I principali attori che muovono il mercato ForexIl mercato Forex rappresenta il più grande mercato finanziario al mondo, con milioni di partecipanti di varia natura. Per comprendere davvero come funziona questo mercato, è fondamentale conoscere chi sono i principali attori che lo influenzano e ne determinano i movimenti più rilevanti.
Governi
I governi sono i principali attori macroeconomici che influenzano il Forex attraverso le loro politiche economiche e politiche. Definiscono gli obiettivi economici nazionali e, tramite regolamentazioni e interventi, cercano di stabilizzare o indirizzare il valore delle valute per sostenere le esportazioni, controllare l’inflazione o favorire la competitività internazionale. Le azioni governative possono avere un impatto significativo sui mercati valutari soprattutto in termini di feedback politico o interventi diretti.
Banche centrali
Le banche centrali sono gli esecutori delle strategie governative e hanno un ruolo cruciale nel mercato Forex. Utilizzano strumenti come il controllo dell’offerta di moneta, la definizione dei tassi di interesse e le politiche creditizie per influenzare la domanda e l’offerta di valute. Intervengono attivamente nei mercati per stabilizzare o modificare il valore della propria valuta, utilizzando riserve in valuta estera e oro come leve di controllo. La Banca dei regolamenti internazionali e le maggiori banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve americana, la BCE, la Banca del Giappone e la People's Bank of China, detengono enormi asset che condizionano fortemente il mercato Forex.
Banche commerciali
Le banche commerciali sono responsabili della maggior parte delle transazioni Forex quotidiane, soprattutto grazie alla gestione dei pagamenti internazionali per aziende e clienti privati. Secondo dati recenti, oltre il 70% del volume totale del Forex riguarda operazioni tramite banche commerciali. Oltre alla gestione del flusso di valuta, molte banche sono attive sul fronte speculativo, utilizzando sofisticate strategie di trading per trarre profitto dalle fluttuazioni valutarie.
Imprese multinazionali
Le grandi imprese operanti a livello globale sono costantemente impegnate in operazioni di cambio valuta per gestire flussi di capitale tra le filiali, pagamenti a fornitori o ricavi da mercati esteri. Le multinazionali svolgono anche attività di copertura ("hedging") per proteggersi dal rischio di oscillazioni valutarie che potrebbero influire negativamente sui loro bilanci. La loro partecipazione costante contribuisce a mantenere un flusso costante di scambi, conferendo liquidità ai mercati.
Fondi di investimento e hedge funds
I fondi di investimento professionali, incluse le grandi società di gestione patrimoniale e gli hedge funds, rappresentano gli investitori istituzionali più sofisticati attivi nel Forex. Questi operatori maneggiano capitali spesso enormi e impiegano tecniche avanzate di analisi quantitativa, trading algoritmico e gestione del rischio. La loro attività speculativa può influenzare significativamente i movimenti di prezzo, creando spinte nei mercati sia a breve che a medio termine.
Conclusioni
Il mercato Forex è un ecosistema complesso, governato dall’interazione dinamica di diversi tipi di partecipanti, ciascuno con obiettivi e funzioni differenti. I governi e le banche centrali detengono il potere strategico e normativo, mentre le banche commerciali e le multinazionali gestiscono il flusso fondamentale delle valute. I fondi di investimento e gli hedge funds aggiungono volatilità e movimenti speculativi. Conoscere questi attori permette ai trader di comprendere meglio le dinamiche di mercato e di affinare la propria strategia tenendo conto delle diverse influenze presenti sui mercati valutari.
Analisi fondamentale
SETTEMBRE, il peggior mese dell’S&P 500!Quale tendenza per l’indice S&P 500 in questo settembre 2025? Un settembre molto atteso, poiché le sfide fondamentali del rientro sono decisive per l’andamento di fine anno.
Settembre è il peggior mese per l’indice S&P 500 in termini di stagionalità, e gli investitori temono un calo del mercato azionario statunitense questo mese di settembre, mentre non mancano le sfide fondamentali (la FED mercoledì 17 settembre) e l’S&P 500 è costoso quanto alla fine del 2021 in termini di valutazione.
Questo consenso ribassista è una trappola?
Sul tema della valutazione dell’S&P 500, vi invito a rileggere l’analisi che vi abbiamo proposto lo scorso 30 luglio cliccando sull’immagine qui sotto.
1. Il mese di settembre è davvero il peggior mese in termini di performance per l’indice S&P 500?
SÌ! Sì, settembre è in effetti il peggior mese della storia dell’indice S&P 500 in termini di performance media. La performance media di settembre è negativa e nessun altro mese dell’anno mostra una performance negativa per l’S&P 500.
Tuttavia, bisogna essere molto prudenti con questo tipo di statistiche, poiché si tratta solo di una media, e comunque il 47% dei mesi di settembre nella storia dell’S&P 500 hanno registrato una performance positiva.
La fonte dei dati è indicata in basso a destra della tabella.
2. La performance finale di settembre 2025 sarà dettata dai fondamentali e in particolare dalla decisione di politica monetaria della FED di mercoledì 17 settembre.
La FED non ha abbassato il tasso dei federal funds dalla fine del 2024 e il mercato azionario statunitense ha ora bisogno di una svolta monetaria accomodante per mantenere la sua tendenza rialzista di fondo. In uno dei miei articoli della settimana scorsa ho esaminato i 3 scenari possibili per il tasso dei federal funds entro la fine dell’anno, nonché l’impatto in borsa per azioni, obbligazioni, dollaro USA e Bitcoin.
La tabella qui sotto presenta la sintesi dei 3 scenari possibili e l’impatto potenziale sul mercato; potete accedere a tutti i dettagli cliccandoci sopra.
Sarà la scelta monetaria della FED di Powell di mercoledì 17 settembre a determinare la performance finale di settembre per l’indice S&P 500. I prossimi due dati che influenzeranno la decisione della FED sono l’inflazione PCE di venerdì 29 agosto e il rapporto NFP di venerdì 5 settembre.
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GOLD | Ancora privi di news!Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Ancora privi di news ma non ci allontaniamo dal mercato, piuttosto ci prepariamo.
Arriverà domani il PIL insieme ai sussidi di disoccupazione ore 14:30.
Nel mentre notiamo che l'oro fa fatica a scendere, a questo punto mi aspetto una zona più alta e psicologica per farlo crollare, come i 3405$ per oncia circa.
Finchè si troverà questa fase laterale sarà difficile prevederlo e tradarlo, bisognerà solo prendere le zone più importanti in h1 e h4 e cercare di prendere movimenti più secchi e decisi.
La zona attuale dei 3390$ è interessante per shortare ma non oltre i 3360$ per oncia, da lì potrebbe ripartire LONG, sfrutterò appunto queste zone per valutare qualcosa.
Vi aggiorno se avrò qualcosa di diverso.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 27.08.2025Borse globali in stallo, in attesa dei numeri di NVidia.
Dalle parole del CEO di Nvidia importanti visioni sul futuro dell’AI.
Prezzo del petrolio depresso: eccesso di offerta e domanda piatta.
Crisi politica Francia; Governo in bilico, debito statale sotto tiro.
Ancora una volta, i mercati globali si trovano a fare i conti con una mossa dirompente di Donald Trump. L’ex presidente ha infatti licenziato Lisa Cook, membro del board della Federal Reserve: un gesto senza precedenti nella storia americana, dal momento che nessun presidente aveva mai tentato di rimuovere un governatore della banca centrale.
Non è chiaro se il provvedimento abbia valore legale, ma il rischio di una crisi istituzionale a Washington è bastato a far scattare l’allarme tra gli investitori, che hanno iniziato ad alleggerire le posizioni. Con ogni probabilità la vicenda finirà davanti alla Corte Suprema, visto che Cook ha già annunciato di voler contestare la decisione.
Nel frattempo, le Borse europee hanno vissuto una seduta nervosa, seguendo il calo di Wall Street e quello dei listini asiatici. Ieri la Borsa di Parigi ha perso -1,7% in calo per la seconda seduta consecutiva; Milano ha chiuso a -1,3%, Londra -0,6%, Francoforte -0,5%.
Oltreoceano, Wall Street ha reagito in modo schizofrenico alla notizia del licenziamento di Cook: apertura debole ma chiusura in rialzo, con Dow Jones +0,33%, S&P500 +0,40% e Nasdaq +0,44%.
A catalizzare l’attenzione degli operatori è soprattutto la trimestrale di Nvidia, attesa stasera a mercati chiusi.
La domanda che circola tra gli investitori non è più se il colosso dei chip riuscirà a stupire con nuovi record, un fatto dato quasi per scontato, bensì se il management riuscirà a convincere il mercato sulla sostenibilità a lungo termine del boom legato all’intelligenza artificiale. Nvidia oggi vale più di 4.000 miliardi di dollari, un livello che la trasforma in simbolo di un’euforia finanziaria che ricorda i fasti della “dot-com bubble” o dello shale oil.
Nel trimestre scorso Nvidia ha generato oltre 44 miliardi di Dollari di fatturato e gli analisti attendono ora ricavi per 46,4 con utili per azione stimati a US$ 1,02 . Sarebbe una crescita di oltre il +50% rispetto allo stesso periodo del 2024: performance eccezionali per un’azienda di queste dimensioni. Tuttavia, il rischio principale riguarda i segnali sulla crescita futura: il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente evocato il pericolo di una “bolla dell’IA”, e gli investitori vogliono rassicurazioni soprattutto su due fronti, la domanda dalla Cina, dopo i cambiamenti nelle regole di licenza, e il piano di spedizioni dei chip Blackwell.
