GOLD | Chiudiamo la settimana.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Prosegue bene l'analisi di ieri, dopo un leggerissimo rintracciamento il prezzo riprende a rialzo lasciando zone scoperte e fresche e creandone delle nuove.
Fresh demand in zona 3335$ con subito sotto il minimo liquidità dei 3332$, potrei anche aspettarmi la ripresa di questi livelli fino al bread di inversione dominance dei 3325$ per oncia.
Continuerei LONG quindi queste sono le zone che dovrò monitorare per non perdermi nulla, nel mentre il vecchio trade ho deciso ovviamente di metterlo al sicuro mettendo lo stop al punto di entrata, e sono anche pronto a prendere dei parziali verso il primo target dei 3375$.
Quest'ultima zona potrà ancora far scendere il prezzo essendo una forte resistenza, ma staremo a vedere, in generale penso ad un proseguimento netto a rialzo. almeno fino ai 3420$.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Analisi fondamentale
Gold in recupero dopo il sell-offho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Oggi situazione aggiornata:
Dopo il forte sell-off di ieri (causato da Retail Sales USA sopra le attese e un dollaro più forte), prima di rimbalzare velocemente grazie ai compratori che hanno sfruttato il calo.
La causa del rimbalzo? Incertezze sui dazi e dubbi sulla Fed che mantengono il clima instabile.
Adesso?
Oro: leggermente rialzista.
se le incertezze continuano a sostenere la domanda di oro.
Dollaro: ancora forte, ma sotto osservazione.
Il 2-year yield resta alto, sopra 3.90%, il che supporta il dollaro…
ma occhio ai dati di oggi e ai commenti Fed.
In sintesi: per oggi preferisco restare cautamente long su Gold, ma pronto a chiudere se i compratori non confermano forza
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
GOLD | Sussidi operativi.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
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Oggi i sussidi me li sono operati!
Un trade con non poco rischio, ma a volte bisogna correrlo, no risk no profit.
Operazione totalmente basata sul movimento anomalo di ieri, quest'induzione pazzesca a rialzo.
Studiando attentamente, volevo una ricerca di liquidità sotto il minimo di partenza di questa induzione ovvero quello dei 3320$ per oncia, è avvenuta e anche molto profonda fino ai 3310$ spaccati, da lì è avvenuto un forte rientro, io ho preferito entrare prima del rientro perché mi piaceva come si stava comportando il rifiuto di quella zona.
Protezione ovviamente sotto il minimo vicino , abbastanza abbondante, non voglio correre grossi rischi.
Gestione del rischio dell'operazione dimezzata, visto il forte momentum SHORT che c'era.
Ora parliamo di target e di che penso ora del grafico.
Con questo tipo di atteggiamento di oggi penso voglia spingere molto in su fino a riprendere il massimo di ieri creato dalla forte induzione, questo il primo target e zona di parzializzazione, poi cercherò di farlo spingere ancora più su fino alla liquidità dei 3410$.
Vediamo cosa ci riserverà domani.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Trump, Powell e l’Oro nel Selvaggio Westho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Anche se riusciamo a prendere ottime zone con movimenti su quasi ogni asset che analiziamo sugli outlook del lunedi, diventa difficile reagire ai continui scossoni improvvisi.
Ieri è stato l’esempio perfetto:
Trump ha parlato di licenziare Powell e in 1 minuto l’oro ha fatto +600 pips e subito dopo il contrario.
Ad oggi, il quadro su USD e GOLD è complicato. Riassumo le notizie principali:
-Trump: ha dichiarato che potrebbe licenziare Powell se rieletto. Mercato incerto.
-Powell: ieri discorso neutrale, ma sotto pressione politica.
-IPC USA: uscito più alto del previsto = inflazione ancora forte.
-PPI USA: dati misti, ma in linea con il trend di inflazione ancora presente.
-GENIUS BILL: nuova legge in discussione, potrebbe spingere il dollaro e penalizzare oro nel breve.
-Retail Sales: in uscita oggi, dato chiave per capire la forza del consumatore USA.
COSA FACCIO ORA?
Nessuna previsione chiara.
L’oro potrebbe avere ancora pressione ribassista, ma lo scenario resta instabile.
notando che il daily di mercoledi è andato a liquidare i massimi delle candele di lunedi martedi in una botta sola quasi al tocco della nostra zona di supply segnata, potrei aspettarmi oggi e domani una espansione ribassista andato fino alle zone di demand segnate sotto.
Io resto fermo fino al dato sulle vendite al dettaglio.
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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EURUSD - analisi macroeconomica e finanziariaI rendimenti dei Treasury decennali statunitensi sono saliti intorno al 4,48% nella giornata di giovedì, in un contesto di attenuazione delle tensioni sui mercati, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito “altamente improbabile” l’ipotesi di rimuovere Jerome Powell dalla guida della Federal Reserve. La dichiarazione ha contribuito a rasserenare gli investitori, dopo che nella seduta precedente erano circolate indiscrezioni su un possibile licenziamento del presidente della Fed, ipotesi che aveva innescato un calo dei rendimenti per via dei timori di un’accelerazione nei tagli dei tassi d’interesse.
L’attenzione degli operatori si concentra ora sui dati relativi alle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, attesi nel corso della giornata, che potrebbero offrire ulteriori indicazioni sullo stato di salute dell’economia americana e sulle prossime mosse della banca centrale. Il tutto si inserisce in un quadro macroeconomico caratterizzato da segnali contrastanti: da un lato, un rallentamento dei prezzi alla produzione; dall’altro, un’accelerazione dell’inflazione al consumo.
Sul fronte commerciale, Trump ha dichiarato mercoledì che gli Stati Uniti manterranno probabilmente i dazi del 25% sulle importazioni dal Giappone, e ha lasciato intendere la possibilità di un nuovo accordo commerciale con l’India, dopo l’annuncio di un’intesa con l’Indonesia avvenuto il giorno precedente.
Nel frattempo, l’indice del dollaro statunitense è risalito a quota 98,7, recuperando terreno dopo una seduta volatile che si era chiusa in ribasso a causa delle preoccupazioni sull’indipendenza della Federal Reserve. Le tensioni si sono in parte dissipate dopo la smentita ufficiale da parte di Trump, che ha definito “altamente improbabile” un intervento diretto sulla leadership della banca centrale.
La produzione industriale statunitense ha registrato un incremento dello 0,3% nel mese di giugno, superando le attese del consenso, che indicavano un aumento più contenuto dello 0,1%. Il dato segna una ripresa dopo due mesi consecutivi di stagnazione, con variazioni nulle sia ad aprile che a maggio.
All’interno del comparto, la produzione manifatturiera – che rappresenta circa il 78% del totale – è cresciuta dello 0,1%, lievemente al di sopra delle previsioni di invarianza. Particolarmente significativa è stata la performance del settore delle utilities, in rialzo del 2,8%, trainata da un aumento del 3,5% nella produzione di energia elettrica, che ha più che compensato il calo del 2,6% nella produzione di gas naturale. Di contro, il settore minerario ha registrato una contrazione dello 0,3%.
Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è salito al 77,6%, rimanendo tuttavia al di sotto della media di lungo periodo del 79,6% (riferita al periodo 1972–2024).
Nel complesso, nel secondo trimestre del 2025, la produzione industriale ha evidenziato una crescita annualizzata dell’1,1%, segnalando una moderata espansione dell’attività economica nel comparto secondario.
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono rimasti invariati nel mese di giugno, segnando una pausa dopo l’incremento dello 0,3% registrato a maggio (dato rivisto al rialzo), e risultando inferiori alle attese del mercato, che indicavano un aumento dello 0,2%.
