Accordo Cina-Usa, volano mercatiWall Street ha chiuso in deciso rialzo ieri: l’S&P 500 è salito del 3,26%, il Nasdaq ha guadagnato il 4,35% e il Dow Jones è avanzato del 2,81%. Il rally è stato innescato dall’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Cina.
Gli Stati Uniti hanno annunciato la riduzione dei dazi sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, ovvero il livello precedente al 2 aprile 2025. La Cina, dal canto suo, abbasserà le imposte sulle importazioni statunitensi dal 125% al 10%.
Il presidente Trump ha precisato che l’accordo non riguarda i dazi su automobili, acciaio, alluminio o prodotti farmaceutici. Ha inoltre aggiunto che servirà tempo per formalizzare gli accordi.
Nonostante ciò, si tratta di un miglioramento significativo nei rapporti tra le due superpotenze, che fa ben sperare in una ripresa dei mercati e in una maggiore cooperazione economica.
VALUTE
Nel mercato valutario, l’indice del dollaro è balzato di oltre l’1%, superando quota 101,5 e toccando i massimi delle ultime quattro settimane.
La riduzione dei dazi ha riacceso la fiducia degli investitori nel biglietto verde, che era stato sotto pressione a inizio anno a causa dei timori legati alla strategia commerciale di Trump. Anche i dati economici statunitensi, ancora resilienti, e l’approccio misurato della Federal Reserve in tema di tassi hanno contribuito a sostenere il dollaro.
Gli investitori attendono ora i dati sull’inflazione al consumo, attesi per oggi pomeriggio, seguiti da quelli sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, previsti per giovedì. Questi dati saranno fondamentali per valutare l’impatto economico a breve termine della disputa commerciale.
Sul fronte valutario, l’EUR/USD si mantiene vicino a 1,0950, un supporto chiave, mentre l’USD/JPY ha già testato quota 148,50. La forza del dollaro resta predominante, con i cambi "risk on/risk off" che riflettono un crescente interesse per i rendimenti piuttosto che per la sicurezza.
Quanto durerà? Molto dipenderà da Trump e da ciò che accadrà nei prossimi 90 giorni, durante i quali gli Stati Uniti dovranno stringere accordi con numerosi Paesi per evitare un ritorno alla guerra commerciale.
ORO IN PICCHIATA
Lunedì i prezzi dell’oro sono scesi di quasi il 3%, attestandosi a 3.230 dollari l’oncia, il livello più basso da circa un mese. Il calo è dovuto al miglioramento del sentiment degli investitori e alla diminuzione della domanda di beni rifugio.
Gli accordi commerciali rappresentano una significativa de-escalation delle tensioni globali e indicano una volontà di compromesso, piuttosto che un approccio aggressivo.
L’ottimismo è stato rafforzato anche dal cessate il fuoco tra India e Pakistan, che continua a reggere nonostante le accuse reciproche di violazioni. Inoltre, segnali positivi arrivano anche dal fronte diplomatico tra Russia e Ucraina, alimentando speranze per una riduzione delle tensioni globali.
Nel frattempo, l’oro ha subito ulteriori pressioni dopo che la Fed, la scorsa settimana, ha lanciato l’allarme sull’aumento dell’inflazione e sui rischi per il mercato del lavoro. Il presidente Powell ha escluso un taglio preventivo dei tassi in risposta all’incertezza legata ai dazi.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti lunedì verso i 63 dollari al barile, toccando i massimi delle ultime due settimane. Il rialzo è stato favorito dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per la riduzione dei dazi, che ha attenuato le tensioni tra i due maggiori consumatori di petrolio al mondo.
Tuttavia, a contrastare questa tendenza, l’OPEC+ prevede di accelerare l’aumento della produzione nei mesi di maggio e giugno. Anche un possibile accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran ha inciso sui prezzi, poiché potrebbe ridurre le preoccupazioni legate a una carenza globale di greggio.
I negoziatori statunitensi e iraniani hanno concluso i colloqui in Oman domenica, con ulteriori discussioni previste a breve.
Saverio Berlinzani
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Analisi fondamentale
L'euro dollaro non può salire sopra 1,15 dollari a meno che...Introduzione: L'euro dollaro è stata la coppia Forex più performante di quest'anno (2025), con un aumento di oltre l'8%. Dall'inizio di maggio, però, la resistenza a 1,15 dollari e un contesto tecnico di ipercomprato hanno fermato l'ascesa, mentre i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina sono ben avviati. Sebbene il rialzo del tasso di cambio EUR/USD sia stato sostenuto da fattori strutturali dall'inizio dell'anno, manca un fattore fondamentale essenziale per superare la grande resistenza a 1,15 dollari nel corso dell'anno.
1) Il livello di 1,15 dollari è una resistenza tecnica di lungo periodo sul cambio euro-dollaro e dovrebbe bloccare i prezzi per qualche tempo
Nei nostri precedenti contributi di TradingView, abbiamo evidenziato la dimensione principale della resistenza a 1,15 dollari, che ha effettivamente innescato un ingresso di ritracciamento per il cambio EUR/USD sul Forex. Il primo grafico qui sotto illustra l'entità di questa resistenza tecnica, che ha unito tutti i massimi mensili da quasi 20 anni.
Riteniamo probabile che il cambio euro/dollaro si mantenga al di sotto di questa resistenza nel breve termine, con un supporto iniziale nella zona di 1,09$/1,10$.
2) Il rimbalzo annuale del cambio euro-dollaro è stato costruito su fattori strutturali
Diversi fattori hanno sostenuto il rialzo del cambio euro-dollaro tra gennaio e aprile, alcuni dei quali hanno una dimensione strutturale:
- Il posizionamento netto degli istituti nei futures e nelle opzioni sull'euro dollaro è tornato in territorio lungo nel primo trimestre di quest'anno (si veda il secondo grafico).
- L'allentamento fiscale della Germania e la prospettiva di un cessate il fuoco in Ucraina sono stati due pilastri del rimbalzo.
- La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e oltre 70 Paesi ha pesato sul dollaro
Ora che la diplomazia commerciale ha preso il sopravvento, il dollaro USA è entrato in un rimbalzo tecnico, mentre l'euro dollaro è entrato in una fase di ritracciamento a breve termine.
3) Ma l'euro dollaro non sfonderà la barriera di 1,15 dollari finché la Federal Reserve non riprenderà a tagliare il tasso sui fondi federali.
Esistono quindi segnali strutturali a favore di un rialzo dell'euro dollaro quest'anno, guidati dai fondamentali fiscali, macroeconomici e geopolitici. Ma c'è una divergenza che invita ancora alla cautela: la famosa divergenza delle politiche monetarie
Storicamente, esiste una correlazione positiva tra il tasso di cambio euro/dollaro e il differenziale dei tassi di interesse previsto tra la Federal Reserve e la BCE. Quanto più ridotto è il differenziale dei tassi, tanto più forte è il tasso di cambio euro/dollaro, e viceversa.
Nelle ultime settimane, questo differenziale di tasso previsto è diminuito a causa dell'intransigenza della Fed sul rischio di una ripresa dell'inflazione statunitense dovuta ai dazi. Se la FED non si muove, è improbabile che il tasso di cambio EUR/USD riesca a superare 1,15 dollari nel breve termine.
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XRP PROSECUZIONE MOVIMENTO RIALZISTA📈 Situazione Attuale
XRP sta testando la media veloce sul time frame 4h. La zona di prezzo pari a 2,42 dollari potrebbe trasformarsi in un supporto per una ripartenza del prezzo verso nuovi massimi relativi
⚡ Configurazione Tecnica
Incrocio rialzista medie mobili sul time frame giornaliero
Incrocio rialzista medie mobili sul time frame 4h.
Test positivo della media mobile veloce sul time frame 4h.
RSI in zona neutra.
🌍 Analisi Fondamentale
Risoluzione SEC. Accordo da $50M con chiusura del caso e rimozione del rischio normativo.
Domanda istituzionale. Aumento del 12% degli indirizzi con più di 10.000 XRP.
Mercato crypto in rally. Bitcoin sopra $100k e afflussi ETF di $1.2B nelle ultime due settimane.
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: $2.60
Target 2: $2.75
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss aggressivo $2,42 (media mobile veloce sul time frame 4h).
