Cina, quando tutti la bastonano è tempo di comprarlaNella nostra vita quotidiana in occasione di una scelta di acquisto siamo portati a individuare il prodotto cui siamo abituati, che conosciamo e che sappiamo già ci garantirà la migliore esperienza possibile. Soprattutto ci rassicurerà perché sappiamo in anticipo, se fosse un prodotto alimentare ad esempio, quello che ci regalerà mettendolo a tavola.
Magari il prodotto in questione non sarà il migliore in assoluto ma certamente quello che ci garantirà il rapporto fatica/soddisfazione da noi atteso. Ma se qualcuno vi chiedesse chi produce materialmente il bene (non la grande marca distributrice), dove viene prodotto, quali sono gli ingredienti, quale sia l’origine della materia prima e quale la data di scadenza c’è un’alta probabilità che di sbagliare molte risposte.
Negli investimenti facciamo, mediamente per carità, la stessa cosa: tendiamo a rivolgerci a quei mercati che ci garantiscono il rapporto fatica/soddisfazione che ci attendiamo. In finanza comportamentale è un fenomeno ben noto. Si va dall’ancoraggio che ci induce a fare il minimo/nessuno sforzo per prendere una decisione in condizioni di incertezza partendo semplicemente da una convinzione che sta dentro di noi ma che non è detto che sia corretta, all’home bias che, sempre per esigenze di sopravvivenza all’immane sforzo di informarsi, ci suggerisce di operare la dove conosciamo il contesto (comfort zone finanziaria) anche se questo fosse pessimo.
Nelle scelte di investimento, sempre mediamente per carità, si finisce per operare mixando al meglio gli ingredienti che si hanno a disposizione, nelle modalità che ci detta il nostro buon senso e con le aspettative che ci fanno stare bene nutrendoci di speranza piuttosto che di analisi. Ma tutto ciò succede sempre mediamente per fortuna e non sempre.
Tornando alle scelte di acquisto, se invece si fosse più esigenti si cercherebbe di selezionare quei prodotti che ci garantiscono la migliore esperienza complessiva possibile quando sarà a tavola. Per fare ciò non ci si deve far condizionare dalla marca, si dovrebbe vedere dove viene realizzato e l’origine della materia prima, cercando di scegliere quello con la data di scadenza più lontana che lascia intendere sia stata prodotta più di recente.
Tutto ciò ad un certo punto non basta più per cui, si potrebbe essere indotti dal desiderio di migliorare ancora di più l’esperienza gustativa spingendoci a individuare le più vocate zone di produzione visitando una serie di aziende e magicamente si potrebbe scoprire che esistono prodotti di una bontà assoluta che fanno cadere nel dimenticatoio quelli che fino al giorno prima pensavo fossero ottimi. Spesso ad un prezzo nettamente più basso.
Portando a termine la metafora, se chiedessi quale sia l’indice azionario che avreste voluto comprare 15 anni fa probabilmente la risposta più gettonata sarebbe gli USA. La scelta non sarebbe sbagliata e limitando l’analisi alle aree economiche più importanti si scopre che il migliore in assoluto in effetti è stato il Nasdaq composite.
Tuttavia a ben vedere il Nasdaq si è imposto solo all’ultima curva allorché, causa pandemia, la FED ha portato velocemente i tassi di interesse a breve praticamente a zero vanificando la performance della Cina che, con il segmento on-shore, fino a quel momento era il mercato più profittevole. Infatti poiché il valore attuale di un titolo growth è stimato come l’attualizzazione finanziaria dei futuri flussi di cassa e profitti, quanto più è basso il livello dei tassi di interesse tanto più alto è il risultato dell’operazione di attualizzazione. E vice versa. Essendo la capitalizzazione del Nasdaq a prevalenza di titoli growth è stato possibile assistere alla rapida crescita dell’indice proprio in pandemia grazie al taglio dei tassi operato dalla FED.
Per accorgersi delle performance dei mercati cinesi bisognava necessariamente non essere tra quei consumatori che sbrigativamente afferrano dallo scaffale il prodotto “noto” ma essere, … sempre mediamente, tra quelli che assorti leggono attentamente le etichette o pagano una parcella di consulenza per garantirsi anche l’uso appropriato in termini di quantità e modalità di consumo. Infatti parliamo pur sempre di un mercato emergente, volatile, capace di far provare l’ebbrezza di un -75% in occasione della crisi del 2008. Insomma da approcciarsi preferibilmente in ottica di lungo termine lasciando ai professionisti la frequentazione sul piano del trading.
