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perchè, come disse Buddha:
Trend Is Your Friend. (🤣)
🎯Dettagli sul report rilasciato oggi:
Crescita occupazionale (NFP): +22.000 posti di lavoro, ben inferiore ai +75.000 previsti
Tasso di disoccupazione: in aumento al 4,3% (da 4,2%)
📈Reazione del mercato:
Acquisto di azioni: i futures su S&P 500 e Nasdaq sono saliti
Rendimenti obbligazionari in calo, dollaro in flessione, aumentano le aspettative per un imminente taglio dei tassi da parte della Fed
📍Aspettative di taglio dei tassi: la debolezza del mercato del lavoro di agosto ha alimentato le attese di una stretta monetaria accomodante da parte della Fed, supportando l’oro come asset rifugio
Preferenza istituzionale per l’oro: i dati più deboli, insieme a un clima geopolitico incerto, stanno spingendo le banche centrali ad aumentare la quota di riserve in oro rispetto ai Treasury, con quest’ultimo che perde terreno per la prima volta dal 1996
Domanda rifugio crescente: analisi di Kitco evidenziano una domanda robusta per l’oro come bene sicuro in una fase di rallentamento del mercato del lavoro USA
🔑Prospettive tecniche e rischio di eccesso
Il momentum attuale favorisce un’ulteriore salita, ma i prezzi elevati stanno già scoraggiando la domanda fisica in mercati chiave come Cina e India, portando i dealer a offrire sconti
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Analisi fondamentale
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.09.2025Mercati in attesa del taglio Fed. Si rafforzano le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a settembre. Gli operatori prezzano ormai quasi al 100% la probabilità di una mossa espansiva, spinti dai dati meno brillanti sul mercato del lavoro americano.
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha ribadito che una riduzione graduale dei costi di finanziamento sarebbe giustificata in presenza di un lieve aumento della disoccupazione e di un rallentamento dell’inflazione nei prossimi 12 mesi.
Seduta positiva per Wall Street: il Dow Jones ha chiuso a +0,77%, il Nasdaq a +0,98% e l’S&P 500 a +0,83%. In Europa, listini tonici con Francoforte +0,74%, Milano +0,49% e Londra +0,42%. Unica eccezione Parigi (-0,27%), penalizzata dall’incertezza politica in vista del voto di fiducia di lunedì.
Bilancio settimanale contrastato. La prima settimana di settembre evidenzia dinamiche divergenti: Wall Street, pur con una settimana abbreviata, segna un progresso vicino all’1%, mentre la Cina cede il -2% dopo il +9% di agosto. Nel complesso, il quadro appare come un fisiologico consolidamento, senza segnali di peggioramento sistemico. I temi da monitorare restano invariati: dazi, geopolitica, decisioni della Fed e crisi politica francese.
Dazi: l’incertezza commerciale è riemersa dopo che una corte d’appello statunitense ha giudicato illegali gran parte dei dazi introdotti da Trump. L’amministrazione ha chiesto l’intervento urgente della Corte Suprema. Lo stesso Trump ha minacciato di annullare diversi accordi internazionali se l’Alta Corte non gli darà ragione.
Tregua sui mercati obbligazionari: i rendimenti USA sono scesi leggermente dopo i rialzi dei giorni scorsi. Sul Treasury a 30 anni il rendimento si attesta a 4,84% (da 4,89%), mentre il decennale cala a 4,15% (da 4,21%). Nell’Eurozona, Bund trentennale a 3,33% (da 3,36%), OAT francese a 4,39% (da 4,45%), e BTP italiano stabile a 4,56% (da 4,60%).
Canada: export in crescita, inaspettato effetto collaterale dei dazi: a luglio, l’export canadese è aumentato +0,9%, mentre le importazioni sono calate -0,7%. Il deficit commerciale si è ridotto a 4,9 miliardi di Dollari da 6,0 di giugno. Verso gli Stati Uniti, le esportazioni sono cresciute del 5%, spinte da petrolio e auto.
Nonostante ciò, nei primi sette mesi del 2025 l’export verso gli Usa è sceso del -2,9% rispetto al 2024. Le importazioni dagli Usa si sono contratte del -2,2% a luglio, portando il surplus commerciale canadese con Washington a US$ 6,7 miliardi, massimo da marzo 2025.
Lavoro USA sotto le attese: le imprese private hanno creato 54.000 nuovi posti ad agosto, ben sotto i 65.000 attesi e dei 106.000 di luglio (rivisti al rialzo).
Il settore dei servizi ha generato 42.000 occupati, trainati da tempo libero/ospitalità (+50.000), attività professionali/commerciali (+15.000) e informazione (+7.000). Perdite invece nel commercio/trasporti/utilities (-17.000), sanità/istruzione (-12.000) e finanza (-2.000). Gli analisti stimano 75.000 nuovi occupati in agosto, con disoccupazione in lieve rialzo al 4,3% (da 4,2%).
Asia-pacifico: le borse asiatiche chiudono la settimana in recupero. A Shanghai e Shenzhen il CSI300 sale +0,9%, Hong Kong +0,6%, Tokyo +0,7%, Australia +0,4% e Singapore +0,3%. Corea del Sud invariata, India (Nifty 50) in lieve calo. Dopo il rally di agosto, le piazze cinesi hanno vissuto prese di profitto, ma si attendono nuovi dati macro, potenzialmente “game changing” nei prossimi giorni.
Negli USA, l’S&P500 ha chiuso ieri sul massimo storico di 6.502 punti (+0,83%). I future anticipano un avvio odierno in rialzo medio di +0,3%. In Europa, alle 10:30 CET, indici in progresso di circa +0,4%.
Giappone e commercio internazionale. Il presidente Trump ha firmato l’ordine esecutivo per l’attuazione dell’accordo commerciale con Tokyo, che prevede riduzioni tariffarie, in particolare nel comparto automobilistico. I dati macro mostrano resilienza dell’economia giapponese, ma l’inflazione resta sostenuta: la Bank of Japan potrebbe alzare i tassi nei prossimi mesi.
Petrolio e materie prime: il Brent (greggio di riferimento europeo) scivola a 66,9 dollari/ barile, terzo calo consecutivo, per un bilancio settimanale in rosso di circa -2%. Da inizio anno -10%. L’OPEC+ potrebbe decidere domenica un aumento produttivo da ottobre. Le scorte di greggio USA sono cresciute di 2,4 milioni di barili (attese -2 milioni), complice la stagionalità della manutenzione delle raffinerie.
Gas naturale in rialzo del +5% negli Usa da lunedì a oggi. Peraltro, l’EIA (Agenzia internazionale per l’energia) ha riportato uno stoccaggio di +55 miliardi di piedi cubi, leggermente sopra le attese (54 Bcf), segnale di domanda debole e scenario ribassista nel medio termine.
Oro: il prezzo consolida a 3.560 dollari/oncia, poco sotto il record di 3.578. Il bilancio settimanale è +3,2%. Il metallo prezioso beneficia della prospettiva di un imminente taglio Fed.
Bitcoin scambia a 111.500 dollari (+1% giornaliero, +2% settimanale), ancora lontano dal record di 125.000 dollari. Secondo alcuni analisti, la crisi del debito pubblico globale potrebbe rafforzare il ruolo delle criptovalute come asset decorrelato.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
GOLD | NFP DAY!Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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NFP DAY!
Oggi giorno importantissimo, usciranno i Non farm payrolls, il salario orario medio e la disoccupazione USA alle 14:30, attenzione all'estrema volatilità che creeranno.
Come al solito dati verdi saranno positivi per USD e negativi per il GOLD, al contrario dati rossi saranno negativi per USD e positivi per il GOLD.
Vi ho lasciato un supporto ed una resistenza intermedi a cui fare attenzione, anche se io andrei di più sulle zone più ampie dove ho messo i fulmini, così da andare solo su zone più importanti!
Sono da TF superiore quindi bisognerà allargare un po' lo stop loss, MA anche il TP sarà più ampio, essendo sotto news non consiglio rischi molto elevati.
Ovviamente aspettate l'uscita delle NEWS alle 14:30 e a all'occorrenza anche l'apertura di wall street delle 15:30.
Per il resto ci aggiorniamo dopo con nuovi spunti operativi.Fate attenzione!
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Cosa aspettarsi dal jobs report di settembre 2025Le attese degli analisti indicano che le nuove occupazioni (Non-Farm Payrolls, NFP) cresceranno di circa 75.000 unità, un dato simile ai 73.000 posti aggiunti di luglio, ma ben al di sotto delle cifre più robuste viste nei mesi precedenti. Il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare leggermente al 4,3%, il livello più alto dagli ultimi anni, mentre per il dato della crescita salariale media è previsto un rallentamento a circa il 3,7% su base annua. Questi numeri indicano un mercato del lavoro che sta progressivamente rallentando, in linea con i segnali di una crescita economica più contenuta e una lieve riduzione della pressione inflazionistica sui salari.
Tre scenari possibili per i mercati
La reazione dei mercati dipenderà fortemente dall’esito del report, che può dare luogo a uno di tre scenari distinti, con implicazioni diverse:
1. Scenario con dati superiori alle aspettative:
Se le nuove occupazioni supereranno le 250.000, il tasso di disoccupazione rimarrà sotto il 4% e la crescita salariale oltre il 4,2%, i mercati interpreteranno questo come un segnale di surriscaldamento dell’economia. Ciò potrebbe far sfumare le aspettative di un taglio dei tassi Fed a settembre e frenare i rialzi futuri. Conseguenze tipiche sono il ribasso, short term, degli indici azionari principali (S&P 500 sotto pressione), il rialzo dei rendimenti a 10 anni, il rafforzamento del dollaro e un tono di risk-off sui mercati.