Stop Loss conservativo 2,32 (minimo relativo precedente)
💡 Conclusione
La combinazione di fattori di analisi tecnica (doppio incrocio rialzista per le medie mobili sul time frame giornaliero e 4h) e fattori di natura fondamentale (risoluzione del caso SEC con momento bullish per mercato crypto) offre una buona opportunità che va presa in considerazione per Ripple.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
NOTIZIE DELLA SETTIMANAPrincipali notizie della settimana:
MARTEDI'
- Tasso disoc. (08:00) (GBP)
- Indice ZEW(11:00) (EUR)
- CPI USA (14:30) (USD)
MERCOLEDI'
- Nessuna notizia rilevante
GIOVEDI'
- PIL UK (08:00) (GBP)
- PIL EURO (11:00) (EUR)
- Jobless claims (14:30) (USD)
- PPI USA (14:30) (USD)
- Vendite dett. (14:30) (USD)
- Indice NAHB (16:00) (USD)
VENERDI'
- Bilancia commerciale (11:00) (EUR)
- Indice Michigan (16:00) (USD)
Il mondo azionario festeggia dopo le dichiarazioni di Trump di questa notte:
Gli Stati Uniti e la Cina hanno annunciato una sospensione temporanea alla maggior parte delle tariffe sui beni dell'altro.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.05.2025Le borse globali festeggiano l’accordo parziale tra Usa e Cina.
Titoli tecnologici protagonisti, sia in Asia che nei future su Wall Street.
Spiragli di trattativa nella crisi Pakistan-India e Russia-Ucraina.
Metalli industriali nel mirino: crescono le attese per la domanda di rame.
Tregua commerciale USA-Cina, mercati in ripresa e fiducia rinnovata: dopo mesi di tensioni, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sembra allentarsi, aprendo la strada a una fase negoziale più distesa. Il segnale più chiaro è arrivato l’11 maggio, con l’annuncio di un dialogo costruttivo tra le delegazioni dei due Paesi, riunitesi in Svizzera.
La decisione di sospendere parte dei dazi per 90 giorni è stata particolarmente ben accolta. Il clima positivo ha dato immediatamente impulso ai mercati finanziari, europei e asiatici, tutti in rialzo nella mattinata del 12 maggio.
Il vicepresidente cinese He Lifeng ha definito l’esito dei colloqui un "primo passo importante" verso la risoluzione delle divergenze. È stato inoltre istituito un meccanismo di confronto permanente, coordinato dallo stesso He e dal Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito che "ci sarà sempre un minimo del 10%" sui dazi, ma ha lasciato spazio a possibili eccezioni “se qualcuno farà qualcosa di eccezionale”. Il presidente ha parlato anche di un “grande accordo con Pechino” e ha ricordato l’intesa raggiunta con il Regno Unito, definendola “meravigliosa”.
Le borse europee avevano già mostrato segnali positivi venerdì 9 maggio: Parigi e Francoforte +0,64%, Londra +0,27%, Milano +1,02%. Negli USA, S&P500 e Nasdaq hanno chiuso la settimana in lieve calo (-0,3%), preferendo attendere sviluppi più concreti prima di una reazione marcata.
Ieri, 11 maggio, il future sul Nasdaq era salito +2%, quello sull’Eurostoxx +0,9%.
Oggi, le Borse dell’Asia hanno reagito con entusiasmo stamane: l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato +1,1%, ed è all’ottava seduta positiva consecutiva. CSI300 +0,7%, Taiex (Taipei) +0,8%.
Intanto Trump ha usato la sua piattaforma social Truth USA per attaccare la stampa, accusando MSNBC di diffondere fake news, in particolare sui dazi e l’inflazione, che definisce “inesistente”.
Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha definito i colloqui USA-Cina “un passo positivo e costruttivo”. Intanto, un segnale tangibile degli effetti positivi dei nuovi accordi arriva dal settore aereo: IAG, holding madre di British Airways e Iberia, ha annunciato un ordine per 53 nuovi aerei, di cui 32 da Boeing e 21 da Airbus, per un valore totale di circa 10 miliardi di dollari.
In un altro intervento via social, Trump ha dichiarato che non si opporrebbe a un eventuale aumento delle tasse per i più ricchi, anche se ha messo in guardia i repubblicani sulle conseguenze politiche: "Probabilmente non dovrebbero farlo, ma se lo fanno, per me va bene!!!".
Anche il contesto geopolitico contribuisce a rasserenare i mercati. Il cessate il fuoco tra India e Pakistan, dopo quattro giorni di scontri che hanno causato 60 morti e lo sfollamento di migliaia di persone, ha fatto volare la Borsa di Mumbai: l’indice BSE Sensex ha guadagnato il +2,7%.
Guerra Russia-Ucraina: possibile incontro in Turchia. Volodymyr Zelensky ha annunciato su X (ex Twitter) che attenderà Putin giovedì in Turchia, senza precondizioni, dando un nuovo spiraglio di dialogo anche sul fronte russo-ucraino.
Le Borse europee hanno registrato la quarta settimana consecutiva in rialzo. Il DAX tedesco ha guadagnato +1,7%, toccando nuovi massimi storici. Il FTSEMIB Total Return di Milano è cresciuto +2,7%, con una performance annuale del +16%.
Il 19 maggio sarà “dividend day” a Milano, col pagamento di circa Eur 15 miliardi in cedole, +13% rispetto al 2024, e diversi rendimenti a doppia cifra.
Il Brent, greggio di riferimento per l’Europa, apre oggi in rialzo di +0,5%, dopo il +4,3% della settimana precedente. L’oro invece scende, -2,4%, come risultato del ripristino del “risk-on mood”.
Tra i metalli industriali, molta attenzione di concentra sul rame, minerale chiave per la transizione energetica, è cresciuto dell’8% nel 2025. Secondo l’UNCTAD, serviranno 80 nuove miniere e 250 miliardi di dollari entro il 2030 per evitare una carenza.
Bitcoin prosegue la sua corsa: dopo il +9% nell’ultima settimana, la quinta positiva consecutiva, oggi superato i 104.000 dollari.
Un buon momento interessa anche il mercato obbligazionario: quella scorsa è stata di “consolidamento” per i principali titoli di Stato globali: rendimento del Treasury USA a 10 anni al 4,41%, Bund tedesco al 2,56%, BTP italiano al 3,6%. Lo spread BTP/Bund è sceso a 104 punti base, il minimo da ottobre 2021. Si attende il 23 maggio il possibile miglioramento del giudizio di Moody’s sul debito sovrano italiano, come già fatto da S&P.
Settimana intensa, quella appena iniziata, per l’agenda macroeconomica globale:
- Martedì 13 maggio: indice dei prezzi al dettaglio USA (atteso stabile) e indice ZEW in Germania.
- Mercoledì 14: seconda lettura dell’inflazione tedesca e scorte di greggio USA.
- Giovedì 15: PIL di Regno Unito e Eurozona, vendite al dettaglio USA, produzione industriale di aprile, e discorso di Powell.
- Venerdì 16: PIL giapponese, inflazione italiana e, dagli USA, dati su edilizia e fiducia dei consumatori.
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GOLD | Accordo commerciale USA.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Accordo commerciale USA e l'azionario festeggia, il GOLD però nettamente NO.
Continua la visione SHORT di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, apre con un enorme GAP ribassista e prosegue ancora a ribasso, attualmente sta puntando ai minimi di settimana scorsa dove ho messo la liquidità.
Questo sarà un primo target da raggiungere per gli orsi che successivamente andranno a cercare il massimo di rottura strutturale rialzista dei 3150$ per oncia.
Non sarà facile trovare un trade per tutta la giornata di oggi, siamo troppo estesi a ribasso e quasi sui minimo di supporti interessanti, vedo solo trade molto rischiosi a rialzo e per giunta di Lunedì, giornata tipicamente ribassista per il GOLD.
Sinceramente lascerei chiudere la giornata e valuterei domani in base alla chiusura, vi lascio comunque delle zone di valutazione long.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
USA-CINA , tregua da 90 giorni - USDJPY 12.05.2025🔴 Macro contesto
Ancora un calcio al barattolo per i dazi USA-Cina. Il meeting in Svizzera di questo fine settimana a quanto pare ha prodotto notevoli frutti sul piano del dialogo. La Cina riduce i dazi al 30% e cosi l’America che porta al 10% i dazi per i prossimi 90giorni. A quanto pare il dialogo è aperto e la possibilità che tutto si riduca ai dazi reciproci del 10% , come visto nell’accordo con UK, sembra essere oramai la soluzione più probabile di questa lunga ed estenuante fetta di storia politico-economica.
I mercati festeggiano, il risk on dilaga e con esso tornano gli acquisti di dollari USA , di fatto l’euforia pervade i mercati in questo avvio di settimana.
🔴 Identificazione del Trend e struttura di mercato
Il trend in H2 oramai possiamo dire chiaramente rialzista, dopo aver abbandonato i minimi di 139.75 , la sequenza di massimi e minimi crescenti prosegue, portanto le quotazioni ai test delle resistenze chiave a 148.25. Il fascio di medie supporta la direzionalità long, sebbene le quotazioni ora risultino forse troppo distanti dalla MM21 periodi in h2 e sembri necessario un respiro tecnico che possa dare spessore al trend.
