DAX40 GER40 17400 SHORTPer una serie di motivi astrologici, armonici, sentimentali e sociali apro uno short su questo indice che nonostante il dato sull'automotive risulti particolarmente incoraggiante per un inizio di una ripresa, non nego che c'è una sensazione di FOMO generalizzata sugli indici che non auspica nulla di buono.
Scherzi a parte i dati sono molto asincroni con la percezione reale e questo mi spinge a pensare che qualcosa bolle in pentola. Le ultime dichiarazioni "spavalde" del taglio dei tassi a giugno (ci hanno dato anche la data cosi siamo tutti tranquilli) mi sembrano un anticipazione di qualcosa che potrebbe tranquillamente slittare oltre o addirittura non verificarsi per quest'anno.
Dal punto di vista tecnico siamo in una bolla long da troppo tempo e questo non è un bene.
Europa
SX5E EURO STOXX 50 INDEX, Strategia rialzista di lungo termineSX5E EURO STOXX 50 INDEX, Strategia rialzista di lungo termine.
Dati:
COMPOSIZIONE: 50 AZIONI EUROPEE
CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO: 31548 MILIARDI DI $
METODO DI PESATURA: PONDERATO PER CAPITALIZZAZIONE
AZIONI:
ADIDAS, ADYEN , AHOLD DELHAIZE, AIR LIQUIDE, AIRBUS GROUP, ALLIANZ, AMADEUS, ANHEUSER NUSCH INBEV, ASML HOLDING, AXA ,
BASF , BAYER, BMW , BNP PARIBAS, CRH , DAIMLER, DANONE , DEUTSCHE BORSE, DEUTSCHE POST, DEUTSCHE TEL.,
ENEL, ENGIE, ENI SPA, ESSILORLUXOTTICA, FLUTTER ENTERTAINMENT, IBERDROLA, INDITEX, ING GROEP, INTESA, KERING,
KONE CORPORATION, L'OREAL, LINDE PLC ,LOUISE VUITTON, MUNCHENER RUCK, NOKIA OYJ , PERNOD RICARD, PHILIPS , PROSUS, SAFRAN,
SANOFI , SANTANDER, SAP, SCHNEIDER ELECTRIC, SIEMENS , TOTAL, VINCI, VIVENDI, VOLKSWAGEN VZO, VONOVIA .
PREZZO (19/ 01 /2021): 3611 USD
TARGET PRICE IN UNA STRATEGIA DI LUNGO TERMINE
1°TP: 5525 USD
2°TP: 8565 USD
3°TP: 13480 USD
4°TP: 18385 USD
5°TP: 21419 USD
CONSIDERAZIONI:
Quando questa tragedia (Covid-19 Pandemic) finirà, quando tutti i paesi dell'UE applicheranno il Recovery Plan, il progetto Next Generation UE e tutte le industrie si rafforzeranno dal punto di vista dell'occupazione e della produzione; il mercato dell'Unione Europea tornerà ad essere centrale nel mercato mondiale. Il valore dell'indice europeo raggiungerà valori importanti e sostenibili nel lungo periodo spinti dalla forza che da sempre caratterizza il vecchio continente.
Il potenziale del mercato europeo potrebbe finalmente emergere e portare un valore incredibile all'intera comunità mondiale.
Che la rivoluzione europea abbia inizio.
EUSTX50 EUSTX50 in possibile rottura della R 4224 e successivamente area 4370 come target finale. Occhio al supporto 4080 , se rotto potrebbe continuare la spunta di ribasso.
NG - Natural Gas SHORTContinua l'influenza negativa su questa materia prima caratterizzata da una stagione mite e dagli approvvigionamenti dei vari Stati ancora in diminuzione dopo la corsa per la paura di rimanere senza.
L'ombra della guerra non sembra più spaventare l'Europa che è corsa "scapicollandosi" ai ripari.
Siamo ripartiti long dall'area dei minimi recenti. Messo in BE l'operazione mi attendo una nuova discesa.
USA,EUROPA E I MINIMI SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI Il “bottom” sull’obbligazionario è stato tra i temi più trattati degli ultimi mesi dal momento in cui esso,
come insegna la storia, è un indicatore anticipatore (leading indicator) del bottom sul mercato azionario (si,
proprio quello che permette di fare i “”soldoni””).
Parliamo di Stati Uniti ed Europa: il famoso “minimo” è stato raggiunto? Osserviamo la figura successiva:
L’immagine mostra due ETF obbligazionari:
• TLT, USA, replica il movimento di titoli di stato governativi europei con scadenze superiori a 20
anni; duration pari a 17.48 anni
• IBGL, Europa, può essere considerato l’omonimo europeo di TLT; nel suo paniere contiene
obbligazioni con scadenza compresa tra 15 e 30 anni di Germania, Francia, Italia, Spagna e Olanda;
duration pari a 16.07 anni
È possibile osservare come il bottom sull’obbligazionario USA sembra sia stato raggiunto il 24 ottobre,
mentre in Europa è stato appena aggiornato due sedute fa, il 2 marzo; perché? Qual è la differenza tra la
differenza tra la prima e la terza economia mondiale?
Le aspettative di inflazione del mercato!
Come possono essere esplicitate a livello grafico le stesse statunitensi ed europee? Attraverso due indici di
forza:
• USA
L’indice di forza “TIP/IEF” è costruito attraverso un etf indicizzato all’inflazione (TIP, il dividendo) e uno non
indicizzato a simile duration (IEF, il divisore); entrambi gli ETF contengono nel loro paniere obbligazioni del
tesoro.
• Un indice di forza in territorio rialzista indica un aumento delle aspettative di inflazione; al
contrario, un decremento delle stesse
Esso, come mostra l’immagine, è un ottimo leading indicator per il tasso di inflazione USA a/a, infatti:
• I minimi 1 e 5 dell’indice di forza hanno anticipato quelli 2 e 6 del tasso di inflazione
• I massimi 3 e 7 quelli 4 e 8
• EUROPA
E’ possibile applicare lo stesso processo per l’Europa con un indice di forza omonimo, quello “IBCI/SEGA”:
• Se l’ETF indicizzato all’inflazione (IBCI, il dividendo) sovraperforma quello non indicizzato (SEGA, il
divisore) il mercato si aspetterà un aumento dell’inflazione; al contrario, con SEGA a
sovraperformare IBCI (con l’indice di forza in territorio ribassista), lo stesso prezzerà un inflazione in
diminuzione (ergo: disinflazione)
Anche in questo caso interessante osservare la funzione “leading” dell’indice di sentiment sul tasso di
inflazione europeo a/a.
Ora: qual è la differenza che si sta palesando tra i due indici di forza? Osserviamo l’immagine successiva:
Le aspettative di inflazione statunitensi hanno raggiunto un top il 21 aprile 2022 (un mese dopo l’inizio
dell’aumento dei tassi di interesse da parte della FED), mentre quelle europee nelle ultime settimane, dopo
aver formato un triangolo ascendente, continuano ad aggiornare i massimi.