2. Scenario con dati in linea con le aspettative:
Con un aumento dei posti di lavoro tra 25.000 e 250.000, disoccupazione tra 4.0%–4.3% e crescita salariale stabile sotto il 4,1%, si avrà una conferma di una crescita stabile ma non eccessiva. Questo scenario crea condizioni favorevoli per un taglio dei tassi a settembre, sostenendo una ripresa degli indici azionari, soprattutto quelli ciclici e tecnologici, mentre i rendimenti e il dollaro restano stabili o moderatamente in rialzo. È lo scenario migliore per chi fa trading ed investe nel medio termine in quanto i mercati si orientano alla crescita, sopratutto i settori sensibili ai tassi.
3. Scenario con dati inferiori alle aspettative:
Se l’occupazione crescerà di meno di 25.000 posizioni e la disoccupazione supererà il 4.4%, la preoccupazione principale sarà una possibile recessione non ancora scontata dai mercati. Nel breve termine si potrebbe assistere a un “rimbalzo” degli asset risk-on sulla speranza di tagli aggressivi dei tassi, ma nel medio termine l’incertezza e la paura di rallentamento peseranno su azioni e rendimenti a lungo. Dollaro debole e rally dell’oro sono tipici.
Cosa significa per chi fa trading
Il jobs report di oggi sarà lo snodo fondamentale per definire le aspettative sulla politica monetaria della Fed. Una lettura nel range delle aspettative rafforzerà il trend rialzista degli indici, favorirà settori ciclici e tecnologici e stabilizzerà i tassi di interesse. Uno scenario con dati superiori alle aspettative aumenterà la volatilità e spingerà i mercati verso un atteggiamento difensivo, mentre dati inferiori alle aspettative potrebbe generare un rally speculativo nel breve ma aumentare il rischio di correzioni.
Conclusione
Il jobs report USA di settembre 2025 non è solo un dato statistico, ma una bussola cruciale per capire verso quale direzione si muoverà l’economia americana e i mercati globali. Per i trader, la capacità di interpretarne correttamente le sfumature e di reagire rapidamente sarà decisiva per cogliere opportunità e limitare rischi in un contesto di crescente complessità economica.
Spx500=TORO SCATENATO Pardon analisi precedente SBAGLIATA. Mi prendo le mie colpe scusate , ma come sapete non faccio Trading, quindi si rimane di medio-lungo e non si esce ancora dal mercato!!
Detto questo poco da dire: mercato TORO da capogiro. Che shorta di medio verrà DISINTEGRATO.
Ho lasciato una piccola "mappa", perché non si partirà subito a cannone... Serve ancora un po' di lateralità. Probabile per ottobre ci siamo per la salita 👍
Buon investimento ragazzi e non fatevi fregare da deliri SHORTISTI DEI FUFFAGURU DEL WEB. SI STRA SALE
5000 punti prima di una vera pausa? Ah oro oro, quanto bello sei, ma quanto mi fai preoccupare.
Lo sappiamo, quando l'oro sale parla di instabilità geopolitica, monetaria e finanziaria. Come tutti sappiamo non è un caso che dopo il 2008 abbia avuto un trend super rialzista.
Come detto nel titolo l'oro continuerà a salire ancora e ancora. L'idea è che possa tranquillamente arrivare a 5000 punti prima di una vera pausa, per poi proseguire la salita. OVVIAMENTE NON CI ANDRÀ IN BARRA DRITTA, MA SEGUIRANNO ANCHE VIOLENTE CORREZIONI CHE SARANNO APPUNTO DA COMPRARE.
Detto questo, un prezzo così elevato, deve farci riflettere sulla situazione che stiamo vivendo e vivremo.
INCERTEZZA E INSTABILITÀ saranno le parole per il futuro.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.09.2025Google tira il fiato: Giudici Usa respingono l’accusa di monopolio.
Chrome potra' restare tra i motori di ricerca di default di I-Phone.
Pausa della salita dei rendimenti dei bond lunghi: da confermare!
Dollaro ancora debole: fiuta taglio da -0,25% al meeting FED del 17/09.
Mercati tra decisioni giudiziarie, attese sulla Fed e rally asiatici. Una decisione della magistratura statunitense ha dato respiro al comparto tecnologico globale. Un giudice federale si è infatti schierato con Google nella storica causa per monopolio nei motori di ricerca, permettendo al colosso di Mountain View di mantenere il ruolo di motore predefinito sugli iPhone.
Ancora più significativo, il tribunale ha respinto la richiesta del governo di imporre la cessione del browser Chrome. Il verdetto ha immediatamente sostenuto il settore tecnologico: l’indice di comparto ha messo a segno un +1,2%, permettendo anche alle piazze europee di chiudere in positivo.
Milano ha terminato a +0,14%, Francoforte a +0,48%, Parigi a +0,86%.
Bond sotto osservazione. I titoli di Stato restano al centro dell’attenzione, ma la giornata ha segnato una stabilizzazione dopo le tensioni della vigilia. I Gilt britannici hanno respirato: il trentennale è sceso al 5,61% dal picco ventennale toccato ieri, complice la complessa manovra finanziaria in preparazione dal governo di Keir Starmer.
In Europa lo spread Btp-Bund decennale ha chiuso a 90 punti base, in calo di 2 rispetto a ieri, con il rendimento del Btp decennale al 3,64% dal 3,71%. Il differenziale Italia-Francia [ di soli 10 pbs, con l’OAT decennale al 3,54%. Sulla parte lunga, Bund trentennale al 3,35% (dal 3,40%), OAT 30 anni al 4,45% (dal 4,50%) e Btp 30 anni a 4,60% (dal 4,66%).
Wall Street contrastata. A New York la seduta si è chiusa in ordine sparso: Dow Jones -0,06%, S&P500 +0,51%, Nasdaq +1,02%. Il listino industriale ha sofferto per la debolezza dei titoli bancari ed energetici, penalizzati dal timore di un rallentamento economico e dall’impennata dei rendimenti.
Il Treasury 30 anni ha toccato 5% per la prima volta da luglio, salvo poi ripiegare al 4,89%, mentre il decennale è sceso al 4,21% dal 4,28%.
Attesa per la Fed. Il dossier più caldo resta quello sulla guida della Federal Reserve. Secondo la stampa, il segretario al Tesoro Scott Bessent aprirà venerdì i colloqui per selezionare il successore di Jerome Powell, più volte criticato da Donald Trump per la mancata riduzione dei tassi.
Sul fronte macro, fari puntati sui dati occupazionali: l’ADP di agosto dovrebbe mostrare 65-75 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, meno dei 114 mila di luglio, in attesa del report sul mercato del lavoro di domani.
Sul mercato valutario, il dollaro si rafforza: 1,167 vs euro. L’oro consolida sopra quota 3.500 $/oncia, con record spot ieri a 3.558 $ e stamane a 3.526 $. L’argento viaggia a 40,80. L’appeal dei metalli preziosi resta legato sia alle attese sui tassi sia all’acquisto di beni rifugio di fronte alle tensioni obbligazionarie.
Il prezzo del petrolio è invece in calo: WTI (benchmak Usa)a 64$/barile, Brent a 67. Gli operatori guardano alla riunione OPEC+ di domenica, che potrebbe sancire un ulteriore aumento dell’offerta dopo i +2,2 milioni b/g programmati tra aprile e settembre e i +300 mila b/g concessi agli Emirati Arabi Uniti. Gas in rialzo ad Amsterdam: 31,98 €/MWh (+0,65%).
La seduta asiatica del 4 settembre mostra un quadro contrastato.
CSI300 cinese -2,2%, Hang-Seng (Hong Kong) -1,1%. India: Sensex +0,6%. Dopo il colpo dei dazi Usa al 50%, il mercato trova sollievo dalle aperture su possibili colloqui commerciali.
Giappone: Nikkei 225 +1,5%. Rendimento dei bond 30 anni al 3,25% dal record 3,30% di ieri.
Corea: KOSPI +0,3%. L’indice brilla da inizio anno: +26% in euro, +41% in dollari, contro +8%/+17% dell’Asia-Pacifico ex-Japan. Il rally è sostenuto dalle riforme post-elezioni e ha già riassorbito la correzione estiva legata alla riforma fiscale 2025.
In Australia: ASX200 +0,9%, sostenuto dai dati di PIL che raffreddano le aspettative su ulteriori tagli RBA.
“Crypto world”: Bitcoin arretra -1,4% a 112 mila $, dopo due sedute di recupero dai minimi bimestrali. La media mobile a 100 giorni resta resistenza chiave. Gli ETP su Bitcoin detengono oltre 1,47 milioni di token, pari al 7% della supply massima (21 milioni). Gli 11 fondi Usa raccolgono la fetta principale, con 1,29 milioni di Bitcoin in portafoglio.
I future su Wall Street e sugli indici europei si muovono in rialzo a metà giornata (ore 13:00 CET), con l’attenzione rivolta al dato sulle non-farm payrolls.
Sullo sfondo, i segnali contrastanti dai banchieri centrali Usa: Alberto Musalem (Fed St. Louis) ha difeso l’orientamento attuale, mentre Christopher Waller ha invocato esplicitamente un taglio già nel meeting del 16-17 settembre, preludio a una serie di interventi nei prossimi mesi.
In sintesi, i mercati navigano tra decisioni politiche e giudiziarie negli Stati Uniti, oscillazioni dei rendimenti e segnali divergenti dalla Fed, con l’Asia a fornire dinamiche divergenti ma complessivamente più resilienti. Oro e dollaro restano i barometri della cautela, mentre petrolio e bond sono barometri sensibili dei rischi latenti.
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L'oro ha invalidato temporaneamente la struttura H4 creando un cambio strutturale ribassista, costruita tra le chiusure/aperture daily di martedì e mercoledì, ma sta ora tentando un rientro sopra quei livelli con la candela H4 attualmente in formazione.
⚠️ Non si tratta di trade facili: volatilità compressa, contesto macro carico e prezzo esteso sopra ai massimi storici.
Tuttavia, con un rischio/rendimento ben impostato e una gestione rigorosa del capitale, alcune configurazioni possono comunque essere considerate.
