Attesa e poche certezzeNon possiamo certo dire che quest’anno sia iniziato all’insegna di trend ben definiti, o di certezze relative alle diverse congiunture o con riferimento alle differenti politiche monetarie. Ma probabilmente siamo solo all’inizio di un anno che si preannuncia pieno di sorprese, considerata proprio la nebbia che avvolge i mercati.
A livello macro la congiuntura statunitense, il vero punto di riferimento, sembra tenere, nonostante alti e bassi, ma ciò è sufficiente a spingere la banca centrale americana a predicare prudenza e attenzione, prima di andare a ridurre il costo del denaro.
Pertanto, abbiamo la netta sensazione che dovremo aspettare più di un trimestre per assistere al primo taglio, dopo anni di rialzi e ci vorrà ben di più di qualche sporadico dato negativo per intravedere l’inizio di un rallentamento marcato dei principali aggregati macroeconomici, che possa anche minimamente configurare un soft landing.
AZIONARIO
Anche ieri i listini hanno chiuso contrastati, con il Dow Jones che è sceso dello 0.42%, l’S&P in rosso dello 0.15% e il Nasdaq pressoché invariato con un +0.09%. I titoli dell’energia, dei materiali e dei servizi di pubblica utilità sono risultati i peggiori, mentre i tecnologici e i beni di consumo hanno ancora sovraperformato.
Il mercato pare in attesa dei dati sull’inflazione, uno dei due market mover della settimana, in uscita domani alle 14.30, con prospettive di rialzo su base annua rispetto al dato precedente al 3.2%, così come ci si aspetta un aumento su base mensile dello 0.2% rispetto al precedente +0.1%. Il dato core invece è atteso in leggero calo sia su base mensile che su base annua. Da venerdì, usciranno anche le prime trimestrali, altro possibile market mover, va ricordato.
VALUTE
Giornata priva di volatilità sui principali rapporti di cambio, che in assenza di certezze, rimangono in attesa che emerga un motivo che possa generare movimenti e rotture dei punti sensibili. Le oscillazioni dei principali rapporti contro dollaro rimangono confinate in un range di 30-40 pip al giorno, con EurUsd che tiene per ora l’area di 1.0900 mentre al rialzo non riesce a superare quota 1.0950.
Il Cable ha evidenziato una price action analoga anche se leggermente più volatile con oscillazione giornaliera di circa 80 pip, con supporto a 1.2680-90 area e resistenza chiave a 1.2770. EurGbp confinato tra 0 .8590 e 0.8610 mentre il UsdJpy si è mosso all’interno di un range di oscillazione di 120 pip da 143.40 a 144.60. UsdCad in recupero sopra 1.3400 e obiettivi di correzione rialzista a 1.3500 da dove il mercato potrebbe ricominciare a vendere.
Sui cross segnaliamo un EurChf tornato sopra 0.9300, forse per la presenza della SNB sui bid. Poche novità anche sulle oceaniche, che restano deboli rispetto al dollaro e non riescono per ora a superare i livelli chiave posti a 0.6740 e 0.6270 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd.
PETROLIO
A dimostrazione che niente riesce, almeno per il momento, a smuovere i mercati a livello di fondamentali, segnaliamo il ritorno del petrolio con un rialzo del 2% e un Wti tornato sopra i 72.5 dollaro dopo un calo del 4% due giorni orsono.
Le tensioni mediorientali restano presenti, insieme alle preoccupazioni sulla domanda e l’aumento dell’offerta da parte dell’Opec. Non si placano neppure le tensioni in mar Rosso a causa delle minacce alla sicurezza da parte dei militanti Houti. E questo è servito a far rimbalzare l’oro nero.
DATI MACRO
Migliora la bilancia commerciale americana, con un deficit a 63.2 miliardi a novembre, ridotto dai 64.5 miliardi di ottobre e migliore del consensus di 65 miliardi di dollari. Calato l’export a 253.7 miliardi in ragione del calo delle vendite di Oro, petrolio e derivati. Mentre l’import è anch’esso diminuito a 316.9 miliardi a causa della discesa delle importazioni di prodotti chimici, e di articoli tecnologici (pc e computer). Diminuito il gap con la Cina di 21 miliardi e con l’Europa, di 15.6 miliardi.
Per quanto riguarda l’Eurozona, segnaliamo la discesa del tasso di disoccupazione al 6.4% con un calo dei disoccupati di 99 mila rispetto al mese di ottobre, ad un livello generale di circa 11 milioni. In Spagna tasso di disoccupazione all’11.9%, mentre in I’Italia è sceso al 7.5% con la Francia stabile al 7.3%. Olanda e Germania al 3.1% e 3.5% per cento rispettivamente.
Intanto nella notte è uscita l’inflazione in Australia, in crescita minore del previsto a +4.4% su base annua, e un incremento dello 0.4% su base mensile come da consensus. AudUsd senza grandi scossoni ancora nel trading range.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee della comunità
Azionario in recupero, ma il dollaro tieneI principali indici azionari hanno vissuto ieri una sessione di recupero dopo 4-5 ribassi consecutivi, con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0.58% mentre l’S&P e il Nasdaq hanno chiuso rispettivamente a +1.41% e +2.2%, in una giornata caratterizzata dal recupero dei titoli tecnologici, tra cui Nvidia (+5%), salita oltre i 517 dollari ad azione.
Amd e Intel hanno anch’esse guadagnato il 6% e il 4%, mentre Amazon, Apple e Alphabet hanno chiuso tutte intorno al +1.5%. Crollati invece i titoli energetici, dopo la caduta del prezzo del petrolio. L’attenzione ora si rivolge ai dati sull’inflazione Usa unitamente alle trimestrali che cominceranno ad essere pubblicate a fine settimana, con in testa Bank of America, Citigroup, Jp Morgan Chase e Wells Fargo.
PETROLIO IN CALO
Scende il prezzo del petrolio di quasi il 5% avvicinandosi ai 70 dollari al barile, in una discesa che ha cancellato i guadagni della settimana scorsa. A causare tale crollo, il taglio dei prezzi da parte dell’Arabia Saudita (da 2 dollari al barile a 1.5 rispetto al benchmark), e l’aumento della produzione dell’Opec di circa 70 mila barili al giorno, arrivando al livello di 28 milioni di barili al giorno.
Dall’altra parte bisogna ammettere che non si sono allentate le tensioni mediorientali, ma per il momento sembra che l’offerta, in questo momento, superi decisamente la domanda. Tecnicamente l’area di 67-68 dollari sembra un obiettivo di medio termine, seguito, nel caso di violazione, dal livello di 64 dollari. Eventuali rimbalzi dovrebbero per il momento fermarsi in area 75 76, sempre per il Wti.
VALUTE
Sui cambi poco da segnalare, con un aumento generalizzato dell’appetito al rischio e un indice Vix tornato sotto i 14 punti mentre i rendimenti dei titoli di stato americano si sono stabilizzati intorno al 4% sul decennale. L’EurUsd ha cercato di rompere le resistenze poste a 1.0980, per ora invano ed è tornato a 1.0950, con prospettive di bassa vola e range trading compreso tra 1.0880 e 1.0990.
Il Cable ha tenuto meglio salendo quasi a 1.2770 per poi correggere una ventina di punti. EurGbp sotto quota 0.8600 mentre il UsdJpy ha ceduto circa 120 nella sessione, da 144.90 a 143.70 per poi chiudere sopra quota 144.20. Tutto nella norma nel senso che per ora non c’è stato nulla in grado di stravolgere il trading range consolidato delle ultime settimane.
Franco svizzero sempre forte dopo i dati sull’inflazione svizzera in rialzo al +1.7%, e un EurChf stto quota 0.9300. Cross sempre stabili e caratterizzati da una bassa volatilità per via di un mercato quasi perfettamente dollaro centrico.
DATI MACRO
Sale il surplus commerciale della Germania a novembre, sopra le attese, con un +20.4 miliardi contro +17.9 miliardi del consensus. È il dato migliore dal gennaio 2021, con un aumento dell’export del 3.7%, il massimo da 6 mesi e pari a 131.2 miliardi di euro. Le importazioni invece sono cresciute dell’1.9% a 110.8 miliardi di euro, leggermente al di sopra delle aspettative.
Nella notte sono uscite le vendite al dettaglio australiane, salite del 2% su base mensile nella rilevazione di novembre, al di sopra delle stime di mercato che erano per un incremento dell’1.2%. Si tratta del rialzo più significativo dal novembre 2021, ben due anni.