La componente dei servizi ha evidenziato una flessione dello 0,1%, dopo il +0,4% del mese precedente, principalmente a causa di un marcato calo (-4,1%) dei prezzi dei servizi di alloggio per i viaggiatori. Ribassi si sono osservati anche nei segmenti della vendita al dettaglio di automobili e ricambi, nei servizi di deposito, nel trasporto aereo passeggeri e nel commercio all’ingrosso di alimenti e bevande alcoliche.
Al contrario, i prezzi dei beni sono aumentati dello 0,3%, il ritmo più sostenuto da febbraio, sostenuti in particolare da un incremento dello 0,8% nel comparto delle comunicazioni e delle attrezzature correlate. Rialzi si sono registrati anche nei prezzi di benzina, energia elettrica residenziale, pollame trasformato, carni e frutta a guscio.
Su base annua, l’inflazione alla produzione è rallentata al 2,3%, il livello più basso da settembre 2024, in calo rispetto al 2,7% di maggio (dato rivisto) e al di sotto delle previsioni del 2,5%. Anche l’indice core PPI è rimasto invariato su base mensile, deludendo le attese di un +0,2%, mentre il tasso core annuo è sceso al 2,6% dal 3,2%, anch’esso inferiore al consensus del 2,7%.
Per quanto riguarda l’inflazione al consumo (USA), nel mese di giugno 2025, ha registrato un incremento dello 0,3% su base mensile, segnando la variazione più marcata degli ultimi cinque mesi. Il dato si confronta con un aumento dello 0,1% rilevato a maggio ed è risultato in linea con le attese del consenso di mercato.
Il principale contributo all’accelerazione dell’inflazione è derivato dalla componente abitativa, che ha evidenziato un incremento dello 0,2%. Parallelamente, si è osservato un rialzo dell’1,0% nei prezzi dei carburanti e dello 0,3% nel comparto alimentare.
Al contrario, alcune componenti del paniere hanno mostrato dinamiche deflazionistiche: i prezzi dei veicoli usati sono diminuiti dello 0,7%, mentre quelli dei veicoli nuovi hanno registrato una flessione dello 0,3%.
Analisi tecnica
Grafico giornaliero (Daily Chart)
Il quadro tecnico rimane impostato al rialzo, nonostante l’attuale fase di ritracciamento, attribuibile all’alternanza di tensioni sul fronte commerciale – in particolare in materia di dazi – e agli attriti istituzionali tra il Presidente Trump e il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Tali dinamiche stanno contribuendo a un contesto di crescente incertezza in merito all’orientamento futuro della politica monetaria statunitense.
Tale incertezza si è riflessa in un aumento della volatilità, particolarmente evidente nella sessione di mercoledì, caratterizzata da ampie escursioni di prezzo. Nonostante ciò, il trend di fondo si conferma rialzista, con la price action che continua a gravitare attorno al supporto dinamico rappresentato dalla Kijun Sen dell’indicatore Ichimoku.
Particolare attenzione è rivolta alla chiusura della candela odierna: una chiusura al di sotto della Kijun Sen potrebbe aprire spazi per ulteriori correzioni, con primo target tecnico individuato in area 1,144, dove il prezzo potrebbe trovare supporto sulla media mobile esponenziale a 50 periodi (EMA 50), come già osservato nella candela del 13 maggio.
Attualmente, il mercato si trova in corrispondenza di una confluenza tecnica tra la Kijun Sen e il livello di ritracciamento di Fibonacci 0,618, calcolato sull’ultimo impulso rialzista compreso tra il 23 giugno e il 1° luglio. In tale contesto, i trader orientati al trend following potrebbero valutare l’opportunità di incrementare le proprie esposizioni rialziste in prossimità di tali livelli chiave.
Grafico settimanale (Weekly Chart)
Anche su scala settimanale, il quadro tecnico conferma una chiara impostazione rialzista. Il prezzo si mantiene ben al di sopra della Tenkan Sen, evidenziando una fase di espansione direzionale. Per i trader trend follower con un approccio più conservativo, risulta rilevante osservare come la Tenkan Sen abbia agito da supporto dinamico in più occasioni, in particolare sulle candele del 7 aprile e del 12 maggio, con reazioni tecniche quasi millimetriche.
Sarà pertanto interessante monitorare l’eventuale ripetizione di tale comportamento, che potrebbe offrire ulteriori segnali di conferma per strategie di accumulo in ottica rialzista.
Certificato Phoenix Memory Rendimento 13,44% sul Settore AereoIl settore del trasporto aereo rappresenta da sempre un comparto ciclico capace di offrire opportunità interessanti per gli investitori più attenti. In questo contesto, il certificato NLBNPIT1UX25 si distingue per una struttura che combina un rendimento annualizzato del 13,44% con una barriera capitale al 40%, offrendo un profilo di investimento particolarmente attraente per chi cerca rendimenti superiori alla media con protezione condizionata del capitale.
La scelta di tre colossi del trasporto aereo internazionale come sottostanti – Air France-KLM, American Airlines e Lufthansa – riflette una strategia di diversificazione geografica che abbraccia i principali mercati europei e americani. Con una distanza dalla barriera del 58%, il certificato offre un cuscinetto significativo rispetto ai livelli attuali di mercato.
Analisi del Certificato NLBNPIT1UX25
Il certificato NLBNPIT1UX25 appartiene alla categoria Phoenix Memory Callable, una delle strutture più apprezzate dagli investitori per la capacità di generare flussi cedolari regolari con memoria. Questa tipologia di prodotto è progettata per offrire rendimenti interessanti anche in contesti di mercato laterale o moderatamente ribassista.
La struttura Phoenix Memory implica che le cedole non pagate vengono accumulate e possono essere recuperate successivamente quando le condizioni di mercato lo permettono. Il meccanismo callable consente all’emittente di richiamare anticipatamente il certificato in caso di andamento particolarmente favorevole dei sottostanti.
Analisi completa sul nostro blog: isinconnect.co.uk
Buone opportunità a tutti!
Disclaimer: questo contenuto non rappresenta sollecitazione al pubblico risparmio, promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazione finanziaria. Le informazioni sono fornite a scopo educativo e informativo.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.07.2025Borse Usa a nuovi massimi contagiano anche quelle EU e asiatiche.
Trump pungola ancora Powell, ma non pensa di rimuoverlo.
Dati macro Usa incoraggianti a giugno: 2’ trimestre in recupero?
Mondo crypto in fermento: prosegue la “legittimazione” dell’asset class.
Mercati in fermento tra dazi, dati macro e rally tech: Trump resta al centro del gioco. La giornata del 17 luglio ha portato una ventata di ottimismo sui mercati globali. Il Presidente USA Donald Trump ha lasciato intendere la possibilità di un accordo con l’Unione Europea sul fronte dei dazi, innescando un'ondata di acquisti sia in Europa che a Wall Street.
Wall Street brinda: l’S&P 500 ha guadagnato ]0,54%, mentre il Nasdaq ha chiuso ]0,75%. In Europa, Amsterdam ha brillato con +1,3%, seguita da Parigi, +1,2%, Francoforte, +1,1%, e Milano, +0,92%. Positive anche Madrid, +0,6%, e Londra, +0,5%.
Anche il clima tra Casa Bianca e Federal Reserve sembra essersi lievemente disteso, dopo che Trump ha smentito le voci di un possibile licenziamento di Jerome Powell. Tuttavia, non ha perso l’occasione per pungolare il chairman della Fed: “Ottimi i numeri appena usciti. Abbassi i tassi”, ha scritto, riferendosi ironicamente a Powell come “troppo tardi”, sottolineando come altri banchieri centrali abbiano già tagliato i tassi d’interesse.
Le sue parole sono arrivate a ridosso della pubblicazione di dati macro USA positivi. A giugno, le vendite al dettaglio sono cresciute ]0,6% su base mensile (ben oltre il +0,1% atteso), dopo un calo di /0,9% a maggio. A trainare sono stati i settori: beni di consumo (+1,8%), auto e ricambi (+1,2%), materiali da costruzione (+0,9%) e abbigliamento (+0,9%).