🕒 Sessione chiave in arrivo
A questo punto, l'attenzione si sposta sulla sessione di notizie e sull'apertura USA:
🕑 Dalle 14:00 in poi (ora italiana) → iniziamo a monitorare con attenzione il comportamento del prezzo per eventuali segnali chiari.
🧠Driver Fondamentali🧠
📉 Fed & Tassi:
Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono in aumento.
Il contesto di rendimenti reali più bassi e un dollaro USA (DXY) debole favorisce l’oro.
📊 Flussi & Domanda:
ETF sull’oro: afflussi rinnovati da metà agosto.
Banche centrali: acquisti netti nel Q2 pari a ~166 tonnellate (leggermente in calo q/q ma ancora sopra le medie storiche). La Polonia continua ad accumulare riserve.
🌍 Geopolitica & Sentiment:
Tensioni su commercio internazionale, dazi e dibattiti sulla credibilità della Fed mantengono alto il premio da "bene rifugio".
📌 Dati Chiave della Settimana (USA)
✅ JOLTS – ha mostrato un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro.
In attesa: ADP, ISM Services, NFP – decisivi per confermare o smentire la narrativa di un mercato del lavoro in rallentamento.
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Google vince in tribunale: il Nasdaq è tornato a correreGoogle vince in tribunale: ecco perché il Nasdaq è tornato a correre
La sentenza Alphabet rilancia la tecnologia
Uno dei titoli appartenenti al gruppo delle Magnificent Seven ha ricevuto martedì una sentenza favorevole che, nella giornata di ieri, ha contribuito a sostenere l’intero comparto tecnologico, dopo un avvio fiacco del mese tradizionalmente più difficile dell’anno.
Si tratta, naturalmente, di Alphabet (GOOGL), che non sarà costretta a cedere il proprio popolare browser Chrome, come ha stabilito un giudice federale. L’azienda dovrà tuttavia condividere alcuni dati di ricerca, ma si tratta di una misura ben lontana dallo scenario peggiore temuto dagli investitori. Il titolo ha guadagnato oltre il 9% nella seduta odierna.
La decisione ha rappresentato un sollievo non soltanto per Google, ma anche per gli altri grandi protagonisti della tecnologia. Apple (AAPL), anch’essa coinvolta in un procedimento antitrust, ha accolto con favore il verdetto, anche in virtù del fatto che Google Search è il motore di ricerca predefinito sugli iPhone. Il titolo Apple è salito del 3,8%.
Gli operatori di mercato hanno interpretato l’esito come meno destabilizzante del previsto: invece di ordinare una frammentazione dell’azienda, il tribunale ha preferito limitare gli accordi esclusivi di Google e favorire l’interoperabilità.
La scelta, oltre a consolidare il cuore del business di Google nella ricerca, offre un sostegno indiretto anche ad Apple, che riceve ogni anno miliardi di dollari da Google per mantenere la ricerca come impostazione predefinita. Un eventuale divieto di tali pagamenti avrebbe potuto erodere nel tempo i margini della divisione servizi di Apple. L’assenza di misure drastiche è stata dunque accolta come un importante fattore di stabilità, innescando un rally tra i titoli a grande capitalizzazione.
L’andamento degli indici. Il NASDAQ è avanzato dell’1,02% (pari a circa 218 punti), chiudendo a 21.497,73. Nei due giorni precedenti aveva perso quasi il 2%, reagendo debolmente alla solida trimestrale di NVIDIA (NVDA). L’S&P 500 ha seguito la stessa traiettoria positiva, con un progresso dello 0,51% a 6.448,26, dopo le recenti correzioni. Diversa la situazione per il Dow Jones, meno esposto al settore tecnologico, che ha registrato una lieve flessione dello 0,05% (circa 25 punti) a 45.271,23. Tutti e tre gli indici, tuttavia, hanno mostrato un recupero nella parte finale della seduta.
Mercato del lavoro ed economia. La pubblicazione del dato JOLTS di ieri ha offerto spunti contrastanti. Le offerte di lavoro sono scese a 7,18 milioni in luglio, al di sotto delle attese e ai minimi da quasi un anno, confermando il rallentamento del mercato occupazionale e richiamando l’attenzione sul tema già evidenziato dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
Al tempo stesso, però, la debolezza del dato è stata interpretata come un elemento favorevole a un prossimo taglio dei tassi. Secondo il CME FedWatch Tool, la probabilità di una riduzione già entro fine mese supera il 95%. Resta comunque decisivo il rapporto sulle buste paga non agricole, atteso per venerdì.
Le attese di oggi. In calendario figurano ulteriori dati sul lavoro, in particolare il report ADP e le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, oltre all’indice ISM dei servizi. Sul fronte societario, la stagione degli utili è ormai in chiusura, ma si attende ancora la pubblicazione dei risultati di Broadcom (AVGO), colosso dei semiconduttori. È dunque tempo di volgere lo sguardo alle prossime prospettive di mercato.
Marco Bernasconi Trading
Rapporto NFP di venerdì 5 settembre - DECISIVO!Mentre il mese di settembre sui mercati azionari ha registrato le statistiche meno favorevoli e il mercato attende con impazienza la decisione di politica monetaria della Federal Reserve (FED) di mercoledì 17 settembre, venerdì 5 settembre verrà pubblicato un dato macroeconomico decisivo.
Il rapporto NFP degli Stati Uniti sarà aggiornato durante la sessione di trading di venerdì 5 settembre, e si tratta dell'ultimo rapporto mensile sull'occupazione statunitense prima della riunione della FED del 17 settembre.
1) No pivot, pivot tecnico, healthy real pivot, unhealthy real pivot: la scelta che la FED dovrà fare il 17 settembre è un vero e proprio grattacapo
I dazi sono in vigore dal 7 agosto e hanno iniziato a incidere sui prezzi alla produzione e al consumo degli Stati Uniti. L'inflazione statunitense rimarrà più vicina alla soglia del 3% che a quella del 2% per diversi mesi e ci vorrà del tempo prima che la situazione si normalizzi, probabilmente a partire dall'inizio del 2026.
La FED si trova quindi in una posizione scomoda, poiché ha anche il compito di garantire la piena occupazione e la situazione del mercato del lavoro statunitense si è deteriorata negli ultimi mesi. Se il rapporto sul mercato del lavoro statunitense (NFP) di venerdì 5 settembre confermerà questo deterioramento, la FED non avrà altra scelta se non quella di fare almeno “tecnicamente” rotta. Un taglio del tasso sui federal funds per adeguarsi alla debolezza del mercato del lavoro e neutralizzare per tempo un eventuale aumento fuori controllo del tasso di disoccupazione.
2) Negli ultimi 3 mesi il mercato del lavoro statunitense ha seguito una traiettoria preoccupante e le soglie di allarme della FED non sono lontane
Ciò significa che per tre mesi consecutivi il numero di nuovi posti di lavoro netti creati negli Stati Uniti non è stato sufficiente ad assorbire i nuovi ingressi nella forza lavoro. Questa soglia minima è fissata a 100.000 nuovi posti di lavoro netti al mese, e il dato di consenso di venerdì 5 settembre è ancora al di sotto di questa soglia.
Il numero di disoccupati negli Stati Uniti potrebbe toccare un nuovo massimo di 4 anni con il rapporto NFP di venerdì 5 settembre.
3) Gli elementi del rapporto NFP di venerdì 5 settembre dovrebbero quindi permettere di determinare definitivamente la probabilità che la FED intraprenda un'azione monetaria il 17 settembre
Questo venerdì, il mercato guarderà quindi a tre dati del rapporto NFP:
- Il tasso di disoccupazione
- Il numero di nuovi posti di lavoro netti creati
- La crescita dei salari, che rappresenta il legame tra inflazione e mercato del lavoro.
Qualsiasi aumento del tasso di disoccupazione al 4,3% della forza lavoro, o qualsiasi cifra inferiore a 100.000 per la creazione netta di posti di lavoro, renderà praticamente certo il taglio del tasso dei federal funds statunitensi mercoledì 17 settembre.
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I fondamentali più importanti del mercato forex Nel mondo del forex, anche chi si affida principalmente all’analisi tecnica non può ignorare l’impatto dei fondamentali economici. I dati di natura fondamentale sono i veri motori dei movimenti valutari e, se ben compresi, possono aiutarti a evitare errori costosi e a cogliere opportunità di trading più solide. Ecco i principali indicatori da monitorare e come usarli concretamente nel tuo trading.
1. Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione misura la percentuale di persone senza lavoro in un paese. Un aumento della disoccupazione segnala una situazione economica debole e tende a indebolire la valuta nazionale. Al contrario, un calo della disoccupazione rafforza la valuta, perché indica crescita e fiducia nel futuro. Seguire i dati mensili sul lavoro (come il Non-Farm Payroll negli USA) e confrontarli con le attese degli analisti. Un dato migliore del previsto può offrire spunti per posizionamenti long sulla valuta interessata.
2. Prezzi delle case
L’andamento dei prezzi immobiliari riflette la domanda e la fiducia dei consumatori. Prezzi in crescita segnalano un’economia in salute e rafforzano la valuta, mentre un mercato immobiliare in crisi è spesso un campanello d’allarme. Monitorare i report mensili o trimestrali sui prezzi delle case, soprattutto nei paesi sviluppati. Un’accelerazione dei prezzi può anticipare rialzi dei tassi da parte della banca centrale.
3. Inflazione
L’inflazione misura la variazione dei prezzi di beni e servizi. Un’inflazione alta erode il potere d’acquisto e, se fuori controllo, indebolisce la valuta. Tuttavia, un’inflazione moderata è spesso segno di crescita. Seguire i dati CPI (Consumer Price Index) e PPI (Producer Price Index). Se l’inflazione supera le attese, la banca centrale potrebbe alzare i tassi, rafforzando la valuta.
4. Politica monetaria
Le decisioni delle banche centrali su tassi d’interesse e quantità di moneta in circolazione sono il driver principale dei cambi valutari. Tassi più alti attirano capitali esteri, rafforzando la valuta. Tassi bassi la indeboliscono. Seguire le riunioni delle banche centrali (come la Fed, la BCE o la BoE) e le dichiarazioni dei governatori. Le aspettative sui tassi spesso muovono il mercato più dei dati effettivi.