🔴 Posizionamenti & Sentiment
Sebbene gli istitutional siano ancor amolto scarichi di posizioni long dollari, le news delle ultime ore potrebbero portare ad interessanti flussi in acquisto di biglietto verde, dando cosi il necessario boost rialzista al cambio USDJPY.
Il sentiment retail non tarda a posizionarsi mean reverting, con un 60% dei trader che prende posizione contrarian short, dando quindi maggior peso all’idea di attendere ritracciamenti per rientrare sul trend priamrio long.
🔴 Aree Volumetriche
La resistenza chiave a 148.25 mette in luce un LVN ben chiaro sul profile custom che raccoglie le dinamiche dai massimi di 151.20 ai minimi di 140.00 . Rimanere al di sotto di tale livello vuol dire continuare a lavorare l’area volumetrica compresa tra 148.25 e 146.50, solo un rientro sotto 146.50 potrebbe riportare le quotazioni a 145 figura.
🔴 Strategie Operative
Si prediligono posizioni long a favore di trend, tuttavia la necessita di uno storno tecnico dagli eccessi di questa mattina sembra la chiave pee un miglior timing di ingresso. Nel brevissimo si guardano le dinamiche intorno a 148.25 come livello resistivo chiave in confluenza con un volatility Pivot su base giornaliera.
buon trading
Salvatore Bilotta
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Per le mie analisi utilizzo:
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
Buona settimana a tutti
potremmo esserci? potremmo iniziare a vedere un ritraccio profondo di gold?
news update:
Gli Stati Uniti riducono i dazi sulle importazioni cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina abbassa le tariffe sui beni americani dal 125% al 10%. L'accordo, raggiunto dopo colloqui a Ginevra, rappresenta un passo significativo verso la distensione delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.
I mercati reagiscono positivamente: BTC sale, l'indice S&P 500 futures sale del 2,8%, il dollaro si rafforza dello 0,7% e l'oro cala del 2,3%.
attualmente cosa gia sapete il lunedi attendo le chiusure per capire cosa farà.
sto monitorando la zona segnata in verde sui 3200 primo livello di monitoraggio per capire se effettivamente andrà ad invalidarlo,
in tutti i casi per un posizionamento short dobbiamo attendere che salga un pochino sui livelli rossi segnati.
comunque ci aggiorniamo giorno per giorno , sessione per sessione,
ci vediamo oggi per l'outlook settimanale.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
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-BE PATIENCE
Regno Unito e Usa, accordo raggiuntoIl Regno Unito è il primo Paese europeo ad aver raggiunto un compromesso con Donald Trump sui dazi. Con grande clamore, il presidente degli Stati Uniti ha accolto l'accordo commerciale siglato con Londra giovedì 8 maggio.
Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno definito l’intesa “storica”. Tuttavia, molti economisti mettono in dubbio la reale portata del compromesso.
Una parte consistente dei prodotti britannici sarà ancora soggetta a dazi doganali del 10%, ovvero alla cosiddetta tassa “reciproca” imposta ad aprile dal presidente statunitense, attualmente sospesa per un periodo di 90 giorni.
I contenuti dell’accordo potrebbero entrare nel dibattito del vertice tra Unione Europea e Regno Unito previsto per il 19 maggio a Londra. I termini dell’intesa potrebbero infatti influenzare i rapporti futuri tra Londra e Bruxelles.
Va sottolineato che non si tratta di un accordo di libero scambio, poiché resta in vigore una tariffa del 10%. L’unico vantaggio concreto per il Regno Unito è la riduzione delle tariffe su acciaio, alluminio e settore automobilistico: dazi del 25% su acciaio e alluminio sono stati azzerati, mentre quelli sulle auto sono stati ridotti al 10%.
Ciò che preoccupa gli investitori è che il mantenimento della tariffa del 10% possa diventare un modello replicabile dagli Stati Uniti verso altri partner commerciali. Inoltre, le entrate previste da questa misura — circa 6 miliardi di dollari — sono considerate irrisorie rispetto al deficit commerciale statunitense.
Non è nemmeno certo che altri Paesi accetteranno questo modello. A Bruxelles potrebbe emergere una certa irritazione, non tanto per un conflitto diretto con il Regno Unito, quanto per il rischio che l’accordo legittimi l’imposizione di dazi permanenti.
L’intesa arriva in un momento delicato, in cui l’Unione Europea minaccia di tassare prodotti americani per un valore di 95 miliardi di euro. La Commissione europea ha avviato una consultazione su un elenco di beni potenzialmente soggetti a nuove tariffe, tra cui alimentari, componenti automobilistici, apparecchiature elettriche, aeronautiche e batterie.
E CON LA CINA?
A Ginevra, da sabato scorso, sono in corso colloqui tra il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, e il Vice Premier cinese, He Lifeng.
Il presidente Trump ha parlato della necessità di un “reset totale” nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, elogiando i progressi nei negoziati volti a ridurre le tensioni dopo l’imposizione di dazi elevati da entrambe le parti.
Bessent ha annunciato ieri sera che Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un “accordo” dopo una maratona di colloqui. I dettagli non sono ancora stati resi noti, ma dovrebbero essere comunicati in giornata.
Dalla sua rielezione a gennaio, Trump ha adottato una linea particolarmente dura verso Pechino, imponendo nuovi dazi del 145%. La Cina ha risposto con tariffe del 125% su prodotti americani, oltre a misure mirate contro settori e aziende specifiche.
Il risultato è stato un blocco degli scambi bilaterali e forti turbolenze sui mercati. Il contatto stabilito in Svizzera rappresenta un primo passo, anche se limitato. Trump ha lasciato intendere la possibilità di ridurre i dazi sui prodotti cinesi all’80%, un gesto che, seppur simbolico, ha un impatto ancora modesto.
REAZIONE DEI MERCATI
Nelle ultime settimane, i mercati hanno registrato una correzione dopo le forti tensioni dei mesi precedenti, innescate dalla pubblicazione della tabella delle tariffe reciproche il 2 aprile, giorno del “Liberation Day”.
La correzione è coincisa con un ritorno dell’appetito al rischio, un recupero dei listini USA, una ripresa del dollaro dopo il recente calo e una discesa dei rendimenti dei titoli di Stato americani. Questi ultimi sono stati colpiti da un’ondata di vendite, soprattutto da parte di investitori esteri (in particolare dalla Cina), sollevando dubbi sulla credibilità del sistema economico statunitense.
A ciò si aggiungono le tensioni tra l’amministrazione e la Federal Reserve, accusatesi reciprocamente in merito alle politiche monetarie da adottare. Questo ha alimentato i timori di un tentativo, neppure troppo velato, di minare l’indipendenza della banca centrale.
E ORA?
Attualmente, restano in vigore le tariffe reciproche del 10% per tutti i Paesi (eccetto Cina, e in parte Canada e Messico per acciaio e alluminio). Si tratta di una riduzione temporanea, valida dal 2 aprile al 2 luglio, basata su una formula che lega il livello del dazio al deficit commerciale USA.
Secondo questa logica, il deficit commerciale sarebbe il risultato di una “truffa” ai danni degli Stati Uniti, giustificando così l’imposizione di dazi. Tuttavia, molti economisti ritengono che queste misure danneggino soprattutto i consumatori americani, contribuendo all’inflazione.
I mercati, dopo la recente correzione, potrebbero entrare in una fase interlocutoria, caratterizzata da incertezza e instabilità delle correlazioni tra asset. Nonostante i progressi nei negoziati e un atteggiamento più diplomatico da parte di Trump, il quadro resta incerto.
Dal punto di vista macroeconomico, i principali indicatori tengono, ad eccezione di un rallentamento del mercato del lavoro. Sul fronte valutario, il dollaro è in recupero, soprattutto contro le principali valute, mentre l’EUR/USD si avvicina al supporto chiave di 1.1210.
L’oro ha mantenuto l’area di 3.280 e sembra in fase di accumulo, segnalando un atteggiamento prudente. I mercati azionari USA sono vicini a un possibile breakout rialzista, segno di un ritorno dell’appetito al rischio.
Il petrolio WTI, invece, resta in trend ribassista, nonostante un recente rimbalzo tra 54.50 e 60.00 dollari. Infine, i rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni sono tornati intorno al 4.40%, segnalando che la Fed non può permettersi un taglio dei tassi, alimentando nuove tensioni con l’amministrazione.
In sintesi, il quadro è complesso e non consente di nutrire certezze. Tutto dipenderà da cosa accadrà entro la scadenza di luglio, quando le tariffe potrebbero essere nuovamente riviste.