Anche sul fronte lavoro buone notizie: le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese di 7.000 unità, attestandosi a 221.000, sotto le attese (234.000). Segnali incoraggianti anche dalla fiducia dei costruttori (indice NAHB), che a luglio si è attestata a 33 punti, come atteso.
Nel frattempo, il dollaro si è rafforzato, centrando la quinta chiusura positiva nelle ultime sei sedute. Il cambio euro/dollaro è sceso a 1,1585 (-0,46%). L’euro ha guadagnato leggermente sullo yen (+0,03% a 172,16), mentre il cambio dollaro/yen è salito +0,5% a 148,58.
Sul fronte obbligazionario europeo, lo spread BTP-Bund ha chiuso in lieve calo a 88 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano è sceso al 3,56% (dal 3,58% della vigilia).
Trump ha inoltre dichiarato che intende scrivere a oltre 150 Paesi per proporre un tasso doganale unilaterale, probabilmente del 10% o 15% ha detto ai giornalisti.
Pur mantenendo il pugno duro, Trump ha aperto uno spiraglio: “Potremmo forse raggiungere un accordo con l’Europa. Sono indifferente, ma stavolta sarà molto diverso dal passato”, ha affermato.
L’UE, nel frattempo, prepara le contromosse. Secondo il Financial Times, Bruxelles sta stilando una lista di possibili dazi contro i servizi USA e controlli alle esportazioni, che si aggiungerebbero alle misure già discusse su Eur 72 miliardi di importazioni statunitensi (inclusi aerei Boeing, auto e bourbon).
La spinta positiva stamane, 18 luglio, ha raggiunto anche l’Asia. L’Hang Seng di Hong Kong è salito +0,7%, toccando i massimi da oltre tre anni. Bene i colossi tech: Alibaba +2,3%, JD.com +2,7%. Il CSI 300 ha guadagnato +0,5%, mentre il Taiex di Taiwan è avanzato dell’1%, trainato da TSMC. Il merito? La nuova apertura USA sui chip destinati alla Cina, promossa direttamente da Trump.
In controtendenza il Nikkei giapponese (-0,2%), penalizzato dall'accelerazione dell'inflazione. Il rendimento del bond decennale nipponico è sceso all’1,53%, cinque punti base sotto i massimi dal 2008.
In Corea, il Kospi resta piatto, ma consolida i massimi dal 2021. Il governo di Seul segnala ancora pressioni al ribasso, ma nota un miglioramento del sentiment dei consumatori per il terzo mese consecutivo.
Bitcoin supera stamattina 120.700 dollari, in rialzo di oltre +1%, avvicinandosi ai massimi recenti. Secondo il Financial Times, Trump potrebbe aprire gli investimenti in crypto ai fondi pensione statunitensi, tra cui giganti come il Federal Retirement Thrift e CalPERS. Un segnale forte di legittimazione per l'intero settore.
Sul fronte materie prime, il greggio è salito di un dollaro a causa degli attacchi con droni sui giacimenti nel Kurdistan iracheno, che hanno dimezzato la produzione della regione in quattro giorni. La domanda stagionale di viaggi in Usa continua a sostenere i prezzi.
L’indice Bloomberg Commodity ha chiuso il terzo rialzo consecutivo a 104,8 dollari. Occhi puntati sul rame, in recupero a doppia cifra dopo che Trump ha annunciato un dazio del 50% sulle importazioni di rame a partire dal 1° agosto.
Morale: il rally globale è trainato soprattutto dai semiconduttori, dal comparto crypto e dal settore Aerospazio & Difesa. Deboli, invece, i titoli legati al lusso, ai media, al settore automobilistico e farmaceutico, tutti ancora negativi da inizio anno.
Occhi aperti oggi, 18 luglio, sul dato della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, previsto alle ore 16:00. Le attese prevedono 61,5 punti, in crescita rispetto ai 60,7 di giugno. Un dato che potrà fornire preziosi indizi sulle future mosse della Fed.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
La crisi dei carry trade riesuma Taper TantrumIl mercato dei titoli di Stato giapponesi (JGB) riveste un ruolo sistemico nell’equilibrio finanziario globale, non solo per l’entità del debito pubblico nipponico – tra i più elevati al mondo – ma anche per la sua capacità di generare effetti a catena sui mercati internazionali in seguito a variazioni repentine dei rendimenti. Questo fenomeno, spesso paragonato al cosiddetto “butterly effect”, si manifesta con particolare intensità nei momenti di incertezza politica o di transizione monetaria.
Negli ultimi giorni, in vista delle elezioni della Camera Alta previste per il 20 luglio, si è assistito a un marcato incremento dei rendimenti lungo tutta la curva dei JGB. Il rendimento del decennale ha raggiunto l’1,60%, il livello più alto dal 2008,
mentre il trentennale ha superato la soglia del 3%.
Questo rally riflette le aspettative di un’espansione fiscale post-elettorale, alimentate da promesse di tagli alle imposte sul consumo e da un contesto politico che, come spesso accade in campagna elettorale, tende a privilegiare misure populiste a breve termine.
Il Giappone, primo detentore mondiale di Treasury statunitensi in termini nominali, esercita un’influenza significativa anche sul mercato obbligazionario globale. In questo contesto, la Bank of Japan (BoJ) si trova a gestire un equilibrio estremamente delicato: da un lato, l’inflazione domestica è in ascesa; dall’altro, l’inasprimento delle condizioni finanziarie rischia di compromettere la sostenibilità del debito pubblico, il cui rapporto debito/PIL ha superato il 200%. Inoltre, la spesa per interessi ha raggiunto il 12% delle entrate fiscali, in netto aumento rispetto all’8% precedente.
La BoJ ha avviato un processo graduale di normalizzazione monetaria, portando il tasso di riferimento allo 0,50% e riducendo progressivamente il programma di acquisto di titoli di Stato (quantitative and qualitative easing, QQE). Tuttavia, l’istituto ha annunciato che nel 2026 rallenterà il ritmo di riduzione degli acquisti, consapevole che un’uscita troppo rapida potrebbe innescare ulteriori pressioni al ribasso sui prezzi obbligazionari e, di conseguenza, un aumento dei rendimenti.
Il contesto attuale evidenzia le difficoltà strutturali della politica monetaria giapponese: l’adozione di un approccio più restrittivo è resa complessa dalla fragilità fiscale e dalla sensibilità del mercato obbligazionario. Un eventuale allentamento della disciplina di bilancio, soprattutto in un contesto elettorale, rischia di amplificare le tensioni sui mercati, con potenziali ripercussioni ben oltre i confini nazionali.
L’incremento dei rendimenti obbligazionari giapponesi rappresenta un elemento di rilievo per la stabilità dei mercati finanziari globali, in quanto segna un potenziale punto di svolta nella dinamica del carry trade* basato sullo yen. L’aumento del costo del finanziamento in valuta giapponese, storicamente utilizzata come fonte di liquidità a basso costo, potrebbe innescare un progressivo disfacimento di posizioni speculative costruite su differenziali di rendimento favorevoli.
Tale processo comporterebbe un apprezzamento dello yen, alimentato dal rientro dei capitali verso il Giappone, e una liquidazione di asset rischiosi detenuti in valute ad alto rendimento, con conseguente aumento della volatilità sui mercati azionari e obbligazionari globali. In risposta a questi flussi, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi ed europei potrebbero subire pressioni al rialzo, nel tentativo di attrarre capitali e compensare la riduzione della domanda estera, in particolare da parte degli investitori giapponesi.
Questo scenario richiama alla memoria il cosiddetto “Taper Tantrum” del 2013, quando la sola comunicazione da parte dell’allora presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, circa l’intenzione di ridurre gradualmente gli acquisti di titoli di Stato (dopo un prolungato periodo di Quantitative Easing), fu sufficiente a generare una forte reazione negativa dei mercati. I rendimenti dei Treasury decennali aumentarono bruscamente, le valute dei mercati emergenti si deprezzarono e si assistette a un repentino deflusso di capitali da asset percepiti come più rischiosi.