In Europa il clima politico non aiuta. In Francia, il premier François Bayrou ha annunciato un voto di fiducia all’Assemblea nazionale l’8 settembre, ma i tre principali partiti di opposizione hanno già chiarito che non lo sosterranno. Se il governo dovesse cadere, il presidente Emmanuel Macron si troverebbe davanti a tre scelte: nominare subito un nuovo premier, mantenere Bayrou a capo di un esecutivo ad interim o indire elezioni anticipate.
Sul fronte commerciale globale, la Commissione europea ha confermato che entro fine mese presenterà la proposta per azzerare i dazi sui beni industriali americani, in linea con la dichiarazione congiunta Ue-Usa. Se l’accordo entrerà in vigore, il tetto dei dazi sulle auto passerà retroattivamente dal 27,5% al 15% a partire dal 1° agosto.
La seduta asiatica di oggi, 27 agosto, si è invece aperta con un clima più positivo, complice il rimbalzo di Wall Street. L’indice CSI 300 in Cina è salito +0,7%, toccando i massimi da tre anni, e da aprile, in piena guerra commerciale, ha guadagnato +25%. Protagonisti i titoli legati a chip e IA.
In Giappone, il Nikkei è avanzato +0,2%. In evidenza Nikon, balzata +21% dopo indiscrezioni su un possibile aumento della quota di Essilor-Luxottica dal 9% al 20%. A Seoul il Kospi è rimasto sulla parità, ma hanno fatto scalpore le azioni della MonAmi, produttore di penne, schizzate del +60% in due giorni, merito dell’attenzione di Trump per una delle sue iconiche stilografiche.
Sul fronte delle materie prime regna l’incertezza: il petrolio oggi oscilla dopo il -2,3% martedì che ha seguito il +2,2% di lunedì. Goldman Sachs prevede un calo del Brent fino a 50 dollari entro fine 2026, a causa del surplus di offerta. Il gas naturale USA, già in ribasso del -25% da inizio anno, dovrebbe registrare un consumo record nel 2025 (+1%), prima di calare leggermente nel 2026.
Brilla invece l’oro: le importazioni nette cinesi via Hong Kong sono cresciute del +126,81% a luglio su giugno, segnale che potrebbe avere forte impatto sui prezzi globali. Anche Bitcoin ritrova slancio dopo tre sedute negative e stamattina quota 111.500 dollari, nonostante nella settimana precedente i fondi crypto avessero registrato deflussi per 1,43 miliardi di dollari, interrompendo due settimane di afflussi (+4,3 miliardi).
Infine, il mercato obbligazionario: la crisi francese ha fatto scivolare lo spread OAT-BTP decennale a soli 5 punti base, minimo da 20 anni, rispetto ai 190 punti di tre anni fa. I rendimenti restano stabili: Treasury decennale 4,27%, Bund 2,72%, BTP 3,55%.
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Fondamentali sotto la lente in vista degli utili del 31-07-2025In occasione della pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025, oggi portiamo l’attenzione su Elmos Semiconductor, azienda attiva nel settore della tecnologia elettronica e in particolare nella produzione di semiconduttori.
Andiamo ad analizzare i principali fondamentali per comprenderne punti di forza e debolezze.
Solidità finanziaria e liquidità
Current ratio: 4,56 (≥ 2,26 settoriale)
Quick ratio: 2,50 (≥ 1,54 settoriale)
Debito/Patrimonio Netto: 0,17 (≤ 0,43 settoriale)
Cassa/Debito: 0,82 (≥ 0,69 settoriale)
L’azienda presenta un’elevata solidità finanziaria e una struttura patrimoniale molto equilibrata, con livelli di indebitamento ridotti.
Redditività e crescita
Margine lordo: 42,23% (≥ 34,19%)
Margine operativo: 21,9% (≥ 11,13%)
Margine al lordo imposte: 27,16% (≥ 9,36%)
Margine netto: 21,91% (≥ 7,24%)
Margine FCF: 8,63% (≥ 8,37%)
Crescita fatturato YoY: -2,03% (≥ 1,24%)
EPS diluito YoY: 20,37% (≥ 4,32%)
La redditività è eccellente su tutti i margini. Tuttavia, pesa un calo del fatturato nell’ultimo anno, bilanciato dalla forte crescita degli utili per azione.
Efficienza operativa e investimenti
Rapporto R&D: 10,56% (≥ 9,15%)
Rapporto SG&A: 9,77% (≤ 12,22%)
ROA: 16% (≥ 4,73%)
ROE: 23,45% (≥ 9,59%)
ROIC: 19,85% (≥ 7,51%)
Ottima gestione degli investimenti in ricerca e sviluppo, con ritorni sul capitale e sugli asset ampiamente superiori alla media settoriale.
Performance di mercato e valutazioni
Performance mercato 1Y: +13,73% (≥ -5,52%)
P/E: 12,03 (≤ 26,6)
PEG: 0,58 (≤ 0,96)
P/S: 2,58 (≤ 2,42)
P/B: 2,56 (≤ 2,44)
P/CF: 22,62 (≤ 14,37)
P/FCF: 30,54 (≤ 28)
Prezzo/Cassa: 18 (≤ 10,83)
EV/Fatturato: 2,63 (≤ 2,63)
EV/EBIT: 12,03 (≤ 20)
EV/EBITDA: 9,36 (≤ 12,6)
La valutazione è mista: alcuni multipli risultano convenienti (P/E, PEG, EV/EBIT/EBITDA), mentre altri (P/S, P/B, P/CF, P/FCF, Prezzo/Cassa) indicano sopravvalutazione rispetto al settore.
Dividendi e politica di distribuzione
Dividend Yield TTM: 1,14% (≥ 1,17%)
Dividend Yield indicato: 1,14% (≥ 1,51%)
Payout ratio: 0% (≥ 3,79%)
Crescita DPS YoY: 17,65% (≥ 7,81%)
Payout div. continuo: 1500% (≤ 1500%)
Crescita div. continuo: 400% (≥ 100%)
La società ha una politica di distribuzione dei dividendi aggressiva in termini di crescita, ma attualmente con un payout irregolare e non sostenibile nel lungo periodo.
Sintesi finale
Punti di forza: bilancio solido, margini elevati, ritorni sul capitale superiori alla media, valutazione P/E e PEG molto interessanti.
Debolezze: calo del fatturato, multipli P/S e P/B sopra la media, dividendi poco sostenibili.
Conclusione: Elmos Semiconductor si conferma una società finanziariamente solida e molto redditizia, ma con alcune criticità legate alla crescita dei ricavi e alla sostenibilità della politica dei dividendi. Per un investitore value, il titolo appare interessante, ma con valutazioni da monitorare attentamente.
Rating complessivo: Classe A Il titolo rientra in una fascia di valutazione alta, grazie alla solidità patrimoniale, alla redditività superiore alla media e a un profilo di rischio contenuto. Nonostante alcune criticità sui multipli di mercato e sulla crescita dei ricavi, Elmos Semiconductor mantiene una posizione competitiva solida nel settore e si colloca tra le aziende con fondamentali di qualità
L’impatto del dato Unemployment Claims sui mercati finanziariIl dato Unemployment Claims rappresenta uno degli indicatori più monitorati per comprendere lo stato di salute dell’economia statunitense. Misura il numero di persone che richiedono per la prima volta il sussidio di disoccupazione settimanale, offrendo così un aggiornamento rapido sul mercato del lavoro. Un dato più alto del previsto segnala un peggioramento del mercato del lavoro, mentre un dato più basso suggerisce un’economia in miglioramento. Questo risultato influenza profondamente i mercati valutari (forex) e delle materie prime, poiché riflette le aspettative sulla crescita economica, sulla politica monetaria e sui rischi di recessione.
Possibili scenari per l’oro (GOLD)
L’oro ha una relazione inversa con la forza dell’economia e dei tassi d’interesse reali. Quando le Unemployment Claims aumentano, suggerendo un peggioramento dell’occupazione e dunque un possibile rallentamento economico, le banche centrali possono stimolare l’economia con politiche monetarie più accomodanti (taglio dei tassi, espansione della massa monetaria). Questo favorisce l’oro, considerato un bene rifugio e una protezione dall’inflazione e dall’incertezza. Al contrario, un miglioramento del mercato del lavoro e delle Unemployment Claims porta spesso a rialzi dei tassi, riducendo l’appeal dell’oro e spingendo i prezzi verso il basso.
Un dato Unemployment Claims più alto del previsto potrebbe far salire il prezzo dell’oro in zona 3416. Un dato più basso, invece, potrebbe portare ad un calo fino alla zona 3310 - 3325.
Possibili scenari su EUR/USD
Per la coppia EUR/USD, il dato Unemployment Claims riflette la forza relativa dell’economia americana. Un dato peggiore del previsto è generalmente ribassista sul dollaro USA, causando un deprezzamento del dollaro rispetto all’euro e quindi una possibile salita della coppia EUR/USD. Un dato migliore rafforza il dollaro, favorendo ribassi della coppia EUR/USD. Al contempo, la situazione economica europea e le politiche della BCE influenzano il cambio, ma i dati statunitensi restano il driver principale. Un dato Unemployment Claims peggiore può portare a un rialzo di EUR/USD fino alla zona 1,1760. Al contrario, un dato migliore potrebbe spingere il cross al ribasso fino alla zona 1,1450.
Possibili scenari per le coppie con dollaro australiano (AUD/CHF, AUD/NZD, AUD/CAD)
Il dollaro australiano è sensibile ai dati del mercato del lavoro statunitense, oltre che all’andamento globale e al contesto di rischio. Un peggioramento delle Unemployment Claims USA, accompagnato da attese di rallentamento globale, spesso pesa sul dollaro australiano, considerato una valuta correlata al movimento delle materie prime.