SETTIMANA ENTRANTE
L'attenzione del mercato continuerà sui negoziati commerciali statunitensi, seguiti da dati chiave tra cui il tasso di inflazione, le vendite al dettaglio e i vari interventi verbali dei funzionari della Federal Reserve, in particolare del Presidente Powell. Ma non dimentichiamo i prezzi alla produzione, la produzione industriale, il sentiment dei consumatori, i prezzi all'esportazione e all'importazione, nonché i dati sul mercato immobiliare.
La stagione degli utili rimane al centro dell'attenzione, con importanti report attesi da Cisco, Tencent, Alibaba, SoftBank, Walmart e Target. A livello globale, saranno pubblicati i dati sull'inflazione per India e Russia. Nel Regno Unito, i principali comunicati stampa includono la crescita del PIL del primo trimestre, il tasso di disoccupazione, la bilancia commerciale dei beni e la produzione industriale.
Per quel che riguarda la Cina, attenzione ai dati sulla produzione industriale, le vendite al dettaglio e i prezzi delle case. In Germania, l'indice ZEW, mentre in Australia usciranno i numeri sulla disoccupazione. Infine, Pil giapponese del primo trimestre e dati sul commercio estero Area Euro e Italia.
Saverio Berlinzani
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US CPI statunitense è l'elemento fondamentale della settimanaIntroduzione: La Federal Reserve (FED) degli Stati Uniti si è espressa la scorsa settimana e il tasso sui fondi federali statunitensi è stato lasciato invariato ai livelli dello scorso dicembre. A differenza della Banca Centrale Europea (BCE) e delle altre principali banche centrali, la FED non ha ancora ripreso a tagliare il tasso di interesse, nonostante le intense pressioni verbali di Donald Trump.
Questa settimana (12 maggio), l'evento fondamentale è l'aggiornamento dell'IPC sull'inflazione statunitense. Jerome Powell chiede infatti ulteriori conferme della disinflazione prima di considerare la possibilità di riprendere il taglio dei tassi.
1) Gli indici di inflazione CPI e PCE mostrano che il tasso di inflazione statunitense ha ricominciato a scendere questa primavera.
Il mondo dell'alta finanza è stupito dalla lentezza della Fed nell'allinearsi ai tagli dei tassi della BCE, nonostante la tendenza al ribasso delle curve del tasso di inflazione statunitense sia stata confermata dagli ultimi aggiornamenti del PCE (l'indice di inflazione preferito dalla Fed) e del CPI.
Ma sembra che la FED di Jerome Powell stia aspettando di vedere l'esito della diplomazia commerciale per essere sicura che la guerra dei dazi non faccia risalire l'inflazione.
Il grafico sottostante mostra le curve dell'inflazione nominale statunitense e dell'inflazione core statunitense, e il loro aggiornamento di martedì 13 maggio è il fattore fondamentale dominante della settimana. Se il calo del tasso di inflazione sarà confermato, aumenterà la probabilità che la FED tagli il tasso di interesse a giugno o luglio, e viceversa.
2) Gli indicatori dell'inflazione in tempo reale sono ottimisti
Esistono diversi indicatori dell'inflazione in tempo reale, la maggior parte dei quali anticipa l'inflazione ufficiale. Ciò è particolarmente vero per la TRUFFLAZIONE, la misura dell'inflazione reale degli Stati Uniti in tempo reale, che è già al di sotto dell'obiettivo del 2% della FED, soprattutto grazie al calo del prezzo del petrolio e al calo dell'inflazione immobiliare.
3) I timori di una ripresa dell'inflazione sono forti, soprattutto tra i consumatori statunitensi.
Dobbiamo però rimanere cauti, poiché esiste il rischio di una ripresa dell'inflazione nei prossimi mesi. Questo rischio è presente finché gli Stati Uniti non avranno firmato accordi commerciali con i loro principali partner commerciali, in particolare Cina e Unione Europea. È essenziale limitare il più possibile le tariffe doganali per neutralizzare qualsiasi rischio di rimbalzo dell'inflazione, che è un rischio reale se crediamo alle aspettative di inflazione dei consumatori statunitensi.
Conclusione: l'inflazione CPI statunitense di martedì 13 va quindi osservata con molta attenzione. La conferma di un calo del tasso di inflazione sarebbe una buona notizia per il mercato azionario, in quanto avvicinerebbe il prossimo taglio dei tassi da parte della Fed.
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USD/JPY BULLISH NEL BREVE MEDIO TERMINE📈 Situazione attuale
Dopo la correzione di inizio mese, USD/JPY ha trovato un solido supporto nella zona 142 - 143, area già più volte testata come supporto. Il prezzo ha reagito con forza, rompendo la resistenza dinamica di breve periodo e tornando sopra le medie mobili sul 4H ed evitando un incrocio ribassista.
⚡ Analisi Tecnica
Il prezzo è rimbalzato in modo significativo dopo aver testato la zona di prezzo 142 - 143.
Questo movimento bullish ha portato il prezzo sopra le medie mobili ed evitando un incrocio ribassista sul time frame 4h
RSI vicino ad ipercomprato ma che non mostra segnali di inversione (RSI in trend rialzista con valore sopra la media)
Canale rialzista confermato che potrebbe fornire il binario di crescita per i prossimi giorni/settimane
🌍 Analisi Fondamentale
Dati USA solidi: L’inflazione PPI e i dati sul lavoro pubblicati venerdì sono risultati sopra le attese, rafforzando le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed.
BoJ ultra-accomodante: La Bank of Japan ha confermato che non ci sono piani imminenti per rialzi dei tassi, mantenendo lo yen debole.
Rischio geopolitico in calo: La diminuzione delle tensioni tra India e Pakistan riduce la domanda di yen come bene rifugio.
🎯 Obiettivi di prezzo
Target 1: 149
Target 2: 151
⚠️ Gestione del rischio
Stop loss aggressivo: 144,75 (minimo precedente e media mobile veloce)
Stop loss conservativo: 142,25 (minimo del 06 maggio e resistenza statica significativa)
💡 Conclusione
La permanenza nel canale rialzista con il prezzo stabilmente sopra le medie mobili e la divergenza tra le politiche monetarie di Fed e BoJ crea una interessante opportunità rialzista per la coppia USD/JPY.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
Broadening concluso...e ora?L’S&P 500 ha mostrato un segnale di possibile ribasso temporaneo, formando una figura tecnica chiamata Broadening, caratterizzata da movimenti sempre più ampi.
Questa figura si completa quando vengono toccati otto punti chiave: il settimo inizia a perdere forza, mentre l’ottavo conferma il possibile cambiamento di direzione. Dopo aver raggiunto l’estensione massima del movimento, il prezzo ha invertito la rotta.
Le medie mobili a 60 e 240 periodi (SMA60 e SMA240) si sono incrociate: la linea blu (SMA60) è scesa sotto quella rosa (SMA240), e il prezzo ha reagito al ribasso ogni volta che ha toccato la SMA240.
Questo non significa necessariamente che il mercato continuerà a scendere, ma indica che una fase di correzione potrebbe essere in corso.
La situazione resta incerta a causa dei negoziati sui dazi, e la volatilità è molto alta. Finché non ci saranno accordi chiari, il mercato potrebbe continuare a muoversi in modo instabile.
OKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodoOKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Oklo Inc. ha sede a Santa Clara, in California. Oklo Inc. sviluppa centrali a fissione avanzate per fornire energia pulita, affidabile e conveniente su scala ai clienti negli Stati Uniti. Commercializza inoltre una tecnologia di riciclaggio del combustibile nucleare che converte le scorie nucleari in combustibile utilizzabile per i suoi reattori.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 23,74 Dollari
Capitalizzazione = 3.305B
Target Price OKLO INC (OKLO), strategia rialzista di lungo periodo
1° Target Price: 25,90 Dollari
2° Target Price: 32,24 Dollari
3° Target Price: 38,59 Dollari
4° Target Price: 47,63 Dollari
5° Target Price: 59,14 Dollari
D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), Strategia rialzista D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
D-Wave Quantum Inc. è stata fondata nel 1999 e ha sede a Palo Alto, in California. D-Wave Quantum Inc. sviluppa e fornisce sistemi, software e servizi di calcolo quantistico in tutto il mondo. L'azienda offre i computer quantistici Advantage e Advantage 2, Ocean, una suite di strumenti open-source, e il servizio Leap quantum cloud, un servizio basato su cloud che fornisce accesso in tempo reale ai computer quantistici e ai solutori ibridi quantistici, nonché servizi di accesso sicuro e protezione dei dati. Fornisce inoltre il servizio di solutore ibrido Leap, che offre una combinazione di risorse di calcolo quantistiche e classiche e algoritmi avanzati per risolvere problemi di scala aziendale; e D-Wave Launch, un approccio graduale per identificare e costruire applicazioni ibride quantistiche in produzione, che include sessioni di formazione e accesso al calcolo quantistico. Inoltre, l'azienda offre i sistemi di calcolo quantistico D-Wave Advantage annealing e gli strumenti per sviluppatori Ocean. Le sue soluzioni quantistiche sono utilizzate per l'allocazione, la programmazione delle risorse, la programmazione di fabbrica, l'instradamento dei veicoli, l'ottimizzazione della logistica, la scoperta di farmaci, la progettazione di costruzioni industriali, l'ottimizzazione del portafoglio e l'ottimizzazione di manutenzione, riparazione e revisione.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 7,10 Dollari
Capitalizzazione = 2.067B
Beta (5 anni mensile) = 0,86
Rapporto PE (ttm) = --
EPS (ttm) = -0,75
Target Price D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), strategia rialzista
1° Target Price: 8,33 Dollari
2° Target Price: 10,48 Dollari
3° Target Price: 13,23 Dollari
Analisi DXY - la Cina come "Sputnik moment".Analisi settimane macroeconomica e prospettive future.
