[RIFIUTO DI CANDELA SPIEGATO SEMPLICE]Un rifiuto di candela (in inglese candle rejection) nel forex trading è un segnale di possibile inversione o rifiuto di un livello di prezzo importante, come un supporto o una resistenza. È una candela che, durante la sua formazione, ha toccato un certo livello ma poi è stata respinta dai trader, lasciando una lunga ombra (wick) e un corpo relativamente piccolo.
CARATTERISTICHE DI UN RIFIUTO DI CANDELA :
• Lunga ombra (superiore o inferiore): indica che il prezzo ha cercato di andare in una direzione ma è stato respinto con forza.
• Corpo piccolo: il prezzo di apertura e chiusura sono vicini tra loro.
• Contesto importante: avviene su livelli chiave, come zone di supporto/resistenza, Fibonacci, trendline, ecc.
TIPI COMUNI DI CANDELE DI RIFIUTO :
• Pin bar (o candela a martello / shooting star): è la più classica candela di rifiuto.
• Se ha lunga ombra inferiore e appare su un supporto → possibile inversione verso l'alto (bullish rejection).
• Se ha lunga ombra superiore e appare su una resistenza → possibile inversione verso il basso (bearish rejection).
ESEMPIO PRATICO :
Immagina che EUR/USD stia salendo e tocchi una resistenza a 1.1000.
Forma una candela con:
• Apertura: 1.0980
• Massimo: 1.1100
• Chiusura: 1.0940
La candela ha provato a superare 1.1000 ma è stata respinta, formando
un'ombra superiore lunga. Questo può essere interpretato come segnale
di vendita, perché i compratori non hanno avuto la forza di rompere quel livello.
Oltre l'analisi tecnica
Inizia una nuova guerra fredda?Il Nasdaq 100 è balzato di oltre 12 punti percentuali, mentre l'S&P 500 e il Dow Jones hanno guadagnato rispettivamente il 9,5% e l’8% dopo che il Presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero ridotto tutti i dazi reciproci al 10% per un periodo di 90 giorni.
A sua volta, il Presidente ha provocato un aumento della tensione con la Cina, aumentando i dazi al 125% in risposta alla precedente ritorsione cinese. I mercati festeggiano, ma in realtà ci sono incognite importanti. La prima è relativa alla nuova guerra fredda tra Cina e Stati Uniti, il che non è un bel segnale.
Il negoziato diventa a questo punto cruciale, se non si vuole inasprire ulteriormente un rapporto che già ora sembra compromesso. Speriamo almeno rimanga confinato al commercio. In tarda serata, qualche spiraglio quando Trump ha affermato di voler parlare con Xi Jinping.
RENDIMENTI IN RIBASSO
Il rendimento del titolo del Tesoro statunitense a 10 anni si è ritirato dal massimo della sessione, attestandosi intorno al 4,3%, in seguito all'annuncio del Presidente Trump di una riduzione di tutti i dazi reciproci al 10% per 90 giorni con effetto immediato.
Allo stesso tempo, i dazi sulle importazioni cinesi sono stati aumentati al 125%, rispetto al precedente 104%. Nel frattempo, il Tesoro statunitense ha messo all'asta 39 miliardi di dollari in titoli decennali, con una risposta robusta del mercato, creando le condizioni per una ripresa dei prezzi degli asset di rischio.
All'inizio della sessione, il rendimento era aumentato fino a 20 punti base, attestandosi al 4,5%, riflettendo la crescente ansia degli investitori in seguito all'annuncio dei dazi da parte di Trump. Le preoccupazioni sono state ulteriormente alimentate dalla ritorsione della Cina, che ha imposto un ulteriore dazio del 50%, nonché dall'approvazione da parte dell'UE di dazi su beni statunitensi per un valore di 21 miliardi di euro.
Le segnalazioni di liquidazioni di posizioni dall’estero hanno alimentato i timori che i titoli del Tesoro USA potessero perdere il loro tradizionale status di bene rifugio. Per ora, pericolo scongiurato.
VALUTE
Il risk on torna prepotentemente a farsi vedere sul mercato, finalmente verrebbe da dire, con CHF e JPY in ritirata mentre sono tornate a reagire le oceaniche. Si osservano contro movimenti impulsivi, specialmente da parte dei cross EUR/NZD, EUR/AUD, NZD/CHF in decisa e violenta correzione.