In analogia, un’uscita troppo rapida o mal calibrata dalla politica ultra-accomodante da parte della Bank of Japan potrebbe generare effetti simili, minando la fiducia degli investitori e amplificando le tensioni sistemiche a livello globale.
*approfondimento sul carry trade: emea01.safelinks.protection.outlook.com
GameStop. La lezione della visione controcorrente La storia offre spesso esempi potenti di come la convinzione e la strategia possano prevalere anche di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili. La vicenda GameStop del gennaio 2021 illustra perfettamente questo principio.
Nel gennaio 2021, il titolo GameStop era scambiato intorno ai 17 dollari per azione, con un interesse allo short superiore al 100% delle azioni disponibili. Hedge fund e investitori istituzionali puntavano sul fallimento del “retailer in difficoltà”. Ma un trader retail, Keith Gill, noto come “Roaring Kitty”, aveva una visione diversa. Gill aveva accumulato posizioni in GameStop fin dal 2019, convinto che il mercato sottovalutasse il potenziale dell’azienda. Pubblicò analisi e operazioni su Reddit, costruendo una comunità di investitori retail. Quando il prezzo iniziò a salire rapidamente, da 17 a oltre 300 dollari in poche settimane, molti avrebbero venduto per incassare i profitti. Gill invece mantenne la posizione, esercitando anche opzioni per acquistare ulteriori azioni. La resistenza di Gill e della comunità di piccoli investitori scatenò un short squeeze che causò perdite miliardarie a hedge fund come Melvin Capital, costringendoli a chiedere fondi di emergenza.
La vicenda portò a un’attenzione senza precedenti sulle dinamiche di mercato, con broker che limitarono le negoziazioni. Nel caso GameStop, la vera battaglia non fu solo numerica o finanziaria, ma culturale e psicologica. Questi episodi mostrano come una “variant perception”, una visione differente rispetto al consenso, possa trasformare una situazione disperata in un’opportunità. Molti investitori seguono la massa. Comprano ciò che è popolare e vendono ciò che è ciò che non fà notizia. Ma le opportunità più grandi si nascondono proprio nei “gap” tra realtà futura e percezione presente, dove pochi hanno il coraggio di guardare. Oggi, questa filosofia guida molti investitori che cercano di identificare trend sottovaluta.
In definitiva, la lezione di GameStop è chiara. Quando tutti scappano, è il momento di chiedersi se si crede davvero in ciò che si possiede o se si sta solo seguendo la folla. La differenza tra questi atteggiamenti può determinare il successo o la sconfitta.
Certificato Multi Express su Ferrari, Stellantis e VolkswagenIl settore automotive europeo sta attraversando una fase di profonda trasformazione, tra elettrificazione e nuovi modelli di business. In questo contesto dinamico, il certificato che analizzerei oggi offre un’opportunità interessante per posizionarsi su tre protagonisti del mercato: Ferrari, Stellantis e Volkswagen. Con un rendimento annualizzato del 15% e una barriera capitale al 50%, questo strumento strutturato combina potenziale di rendimento e protezione condizionata del capitale.
Il certificato appartiene alla categoria Multi Express con Barriera, una struttura che tipicamente combina la possibilità di rimborso anticipato con un flusso cedolare regolare. La caratteristica principale di questo prodotto è l’attraente rendimento del 15% annualizzato, che si posiziona ben al di sopra delle alternative tradizionali a reddito fisso.
Le caratteristiche tecniche principali includono:
Barriera capitale: 50% dei valori iniziali
Buffer di protezione: 49% rispetto ai livelli attuali
Scadenza: 3 giugno 2027
Meccanismo worst-of sui tre sottostanti
La struttura Multi Express suggerisce che il certificato offra cedole periodiche con possibilità di rimborso anticipato al verificarsi di determinate condizioni. Il buffer del 49% indica che i sottostanti possono perdere quasi la metà del loro valore attuale prima che la barriera capitale venga toccata, offrendo un margine di sicurezza significativo.
Analisi completa sul nostro blog: isinconnect.co.uk
Buone opportunità a tutti!
Disclaimer: questo contenuto non rappresenta sollecitazione al pubblico risparmio, promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazione finanziaria. Le informazioni sono fornite a scopo educativo e informativo.
Il mercato sale grazie a in calo e utili banche.Il mercato sale grazie al raffreddamento del PPI e agli utili delle grandi banche.
Nonostante un momentaneo rallentamento dovuto al nuovo scontro tra il presidente Trump e la Federal Reserve, i mercati azionari sono tornati in territorio positivo nella giornata di ieri, mentre gli investitori continuano a essere sommersi da report sugli utili e dati sull’inflazione.
Il NASDAQ ha proseguito la sua corsa da record, guadagnando lo 0,25% (circa 52 punti) e toccando un nuovo massimo storico a quota 20.730,49. Anche gli altri principali indici hanno recuperato dal calo registrato martedì: il Dow Jones è salito dello 0,53% (231 punti) a 44.254,78, mentre l’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,32%, raggiungendo i 6.263,70 punti.
A metà giornata, i listini erano passati in territorio negativo, a seguito della notizia secondo cui il presidente Trump starebbe valutando la possibilità di rimuovere Jerome Powell dalla guida della Fed. Tuttavia, i mercati si sono rapidamente ripresi dopo che lo stesso Trump ha dichiarato che tale scenario era “altamente improbabile”, pur ribadendo la sua disapprovazione nei confronti di Powell e rifiutandosi di escludere del tutto l’ipotesi.
Nella giornata odierna, tuttavia, sono arrivate notizie più concrete, tra cui un nuovo rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI), che ha contribuito a placare alcune preoccupazioni emerse dopo i dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) diffusi martedì. I prezzi all’ingrosso sono rimasti invariati su base mensile e hanno segnato un incremento del 2,3% su base annua, entrambi inferiori alle attese (rispettivamente +0,2% e +2,5%). Anche il PPI core si è rivelato inferiore alle previsioni. Questi dati si inseriscono positivamente nel contesto delineato dal CPI, che ha rispettato le stime pur risultando leggermente superiore alla rilevazione precedente.
Nel frattempo, le grandi banche statunitensi continuano a pubblicare i risultati relativi al secondo trimestre. Goldman Sachs (+0,9%), Bank of America (-0,26%) e Morgan Stanley (-1,3%) hanno tutte superato le aspettative sugli utili; ad eccezione di BAC, hanno battuto anche i risultati netti.
Al di fuori del settore finanziario, Johnson & Johnson ha registrato un balzo di oltre il 6% grazie a un trimestre positivo, dopo un periodo altalenante.
Tra i numerosi report previsti per oggi, spicca anche quello del colosso dello streaming Netflix, che dovrebbe chiudere un altro trimestre solido, con una crescita del fatturato superiore al 15% e un utile per azione (EPS) in aumento del 44%. Prima dell’apertura dei mercati, sono attesi anche i risultati di Taiwan Semiconductor, GE Aerospace, Abbott Laboratories e PepsiCo.
Per il momento, i principali dati sull’inflazione sembrano essere stati diffusi; tuttavia, nel corso della giornata conosceremo nuovi dettagli sui consumi, grazie ai dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Come di consueto, giovedì sarà invece la volta delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
Marco Bernasconi Trading
Certificato Multi Express Rendimento 12% Annuo sul Lusso EuropeoIl settore del lusso europeo attraversa una fase di trasformazione profonda, tra sfide di mercato e opportunità di rilancio. In questo contesto, il certificato CH1438099553 propone un’esposizione strutturata a tre iconici brand del fashion di alta gamma, offrendo un rendimento cedolare annualizzato del 12% con una barriera capitale al 50%. Una combinazione che merita un’analisi approfondita per comprenderne le potenzialità e i rischi.
