Che serata ieri per BITCOINChe serata per BITCOIN che in 6 ore riesce a recuperare terreno e invertire una rotta solo "apparentemente" ribassista.
Sì perché nonostante la caduta dai massimi storici fino a toccare i 60800$ circa un -17% il trend è ancora da considerare POSITIVO sul medio-lungo periodo.
Un movimento di correzione è normale, rimane da chiedersi quando durerà? che tipo di oscillazioni comporta? Domande a cui solo il prezzo darà risposta
Sul grafco DAILY forte segnale di forza rialzista con la candela di ieri che raccoglie con tutta la sua ampiezza quella SHORT del giorno prima.
Sul grafico 1h evidente il canale ribassista disegnato dal prezzo che naviga all'interno delle due trend line.
Falsa rottura della rottura ieri della trend line che sicuramente ha ingannato molti ribassisti.
Altro segnale che i BUYER sono presenti e BITCOIN ha ancora forza di spingere a rialzo.
POSIZIONE personale LONG su 63300 con obiettivo ancora non definito.
E tu che ne pensi del prezzo di BITCOIN?
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Finanza
RALLENTAMENTO ECONOMICO E OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO NEL RETAILL’obiettivo dell’analisi è quello di utilizzare l’analisi intermarket e la macroeconomia utili a descrivere una potenziale opportunità di investimento nel settore retail americano. I protagonisti dell’analisi:
• Rapporto rame/oro
• Produzione industriale a/a
• PIL a/a
• Vendite al dettaglio a/a
• Settore retail
Buona lettura!
1. BREVE RIEPILOGO
L’ultima analisi, pubblicata domenica 21 maggio, aveva tra i diversi obiettivi quello di focalizzare l’attenzione sul rallentamento economico (o lieve recessione) prezzato dagli investitori per gli Stati Uniti. Per supportare ciò era stato condiviso un importante “ratio”, quello tra rame/oro, che è possibile osservare nella figura successiva.
Il rapporto tra il prezzo delle due materie prime è un ottimo “barometro economico” in quanto è correlato positivamente al dato sulla produzione industriale anno/anno:
A sua volta, il dato macroeconomico contribuisce alla ricchezza totale prodotta dagli Stati Uniti, misurata con il prodotto interno lordo anno/anno:
Ho trattato questi concetti nell’analisi precedente. Qualora foste interessati all’argomento cliccate al link:
•
Esiste un settore che potrebbe soffrire se le aspettative sullo stato dell’economia non mutassero? Se si, quale sarà mai esso?
Andiamo per gradi.
2. RAPPORTO RAME/ORO, RALLENTAMENTO ECONOMICO, VENDITE AL DETTAGLIO E…PRODOTTO INTERNO LORDO
Il titolo del paragrafo potrebbe risultare di difficile interpretazione: che rapporto potrà mai esistere tra un indice di forza tra materie prime, un contesto economico negativo, un dato macroeconomico e…la ricchezza totale prodotta da un Paese?
La scorsa settimana avevamo osservato come il copper/gold ratio si trovasse in trend ribassista; osserviamo, ad oggi, se qualcosa è cambiata:
La situazione rimane invariata:
• Il prezzo dell’indice di sentiment continua a mantenersi in un trend ribassista dal 21 febbraio, formando una figura di analisi tecnica definita “canale ribassista”
All’interno di una fase di rallentamento economico si verifica un ulteriore rallentamento: quello degli utili societari; questo è ben mostrato nella grafica successiva, reperita dal sito “Macrotrends”:
Se gli utili societari rallentano, cos’altro rallenterà? Probabilmente il dato macroeconomico sulle vendite al dettaglio, mostrato nella figura successiva:
È possibile osservare come il dato, misurato anno/anno, continui la sua discesa.
Se è vero che il dato sulle retail sales è monitorato per stabilire la salute dell’economia e il copper/gold ratio ha lo stesso tipo di funzionalità, allora le prime dovrebbero essere correlate positivamente al secondo. L’ipotesi è vera?
Dal 2004 ad oggi è possibile osservare, su grafico mensile, una correlazione positiva tra essi quindi…sì! L’ipotesi precedente è vera.