Un aumento dei sussidi di disoccupazione USA potrebbe accentuare le pressioni ribassiste su queste coppie. Un dato invece sotto le attese potrebbe supportare un rimbalzo del dollaro australiano.
Possibili scenari su GBP/USD
Sulla coppia GBP/USD, un aumento delle Unemployment Claims USA (indicazione di rallentamento negli USA) può deprimere il dollaro e sostenere il prezzo della sterlina. Al contrario, dati in discesa sulle Unemployment Claims rafforzano il dollaro e possono far scendere GBP/USD. Le zone di attenzione sono 1,36 in caso di dati peggiori delle aspettative e 1,33 in caso di dati migliori delle attese.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI🌞
Ciao belli,
🔑 gold continua le sue spinte a giorni alterni,
ora attendiamo la zona daily segnata con line gialla 370.360
Poi in sessione americana ci muoviamo per valutare qualche posizionamento aggressivo conferma permettendo.
⏰ Fondamentale
pressione e forza del dollaro.
Ma l’incertezza politica sull’indipendenza della Fed ha contenuto le perdite.
-Il tentativo di Trump di rimuovere il governatore della Fed, Lisa Cook, ha destabilizzato la fiducia nella banca centrale, rafforzando il ruolo dell’oro come rifugio sicuro
-Paesi e istituzioni riducono la dipendenza dal dollaro, aumentando la domanda di oro. Nel Q1 2025, le banche centrali hanno comprato oltre 244 tonnellate, portando l’oro a quasi il 20% delle riserve globali
-L’oro ha toccato un nuovi massimi in rialzo del +32% da inizio anno.
Tre motivi principali:
Tasse inaspettate fino al 39% sui lingotti importati;
Tensioni geopolitiche (USA–Russia/Cina);
Timori di stagflazione economica
⚠️ Prossimi appuntamenti rilevanti
3–12 settembre: Precious Metals Summit a Beaver Creek (USA)
11–14 settembre: India Gold Conference, Nuova Delhi
14–17 settembre: Mining Forum Americas
15 settembre: Mining Forum Americas, presentazione di Eldorado
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-BE PATIENCE
NVIDIA al bivio: utili record o nuova bolla AI?Le azioni rimbalzano con catalizzatori chiave in arrivo
Ieri i mercati azionari hanno registrato un solido rimbalzo dopo un inizio di settimana deludente, con gli investitori in attesa di un importante rapporto sugli utili previsto per domani e di un dato cruciale sull'inflazione atteso per venerdì.
Il NASDAQ è avanzato dello 0,44% (quasi 95 punti), chiudendo a 21.544,27; l’S&P 500 è salito dello 0,41% a 6.465,94, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,30% (circa 135 punti), attestandosi a 45.418,07. Il vero protagonista della seduta, tuttavia, è stato il comparto delle small cap: il Russell 2000 ha infatti segnato un rialzo dello 0,83%, chiudendo a 2.358,60.
Mentre i media si concentravano sul licenziamento senza precedenti, da parte del Presidente Trump, di Lisa Cook, membro del Consiglio dei Governatori della Fed, il mercato guardava invece al rapporto di domani pomeriggio di NVIDIA (NVDA), leader dell’intelligenza artificiale e autentica superstar di Wall Street. La pubblicazione giunge in un momento delicato per il settore più “caldo” del mercato, segnato dal riemergere di dubbi sulla sostenibilità dei massicci investimenti in AI.
Ho notato come siano riemerse le consuete critiche all’intelligenza artificiale, provenienti dai medesimi tre fronti: chi ritiene eccessivi e privi di ritorno gli investimenti in GPU e data center, chi teme rischi sociali e di sicurezza, e chi dubita che i modelli linguistici possano realmente favorire la crescita economica. Alcuni arrivano persino a definire GPT-5 un fallimento, parlando di una “bolla AI” pronta a scoppiare. Io credo, al contrario, che queste voci ignorino l’enorme lavoro di aziende come NVIDIA, impegnate nella robotica, nell’edge computing e nello sviluppo di infrastrutture che stanno gettando le basi della prossima rivoluzione industriale digitale.
A mio avviso, anche se molti progetti sperimentali non arriveranno a compimento, l’applicazione dell’AI a produzione, logistica e servizi sta già creando un nuovo motore di crescita, paragonabile per portata a Internet o all’elettricità. Le discussioni su AGI e rischi etici restano necessarie, ma i grandi investimenti in atto dimostrano che la direzione è ormai tracciata. Per questo guardo con ottimismo al futuro e continuo a concentrarmi sulle opportunità concrete offerte da società come NVIDIA, Marvell e CoreWeave, convinto che il lungo periodo premierà chi saprà cogliere questa trasformazione.
Il tema dell’indipendenza della Fed è oggi al centro del dibattito mediatico, ma il mercato non sembra mostrarne particolare preoccupazione. È un segnale positivo, soprattutto considerando il forte rialzo di venerdì scorso e il lieve calo di inizio settimana.
Quando la politica diventa il titolo del giorno durante una seduta di Borsa, spesso l’andamento non risulta particolarmente entusiasmante. Molto diverso sarà giovedì, quando NVIDIA pubblicherà i suoi risultati: l’attesa è elevata e l’ottimismo sui possibili tagli ai tassi da parte della Fed lascia prevedere che le small cap possano mantenere il loro slancio rialzista, un segnale incoraggiante per gli investitori più propensi al rischio.
Gli analisti stimano che gli utili di NVDA siano cresciuti di oltre il 47% su base annua, fino a raggiungere 1 dollaro per azione, mentre i ricavi – stimati oltre i 46 miliardi di dollari – segnalano un’espansione superiore al 50% rispetto all’anno scorso. Il titolo, intanto, è salito di un ulteriore 1% nella seduta di ieri.
Ritengo che NVDA resti la migliore tra le protagoniste del settore, e questo è ormai noto a tutti. I commenti e le prospettive che seguiranno alla pubblicazione dei dati saranno il vero motore del titolo. È plausibile uno scenario di volatilità – con un rialzo immediato seguito da prese di profitto – ma non voglio indulgere in eccessive speculazioni: il boom dell’intelligenza artificiale, guidato da NVDA, ha dimensioni impressionanti.
Oltre ai risultati di NVDA, venerdì sarà il turno dei dati sull’inflazione. Gli indici PCE e quelli dell’Università del Michigan potrebbero offrire indicazioni decisive su ciò che la Fed sceglierà di fare nella riunione di settembre.
Marco Bernasconi Trading
WisdomTree - Tactical Daily Update - 26.08.2025Le Borse cinesi, senza troppo rumore, tra i migliori asset nel 2025.
Powell “moderatamente aperto” al taglio dei tassi aiuta il “risk-on mood”.
Grande attesa per risultati di Nvidia: dal suo CEO commenti cruciali sull’AI.
Trump allunga la lista dei metalli “strategici”: dentro rame e argento.
Ieri, 25 agosto, le Borse europee hanno chiuso in calo, appesantite dall’allarme lanciato dal primo ministro francese François Bayrou, secondo cui «la Francia è in pericolo perché sull’orlo del sovraindebitamento» e occorre agire «senza alcun ritardo».
Parigi è stata la peggiore con -1,6%, seguita da Francoforte -0,42%, e Milano -0,19%. Londra era chiusa per festività. Wall Street ha chiuso in calo dopo i record della settimana precedente: Dow Jones -0,77%, Nasdaq -0,22%, S&P500 -0,38%.
Gli investitori continuano a valutare le prospettive di politica monetaria della Federal Reserve dopo le aperture del presidente Jerome Powell, che venerdì scorso aveva lasciato intendere una possibile ripresa del ciclo di taglio dei tassi. Il FedWatch Tool del CME Group segnala un’83,3% di probabilità di un taglio di 25 punti base alla prossima riunione.
Sul fronte istituzionale, resta alta la tensione tra Donald Trump e la Banca centrale: Trump ha annunciato la rimozione immediata della governatrice Lisa Cook, accusandola di aver presentato false dichiarazioni in due richieste di mutuo.
L’episodio potrebbe sfociare in una battaglia legale: Cook ha replicato che Trump non ha l’autorità per licenziarla e che continuerà a svolgere il suo ruolo alla Fed. Le accuse contro di lei erano state sollevate a inizio agosto dal direttore della Federal Housing Finance Agency, William Pulte.
A Wall Street l’attenzione è ora rivolta ai conti di Nvidia, in calendario mercoledì 27: il colosso dei chip, barometro per il settore tech e l’intelligenza artificiale, lo scorso trimestre ha registrato oltre US$ 44 miliardi di ricavi: le stime indicano ora 46,4 miliardi e un utile per azione di 1,02 dollari,in crescita di oltre il 50% annuo.
Il mercato teme però eventuali segnali di rallentamento, soprattutto dopo gli avvertimenti del CEO di OpenAI Sam Altman su una possibile “bolla” dell’IA. Gli investitori cercheranno chiarimenti sulla domanda futura, sul ruolo della Cina dopo le nuove regole sulle licenze e sulle spedizioni dei chip Blackwell.
Sempre negli Stati Uniti, venerdì 29 sarà diffuso il PCE di luglio, l’indice preferito dalla Fed per misurare l’inflazione. Gli economisti prevedono un aumento annuo del 2,9% per il “core” PCE, contro il 2,8% di giugno.
Intanto l’indice CFNAI, che misura l’attività economica americana su un paniere di 85 indicatori, a luglio è sceso da -0,18 a -0,19 punti, mentre la media trimestrale è migliorata da -0,26 a -0,18, rimanendo sopra la soglia di -0,35 che storicamente indica fase di espansione.
