the return of XAU Eccoci di nuovo ragazzi, bentornati e buon 2024! Vi auguro il meglio nel raggiungere i vostri obiettivi e nel trovare ciò che cercate <3.
Iniziamo con la prima analisi sull'oro per i prossimi due giorni, prestando particolare attenzione ai dati NFP di venerdì.
Chiudiamo l'anno con una candela long, il mensile mostra una rottura in direzione long con accettazione. A livello settimanale, siamo ancora in un trend di continuazione long, ma si nota un rallentamento con un massimo fallito. Di conseguenza, potremmo aspettarci un ritracciamento anche sui minimi settimanali precedenti.
Ora, passando al nostro timeframe giornaliero, cosa notiamo? La candela giornaliera di oggi sta chiudendo molto forte al ribasso, anche se non ha ancora infranto la zona giornaliera di 2031.780. Possiamo osservare che la bias giornaliera rimane ancora long fino a quando non verrà superata questa zona.
Attenderemo la chiusura di oggi per verificare se romperà o meno la zona, e in base a ciò valuteremo un possibile setup per domani. Per ora, prenderei in considerazione queste possibili zone per un long domani. Come già sapete, io aspetterò la chiusura di oggi, insieme a tutta la sessione notturna e la sessione di Londra di domani, prima di valutare una posizione.vi Ricordo che opero esclusivamente durante la sessione americana. Ogni aggiornamento e presa di posizione sarà condivisa sul gruppo.
Buona serata e ci vediamo domani. Per qualsiasi dubbio o domanda, non esitate a scrivermi. Sarò lieto di rispondervi.
Idee della comunità
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.01.2024Avvio 2024 cauto per le borsemondiali: anche oggi tirano il fiato.
Macro europea resta debole, facendo sperare nuovo calo dell’inflazione.
Boom di Bitcoin: cryptovalute verso una luna di miele con gli investitori?
La ripresa cinese c’e’, ma la strada e’ accidentata, specie nell’export.
Le Borse mondiali hanno iniziato il nuovo anno col piede sul freno e hanno chiuso deboli ed incerte la seduta di ieri, 2 gennaio, sia negli Usa che in Europa. Fatta eccezione per Madrid, salita +0,8%, registriamo variazioni minime per Francoforte, +0,1%, Milano, Parigi e Londra, -0,1%, ed Amsterdam –0,4%. Peccato, se si considera che a inizio seduta Milano aveva toccato addirittura +1,5%.
Chiusure deboli anche per Wall Street, reduce da 9 settimane consecutive di guadagni: Dow Jones “flat”, +0,07%, ma Nasdaq -1,63%, e S&P 500 -0,57%.
Dopo il “rally” di fine 2023, gli investitori si chiedono se non ci sia stato un eccesso di ottimismo su ritmo e misura dei futuri taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Apple (dopo il downgrade di Barclays) e NVidia, top-performers 2023, sono state colpite da massicce vendite. 14:04
Ancora depresse le borse cinesi, questa volta a causa della sorpresa negativa dell’indice Pmi (Purchasing managers Index) manifatturiero di dicembre, che oltre a restare sotto 50, cioe’ in area di contrazione, ha segnato un misero 49,0, meno del 49,6 stimato dal consenso.
ll PMI servizi cinese, pur risalito a 50,4 in virtu’ del recupero del comparto costruzioni, manca ancora dello slancio auspicato. 17:47
Il Pmi manifatturiero dell'Euro-zona a dicembre e’ restato depresso, pur recuperando leggermente a 44,4, sopra le stime di 44,2. Per il 7’ mese consecutivo l’attivita’ europea e’ rimasta debole, con ricadute negative sui volumi prodottivi ed i primi contraccolpi sull’occupazione. Migliora, ma non ancora abbastanza, la fiducia delle imprese, e si accorciano i tempi di approvvigionamento.
Guardando al calendario macro dei prossimi giorni spicca i dati sull'inflazione nell'Euro-zona, giovedì quello tedesco e venerdì quello continentale, ma prima, nella serata di oggi, 3 gennaio, avremo i verbali della riunione di dicembre del FOMC (Federal open market committee della Banca centrale Usa-FED), che forniranno qualche anteprima sulle intenzioni della FED sui tassi nel 2024.
Venerdi’ 5 avremo la consueta (esce il 1’ venerdi’ di ogni mese) indagine sull'occupazione americana, ben sapendo che il mercato gradirebbe segnali di “misurato” rallentamento della “job creation” e della crescita salariale.
Ieri, 2 gennaio, si e’ fermata anche la discesa dei rendimenti dei bond governativi europei: quello del Btp decennale benchmark italiano e’ arrivato a salire di 7 punti base fino al 3,76%, per poi ripiegare, mentre lo spread BTP/Bund è rimasto stabile a 166 punti base.
I
Il prezzo del petrolio resta debole, e ieri, sul finale, ha completamente eroso il rialzo di inizio giornata, nuovamente alimentato dai rischi di pirateria che affliggono i transiti che attraversano il Mar Rosso verso il canale di Suez.
Ieri gli Stati Uniti hanno annunciato le maniere forti per scoraggiare il gruppo Houthi yemenita da nuove azioni. Il WTI (West Texas intermediate) e’ sceso fino a 71 Dollari/barile. Il gas naturale europeo e’ piombato sotto i 30 Eur/megawattora.
Sul fronte valutario si registra il recupero del Dollaro, il cui cambio verso Euro e’ sceso a 1,095 da 1,103 di inizio seduta e da 1,105 del 29 dicembre 2023: lo Yen resta debole verso Euro, confermandosi sopra quota 155,4.
E’ un momento di grande riconsiderazione per le cryptovalute e ieri la quotazione di Bitcoin ha sfiorato 45.800 Dollari, con un balzo vicino a +5%, al massimo da oltre 2 anni. Il cosiddetto “halving”, cioè il taglio a meta’ delle commissioni a chi “estrae” (mining) di Bitcoin previsto ogni 4 anni, col prossimo a maggio 2024, concorre ad alimentare il trend rialzista.
Inoltre, gli investitori credono che il via libera da parte della SEC (organo di vigilanza dei mercati finanziari Usa) possa giungere già la prossima settimana permettendo il lancio di Etf spot su Bitcoin da parte di Blackrock e altre ETF house, facilitando e “democratizzando” l’investimento sulle valute digitali.
Oggi, 3 gennaio, Borse asiatiche per lo piu’ in rosso: Hang Seng di Hong Kong -0,86%, a causa del –2,0% della tecnologia, Shanghai Composite +0,17%, ma Shenzhen -0,61%, Tokio chiusa per la festa di Capodanno, Seoul –2,34%, Mumbai –0,75%.
Anche in Europa e’ stato chiaro sin dall’avvio il passo incerto delle Borse, che a fine mattinata perdono mediamente –1,1% (ore 13.30 CET): sembra predominare la cautela dopo un brillante finale del 2023 per tutti i principali listini, alimentato dalla “quasi certezza” che molto presto le banche centrali taglieranno il costo del denaro.
Anche le chiusure negative della “tech” americana hanno inciso stamani sul mood in Asia ed in Europa. I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio del –1%. 09:21
Il conflitto Israele-Hamas ha visto una svolta preoccupante, con l’uccisione, in territorio libanese, di alcuni leader dell’organizzazione fondamentalista palestinese: questo sanguinoso episodio potrebbe essere all’origine del recupero del prezzo del petrolio: quello del WTI, a inizio pomeriggio sale +1,8% a 71,6 Dollari/barile.
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titolo NVIDIA Corporation respinto dai massimi storici.Le azioni del colosso dell’intelligenza artificiale NVIDIA Corporation nell’anno 2023 sono arrivate a più che triplicare il loro valore, passando da circa 140 usd ad oltre 400 usd l’una:
come si evince dal grafico giornaliero sottostante nella 1° metà del suddetto anno l’ascesa è stata significativa, mentre nella 2° metà del 2023 i prezzi si sono “stabilizzati” in un’ampia fase laterale – detta tecnicamente anche ‘trading range’ – compresa e piuttosto ben delineata da minimi/supporti relativi in area 402 usd (freccette verdi) e la resistenza statica in area 502 usd (evidenziata dalla linea orizzontale tratteggiata in rosso).
In analisi tecnica tale configurazione assume il nome di “rettangolo” e molto spesso è una figura di continuazione del trend in atto precedentemente alla recente congestione: a tal fine però ci dovrà essere un deciso break-out rialzista con chiusura sopra i 502 dollari, possibilmente con candela lunga e volatile accompagnata da volumi in espansione.
Al momento - coi listini azionari principali che stanno subendo ribassi fisiologici - il titolo è stato di nuovo respinto dai suoi massimi storici (evidenziati dalle 3 ellissi gialle allungate) e la divergenza ribassista sugli ultimi 2 massimi dell’indicatore RSI-14 sembrano far presagire prese di beneficio che potrebbero continuare fino all’area 450 usd, livello dove si trova il 1° supporto statico di breve periodo (linea tratteggiata blu in alto a destra).
