Natural Gas da monitorare su weekly.Il Natural gas sta facendo una profonda correzione. A livello weekly va monitorata la candela che si sta formando al di fuori delle bade di Bollinger, al momento è una doji se si terrà così anche a fine settimana sarà un possibile segnale di inversione del trend, in secondo luogo si sta appoggiando anche alla Sma 50.
Come dato negativo c’è da registrare la discesa sotto il 50% di Fibo del movimento minimi Giungo’20 – Massimi ’21, questo è un segnale di debolezza che lascia una porta ad un’ulteriore possibile discesa anche se nei prossimi giorni/settimane rimbalzasse.
Attenzione che questa può essere un operazione modello prendere un coltello dalla parte della lama mentre cade.
Materie Prime Energetiche
Natural GAS - Retest o Rottura Ema200 ?Nei giorni scorsi, dove il prezzo cercava nuovi massimi, la resistenza storica si fa sentire e respinge il rialzo.
In questi giorni i prezzi si sono mantenuti sopra Ema200 a conferma di un trend rialzista, ma sembrerebbe vogliano andare a toccarla... per un rimbalzo o per romperla ?
In questo momento siamo su un supporto che via via diventa sempre più importante a 5.40, da tener in considerazione come un livello POC interessante.
Magari mi aspetterei una rottura di Ema200 per andare verso un doppio Minimo.
Oppure un rimbalzo sul POC e continuare il trend Rialzista
Ad ogni modo valuterei un ingresso a mercato solo quando e se arriva a toccare Ema200. Long per un rimbalzo, Short per una rottura tenendo l'occhio su RSI per eventuale conferma.
Petrolio, punto della settimana e vantaggi statisticiAnalisi dell'ambiente operativo nel quale muoversi alla ricerca di opportunità di guadagno e presentazione di indicatori statisticamente tarati per avere un vantaggio nella proprie scelte discrezionali. Volume Profile, Supertrend, Pivot Point e medie mobili
IPOTESI DEL PREZZO FUTURO DELL'ORO CON L'ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti, ieri parlavo dell’importanza di intrecciare nelle analisi diversi strumenti per avere una visione sempre più chiara e più ampia dei mercati finanziari.
In particolare, vi ho parlato dell’importanza di saper leggere i segnali dati dal mondo obbligazionario. Continuando a collegarmi ad esso, oggi voglio correlare lo stesso strumento con il prezzo del petrolio e i valori dell’inflazione per poter fare un’ipotesi sul prezzo che potrà avere l’oro nel prossimo anno.
LA DIFFERENZA TRA I RENDIMENTI NOMINALI E I RENDIMENTI REALI
Si parla spesso delle tante correlazioni che esistono per l’oro: la correlazione inversa con il dollaro statunitense, quella con l’inflazione e quella con il bitcoin sono forse le più chiacchierate.
La correlazione di cui voglio parlare oggi è quella esistente con i tassi di interesse reali, che non sono altro che il rendimento, nel mio esempio, dei titoli di stato a 10 anni americani, aggiustati all’inflazione. Il famoso “US10Y”, ossia il rendimento del titolo di stato a 10 anni, è nominale, non reale; diventa reale dal momento che esso si indicizza all’inflazione; esso è determinato semplicemente calcolando lo spread tra il rendimento di un dato titolo di stato e l’inflazione (ricordo a voi che uno spread non è altro che una sottrazione).
Mi piace ragionare sempre per via grafica. Purtroppo non sono riuscito a costruire la correlazione qui su tradingview, ma posso comunque condividervi un link in cui la correlazione di cui parlo è ben determinata (la correlazione è tra i rendimenti dei titoli di stato reali a 10 anni con, appunto, l’oro):
www.filepicker.io
Come possiamo vedere nell’immagine, quando i tassi di interesse reali tendono a scendere, l’oro si comporta in maniera inversa, andando ad apprezzarsi.
Ora ragioniamo insieme per capire al meglio come i dati siano indicizzati:
Vi riporto i dati anno su anno dell’inflazione USA (dati reperiti su investing.com):
10.11.2021 (Ott) 6,2%
13.10.2021 (Set) 5,4%
14.09.2021 (Ago) 5,3%
11.08.2021 (Lug) 5,4%
13.07.2021 (Giu) 5,4%
10.06.2021 (Mag) 5,0%
12.05.2021 (Apr) 4,2%
13.04.2021 (Mar) 2,6%
Vediamo che dai dati di marzo agli ultimi di ottobre si ha avuto un costante incremento.