In Europa, l’indice Ifo tedesco sulla fiducia degli imprenditori è salito in agosto a 89 punti, sopra le attese. Sul mercato valutario, l’euro/dollaro è sceso sotto 1,17. Secondo gli analisti, il tono più dovish di Powell e il deterioramento dei fondamentali fiscali statunitensi, deficit/Pil atteso al 6% nei prossimi anni e debito/Pil verso il 120% dal 98% attuale entro un decennio, limiteranno la capacità di recupero del biglietto verde.
Il mercato obbligazionario ha visto un allargamento dello spread BTP-Bund a 85 punti base (+2 centesimi). Il rendimento del decennale italiano è salito al 3,61% dal 3,55%, mentre quello francese (OAT) si è attestato al 3,49%, portando lo spread Italia-Francia a soli 12 bps.
In Asia stamene, 26 agosto, prevalgono le vendite: Hang Seng -0,2%, CSI300 +0,12%. A Hong Kong e Shenzhen il settore immobiliare ha corretto dopo i forti rialzi legati all’allentamento delle regole sugli acquisti di case.
In Corea il Kospi ha perso -0,9% dopo che Trump ha confermato il mantenimento di dazi al 15% sul suo export negli Usa. Le aziende del Paese prevedono nuovi investimenti negli Usa per 150 miliardi di dollari, oltre ai 350 già impegnati.
In Giappone, Nikkei -0,8% con lo yen in calo a 147,8 sul dollaro e rendimento decennale al 1,61% (+2 punti base). In India, il Sensex ha ceduto -0,7% in scia all’annuncio Usa di un aumento dei dazi sui prodotti indiani dal 25% al 50% a partire dal 27 agosto, misura motivata dagli acquisti di petrolio russo “scontato” da parte di Nuova Delhi.
Sul fronte geopolitico, cresce l’attesa per possibili nuove sanzioni americane contro Mosca, legate ai negoziati di pace con l’Ucraina. Trump ha proposto un vertice trilaterale con Zelensky e Putin, ma la data non è stata fissata.
Le materie prime restano sotto i riflettori: l’amministrazione Usa ha proposto di inserire rame, potassio, argento, piombo e silicio nella lista dei minerali critici 2025, mossa che consentirebbe maggiori finanziamenti federali e procedure autorizzative più snelle. L’oro è salito dello 0,3%, sostenuto dalle tensioni geopolitiche e dalle attese di tagli Fed, nonostante il rimbalzo del dollaro.
La BCE mantiene invece una linea attendista: i tassi potrebbero restare fermi al 2% nel 2025. A Jackson Hole, il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ed il governatore finlandese Olli Rehn hannoribadito che «l’asticella è alta» per ulteriori tagli e che con inflazione e tassi al 2% l’area euro si trova «in equilibrio».
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GOLD | Fiducia dei consumatori ore 16:00!Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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News in arrivo alle ore 16:00, rapporto sulla fiducia dei consumatori, dovremo starci un minimo attenti per volatilità improvvisa, già da mezz'ora prima con l'apertura di Wall street alle ore 15:30.
Nella notte il nostro bene rifugio per eccellenza ha sparato un grosso candelone a rialzo, dalla zona LONG dell'imbalance che avevo lasciato, fino alla ricerca di liquidità del massimo giornaliero di Venerdì, tutto secondo i piani alla fine.
Ora si deciderà la direzione futura, vi ho lasciato la fresh supply dei 3385$ per oncia che può arrestare questa cavalcata a rialzo facendo riscendere il prezzo verso i minimi della scorsa settimana, ma dovrò vedere un momentum altrettanto forte, cosa che per ora manca oltre al trigger di ingresso.
Stiamo a vedere, valutiamo e aspettiamo la sessione americana per una maggiore volatilità.
Se la zona short dovesse cedere il target LONG sarà quello dei 3390/3400$ per oncia, per lo Short invece abbiamo i 3350$ e successivamente i 3300$ per oncia, soglia psicologica.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Banche centrali, il grande paradosso del 2025Quest’anno 2025 rivela un paradosso nel mercato dei cambi fluttuanti (Forex), un paradosso che posso definire raro. La base dell’evoluzione delle valute sul mercato dei cambi è la divergenza delle politiche monetarie. In altre parole, è la differenza di traiettoria tra i tassi d’interesse delle principali banche centrali del mondo a determinare la tendenza di fondo delle coppie principali in USD sul Forex.
Ma quest’anno 2025 presenta una configurazione rara: la divergenza delle politiche monetarie ha avuto quasi nessun effetto sul FX.
Perché? Perché il dollaro USA è (di gran lunga) la valuta più debole del FX nel 2025, nonostante la Fed non abbia toccato il suo tasso d’interesse, che resta il più alto tra le principali banche centrali, come mostra il grafico principale di questa analisi.
1) Nel 2025, la divergenza delle politiche monetarie non ha inciso sul FX
La tabella seguente confronta l’evoluzione dei tassi d’interesse delle principali banche centrali e la loro situazione in termini di inflazione. Ad eccezione della Banca del Giappone, tutte le principali banche centrali hanno ridotto i tassi più volte quest’anno, poiché l’obiettivo di inflazione è stato raggiunto o quasi raggiunto.
Solo la Fed non ha toccato il tasso dei federal funds, che ora è il più alto di tutte le banche centrali.
La tabella sottostante è stata realizzata dall’analista Vincent Ganne per Swissquote e propone un confronto delle politiche monetarie delle principali banche centrali nel 2025.
L’infografica sottostante, tratta da Bloomberg, propone un confronto dell’evoluzione dei tassi d’interesse delle banche centrali del mondo nel 2025.
2) Ecco il paradosso: il dollaro USA è la valuta più debole del FX quest’anno (in calo del 10%) nonostante la posizione favorevole dei tassi USA
Non solo il dollaro USA è l’unica valuta principale del FX che è scesa nel 2025, ma questo calo è molto marcato, una flessione del 10 %.
Questo crollo del dollaro USA è in totale contraddizione con la divergenza delle politiche monetarie, che avrebbe dovuto far salire il dollaro rispetto a un paniere di valute principali. La domanda ora è quale tendenza prenderà il dollaro se la Fed dovesse decidere di tagliare il suo tasso d’interesse a fine anno.
3) Alla fine, il ruolo della divergenza delle politiche monetarie è temporaneamente sospeso poiché l’economia USA affronta incertezze strutturali
• Dazi doganali e loro impatto sulle prospettive di crescita economica degli Stati Uniti
• Aumento del debito pubblico USA e politica fiscale/budgetaria dell’Amministrazione Trump (“Big Beautiful Bill”)
Queste due sfide strutturali hanno neutralizzato per quest’anno la divergenza delle politiche monetarie, ma quest’ultima dovrebbe tornare a prevalere nel 2026 e forse consentire un rimbalzo del dollaro USA sul FX.
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NVIDIA test di fuoco: il report che può cambiare Wall Street.NVIDIA alla prova del fuoco: il report che può cambiare tutto a Wall Street.
Inizio lento per la settimana di NVIDIA
Il settore a più rapida crescita dall’avvento di Internet sarà al centro dell’attenzione questa settimana, quando il leader dell’intelligenza artificiale e superstar del mercato, NVIDIA (NVDA), pubblicherà i propri risultati domani. Non sorprende, dunque, che le azioni abbiano deciso di prendersi una pausa all’inizio della settimana, soprattutto dopo il forte rally di venerdì.
Il Dow Jones ha chiuso la scorsa settimana con il primo record dell’anno, ma ieri ha perso lo 0,77% (quasi 350 punti), attestandosi a 45.282,47. L’S&P è scivolato dello 0,43%, fermandosi a 6.439,32, mentre il Nasdaq, rimasto a lungo in territorio positivo, ha terminato in calo dello 0,22% (circa 47 punti), chiudendo a 21.449,29.
Il fatto che il mercato abbia solo in parte restituito l’enorme rialzo di venerdì può essere considerato un segnale positivo. La debolezza iniziale di ieri ha lasciato spazio a un parziale rimbalzo, interrotto però dal ritorno dei venditori nel finale di seduta. È cominciata così l’ultima settimana di agosto, alla vigilia della fine “non ufficiale” dell’estate: settembre, storicamente, rappresenta sempre un’incognita per i mercati.
Venerdì tutti gli indici sono balzati di oltre l’1%, dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, a Jackson Hole ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi già a settembre. L’S&P e il Dow Jones hanno così chiuso la terza settimana consecutiva in rialzo, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,6% nei cinque giorni, poiché i massicci investimenti dell’economia nell’intelligenza artificiale sono tornati a essere messi in discussione.
Questa settimana l’attenzione sarà tutta rivolta al rapporto trimestrale di NVIDIA, che arriverà dopo la chiusura della seduta di domani. Il titolo, cresciuto dell’1% nella giornata di ieri, rappresenta l’ultimo grande annuncio della stagione per le “Magnificent 7”.
L’attesissima pubblicazione dei dati del secondo trimestre si preannuncia come una delle più importanti dell’intero ciclo. Le stime sugli utili per azione e sul fatturato restano sostanzialmente stabili, con attese di una nuova forte crescita in tutti i segmenti chiave.
Le previsioni future saranno decisive per la reazione del titolo, soprattutto dopo le recenti voci di una presunta “bolla” nel settore dell’intelligenza artificiale. Dall’inizio dell’anno, NVIDIA ha guadagnato circa il 35%, ben oltre il +10% dell’S&P 500.