5. Stabilità politica
Le decisioni politiche, le elezioni e le crisi geopolitiche possono creare forte volatilità. Instabilità politica o incertezza sulle politiche economiche tendono a indebolire la valuta.
Monitorare le notizie politiche e i principali eventi globali. In caso di instabilità, valuta strategie difensive o riduci l’esposizione su valute a rischio.
Conclusione
I fondamentali sono la bussola del forex. Imparare a leggerli e interpretarli permette di anticipare i movimenti più importanti e di operare con maggiore sicurezza. Anche se si predilige l’analisi tecnica, integrare i fondamentali nella strategia farà la differenza tra un trading casuale e un trading professionale.
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Scusate l'orario ma essendo in Vacanza cerco di pubblicare appena il tempo me lo permette, cercando sempre di mantenere un post al giorno per non perdere mai di vista l'andamento di Gold.
attualmente come gia detto ieri possiamo solamente seguire il trend long ad ogni correzione.
ho segnato queste due zone h4 , attendiamo e vediamo come si comporta.
attenzione agli
- NFP di venerdì
e vediamo i tassi di interessa cosa ci portano.
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Fe-Li-Na: l’ultimo episodio di NetflixDal noleggio DVD alla vetta dello streaming . un caso emblematico di come un’azienda possa disintermediare un settore tradizionale, rivoluzionando le abitudini di consumo, e
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Dalle buste rosse a Leader dello Streaming
Fondata nel 1997 da Reed Hastings e Marc Randolph , Netflix fu un enorme scommessa in un'epoca in cui il VHS dominava il mercato e solo una minuscola percentuale ( 2% ) delle famiglie americane possedeva un lettore DVD . La sua proposta — un servizio di noleggio DVD per posta che eliminava negozi fisici e penali di ritardo — rappresentava già allora un modello dirompente rispetto all’allora leader: Blockbuster .
Il vero punto di svolta arrivò 10 anni più tardi, nel 2007 , con il lancio del servizio di streaming online : un abbonamento mensile a prezzo fisso , senza la seccatura delle pubblicità e con accesso illimitato a una libreria di contenuti sempre più ampia. Il servizio ha migliorato l'esperienza utente permettendo la creazione di profili personalizzati per ogni membro della famiglia, garantendo una visione su misura per tutti .
Non si trattava solo di innovazione tecnologica, ma di un cambio radicale delle abitudini di consumo mediale. Netflix costruì così un vantaggio competitivo netto rispetto al modello “pay-per-rental” , proiettandosi verso la leadership globale dello streaming e marcando l’inizio dell’ espansione internazionale iniziata nel 2010 .
Il 2010 fu anche l’anno in cui la rivale Blockbuster dichiarò bancarotta, mentre la "piccola cosa da nulla" cui rifiutarono l’acquisizione per $50 Mln nel 2000 si è trasformata in un colosso che oggi vale oltre $250 Mld .
Questa narrazione non è un semplice aneddoto, ma un esempio paradigmatico di fallimento strategico di un'azienda consolidata di fronte all' innovazione dirompente , e sottolinea come il successo a lungo termine in settori in rapida evoluzione non dipenda dalla dimensione o dalla posizione di mercato, ma dalla capacità di anticipare e guidare il cambiamento . Il percorso di Netflix è un caso di studio di trasformazione aziendale e adattamento visionario .
Conoscere lo spettatore meglio di sé stesso
Netflix è stato uno degli esempi clamorosi dell’importanza del KYC (Know Your Customer). L’azienda adotta un approccio data-driven : utilizza il suo algoritmo basato su (AI) e Data Analytics delle abitudini di visione degli utenti.
La capacità di suggerire a ciascun utente il contenuto “giusto” al momento giusto ha aumentato significativamente l’ engagement e la permanenza degli abbonati, risultando in un vantaggio competitivo difficilmente eguagliabile. Non a caso, Netflix investe da oltre 20 anni per perfezionare questo motore: oggi più dell’80% dei contenuti viene scoperto grazie alle sue raccomandazioni.
Una serie originale Netflix: Un sigillo qualità
Dal 2010 in poi, Netflix ha trasformato il concetto stesso di intrattenimento, diventando non solo una piattaforma di streaming, ma un marchio di qualità certificata nel panorama audiovisivo. I suoi contenuti originali hanno generato fenomeni cult globali e ridefinito l’industria, accumulando un palmarès da major storica: 154 Emmy, 26 Oscar e 35 Golden Globe .
Di seguito, vi citiamo 10 serie che hanno segnato l’ascesa di Netflix:
2013 – House of Cards (2013–2018) → Prima grande hit originale, ha inaugurato il binge-watching e consacrato Netflix nel circuito dei premi
2013 – Peaky Blinders (2013–2022, co-prod. BBC) → Da drama britannico a fenomeno planetario, grazie alla distribuzione globale targata Netflix
2015 – Narcos (2015–2017) → Serie crime iconica su Pablo Escobar, diventata brand narrativo.
2016 – Stranger Things (2016–2025) → Serie simbolo della piattaforma, record su record. La stagione finale (2025) è attesa come un evento epocale, ma porta con sé il rischio di churn se Netflix non colmerà il vuoto con un contenuto di pari richiamo.
2016 – The Crown (2016–2023) → Drama storico pluripremiato (Emmy, Globe)
2017 – Dark (2017–2020) → Sci-fi tedesco: ha dimostrato il potenziale dei contenuti non anglofoni.
2017 – La Casa di Carta (2017–2021)→ Da serie spagnola a caso mediatico mondiale: la maschera di Dalì è diventata simbolo di protesta e cultura pop.
2020 – Bridgerton (2020–in corso)→ Dramma in costume da record, con un fandom globale. Lo spin-off ha ridotto il rischio churn nelle attese tra le stagioni.
2021 – Squid Game (2021–2025) → Serie coreana più vista di sempre al debutto, fenomeno culturale trasversale. Ha portato milioni di iscritti, ma ha anche evidenziato il “churn post-binge”.
2022 – Wednesday (2022–in corso) → 341 mln ore viste in 7 giorni, oltre 1 mld nelle prime settimane. Caso di engagement virale senza precedenti.
Molte di queste serie cult hanno già chiuso il loro ciclo naturale, altre sono in dirittura d’arrivo. Il rischio per Netflix è che la fine dei “pilastri” generi vuoti di contenuto difficili da colmare. Non a caso il colosso è stato spesso criticato per cancellazioni premature: esempi celebri sono Mindhunter (2017–2019), prodotta da David Fincher (fight club e se7en), oppure 1899 , dai creatori di Dark . Decisioni che hanno lasciato un pubblico fedele disorientato e, in alcuni casi, generato churn diretto. Lo stesso vale per le Marvel Series (2015–2019, da Daredevil a Jessica Jones), rimosse nel 2022 quando i diritti sono tornati a Disney+ : molti utenti hanno seguito quei contenuti sulla piattaforma concorrente.
Per bilanciare, Netflix ha puntato anche sulle miniserie , veri e propri cult istantanei: La regina degli scacchi (2020) e Monster: The Jeffrey Dahmer Story (2022) che ha superato 1 miliardo di ore viste, diventando uno dei titoli più seguiti di sempre; e il recente Adolescence (2025) ha confermato la capacità della piattaforma di innovare anche nel formato breve.
Netflix ha dimostrato di essere una garanzia e di mantenere un’alta qualità dei contenuti, e questo lo dimostrano i recenti di successi globali: i live-action One Piece (2023) e Avatar: The Last Airbender (2024).
One Piece → Views: 71,6 Mln spettatori | 541,9 Mln ore in 4 mesi
Avatar: The Last Airbender → Views: 41,1 Mln spettatori | 298,6 Mln ore in 2 settimane.
Entrambi i live-action hanno rilanciato i rispettivi anime, rafforzando l’ ecosistema di engagement e confermando la capacità di Netflix di trasformare IP esistenti in fenomeni cross-media. Il catalogo di cult riduce il churn e alimenta la fedeltà, mantenendo il tasso mensile lordo tra i più bassi del settore (circa 1,8% nel 2024, con un netto vicino all’ 1,0% ).
La vera sfida ora sarà gestire la chiusura dei pilastri storici: con Squid Game già terminato e Stranger Things 5 all’orizzonte, Netflix dovrà dimostrare di saper colmare i vuoti con nuove hit capaci di trattenere gli abbonati.
Sfide Recenti: da crisi a strategia vincente
Dal 2022 Netflix ha attraversato il periodo più difficile della sua storia recente. Nel Q1 ‘22 ha registrato la prima perdita di abbonati dopo un decennio di crescita ( –200K ), seguita da quasi –1 Mln nel Q2. Un colpo durissimo che fece crollare il titolo e spinse il management a rivedere il modello di business. La risposta non fu una singola misura, ma un piano coordinato di tre mosse:
Netflix non è WinRAR
Dal maggio 2023 , gli utenti fuori dal nucleo familiare sono stati costretti a pagare un surplus o attivare un account proprio. Una mossa vista come rischiosa, con il timore di cancellazioni massicce. Invece, l’effetto è stato sorprendente: +22 Mln abbonati nell’ultimo semestre 2023, di cui +8,8 Mln solo nel Q3 (+10,8% YoY), con churn minimo. Molti “moochers” si sono convertiti in clienti paganti, creando un nuovo standard che persino Disney+ ha poi deciso di replicare.
Pubblicità: l’innovazione che guarda al passato
Lanciato nel novembre 2022 , inizialmente partì lento, ma nel 2023 esplose anche grazie alla stretta sulle password. Molti ex-ospiti hanno scelto proprio il piano più economico, accettando la pubblicità come compromesso. A inizio 2024 gli utenti attivi erano già 23 Mln in 12 Paesi, pari al 30% delle nuove iscrizioni . E negli USA questo piano ha superato lo Standard in termini di ricavi medi per utente ( ARPU ), perché gli inserzionisti pagano molto pur di accedere alla platea Netflix. Non solo: ha ridotto il churn, dando un’opzione di downgrade a chi altrimenti avrebbe cancellato l’abbonamento.
