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*Chart di Capital.com*
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Buongiorno a tutti
ieri abbiamo visto il primo rifiuto della fascia daily — ottimo segnale.
Sto monitorando alcuni livelli ma oggi abbiamo il dato CPI quindi fino all'uscita non farò nessun posizionamento
Contesto attuale:
* Progressi nei colloqui USA–Cina
* Fed ancora cauta
* Mercati in apertura positiva
• Borse in salita
• Treasury stabili
• Oro sotto pressione
• Dollaro stabile
• Sterlina in attesa del CPI USA
Oggi alle 14:30 esce il CPI USA (inflazione al consumo)
È un dato che muove sempre i mercati, in particolare l'oro.
🟡 Oro vs CPI – Come reagisce l’oro?
✅ Reazione costante:
L’oro si muove ogni volta che esce il CPI (negli ultimi 6 dati: movimenti da \$30 a \$70 in meno di un’ora).
📉 Reazione asimmetrica:
Se CPI > attese → Oro giù forte e veloce
Se CPI < attese → Oro su, ma più lentamente
➡️ Il mercato reagisce più alla paura di inflazione alta che alla gioia per inflazione bassa.
- Perché conta:
* Alta volatilità attesa
* impostare meglio il rischio
* Puoi costruire un piano basato sugli scenari più probabili
- Scenari post-CPI:
🟢 CPI MOLTO PIÙ BASSO DEL PREVISTO:
- Oro ⬆️ (più chance di tagli ai tassi)
- Dollaro ⬇️ (meno supporto dai rendimenti)
🔴 CPI MOLTO PIÙ ALTO DEL PREVISTO:
- Oro ⬇️ (meno probabile un taglio tassi)
- Dollaro ⬆️ (tassi alti più a lungo)
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
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Analisi fondamentale
GOLD | Inflazione in arrivo ore 14:30, attenzione!Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Inflazione americana ore 14:30, bisogna stare alla larga?
Il consiglio che do io è sempre quello di guardare da lontano più che da vicino, per non aver problemi di volatilità o GAP strani, ma bisogna comunque sapersi muovere.
Quindi meglio lasciar uscire il dato e lasciar muovere il grafico come vuole per almeno la prima mezz'ora.
Dopo inizierei a cercare zone di valutazione e trigger di entrata per fare il mio trade.
L'oro resta a favore degli orsi momentaneamente, fino a quando non romperà a rialzo i 3290$ per oncia, lì invertiremo in H1.
Vediamo come si preparerà il prezzo prima delle NEWS e come uscirà il dato in base alle attese, di conseguenza mi aspetterò un certo tipo di movimento.
3275$ è una zona aggressiva molto interessante per lo SHORT, una fresh supply.
Per il Long invece valuterò solo molto in basso, vero i 3120/40$.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Accordo Cina-Usa, volano mercatiWall Street ha chiuso in deciso rialzo ieri: l’S&P 500 è salito del 3,26%, il Nasdaq ha guadagnato il 4,35% e il Dow Jones è avanzato del 2,81%. Il rally è stato innescato dall’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Cina.
Gli Stati Uniti hanno annunciato la riduzione dei dazi sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, ovvero il livello precedente al 2 aprile 2025. La Cina, dal canto suo, abbasserà le imposte sulle importazioni statunitensi dal 125% al 10%.
Il presidente Trump ha precisato che l’accordo non riguarda i dazi su automobili, acciaio, alluminio o prodotti farmaceutici. Ha inoltre aggiunto che servirà tempo per formalizzare gli accordi.
Nonostante ciò, si tratta di un miglioramento significativo nei rapporti tra le due superpotenze, che fa ben sperare in una ripresa dei mercati e in una maggiore cooperazione economica.
VALUTE
Nel mercato valutario, l’indice del dollaro è balzato di oltre l’1%, superando quota 101,5 e toccando i massimi delle ultime quattro settimane.
La riduzione dei dazi ha riacceso la fiducia degli investitori nel biglietto verde, che era stato sotto pressione a inizio anno a causa dei timori legati alla strategia commerciale di Trump. Anche i dati economici statunitensi, ancora resilienti, e l’approccio misurato della Federal Reserve in tema di tassi hanno contribuito a sostenere il dollaro.
Gli investitori attendono ora i dati sull’inflazione al consumo, attesi per oggi pomeriggio, seguiti da quelli sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, previsti per giovedì. Questi dati saranno fondamentali per valutare l’impatto economico a breve termine della disputa commerciale.
Sul fronte valutario, l’EUR/USD si mantiene vicino a 1,0950, un supporto chiave, mentre l’USD/JPY ha già testato quota 148,50. La forza del dollaro resta predominante, con i cambi "risk on/risk off" che riflettono un crescente interesse per i rendimenti piuttosto che per la sicurezza.
Quanto durerà? Molto dipenderà da Trump e da ciò che accadrà nei prossimi 90 giorni, durante i quali gli Stati Uniti dovranno stringere accordi con numerosi Paesi per evitare un ritorno alla guerra commerciale.
ORO IN PICCHIATA
Lunedì i prezzi dell’oro sono scesi di quasi il 3%, attestandosi a 3.230 dollari l’oncia, il livello più basso da circa un mese. Il calo è dovuto al miglioramento del sentiment degli investitori e alla diminuzione della domanda di beni rifugio.
Gli accordi commerciali rappresentano una significativa de-escalation delle tensioni globali e indicano una volontà di compromesso, piuttosto che un approccio aggressivo.
L’ottimismo è stato rafforzato anche dal cessate il fuoco tra India e Pakistan, che continua a reggere nonostante le accuse reciproche di violazioni. Inoltre, segnali positivi arrivano anche dal fronte diplomatico tra Russia e Ucraina, alimentando speranze per una riduzione delle tensioni globali.
Nel frattempo, l’oro ha subito ulteriori pressioni dopo che la Fed, la scorsa settimana, ha lanciato l’allarme sull’aumento dell’inflazione e sui rischi per il mercato del lavoro. Il presidente Powell ha escluso un taglio preventivo dei tassi in risposta all’incertezza legata ai dazi.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti lunedì verso i 63 dollari al barile, toccando i massimi delle ultime due settimane. Il rialzo è stato favorito dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per la riduzione dei dazi, che ha attenuato le tensioni tra i due maggiori consumatori di petrolio al mondo.
Tuttavia, a contrastare questa tendenza, l’OPEC+ prevede di accelerare l’aumento della produzione nei mesi di maggio e giugno. Anche un possibile accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran ha inciso sui prezzi, poiché potrebbe ridurre le preoccupazioni legate a una carenza globale di greggio.
I negoziatori statunitensi e iraniani hanno concluso i colloqui in Oman domenica, con ulteriori discussioni previste a breve.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Amplifon, a caccia di una base da cui ripartire? La promettente Silver Economy
Oggi circa 1,5 miliardi di persone al mondo presentano problemi di udito, di questi 430 milioni (oltre il 5% della popolazione mondiale) risulta invalidante e comporta esigenze riabilitative. Secondo l' Organizzazione mondiale della sanità il numero potrebbe raggiungere i 700 milioni entro il 2050 , questo è il contesto in cui si muove Amplifon, parliamo della cosiddetta silver economy .
Uno studio condotto da Intesa San Paolo ci restituisce un quadro degli over 50 italiani interessante per il business di Amplifon . Attualmente questa fascia di età annovera i maggiori detentori di ricchezza tra beni mobili e immobili e con redditi certi a prescindere dai cicli economici.
Parliamo di persone digitalizzate visto che il 95% nella fascia d’età 50-64 possiede uno smartphone, percentuale che scende all’ 85% in quella 65-74 e al 65% tra gli over 75 . Persone che vivono da sole in casa, hanno tempo e risorse economiche per aiutare i propri familiari, hanno una vita sociale “ricca”, si cimentano in attività fisiche, vanno spesso in vacanza e sono sempre più coinvolte in attività culturali.
Profilo aziendale
Amplifon è stata fondata da un ex ufficiale delle forze speciali britanniche che aprì un piccolo negozio a Milano nel 1950 , da allora ha percorso molta strada ed oggi vanta una rete globale di 9.500 punti vendita e centri audiologici e circa 20.000 tra dipendenti e collaboratori in tutto il mondo.
Ha anche una chiara politica di parità di genere visto che il 56% del consiglio di amministrazione, il 44% dei dirigenti e il 72% della forza lavoro complessiva sono costituiti da donne.
Tutto ciò però non ha impedito al titolo di arrivare a perdere il 67% del suo valore negli ultimi anni; In evidente divergenza rispetto al mercato più ampio il quale contemporaneamente registra guadagni fino al +45% .
AMP: grafico a candela mensile
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Tuttavia, i buoni risultati del rapporto trimestrale relativo all'attività al Q1 ‘25, ed una guidance confermata, lasciano spazio a diversi scenari. Possibile che a breve assisteremo ad un risollevamento dato da strategie diversificate?
vediamo insieme i risultati di Amplifon!
Rapporto sugli Utili e Guidance
Il gruppo chiude il primo trimestre del 2025 con ricavi pari a 587 milioni di euro , in crescita del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 nonostante un mercato debole a livello globale.