Solo la violazione al ribasso del supporto successivo, più importante in quanto di medio periodo, in area 402 – che ha retto ben 4 volte da Giugno 2023 ad oggi - porterebbe alla negazione del “rettangolo” come figura di continuazione ed anzi a configurarlo come figura di inversione al ribasso: in tal caso c’è da ricordare che il titolo ha lasciato aperto un enorme gap-up di circa 60 dollari tra il 24 e 25 Maggio 2023 ma ad oggi siamo ancora fortunatamente lontani dal prendere in considerazione tale evenienza…
autore: Marco D’Ambrosio
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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Previsione a lungo e breve termine per BTC 2024Analisi tecnica:
Il 2024 è iniziato con un forte aumento del prezzo del bitcoin, che si avvicina a due livelli importanti, situati a $46850 e $50800. Questi rappresentano due resistenze significative che si sono formate durante il Covid Crash e il crollo di FTX, entrambi eventi cruciali per il mercato.
Analisi ciclica:
Utilizzando l'indicatore di Fibonacci, ho confrontato i due cicli: quello del 2019 e quello attuale. Notiamo che nel primo ciclo, il prezzo del bitcoin ha toccato il livello del 38.2%, per poi subire un ritracciamento fino a quasi raggiungere i minimi del ciclo del 2019. Nel ciclo attuale bitcoin è vicino al livello 38.2%, ci sarà una lateralizzazione e poi un ritracciamento come nel 2019?
Volatilità implicita:
Ho tracciato cinque linee orizzontali per determinare il picco della volatilità implicita. La volatilità implicita rappresenta la misura della variazione attesa del prezzo di un titolo nel tempo. In questo momento, la volatilità implicita è a metà dei picchi precedenti, dopo aver toccato minimi nel trimestre precedente. Questo indica che potrebbero verificarsi nuovi movimenti significativi a rialzo o a ribasso.
Indice Crypto Fear and Greed:
Attualmente, l'indice Crypto Fear and Greed si trova a un livello di 71, indicando un certo grado di FOMO (Fear Of Missing Out) nel mercato.
Notizie macroeconomiche:
In base alle notizie macroeconomiche, gli ETF (Exchange-Traded Fund) potrebbero essere presto approvati. Tuttavia, alcuni analisti speculano che questa notizia potrebbe generare un effetto "sell-the-news", cioè una vendita massiccia dopo l'approvazione degli ETF.
Domande e previsioni:
la domanda principale è se il bitcoin subirà un ritracciamento a breve termine o continuerà a salire grazie alle approvazioni degli ETF. Personalmente, ritengo che aspetterò il momento migliore per acquistare, evitando di essere influenzato dalla FOMO e dalle notizie di mercato allettanti che potrebbero nascondere manipolazioni e altri rischi.
Prospettive a lungo termine:
Per il lungo termine, prendendo in considerazione le notizie, gli aggiornamenti, l'ingresso di liquidità da parte delle banche (se gli ETF verranno approvati), le aziende che stanno valutando l'inclusione di bitcoin nei loro bilanci (con inclusioni di banche e aziende si parla di mille miliardi), l'Halving, la recessione economica e i tagli dei tassi d'interesse, potremmo aspettarci un anno eccezionale per il bitcoin.
BORSE, INIZIO CONTRASTATO! Il 2024 comincia all’insegna di una correzione ribassista dei listini americani, in seguito ad un 2023 all’insegna di guadagni a 2 cifre per i principali indici. L’S&P ha ceduto lo 0.57% mentre il Nasdaq ha lasciato per strada l’1.63%. Il Dow Jones invece ha chiuso praticamente invariato (+0.07%). Il settore tecnologico è apparso quello più penalizzato, con risultati negativi per i colossi tecnologici (Nvidia Microsoft, Amazon e Meta), trascinati dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il decennale tornato al 3.95%, in decisa ripresa dai minimi di 3.78%. Tra i titoli Apple ha perso il 3% dopo che Barclays ha declassato il rating della società. I listini asiatici sono scesi questa notte, in linea con quanto accaduto nella sessione americana, con il mercato che comincia a prezzare un nulla di fatto delle banche centrali sui tassi nel primo trimestre, nonostante negli ultimi tempi siano aumentate le probabilità di una riduzione del costo del denaro nei primi tre mesi del 2024. Va ricordato però che, tenute in considerazione le recenti dichiarazioni dei membri del Fomc, questo ottimismo potrebbe rivelarsi eccessivo. Intanto, entreremo nel vivo di dati e commenti già questa settimana, con i verbali del Fomc , i Jolts openings, e i dati sui Payrolls di venerdì. Il mercato è atteso ad un aumento anche sensibile della volatilità.
VALUTE.
Dollaro in decisa ripresa contro tutte le valute concorrenti, specie contro Euro e sterlina, che sono scese, da ieri, di quasi 100 pips sul primo e di 130 sulla seconda. Il ribasso ‘ dovuto sia a prese di beneficio, sia ad un leggero aumento del risk off che ovviamente fa tornare il biglietto verde in prima linea come asset rifugio. Supporti che ora intervengono su EurUsd a 1.0825 30, sul Cable possibilmente a 1.2500, mentre sulle oceaniche a 0.6715 e 0.6220 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. UsdJpy a ridosso di 142.00, senza grande slancio a dire la verità, mentre rimane solido il Franco svizzero e 0.9310 contro euro e a 0.8495 contro dollaro. UsdCad che in virtù di un Pmi inferiore alle attese per il paese nordamericano, sale fino a 1.3330. Anche sui cambi ci aspettiamo un aumento della volatilità, ma bisognerà attendere fine gennaio per capire direzione e intensità. Ma prepariamoci a vedere movimenti anche significativi, come sempre ciclicamente accade all’inizio di un nuovo anno.
PETROLIO.
Continua a scendere, alimentato dai segnali di un aumento dell’offerta globale, soprattutto da parte dei produttori non Opec, ma anche dalla diminuzione della domanda. Le tensioni geopolitiche per ora sembrano accantonate, anche se aumentano dopo l’invio di navi da guerra iraniane nel Mar Rosso, per fronteggiare quelle americane, che hanno distrutto le imbarcazioni Houti, le quali a loro volta, avevano assaltato alcune navi porta container. Il prezzo del Wti è tornato a 70.50, non lontano dai minimi fatti registrare a dicembre scorso a 67.93, mentre il Brent quota intorno ai 76 dollari, a meno di 4 dollari dai minimi di 72.49. Il trend appare ancora negativo, ma fino a quando non saranno violati i minimi precedenti, potrebbe rivelarsi anche come una fase di accumulazione a minimi crescenti. Buona giornata e buon trading.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Difficoltà per i Tech del Nasdaq: Analisi dell'Inizio del 2024.A Wall Street si dice:
"Non compreresti una fattoria basandoti solo sul prezzo della carne al supermercato, quindi perché dovresti investire in azioni solo in base ai loro movimenti di prezzo giornalieri?"
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi, Il 2023 è stato un anno di guadagni impressionanti sui mercati, ma martedì il 2024 è iniziato con alcune sfide, soprattutto per i titoli tecnologici, in una sessione complessivamente mista per gli indici principali. Ieri, il NASDAQ ha registrato un calo dell'1,63%, equivalenti a circa 245 punti, portandosi a 14.765,94. Uno dei principali fattori è stato il declassamento di Apple (AAPL) da parte di Barclays, in parte a causa delle vendite deludenti di iPhone. AAPL è scesa del 3,6% durante la sessione, influenzando anche altri giganti tecnologici come NVIDIA (NVDA) e Meta Platforms (META), entrambi con cali superiori al 2%. La tecnologia è stata la principale responsabile, con Apple a guidare la debolezza. Quando un grande nome come Apple scende, il resto del mercato spesso segue la stessa direzione, e penso che abbiano pesato molto le vendite di titoli legati alla tecnologia.
Nel frattempo, l'S&P ha registrato un calo dello 0,57%, scivolando ulteriormente dal suo massimo storico e chiudendo a 4.742,83, mentre il Dow è riuscito a segnare un modesto guadagno dello 0,07%, pari a circa 25 punti, chiudendo a 37.715,04. Siamo entrati nel 2024 con alcune vendite, il che non dovrebbe sorprendere, né dovrebbe preoccupare. Il 2023 è stato un anno eccezionale, ed è normale assistere a alcune prese di profitto all'inizio di gennaio. È importante mantenere la prospettiva, considerando la serie di vittorie consecutive di nove settimane con cui gli indici principali hanno chiuso il 2023, anche se la correzione di ieri rende più difficile raggiungere le dieci settimane consecutive, con solo tre giorni rimasti in questo mese. È anche bene ricordare che dopo la vendita del 20 dicembre, che ha visto ciascun indice scivolare di oltre l'1%, le azioni sono tornate in rialzo. Gli ultimi due mesi hanno regalato un eccezionale anno di rimonta per le azioni, con il NASDAQ che ha segnato un impressionante aumento del 43,4% nel corso del 2023, mentre l'S&P è cresciuto del 24,2% e il Dow del 13,7%.