L’inflazione bussa anche allo streaming
Dal 2016 i piani sono cresciuti del 50–60% . Negli USA lo Standard è passato da $11,99 a $17,99 (+50%), il Premium da $13,99 a $22,99 (+64%). In Italia, Standard da €8,99 a €13,99 (+55%) e Premium da €12,99 a €19,99 (+54%). Nel Q4 ‘22 , subito dopo un aumento, la crescita rallentò (+7,7M abbonati, ricavi +1,9% YoY). Ma nel 2023 , con password crackdown e piano con ads già operativi, lo scenario cambiò: nel Q3 ricavi a +7,8% YoY, utile operativo a +25%, crescita abbonati di nuovo a doppia cifra. Gli utenti hanno accettato i rincari perché accompagnati da valore aggiunto (4K, giochi inclusi, audio spaziale) e dalla possibilità di passare al piano con ads anziché cancellare.
Netflix Games & Houses: metaverso e vita vera
Dal 2021 anche i videogiochi sono inclusi nell’abbonamento ed al 2023 vi sono oltre 70 titoli a catalogo con download in forte crescita, con test di cloud gaming su TV/PC e licenze di richiamo (come la trilogia GTA su mobile). Il messaggio è chiaro: Netflix non vuole più essere soltanto un’app, vuole diventare un luogo .
Dal tardo 2025 Netflix aprirà i suoi primi spazi permanenti, le Netflix Houses : la prima al King of Prussia Mall nell’area di Philadelphia (12 novembre) e la seconda alla Galleria Dallas (11 dicembre). Una terza è già in programma per il 2027 sulla Las Vegas Strip . Non più pop-up effimeri, ma vere e proprie “cattedrali dell’intrattenimento”, concepite per vivere i mondi narrativi oltre lo schermo.
L’accesso sarà gratuito , aperto a tutti (non solo agli abbonati), con un mix di esperienze libere e ticketed: dai $5 per i bambini fino ai $29–$49 per le attività più strutturate. A Philadelphia i fan troveranno Wednesday: Eve of the Outcasts , One Piece: Quest for the Devil Fruit , un cinema TUDUM Theater e persino un mini-golf tematico. A Dallas ci saranno Stranger Things: Escape the Dark , Squid Game: Survive the Trials , e attrazioni interattive pensate per famiglie come LOCO Coaster .
Non mancheranno il ristorante Netflix Bites , con menu ispirati a serie e film, e il Netflix Shop , con merchandising esclusivo. Ma la vera posta in gioco non sono i biglietti o le magliette vendute: è la fedeltà . Un fan che fotografa i set, partecipa a eventi e condivide sui social non è più un semplice spettatore, ma un ambasciatore del brand — e soprattutto un abbonato che difficilmente cancellerà il servizio.
Mettendo insieme Houses, giochi e merchandising, Netflix prova a costruire in pochi anni ciò che Disney ha perfezionato in decenni: un ciclo virtuoso in cui i mondi narrativi vivono ovunque — sullo schermo, nel telefono, nella città. La domanda, allora, è la sola che conta: riuscirà Netflix a reinventare in pochi anni ciò che Disney ha costruito in un secolo ?
Finali da record o da dimenticare?
Il 26 dicembre 2024 , dopo tre anni d’attesa, Netflix ha rilasciato la seconda stagione di Squid Game. In pochi giorni la serie ha macinato numeri da record, rilanciando anche le visualizzazioni della prima stagione e alimentando la suspense in vista della terza, uscita a giugno 2025. Quest’ultima, pur con un finale discusso, ha evitato il “franchise farming” tipico di Hollywood, mantenendo intatta la reputazione della saga. Le critiche non sono mancate — spesso costruttive — ma la ricezione complessiva del pubblico è stata positiva.
Subito dopo, Wednesday – Stagione 2 Parte 1 ha conquistato la scena: 50 milioni di visualizzazioni in 5 giorni , quasi eguagliando il debutto record della prima stagione e dominando le classifiche in 91 Paesi . Ora l’attesa è tutta per la Parte 2, in arrivo oggi, Mercoledì 3 settembre , con fan theories e hype in continuo fermento.
La vera prova del fuoco, però, sarà Stranger Things 5 , l’ultima stagione firmata dai fratelli Duffer. Netflix ha scelto una distribuzione in tre parti — un esperimento inedito per la piattaforma — trasformando il finale in un evento globale:
Volume 1 (ep. 1–4): 27 novembre 2025
Volume 2 (ep. 5–7): 26 dicembre 2025
Episodio finale (ep. 8): 1° gennaio 2026
Lo slot scelto coincide con quello che aveva consacrato Squid Game 2, promettendo mesi di speculazioni, fan theories e trend social . Ma il peso di questa stagione è enorme: da 9 anni Stranger Things è il pilastro simbolo di Netflix . Altre serie hanno tradito le attese con finali “meh” — Money Heist, Peaky Blinders, You — criticate per scrittura debole o personaggi “out of character”.
E lo stesso è valso per colossi come Game of Thrones (HBO), che in due stagioni ha compromesso anni di costruzione, consegnando ai fan quello che ancora oggi è considerato il finale più deludente della storia delle serie TV (sorpassando persino Lost).
Stranger Things ha il potenziale per entrare nella Hall of Fame accanto a Breaking Bad… oppure rischiare la sorte di Game of Thrones. In altre parole, la linea tra fidelizzazione e churn è sottilissima. Questo finale non sarà solo un momento di cultura pop, ma il banco di prova più delicato della storia di Netflix : dimostrare di saper chiudere con maestria la sua serie più iconica, senza lasciare un vuoto che nessun altro titolo oggi sembra in grado di colmare.
La domanda resta aperta: i Duffer Brothers riusciranno a replicare ciò che fece Vince Gilligan con Felina, consegnando a Netflix il titolo di miglior serie di sempre?
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Tocca alla Fed: occupazione e tassi sotto i riflettoriLa settimana decisiva per la Fed: occupazione e tassi sotto i riflettori
Inizio lento di settembre con dati sull'occupazione all’orizzonte
Martedì il mercato non ha dovuto soltanto fare i conti con la pessima reputazione di settembre, ma anche fronteggiare nuove tensioni tariffarie e la crescente attesa per un importante rapporto economico atteso nei prossimi giorni. Di conseguenza, i principali indici hanno inaugurato questo mese, storicamente difficile, con un andamento in ribasso.
Il NASDAQ ha perso lo 0,82% (circa 175 punti), chiudendo a quota 21.279,63, sotto la pressione del comparto tecnologico, in particolare di NVIDIA (NVDA, –1,9%), leader nel settore dell’intelligenza artificiale e superstar del mercato. Tuttavia, si intravede la possibilità di una ripresa già domani, dopo che un giudice federale ha stabilito che Alphabet (GOOGL) non sarà costretta a cedere il suo browser Chrome. Dopo la chiusura ufficiale, le azioni della società sono salite di oltre l’8%, mentre Apple (AAPL) ha guadagnato più del 3% sulla scia della notizia.
Sempre martedì, l’S&P 500 ha ceduto lo 0,69%, scendendo a 6.415,54, e il Dow Jones è arretrato dello 0,55% (quasi 250 punti), chiudendo a 45.295,81. In ogni caso, i listini si sono allontanati in modo significativo dai minimi toccati durante la seduta.
Il mercato resta in attesa di chiarimenti sulla notizia che ha preceduto il lungo weekend: una corte d’appello federale ha dichiarato illegittima la maggior parte dei dazi introdotti dal presidente Trump. È quasi certo che la questione approderà alla Corte Suprema, lasciando gli investitori nuovamente sospesi in un clima di incertezza.
Per la giornata odierna, l’indice ISM Manufacturing ha dato il via a una settimana densa di dati macroeconomici. Il valore registrato ad agosto è stato di 48,7, in rialzo rispetto ai 48 di luglio, ma comunque sotto la soglia dei 50 che segna la contrazione: si tratta del sesto mese consecutivo in territorio negativo. Nei prossimi giorni sono attesi i dati sulle offerte di lavoro (mercoledì), seguiti dal rapporto ADP sull’occupazione e dall’ISM Services (giovedì).
Il momento più atteso, tuttavia, è fissato per venerdì, quando verrà pubblicato il dato sulle nonfarm payrolls, ossia le buste paga non agricole: un indicatore che potrebbe rivelarsi decisivo per la politica monetaria della Federal Reserve nella riunione del 16-17 settembre. A luglio il risultato era stato sorprendentemente debole: soltanto 73.000 nuovi posti creati, ben al di sotto delle stime (circa 100.000), con in più significative revisioni al ribasso per i mesi precedenti.
«A meno di un aumento significativo dei nuovi posti di lavoro, sembra che la Fed sia pronta a riprendere finalmente il ciclo di tagli dei tassi», ha osservato Kevin Matras in un recente articolo su Options Trader. «Le domande, però, restano due: i tagli saranno di 25 punti base o di 50, come nel ciclo del 2024? E si tratterà davvero dell’inizio di una serie di interventi, o solo di un taglio isolato, seguito da una pausa di valutazione? Il rapporto sull’occupazione di venerdì potrebbe essere determinante, perciò tutti gli occhi saranno puntati su quel dato».
Nonostante la sua fama di mese ostico per i mercati, il settembre scorso si era rivelato sorprendentemente positivo, con tutti i principali indici in rialzo di circa il 2% o più. Quale fu il motivo di quella performance inattesa? Gli investitori festeggiarono il primo taglio dei tassi in oltre quattro anni. Forse, anche quest’anno, la storia potrebbe ripetersi.
Marco Bernasconi Trading
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.09.2025Oro e argento segnano nuovi massimi storici, fenomeno da osservare!
Borse globali in calo nelle prime 2 sedute di settembre: profit taking?