Meglio del previsto l’ebitda adjusted in crescita del +3,4% , l’utile netto cala, tuttavia meno di quanto atteso.
Considerando anche un free cash flow (disponibilità finanziarie prontamente disponibili) pari a 18,5 milioni dopo capex (investimenti fissi) per 31,6 milioni , comunque parliamo di numeri che riflettono una certa solidità finanziaria.
L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 996,6 milioni a seguito d’investimenti, M&A e BuyBack di Stocks.
Il CEO Vita sottolinea la solidità dei ricavi, attesi in espansione già nel secondo trimestre 2025, e prospettive per uno sviluppo profittevole e sostenibile, grazie ai fondamentali del mercato hearing care e al rafforzato posizionamento competitivo.
Una continua espansione
Di recente la società, leader mondiale nelle soluzioni e servizi per l'udito, ha acquisito due società negli Stati Uniti dove possiedono 24 alcuni dei suoi punti vendita; A detta del CEO Vita, questo si inquadra nella strategia di crescita nel più importante mercato globale, modello di business nel retail, sviluppato negli ultimi anni e che si è rivelato efficace.
Inoltre, è stato deliberato l'imminente piano di buyback, che porterà al riacquisto di azioni proprie nell'anno per un massimo di 150 milioni di euro. Il piano soddisfa l’opportunità di avere uno strumento efficiente come mezzo di pagamento in operazioni di ulteriori acquisizioni di società o scambio di partecipazioni.
Perché le Performance sono del titolo sono negative?
Le ragioni della sottoperformance, secondo diverse fonti (fra cui Reuters), sono da ricercare nell'attesa debolezza dei margini e degli utili. Nonostante buoni dati e prospettive relative ai ricavi.
Inoltre se consideriamo poi che circa il 21% dei 2,5 miliardi di fatturato (secondo l’Earnings Report pubblicato da Amplifon) attesi sono realizzati sul continente americano, in particolare Stati Uniti,Canada e Uruguay, la recente forza dell'euro potrebbe aver creato qualche problema, e probabilmente ne creerà ulteriori.
AMP: grafico a candela giornaliera
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
La correlazione negativa con il cross è evidente, come segnalato dall'oscillazione tra 0 e -1 , e la prospettiva di ulteriore debolezza del dollaro non aiuta.
AMP: grafico a candela Mensile
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Il trend è ribassista e le possibilità di recupero saranno messe a dura prova visti i livelli di resistenza importanti che ha davanti.
Abbiamo una importante area di Fair Value Gap (FVG), l'opposizione della mediana del canale ribassista in cui si muove e la resistenza statica in area 23, da cui comunque dista un non poco 20% .
Il mese di maggio si è aperto in leggero gap down, ciò che tiene aperte le porte di una possibile bullish engulfing a fine mese che potrebbe rappresentare un punto da cui considerare la possibilità di una stabilizzazione/ripresa dei corsi
AMP: grafico a candela Settimanale
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Intanto sul Weekly potrebbe già essersi validato un harami, il cui breakout è associato un confortante picco di volume?
In analisi tecnica questo tipi di movimento possono fungere come spunti per proprie considerazioni/riflessioni, è bene ricordare però che l’analisi tecnica non rappresenta in alcun caso una certezza, ma può fungere da supporto alle nostre tesi.
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
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Buona settimana a tutti
potremmo esserci? potremmo iniziare a vedere un ritraccio profondo di gold?
news update:
Gli Stati Uniti riducono i dazi sulle importazioni cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina abbassa le tariffe sui beni americani dal 125% al 10%. L'accordo, raggiunto dopo colloqui a Ginevra, rappresenta un passo significativo verso la distensione delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.
I mercati reagiscono positivamente: BTC sale, l'indice S&P 500 futures sale del 2,8%, il dollaro si rafforza dello 0,7% e l'oro cala del 2,3%.
attualmente cosa gia sapete il lunedi attendo le chiusure per capire cosa farà.
sto monitorando la zona segnata in verde sui 3200 primo livello di monitoraggio per capire se effettivamente andrà ad invalidarlo,
in tutti i casi per un posizionamento short dobbiamo attendere che salga un pochino sui livelli rossi segnati.
comunque ci aggiorniamo giorno per giorno , sessione per sessione,
ci vediamo oggi per l'outlook settimanale.
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Accordo commerciale USA e l'azionario festeggia, il GOLD però nettamente NO.
Continua la visione SHORT di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, apre con un enorme GAP ribassista e prosegue ancora a ribasso, attualmente sta puntando ai minimi di settimana scorsa dove ho messo la liquidità.
Questo sarà un primo target da raggiungere per gli orsi che successivamente andranno a cercare il massimo di rottura strutturale rialzista dei 3150$ per oncia.
Non sarà facile trovare un trade per tutta la giornata di oggi, siamo troppo estesi a ribasso e quasi sui minimo di supporti interessanti, vedo solo trade molto rischiosi a rialzo e per giunta di Lunedì, giornata tipicamente ribassista per il GOLD.
Sinceramente lascerei chiudere la giornata e valuterei domani in base alla chiusura, vi lascio comunque delle zone di valutazione long.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
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Ciau.
L'euro dollaro non può salire sopra 1,15 dollari a meno che...Introduzione: L'euro dollaro è stata la coppia Forex più performante di quest'anno (2025), con un aumento di oltre l'8%. Dall'inizio di maggio, però, la resistenza a 1,15 dollari e un contesto tecnico di ipercomprato hanno fermato l'ascesa, mentre i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina sono ben avviati. Sebbene il rialzo del tasso di cambio EUR/USD sia stato sostenuto da fattori strutturali dall'inizio dell'anno, manca un fattore fondamentale essenziale per superare la grande resistenza a 1,15 dollari nel corso dell'anno.
1) Il livello di 1,15 dollari è una resistenza tecnica di lungo periodo sul cambio euro-dollaro e dovrebbe bloccare i prezzi per qualche tempo
Nei nostri precedenti contributi di TradingView, abbiamo evidenziato la dimensione principale della resistenza a 1,15 dollari, che ha effettivamente innescato un ingresso di ritracciamento per il cambio EUR/USD sul Forex. Il primo grafico qui sotto illustra l'entità di questa resistenza tecnica, che ha unito tutti i massimi mensili da quasi 20 anni.
Riteniamo probabile che il cambio euro/dollaro si mantenga al di sotto di questa resistenza nel breve termine, con un supporto iniziale nella zona di 1,09$/1,10$.
2) Il rimbalzo annuale del cambio euro-dollaro è stato costruito su fattori strutturali
Diversi fattori hanno sostenuto il rialzo del cambio euro-dollaro tra gennaio e aprile, alcuni dei quali hanno una dimensione strutturale:
- Il posizionamento netto degli istituti nei futures e nelle opzioni sull'euro dollaro è tornato in territorio lungo nel primo trimestre di quest'anno (si veda il secondo grafico).
- L'allentamento fiscale della Germania e la prospettiva di un cessate il fuoco in Ucraina sono stati due pilastri del rimbalzo.
- La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e oltre 70 Paesi ha pesato sul dollaro
Ora che la diplomazia commerciale ha preso il sopravvento, il dollaro USA è entrato in un rimbalzo tecnico, mentre l'euro dollaro è entrato in una fase di ritracciamento a breve termine.
3) Ma l'euro dollaro non sfonderà la barriera di 1,15 dollari finché la Federal Reserve non riprenderà a tagliare il tasso sui fondi federali.
Esistono quindi segnali strutturali a favore di un rialzo dell'euro dollaro quest'anno, guidati dai fondamentali fiscali, macroeconomici e geopolitici. Ma c'è una divergenza che invita ancora alla cautela: la famosa divergenza delle politiche monetarie
Storicamente, esiste una correlazione positiva tra il tasso di cambio euro/dollaro e il differenziale dei tassi di interesse previsto tra la Federal Reserve e la BCE. Quanto più ridotto è il differenziale dei tassi, tanto più forte è il tasso di cambio euro/dollaro, e viceversa.
Nelle ultime settimane, questo differenziale di tasso previsto è diminuito a causa dell'intransigenza della Fed sul rischio di una ripresa dell'inflazione statunitense dovuta ai dazi. Se la FED non si muove, è improbabile che il tasso di cambio EUR/USD riesca a superare 1,15 dollari nel breve termine.
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NOTIZIE DELLA SETTIMANAPrincipali notizie della settimana:
MARTEDI'
- Tasso disoc. (08:00) (GBP)
- Indice ZEW(11:00) (EUR)
- CPI USA (14:30) (USD)
MERCOLEDI'
- Nessuna notizia rilevante
GIOVEDI'
- PIL UK (08:00) (GBP)
- PIL EURO (11:00) (EUR)
- Jobless claims (14:30) (USD)
- PPI USA (14:30) (USD)
- Vendite dett. (14:30) (USD)
- Indice NAHB (16:00) (USD)
VENERDI'
- Bilancia commerciale (11:00) (EUR)
- Indice Michigan (16:00) (USD)
Il mondo azionario festeggia dopo le dichiarazioni di Trump di questa notte:
Gli Stati Uniti e la Cina hanno annunciato una sospensione temporanea alla maggior parte delle tariffe sui beni dell'altro.