Che importanza ricoprono queste informazioni?
Sappiamo come ogni asset class presenta i suoi rischi; ebbene:
• Due dei diversi che presentano le obbligazioni sono il rischio “inflazione” e il rischio “tassi di
interesse”; il primo erode il valore cedolare dei bond (o, se preferite, il valore nominale delle cedole
stesse), mentre il secondo tende a svalutarle (chiaramente nel caso in cui i tassi vengano innalzati);
entrambi i rischi sono legati tra loro: all’aumentare dell’inflazione, aumenterà la probabilità di una
politica monetaria più aggressiva di quella prevista; ergo: prezzi delle obbligazioni al ribasso
Per gli amanti del calcio, è come se fosse un “uno contro due”, con la palla in controllo del player
“inflazione”:
Ebbene, fintanto che i “reds” non si ridimensioneranno, il difensore “black” avrà ben poco da fare; è come se il difensore, in questo caso particolare, esclamasse le stesse parole di Giorgio Chiellini nel
2016:
“Con Messi bisogna farsi il segno della croce”
CONCLUSIONI
Perché, al momento, l’obbligazionario USA sembra (e dico sembra perché nei mercati finanziari non si
hanno certezze) aver raggiunto il bottom mentre quello europeo no? Perché in USA le aspettative del
processo di disinflazione, che hanno avuto inizio ad aprile 2022, sono ben più forti rispetto a quelle che si
hanno sull’Europa, che si ritrova, al contrario, sui massimi.
Questi due contrasti trovano il loro perché nelle azioni della FED e della BCE, in particolare:
• Tassi di interesse FED: 4.75%
• Tassi di interesse BCE: 3%
Ricordate:
• Quanto più sarà aggressiva una politica monetaria, tanto più sarà plausibile un processo di
disinflazione
• Quanto meno sarà aggressiva la stessa, tanto meno plausibile sarà un processo di disinflazione
Buona giornata
EURUSD LONGVANTAGE:EURUSD
Sebbene l'Europa abbia grandi problemi sull'approvvigionamento delle materie energetiche e tuttora non è ben chiaro come affronteremo la stagione invernale, i segnali che giungono dagli Stati Uniti non sono rassicuranti.
La convinzione che il dollaro possa continuare la sua scalata arrivando a vette fin oggi mai esplorate per il mio modesto punto di vista è molto poco probabile.
Il presidente degli Stati Uniti è un noto "guerra fondaio" e fino ad oggi le sue uniche priorità non sono state mettere pace tra i paesi ma sviluppare degli attriti per stimolare tutti a tutelarsi nel malaugurato caso dovesse scoppiare una guerra. In questo modo si allarga il potere della Nato, sottomettendo in sostanza i Paesi che ne fanno parte e quelli che ne stanno richiedendo l'adesione, e, come primo produttore di ingegneria militare, aumenta il principale business americano. Il problema è che la Cina non ha paura degli americani in quanto ha già ricordato in varie occasioni che detengono un grande percentuale del loro debito pubblico e che le loro banche sono piene (parliamo di trilioni) di dollari contanti che immessi nel mercato trasformerebbe all'istante il biglietto verde in carta straccia. Non ultimo l'oriente sta perseguendo una politica economica totalmente differente, direi opposta a quella occidentale, se da una parte si aumentano i tassi di interesse dall'altra si alleggeriscono.
La Russia ha dimostrato che le sanzioni non hanno avuto alcun effetto poiché la dipendenza dell'eurozona dalle materie prime russe è innegabile e molti paesi, Italia compresa, ha dovuto ripiegare con dei trust per aggirare le sanzioni e continuare a comprare materie prime dalla Russia. Inutile dire la situazione ridicola che si è generata.
Il conflitto con Taiwan è l'ennesima prova di come la Cina da 20 anni a questa parte abbia lavorato come un "frate cappuccino" in silenzio e con una strategia commerciale ramificata e devastante comprando aziende, terreni e territori, acquisendo il controllo della produzione e distribuzione di materie prime e semilavorati. Di recente ha acquistato il 40% delle estrazioni dell'oro fino al suo completamento. L'oro è una materia finita e la Cina nel giro dei prossimi 15 anni controllerà il suo prezzo. Ma torniamo all'isoletta di Taiwan che dopo 100 anni torna ad essere un tassello caldo. Sebbene l'impronta giapponese sia forte ed abbia contribuito alla crescita dell'economia e delle strategie commerciali è di fatto un territorio che spetta alla Cina. Gli americani non potevano mancare a mettere lo zampino per generare attriti e cercare di portare a casa un'altro conflitto da alimentare.
La Cina rivendica quel territorio che sarà un punto nevralgico per lo scambio commerciale ed ha come alleati un'altro grande paese, la Russia.
Potrei dilungarmi oltre con dei retroscena ed aneddoti divertenti ed interessanti, la storia è collegata alla finanza più di quanto non lo sia un supporto ed una resistenza. Prevediamo nei prossimi 12 mesi un index a 80 ed un euro che, nonostante sia un tappetino agli americani, possa tornare e superare 1.1
DAX40 / GER30 - SHORTStiamo per raggiungere un'area di interesse che avevo evidenziato come possibile ingresso short.
Potrei ipotizzare un allungo fino a 15750 e poi un ribasso in area 14500.
Inizio la mia scaletta short con SL 15850.
VANTAGE:DAX40
EURUSD LONG - Q2 TARGET 1.15Siamo ancora in Q1, per Q intendo quadrimestre, in quanto nella mia strategia di lungo periodo ho diviso l'anno in 3 parti.
Sono un trader che non utilizza terminologie sconosciute o comprensibili a pochi, tanto meno mi immergo nella politica finanziaria a tal punto da sentirmi fagocitato da essa fare mille supposizioni e non arrivare mai all'obiettivo.
Premesso ciò, vi descrivo il mio pensiero che spero di commentare con chiunque legga questa "pappardella" sono romano, perdonatemi.
Sorvolando su Sanremo, la Schelin che forse gli sfugge, viste le sue ultime uscite, che non è capo di Governo ma capo di un partito morto ed il disastro economico in cui siamo finiti grazie alle politiche senza senso degl'ultimi 10 anni, vorrei fare chiarezza su cosa sia (a questo punto devo dire "per me") l'inflazione e cosa produce, poichè ho letto tutto il contrario di tutto e potrebbe esserci una confusione generalizzata soprattutto per tutti i saggi che lo sono diventati grazie a "l'ho letto su Facebook", che grazie al cielo sta fallendo (ero short sulle azioni FB dal 2020 con grande emozione). Da quel che ricordo, capito e quindi sempre percepito, l'inflazione non è altro che il rapporto tra il costo della vita e la possibilità di spesa. Perchè aumenta? I fattori possono essere diversi, aumento dell'approvvigionamento delle materie prime, difficoltà di sostenere il fabbisogno della popolazione, trattati economici non propriamente favorevoli (in questo noi italiani siamo campioni acclarati) ma una delle motivazioni più importanti che ha promosso l'inflazione da 5 anni a questa parte è da attribuire a tutti quegli aiuti a fondo perduto (potremmo chiamarli tranquillamente sprechi) che gli Stati sono stati costretti ad erogare (ripeto, in modo del tutto assurdo e poco lungimirante) prima, per aiutare impese e persone a generare introiti e poi, per la fantastica pandemia di cui oggi si fantasticano responsabilità addirittura divine (non volevo svelarlo ma il terzo segreto di Fatima era proprio questo, il Covid).