Anche se riteniamo che la tensione non si sia ancora esaurita e vedremo ancora movimenti erratici, per il momento il mercato sembra aver trovato un suo equilibrio. Lo dimostrano anche le majors, con EUR/USD ancorato tra 1.0900 e 1.1100, Cable nella forbice 1.2730-1.2940 e JPY che ha trovato un suo trading range compreso tra 144.00 e 148.30.
Discesa per il USD/CAD che sembrerebbe voler attaccare 1.4030.
LE MINUTE DELLA FED
I responsabili delle politiche della Fed si aspettavano un aumento dell'inflazione quest'anno a causa dell'impatto dei dazi elevati, pur riconoscendo una notevole incertezza sull'entità e la persistenza di questi effetti, come mostrato dai verbali dell'ultima riunione del FOMC di marzo 2025.
Allo stesso tempo, la maggior parte dei funzionari ha sottolineato la possibilità che le pressioni inflazionistiche provenienti da varie fonti potessero rivelarsi più persistenti di quanto precedentemente previsto. Quasi tutti i partecipanti hanno ritenuto che i rischi di inflazione fossero orientati al rialzo, mentre i rischi per l'occupazione sono stati considerati orientati al ribasso.
La Fed ha mantenuto invariato il tasso sui fondi federali al 4,25%-4,5% durante la riunione di marzo 2025, prolungando la pausa nel ciclo di tagli dei tassi iniziato a gennaio, in linea con le aspettative. La Fed ha inoltre alzato le aspettative di inflazione per il 2025 e il 2026 e ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2025, prevedendo comunque una riduzione dei tassi di interesse di circa 50 punti base quest'anno, come nelle proiezioni di dicembre.
PETROLIO
I future sul greggio WTI hanno registrato un netto rimbalzo mercoledì, salendo di oltre il 4% e attestandosi a oltre 60 dollari al barile, con l'attenuarsi dei timori di recessione e il miglioramento delle prospettive di domanda di energia.
La ripresa ha fatto seguito alla decisione del Presidente Trump di sospendere i dazi reciproci per la maggior parte dei Paesi per i prossimi 90 giorni, una mossa che ha calmato i mercati e ravvivato la propensione per gli asset da investimento. Sebbene la Cina rimanga esclusa dalla sospensione – con i dazi sulle sue esportazioni ora aumentati al 125% in risposta all'ultima tornata di ritorsioni – la più ampia de-escalation delle tensioni commerciali ha contribuito a ripristinare la fiducia nei mercati delle materie prime.
A sostenere ulteriormente il rally è stato l'ultimo rapporto dell'EIA, che ha rivelato un calo maggiore del previsto delle scorte di benzina e distillati, contribuendo a compensare un modesto aumento delle scorte di greggio. Nel frattempo, le dichiarazioni dei funzionari dell'OPEC+, che accennavano a potenziali ritardi negli aumenti di produzione precedentemente annunciati, hanno contribuito a mitigare i timori di eccesso di offerta e a rafforzare la ripresa dei prezzi.
ORO
Mercoledì l'oro è balzato di quasi il 3%, superando i 3.100 dollari l'oncia, trainato dalla domanda di beni rifugio, mentre i timori di una guerra commerciale a tutto campo alimentavano le preoccupazioni per una recessione globale.
La Cina ha annunciato che avrebbe aumentato i dazi reciproci sui prodotti statunitensi all'84%, rispetto al 34% precedente, a fronte dell'escalation delle tensioni tra le due maggiori economie mondiali. Questa mossa ha fatto seguito all'imposizione di dazi da parte del presidente Trump su diversi paesi, tra cui un massiccio aumento delle imposte sui prodotti cinesi al 104%.