Inflazione europea stabile al 2,1% ad Agosto: BCE starà ferma sui tassi.
Mercati ormai certi di taglio da -0,25% al meeting FED del 17 settembre.
Mercati in balia di dazi e banche centrali. Le principali piazze finanziarie mondiali si muovono tra incertezze su dazi commerciali e attese per la Federal Reserve, che a settembre potrebbe tagliare i tassi. Intanto l’oro vola a nuovi record, il dollaro arretra, il renminbi cinese tocca i massimi da novembre e gli investitori, in vista di un settembre storicamente debole per equity e bond, si orientano verso posizioni più difensive.
Borse Europa in rosso: seduta pesante per le maggiori Borse europee. Francoforte guida i ribassi con il Dax a -2,29%, seguita da Milano, -1,61%, Londra, -0,87%, e Parigi, -0,7%. A Wall Street la chiusura non è stata migliore: Nasdaq -0,8%, S&P500 -0,7%, Dow Jones -0,6%.
Dati macro contrastanti: negli Usa l’indice ISM manifatturiero di agosto si ferma a 48,7 punti, sotto le attese (49). Meglio i nuovi ordini a 51,4 (contro 48 previsti), male invece l’occupazione a 43,8 (stima 45) e i prezzi a 63,7 (vs 65). L’attività manifatturiera misurata da S&P Global PMI sale a 53 punti, segnalando espansione, ma meno della lettura flash (53,5) e delle attese (53,3).
Oro da record e sorpasso sui Treasury. Complice la debolezza del dollaro e le aspettative sulla Fed, l’oro ha sfondato ieri la soglia dei 3.500 dollari l’oncia, toccando 3.533 e spingendosi stamane, 3 settembre, a 3.546. Per la prima volta da oltre 30 anni, nelle riserve delle banche centrali l’oro ha superato in percentuale i Treasury USA: un sorpasso clamoroso, alimentato dal rally del metallo giallo e dal deprezzamento dei titoli americani.
Inflazione e mosse della BCE. Nell’Eurozona l’inflazione ad agosto è salita al 2,1%, in linea con le attese, mentre la core è rimasta al 2,3% (sopra il 2,2% previsto). La Banca Centrale Europea, secondo il membro del board Isabel Schnabel, manterrà i tassi fermi l’11 settembre, ma il mercato vede probabile un nuovo taglio entro fine 2025. I rendimenti dei governativi restano sorvegliati speciali: i Gilt britannici a lunga scadenza volano ai massimi dal 1998.
Btp Italiani, domanda solida dall’estero. Il Tesoro ha collocato un nuovo Btp trentennale tramite sindacato di banche, operazione accolta positivamente da fondi e investitori istituzionali (“real money”), con hedge fund quasi assenti. Lo spread decennale sul Bund resta poco sopra quota 80 punti, quello sull’Oat francese si riduce a 7-8 punti base.
Dazi: accordo UE-USA per le auto. La Commissione europea conferma l’accordo con gli Stati Uniti: i nuovi dazi del 15% saranno applicati retroattivamente dall’1 agosto, affrancando le aziende europee dalla precedente imposta del 27,5%.
Oggi, 3 settembre,Asia-Pacifico tra alti e bassi. Dopo la chiusura debole di Wall Street, le Borse asiatiche viaggiano contrastate. In Australia: ASX 200 -1%, peggior performance della regione. Il PIL del secondo trimestre supera le attese grazie alla domanda interna, ma raffredda le aspettative di ulteriori tagli dei tassi dalla RBA.
In Cina e dintorni: CSI300 -0,9%, Hong-Kong -0,4%, Taiex-Taiwan +0,2%. Prendono il via prese di profitto dopo i massimi triennali di agosto, colpiti i titoli dei chip (es. Cambricon Technologies -4%). In Corea KOSPI +0,3%, sostenuto da un PIL sopra le attese, ma frenato dai tecnologici.
In Giappone: Nikkei225 -0,3%, quarto ribasso consecutivo nonostante PMI migliori del previsto; in India: Sensex piatto, sotto pressione per i dazi USA del 50% entrati in vigore la scorsa settimana.
In generale per le Borse globali settembre parte in salita, con due ribassi consecutivi dell’indice globale MSCI World, dopo un agosto sorprendentemente positivo (+2,5%, quinto mese consecutivo di rialzo). Le prese di profitto sono tornate protagoniste, spinte da timori già emersi a cavallo tra fine luglio e inizio agosto.
Energia e materie prime. Il Brent corregge a 69 Dollari/barile dopo il +1,5% di martedì, innescato dalle nuove sanzioni USA su compagnie di navigazione. Gli operatori guardano alla riunione OPEC+ del 7 settembre, senza aspettarsi cambiamenti produttivi.
Il rame di Londra supera brevemente i 10.000 dollari/tonnellata, spinto dalla domanda cinese. Negli USA l’amministrazione Trump rilancia sul carbone con aste competitive per nuove concessioni in Alabama, Montana e Utah, in linea con la promessa di rafforzare la produzione nazionale.
Bitcoin: accumulo record: stamattina consolida il +2,3% di martedì, riportandosi vicino alla media mobile a 100 giorni (112.000 dollari). Strategy (ex Microstrategy) ha acquistato 4.048 BTC tra il 26 agosto e il 1° settembre per 449,3 milioni USD a un prezzo medio di 110.981 dollari. Al 1° settembre 2025 la società deteneva 636.505 BTC, per un investimento complessivo di 46,95 miliardi e un prezzo medio di 73.765 dollari.
Sul fronte obbligazionario, vendite diffuse in Europa e rendimenti in rialzo: Bund 30 anni al 3,40% (massimo da luglio 2011), Oat francese 30 anni al 4,50% (massimo da agosto 2008). Più stabile il Btp 30 anni al 4,66%, livello già visto a marzo 2025. Negli Stati Uniti i Treasury decennali al 4,28% e i trentennali al 4,98%, i massimi da metà luglio.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
XAUUSD | New ATH e JOLTS.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Finalmente l'oro ha fatto un nuovo massimo storico, toccando i 3550$ circa.
Ora vedo alle porte come step successivo i 3600$ per oncia.
Ma ATTENZIONE! Dove sta scritto che continuerà il rialzo? Infatti quando si inizia a toccare zone così pericolose e alte, c'è il rischio di grossi crolli, dovuti a livelli psicologici e volatilità, non mi aspetto inversioni di trend ma grossi scossoni SI, ricordiamo che oggi alle 16:00 escono i JOLTS, e domani e dopodomani avremo sussidi, ISM, disoccupazione e NFP!
Sarà una settimana molto volatile, e anche la prossima e quella dopo con l'arrivo di inflazione e tassi d'interesse.
Per ora attenderei il vecchio massimo storico dei 3500$ per valutare qualcosina LONG e prendere come target i 3600$, facendo sempre attenzione alle NEWS in arrivo.
Dopo quel target vedremo come si comporterà il mercato e se creerà situazioni di possibili inversioni di tendenza.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Spx500 servono tempo e prezzo miglioriNiente da fare. Alla fine la struttura di luglio-agosto si è dimostrata essere distribuitiva e di top. Servono prezzi più bassi e un ritracciamento, prima di tornare a costruire i rialzi che ci piacciono. Come sempre nessun panico è si aspetta il mercato tra i 6000 e 6100 punti. Più sotto non credo proprio vada. Manteniamo un atteggiamento bullish, queste sono correzioni utili a i creme tare le posizioni lunghe. Ripeto nessun panico perché si ripartirà più forti di prima 👍
fondamentali sotto la lente in vista degli utili del 31-07-2025In occasione della pubblicazione degli utili del 31 luglio 2025, oggi portiamo l’attenzione su Elmos Semiconductor, XETR:ELG azienda attiva nel settore della tecnologia elettronica e in particolare nella produzione di semiconduttori.
Andiamo ad analizzare i principali fondamentali per comprenderne punti di forza e debolezze.
Solidità finanziaria e liquidità
Current ratio: 4,56 (≥ 2,26 settoriale)
Quick ratio: 2,50 (≥ 1,54 settoriale)
Debito/Patrimonio Netto: 0,17 (≤ 0,43 settoriale)
Cassa/Debito: 0,82 (≥ 0,69 settoriale)
L’azienda presenta un’elevata solidità finanziaria e una struttura patrimoniale molto equilibrata, con livelli di indebitamento ridotti.
Redditività e crescita
Margine lordo: 42,23% (≥ 34,19%)
Margine operativo: 21,9% (≥ 11,13%)
Margine al lordo imposte: 27,16% (≥ 9,36%)
Margine netto: 21,91% (≥ 7,24%)
Margine FCF: 8,63% (≥ 8,37%)
Crescita fatturato YoY: -2,03% (≥ 1,24%)
EPS diluito YoY: 20,37% (≥ 4,32%)
La redditività è eccellente su tutti i margini. Tuttavia, pesa un calo del fatturato nell’ultimo anno, bilanciato dalla forte crescita degli utili per azione.
Efficienza operativa e investimenti
Rapporto R&D: 10,56% (≥ 9,15%)
Rapporto SG&A: 9,77% (≤ 12,22%)
ROA: 16% (≥ 4,73%)
ROE: 23,45% (≥ 9,59%)
ROIC: 19,85% (≥ 7,51%)
Ottima gestione degli investimenti in ricerca e sviluppo, con ritorni sul capitale e sugli asset ampiamente superiori alla media settoriale.
Performance di mercato e valutazioni
Performance mercato 1Y: +13,73% (≥ -5,52%)
P/E: 12,03 (≤ 26,6)
PEG: 0,58 (≤ 0,96)
P/S: 2,58 (≤ 2,42)
P/B: 2,56 (≤ 2,44)
P/CF: 22,62 (≤ 14,37)
P/FCF: 30,54 (≤ 28)
Prezzo/Cassa: 18 (≤ 10,83)
EV/Fatturato: 2,63 (≤ 2,63)
EV/EBIT: 12,03 (≤ 20)
EV/EBITDA: 9,36 (≤ 12,6)
La valutazione è mista: alcuni multipli risultano convenienti (P/E, PEG, EV/EBIT/EBITDA), mentre altri (P/S, P/B, P/CF, P/FCF, Prezzo/Cassa) indicano sopravvalutazione rispetto al settore.