Analisi del Certificato CH1438099553
Il certificato CH1438099553 si presenta come un Multi Express con barriera, una struttura che combina la possibilità di ottenere cedole periodiche con un meccanismo di protezione condizionata del capitale. La caratteristica più rilevante è il rendimento annualizzato del 12%, un livello particolarmente elevato che riflette sia le opportunità che i rischi del settore luxury.
La struttura prevede una barriera capitale posizionata al 50% dei valori iniziali, con una distanza attuale del 42% che offre un margine di sicurezza significativo. Questo buffer rappresenta un elemento di protezione importante, considerando la volatilità che caratterizza i titoli del lusso. La scadenza è fissata al 14 maggio 2027, offrendo un orizzonte temporale di medio termine che permette di attraversare eventuali fasi di volatilità del mercato.
Il meccanismo Multi Express tipicamente prevede la possibilità di rimborso anticipato del certificato qualora i sottostanti raggiungano determinati livelli, oltre al pagamento delle cedole periodiche. La struttura worst-of implica che le performance dipendono dal titolo che registra l’andamento peggiore tra i tre selezionati.
Analisi completa sul nostro blog: isinconnect.co.uk
Buone opportunità a tutti!
Disclaimer: questo contenuto non rappresenta sollecitazione al pubblico risparmio, promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazione finanziaria. Le informazioni sono fornite a scopo educativo e informativo.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.07.2025 Dazi e guerre non fermano le Borse Usa ed Europee.
Lo S&P500, al max storico sopra 6.300, ha recuperato 30% dal min di aprile.
Le Borse asiatiche confermano il loro buon “momentum”: watch-out!
Metalli industriali e cryptos guadagnano spazio nei portafogli.
Mercati in fermento tra inflazione, dazi e minacce e la giornata di ieri, 15 luglio, s’è chiusa con moderato ottimismo sui mercati. Gli occhi degli investitori erano puntati sull’inflazione USA, ma ancor di più sulle tensioni commerciali, in particolare i dazi con le trattative tra Stati Uniti e vari partner commerciali che restano bollenti.
Negli Stati Uniti, l’inflazione ha accelerato a giugno, ma senza far scattare l’allarme tra gli analisti: +2,7% annuo per l’indice generale dei prezzi al consumo, in crescita rispetto al +2,4% di maggio e sopra le attese. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,3%, in linea con le previsioni.
L’indice “core” (escludendo energia e alimentari) è cresciuto del 2,9% annuo e dello 0,2% mensile. Difficile quantificare l’effetto diretto dei dazi su questi numeri, ma il legame inizia a farsi sentire.
Borse europee in recupero, ma resta il nervosismo: Milano +0,27%, Madrid +0,25%, Londra +0,65%. In calo invece Parigi -0,27% e Francoforte -0,31%.
Nel frattempo, a Washington, Donald Trump rilancia la sfida: se la Russia non firma un accordo sull’Ucraina entro 50 giorni, scatteranno dazi del 100%. Una mossa definita “secondaria”, ma dal potenziale devastante. Il messaggio è chiaro: Putin farebbe bene a prendere i negoziati più sul serio.
Anche l’Europa prende posizione sul tema: Kaja Kallas, rappresentante Ue, ha definito i 50 giorni “un tempo troppo lungo” per un conflitto che miete vittime ogni giorno.
Intanto, il Brasile reagisce al dazio del 50% imposto sugli export dal presidente USA, istituendo un comitato interministeriale per trovare sbocchi alternativi, puntando su Cina, India e UE.
Sempre sul tema dei dazi l’Europa prende tempo, ma prepara le contromosse. La Germania, per bocca del portavoce del cancelliere Friedrich Merz, ribadisce la volontà di evitare escalation prima di agosto, sostenendo la linea negoziale della Commissione Europea.
Ma la pazienza è agli sgoccioli: Maros Sefcovic, caponegoziatore Ue, ha dichiarato che sono pronte contromisure proporzionate, se necessario.
Nonostante le tensioni, Wall Street ha aggiornato i suoi massimi, per poi chiudere mista;
Nasdaq Composite +0,18%, S&P500 -0,40%.
Oggi, 16 luglio, i mercati asiatici si sono mossi in modo contrastato: il Taiex (Taiwan) +1%, è sui massimi da cinque mesi, mentre in Giappone il Nikkei è salito +0,4%; lo yen continua ad arretrare sul dollaro, arrivando a quota 149,1, mentre i rendimenti dei bond governativi giapponesi (JGB) restano al top da 16 anni.
Hang Seng (Hong Kong) +0,2%, con Alibaba +2%. Male il CSI300 di Shanghai e Shenzhen, -0,3%, zavorrato dai bancari.
Il Kospi (Corea) ha perso -0,7%, ma resta vicino ai massimi da 4 anni. Il governo “vorrebbe” vuole spingere l’indice a 5.000 punti, incentivando il passaggio dal mattone alle azioni per le famiglie coreane.
In generale, l’interesse cresce per le Borse dell’Asia-Pacifico: secondo un sondaggio di Bank of America, l’ottimismo tra i gestori di fondi asiatici è in aumento: il 70% prevede un impatto solo marginalmente negativo dai dazi di Trump e c’è fiducia in nuovi tagli dei tassi e in una crescita degli utili aziendali.
Il Giappone è il mercato preferito, seguito da Taiwan, Corea del Sud e India. La Cina scivola al quinto posto. Le banche giapponesi si dovrebbero giovare dei tassi alti, mentre Taiwan e Corea cavalcano la ripresa dei semiconduttori.
Nel comparto delle materie prime, prevale la calma, con l’indice Bloomberg Commodity stabile a 103,8 USD, ma attenzione al petrolio.
Il prezzo del greggio resta in una fase di consolidamento, sospeso tra tensioni geopolitiche e domanda solida, grazie ai forti consumi per la “driving season” negli Usa ed il recupero dell’attività manufatturiera in Cina che sostengono i prezzi.
L’OPEC prevede un miglioramento dell’economia globale nella seconda metà dell’anno, nonostante le tensioni commerciali.
L’oro, a 3.338 USD, rimbalza dello 0,5%, ma negli ultimi 3 mesi non ha portato guadagni agli investitori non coperti sul cambio.
Su obbligazioni e tassi la situazione è calma: il dato sull’inflazione USA non ha mosso troppo il mercato obbligazionario: Treasury 10Y: 4,47%, mentre in Euro-zona, troviamo il Bund decennale che “paga” 2,71% e l’omologo BTP Italiano: 3,57%: spread a 86 pbs.
Gli economisti restano divisi: alcuni notano che l’inflazione mensile Usa è sotto le attese da cinque mesi, altri che restiamo troppo sopra l’obiettivo del 2% della Fed per pensare a tagli imminenti.
Intanto, Jamie Dimon (Ceo di JPMorgan) difende l’indipendenza della Fed, criticando i ripetuti attacchi di Trump a Jerome Powell.
Sul valutario, Bitcoin è sui massimi, ed il Dollaro è in ripresa: Bitcoin consolida a 117.800 USD dopo il recente balzo a 123.000 USD, in attesa delle tre leggi pro-crypto al Congresso USA, il cui iter è però temporaneamente bloccato.
Il cross Euro/Dollaro si stabilizza a 1,167, dopo 5 sedute di recupero per la valuta americana: la solidità dell’inflazione USA frena le aspettative di tagli ai tassi.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Analisi del dato CPI USA di giorno 15 Luglio 2025Il CPI, ovvero l’Indice dei Prezzi al Consumo, misura come cambiano mediamente i prezzi che i consumatori americani pagano per beni e servizi. È il dato sull’inflazione più seguito dai mercati finanziari. Le sue variazioni influenzano le politiche della Federal Reserve, i tassi di interesse e l’andamento di azioni, obbligazioni e cambi forex.