Inoltre, la Commissione europea ha annunciato di aver approvato dazi di ritorsione su quasi 21 miliardi di euro di prodotti statunitensi come soia, motociclette e succo d'arancia.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Il giorno dei dazi: USA alza al 104%, mercati in allerta globaleVisto il contesto, ho pensato di convidere questo mio cruscotto di monitoraggio economico/finanziario. Spero possa esservi utile. Buona giornata
📊 Radar Economico – 9 aprile 2025
🔎 HEADLINE DEL GIORNO
Tariffe USA alla Cina ufficiali (fino al 104%)
- Crollo dei Treasury (“Fire Sale”)
- Volatilità globale in forte salita
- UK colpito da dazi al 10%
⚡️ EVENTI AGGIUNTIVI
- Summers: 2 milioni di disoccupati in arrivo
- JP Morgan: recessione al 79%
- Yuan cinese in caduta
- UE si avvicina alla Cina
- Trader retail iper-esposti su Nasdaq
⚠️ INDICATORI DI RISCHIO E VOLATILITÀ
- **VIX** 52,33 🔺 +11,39% → rischio sistemico
- **SKEW** 135,68 🔺 → aspettative di coda alte
- **MOVE** 139,88 🔺 → bond market in stress
- **PCSP/PCQQ** 1,55 / 1,22 → flusso verso put
- **BDI** 1.342 🔻 -4,21% → commercio in frenata
💵 TASSI USA E BOND
- US10Y: 4,439% 🔺
- US20Y: 4,969% 🔺
- US30Y: 4,924% 🔺
**📌 Segnale**: fuga dai bond → rialzo tassi improvviso
🔹 COMMODITIES & FOREX
- **Oro**: 3.017 $ 🔺 (bene rifugio) Flusso verso beni rifugio
- **Petrolio**: 57,16 $ 🔻 (domanda in calo) Calo attese domanda
- **Rame**: 4,17 $ 🔺 (volatilità) Tecnico, instabile
- **DXY**: 102,15 🔻 Segnale di stress + flight to quality
- **REIT (XLRE)**: 37,08 🔻 Immobiliare sotto pressione
📈 MIA SINTESI STRATEGICA
- **Volatilità**: estrema → allargare trailing stop
- **Contesto macro**: critico → prudenza operativa
- **Obbligazioni**: rendimenti in salita → penalizzato il tech
- **Oro/petrolio**: oro forte, petrolio giù
- **Equity**: rischio ribassista → solo short strutturati o hedge
FATEMI SAPERE SE QUESTA ANALISI VI INTERESSA E SEGUITEMI PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI
⚠ Attenzione: Questa analisi tecnica si basa esclusivamente su dati tecnici e non costituisce un consiglio di investimento. Non tiene conto di eventi macroeconomici, situazioni geopolitiche o dati fondamentali che potrebbero influenzare il titolo. Inoltre, non tiene conto della propensione al rischio dell’investitore, né del suo mix di portafoglio. Le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente e influenzare le strategie delineate in questa analisi.
Analisi NASDAQTech USA fa ancora su e giù come un altalena a ritmo di news, guardando più in profondità nel footprint se devo essere onesto vedo anche la voglia di acquisti ma manca qualche conferma macroeconomica, detto ciò andiamo ad individuare qualche livello interessante.
I massimi di ieri coincidenti con quelli di lunedì al momento rappresentano una resistenza ed un pò di supporto è stato nell'area compreso tra i minimi settimanali e la LVA weekly a quota 16800.
La HVA weekly attualmente a quota 17827 rappresenterebbe un buon livello trigger solo se si supera la parte a bassi volumi (come si può evincere sia dal Volume profile settimanale che quello della giornata di ieri)e si raggiunge il nacked POC di ieri a 18021 da li in poi se si dovessero verificare numerosi acquisti si potrebbe optare per qualche posizione long, anche se lo scenario migliore rimane il breakout della resistenza in corrispondenza dei massimi settimanali.
Ftse mib , "E alla fine lo storno arrivò"Doveva essere solo una pausa una fermata, invece è arrivato la correzione che molti desideravano, è da settembre 2022 che i mercati salivano e ultimamente anche troppo velocemente, ma il mercato orso si fermerà!!, c'è una bella area di resistenza nei pressi dei minimi fatti ad inizio agosto 2024, evidenziata sul grafico banda verde il mercato dovrebbe fermarsi , e dopo stabilizzazione riprendere la strada up. Crollo innescato dai dazi di Trump, credo che una guerra di chi li aumenta di più non farà bene a nessuno, prima o poi anche il ciuffo biondo andrà a compromessi, dovesse persistere questa situazione, secondo scenario negativo , ci portiamo in area 30.000, buchiamo il canale ascendente partito nel 2009 e ci portiamo al centro di questo canale circa 24000/25000 punti, corrisponde dai massimi ad uno storno del -39%, io penso che ci fermiamo prima nell'area evidenziata in verde, facciamo molta attenzione....
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
⚠️ NON cerco posizionamenti short long term su GOLD ⚠️
Buon mercoledì
Trump ha deciso di aumentare i dazi contro la Cina, portandoli fino al 104%. In risposta, la Cina minaccia nuove ritorsioni.