Parlare della Cina come nazione sul piano politico, come società su quello sociologico sarebbe molto interessante e soprattutto utile per meglio comprenderne i mercati finanziari ma è un esercizio che non possiamo permetterci in questa sede. Io immagino la Cina come una valanga o una eruzione vulcanica avverso la quale poco o nulla si può opporre.
Parliamo di un paese enorme, con una piramide demografica vantaggiosa ed una politica che progressivamente è passata dall’unico figlio agli attuali tre ammessi per famiglia allorquando ha intuito che l’evoluzione demografica del paese nel lungo periodo avrebbe portato il paese ad accumulare un gap importante con altri paesi concorrenti. Un paese con una sterminata platea di 400 milioni di millennial pronti a far sentire gli effetti delle loro scelte di consumo su e-commerce (dove l’obiettivo è quello di superare l’attuale 50% di quota di mercato globale divenendo leader indiscusso) e tecnologia.
Una classe dirigente che non ha bisogno del consenso del dei cittadini per fare ciò che ritiene utile. Questo rende possibile i famosi piani di programmazione quinquennali con obiettivi che si spingono fino al 2060 (orizzonte temporale che si sognano i governanti occidentali). Parliamo di obiettivi veri di chi sa che al prossimo piano quinquennale sarà ancora seduto li al potere e non come avviene nei governi dei paesi sviluppati dove, “vittime” della democrazia che li costringe ad essere giudicati ed eventualmente rieletti dai cittadini, presentano progetti la cui affidabilità è inversamente proporzionale all’orizzonte temporale richiesto.
Una quantità sterminata di popolazione che, contrariamente alle immagini patinate e scintillanti che ci giungono dalla parte più moderna del paese, affolla le campagne in condizioni di arretratezza assoluta. Gente che come in una catena di montaggio viene continuamente “strappata” alle campagne per essere opportunamente trapiantata nelle aree urbane con il compito di essere carburante per la realizzazione dei programmi del governo. Gente che verrà trasformata in classe media, la vera spina dorsale della nuova visione del partito comunista che prevede una nuova composizione della formula della domanda aggregata (più o meno la grandezza della ricchezza prodotta) che vede sempre più importante la C di consumi a scapito del contributo della bilancia commerciale.
Un paese che ora è lontano parente di quello che fino a qualche lustro fa eccelleva nella manifattura a basso costo e che oggi è attore protagonista nella innovazione tecnologica, che mira a riportare a casa quanta più parte possibile delle catene di produzione sparsa per il mondo e che incentiva con opportune riforme fiscali il rientro dei capitali rendendo meno conveniente ad esempio la quotazione nei mercati stranieri, americani soprattutto.
La stessa stretta sui settori immobiliare e tecnologico hanno un denominatore comune nella tutela sia della classe media attraverso la difesa del reddito disponibile che della imprenditorialità più spiccia attraverso lo sgretolamento delle posizioni dominanti nei settori più importanti per la crescita del paese. La convinzione è che un paese senza monopoli/oligopoli sia più adatto a fare germogliare quelli che J.M. Keynes chiama spiriti animali, cioè la voglia i intraprendere.
La stessa vicenda Evergrande a detta del governo cinese e di molte e qualificate fonti internazionali non dovrebbe avere effetti sistemici. Le attività immobiliari in Cina sono molto frastagliate ed accanto a grandi gruppi di “sviluppatori” come vengono chiamati persistono una miriade di aziende più piccole con la conseguenza che i 305 mld di dollari di debito di Evergrande rappresentano appena il 3% del complessivo debito immobiliare cinese. Inoltre il settore pesa per circa il 15% sul PIL del paese e se dovesse implodere Pimco stima che produrrebbe una contrazione del 1% del PIL. Anche il settore bancario sembra non essere particolarmente esposto tanto che se anche l’intero debito diventasse non più esigibile tutto insieme le banche continuerebbero a mantenere salvi i requisiti patrimoniali di sicurezza richiesti dalla vigilanza.
Allora Riguardando il grafico degli indici capiamo che mentre gli altri paesi, al netto degli sconvolgimenti tecnologici che rappresentano un fenomeno assolutamente trasversale a tutti i concorrenti, in questi quindici anni hanno fatto fine tuning (aggiustamenti) la Cina era impegnata in grandi manovre su tutti i piani che ne hanno determinato una crescita a dir poco tumultuosa.