Tutti i principali settori hanno visto percentuali di crescita. Il dollaro australiano non ne ha beneficiato e ha continuato a perdere quota durante tutta la sessione asiatica con una discesa da 0.6735 a 0.6700, sull’onda di una tenuta del dollaro che per ora sembra in contrasto con l’andamento dei listini, se osserviamo le correlazioni inverse dell’ultimo periodo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S. Ferragamo, efficiente long sul supporto Il titolo, dopo la poco brillante performance dall'autunno scorso, potrebbe mettere in scena l'ennesimo rimbalzo sulla parte bassa del timido canale rialzista generatosi a partire dai minimi di ottobre.
La poco brillante semestrale e il downgrade espresso da Morgan Stanley hanno tolto slancio alle quotazioni impedendo loro di esprimere il consueto beta rispetto all'indice.
Senza pretese di immaginare una inversione del trend, le quotazioni offrono oggi un interessante punto di ingresso long con l'obiettivo di sfruttare (ci si augura) la possibilità che il titolo si dimostri disciplinato nel replicare l'indeciso oscillare tra le indicate bande del canale rialzista.
L'ultima candela Daily mostra una interessante forma che spazza via i precedenti minimi e massimi ed un corpo verde. Il contesto sembra favorevole per tentare un long alla rottura del massimo di ieri con l'obiettivo di infrangere la ema 50 e puntare direttamente al contatto con la sma 100 almeno e, per i più intraprendenti, al contatto con la parte superiore del canale. Lo scenario prospettato va abbandonato alla rottura del minimo della candela di ieri.
LE PRESENTI INDICAZIONI NON VANNO INTERPRETATE COME CONSIGLIO PERSONALIZZATO DI INVESTIMENTO MA COME CONDIVISIONE DI SEMPLICI IDEE. EVENTUALI DECISIONI DI INVESTIMENTO SONO RESPONSABILITÀ DIRETTA DI CHIUNQUE LE INTRAPRENDESSE.
Un 2024 Agitato: Fine delle 9 Settimane di Rialzi sul Mercato.A Wall Street si dice:
"L'investimento è una delle poche aree in cui puoi avere poca esperienza e superare qualcuno con molta esperienza, semplicemente perché la persona con molta esperienza potrebbe essere incatenata alle vecchie abitudini e agli errori passati."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
La prima settimana del 2024 ha portato un'importante svolta sul mercato. Dopo nove settimane di rialzi consecutivi, l'ottimismo degli investitori ha subito un'inversione di rotta con il cambio d'anno.
Il NASDAQ ha chiuso la sua serie di cinque giorni di calo, ma la perdita settimanale è stata significativa, attestandosi intorno al 3,3%. Nel frattempo, l'S&P e il Dow hanno registrato cali rispettivamente dell'1,5% e dello 0,6%. L'ultima settimana negativa per questi indici risale a fine ottobre dell'anno scorso.
Il rapporto sull'occupazione non agricola di dicembre ha sorpreso positivamente, con l'aggiunta di 216.000 posti di lavoro, superando le aspettative di 170.000-175.000. Sebbene un mercato del lavoro forte sia generalmente benefico per l'economia, questi dati migliori del previsto hanno fatto vacillare le speranze degli investitori riguardo a sei possibili tagli dei tassi di interesse nel corso dell'anno, a partire da marzo. Inoltre, i verbali della Fed di mercoledì hanno deluso coloro che cercavano chiarezza sui futuri tagli dei tassi.
È evidente che le probabilità di un taglio dei tassi a marzo si sono notevolmente ridotte recentemente, e potrebbe trattarsi di una rivalutazione degli asset in previsione di una probabilità inferiore al 50%. Le aspettative dei trader potrebbero essere state eccessive, e i prezzi delle azioni avrebbero dovuto scendere drasticamente per spingere la Fed a tagliare i tassi, un compromesso che non sembra auspicabile.
Venerdì, l'S&P ha interrotto una serie di quattro giorni di calo, registrando un modesto aumento dello 0,18% a 4.697,24, mentre il NASDAQ è avanzato dello 0,09% (poco meno di 14 punti) a 14.524,07. Il Dow Jones è cresciuto dello 0,07%, ovvero di circa 26 punti, chiudendo a 37.466,11.
Condivido alcune riflessioni sulla settimana appena trascorsa sul mercato finanziario. Sebbene le performance di oggi potrebbero non fare scalpore, rappresentano una pausa benvenuta rispetto alle vendite che abbiamo osservato nei giorni precedenti.
Per la settimana, tutti e tre i principali indici hanno chiuso in ribasso, con i titoli tecnologici che hanno subito il peso del calo. Dal mio punto di vista, le recenti perdite rappresentano un salutare ritiro dai massimi dello scorso anno.
Entriamo ora nella prima settimana completa del 2024, e ci aspettano eventi significativi. Giovedì vedremo il rapporto CPI, seguito dal PPI venerdì. La questione di un possibile taglio anticipato dei tassi di interesse implica una costante attenzione ai dati sull'inflazione. I dati recenti mostrano che l'inflazione persiste, ma sta gradualmente convergendo verso il target del 2% stabilito dalla Fed. Gli investitori saranno ansiosi di vedere se questa tendenza si conferma nella prossima settimana.
Inoltre, un altro punto di interesse è l'inizio non ufficiale della stagione degli utili, con le grandi banche che presenteranno i loro resoconti venerdì. Questi risultati potrebbero essere esattamente ciò di cui il mercato ha bisogno per riprendersi dall'incipiente debolezza del nuovo anno. Tra le banche protagoniste figurano nomi importanti come JPMorgan (JPM), Bank of America (BAC), Wells Fargo (WFC) e Citigroup (C), solo per citarne alcuni.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Jamf (JAMF)
Organogenesis (ORGO)
Pharmaceuticals (FUSN)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le vacanze sono ormai terminate, ed è giunto il momento di tornare alla consueta routine. Nonostante un inizio d'anno difficile, il mio atteggiamento è più fiducioso rispetto al 2016, quando temevo una ripetizione dei problemi. Ora, sembra che il mercato possa semplicemente attraversare un periodo di calma mentre gli operatori finanziari cercano di anticipare le mosse future della Fed.
Nonostante le incertezze, non vedo l'ora che la stagione degli utili prenda il via il prossimo mese.
Restate aggiornati per ulteriori analisi e notizie di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
🚀 Analisi di VeChain: Navigando tra le onde 📈VeChain (VET-USD) sembra promettente sul grafico a 4 ore. Attualmente ci troviamo in una struttura ascendente a 5 onde, precisamente nella quarta onda. Le onde 1 e 2 sono state completate l'11 settembre 2023. Dopo un forte rialzo per l'onda 3, abbiamo osservato un recente pullback dalla fine dell'anno scorso per l'onda 4. Prevedo che questa onda troverà supporto tra il 38,2% e il 50%. Successivamente, l'onda 5 potrebbe spingerci a raggiungere eventualmente 0,055 USD. Vi terrò aggiornati man mano che la situazione si evolve. La decisione sull'ETF Bitcoin tra tre giorni sarà probabilmente cruciale. 🔍🚀
Dax 40: Interessante Price ActionBuongiorno a tutti,
eccomi come di consueto per l'appuntamento con l'analisi della PRICE ACTION di uno dei mercati principali che seguo e questa volta tocca all'indice tedesco ad essere preso in analisi visto ciò che sta mostrando nelle ultime settimane.
Su grafico weekly infatti, l'ultima ottava si è chiusa con un mio trigger operativo ovvero un D.M.L.C. dopo la Pin Bar di qualche settimana fa: questo ci da l'indicazione che potrebbe essere arrivato il momento per brevi operazioni di stampo short dopo la lunga scalata che ha visto i prezzi salire dai minimi a 14.700 fino ai massimi storici oltre i 17.000 punti.
Nei prossimi giorni su grafico giornaliero e a 6 ore mi attiverò in ottica sell SOLO se si verranno a creare i presupposti operativi con uno dei miei trigger in formazione: la cosa importante è che i prezzi rimangano al di sotto di area 16.800 in close giornaliera e appunto confermino con una PRICE ACTION delle mie.
Sopra questa soglia infatti si potrebbe ripartire con i long quindi sarà molto importante ottenere trigger di qualità per possibili trade.
Se lo short dovesse partire l'area nei pressi dei 16.000 ( fino a 15.800 ) diventa la zona più importante al momento per prendere profitto.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona domenica e un buon TRADING SIMPLE!
Pfizer: quanto potrà continuare a scendere?A breve avrà inizio la stagione delle trimestrali negli USA, a fine mese toccherà Pfizer.
Dopo gli anni "ruggenti" e gli extra profitti post Covid, tutte le aziende operanti nel settore della produzione di farmaci dovranno fare i conti con il cosiddetto "effetto base", ovvero il confronto tra i dati "pompati" dalla pandemia, e quelli attuali.
