentate in previsione di nuovi dazi ad aprile. Oggi inizia la riunione del FOMC, con la Fed che si prevede manterrà invariati i tassi di interesse. Il mercato prezza un nulla di fatto e bisogna aspettare prima che decida di tagliare il costo del denaro.
VALUTE
Sui cambi solito trading range, con EurUsd tra 1.1300 e 1.1380 e gli altri cambi contro dollaro in una perfetta correlazione dollaro-centrica. La chiave è altrove, ovvero è legata all’incontro USA-Cina sui dazi, nonostante nel mondo tornino le tensioni, di cui si faceva volentieri a meno, specie in un anno come questo, con uno scontro India-Pakistan, che per ora si è limitato a un raid mirato dell’India verso siti terroristici pachistani con conseguente rappresaglia di Islamabad, ma che speriamo non subisca una escalation militare generalizzata, il che, oltre a provocare vittime innocenti, potrebbe alimentare un ennesimo risk off sui mercati.
Il ritorno e la correzione del dollaro si è vista anche contro Jpy con UsdJpy tornato a 143.30 dai minimi di 142.30 di ieri pomeriggio. Bisogna capire se questo movimento del biglietto verde sia solo correttivo per poi riprendere la sua strada ribassista, oppure se sarà qualcosa di più. Anche il Chf ha perso quota con EurChf che da 0.9330 è risalito a 0.9365-70 area, così come UsdChf da 0.8210 a 0.8270. Il dilemma rimane il solito, ovvero molto, se non tutto, dipende dalle questioni commerciali. Se USA e Cina trovassero un accordo, il risk on tornerebbe prepotentemente sulla scena.
DEFICIT COMMERCIALE USA
Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato a 140,5 miliardi di dollari a marzo 2025, raggiungendo un nuovo massimo storico, rispetto alle previsioni di un deficit di 137 miliardi di dollari. Le importazioni sono balzate del 4,4%, raggiungendo il massimo storico di 419 miliardi di dollari, in previsione di ulteriori annunci di dazi ad aprile. Gli acquisti sono aumentati per prodotti farmaceutici, autovetture e accessori per computer, ma sono diminuiti per prodotti finiti in metallo e petrolio greggio.
Nel frattempo, le esportazioni sono aumentate di un misero 0,2%, ma hanno anche superato il record di 278,5 miliardi di dollari, trainate da autovetture, gas naturale, oro e accessori per computer. Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato notevolmente con l'UE e il Vietnam, ma si è ridotto con la Cina, la Svizzera e il Canada mentre è rimasto pressoché invariato con il Messico.
PETROLIO
Martedì, i future sul greggio WTI sono saliti del 4% a 59,4 dollari al barile, rimbalzando dal minimo di quattro anni, poiché gli indicatori tecnici segnalavano un mercato ipervenduto e divergenze interessanti. I prezzi sono stati sostenuti anche dal ritorno degli acquirenti cinesi dopo le festività. Inoltre, i segnali di un potenziale rallentamento della produzione di scisto statunitense hanno contribuito ad alleviare le preoccupazioni relative all'eccesso di offerta.
Diamondback Energy, un importante produttore, ha rivisto al ribasso le sue previsioni di produzione e ha avvertito di un imminente calo delle attività di perforazione onshore. Anche un altro importante operatore di gas scisto ha annunciato tagli, a indicare che i bassi prezzi stanno iniziando a influire sulla produzione. Nel frattempo, la modesta riduzione dei prezzi di vendita ufficiali da parte dell'Arabia Saudita ha segnalato un approccio cauto alla quota di mercato, attenuando il sentiment ribassista dopo l'accordo dell'OPEC+ per aumentare la produzione a giugno. Anche l’indice PMI dei servizi statunitense superiore alle attese ha contribuito al mantenimento della domanda.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
06 MAY | SUPPOST DEL GIORNO Siamo in attesa di partenza nuovo T-1 entro la box di indice
Questo ci porterà sicuramente a chiudere T-1i entro la box di inverso BASE o LUNGA
A quel punto è fondamentale la reazione su 🤺F-1i
Il B-C probabilmente spingerà per tornare a prendere tFi aggiornando i minimi locali verso cF+2i
buon slow trading a tutti
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Gold continua la sua scalata, confermando ottimi ingressi dai livelli passati segnati.
sono sempre a favore rialzista fino all'uscita dei tassi di domani.