E…il PIL? Che ruolo ha all’interno di questo paragrafo? Per capirlo, osserviamo la figura successiva:
Essa mostra la correlazione positiva esistente tra esso e le retail sales. Perché questa correlazione?
Per capire il concetto, è utile conoscere le variabili che vanno a comporre la formula matematica di calcolo del PIL. Utilizzando il metodo della spesa, esse risultano essere cinque:
• Consumi
• Investimenti
• Spesa pubblica
• Export
• Import
Il dato sulle vendite al dettaglio va ad impattare sulla variabile “consumi”, intesi come le spese dei consumatori per beni durevoli e non durevoli (i servizi, nelle retail sales, non sono compresi). Ora:
• All’aumentare delle spese per beni durevoli e non durevoli aumenterà la variabile “C” e, di conseguenza, trattandosi di una somma, il PIL
• Al contrario, al contrarsi delle stesse, diminuirà il valore della stessa variabile e, di conseguenza, il prodotto interno lordo
Vi è ora chiaro il motivo per il quale il dato macroeconomico sulle vendite al dettaglio rappresenta uno di quelli più seguiti e il motivo per cui, spesso, lo stesso ha ricoperto un ruolo di market mover? Probabilmente ora avrete le idee più chiare.
3. IL SETTORE RETAIL E LA SUA CORRELAZIONE CON L’INTESITA’ ECONOMICA
Chi sono alcuni dei diversi attori che controllano l’intensità economica? Siamo noi.
Siamo noi che accediamo al credito per investire in immobili e beni strumentali (variabile “I” della formula del PIL) o che acquistiamo beni durevoli, non durevoli e servizi (variabile “C”).
Questo significa che:
• Se l’intensità economica rallenta o, viceversa, si pensa rallenterà, significa che noi consumatori tendiamo o tenderemo a consumare meno
A un minor consumo corrisponderanno vendite al dettaglio più deboli.
La domanda ora sorge spontanea:
“Quali sono quei settori dell’economia che potrebbero soffrire di un contesto di questo tipo”?
Saranno quelli più legati alle vendite al dettaglio. Essi appartengono al settore retail. Un ETF che replica il movimento dello stesso è l’SPDR S&P RETAIL ETF (osservabile nella figura successiva), con ticker XRT:
Le prime 10 società che compongono l’ETF sono:
• Carvana Class A: 1.96%
• Amazon: 1.71%
• Gamestop: 1.71%
• National Vision Holdings: 1.64%
• Upbound Group Inc: 1.64%
• Camping World Holdings: 1.60%
• Ollie’s Bargain Outlet Holdings: 1.57%
• O’Reilly Automotive Inc: 1.55%
• Grocery Outlet Holding: 1.53%
• Dollar Tree Inc: 1.52%
I “sottosettori” compresi all’interno dell’ETF sono mostrati nella figura successiva:
La prossima grafica mette a confronto, su grafico mensile, il settore stesso con le vendite al dettaglio; esiste o no una correlazione tra essi?
Direi di sì: l’impatto del dato macroeconomico sul settore è lampante.
Probabilmente vi chiederete:
“Il settore retail, quindi, può essere utilizzato per misurare il sentiment degli investitori sull’economia”?
Beh…sì! Gli investitori, infatti, acquisteranno azioni delle società del settore quando le stesse saranno capaci di generare utili.
Per un ulteriore conferma si potrebbe utilizzare come “indicatore” il copper/gold ratio vista la sua funzionalità; che correlazione esiste tra esso e il settore retail? Come mostra la figura successiva:
La correlazione è diretta (calcolata su timeframe settimanale).
4. CONTESTO NEGATIVO PER ILSETTORE RETAIL: OPPORTUNITA’ SHORT?
Considerato il contesto economico, è possibile trovare delle opportunità “short” sull’ETF?
Analizziamo il grafico dal punto di vista tecnico.
Come mostra la figura successiva, il prezzo si trova in una lateralizzazione dal secondo trimestre del 2022. Due sono le strutture di prezzo più importanti:
• La resistenza dei 75$, testata dal prezzo il 16 agosto 2022 e il 2 febbraio 2023
• Il supporto dei 57$/59$, testato 9 volte
Dando uno sguardo più attento è possibile osservare la formazione di un pattern ribassista:
Un testa e spalle.