Il dollaro statunitense ha registrato il terzo guadagno settimanale consecutivo, proseguendo il suo recupero dai minimi pluriennali raggiunti a metà aprile. L’indice del dollaro (DXY) ha consolidato ulteriormente la propria posizione al di sopra della soglia chiave di 100,00, un livello psicologico rilevante che, tuttavia, non è stato ancora superato con decisione.
Dopo aver subito una flessione di quasi il 9% rispetto ai massimi di marzo, con un temporaneo calo sotto quota 98,00 il mese scorso, il biglietto verde ha messo a segno un progressivo rafforzamento nelle ultime settimane. Tale ripresa è stata agevolata dal miglioramento del clima nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con sviluppi immediati attesi già nel fine settimana, in occasione di un incontro tra rappresentanti delle due nazioni in Svizzera.
L’apprezzamento della valuta statunitense è stato inoltre sostenuto dall’incremento dei rendimenti dei Treasury, che hanno raggiunto nuovi massimi su più scadenze nella seconda parte della settimana. Sebbene il movimento rialzista del dollaro sia rimasto contenuto, l’aumento dei rendimenti ha contribuito a consolidarne la forza, specie dopo che la Federal Reserve (Fed) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse mercoledì, con il Presidente Jerome Powell che ha ribadito un approccio prudente e improntato alla stabilità monetaria.
Questa settimana, la Casa Bianca ha evitato l’introduzione di nuovi dazi, ma il contesto commerciale ha subito un'evoluzione significativa. L’attenzione si è concentrata sulle crescenti speculazioni riguardo a una possibile riduzione dell’imponente tariffa del 145% sulle importazioni statunitensi di prodotti cinesi, precedentemente annunciata dal presidente Donald Trump. Tale ipotesi rappresenterebbe un allentamento sostanziale rispetto alla sua precedente strategia protezionistica. In un intervento preliminare a un importante incontro di sabato, il presidente ha suggerito che un’aliquota più contenuta, intorno all’80%, potrebbe essere "adeguata", lasciando intravedere un potenziale cambio di rotta nella politica commerciale americana.
A rafforzare il sentiment positivo sul dollaro statunitense, Washington e Londra hanno svelato giovedì un nuovo quadro commerciale bilaterale. L’intesa prevede un miglioramento delle condizioni di accesso al mercato e una semplificazione delle procedure doganali per le esportazioni statunitensi destinate al Regno Unito, mentre la Gran Bretagna beneficerà di un’esenzione tariffaria limitata su specifici settori, tra cui automotive, acciaio e alluminio.
Tuttavia, la reazione dei mercati è rimasta relativamente contenuta. Molti analisti hanno giudicato l’accordo di portata ridotta, considerandolo più un insieme di concessioni reciproche che una revisione strutturale delle relazioni commerciali bilaterali. In effetti, gli Stati Uniti manterranno un dazio di base del 10% sulla maggior parte dei prodotti britannici, rafforzando l’idea che un ritorno ai livelli tariffari precedenti al cosiddetto "Giorno della Liberazione" sia improbabile, indipendentemente dagli accordi in corso.
L’apparente ammorbidimento della postura commerciale di Trump segnerebbe un ulteriore ripensamento rispetto alle posizioni precedentemente rigide, in risposta alla volatilità dei mercati finanziari. Nelle ultime settimane, il presidente ha ridimensionato le minacce di imposizione generalizzata di nuovi dazi a seguito di una forte correzione azionaria, ha moderato le critiche rivolte al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e ha esaltato i successi commerciali ottenuti con Canada e Messico—risultati che, tuttavia, si sono rivelati prevalentemente simbolici.
Gli economisti avvertono che, sebbene una revisione delle tariffe possa alleviare alcune pressioni sui prezzi, le persistenti barriere commerciali continuano a rappresentare un fattore di rischio per l’economia globale. I potenziali effetti inflazionistici derivanti da tali misure potrebbero infatti indebolire la domanda dei consumatori e rallentare la crescita economica. Qualora i rischi di ribasso si acuissero, la Federal Reserve potrebbe trovarsi nella posizione di dover riesaminare il proprio approccio monetario prudente e basato sui dati.
Mercoledì, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, in linea con le aspettative del mercato, ma ha evidenziato l’emergere di rischi crescenti sia sul fronte inflazionistico che occupazionale nei prossimi mesi.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione, la banca centrale ha sottolineato che l’economia statunitense continua a espandersi a un ritmo sostenuto. Tuttavia, la crescita più contenuta registrata nel primo trimestre è stata in larga parte attribuita all’incremento delle importazioni, poiché consumatori e imprese hanno cercato di anticipare l’impatto dei nuovi dazi imposti.
Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito la solidità strutturale dell’economia statunitense, pur riconoscendo l’aumento dell’incertezza. Ha precisato che le future decisioni di politica monetaria saranno strettamente legate all’evoluzione dei dati macroeconomici e che il percorso della Fed potrebbe includere una riduzione dei tassi o un prolungato periodo di stabilità.
"La traiettoria futura potrebbe prevedere un allentamento monetario o il mantenimento dell’attuale livello dei tassi", ha dichiarato Powell, sottolineando l’adozione di un approccio più flessibile da parte della banca centrale, in un contesto caratterizzato da tensioni commerciali e da fattori di rischio globali che potrebbero influenzare le prospettive economiche.
Nelle ultime sedute, il dollaro statunitense ha mostrato segnali di stabilizzazione, attenuando le preoccupazioni legate alla stagflazione (una condizione economica caratterizzata da crescita debole e inflazione persistente) e fornendo un temporaneo impulso al sentiment degli investitori. Tuttavia, la valuta americana continua a essere soggetta a pressioni ribassiste, influenzata da un insieme di fattori avversi, tra cui l’impatto dei dazi, il rallentamento della crescita economica interna e il deterioramento della fiducia degli operatori di mercato.
L’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve, con gli ultimi dati relativi all’indice dei prezzi al consumo (IPC) e al PCE che confermano la persistenza delle pressioni inflazionistiche. A complicare ulteriormente il quadro di politica monetaria della Fed è la tenuta del mercato del lavoro, che continua a mostrare una resilienza superiore alle attese, riducendo le probabilità di imminenti interventi di allentamento sui tassi di interesse.
In aggiunta, le aspettative di inflazione al consumo hanno registrato un incremento. L’ultimo sondaggio condotto dalla Fed di New York indica che gli americani prevedono un aumento dei prezzi del 3,6% nel prossimo anno, in rialzo rispetto al 3,1% di febbraio, il livello più elevato da ottobre 2023. Tuttavia, le aspettative di lungo periodo restano ben ancorate, segnale di una persistente fiducia nella capacità della Fed di contenere le pressioni inflazionistiche.
Sul fronte occupazionale, il mercato del lavoro ha mantenuto una relativa stabilità ad aprile, con il numero di occupati non agricoli (NFP) rivisto a 177.000 e il tasso di disoccupazione fermo al 4,2%. Tuttavia, gli analisti avvertono che tali dati potrebbero non riflettere ancora pienamente l’impatto delle misure tariffarie introdotte dopo il "Giorno della Liberazione", un elemento che potrebbe emergere con maggiore evidenza nelle prossime rilevazioni.
Nel complesso, il dollaro statunitense continua a muoversi in un contesto di elevata volatilità, influenzato da un mix di inflazione persistente, incertezza sulle politiche commerciali e indebolimento dei fondamentali macroeconomici. Di conseguenza, i mercati si preparano a una fase di turbolenza prolungata, con un andamento prudente per la valuta americana.
Nella prossima settimana, l’attenzione dei mercati sarà focalizzata sui dati relativi all’inflazione, con la pubblicazione dei report di aprile sull’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) e sull’Indice dei Prezzi alla Produzione (IPP). Questi indicatori forniranno elementi chiave per valutare l’evoluzione delle pressioni inflazionistiche e il loro impatto sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve. In un contesto caratterizzato da inflazione persistente e segnali economici contrastanti, tali dati potrebbero risultare determinanti per le aspettative sui futuri interventi della banca centrale in materia di tassi di interesse.