Ora guardiamo il grafico relativo ai rendimenti USA a 10 anni:
I rendimenti si sono mossi al rialzo in maniera aggressiva da agosto 2020 a marzo 2021. Questo, come ho spiegato nella mia precedente idea, è dovuto al fatto che per gli operatori, con un inflazione così alta e un clima di risk on nei mercati, non aveva senso tenere obbligazioni con un rendimento intorno al 1,5%/1,6%/1,7% dal momento che l’inflazione avrebbe poi eroso i guadagni. Ricordo che i rendimenti salgono essenzialmente per due motivi: aspettative di crescita economica e paura per inflazione alta. Continuando ad osservare, vediamo come i rendimenti abbiano poi cessato la loro forza rialzista andando a formare un canale parallelo con due top (evidenziati con dei rettangolini gialli, a 1,7% circa) e due bottom (evidenziati con il rettangolino azzurro, a 1,15%).
Basandoci sui dati riguardanti l’inflazione che vi ho condiviso prima, vi ricordo che uno degli obiettivi della FED è quello di tenere a bada l’inflazione intorno al valore del 2%; effettivamente, vediamo come l’inflazione di marzo fosse del 2,6%, quindi non troppo preoccupante, fino ad arrivare i mesi successivi a valori ben più preoccupanti del 4%,5%,6% ed oltre. In quello stesso periodo, vediamo appunto come i rendimenti a 10 anni nominali abbiano lateralizzato, mentre gli stessi indicizzati all’inflazione abbiano invece iniziato un trend discendente, con massimi sempre decrescenti.
Questo potete osservarlo nel link di Fred Economics che ora vi condivido:
fred.stlouisfed.org
Perché i nominali hanno lateralizzato mentre quelli reali hanno iniziato un trend ribassista? Questo è proprio dovuto alla sottrazione tra il valore dei nominali meno l’inflazione, e questo è l’effetto.
Mi sono voluto dilungare per rendervi ben chiara la situazione.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E RENDIMENTI REALI
Vi condivido il grafico dell’oro in cui vi segno delle aeree molto importanti:
L’oro, dagli inizi di marzo 2021 quando, nello stesso periodo, gli us real interest rates hanno iniziato il loro trend ribassista, ha guadagnato il 6,20% circa. Nei rettangoli azzurri vi ho segnato i periodi in cui la correlazione tra i due asset è più evidente; vi consiglio di paragonare i rialzi dell’oro di metà marzo/metà maggio e di metà settembre/metà novembre con gli stessi interessi reali: la correlazione sarà molto attendibile. Se vi chiedete come mai la correlazione non è perfetta ogni giorno della settimana (nel senso, se l’oro fa un candela rossa, gli us real interest rates fanno una candela verde) vi rispondo che tale correlazione è molto più apprezzabile nel medio/lungo periodo, ma non nel breve (e questo potete chiaramente vederlo nel link dell’immagine che precedentemente vi ho condiviso):
www.filepicker.io
IL PESO CHE HA IL PETROLIO E I SUOI RAFFINATI NEL PANIERE DEL CONSUMER PRICE INDEX
L’ente statunitense che rilascia i dati sull’inflazione è il US BUREAU OF LABOUR STATISTICS. Entrando nel sito ufficiale, in particolare nella pagina che ora vi linkerò, vediamo come un grafico ad istogrammi ci raffiguri il fatto che si, l’inflazione è molto alta, indicando il fatto che la causa maggiore di tale incremento è il prezzo dell’energia:
www.bls.gov
Nell’ultima pubblicazione si può notare come i prezzi dell’energia, anno su anno, siano aumentati di ben il 30%, mentre si hanno avuti incrementi più modesti per tutte le altre categorie, compresi il cibo, i servizi e quant’altro (non esaminerò tutto il paniere del cpi in questa idea, vi consiglio di cliccare sul link e vedere voi stessi).
Ora utilizziamo una grafica per comparare i dati sull’inflazione con i prezzi del petrolio:
Come potete vedere, ho paragonato gli aumenti del petrolio con i dati sull’inflazione, e ho trovato riscontro positivo, nel senso che a un aumento del petrolio è corrisposto un aumento del cpi. In particolare, come specifico nella grafica, da fine marzo a inizi luglio il petrolio è aumentato del 33,6%, mentre il cpi è passato dal 2,6% al 5,4%; dagli inizi di luglio alla fine di agosto il crude oil ha rintracciato del 20% circa, mentre il cpi e' rimasto stabile intorno a valori del 5,3%/5,4%. Infine, da fine agosto a fine ottobre, a un incremento del crude oil del 40% è corrisposto un aumento del cpi, che è passato dal 5,4% al 6,2%. Se vi chiedete perché i valori di inflazione non siano diminuiti in corrispondenza di luglio e agosto, visto il rintracciamento del 20%, credo possa essere imputabile al fatto che in quello stesso periodo, nel paniere dell’inflazione, registrasse numeri molto alti la vendita di auto usate, i cui prezzi erano aumentati tantissimo anno su anno.