USA-CINA , tregua da 90 giorni - USDJPY 12.05.2025🔴 Macro contesto
Ancora un calcio al barattolo per i dazi USA-Cina. Il meeting in Svizzera di questo fine settimana a quanto pare ha prodotto notevoli frutti sul piano del dialogo. La Cina riduce i dazi al 30% e cosi l’America che porta al 10% i dazi per i prossimi 90giorni. A quanto pare il dialogo è aperto e la possibilità che tutto si riduca ai dazi reciproci del 10% , come visto nell’accordo con UK, sembra essere oramai la soluzione più probabile di questa lunga ed estenuante fetta di storia politico-economica.
I mercati festeggiano, il risk on dilaga e con esso tornano gli acquisti di dollari USA , di fatto l’euforia pervade i mercati in questo avvio di settimana.
🔴 Identificazione del Trend e struttura di mercato
Il trend in H2 oramai possiamo dire chiaramente rialzista, dopo aver abbandonato i minimi di 139.75 , la sequenza di massimi e minimi crescenti prosegue, portanto le quotazioni ai test delle resistenze chiave a 148.25. Il fascio di medie supporta la direzionalità long, sebbene le quotazioni ora risultino forse troppo distanti dalla MM21 periodi in h2 e sembri necessario un respiro tecnico che possa dare spessore al trend.
🔴 Posizionamenti & Sentiment
Sebbene gli istitutional siano ancor amolto scarichi di posizioni long dollari, le news delle ultime ore potrebbero portare ad interessanti flussi in acquisto di biglietto verde, dando cosi il necessario boost rialzista al cambio USDJPY.
Il sentiment retail non tarda a posizionarsi mean reverting, con un 60% dei trader che prende posizione contrarian short, dando quindi maggior peso all’idea di attendere ritracciamenti per rientrare sul trend priamrio long.
🔴 Aree Volumetriche
La resistenza chiave a 148.25 mette in luce un LVN ben chiaro sul profile custom che raccoglie le dinamiche dai massimi di 151.20 ai minimi di 140.00 . Rimanere al di sotto di tale livello vuol dire continuare a lavorare l’area volumetrica compresa tra 148.25 e 146.50, solo un rientro sotto 146.50 potrebbe riportare le quotazioni a 145 figura.
🔴 Strategie Operative
Si prediligono posizioni long a favore di trend, tuttavia la necessita di uno storno tecnico dagli eccessi di questa mattina sembra la chiave pee un miglior timing di ingresso. Nel brevissimo si guardano le dinamiche intorno a 148.25 come livello resistivo chiave in confluenza con un volatility Pivot su base giornaliera.
buon trading
Salvatore Bilotta
Regno Unito e Usa, accordo raggiuntoIl Regno Unito è il primo Paese europeo ad aver raggiunto un compromesso con Donald Trump sui dazi. Con grande clamore, il presidente degli Stati Uniti ha accolto l'accordo commerciale siglato con Londra giovedì 8 maggio.
Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno definito l’intesa “storica”. Tuttavia, molti economisti mettono in dubbio la reale portata del compromesso.
Una parte consistente dei prodotti britannici sarà ancora soggetta a dazi doganali del 10%, ovvero alla cosiddetta tassa “reciproca” imposta ad aprile dal presidente statunitense, attualmente sospesa per un periodo di 90 giorni.
I contenuti dell’accordo potrebbero entrare nel dibattito del vertice tra Unione Europea e Regno Unito previsto per il 19 maggio a Londra. I termini dell’intesa potrebbero infatti influenzare i rapporti futuri tra Londra e Bruxelles.
Va sottolineato che non si tratta di un accordo di libero scambio, poiché resta in vigore una tariffa del 10%. L’unico vantaggio concreto per il Regno Unito è la riduzione delle tariffe su acciaio, alluminio e settore automobilistico: dazi del 25% su acciaio e alluminio sono stati azzerati, mentre quelli sulle auto sono stati ridotti al 10%.
Ciò che preoccupa gli investitori è che il mantenimento della tariffa del 10% possa diventare un modello replicabile dagli Stati Uniti verso altri partner commerciali. Inoltre, le entrate previste da questa misura — circa 6 miliardi di dollari — sono considerate irrisorie rispetto al deficit commerciale statunitense.
Non è nemmeno certo che altri Paesi accetteranno questo modello. A Bruxelles potrebbe emergere una certa irritazione, non tanto per un conflitto diretto con il Regno Unito, quanto per il rischio che l’accordo legittimi l’imposizione di dazi permanenti.
L’intesa arriva in un momento delicato, in cui l’Unione Europea minaccia di tassare prodotti americani per un valore di 95 miliardi di euro. La Commissione europea ha avviato una consultazione su un elenco di beni potenzialmente soggetti a nuove tariffe, tra cui alimentari, componenti automobilistici, apparecchiature elettriche, aeronautiche e batterie.
E CON LA CINA?
A Ginevra, da sabato scorso, sono in corso colloqui tra il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, e il Vice Premier cinese, He Lifeng.
Il presidente Trump ha parlato della necessità di un “reset totale” nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, elogiando i progressi nei negoziati volti a ridurre le tensioni dopo l’imposizione di dazi elevati da entrambe le parti.
Bessent ha annunciato ieri sera che Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un “accordo” dopo una maratona di colloqui. I dettagli non sono ancora stati resi noti, ma dovrebbero essere comunicati in giornata.
Dalla sua rielezione a gennaio, Trump ha adottato una linea particolarmente dura verso Pechino, imponendo nuovi dazi del 145%. La Cina ha risposto con tariffe del 125% su prodotti americani, oltre a misure mirate contro settori e aziende specifiche.
Il risultato è stato un blocco degli scambi bilaterali e forti turbolenze sui mercati. Il contatto stabilito in Svizzera rappresenta un primo passo, anche se limitato. Trump ha lasciato intendere la possibilità di ridurre i dazi sui prodotti cinesi all’80%, un gesto che, seppur simbolico, ha un impatto ancora modesto.
REAZIONE DEI MERCATI
Nelle ultime settimane, i mercati hanno registrato una correzione dopo le forti tensioni dei mesi precedenti, innescate dalla pubblicazione della tabella delle tariffe reciproche il 2 aprile, giorno del “Liberation Day”.
La correzione è coincisa con un ritorno dell’appetito al rischio, un recupero dei listini USA, una ripresa del dollaro dopo il recente calo e una discesa dei rendimenti dei titoli di Stato americani. Questi ultimi sono stati colpiti da un’ondata di vendite, soprattutto da parte di investitori esteri (in particolare dalla Cina), sollevando dubbi sulla credibilità del sistema economico statunitense.
A ciò si aggiungono le tensioni tra l’amministrazione e la Federal Reserve, accusatesi reciprocamente in merito alle politiche monetarie da adottare. Questo ha alimentato i timori di un tentativo, neppure troppo velato, di minare l’indipendenza della banca centrale.
E ORA?
Attualmente, restano in vigore le tariffe reciproche del 10% per tutti i Paesi (eccetto Cina, e in parte Canada e Messico per acciaio e alluminio). Si tratta di una riduzione temporanea, valida dal 2 aprile al 2 luglio, basata su una formula che lega il livello del dazio al deficit commerciale USA.
Secondo questa logica, il deficit commerciale sarebbe il risultato di una “truffa” ai danni degli Stati Uniti, giustificando così l’imposizione di dazi. Tuttavia, molti economisti ritengono che queste misure danneggino soprattutto i consumatori americani, contribuendo all’inflazione.
I mercati, dopo la recente correzione, potrebbero entrare in una fase interlocutoria, caratterizzata da incertezza e instabilità delle correlazioni tra asset. Nonostante i progressi nei negoziati e un atteggiamento più diplomatico da parte di Trump, il quadro resta incerto.
Dal punto di vista macroeconomico, i principali indicatori tengono, ad eccezione di un rallentamento del mercato del lavoro. Sul fronte valutario, il dollaro è in recupero, soprattutto contro le principali valute, mentre l’EUR/USD si avvicina al supporto chiave di 1.1210.
L’oro ha mantenuto l’area di 3.280 e sembra in fase di accumulo, segnalando un atteggiamento prudente. I mercati azionari USA sono vicini a un possibile breakout rialzista, segno di un ritorno dell’appetito al rischio.
Il petrolio WTI, invece, resta in trend ribassista, nonostante un recente rimbalzo tra 54.50 e 60.00 dollari. Infine, i rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni sono tornati intorno al 4.40%, segnalando che la Fed non può permettersi un taglio dei tassi, alimentando nuove tensioni con l’amministrazione.
In sintesi, il quadro è complesso e non consente di nutrire certezze. Tutto dipenderà da cosa accadrà entro la scadenza di luglio, quando le tariffe potrebbero essere nuovamente riviste.
SETTIMANA ENTRANTE
L'attenzione del mercato continuerà sui negoziati commerciali statunitensi, seguiti da dati chiave tra cui il tasso di inflazione, le vendite al dettaglio e i vari interventi verbali dei funzionari della Federal Reserve, in particolare del Presidente Powell. Ma non dimentichiamo i prezzi alla produzione, la produzione industriale, il sentiment dei consumatori, i prezzi all'esportazione e all'importazione, nonché i dati sul mercato immobiliare.