Inflazione in ripresa
Il dato CPI pubblicato il 15 luglio 2025 ha mostrato un’inflazione annua del 2,7%, in aumento rispetto al 2,4% precedente e segnalando il secondo rialzo consecutivo. In termini mensili, i prezzi sono saliti dello 0,3%. Anche l’inflazione “core”, che esclude le componenti più volatili come cibo ed energia, è leggermente aumentata al 2,9% annuo. Questi numeri indicano che, pur oscillando sotto i massimi degli ultimi anni, l’inflazione rimane persistente. La conseguenza principale è che diventa meno probabile un taglio imminente dei tassi d’interesse.
Analisi dettagliata
Molti si fermano al dato principale, ma il vero impatto sui consumatori (e sui mercati) si avverte nei dettagli. Diverse categorie di spesa primaria stanno infatti mostrando crescite ben superiori al dato generale:
Gas metano per uso domestico: +14,2%. Un rincaro notevole che pesa sulle bollette delle famiglie, specialmente con la stagione calda in corso.
Assicurazione auto: +6,1%. Un trend che si conferma e colpisce milioni di persone.
Elettricità: +5,8%. Continua a trainare l’inflazione energetica complessiva.
Carne, pollame, pesce e uova: +5,6%. I prezzi dei prodotti alimentari di base restano elevati.
Riparazione auto: +5,2%. Ricambi e manodopera sempre più costosi.
La componente “owners equivalent rent”, che riflette il costo teorico dell’abitare in casa di proprietà è aumentato del +4,2%.
Servizi ospedalieri: +4,2%.
Affitti: +3,8%. Gli aumenti degli affitti continuano a premere sulle famiglie.
Pasti fuori casa: +3,8%. Mangiare al ristorante diventa sempre più caro.
Il dato aggregato “moderato” maschera l’aumento consistente dei prezzi per molte necessità quotidiane: questa differenza è fondamentale per capire la reale pressione inflazionistica vissuta dalle famiglie americane.
Conclusioni
Chi opera sui mercati dovrebbe guardare oltre il dato principale del CPI, monitorando le tendenze delle singole componenti e valutando come queste possono impattare i diversi strumenti finanziari. Solo così è possibile valutare i movimenti della Federal Reserve e individuare le vere opportunità di investimento.
Trading journalI purchased a protective LEAPS put and sold a short put with a strike at 60. If it expires worthless, I keep the full premium. If KO drops to 60, I’ll be assigned and buy 100 shares. With the current setup, even if KO drops by 50%, I won’t reach my maximum loss thanks to the long LEAPS protection. If assigned at that price, I’ll consider managing the position using covered calls and collecting dividends.
GOLD | Post Inflazione americana.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Salve a tutti!
Ieri è uscito un CPI annuale più alto delle attese, non buono per quanto riguarda la possibilità da parte della FED di un taglio dei tassi d'interesse nella prossima riunione, anche se comunque parliamo di aumento davvero basso, quindi potrebbe non essere molto rilevante, vedremo analisti e investitori cosa ne penseranno.
Passiamo ora al grafico, l'analisi di Lunedì impeccabile, la zona SHORT, dopo la ricerca di liquidità (doppia) sopra l'induzione, ha risposto benissimo e ha fatto crollare come si deve il prezzo, dandomi un trade fantastico.
Ora sembra stia formando questo canale ribassista che proverei e continuerei a cavalcare come movimento, potrebbe continuare ad uscire qualcosa di interessante.
Vi ho lasciato un rettangolo rosso come zona di valutazione short per un trade di oggi, siamo tra i 3350$ e i 3360$ per oncia, io personalmente valuterò in TF 15 minuti e 5 minuti per un trigger di entrata, basando l'analisi sempre in H1.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
BAMI OPERATIONInitial Trade:
Bought 200 shares of the underlying stock
Purchased 2 LEAPS put options as protection
Risk Management Logic:
If the stock drops significantly, I close everything with a net gain (thanks to the LEAPS) and re-enter at a lower price, potentially buying more shares.
If the stock goes up, I simply hold the shares, let the LEAPS expire worthless, and collect dividends while managing gains based on stock appreciation.
This creates a long-term, low-risk strategy with a defined maximum loss and asymmetric upside, protected by long-dated puts and supported by dividend income.
PPI GOLDho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
📊 Mercati USA – Dollar Index, Treasury
U.S. Dollar (DXY)
Il Dollar Index ha avuto un forte rialzo grazie a dati economici solidi e rendimenti obbligazionari in aumento, in particolare il 2 anni vicino al 4.00%. Il mercato sconta una politica monetaria restrittiva più a lungo, spinto da NFP forti e dati sull'inflazione alti.
Treasury Yields
I rendimenti, soprattutto il 2 anni, stanno salendo rapidamente verso il 4.00%. Il movimento è guidato da dati CPI e occupazionali solidi. Oggi il focus è sul PPI:
-Se sopra le attese → rendimenti in ulteriore rialzo
-Se sotto le attese → possibile ritracciamento
Attenzione agli asset sensibili ai tassi.
Aggiornamento Geopolitico
Le tensioni sui dazi restano, ma sono posticipate al 1° agosto. Resta un rischio sul sentiment di mercato.
Gold: bias ribassista. Se il PPI sarà forte,
DXY: rialzista se i rendimenti reggono.
⚠️ Focus su dati PPI di oggi, aggiornamenti sui dazi e movimenti dei rendimenti.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Alphabet: il mercato sposa la prudenzaAlphabet, con la trimestrale che incombe il mercato sposa la prudenza
Cosa fa
L'azienda rappresenta un conglomerato di eccellenze con soluzioni che vanno dalla pubblicità al cloud computing e alle auto a guida autonoma.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. L’82.78% dei conti di investitori al dettaglio perde denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Alphabet è nota soprattutto per possedere interamente il gigante di internet Google, fonte di quasi il 90% del fatturato complessivo, precursore nel campo dell’intelligenza artificiale dove si concentrano importanti investimenti avendo presente il suo prodotto principale che resta Google Search.
Un business diversificato
Oltre ai suoi sforzi pubblicitari e di intelligenza artificiale, Alphabet ha ampliato la sua presenza in altri settori.
In America ha recentemente firmato un accordo storico con Commonwealth Fusion Systems per l’acquisto di 200 megawatt di energia dal progetto di energia da fusione ARC.
Quali strategie
Tra le aziende legate al boom dell’intelligenza artificiale, il potenziale va ricercato non soltanto tra quelle che stanno sviluppando la tecnologia, ma c’è tutto un mondo tra quelle meglio attrezzate e posizionate per metterla in pratica.
Google sta utilizzando l’IA per migliorare l’esperienza di ricerca con una nuova funzionalità che integra la tradizionale ricerca basata su parole chiave con risposte conversazionali in stile chatbot.
Inoltre, sta lavorando all’integrazione della sua piattaforma di IA, Gemini, in altri prodotti e servizi.
È parere diffuso che, nel settore, una importante fonte di fatturato arriverà proprio da questa estensione dei modelli di business per ampliare e rafforzare i margini operativi a lungo termine.
Il servizio di cloud e le applicazioni di intelligenza artificiale si integrano a vicenda nel processo di generazione di fatturato.
I ricavi dal cloud sono in decisa crescita, i servizi premium di intelligenza artificiale, in questo momento, stanno incrementando i margini mentre la crescita dei robotaxi di Waymo è attesa come catalizzatrice per il futuro soprattutto.
Assediata dai competitors
Il contesto in cui si muove Alphabet è naturalmente molto competitivo, popolato da aziende in rapida crescita grazie a continue intuizioni ed innovazioni che si nutrono, soprattutto, di tutte le possibili declinazioni della AI
Reuters ci informa che OpenAI, proprietà della piattaforma ChatGpt, ad esempio sta per lanciare un proprio browser basato sull’intelligenza artificiale con cui insidiare il dominio incontrastato di Google Chrome.