La rottura al ribasso della sua neckline con successivo breakout ribassista del supporto potrebbe dar via a un nuovo impulso “negativo”.
Questo accadrà? Lo commenteremo assieme. Per ora è importante considerare che questo settore, all’interno del contesto macroeconomico attuale, non dovrebbe essere rialzista, bensì il contrario.
Probabilmente, nella prossima analisi, andrò a ricercare qualche azienda dell’ETF analizzato con dei possibili segnali “short”.
Qualora qualche concetto fosse stato poco chiaro, attendo un vostro commento.
Buona giornata.
SVEZIA: LA CRISI IMMOBILIARE E IL CROLLO DELLE SOCIETA'L’obiettivo dell’analisi è quello di far luce sulle condizioni economiche svedesi andando a correlare tra loro alcuni dati macroeconomici, capaci di impattare fortemente sul settore azionario immobiliare, fortemente ciclico.
1. LA CORRELAZIONE TRA TASSO DI INFLAZIONE, POLITICA MONETARIA, INTERESSI SUI MUTUI, PRODOTTO INTERNO LORDO E AZIONARIO IMMOBILIARE
A che livello si attesta ad oggi il tasso di inflazione svedese misurato anno/anno?
Come mostra la figura, al 10.6%. La Svezia non osservava tale cifra dal lontano marzo del 1991.
Lo stesso si mantiene più forte o più debole rispetto a quello misurato per l’euro area? È possibile scoprirlo attraverso uno spread, osservabile nella figura successiva:
Lo spread (di color nero), ottenuto sottraendo il tasso di inflazione svedese a quello europeo, è piuttosto chiaro, +3.6%: l’inflazione svedese si mantiene più forte. Volendo essere ancora più precisi, la Svezia risulta essere il 15° paese europeo con l’inflazione più alta:
Il concetto che qualunque appassionato ha appreso nel biennio 2021-2023 è stato sicuramente il seguente:
• Un alto tasso di inflazione è combattuto dalle banche centrali attraverso la manipolazione dei tassi di interesse
La Sveriges riksbank, a partire dal 28 aprile del 2022, ha iniziato il suo processo di inasprimento di politica monetaria attraverso il rialzo dei tassi di interesse che, per diversi anni, erano stati ancorati allo 0%. In particolare, come mostra la figura successiva, dal 0% al 3.5%:
Ad un aumento dei tassi di interesse della banca centrale il costo del denaro diventa più oneroso: questo significa che l’interesse da pagare per poter accedere a dei prestiti (per mutui e finanziamenti, ad esempio) aumenta.
Questo significa che dovrebbe esistere una correlazione diretta tra tassi di interesse di una banca centrale e il tasso per accedere a dei mutui. Andiamo ad osservare nella figura successiva se l’ipotesi è vera:
La correlazione tra i due dati è positiva, motivo per il quale:
• All’aumentare dei tassi di interesse della banca centrale, aumenterà il costo del denaro per accedere a dei mutui
Cerchiamo ora di ragionare in maniera logica, ponendoci una semplice domanda:
“Come impatta l’aumento dei tassi di interesse sul mercato immobiliare di un Paese?”
Dovrebbe impattare in maniera negativa poiché, teoricamente, l’aumento del prezzo per accedere ad un mutuo sfavorirebbe la domanda di immobili, infatti:
• È più probabile che i consumatori accedano ad un mutuo quando esso si presenta “a sconto”
I prezzi delle case sono legati alla legge della domanda e dell’offerta. Se i ragionamenti ipotizzati fossero giusti, si potrebbe affermare che:
• All’aumento dei tassi di interesse, aumenteranno i prezzi dei mutui e diminuirà la richiesta di case, con relativa diminuzione del loro prezzo
• Al contrario, ad un taglio dei tassi di interesse corrisponderanno mutui “più accessibili e meno onerosi” e quindi un aumento della loro domanda, con relativo aumento dei prezzi delle case
Osserviamo nella figura successiva se l’ipotesi è plausibile:
Si, è plausibile!