Il 2024 si presenta già come un anno ricco di eventi, con una serie di dati economici in programma nei prossimi giorni, tra cui il tanto atteso rapporto sull'occupazione non agricola previsto per venerdì. Oggi sarà una giornata intensa, con in programma anche il rapporto JOLTS. Il mese scorso, i dati si sono fermati a 8,73 milioni per ottobre, risultando inferiori alle aspettative di 9,4 milioni e segnando il livello più basso di posti di lavoro disponibili degli ultimi due anni. Si prevede che ci sarà un leggero aumento a 8,85 milioni. Mercoledì, avremo l'opportunità di analizzare l'ISM Manufacturing e persino esaminare i verbali della Fed. Durante l'ultima comunicazione della Fed, hanno annunciato un'inversione di rotta e hanno praticamente dichiarato di aver terminato l'incremento dei tassi, a meno che l'inflazione non torni a crescere. Inoltre, hanno aumentato il numero previsto di tagli dei tassi da 2 a 3. Naturalmente, molti trader si aspettano effettivamente da 4 a 5 tagli nel corso dell'anno, ma questo cambio di prospettiva da parte della Fed sugli eventuali tagli dei tassi è significativo. L'annuncio avverrà alle 20:00 orario di Roma e sarà seguito da vicino, poiché tutti sono alla ricerca di indizi su quando potrebbero iniziare tali tagli dei tassi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni. Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti. Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti". Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
American Airlines (AAL)
Associated BancCorp (ASB)
GameStop (GME)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Al momento, sanità, servizi di pubblica utilità e finanza sembrano allettanti. La tecnologia potrebbe dover continuare a riprendere fiato, ma consiglierei di mantenere l'esposizione qui, in particolare in alcuni dei nomi meno ipercomprati. Sto anticipando maggiore volatilità quest'anno, ma salvo eventuali imprevisti, mi aspetto comunque un anno complessivamente positivo che si estenderà a questo nuovo mercato rialzista. Rimani aggiornato con le ultime notizie e analisi di Marco Bernasconi Trading.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
USOIL è in direzione $65 aspettando l'OPECIl prezzo del West Texas Intermediate (WTI), attualmente si aggira intorno a $70.50 per barile durante la sessione asiatica di mercoledì. Le mie osservazioni rivelano che il prezzo del WTI ha affrontato sfide significative nella sessione precedente, principalmente perché le aspettative di mercato per i tagli dei tassi della Federal Reserve si sono ridotte. Mentre analizzo le tendenze di mercato, noto che il prezzo del WTI è sotto pressione nonostante le potenziali interruzioni dell'offerta a seguito di uno scontro navale nel Mar Rosso. Il recente attacco dei militanti Houthi su una nave portacontainer della Maersk, sebbene respinto dagli elicotteri statunitensi, ha aumentato il livello di minaccia, soprattutto con le segnalazioni di una nave da guerra iraniana che ora entra nell'area. Queste tensioni geopolitiche sono cruciali per me da considerare poiché impattano sui sentimenti di mercato e sui prezzi del petrolio. C'è una preoccupazione palpabile per la decelerazione della crescita economica globale, unita a preoccupazioni crescenti per un'elevata offerta di petrolio nella prima metà del 2024, soprattutto dai produttori al di fuori dell'alleanza OPEC+. Per mantenere la mia analisi aggiornata, attendo con impazienza il rilascio dei dati sulla Variazione delle Scorte di Petrolio Greggio dell'EIA degli Stati Uniti e sui dati settimanali delle Scorte di Petrolio dell'API per la settimana conclusasi il 29 dicembre, che è previsto per mercoledì. Al momento prevedo un calo fino zona 65 dollari con retest della mediana del canal ribassista e della zona di demand segnata in verde. Auguro a tutti una buona giornata di trading, un saluto da Nicola.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.01.2024Chiuso un 2023 sorprendentemente positivo per le borse Usa ed europee.
Mese di dicembre “cuccagna” per le azioni e le obbligazioni.
Inflazione in calo ulteriore e inatteso in Spagna a dicembre: fa ben sperare..
Quadro macro debole, ma non tragico, in Europa: favorira’ il taglio dei tassi?
Con l’ultima seduta 2023, anemica di scambi ma capace di consolidare i progressi di dicembre, si e’ chiuso un anno eccellente per le Borse europee e Usa. Milano ha chiuso la giornata di venerdi’ 29 poco sopra la parità, +0,07%, similmente a Parigi, +0,11%, Madrid, +0,16%, Francoforte +0,30%, e Londra, +0,14%. A Wall Street, alla 9’ settimana consecutiva di rialzi, DowJones -0,05%, Nasdaq -0,56%, S&P500 -0,28%.
L’inflazione sta calando ovunque nel Mondo e finalmente anche negli Usa si nota un po’ di “sano” rallentamento del mercato del lavoro: questo contesto avvalora la convinzione di un ammorbidimento delle banche centrali sui tassi di interesse, che potrebbe essere tagliati sia in Usa che in Europa gia’ nel 1’ semestre 2024.
Quella italiana e’ stata la miglior performance annuale azionaria europea, +28,0%, al top dal 2008. Non si e’ trattato di un anno in costante risalita, ma poco ci manca, visto che il minimo e’ stato il 2 gennaio a 24.158 punti ed ora si veleggia solidamente sopra i 30 mila. Bene anche il 2023 dei listini americani, con Dow Jones +13,8%, S&P500 +24,6% e Nasdaq Composite +44,2%.
E’ soprattutto Dicembre ad aver fatto registrare inattesi e abbondanti recuperi: Londra ha battuto tutti con +3,7%, bene anche Francoforte, +3,3%, Parigi, +3,2%, Milano +2,1%. Ancora piu’ marcati i progressi dicembrini di Wall Street: Dow Jones +4,6%, S&P500 +4,2% e Nasdaq +5.2%.
D’altronde negli Usa l'economia resta solida, sorprendentemente resiliente alla politica monetaria restrittiva della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa).
I mercati sembrano credere nel desiderabile scenario di “soft landing”, che non comprometterebbe la prospettiva di tagli dei tassi nel corso del 2024: anzi, secondo il Cme FedWatch Tool, c’e’ il 70% di probabilità di un taglio di 25 bps già a marzo, per un totale cumulato di 2 punti percentuali nell'anno.
Il calo di prezzo delle materie prime energetiche e’ stato notevole nel 2023, contribuendo al “rientro” dell’inflazione: venerdi’ 29 il greggio ha confermato livelli vicini ai minimi dell’anno, col WTI (West Texas Intermediate) attorno 72 Dollari/barile (-5,4% nel mese), dopo che alcune della maggiori societa’ di navigazione si sono detta pronte a riattivare il passaggio dal Mar Rosso.
Il finale d’anno ha confermato anche il buon momento dei titoli governativi europei: il famoso spread di rendimento tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi, cruciale “barometro” della fiducia dei mercato verso il debito pubblico italiano, ha chiuso su livelli ben piu’ bassi dei 212 di inizio anno, attorno a 164 bps.
Sul mercato valutario archiviamo un anno di inatteso recupero dell’Euro sul Dollaro, arrivato sino ad un “cross” di 1,11, da 1,07 di inizio 2023. Su questa relativa debolezza del Dollaro sembrano impattare in misura tutto sommato ridotta eventi di alto potenziale quali la crescita boom del debito Usa e della conseguente bisogno di rifinanziamento, le elezioni presidenziali, ed il rischio che l'inflazione riparta.
La prospettiva che la Fed possa avviare una fase di “easing” (taglio) dei tassi prima di altre banche centrali ha certamente contribuito alla debolezza del US$ nel 2023: il Dollar Index (valore del US$ verso il paniere di 6 delle maggiori valute mondiali) ha perso circa -2%, primo calo da 3 anni.
In Spagna, primo Paese europeo a comunicare il dato, l'inflazione al consumo (CPI) a dicembre e’ scesa a +3,1%, grazie al calo dei prezzi degli alimentari, battendo le stime che indicavano +3,4% e calando ancora dal +3,2% di novembre dal +3,5% di ottobre. Attendiamo conferme dagli altri paesi europei...
In Italia prosegue la fase difficile della manifattura: a dicembre si registra "una sostenuta ma piu' leggera contrazione della produzione e dei nuovi ordini", recita il comunicato che accompagna l’Indice Pmi (Purchasing managers Index) di S&P Global che pur in leggero rialzo a 45,3 da 44,4 di novembre, resta in area di contrazione (cioe’ sotto 50) per il 9’ mese consecutivo.
Stamane, 2 gennaio, il prezzo del greggio tenta il recupero, +2,4% a 73,4 Dollari/barile (ore 13.00 CET), dopo un anno in cui neppure i tagli volontari della produzione del cartello Opec+ hanno impedito un calo annuale a doppia cifra e superiore al -20% dai picchi infra-annuali.