Contestualmente, un ampio gruppo di esponenti della Fed è atteso per una serie di interventi che manterranno alta l’attenzione degli investitori sulla comunicazione della banca centrale, in seguito all’ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC). Le dichiarazioni dei funzionari potrebbero offrire ulteriori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria e sulla valutazione dei rischi macroeconomici.
Oltre alle dinamiche legate alla Fed, i mercati continueranno a monitorare con attenzione gli sviluppi sul fronte commerciale, con particolare riferimento ai negoziati tra Stati Uniti e Cina.
Nonostante le aspettative di progressi, le trattative hanno finora registrato risultati limitati, alimentando incertezza sulle prospettive delle relazioni economiche tra le due principali economie globali.
Analisi tecnica DXY
L' indice del dollaro statunitense ha continuato la sua ripresa costante, seppur lenta, chiudendo la terza settimana di rialzo registrando un +0,39% e un +0,78% da inizio mese.
Sul grafico giornaliero, una rottura sostenuta al di sopra del livello psicologico di 100,00, chiudendo la sessione giornaliera al di sopra delle Kijun Sen, potrebbe aprire la strada a un test della media mobile semplice (SMA) a 50 giorni a 102,60, seguita dalla più significativa SMA a 200 giorni a 104,30, appena al di sotto del massimo del 26 marzo di 104,6.
Tuttavia, i rischi al ribasso rimangono evidenti. Una nuova inversione ribassista potrebbe riportare in gioco il minimo del 2025 a 97,92, segnato il 21 aprile, con il minimo di marzo 2022 a 97,92.
Per ora, è probabile che la pressione al ribasso persista finché l'indice rimarrà al di sotto delle medie mobili.
Riflessioni finali.
La politica tariffaria adottata dall’amministrazione Trump non deve essere interpretata esclusivamente in chiave protezionistica, ma anche come uno strumento volto a fronteggiare criticità economiche di rilevante entità, che gli Stati Uniti potrebbero aver sottovalutato per troppo tempo. L’attuale governo si trova a dover affrontare una serie di sfide cruciali:
• Gestione del debito pubblico, con l’obiettivo di rifinanziare le scadenze dell’anno in corso a rendimenti più contenuti.
• Controllo dell’inflazione, cercando di mantenere la stabilità dei prezzi in un contesto di crescente pressione sui costi.
• Prevenzione della stagflazione, evitando una combinazione di crescita economica debole e inflazione elevata.
Tali obiettivi, senza un intervento diretto sul sistema fiscale—ipotesi considerata solo in ultima istanza dall’amministrazione Trump—appaiono perseguibili principalmente attraverso l’imposizione di dazi, misura che verrà comunque implementata. L’applicazione di tariffe doganali potrebbe rappresentare l’unico strumento efficace per mitigare gli effetti derivanti dall’elevata domanda interna e dal forte impulso ai consumi registrato negli ultimi anni.
Naturalmente, questa strategia ha un impatto significativo sulla politica monetaria della Federal Reserve, che si trova a dover bilanciare il difficile compito di contenere l’inflazione senza alimentare rischi di stagflazione. Inoltre, la banca centrale deve gestire le pressioni esercitate dal presidente Trump, il quale ha più volte sollecitato un orientamento più accomodante, con toni particolarmente incisivi. In questo contesto, la Fed dovrà mantenere un approccio prudente, basato sull’analisi dei dati economici e sulla valutazione delle implicazioni derivanti dalle misure tariffarie.
Il processo di de-dollarizzazione sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama economico globale, con implicazioni significative per i mercati finanziari e valutari. Dall’inizio dell’anno, il dollaro statunitense ha registrato un progressivo indebolimento, accompagnato da una flessione dei mercati azionari americani. In contrasto, l’Europa ha mostrato una dinamica più favorevole, con la Germania che, nell’ultima settimana, ha raggiunto nuovi massimi storici.
Negli Stati Uniti, il mercato azionario è stato sostenuto principalmente dagli investitori retail, mentre gli investitori istituzionali di lungo termine hanno mantenuto un atteggiamento prudente, segnando l’undicesima settimana consecutiva di performance negativa. Tale scenario ha determinato una sovraperformance dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di mercato azionario che di forza valutaria. Per la prima volta, l’euro mostra un vantaggio competitivo così marcato rispetto al dollaro e potrebbe riportare gli investimenti all’estero verso il Vecchio Continente.
A far leva su un ritorno in patria degli investimenti, da parte dell’investitore europeo, sul fronte delle valutazioni azionarie (multipli), i mercati europei risultano molto più convenienti rispetto a quelli americani, alimentando l’interesse degli investitori verso il Vecchio Continente. La de-dollarizzazione, dunque, appare come un fenomeno in evoluzione, con dinamiche che sembrano essere in parte influenzate dagli stessi Stati Uniti. L’obiettivo implicito dell’amministrazione americana è, infatti, quello di indebolire il dollaro per favorire la competitività delle esportazioni americane, mantenendo al contempo l’economia fortemente ancorata alla valuta statunitense.
Nel contesto delle tensioni commerciali, Scott Bessent sta assumendo un ruolo di mediazione nelle trattative sui dazi, mentre l’accordo commerciale raggiunto in settimana tra Stati Uniti e Regno Unito sembra, in fin dei conti, avere come obiettivo strategico la Cina. Tale intesa tra i due Pesi, infatti, se la si legge tra le righe, mira a incidere sulla supply chain cinese destinata al mercato britannico, con possibili ripercussioni sulle dinamiche commerciali globali.
Quindi verrebbe, infine, da definire la Cina stessa come un vero e proprio “Sputnik moment” nei confronti del mondo ma soprattutto verso gli USA, confermandosi sempre più attore centrale nello scenario economico internazionale. Dopo le restrizioni sui semiconduttori e le recenti misure riguardanti l’intelligenza artificiale, il Paese continua a essere al centro delle strategie economiche e geopolitiche globali, con implicazioni di vasta portata per il commercio e la tecnologia.
FEDERAL RESERVEIl 7 maggio 2025, la Federal Reserve ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento tra il 4,25% e il 4,50%, adottando un approccio di "attesa" in risposta all'incertezza economica crescente, influenzata dalle politiche tariffarie dell'amministrazione Trump.
Il presidente Jerome Powell ha sottolineato i rischi di stagflazione, con inflazione in aumento e crescita economica rallentata.
Nonostante la robustezza del mercato del lavoro, con 177.000 nuovi posti di lavoro creati ad aprile, e un'inflazione al 2,4%, la Fed ha scelto di non intervenire senza dati più chiari.
Le aspettative di mercato indicano una possibile riduzione dei tassi a partire da luglio.
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA 5-9 maggioRiassunto della settimana 5-9 maggio:
- L'indice manifatturiero USA sale a 51.6 dal 50.8 precedente
- I prezzi alla produzione europei scendono all'1,9% YoY
- Aumenta il deficit commerciale americano
- La banca centrale americana mantiene i tassi al 4,5%
- La BOE taglia i tassi di 25 punti base
- Il tasso di disoccupazione canadese sale al 6,9%
Andamento delle valute:
- USD è stata la top perfomer della settimana
- CAD è stata la valuta più debole della settimana
Approfondimento:
PETROLIO:
L'utile netto del primo trimestre di Aramco, il gigante petrolifero saudita, è stato di 26 miliardi di dollari (-5%), in calo rispetto ai 27,3 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso.
I dati segnalano una continua tensione per il bilancio del gigante petrolifero statale saudita, poiché i prezzi del greggio non mostrano segni di ripresa e la domanda globale rallenta in linea con le pressioni sul commercio.
GBPCAD , un trend infinito!🔴 Macro contesto
Partendo come di consueto dall’analisi macro delle due economie, non possiamo non mettere subito in evidenza come le difficili condizioni della congiuntura macroeconomica canadese, colpite duramente anche dalle politiche doganali di Trump, abbiano costretto la BoC a ricorrere a maggiori tagli del tassi di interesse portando ora il costo del denaro al 2, 75% con una sequenza importante di riduzione del costo del denaro. Contesto differente quello del Regno Unito dove un’inflazione più vischiosa ha costretto la BoE a mantenere il costo del denaro alto ancora fino agli inizi di questo 2025.Il tasso di interesse per il Regno Unito si attesta ora al +4.5%, portando il differenziale tra i due tassi di poco sotto la soglia del 2%.
Sebbene anche nel Regno Unito si manifestino i primi segnali di stanchezza dell’economia, il Canada ha vissuto molto prima un rallentamento del mercato del alvoro, delle esportazioni e di una più profonda crisi di fiducia da parte dei consumatori.