Concentriamoci ora sull’indice dei prezzi delle case, osservando la figura successiva:
È possibile osservare come esso abbia registrato una contrazione anno/anno pari al -12.7%, lontano dalla soglia dello 0%. Questo impatterà sul PIL? Scopriamolo studiando la correlazione tra i due dati:
La correlazione tra essi (studiata su 10 periodi) è mediamente positiva, motivo per il quale è possibile affermare come il mercato immobiliare (in particolare, l’indice dei prezzi delle case) impatti in maniera importante sull’intensità economica.
Concludiamo il paragrafo con un piccolo schema:
2. IL CROLLO DEL SETTORE AZIONARIO IMMOBILIARE SVEDESE
Come avrà reagito l’azionario immobiliare svedese al crollo dell’indice dei prezzi delle case? Osserviamo le prestazioni di tre società:
• Samhallsbyggnadsbolaget, società che si concentra sulla gestione e sviluppo di proprietà immobiliari:
+522% dopo il crollo del 2020 e, dal massimo storico di novembre 2021, -91%.
• Castellum, che si occupa della gestione e sviluppo di immobili commerciali e industriali:
Oltre il +100% di prestazione dai minimi del 2020 ai massimi storici di novembre 2021 per poi perdere oltre la metà del suo valore (-60.9%).
• Fastighets AB Balder, che possiede un portafoglio diversificato di proprietà come locali commerciali, edifici residenziali e immobili industriali:
+213% dai minimi del 2020 e successivo crollo del -67% dai massimi storici.
Perché queste tre società hanno registrato delle enormi prestazioni con bassi tassi di interesse e continuano a registrare dei minimi via via decrescenti dopo l’aumento degli stessi? La risposta è semplice:
• Il settore immobiliare è un settore ciclico, ossia un settore sensibile all’intensità economica. È importante evidenziare come la domanda di immobili, che siano essi commerciali, industriali o residenziali sia fortemente legata all’intensità dell’economia
3. I TASSI DI INTERESSE PROSEGUIRANNO LA LORO TRAIETTORIA AL RIALZO?
Per rispondere alla domanda, è necessario porsi:
• Il primo interrogativo:
“Perché la banca centrale svedese dovrebbe arrestare un rialzo dei tassi?”
Un motivo, tra i diversi, potrebbe essere il seguente:
“Per stimolare l’intensità economica, evitando una recessione (quasi alle porte)”
• Il secondo interrogativo:
“Potrebbe la banca centrale svedese arrestare un rialzo dei tassi con un tasso di inflazione a doppia cifra”?
Difficile rispondere a questo, per un motivo semplice:
• Un rialzo dei tassi ha un effetto positivo sul tasso di inflazione, ma negativo sull’intensità economica
Ad oggi il mercato si aspetta un taglio? Osserviamo nella figura successiva il rendimento a 2 anni del titolo di stato svedese:
È importante ricordare che:
• Il rendimento a 2 anni è quello più influenzato dalle aspettative degli investitori sulla politica monetaria
È possibile osservare come il rendimento dello stesso bond si trovi in prossimità dei massimi di periodo, al 2.9%; questo denota il fatto che gli attori di mercato non hanno aspettative di un pivot e successivo taglio degli interest rates.
La figura precedente è e sarà una delle più importanti da osservare per capire quale potrà essere il destino dell’economia svedese e del suo settore immobiliare.
Qualora qualche concetto non fosse stato chiaro commentate pure.
Buona giornata.