La guerra commerciale tra USA e Cina si intensifica, e l’impatto sui mercati può essere molto forte. Bisogna restare vigili.
📌 I paesi si stanno dividendo tra Team Comply e Team Defy.
Anche UE e Cina potrebbero introdurre nuove politiche commerciali.
📌 Diverse aziende si stanno allontanando dal dollaro, cercando alternative per i pagamenti e nuove rotte per l’approvvigionamento.
📌 Vietnam, Giappone, Corea del Sud e Brasile stanno rivedendo le loro strategie di export e investimenti.
Siamo entrati in una fase di forte incertezza: le alleanze economiche si stanno ristrutturando, i rischi si ricalcolano, le vecchie regole non funzionano più.
Trump insiste:
Il deficit è una sconfitta.
Ma per il resto del mondo, questa mossa può accelerare una recessione globale e aprire le porte a un nuovo scenario geoeconomico.
💡Passando al mercato💡
Ieri pomeriggio Gold ha dato una reazione short di circa 500 pips dalla zona H4.
Non ha però toccato il livello swing utile per valutare un long.
Io sono rimasto fuori e ho preferito concentrarmi su altri strumenti.
💡Oggi c'è la FOMC💡
Giornata importante.
Come detto in live, resto fortemente rialzista su Gold. Evito gli short.
Aspetterò la chiusura daily prima di decidere se entrare.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Trump, imposti nuovi dazi alla CinaDopo una giornata caratterizzata dal ritorno dell’appetito al rischio, che stava spingendo le borse nuovamente al rialzo, improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, il ciclone Trump ha imposto nuovi dazi alla Cina del 104%, in vigore a partire da oggi. Questa mossa è una ritorsione ai dazi del gigante asiatico, applicati ieri con una percentuale del 34%.
Il mercato ha ovviamente invertito la propria rotta, specie nei cambi, con il CHF nuovamente sugli scudi. A livello di equity, le borse hanno perso i guadagni e hanno chiuso in rosso, ma senza crolli significativi.
BORSE USA
Wall Street ha perso slancio e ha girato in negativo ieri sera, poiché l'ottimismo iniziale sui negoziati sui dazi globali ha lasciato il posto a una rinnovata incertezza sulla politica commerciale. Il Segretario al Tesoro Bessent ha affermato che più di 70 paesi hanno contattato la Casa Bianca, con alcuni accordi promettenti potenzialmente sul tavolo.
Tuttavia, il rapporto tra USA e Cina sembra deteriorarsi, generando un pericoloso sell-off sui mercati. In precedenza nella sessione, i listini si erano ripresi nella speranza che gli Stati Uniti potessero garantire accordi per ridurre i dazi con il gigante asiatico.
VALUTE, TORNA LA PRESSIONE
Crollano i cross contro il franco svizzero, in particolar modo AUD/CHF e NZD/CHF, a causa della contemporanea debolezza strutturale delle valute oceaniche, coinvolte indirettamente nella questione dei dazi, essendo la Cina uno dei principali punti di riferimento economico per entrambi i paesi.
Sulle altre valute, ritorna a salire l'EUR/USD pur rimanendo nel trading range degli ultimi giorni tra 1.0880 e 1.1020. Cable sempre tra 1.2700 e 1.2840, mentre sale EUR/GBP verso 0.8600, buona area di resistenza. Stabili gli altri rapporti di cambio, a dimostrazione che forse, a parte qualche cross, la tensione sembra leggermente diminuita.
RENDIMENTO DECENNALE USA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni ha superato il 4,25%, rimbalzando ulteriormente dal minimo di sei mesi raggiunto venerdì, con il mercato che resta scettico dopo l’ultima mossa di Trump di ieri sera. In giornata, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha rivelato che oltre 70 paesi, tra cui il Giappone, si erano rivolti alla Casa Bianca per avviare colloqui sui dazi. Tuttavia, le tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno continuato a crescere dopo che Pechino ha promesso di "combattere fino alla fine" in risposta alle minacce poi divenute realtà in serata con nuove tariffe fino al 104%, a meno che la Cina non rimuovesse rapidamente le sue misure di ritorsione.
Sul fronte della politica monetaria, il Presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha sottolineato che la banca centrale dovrà valutare attentamente i dati economici prima di prendere qualsiasi decisione sulle future mosse politiche. Gli investitori stanno ora rivolgendo la loro attenzione ai dati sull'inflazione di questa settimana, che potrebbero influenzare significativamente le aspettative di potenziali tagli dei tassi nei prossimi mesi.