Il confronto è sarà probabilmente un po per tutte le stock del settore impietoso, colpisce tuttavia l'impostazione tecnica di Pfizer, che vede rispetto ai precedenti massimi storici, una riduzione delle proprie quotazioni superiore al 50%.
Dal punto di vista dei fondamentali, gli utili e le vendite rispetto allo scorso anno sono ridotti,
il fatturato attorno ai 68 miliardi e la capitalizzazione del titolo 166 miliardi.
Un dividend yield del 5.61% , ciò che colpisce di questa azienda è la disponibilità di cassa, sostanziosa rispetto agli impegni.
L'azienda la metto in watchlist perchè ritengo si trovi ad un livello di quotazioni interessante.
USDCAD è tempo di vendere in direzione 1.32!Ho seguito con particolare interesse le recenti dinamiche della coppia USD/CAD. Il tasso di cambio si è avvicinato a 1.3380, apparentemente spinto dall'apprensione degli investitori riguardo ai cruciali dati imminenti sul mercato del lavoro statunitense. Il Dollaro Canadese (CAD) ha subito una significativa caduta a un nuovo minimo settimanale contro il Dollaro Statunitense (USD), seguita da un inaspettato rally a un massimo di tre giorni. Questo movimento tumultuoso deriva principalmente dalla reazione del mercato al robusto rapporto sui Nonfarm Payrolls (NFP) degli Stati Uniti, che ha superato notevolmente le aspettative rivelando che gli USA hanno aggiunto 216.000 nuovi posti di lavoro a dicembre, ben oltre i 160.000 previsti. Nonostante i numeri impressionanti dei posti di lavoro, le continue revisioni hanno gettato ombre sull'accuratezza dei dati, con i numeri dei mesi precedenti corretti verso il basso. In Canada, il mercato del lavoro è stato più contenuto, con aggiunte di posti di lavoro appena superiori al margine di errore statistico. Tuttavia, un significativo aumento della crescita salariale, al massimo di due anni, indica un mercato del lavoro in tensione e la possibilità di crescenti pressioni inflazionistiche. Negli Stati Uniti, mentre la crescita dei posti di lavoro è stata forte, altri indicatori economici hanno offerto una visione mista. Le Earnings Orarie Medie hanno visto una modesta crescita e il Tasso di Disoccupazione è rimasto stabile, contrastando le aspettative di un aumento. L'ISM Services PMI degli Stati Uniti per dicembre è stato inferiore alle previsioni, suggerendo un rallentamento in un settore cruciale dell'economia. Nel frattempo, in Canada, il Tasso di Disoccupazione è rimasto costante, e mentre i PMI di Ivey canadesi di dicembre hanno mostrato positività nei dati stagionalmente aggiustati, le cifre non stagionalmente aggiustate sono scese a un minimo di 12 mesi, suggerendo potenziali debolezze economiche cicliche. Dopo il rilascio dei dati NFP, il prezzo è rimbalzato al livello 1.3390, vicino al ritracciamento di Fibonacci del 0.5%. Osservando due giorni consecutivi di canali di mercato essenzialmente neutri, e considerando la conferma di ieri, avverto un rafforzamento del Dollaro Canadese rispetto a un Dollaro Statunitense più debole. Pertanto, prevedo un ritiro verso 1.32 e un trend ribassista in corso attivo da oltre due mesi. Auguro a tutti un buon fine settimana, saluti da Nicola.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.01.2024L’aumento dei rendimenti dei bond penalizza i mutipli delle azioni “tech”!
Economia europea debole e inflazione che, otticamente, smette di scendere.
Crisi senza fine per le borse cinesi, eppure l’economia non va cosi’ male.
Economia americana si allontana dalla recessione e crea nuovi occupati.
Finalmente ieri, 4 gennaio, e’ tornato a prevalere il segno positivo per le Borse europee, che hanno accelerato nella parte finale della seduta: Madrid la migliore, +1,2%, poi Milano +1,01%, Parigi +0,50%, Francoforte +0,48%.
I dati sull’inflazione europea di dicembre sono stati al centro dell’attenzione: in Francia i prezzi al consumo sono saliti +3,7% annuale, dunque sopra al +3,5% di novembre, mentre quelli in Germania sono cresciuti +0,1% mensile e +3,7% annuale (da 3,2% di novembre), allineandosi alle attese, che includevano l’”anomalia” del confronto con un dicembre 2022 “aiutato” dai tagli emergenziali delle imposte.
Wall Street ha chiuso incerta, Dow Jones -0,03%, Nasdaq -0,56%, S&P500 -0,34%, risentendo anche del violento calo dell’azione Mobileye, -27%, produttore di tecnologia per auto a guida autonoma, che ha lanciato un “warning” sul fatturato 2024, previsto ora tra 1,83 e 1,96 miliardi di Dollari, ben sotto alle precedenti stime di 2,56 miliardi.
Tutti i player del comparto semiconduttori per l’automobile hanno subito pesanti vendite: Intel -0,8%, Analog Devices -1,5%, Nxp semiconductors -3,2%, St-Microelectronics -4,0%, incidendo sulla chiusura negativa del Nasdaq.
In piu’ Apple ha subuto il 2’ downgrade in pochi giorni, qeusta volta dal broker Piper Sandler &Co.
Peraltro l’economia Usa continua a creare un numero di nuovi posti di lavoro superiore alle attese: a dicembre il settore privato ha creato 164 mila nuovi occupati, battendo i 125 mila stimati dal consenso. (fonte ADP–American Data Processing)
Sempre negli Usa, nuovo calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, mentre l'indice Pmi servizi risale appena sopra 51, e quindi in area di espansione. Occhi aperti oggi, 5 gennaio, sui dati di dicembre del mercato del lavoro negli Usa, molto osservati dalla Banca centrale americana, e su quelli degli ordini all’industria.
Sia in Europa che negli Usa si registra una perdurante tendenza al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato: quello del Treasury decennale americano e’ risalito e “gioca” attorno al 4,0%, comprimendo i multipli valutativi delle azioni “tech”.
In Europa, lo spread di rendimento tra BTP decennale italiano e omologo Bund tedesco è risalito verso 170 punti base, col rendimento del BTP benchmark a 3,79%, alla chiusra di ieri, 4 gennaio.
Il prezzo del petrolio e’ ondivago, ma privo della forza che imprimerebbe una direzione netta: i focolai di guerra anche fuori dei confini israelo-palestinesi preoccupano e potrebbero determinare tensioni sull'offerta di greggio, ma per ora il WTI (greggio di riferimento in Usa) staziona in area 70-72 Dollari/barile.
Macro europea: in Italia l’inflazione al consumo (CPI) in dicembre e’ nuovamente calata: secondo l’Istat (Istituto nazionale di statistica), e’ scesa a +0,6% anno su anno (+0,2% mese su mese), ed il dato medio 2023 si fissa a +5,7% (era stata +8,1% nel 2022). L'inflazione di fondo o “core”, cioe’ al netto di energia e cibi freschi, rallenta da +3,6% a +3,1%.
Nell’Euro-zona continuano a scendere anche i prezzi alla produzione (PPI): -0,3% mensile a novembre, -8,8% annuale: sembrano buoni numeri, che potrebbero favorire un’ulteriore discesa dei prezzi al consumo nel corso del 2024.
Oggi, 5 gennaio, registriamo un avvio di seduta in calo per le Borse europee, mdiamente in calo di -0,5% a fine mattinata (ore 13.00 CET): non aiuta il nuovo calo, supriorere alle previsioni, delle vendite al dettaglio in Germania, -2,5% a novembre rispetto ad ottobre, contro attese di -0,1%.
Il risveglio dell'inflazione, pur spiegabile con l’effetto statistico penalizzante del confronto con dicembre 2022, le tensioni geopolitiche, in modo particolare in Medio Oriente oltre che in Ucraina, i dati macroeconomici deboli in Europa, scoraggiano gli investitori da intraprendere nuove scelte “rischiose” sul mercato azionario, anche alla luce del rally di fine 2023.
A ben vedere e’ proprio la debolezza della congiuntura economica che potrebbe favorire un ammorbidimento della politica monetaria dell’ECB (BCE-Banca centrale Europea), cioe’ un 1’ taglio dei tassi di interesse gia’ in primavera.
Le Borse dell’Asia-Pacifico hanno chiuso stamane in ordine sparso: leggermente positiva Tokyo, +0,27%, in calo Hong Kong, -0,7%, Shanghai -0,9%, Shenzhen, -1,3%, e Seul -0,3%. Piatta Mumbai, +0,1%, e Sidney, -0,1%.
Sul fronte valutario leggero indebolimento dell’Euro nel cambio verso Dollaro, -0,2% a 1,092, da 1,095 del fixing di ieri. Lo Yen giapponese perde -0,3% sul Dollaro a 145,1, ed e’ stabile verso Euro a 158,6.