Quindi possiamo affermare che se fino al 2020 una persona che percepiva 1000€ di stipendio aveva un potere di acquisto almeno del 10% superiore, oggi con tutti gli aiuti messi in campo dai governi è aumentato almeno del 25%.
A questo punto cosa succede? Visto che il potere di acquisto è inflazionato del 25%, i prezzi sono aumentati in proporzione. MAGARI! Siamo nell'ordine del 35% sui beni di prima necessità e su quelli di lusso si arriva anche al 50%.
Questo meccanismo ha generato un avvitamento del sistema economico portando l'inflazione ad esplodere letteralmente in faccia ai governi provocando situazioni di imbarazzo e preoccupazione poichè il problema non è solo "riportiamo i prezzi al pre-pandemia ed abbiamo risolto" ma dobbiamo consumare tutti gli approvvigionamenti pagati a caro prezzo (vedete il NG... si è dimezzato più volte in pochi mesi ma i prezzi percepiti, alias bollette, sono scese pochissimo) e diminuire progressivamente gli aiuti alla popolazione. RDC (sono assolutamente contrario, mi spiace) Superbonus (una truffa dove il potenziale truffatore - lo Stato - è il truffato, se ci penso hanno fatto tutto da soli e nemmeno un mentecatto sarebbe riuscito a fare una cosa tanto stupida) bonus di varia natura di cui potevamo tranquillamente fare a meno se avessimo avuto un ministro dell'economia laureata in economia. Ma non pensate che negli altri Stati hanno fatto tanto di peggio, potremmo stare qui ad elencare delle situazioni da far accapponare la pelle ad un neonato.
Tutto questo per dirvi cosa? Che la Lagarde l'unica cosa saggia e condivisibile che ha detto durante tutto il suo mandato è stata "Finchè le politiche economiche dei governi non ridurranno drasticamente gli aiuti ai contribuenti i tassi di interesse saranno sempre in aumento, poichè sono l'unica arma per combattere l'inflazione crescente". Ed ha ragione.
L'aumento dei tassi di interesse producono un solo ed unico effetto: aumento del costo della valuta, con riflessione sull'aumento del costo della vita. Ecco perchè nel breve periodo potremmo assistere ad un calo dell'euro che posso ammettere fino a 1.04, visti gli ultimi dati "quasi" incoraggianti sul possibile rallentamento dell'inflazione. Ma vedo l'Europa ancora lontana dall'aver trovato una soluzione applicabile alla diminuzione dell'inflazione costante tanto sostenere una moneta con un valore buono (1.2/1.3) ed un inflazione bassa (4/6%). Di conseguenza fiber lo vedo a 1.15 nei prossimi mesi (fine Q1: aprile).
Per chiunque sia sopravvissuto alla lettura e vuole darmi un suo parere, mi fa piacere
SITUAZIONE EUROPEA, TROPPO OTTIMISMO?!Condivido gli aggiornamenti relativi la situazione attuale dei mercati europei, andando ad analizzare gli ultimi dati macroeconomici.
Lunedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati relativi la produzione industriale nell'Unione Europea.
I dati hanno sorpeso gli economisti, che su base annuale si aspettavano un dato al 2,8%, dato attuale 4,9%.
Giovedì 17 novembre sono stati rilasciati i dati relativi il consumer price index (inflazione).
Il dato ha segnato un ulteriore incremento, arrivando a registrare 10,6% contro 9,9% precedente su base annuale.
Per l'Europa è un nuovo picco annuale.
Questa mattina sono stati rilasciati i dati preliminari del PMI manifatturiero e dell'indice NMI dei servizi.
Entrambe le componenti hanno segnato dei lievi rialzi.
Le pressioni sui prezzi rimangono alte.
Il tasso di disoccupazione in America e UK ha registrato un lieve aumento, mentre quello europeo continua a registrare nuovi minimi annuali.
Le banche centrali con l’aumento dei tassi d’interesse vogliono vedere diminuire l’inflazione e alzarsi il tasso di disoccupazione.
Da questi ultimi dati possiamo notare come l'economia europea, rimane ancorata a piccoli settori che trainano a rialzo i rispettivi indici.
Una domanda sorge spontanea, é positivo vedere dati a rialzo nella situazione attuale?
Analizzando i diversi dati, lo scenario pare simile a quello americano.
Con questo voglio dire che la BCE si trova in una situazione scomoda, dove potrebbe prendere una posizione più aggressiva per mandare forti segnali all'economia Europea.
Come se non bastasse, gli indici azionari in questo periodo stanno avendo performance positive anomale, ovvero senza una motivazione concreta.
Nessun dato analizzato fino ad ora giustifica i movimenti attuali, da inizio ottobre le prinicipali borse europee hanno performato di oltre 15-20%.
Nei giorni nostri le borse europee stanno scommettendo sul fatto che il peggio sia passato e questo sta spingendo a rialzo il prezzo in maniera euforica.
La BCE non ha ancora toccato il target sui rialzi dei tassi fissato per settembre 2023.
Tutte le principali borse europee in passato, come in America, hanno toccato il minimo quando la banca centrale europea aveva concluso il rialzo dei tassi d’interesse e iniziato con i tagli.
La strada da qui a settembre 2023 è ancora lunga.
All'interno dei mercati forex l'euro ha recuperato terreno nei confronti delle principali valute, conseguenza anche del deprezzamento del dollaro avvenuto in queste settimane.
Di questo parlerò meglio nel prossimo articolo.
Buon trading a tutti
M&A_Forex
Dax - che forzaTroppo forte per essere shortato e troppo esteso per un long. Mercati europei tonici e più performanti di quelli americani. Dai minimi del 3 Ottobre abbiamo assistito solo a proseguimento di rialzo con ottima forza. Attenzione da questo momento perchè i grafici iniziano ad essere molto estesi e in prossimità di resistenze chiavi. Possibili nel breve ulteriori allunghi verso l'alto ma nel medio poi lecito attendersi una fase correttiva per il test di questo rialzo.
ASPETTATIVE DI INFLAZIONE IN EUROPA? UTILIZZA QUESTI ETFBuongiorno a tutti.
Lo scopo di questa analisi è quello di andare a misurare le aspettative di inflazione dell’area Euro attraverso l’utilizzo di due etf incentrati sul mondo obbligazionario.
Spesso mi è stato chiesta un genere di analisi di questo tipo, motivo per il quale spero non deluda le aspettative.
Buona lettura.