La stagione degli utili rimane al centro dell'attenzione, con importanti report attesi da Cisco, Tencent, Alibaba, SoftBank, Walmart e Target. A livello globale, saranno pubblicati i dati sull'inflazione per India e Russia. Nel Regno Unito, i principali comunicati stampa includono la crescita del PIL del primo trimestre, il tasso di disoccupazione, la bilancia commerciale dei beni e la produzione industriale.
Per quel che riguarda la Cina, attenzione ai dati sulla produzione industriale, le vendite al dettaglio e i prezzi delle case. In Germania, l'indice ZEW, mentre in Australia usciranno i numeri sulla disoccupazione. Infine, Pil giapponese del primo trimestre e dati sul commercio estero Area Euro e Italia.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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US CPI statunitense è l'elemento fondamentale della settimanaIntroduzione: La Federal Reserve (FED) degli Stati Uniti si è espressa la scorsa settimana e il tasso sui fondi federali statunitensi è stato lasciato invariato ai livelli dello scorso dicembre. A differenza della Banca Centrale Europea (BCE) e delle altre principali banche centrali, la FED non ha ancora ripreso a tagliare il tasso di interesse, nonostante le intense pressioni verbali di Donald Trump.
Questa settimana (12 maggio), l'evento fondamentale è l'aggiornamento dell'IPC sull'inflazione statunitense. Jerome Powell chiede infatti ulteriori conferme della disinflazione prima di considerare la possibilità di riprendere il taglio dei tassi.
1) Gli indici di inflazione CPI e PCE mostrano che il tasso di inflazione statunitense ha ricominciato a scendere questa primavera.
Il mondo dell'alta finanza è stupito dalla lentezza della Fed nell'allinearsi ai tagli dei tassi della BCE, nonostante la tendenza al ribasso delle curve del tasso di inflazione statunitense sia stata confermata dagli ultimi aggiornamenti del PCE (l'indice di inflazione preferito dalla Fed) e del CPI.
Ma sembra che la FED di Jerome Powell stia aspettando di vedere l'esito della diplomazia commerciale per essere sicura che la guerra dei dazi non faccia risalire l'inflazione.
Il grafico sottostante mostra le curve dell'inflazione nominale statunitense e dell'inflazione core statunitense, e il loro aggiornamento di martedì 13 maggio è il fattore fondamentale dominante della settimana. Se il calo del tasso di inflazione sarà confermato, aumenterà la probabilità che la FED tagli il tasso di interesse a giugno o luglio, e viceversa.
2) Gli indicatori dell'inflazione in tempo reale sono ottimisti
Esistono diversi indicatori dell'inflazione in tempo reale, la maggior parte dei quali anticipa l'inflazione ufficiale. Ciò è particolarmente vero per la TRUFFLAZIONE, la misura dell'inflazione reale degli Stati Uniti in tempo reale, che è già al di sotto dell'obiettivo del 2% della FED, soprattutto grazie al calo del prezzo del petrolio e al calo dell'inflazione immobiliare.
3) I timori di una ripresa dell'inflazione sono forti, soprattutto tra i consumatori statunitensi.
Dobbiamo però rimanere cauti, poiché esiste il rischio di una ripresa dell'inflazione nei prossimi mesi. Questo rischio è presente finché gli Stati Uniti non avranno firmato accordi commerciali con i loro principali partner commerciali, in particolare Cina e Unione Europea. È essenziale limitare il più possibile le tariffe doganali per neutralizzare qualsiasi rischio di rimbalzo dell'inflazione, che è un rischio reale se crediamo alle aspettative di inflazione dei consumatori statunitensi.
Conclusione: l'inflazione CPI statunitense di martedì 13 va quindi osservata con molta attenzione. La conferma di un calo del tasso di inflazione sarebbe una buona notizia per il mercato azionario, in quanto avvicinerebbe il prossimo taglio dei tassi da parte della Fed.
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GOLD | Post Inflazione, oggi niente news.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Inflazione ha mosso pochissimo, anche se è uscita negativa e ci saremmo dovuti aspettare un movimento forte a rialzo (ciò non vuol dire che non possa ancora avvenire), ricordiamoci che comunque il dato è uscito poco sotto le attese e quindi per questo non ha creato grossi scossoni.
La zona Short principale resta invariata, attendo una ripresa della fresh supply creata con quel grosso candelone H1 a ribasso sui 3275$ per oncia circa, poi valuterò bene in zona dove cercare un trade, diciamo che mi interessa un intorno dei 3275$.
Per quanto riguarda il LONG invece, solo ai 3120/40$, sopra di questo punto non valuterò nulla, vi ricordo che punto alla formazione di questo canale ribassista, fuori da quel punto valuterò solo dei movimenti ribassisti su zone mirate.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Cambiano le correlazioniNelle ultime ore si è assistito a un cambiamento nelle correlazioni intermarket. I mercati azionari, in particolare quelli statunitensi, mostrano una notevole forza, sostenuti non solo dalle buone notizie sul fronte commerciale, ma anche da dati sull’inflazione inferiori alle attese.
Questo alimenta le speranze di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, motivo per cui il mercato azionario festeggia. Diversa la situazione per il dollaro, che perde terreno rispetto alle principali valute concorrenti: tassi più bassi lo renderebbero meno appetibile agli occhi degli investitori.
Gli indici di rischio mantengono comunque un tono positivo verso l’appetito al rischio: il VIX è sotto quota 18 punti, il petrolio è in ripresa e l’oro resta sotto i 3.260 dollari l’oncia.
Il paradigma potrebbe dunque cambiare, con correlazioni differenti: uno scenario "risk-on" in cui l’equity sale e il dollaro perde quota, mentre l’attenzione dei mercati si sposta sempre più sui dati macroeconomici, più che sulle questioni commerciali.
WALL STREET VICINO AI MASSIMI STORICI
Wall Street ha esteso il suo rally martedì, grazie all’allentamento delle tensioni internazionali: sia quelle commerciali tra Stati Uniti e Cina, sia le speranze di una tregua nella guerra tra Russia e Ucraina. A ciò si aggiungono i dati sull’inflazione, più deboli del previsto, che hanno rafforzato la fiducia degli investitori.
L’S&P 500 è salito dell’1%, tornando in territorio positivo per il 2025. Il Nasdaq 100 ha guadagnato l’1,8%, trainato dal forte rimbalzo dei produttori di chip. Nvidia è balzata del 5,8% dopo l’annuncio di un importante accordo per chip di intelligenza artificiale con l’Arabia Saudita, spingendo anche AMD e Broadcom a salire di oltre il 4%.
Il Dow Jones, invece, ha perso oltre 150 punti, penalizzato dal crollo del 18% delle azioni di UnitedHealth, a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato.
L’indice dei prezzi al consumo di aprile è aumentato solo del 2,3% su base annua, leggermente al di sotto delle aspettative, rafforzando le speranze di un rallentamento dell’inflazione e avvicinando i tagli dei tassi. Gli operatori ora scommettono su circa 55 punti base di tagli da parte della Fed entro l’anno.
La combinazione di segnali macroeconomici favorevoli e di un miglioramento del sentiment geopolitico ha riacceso lo slancio rialzista sui mercati.
VALUTE
L’EUR/USD si muove verso 1,1190 in correzione, dopo i recenti ribassi che lo avevano portato fino a 1,1070. Possibile un test delle resistenze tra 1,1250 e 1,1270.
Anche il Cable mantiene un tono rialzista, con target possibili a 1,3450. L’USD/JPY arretra in area 146,80 da 148,50, con possibili obiettivi in area 145,70.
L’USD/CAD è sceso, tornando a ridosso di 1,3900, mentre il franco svizzero resta stabile contro l’euro in area 0,9380–0,9390 e contro il dollaro a 0,8380.
La fase resta sfavorevole al dollaro, con possibilità di accelerazione ribassista in caso di rottura dei supporti.
USA, CALA L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 2,3% ad aprile 2025, il livello più basso da febbraio 2021. A marzo era al 2,4%, in linea con le previsioni.
Il costo dell’energia è diminuito del 3,7%, più del calo del 3,3% registrato a marzo. I prezzi di benzina e olio combustibile sono scesi più rapidamente, mentre quelli del gas naturale sono aumentati sensibilmente.
L’inflazione ha rallentato anche per alimentari e trasporti, mentre si è stabilizzata per l’edilizia abitativa. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,2%, dopo il calo dello 0,1% di marzo, ma sotto le attese dello 0,3%.
Il tasso di inflazione core annuale si è stabilizzato al 2,8%, in linea con le previsioni.
USA, SALE IL DEBITO DELLE FAMIGLIE
Il debito totale delle famiglie statunitensi è aumentato di 167 miliardi di dollari rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il livello record di 18,20 trilioni di dollari nel primo trimestre del 2025.
Il saldo dei prestiti studenteschi è cresciuto di 16 miliardi, arrivando a 1,63 trilioni, con un forte aumento del tasso di insolvenza. Anche il saldo dei mutui è aumentato di 199 miliardi, raggiungendo 12,80 trilioni, mentre le linee di credito ipotecario sono salite di 6 miliardi, toccando i 402 miliardi.