In Asia stamani, al termine della prima seduta del 2024, prevalgono i segni negativi: pesante il calo di Hong Kong, -1,55%, di Shenzhen, -1,30%, e del China A50, -1.71%, che soffrono la persistente debolezza dell’attivita’ manifatturiera cinese. Tokio -0,23%, Mumbai -0,35%. Positivi solo Seoul e Sydney, attorno a +0,5%.
Le Borse europee sono partite in rialzo, ma a fine mattinata hanno azzerato i guadagni. I future su Wall Street preludono a riaperture negative attorno a -0,5%.
Nuova seduta di potente rialzo per Bitcoin, circa +5% sopra i 45 mila Dollari, al massimo da 2 anni.. Il mercato “fiuta” l’imminente approvazione da parte della SEC (Autorita’ di vigilanza dei mercato finanziari Usa) dei primi ETF su crypovalute quotati negli Stati Uniti.
Lo spread tra Btp e Bund conferma quota 164 bps, associato ad un rendimento del BTP benchmark al 3,72%. (ore 13.00CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
S&P 500: le quotazioni virano al ribasso Le quotazioni del future su S&P 500 hanno virato al ribasso dopo il test di area 4.840 punti. Nel caso di un proseguimento del ribasso, segnali di forza in zona 4.730 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza rialzista di breve termine. In questo caso il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere localizzato a 4.800 punti, mentre un target più ambizioso a 4.850 punti. Lato ribassista, l’eventuale rottura del sostegno a 4.730 punti potrebbe consentire la valutazione di posizioni short. In questo caso l’obiettivo di profitto dei venditori potrebbe essere sul supporto a 4.650 punti.
2024 AL VIA, ALL’INSEGNA DI…VALUTEE’ cominciato un altro anno, e oramai, da quando iniziai nel 1987, ne sono passati 36 anni e mezzo. Talvolta ho la sensazione di averle viste “tutte” in relazione ai mercati finanziari. Ed invece, accade sempre qualcosa di nuovo, che ti sorprende, ma che, da un certo punto di vista, ti permette di comprendere i mercati dandone una lettura differente. Ricordo gli ultimi tre anni come qualcosa di mai visto prima, il Covid, i blocchi delle catene di approvvigionamento, le centinaia di migliaia di morti e la sofferenza delle persone più frgili. Poi i Qe delle banche centrali, (durante il periodo delle restrizioni), che hanno creato denaro e lo hanno distribuito a pioggia a privati e imprese, e che in seguito hanno generato il recupero della congiuntura globale. Poi sono emerse le speranze per l’arrivo dei vaccini, e le enormi polemiche nate in seguito. Il ritorno della crescita economica ha infine coinciso con un aumento spropositato dell’inflazione, legata ovviamente all’enorme massa di liquidità che ha inondato tutti i mercati e che ha di conseguenza provocato il timore di un aumento dei prezzi. E’ così è stato, con materie prime alle stelle in mercati crescenti. Solo successivamente i dati macro, con un inflazione salita quasi in doppia cifra, hanno cominciato a deteriorarsi, il che ha spinto ulteriormente al rialzo il comparto azionario, che ha alimentato i profitti aziendali rallentando la discesa degli aggregati, il famoso mantra del 2023 “bad news were good news”. Di fatto i dati macro negativi generavano paradossalmente un rialzo degli indici, perche’ si allontanavano le prospettive di ulteriore rialzo del costo del denaro. Qualcosa di raramente visto in passato. E ora siamo entrati nel 2024, con i mercati azionari vicino ai massimi storici, in piena euforia e con aspettative di taglio del costo del denaro già nel primo trimestre. Aspettative per la verità leggermente ottimistiche perché fino ad ora, le dichiarazioni dei banchieri centrali sembrano ancora orientate alla prudenza rispetto ad un eventuale taglio. Specialmente i rappresentanti del Board della Fed, tra cui Williams, che hanno ribadito la volontà di tenere alta la guardia per evitare recrudescenze dell’inflazione.
AZIONARIO.
Gli indici americani sono ancora vicino ai massimi e per ora, non vi sono segnali di possibili inversione. L’ultimo giorno di negoziazione dell’anno ha visto però una correzione, seppur limitata. S&P e Dow hanno registrato la loro nona settimana vincente con l’S&P che ha registrato i guadagni settimanali più importanti addirittura dal 2004. Nell’anno l’S&P ha guadagnato il 24.7%, mentre il Dow ha performato un +13.7%. Il Nasdaq, grazie ha tecnologici, ha messo a segno il 54.9%. Anche il Dax non è sui massimi, e ha corretto 250 punti, poco piu’ dell’1.5%, un movimento insufficiente per poter parlare di inizio di una fase distributiva. Sull’anno infatti ha guadagnato circa il 20%. Fino a quando non verranno a crearsi le condizioni tecniche, quindi massimi inferiori e minimi inferiori su base giornaliera, è inutile pensare di aprire posizioni ribassiste, perché c’e’ ancora il rischio di recrudescenze di movimenti impulsivi verso i massimi storici, molto vicino a quelli attuali.
VALUTE.
L’anno è terminato con un leggero recupero del biglietto verde dopo che per tutto il mese di dicembre aveva perso terreno sulle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed. EurUsd è arrivato fino a 1.1140 per poi perdere 100 pips durante le ultime due sedute dell’anno. Ugualmente il Cable, dopo aver fatto registrare un rialzo fino a 1.2828, ha segnato il passo è ha ceduto una ottantina di pips. EurGbp dai massimi di 0.8710 ha leggermente ripiegato tornando a 0.8670. Interessante evoluzione del franco svizzero che ha schiacciato la divisa americana fino a 0.8330, il 10% di guadagno in due mesi, considerato che ad inizio novembre UsdChf quotava 0.9100. La Snb sta a guardare, incapace di deprezzare la divisa elvetica. Da segnalare il cross CadChf che ha fatto registrare il nuovo minimo storico a 0.6305, e NzdChf tornato vicino ai minimi. Sulle altre valute, segnaliamo un UsdJpy che non riesce a valicare l’area di 144.70 e rimane sotto pressione vicino ai minimi posti a 140.25 da cui si è allontanato leggermente in chiusura di anno con una correzione di 70 pips sopra 141.00. Oceaniche in fase di correzione, a ruota di EurUsd e Cable.
PETROLIO.
Il petrolio ha chiuso il 2023 in ribasso del 10%, la prima chiusura negativa dal 2020. Le ragioni vanno ricercate nelle preoccupazioni per l’aumento dell’offerta globale di greggio e il rallentamento della crescita della domanda. Qualche correzione si è vista durante l’anno, specie dopo i tagli alla produzione dell’OPEC+, e in seguito all’inizio della guerra Israele-Hamas oltre alle aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, i crescenti segnali di aumento della produzione di greggio, soprattutto da parte dei paesi non OPEC, insieme a prospettive incerte della domanda, hanno fatto scendere i prezzi. La scorsa settimana infatti, gli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record nella produzione di greggio, stimata in 13,3 milioni di barili al giorno, parallelamente alle produzioni record in Brasile e Guyana.Buon trading e buona giornata.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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EURUSD a Gennaio toccherà 1.12!Analizzando la situazione dell'EUR/USD, il Dollaro USA mostra una resilienza notevole rispetto ai suoi rivali, soprattutto dopo un rimbalzo il giovedì, rendendo difficile per la coppia guadagnare slancio. Specificamente, l'EUR/USD ha perso terreno quel giorno, non riuscendo a mantenere la posizione sopra 1.1100. Questa correzione tardiva ha preso piede a seguito di un rimbalzo nei rendimenti dei Treasury statunitensi. Il rapporto settimanale sui Reclami per Disoccupazione negli USA ha rivelato un aumento maggiore del previsto nei Reclami Iniziali per Disoccupazione, saliti a 218,000, il livello più alto in tre settimane. Anche i Reclami Continuativi sono aumentati, raggiungendo 1.875 milioni. Le Vendite di Case in Sospeso sono rimaste invariate a novembre, mancando le aspettative di un aumento dell'1%. Nonostante i dati economici statunitensi, il Dollaro USA ha guadagnato slancio durante la sessione americana, in particolare con un rimbalzo nei rendimenti dei Treasury, nonostante il rally natalizio a Wall Street. Il rendimento a 10 anni è salito dal 3.79% al 3.85% seguendo un'asta di note a 7 anni. L'EUR/USD ha raggiunto un picco di 1.1139, il livello intraday più alto dal 27 luglio, prima di iniziare un ritiro. Questa correzione sembra normale, specialmente dopo che il rally sembrava essere andato oltre. La tendenza primaria rimane positiva per l'euro, e se il ritiro continua, aiuterà ad alleviare le condizioni di ipercomprato. Al rialzo, se la coppia supera 1.1100, potrebbe testare i massimi recenti. Nel complesso, mentre il breve termine mostra incertezza, il trend a lungo termine rimane favorevole all'euro, con aree chiave da monitorare per possibili opportunità di acquisto o vendita. Segue analisi grafica con maggiori dettagli. Un saluto da Nicola ed un Buon anno a tutti.