Le vendite copiose di dollari canadesi si sono riversati pesantemente sul mercato fx, mettendo in maggior luce la resilienza della sterlina.
🔴 Identificazione del Trend e struttura di mercato
Il trend rialzista per questo cross è oramai ben palese dal lontano 2023. La sequenza di massimi e minimi crescenti ha guidato il cross in maniera più palese dalla metà del 2024, più precisamente dal Maggio 2024 quando alla rottura delle resistenze di 1.73636 il trend ha preso maggior vigore. Il fascio di medie mobili continua a supportare la struttura rialzista e ancora in questi ultimi due mesi , il maggior delta tra la mm21 e 100, sostiene nuovamente spinte rialziste.
🔴 Posizionamenti & Sentiment
Il posizionamento dei non commercials sui relativi futures ( british pound e canadian dollar ) mette in luce ancora una volta la maggior propensione verso le posizioni nette long cable, dove i no commercials si trovano ora posizionati con 23959 contratti long, mentre per il canadese si continua a rimanere in posizioni nette short a -67205 contratti. Di contro ovviamente il sentiment del mondo retail continua ad alimentare la corsa rialzista con posizioni contrarian che tentano di cogliere i massimi di periodo. Al momento un 79% dei traders al dettaglio è in posizione contrarina corta, alimentando cosi il trend primario long.
🔴 Aree Volumetriche
Le aree di attenzione volumetrica al momento si identificano in 1.8990-1.84 , al di sotto di questa fascia si passerebbe a 1.8420-1.7360. Ancora al di sotto si rientrerebbe nell’area a massimi volumi di questi ultimi tre anni , area compresa tra 1.7360 e 1.6060
🔴 Strategie Operative
Ancora da favorire posizioni in trend. Quindi da prediligere il lato long del mercato.
Lo scenario bearish potrebbe prendere corpo solo in caso di violazione dei minimi di 1.8230-1.8225 in confluenza con la rottura della trend line supportiva di medio periodo.
buon trading
Salvatore Bilotta
La disciplina sotto un'altra lenteSappiamo tutti quanto la disciplina sia importante e vantaggiosa nel trading. Ogni singolo giorno di trading ci si trova di fronte a una miriade di decisioni, e può sembrare che ci venga costantemente richiesto di esercitare una quantità enorme di autocontrollo.
Oggi tuttavia guardiamo alla disciplina da una prospettiva diversa—attraverso gli occhi del rinomato psicologo comportamentale Chase Hughes. Il suo approccio non consiste nel costringerti a essere più severo o concentrato. Si tratta invece di rendere la disciplina più accessibile, e osiamo dire, persino piacevole.
Decodificare la disciplina
La disciplina viene spesso fraintesa. Vediamo qualcuno che si alza alle 5 del mattino, va in palestra, mangia sano e segue una routine con precisione assoluta e presumiamo che abbia una volontà ferrea. Ma come sottolinea Chase, non stiamo vedendo la disciplina quotidiana in azione, stiamo vedendo il risultato di abitudini consolidate.
Pensiamo al lavarsi i denti. Non richiede sforzo o motivazione, è automatico. Il punto è che, se pur un tempo richiesto un minimo di disciplina, con il tempo è semplicemente diventata un'abitudine.
Quindi, invece di svegliarti ogni giorno e cercare di avere la disciplina di eroe, prova ad invertire il processo, Inizia identificando un obiettivo che vorresti raggiungere, come ad esempio, attenerti al tuo piano di trading. Ora chiediti: “qual'è l'abitudine quotidiana che mi porterebbe in modo naturale a quel risultato?”
L'obiettivo non è quello di essere disciplinati, ma di costruire abitudini, e le abitudini necessitano solo di un briciolo di disciplina per iniziare.
La chiave: Ottenere dopamina dalla disciplina
Chase Hughes lo descrive così:
“La disciplina è la tua capacità di dare priorità ai bisogni del tuo io futuro rispetto a quelli del tuo io presente.”
Egli spiega che la maggior parte di noi guarda indietro con rimpianto “Non avrei dovuto prendere quel trade,” o “Perché sono rimasto sveglio così tardi?” Ma se inizi a guardare al passato con gratitudine, anche per i piccoli traguardi, la disciplina smette di essere un fardello e diventa una fonte di gratificazione
La gratitudine verso il tuo io passato, cambia tutto. Quando ti svegli e vedi che la tua preparazione al trading mattutino è già pronta, o che hai annotato correttamente le transazioni di ieri e creato degli appunti per oggi, proverai una ricompensa emotiva. Quella ricompensa emotiva diventa il pretesto per continuare.
Chase utilizza una metafora brillante: sii il tuo stesso maggiordomo. Organizza la tua vita la sera come se stessi preparando il giorno seguente per qualcuno a cui tieni molto. Prepara la tua postazione di lavoro. Prepara il tuo diario. Segna i tuoi livelli. quando ti sveglierai ti sentirai come se qualcuno si fosse già preso cura di te. Questa sensazione crea slancio, e lo slancio crea disciplina.
Tre trucchi di disciplina per il tuo trading
1. Iniziate in piccolo e consolidate le vostre abitudini
Non cercare di cambiare tutto in una volta. Scegli un'abitudine che supporterebbe il tuo trading, come ad esempio annotare immediatamente i trade appena li chiudi, e mantienila per 10 giorni. Quando diventa automatica, incomincia a introdurne una nuova, in questo modo, Non stai costruendo disciplina ma stai costruendo le fondamenta di una struttura che ti supporterà automaticamente.
2. Lascia delle ricompense per il tuo io futuro
Lascia un post-it di incoraggiamento dove lo vedrai domani. Lascia un premio sulla scrivania dopo aver completato la tua preparazione. Oppure fai come Chase, nascondi una sorpresa nella tasca del cappotto per la prossima settimana. Può sembrare sciocco, ma insegnerai al tuo cervello ad associare dei comportamenti proattivi con una ricompensa. Questa è la dopamina in azione.
3. Tenere traccia della gratitudine, non solo delle prestazioni
Annota ogni giorno, ciò che ha fatto il tuo io passato per supportare il tuo trading di cui sei grato. Potrebbe trattarsi di aver resistito a un cattivo trade, aver rispettato le regole, o semplicemente aver dormito bene. Questo piccolo atto di riconoscimento rafforza la cura, il controllo e la costanza, i veri pilastri della disciplina.
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BREVE PAUSA? 23.800-24.000 Dopo questo rimbalzo potente e sorprendentemente veloce di quasi +26% in poco più di due settimane, inizio sinceramente a chiedermi quanto sia sostenibile nel breve. È vero, i mercati stanno beneficiando delle speranze legate a un miglioramento nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, e questo da solo basta spesso a riaccendere il sentiment. Ma al momento parliamo ancora di speranze, non di certezze. Nessun accordo è stato ufficializzato, e l’esperienza ci insegna che quando si tratta di negoziati tra potenze, la distanza tra ottimismo e realtà può essere enorme.
In un contesto così debole, dove la salita è stata così verticale e in parte guidata dall’entusiasmo più che dai fondamentali, non mi sorprenderei di vedere un bello storno. Anche solo per riequilibrare un po’ gli eccessi. Non lo vedrei come un segnale negativo in sé, ma più come un momento fisiologico in cui il mercato si ferma, rifiata e magari torna a guardare con più lucidità cosa sta realmente succedendo a livello geopolitico ed economico.
Personalmente, sto molto attento in queste fasi. Quando tutto sale troppo in fretta e si respira solo euforia, spesso è proprio lì che iniziano i primi scricchiolii. E a quel punto non è detto che basti una buona intenzione per evitare che il mercato inizi a fare pulizia.
Livelli chiave 23.800-24.000, rotture forti al dì sopra di queste soglie porteranno l'indice in area 24.500-25.000 in brevissimo termine.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.05.2025L’accord0 USA-Regno Unito sui dazi fa ben sperare: borse ancora sù!
Wall Street ha quasi azzerato le perdite da inizio anno.
Bene l’export cinese ad Aprile, ma non quello verso gli Stat iUniti.
Bitcoin sopra 100 mila US$, ma le altre crypto fanno più fatica.
Mercati in ripresa grazie a schiarite commerciali: Europa e Wall Street in rialzo. La giornata borsistica di ieri ha visto un forte rimbalzo dei mercati azionari sia in Europa che negli Stati Uniti, grazie a una ventata di ottimismo portata dall’accordo commerciale annunciato tra Usa e Regno Unito.