Il long da 3200 parla da solo.
Come detto ieri nell outlook di mercato, il lunedì non opero.
Aspetto sempre la chiusura daily per avere un quadro più chiaro.
Attualmente il daily chiude forte, e anche la candela di oggi è interessante, soprattutto in vista della FOMC di domani sera.
Al momento sto monitorando un livello H4 che deve rompere per confermare la continuazione verso i massimi storici.
Importante anche la zona daily con il cambio struttura h4, che si trova intorno ai 3424.
Come sempre, aspetto il pomeriggio dalle 14:00 in poi prima di prendere posizione.
ci vediamo oggi in newyork
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Il mercato USA perde quotaIeri il mercato azionario USA ha perso quota con l'S&P 500 in calo dello 0,64%, dopo una serie positiva di 9 giorni, la più lunga da novembre 2004. Il Nasdaq ha perso lo 0,74% e il Dow Jones ha chiuso a -0,24%. Le prospettive di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina appaiono sempre più remote, oltre all'annuncio da parte del Presidente Trump di una nuova tariffa del 100% sui film di produzione estera.
Trump ha anche dichiarato di non avere intenzione di parlare con il Presidente cinese Xi Jinping questa settimana, sebbene abbia lasciato intendere che potrebbero essere imminenti accordi commerciali con altri Paesi. I mercati si stanno anche preparando per la decisione di politica monetaria della Fed di mercoledì.
Oggi, l'ISM Services PMI ha indicato un'inaspettata accelerazione nel settore dei servizi statunitense. Tutti i settori erano in rosso, ma energia, finanza e beni di consumo discrezionali hanno sottoperformato. Sul fronte societario, le megacap hanno registrato per lo più ribassi, tra cui Apple (-1,2%), Nvidia (-0,6%), Amazon (-1,5%), Meta (-1%) e Tesla (-1,9%). Microsoft è rimasta pressoché invariata, mentre Alphabet ha guadagnato lo 0,3%.
VALUTE
Ancora lateralità sui cambi, con pochi movimenti degni di nota. Siamo in attesa di qualcosa, anche se permane, a nostro avviso, la necessità di deprezzare il dollaro nel medio termine, per provare a ridurre un deficit commerciale inarrestabile.
Proprio questo pomeriggio è atteso il dato generale sulla bilancia commerciale, il cui consensus prevede un peggioramento a 137,1 miliardi di dollari nel solo mese di marzo, mentre il dato precedente è stato di 122,7 miliardi di dollari.
L'EurUsd continua a rimanere in questo trading range compreso tra 1,1290 e 1,1360, così come la sterlina che contro dollaro naviga in acque tranquille, tra 1,3280 e 1,3350. Lo Jpy rimane in forza dopo aver ceduto qualcosa nell'ultima settimana in relazione a una correzione dovuta tecnicamente, con il UsdJpy che dai minimi sotto 140,00 ha reagito fino a 145,75. Ora siamo tornati a 143,75 e potremmo ancora scendere verso i minimi.
Siamo comunque tornati in una fase di apparente risk on che sui cambi si traduce in un ribasso dei cross come EurAud, EurNzd, GbpAud e GbpNzd, mentre il UsdCad cerca faticosamente di risalire la corrente dai minimi di 1,3750.
ISM PMI SALE
L'indice PMI dei servizi ISM è balzato inaspettatamente a 51,6 ad aprile, dal minimo degli ultimi nove mesi di 50,8 registrato a marzo, e al di sopra delle previsioni di 50,6. I nuovi ordini (52,3 contro 50,4) e le scorte (53,4 contro 50,3) sono cresciuti a un ritmo più sostenuto e l'attività economica è rimasta in territorio di espansione (53,7 contro 55,9).
Nel frattempo, l'occupazione ha continuato a contrarsi, seppur a un ritmo più lento (49 contro 46,2). Per quanto riguarda i dazi, preoccupa l'impatto effettivo sui prezzi, più che l'incertezza e le pressioni future. Gli intervistati continuano a menzionare i tagli al bilancio delle agenzie federali come un freno per le imprese, ma nel complesso i risultati stanno migliorando.
RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è balzato al 4,35% lunedì, estendendo il rialzo della scorsa settimana, poiché i mercati temono che l'inflazione rialzi la testa a fronte del pessimismo economico derivante dalla questione tariffe.