Settore Finanza / Servizi di Comunicazione pronti a ritracciareCome possiamo notare dal grafico 2 settori della FINANZA e dei SERVIZI di COMUNICAZIONE del S&P 500
essendo arrivati alla parte alta del canale potrebbero da qui iniziare un ritracciamento dopo
aver super performato in quest'ultimo periodo .. staremo a vedere se romperanno
le trend ASC o se verranno respinti
MA GUARDA UN PO', CHI LO AVREBBE MAI DETTO?!Il mercato ha iniziato da circa 2 settimane a correggere, certo un calo che potrebbe tranquillamente essere una pausa di relax prima di un'ulteriore salita, ma forse anche no. Fermo restando che non credo qualcuno (me compreso) possa prevedere il futuro, professando prudenza da circa 2 mesi (che non vuol dire urlare al Bear Market) mi sono preso del "bacchettone" perchè "figurati se scende!". Bene, vi racconto una grande notizia, i mercati possono anche scendere, non solo salire! Questo va ricordato per coloro che hanno vissuto (marzo 2020 escluso) 12 anni praticamente di bull market continuo, pensando che in qualche modo esiste una sola direzione degli indici azionari. Ecco, adesso bisogna affrontare il secondo lato della medaglia, ovvero la gestione dei portafogli quando i mercati scendono. Ho detto già il mese scorso che un possibile primo target di verifica può essere poco sopra i 3500 punti per SP500, dopodichè se dovesse arrivare in quella zona, vedremo se sarà una semplice correzione per poi spingere nuovamente a rialzo oppure se in qualche modo ci aspettano altre tipologie di scenari. Ad ogni modo, alcuni segnali già potevamo averli: divergenza RSI (14) VS Indice, perdita di Forza, inversione forza relativa SPX/CRB (indice materie prime) e così via. Ora, il motivo di questo calo è probabilmente dovuto alla risalita dei rendimenti lato Bond (obbligazioni) in particolare i Treasury a 10 anni (e tutte le durate maggiori) che iniziano a prezzare la ripresa economica ed il ritorno alla vita normale (quindi in parte rialzo inflazione). Questo rendimento oggi intorno a 1.50%, porterebbe ulteriori ribassi (almeno iniziali) sui mercati se dovesse salire ancora. Il motivo è presto detto: se il rendimento a 10 anni viene usato come fattore di attualizzazione per il valore delle azioni, un fattore di sconto maggiore implica valori attuali più bassi, tutto qui. Adesso quindi fuori tutti? Nemmeno per sogno, basta avere una strategia ben chiara, sapere la propria tolleranza al rischio e dove si vuole arrivare, conoscere la propria asset allocation (strategica) attuale, e capire come aggiustare l'asset allocation tattica in funzione del nuovo scenario che potremmo trovarci davanti. Con questo vi saluto, e vi dò appuntamento al mese prossimo!
SEGNALI DI INVERSIONE?Per chi mi segue sui social da tempo, sa che settimanalmente pubblico il riassunto della settimana sui mercati, e da qualche settimana ritengo che "prudenza" sia la parola principale da usare in questo periodo. La motivazione? Euforia (troppa euforia, vedi casi come Gamestop, Blackberry & Co.) dove troppo spesso il trading (e più in generale il mondo investimenti) viene scambiato per una specie di gioco o di "guerra" contro chissà quali nemici. In realtà si tratta molto più semplicemente di fare soldi come mezzo per un fine, per regalarci una vita migliore, aiutare le persone a cui vogliamo bene, fare beneficienza, cose così. Ecco quindi che in tutta questa euforia alcuni segnali cominciano a non tornare (vedi grafico, divergenza tra indice e RSI 14, ma potremmo anche andare a vedere il rapporto A/D per notare come l'inclinazione non sia così favorevole (pochi titoli praticamente stanno tenendo su i prezzi, direi "quasi" i soliti noti tra i FAANG. Vogliamo parlare di uno dei pochi indici positivi da fine anno? (il Russell 2000). Bene, guardate le performance dei 30 titoli più scambiati e guardate il resto dell'indice, troverete grosse sorprese. Quindi ancora una volta, prudenza, ulteriori cali su S&P500 sono da monitorare in zona 3500 punti, vicino soprattutto alla SMA (30) su timeframe settimanale, quello è uno dei livelli di attenzione maggiore, poi si vedrà, come dico sempre nessuno prevede il futuro. Ma anche vedendo la forza relativa (altro indicatore utile) tra SP500 e CRB index (materie prime) in calo sui principali Timeframe, beh allora la prudenza è d'obbligo. Ma ribadisco, prudenza non vuol dire cash 100%, vuol dire agire tatticamente per farsi trovare pronti su eventuali correzioni (se non peggio) che prima o poi vedremo, il resto lo scopriremo solo vivendo...con prudenza!