eurusd longSalve quello che andrò a pubblicare e solo opinione personale e di come vedo il mercato quindi non deve essere ne visto e ne preso come incitamento ad investire grazie
Anali basata sul confronto dei tassi di interessi e inflazione tra la zona eur e usa
entrambe la politica monetaria delle B.C.E ,F.E.D
sono restrittive con tassi di interessi alti ,inflazione che sta scendendo su entrambi paesi e abbastanza vicini al loro obbiettivo quindi molto probabile che la F.E.D nel primo trimestre o al massimo nel secondo trimestre potrebbe abbassare i tassi di interesse molto probabile che anche la B.C.E. seguirà con la stessa strategia
quindi sul grafico di eurusd attualmente vedere la debolezza dell'euro sotto 1.05 e letteralmente impossibile vedere la forza dell'euro sopra 1.13 al momento e molto difficile visto che entrambe le valute sono entrambi forti quindi veramente potremmo assistere ad un 2024 un range di prezzo di un minimo di 1.05 ed un massimo di 1.13
grazie in anticipo a chi voglia commentare e dire la sua grazie e buon anno a tutti
Petrolio: Short verso zona 67 $Buongiorno a tutti,
eccomi qui come spesso accade nel fine settimana per una nuova analisi operativa utilizzando la mia metodologia di trading ovvero la PRICE ACTION NAKED .
Il mercato di quest'oggi è il petrolio WTI .
Questa settimana infatti si è formata una ottima price action che offre delle indicazioni preziose, abbiamo una F.T.W. ( una delle mie strategie di entrata in posizione ) su grafico weekly che arriva perfettamente e ben contestualizzata nella struttura.
I prezzi chiudono al di sotto di zona 74,00 dove passava il livello chiave e la cosa interessante è che durante i giorni scorsi il mercato ha cercato di superare quest'area ma senza successo creando un classico "fakeout" del livello.
Da un punto di vista operativo, nei prossimi giorni cercherò delle conferme di entrata short che hanno come primo obiettivo l'area di domanda posta a 67 $/barile.
Se il mercato dovesse invece salire oltre area 76 la mia view verrebbe a fallire.
Io entrerò solo su conferma di price action ricavata da grafici ad alto time frame come il daily o il 6 ore.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buon fine settimana e un sereno ultimo dell'anno ( che tra l'altro sarà anche il mio 43esimo compleanno!!! ).
Alla prossima, buon TRADING SIMPLE!
Prevedere il 2024: Guida alla Costruzione del PortafoglioDopo un anno record nei mercati finanziari, dove il mercato obbligazionario ha sorpreso con un rally senza precedenti e le azioni hanno raggiunto massimi storici, ci chiediamo: cosa riserva il 2024?
Ipotizziamo un taglio dei tassi in risposta a politiche monetarie più espansive, ma tutto dipenderà dalla conferma di un'inarrestabile inflazione contenuta. Tensioni geopolitiche? Sì, sono presenti, ma i mercati sembrano anticipare una stabilità, escludendo scenari di escalation nel Medio Oriente.
Gli investitori possono contare sull'intervento equilibrato delle banche centrali, gestendo un'inflazione moderata e sostenendo un ciclo economico non recessivo ma modesto.
*All Weather Portfolio di Ray Dalio: La Roccia del 2024*
Per navigare in ogni scenario di mercato, ci affidiamo al "All Weather Portfolio" di Ray Dalio. Ecco come costruirlo:
1. *Società di gestione solide:* BlackRock, Vanguard, State Street.
2. *Dimensioni e liquidità:* AUM elevati per stabilità.
3. *Età consolidata:* Almeno 5 anni di storia per una strategia consolidata.
4. *Costi razionali:* TER basso su piattaforme come Fineco, Scalable, Directa, o DeGiro.
5. *Replica fisica preferita:* Maggiore trasparenza.
6. *Tracking error prossimo allo zero:* Precisione della replica elevata.
7. *ETF ad accumulazione:* Sfrutta il reinvestimento automatico dei dividendi.
*Il Portafoglio: Un Mix Perfetto per il Successo*
1. iShares USD TIPS UCITS ETF USD - 10%
2. iShares Euro Government Bond 3-5yr UCITS - 15%
3. Lyxor US Treasury 10+Y (DR) UCITS - 8%-10%
4. iShares Euro Inflation Linked Government Bond UCITS - 10%
5. iShares Euro Government Bond 15-30yr UCITS - 8%-10%
6. Invesco Physical Gold o ISHARES MSCI GLOBAL GOLD MINERS - 7,5%
7. Lyxor Commodities Refinitiv/CoreCommodity CRB TR UCITS - 0%-7,5%
8. SPDR MSCI World UCITS ETF - 27%-30%
Dai un'occhiata a questo portafoglio ben bilanciato, strutturato con criteri rigorosi. Diversificazione attraverso obbligazioni, oro, commodities e azioni globali - la ricetta per un 2024 di successo. E se il tuo capitale è medio-grande, sappi che questo portafoglio è pronto anche per te.
Il futuro è incerto, ma il tuo portafoglio non deve esserlo. Costruiscilo con saggezza, naviga le onde del mercato e preparati per un 2024 vincente!
US500: struttura rialzista incompletaPrendiamo velocemente in esame l'indice americano US500 per cercare di capire, con gli strumenti tecnici che abbiamo, se questo fortissimo rialzo potrebbe essere al capolinea o meno. Applichiamo la Teoria delle Onde di Elliott e contiamo i movimenti principali dall'inizio di questo interminabile rialzo delle quotazioni, cioè dalla fine di ottobre 2023. Anche se le correzioni sono veramente piccole, riusciamo a distinguere 7 movimenti principali. Chi conosce la Teoria delle Onde di Elliott sa che una struttura impulsiva in direzione del trend primario si compone di 5 movimenti, ma che esistono delle onde impulsive irregolari, chiamate estensioni, al cui interno si sviluppano un numero maggiore di movimenti. In presenza di un'onda estesa avremo una struttura completa composta da 9 onde: 5 onde dell'onda estesa, in genere onda 3, e 4 le restanti onde. Questo ci fornisce un'idea di quello che potremmo aspettarci: essendo i movimenti totali 7, per completare la struttura manca ancora una correzione e poi un ulteriore impulso nella direzione del trend primario. Nell'immagine abbiamo classificato i 7 movimenti, classificando i primi due movimenti di grado primario e poi i 5 movimenti dell'onda estesa. Mancherebbe ancora una correzione in onda (4) di grado primario e poi un impulso in onda (5) dello stesso grado. Una volta completata la correzione in onda (4) potremo fare delle ipotesi di target per la successiva onda (5). Anche l'oscillatore di Elliott supporta questa nostra ipotesi in quanto, in linea di massima, quando si verifica un'onda 4 di grado primario, l'oscillatore tende ad avvicinarsi alla linea dello zero, cosa che in questo caso non è ancora avvenuta.
Buon trading
Agata Gimmillaro
VALUTE: USDCADAZIONARI, ANCORA NUOVI MASSIMI.
Ci stiamo avvicinando a grandi passi verso la fine di questo 2023, caratterizzato, come è noto, dalla grande salita dei mercati azionari, trascinati da una economia americana che ha costantemente evidenziato una resilienza fuori dal comune. La congiuntura Usa ha rallentato nell’anno in corso, ma molto lentamente, e con una tenuta degli aggregati inattesa e sorprendente, alla luce soprattutto della persistente politica monetaria (aggressiva e rialzista) da parte della Fed, che in linea di principio, avrebbe invece dovuto deprimere i mercati azionari. L’inasprimento delle condizioni di credito da parte delle banche con aumento degli interessi da pagare per le aziende infatti, avrebbe potuto provocare una caduta degli utili delle imprese, che invece, nelle varie trimestrali, hanno evidenziato una forza quantomeno sorprendente. Si discute molto sui livelli dei price earnings di certi titoli, arrivati a livelli ben superiori a quelli del 2008, quando la crisi Lehman fece crollare i mercati, ma, almeno per il momento, gli indici principali continuano a far registrare nuovi massimi storici. Il Dow Jones lo ha toccato mercoledì 20 dicembre a 37.642, il Nasdaq invece solo ieri a 16.863, mentre L’S&P è molto vicino a quel 4.817 toccato il Gennaio di quest’anno. Il Dax, dal canto suo, ha toccato il nuovo massimo storico il 14 di questo mese a 17.003.
VALUTE.