COME PUO’ INFLUENZARE L’INFLAZIONE IL RECENTE CROLLO DEL PETROLIO?
Sappiamo come il petrolio abbia rintracciato pesantemente nelle ultime settimane. Ciò è dovuto a diversi fattori, come la paura per la nuova variante omicron di covid. Il dato che uscirà oggi sul cpi come potrà essere dal momento che il petrolio ha rintracciato di circa il -27%? Secondo le ultime stime, le agenzie prevedono un incremento (si pensa oltre il 6,7%) fatto sta che aspetteremo il dato ufficiale per esaminare al meglio la situazione, infatti molto spesso le previsioni vengono smentite da altri numeri (come è accaduto, ad esempio, per l’ultimo dato sui non farm payrolls).
CORRELAZIONE TRA INFLAZIONE, PETROLIO E CURVA DEI RENDIMENTI PER FARE UN’IPOTESI SUL PREZZO FUTURO DEL GOLD
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario, la curva dei rendimenti si sta appiattendo (ho trattato bene questo argomento nell’ultima idea, pubblicata ieri. Il link lo condivido in basso):
I rendimenti a 10 anni dei titoli di stato sembrano non vogliano più salire oltre il l’1,7%, probabilmente perché stanno (o hanno) già scontato il futuro aumento dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’inflazione, abbiamo visto come nell’ultimo dato del 6,2% abbia influito pesantemente il prezzo dell’energia, che però ora sta scendendo (per i prezzi dell’energia, si fa riferimento anche ai prezzi del natural gas chiaramente) ; il petrolio in questi ultimi giorni ha tentato un rimbalzo, tuttavia si trova ancora lontano dagli 85$ di qualche settimana fa; provando ad ipotizzare il prezzo del petrolio nel prossimo trimestre, vi aspettate che risalga attorno a quei valori? Tutto dipenderà dall’OPEC, dai casi covid e dalla domanda mondiale (mi aspettavo che nell’ultima riunione di inizi dicembre l’organizzazione tagliasse l’aumento mensile di 400k barili, ma ciò non è successo, forse perché l’OPEC stessa si aspetta nei primi mesi dell’anno una contrazione della domanda). Quello che penso è che il petrolio farà fatica, almeno nel breve periodo, a ritornare a quei valori, in quanto non ha ricevuto la forza necessaria dall’OPEC, che dapprima ha comunicato il fatto di prevedere una contrazione di domanda, e in secondo luogo non ha tagliato la produzione. Inoltre, in tante nazioni del mondo, ci sono nuove restrizioni per i viaggi, e questo significa minor consumo di carburante da parte del settore aereo.
Sarà importante seguire da vicino i report dell’OPEC (il prossimo il 13 dicembre) , dell’EIA e della IEA, molto utili per capire le dinamiche di domanda e offerta. Se si rivelerà vera la contrazione della domanda, è chiaro che il petrolio farà molta fatica a risalire agli 85$.
Questa situazione cosa potrà significare per l’inflazione? Che forse i dati di ottobre (o novembre) hanno visto il loro picco. E quindi, se i rendimenti a 10 anni nominali rimanessero effettivamente a quei valori visto il contesto economico americano e l’inflazione iniziasse un trend neutrale/debolmente ribassista (dico debolmente ribassista perché oggi, 9 dicembre, non c’è nulla che mi faccia pensare a un crollo del petrolio), che aspetto potrebbe avere la curva dei rendimenti a 10 anni reali nel prossimo trimestre? Probabilmente, visto lo spread che vi ho descritto prima, neutrale/debolmente rialzista (in quanto, se l’inflazione dimuisce ma il rendimento nominale oscilla a valori di 1,3%/1,4%, rimanendo quindi stabile, l’interesse reale tende di nuovo a crescere).
Se quindi i rendimenti reali hanno toccato il loro bottom per iniziare un trend neutral/debolmente rialzista e vista la correlazione inversa nel medio periodo con il gold, cosa possiamo aspettarci dal metallo prezioso? Che il suo prossimo trend sarà neutral/debolmente ribassista?
Inoltre ricordo che il futuro aumento dei tassi di interesse (in Q1 o Q2 2022) andranno sicuramente ad abbassare il cpi stesso.