Trend ancora leggermente negativo per i prezzi dei Bond europei, con lo spread tra i decennali italiani e quelli tedeschi, a 169 punti base: il rendimento del BTP decennale benchmark e’ +3,86%, quello dei Bund +2,17%.
In recupero il petrolio col WTI a 72,9 Dollari/barile, +1,0%: in calo il prezzi del gas naturale europeo scambiato al TTF di Amsterdam: -0,7% a 33,1 Euro/ megawattora.
I Future Usa anticipano aperture lievemente negative, in media -0,3% (ore 13.00 CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Oggi i Non Farm PayrollsQuesta prima settimana dell’anno, analizzando le diverse price action, appare un po’ caotica, nel senso che c’è stato un aumento di volatilità sostanziale nei diversi asset, in assenza però di direzionalità specifica, con movimenti e contro movimenti che hanno solo generato scompiglio. Fondamentalmente, gli investitori e gli operatori di mercato sono ancora alla finestra, e aspettano dati macro e dichiarazioni che garantiscano certezze nelle aspettative di politica monetaria, certezze che non possono esserci perché i dati che stanno uscendo sono misti e spesso contraddittori.
I dati US di ieri, per esempio, relativi all’ADP e ai Jobless si sono rivelati migliori dei Jolts Openings e dei Pmi di mercoledì, e questo non ha fatto alto che creare tensione, movimenti erratici ma tutto sommato non direzionali, perché correttivi rispetto alle price action della scorsa settimana. Wall Street ha vissuto una pausa di riflessione con i tre indici principali che hanno chiuso misti, il Dow in leggerissimo rialzo mentre S&P e Nasdaq in rosso, ma con movimenti insignificanti da un punto di vista percentuale anche se nel brevissimo, volatili.
I dati sull’Adp, ci hanno detto che l’economia Usa ha aggiunto 164.000 posti di lavoro a dicembre, ben al di sopra delle aspettative, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese ai minimi degli ultimi due mesi. Oggi il mercato attende, con grande interesse, il rapporto sui Non Farm Payrolls, le cui aspettative sono per un incremento di 171.000 posti di lavoro. Riusciranno a smuovere i mercati in modo da farli entrare in un trend direzionale, oppure dovremo aspettare ancora?
La sensazione è che l’incertezza sia ai massimi livelli proprio perché i dati usciti fino ad oggi non garantiscono alcuna direzionalità, in ragione del fatto che stiamo uscendo lentamente da politiche monetarie super restrittive che fino ad oggi, sorprendentemente, non hanno creato recessione. Ma fino a quando durerà?
Si vive quindi tra la speranza di un rallentamento gestibile e la paura che però i tassi non scendano, in un mercato estremamente nervoso. Paradossalmente qualcuno vorrebbe una mild recession pur di avere la garanzia di tornare a veder scendere i tassi, che altrimenti potrebbero, rimanendo ai livelli attuali, causare un rallentamento ben più marcato. E l’altro dubbio e su quando questa svolta, che sia soft o hard landing, avverrà.
VALUTE
Sui cambi si assiste ad un ritorno del UsdJpy che nell’ultima settimana lavorativa ha recuperato 500 pip dai minimi, oltre il 3%, e si è avvicinato ai livelli chiave di 145.80 che potrebbe rappresentare una nuova inversione rialzista di medio termine con obiettivi anche a 150.00. Solo sotto 142.80, potremmo riparlare di trend decisamente al ribasso.
EurUsd ha corretto dopo il test di 1.0980, ma il movimento è stato assai contenuto con un massimo a 1.0972 e incapacità di rompere anche le prime resistenze. Cable che si è mosso allo stesso modo dell’euro con oscillazioni contenute e poco significative. Estrema forza di franco svizzero che spinge i cross CadChf, EurChf, NzdChf, Gbpchf e AudChf al ribasso per non parlare della salita impulsiva di ChfJpy che nel 2023 da 137.40 è salito fino a 170.40, oltre il 20%.
Difficile ora fare qualunque previsione, se non che si devono aspettare movimenti, rotture di punti e dichiarazioni di banchieri centrali che chiariscano il caos attuale e diano una direzionalità ai mercati. Anche il petrolio, che sembrava risalire dopo che erano emerse tensioni in medio oriente, si è sgonfiato in seguito al rapporto dell’EIA, sull’aumento delle scorte di greggio negli Usa e un calo generalizzato della domanda.
Per oggi massima attenzione perché si tratta del dato più importante di tutti, quello che spesso si è rivelato in passato, quello che ha spostato gli equilibri.
Buona giornata e buon trading.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Ci credono fessi o lo siamo davvero?Da tempo, media online e istituzioni diffondono l'insegnamento e l'avvertimento che gli investitori dovrebbero essere informati. Naturalmente, ognuno di essi afferma di fornire la migliore informazione, specialmente le cosiddette "raccolte risparmio" dove gli esperti di mercato mostrano di avere una conoscenza approfondita, almeno nel linguaggio. Le redazioni generalmente fanno affidamento non solo sui propri giornalisti, ma anche su amici professionisti o collaboratori in contatto diretto con le piazze finanziarie, presumibilmente sempre al corrente della situazione. Martedì scorso ho avuto un'esperienza interessante. Le borse europee hanno registrato un notevole rialzo nell'apertura, suscitando commenti entusiastici alla radio, in TV, sul web e sui siti specializzati del tipo "le piazze europee festeggiano" o "le borse salgono sull'ottimismo di un soft landing", e così via. Dopo la pausa pubblicitaria, tuttavia, le borse europee hanno bruscamente invertito la tendenza nel giro di un'altra ora, scendendo al di sotto dell'apertura e annullando completamente il rialzo iniziale, alcune addirittura in territorio negativo. I commenti successivi erano del tipo "le borse europee perdono lo slancio sui timori di bla... bla... bla...". Ora mi chiedo: è questa l'educazione finanziaria che ci viene fornita? Sono questi gli esperti che dovrebbero educare gli italiani all'investimento informato? I timori che hanno causato la discesa dei mercati un'ora dopo l'entusiasmo iniziale non erano forse presenti un'ora prima? È davvero a questi esperti che gli italiani dovrebbero affidare i propri risparmi e, di conseguenza, le proprie speranze? Ognuno è naturalmente libero di trarre la risposta che ritiene opportuna.
Il grafico parla da solo, o meglio ancora... verba volant scripta manent.
the return of XAU Eccoci di nuovo ragazzi, bentornati e buon 2024! Vi auguro il meglio nel raggiungere i vostri obiettivi e nel trovare ciò che cercate <3.
Iniziamo con la prima analisi sull'oro per i prossimi due giorni, prestando particolare attenzione ai dati NFP di venerdì.
Chiudiamo l'anno con una candela long, il mensile mostra una rottura in direzione long con accettazione. A livello settimanale, siamo ancora in un trend di continuazione long, ma si nota un rallentamento con un massimo fallito. Di conseguenza, potremmo aspettarci un ritracciamento anche sui minimi settimanali precedenti.
Ora, passando al nostro timeframe giornaliero, cosa notiamo? La candela giornaliera di oggi sta chiudendo molto forte al ribasso, anche se non ha ancora infranto la zona giornaliera di 2031.780. Possiamo osservare che la bias giornaliera rimane ancora long fino a quando non verrà superata questa zona.
Attenderemo la chiusura di oggi per verificare se romperà o meno la zona, e in base a ciò valuteremo un possibile setup per domani. Per ora, prenderei in considerazione queste possibili zone per un long domani. Come già sapete, io aspetterò la chiusura di oggi, insieme a tutta la sessione notturna e la sessione di Londra di domani, prima di valutare una posizione.vi Ricordo che opero esclusivamente durante la sessione americana. Ogni aggiornamento e presa di posizione sarà condivisa sul gruppo.
Buona serata e ci vediamo domani. Per qualsiasi dubbio o domanda, non esitate a scrivermi. Sarò lieto di rispondervi.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.01.2024Avvio 2024 cauto per le borsemondiali: anche oggi tirano il fiato.
Macro europea resta debole, facendo sperare nuovo calo dell’inflazione.
Boom di Bitcoin: cryptovalute verso una luna di miele con gli investitori?
La ripresa cinese c’e’, ma la strada e’ accidentata, specie nell’export.
Le Borse mondiali hanno iniziato il nuovo anno col piede sul freno e hanno chiuso deboli ed incerte la seduta di ieri, 2 gennaio, sia negli Usa che in Europa. Fatta eccezione per Madrid, salita +0,8%, registriamo variazioni minime per Francoforte, +0,1%, Milano, Parigi e Londra, -0,1%, ed Amsterdam –0,4%. Peccato, se si considera che a inizio seduta Milano aveva toccato addirittura +1,5%.