La Cina in questo momento è padrona del proprio futuro e questo fa si che, a mio giudizio, si rifletta direttamente sulle performances dei propri mercati finanziari, sempre più aperti agli stranieri tra l’altro e interconnessi tra loro tramite il progetto Stock Connect che rende possibile agli stranieri tramite la piazza di off-shore di Hong Kong operare anche sul mercato delle A share sulla piazza on-shore di Shenzhen e Shanghai. Il tutto nella cornice di una maggiore attenzione ai cambi con il governo ora molto attento alla stabilità del Renmimbi, valuta in cui sono denominati gran parte delle A share.
Il mercato delle A share presenta delle peculiarità che lo rendono molto interessante, come su accennato, per un approccio di trading. Intanto con questo mercato è possibile prendere esposizione su tutto quel mondo fatto da aziende soprattutto di medie dimensioni e con business tipicamente domestico. Inoltre oltre il 30% dei 3.500 titoli che lo compongono non è coperto da analisi di società di gestione restando sconosciuti al grande pubblico. Tutto ciò rende il mercato il luogo ideale per i gestori attivi che non hanno interesse a coprire l’indice ma a generare soprattutto alfa attraverso attività di opportuno stock picking.
Ora a differenza dei mercati off-shore di Hong Kong in cui oltre il 75% delle transazioni sono appannaggio di operatori istituzionali, tipicamente investitori non umorali e soprattutto di lungo termine, le A share sono riservate direttamente solo ai residenti ed indirettamente agli stranieri tramite il citato Stock Connect. Il risultato è che circa l’83% delle transazioni sono fatte dai retails che come noto soffrono di due patologie: la visione di breve termine e la umoralità che guida le operazioni. Il risultato è una volatilità media nettamente maggiore rispetto agli altri indici di casa.
Osservando l’indice China A50 che raccoglie le prime 50 aziende per capitalizzazione, sul time frame mensile adatto ad una panoramica pluriennale coerente con l’analisi che si va facendo, si può notare la fase rialzista che dura dal 2014 dopo che la FED aveva creato il panico sui mercati mondiali attraverso la sua intempestiva riduzione degli acquisti di titoli sul mercato (Taper tantrum).
Si nota la formazione di un triangolo ascendente con protagonista l’area dei 15.000 punti che ha frenato per tre volte i tentativi di allungo dell’indice e trasformandosi in ostica resistenza, violata con decisione in occasione della ripartenza del paese dalla fase più dura della pandemia. Successivamente, nei mesi più recenti, il nuovo atteggiamento del paese meno tollerante come detto verso la eccessiva concentrazione di potere di mercato in settori strategici come quello tecnologico e il giro di vite nel settore dell’educazione e del gaming nel tentativo di difendere il potere di sviluppo e di spesa soprattutto della nuova classe media, hanno reso possibile un ritracciamento delle quotazioni confezionando un movimento di pull back su quella importante area dei 15.000 punti.
Solitamente la violazione di un importante livello come quello illustrato acquista ancora più solidità se il movimento viene suggellato con un pull back il quale ribadisce la volontà degli operatori di non volere tornare nuovamente sotto il supporto. Questo si desume da una accelerazione dei volumi in occasione del rimbalzo sul supporto. Ovviamente questo movimento rafforza il quadro rialzista ma non ci mette al riparo da eventuale rottura del livello di supporto, come si sa nel trading è tutta una questione di probabilità desunte dalla osservazione di dati oggettivi (volumi, open interest, …) e psicologia che rendono uno scenario più probabile rispetto ad altri.
Anche sul time frame settimanale il quadro è coerente con una ripresa delle quotazioni, infatti si osserva la violazione della trendline discendente disegnata dai massimi di febbraio con quello che sembra essere un movimento ancora di pull back sulla stessa resistenza dinamica e statica di area 15.600.
Sul grafico giornaliero il quadro si conferma ancora rialzista con una sequenza di massimi e minimi crescenti.
In conclusione, non bisogna sottovalutare la nuova capacità di autodeterminazione del governo cinese che come un treno in corsa è lanciato nel sorpasso ormai agli USA sul piano del PIL prodotto e della leadership in campo tecnologico. Il percorso non sarà lineare ma costellato da fasi di debolezza che quando si presentano vanno lucidamente interpretate nel contesto in cui si verificano decidendo se classificarle come sconto sul valore del paese ed in quel caso accumulare nuove posizioni.
Non è oggi pensabile non avere la Cina nei portafogli di investimento tenendo conto che la stessa classificazione come paese emergente col passare del tempo le andrà sempre più stretta. Già oggi il peso nell’indice MSCI emerging markets non rispecchia in pieno il ruolo che il paese ha nell’economia globale e questo è un altro punto a favore immaginando che il gap sia destinato a contrarsi nel prossimo futuro.