Mi rendo conto che l’analisi è molto lunga ma ci ho lavorato diverse ore. Mi rendo anche conto che è un’ipotesi ottenuta analizzando diversi strumenti, dal momento che ho creato un “minestrone” di inflazione, curva dei rendimenti, interessi nominali, reali e prezzo del petrolio. Ma è un’ipotesi, non un consiglio finanziario. Questa è comunque la mia idea, vedrò nei prossimi mesi cosa succederà, nel frattempo spero che tutti questi ragionamenti vi possano essere utili, grazie mille per l’attenzione.
BREVE ANALISI TECNICA SUL GOLD
Vi ho condiviso un grafico settimanale in cui vediamo la formazione di un bellissimo triangolo discendente, che è una figura di analisi tecnica ribassista. Dopo aver toccato i massimi storici ad agosto 2020, il prezzo ha rintracciato, andando a testare il supporto a 1676$ numerose volte (vi ho evidenziato tali situazioni con dei rettangolini gialli) e andando a formare sempre dei massimi decrescenti con la conseguente formazione del triangolo discendente. Nella settimana dell’8 novembre abbiamo assistito anche ad un falso breakout, evidenziato con una freccia rossa.
Le due cose da tener d’occhio in questa “mini” analisi tecnica sono due:
- Il triangolo discendente
- I volumi: notiamo come l’impulso rialzista partito da maggio 2019 fino al massimo storico di agosto 2020 sia stato accompagnato da volumi alti (evidenziati nel
rettangolo azzurro) . A partire invece dallo stesso agosto fino ad oggi, i volumi si sono notevolmente abbassati, e questo è ben visibile nel rettangolo giallo.
Quindi, che c’è da dire? Che la visione intermarket potrebbe essere lateral-ribassista, e la price action sembra voglia confermare questa tendenza, in quanto una figura di analisi tecnica ribassista e volumi in diminuzione rispetto alla media non precludono solitamente un rialzo del prezzo.
MATTEO FARCI
USOIL - aree supportive interessanti per Da queste aree di prezzo è possibile assistere a tentativi di recupero delle quotazioni. Al verificarsi di opportuni pattern candlestick, ancora assenti, si potrebbe verificare un movimento di rimbalzo che porti al test di area 74$ e successivamente dei 76$. Attenzione ad un eventuale ritorno verso i minimi a 62$ perchè in quel caso un eventuale rottura porterebbe al test di area 57$.
Natgas, accumulazione in H1Ecco come appare il Natgas in H1, accumulazione con valori che emulano quelli dell’MCS in eccesso di debolezza ciclica.
Siamo in A1 sul semestrale e un Long sarebbe perfetto per arrivare in B1 dell’annuale, pertanto noi attenderemo il segnale senza fretta magari su di un impulso del prezzo attorno al 50% di Fibonacci ( 4.37).
CRUDE OIL (CL) - Fase di debolezzaIl CRUDE OIL (CL) dopo aver toccato quota 85$ ha avviato una fase di ritracciamento dimostrando un rafforzamento della stessa questa settimana soprattutto a seguito della notizia sulla nuova variante del virus sudafricana con alto numero di mutazioni che ha portato a preoccupazione, incertezza da parte degli investitori con conseguente alta volatilità.
Venerdì 26/11 la discesa è stata talmente intensa al punto di registrare il break out al ribasso di una trend line dinamica (rappresentata in figura) che sosteneva da inizio Novembre 2020 la salita del prezzo del petrolio ed, inoltre, il break out al ribasso della media (MA) degli istituzionali a 200 periodi.
Tali break out al ribasso dal punto di vista probabilistico indica la possibile volontà del mercato di una prosecuzione di un trend ribassista ormai avviato.
In figura sono state individuate due aree di domanda/supporto (rettangoli verdi) dove potremmo registrare una momentanea reazione del prezzo al rialzo con buona probabilità che la prima area possa essere "bucata" al ribasso avvicinandosi alla seconda più bassa.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
PETROLIO AL TEST DEL SUPPORTO IN AREA 76,50!Quarta Settimana di Ribasso per il PETROLIO, che sfiora il supporto in area 76,50!
Prezzo che, nonostante tutto, mantiene inalterata la sua impostazione rialzista, per cui l'area attuale potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per individuare un minimo relativo e alla ripartenza consolidare la posizione rialzista con successivi acquisti.
Buon Trading!