Non va dimenticato che, a fine settimana, sarà pubblicato anche il rapporto sulla Spesa per consumi personali (PCE), il principale indicatore che gli investitori utilizzeranno per valutare la probabilità di un taglio dei tassi a settembre. Secondo il FedWatch Tool del CME, tale probabilità si aggira intorno all’83%.
Un taglio dei tassi a settembre non è però ancora certo: come sempre, la Fed ribadisce che tutto dipenderà dai dati. Significa che il rapporto PCE, in uscita venerdì 29 agosto, e quello sull’occupazione di venerdì 5 settembre potrebbero rivelarsi decisivi in vista della prossima riunione.
Perché la Fed rinunci a un taglio, l’inflazione dovrebbe sorprendere al rialzo e l’occupazione mostrare un’accelerazione significativa. Nulla è comunque scontato. È per questo che, da qui a inizio settembre, gli occhi degli operatori resteranno puntati su questi due appuntamenti cruciali.
Marco Bernasconi Trading
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI🌞
Ciao belli,
il signor Gold ha chiuso toccando l’imbalance e ha reagito in notturna con una reazione di 350 pips.
Non rispettando il mio piano, certi trade cerco di evitarli.
resto in attesa di livelli più 'scontati' per entrare.
Intanto mi muovo su altri asset interessanti nel Forex.
Se volete analisi su altri pair, fatemelo sapere nei commenti o su TradingView in privato. S
arò felice di mandarvele.
📌Fondamentale Update
-Il presidente Trump ha licenziato la governatrice della Fed, Lisa Cook. Ha innescato incertezza sui mercati, indebolendo il dollaro e spingendo l’oro a un massimo di due settimane
-L'incertezza ha rafforzato l’oro come bene rifugio, mentre cresce l’attesa per un possibile taglio dei tassi nella riunione Fed di settembre
Tecnicamente, XAU/USD ha raggiunto i 3.387 USD nell’Asia session, poi si è aggiustato a +0,3 %, in scia alla pressione sui tassi e al clima di mercato incerto
Oro ben supportato nel breve termine, soprattutto dati i venti macro (tagli tassi Fed, fuga verso i rifugi)
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
NON SE L'ASPETTA NESSUNO (NOI SÌ) Che spettacolo signori, che mercato DEVASTANTE. Una forza, costanza e determinazione rialzista che pochi mercati hanno. BRIVIDI. C'è chi invece lo vuole shortare : "mercato troppo tirato, insostenibile, crolla tutto, ci sarà un crash epocale" e sti c***i gli ha sempre detto spx500: "vendete che vi spacco le gambe".
Non imparano mai. Un Somaro non sarà mai un cavallo di razza (con tutto il rispetto per quei bellissimi animali, ma qua stiamo parlando di somari umani).
Non fatevi fregare, questo è un mercato stra e stra long. Non cercate di prevedere crolli perché almeno per quest'anno non se ne parla. Ogni ritracciamento deve essere comprato, mi raccomando.
Come vedete io non uso indicatori, medie mobili o altro. Il grafico è nudo, perché sono tutte balle che creano solo casino!!
Detto questo, a mio avviso, il minimo è già stato trovato e piano piano verranno rotti i massimi storici. Ci aggiorneremo, ma vi posso già dire che questo impulso ha un targhet tra i 7400-7800 punti.
Come sempre 0 pippe mentali e 0 leva. Si compra senza paura e con determinazione. I massimi verranno fatti il prossimo anno e anche li sarà una ghiotta occasione long.
Spero di esservi utile e seguitemi miraccomando perché qua faremo tremare WALL STREET ve lo assicuro e sarà sempre GRATIS. Al prossimo aggiornamento ragazzi 🫡
BITCOIN È MORTOAvete capito bene sì: BITCOIN È MORTO.
Così dicevano i pipparoli ad ogni fase depressiva di questo strumento, ma poi, quasi per magia, risorgeva quasi come una fenice. Insomma lo sappiamo: quando non si conosce qualcosa, non lo si capisce, parte la caccia alle streghe.
Chi invece ha capito, ha forse COMPRESO che questa è la base della nuova e futura "realtà" che ci stanno preparando . Pensateci: bitcoin ci sta parlando di un cambiamento, che non è proprio positivo, ma che ci parla di un accantonamento dell'uomo, nei sui punti di controllo, a dispetto di una intelligenza artificiale e algoritmi matematici, che verrà posta come una sorta di stato di controllo sempre più marcato. Nessuno si beve più la balla dei "rappresentanti dei governi"? Beccatevi la truffa è l'in*****a dell'intelligenza artificiale. Forse terminator non era solo proprio un film... Ci voleva avvisare.
Detto questo signori, volevo condividere con voi la mia visione. SONO TORNATO E STA VOLTA SONO CA**I AMARI PER WALL STREET.
A mio avviso stiamo assistendo a un allineamento sempre più stretto con il tempo del 2017. La struttura di mercato (che tanti non VEDONO perché i cicli, analisi tecnica e bla bla bla) parla anche di questo. MANCA UN MASSIMO E NON SI DISCUTE.
110k saranno difficili da rompere, ve lo assicuro. Nel 2017 si trovò il minimo circa il 14 settembre, ma questa volta credo ci arriveremo almeno con una una settimana di anticipo, ma tutto può essere, IL MERCATO HA SEMPRE RAGIONE.
Mi aspettavo una ripresa oggi, c'è stata e ora deve spingere un po' più su, poi probabilmente faremo un doppio minimo o sporcheremo un po' più in basso. Tempo 3 mesi ricordatevelo dalla stesura del minimo, guardiamo al passato e vediamo che il tempo di rialzo dei precedenti "pump" è sempre stato di circa 3 mesi. Si va quindi come nel 2017 tra fine novembre e inizi mo di dicembre.
Targhet? Personalmente credo verso i 250-280k$, ma lo vedremo e vi aggiornerò nel tempo. Non mi faccio pippe mentali sui targhet. Questi sono strumenti di lungo termine, l'importante è uscire al punto giusto e non stare fuori dal mercato.
Fare Trading su bitcoin è veramente per pochi, troppo volatile e se si va in leva ci si fa male. Meglio entrare anche ogni mese con un pacco e probabilmente si fa meglio rispetto a chi vuole prevedere i minimi.
Signori ve lo prometto questo è solo l'inizio statene certi. Spero di essere per voi un faro e sarà tutto gratis SEMPRE
WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.08.2025Powell (FED) apre al taglio dei tassi, ma con moderazione.
Borse globali toniche ad Agosto dopo un avvio stentato. MSCI World record.
L’incontro tra Trump e Putin in Alaska è ancora fonte di speranza di pace.
Commodities: metalli industriali in fermento, oro negletto, petrolio giù..
Jackson Hole, mercati e geopolitica: Powell apre uno spiraglio sui tassi. Il simposio dei “banchieri centrali”di Jackson Hole, in Wyoming (Usa), ha riportato sotto i riflettori la Federal Reserve. Il suo Chairman Jerome Powell ha riconosciuto il rallentamento del PIL, la debolezza del mercato del lavoro e i rischi ancora presenti sull’inflazione.
Tuttavia, dopo mesi di pressioni dalla Casa Bianca, il numero uno della Fed ha lasciato intendere che nei prossimi mesi non è escluso un cauto taglio dei tassi, seppur in un quadro di prudenza. Le parole di Powell hanno fatto da innesco: Borse in rialzo sia in Europa che a Wall Street. Milano e Madrid +0,7%, Parigi +0,5%, Francoforte +0,3% e Londra +0,2%. Negli Stati Uniti, rialzi più marcati con Dow Jones +1,9% e Nasdaq +2%.
Inflazione e consumi sotto la lente della FED: i dati PCE (Personal consumer expenditures) hanno mostrato un aumento dei prezzi del 2,6% su base annua a luglio, e del 2,9% al netto di energia e alimentari, numeri che confermano la persistenza di pressioni inflattive, rendendo ancora più delicato il lavoro della Fed.
Powell ha spiegato che la crescita nella prima metà del 2025 è scesa a +1,2%, circa la metà rispetto al +2,5% del 2024. Il rallentamento riflette soprattutto una frenata dei consumi, mentre il mercato del lavoro mostra segnali di deterioramento rapido. “I rischi sono al rialzo per l’inflazione e al ribasso per l’occupazione”, ha commentato.
Powell ha ricordato come i dazi introdotti negli ultimi mesi abbiano già iniziato a incidere sui prezzi al consumo. Un tema caldo, soprattutto alla luce dell’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi. Intanto il Canada ha annunciato la rimozione delle proprie contromisure tariffarie, eliminando i dazi su numerosi prodotti inclusi nel North-American Trade Deal.
I mercati guardano anche agli sviluppi geopolitici. Oggi, 25 agosto, i future di Wall Street e le Borse europee avanzano frazionalmente, in attesa dell’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca.
Un moderato ottimismo sul conflitto in atto in Ucraina è alimentato dal recente vertice in Alaska tra Trump e Putin. Trump ha ribadito che l’obiettivo è un accordo di pace complessivo per l’Ucraina, non un semplice cessate il fuoco, Mosca ha aperto a discutere un possibile modello Nato per Kiev.
Ottimismo diffuso nelle piazze asiatiche. A Shanghai, l’indice Composite è salito dell’1,2% a quota 3.740 punti, massimo da maggio 2015, e circa +20% dai minimi di aprile. Il CSI300 di Shanghai e Shenzhen ha segnato +1,5%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,6%, con l’Hang Seng Tech a +2%.