Chiusure deboli anche per Wall Street, reduce da 9 settimane consecutive di guadagni: Dow Jones “flat”, +0,07%, ma Nasdaq -1,63%, e S&P 500 -0,57%.
Dopo il “rally” di fine 2023, gli investitori si chiedono se non ci sia stato un eccesso di ottimismo su ritmo e misura dei futuri taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Apple (dopo il downgrade di Barclays) e NVidia, top-performers 2023, sono state colpite da massicce vendite. 14:04
Ancora depresse le borse cinesi, questa volta a causa della sorpresa negativa dell’indice Pmi (Purchasing managers Index) manifatturiero di dicembre, che oltre a restare sotto 50, cioe’ in area di contrazione, ha segnato un misero 49,0, meno del 49,6 stimato dal consenso.
ll PMI servizi cinese, pur risalito a 50,4 in virtu’ del recupero del comparto costruzioni, manca ancora dello slancio auspicato. 17:47
Il Pmi manifatturiero dell'Euro-zona a dicembre e’ restato depresso, pur recuperando leggermente a 44,4, sopra le stime di 44,2. Per il 7’ mese consecutivo l’attivita’ europea e’ rimasta debole, con ricadute negative sui volumi prodottivi ed i primi contraccolpi sull’occupazione. Migliora, ma non ancora abbastanza, la fiducia delle imprese, e si accorciano i tempi di approvvigionamento.
Guardando al calendario macro dei prossimi giorni spicca i dati sull'inflazione nell'Euro-zona, giovedì quello tedesco e venerdì quello continentale, ma prima, nella serata di oggi, 3 gennaio, avremo i verbali della riunione di dicembre del FOMC (Federal open market committee della Banca centrale Usa-FED), che forniranno qualche anteprima sulle intenzioni della FED sui tassi nel 2024.
Venerdi’ 5 avremo la consueta (esce il 1’ venerdi’ di ogni mese) indagine sull'occupazione americana, ben sapendo che il mercato gradirebbe segnali di “misurato” rallentamento della “job creation” e della crescita salariale.
Ieri, 2 gennaio, si e’ fermata anche la discesa dei rendimenti dei bond governativi europei: quello del Btp decennale benchmark italiano e’ arrivato a salire di 7 punti base fino al 3,76%, per poi ripiegare, mentre lo spread BTP/Bund è rimasto stabile a 166 punti base.
I
Il prezzo del petrolio resta debole, e ieri, sul finale, ha completamente eroso il rialzo di inizio giornata, nuovamente alimentato dai rischi di pirateria che affliggono i transiti che attraversano il Mar Rosso verso il canale di Suez.
Ieri gli Stati Uniti hanno annunciato le maniere forti per scoraggiare il gruppo Houthi yemenita da nuove azioni. Il WTI (West Texas intermediate) e’ sceso fino a 71 Dollari/barile. Il gas naturale europeo e’ piombato sotto i 30 Eur/megawattora.
Sul fronte valutario si registra il recupero del Dollaro, il cui cambio verso Euro e’ sceso a 1,095 da 1,103 di inizio seduta e da 1,105 del 29 dicembre 2023: lo Yen resta debole verso Euro, confermandosi sopra quota 155,4.
E’ un momento di grande riconsiderazione per le cryptovalute e ieri la quotazione di Bitcoin ha sfiorato 45.800 Dollari, con un balzo vicino a +5%, al massimo da oltre 2 anni. Il cosiddetto “halving”, cioè il taglio a meta’ delle commissioni a chi “estrae” (mining) di Bitcoin previsto ogni 4 anni, col prossimo a maggio 2024, concorre ad alimentare il trend rialzista.
Inoltre, gli investitori credono che il via libera da parte della SEC (organo di vigilanza dei mercati finanziari Usa) possa giungere già la prossima settimana permettendo il lancio di Etf spot su Bitcoin da parte di Blackrock e altre ETF house, facilitando e “democratizzando” l’investimento sulle valute digitali.
Oggi, 3 gennaio, Borse asiatiche per lo piu’ in rosso: Hang Seng di Hong Kong -0,86%, a causa del –2,0% della tecnologia, Shanghai Composite +0,17%, ma Shenzhen -0,61%, Tokio chiusa per la festa di Capodanno, Seoul –2,34%, Mumbai –0,75%.
Anche in Europa e’ stato chiaro sin dall’avvio il passo incerto delle Borse, che a fine mattinata perdono mediamente –1,1% (ore 13.30 CET): sembra predominare la cautela dopo un brillante finale del 2023 per tutti i principali listini, alimentato dalla “quasi certezza” che molto presto le banche centrali taglieranno il costo del denaro.
Anche le chiusure negative della “tech” americana hanno inciso stamani sul mood in Asia ed in Europa. I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio del –1%. 09:21
Il conflitto Israele-Hamas ha visto una svolta preoccupante, con l’uccisione, in territorio libanese, di alcuni leader dell’organizzazione fondamentalista palestinese: questo sanguinoso episodio potrebbe essere all’origine del recupero del prezzo del petrolio: quello del WTI, a inizio pomeriggio sale +1,8% a 71,6 Dollari/barile.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
titolo NVIDIA Corporation respinto dai massimi storici.Le azioni del colosso dell’intelligenza artificiale NVIDIA Corporation nell’anno 2023 sono arrivate a più che triplicare il loro valore, passando da circa 140 usd ad oltre 400 usd l’una:
come si evince dal grafico giornaliero sottostante nella 1° metà del suddetto anno l’ascesa è stata significativa, mentre nella 2° metà del 2023 i prezzi si sono “stabilizzati” in un’ampia fase laterale – detta tecnicamente anche ‘trading range’ – compresa e piuttosto ben delineata da minimi/supporti relativi in area 402 usd (freccette verdi) e la resistenza statica in area 502 usd (evidenziata dalla linea orizzontale tratteggiata in rosso).
In analisi tecnica tale configurazione assume il nome di “rettangolo” e molto spesso è una figura di continuazione del trend in atto precedentemente alla recente congestione: a tal fine però ci dovrà essere un deciso break-out rialzista con chiusura sopra i 502 dollari, possibilmente con candela lunga e volatile accompagnata da volumi in espansione.
Al momento - coi listini azionari principali che stanno subendo ribassi fisiologici - il titolo è stato di nuovo respinto dai suoi massimi storici (evidenziati dalle 3 ellissi gialle allungate) e la divergenza ribassista sugli ultimi 2 massimi dell’indicatore RSI-14 sembrano far presagire prese di beneficio che potrebbero continuare fino all’area 450 usd, livello dove si trova il 1° supporto statico di breve periodo (linea tratteggiata blu in alto a destra).
Solo la violazione al ribasso del supporto successivo, più importante in quanto di medio periodo, in area 402 – che ha retto ben 4 volte da Giugno 2023 ad oggi - porterebbe alla negazione del “rettangolo” come figura di continuazione ed anzi a configurarlo come figura di inversione al ribasso: in tal caso c’è da ricordare che il titolo ha lasciato aperto un enorme gap-up di circa 60 dollari tra il 24 e 25 Maggio 2023 ma ad oggi siamo ancora fortunatamente lontani dal prendere in considerazione tale evenienza…
autore: Marco D’Ambrosio
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Previsione a lungo e breve termine per BTC 2024Analisi tecnica:
Il 2024 è iniziato con un forte aumento del prezzo del bitcoin, che si avvicina a due livelli importanti, situati a $46850 e $50800. Questi rappresentano due resistenze significative che si sono formate durante il Covid Crash e il crollo di FTX, entrambi eventi cruciali per il mercato.
Analisi ciclica:
Utilizzando l'indicatore di Fibonacci, ho confrontato i due cicli: quello del 2019 e quello attuale. Notiamo che nel primo ciclo, il prezzo del bitcoin ha toccato il livello del 38.2%, per poi subire un ritracciamento fino a quasi raggiungere i minimi del ciclo del 2019. Nel ciclo attuale bitcoin è vicino al livello 38.2%, ci sarà una lateralizzazione e poi un ritracciamento come nel 2019?
Volatilità implicita:
Ho tracciato cinque linee orizzontali per determinare il picco della volatilità implicita. La volatilità implicita rappresenta la misura della variazione attesa del prezzo di un titolo nel tempo. In questo momento, la volatilità implicita è a metà dei picchi precedenti, dopo aver toccato minimi nel trimestre precedente. Questo indica che potrebbero verificarsi nuovi movimenti significativi a rialzo o a ribasso.
Indice Crypto Fear and Greed:
Attualmente, l'indice Crypto Fear and Greed si trova a un livello di 71, indicando un certo grado di FOMO (Fear Of Missing Out) nel mercato.