Il bottino cui mira, naturalmente, sono i preziosi dati degli utenti.
Infatti, considerando i circa 500 milioni di utenti attivi settimanali di ChatGpt, si potrebbe intaccare la fonte di introiti pubblicitari di Google.
Gli sforzi di innovazione, dunque, risultano essenziali dato l’emergere di nuovi sfidanti, tra i quali occorre annoverare anche Perplexity che con Comet, il suo browser basato sull’intelligenza artificiale, secondo alcuni analisti potrebbe rappresentare una potenziale minaccia per la leadership di mercato di Google.
La conferma che le applicazioni legate all’AI saranno il futuro, ma anche il presente, da un punto di vista reddituale, lo dimostrano le aggressive mosse di acquisizioni di alti profili professionali con offerte di pacchetti retributivi multimilionari per attrarre i migliori talenti nella corsa a guidare la prossima ondata di AI.
In tale contesto si inserisce il “saccheggio” di Windsurf da cui Google “preleva” l'amministratore delegato insieme ad altre selezionate risorse, i quali si concentreranno in Google DeepMind lavorando soprattutto al progetto Gemini.
Qualità del business
Come accennato prima, all'interno di Alphabet, Chrome è un pilastro importante del business pubblicitario responsabile di quasi i tre quarti del suo fatturato, grazie alle preziose informazioni sugli utenti che aiutano la società nella migliore targetizzazione degli annunci.
Secondo Morningstar, la società gode di fondamenta solide visto che oltre il 70% dei competitors presenta dati peggiori in termini di crescita, redditività, indebitamento e visibilità.
Su questo si basa il concetto con cui classifica le aziende in base al loro "fossato" economico, ovvero la robustezza e la durata con cui si manifesta il vantaggio competitivo.
Al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, i margini dell'azienda risultano particolarmente elevati.
La situazione finanziaria della società appare eccellente, il ché le conferisce una notevole capacità di investimento.
Gli analisti hanno sostenuto l'evoluzione positiva delle attività del gruppo con un cambio al rialzo delle previsioni di utile netto per azione.
Nonostante il titolo da inizio anno non brilli in borsa e nei confronti dei competitors, sulla base delle quotazioni attuali il valore complessivo risulta particolarmente elevato secondo diversi analisti.
Morningstar riconosce il valore competitivo dell'azienda, economic moat wide, grazie agli asset intangibili, all’effetto rete e al vantaggio di costo.
Quest'ultima caratteristica conferisce un interessante vantaggio permettendo di implementare strategie con cui praticare prezzi inferiori a quelli dei concorrenti, ottenendo margini simili, oppure in linea con quelli di mercato, ottenendo margini relativamente elevati.
A parere degli analisti Alphabet possiede un portafoglio di attività molto competitivo in ricerca, intelligenza artificiale, video e cloud computing.
Solidità finanziaria
La posizione finanziaria di Alphabet risulta molto solida visto che ha chiuso il 2024 con liquidità per 96 miliardi di dollari, più che compensando il debito di 11 miliardi di dollari
L’attività pubblicitaria dell’azienda è la principale fonte di liquidità, con decine di miliardi di dollari di free cash flow all’anno.
Oltre alla pubblicità, diversificano le fonti di cassa gli abbonamenti al Cloud e YouTube.
Rischio e incertezza
Nonostante tutto il buono che si è visto, Alphabet continua ad affrontare sfide normative soprattutto.
Riguardo alle cause antitrust, gli analisti di Morningstar tendono a ridimensionare il problema poiché sembrano esserci, a loro dire, diversi possibili esiti che Alphabet dovrebbe essere in grado di affrontare senza grossi sacrifici di valore o che, addirittura, il problema potrebbe essere già prezzato nelle quotazioni.
Sebbene resti difficile che la leadership di mercato dell’azienda possa diminuire, questo problema aggiunge certamente incertezza all’attività ed alle quotazioni quantomeno nel breve periodo.
Infatti, l'AI Act europeo e le indagini antitrust statunitensi potrebbero, potenzialmente, creare rallentamenti nei flussi di dati o imporre requisiti di verifica ritardando le integrazioni.
Inoltre, è corretto tenere in considerazione il caso in cui ingenti spese per investimenti e forti ammortamenti possano erodere i flussi di cassa liberi, soprattutto se i margini del cloud non dovessero posizionarsi ai livelli attesi mentre le "altre scommesse", come Waymo, dovessero contribuire al fatturato e ai margini oltre i tempi attesi.
Valutazioni
Guardando al futuro, Simplywall prevede che il mercato globale della pubblicità digitale crescerà dal 9% al 15% annuo, ciò che rappresenterebbe utile carburante per far fronte agli importanti investimenti per la ricerca.
Secondo Morningstar, nel tentativo di immaginare una plausibile valutazione del titolo nel futuro prossimo, occorre da una parte tener presente che comunque l'azienda deve affrontare sfide legate alla monetizzazione di alcuni servizi, alla possibile interruzione della ricerca ed alle richieste delle autorità antitrust.
D'altra parte, il titolo viene scambiato con un prezzo/utile simile a quello osservato nel 2012, comunque inferiore sia al mercato in generale che al ristretto gruppo delle cosiddette Mag 7.
Anche il confronto con i competitors nel campo dei motori di ricerca colloca Alphabet in coda, insieme a Last Minute, come rivalutazione da inizio anno
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Tuttavia, sempre secondo Morningstar, il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta, con gli investitori che potrebbero cogliere i frutti delle strategie dell’azienda e della risoluzione delle controversie legali in corso.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Al riguardo gli analisti mediamente indicano un prezzo obiettivo ad un anno di circa 200 dollari con una evidente concentrazione al rialzo delle previsioni
Con utili attesi pari a soli 17,7 volte Alphabet risulta attualmente il titolo più economico tra i Magnificent 7, notevolmente al di sotto di quelli di Microsoft (32,97 volte) e Nvidia (27,64 volte).
A ulteriore riprova, un basso rapporto PEG (rapporto prezzo utili dove si tiene conto anche del tasso di crescita degli utili) pari a 0,53 è significativamente inferiore a quello di titoli simili, tra cui Meta a 0,59, Tesla a 2,79 o Microsoft a 3,18, il che implica che, a parità di altre condizioni, le sue prospettive di crescita restano sottovalutate.
Secondo Morningstar, questo “sconto“ non rende giustizia al motore di intelligenza artificiale che Google sta sviluppando e al suo dominio nella ricerca e nella pubblicità.
Questo, potenzialmente, potrebbe offrire un importante valore per investitori che adottassero approcci di lungo o lunghissimo termine.
Infatti, nella misura in cui si tenesse conto delle valutazioni di Morningstar sulla qualità dell'azienda, nel lungo termine un'azienda di alta qualità probabilmente permetterà di realizzare performance migliori rispetto a quelle conseguibili con strategie che rincorrono i movimenti di mercato in generale o rialzi temporanei di aziende di bassa qualità.
Le aziende che nel tempo hanno saputo ritagliarsi vantaggi significativi rispetto ai concorrenti probabilmente produrranno rendimenti superiori ai costi nel lungo periodo, pur continuando a investire nella propria crescita.
Aziende con flussi di cassa prevedibili che sono molto di aiuto per gli analisti nel loro tentativo di stimare con maggiore precisione il valore delle attività.
Ma ovviamente, come Buffett insegna, anche la migliore azienda può rivelarsi un pessimo investimento se pagata troppo per cui fondamentale è anche la capacità di capire quando possedere un titolo.
Tornando al caso in esame, anche l'attuale indebolimento del dollaro statunitense dovrebbe essere di sostegno per i risultati finanziari dell’azienda.
La maggior parte degli analisti che si occupano del caso raccomandano Buy o Overweight sul titolo.