Dividendi e politica di distribuzione
Dividend Yield TTM: 1,14% (≥ 1,17%)
Dividend Yield indicato: 1,14% (≥ 1,51%)
Payout ratio: 0% (≥ 3,79%)
Crescita DPS YoY: 17,65% (≥ 7,81%)
Payout div. continuo: 1500% (≤ 1500%)
Crescita div. continuo: 400% (≥ 100%)
La società ha una politica di distribuzione dei dividendi aggressiva in termini di crescita, ma attualmente con un payout irregolare e non sostenibile nel lungo periodo.
Sintesi finale
Punti di forza: bilancio solido, margini elevati, ritorni sul capitale superiori alla media, valutazione P/E e PEG molto interessanti.
Debolezze: calo del fatturato, multipli P/S e P/B sopra la media, dividendi poco sostenibili.
Conclusione: Elmos Semiconductor si conferma una società finanziariamente solida e molto redditizia, ma con alcune criticità legate alla crescita dei ricavi e alla sostenibilità della politica dei dividendi. Per un investitore value, il titolo appare interessante, ma con valutazioni da monitorare attentamente.
Rating complessivo: Classe A Il titolo rientra in una fascia di valutazione alta, grazie alla solidità patrimoniale, alla redditività superiore alla media e a un profilo di rischio contenuto. Nonostante alcune criticità sui multipli di mercato e sulla crescita dei ricavi, Elmos Semiconductor mantiene una posizione competitiva solida nel settore e si colloca tra le aziende con fondamentali di qualità
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.09.2025Borse europee leggermente positive nella prima seduta di settembre.
Wall Street chiusa per il “labour Day”. Trump tuona ancora contro l’India.
Sempre più probabile un taglio di 25 bps al meeting FED del 7 settembre.
Oro e argento ai massimi storici, e accelerano al rialzo.
Mercati tra tensioni geopolitiche e rally dei metalli preziosi. La prima settimana di settembre è partita con un intreccio fitto di politica, economia e mercati.
Da una parte i leader della Shanghai Cooperation Organisation, da Vladimir Putin a Xi Jinping, da Narendra Modi al nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian, si sono riuniti a Tianjin (China) per rafforzare le alleanze eurasiatiche.
Dall’altra, negli Stati Uniti, le sentenze che mettono in discussione i dazi voluti da Donald Trump riaprono scenari di incertezza, mentre in Europa pesano le fragilità politiche francesi e, in contrappeso, arrivano le rassicurazioni di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea.
Lagarde e la disciplina fiscale europea: nel pieno della crisi politica francese, Christine Lagarde ha sorpreso con un endorsement all’Italia: “Sta facendo sforzi seri in termini di bilancio e probabilmente raggiungerà presto il 3% di deficit”. La presidente della BCE ha invitato l’intera Eurozona a mantenere disciplina fiscale, per preservare credibilità sui mercati e sostenere finanziamenti pubblici e locali.
La FED resta nel mirino: il mercato ora scommette quasi all’unanimità su un taglio dei tassi negli Stati Uniti. Secondo il CME FedWatch Tool, la probabilità di un taglio di 25 punti base è al 90% nella riunione del 16-17 settembre.
Gli ultimi dati non hanno deluso: l’indice PCE core – parametro d’inflazione preferito dalla FED – è cresciuto dello 0,3% mensile, portando l’annuo al 2,9%, massimo da cinque mesi ma perfettamente in linea con le stime. Il dollaro, in calo del 12% da inizio anno, resta fermo in attesa delle buste paga di venerdì, che potrebbero confermare il rallentamento del mercato del lavoro.
Il calendario economico si annuncia intenso: oggi, martedì 2 settembre, sarà protagonista l’inflazione dell’Eurozona, che secondo il consensus Bloomberg dovrebbe segnare un lieve rialzo; venerdì, invece, occhi puntati sul cruciale rapporto sull’occupazione statunitense.
Ieri, con Wall Street chiusa per il Labor Day, le borse europee hanno vissuto una seduta tranquilla, ma hanno comunque chiuso in territorio positivo: Milano +0,51%, Francoforte +0,49%, Parigi +0,05%, Londra +0,07%.
Petrolio in tensione: ieri il prezzo del greggio WTI è salito di circa +1% a 64,6 dollari al barile, spinto dall’escalation militare tra Russia e Ucraina. I flussi russi restano sotto osservazione: le spedizioni dai porti sono scese al minimo di quattro settimane, pari a 2,72 milioni di barili al giorno. Alla vigilia della riunione dell’Opec+ del 7 settembre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso nuove offensive dopo gli attacchi russi alle centrali elettriche, confermando la spirale di raid reciproci sulle infrastrutture energetiche.
Trump ancora contro l’India: su Truth Social, Donald Trump ha accusato l’India di imporre “tariffe più alte di qualsiasi altro Paese”, impedendo alle imprese americane di penetrare nel mercato locale. Secondo Trump, il commercio bilaterale è “un disastro unilaterale”: “India vende molto a Washington ma compra quasi tutto il petrolio e gran parte dell’equipaggiamento militare dalla Russia. L’ex presidente sottolinea che i dazi USA al 50% entrati in vigore ad agosto hanno già colpito pesantemente il mercato indiano.
Questa mattina, 2 settembre, Asia divisa e oro alle stelle: le borse asiatiche hanno registrato andamenti contrastanti. Il Nikkei225 giapponese è salito +0,5%, il Kospi sudcoreano +0,9%, favorito da un’inflazione sotto le attese che apre la strada a nuovi tagli dei tassi da parte della Banca centrale.
Al contrario, la Cina ha deluso: il CSI300 di Shanghai Shenzhen -0,9%, dopo i massimi triennali toccati la settimana scorsa, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha perso -0,7%, penalizzato dal comparto chip in calo dopo il rally di agosto. In India, il Sensex è salito +0,4%, ma resta appesantito dalle tensioni sui dazi americani.
Il protagonista assoluto, però, è l’oro: il metallo giallo ha sfondato i 3.500 dollari/oncia, segnando un nuovo massimo a 3.508 Usd, prima di frenare leggermente sotto 3.500. Anche l’argento brilla: a 40,7 Usd/oncia, per la prima volta oltre quota 40 dal 2011. Nel solo 2025, l’argento è già salito +40%, l’oro +33%; entrambi hanno più che raddoppiato il loro valore negli ultimi tre anni. A spingerli, oltre alle tensioni geopolitiche, sono soprattutto le attese di un taglio dei tassi FED a fine settembre.
Bond in attesa, e sul fronte obbligazionario è calma piatta: il Treasury decennale americano resta al 4,24%, minimo da quattro mesi; il Bund decennale al 2,75%, mentre il BTP decennale si colloca al 3,60%. Ma le statistiche non sorridono: settembre è storicamente il mese peggiore per le obbligazioni a lunga scadenza, con una perdita mediana del -2% nell’ultimo decennio. Questa volta, le tensioni geopolitiche e le attese di tagli dei tassi potrebbero trasformare la debolezza stagionale in un’opportunità d’acquisto.
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Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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Non cerco quasi mai di vendere sui massimi storici, specialmente quando:
La struttura tecnica è chiaramente long
I fondamentali supportano i metalli preziosi (al momento)
Per il mio stile di swing trading, non basta la presa di un massimo per cercare uno short.
✅ Resto a favore del trend long e cercherò di entrare ad ogni ritracciamento, fino a:
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Aggiornamenti su tassi e dati macro rilevanti
💡Attualmente L’unica fascia di interesse che personalmente monitoro per eventuali reazioni è quella segnata in giallo.
Se dovessimo rompere, ci sposteremmo su quella più in basso.
Attenzione: il mercato potrebbe cambiare rapidamente, quindi restate allerta.
📊 Cosa sta guidando il rialzo?
Le preoccupazioni sul futuro della FED
Le aspettative di tagli dei tassi in arrivo
Una FED più accomodante, che ha dato il via alla spinta rialzista sui metalli
📅Occhio a questa settimana:
- ISM
- JOLTS
- NFP di venerdì
🌴 Attualmente sono in vacanza fino al 12 settembre, ma continuerò a pubblicare visioni e aggiornamenti.
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📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
EUR/USD: Analisi mese di settembreAnalisi Tecnica
Il mese di Agosto è stato avaro di indicazioni grafiche e sostanzialmente il cross, dopo una piccola spinta al rialzo, si trova ora in una situazione di lateralità.
Restano quindi valide le indicazioni date nell'analisi precedente e allegata.
Bisogna però annotare un lieve cambiamento nei livelli. 1.1622 si è abbassato a 1.1573 e sul lato massimi si sono sviluppati i nuovi livelli intermedi segnalati con le frecce.
Il minimo di 1.14 e il massimo di 1.1829 restano invariati come nell'interpretazione di agosto.
Analisi Macro
Sponda USA
Il discorso di Powell a Jackson Hole è stato chiaramente più morbido rispetto alle attese:
ha aperto la porta a un taglio già a settembrene stimato in 25 punti base.
In tema di occupazione (NFP): i dati di luglio mostrano +73.000 posti (bassa crescita), confermando un raffreddamento del mercato del lavoro. L’uscita di agosto (5 settembre) è da osservare con attenzione.
Implicazione pratica: la Fed è diventata (relativamente) più accomodante — questo è il fattore che può indebolire il dollaro e sostenere l’euro nel breve. La narrativa “dollaro dominante” si è indebolita, ma resta sensibile a notizie politiche, interferenze sulla Fed e/o discutibili mosse politiche USA che possono riaccendere volatilità.
Sponda UE
La governatrice della BCE Lagarde ha recentemente posto il focus sul mercato del lavoro mentre i dati dell'inflazione restano sostanzialmente invariati al pari di quelli sulla crescita del secondo trimestre, confermando di fatto una fase di stagnazione.