IL BALZO DI POPOLARITA’ DELLA PAROLA “INFLAZIONE” NEL 2021 E 2022
Il 2021 e il 2022 sono stati due anni in cui la parola “inflazione” ha, per così dire, spopolato. Questo è facilmente dimostrabile utilizzando Google Trends, che è uno strumento che permette di conoscere la frequenza di ricerca di una determinata parola o frase all’interno dello stesso motore di ricerca.
Il grafico sottostante mostra come la parola “inflazione”, nella nostra nazione, abbia fatto un balzo di popolarità:
I DUE ETF DI ISHARES PER MISURARE LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE: “IBCI” E “SEGA”
Per poter visualizzare quali siano le aspettative del mercato nei confronti di questo dato macroeconomico occorre ragionare per via logica.
Innumerevoli volte ho sottolineato come l’inflazione sia il nemico acerrimo di determinate asset classes, come ad esempio quella obbligazionaria. Il motivo?
• Un valore medio/alto delle aspettative sul consumer price index erode i guadagni reali che derivano dall’acquisto di un’obbligazione. Si acquista questo titolo di debito finanziando in maniera immediata un particolare emittente (che sia un governo o una società) e si guadagna dallo stesso ricevendo degli interessi. Quando questi ultimi risultano più bassi rispetto alle aspettative dei livelli di inflazione, il guadagno “reale” che ne deriva è negativo.
Avendo capito quest’ultimo punto, è lecito aspettarsi che quando le aspettative di inflazione salgono gli investitori acquisteranno gli asset cosiddetti “Inflation Linked”, ossia quei titoli indicizzati all’inflazione (creati per proteggere gli investitori dal dato “killer” macroeconomico); quando le stesse calano, è vero il contrario: gli investitori andranno a concentrarsi su asset “senza protezioni”.
Vi mostro ora due etf che replicano il movimento di obbligazioni governative dell’Area Euro non indicizzate e indicizzate all’inflazione:
• ETF “SEGA”
Questo etf di Ishares, come mostra la grafica, replica il movimento di un indice composto da obbligazioni governative investment grade dell’Eurozona (bond del governo francese, italiano, tedesco, spagnolo ecc..) a diversa scadenza (da un anno ai 20 anni e oltre).
Potete trovare le informazioni sullo stesso etf al link:
www.ishares.com
• ETF IBCI
“IBCI” replica le performance di un indice composto da obbligazioni governative dell’Eurozona indicizzate all’inflazione. Osservando la grafica è possibile notare come i governi emittenti siano rappresentati da Francia, Italia, Germania e Spagna e le scadenze oscillino tra 1-2 anni e 20+ anni.
Potete trovare maggiori informazioni sull’etf al link www.ishares.com
I due etf sono praticamente identici, fatta eccezion che il primo non è “riassestato” al consumer price index, mentre il secondo lo è.
INDICE DI FORZA IBCI/SEGA
Per poter misurare le aspettative di inflazione che prezzano gli investitori è necessario creare un indice di forza tra IBCI (al numeratore) e SEGA (al denominatore):
Un apprezzamento dell’indice indica un maggior afflusso di capitali sull’etf protetto dall’inflazione, mentre un deprezzamento un maggior afflusso sull’etf non protetto dal dato macroeconomico.
Cosa ne conviene?
• Se gli investitori hanno una visione “pessimista” riguardo il CPI (alta inflazione), acquisteranno più obbligazioni inflation linked
• Se gli investitori hanno una visione “ottimista” (bassa inflazione), acquisteranno più obbligazioni non protette dal CPI
Si può quindi affermare che:
• Più le aspettative di inflazione salgono, più l’indice di forza si apprezzerà
• Più le aspettative di inflazione si attenuano, più l’indice di forza si deprezzerà
ALCUNI ESEMPI PRATICI
• Conflitto Russia-Ucraina
Nella prima mattina del 24 febbraio 2022 la Russia ha dato il via all’invasione dell’Ucraina. Il problema geopolitico ha avuto come conseguenze l’apprezzamento di diverse materie prime, tra le quali il gas europeo (il TTF, quotato in Olanda, linea di prezzo in blu): questo ha avuto una conseguenza diretta sulle aspettative di inflazione che, come si può evincere dalla grafica, ha subito un’impennata al rialzo (rettangolo di color rosso)
• Deflazione Europea 2015-2016
Tra gennaio 2015 e luglio 2016 i livelli di inflazione europei erano piuttosto bassi, talvolta testimoniando una deflazione, contesto in cui l’indice dei prezzi al consumo si dimostra negativo (come si evince nella grafica a istogrammi reperita da investing.com).
È così che gli operatori hanno concentrato i loro acquisti su bond governativi non protetti dall'inflazione; il risultato? L'indice di forza ha registrato una tendenza ribassista, a testimoniare una diminuzione sulle aspettative verso il consumer price index.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
CINA VS USA ED EUROPA: LA SUPERIORITA' DEL MERCATO CINESEBuongiorno lettori, l’analisi che proporrò stamani ha come argomento principale la forza che il mercato azionario cinese sta dimostrando nelle ultime settimane, specie se paragonato all’azionario statunitense e a quello europeo. Gli argomenti principali dell’analisi saranno:
• Analisi del CSI300
• Analisi di forza relativa tra CSI300 ed S&P500
• Analisi di forza relativa tra CSI300 e STOXX600
• Analisi di forza relativa tra i diversi settori azionari cinesi vs americani e cinesi vs europei
Buona lettura!
CSI 300 SULLA VIA DEL DEFINITIVO RECUPERO?
Per chi non lo sapesse, il CSI300 è un indice azionario che replica la performance dei primi 300 titoli quotati alla borsa di Shanghai e a quella di Shenzhen.
Dai massimi a 5930 CNY circa raggiunti dall’indice il 18 febbraio 2021, abbiamo assistito per il successivo anno ad uno storno del -36.46% che ha portato il prezzo sui minimi del 27 aprile 2022 ad attestarsi sui 2790 CNY circa. Gli stessi hanno rappresentato un bottom di mercato: sono stati quelli i minimi dai quali il prezzo è ripartito, segnando in poco meno di due mesi una buona performance di +15.79%.
Interessanti le medie mobili a un mese, due mesi e tre mesi, che spesso applico al prezzo, che hanno lo scopo di visualizzare il trend a 30, 60 e 90 giorni:
Dopo la rottura della media mensile (di color blu) il 27 maggio e della media a due mesi (di color verde) il 2 giugno, anche la media a 3 mesi (di color rosso) subisce lo stesso destino: la rottura di questi tre indicatori mi fornisce un segnale “bullish”, ossia di forza del prezzo. Quest’ultima durerà? Questo è piuttosto difficile dirlo; possiamo però sfruttare diversi parametri tecnici che ci possano indicare dove il prezzo potrebbe incontrare delle resistenze qualora volesse continuare la sua risalita:
La media mobile a 200 periodi, che nel passato ha agito prima da supporto e dopo da resistenza, rappresenterebbe il primo ostacolo; i successivi ostacoli potrebbero essere rappresentati dalla struttura a 4700-4780 CNY e, a dei prezzi più alti, dalla struttura a 5030-5080 CNY.