NATURAL GAS: VOLATILITÀ IN DIMINUZIONENegli ultimi mesi i prezzi del #gas naturale hanno raggiunto livelli di prezzo record in tutto il mondo creando una situazione di tensione sui mercati finanziari e negli Hub dove viene scambiato il sottostante fisico. Le Società di gestione ed approvvigionamento stanno cercando di ricostruire le scorte, soprattutto in Europa dove i livelli sono estremamente bassi, per soddisfare la domanda in vista della stagione invernale che, secondo i modelli meteorologici, dovrebbe portare a temperature mediamente più basse. In secondo luogo anche la fortissima domanda che si è sviluppata in Asia, dove le carenze energetiche hanno causato blackout elettrici in Cina, ha contribuito a creare tensioni nei mercati.
A seguito di questa forte richiesta di gas, i prezzi sono saliti ai massimi di 12 anni all'inizio di ottobre, anche se poi si è registrato un calo determinato anche dalla ciclicità tipica in questo settore. Gli Stati Uniti, secondo i dati disponibili, hanno molto gas stoccato e prevedono un'ampia produzione per l'inverno e questo potrebbe aver aiutato a diminuire il nervosismo degli operatori. Molti gestori infatti, si stanno attrezzando per acquistare il Gas Liquefatto proprio dagli Usa, anche se i tempi per mettere in moto tutto il processo di spedizione sono tutt'altro che brevi. I prezzi, soprattutto in Europa, continuano a essere scambiati con valori superiori di circa sei volte rispetto a quelli statunitensi.
Dal punto di vista tecnico la forte #volatilità dei mesi precedenti sembra cominciare a diminuire. In ogni caso monitoriamo l'area dei $4.89 che sembra rivelarsi un buon supporto, zona da dove i prezzi hanno già iniziato un rally che potrebbe trovare un freno sulla prima resistenza a $5.54.
Buon trading a tutti
OIL, che timing!Dopo la B1 perfetta, siamo andati in A1 dove il prezzo ha sentito il 38.2% di Fibonacci ed è ripartita verso la B2 del quadrimestrale .
Nell’articolo precedente ” OIL, pronti a ripartire ” avevo detto di come il canale Buy in H1 si stesse restringendo, e guardate come sono entrati i segnali Buy :
Siamo sui minimi!
Adesso dobbiamo solo vedere se il prezzo agirà come deve, ovvero punterà a quota 89.66 come previsto mesi fa.
GBPCAD stava dicendo quello che avrebbe fatto EURCADBuonasera a tutti,
i mercati parlano...
Se avete seguito le due idee che ho condiviso prima di questa (vedi idee correlate qui sotto), saprete che il tentativo di sfruttare la correlazione dollaro canadese vs WTI per cavalcare qualche opportunita' nella coppia EURCAD non e' andato proprio come mi ero immaginato (anche se le opportunita' per fare delle buone operazione in scalping intraday non sono mancate).
Quello che adesso mi fa ancora piu' arrabbiare è che ho scoperto che la mia analisi era incompleta. Ho confrontato il CAD con le valute dei paesi G7 dimenticandomi quella che aveva la correlazione piu' evidente con la coppia oggetto delle mie osservazioni.
Infatti, se avessi fatto lo stesso lavoro includendo GBPCAD e lo avessi seguito, il 4 Novembre avrei avuto gia' qualche indicazione che sarebbe stato difficile per EURCAD rompere la parte alta del trading range(TR) e che al contrario sarebbe stato piu' probabile un attacco della parte bassa. I movimenti di EURCAD e GBPCAD hanno le loro caratteristiche distintive ma in questo caso il principio sarebbe stato esattamente lo stesso. Il 4 Novembre il Governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ha lasciato i tassi e gli stimoli invariati con conseguente svalutazione della moneta inglese che ha rotto i minimi. EURCAD non e' sceso subito ma ha attaccato la resistenza il 9 Novembre e da li' ha iniziato a scendere sul punto di equilibrio finche' Christine Lagarde, la mattina del 15 Novembre, ha fatto il discorso introduttivo davanti al Comitato per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo in cui ha praticamente detto le stesse cose che aveva detto Bailey, spingendo l'Euro verso la rottura del TR.
Ma ancora piu' da mangiarsi le mani è la fase di rientro nel TR avvenuta mercoledi'(Nov.17) su GBPCAD e giovedi'(Nov.18) su EURCAD. Un giorno di anticipo. Non dico che sarebbe stato facile ma vedendo i movimenti di GBPCAD si poteva operare EURCAD in maniera piu' serena e con piu' attenzione. Guardateli voi stessi!
E' inutile piangere sul latte versato e con il senno di poi son piene le fosse ma i mercati parlano...basta osservare, riflettere e soprattutto stare attenti.