La Cina rimane in definitiva un tema divisivo sul piano dell’opinione pubblica. E’ facile che polarizzi i giudizi sui lati estremi della scala piuttosto che spalmarsi omogeneamente finendo per creare due roccaforti dove da una parte troviamo coloro che rimproverano al paese la condotta non sempre lineare ed accettabile in base al metro di giudizio dei paesi più maturi e democratici e che potrebbe essere sintetizzato con un’espressione di mia figlia la quale afferma che se i cinesi si fossero dati una calmata smettendo di mangiare pipistrelli vivi il mondo sarebbe un posto migliore per tutti (pandemia), cui si contrappongono coloro che vedono nel modello cinese un esempio di capacità, tenacia, lungimiranza e determinazione nel pensare, programmare e perseguire un futuro migliore e da protagonisti per se stessi
CINA
Possibile recupero fino alla resistenza evidenziataIl mercato cinese sembra stia in procinto di recuperare terreno , dopo un iniziale tentennamento gli interessi di investitori Istituzionali e corporations è decisamente rivolto verso posizioni LONG nonostante la loro posizione netta attuale sia SHORT ma in decisa riduzione.
Tutto ciò è visualizzabile dall'indicatore Miracle Viewer che ha come obiettivo principale quello di estrarre gli interessi short / long dei vari attori che fanno il prezzo.
Questa idea è basata sul segnale generato dall' advisor algoritmico MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo scorrendo in basso di seguito a questa pagina.
L'indicatore che vedi nel grafico è Miracle Viewer troverai una spiegazione dettagliata del suo funzionamento sul manuale dell'advisor
Testa e spalle - mercato cineseCon i mercati dei paesi sviluppati che realizzano nuovi massimi, uno dei doveri dell’investitore e dell’analista tecnico, oltre a provare ad individuare i trend dominanti, è quello di andare a trovare settori o mercati che possono rappresentare un’opportunità nel futuro.
Da diverso tempo, malgrado le difficoltà strutturali note ai più, considero il mercato cinese in una fase favorevole all’accumulazione graduale di posizioni.
I dati macro ci raccontano di una situazione difficoltosa, riduzione del prodotto interno lordo in Q3 al 4,9%, inferiore rispetto alle aspettative ed al Q2 in cui era pari al 7,9%, inflazione costante, tasso d’interesse di riferimento al 3,85% (uno dei tassi più bassi per la storia economica Cinese), pericolo di bolla immobiliare.
Analizzando l’ETF “XTRACKERS MSCI CHINA”, fondo passivo che offre un’esposizione ad aziende cinesi di grande e media capitalizzazione (con circa 741 partecipazioni) possiamo notare il completamento di un pattern “testa e spalle”, tipica figura d’inversione, che porta ad un ritracciamento di circa il 30% rispetto ai massimi precedenti.
Da luglio 2021, notiamo come i prezzi sembrano voler consolidare in un range ben definito. E’ durante questi consolidamenti che si gettano le basi per la continuazione del trend in corso o per una graduale inversione.
In ottica di diversificazione di portafoglio e volendo evitare l’investimento in singole aziende cinesi, sto cominciando ad espormi per il tramite di questo ETF settoriale.
Sia chiaro, non è mia usanza mediare su titoli in perdita, tuttavia si tratta di uno strumento molto diversificato (oltre 700 partecipazioni) relativo ad uno dei mercati e delle nazioni più influenti al mondo e sul quale costruisco una precisa strategia di ingressi, con una quota percentuale del mio capitale che in massima esposizione non sarà superiore al 7,5% e con orizzonte temporale ampio.
Lo shop online per i client Vip asiatici Avevo acquistato tempo fa questo titolo ma non mi ero reso conto del business da loro operato.
Di fatto vendono prodotti occidentali di alta moda online in forma "club" un po come privalia buyvip o vente privee per noi italiani.
I prodotti sono davvero di marce eccellenti e non possono che far gola alla clientela cinese più attenta alla qualità.
Il prezzo del titolo è al momento assolutamente a sconto, tipranks lo colloca a 16 usd, SimplyWst a 51 usd
Analizzando il chart e il profiler dei volumi direi che potremmo tranquillamente posizionarci a metà fra i due ovvero in corrispondenza del maggior volume sul grafico daily.
L'advisor Market Miracle Advisor è d'accordo sul momento di ingresso tanto che sta fornendo da giorni segnali di ingresso sul titolo,
ora che lo vedo a ridosso della trendline che ha sostenuto i prezzi, vedendo che piano piano la situazione in cina sta lentamente migliorando mi sono deciso di mediare il prezzo di ingresso sul titolo.