I tassi di insolvenza aggregati sono aumentati rispetto al trimestre precedente.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti a 63 dollari al barile martedì, segnando il quarto rialzo consecutivo e il massimo delle ultime due settimane. Il rialzo è stato favorito dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per ridurre drasticamente i dazi per almeno 90 giorni.
L’intesa ha alimentato la speranza che una guerra commerciale tra i due maggiori consumatori di petrolio possa essere evitata, riducendo la pressione sui mercati energetici. Tuttavia, resta l’incertezza su cosa accadrà alla scadenza della tregua.
Nel frattempo, l’attenzione si è spostata sul Medio Oriente, con il presidente Trump in visita in Arabia Saudita. Il regno ha spinto per un aumento della produzione, penalizzando i membri OPEC che non raggiungono gli obiettivi.
La produzione totale dell’OPEC è aumentata più del previsto da aprile, con una crescita stimata di 411.000 barili al giorno a maggio. Nonostante il recente recupero, il petrolio resta in calo di oltre il 10% da inizio aprile, quando i dazi statunitensi avevano sollevato timori per una crescita globale più debole e una minore domanda di carburante.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P verde per il 2025 calo dell'IPC e minori dazi.S&P verde per il 2025 calo dell'indice dei prezzi al consumo e minori dazi.
Contesto di mercato:
Un dato dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) migliore del previsto ha aiutato gran parte del mercato a consolidare i guadagni di ieri, segnando uno straordinario rimbalzo per uno dei principali indici azionari dopo il crollo delle vendite indotte dai dazi. Le Big Tech continuano a guidare la ripresa.
NASDAQ: +1,61% → 19.010,08 (+300+ punti, +6% in 2 giorni)
Mag 7 guidati da:
NVIDIA (NVDA): +5,6%
Tesla (TSLA): +4,9%
Meta Platforms (META): +2,6%
Dow Jones: –0,64% → 42.140,43 (–270 punti) → penalizzato da:
UnitedHealth (UNH): –18% (sospensione previsioni 2025 + dimissioni CEO)
S&P 500: +0,72% → 5.886,55
Ora positivo nel 2025: +0,08%
Il dato chiave: L’S&P è tornato positivo per l’anno. Era a –15% dopo il "Giorno della Liberazione" Oggi è sopra di +0,08% Rally del Nasdaq dal minimo di aprile: +25% Lezioni per l’investitore a lungo termine:
Rimanere esposti al mercato
Comprare nei momenti di debolezza
Questa settimana finora:
Incontro “produttivo” USA–Cina → riduzione temporanea dei dazi
Dato CPI positivo:
+0,2% mensile
+2,3% annuo (vs attese 2,4%)
Un doppio colpo favorevole ai mercati:
De-escalation Cina
Inflazione più bassa delle attese
CPI di aprile → minimo di 4 anni per l’inflazione: solo +2,3% annuo Aspettiamo ora un test dei 200 giorni dall’alto: prossimo scenario tecnico importante Per ora, apprezzo la sensazione che il mercato ci sta dando.
Marco Bernasconi Trading
GBP/JPY FORZA RIALZISTA📈 Situazione Attuale
La coppia GBP/JPY ha rotto al rialzo il canale correttivo discendente. La rottura di tale canale (su time frame giornaliero) è avvenuta con un gap ad inizio settimana. Tale configurazione mostra una forza relativa del movimento rialzista della coppia valutaria in esame.
⚡ Configurazione Tecnica
Rottura canale discendente (evidente sia su time frame giornaliero che sul 4h)
Media mobile lenta che incrocia al rialzo la media mobile lenta (sia su time frame giornaliero che sul 4h)
🌍 Analisi Fondamentale
BoJ molto accomodante. Conferma del mantenimento dei tassi allo 0.5% senza piani di rialzo imminenti.
Dati UK positivi. Crescita del PIL britannico a +0.3% QoQ, superiore alle attese.
Riduzione tensioni geopolitiche. Accordi USA-Cina sui dazi hanno ridotto la domanda di yen come bene rifugio.
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: 198,75
Target 2: 200
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss aggressivo: 194,75
Stop Loss conservativo: 192,25
Nota bene: La chiusura del Gap avvenuto ad inizio settimana e il retest della parte superiore del canale è molto probabile. Pertanto considerate di prendere lo Stop Loss aggressivo al 60%.
💡 Conclusione
La combinazione di indicatori tecnici (medie mobili) e fattori macro (divergenza tra la politica della BoJ e quella della BoE) rende possibile una opportunità sulla coppia GBP/JPY altamente speculativa.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.05.2025Usa e Cina verso un accordo commerciale rapido e benefico.
Borse globali in recupero, cancellano l’effetto “dazi” del 2 aprile
Pakistan-India decidono “cessate il fuoco”. Si spera in tregua in Ucraina.
Il “risk-on mood” premia i metalli industriali e frena la corsa dell’oro.
USA-Cina: la tregua sui dazi accende i mercati globali. Una boccata d’ossigeno per l’economia globale: Washington e Pechino hanno concordato una sospensione di molti dazi per 90 giorni, a partire dal 12 maggio.
La mossa, che rappresenta un significativo passo avanti nella distensione commerciale, ha innescato un’ondata di entusiasmo sui mercati finanziari mondiali. Le principali Borse europee hanno chiuso in netto rialzo: Milano la migliore con +1,4%, riportandosi vicino ai 40.000 punti sull’indice Ftse Mib, livello prossimo al record storico. Seguono Parigi (+1,3%), Amsterdam (+1,8%), Madrid (+0,7%) e Londra (+0,5%). Più cauta Francoforte (+0,2%).
Oltreoceano, anche Wall Street ha festeggiato: Dow Jones +2,8%, S&P500 +3,3%, mentre il Nasdaq ha segnato un impressionante +4,3%. Ancora meglio i "Magnifici Sette", le grandi tech americane, con un balzo di+5,7%, tornate sui massimi da inizio marzo, e superando i livelli pre-guerra commerciale.
Donald Trump ha definito l’intesa “un nuovo inizio” e ha annunciato una prossima conversazione col presidente cinese Xi Jinping nel weekend per mantenere il dialogo aperto. Anche il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, ha rassicurato i mercati, affermando che né gli Stati Uniti né la Cina vogliono una separazione economica.
Un chiaro segnale che la strada del confronto potrebbe lasciare spazio a un’intesa strutturale. Secondo Citi, la riduzione dei dazi è “più positiva del previsto” e potrebbe portare a ulteriori tagli tariffari in futuro. L’impatto sulle esportazioni e sul PIL cinese sarà inferiore alle stime iniziali, mentre le azioni cinesi – in particolare a Hong Kong – sono viste in forte ripresa, complice anche una valutazione ritenuta conveniente.
La tregua commerciale non è l’unico motivo per cui gli investitori “respirano e osano di più”: sul fronte geopolitico, si aprono spiragli di pace in diversi scenari caldi. Giovedì potrebbero riprendere i colloqui tra Russia e Ucraina in Turchia, mentre India e Pakistan hanno firmato un cessate il fuoco.
La notizia ha fatto volare stamane, 13 maggio, la Borsa di Karachi: l’indice KSE ha chiuso a +10% e la rupia pakistana si è apprezzata. A Mumbai, tuttavia, l’indice BSE-Sensex ha perso -0,5%.
In Asia-Pacifico notiamo una netta prevalenza di rialzi: a Taipei il Taiex è salito +1,1%., mentre il CSI300 di Shanghai e Shenzhen è rimasto stabile, ma in Giappone il Nikkei ha guadagnato +1,7%, beneficiando del calo dello yen (-2% in un giorno). Dai verbali della Banca del Giappone emerge la volontà di procedere con nuovi rialzi dei tassi, pur mantenendo un approccio prudente.
A Hong Kong l’Hang Seng ha interrotto una serie positiva di otto calando -1,5%.
Il clima più disteso ha inciso anche sul mercato obbligazionario. Lo spread tra BTP decennali italiani e Bund tedeschi è sceso a 102 punti base, dai 105 della vigilia. I rendimenti, però, sono saliti: il Bund a 10 anni rende ora il 2,65% (+10 punti base), mentre il BTP decennale italiano si attesta al 3,67%.
Sul mercato valutario, il dollaro si è decisamente rafforzato, grazie al rinnovato appetito per il rischio. Il cambio euro/dollaro è sceso a 1,111, da 1,126 di venerdì, mentre l’euro si è rafforzato sullo yen (164,6 da 163,4). Il cross dollaro/yen è balzato a 148,1, da 145,1.
Sul fronte materie prime l’allentamento delle tensioni internazionali ha spinto il prezzo del petrolio: il Brent ha chiuso lunedì in rialzo, +3,3%, toccando i massimi del mese, anche se resta ancora in calo, -12% da inizio anno. Più stabile l’andamento dell’indice Bloomberg delle materie prime (102,60 USD), con i metalli industriali in rialzo e quelli preziosi in calo.
L’oro ha infatti archiviato la peggior seduta del mese con -2,7%, penalizzato dal ritorno di interesse per gli asset rischiosi. Questa mattina rimbalza un po’, +0,4%. La performance da inizio anno resta comunque solida: +24%, a testimonianza della persistente incertezza sulla possibilità di una pace duratura sui tre fronti caldi (commerciale tra USA-Cina, militare tra Russia-Ucraina, e India-Pakistan).