Notizie macroeconomiche:
In base alle notizie macroeconomiche, gli ETF (Exchange-Traded Fund) potrebbero essere presto approvati. Tuttavia, alcuni analisti speculano che questa notizia potrebbe generare un effetto "sell-the-news", cioè una vendita massiccia dopo l'approvazione degli ETF.
Domande e previsioni:
la domanda principale è se il bitcoin subirà un ritracciamento a breve termine o continuerà a salire grazie alle approvazioni degli ETF. Personalmente, ritengo che aspetterò il momento migliore per acquistare, evitando di essere influenzato dalla FOMO e dalle notizie di mercato allettanti che potrebbero nascondere manipolazioni e altri rischi.
Prospettive a lungo termine:
Per il lungo termine, prendendo in considerazione le notizie, gli aggiornamenti, l'ingresso di liquidità da parte delle banche (se gli ETF verranno approvati), le aziende che stanno valutando l'inclusione di bitcoin nei loro bilanci (con inclusioni di banche e aziende si parla di mille miliardi), l'Halving, la recessione economica e i tagli dei tassi d'interesse, potremmo aspettarci un anno eccezionale per il bitcoin.
BORSE, INIZIO CONTRASTATO! Il 2024 comincia all’insegna di una correzione ribassista dei listini americani, in seguito ad un 2023 all’insegna di guadagni a 2 cifre per i principali indici. L’S&P ha ceduto lo 0.57% mentre il Nasdaq ha lasciato per strada l’1.63%. Il Dow Jones invece ha chiuso praticamente invariato (+0.07%). Il settore tecnologico è apparso quello più penalizzato, con risultati negativi per i colossi tecnologici (Nvidia Microsoft, Amazon e Meta), trascinati dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il decennale tornato al 3.95%, in decisa ripresa dai minimi di 3.78%. Tra i titoli Apple ha perso il 3% dopo che Barclays ha declassato il rating della società. I listini asiatici sono scesi questa notte, in linea con quanto accaduto nella sessione americana, con il mercato che comincia a prezzare un nulla di fatto delle banche centrali sui tassi nel primo trimestre, nonostante negli ultimi tempi siano aumentate le probabilità di una riduzione del costo del denaro nei primi tre mesi del 2024. Va ricordato però che, tenute in considerazione le recenti dichiarazioni dei membri del Fomc, questo ottimismo potrebbe rivelarsi eccessivo. Intanto, entreremo nel vivo di dati e commenti già questa settimana, con i verbali del Fomc , i Jolts openings, e i dati sui Payrolls di venerdì. Il mercato è atteso ad un aumento anche sensibile della volatilità.
VALUTE.
Dollaro in decisa ripresa contro tutte le valute concorrenti, specie contro Euro e sterlina, che sono scese, da ieri, di quasi 100 pips sul primo e di 130 sulla seconda. Il ribasso ‘ dovuto sia a prese di beneficio, sia ad un leggero aumento del risk off che ovviamente fa tornare il biglietto verde in prima linea come asset rifugio. Supporti che ora intervengono su EurUsd a 1.0825 30, sul Cable possibilmente a 1.2500, mentre sulle oceaniche a 0.6715 e 0.6220 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. UsdJpy a ridosso di 142.00, senza grande slancio a dire la verità, mentre rimane solido il Franco svizzero e 0.9310 contro euro e a 0.8495 contro dollaro. UsdCad che in virtù di un Pmi inferiore alle attese per il paese nordamericano, sale fino a 1.3330. Anche sui cambi ci aspettiamo un aumento della volatilità, ma bisognerà attendere fine gennaio per capire direzione e intensità. Ma prepariamoci a vedere movimenti anche significativi, come sempre ciclicamente accade all’inizio di un nuovo anno.
PETROLIO.
Continua a scendere, alimentato dai segnali di un aumento dell’offerta globale, soprattutto da parte dei produttori non Opec, ma anche dalla diminuzione della domanda. Le tensioni geopolitiche per ora sembrano accantonate, anche se aumentano dopo l’invio di navi da guerra iraniane nel Mar Rosso, per fronteggiare quelle americane, che hanno distrutto le imbarcazioni Houti, le quali a loro volta, avevano assaltato alcune navi porta container. Il prezzo del Wti è tornato a 70.50, non lontano dai minimi fatti registrare a dicembre scorso a 67.93, mentre il Brent quota intorno ai 76 dollari, a meno di 4 dollari dai minimi di 72.49. Il trend appare ancora negativo, ma fino a quando non saranno violati i minimi precedenti, potrebbe rivelarsi anche come una fase di accumulazione a minimi crescenti. Buona giornata e buon trading.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Difficoltà per i Tech del Nasdaq: Analisi dell'Inizio del 2024.A Wall Street si dice:
"Non compreresti una fattoria basandoti solo sul prezzo della carne al supermercato, quindi perché dovresti investire in azioni solo in base ai loro movimenti di prezzo giornalieri?"
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi, Il 2023 è stato un anno di guadagni impressionanti sui mercati, ma martedì il 2024 è iniziato con alcune sfide, soprattutto per i titoli tecnologici, in una sessione complessivamente mista per gli indici principali. Ieri, il NASDAQ ha registrato un calo dell'1,63%, equivalenti a circa 245 punti, portandosi a 14.765,94. Uno dei principali fattori è stato il declassamento di Apple (AAPL) da parte di Barclays, in parte a causa delle vendite deludenti di iPhone. AAPL è scesa del 3,6% durante la sessione, influenzando anche altri giganti tecnologici come NVIDIA (NVDA) e Meta Platforms (META), entrambi con cali superiori al 2%. La tecnologia è stata la principale responsabile, con Apple a guidare la debolezza. Quando un grande nome come Apple scende, il resto del mercato spesso segue la stessa direzione, e penso che abbiano pesato molto le vendite di titoli legati alla tecnologia.
Nel frattempo, l'S&P ha registrato un calo dello 0,57%, scivolando ulteriormente dal suo massimo storico e chiudendo a 4.742,83, mentre il Dow è riuscito a segnare un modesto guadagno dello 0,07%, pari a circa 25 punti, chiudendo a 37.715,04. Siamo entrati nel 2024 con alcune vendite, il che non dovrebbe sorprendere, né dovrebbe preoccupare. Il 2023 è stato un anno eccezionale, ed è normale assistere a alcune prese di profitto all'inizio di gennaio. È importante mantenere la prospettiva, considerando la serie di vittorie consecutive di nove settimane con cui gli indici principali hanno chiuso il 2023, anche se la correzione di ieri rende più difficile raggiungere le dieci settimane consecutive, con solo tre giorni rimasti in questo mese. È anche bene ricordare che dopo la vendita del 20 dicembre, che ha visto ciascun indice scivolare di oltre l'1%, le azioni sono tornate in rialzo. Gli ultimi due mesi hanno regalato un eccezionale anno di rimonta per le azioni, con il NASDAQ che ha segnato un impressionante aumento del 43,4% nel corso del 2023, mentre l'S&P è cresciuto del 24,2% e il Dow del 13,7%.