Da non trascurare un ulteriore fattore:
L’area dei ritracciamenti di Fibonacci indicati nella grafica da un rettangolo di color rosso potrebbe costituire un ulteriore resistenza: qualora tale area non venisse superata al rialzo, l’ipotesi potrebbe essere quella che l’impulso rialzista del prezzo partito il 27 aprile 2022 possa essere solo il ritracciamento del più ampio impulso ribassista disegnato dal prezzo a partire dal massimo relativo del 14 dicembre 2021.
CSI300 VS S&P500 E STOXX 600
Condividendo degli indici di forza relativa è possibile visualizzare graficamente come il CSI300 cinese sia ben più forte da inizio anno rispetto alle sue controparti statunitense ed europea:
Considerando l’indice di forza tra CSI300 ed S&P500, possiamo osservare il cambio di tendenza evidenziato dalla curva parabolica di color blu a partire dal minimo del 1 gennaio 2022; questo cambio si ha avuto dopo una grande forza dimostrata dell’azionario americano rispetto a quello cinese a partire dal massimo del 20 marzo 2020.
Come specifico all’interno della grafica, la parabola rialzista di color blu è la naturale conseguenza di un S&P500 in fase orso e di un CSI300 in fase di recupero. Riagganciandomi a quest’ultima frase, voglio mostrarvi un qualcosa di interessante:
Correlando l’indice di forza al VIX, ossia l’indice di volatilità (o di “paura”, come spesso viene definito) dell’S&P500, possiamo notare una correlazione fortemente positiva che, negli ultimi 20 giorni, si attesta a 0.93: questo potrebbe significare che se il VIX continuasse a mantenersi a valori alti come quelli che stiamo oramai osservando da inizi 2022, è probabile che, per la stessa correlazione, l’indice di forza possa continuare la sua cavalcata al rialzo, con gli investitori che andrebbero, dunque, a preferire azioni di titoli cinesi piuttosto che azioni di titoli statunitensi. Questo succederà? Vedremo, potrebbe essere un’ipotesi.
Considerando l’indice di forza tra CSI300 e STOXX600 la musica cambia di poco:
Possiamo affermare che la situazione Cina vs Europa è pressoché identica a quella Cina vs Usa: stesso trend ribassista da parte dell’indice da marzo 2020 ad inizi 2022 (a certificare la maggior forza dello STOXX600 rispetto al CSI300) da cui nasce poi la stessa parabola rialzista che certifica un cambio di tendenza a favore dell’azionario cinese.
Stesso discorso se correliamo l’indice al VSTOXX, ossia all’indice di volatilità dello STOXX600:
Vorrei ancora ricordarvi un qualcosa di importante sugli indici di volatilità VIX e VSTOXX:
• Tanto le incertezze sugli indici S&P500 e STOXX600 continueranno a persistere, tanto persisterà l’alta volatilità. Data la correlazione indiretta tra gli stessi indici e gli indici di volatilità, è probabile che se questi ultimi continueranno a mantenere la stessa impostazione e vista la loro correlazione diretta con gli indici di forza CSI300 vs S&P500 e CSI300 vs STOXX600, questo potrebbe favorire l’azionario cinese.
INDICI DI FORZA SETTORIALI
Dopo aver appurato la ripresa da parte del CSI300 e la sua maggior forza rispetto ai “cugini” S&P500 E STOXX600, ora entrerò più nel dettaglio del quadro andando ad osservare gli indici di forza settoriali.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI TECNOLOGICI
Per creare questi indici di forza ho usato i seguenti ETF:
• “CQQQ”, che rappresenta il tech cinese
• “XLK”, che rappresenta il tech USA
• “FSTY1!”, che rappresenta il tech europeo
Nella zona della grafica ombreggiata di color azzurro osserviamo la grande forza del tech USA e di quello europeo rispetto a quello cinese (coincidente con il periodo febbraio 2021-aprile 2022); tutto cambia da due mesi ad oggi, nella zona ombreggiata di color rosso: il tech cinese registra delle ottime performance, che si riflettono con l’inversione di tendenza da ribassista a rialzista dei due indici di forza.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI CICLICI
Per creare questi indici di forza ho utilizzato i seguenti etf:
• “CHIQ”: settore ciclico cinese
• “XLY”: settore ciclico statunitense
• “STRX”: settore ciclico europeo
Gli indici dei settori dei beni ciclici hanno andamenti molto simili a quelli dei settori tecnologici visti pocanzi: l’unica differenza sono i minimi che hanno certificato la fine della superiorità USA ed Europea rispetto a quella cinese: negli indici di forza tecnologici tali si erano formati a metà aprile 2021, mentre in questo caso a fine marzo 2022; per il resto c’è poco da aggiungere: è da tre mesi circa che il consumer discretionary cinese si dimostra più agguerrito.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI INDUSTRIALI
Per costruire questi indici di forza “industriali” ho utilizzato i seguenti etf:
• “CHII”: settore industriale cinese
• “XLI”: settore industriale americano
• “EXH4”: settore industriale europeo
Come si può evincere guardando la grafica, dai massimi del 24 marzo 2020 (cerchiati in color verde) ai minimi del 21 aprile 2022 (cerchiati in arancio) abbiamo assistito ad una maggior forza dei settori industriali americani ed europei; tuttavia, durante lo stesso arco temporale, il cinese ha provato “episodicamente” a mostrare i muscoli, non riuscendo tuttavia a cambiare le tendenze in atto.