L'attuale fase 1,3 indica che la situazione è ancora potenzialmente a rischio discesa, non c'è una conferma della tendenza alla riduzione degli short da parte degli istituzionali ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di prendere il miglior prezzo sul titolo.
Questa idea è basata sul segnale generato dall'advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo scorrendo in basso di seguito a questa pagina.
Chiedi invece se vuoi saperne di più sulla fase di mercato e come fare per individuare i migliori titoli da tradare.
Ancora nervosismo sui mercatiGiornate di contrattazione interessanti, alla luce delle notizie che si rincorrono nel Regno Unito, circa la mancanza di autotrasportatori che metterebbe in crisi gran parte della supply chain, sotto pressione specialmente nel settore dei carburanti. I distributori sono in gran parte chiusi, fuori servizio o in razionamento, a causa degli acquisti di carburante dettati dal panico dei consumatori.
Sul fronte orientale, osserviamo il taglio delle stime di crescita della Cina da parte di Goldman Sachs, S&P e Nomura, sulla scorta degli effetti della crisi del debito di Evergrande (che per il momento sembrerebbe avere solo effetti “interni”) accompagnate dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime.
Le quotazioni del Crude Oil tornano sui massimi da luglio 2021 e ottobre 2018. Importante osservare cosa accadrà in corrispondenza del livello 77$; continueranno a salire le quotazioni o avremo una figura di doppio massimo, con i prezzi che cominceranno a rallentare?
Il Vix che sale dell’8% attestandosi sul valore 20,40 ed il future sull’S&P500 in flessione dello 0,60%, fanno presagire apertura in ribasso per le piazze americane. Il prezzo continua ad oscillare in prossimità della media esponenziale a 50 periodi.
Il cambio Eur/Usd si attesta in area 1.1676, in corrispondenza di un livello sensibile al mercato, dove sarà interessante analizzare le chances di un rimbalzo o di un break al ribasso del livello.
Le incertezze fanno scendere gli indici e salire l' oroIl mercato azionario USA ed EUROPA sembra aver ormai intrapreso da settimane un trend ribassista.
La Cina è alle prese con una problematica molto incisiva nel settore immobiliare.
Sicuramente non è un gran momento per chi vuole investire nel mercato azionario.
Non si sa quando durerà questa tendenza, qualsiasi investitore si augura che finisca ogni giorno ma nel frattempo, mentre l'indice VIX inizia a muoversi con decisione anche l'oro sembra aver intenzione di cambiare la sua tendenza nel breve periodo, aiutato da un buon market sentiment.
Il metallo giallo è stresso da settimane in un triangolo che ha continuamente limitato i prezzi sia nella parte bassa che nella parte alta.
Considerando che ora siamo a ridosso del margine inferiore del triangolo e considerando la situazione sui mercati è mia opinione che la direzione nei prossimi giorni sia quella rialzista.
Se gli investitori sull'oro manterranno la loro ciclicità tipica mi aspetto anche una rottura del triangolo nei prossimi mesi nella parte alta che porterebbe chiaramente a prezzi ancora maggiori.
Vedremo nei prossimi giorni, settimane, mesi cosa succederà.
Mercato cinese, ha senso entrare ora?MIL:XCS6
Con i mercati americani ai massimi storici ed in un clima di apparente calma dovuto alle parole di Jerome Powell, il quale ha dettato le tempistiche per un eventuale soft tapering da parte della Fed, potrebbe essere interessante cercare opportunità in mercati che hanno visto una correzione importante rispetto ai recenti massimi.
Parlo del mercato azionario Cinese, che non più tardi dello scorso febbraio faceva registrare i suoi massimi, sulla scia delle notizie di crescita record del Pil registrato nel primo trimestre del 2021.
Recentemente, a causa dell’interventismo del governo negli eventi di mercato, nonché alla stretta sulle big tech, abbiamo assistito ad una svolta repressiva dei principali indici cinesi rispetto ai massimi di oltre il 30%.
In ottica di diversificazione e con una parte “satellite” del nostro portafoglio di investimento, potrebbe essere interessante cominciare a costruire una posizione con esposizione al mercato cinese.
In che modo farlo?
Ovviamente comprare un mercato che scende “ad occhi chiusi”, potrebbe avere effetti devastanti, a meno che non si abbia un preciso piano di azione.
In primo luogo è necessario scegliere strumenti di investimento efficienti, come un ETF regionale ma ben diversificato per ridurre al minimo il rischio specifico.