Gli investitori hanno reagito con entusiasmo: ha brillato Milano, +1,71%, seguita da Francoforte, +1,4%, e Parigi, +0,89%. Londra ha fatto eccezione con -0,33%. L’Italia si distingue anche per un FTSEMIB in crescita +1,7% da inizio settimana e +15% da gennaio, risultando tra i migliori indici globali.
Oltreoceano, Wall Street ha chiuso in rialzo: Dow Jones +0,63%, Nasdaq +1,06% e S&P500 +0,58%. Sebbene l’indice S&P 500 sia ancora in leggero calo da inizio anno (-0,4%), per gli investitori europei è ora in guadagno di circa +0,4% grazie al recupero recente del dollaro.
Tra i protagonisti del giorno, le azioni tech, in particolare Nvidia, tornate sotto i riflettori su voci di possibile allentamento delle restrizioni sulle esportazioni di chip AI da parte di Trump.
Accordo UK-USA: etanolo, carne e macchinari industriali protagonisti: il Presidente Donald Trump ha definito “enorme” l’accordo con il Regno Unito, pur senza entrare nei dettagli.
Il premier britannico Keir Starmer ha confermato che alcune clausole sono ancora in discussione, ma ha parlato di un’intesa promettente per un futuro patto di libero scambio.
Il Regno Unito, secondo il segretario al Commercio Howard Lutnick, azzererà i dazi sull’etanolo americano e ridurrà le barriere su carne bovina e macchinari industriali: un vero sollievo per l’agricoltura USA.
Trump ha colto ieri l’occasione per punzecchiare la Federal Reserve, definendo il presidente Powell “foolish” per non aver tagliato i tassi come stanno facendo altre banche centrali.
In parallelo, ha lasciato intendere una disponibilità a incontrare il presidente cinese Xi Jinping, a patto che “Scott”, alias il segretario al Tesoro Scott Bessent, riferisca sviluppi positivi dai colloqui con Pechino, previsti in Svizzera il 10 maggio.
“Faremo un accordo anche con l’Europa”, ha aggiunto Trump, pur lamentando l’atteggiamento “estremamente ingiusto” dell’UE.
Nonostante le aperture, gli effetti delle tensioni commerciali si fanno sentire. Le prenotazioni di container verso gli Stati Uniti sono calate drasticamente: -22% annuo a metà aprile, secondo Vizion.
Ancora più marcato il crollo dei flussi dalla Cina, con un -44% e -49% rispettivamente in due settimane consecutive. Globalmente, le prenotazioni di container (TEU da 40 piedi) sono scese del -12,1% su base annua entro la fine di aprile.
Sul fronte macro europeo, segnali di miglioramento. La Banca d’Inghilterra ha rivisto al rialzo le stime di crescita 2025 per il Regno Unito, portandole a +1,0%, da +0,75%.
Sulle borse dell’Asia-Pacifico, stamene, 9 maggio, prevale l’ottimismo: Nikkei giapponese +1,5%, complice il calo dello yen. La crescita dei salari giapponesi si è intanto raffreddata a marzo, così come le esportazioni di aprile, il che potrebbe rallentare eventuali rialzi dei tassi da parte della Banca del Giappone.
Situazione più tesa in India: l’indice BSE-Sensex ha perso -1%, mentre la valuta (Rupia) si è indebolita per il quarto giorno consecutivo. La causa è nell’escalation militare con il Pakistan: un attacco missilistico notturno ha causato due vittime civili, e droni indiani hanno colpito sistemi di difesa aerea “nemici”. New Delhi ha parlato di “neutralizzazione” di minacce mirate a obiettivi militari.
Materie prime in movimento: l’allentamento delle tensioni commerciali ha sostenuto il petrolio, che chiude la settimana con +3% circa. I colloqui in Svizzera potrebbero favorire un ulteriore recupero, considerando l’effetto diretto sul consumo globale di greggio.
Il gas naturale americano è intanto sotto i riflettori: le aziende chiedono a Trump di esentare le navi GNL da nuove penalizzanti norme sulla cantieristica. Gli USA, primo esportatore al mondo, generano 34 miliardi di dollari l’anno in questo settore.
Oro: settimana è stata volatile ma positiva: +2,7%, con movimenti giornalieri anche sopra l’1,5%. Stamattina il prezzo è salito -0,7%, dopo il calo -1,7% di ieri.
Criptovalute: un momento magico? Bitcoin ha superato la soglia psicologica dei 100.000 dollari, registrando un +6% nella giornata di giovedì 8, la migliore da un mese. Si avvia così a conludersi la quinta settimana consecutiva positiva. Nel frattempo Coinbase ha annunciato l’acquisizione di Deribit, il principale exchange di opzioni crypto con US$ 30 miliardi di posizioni aperte.
Settimana decisamente tranquilla per il mercato obbligazionario. Il rendimento del Treasury USA 10 anni si attesta al 4,35%, quello del Bund tedesco decennale a 2,53%. Il BTP italiano, 3,55%, ha visto un lieve rialzo, ma lo spread è sceso a 104 punti base, il livello più basso dal 2021.
Se Moody’s seguirà l’esempio di S&P migliorando il rating sovrano italiano il 23 maggio, potremmo scendere sotto quota 100 – soglia psicologica inviolata da oltre quattro anni.
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Buongiorno!
situazione gold :
attualmente siamo ritornati con il prezzo sotto al massimo weekly, personalmente oggi vorrei che mantenesse il ribasso fino al livello segnato (3270.3240) , senza oltrepassare la fascia di prezzo dei 3200 - 3230
vorrei vedere dopo le 14:00 se riesco a valutarmi un possibile short intraday intorno a zona 3350.3370 come segnato in rosso.
mi piacerebbe seguire le parole di powell , ma attenzione a trump che da un momento all'altro puo ribaltare tutto.
andate cauti.
ACCORDO USA - REGNO UNITO ; COSA CAMBIA?
Accordo USA-Regno Unito: cosa cambia
-USA e Regno Unito hanno firmato il primo accordo commerciale dopo l'inizio della guerra dei dazi voluta da Trump.
-L'accordo elimina i dazi su acciaio e alluminio britannici e riduce al 10% quelli su un massimo di 100.000 auto britanniche esportate ogni anno.
-In cambio, il Regno Unito concede agli agricoltori americani un accesso agevolato al mercato britannico tramite un sistema di quote a dazio ridotto, mantenendo però gli attuali standard alimentari.
-Il Regno Unito ha inoltre eliminato i dazi su 1,4 miliardi di litri di etanolo statunitense.
-La maggior parte delle esportazioni britanniche verso gli USA rimane soggetta a un dazio fisso del 10%.
-Le due nazioni hanno concordato di proseguire le trattative su altri settori, inclusi un accordo sul commercio digitale e i dazi sui prodotti farmaceutici
-Il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha sottolineato che l'accordo protegge migliaia di posti di lavoro nel settore automobilistico e siderurgico.
Tuttavia, alcuni critici, tra cui esponenti del Partito Conservatore, ritengono l'accordo insufficiente.
Esperti legali hanno sollevato dubbi sulla conformità dell'accordo alle regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), poiché le concessioni tariffarie offerte agli USA non sono estese ad altri paesi.
L'accordo potrebbe servire da modello per future negoziazioni commerciali degli USA con altri paesi come India e Giappone.
Impatto su Gold (XAU/USD):
-Nessun impatto diretto sull’oro.
Tuttavia, in contesto macro:
-Un clima commerciale più disteso può ridurre la domanda di beni rifugio come l’oro.
-Se il dollaro si rafforza per effetto di fiducia nei mercati, Gold può scendere.
-Ma se i mercati leggono l’accordo come segnale di politica pro-industria con possibile rialzo inflazione, l’oro può restare supportato.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
GOLD | Oggi privi di NEWS.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Oggi privi di NEWS significative, quindi non faremo attenzione ad un orario in particolare se non l'apertura di Wall Street alle 15:30 e le ore 16:00 per il suo tipico aumento di volatilità
Venerdì tipico giorno rialzista per il l'oro ma osserviamo.
Ieri il mercato ha continuato molto forte a ribasso, come mi aspettavo.
L'unico problema è stato che ha anticipato la zona senza darmi la possibilità di entrare, un peccato ma a volte va così, comunque avevo l'idea giusta e questo è l'importante.
In notturna ha fatto nuovi minimi mancando per un soffio l'Imbalance Daily per ripartenza LONG, un vero peccato, ma sono lì ad aspettarlo per posizionarmi.
Potrei aspettarmi ancora un po' di fase rialzista fino alla zona segnata dei 3360$ per oncia e poi da lì tornare a ribasso per prendere il minimo giornaliero, solo dopo questa ricerca di liquidità inizierò a valutare qualcosa a favore dei tori.
Vediamo come chiuderà la giornata, se prenderà tutte le zone del caso o dovremo attendere la prossima settimana.
Non è escluso un grosso proseguimento a ribasso!
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.