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI sono scesi sotto i 60,5 dollari al barile martedì, raggiungendo il livello più basso da aprile 2021 e segnando un quarto giorno consecutivo di perdite. I timori di un approfondimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina hanno scosso i mercati e pesato sulle aspettative della domanda globale.
Si prevede che gli acquirenti cinesi interromperanno gli acquisti di greggio dagli Stati Uniti e si orienteranno verso le forniture da Russia, Medio Oriente e Africa. Nel frattempo, l'UE sta valutando una gamma completa di misure di ritorsione contro i dazi statunitensi, offuscando ulteriormente le prospettive globali di commercio ed energia. Allo stesso tempo, l'OPEC+ ha aggiunto pressione annunciando un aumento della produzione maggiore del previsto, indebolendo le speranze di equilibrio del mercato.
Buon trading!
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memo riunione obbligazionisti anonimi in settimanaNon per particolare patriottismo e nemmeno per un avido tornaconto ho sottoscritto una tranche discreta di BTP ITALIA 2028 di questa settimana, non sono riuscito a spuntare un prezzo meglio di 100, ma tant'è (?), alla riunione di questa settimana degli obbligazionisti anonimi parleremo della rischiosità dei mix di titoli contenenti i seguenti sottostanti:
btp italia marzo2028
cct 15ott30
btp1st43 4.45
btp feb37 4
rou 49nts 4.625
per tutti i nuovi arrivati c'è la possibilità anche di rimanere in Bot feb24 in modo da vedere come va il tutto e di riparlarne l'anno prossimo per decidere su guerra, inflazione, invasioni, disastri nucleari e varie ed eventuali.
Utile ancorarsi all'euribor, al foi senza tabagismo, all'obbligazionismo non c'è limitismo!!!
;-)
ingresso EDP ENERGIAS da 3,008 no stopingresso EDP ENERGIAS da 3,008 no stop, 200pezzi presi all' equiduct per risparmiare su comm. portoghesi più alte, scontatissima, rendimenti interessanti e consigliata anche da altri per portafoglio, prezzi di 7 anni fa con tassi in calo, dai, dai, dai!
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Buon martedi a tutti.
Ieri il daily ha rotto il livello dei 3012 con cambio struttura.
L’impostazione di fondo per me resta rialzista nel lungo periodo.
A livello intraday però, si può considerare un’operazione short per andare a prendere i livelli segnati in ottica di un possibile long swing.
L’unico dubbio rimane la chiusura dell’imbalance mensile che ha chiuso al tocco ed ha reagito di 600 pips e attualmente non mi convince del tutto.
Come sempre, aspettiamo il pomeriggio dalle 14:00 in poi per valutare ingressi, facendo attenzione alle news e all’apertura americana.
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Dazi ancora protagonistiIn un mercato ancora carico di tensione a causa della questione dei dazi, i futures a Wall Street, partiti in gap ribassista all'apertura dei mercati europei, hanno reagito chiudendo in serata in territorio positivo. Il sentiment del mercato è leggermente migliorato grazie al fatto che più di 50 paesi avrebbero la volontà di negoziare con gli USA. Inoltre, le segnalazioni, poi rivelatesi non vere, secondo cui il presidente stesse considerando una pausa di 90 giorni nell'applicazione delle tariffe per tutti i paesi tranne la Cina, hanno contribuito al miglioramento.
In realtà, Trump ha minacciato una nuova tariffa del 50% alla Cina se Pechino non rimuoverà i dazi di ritorsione. Si comincia a parlare di "derivati dei dazi" in gergo finanziario, il che sarebbe comico se non ci fossero turbolenze significative a ogni livello, macro e non. In ogni caso, le price action sembrano cominciare a digerire anche le pessime notizie che arrivano d'oltreoceano, alimentando movimenti erratici ma almeno non in una sola direzione.
VALUTE
Rimane alta la volatilità anche nel nostro mercato. Le coppie più interessanti che coinvolgono il CHF e lo JPY sono sostenute vicino ai massimi, ma non riescono a sfondare, almeno per ora. Qualche spiraglio per una correzione c'è, ma finora si è rivelata assai ridotta. L'EUR/USD è sceso da 1.1040 a 1.0900, ritornando stanotte a 1.0970. La sterlina ha fatto di peggio, cedendo quasi 200 pips e correggendo questa notte.