In Giappone, il Nikkei225 ha inanellato l’ottava seduta positiva su dieci, in rialzo dello 0,6%, con lo yen stabile a 147,2 contro Us$: segna +9% in yen nel 2025, anche se la performance in euro si riduce a +2,7% per effetto della svalutazione dello yen sull’euro. In India, il Sensex di Mumbai ha guadagnato l’1,2%, complice la mancata introduzione di sanzioni ai compratori di petrolio russo. In calo invece Seoul: -1,2%.
Il clima di fiducia si riflette anche sugli indici mondiali. L’MSCI World ha toccato un nuovo massimo storico, segnando +12,6% da inizio 2025, con record aggiornati in cinque degli otto mesi dell’anno.
Brillano anche gli indici azionari emergenti, col relativo l’indice MSCI dedicato che guadagna +18,3% year to date, e toccano il record dal novembre 2021. Bene anche l’EuroStoxx600, +14,6% da inizio anno
Sul fronte delle commodities, il petrolio resta debole, sui minimi da oltre 2 due mesi, complice la prospettiva che il greggio russo continui a fluire senza restrizioni. Trump ha dichiarato che sospenderà i dazi a Cina e India sugli acquisti di petrolio russo se i negoziati di pace avranno successo.
L’indice Bloomberg Commodity, 100,30 dollari, è sui minimi da quattro mesi. Nell’ultima settimana hanno sofferto energia, metalli preziosi e minerali, mentre sono saliti i “coloniali” (caffè, cacao).
Anche l’oro resta volatile: dopo un calo dell’1,8% la scorsa settimana, oggi risale dello 0,7% circa (ore 11.00 CET).
Sul mercato obbligazionario, i dati macro americani più forti delle attese hanno ridimensionato le speranze di un taglio dei tassi da 50 bps a settembre.
Il Treasury decennale ha perso lo 0,3% e rende il 4,31%. In Europa, il Bund decennale è a 2,79% (-0,3% settimanale), mentre il BTP decennale si attesta a 3,59% (-0,6% settimanale). Lo spread resta sui minimi pluriennali a 80 punti base, ben sotto i 115 di inizio anno.
Occhi aperti su un paio di dti macro europei, quali l’indice Pmi flash di agosto, l’inflazione finale di luglio (attesa conferma al 2% tendenziale) e i dati dettagliati del PIL tedesco del secondo trimestre, in calo di -0,1% congiunturale e invariato anno su anno nella 1’ stima.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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ultima settimana di agosto.
attualmente continuo come da ultima analisi a cercare sempre posizionamenti long di gold da prezzi piu discount possibile,
attualmente le due opzioni sono queste:
la prima su imbalance daily molto rischiosa che personalmente eviterò.
la seconda molto meglio in fascia discount su zone chiave.
oggi è lunedi lascio correre e da domani vediamo come muoverci.
ci vediamo stasere alle 18:00 per analizzare i mercati insieme e preparare i set up.
📌 Aggiornamento Macro & Oro — 25 Agosto 2025
Venerdì scorso il discorso di Powell da Jackson Hole è arrivato con ritardo per via dei problemi di trasmissione. Situazione insolita, ma ciò che conta è il messaggio:
Sintesi del discorso di Powell:
Porta aperta a un taglio dei tassi già da settembre (se i dati lo permettono).
Economia ancora resiliente, occupazione vicina al massimo e inflazione ridotta rispetto ai picchi post-pandemia.
Rischi in aumento: inflazione legata ai dazi, crescita più debole per via di una forza lavoro rallentata dall’immigrazione.
📌Oro & Dollaro USA;
Il discorso ha spostato la Fed verso un bias accomodante. Con la politica già in territorio restrittivo e i rischi sull’occupazione crescenti, il mercato vede circa 75% di probabilità di un taglio da 25bps a settembre. Restano però i rischi inflattivi legati ai dazi, quindi l’attenzione sarà tutta sui prossimi dati.
📅 Settimana USA ricca di eventi:
Lunedì: Housing
Martedì: Ordini durevoli & Fiducia consumatori
Giovedì: Sussidi disoccupazione & PIL (2ª lettura)
Venerdì: Core PCE (dato chiave per la Fed e per l’oro)
🎯 Bias: Bullish
Con una Fed più dovish e liquidità ridotta, vedo interessanti occasioni di acquisto sui pullback fino al PCE di venerdì.
⚠️ Nota: ultima settimana estiva, volumi e liquidità ridotti. Mi aspetto più movimento dalla prima metà di settembre, quando i desk torneranno operativi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
L'indice FTMIB ad un passo da...Buongiorno a tutti.
Ho voluto iniziare la mia settimana dal rientro dalle ferie con una riflessione sul nostro indice azionario.
Il nostro FTMIB è ad un soffio (2,4%) dai precedenti massimi pre-crisi 2008.
Ci sono voluti ben 17 anni prima che ciò avvenisse ed il merito, a mio parere, e dovuto a molteplici fattori di carattere macroeconomico, settoriale e di politica monetaria, ma c'è qualcosa di più...
Sicuramente la politica monetaria espansiva della BCE, con il quantitative easing e le iniezioni di liquidità, hanno sostenuto il mercato rendendo il comparto azionario più attrattivo rispetto quello obbligazionario.
Sicuramente la ripresa post-covid ed il PNRR hanno rilanciato il paese ed i suoi consumi, soprattutto nei settori energetici e delle infrastrutture.
Ma a fare la differenza è stato il rendimento dei titoli finanziari.
Sono state le nostre banche a fare la differenza, spinte dall'aumento dei tassi di interesse.
Se si osserva infatti il grafico, noteremo che l'indice ha avuto nei dieci anni dal bottom (B2) un rendimento del 70%. Quelli sono stati gli anni del lento, e pseudo stazionario, recupero: gli anni dei tassi di interesse al minimo. Gli anni che avrebbero dovuto portare al vero rilancio. Ma la vera crescita è avvenuta quando i tassi sono riaumentati, a causa del fenomeno inflattivo. E' li che il settore bancario ha dato il suo contributo, riprendendo a brillare.
Avrei altre considerazioni da fare, riguardo ad altre motivazioni, meno ovvie ma - io credo - più significative (tasso di investimento - gestione amministrativa - ecc), ma spererei che a riguardo si aprisse un dibattito.
Ho solo una domanda a tal proposito: cosa accadrà al comparto bancario, e pertanto al rendimento dell'indice, quando i tassi di interesse (ora al 2,15%) si saranno completamente sgonfiati?
...purtroppo non ci vuole molto a capirlo.
Pertanto, siamo prossimi al capolinea?
Un saluto,
Silvio.
85% di probabilità di un taglio dei tassi il 17 settembre (FED)La conferenza stampa di Jerome Powell di venerdì 22 agosto era molto attesa, poiché ci si aspettava che esponesse i piani della FED per il percorso di politica monetaria da qui alla fine dell'anno. Va ricordato che il tasso sui federal funds non scende dal dicembre 2024 e che il mercato del lavoro statunitense comincia a mostrare segni di debolezza. Ma il tasso di inflazione PCE è più vicino alla soglia del 3% che al 2% e Jerome Powell è stato finora intransigente sull'obiettivo di inflazione.
Nessuna svolta da parte della Fed? Perno tecnico? La vera svolta della Fed?
Queste sono le domande che ho posto nell'articolo che ho pubblicato venerdì scorso prima della conferenza stampa di Powell a Jackson Hole.
Durante il suo discorso a Jackson Hole, Jerome Powell ha sottolineato le crescenti minacce all'occupazione statunitense. Ha lasciato intendere che l'allentamento monetario potrebbe essere presto in programma, sottolineando al contempo l'incertezza sull'inflazione dovuta ai dazi.
Possiamo quindi finalmente decidere tra:
1) Nessuna svolta della FED?
2) Il perno tecnico della FED (un taglio isolato dei tassi)
3) Un vero e proprio pivot della FED (una serie di tagli dei tassi fino a dicembre 2025)
Sì, penso che ora possiamo escludere lo scenario di nessun pivot entro la fine dell'anno. D'altro canto, resta aperta la questione se la Fed si limiterà a fare un pivot tecnico o si impegnerà in un vero e proprio pivot.
Powell è stato attento a rimanere cauto. Gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo sono ora visibili e potrebbero alimentare un'inflazione più persistente. Questa incertezza spiega perché la Fed non si sia ancora impegnata in un percorso chiaro.
La decisione della Fed il 17 settembre, il 29 ottobre e il 10 dicembre dipenderà dai seguenti fattori:
- Inflazione PCE venerdì 29 agosto
- Il rapporto NFP di venerdì 5 settembre
- L'equilibrio di potere tra i 12 membri votanti del FOMC (ho scritto un articolo su questo argomento la scorsa settimana)
Le differenze all'interno della banca centrale complicano ulteriormente la situazione. Alcuni funzionari ritengono che sia urgente tagliare i tassi, vista la debolezza nella creazione di posti di lavoro confermata dal rapporto di luglio. Altri sono più cauti, temendo che una riduzione prematura dei tassi possa far aumentare l'inflazione. Un terzo punto di vista propone un approccio graduale: un aggiustamento limitato seguito da una pausa per valutare gli effetti sull'economia.
In ogni caso, Powell sembra aver ristabilito l'equilibrio tra occupazione e inflazione, quindi se il rapporto NFP del 5 settembre sarà deludente, un taglio dei tassi è quasi certo.
In questa fase, secondo il CME FED WATCH TOOL, la probabilità implicita di un taglio dei tassi il 17 settembre è del 85%.
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GBPUSD: quando l'analisi tecnica è chirurgica. Analisi macroeconomica sul cross
Fronte U.S.A.