Un abbraccio a tutti e buon weekend.
Be good
Cozzamara
OIL, segnale MCS H1Entrato segnale MCS su grafico H1, target MML a 79.41 in riassorbimento candela Daily.
Stop Loss 73.62
WTI: CAD vs EUR-USD-JPYBuonasera a tutti,
purtroppo questa settimana ho scelto la coppia sbagliata su cui operare ed anziche' su USDCAD mi sono intestardito su EURCAD perdendomi cosi' un'opportunita' molto piu' lineare rispetto a quest'ultima sfruttando la correlazione fra WTI e CAD.
(Per chi non conoscesse questa correlazione riporto il link al post condiviso qui su TW da @MatteoFarci il 22 Febbraio 2021 - LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE e PETROLIO. PERCHE' ESISTE? )
Ritornando al grafico del WTI oggetto di questo post, riporto di seguito i movimenti di EURCAD, USDCAD e CADJPY da cui si puo' notare che quando il WTI si e' fermato su B il 25 Ottobre per entrare in una fase laterale, la coppia USDCAD e' stata quella che ha performato meglio rispetto alle altre due.
Anche CADJPY ha fatto un bel movimento, ma ovviamente la mia scelta e' ricaduta sulla peggiore. Infatti ho dovuto sudare parecchio per portare a case il budget settimanale su EURCAD (vedi idea sotto pubblicata a inizio settimana scorsa) quando sarebbe stato tutto molto piu' facile se avessi applicato lo stesso principio ma su USDCAD. Va be', sara' per la prossima volta. LOL.
Un abbraccio a tutti e buon week end.
Be good
Cozzamara
NATURAL GAS (NG) - Incerto ma deboleIl time frame settimanale del Natural Gas (NG) mostra, dopo aver effettuato un doppio minimo in corrispondenza dei due rettangoli in basso celesti (1° minimo a Marzo 2016 e 2°minimo a Giugno 2020), come è partito un forte impulso rialzista durato più di un anno e che si è arrestato nella settimana del 4/10 dopo aver raggiunto lo stesso picco massimo di Febbraio 2014. Su quel livello che rappresenta un'area di offerta/resistenza (rettangolo rosso) hanno preso il sopravvento le forze ribassiste avviando una fase piuttosto intensa di ritracciamento.
Per valutare quanto profondo può essere questo ritracciamento sono state individuate due aree di approdo che possono fungere da domanda/supporto, una più alta e l'altra più bassa rappresentate in figura dai rettangoli verdi. Presso tali aree in passato vi sono state interessanti reazioni di prezzo ed inoltre corrispondono esattamente ai principali livelli di ritracciamento di Fibonacci misurati in corrispondenza dell'ultima gamba rialzista:
- Livello 38.2 di Fibonacci in corrispondenza della prima area di domanda/supporto
- Livello 61.8 di Fibonacci in corrispondenza della seconda area di domanda/supporto
E' molto probabile un rimbalzo in corrispondenza della prima area di domanda/supporto dove passa anche la EMA a 21 periodi ma non escludiamo che ci possa poi essere una prosecuzione della fase di ritracciamento sino alla seconda area dove passa anche la MA a 50 periodi
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
Canadian Dollar or LoonieCiao a tutti,
l'idea e' quella di trovare dei punti sfruttando la divergenza che si e' formata con l'indicatore di sentiment (RSI) su grafico giornaliero per un ritracciamento del movimento AB.
Attualmente ci troviamo dentro un TR (Trading Range) orizzontale fra 1.43000 e 1.44392 con il PoC (Point of Control) a 1.43683. Durante questa fase laterale abbiamo avuto la riunione della Banca Centrale Canadese, quella Europea, quella Australiana, quella Inglese, quella Americana e infine l'OPEC.
Nonostante la politica monetaria della BoC sia piu' aggressiva rispetto a quella della ECB, il supporto a 1.43000 ha tenuto e sembra "visivamente" intenzionato a tirarsi su. Tuttavia, benche' un attacco alla parte superiore del TR sia probabile non e' possibile prevedere se il TR verra' rotto. La coppia rimane sempre sotto pressione ribassista e quindi sarebbe un'operazione contro tendenza.
Un elemento importante che potrebbe dar vita al movimento correttivo di AB potrebbe essere riconducibile ad un potenziale ulteriore indebolimento del #WTI che si e' fermato sui massimi il 25 Ottobre e da allora e' in "pausa" cosi' come la coppia EURCAD.