Il 2024 si presenta già come un anno ricco di eventi, con una serie di dati economici in programma nei prossimi giorni, tra cui il tanto atteso rapporto sull'occupazione non agricola previsto per venerdì. Oggi sarà una giornata intensa, con in programma anche il rapporto JOLTS. Il mese scorso, i dati si sono fermati a 8,73 milioni per ottobre, risultando inferiori alle aspettative di 9,4 milioni e segnando il livello più basso di posti di lavoro disponibili degli ultimi due anni. Si prevede che ci sarà un leggero aumento a 8,85 milioni. Mercoledì, avremo l'opportunità di analizzare l'ISM Manufacturing e persino esaminare i verbali della Fed. Durante l'ultima comunicazione della Fed, hanno annunciato un'inversione di rotta e hanno praticamente dichiarato di aver terminato l'incremento dei tassi, a meno che l'inflazione non torni a crescere. Inoltre, hanno aumentato il numero previsto di tagli dei tassi da 2 a 3. Naturalmente, molti trader si aspettano effettivamente da 4 a 5 tagli nel corso dell'anno, ma questo cambio di prospettiva da parte della Fed sugli eventuali tagli dei tassi è significativo. L'annuncio avverrà alle 20:00 orario di Roma e sarà seguito da vicino, poiché tutti sono alla ricerca di indizi su quando potrebbero iniziare tali tagli dei tassi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni. Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti. Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti". Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
American Airlines (AAL)
Associated BancCorp (ASB)
GameStop (GME)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Al momento, sanità, servizi di pubblica utilità e finanza sembrano allettanti. La tecnologia potrebbe dover continuare a riprendere fiato, ma consiglierei di mantenere l'esposizione qui, in particolare in alcuni dei nomi meno ipercomprati. Sto anticipando maggiore volatilità quest'anno, ma salvo eventuali imprevisti, mi aspetto comunque un anno complessivamente positivo che si estenderà a questo nuovo mercato rialzista. Rimani aggiornato con le ultime notizie e analisi di Marco Bernasconi Trading.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
USOIL è in direzione $65 aspettando l'OPECIl prezzo del West Texas Intermediate (WTI), attualmente si aggira intorno a $70.50 per barile durante la sessione asiatica di mercoledì. Le mie osservazioni rivelano che il prezzo del WTI ha affrontato sfide significative nella sessione precedente, principalmente perché le aspettative di mercato per i tagli dei tassi della Federal Reserve si sono ridotte. Mentre analizzo le tendenze di mercato, noto che il prezzo del WTI è sotto pressione nonostante le potenziali interruzioni dell'offerta a seguito di uno scontro navale nel Mar Rosso. Il recente attacco dei militanti Houthi su una nave portacontainer della Maersk, sebbene respinto dagli elicotteri statunitensi, ha aumentato il livello di minaccia, soprattutto con le segnalazioni di una nave da guerra iraniana che ora entra nell'area. Queste tensioni geopolitiche sono cruciali per me da considerare poiché impattano sui sentimenti di mercato e sui prezzi del petrolio. C'è una preoccupazione palpabile per la decelerazione della crescita economica globale, unita a preoccupazioni crescenti per un'elevata offerta di petrolio nella prima metà del 2024, soprattutto dai produttori al di fuori dell'alleanza OPEC+. Per mantenere la mia analisi aggiornata, attendo con impazienza il rilascio dei dati sulla Variazione delle Scorte di Petrolio Greggio dell'EIA degli Stati Uniti e sui dati settimanali delle Scorte di Petrolio dell'API per la settimana conclusasi il 29 dicembre, che è previsto per mercoledì. Al momento prevedo un calo fino zona 65 dollari con retest della mediana del canal ribassista e della zona di demand segnata in verde. Auguro a tutti una buona giornata di trading, un saluto da Nicola.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.01.2024Chiuso un 2023 sorprendentemente positivo per le borse Usa ed europee.
Mese di dicembre “cuccagna” per le azioni e le obbligazioni.
Inflazione in calo ulteriore e inatteso in Spagna a dicembre: fa ben sperare..
Quadro macro debole, ma non tragico, in Europa: favorira’ il taglio dei tassi?
Con l’ultima seduta 2023, anemica di scambi ma capace di consolidare i progressi di dicembre, si e’ chiuso un anno eccellente per le Borse europee e Usa. Milano ha chiuso la giornata di venerdi’ 29 poco sopra la parità, +0,07%, similmente a Parigi, +0,11%, Madrid, +0,16%, Francoforte +0,30%, e Londra, +0,14%. A Wall Street, alla 9’ settimana consecutiva di rialzi, DowJones -0,05%, Nasdaq -0,56%, S&P500 -0,28%.
L’inflazione sta calando ovunque nel Mondo e finalmente anche negli Usa si nota un po’ di “sano” rallentamento del mercato del lavoro: questo contesto avvalora la convinzione di un ammorbidimento delle banche centrali sui tassi di interesse, che potrebbe essere tagliati sia in Usa che in Europa gia’ nel 1’ semestre 2024.
Quella italiana e’ stata la miglior performance annuale azionaria europea, +28,0%, al top dal 2008. Non si e’ trattato di un anno in costante risalita, ma poco ci manca, visto che il minimo e’ stato il 2 gennaio a 24.158 punti ed ora si veleggia solidamente sopra i 30 mila. Bene anche il 2023 dei listini americani, con Dow Jones +13,8%, S&P500 +24,6% e Nasdaq Composite +44,2%.
E’ soprattutto Dicembre ad aver fatto registrare inattesi e abbondanti recuperi: Londra ha battuto tutti con +3,7%, bene anche Francoforte, +3,3%, Parigi, +3,2%, Milano +2,1%. Ancora piu’ marcati i progressi dicembrini di Wall Street: Dow Jones +4,6%, S&P500 +4,2% e Nasdaq +5.2%.
D’altronde negli Usa l'economia resta solida, sorprendentemente resiliente alla politica monetaria restrittiva della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa).
I mercati sembrano credere nel desiderabile scenario di “soft landing”, che non comprometterebbe la prospettiva di tagli dei tassi nel corso del 2024: anzi, secondo il Cme FedWatch Tool, c’e’ il 70% di probabilità di un taglio di 25 bps già a marzo, per un totale cumulato di 2 punti percentuali nell'anno.
Il calo di prezzo delle materie prime energetiche e’ stato notevole nel 2023, contribuendo al “rientro” dell’inflazione: venerdi’ 29 il greggio ha confermato livelli vicini ai minimi dell’anno, col WTI (West Texas Intermediate) attorno 72 Dollari/barile (-5,4% nel mese), dopo che alcune della maggiori societa’ di navigazione si sono detta pronte a riattivare il passaggio dal Mar Rosso.
Il finale d’anno ha confermato anche il buon momento dei titoli governativi europei: il famoso spread di rendimento tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi, cruciale “barometro” della fiducia dei mercato verso il debito pubblico italiano, ha chiuso su livelli ben piu’ bassi dei 212 di inizio anno, attorno a 164 bps.
Sul mercato valutario archiviamo un anno di inatteso recupero dell’Euro sul Dollaro, arrivato sino ad un “cross” di 1,11, da 1,07 di inizio 2023. Su questa relativa debolezza del Dollaro sembrano impattare in misura tutto sommato ridotta eventi di alto potenziale quali la crescita boom del debito Usa e della conseguente bisogno di rifinanziamento, le elezioni presidenziali, ed il rischio che l'inflazione riparta.
La prospettiva che la Fed possa avviare una fase di “easing” (taglio) dei tassi prima di altre banche centrali ha certamente contribuito alla debolezza del US$ nel 2023: il Dollar Index (valore del US$ verso il paniere di 6 delle maggiori valute mondiali) ha perso circa -2%, primo calo da 3 anni.
In Spagna, primo Paese europeo a comunicare il dato, l'inflazione al consumo (CPI) a dicembre e’ scesa a +3,1%, grazie al calo dei prezzi degli alimentari, battendo le stime che indicavano +3,4% e calando ancora dal +3,2% di novembre dal +3,5% di ottobre. Attendiamo conferme dagli altri paesi europei...
In Italia prosegue la fase difficile della manifattura: a dicembre si registra "una sostenuta ma piu' leggera contrazione della produzione e dei nuovi ordini", recita il comunicato che accompagna l’Indice Pmi (Purchasing managers Index) di S&P Global che pur in leggero rialzo a 45,3 da 44,4 di novembre, resta in area di contrazione (cioe’ sotto 50) per il 9’ mese consecutivo.
Stamane, 2 gennaio, il prezzo del greggio tenta il recupero, +2,4% a 73,4 Dollari/barile (ore 13.00 CET), dopo un anno in cui neppure i tagli volontari della produzione del cartello Opec+ hanno impedito un calo annuale a doppia cifra e superiore al -20% dai picchi infra-annuali.
In Asia stamani, al termine della prima seduta del 2024, prevalgono i segni negativi: pesante il calo di Hong Kong, -1,55%, di Shenzhen, -1,30%, e del China A50, -1.71%, che soffrono la persistente debolezza dell’attivita’ manifatturiera cinese. Tokio -0,23%, Mumbai -0,35%. Positivi solo Seoul e Sydney, attorno a +0,5%.
Le Borse europee sono partite in rialzo, ma a fine mattinata hanno azzerato i guadagni. I future su Wall Street preludono a riaperture negative attorno a -0,5%.
Nuova seduta di potente rialzo per Bitcoin, circa +5% sopra i 45 mila Dollari, al massimo da 2 anni.. Il mercato “fiuta” l’imminente approvazione da parte della SEC (Autorita’ di vigilanza dei mercato finanziari Usa) dei primi ETF su crypovalute quotati negli Stati Uniti.
Lo spread tra Btp e Bund conferma quota 164 bps, associato ad un rendimento del BTP benchmark al 3,72%. (ore 13.00CET)
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S&P 500: le quotazioni virano al ribasso Le quotazioni del future su S&P 500 hanno virato al ribasso dopo il test di area 4.840 punti. Nel caso di un proseguimento del ribasso, segnali di forza in zona 4.730 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza rialzista di breve termine. In questo caso il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere localizzato a 4.800 punti, mentre un target più ambizioso a 4.850 punti. Lato ribassista, l’eventuale rottura del sostegno a 4.730 punti potrebbe consentire la valutazione di posizioni short. In questo caso l’obiettivo di profitto dei venditori potrebbe essere sul supporto a 4.650 punti.