Nel mese di luglio, le vendite di abitazioni esistenti hanno registrato un incremento del 2,0% su base mensile, recuperando sostanzialmente il calo osservato a giugno. Tale rimbalzo, sebbene incoraggiante, non modifica il quadro di fondo: il ritmo annualizzato destagionalizzato si attesta a 4,0 milioni di unità, in linea con la media registrata dall’inizio del 2025, confermando così una dinamica laterale del mercato.
Il persistere di condizioni di accessibilità sfavorevoli — tassi ipotecari elevati e prezzi delle abitazioni storicamente alti — continua a mantenere l’attività su livelli ben inferiori rispetto alle medie di lungo periodo. Parallelamente, l’offerta sta mostrando segnali di accumulo: a luglio, lo stock disponibile ha raggiunto 1,36 milioni di unità, massimo dal 2020. L’aumento dell’inventario riflette una domanda strutturalmente debole, con effetti diretti sulla dinamica dei prezzi. Infatti, il prezzo mediano delle abitazioni unifamiliari ha segnato un incremento marginale dello 0,3% su base annua, il ritmo più contenuto degli ultimi due anni, segnalando un significativo raffreddamento dell’apprezzamento immobiliare.
Sul fronte dell’edilizia residenziale, i dati mostrano un quadro misto. A luglio, i nuovi cantieri edili sono cresciuti del 5,2%, trainati da una ripresa sia nel segmento unifamiliare sia in quello multifamiliare. Tuttavia, il trend di medio periodo rimane debole: gli avvii unifamiliari risultano in calo del 6% da inizio anno, mentre i permessi edilizi segnano un arretramento del 12%. La resilienza dimostrata negli anni recenti dal comparto unifamiliare, sostenuta in passato da incentivi ai costruttori e da un’offerta di rivendita limitata, sta ora venendo meno, con vendite di nuove abitazioni che non riescono a tenere il passo con le nuove consegne.
Il deterioramento del sentiment è ben rappresentato dall’indice NAHB Housing Market Index (HMI), che ad agosto si è attestato su livelli prossimi ai minimi osservati durante la fase acuta della pandemia. Tale contesto suggerisce che i costruttori siano orientati a una ulteriore contrazione della produzione, con impatti negativi sugli investimenti fissi residenziali, già in contrazione nella prima metà del 2025 e destinati a rappresentare un freno alla crescita del PIL.
Il quadro macroeconomico appare ulteriormente complesso se si considera l’effetto di spillover del settore immobiliare: la correlazione positiva tra compravendite immobiliari e consumi in beni durevoli (materiali edili, arredamento) implica rischi al ribasso per la spesa delle famiglie. Inoltre, il potenziale rallentamento dell’occupazione nel comparto edilizio potrebbe amplificare gli effetti negativi sulla dinamica occupazionale complessiva, in un momento in cui il mercato del lavoro mostra segnali di progressivo indebolimento. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, pur restando su livelli relativamente bassi, evidenziano un trend di incremento che suggerisce crescenti difficoltà per i lavoratori disoccupati a reinserirsi rapidamente nel mercato.
Alla luce di questi elementi, la Federal Reserve appare sempre più orientata verso un allentamento della politica monetaria. I verbali del FOMC di luglio hanno evidenziato l’attenzione dei policymaker ai rischi al ribasso derivanti dal settore immobiliare, mentre nel recente Simposio di Jackson Hole il Presidente Powell ha sottolineato la disponibilità a intervenire qualora l’indebolimento del mercato del lavoro e la decelerazione della crescita dovessero accentuarsi. Le aspettative di mercato prezzano con probabilità crescente un taglio dei tassi di 25 punti base già nella riunione di settembre, con ulteriori riduzioni attese entro fine anno.
Sul piano strategico, la Fed ha inoltre aggiornato il proprio quadro di riferimento di politica monetaria, abbandonando formalmente il regime di Flexible Average Inflation Targeting (FAIT) introdotto nel 2020 e rafforzando la simmetria tra i due mandati di stabilità dei prezzi e massima occupazione. Questo implica una maggiore prontezza ad agire preventivamente in risposta a eventuali nuove pressioni inflazionistiche, pur mantenendo la flessibilità necessaria a sostenere il mercato del lavoro.
In sintesi, il settore immobiliare continua a rappresentare un punto critico per la crescita statunitense, incidendo sia direttamente sugli investimenti residenziali sia indirettamente sui consumi e sull’occupazione. In tale contesto, la politica monetaria rimane il principale strumento di mitigazione dei rischi macroeconomici, ma l’efficacia degli interventi dipenderà dalla capacità della Fed di bilanciare l’obiettivo di stabilità dei prezzi con la necessità di preservare la resilienza del mercato del lavoro.
Fronte Regno Unito
Nel Regno Unito, i dati sull’inflazione di luglio hanno sorpreso al rialzo, delineando uno scenario più complesso per la politica monetaria della Bank of England (BoE). L’indice dei prezzi al consumo (CPI) headline è accelerato al 3,8% su base annua, in aumento rispetto al 3,6% di giugno e oltre le attese di consenso per un incremento al 3,7%. Parallelamente, l’inflazione core si è attestata anch’essa al 3,8%, mentre l’inflazione dei servizi – componente particolarmente monitorata dai decisori di politica monetaria – è salita al 5,0% dal 4,7% precedente.
A trainare la dinamica inflattiva sono stati i costi dei trasporti, con le tariffe aeree che hanno registrato l’aumento più marcato per il mese di luglio dal 2001, riflettendo la concomitanza con le vacanze scolastiche. Sebbene le letture siano sostanzialmente in linea con le proiezioni della BoE pubblicate ad agosto, i dati confermano il rischio che le pressioni inflazionistiche possano protrarsi più a lungo del previsto. In tale contesto, un’inflazione prossima al 4% rende politicamente ed economicamente complesso giustificare ulteriori tagli dei tassi nel breve termine.
Il nostro scenario di base continua a prevedere due ulteriori riduzioni del tasso di riferimento di 25 pb ciascuna – una a novembre e una a febbraio – con un target al 3,50% entro l’inizio del 2026. Tuttavia, la persistenza delle pressioni inflattive o la resilienza del mercato del lavoro rappresentano fattori di rischio che potrebbero ritardare l’attuazione di tale percorso.
Sul fronte congiunturale, gli indici PMI di agosto hanno offerto un quadro eterogeneo. Il PMI composito si è attestato a 53,0, segnando il ritmo di crescita più sostenuto dell’ultimo anno, trainato dalla componente dei servizi (53,6 da 51,8), mentre il PMI manifatturiero ha evidenziato ulteriore debolezza, scivolando a 47,3. La solidità del settore dei servizi suggerisce che le pressioni inflazionistiche potrebbero rimanere persistenti, inducendo i policymaker più restrittivi a considerare l’attuale resilienza economica come ragione per rinviare ulteriori misure espansive.
Nel complesso, sebbene i recenti tagli abbiano contribuito a sostenere l’attività, la combinazione di una crescita più robusta nei servizi e di un’inflazione ancora elevata riduce sensibilmente le probabilità di un allentamento aggiuntivo nel corso del 2025. È verosimile che la BoE preferisca attendere segnali più convincenti di disinflazione prima di procedere con ulteriori riduzioni dei tassi.
Analisi tecnica sul cross
Nell'analisi tecnica pubblicata la settimana scorsa avevamo sottolineato zone di prezzo in cui il prezzo avrebbe potuto reagire in quanto zone ad alta confluenza. Richiamiamo, dunque, di nuovo l'attenzione all'analisi scorsa ripartendo da li, con un focus sul daily chart.
Come anticipato nella precedente analisi – alla quale si rimanda per un quadro contestuale più ampio – l’andamento dei prezzi ha confermato la rilevanza tecnica della Senkou Span A dell’Ichimoku Kinko Hyo, che sta attualmente agendo come resistenza dinamica. Dopo ripetuti test di tale livello, il mercato ha avviato una fase di correzione tecnica durante la settimana, culminata nella sessione di giovedì con un minimo intraday a 1,34056, in prossimità della soglia psicologica di 1,3400.
Tale area, precedentemente identificata come zona di alta confluenza tecnica, risultava già evidenziata nella nostra ultima analisi, poiché coincide con:
- il livello di Pivot Point S1;
- un’area di concentrazione di volumi (price action significativa);
- il ritracciamento di Fibonacci compreso tra 0,382 e 0,50, tipico punto di potenziale inversione o consolidamento.
Successivamente, il rimbalzo dei prezzi è stato sostenuto anche dal contesto macro-finanziario: in particolare, le dichiarazioni a tono dovish del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Simposio di Jackson Hole hanno contribuito a ridimensionare le aspettative di ulteriori rialzi aggressivi dei tassi di interesse. Ciò ha generato un sentiment più favorevole al rischio e ha offerto supporto alla valuta.
Nella sessione di venerdì il prezzo ha infatti messo a segno un recupero significativo, registrando una performance giornaliera del +0,85%, con massimi a 1,3544 e chiusura a 1,3527, recuperando integralmente le perdite accumulate nel corso della settimana.
Dal punto di vista tecnico, sebbene il prezzo non sia ancora riuscito a superare la resistenza dinamica fornita dalla Senkou Span A, il quadro grafico conserva una propensione rialzista. La conferma di tale scenario avverrebbe con la rottura della suddetta resistenza, seguita dal superamento del livello psicologico chiave a 1,3600.
Sul piano degli indicatori, l’RSI si attesta a 55,31, valore che indica un margine residuo di spinta al rialzo senza segnali di ipercomprato, coerente con una potenziale prosecuzione del movimento ascendente.