I dati ISM hanno riflesso una forte espansione dell'attività dei servizi negli Stati Uniti, oltre a un'impennata delle pressioni sui costi, in linea con il rapporto sull'occupazione e i dati più elevati sull'inflazione PCE pubblicati la scorsa settimana. Ciò in contrasto con i dati che sottolineavano un impatto negativo delle minacce tariffarie, tra cui la contrazione del PIL nel primo trimestre.
La mancanza di chiarezza sul fatto che il Presidente Trump manterrà i dazi per un periodo più lungo ha spinto i mercati a concordare sul fatto che la Federal Reserve manterrà i tassi invariati questa settimana. Mentre i timori di una contrazione economica hanno spinto i futures sui tassi a riflettere i molteplici tagli della Fed quest'anno, il sostegno ai titoli del Tesoro USA è stato compensato dai timori che l'incerta politica economica possa danneggiare il mercato dei capitali.
SVIZZERA, CPI IN CALO
I prezzi al consumo in Svizzera sono rimasti invariati su base annua ad aprile 2025, dopo un aumento dello 0,3% a marzo e contro le previsioni di un aumento dello 0,2%. Si tratta del livello più basso dal marzo 2021, trainato dai continui cali dei prezzi di generi alimentari e bevande analcoliche, beni e servizi per la casa e trasporti.
Questi cali sono stati compensati dagli aumenti dei costi di alloggio ed energia, comunicazioni, ristoranti e alberghi. Nel frattempo, l'inflazione core è scesa allo 0,6% dallo 0,9% di marzo. Su base mensile, anche l'indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato, in linea con il periodo precedente e in linea con le previsioni di un aumento dello 0,2%.
Saverio Berlinzani
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Attenzione, il tasso USD/HKD sul PEG decisivo di 7,75Introduzione: Dall'inizio del 2025, il dollaro USA è stata l'unica valuta principale a scendere in modo significativo sul mercato Forex. Di fatto, è l'unica valuta principale ad essere scesa sul mercato forex quest'anno. Sullo sfondo della guerra commerciale di Donald Trump, l'immagine del biglietto verde come porto sicuro contro il rischio di una recessione economica globale è stata minata. Nelle ultime settimane gli investitori istituzionali hanno aumentato le loro posizioni corte sul dollaro USA, raggiungendo un'esposizione corta netta di 17 miliardi di dollari, secondo il rapporto COT della CFTC. Va notato che il rimbalzo del mercato azionario statunitense non ha portato a un forte rimbalzo del dollaro USA (DXY), anche se quest'ultimo si sta stabilizzando contro l'euro nel breve termine.
Il dollaro USA (DXY) ha perso oltre l'8% rispetto a un paniere di valute principali dall'inizio dell'anno e rimane sotto forte pressione rispetto alle valute asiatiche all'inizio della settimana, in particolare il dollaro di Hong Kong e Taiwan.
1) Il posizionamento ribassista istituzionale raggiunge una zona di eccesso
L'analisi dei dati dell'ultimo rapporto COT (Commitment Of Traders) della CFTC mostra che il posizionamento istituzionale sul dollaro USA sta raggiungendo livelli eccessivi: sia su EUR/USD che su JPY/USD, le posizioni ribassiste sul dollaro USA stanno raggiungendo livelli elevati che potrebbero essere vicini al parossismo. Il DXY (indice del dollaro USA contro un paniere di valute principali) mostra una chiusura mensile tecnicamente ribassista, ma ci sono sempre più segnali di ipervenduto sugli orizzonti settimanali e giornalieri. I venditori stanno iniziando a raggiungere le soglie tecniche viste nel 2023 e nel 2024, e il DXY sembra stabilizzarsi nel breve termine in attesa della prossima decisione di politica monetaria della FED, mercoledì 7 maggio. Anche il caso del dollaro rispetto alle valute asiatiche è rivelatore: la volatilità sta esplodendo, costringendo le autorità monetarie come quelle di Hong Kong e Taiwan a intervenire. Ciò conferma che la debolezza del dollaro sta iniziando a generare tensioni sui regimi di cambio fissi, in particolare sul PEG USD/HKD.