La valuta britannica resta più debole della moneta unica, orientandosi verso target che, nel medio periodo, potrebbero riportare il Cable a 1.2550 e contro l'Euro a 0.8625, da dove ci aspetteremmo correzioni anche significative. Le valute oceaniche respirano dopo giorni di ribassi impulsivi, a causa del peggioramento dei rapporti tra USA e Cina. Per quanto riguarda il dollaro neozelandese, c'è attesa per la decisione sui tassi della RBNZ, domani, che potrebbe tagliare i tassi al 3.5%.
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI hanno invertito i guadagni precedenti e sono scesi a 61 dollari al barile, attestandosi al minimo da aprile 2021, dopo che le speculazioni su una pausa di 90 giorni della nuova politica tariffaria statunitense si sono rivelate false. Preoccupa soprattutto l’elevata volatilità, con timori che l'escalation della guerra commerciale possa frenare la crescita globale e indebolire la domanda di energia.
Ad aumentare l'incertezza, una nuova tariffa del 50% sulle importazioni cinesi se Pechino non riuscirà a revocare i suoi dazi di ritorsione. La scorsa settimana, il WTI ha registrato il suo calo settimanale più importante degli ultimi due anni, in seguito all’aumento del rischio di un rallentamento globale. Nel frattempo, i recenti tagli dei prezzi di Saudi Aramco e l'inaspettato aumento della produzione dell'OPEC+ continuano a pesare sulle prospettive.
TREASURY
Il rendimento del decennale USA è salito di quasi 20 punti base a circa il 4,2% lunedì, rimbalzando dal minimo di 6 mesi poiché i crescenti timori di recessione negli Stati Uniti potrebbero spingere gli investitori a mettere in dubbio la sicurezza dei titoli di Stato come asset rifugio. I dazi statunitensi hanno alimentato le preoccupazioni su una potenziale guerra commerciale globale, poiché altri paesi hanno risposto con misure di ritorsione contro gli Stati Uniti.
Venerdì, la Cina ha risposto con dazi del 34% sui beni americani, mentre l'Unione Europea si è impegnata a introdurre contromisure se i colloqui fallissero. L'aumento del rendimento avviene nonostante siano aumentate le probabilità di taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, spinti dalle aspettative di un indebolimento dell'economia.
I future sui fondi federali ora suggeriscono circa il 50% di probabilità di una riduzione del costo del denaro di un quarto di punto nella riunione di maggio e stanno scontando almeno cinque tagli dei tassi nel corso del 2025. Pensate che solo due settimane fa si pensava ad uno o forse due tagli nell’anno.
AUSTRALIA, CALA LA FIDUCIA
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute australiano è sceso del 6,0% mese su mese, attestandosi al minimo di sei mesi di 90,1 ad aprile 2025, invertendo un aumento dello 0,4% nel mese precedente e segnando il primo calo da gennaio.
Le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i successivi 12 mesi sono crollate del 5,7% a 90,5 e la loro valutazione per i successivi 5 anni è scesa del 3,0% a 98,4. Le aspettative di disoccupazione sono aumentate del 5,1% a 122,9, al di sotto della media di lungo periodo di 129. I numeri confermano la presenza di un crescente disagio tra le famiglie riguardo alle questioni legate alle "tariffe reciproche" lanciate dal presidente degli Stati Uniti Trump.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P -Noana Sinfonia - Tima Frame 30 Minutinona sinfonia in opera
Ingressi long e short definiti.
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
Le difficoltà di Wall Street: come influisce sul mercato Forex
Ciao, sono Andrea Russo, Forex Trader, e oggi voglio discutere di come le recenti difficoltà a Wall Street stanno influenzando il mercato globale del forex.
La tempesta a Wall Street
Negli ultimi giorni, Wall Street ha sperimentato una significativa turbolenza, con indici importanti fortemente in calo. Questo scenario è stato guidato da diversi fattori, tra cui:
L'aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti: la Federal Reserve, preoccupata per l'inflazione persistente, ha suggerito un potenziale inasprimento monetario.
Tensioni geopolitiche: le incertezze globali sono inquietanti investitori e riducono l'appetito a rischio.
Segni di rallentamento economico: recenti dati macroeconomici hanno alimentato i timori di una recessione imminente.
Questi elementi hanno comportato un calo della fiducia degli investitori, portando a pesanti sell-off nei mercati azionari.