Successivamente potrebbe essere utile pensare all’entrata solamente quando alcuni segnali tecnici confermano la nascita di un nuovo trend rialzista. Possiamo ad esempio attendere l’inversione dei massimi e dei minimi di reazione che da decrescenti dovranno diventare crescenti e magari osservare la conferma definitiva con l’allineamento delle medie mobili.
In questa maniera non entreremo mai sui minimi, ma qualora dovesse svilupparsi un trend rialzista, saremo in grado di beneficiarne per gran parte.
Per la mia analisi ho utilizzato un ETF “XTRAKERS MSCI CHINA UCITS” (XCS6). Si tratta di un ETF a replica fisica di un paniere di 700 aziende cinesi.
Possiamo notare come l’indice, dopo una discesa in area 16,60, stia creando una zona di supporto in corrispondenza di un minimo rilevante confermato anche dall’indicatore ciclico.
Personalmente continuerò a seguire la progressione dei prezzi e qualora la mia strategia segnalerà il setup di ingresso, costruirò gradualmente la mia posizione.
UNA SETTIMANA "ROSSO FUOCO": COME APPROFITTARNE?Panico, è bastato un calo di qualche punto percentuale, qualche "accenno" di Tapering della Fed, un Governo Cinese intransigente ancora una volta, e gli investitori sono andati nel panico. Che mondo meraviglioso, ancora una volta qui l'improvvisazione, la non conoscenza di come funzionano le cose, la paura e la mancanza di autocontrollo, la mancanza di umiltà, fanno danni a volte irreparabili. Piccolo intermezzo su cui non mi soffermo: BTC ha quasi raggiunto il Target di 50K che avevo dato qualche settimana fa, dopo la tenuta ottima del supporto a 30K (ma resto umile:))))
Scherzi a parte, come si può pensare che la Cina, che tanto per darvi 2 numeri cuba il 20% del PIL mondiale, cresce il doppio degli altri ed ha una popolazione doppia degli altri, possa da qui ai prossimi anni scomparire? La Cina, sui mercati, pesa il 9% contro il 45% degli USA, quindi di cosa stiamo parlando? Davvero esiste un futuro (lato mercati) con le azioni cinesi a zero? Se la pensate così, e la Cina vi fa paura, davvero l'ippica è una soluzione ottimale.
Perciò serve sì una logica a medio-lungo termine (anche se nella nostra Area riservata qualche occasione di breve già l'abbiamo colta) ma sui portafogli strategici la pazienza, la corretta asset allocation, il corretto money management, e sapere cosa si sta facendo sono gli unici fattori che alla fine portano risultato. Qui nessuno sa come sarà il futuro, ma di una cosa sono certo, pensare ad un futuro senza la Cina davvero non ha senso!
Il gioco si sta facendo duro, e qui i duri iniziano a giocare!
Possibile long su indici cinesiE' da un po' di settimane che il mercato cinese, almeno lato finanza, è in stallo. Nonostante la fortissima ripresa dell'economia cinese, gli indici hanno subito una battuta d'arresto, evidentemente gli investitori avevano attese ancora più alte che non sono state soddisfatte. Nella situazione attuale per quanto riguarda prevalentemente il lato grafico ci troviamo in aree interessanti, con il prezzo che lateralizza sopra le medie più sentite ma pur stando al di sotto della ma50. Che questa correzione stia volgendo al termine? I segnali desiderati ancora non si sono palesati ma di certo bisogna prestare attenzione perchè se lo faranno, potrebbe essere un buon entry point per puntare ad un ottimo 22% dell' ultimo massimo oppure perchè no, per holdare a medio-lungo termine. Pur presentando qui il grafico daily, si nota forse ancor meglio dalle chiusure weekly la possibile presa di forza. Che ne pensate? un bacio e buon trading.
Pinduoduo su livelli interessanti di acquistoPinduoduo la più grande piattaforma di e-commerce interattivo in Cina e nel mondo.
È il secondo mercato online più grande in Cina per numero di utenti e numero di ordini. È anche una delle più grandi società Internet del mondo.
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Il titolo cinese si trova su livelli interessanti per ipotizzare nuove spinte rialziste sul medio-lungo periodo.
La spinta rialzista partita da metà marzo 2020 si è arrestata trovando il prezzo massimo di $99,50 il 6 luglio 2020.
Successivamente il titolo è entrato in una fase di ritracciamento raggiungendo i $69,00 come minimo relativo.
La settimana precedente Pinduoduo ha dimostrato una nuova forza rialzista chiudendo la settimana con un +11,40%.
Se dovesse essere confermata la rottura del livello di prezzo psicologico di $84,00, il titolo diventerebbe interessante da inserire in portafoglio.