2) Il tasso di cambio USD/HKD sul decisivo PEG di 7,75; attenzione
Di fronte alle pressioni sulla propria valuta, l'Autorità Monetaria di Hong Kong è stata costretta a intervenire massicciamente sul mercato dei cambi riacquistando 6 miliardi di dollari USA in un solo giorno. L'intervento è volto a difendere il PEG, l'ancoraggio tra il dollaro di Hong Kong e il biglietto verde, che è minacciato dallo slancio al ribasso di quest'ultimo, dato che la coppia flirta con il limite inferiore del corridoio fissato tra 7,75 e 7,85.
Nonostante la notevole flessione del dollaro, sarebbe prematuro vederne una spirale fuori controllo e potrebbe stabilizzarsi questa settimana con la decisione di politica monetaria della FED di mercoledì 7 maggio. I fondamentali economici degli Stati Uniti rimangono abbastanza solidi, a partire dal mercato del lavoro, che continua a registrare buoni risultati secondo l'ultimo rapporto NFP. È improbabile che Jerome Powell si pieghi alle pressioni di Donald Trump mercoledì 7 maggio e la ripresa del taglio dei tassi dei fondi federali statunitensi non è prevista prima dell'estate.
Conclusione: in sintesi, sebbene la correzione del dollaro sembri far parte di una tendenza di fondo per il 2025, il dollaro inizia ad essere ipervenduto nel breve termine. Per quanto riguarda il tasso USD/HKD, la soglia di 7,75 dovrebbe essere tenuta sotto stretta osservazione questa settimana.
DISCLAIMER GENERALE:
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EURUSD: sell limitHo inserito un sell limit su di un livello di possibile continuazione del movimento ribassista: negli HTF siamo molto estesi ed è plausibile un riposo del prezzo: essendo l'ordine inserito comunque su di un prezzo un po' in alto, starò ad osservare se il prezzo ci arriverà oppure se reagirà prima.
Attenzione: dalle ore 15:45 vi sono news che potrebbero far aumentare la volatilità dei pair con sottostante il dollaro.
FTSEMIB area 46.000FTSE MIB a 46.000? Non è così folle come sembra
Siamo a maggio 2025 e il FTSE MIB continua a spingere. Qualcuno inizia a chiedersi: può davvero arrivare a 46.000 nelle prossime settimane? Sembra tanto (lo è), ma se mettiamo insieme una serie di fattori favorevoli, lo scenario non è del tutto campato in aria.
Ecco cosa potrebbe far partire un rally così violento.
1. Taglio dei tassi BCE più forte del previsto
Se la BCE decide di anticipare la Fed con un taglio corposo (tipo 50 punti base), i mercati reagirebbero subito, e in particolare le banche italiane potrebbero beneficiarne alla grande. Il FTSE MIB è pieno di bancari, quindi l'effetto leva sarebbe immediato.
2. Dati macro italiani migliori delle attese
Se nei prossimi giorni dovessimo vedere un PIL trimestrale positivo sopra le stime, disoccupazione in calo e una produzione industriale che riparte, il sentiment sull’Italia migliorerebbe in fretta. A quel punto l’azionario diventerebbe ancora più interessante per i gestori globali.
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Oro Debole nel breve, ma i rialzi rimangono ancora forti
Punti chiave:
L’oro ritraccia dai massimi storici: l’ottimismo sui commerci e un dollaro più forte riducono la domanda di rifugio in vista della settimana della Fed.
Occhi puntati sulla Fed:
Powell parlerà mercoledì.
Il report sul lavoro di aprile ha allentato i timori di recessione, rendendo meno probabile un taglio dei tassi a breve.
Questo frena i rialzisti sull’oro.
Eventi chiave in calendario:
MERCOLEDI
⏰ 20:00 – Comunicato FOMC
⏰ 20:00 – Decisione tasso d’interesse
⏰ 20:30 – Conferenza stampa di Powell
Mercati in attesa: oro in pausa, rendimenti stabili, occhi sulla Fed
Cauta fiducia sui mercati: gli Stati Uniti proseguono i colloqui commerciali con Cina e Giappone, mentre la Fed dovrebbe confermare i tassi attuali.
I rendimenti restano elevati, segnalando pressioni inflazionistiche ancora presenti.
Le borse tengono, ma il sentiment resta misto.
Focus sulla Fed
Tutta l’attenzione è sulla riunione di mercoledì.
Nessun cambiamento atteso sui tassi, ma sarà il tono di Powell a fare la differenza.