I trend ribassisti hanno seguito quelle che possiamo definire trendline dinamiche ribassiste; abbiamo osservato la rottura di quella dell’indice di forza Cina vs Usa ma non ancora di quella Cina vs Euro: questo sta a significare che il settore cinese si sta dimostrando più forte rispetto a quello americano che non a quello europeo; tuttavia la sua forza rispetto ad entrambe le altre due nazioni è certificata da due impulsi rialzisti evidenziati con due trendline rialziste, rappresentate con delle frecce di color rosso.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI IMMOBILIARI
Questi indici di forza sono stati costruiti grazie agli etf:
• “CHIR”: settore real estate cinese
• “XLRE”: settore real estate americano
• “FSTL1!”: settore real estate europeo
E’ dal 2 luglio 2020 che i settori immobiliari americano ed europeo presentano una forza maggiore rispetto a quello cinese; questo è dimostrato dalle due trendline dinamiche ribassiste nera e blu che ho applicato ai due indici di forza. Da inizi aprile 2022 si ha avuta la formazione di due triangoli simmetrici: la loro rottura avverrà al rialzo o al ribasso? Ciò lo commenteremo nel futuro più prossimo. Quello che possiamo affermare ora è che il settore immobiliare cinese si dimostra piuttosto debole, non solo se paragonato agli altri due Paesi, ma anche analizzato singolarmente. Infatti:
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DELLE COMUNICAZIONI
Per costruire questi indici di forza ho utilizzato gli etf:
• “CHIC”: settore delle comunicazioni cinese
• “XLC”: settore delle comunicazioni americano
• “FSTT1!”: settore delle comunicazioni europeo
Dai minimi dell’11 marzo 2022 il settore delle comunicazioni cinese sta registrando una forza relativa maggiore rispetto agli stessi settori americano ed europeo (complici anche i breakout al rialzo delle trendline ribassiste che denunciavano un’estrema debolezza cinese). Sarà interessante osservare se questa forza si manterrà costante nei prossimi mesi.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DEI MATERIALI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIM”: settore dei materiali cinese
• “XLB”: settore dei materiali americano
• “FSTN1!”: settore dei materiali europeo
Anche in questo particolare settore la Cina ha iniziato a mostrare i muscoli, in particolare dopo i minimi del 25 aprile 2022 cerchiati in verde e dopo i successivi breakout delle trendline ribassiste del 13 giugno 2022 (cerchiati in rosso) che testimoniavano la precedente debolezza dello stesso paese rispetto agli altri due.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI ENERGETICI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIE”: settore energetico cinese
• “XLE”: settore energetico USA
• “FSTE1!”: settore energetico europeo
Notate qualcosa di particolarmente diverso se si paragonano gli indici sui settori energetici e gli altri indici settoriali osservati precedentemente? Direi di no; la Cina mostra i muscoli da ormai metà aprile 2022. Anche in questo caso possiamo notare i breakout delle trendline ribassiste seguiti ai minimi cerchiati in color verde.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DELLE UTILITIES
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIU”: settore utilities cinese
• “XLU”: settore utilities americano
• “FSTU1!”: settore utilities europeo
La Cina mostra dei segnali di recupero anche nel settore utilities; la differenza rispetto agli altri grafici settoriali sono i breakout delle trendline ribassiste non ancora avvenuti.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI SANITARI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici di forza:
• “CHIH”: settore sanitario cinese
• “XLV”: settore sanitario americano
• “FSTH1!”: settore sanitario europeo
La grafica non mostra niente di nuovo: dopo aver subito la forza da parte di Usa ed Europa, la Cina riesce a riprendersi iniziando a sovraperformare dalla fine di maggio. Da cosa è dimostrato ciò? Come per gli altri casi, dai breakout rialzisti verificati sulle trendline dinamiche ribassiste degli indici di forza!
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DEI BENI PRIMARI
Etf utilizzati:
• “CHIS”: settore consumer staples cinese
• “XLP”: settore consumer staples americano
• “FSTO1!”: settore consumer staples europeo
Osservando la grafica vi renderete conto che non c’è alcuna considerazione da aggiungere rispetto a quello commentato precedentemente: gli indici del settore sanitario e quelli dei beni di prima necessità appaiono pressochè identici, probabilmente per la loro natura “difensiva”.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI FINANZIARI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIX”: settore finanziario cinese
• “XLF”: settore finanziario americano
• “FSTF1!”: settore finanziario europeo
La forza della Cina non si smentisce nemmeno se si considera il suo settore finanziario: dopo aver subito per diverso tempo la forza dei settori finanziari americani ed europei, dimostra la sua forza rispetto ai due diversi paesi con il breakout rialzista del rettangolo di consolidamento (sull’indice di forza Cina vs Usa) e con quello sul triangolo ascendente (sull’indice di forza Cina vs Europa).
CONCLUSIONI
Tutti gli indici di forza relativa condivisi in questa analisi hanno palesato la forza che la Cina sta mostrando, in particolare da fine aprile 2022. Essa non è stata certificata solamente dall’ultimo impulso rialzista formato dall’indice CSI300 analizzato nel primo paragrafo, bensì dal dualismo con Stati Uniti ed Europa rappresentato dagli indici di forza settoriali. Questa rinnovata “linfa vitale” cinese può avere un lungo corso? E’ difficile dirlo, tuttavia possono esserci delle condizioni di politica monetaria da osservare attentamente che potrebbero suggerire il fatto che la Cina possa essere presa seriamente in considerazione dagli investitori; queste condizioni non sono altro che le divergenze che si stanno formando tra Usa, Europa e la stessa Cina: mentre le Federal Reserve e la Banca centrale Europea stanno attuando un tipo di politica “aggressiva” con il rialzo dei tassi di interesse con lo scopo di andar a calmierare un’inflazione da record, la People Bank of China attua una politica definita “accomodante”, tagliando i tassi di interesse con lo scopo di favorire un’espansione economica (politica monetaria che tipicamente sostiene i mercati finanziari) e per sostenere, in particolare, i settori dell’agricoltura, le micro e le piccole imprese.
Questo servirà per far rialzare definitivamente la Cina?
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
USA-RUSSIA-EUROPA-CRYPTO: E' una questione di prospettivaFra gli indici più forti di questo 2022 ci sono senza ombra di dubbio, quelli legati ai listini americani. Naturalmente, i mercati finanziari Russi, sono quelli più colpiti. Fra questi due colossi globali, c'è il mercato Europeo che certamente, non sta scontando il suo periodo migliore.
Che l'America abbia i suoi piani per il futuro è indubbio, lo stesso lo si può dire della Russia. Probabilmente lo stesso non possiamo dire per l'Europa:
L'America sembra prediligere la ricerca di vantaggi competitivi di breve periodo. Con lo Swift e le sanzioni nei confronti del paese di Putin, è diventata il maggior fornitore di GAS europeo sbaragliando di gran lunga la concorrenza. Seppur la NATO si promuova come una sorta di paladina della giustizia e dei diritti civili, non possiamo certo dire che la decisione di non intervenire in Ucraina sia stata così difficile da prendere.
In Russia, sebbene la situazione appaia critica da un punto di vista finanziario, probabilmente un tornaconto dal loro operato lo avranno anche loro. Certe scelte non vengono prese da un giorno ad un altro e ne tantomeno derivano dalla pazzia di un singolo uomo per quanto potente esso sia.
A cosa mi sto riferendo?
Beh ... sebbene nel breve periodo la Russia non beneficerà certo di questa fuga di capitali dai loro mercati, nel lungo periodo la situazione potrebbe diventare più florida.
Il motivo? Si sono finalmente liberati dalla predominanza del dollaro e controlleranno buona parte della distribuzione di materie prime mondiali.
Chi ci rimette naturalmente? L'Europa che ha tanti pregi ma fra questi non vi è certamente l'indipendenza da certi meccanismi economici.
Immaginatevi la Russia e gli Stati Uniti come due grandi centri commerciali. L'Europa è il cliente che entra per fare la spesa. Ma l'Europa non è un cliente qualsiasi ma è un cliente finanziariamente non molto benestante seppur adori vivere in maniera agiata. E' naturale che cercherà di spendere il meno possibile.
Questo dovrebbe far riflettere sulla rilevanza dell'invasione Russa nei confronti dell'Ucraina e sui rapporti commerciali con certi paesi Europei.