Tensioni geopolitiche e liquidità prevista.Nella prossima settimana long del metallo giallo.
So che la settimana passata è stato abbastanza abbondante, ma questo non significa che la settimana prossima sarà uguale, anche se mensilmente siamo ben al di sopra dei movimenti medi.
Tuttavia la mia idea rimane long anche se i massimi storici sono molto vicini.
Le tensioni Geopolitiche tra USA e Cina, l'immissione di liquidità dei nuovi fondi stanziati dall'Europa, la nuova politica espansiva negli USA tra i repubblicani e i democratici non molto convinti (mille o 3mila miliardi?), la propaganda politica per le elezioni statunitensi che vede in vantaggio Biden (ricordiamo che per gli azionisti Biden non è il candidato ideale), tutto questo insieme favorisce la mia visione Long.
La cosa da tenere a mente sono i dati macro della settimana, a cui darò spazio di riflessione.
Se vi piace l'idea e tutte le mie considerazioni, vi invito e mettere pollice in su, anche perchè terrò aggiornato il post durante la settimana!
Buon Trading!
ORO: nuovi massimi in arrivoNel solo mese di luglio l'oro si è apprezzato del 7,50%, un rialzo mensile davvero interessante. I motivi di questo rally sono principalmente due: l'aumento delle tensioni USA-Cina e l'aumento dei casi negli Stati Uniti. L'oro ha ancora molto spazio di risalita: può superare i 2000 dollari l'oncia, anche grazie alla grande quantità di denaro immesso nei mercati finanziari nei mesi precedenti. Il dollaro ha perso terreno contro tutti gli altri asset: EURUSD ha raggiunto i massimi da 2 anni e USDJPY quota attorno ad area 105. L'indice del dollaro è sceso sotto i 94 e l'argento è salito dell'80% dai minimi della pandemia.
Cina: Hang Seng index analisi di lungo periodoMi è stata chiesta una analisi dell'indice cinese, che non avevo mai fatto.
L'indice Hang Seng è ancora impostato in un trend rialzista di lungo periodo anche se ha iniziato ad inclinarlo. Il trend sarà negato nel momento in cui romperà al ribasso l'area dei 18000 punti che coincide anche con il 50% di Fibonacci del movimento Min - Max dal 1987 al 2018
Ragionando sul medio periodo, possiamo vedere come questo ribasso da Coronavirus, si sia fermato sull'incrocio con la trend rialzista della Forca di Andrew ed il 38% di Fibonacci del vettore 1987-2018.
Questa area resterà fondamentale supporto nei prossimi mesi, per non inclinare eccessivamente il trend rialzista di lungo.
Solo una chiusura mensile sopra i 27000 punti ridarà un segnale di ripresa del bull market.
[COME I MEDIA INFLUENZANO I MERCATI FINANZIARI]All’alba del 2020 siamo in un mondo dove ancora oggi gli attori dei mercati finanziari sono le persone.
I grandi investitori chi sono? Persone.
Gli algoritmi bancari da chi sono settati? Da persone.
Chi governa le Banche Centrali? Sempre delle persone.
E i piccoli investitori chi sono? Siamo noi, ancora una volta, persone.
Tutte queste categorie agiscono intrinsecamente mossi da 2 sentimenti: Fiducia e Paura.
Tutto ciò che riesce a indurre nelle persone uno di questi due sentimenti è catalizzatore di decisioni. Per questo ho sempre pensato che il rapporto tra informazione e finanza sia ricco di complicazioni, ed ora cercherò di illuminarvi sui vari perché…
Dal loro primo respiro, i media, hanno avuto potere divulgativo su larga scala ed ancora oggi, in diversi casi, possono influenzare le decisioni di chi li ascolta in maniera attiva, quindi di chi investe in maniera mediamente consapevole.
Se fino a qualche anno fa i protagonisti indiscussi dell’industria divulgativa erano per lo più i giornali e le televisioni, con i vari telegiornali e programmi finanziari/politici, al giorno d’oggi, con la diffusione dei social network, tutti detengono un potere divulgativo.
Veramente tutti.
Certo, se io, Mattia, esprimessi i miei pensieri su degli investimenti probabilmente potrei influenzare una cerchia molto ristretta di persone, ma dei personaggi noti come: presidenti di stati, grandi investitori e manager di big companies hanno i loro personal account da cui esercitano il loro potere divulgativo scrivendo i loro pensieri e inviandoli al mondo intero cliccando un bottone. E capite bene che i numeri sono ben diversi.