Nel frattempo, la pressione politica aumenta:
Trump e il Bessent spingono per tagli preventivi.
Ma i dati sul lavoro non mostrano segnali di crisi, quindi è probabile che Powell mantenga un approccio cauto e confermi una linea “tassi alti più a lungo”, a meno di sorprese dai prossimi dati su inflazione o occupazione.
Settimana difficile per l’oro: pesa il dollaro forte, la domanda fisica debole e il calo delle aspettative su tagli imminenti della Fed.
Se mercoledì non arrivano segnali “dovish”, la pressione ribassista può continuare.
Nel lungo periodo, però, lo scenario resta favorevole: squilibri fiscali, incertezza geopolitica e acquisti delle banche centrali continuano a sostenere il metallo giallo.
Nel breve, però, servono nuovi stimoli per dare slancio ai compratori.
Attenzione alla volatilità in arrivo con la conferenza di Powell e la decisione FOMC.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
long Campari da 5,976 no stoplong Campari da 5,976 no stop, presi 100pezzi, prezzi su buoni livelli pluriennali, se dovesse indebolirsi ancora non esclusa ulteriore tranche, ci vorrà pazienza, ma ricerchiamo le vette anche se saranno leggermente inferiori ai max storici, sempre stretta di div ma i prezzi e le ultime oscillazioni sono buoni, fiducia alcolica.
Oltre l'analisi dealcolografica!
Wall Street attaccaVenerdì, Wall Street ha fatto registrare una seduta positiva, trainata da trimestrali tutto sommato soddisfacenti e dalla tenuta del mercato del lavoro. Inoltre, ci sono stati segnali positivi sul fronte della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
L'indice S&P 500 è salito di quasi l'1,5%, segnando il suo nono guadagno consecutivo e la sua più lunga serie positiva in due decenni. Il Dow Jones è balzato di 563 punti, estendendo il suo rally per la nona sessione consecutiva, mentre il Nasdaq è salito dell'1,5%.
Le buste paga non agricole di aprile sono aumentate di 177.000 unità, superando le aspettative, anche se il dato precedente è stato decisamente rivisto al ribasso. Il sentiment è stato ulteriormente rafforzato dall'apertura di Pechino alla ripresa dei negoziati commerciali, subordinata alla riduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Tuttavia, i risultati degli utili sono rimasti contrastanti: le azioni Apple sono scese del 3,7% dopo aver annunciato un impatto sui dazi di 900 milioni di dollari, mentre Amazon ha perso leggermente lo 0,1% dopo aver fornito indicazioni caute. Exxon Mobil è salita dello 0,4% e Chevron dell'1,7% dopo la pubblicazione dei risultati.
Nel corso della settimana, l'S&P 500 è salito del 2,3%, il Dow Jones del 2,5% e il Nasdaq del 2,7%.
VALUTE
Sui cambi, c'è stata ancora alternanza tra risk on e risk off in una settimana poco significativa sul fronte delle price action, con un trading range che ha caratterizzato i movimenti dei principali rapporti di cambio. Il mercato è stato quasi perfettamente dollaro centrico e le correlazioni hanno evidenziato pochi movimenti volatili tra i cross.
EurUsd è a ridosso dei supporti chiave di 1.1290 e 1.1260, mentre il Cable rimane sopra 1.3230. Il franco svizzero è sempre forte contro euro e dollaro, poiché l’incertezza a livello macro rimane, specie per la questione dei dazi ancora aperta e le difficoltà nell’organizzare una tregua stabile tra Russia e Ucraina sul fronte geopolitico.
Serve un trigger che riporti volatilità, in un periodo nel quale Trump sembra rilasciare meno dichiarazioni roboanti. Jpy si indebolisce con il recupero generalizzato del dollaro contro le principali valute.
Nel medio termine, siamo ancora dell’idea che l’indebolimento del dollaro si renda necessario per molteplici ragioni, che vanno dal rallentamento economico alla necessità di ridurre il deficit commerciale. Nel breve, il dollaro potrebbe correggere qualche punto percentuale, in ragione del delta tasso che pesa sulle altre valute.
DATI MERCATO DEL LAVORO USA
La scorsa settimana, e non succedeva da tempo immemore, tutti i dati sul mercato del lavoro USA pubblicati, ad eccezione dei Nfp di venerdì, avevano evidenziato un significativo peggioramento in tutte le sue componenti più importanti.