Da non sottovalutare la crisi politica ed economica francese, è un fattore di rischio per mercati e spread sovrani. Lagarde l’ha sottolineato pubblicamente.
Conclusione rapida
Mantenere i livelli operativi segnalati sopra.
Monitorare i dati NFP del 5 settembre.
Se il mercato prezzerà il taglio dei tassi della FED (riunione il 17 settembre) il ciclo annuale inverso avrà i giusti supporti per andare a chiudersi con un nuovo massimo.
Se i dati NFP + Tassi fossero avversi, lo scenario ribassista almeno fino a quota 1.14 tornerà dominante. Sotto 1.14 considereremo chiuso il ciclo annuale inverso sul massimo di marzo e l'avvio di una fase debole per alcuni mesi.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
Prezzo dell’oro: scenari di fine 2025 secondo la FedL’evoluzione del prezzo dell’oro entro la fine del 2025 dipenderà in gran parte dalle decisioni di politica monetaria che prenderà la Federal Reserve statunitense (Fed). Dopo un anno segnato dal calo del dollaro e dei tassi che ha sostenuto il metallo prezioso, l’attenzione dei mercati si concentra ora sulle prossime tre riunioni chiave della Fed: 17 settembre, 29 ottobre e 10 dicembre. Si possono considerare cinque scenari principali, ciascuno con implicazioni distinte sulla tendenza dell’oro.
1. Assenza di pivot: scenario ribassista per l’oro
In questo primo caso, la Fed mantiene invariati i tassi di interesse per tutto il 2025. Questa scelta deriverebbe da un’inflazione che risale verso il 3%, spingendo Powell e il FOMC a rimanere restrittivi.
L’assenza di pivot sosterrebbe i rendimenti obbligazionari e il dollaro. Storicamente, entrambi i fattori esercitano una pressione negativa sull’oro. Questo scenario si tradurrebbe in una tendenza ribassista per il metallo giallo.
2. Pivot tecnico legato al mercato del lavoro: supporto moderato
La seconda ipotesi corrisponde a un unico taglio dei tassi a settembre o ottobre, motivato dall’indebolimento del mercato del lavoro. Non si tratterebbe di un vero ciclo di allentamento, poiché l’inflazione resterebbe troppo elevata.
L’impatto sull’oro sarebbe relativamente neutro o leggermente rialzista. Da un lato, la stabilità del dollaro limiterebbe la crescita del metallo; dall’altro, le preoccupazioni persistenti su crescita e occupazione fornirebbero un certo sostegno.
3. Pivot reale e sano: aumento moderato
Un terzo scenario prevede che la Fed avvii un vero pivot da settembre o ottobre, iniziando una serie di tagli dei tassi. Questa decisione sarebbe resa possibile da una disinflazione confermata intorno al 2% e da un mercato del lavoro sotto controllo.
In questo contesto, l’impatto sarebbe rialzista ma contenuto. Il calo dei tassi e del dollaro sosterrebbe l’oro, ma un mercato del lavoro stabile spingerebbe i flussi verso asset rischiosi come le azioni, limitando l’entità del rialzo.
4. Pivot malsano: forte aumento dell’oro
Uno scenario più critico vedrebbe la Fed costretta a pivotare a causa del deterioramento del mercato del lavoro, nonostante un’inflazione ancora al 3%. Questo taglio sarebbe percepito come difensivo, aumentando l’avversione al rischio.
In tale contesto, l’oro riceverebbe un forte sostegno: indebolimento del dollaro, calo dei rendimenti e ricerca di beni rifugio di fronte all’aumento della disoccupazione.
5. Il “Fed Put”: scenario esplosivo per l’oro
Infine, lo scenario estremo corrisponde a un intervento d’emergenza della Fed. Di fronte a un forte aumento della disoccupazione e a una recessione confermata negli Stati Uniti, la banca centrale lancerebbe un massiccio allentamento, con rapidi e significativi tagli dei tassi.
Questa situazione provocherebbe un crollo del dollaro e dei rendimenti. L’oro, bene rifugio per eccellenza, registrerebbe allora un’impennata spettacolare verso nuovi massimi storici.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 01.09.2025Inflazione PCE Usa di luglio in linea con le attese, a +2,6% YoY.
FED verso taglio dei tassi a Settembre: lo dice il Governatore Waller.
Consumi privati Usa ancora brillanti, +0,5% mensile, a luglio.
Oro verso i massimi, grazie a Dollaro debole e scenari di “monetary easing”.
L’ultima seduta di agosto ha visto le Borse europee chiudere in calo, appesantite da tensioni politiche negli Stati Uniti e da dati macro internazionali. Riflettori puntati sull’inflazione americana: il PCE index (personal consumption expenditure), uno dei principali indicatori monitorati dalla Fed, è rimasto stabile a luglio al 2,6% annuo, in linea con le attese e identico al dato di giugno.
Su base mensile, la crescita è stata ]0,5%, anche qui senza sorprese.
Il dato “core”, depurato dalle componenti più volatili, è salito al +2,9% dal +2,8% di giugno, mentre il dato mensile è stato pari a +0,3%. Nessuno scossone dunque, mentre i consumi americani mostrano ancora vigore: +0,5% a luglio contro +0,4% di giugno. Un contesto che lascia spazio a un taglio dei tassi, seppur con margini limitati.
In Europa, i riflettori restano accesi sulla politica e sull’economia domestica. In Italia, il Pil del secondo trimestre ha registrato una lieve contrazione, -0,1%, mentre l’inflazione ad agosto è scesa all’1,6% annuo: tuttavia il “carrello della spesa” (principalmente il “food”) ha mostrato un deciso rincaro del +3,5%.
In Francia, la crisi politica minaccia stabilità e mercati: il premier François Bayrou ha annunciato un voto di fiducia sull’ambizioso bilancio 2026 (che punta a riportare il deficit sotto il 5% del Pil). I sondaggi lo danno sconfitto, con il rischio di far precipitare il Paese nella peggiore crisi politica della storia recente.
Federal Reserve: da Miami, il governatore Christopher Waller, favorevole a un taglio dei tassi già a luglio, ha dichiarato di attendersi un allentamento (alias taglio dei tassi) a settembre. Nome di peso, è nella rosa dei candidati di Trump per sostituire Powell alla guida della Fed. Proprio Trump, intanto, ha chiesto alla Corte federale il via libera per licenziare la governatrice Lisa Cook, contro cui è in corso una disputa legale.
Venerdì 29 agosto, l’ultima seduta del mese, Wall Street ha chiuso in ribasso: Dow Jones -0,20%, S&P500 -0,6% e Nasdaq -1,1%, nonostante i record della vigilia, con l’S&P500 per la prima volta oltre quota 6.500.
Tensioni commerciali: USA, Brasile e India sotto i riflettori: dal 1° settembre non è più valida l’esenzione sulle piccole spedizioni in arrivo negli Stati Uniti.
Il Brasile ha aperto un tavolo con Washington per escludere il caffè dai dazi al 50%, pur minacciando ritorsioni. Il vicepresidente Geraldo Alckmin ha parlato di “strumento di pressione per aprire un dialogo con Washington”. In India, invece, la tariffa punitiva al 50% sui prodotti indiani imposta da Trump pesa come un macigno.
L’indice Sensex di Mumbai ha chiuso agosto con un crollo del -4,7% (“in Euro”), sesto mese negativo su otto nel 2025, con un calo complessivo del -12% YtoDate.
Oggi, 1’ settembre, nella prima seduta del mese, le Borse asiatiche hanno mostrato un andamento contrastato.
Area Cinese: spicca l’Hang Seng di Hong Kong, +1,8%. In Cina il PMI manifatturiero privato sale a 50,5 punti (massimo da 5 mesi) ad agosto, contro 49,5 di luglio, sopra le attese (49,7).
Giappone: Nikkei -1,5%, appesantito da Advantest (-9%) e SoftBank (-7%).
Corea del Sud: Kospi -1,3%, con Samsung -2,5% e SK Hynix -4,5%, in Australia: S&P/ASX200 -0,7% e in India: Nifty50 +0,4%.
Materie prime: oro superstar, petrolio sempre debole. Il petrolio Brent (greggio di riferimento europeo) ha perso -6% ad agosto (secondo peggior risultato del 2025, dopo il -15% di aprile), mentre stamane segna -0,4%. Nonostante le tensioni geopolitiche, l’offerta abbondante pesa: la produzione USA ha raggiunto un record di 13,58 milioni di barili/giorno a giugno.
L’indice Bloomberg commodity nel mese passato ha guadagnato +1,6%, trainato da oro e argento (+4%), carne bovina (+6%), soia (+5%) e soprattutto caffè (+30%).
Il gas naturale USA ha invece perso -2,7%, pur rimbalzando del 10% nelle ultime sedute del mese. Protagonista assoluto l’oro: stamane quota 3.480 $/oncia, dopo il rialzo, +4,8%, di agosto e con un guadagno annuo superiore al 30%. Dopo sette mesi positivi su otto nel 2025 torna a un passo dai massimi storici.
Il Dollaro Usa chiude agosto con un nuovo scivolone: -2,4%, settimo mese negativo su otto nel 2025. Sul fronte crypto, il Bitcoin scambia a 107.400 $ (-1,7%), ai minimi da due mesi. Dopo aver toccato quota 125.000 a luglio, ha perso oltre il 6% in agosto, a differenza di Ethereum e Solana che hanno attratto flussi crescenti.
Obbligazioni: il rendimento del Treasury decennale USA è sceso a 4,22%, dai 4,37% di inizio agosto, al minimo da quattro mesi. In Europa, i BTP decennali italiano pagano oggi 3,58%, con lo spread Italia-Germania a 86 bps e Italia-Francia a soli 7.
In luce il Portogallo: S&P ha alzato il rating sovrano da A a A+, seconda revisione da febbraio, e prevede che il debito pubblico scenderà all’84% del Pil nel 2028.
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