Bitcoin non ha partecipato al rally di lunedì, chiudendo in calo di -1,5%. Tuttavia, potrebbe trattarsi di una pausa fisiologica dopo un’impennata di +9% la settimana precedente. Questa mattina è stabile, con alcuni analisti che vedono nella tregua USA-Cina un possibile volano per un nuovo rally del comparto, con target fino a 150.000 USD.
Intanto arriva una notizia simbolicamente potente: Coinbase, la più grande piattaforma di scambio cripto statunitense, sarà inserita nell’indice S&P500, sostituendo Discover Financial Services a partire dal 19 maggio. Le azioni Coinbase sono schizzate del 13% nell’after-hours. L’inclusione rappresenta un importante riconoscimento per il settore degli asset digitali.
Infine, sul fronte macro, oggi è atteso l’indice dei prezzi al consumo statunitense, previsto stabile. Sempre oggi è in calendario anche l’indice Zew tedesco, che fornirà indicazioni preziose sul sentiment economico in Germania.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
XRP PROSECUZIONE MOVIMENTO RIALZISTA📈 Situazione Attuale
XRP sta testando la media veloce sul time frame 4h. La zona di prezzo pari a 2,42 dollari potrebbe trasformarsi in un supporto per una ripartenza del prezzo verso nuovi massimi relativi
⚡ Configurazione Tecnica
Incrocio rialzista medie mobili sul time frame giornaliero
Incrocio rialzista medie mobili sul time frame 4h.
Test positivo della media mobile veloce sul time frame 4h.
RSI in zona neutra.
🌍 Analisi Fondamentale
Risoluzione SEC. Accordo da $50M con chiusura del caso e rimozione del rischio normativo.
Domanda istituzionale. Aumento del 12% degli indirizzi con più di 10.000 XRP.
Mercato crypto in rally. Bitcoin sopra $100k e afflussi ETF di $1.2B nelle ultime due settimane.
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: $2.60
Target 2: $2.75
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss aggressivo $2,42 (media mobile veloce sul time frame 4h).
Stop Loss conservativo 2,32 (minimo relativo precedente)
💡 Conclusione
La combinazione di fattori di analisi tecnica (doppio incrocio rialzista per le medie mobili sul time frame giornaliero e 4h) e fattori di natura fondamentale (risoluzione del caso SEC con momento bullish per mercato crypto) offre una buona opportunità che va presa in considerazione per Ripple.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.05.2025Le borse globali festeggiano l’accordo parziale tra Usa e Cina.
Titoli tecnologici protagonisti, sia in Asia che nei future su Wall Street.
Spiragli di trattativa nella crisi Pakistan-India e Russia-Ucraina.
Metalli industriali nel mirino: crescono le attese per la domanda di rame.
Tregua commerciale USA-Cina, mercati in ripresa e fiducia rinnovata: dopo mesi di tensioni, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sembra allentarsi, aprendo la strada a una fase negoziale più distesa. Il segnale più chiaro è arrivato l’11 maggio, con l’annuncio di un dialogo costruttivo tra le delegazioni dei due Paesi, riunitesi in Svizzera.
La decisione di sospendere parte dei dazi per 90 giorni è stata particolarmente ben accolta. Il clima positivo ha dato immediatamente impulso ai mercati finanziari, europei e asiatici, tutti in rialzo nella mattinata del 12 maggio.
Il vicepresidente cinese He Lifeng ha definito l’esito dei colloqui un "primo passo importante" verso la risoluzione delle divergenze. È stato inoltre istituito un meccanismo di confronto permanente, coordinato dallo stesso He e dal Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito che "ci sarà sempre un minimo del 10%" sui dazi, ma ha lasciato spazio a possibili eccezioni “se qualcuno farà qualcosa di eccezionale”. Il presidente ha parlato anche di un “grande accordo con Pechino” e ha ricordato l’intesa raggiunta con il Regno Unito, definendola “meravigliosa”.
Le borse europee avevano già mostrato segnali positivi venerdì 9 maggio: Parigi e Francoforte +0,64%, Londra +0,27%, Milano +1,02%. Negli USA, S&P500 e Nasdaq hanno chiuso la settimana in lieve calo (-0,3%), preferendo attendere sviluppi più concreti prima di una reazione marcata.
Ieri, 11 maggio, il future sul Nasdaq era salito +2%, quello sull’Eurostoxx +0,9%.
Oggi, le Borse dell’Asia hanno reagito con entusiasmo stamane: l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato +1,1%, ed è all’ottava seduta positiva consecutiva. CSI300 +0,7%, Taiex (Taipei) +0,8%.
Intanto Trump ha usato la sua piattaforma social Truth USA per attaccare la stampa, accusando MSNBC di diffondere fake news, in particolare sui dazi e l’inflazione, che definisce “inesistente”.
Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha definito i colloqui USA-Cina “un passo positivo e costruttivo”. Intanto, un segnale tangibile degli effetti positivi dei nuovi accordi arriva dal settore aereo: IAG, holding madre di British Airways e Iberia, ha annunciato un ordine per 53 nuovi aerei, di cui 32 da Boeing e 21 da Airbus, per un valore totale di circa 10 miliardi di dollari.
In un altro intervento via social, Trump ha dichiarato che non si opporrebbe a un eventuale aumento delle tasse per i più ricchi, anche se ha messo in guardia i repubblicani sulle conseguenze politiche: "Probabilmente non dovrebbero farlo, ma se lo fanno, per me va bene!!!".
Anche il contesto geopolitico contribuisce a rasserenare i mercati. Il cessate il fuoco tra India e Pakistan, dopo quattro giorni di scontri che hanno causato 60 morti e lo sfollamento di migliaia di persone, ha fatto volare la Borsa di Mumbai: l’indice BSE Sensex ha guadagnato il +2,7%.
Guerra Russia-Ucraina: possibile incontro in Turchia. Volodymyr Zelensky ha annunciato su X (ex Twitter) che attenderà Putin giovedì in Turchia, senza precondizioni, dando un nuovo spiraglio di dialogo anche sul fronte russo-ucraino.
Le Borse europee hanno registrato la quarta settimana consecutiva in rialzo. Il DAX tedesco ha guadagnato +1,7%, toccando nuovi massimi storici. Il FTSEMIB Total Return di Milano è cresciuto +2,7%, con una performance annuale del +16%.
Il 19 maggio sarà “dividend day” a Milano, col pagamento di circa Eur 15 miliardi in cedole, +13% rispetto al 2024, e diversi rendimenti a doppia cifra.
Il Brent, greggio di riferimento per l’Europa, apre oggi in rialzo di +0,5%, dopo il +4,3% della settimana precedente. L’oro invece scende, -2,4%, come risultato del ripristino del “risk-on mood”.
Tra i metalli industriali, molta attenzione di concentra sul rame, minerale chiave per la transizione energetica, è cresciuto dell’8% nel 2025. Secondo l’UNCTAD, serviranno 80 nuove miniere e 250 miliardi di dollari entro il 2030 per evitare una carenza.
Bitcoin prosegue la sua corsa: dopo il +9% nell’ultima settimana, la quinta positiva consecutiva, oggi superato i 104.000 dollari.
Un buon momento interessa anche il mercato obbligazionario: quella scorsa è stata di “consolidamento” per i principali titoli di Stato globali: rendimento del Treasury USA a 10 anni al 4,41%, Bund tedesco al 2,56%, BTP italiano al 3,6%. Lo spread BTP/Bund è sceso a 104 punti base, il minimo da ottobre 2021. Si attende il 23 maggio il possibile miglioramento del giudizio di Moody’s sul debito sovrano italiano, come già fatto da S&P.
Settimana intensa, quella appena iniziata, per l’agenda macroeconomica globale:
- Martedì 13 maggio: indice dei prezzi al dettaglio USA (atteso stabile) e indice ZEW in Germania.
- Mercoledì 14: seconda lettura dell’inflazione tedesca e scorte di greggio USA.
- Giovedì 15: PIL di Regno Unito e Eurozona, vendite al dettaglio USA, produzione industriale di aprile, e discorso di Powell.
- Venerdì 16: PIL giapponese, inflazione italiana e, dagli USA, dati su edilizia e fiducia dei consumatori.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
USD/JPY BULLISH NEL BREVE MEDIO TERMINE📈 Situazione attuale
Dopo la correzione di inizio mese, USD/JPY ha trovato un solido supporto nella zona 142 - 143, area già più volte testata come supporto. Il prezzo ha reagito con forza, rompendo la resistenza dinamica di breve periodo e tornando sopra le medie mobili sul 4H ed evitando un incrocio ribassista.
⚡ Analisi Tecnica
Il prezzo è rimbalzato in modo significativo dopo aver testato la zona di prezzo 142 - 143.
Questo movimento bullish ha portato il prezzo sopra le medie mobili ed evitando un incrocio ribassista sul time frame 4h
RSI vicino ad ipercomprato ma che non mostra segnali di inversione (RSI in trend rialzista con valore sopra la media)
Canale rialzista confermato che potrebbe fornire il binario di crescita per i prossimi giorni/settimane
🌍 Analisi Fondamentale
Dati USA solidi: L’inflazione PPI e i dati sul lavoro pubblicati venerdì sono risultati sopra le attese, rafforzando le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed.