Martedì, i Jolts Openings, ovvero i posti vacanti nelle aree industriali e commerciali americane, erano diminuiti di 288.000 unità, attestandosi a 7,192 milioni a marzo 2025, il livello più basso degli ultimi sei mesi e ben al di sotto delle aspettative di mercato, che si attestavano a 7,48 milioni.
Il giorno successivo, gli Adp, ovvero il rapporto sul mercato del lavoro del settore privato non agricolo, avevano aggiunto 62.000 lavoratori ai propri stipendi nell'aprile 2025, meno della metà dei 147.000 stipendi rivisti al ribasso del mese precedente e ben al di sotto delle aspettative di mercato di 115.000. Si è trattato dell'aumento più contenuto da luglio dello scorso anno, a sottolineare l'impatto dei dazi imposti dal governo statunitense sull'assunzione di nuova manodopera da parte delle imprese.
Giovedì, poi, sono usciti i Challenger layoffs e i jobless claims, ovvero i licenziamenti e i disoccupati settimanali, che sono aumentati rispetto ai dati precedenti, in un quadro che ha confermato come le preoccupazioni e l’incertezza che si sono manifestate sui mercati dall’arrivo del Presidente Trump abbiano cominciato a contagiare anche l’economia reale.
A conferma di questo, la prima rilevazione del Pil USA del primo trimestre ha evidenziato una contrazione dello 0,3% nel primo trimestre del 2025, segnando il primo calo dal primo trimestre del 2022. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto alla crescita del 2,4% del trimestre precedente e decisamente inferiore anche alle aspettative di mercato, che si attestavano sullo 0,3%.
Se poi consideriamo che l’inflazione è rimasta su livelli sostenuti, il che impedisce alla Fed di tagliare i tassi, si può comprendere come il rischio recessione, unito a inflazione ancora da abbattere, rappresenti un pericolo significativo per l’economia USA.
Non dimentichiamo che anche il dato di venerdì sui Nfp, benché superiore alle attese di 39 mila unità (177 mila contro 130 mila), a leggerlo nel dettaglio, non pare così eclatante, specie alla luce del fatto che il dato precedente è stato rivisto al ribasso di 43 mila unità da 228 mila a 185 mila. Inoltre, i salari orari sono saliti meno del previsto e la disoccupazione è rimasta al 4,2%.
EURO, INFLAZIONE STABILE
L'inflazione dei prezzi al consumo nell'area dell'euro è rimasta stabile al 2,2% ad aprile 2025, superando leggermente le aspettative del mercato del 2,1% e attestandosi appena al di sopra dell'obiettivo intermedio del 2,0% fissato dalla Banca Centrale Europea.
Un calo più marcato dei prezzi dell'energia (-3,5% contro -1,0% a marzo) è stato compensato da un'inflazione più rapida nei servizi (3,9% contro 3,5%), negli alimentari, alcolici e tabacco (3,0% contro 2,9%). I prezzi dei beni industriali sono aumentati dello 0,6%, invariati rispetto a marzo.
Nel frattempo, l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è salita al 2,7%, in rialzo rispetto al minimo triennale del 2,4% di marzo e al di sopra delle previsioni del 2,5%. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,6% ad aprile, in linea con l'aumento di marzo.
LA SETTIMANA ENTRANTE
L'attenzione del mercato si concentrerà sui potenziali negoziati sui dazi tra Stati Uniti e Cina, sulla decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve e sulle successive dichiarazioni dei funzionari della Fed, insieme a una serie di relazioni sugli utili del primo trimestre.
Inoltre, tra i dati chiave pubblicati figurano l'ISM Services PMI e i dati sul commercio estero. A livello globale, sono attese decisioni sui tassi di interesse da Regno Unito, Brasile, Polonia e Norvegia, insieme alla pubblicazione dei dati sull'inflazione in Svizzera, Turchia, Messico e Brasile.
Il Canada pubblicherà il suo rapporto sul mercato del lavoro insieme ai dati sulla bilancia commerciale, con ulteriori dati commerciali attesi da Canada, Francia, Germania, Brasile e Cina. Nel frattempo, la Germania pubblicherà i dati sugli ordini alle fabbriche e sulla produzione industriale, mentre la Cina riferirà sul PMI dei servizi e sui nuovi prestiti in yuan.
Buona settimana!
Saverio Berlinzani
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