Detto ciò, pensate che il popolo ami rischiare di vedere i propri risparmi andare in fumo?
Questo è un pò il problema di una moneta centralizzata affiancata ad un contesto marziale.
E' proprio in questi momenti che il mondo tende a ricordarsi dell'importanza di Bitcoin e del settore cryptovalutario.
Non resta che domandarsi ... Chi saranno i suoi sostenitori?
Borse Europee: run-up sui massimi pre-covid bruciato.
Continuiamo ad assistere in questi giorni a storni sui principali mercati, specie su quelli europei, a causa delle ovvie vicende in corso.
Beati i possessori di liquidità, che staranno pensando ad un piano d’ingressi a mercato.
Se andiamo a studiare l’andamento dei mercati, possiamo notare, prendendo in considerazione lo Stoxx 600 (ovvero l’indice relativo alle 600 aziende europee a maggior capitalizzazione), che il run-up delle quotazioni avviatosi immediatamente dopo la crisi covid, ha viso nelle ultime settimane, la totale erosione della performance eccedente i massimi di febbraio 2020. Questo significa che, inesorabilmente, i principali indici del vecchio continente riflettono la stessa situazione.
I mercati, infatti, sono appesantiti oltre che dal conflitto Russia – Ucraina, anche dal deterioramento delle future aspettative di crescita economica, erose da costo dell’energia, inflazione generalizzata, rallentamento degli investimenti previsti dai vari piani di resilienza nazionali.
I mercati che sembrerebbero aver sofferto di più, sono stati proprio quelli ad aver dimostrato la miglior performance.
Partendo dal nostro FTSE MIB e transitando per i principali indici possiamo notare quanto segue:
Come dicevo sopra, beati i possessori di strumenti di liquidità, perché purtroppo, i momenti per incrementare le posizioni su indici in ottica di lungo periodo, sono proprio quelli più difficili da accettare anche dal punto di vista psicologico.
Dopo la profonda crisi ... la rinascita ?Astaldi ha passato un periodo di profonda crisi, prima per sue problematiche interne dovute all'indebitamento, poi per problemi legati ai mancati pagamenti dei fornitori ... poi per il covid adesso con accordi societari e piu liquidita grazie ai fondi eu forse la luce !!
Lo saremo solo vedendo il movimento del prezzo nei prossimi giorni ma ciò che è certo è che l'interesse dei grandi investori ora si sta dirigendo su questo titolo che vale pochi centesimi.
A dirmelo è l'advisor Market Miracle che analizza il mercato cercando gli interessi dei grandi players e dando poi segnali relativamente ai dati elaborati.
Ha generato oggi un segnale di ingresso a 0,37 centesimi con un target price di 1,6990 ovvero con un profitto potenziale del 359%.
Non so se quando indicato dall'advisor si avvererà e in quali tempi, ciò che è sicuro che segnali dati sullo stesso titolo giorni fa sono risultate ottime opportunità di trading, certo che se succedesse di nuovo.. non mi lascio di certo sfuggire questa opportunità.
Andando sul chart mi immagino quindi un trend a breve termine come quello da me disegnato, ovviamente del futur non v'è certezza come sempre, riprenderemo poi il titolo per aggiornamenti futuri.
Questa idea è basata sul segnale generato dall'advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo in fondo a questa pagina.Astaldi ha passato un periodo di profonda crisi, prima per sue problematiche interne dovute all'indebitamento, poi per problemi legati ai mancati pagamenti dei fornitori ... poi per il covid adesso con accordi societari e piu liquidita grazie ai fondi eu forse la luce !!
Lo saremo solo vedendo il movimento del prezzo nei prossimi giorni ma ciò che è certo è che l'interesse dei grandi investori ora si sta dirigendo su questo titolo che vale pochi centesimi.
A dirmelo è l'advisor Market Miracle che analizza il mercato cercando gli interessi dei grandi players e dando poi segnali relativamente ai dati elaborati.
Ha generato oggi un segnale di ingresso a 0,37 centesimi con un target price di 1,6990 ovvero con un profitto potenziale del 359%.
Non so se quando indicato dall'advisor si avvererà e in quali tempi, ciò che è sicuro che segnali dati sullo stesso titolo giorni fa sono risultate ottime opportunità di trading, certo che se succedesse di nuovo.. non mi lascio di certo sfuggire questa opportunità.
Andando sul chart mi immagino quindi un trend a breve termine come quello da me disegnato, ovviamente del futur non v'è certezza come sempre, riprenderemo poi il titolo per aggiornamenti futuri.
Questa idea è basata sul segnale generato dall'advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo in fondo a questa pagina.
Indebolimento del dollaro e rafforzamento dell'euroQuesta settimana decido di tradare il famosissimo Fiber.
La mia visione è per questo strumento per l'anno è comunque long visto che ci troviamo in una situazione che da molto tempo ha visto il dollaro molto forte.
Trump ha da molto tempo voluto un dollaro debole e la FED ha cercato di accontentarlo ufficiosamente anche a seguito della crisi liquidità.
Come al solito l'aumento di casi di coronavirus che però sembrano calare, sono ancora molto alti.
Molti saranno costretti a chiudere per un altro periodo di tempo per contenere i contagi.
Trump tenta la rassicurazione parlando del vaccino, ma è molto lontano ancora.
L'europa invece si sta comportando molto bene, molto unita dopo questa crisi Covid.
L'allentamento dei falchi tedeschi è solo l'inizio di un Europa più unita, non solo per la moneta unica ma anche fiscalmente.
Tutto sommato vedo l'EU bene, di conseguenza gli investitori vorranno euro e scapperanno da altre valute, spero più dal dollaro.
Le previsioni per i dati macro sembrano avvantaggiare l'Europa in confronto con gli States.
Terrò aggiornato questo post nel corso della settimana.
Se apprezzate, pollice alto!
Lunedì: nel segno dell'incertezza.Buongiorno, i listini asiatici sono contrastanti. Tokio negativa e Cina positiva (deve però finire di recuperare il gap down con gli altri mercati nato in concomitanza con la prolungata chiusura per il capodanno lunare cinese e l'inizio dell'epidemia. Future S&P in aumento marginale ma oggi il mercato sarà chiuso ed è un po' come fare i conti senza l'oste. L'oro è in calo irrilevante e mantiene quindi la sua robustezza. I volumi potranno essere bassi anche in Europa in attesa appunto della riapertura di domani a NY. Tirando le somme ritengo che oggi sarebbe più saggio stare alla finestra, per i meno giovani anche un cantiere vicino a casa può andare bene.
EURUSD - Ascolto o no TradingCoach? E se...Ed eccoci, di tanto in tanto mi faccio vivo su EurUsd soltanto per darvi un paio di livelli chiave.
Perché?
Perché TradingCoach il 24 Aprile del 2018 (1 anno fa), con l'EuroDollaro che scambiava a 1.23, vi prevedeva l'inversione di tendenza, dicendo che sarebbero arrivati tempi molto bui per l'Euro, soprattutto in vista delle Elezioni Europee, tenutesi ieri.