Considerata la correlazione fra prezzo del petrolio e dollaro canadese e' possibile notare come entrambi abbiano preso bullish momentum simultaneamente il 4 Ottobre, quando il WTI ha superato l'ultimo massimo a 76,95 e EURCAD ha rotto il supporto a 1.46011 (area cerchiata in viola).
Non si puo' dare niente per scontato e quindi bisogna stare attenti alle opportunita'. Se il WTI dovesse riprendere a salire oltre i massimi le probabilita' di una rottura del TR per una correzione di AB da parte di EURCAD scompariranno. Se invece il WTI dovesse continuare a muoversi lateralmente e' possibile che la coppia possa effettuare un ritracciamento almeno fino 0.236 Fib di AB.
Per chi fosse interessato sto seguendo questo set-up dal 28 Ottobre su Twitter quando la divergenza con il sentimento iniziava a prendere forma nel timeframe H4.
Quanto scritto sopra sono solo informazioni ma per trovare delle opportunita' bisogna necessariamente analizzare timeframe ridotti per posizionarsi utilizzando patterns che possano rappresentare risk-reward interessanti con livelli di stop adeguati alle proprie strategie.
Se avete delle domande non esistate a chiedere.
Un abbraccio a tutti e buona settimana.
Be Good
Cozzamara
CrudeOil, perfettamente in timingDiamo uno sguardo agli sviluppi del Crude Oil…la nostra proiezione primaria che va in B2 per adesso è perfettamente in linea con quanto sta accadendo sul mercato, il prezzo si sta portando ai livelli di nostro interesse per la fine di Dicembre e noi l’attendiamo pazienti.
La proiezione secondaria, beh che dire, anche questa era già stata messa in conto, è rimbalzato su di una resistenza che avevamo sotto controllo in B1, ha effettuato un pullback fino quasi il 50% sull’ultimo uptrend di breve periodo, e adesso sta tornando in strada verso un possibile 89.66 .
Le forze sono rialziste, gli indicatori stanno ancora caricando contratti e crescendo di volume, ma sono ancora lontani dall’eccesso di forza, quindi tutto è in perfetta sincronia con i cicli e minori e maggiori, dobbiamo ancora pazientare forse un mese e rivalutare a che punto saremo, ma un’altro check lo faremo sicuramente prima di Natale.
Buona giornata e un benvenuto ai nuovi iscritti 😉
PETROLIO: I PREZZI CEDONO IL SUPPORTO A $80Ieri c'è stata la tanto attesa riunione mensile dell'#Opec, dove i ministri dei paesi produttori avrebbero dovuto comunicare la loro decisione in merito all'aumento delle quote produttive. La pressione era molta, soprattutto da parte dell'America che chiedeva a gran voce un aumento delle estrazioni complessive. Tuttavia le aspettative sono state in parte disattese: infatti l'Opec+ ha deciso di mantenere i precedenti tassi di crescita della produzione, aumentando la produzione di petrolio di 0,4 milioni di barili al giorno a dicembre, secondo il piano precedentemente adottato. Secondo quanto si legge nel sito dell'OPEC, "l'incontro ha riaffermato il continuo impegno dei paesi partecipanti alla Dichiarazione di cooperazione per garantire un mercato petrolifero stabile ed equilibrato, un approvvigionamento efficiente e sicuro per i consumatori e garantire chiarezza nel mercato petrolifero durante i periodi in cui altre parti dell'energia complessi al di fuori di esso stanno vivendo un'estrema instabilità e #volatilità". In altre parole, le pressioni esterne non hanno sortito l'effetto sperato.
In ogni caso l'America per voce del presidente Biden, ha comunicato che adotterà anche altre misure per abbassare i prezzi del petrolio. Il prezzo del #petrolio è sceso dopo la decisione da parte dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, rompendo il supporto chiave posto in area $80.
La situazione tecnica sembra indicare una correzione al trend di crescita, almeno finché le quotazioni rimangono sopra i $70. Monitoriamo quindi questa zona con molta attenzione.
Buon trading a tutti
PETROLIO: OCCHI PUNTATI SULLA RIUNIONE OPEC
C’è attesa questa settimana per la riunione dell'#OPEC+ dove verrà stabilito il livello produttivo per il prossimo mese.
Gli addetti ai lavori si attendono un nulla di fatto mentre i prezzi del #petrolio sono in crescita: il mercato è infatti preoccupato che una mancanza di aumento della produzione generi scompensi nell'equilibrio domanda/offerta. Durante la riunione, prevista per questo giovedì, il gruppo dovrà inoltre confrontarsi sulla situazione in Angola e Nigeria dove, a causa di vari problemi, le estrazioni sono arretrate rispetto alle quote assegnate di circa 450.000 barili al giorno.