Inoltre, con un valore di mercato di Google pari a 6,1 volte le vendite TTM (cioè, non puntuali ma rolling su 12 mesi), è il più economico tra i Mag 7, offrendo un possibile margine di valutazione rispetto ai suoi concorrenti.
Gli analisti prevedono un aumento dell'utile per azione da 9,60 dollari nel 2025 a 19,80 dollari entro il 2030, un importante tasso di crescita del 21,8%, supportato da 55 stime attuali e cinque a lungo termine.
Sulla base di queste stime di crescita degli utili, conseguentemente ne esce ridotto il rapporto P/E atteso che da 18,8 volte quest'anno passerebbe a solo 9,1 volte entro il 2030, indicando una profonda, ma anche teorica, sottovalutazione. Tuttavia, alcuni analisti avvertono che nuove regolamentazioni o una monetizzazione più lenta dell’AI potrebbero frenare la crescita prevista.
…e il mercato cosa pensa?
Il titolo sul lungo periodo è in evidente trend rialzista
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Tuttavia, come comune a moltissimi titoli in conseguenza alla volatilità indotta dalla guerra sui dazi, il titolo mostra una possibile neo-tendenza ribassista con minimi e massimi potenzialmente decrescenti
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
I prezzi hanno in verità piuttosto interagito con il sensibile livello di support/resistenza dei 155$
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
rispetto al minimo di settembre scorso, i prezzi hanno fatto una falsa rottura con i minimi segnati in occasione di inizio aprile 2025.
Questo dovrebbe, tecnicamente, portare a depotenziare di significato la nuova tendenza ribassista segnalata in precedenza.
Il movimento tecnico lo possiamo meglio leggere affacciandoci sul time frame settimanale
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
qui i prezzi hanno rimbalzato con decisione (volumi sostenuti) con un pattern di bullish engulfing.
Da allora i prezzi sono inseriti in un evidente e solido, per ora, trend rialzista di cui francamente non si scorgono crepe.
Piuttosto quello che salta agli occhi, come visto in precedente grafico, la perdita di forza del movimento se si fa un confronto con l’indice tecnologico americano US 100.
Le motivazioni molto probabilmente vanno lette nelle preoccupazioni che attorniano la società riguardo alle possibili controverse legali (antitrust) e alla possibilità ventilata da qualche analista sulla effettiva capacità dell’azienda di cavalcare e monetizzare adeguatamente il fenomeno della AI
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
il titolo non mostra eccessi tecnici, l’angolazione del trend rialzista è sostenibile (34°) per cui la possibilità di considerare buy o meno il titolo è tutta racchiusa nella modalità con cui si vogliono interpretare le possibili debolezze su esposte per il resto l’azienda, per quanto ci spiegano gli analisti, risulta sana da ogni punto di vista.
Ad ognuno l’onere della scelta!
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La morosità sulle carte di credito negli USANegli Stati Uniti, il fenomeno delle morosità sulle carte di credito sta attirando crescente attenzione per il suo impatto sull’economia e sulle famiglie. Nel primo trimestre del 2025, la quota di saldi delle carte di credito presso le grandi banche con pagamenti in ritardo di oltre 30 giorni ha raggiunto il 3,40%, uno dei livelli più alti degli ultimi 13 anni. Questo dato segnala un aumento significativo delle difficoltà finanziarie per molti consumatori americani.
Cosa significa la crescita delle morosità
La morosità indica il ritardo nei pagamenti rispetto alla scadenza prevista. Nel caso delle carte di credito, un saldo con 30 giorni di ritardo significa che il titolare non ha effettuato almeno il pagamento minimo entro un mese dalla data dovuta. Nel primo trimestre 2025, anche i ritardi più gravi, come quelli oltre 60 e 90 giorni, hanno raggiunto livelli prossimi ai massimi storici, rispettivamente al 2,47% e 1,77%.
Parallelamente, il tasso di charge-off netto, cioè la quota di debiti considerati irrecuperabili e quindi cancellati dai bilanci delle banche, è salito al 5,99%, il più alto dal 2012. Questo indica che non solo i ritardi nei pagamenti sono aumentati, ma anche le perdite effettive per gli istituti di credito.
Le cause dietro l’aumento delle morosità
Aumento dei tassi di interesse: Il tasso medio sulle carte di credito ha raggiunto il 24,62%, un record storico. Questo rende più costoso il credito e aumenta la difficoltà nel ripagare i debiti.
Pressioni economiche sui consumatori: L’inflazione persistente, l’aumento dei prezzi di beni essenziali e l’incertezza economica hanno ridotto il potere d’acquisto e la capacità di risparmio delle famiglie.
Ripresa della spesa post-pandemia: Molti consumatori hanno accumulato debiti durante la pandemia e ora faticano a rientrare nei pagamenti regolari.
Implicazioni per l’economia e per i trader
L’aumento delle morosità sulle carte di credito è un indicatore importante di stress finanziario tra i consumatori. Storicamente, un incremento significativo di questi dati può anticipare rallentamenti economici o recessioni, poiché la domanda dei consumatori tende a ridursi quando aumenta il peso del debito.
I possibili impatti sui mercati finanziari.
Settore bancario e finanziario. Un aumento dei charge-off può influenzare negativamente i titoli bancari.
Settore dei consumi. Se i consumatori riducono la spesa per far fronte ai debiti, le aziende del settore potrebbero vedere cali di fatturato.
Politica monetaria. Dati di morosità in crescita possono spingere le banche centrali a rivedere i tassi di interesse o adottare misure di stimolo.
In sintesi, l’aumento delle morosità sulle carte di credito negli USA rappresenta un segnale di allarme sulla salute finanziaria delle famiglie e sull’andamento dell’economia, con importanti implicazioni per chi opera nei mercati finanziari.
CPI USA: Oggi si decide il futuro dell’oroho bisogno del tuo sostegno.
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Dopo 8 mesi consecutivi di disinflazione, il dato CPI USA di oggi è l’unico vero market mover per il gold.
Il metallo ha rotto la fase di discesa durata due mesi, spinto da un mix di retorica più soft della Fed e timori di inflazione legati ai dazi.
La salita si è però fermata sul massimo di maggio
Ora il mercato è davanti a un bivio chiaro:
-CPI freddo = oro in breakout, nuovi massimi
-CPI caldo = correzione verso la zona di breakout
📌 Playbook CPI
CPI superiore alle attese (inflazione in ripresa)
👉 Fed più aggressiva, tassi alti più a lungo
🟡 Oro in discesa
💵 USD in rialzo
📉 Indici in calo
CPI in linea alle attese
👉 Pausa della disinflazione, nessuna novità di rilievo
🟡 Oro laterale
💵 USD stabile
📈 Indici leggermente positivi o piatti
CPI inferiore alle attese (inflazione cala ancora)
👉 Possibili tagli tassi più vicini
🟡 Oro in in salita
💵 USD debole
📈 Indici in salita
oggi il CPI decide se questa gamba rialzista dell’oro è un vero trend o solo un altro falso segnale.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-BE PATIENCE
SURPLUS CINESENel primo semestre 2025, la crescita del commercio estero cinese ha mostrato segnali di ripresa grazie a una temporanea de-escalation tariffaria con gli Stati Uniti.
Le esportazioni hanno registrato un’accelerazione, contribuendo a un surplus commerciale record che sostiene la crescita economica.
Sebbene le vendite verso gli USA restino in calo, si osserva un rallentamento della contrazione, mentre aumentano le esportazioni verso altre aree come ASEAN, India e Africa.
Le importazioni restano deboli, riflettendo una domanda interna ancora fragile.
Gli economisti sottolineano che la solidità di questo slancio dipenderà in gran parte dall’evoluzione dei rapporti commerciali con Washington e da eventuali nuove tensioni geopolitiche o regolamentari nei mercati globali.
--Chart di Capital.com--