BoJ ultra-accomodante: La Bank of Japan ha confermato che non ci sono piani imminenti per rialzi dei tassi, mantenendo lo yen debole.
Rischio geopolitico in calo: La diminuzione delle tensioni tra India e Pakistan riduce la domanda di yen come bene rifugio.
🎯 Obiettivi di prezzo
Target 1: 149
Target 2: 151
⚠️ Gestione del rischio
Stop loss aggressivo: 144,75 (minimo precedente e media mobile veloce)
Stop loss conservativo: 142,25 (minimo del 06 maggio e resistenza statica significativa)
💡 Conclusione
La permanenza nel canale rialzista con il prezzo stabilmente sopra le medie mobili e la divergenza tra le politiche monetarie di Fed e BoJ crea una interessante opportunità rialzista per la coppia USD/JPY.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
Broadening concluso...e ora?L’S&P 500 ha mostrato un segnale di possibile ribasso temporaneo, formando una figura tecnica chiamata Broadening, caratterizzata da movimenti sempre più ampi.
Questa figura si completa quando vengono toccati otto punti chiave: il settimo inizia a perdere forza, mentre l’ottavo conferma il possibile cambiamento di direzione. Dopo aver raggiunto l’estensione massima del movimento, il prezzo ha invertito la rotta.
Le medie mobili a 60 e 240 periodi (SMA60 e SMA240) si sono incrociate: la linea blu (SMA60) è scesa sotto quella rosa (SMA240), e il prezzo ha reagito al ribasso ogni volta che ha toccato la SMA240.
Questo non significa necessariamente che il mercato continuerà a scendere, ma indica che una fase di correzione potrebbe essere in corso.
La situazione resta incerta a causa dei negoziati sui dazi, e la volatilità è molto alta. Finché non ci saranno accordi chiari, il mercato potrebbe continuare a muoversi in modo instabile.
OKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodoOKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Oklo Inc. ha sede a Santa Clara, in California. Oklo Inc. sviluppa centrali a fissione avanzate per fornire energia pulita, affidabile e conveniente su scala ai clienti negli Stati Uniti. Commercializza inoltre una tecnologia di riciclaggio del combustibile nucleare che converte le scorie nucleari in combustibile utilizzabile per i suoi reattori.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 23,74 Dollari
Capitalizzazione = 3.305B
Target Price OKLO INC (OKLO), strategia rialzista di lungo periodo
1° Target Price: 25,90 Dollari
2° Target Price: 32,24 Dollari
3° Target Price: 38,59 Dollari
4° Target Price: 47,63 Dollari
5° Target Price: 59,14 Dollari
D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), Strategia rialzista D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
D-Wave Quantum Inc. è stata fondata nel 1999 e ha sede a Palo Alto, in California. D-Wave Quantum Inc. sviluppa e fornisce sistemi, software e servizi di calcolo quantistico in tutto il mondo. L'azienda offre i computer quantistici Advantage e Advantage 2, Ocean, una suite di strumenti open-source, e il servizio Leap quantum cloud, un servizio basato su cloud che fornisce accesso in tempo reale ai computer quantistici e ai solutori ibridi quantistici, nonché servizi di accesso sicuro e protezione dei dati. Fornisce inoltre il servizio di solutore ibrido Leap, che offre una combinazione di risorse di calcolo quantistiche e classiche e algoritmi avanzati per risolvere problemi di scala aziendale; e D-Wave Launch, un approccio graduale per identificare e costruire applicazioni ibride quantistiche in produzione, che include sessioni di formazione e accesso al calcolo quantistico. Inoltre, l'azienda offre i sistemi di calcolo quantistico D-Wave Advantage annealing e gli strumenti per sviluppatori Ocean. Le sue soluzioni quantistiche sono utilizzate per l'allocazione, la programmazione delle risorse, la programmazione di fabbrica, l'instradamento dei veicoli, l'ottimizzazione della logistica, la scoperta di farmaci, la progettazione di costruzioni industriali, l'ottimizzazione del portafoglio e l'ottimizzazione di manutenzione, riparazione e revisione.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 7,10 Dollari
Capitalizzazione = 2.067B
Beta (5 anni mensile) = 0,86
Rapporto PE (ttm) = --
EPS (ttm) = -0,75
Target Price D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), strategia rialzista
1° Target Price: 8,33 Dollari
2° Target Price: 10,48 Dollari
3° Target Price: 13,23 Dollari
Analisi DXY - la Cina come "Sputnik moment".Analisi settimane macroeconomica e prospettive future.
Il dollaro statunitense ha registrato il terzo guadagno settimanale consecutivo, proseguendo il suo recupero dai minimi pluriennali raggiunti a metà aprile. L’indice del dollaro (DXY) ha consolidato ulteriormente la propria posizione al di sopra della soglia chiave di 100,00, un livello psicologico rilevante che, tuttavia, non è stato ancora superato con decisione.
Dopo aver subito una flessione di quasi il 9% rispetto ai massimi di marzo, con un temporaneo calo sotto quota 98,00 il mese scorso, il biglietto verde ha messo a segno un progressivo rafforzamento nelle ultime settimane. Tale ripresa è stata agevolata dal miglioramento del clima nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con sviluppi immediati attesi già nel fine settimana, in occasione di un incontro tra rappresentanti delle due nazioni in Svizzera.
L’apprezzamento della valuta statunitense è stato inoltre sostenuto dall’incremento dei rendimenti dei Treasury, che hanno raggiunto nuovi massimi su più scadenze nella seconda parte della settimana. Sebbene il movimento rialzista del dollaro sia rimasto contenuto, l’aumento dei rendimenti ha contribuito a consolidarne la forza, specie dopo che la Federal Reserve (Fed) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse mercoledì, con il Presidente Jerome Powell che ha ribadito un approccio prudente e improntato alla stabilità monetaria.
Questa settimana, la Casa Bianca ha evitato l’introduzione di nuovi dazi, ma il contesto commerciale ha subito un'evoluzione significativa. L’attenzione si è concentrata sulle crescenti speculazioni riguardo a una possibile riduzione dell’imponente tariffa del 145% sulle importazioni statunitensi di prodotti cinesi, precedentemente annunciata dal presidente Donald Trump. Tale ipotesi rappresenterebbe un allentamento sostanziale rispetto alla sua precedente strategia protezionistica. In un intervento preliminare a un importante incontro di sabato, il presidente ha suggerito che un’aliquota più contenuta, intorno all’80%, potrebbe essere "adeguata", lasciando intravedere un potenziale cambio di rotta nella politica commerciale americana.
A rafforzare il sentiment positivo sul dollaro statunitense, Washington e Londra hanno svelato giovedì un nuovo quadro commerciale bilaterale. L’intesa prevede un miglioramento delle condizioni di accesso al mercato e una semplificazione delle procedure doganali per le esportazioni statunitensi destinate al Regno Unito, mentre la Gran Bretagna beneficerà di un’esenzione tariffaria limitata su specifici settori, tra cui automotive, acciaio e alluminio.
Tuttavia, la reazione dei mercati è rimasta relativamente contenuta. Molti analisti hanno giudicato l’accordo di portata ridotta, considerandolo più un insieme di concessioni reciproche che una revisione strutturale delle relazioni commerciali bilaterali. In effetti, gli Stati Uniti manterranno un dazio di base del 10% sulla maggior parte dei prodotti britannici, rafforzando l’idea che un ritorno ai livelli tariffari precedenti al cosiddetto "Giorno della Liberazione" sia improbabile, indipendentemente dagli accordi in corso.
L’apparente ammorbidimento della postura commerciale di Trump segnerebbe un ulteriore ripensamento rispetto alle posizioni precedentemente rigide, in risposta alla volatilità dei mercati finanziari. Nelle ultime settimane, il presidente ha ridimensionato le minacce di imposizione generalizzata di nuovi dazi a seguito di una forte correzione azionaria, ha moderato le critiche rivolte al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e ha esaltato i successi commerciali ottenuti con Canada e Messico—risultati che, tuttavia, si sono rivelati prevalentemente simbolici.
Gli economisti avvertono che, sebbene una revisione delle tariffe possa alleviare alcune pressioni sui prezzi, le persistenti barriere commerciali continuano a rappresentare un fattore di rischio per l’economia globale. I potenziali effetti inflazionistici derivanti da tali misure potrebbero infatti indebolire la domanda dei consumatori e rallentare la crescita economica. Qualora i rischi di ribasso si acuissero, la Federal Reserve potrebbe trovarsi nella posizione di dover riesaminare il proprio approccio monetario prudente e basato sui dati.
Mercoledì, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, in linea con le aspettative del mercato, ma ha evidenziato l’emergere di rischi crescenti sia sul fronte inflazionistico che occupazionale nei prossimi mesi.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione, la banca centrale ha sottolineato che l’economia statunitense continua a espandersi a un ritmo sostenuto. Tuttavia, la crescita più contenuta registrata nel primo trimestre è stata in larga parte attribuita all’incremento delle importazioni, poiché consumatori e imprese hanno cercato di anticipare l’impatto dei nuovi dazi imposti.
Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito la solidità strutturale dell’economia statunitense, pur riconoscendo l’aumento dell’incertezza. Ha precisato che le future decisioni di politica monetaria saranno strettamente legate all’evoluzione dei dati macroeconomici e che il percorso della Fed potrebbe includere una riduzione dei tassi o un prolungato periodo di stabilità.
"La traiettoria futura potrebbe prevedere un allentamento monetario o il mantenimento dell’attuale livello dei tassi", ha dichiarato Powell, sottolineando l’adozione di un approccio più flessibile da parte della banca centrale, in un contesto caratterizzato da tensioni commerciali e da fattori di rischio globali che potrebbero influenzare le prospettive economiche.
Nelle ultime sedute, il dollaro statunitense ha mostrato segnali di stabilizzazione, attenuando le preoccupazioni legate alla stagflazione (una condizione economica caratterizzata da crescita debole e inflazione persistente) e fornendo un temporaneo impulso al sentiment degli investitori. Tuttavia, la valuta americana continua a essere soggetta a pressioni ribassiste, influenzata da un insieme di fattori avversi, tra cui l’impatto dei dazi, il rallentamento della crescita economica interna e il deterioramento della fiducia degli operatori di mercato.
L’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve, con gli ultimi dati relativi all’indice dei prezzi al consumo (IPC) e al PCE che confermano la persistenza delle pressioni inflazionistiche. A complicare ulteriormente il quadro di politica monetaria della Fed è la tenuta del mercato del lavoro, che continua a mostrare una resilienza superiore alle attese, riducendo le probabilità di imminenti interventi di allentamento sui tassi di interesse.
In aggiunta, le aspettative di inflazione al consumo hanno registrato un incremento. L’ultimo sondaggio condotto dalla Fed di New York indica che gli americani prevedono un aumento dei prezzi del 3,6% nel prossimo anno, in rialzo rispetto al 3,1% di febbraio, il livello più elevato da ottobre 2023. Tuttavia, le aspettative di lungo periodo restano ben ancorate, segnale di una persistente fiducia nella capacità della Fed di contenere le pressioni inflazionistiche.
Sul fronte occupazionale, il mercato del lavoro ha mantenuto una relativa stabilità ad aprile, con il numero di occupati non agricoli (NFP) rivisto a 177.000 e il tasso di disoccupazione fermo al 4,2%. Tuttavia, gli analisti avvertono che tali dati potrebbero non riflettere ancora pienamente l’impatto delle misure tariffarie introdotte dopo il "Giorno della Liberazione", un elemento che potrebbe emergere con maggiore evidenza nelle prossime rilevazioni.
Nel complesso, il dollaro statunitense continua a muoversi in un contesto di elevata volatilità, influenzato da un mix di inflazione persistente, incertezza sulle politiche commerciali e indebolimento dei fondamentali macroeconomici. Di conseguenza, i mercati si preparano a una fase di turbolenza prolungata, con un andamento prudente per la valuta americana.
Nella prossima settimana, l’attenzione dei mercati sarà focalizzata sui dati relativi all’inflazione, con la pubblicazione dei report di aprile sull’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) e sull’Indice dei Prezzi alla Produzione (IPP). Questi indicatori forniranno elementi chiave per valutare l’evoluzione delle pressioni inflazionistiche e il loro impatto sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve. In un contesto caratterizzato da inflazione persistente e segnali economici contrastanti, tali dati potrebbero risultare determinanti per le aspettative sui futuri interventi della banca centrale in materia di tassi di interesse.
Contestualmente, un ampio gruppo di esponenti della Fed è atteso per una serie di interventi che manterranno alta l’attenzione degli investitori sulla comunicazione della banca centrale, in seguito all’ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC). Le dichiarazioni dei funzionari potrebbero offrire ulteriori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria e sulla valutazione dei rischi macroeconomici.
Oltre alle dinamiche legate alla Fed, i mercati continueranno a monitorare con attenzione gli sviluppi sul fronte commerciale, con particolare riferimento ai negoziati tra Stati Uniti e Cina.
Nonostante le aspettative di progressi, le trattative hanno finora registrato risultati limitati, alimentando incertezza sulle prospettive delle relazioni economiche tra le due principali economie globali.
Analisi tecnica DXY
L' indice del dollaro statunitense ha continuato la sua ripresa costante, seppur lenta, chiudendo la terza settimana di rialzo registrando un +0,39% e un +0,78% da inizio mese.
Sul grafico giornaliero, una rottura sostenuta al di sopra del livello psicologico di 100,00, chiudendo la sessione giornaliera al di sopra delle Kijun Sen, potrebbe aprire la strada a un test della media mobile semplice (SMA) a 50 giorni a 102,60, seguita dalla più significativa SMA a 200 giorni a 104,30, appena al di sotto del massimo del 26 marzo di 104,6.
Tuttavia, i rischi al ribasso rimangono evidenti. Una nuova inversione ribassista potrebbe riportare in gioco il minimo del 2025 a 97,92, segnato il 21 aprile, con il minimo di marzo 2022 a 97,92.
Per ora, è probabile che la pressione al ribasso persista finché l'indice rimarrà al di sotto delle medie mobili.
Riflessioni finali.
La politica tariffaria adottata dall’amministrazione Trump non deve essere interpretata esclusivamente in chiave protezionistica, ma anche come uno strumento volto a fronteggiare criticità economiche di rilevante entità, che gli Stati Uniti potrebbero aver sottovalutato per troppo tempo. L’attuale governo si trova a dover affrontare una serie di sfide cruciali:
• Gestione del debito pubblico, con l’obiettivo di rifinanziare le scadenze dell’anno in corso a rendimenti più contenuti.
• Controllo dell’inflazione, cercando di mantenere la stabilità dei prezzi in un contesto di crescente pressione sui costi.
• Prevenzione della stagflazione, evitando una combinazione di crescita economica debole e inflazione elevata.
Tali obiettivi, senza un intervento diretto sul sistema fiscale—ipotesi considerata solo in ultima istanza dall’amministrazione Trump—appaiono perseguibili principalmente attraverso l’imposizione di dazi, misura che verrà comunque implementata. L’applicazione di tariffe doganali potrebbe rappresentare l’unico strumento efficace per mitigare gli effetti derivanti dall’elevata domanda interna e dal forte impulso ai consumi registrato negli ultimi anni.
Naturalmente, questa strategia ha un impatto significativo sulla politica monetaria della Federal Reserve, che si trova a dover bilanciare il difficile compito di contenere l’inflazione senza alimentare rischi di stagflazione. Inoltre, la banca centrale deve gestire le pressioni esercitate dal presidente Trump, il quale ha più volte sollecitato un orientamento più accomodante, con toni particolarmente incisivi. In questo contesto, la Fed dovrà mantenere un approccio prudente, basato sull’analisi dei dati economici e sulla valutazione delle implicazioni derivanti dalle misure tariffarie.
Il processo di de-dollarizzazione sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama economico globale, con implicazioni significative per i mercati finanziari e valutari. Dall’inizio dell’anno, il dollaro statunitense ha registrato un progressivo indebolimento, accompagnato da una flessione dei mercati azionari americani. In contrasto, l’Europa ha mostrato una dinamica più favorevole, con la Germania che, nell’ultima settimana, ha raggiunto nuovi massimi storici.
Negli Stati Uniti, il mercato azionario è stato sostenuto principalmente dagli investitori retail, mentre gli investitori istituzionali di lungo termine hanno mantenuto un atteggiamento prudente, segnando l’undicesima settimana consecutiva di performance negativa. Tale scenario ha determinato una sovraperformance dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di mercato azionario che di forza valutaria. Per la prima volta, l’euro mostra un vantaggio competitivo così marcato rispetto al dollaro e potrebbe riportare gli investimenti all’estero verso il Vecchio Continente.
A far leva su un ritorno in patria degli investimenti, da parte dell’investitore europeo, sul fronte delle valutazioni azionarie (multipli), i mercati europei risultano molto più convenienti rispetto a quelli americani, alimentando l’interesse degli investitori verso il Vecchio Continente. La de-dollarizzazione, dunque, appare come un fenomeno in evoluzione, con dinamiche che sembrano essere in parte influenzate dagli stessi Stati Uniti. L’obiettivo implicito dell’amministrazione americana è, infatti, quello di indebolire il dollaro per favorire la competitività delle esportazioni americane, mantenendo al contempo l’economia fortemente ancorata alla valuta statunitense.
Nel contesto delle tensioni commerciali, Scott Bessent sta assumendo un ruolo di mediazione nelle trattative sui dazi, mentre l’accordo commerciale raggiunto in settimana tra Stati Uniti e Regno Unito sembra, in fin dei conti, avere come obiettivo strategico la Cina. Tale intesa tra i due Pesi, infatti, se la si legge tra le righe, mira a incidere sulla supply chain cinese destinata al mercato britannico, con possibili ripercussioni sulle dinamiche commerciali globali.
Quindi verrebbe, infine, da definire la Cina stessa come un vero e proprio “Sputnik moment” nei confronti del mondo ma soprattutto verso gli USA, confermandosi sempre più attore centrale nello scenario economico internazionale. Dopo le restrizioni sui semiconduttori e le recenti misure riguardanti l’intelligenza artificiale, il Paese continua a essere al centro delle strategie economiche e geopolitiche globali, con implicazioni di vasta portata per il commercio e la tecnologia.