Ok, bene, bravo TradingCoach, e adesso?
Diffidate dai guru, da quelli che senza conoscere il mercato fanno e pubblicano analisi (a pagamento anche...) che poggiano sul nulla più totale.
1.12 non è un livello soddisfacente. Vi segnalo alcuni livelli chiave da monitorare, poiché personalmente credo che se un anno fa avevo come target finale area 1.08, adesso non considero più impossibile un ritorno sulla parità.
Come sempre, le vostre opinioni... nei commenti o in privato!
TRADINGCOACH
Riflessioni sparse su FTSEMIB ed ELEZIONI EUROPEEBuon Sabato a tutti, cari traders.
Chi mi segue su Instagram, ha già avuto modo di ascoltare la mia opinione, manifestata ieri pomeriggio in una diretta video.
Per voi che mi leggete qui su TradingView, la scrivo in un post a parte.
Quando i mercati vanno bene, o quando si fa trading Intraday - Scalping, le dinamiche politiche ed economiche passano in secondo piano. I trader, o sedicenti tali, tracciano due linee, interpretano qualche indicatore, e pubblicano analisi.
Ma quando i mercati invertono la rotta (ITA), quando hanno raggiunto rialzi così importanti da cominciare a fare spavento, oppure quando c'è il rischio che accadimenti che i grafici non possono prevedere sconvolgano completamente la tendenza in atto...beh... è in questi casi che gli analisti degni di questo nome vengono fuori e contribuiscono al dibattito collettivo portando argomentazioni o visioni logiche e frutto di una elaborazione tra competenze ed esperienza.
Domani in Europa si gioca una partita fondamentale, una finale di Coppa del Mondo, in grado di ridisegnare gli assetti politici nazionali ed internazionali, con un impatto decisivo sull'economia e sulla finanza.
Innanzitutto premetto che i gestori istituzionali guardano con maggiore preoccupazione all'escalation della guerra commerciale tra USA e CINA piuttosto che alle Elezioni Europee, poiché l'aspetto decisivo in Europa sarà l'elezione del successore di Mario Draghi, di cui le elezioni europee rappresentano solo il preludio.
Spostando quindi l'attenzione sull'Europa e sull'Italia in particolare, occorre evidenziare che in entrambi gli scenari possibili (vittoria dei partiti tradizionali o vittoria dei populisti europei) la politica di bilancio rigorosa non viene messa in discussione.
Una brutta notizia per i partiti del Governo Italiano, che non riusciranno ad eludere con maggiore deficit e maggiori concessioni sul debito una seria politica di contenimento della spesa pubblica.
La Borsa Italiana quindi come reagirà? Dal mio modesto punto di vista, non ci sarebbero i presupposti per un nuovo ritorno sui minimi (18.000 punti) in quanto, sia nel caso prosegua sia nel caso cada il Governo a guida Lega/M5S, le finanze pubbliche non sembrano rischiare un indebolimento, con conseguenze tragiche sullo spread e di riflesso sulle quotazioni dell'azionario.
Tuttavia, in caso di caduta del Governo, e magari di insediamento di un governo di centrodestra con l'apporto di Forza Italia e Fratelli d'Italia, le condizioni potrebbero essere notevolmente migliori per le aziende italiane, grazie ad una maggiore tranquillità sul mercato del debito e ad una eventuale e potenziale riduzione del peso fiscale.
Stiamo a vedere e sul piano grafico, credo sia il momento di tenere testa alle pressioni ribassiste. Le mie posizioni sono tutte puntate su HOLD.
Un caro saluto e scrivetemi nei commenti o in privato per dirmi la vostra opinione.
TradingCoach
FTSEMIB - Long sì, ma non nel brevissimo.Buongiorno e buon lunedì cari trader.
Il nostro indice milanese stamattina apre incerto sul da farsi, e l'incertezza in queste situazioni non è certo una cosa favorevole.
Non trascurate le condizioni politico-economiche, perché possono farvi crollare insormontabili certezze.
Quindi, tiriamo le conclusioni e diciamolo chiaramente:
1) Nel brevissimo evitate le posizioni long, a meno che non riusciate a sopportare perdite virtuali.
2) Long è la direzione principale del mercato.
Fatemi sapere qual è la vostra opinione e per qualsiasi info, scrivetemi in privato.
TradingCoach
FTSEMIB - Ritracciamento in arrivoBuon pomeriggio cari traders,
anche se ormai utilizzo quasi esclusivamente le video storie su altri social, non posso abbandonare i miei amati lettori di TradingView!
Per chi opera in modo molto più veloce di me, segnalo un imminente ritracciamento sul FtseMib. Tenete d'occhio la dinamica che vi ho evidenziato, perché, se non dovesse tenere, andrebbero a farsi benedire tutti i miei target LONG per il medio periodo (IN BASSO TROVATE IL LINK DELLA MIA PRECEDENTE ANALISI IN CUI HO PREVISTO IL RIALZO IN CORSO)
Restate connessi e contattatemi per qualsiasi informazione!
Eur/Usd: Target confermato Per quanto riguarda il cambio EURUSD, lasciamo ancora aperta la posizione buy che abbiamo in portafoglio in quanto nel brevissimo periodo continuiamo a vedere un uptrend su questa coppia di valute.
Tecnicamente la zona di supporto posta a 1.127 ha tenuto facendo rimbalzare il prezzo come da aspettative. Lo scensario fondamentale non è variato e l'altro ieri, dopo la pubblicazione dei verbali FOMC, ci sono state ulteriori conferme: tutti i partecipanti hanno espresso la necessità di continuare a monitorare attentamente gli sviluppi finanziari del mercato, dato che alcuni downside risk sono incrementati. Tra le maggiori note positive, vengono ricordati il forte mercato del lavoro e l’inflazione vicina al target.
Molti partecipanti hanno detto che ulteriori aumenti dei tassi sarebbero necessari solo nel caso in cui l’inflazione si rivelasse più alta di quanto previsto. L’economia, nel 2019, continuerà a crescere ma non come nel 2018.
I partecipanti marker hanno evidenziato che i fattori determinanti, nei mesi a venire, all’elevata volatilità saranno un outlook più debole e maggiori incertezze sulle economie straniere, in particolare Europa e Cina. Viene segnalata anche la percezione di politiche a maggior rischio, e il parziale shutdown del governo federale.
I verbali FOMC confermano le ipotesi riguardanti le preoccupazioni della Federal Reserve per le questioni politico-economiche internazionali, come la debolezza della Cina e l’incertezza dei Paesi europei. Jerome Powell, nella conferenza stampa dello scorso Gennaio, aveva già dichiarato di temere le ripercussioni della Brexit e un ulteriore shutdown. Quello da poco concluso potrebbe già avere un impatto sul PIL statunitense.
Il target di questo cambio rimane in zona 1.14 circa nel brevissimo termine, mentre nel breve potrebbe spingersi anche a 1.15.