2024 AL VIA, ALL’INSEGNA DI…VALUTEE’ cominciato un altro anno, e oramai, da quando iniziai nel 1987, ne sono passati 36 anni e mezzo. Talvolta ho la sensazione di averle viste “tutte” in relazione ai mercati finanziari. Ed invece, accade sempre qualcosa di nuovo, che ti sorprende, ma che, da un certo punto di vista, ti permette di comprendere i mercati dandone una lettura differente. Ricordo gli ultimi tre anni come qualcosa di mai visto prima, il Covid, i blocchi delle catene di approvvigionamento, le centinaia di migliaia di morti e la sofferenza delle persone più frgili. Poi i Qe delle banche centrali, (durante il periodo delle restrizioni), che hanno creato denaro e lo hanno distribuito a pioggia a privati e imprese, e che in seguito hanno generato il recupero della congiuntura globale. Poi sono emerse le speranze per l’arrivo dei vaccini, e le enormi polemiche nate in seguito. Il ritorno della crescita economica ha infine coinciso con un aumento spropositato dell’inflazione, legata ovviamente all’enorme massa di liquidità che ha inondato tutti i mercati e che ha di conseguenza provocato il timore di un aumento dei prezzi. E’ così è stato, con materie prime alle stelle in mercati crescenti. Solo successivamente i dati macro, con un inflazione salita quasi in doppia cifra, hanno cominciato a deteriorarsi, il che ha spinto ulteriormente al rialzo il comparto azionario, che ha alimentato i profitti aziendali rallentando la discesa degli aggregati, il famoso mantra del 2023 “bad news were good news”. Di fatto i dati macro negativi generavano paradossalmente un rialzo degli indici, perche’ si allontanavano le prospettive di ulteriore rialzo del costo del denaro. Qualcosa di raramente visto in passato. E ora siamo entrati nel 2024, con i mercati azionari vicino ai massimi storici, in piena euforia e con aspettative di taglio del costo del denaro già nel primo trimestre. Aspettative per la verità leggermente ottimistiche perché fino ad ora, le dichiarazioni dei banchieri centrali sembrano ancora orientate alla prudenza rispetto ad un eventuale taglio. Specialmente i rappresentanti del Board della Fed, tra cui Williams, che hanno ribadito la volontà di tenere alta la guardia per evitare recrudescenze dell’inflazione.
AZIONARIO.
Gli indici americani sono ancora vicino ai massimi e per ora, non vi sono segnali di possibili inversione. L’ultimo giorno di negoziazione dell’anno ha visto però una correzione, seppur limitata. S&P e Dow hanno registrato la loro nona settimana vincente con l’S&P che ha registrato i guadagni settimanali più importanti addirittura dal 2004. Nell’anno l’S&P ha guadagnato il 24.7%, mentre il Dow ha performato un +13.7%. Il Nasdaq, grazie ha tecnologici, ha messo a segno il 54.9%. Anche il Dax non è sui massimi, e ha corretto 250 punti, poco piu’ dell’1.5%, un movimento insufficiente per poter parlare di inizio di una fase distributiva. Sull’anno infatti ha guadagnato circa il 20%. Fino a quando non verranno a crearsi le condizioni tecniche, quindi massimi inferiori e minimi inferiori su base giornaliera, è inutile pensare di aprire posizioni ribassiste, perché c’e’ ancora il rischio di recrudescenze di movimenti impulsivi verso i massimi storici, molto vicino a quelli attuali.
VALUTE.
L’anno è terminato con un leggero recupero del biglietto verde dopo che per tutto il mese di dicembre aveva perso terreno sulle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed. EurUsd è arrivato fino a 1.1140 per poi perdere 100 pips durante le ultime due sedute dell’anno. Ugualmente il Cable, dopo aver fatto registrare un rialzo fino a 1.2828, ha segnato il passo è ha ceduto una ottantina di pips. EurGbp dai massimi di 0.8710 ha leggermente ripiegato tornando a 0.8670. Interessante evoluzione del franco svizzero che ha schiacciato la divisa americana fino a 0.8330, il 10% di guadagno in due mesi, considerato che ad inizio novembre UsdChf quotava 0.9100. La Snb sta a guardare, incapace di deprezzare la divisa elvetica. Da segnalare il cross CadChf che ha fatto registrare il nuovo minimo storico a 0.6305, e NzdChf tornato vicino ai minimi. Sulle altre valute, segnaliamo un UsdJpy che non riesce a valicare l’area di 144.70 e rimane sotto pressione vicino ai minimi posti a 140.25 da cui si è allontanato leggermente in chiusura di anno con una correzione di 70 pips sopra 141.00. Oceaniche in fase di correzione, a ruota di EurUsd e Cable.
PETROLIO.
Il petrolio ha chiuso il 2023 in ribasso del 10%, la prima chiusura negativa dal 2020. Le ragioni vanno ricercate nelle preoccupazioni per l’aumento dell’offerta globale di greggio e il rallentamento della crescita della domanda. Qualche correzione si è vista durante l’anno, specie dopo i tagli alla produzione dell’OPEC+, e in seguito all’inizio della guerra Israele-Hamas oltre alle aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, i crescenti segnali di aumento della produzione di greggio, soprattutto da parte dei paesi non OPEC, insieme a prospettive incerte della domanda, hanno fatto scendere i prezzi. La scorsa settimana infatti, gli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record nella produzione di greggio, stimata in 13,3 milioni di barili al giorno, parallelamente alle produzioni record in Brasile e Guyana.Buon trading e buona giornata.
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EURUSD a Gennaio toccherà 1.12!Analizzando la situazione dell'EUR/USD, il Dollaro USA mostra una resilienza notevole rispetto ai suoi rivali, soprattutto dopo un rimbalzo il giovedì, rendendo difficile per la coppia guadagnare slancio. Specificamente, l'EUR/USD ha perso terreno quel giorno, non riuscendo a mantenere la posizione sopra 1.1100. Questa correzione tardiva ha preso piede a seguito di un rimbalzo nei rendimenti dei Treasury statunitensi. Il rapporto settimanale sui Reclami per Disoccupazione negli USA ha rivelato un aumento maggiore del previsto nei Reclami Iniziali per Disoccupazione, saliti a 218,000, il livello più alto in tre settimane. Anche i Reclami Continuativi sono aumentati, raggiungendo 1.875 milioni. Le Vendite di Case in Sospeso sono rimaste invariate a novembre, mancando le aspettative di un aumento dell'1%. Nonostante i dati economici statunitensi, il Dollaro USA ha guadagnato slancio durante la sessione americana, in particolare con un rimbalzo nei rendimenti dei Treasury, nonostante il rally natalizio a Wall Street. Il rendimento a 10 anni è salito dal 3.79% al 3.85% seguendo un'asta di note a 7 anni. L'EUR/USD ha raggiunto un picco di 1.1139, il livello intraday più alto dal 27 luglio, prima di iniziare un ritiro. Questa correzione sembra normale, specialmente dopo che il rally sembrava essere andato oltre. La tendenza primaria rimane positiva per l'euro, e se il ritiro continua, aiuterà ad alleviare le condizioni di ipercomprato. Al rialzo, se la coppia supera 1.1100, potrebbe testare i massimi recenti. Nel complesso, mentre il breve termine mostra incertezza, il trend a lungo termine rimane favorevole all'euro, con aree chiave da monitorare per possibili opportunità di acquisto o vendita. Segue analisi grafica con maggiori dettagli. Un saluto da Nicola ed un Buon anno a tutti.
eurusd longSalve quello che andrò a pubblicare e solo opinione personale e di come vedo il mercato quindi non deve essere ne visto e ne preso come incitamento ad investire grazie
Anali basata sul confronto dei tassi di interessi e inflazione tra la zona eur e usa
entrambe la politica monetaria delle B.C.E ,F.E.D
sono restrittive con tassi di interessi alti ,inflazione che sta scendendo su entrambi paesi e abbastanza vicini al loro obbiettivo quindi molto probabile che la F.E.D nel primo trimestre o al massimo nel secondo trimestre potrebbe abbassare i tassi di interesse molto probabile che anche la B.C.E. seguirà con la stessa strategia
quindi sul grafico di eurusd attualmente vedere la debolezza dell'euro sotto 1.05 e letteralmente impossibile vedere la forza dell'euro sopra 1.13 al momento e molto difficile visto che entrambe le valute sono entrambi forti quindi veramente potremmo assistere ad un 2024 un range di prezzo di un minimo di 1.05 ed un massimo di 1.13
grazie in anticipo a chi voglia commentare e dire la sua grazie e buon anno a tutti