Sanno che possono influenzare. Proprio come la televisione sapeva e sa che può ancora farlo.
I casi più eclatanti e recenti sono ormai i diffusi tweet del presidente Trump, dove commenta pressoche qualsiasi cosa accade nel mondo. O ancora meglio il caso di Elon Musk (CEO di Tesla) che grazie alle sue abilità comunicative ha più volte influenzato e manipolato il prezzo delle azioni della sua compagnia.
In quanto investitori, dobbiamo difenderci da tutto ciò?! E se sì, come possiamo farlo?
Secondo me sì, dobbiamo.
Mettere in atto un sistema di auto difesa nei confronti di tutto quello che ho sopra scritto è doveroso e possiamo farlo con dei ragionamenti che vi aiuterò a fare per accendere le vostre “lampadine”.
Quindi, cervello attivo ragazzi, si inizia a ragionare…
Chi sono gli intermediari informativi?
Giornali e TV sono compagnie private, che selezionano e veicolano le informazioni ognuno nel modo di comunicare che preferisce e per questo, ogni individuo può interpretare differentemente la stessa informazione, sulla base delle proprie credenze o di pregiudizi instillati.
Deduciamo da ciò, come il lavoro divulgativo dei media sia altamente variabile e quindi instabile e influenzato da altri fattori extra-divulgativi e da questo possiamo di conseguenza solo evincere, nella maggioranza dei casi, una qualità delle notizie mediamente bassa e alterata.
Le domande da farci sono:
In quanto compagnie private, questi organi divulgativi, hanno interessi che noi non possiamo sapere? Perché comunicano questa notizia in questo modo quando nell’altro giornale è stata scritta in modo diverso?
A questo punto, senza attendere risposte che nessuno ci darà mai con precisione, semplicemente non dovremmo più ascoltare.
Stesso discorso per le persone che riteniamo “importanti” e che comunicano tramite social network, forse per alcuni la qualità di comunicazione è molto meno influenzata da fattori personali, ma in ogni caso io non mi sognerei mai di comprare il petrolio in un dato momento perché l’ha detto Trump.
I dati che si devono analizzare per valutare la salute di un paese o una tipologia di investimento sono ben altri a mio avviso, e si tratta di dati economici, bilanci societari etc…
Sperando di avervi reso meno influenzabili possibile e più consapevoli, vi invito a domandarvi prima di fare un investimento, perché lo state facendo…
Stai comprando il valore di Tesla o stai comprando il comportamento di Elon Musk? Credi davvero di ricevere consigli finanziari da Donald Trump?
Ti farai influenzare ancora dai media per decidere la direzione dei tuoi investimenti? Fammi sapere se ti ho fatto ragionare e le tue considerazioni con un commento 👇
Shanghai: situazione ideale per accumulare ...con un risk reward di 1/10 (rischi 1 per poter guadagnare 10) la situazione del frattale indicherebbe che questa è una fase da accumulare progressivamente perchè se è vero che potenzialmente il rischio è di -8% hai la possibilità di avere fra 1 anno +80% di rendimento....Un bel PAC programmato qui è l'ideale prima che il segnale possa forse anche anticipare il movimento
Shanghai: il daily suggerisce qualcosa ....dopo un consolidamento laterale ecco un nuovo attacco alla media che ha fatto da resistenza - supporto al trend: un ritorno sopra la media confermato dall'indicatore sarà un segnale di ripresa di forza. Trend di medio periodo sempre bullish
CINA o FTSEMIB? lo scenario sta per dare la sentenza...che arriverebbe alla rottura rialzista della trendline ribassista in essere con l'accompagnamento degli indicatori....il segnale avrebbe impatti notevoli su portafogli dinamici ed aggressivi
Cina (Shanghai): l'indice tiene la media...come segnalato di recente la tenuta della media a 100 periodi indicherebbe la sostanziale contenuta debolezza dell'indice con l'indicatore che sta dando segnali di rafforzamento...Still Long in the medium term
SHANGHAI: il test ha avuto successo ...ieri segnalavo il test della media con l'indicatore posizionato bene e oggi la conferma che la media è stata "sentita"....per ora il test ha avuto successo....per ora sottolineo. Un cedimento futuro sarà da leggersi in modalità bearish mentre la continuazione del movimento dovrà essere accompagnata dal rafforzamento dell'indicatore...sempre bullish di medio periodo
Shanghai: test della media ....con il movimento di oggi l'indice cinese ha testato ancora la media a 100 periodi con l'indicatore che sembra voler invertire prossimamente: per ora una tenuta che va monitorata per cogliere il prossimo movimento in arrivo