La tenuta della borsa ha generato un aumento dell’appetito al rischio generalizzato con gli indici di rischio più seguiti ormai vicino ai top di risk on. Il Vix, a 13.60 è ben lontano dalla soglia di 20 che è lo spartiacque tra risk on e risk off, mentre l’indice fear and greed, viene quotato vicino ai massimi di avidità a 79 punti. Le valute, quindi, di fronte ad uno scenario di estremo appetito al rischio, vedono il dollaro scendere anche se non a livelli estremi, considerato che sul dollar index siamo ancora abbondantemente sopra quota 100. EurUsd sopra 1.1000 in area 1.1030, non lontano dai livelli chiave di resistenza compresi tra 1.1060 e 1.1090. Il Cable per contro invece rimane abbastanza asfittico, incapace di rompere i massimi in ragione di un EurGbp che attacca le resistenze chiave e cerca di rompere 0.8690 00 area. GbpUsd che rimane comunque tra 1.2680 e 1.2700 con resistenze cruciali poste a 1.2750 60. UsdJpy che dopo aver toccato un minimo a 140.86, ha corretto tornando sopra 142.50 anche se per ritornare in uptrend, deve rompere l’area di 146.50 147.00. ancora assai lontana. Oceaniche che tengono e provano a tornare sui massimi di giugno e luglio che per AudUsd si trovano a 0.6900 così come 0.6410 20 per NzdUsd. Si avvicina a livelli interessantissimi il UsdCad che trova supporti compresi tra 1.3200 e 1.3090, un’area di oltre 100 pips, ma intrigante per la presenza di supporti statici relativi a minimi precedenti toccati nei mesi di giugno e luglio di quest’anno. Tra i cross attenzione a EurChf che per la quarta volta in 14 mesi, ha toccato il supporto a 0.9400, dove poi ha rimbalzato in modo interessante per la probabile presenza della Snb che persiste a comprare moneta unica vendendo franchi, allo scopo di indebolirlo (peraltro senza grande successo). Tra gli altri cross, segnaliamo NzdChf che pare in accumulazione rialzista anche se rimane non lontano dai minimi storici di 0.5185.
PETROLIO.
Interessante movimento del petrolio che ieri sono saliti tornando sopra quota 75 per il Wti e 81 sul Brent. Quasi 10 dollari di salita dal 13 dicembre e in poche sedute. La ragione del rialzo è probabilmente legata agli sviluppi in medio oriente, in seguito all’attacco degli Houti alle navi commerciali, che ha provocato lo stop del commercio. Le navi commerciali riprenderanno la navigazione, con la protezione di forze marittime multinazionali. Per quel che riguarda la domanda di petrolio, le speranze di riduzione del costo del denaro, attese per il prossimo futuro, da parte della Fed, hanno ulteriormente contribuito ad alimentare la salita del prezzo del greggio nelle ultime giornate operative. Buona giornata e buon trading.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
31 anni di borsa indice Ftse, i segnali dal passato Ripetibili!!Un po più spartano , perché inserito manualmente andamento anni dal 1992/1997, molto più preciso l'andamento dell'indice dal 29/12/97 fino al 27/12/2023, a colpo d'occhio , noterete la situazione in cui ci troviamo, siamo su un canale ascendente partito da marzo 2009, massimi che si migliorano circa ogni due anni, facendo una piccola cronistoria , vissuta sulla propria pelle, io c'ero quando le cosiddette "casalinghe", un gergo che andava di moda nelle sale operatrici , quando anche chi non sapeva cosa era una azione, correva in banca e comprava Tiscali, o Seat pagine gialle, con le aspettative di raddoppiare o triplicare il capitale, il giochino per un po ha funzionato!! , poi come tutte le bolle dai massimi 50108 punti rapida correzione, poi altra bolla finanzia, fra il 2007/ 2008 è stato il mercato immobiliare statunitense e la bolla finanziaria che si è sviluppata in questo settore a causare una dura recessione, a quel tempo ero un ragazzo e pensavo che le azioni mi avrebbero fatto arricchire, invece la dura realtà, ben pochi sono usciti indenni dalle crisi innescate dalle bolle, ora dopo più di trenta anni presente sui mercati azionari , vi dico che forse adesso con anche l'aiuto dell'analisi tecnica, sicuramente avrei guadagnato meno, ma perso molto ma molto meno, ultima considerazione, con la rottura della retta ribassista di lunghissimo periodo , ipotizzo un rapido up , si potrebbe generare una nuova bolla!!, questa volta uno dei settori che fra l'altro è in rapida evoluzione , l'intelligenza artificiale e tutto quello che potrebbe portare.... BUON FINE ANNO E BUON GAIN 2024
GBP/USD Crollo prima del rialzo nel 2024GBP/USD è stato recentemente scambiato appena sopra il livello di 1.2700, che è critico in quanto rappresenta il limite inferiore di un lungo canale di regressione ascendente. Mentre analizzo questo, sto considerando la possibilità che, se la coppia conferma con successo questo livello come supporto, potremmo assistere all'ingresso di acquirenti tecnici. In uno scenario del genere, i prossimi livelli di resistenza da osservare sarebbero intorno a 1.2750, che è un livello statico, e il range 1.2790-1.2800, che segna il punto medio del canale ascendente e un livello psicologico. La recente dinamica di GBP/USD è stata influenzata significativamente da una forte pressione di vendita diffusa intorno al Dollaro Statunitense (USD), specialmente nella seconda metà di giovedì. Questa pressione ha aiutato GBP/USD a recuperare gran parte delle perdite subite mercoledì. All'inizio di venerdì, la coppia si è mantenuta stabile intorno a 1.2700, mentre il mercato digerisce le ultime uscite di dati dal Regno Unito, inclusa un'inaspettata forte crescita delle Vendite al Dettaglio di novembre. Tuttavia, non sono tutte notizie positive dal Regno Unito. L'Ufficio per le Statistiche Nazionali (ONS) ha rivisto al ribasso la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) annualizzato per il terzo trimestre, il che potrebbe attenuare il sentiment. Più tardi nel giorno, l'attenzione si sposterà sugli Stati Uniti con il rilascio dei dati dell'Indice dei Prezzi per i Consumi Personali (PCE). Un indicatore chiave per l'inflazione, un Indice Core PCE Price inferiore al previsto potrebbe indebolire l'USD, potenzialmente dando un impulso a GBP/USD. Gli investitori stanno anche osservando da vicino le performance di Wall Street prima della pausa natalizia. Dopo un forte rally giovedì, si prevede che i principali indici azionari statunitensi aprano in ribasso. Se ciò porta a un cambiamento nel sentimento di rischio verso il negativo, potrebbe rafforzare l'USD e limitare il potenziale rialzista di GBP/USD. In sintesi, riflettendo sulla posizione di GBP/USD sopra 1.2700, sto considerando una serie di fattori tecnici e fondamentali. Questi includono la posizione della coppia all'interno di un canale di trading chiave, i prossimi rilasci di dati economici e il sentiment generale del mercato. L'interazione di questi elementi probabilmente determinerà la direzione della coppia nel breve termine.
Prospettive 2024 sul "cable" - GBPUSD. Cosa muoverà il cable in questo 2024?
Ovviamente, come sempre, incognite e incertezze popolano i mercati finanziari perché, come ben sapete, certezze in questo mondo non ci sono e non ci saranno mai.
Ma se dobbiamo iniziare a focalizzare la nostra attenzione, due sono i fattori da considerare: le svolte nelle politiche monetarie e le elezioni generali, salvo ulteriori scosse geopolitiche sul fronte Ucraina e Gaza.
Sicuramente la battaglia del 2023 è stata vinta dal paund che è riuscito a fare il 5% sul biglietto verde, sebbene un fisiologico rimbalzo tecnico che ha caratterizzato la gamba ribassista da luglio a ottobre che ha appena superato il livello 0,38 di Fibonacci sul rally partito a settembe 2022.
Ma per fare previsioni future bisogna analizzare cosa ha guidato il rally del 2023 dopo aver raggiunto il bottom del 2022.
Sicuramente l’inflazione a due cifre registrata nel Regno Unito, che si è poartata al 10,5% sull’headline registrando massimi storici, ha giocato un ruolo fondamentale, perché ovviamente ha portato le speculazioni verso un’aggressività maggiore da parte della BoE e quindi una maggiore spinta dei buyers sul pound. Anche sulla lettura che esclude le componenti più volatili del paniere, l’inflazione ha registrato un picco al 7,10% a fronte di una lettura del 5,6% in America. Attualmente l’inflazione rimane comunque tra quelle più appiccicose rimanendo quasi al doppio della distanza dall’obiettivo del 2%.
Il tasso d’inflazione alto, quindi, ha portato a pensare che la BoE avrebbe dovuto alzare i tassi fino a portarli al 6,50% in Q2 2023.
In questo processo di lotta all’inflazione la BoE, come d’altronde tutte le banche, si è preoccupata di tenere sotto controllo il mercato del lavoro che si è mostrato tra i più resilienti in tutto l’anno. Sospiro di sollievo c’è stato in Q3, quando l’inflazione salariale ha registrato un rallentamento, il maggiore degli ultimi due anni.