Saranno oggetto di attenta osservazione anche i dati sulle scorte EIA per vedere se i livelli delle scorte a Cushing (punto di consegna USA) si sono stabilizzati dopo essere crollati al minimo degli ultimi tre anni.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, la resistenza a $84 sembra al momento creare una forte barriera ma, finchè i prezzi rimangono al di sopra del supporto posto in area $80, la tendenza di lungo periodo rimane orientata al rialzo.
Buon trading a tutti
NATURAL GAS: LA DOMANDA RIMANE FORTE n queste ultime sedute il Natural Gas ha ripreso a correre, con i prezzi che sono ritornati sopra i $6. Le ragioni dell'enorme aumento dei prezzi sono molte: in primo luogo, i problemi della catena di approvvigionamento creano problemi nella fornitura di gas naturale. In secondo luogo, la produzione di quest'anno ha subito dei forti rallentamenti a causa della forte tempesta e dell'ondata di freddo che ha colpito a febbraio il Texas e Oklahoma.
Secondo le ultime previsioni climatiche inoltre la domanda di gas naturale dovrebbe raggiungere il massimo storico questo inverno poiché sono previste temperature più rigide. Le quotazioni hanno superato il livello di resistenza costituto dai massimi registrati nel 2014 e la #volatilità è più che raddoppiata negli ultimi 4 mesi.
Una situazione complicata anche dal punto di vista tecnico in quanto, nonostante il deciso trend rialzista, l'esagerata crescita di queste ultime settimane potrebbe suonare come campanello d'allarme. Monitoriamo il valore chiave di resistenza a $6.50 mentre molto più sotto il valore di supporto a $5.
Buon trading a tutti.
PETROLIO: SITUAZIONE DI IPERCOMPRATO TECNICOIl #petrolio, una volta raggiunta l'area degli $80, sembra voler prendere una pausa per capire gli sviluppi della situazione energetica mondiale. Il passaggio dall'utilizzo del Natural Gas e del Carbone per produrre energia al petrolio, meno caro in questo periodo, potrebbe aver influenzato l'ultima crescita delle quotazioni. In ogni caso l'intero comparto rimane sotto pressione mostrando una spiccata #volatilità. I prezzi del carbone in Cina, ad esempio, hanno continuato a diminuire e hanno perso circa il 14%. I prezzi del gas in Europa e negli Stati Uniti sono diminuiti rispettivamente del 5,3% e dell'1%. I prezzi della benzina negli Stati Uniti hanno perso l'1,1%. Un ulteriore fattore che sta esercitando pressione sul prezzo del petrolio, anche se meno importante, è stato il rafforzamento nelle ultime settimane del dollaro USA.
Ma nonostante la pausa dei prezzi, la domanda di petrolio rimane forte e l'offerta rimane ancora limitata. I paesi dell'#OPEC + hanno chiarito che non vedono alcun motivo per rivedere il programma per aumentare la produzione finora.
Dal punto di vista tecnico, analizzando un grafico di lunghissimo periodo su base settimanale, potremmo essere vicini ad un punto di forte resistenza. Anche le indicazioni che provengono dalla lettura dell'indicatore #RSI mostrano che i prezzi si trovano in una zona di #ipercomprato.
Natural Gas - Conferma Rimbalzo su EMA200 per SHORT Proseguendo l'analisi precedentemente pubblicata adesso si potrebbe avviare una fase Short
- Se con candela successiva si conferma rimbalzo su Ema200 che farà da resistenza
- Se viene rotto livello fibo di supporto a 5.618$
- Con RSI Stocastico in Iper Comprato pronto ad incrociare
Si entra SHORT con Target verso il Supporto Storico e metterei un TP su livello Fibo a 4.838$
Stop Loss lo posizionerei appena sopra EMA200
Ma vediamo e consideriamo sempre come evolverà il prezzo tenendo conto di AF
Ema200 e doppi minimi - Conferma ShortAggiornamento della View precedentemente pubblicata per verificare livelli Fibo per lo short e attuale trend:
- Ema200 Rotta e retestata per una conferma SHORT
- Doppio Minimo rotto e retestato
- Livelli Fibo come Target per lo Short
Mi aspetterei un tocco in basso della TL del canale di prezzi
Non dovremmo andare sotto il Supporto Storico che diventa buon livello per piazzare gli Stop Loss
AF permettendo , si va verso i minimi Storici per un Rimbalzo anche importante vista la stagionalità che si avvicina
Su Rimbalzo Fibo a 4.83 ingresso LONG con Stop Loss 4.78 e TP 5.15