In sintesi, il mercato si trova in una fase di consolidamento positivo, con livelli tecnici ben definiti:
- supporto primario in area 1,3400;
- resistenza dinamica sulla Senkou Span A;
- target successivo a 1,3600 in caso di breakout confermato.
Il posizionamento rimane quindi orientato verso un possibile rafforzamento della tendenza rialzista, pur in un contesto in cui gli sviluppi della politica monetaria statunitense continueranno a giocare un ruolo determinante nel breve termine.
ANALISI DEL COT
Analisi del COT su BRITISH POUND - CHICAGO MERCANTILE EXCHANGE
Vige meno pessimismo speculativo, in quanto il net short dei non-commercial passa a −25,2k grazie a short covering (−6,3k short) e nuovi long (+7,6k). Il rapporto short/long degli speculatori (~1,31) resta ribassista, ma in rientro. Con OI in aumento, la riduzione del net short è credibile (non dovuta solo a contrazione del mercato). I commercial restano net long (+20,8k) ma ridimensionano la posizione (−14,7k w/w), segnale di maggiore copertura contro apprezzamenti della sterlina. La forte polarizzazione tra gli Asset Manager e i Leveraged Founds aumenta drasticamente il rischio di movimenti direzionali più ripidi. Un proseguimento del rafforzamento della GBP potrebbe innescare ulteriori ricoperture da parte degli Asset Manager; viceversa, shock macro sfavorevoli porterebbero i fondi leva a liquidare long con effetto amplificante.
Analisi del COT sul Dollaro Americano - Chicago Mercantile Exchange
il bias speculativo resta ancora ribassista, ma in attenuazione, con i non-commercial che restano net short per 5.988 contratti; tuttavia, la riduzione più marcata degli short rispetto ai long (-1.629 vs -1.370) ha alleggerito la posizione ribassista di circa +259 contratti. In termini di intensità, il netto speculativo equivale a circa -20,7% dell’OI (-5.988 / 28.891), segnale di pessimismo moderato, non estremo.
Il calo dell’open interest (-1.519 w/w) insieme al taglio di posizioni su entrambi i lati nei non-commercial suggerisce riduzione del rischio in attesa di catalizzatori macro (prossimi dati su inflazione/PCE, mercato del lavoro USA, comunicazione Fed). Un OI in flessione può amplificare i movimenti di prezzo al sopraggiungere di sorprese macro, aumentando il rischio di short-covering in caso di rimbalzo del dollaro.
In conclusione, l'interesse speculativo resta ribassista sul dollaro americano, ma meno aggressivo rispetto alla settimana precedente. Ulteriori segnali di raffreddamento macro USA e guidance dovish, emersa nel corso della settimana conclusasi, rafforzerebbero la tesi di un USD debole, con possibile incremento degli short speculativi dopo il de-grossing attuale.
In conclusione, la sterlina mostra segnali di una possibile ripresa del sentiment rialzista: il net short è diminuito, la partecipazione è aumentata e gli hedger restano fortemente long. Tuttavia, la forte concentrazione espone il mercato a potenziali shock in caso di aggiustamenti repentini dei grandi operatori. il dollaro americano ha ancora speculatori short, ma in misura minore rispetto alla settimana precedente. Con gli hedger ancora long, il dollaro conserva una base difensiva. Tuttavia, il calo dell’open interest segnala un potenziale indebolimento della partecipazione e un rischio di reazioni brusche in caso di news rilevanti.
Il de-grossing sulla sterlina con speculatori che riducono gli short unito a una partecipazione attiva suggerisce potenziale spazio per un rafforzamento del GBP. Il dollaro, pur conservando una posizione più difensiva, mostra iniziali segnali di indebolimento sia dal sentiment che dalla riduzione dell’open interest.
Si ricorda che i dati COT CFTC, futures-only, sono aggiornamenti settimanali basati su posizioni a mercato chiuso del martedì, pubblicati il venerdì. Vanno integrati con analisi tecnico-macroeconomica per valutare scenari futuri. Il COT non è un segnale di breve periodo, ma un indicatore di posizionamento e flussi potenziali (hedging vs speculazione).
GOLD | Struttura timeframe basso.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Cerchiamo di capire come vedo la situazione in timeframe basso sul metallo giallo.
Dopo il grosso pump di Venerdì, dovuto alle parole di Powell sui tagli dei tassi d'interesse, l'oro ha iniziato a lateralizzare tra i 3370$ e i 3380$ per oncia.
Subito sotto questa fascia abbiamo una demand fresca in 5 minuti che potrebbe venire utilizzata per cercare di fare un altro massimo, la ricerca di liquidità dell'HIGH di Venerdì, qui si deciderà la direzione della giornata.
Se dovesse riuscire a rompere a rialzo allora potrei vedere il prezzo tranquillamente fino ai 3400$, livello psicologico.
Se invece dovesse respingere e iniziare a rollare mi aspetterei il primo target dei 3348$, Imbalance, fino a vedere anche di nuovo i minimi dei giorni scorsi fino ai 3300$ per oncia.
Attendiamo sta sera e vediamo intanto se gappa, poi muoviamoci di conseguenza.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
GOLD | Powell scuote l'oro. Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Buon sabato a tutti, ieri Powell parla e scuote l'oro, alimentando la possibilità di tagli di interesse nella prossima seduta a Settembre!
Come potevamo immaginare l'oro reagisce subito molto forte a rialzo andando a raggiungere in pochissimo tempo la zona che vi avevo lasciato l'altro giorno per lo short, la fresh supply dei 2375/2380$ per oncia.
Se vi ricordate, la conferma della continuazione LONG derivava da una chiusura giornaliera avvenuta sopra il livello dei 2342.70$, il daily level di cui doveva rientrare.
Ora ci troviamo nella nostra zona di valutazione per una posizione bearish, vedremo come aprirà Domenica sera e se gapperà, potremmo aspettarci un'altra minuscola ricerca sopra il massimo di Venerdì sera per poi scendere un po', ci aggiorneremo meglio poi Lunedì per capire come muoverci.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Powell apre al taglio dei tassi: Wall Street esplodePowell apre la porta al taglio dei tassi: ecco perché Wall Street è esplosa
Il Dow chiude a un massimo storico mentre Powell accenna a un allentamento
Tutto ciò che il mercato voleva venerdì 22 era che il presidente della Fed Jerome Powell lasciasse aperta la porta a un possibile taglio dei tassi a settembre, ed è esattamente ciò che ha fatto nel suo discorso a Jackson Hole. Le azioni sono salite vertiginosamente in seguito, concludendo con grande entusiasmo quella che era stata una settimana noiosa.
Gli investitori hanno apprezzato le affermazioni di Powell secondo cui potrebbe essere il momento di "aggiustare" la posizione di politica monetaria. Non solo le azioni sono decollate, ma anche le probabilità di un taglio dei tassi a settembre, secondo il CME FedWatch Tool. La probabilità ha superato il 90% dopo il discorso, attestandosi intorno all'83% alla chiusura, in rialzo rispetto al 73% di giovedì.
Nel frattempo, il Dow Jones ha finalmente chiuso venerdì 22 a un nuovo record per la prima volta quest'anno, salendo dell'1,89% (quasi 850 punti) a 45.631,74. L'S&P ha interrotto con entusiasmo il suo calo di cinque giorni, balzando dell'1,52% a 6.466,91, mentre il NASDAQ si è finalmente liberato dalla crisi tecnologica con un'impennata dell'1,88% (quasi 400 punti) a 21.496,54.
Il rally ha concluso positivamente una settimana deludente, caratterizzata da deludenti report sugli utili, vendite nel settore tecnologico e la crescente sensazione che un taglio a settembre potrebbe non essere così certo come sperato. Alla fine, il Dow Jones è avanzato dell'1,5% nei cinque giorni e l'S&P dello 0,3%, il che significa che gli indici hanno ora tre settimane consecutive di guadagni. Tuttavia, il NASDAQ non è riuscito a superare le turbolenze tecnologiche e ha chiuso in ribasso dello 0,6%, nonostante il rally odierno e le sedute positive per tutti i titoli del Mag 7.
A proposito di Mag 7, l'ultimo membro di quel gruppo d'élite pubblicherà i risultati la prossima settimana. NVIDIA (NVDA) scende in campo dopo la chiusura di mercoledì, in quello che sarà probabilmente l'evento più atteso della settimana, soprattutto dopo che il massiccio investimento nell'intelligenza artificiale è stato nuovamente messo in discussione di recente. Si prevede che gli utili siano aumentati di oltre il 47% su base annua, raggiungendo quota 1 dollaro, mentre i ricavi di oltre 46 miliardi di dollari suggeriscono una crescita di oltre il 50% rispetto all'anno scorso.
Non è esagerato affermare che Nvidia si è affermata come leader del più ampio ecosistema dell'intelligenza artificiale (IA), con i suoi chip che ne implementano i modelli. Si potrebbe immaginare che altri produttori di chip sviluppino in futuro le proprie offerte. Ma a questo punto, i chip di Nvidia sono praticamente ineguagliabili nell'implementazione dei modelli.
Le azioni Nvidia avevano faticato all'inizio dell'anno, a causa del peggioramento del sentiment nel settore dell'intelligenza artificiale in seguito all'annuncio di DeepSeek a gennaio. Ma è stato difficile mantenere il titolo in ribasso per un periodo prolungato, come dimostra la sua recente performance.
Oltre a NVDA, la prossima settimana includerà anche un altro importante dato sull'inflazione, con l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) di venerdì 22. L'ultima volta, il risultato mensile dello 0,3% aveva soddisfatto le aspettative, ma il risultato annuale del 2,6% è stato superiore dello 0,1% rispetto alle previsioni.
Marco Bernasconi Trading