Negli Stati Uniti la lotta è stata meno ardua, ciò sicuramente dovuto da un’inasprimento monetario iniziato con anticipo rispetto le altre banche centrali. Infatti, dopo aver raggiunto il picco del 6,50%, attualmente la lettura headline si è attestata al 3,10%. L’unico neo rimane il dato che esclude la volatilità della componente energetica, cibo e alloggi, che tutt’oggi rimane resiliente.
Il PCE, il dato più seguito dalla Fed, poiché depurato dalla componente volatile, ha raggiunto il massimo di 5,3% per poi attualmente arrivare a registrare il 2,6%, al di sotto delle aspettative di 2,8%.
Quindi, quel che più di tutto ha dato verve al pound sul dollaro americano è stato lo spread di visioni future tra la FED e la BOE, che ha visto quest’ultima impegnata con un atteggiamento più aggressivo con il classico slogan dell’anno “più alti per più tempo” contro una Fed che ha cominciato a far trasparire toni più dovish, palesando la concreta possibilità di tagli, cosa non ancora annunciata dalla BoE.
La Fed ha effettuato un totale di 11 rialzi con una pausa a giugno, aumentando il tassso d’interesse principale fino all’intervallo attuale 5,25% - 5,50%, il livello più ampio degli ultimi 22 anni. Da ultimo, la Fed ha dato un’ulteriore spinta verso il basso al biglietto verde, pronunciando per la prima volta l’ipotesi di tagli che il mercato ha già scontato con forza. Questa visione, più dovish rispetto a quelle alle quali siamo stati abituati, è stata guidata dal processo disinflazionistico e il raffreddamento dei dati sul mondo del lavoro delle ultime letture.
La BoE, invece, ha apportato 14 aumenti dei tassi, portando il tassod’interesse al 5,25% dallo 0,1% di inizio inasprimento, raggiungendo i massimi degli ultimi 15 anni.
I rendimenti dei Treasury americani, durante l’anno, hanno toccato i massimi degli ultimi 16 anni raggiungendo il picco di 5,26% sulla parte breve a due anni e del 5% sulla parte lunga della curva a 10 anni.
I picchi sono stati raggiunti sulla base del sentiment che vedeva tassi più alti al fine di raffreddare la pressione inflazionistica. Di conseguenzail dollaro ha preso valore fino ad ottobre, raggiungendo quota 107.34, dopo aver rimbalzato sulla media a 50 periodi sul grafico 1M. Dopo il grande selloff obbligazionario, nei mesi di novembre e dicembre, sulla scorta di un sempre più possibile soft landing, i rendimentinti hanno subito una frenata trascinando il dollaro verso il basso, con il mercato che, soprautto dopo le ultime parole di Powell, ha iniziato a scontare già i primi tagli a partire da Q1 2024. Il dollaro si è portato a 101.43 proiettandosi verso la media mobile a 50 periodi su grafico mensile, media sfiorata già nel mese di luglio scorso.
Qundi i mercati hanno scontato con estrema frenesia il cambio di direzione della Fed dopo che la lettura dell’ultimo Dot Plot Chart ha manifestato l’idea di un taglio di 75 bp nel corso del 2024, con un’inflazione stimata al 2,4% per la fine del 2024.
Quel che sconta il mercato è ancora più ottmistico, un taglio di 150 bp equivalente a sei tagli di 25 bp. Il FedWatch del CME Group prevede un primo taglio a marzo con una percentuale del 75% mentre a maggio lo stima al 95%.
Lo spread tra le politiche monetarie è stato dovuto da una visione più aggressiva da parte della BoE che vede, ad oggi, i prmi tagli a giugno, che porterebbe il tasso principale al 5%, con la prospettiva di raggiungere il 3% in Q2 2025.
La divergenza attuale tra le politiche monetarie tra Fed e BoE nasce dalla panoramica macroeconomica che negli Stati Uniti ha sentito un tono più dovish da parte di Powell e colleghi che si sono detti preoccupati delle prospettive economiche future. Sebbene il dato sul PIL ha visto una stampa al 5,2% annua, i mercati ritengono che la resilienza economica non durerà a lungo nel 2024, in quanto non è stata ancora scontata la campagna di inasprimento che ha portato la Fed ad aumentare i tassi fino al livello attuale e, con molta probabilità, potrebbe portare ancora disagi, soprattutto alle piccole banche, per poi riflettersi nella street-economy.
I primi segnali sono arrivati dal mondo del lavoro che, seppur ancora generalmente resiliente rispetto all’attuale ciclo economico, ha mostrato una prima flessione nelle ultime letture dell’anno.
Per quanto riguarda il Regno Unito, la tensione economica, seppur ignorata dalla BoE che sembra non aver considerato la flessione dello 0,3% del GDP, sembra avere tutti i presupposti quantistici per trasformarsi in una recessione, quantomeno tecnica, nel 2024.
In questo contesto sta giocando un ruolo fondamentale l’azione del ministro Hunt impegnato nella campagna elettorale che a volte potrebbe arrecare ostacolo agli obiettivi della BoE incentrati al raffreddamento inflazionistico.
Bisogna sempre ricordare che tutti i ruoli, in questo momento, assumeranno caratteri di estrema delicatezza e dovranno essere accuratemente ponderati perché, se da una parte si necessita di un sostegno all’economia per evitare una recessione, dall’altra urge, invece, tenere sotto controllo il livello d’inflazione che in UK sembra avere unghie molto più affilate. Un errore di bilanciamento, tra politiche fiscali e monetarie potrebbe portare a manovre troppe azzardate dalle quali potrebbe risultare difficile uscirne indenni (economicamente).
Le proiezioni dell’Office for Budget Responsibility hanno mostrato un’economia piatta nei prossimi anni con un relativo rallentamento delle crescita allo 0,6% nel 2023, dello 0,7% nel 2024 e dell’1,4% nel 2025.
Ovviamente il movimento del corss nel 2024 dipenderà molto anche dell’esito delle elezioni che prenderanno la scena sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti e sicuramente porteranno non poca volatilità sul gafico.
ANALISI TECNICA sul cross
monthly chart
Sul grafico mensile il prezzo si trova appena sotto la media mobile EMA a 50 periodi, toccata già con le candele di giugno, luglio e agosto, ma chiudendo sempre al di sotto della stessa. Ci troviamo ancora nell'area di ritracciamento del selloff del 2022, circa al livello 0,618, con il prezzo che adesso si trova incastrato tra le Tenkan Sen e la media EMA a 50 periodi, dopo aver rimbalzato tre mesi (settembre, ottobre e novembre) sulla Kijun Sen che ha agito da buon supporto. Dopo il golden cross tra le Kijun e la Tenka Sen (segnale rialzista, seppur siamo al di sotto della Kumo), adesso il prezzo ha come ostacolo più imminente la predetta media mobile per poi fronteggiare la Senkou Span B. Un superamento della Kumo, seguito da un superamento della Chikou Span, potrebbero essere le ulteriori conferme per i buyers della sterlina.
Queste sono le cose principali sul tavolo per poter iniziare ad affrontare questo 2024 sul cross, ma ovviamente non siamo indovini o chiromanti, possiamo soltanto avere un vantaggio statistico e analizzando i dati che usciranno.
Per adesso è tutto :)
Vi auguriamo Felici Feste!
Ricaricatevi che tra poco si riinizia!
USOIL in direzione 69,50 dollari dopo il FOMC a gennaioWTI Oil è salito sopra i 74 dollari in una settimana volatile che porta al Natale, influenzato dall'uscita pianificata dell'Angola dall'OPEC e dalle crescenti tensioni nel Mar Rosso. L'Indice del Dollaro USA si sta avvicinando a una significativa caduta, potenzialmente invertendo i recenti guadagni. I prezzi del petrolio si stanno avvicinando a 84 dollari a causa dell'aumento dei rischi geopolitici e delle interruzioni nelle principali rotte di spedizione. Il reindirizzamento delle spedizioni attorno all'Africa potrebbe aumentare la domanda e i prezzi del petrolio greggio a breve. Il Dollaro USA si sta indebolendo in attesa di tagli ai tassi all'inizio del 2024, nonostante gli avvertimenti della Federal Reserve. La discrepanza tra le aspettative della Fed e le previsioni del mercato suggerisce una potenziale instabilità all'inizio del 2024. WTI e Brent Oil sono scambiati rispettivamente a 74,59 e 79,474 dollari. Recenti attacchi dei ribelli Houthi hanno interrotto le principali vie di navigazione, causando deviazioni e impattando aree come il Canale di Suez. La partenza dell'Angola dall'OPEC riflette tensioni più ampie e potrebbe portare a ulteriori spostamenti di potere all'interno dell'OPEC, con altre nazioni africane che potrebbero uscire. Tecnicamente, il petrolio mostra un trend rialzista con il potenziale di raggiungere livelli più alti, ma una caduta sotto i 74 dollari potrebbe vedere i prezzi scendere a supporti inferiori. Con la fine dell'anno, i prossimi dati USA e le azioni della Fed potrebbero influenzare significativamente la traiettoria del mercato del petrolio.