IL MONDO VA COMUNQUE AVANTIAnche quest’anno si tirano le somme in ambito investimenti, con un #2020 che ha visto la pandemia di #Covid muovere i mercati, seguita dagli interventi di Banche Centrali e Governi. Cambia il mondo intorno a noi, ma non cambia la sostanza. In Italia l’inflazione “Core” , anche in un 2020 praticamente fermi tra lockdown e pandemia, fa +0.5%.
Un portafoglio 40% azionario globale ACWI e 60% obbligazionario Governativo+IG ha fatto +2.87%. Un portafoglio semplice, che si può ottenere comprando 2 strumenti sul mercato (non è scienza missilistica diceva il mio prof di Economia).
Un portafoglio così negli ultimi 5 anni oggi fa +30% (5.19% annuo).
Come andranno i mercati nel 2021 non lo so, ma se anche dopo un anno come questo faremo sempre le stesse scelte, nemmeno l’INPS potrà aiutarci. Le generazioni giovani (forse) avranno il 30/35% del loro ultimo stipendio come reddito pensionistico. Dovete pensarci OGGI, perché il tempo è a vostro favore.
Il tempo vi racconta una storia: se investite con i giusti orizzonti temporali sarete più ricchi, se non lo fate, sarete più poveri.
A voi la scelta...
BioOn-Anche qui TradingCoach ci aveva visto giusto!Chi mi segue lo sa che fin dal primo giorno di pubblicazione del report di Quintessential ho dissuaso chiunque dall'aprire posizioni lunghe sul titolo.
Sarà che, visto il mio mestiere, riesco a riconoscere bene una bufala...
Sarà che, vivendo i mercati da 10 anni, qualche bolla finanziaria l'ho già vista...
Eppure ho scritto, fatto video sul tema...e ho pure dato dei target di prezzo!
Sapete che prezzo ho dato per Bio - On qualche settimana fa?
ZERO!
E' un mio punto di vista. I bilanci non mi convincevano. E vedevo davvero una spinta ribassista spaventosa.
Quei fondi l'avrebbero portata a zero.
Ma gli eventi a volte corrono più in fretta...così questa mattina ci siamo svegliati con una brutta pagina di cronaca giudiziaria relativa alla società e la Consob ha disposto la sospensione dalle contrattazioni. Proprio per evitare quell'azzeramento del valore di borsa del titolo, in attesa degli sviluppi.
Ancora una volta, chi mi legge, chi mi segue, non deve far altro che dirmi "Grazie TradingCoach!"
Buona giornata!
MEDIOBANCA - Piazzetta Cuccia di nuovo al centro dell'attenzioneNe hanno sempre parlato al passato, come se Mediobanca avesse perso il lustro di un tempo.
E invece continua ad essere il fulcro della finanza italiana, quella che conta.
Non a caso in vista dell'Assemblea del 28 Ottobre, si sta scatenando una lotta all'ultimo titolo da parte di Leonardo Del Vecchio, che credo in questo forum non abbia bisogno di presentazioni.
Ma torniamo al grafico, siamo sui massimi inviolati da 10 anni. E se la rottura di oggi dovesse essere confermata, potremmo aspettarci grandi performance.
Buon Trading a tutti,
TradingCoach!
GBP/CHF: attendere una conferma del breakoutIl cambio GBP/CHF ha effettuato il breakout del canale rialzista, tornando nuovamente sui massimi segnati il 1 dicembre.
Se il breakout dovesse avere conferma, potrebbe essere una buona opprtunità per ingressi long.
Il mio suggerimento è quello di attendere una conferma, perchè un ritorno all'interno del canale cambierebbe tutto il quadro tecnico su grafico orario, fornendo dal punto di vista di operazioni di vendita ottime occasioni di rischio/rendimento.
EUR/AUD: breakout del canale ribassistaIl cambio EUR/AUD ha effettuato il breakout del canale ribassista su orizzonte temporale orario.
Al momento il prezzo mostra debolezza per quanto riguarda il movimento di ripartenza, ma va monitorato con attenzione.
Un ritorno in area 1,4610/1,4620 sarebbe un primo segnale per iniziare a pensare di acquistare l'Euro.