Effetti sul mercato forex
Le ripercussioni di questa turbolenza si stanno già manifestando nel mercato Forex. Ecco le implicazioni chiave:
Rafforzamento del dollaro USA: il dollaro ha guadagnato lo slancio come valuta per il fresco sicuro, in particolare contro le valute di mercato emergenti come la lira brasiliana reale e turca.
Yen giapponese e franco svizzero Rising: queste valute di paradiso hanno visto una maggiore domanda, disegnando flussi monetari.
Pressione sulle valute dei mercati emergenti: l'appetito a rischio ridotto ha innescato sell-off nelle principali valute dei mercati emergenti.
Cosa dovrebbero fare i trader Forex adesso?
In un ambiente così volatile, è fondamentale per i commercianti:
Analizza i dati: tieni un orologio da vicino sugli indicatori economici statunitensi e sugli annunci della Federal Reserve.
Diversificare il rischio: considerare le strategie di copertura per ridurre l'esposizione alla volatilità.
Osserva i paradisi sicuri: esplora opportunità commerciali che coinvolgono lo yen e il franco svizzero, che rimangono stabili durante l'incertezza.
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
⚠️ NON cerco posizionamenti short long term su GOLD ⚠️
Buon lunedì a tutti.
Mercati totalmente in rosso, con indici che segnano anche -10%.
Stanno arrivando i saldi.
Serve pazienza.
L’obiettivo è comprare bassi, a prezzi davvero vantaggiosi.
La questione dazi pesa.
È il peggior lunedì dai tempi del 2008.
Su GOLD, questi movimenti short sul daily non mi spaventano.
Per pensare a short di lungo periodo, mi serve almeno una settimana fortemente ribassista + un cambio struttura chiaro sul weekly.
-Sul daily invece come sempre, ci sono opportunità sia long che short.
Gold si muove anche di 800 pips al giorno, quindi spazio per lavorare c’è.
Venerdì, ad esempio, abbiamo preso un bello short subito dopo le news, con i dati postati qui.
Ora tengo d’occhio due zone precise segnate in apertura newyork. NON IN LONDRA.
Riguardate le idee condivise nei giorni scorsi per vedere bene le zone che ho postato di reazione.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Trump, è strategia o cos'altro?La settimana appena conclusa ha portato con sé grandi discussioni tra gli operatori dei mercati, analisti e commentatori, tutti impegnati a trovare le motivazioni che avrebbero spinto la nuova amministrazione USA ad applicare dazi apparentemente draconiani nei confronti di tutti o quasi i paesi del mondo.
Tutti a dire che il Presidente USA ha demolito la globalizzazione, riproponendo un isolazionismo ingiustificabile, alimentato da un fanatismo senza precedenti. Ma al di là delle opinioni, quel che conta è rilevare i fatti, che ad oggi vedono una tariffa generale del 10% nei confronti di ciascun paese del mondo, in aggiunta a una tariffa del 25% per i produttori di auto che esportano negli USA, più tutta una serie di tariffe reciproche al 50%.
Ciò significa che se un paese applica su un determinato bene un dazio del 20%, gli USA, su quel medesimo bene importato da quel paese, applicheranno un dazio del 10%. A prima vista, una dirompente applicazione di “sanzioni” verso chi in questi anni avrebbe approfittato del silenzio assenso degli USA, in assenza di qualsiasi protesta.
E così gli elettori USA hanno scelto un uomo di rottura, che ha promesso la riduzione del deficit commerciale e del debito pubblico, due spine nel fianco insostenibili nel medio termine, come peraltro hanno più volte ribadito i funzionari della Federal Reserve.
Il neo Presidente, che aveva promesso riforme basate sul rilancio degli USA come produttore (per ridurre il deficit commerciale) attraverso i dazi, e aveva richiesto il taglio dei tassi alla Fed per svalutare il debito pubblico, ha imposto le tariffe che, a prima vista, sono in piena contraddizione con la necessità di tagliare i tassi, in quanto producono un aumento dei prezzi importati che, in fase di resilienza come quella attuale, rischierebbero di portare a un rialzo del costo del denaro, anziché a un ribasso.
Ma non possiamo pensare che Trump non conosca queste dinamiche e chi lo sostiene, secondo noi, pecca di sottovalutazione. La ragione è legata al fatto che, dopo neppure due giorni dall’applicazione, tre paesi del sud-est asiatico, prettamente esportatori e mercantilisti, come Vietnam, Cambogia e Indonesia, hanno dichiarato di voler negoziare con gli USA per azzerare le tariffe all’export americano, cosicché da provocare l’azzeramento delle tariffe ai prodotti di questi tre paesi da parte dell’amministrazione USA, che peraltro ha ovviamente accolto con favore la proposta.
Ciò dovrebbe bastare per instillare qualche forma di dubbio a chi è ancora scettico e fortemente critico, perché gli effetti di questa azione sono probabilmente frutto di una strategia che mira solo a ottenere reciprocità. Si tratta di una strategia ben chiara e che non dovrebbe scandalizzare nessuno, visto che per anni Germania, Italia, Giappone, Cina (e non andiamo oltre), hanno approfittato di tariffe a zero per esportare negli USA, mantenendo tariffe importanti verso i prodotti americani, con conseguenze significative, come l’aver visto centinaia di aziende trasferirsi dagli Stati Uniti in questi paesi, impoverendo la manifattura a stelle e strisce.
Trump fa quello che abbiamo sempre fatto noi in Europa, o Giappone (vi ricordate il dumping giapponese degli anni '90?) e ancor più la Cina che dagli anni 2000 ha incrementato il surplus commerciale in modo abnorme. Da un punto di vista americano, è difficile dare torto a Trump, questo credo che debba essere riconosciuto.
Per contro, non dobbiamo dimenticare i modi da cowboy, ampiamente discutibili, così come una certa arroganza nel porsi di fronte agli interlocutori, che agli occhi di noi europei risuona come una mancanza di rispetto e attenzione. La strategia USA peraltro ha dei rischi che non si possono sottovalutare, in primis la congiuntura economica e la Fed.
Intervistato qualche settimana orsono sullo stato di salute futuro dell’economia, Trump ha dichiarato che ci aspetta un periodo di transizione, il che potrebbe voler dire anche recessione, ergo lo ha messo in conto e ciò (purché sia soft landing) potrebbe non essere malvisto dall’amministrazione USA, che deve svalutare il debito, quindi ha bisogno di tassi più bassi per pagare meno interessi sullo stesso.
Ma la Fed come reagirà? Soprattutto pensando che i cittadini USA sono in larghissima parte coinvolti negli investimenti azionari, molto più che in Europa (basti pensare ai fondi pensione USA), per cui nel caso di ribasso consistente di Wall Street che accadrà? Certamente la Fed taglierebbe il costo del denaro, ma potrebbero anche esserci una fuga di capitali dagli USA e dal dollaro, non possiamo escluderlo a priori.
Per ultimo, uno sguardo al vero obiettivo, secondo noi, di Trump, che vuole reciprocità e dollaro debole, per aggiustare un deficit commerciale fuori controllo. Ci riuscirà? Siamo qui, con i popcorn, sul divano e ci godiamo lo spettacolo.
Saverio Berlinzani
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Unicredit: il ribasso potrebbe non essere finito Il ribasso di Unicredit MIL:UCG sembra aver trovato una temporanea battuta d’arresto sfiorando la media mobile esponenziale a 50 settimane, lo stesso supporto dinamico che aveva contenuto la discesa sia ad agosto che a dicembre 2024.
Da questi livelli, un tentativo di rimbalzo è plausibile ipotizzando l’avvenuta conclusione di onda A ribassista. I prezzi potrebbero quindi avviare un recupero fino in area 50 euro.
Tuttavia il quadro di lungo periodo resta debole così come le incertezze Macro del mercato, e consente di confermare l’avvio di una fase correttiva dal massimo di marzo a 55,60 euro.
Dal top di marzo, i corsi non hanno ancora raggiunto il 38,6% di rintracciamento del movimento rialzista partito dai minimi del 2020, configurando cosi una correzione fisiologica che dovrebbe riportare i prezzi almeno verso il 38,6% - 50% di Fibonacci: un’area che coincide con i minimi di agosto a 30,95 euro.
Pertanto, anche in caso di rimbalzo, la tendenza primaria resta ribassista con un primo target potenziale proprio in area 31 euro. Non consideriamo al momento l’Ema 200 weekly (Rossa) e il livello del 61,8% in quanto un affondo dei prezzi di questa portata significherebbe perdere la metà del valore del titolo dal top di 55,60 euro.
Il massimo di marzo appare quindi come la conclusione della sequenza impulsiva in 5 onde iniziata nel 2022: un elemento che rafforza l’ipotesi dell’inizio di una correzione strutturale più ampia e duratura.
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