xau ultimate 2023 Buona vigilia a tutti e auguri di un sereno Natale! Concludo l'analisi dell'anno con uno sguardo positivo sulla situazione di Gold per questa ultima settimana. Personalmente, sto considerando di non effettuare operazioni, ma nel caso decidessi diversamente, vi terrò aggiornati nel nostro gruppo. Le prospettive a breve, medio e lungo termine sembrano orientate al rialzo, e la chiusura annuale dovrebbe seguire la stessa tendenza. Per questi due giorni di mercoledì e giovedì, durante le festività, rimango in attesa di conferme. Questa è la mia ultima analisi dell'anno; ci ritroveremo dopo le festività per continuare a condividere idee e prospettive e affrontare insieme un 2024 ricco di opportunità. Vi invito a partecipare attivamente e a farmi qualsiasi domanda o chiarimento. Vi auguro un meraviglioso Natale e un felice anno nuovo. Resto a disposizione per ogni vostra esigenza. A presto! 🎄✨
ANALISI DETTAGLIATA ETH/USD
Analisi Tecnica:
Analizzando il grafico settimanale dell'asset, è evidente una chiara fase di accumulazione/distribuzione dal centro di giugno 2022, che persiste fino alla data attuale. Questo periodo di accumulazione, influenzato da vari fattori politici e monetari, si allinea positivamente con il trend rialzista principale, evidenziato da continui break strutturali interni.
Approfondendo l'analisi nel timeframe giornaliero, è evidente che il prezzo ha toccato la zona di 2300.00, vicino a un significativo gap volumetrico/fornitura. Il prezzo ha fortemente respinto questa area, avviando successivamente un breve ritracciamento per liquidare posizioni, osservato intorno alla zona di 2150.00 con un'evidente attività di respinta indicata da significativi picchi (cerchiati).
Ora è cruciale seguire il trend e individuare una zona favorevole per aprire l'operazione. All'interno della strategia NFA, sono stati identificati due possibili modelli operativi. Il primo, più conservativo, prevede di attendere un iniziale break strutturale seguito da un potenziale ritracciamento. Il secondo modello considera la soglia del 75° percentile come potenziale punto di ritracciamento per l'impulso rialzista degli ultimi mesi.
In entrambi gli scenari, le operazioni dovrebbero essere avviate al momento del respingimento, precisamente nelle vicinanze delle zone precedentemente identificate. La prudenza nel monitorare attentamente il rischio e gli sviluppi di mercato è fondamentale.
Analisi Fondamentale:
Nel mondo delle criptovalute, mentre Bitcoin sta avanzando, Ethereum sembra essere in una fase di stallo. La SEC ha recentemente ritardato l'approvazione di diversi ETF collegati a Ethereum, tra cui quelli proposti da giganti come BlackRock. Anche se questa mossa non ha scatenato reazioni di mercato, rimane una pietra miliare molto attesa.
Il ciclo di ritardi è stato giustificato dalla necessità di raccogliere ulteriori commenti pubblici. Mentre gli ETF legati a Bitcoin stanno avanzando nella loro ricerca di approvazione, quelli legati a Ethereum sembrano ancora essere in una sorta di limbo. La SEC ha aperto la porta a Bitcoin, ma il percorso per Ethereum rimane incerto.
L'attesa potrebbe prolungarsi, ma c'è la speranza che il 2024 possa portare nuove soddisfazioni. Gli ETF legati a Ethereum sono distinti da quelli di Bitcoin, con gli analisti che sollevano dubbi sulla categorizzazione di Ethereum come materia prima. Tuttavia, una cautela simile a quella negli ETF di Bitcoin potrebbe essere sufficiente per superare gli ostacoli.
In un paesaggio finanziario in continua evoluzione, il 2024 potrebbe configurarsi come l'anno in cui gli ETF legati a Ethereum seguono il percorso tracciato da Bitcoin, aprendo così nuove opportunità di investimento nel mondo delle criptovalute.
Nel panorama del trading, lo stato attuale del book degli ordini presenta uno spettacolo intrigante. La resistenza sta esercitando più forza rispetto al supporto, evidenziando un interessante range di prezzo tra $2,220.00 e $2,240.00 USDT per Ethereum (ETH). Con 5,135 ETH in vendita rispetto a 2,165 ETH in acquisto, la battaglia sulle quotazioni è palpabile.
L'epicentro della resistenza, con una significativa pressione venditrice, si trova attualmente intorno a $2,400.00 USDT, con consistenti 7,431 ETH in ordini di vendita. Nel frattempo, il supporto più forte emerge nel range di prezzo intorno a $2,000.00 USDT, con 5,169 ETH pronti per l'acquisto nel Book degli ordini.
DAILY OUTLOOK del 22.12.2023 – 🔴 IL PCE AMERICA CHIUDE IL 2023MARKET BACKGROUND
Siamo prossimi alla chiusura di questo 2023 e l’ultimo market mover di questo venerdì pre -natalizio sembra essere il PCE America, che darà ancora un tassello importante nella lettura dello stato dell’inflazione in America e su quanto possa concretizzarsi lo scenario di taglio tassi da parte della FED nel 2024.
La mattina di oggi si è aperta con i dati sull’inflazione in Giappone, che YoY si è attestato al +2.8% lasciando il precedente +3.8% e con esso la possibilità di effettuare pressioni sulla BOJ al fine di alzare il costo del denaro. La Boj , che sembrava ben disposta ad abbandonare le sue politiche monetarie cosi accomodanti, e spingere per un costo del denaro in territorio positivo dopo 20 anni di tassi negativi, ha deluso nella sua ultima riunione, lasciando invariate le linee guida di polita monetaria ed il dato di questa notte sembra sostenere questa scelta annullando le preoccupazioni relative ad una corsa rialzista dei prezzi.
Sono seguiti poi i dati sui Retail Sales MoM UK, dato che passa dallo 0% al +1.3% dimostrando ancora una cerca resilienza nell’economia UK e dando sostegno all’idea della BOE di non poter dichiarare conclusa la sua lotta contro l’inflazione, sebbene i dati siano in netto miglioramento. Le forti vendite al dettaglio hanno dato un breve sprint rialzista alle quotazioni della sterlina che recupera terreno dopo le pesanti perdite dei giorni scorsi.
Attendiamo per oggi pomeriggio i dati sul PCE America, misura prediletta dell’inflazione per la FED con un dato che si dovrebbe attestare MoM al +0.2% mostrando ancora incertezza sull’approdo dell’inflazione ai target prefissati dalla FED.
-FX
Il mercato valutario resta improntato a vendite di dollari USA, che perdendo terreno contro tutte le altre majors sta portando ad interessanti performance soprattutto per il franco svizzero che sta per chiudere uno dei suoi migliori anni.
Il mese di dicembre si caratterizza quindi per una strutturale debolezza di dollari Usa e una rinnovata fiducia nello yen giapponese, seguita da una buona forza delle valute oceaniche.
L’euro si porta al test delle resistenze di 1.10 livello oltre il quale si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti fino a 1.1075 prima e 1.11 poi, grazie ad un buon trend a massimi e minimi crescenti supportato dal fascio di medie mobili.
Meno brillante la sterlina che resta compressa tra i supporti di 1.2625 e una serie di massimi decrescenti, il che pone le resistenze a 1.2725 come baluardi da superare per sperare in ulteriori allunghi long.
Audusd reta in piena tendenza rialzista, con l’approdo ai target di 0.68 figura e un ottimo sostegno dal fascio di medie mobili che ra trova i supporti statici -dinamici a 0.6750 prima e 0.6725 poi.
-EQUITY
Sale la volatilità sugli indici americani, con il nasdaq che nelle ultime sedute ha registrato movimenti anche di 300 punti da 17071 a 16750 pnt in poche ore. Il grande rally rialzista di fine anno potrebbe ora essere meritevole di respiri , probabilmente sostenuti dalla stagionalità di gennaio , da sempre mese di storni short, ma non possiamo parlare di inversioni tecniche senza la violazione di 16750 pnt primo vero supporto tecnico.
In Europa il dax resta in una flag laterla ribassista che poggia i supporti a 16625 pnt, ritracciamento del 61.8 di fibo dell’ultima spinta rialzista, il che apre le porte a potenziali nuovi allunghi rialzisti se confermati dal break out dei massimi di 16740 pnt.
-COMMODITIES
Per il comparto delle commodities, iil wti è alle prese con le resistenze di 75$ , dopo che gli attacchi alle navi cargo sullo stretto dello Yemen sono aumentati e le navi hanno preverito circumnavigare l’Africa, portando a ritardi nelle consegne e aumenti dei costi. In attesa che il contesto si normalizzi ed i prezzi possano tornare verso valori più equi, il mercato sconta i maggiori costi e le incertezze dei trasporti, e rotture dei 75$ non sono da escludere per il wti.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA