1-2-3 BOX rialzistaIl DAX è in un momento decisivo. Dopo aver consolidato sopra i livelli attuali, il principale indice tedesco sembra pronto per un allungo verso la soglia psicologica dei 22.000 punti, sostenuto dalla solidità dei dati macroeconomici più recenti.
Fattori Fondamentali Positivi
Germania Resiliente: I dati economici tedeschi hanno mostrato una sorprendente resilienza, indicando che il settore industriale sta vivendo una ripresa solida e che la fiducia degli investitori sta migliorando.
Sponda Americana: Anche i dati provenienti dagli Stati Uniti supportano una narrativa di crescita globale. Con le elezioni presidenziali e altri eventi politici significativi all’orizzonte (decisioni di espansione) , è improbabile che gli USA mostrino segnali di debolezza nei mercati, creando un contesto favorevole per gli asset rischiosi a livello globale.
L’Analisi Tecnica e il Pattern Istituzionale “1-2-3 BOX Laterale”
A livello tecnico, il DAX ha recentemente formato un raro e sofisticato pattern istituzionale noto come "1-2-3 BOX Laterale", utilizzato dalle grandi istituzioni per identificare punti di breakout strategici. Questo pattern si caratterizza da:
1: Una fase di consolidamento laterale con volumi in diminuzione.
2: Una violazione iniziale dei livelli di resistenza con un incremento dei volumi.
3: Una ripresa immediata con un ritracciamento minimo, preludio di un’estensione verso nuovi massimi.
Questa configurazione, insieme alla recente pressione degli acquisti, suggerisce un potenziale movimento verso i 22.000 punti, un obiettivo raggiungibile senza particolari difficoltà, considerando il sentiment positivo.
Livelli Chiave
Resistenza: 22.000 punti (target rialzista).
Supporto: Solo una rottura decisa sotto i minimi attuali, attorno ai 19.300-19.000, potrebbe riportare il DAX in una zona di rischio ribassista. Tuttavia, tale scenario appare poco probabile, vista la solidità del contesto tecnico e fondamentale.
Analisi fondamentale
GOLD | Oggi Inflazione americana.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Ore 14:30 uscirà il CPI USA, l'Inflazione, prepariamoci al dato.
Vediamo se l'attuale zona short regge, nel caso in cui non riuscisse, il prezzo potrebbe impennare in direzione dell'ATH.
Se invece shortasse e riuscisse a rompere la zona più bassa (crollo favorito dalle NEWS) allora potremmo tornare verso minimi settimanali.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Wall Street in AltalenaLe borse USA, dopo un'apertura in ripresa, hanno successivamente ripiegato cancellando i guadagni iniziali e muovendosi poi intorno allo zero. Questo è un segnale che l’avversione al rischio delle ultime sedute non è stata una chimera, ma qualcosa che potrebbe approfondirsi nelle prossime settimane.
La sensazione è che gli investitori stiano chiudendo le posizioni e gli asset di rischio prima della pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo di domani, un dato cruciale per capire se la Fed avrà spazio per estendere il suo ciclo di tagli quest'anno.
I rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza hanno continuato a salire, raggiungendo i loro livelli più alti dal 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione sia uscito più debole del previsto.
Eli Lilly ha guidato le perdite tra i pesi massimi con un crollo di oltre il 7% dopo aver tagliato le sue previsioni di profitto del quarto trimestre. Inoltre, Nvidia ha perso quasi il 2% mentre Meta è scesa di quasi il 3% dopo aver dichiarato di aver tagliato il 5% del personale.
D'altro canto, le banche si sono mantenute vicine alla linea di demarcazione in vista della settimana degli utili, con JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup, NY Mellon, Bank of America e Morgan Stanley che dovrebbero pubblicare i risultati entro giovedì.
STERLINA IN SOFFERENZA
La sterlina britannica è scivolata a $1,216 martedì, segnando il sesto giorno consecutivo di perdite e il livello più basso da novembre 2023, poiché le preoccupazioni sulla salute fiscale del Regno Unito hanno pesato sul sentiment. Un aumento dell'offerta di titoli di Stato ha messo sotto pressione gli asset del Regno Unito, mentre le preoccupazioni sull'inflazione hanno spinto i rendimenti obbligazionari al rialzo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
I prossimi dati sui prezzi al consumo nel Regno Unito, previsti per mercoledì, potrebbero influenzare ulteriormente i mercati. Gli analisti avvertono che un'inflazione ostinata potrebbe ridurre le aspettative di tagli dei tassi della Banca d'Inghilterra, aggiungendo tensione all'economia del Regno Unito.
L'aumento dei rendimenti potrebbe costringere il governo a restringere la spesa fiscale per aderire alle sue regole fiscali, ostacolando potenzialmente la crescita. Nel frattempo, il ministero delle finanze si è impegnato a mantenere un fermo controllo sulle finanze pubbliche dopo le recenti turbolenze del mercato.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% mese su mese a dicembre 2024, al di sotto dello 0,4% di novembre, che aveva rappresentato il massimo degli ultimi 5 mesi, e inferiore anche alle previsioni dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,6%, guidati da un aumento del 9,7% della benzina. Sono aumentati anche i prezzi dell'energia elettrica residenziale, delle carni, dei veicoli a motore e dei carburanti a gas.
Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono rimasti invariati, poiché un aumento del 2,2% nei servizi di trasporto e magazzinaggio ha compensato i cali nei costi dei servizi al netto di commercio, trasporto e logistica.
Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata per il terzo mese consecutivo al 3,3%, il tasso annuale più alto da febbraio 2023, ma inferiore alle aspettative del 3,4%. Nel frattempo, il PPI core è rimasto invariato, dopo un aumento dello 0,2% a novembre e rispetto alle previsioni dello 0,3%. Il tasso di interesse di base annuo è salito al 3,5%, anche in questo caso inferiore alle previsioni del 3,8%.
USA, RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni ha toccato la soglia del 4,8% martedì, il massimo da ottobre 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione avesse creato aspettative di un possibile aumento delle probabilità che la Fed potesse tagliare il costo del denaro. I prezzi alla produzione principali sono aumentati meno del consenso del mercato, ma comunque sono aumentati. Ora, tutta l’attesa si sposta sul CPI di domani.
Di conseguenza, le prospettive di una politica più accomodante rimangono poco probabili alla luce di possibili politiche pro-inflazione da parte del presidente eletto Trump e di un solido mercato del lavoro. Oltre all'aumento della spesa in deficit, i rapporti hanno indicato che la prossima amministrazione presidenziale statunitense ha discusso la possibilità di inserire dazi draconiani nell’agenda di governo.
Guerra commerciale e valutaria, quindi, che non si conciliano tra di loro, poiché i dazi potrebbero avere qualche effetto solo se contemporaneamente si svalutasse il dollaro. Ma i partner non stanno a guardare e infatti spingono il dollaro al rialzo, neutralizzando i dazi.
E c’è di più: Trump spinge per il taglio dei tassi, ma la Fed non mollerà l’osso tanto facilmente.
Saverio Berlinzani
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IN ATTESA DELL'INFLAZIONE...I prezzi alla produzione USA a dicembre sono saliti al 3,3% su base annuale, dal 3% precedente.
Il rimbalzo è stato meno marcato rispetto le aspettative degli economisti.
Aumenta anche la fiducia delle piccole imprese USA.
"I proprietari di piccole imprese si sentono più sicuri e fiduciosi riguardo all'agenda economica della nuova amministrazione.
Le aspettative di crescita economica, minore inflazione e condizioni economiche positive sono aumentate in previsione di politiche e legislazioni pro-business nel nuovo anno"
Domani pomeriggio alle 14:30 verranno pubblicati i dati inflazionistici USA.
Gli economisti si aspettano un aumento della componente annuale al 2,9%, dal 2,7% precedente.
Domani oltre i dati USA verranno pubblicati, alle 08:00, anche i dati inflazionistici UK.
REPORT EIA:
"Questa edizione del nostro Short-Term Energy Outlook (STEO) è la prima a includere le previsioni per il 2026. Le ipotesi macroeconomiche sono un fattore chiave nelle previsioni.
La nostra previsione ipotizza che il PIL degli Stati Uniti crescerà del 2% sia nel 2025 che nel 2026.
Prevediamo pressioni al ribasso sui prezzi del petrolio per gran parte dei prossimi due anni, poiché prevediamo che la produzione globale di petrolio crescerà più della domanda globale di petrolio.
Dopo quasi due decenni di cambiamenti relativamente modesti, il consumo di elettricità è cresciuto del 2% negli Stati Uniti nel 2024 e prevediamo che continuerà a crescere a questo ritmo nel 2025 e nel 2026".
Buon trading tutti
Se l'oro vuole vincere, la posizione d'ingresso è criticaDall'analisi attuale delle 4 ore, prestare attenzione alla pressione di 2675-80 in alto, concentrarsi sulla pressione di 2690 in alto, rompere la posizione per vedere la forte pressione di 2704-07 in alto, prestare attenzione a il supporto a breve termine di 2660-2663 in basso, e continuare a mantenere il tono principale di cicli ad alta quota e bassi multipli. Nella posizione centrale, guarda di più e fai di meno, segui gli ordini con cautela e attendi pazientemente punti chiave per entrare nel mercato. Durante la sessione di trading ti ricorderò le strategie operative specifiche, quindi ti prego di prestarci attenzione per tempo.
Strategia operativa dell'oro:
1. Acquista oro quando scende a 2660-63, ferma la perdita a 2655, obiettivo a 2675-80 e guarda a 2690 se scende;
2. Vendi oro al livello 2690 quando rimbalza, e vendi al livello 2704 quando rimbalza. Stop loss a 2711, target a 2665-70;
Market mover - DXY in rallentamento in attesa del CPIL'indice del dollaro americano ferma la sua ascesa per il secondo giorno nonostante si mantenga sui massimi storici intorno al livello 109,57.
Sotto il profilo macroeconomico è stata data lettura del PPI (inflazione alla produzione) che ha deluso le aspettative sia nel dato annuale che quello mensile. Infatti YoY il dato è stato letto al rialzo al 3,3% rispetto alla lettura precedente del 3% ma al di sotto delle stime che lo davano al 3,5%. MoM il dato si è stampato a 0,2%, al ribasso rispetto allo 0,4% stimato. Il dato core non ha avuto variazioni a differenza dell'ultima lettura che aveva registrato una variazione in aumento dello 0,2%. I prezzi al rialzo sono stati guidati da un aumento della benzina del 9,7% (MoM), energia elettrica, carne, veicoli. I prezzi dei servizi sono rimasti invariati in quanto l'aumento del trasporto e magazzinaggio (2,2%) è stato bilanciato dalla riduzione dei prezzi dei servizi commerciali.
Oltre al dato sul PPI, un rapporto Bloomberg ha indicato che l'intenzione dell'amministrazione presidenziale sta valutando un approccio graduale all'implementazione dei dazi; questo ha portato maggiore sollievo ai mercati facendo perdere valore al dollaro. Attualmente i mercati si aspettano un taglio di un quarto di punto dei tassi nella seconda metà dell'anno, con l'indicatore della Fed (FedWatch Tool) che riporta il primo taglio nel range 400-425 bps nella riunione di luglio con una percentuale del 41,9%.
Lo scenario odierno ha quindi portato l'indice DXY a rallentare il suo rally impetuoso ma rimane comunque in forte trend rialzista, lontano, nel daily chart , dalla Tenkan Sen e al di sopra del supporto statico a livello 109.31, con una leggera divergenza tra l'oscillatore stocastico che rimane poco al di sotto del livello di ipercomprato. L'andamento potrebbe continuare al rialzo continuando a sfruttare, quantomeno nel breve, la Tenkan Sen come supporto su cui rimbalzare, sempre che i presupposti macroeconomici rimangano tali. Da verificare se il dato sul CPI di domani segua o meno la lettura del PPI odierno, al di sotto delle stime, oppure le stravolga al rialzo (tendenzialmente, sul lungo periodo, i dati del PPI si riflettono sul CPI).
Ne approfittano i futures azionari con l'S&P500 che registra +0,34%, il Nasdaq +0,54% e il DowJones +0,28% (al momento della scrittura).
Si resta in attesa del dato sul CPI di domani.
Quali sono i fattori che potrebbero condizionare il mercato?L'S&P 500 si trova ad affrontare la sua prima vera prova del 2025 mentre la solidità dei dati economici e la variazione dell'aspettativa della Federal Reserve hanno generato delle turbolenze. Analizziamo insieme le cause principali di questo calo, nonché le dinamiche del settore e i livelli tecnici chiave coinvolti.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Ma perché il mercato sta oscillando?
La scorsa settimana il report sulle buste paga ha riservato una sorpresa, grazie ai 256.000 posti di lavoro aggiunti nel mese di dicembre, demolendo le aspettative. Il risultato del report della settimana scorsa lascia dubitare sulla prospettiva di molteplici tagli ai tassi d'interesse nel 2025. Il mercato degli swap adesso prevede soltanto una riduzione di un quarto per quest'anno, con alcuni analisti a suggerire come il ciclo di allentamento potrebbe gia' considerarsi concluso.
Il risultato? Le rendite dei Treasury sono salite sino al 4,8%, il valore più alto dalla fine del 2023. In passato, i rendimenti prossimi al 5% avevano provocato delle correzioni intorno al 10%. Nel frattempo, l'indice del dollaro è salito ai livelli più elevati da novembre 2022, aggiungendo pressione sull'esportazione e sugli utili delle società multinazionali. Persino alcuni pesi massimi del settore tecnologico, come Nvidia, Apple e Meta, hanno risentito delle pressioni esercitate dagli investitori, impegnati a riconsiderare il rischio.
Vincitori e perdenti: I trend settoriali
Le performance settoriali nell'ultimo mese sono state contrastanti. Il settore energetico si è distinto, con un rialzo del 2,40%, sostenuto dalla ripresa dei prezzi del petrolio e dai fattori geopolitici. Il settore tecnologico è riuscito a mantenere l'equilibrio, mentre il resto del mercato presenta un quadro diverso:
Immobiliare: -7.24%
Beni di consumo: -5.71%
Beni di consumo discrezionali: -5,46%.
Materiali: -4.75%
Finanziari: -4.44%
Questi dati evidenziano la crescente cautela, specialmente in settori sensibili ai tassi di interesse come il settore immobiliare e quello dei beni di prima necessità.
Livelli chiave da monitorare
Dal raggiungimento dei nuovi massimi agli inizi di dicembre, l'S&P 500 ha registrato uno stato di mean reversion. Un canale discendente, costituito da massimi e minimi di oscillazione in calo, hanno portato l'indice al di sotto della media mobile a 50 giorni, evidenziando un calo del momentum.
Livelli di supporto
La zona di supporto 5.700-5.670 è significativa, in quanto presenta un gruppo di massimi e minimi storici di luglio, agosto, ottobre e novembre 2024. Al di sotto, la media mobile a 200 giorni, inclinata verso l'alto, funge da linea di demarcazione, legata al trend rialzista di lungo periodo dell'indice.
Livelli di resistenza
La sommità del canale discendente rappresenta la prima grande resistenza. Al di là di ciò, i massimi della tendenza del mese di dicembre rappresentano la prossima grande sfida per i rialzisti.
S&P 500 Grafico a candele settimanale
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
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stagionalità, risk-off, LONG EUR/AUDMercati in attesa di quale sarà la prima mossa di Trump al suo insediamento.
I mercati obbligazionari però sembrano gridare a gran voce che c'è incertezza sul futuro, sopratutto per quanto riguarda le politiche monetarie che dovranno adattarsi alla deregolamentazione di Trump.
Il tasso neutrale si è alzato, dovuto dal fatto che l'economia sembra poter reggere tassi alti a lungo data la superforza degli ultimi anni.
In risposta le azioni sono vendute per via del premio al rischio che non supera il rendimento di un semplice titolo obbligazionario.
Siamo quindi al momento in una fase di incertezza, nella quale Trump domina la scena e tutto questo porta a un sell off di asset più rischiosi come azioni e valute cicliche (AUD, NZD).
CINA
la Cina continua a mostrare segni di debolezza, l'inflazione non si schioda dallo 0 e i consumi non ingranano.
I rendimenti toccano il minimo storico e i mercati azionari vendono.
nell'immagine si vede come i rendimenti cinesi sono correlati con l'andamento di AUD/USD, sulla destra l'indice Cinese.
EUROPA
in Europa i rendimenti sono esplosi, sintomo anche questo di avversione al rischio che porta a comprare valute con le riserve più alte; USD, EUR per primi.
l'inflazione inoltre sta tornando a minacciare la BCE che potrebbe essere costretta a rivedere la traiettoria dei tassi nel breve periodo
STAGIONALITà
dal 13 gennaio parte una forte stagionalità dell'euro contro il dollaro australiano, a vantaggio della tesi.
entrerò a mercato ora con SL sotto i minimi generati su grafico H1.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.01.2025Trump e i dazi: ipotesi di introduzionemorbida, da confermare.
Ancora in tensione i prezzi di petrolio e gas. Occhi aperti su inflazione gennaio.
La forza del Dollaro potrebbe creare inflazione EU nei prezzi alla produzione.
Borse cinesi in recupero: Pechino verso nuovi aiuti a investimenti imprese?
Il 13 gennaio, le Borse europee hanno chiuso in negativo, segnando un clima di incertezza generale sui mercati. Le preoccupazioni principali degli investitori derivano dalla possibilità di un ritorno dell’inflazione negli Stati Uniti e dal rallentamento dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed), temi che continuano a pesare sul sentiment degli operatori.
A Wall Street registriamo performance contrastante: Dow Jones +0,86%, S&P500 +0,16%, Nasdaq -0,38%. Questo andamento riflette la tensione in atto sui mercati finanziari, soprattutto dopo il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro, ai massimi dal 2023.
In particolare, la risalita dei prezzi energetici, alimentata dalle nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, ha aumentato i timori che l’inflazione possa riprendersi, mettendo in discussione la possibilità di nuovi tagli dei tassi da parte della Fed.
Gli investitori sono ora concentrati sui dati economici in uscita questa settimana, che potrebbero fornire indicazioni sul futuro andamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Tra questi, i dati sull’inflazione di dicembre e le dichiarazioni dei membri della Fed potrebbero chiarire quale sarà la direzione della politica
monetaria della banca centrale americana nel 2025.
In particolare, la situazione del mercato del lavoro negli Usa continua a preoccupare, visto che i tassi di disoccupazione restano bassi, alimentando la possibilità di una Fed meno incline a ridurre i tassi.
Nel frattempo, i mercati europei hanno dovuto fare i conti con l’andamento dei titoli di stato. I rendimenti dei BTp italiani sono aumentati, con il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund di pari scadenza salito a 124 bps, dai 121 della mattinata.
Il rendimento dei BTp benchmark è salito al 3,83%, dal 3,81% della giornata precedente e al 3,77% di venerdì. Questo ha avuto anche l'effetto di ampliare leggermente lo spread, ma a livelli non preoccupanti.
Nel mercato valutario, il dollaro ha registrato un rafforzamento significativo, salendo ai massimi da due anni contro le altre principali valute. L’euro ha toccato 1,0193 contro il dollaro, scendendo sotto la soglia di 1,02 per la prima volta dal novembre 2022. Il cross euro/yen è sceso a 160,73, mentre quello dollaro/yen è stato d 157,44, in calo rispetto ai 157,60 di venerdì.
Nel settore energetico, il rialzo dei prezzi è stato significativo. Il prezzo del petrolio ha visto un aumento a seguito delle nuove sanzioni Usa contro la Russia, che potrebbero avere un impatto sull’offerta globale di petrolio. Il future di febbraio sul WTI è salito del 3%, raggiungendo 79 dollari/barile. Anche il gas naturale ha visto un notevole aumento dei prezzi: ad Amsterdam, sul TTF, +7,5%, 48,4 euro/megawattora.
Oggi, 14 gennaio, provano a recuperare i principali mercati azionari europei, con un guadagno medio dello 0,5% alle 12:00 CET. Questo recupero è però accompagnato da incertezza e nervosità sui mercati, legate ai timori di un rallentamento dei tagli dei tassi da parte della Fed.
Il mercato è focalizzato sui dati sull'inflazione, coi numeri relativi ai prezzi alla produzione e al consumo negli Stati Uniti a dicembre, in uscita questa settimana. Il timore è che la Fed possa fare un solo taglio dei tassi a settembre.
Le borse asiatiche hanno avuto un andamento misto. L’approccio morbido dei dazi Usa, con la possibilità di aumenti graduali tra il 2% e il 5% al mese, ha contribuito ad un clima più ottimista sui mercati asiatici.
Le importazioni cinesi di rame hanno toccato il massimo in 13 mesi, indicando una domanda robusta, con il prezzo del rame che ha raggiunto i 9.000 dollari per tonnellata, in crescita del 3% dall'inizio dell’anno.
La greater China ha visto solidi guadagni, con Hang Seng e CSI300 che hanno guadagnato più del 2%, mentre il Nikkei giapponese ha chiuso in ribasso, principalmente a causa delle perdite nel settore dei chip e dell'automobile.
In Giappone, i rendimenti dei titoli governativi (JGB) hanno raggiunto i massimi da ottobre 2008, in seguito alle dichiarazioni che indicano la possibilità che la Banca del Giappone possa discutere un aumento dei tassi nella prossima settimana.
Anche il mercato delle criptovalute conferma l’elevata volatilità, con Bitcoin che ha rimbalzato dopo aver toccato un minimo di 90.000 dollari, il valore più basso dal novembre 2023. Nonostante la fluttuazione, MicroStrategy, la società maggior detentrice di Bitcoin come strategia di investimento, continua ad acquistarne ed è arrivata a detenere oltre il 2% di tutti i Bitcoin esistenti.
Il governatore della Banca centrale finlandese, Olli Rehn, ha dichiarato che la politica monetaria restrittiva della BCE dovrebbe concludersi entro metà 2025, sebbene le previsioni economiche siano influenzate anche dai possibili dazi commerciali, dalle incertezze globali e dall’inflazione che stenta a scendere.
Nell’Eurozona, il dato di dicembre ha mostrato un aumento al 2,4% annuale, in linea con le aspettative, ma al livello più elevato dalla scorsa estate, principalmente a causa dei maggiori costi energetici. L’inflazione core, alias ex food&energy, è rimasta stabile al 2,7%.
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monetaria della banca centrale americana nel 2025.
In particolare, la situazione del mercato del lavoro negli Usa continua a preoccupare, visto che i tassi di disoccupazione restano bassi, alimentando la possibilità di una Fed meno incline a ridurre i tassi.
Nel frattempo, i mercati europei hanno dovuto fare i conti con l’andamento dei titoli di stato. I rendimenti dei BTp italiani sono aumentati, con il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund di pari scadenza salito a 124 bps, dai 121 della mattinata.
Il rendimento dei BTp benchmark è salito al 3,83%, dal 3,81% della giornata precedente e al 3,77% di venerdì. Questo ha avuto anche l'effetto di ampliare leggermente lo spread, ma a livelli non preoccupanti.
Nel mercato valutario, il dollaro ha registrato un rafforzamento significativo, salendo ai massimi da due anni contro le altre principali valute. L’euro ha toccato 1,0193 contro il dollaro, scendendo sotto la soglia di 1,02 per la prima volta dal novembre 2022. Il cross euro/yen è sceso a 160,73, mentre quello dollaro/yen è stato d 157,44, in calo rispetto ai 157,60 di venerdì.
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*AGGIORNAMENTO ANALISI GOLD*
BUON MARTEDI A TUTTI
La candela di lunedì ha mostrato una forte reazione short, chiudendo con un’ottima configurazione ribassista.
Al momento, noto che sui futures siamo arrivati a livelli interessanti per una possibile continuazione long. Tuttavia, con l'uscita dell'IPP oggi e dell’IPC domani, preferisco attendere i dati prima di posizionarmi, evitando così di farmi cogliere impreparato.
Strategia attuale:
Macro (Timeframe più alto):
Rimango orientato su posizioni long, puntando ad entrare dai livelli più scontati e favorevoli possibili.
Intraday/Scalp:
Ci sono opportunità di short che potrebbero aiutarci a testare livelli migliori per eventuali long.
Ho evidenziato due livelli chiave da monitorare con attenzione.
Prossimi passi:
Valuteremo le scelte migliori dopo l’uscita dei dati.
Ci vediamo oggi alle 14:00 per un confronto pre-IPP.
Restate aggiornati e pronti a cogliere le opportunità migliori!
*PROSSIMI APPUNTAMENTI*
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:30 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Inizia una Settimana Intensa tra Dati sull’Inflazione e Utili AzInizia una Settimana Intensa tra Dati sull’Inflazione e Utili Aziendali.
A Wall Street si dice:
"Non esiste un unico metodo di investimento giusto per tutti. Trova ciò che funziona meglio per te e segui quella strategia." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Ieri, le grandi aziende tecnologiche hanno continuato a subire pressioni, ma il Dow è riuscito a guadagnare oltre 350 punti, inaugurando una settimana ricca di dati sull’inflazione e con l’avvio della stagione degli utili.
L’indice Dow è aumentato dello 0,86% (circa 358 punti), raggiungendo quota 42.297,12, mentre l’S&P 500 ha segnato un rialzo dello 0,16% a 5.836,22. Si tratta di un recupero significativo rispetto al calo di oltre l’1,5% registrato venerdì scorso a causa di dati sull’occupazione più forti del previsto. Anche il NASDAQ, dopo una mattinata debole, è riuscito a contenere le perdite, chiudendo in ribasso dello 0,38% (circa 73 punti) a 19.088,10.
Gli investitori stanno progressivamente accettando l’idea che la Fed potrebbe non ridurre i tassi d’interesse tanto quanto inizialmente sperato nel 2025. I solidi dati occupazionali della scorsa settimana hanno confermato la robustezza dell’economia, riducendo l’urgenza di ulteriori interventi da parte della Fed. Attualmente, le probabilità di un nuovo taglio dei tassi non superano il 50% fino alla riunione di giugno, secondo lo strumento CME FedWatch, il che suggerisce una serie di tre pause consecutive a partire da fine mese.
Questa settimana, l’attenzione si sposta sull’altra metà del mandato della Fed: l’inflazione. Domani verrà pubblicato il rapporto PPI (Indice dei Prezzi alla Produzione), che il mese scorso aveva suscitato preoccupazioni con un dato superiore alle attese. Mercoledì sarà invece il turno dell’IPC (Indice dei Prezzi al Consumo), un altro indicatore chiave che di recente ha evidenziato un’inflazione persistente e superiore all’obiettivo del 2% fissato dalla Fed.
L’eccessiva enfasi sui tagli dei tassi sta diventando meno rilevante. L’economia si dimostra solida anche con i tassi ai livelli attuali. Non dimentichiamo che la Fed ha già ridotto i tassi di 100 punti base lo scorso anno, nell’arco di soli quattro mesi, e prevede ulteriori tagli di 50 punti base nel 2025. Sebbene i progressi sull’inflazione si siano rallentati, è evidente che non rappresentano un ostacolo alla crescita economica.
L’inizio della stagione degli utili arriva in un momento cruciale, offrendo al mercato una distrazione dall’eccessiva attenzione rivolta ai tassi di interesse. Mercoledì si attendono i report sui guadagni di alcuni giganti del settore finanziario, tra cui JPMorgan (JPM), Wells Fargo (WFC) e Citigroup (C).
Il 2024 si è concluso in maniera poco brillante, con due settimane consecutive di perdite e l’assenza del tradizionale rally di fine anno. La prima settimana completa del 2025 potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza e diventare la prima settimana positiva del nuovo anno? Lo scopriremo presto.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Lemonade (LMND)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
GOLD | Giornata decisiva.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Oggi giornata decisiva per capire se continueremo forti a ribasso verso minimi settimanali o se riuscirà ad invertire subito e riportare il mercato a rialzo.
Per ora io sono deciso sul lato ribassista.
Vi ho lasciato di conseguenza le zone di valutazione, attenzione alle news delle 14:30, per il resto occhi puntati sull'apertura WALL STREET delle 15:30.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Aumenta l'avversione al rischioAumenta l’avversione al rischio sui mercati, anche se Wall Street, in serata, alla fine, ha limitato le perdite. L'S&P 500 ha chiuso praticamente invariato, mentre il Nasdaq 100 è sceso dello 0,35% e il Dow Jones ha invertito la rotta chiudendo a circa +0,6%.
Il sentiment degli investitori è stato appesantito dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, guidato dalle aspettative di un minor numero di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e dalle preoccupazioni per le potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche della nuova amministrazione Trump.
I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le peggiori performance, mentre l'energia ha sovraperformato, sostenuta dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle nuove sanzioni statunitensi sulla Russia.
Le azioni di Apple sono scese del 2,4% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite di iPhone sono diminuite del 5% lo scorso trimestre. Nvidia (-4,2%), Micron Technology (-6%) e Palantir Technologies (-3,1%) sono apparse in forte calo. Anche Microsoft (-0,3%), Amazon (-0,9%), Meta (-2,6%), Tesla (-2,4%) e Alphabet (-2,1%) hanno chiuso negative.
Gli operatori restano in attesa delle trimestrali, con le principali banche pronte a presentare i loro report in settimana. Inoltre, tutti gli occhi saranno puntati sui dati CPI e PPI americani, una misura importante dell’inflazione.
VALUTE
L'indice del dollaro è arrivato a quota 110 ieri, il livello più alto dall’ottobre 2022, e ha esteso un guadagno dello 0,6% nella prima settimana dell'anno, poiché i trader hanno ridimensionato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno, spinti da un rapporto sull'occupazione più forte del previsto di venerdì.
Poi in serata e soprattutto nella sessione asiatica, il dollaro ha ripiegato con l’EurUsd salito a 1.0270 di massimo, con i prezzi attuali in area 1.0240. Sul fronte dei tassi, analisti e investitori ora scommettono su un solo taglio dei tassi nel 2025, in calo rispetto ai 50 punti base previsti all'inizio di questo mese, e per di più posticipato alla seconda metà dell'anno.
Cable in recupero dopo il test dei minimi a ridosso di 1.2100, con un rimbalzo di 150 pips mentre l’EurGbp è tornata sotto quota 0.8400 dopo i massimi di ieri a 0.8423. Oceaniche in recupero di circa l’1% rispetto al biglietto verde, un movimento che non può che definirsi parzialmente correttivo e dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime.
UsdCad sceso da 1.4420 di circa una quarantina di pips, nel solito range 1.4280 - 1.4460. UsdJpy che non riesce a rompere i supporti posti a 157.00 e rimane nel trading range 157.00 - 158.80. Boj ancora assente sui tassi.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il Consumer Sentiment Index in Australia è sceso dello 0,7% a 92,1 punti a gennaio 2025, segnando il suo secondo calo mensile consecutivo in un contesto di sentiment ancora negativo. I risultati del sondaggio evidenziano preoccupazione tra i consumatori, probabilmente in ragione anche del deprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense. Ciò ha generato pessimismo relativamente alle prospettive economiche future.
Nonostante ciò, qualcosa è comunque cambiato in ragione del fatto che il numero pubblicato è comunque meno negativo rispetto a un anno fa e alcune componenti del sondaggio suggeriscono che i consumatori si aspettano un graduale miglioramento in futuro.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2% a oltre 78 dollari al barile lunedì, il livello più alto degli ultimi quattro mesi, poiché le nuove sanzioni statunitensi alla Russia hanno sollevato preoccupazioni sulle interruzioni dell'approvvigionamento.
Queste sanzioni, le più radicali finora, hanno preso di mira i principali esportatori, assicuratori e oltre 150 petroliere, lasciando acquirenti chiave come India e Cina a cercare alternative. La decisione ha creato caos, con le raffinerie cinesi che hanno tenuto riunioni di emergenza e le raffinerie indiane che si preparano per mesi di potenziali interruzioni.
I primi segnali includono petroliere sanzionate bloccate al largo della Cina, con il mercato che stima una riduzione fino a 800.000 barili al giorno di perdita dell’offerta di petrolio russo. Ad aumentare il rally ci sono il calo delle scorte statunitensi, il clima più freddo e le speculazioni sul fatto che la nuova amministrazione Trump potrebbe inasprire le sanzioni all'Iran.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
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Rapporto tra Produzione Industriale e Dow Jones Industrial AveraRapporto tra Produzione Industriale e Dow Jones Industrial Average
Introduzione
La produzione industriale degli Stati Uniti rappresenta una misura fondamentale della performance economica, indicando il livello di output delle fabbriche, delle miniere e dei servizi pubblici. Questo indicatore è spesso considerato un termometro della salute dell’economia reale. Il Dow Jones Industrial Average (DJI), invece, è un indice ponderato dei prezzi che rappresenta le 30 maggiori aziende industriali quotate in borsa negli Stati Uniti.
La relazione tra i due è significativa, poiché un aumento o una diminuzione della produzione industriale può influenzare direttamente le aspettative degli investitori sulle prospettive economiche e, di conseguenza, sull’andamento dell'indice azionario.
1. Andamento Storico
Espansione Economica: Durante i periodi di espansione economica, la produzione industriale tende ad aumentare, riflettendo una domanda crescente di beni e servizi. Questo scenario incoraggia l'ottimismo tra gli investitori, spingendo il DJI verso livelli più alti.
Recessione: Durante le fasi di contrazione economica o recessione, una riduzione della produzione industriale è spesso accompagnata da un calo del DJI, poiché gli investitori temono una riduzione degli utili aziendali.
2. Correlazione Produzione Industriale-DJI
L’analisi quantitativa della correlazione tra la produzione industriale e il DJI evidenzia quanto segue:
Breve Termine: Nel breve termine, i movimenti del DJI possono non seguire immediatamente quelli della produzione industriale, poiché i mercati azionari anticipano spesso i cambiamenti economici.
Lungo Termine: Nel lungo periodo, vi è una correlazione più forte, in quanto i dati di produzione industriale influenzano i fondamentali economici che sostengono il valore delle azioni.
3. Fattori Chiave
Attualmente, la produzione industriale degli Stati Uniti è rimasta stagnante per 77 settimane, mantenendosi attorno allo 0% di crescita. Più recentemente, è scesa sotto il -0,9%, segnalando una contrazione del settore. Durante questo periodo, la Federal Reserve ha alzato progressivamente i tassi di interesse per combattere l'inflazione, salvo poi iniziare a tagliarli verso la fine, cercando di stimolare una ripresa economica. Tuttavia, l'apparente resilienza del Dow Jones Industrial Average (DJI) nasconde segnali preoccupanti che potrebbero portare a un crollo significativo:
Tassi di Interesse e Sentiment di Mercato: L'oscillazione della politica monetaria ha avuto un effetto contrastante. Sebbene i tagli finali abbiano inizialmente alimentato il sentiment di mercato, la mancanza di una ripresa tangibile nella produzione industriale potrebbe portare a un'inversione di tendenza nel DJI.
Domanda Globale e Settori Ciclici: La debolezza della domanda globale continua a pesare sui settori ciclici, come quello industriale e dei materiali di base, ampiamente rappresentati nel DJI. La loro performance negativa potrebbe trascinare l'intero indice verso il basso.
Costi Energetici e Margini di Profitto: L'aumento dei costi energetici e delle materie prime, unito a margini di profitto sempre più compressi, rende difficile per molte aziende sostenere le attuali valutazioni di mercato.
Tecnologia e Innovazione: Sebbene il settore tecnologico abbia sostenuto l'indice, il rallentamento della crescita economica globale potrebbe ridurre gli investimenti in innovazione, penalizzando anche questo segmento nel medio termine.
4. Previsioni Future
Se la produzione industriale continua a contrarsi e non emergono segnali chiari di ripresa, il Dow Jones potrebbe affrontare una correzione significativa. La sovrastima delle prospettive economiche potrebbe portare a un rapido deterioramento del sentiment di mercato, con ripercussioni su tutto l'indice.
Alcuni scenari possibili includono:
Recessione Tecnica: Una persistente contrazione della produzione potrebbe spingere l'economia in una recessione tecnica, indebolendo ulteriormente i settori ciclici.
Vendite Panico: Se gli investitori iniziano a scontare una recessione più profonda, il DJI potrebbe subire un'ondata di vendite, aggravando il calo.
Impatto sui Settori Trainanti: Anche i settori resilienti, come tecnologia e finanza, potrebbero subire pressioni in un contesto di crescita stagnante.
Conclusione
La stagnazione della produzione industriale e il recente calo sotto il -0,9% non solo rappresentano un segnale d'allarme per l'economia reale, ma suggeriscono anche che il rialzo del DJI potrebbe essere insostenibile. Il rischio di un crollo significativo dell'indice aumenta man mano che si accumulano fattori negativi, inclusi il deterioramento del contesto economico globale e le debolezze strutturali nei settori ciclici.
Monitorare attentamente gli sviluppi nella produzione industriale e i fattori macroeconomici è essenziale per prevedere l'andamento futuro del DJIA. Gli investitori dovrebbero considerare strategie conservative per proteggersi da potenziali turbolenze di mercato.
Il pullback dell'oro corregge l'inversione di tendenzaAnalisi delle tendenze del mercato dell'oro:
Analisi tecnica: l'oro è sceso rapidamente sul mercato statunitense all'inizio di questa settimana e ha rotto il fondo. Innanzitutto, ha rotto il nostro primo livello di supporto di 2675. Al momento, il punto minimo di 2663 di venerdì scorso sarà testato. Dopo un giro di declino, la tendenza è leggermente debole e non possiamo più essere ottimisti circa la rottura della linea 2700. La sessione europea non ha testato il massimo, e la sessione statunitense ha toccato il fondo e ha rotto il punto più basso, quindi il mercato serale sarà debole e volatile! Il prezzo si mantiene al limite tra 2660 e 2662. Quindi nel breve termine 2662-2660 sarà sicuramente il livello di supporto chiave. In questo modo, se il prezzo dell'oro continua a salire, sfonderà la linea di pressione di 2730-2750. Pertanto, la nostra idea principale questa settimana è quella di ritirarci e andare lunghi.
Ora analizziamo il breve termine e vediamo che il grafico a 4 ore ha appena cambiato linea e ha virato leggermente verso il basso. Allora alcuni amici ti chiederanno sicuramente: se stai acquistando in modo rialzista, qual è il posto migliore in cui farlo? Al momento, c'è solo una posizione per continuare a entrare nella posizione lunga, che è 2663, il punto più basso della scorsa settimana, e lo stop loss è 2655. Finché il prezzo non scende sotto la posizione difensiva di 2655 nel nelle prossime ore, c'è ancora spazio per i tori per salire. Perché la vera salita deve ancora arrivare! Nel complesso, l'attuale strategia operativa a breve termine per l'oro è quella di andare principalmente long sui pullback e short sui rimbalzi. Il focus a breve termine sul lato superiore è la linea di resistenza 2693-2697, e il focus a breve termine sul lato inferiore lato è la linea di supporto 2663-2665. Gli amici devono tenere il passo con il ritmo.
Riferimento alla strategia di operazione dell'oro:
Strategia di vendita:
L'oro rimbalza intorno a 2690-2693 e viene venduto in lotti, SL 2670, TP intorno a 2680-2670, rottura per vedere 2665
Strategia di acquisto:
Ritiro dell'oro vicino a 2660-2663, acquisto in lotti, SL 2654, TP vicino a 2670-2680, rottura per vedere 2690
Il prezzo dell'oro salirà? Come giudicare il lungo e il cortoVenerdì (10 gennaio), dopo la pubblicazione del rapporto non agricolo degli Stati Uniti, il prezzo dell'oro spot è sceso bruscamente a circa 2.663 dollari l'oncia, per poi salire improvvisamente alle stelle, avvicinandosi ai 2.698 dollari l'oncia. Il rapporto non agricolo pubblicato venerdì ha mostrato che a dicembre dell'anno scorso sono stati creati 256.000 nuovi posti di lavoro, molto più dei 160.000 previsti, il più grande aumento in nove mesi; il tasso di disoccupazione a dicembre era del 4,1%, anche questo inferiore alle previsioni. 4,2 %. Dopo la pubblicazione dei dati non agricoli, il prezzo dell'oro è crollato a 2.663,73 dollari l'oncia. Ma poi il prezzo dell'oro è rimbalzato rapidamente, raggiungendo un massimo di 2.697,98 dollari l'oncia. Alla chiusura di venerdì, l'oro spot è aumentato di 19,94 dollari, ovvero dello 0,74%, arrivando a 2.689,71 dollari l'oncia. L'oro è rimasto forte nonostante un rapporto sull'occupazione che ha superato di gran lunga le aspettative. Uno dei fattori che sostengono i prezzi dell'oro è l'incertezza che precede l'insediamento del presidente degli Stati Uniti. Gli investitori sono preoccupati per la politica del presidente eletto degli Stati Uniti Trump di imporre tariffe su una vasta gamma di prodotti importati prima del suo giuramento, previsto per il 20 gennaio. Gli analisti hanno sottolineato che il motivo per cui i prezzi dell'oro sono rimbalzati dopo il calo di venerdì è che, sebbene i dati sulle buste paga non agricole degli Stati Uniti siano stati più forti del previsto, riducendo la possibilità di un brusco taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest'anno, l'incertezza causata da le prossime politiche dell'amministrazione Trump sono aumentate. L'attrattiva dell'oro come bene rifugio.
La prossima settimana, i dati sull'inflazione di dicembre negli Stati Uniti potrebbero innescare un'altra grande mossa nei prezzi dell'oro. Il mercato prevede che l'indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense aumenterà dello 0,3% su base mensile a dicembre, ma l'indice CPI di fondo scenderà dello 0,1% nello stesso periodo. Se l'indice dei prezzi al consumo (CPI) di base raggiunge un valore positivo, la reazione immediata del mercato potrebbe far salire il dollaro USA e far scendere i prezzi dell'oro. D'altro canto, dati negativi potrebbero rendere difficile per il dollaro trovare domanda, aiutando l'oro a mantenere la sua posizione. Anche gli operatori di mercato seguiranno con attenzione i nuovi sviluppi della strategia tariffaria di Trump. Sebbene l'oro abbia beneficiato dell'avversione al rischio, un brusco aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA potrebbe limitare i guadagni del metallo giallo. I prezzi dell'oro rimangono fermi nonostante un rapporto sull'occupazione molto più forte del previsto... Uno dei fattori che sostengono i prezzi dell'oro è l'incertezza alla vigilia dell'insediamento presidenziale degli Stati Uniti. Con l'avvicinarsi dell'insediamento del presidente eletto Donald Trump, previsto per il 20 gennaio, gli investitori sono preoccupati per la sua promessa di imporre tariffe su una vasta gamma di importazioni, temendo che tale mossa possa alimentare l'inflazione e limitare ulteriormente la capacità della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse. Sebbene l'oro sia considerato una copertura contro l'inflazione, gli alti tassi di interesse ne hanno compromesso l'attrattiva come asset non redditizio.
Analisi dell'andamento del mercato dell'oro lunedì prossimo:
Analisi tecnica dell'oro: i dati non agricoli di venerdì sono stati ribassisti, ma il trend ha superato le aspettative del mercato. Sebbene ci sia stato un ritracciamento, ha comunque formato un rimbalzo di bottoming out. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che la forza rialzista è ancora forte e l'impatto delle vendite allo scoperto dei dati non agricoli è solo di breve durata. Il mercato ha iniziato ad aggiustarsi dopo aver raggiunto il punto più basso vicino a 2664, e il punto più alto ha raggiunto lo stop loss vicino a 2697, chiudendo a 2690. La tendenza generale è ancora forte e la pressione superiore è al livello intero 2700. È ancora possibile sfondare questa posizione la prossima settimana, ma i punti chiave di soppressione e Lo spartiacque è ancora intorno a 2710. Una volta che questa posizione viene rotta, lo slancio rialzista potrebbe esplodere di nuovo, ma c'è anche il possibilità di movimenti anomali del mercato la prossima settimana. Dal rimbalzo da 2583, l'ampiezza ha raggiunto circa 110 dollari USA. Il supporto inferiore è a 2680. Se è ancora in un mercato rialzista, allora questa posizione molto probabilmente formerà un certo ruolo di supporto e sarà anche la prima posizione da digerire. Pertanto, è ancora necessario mantenere una mentalità rialzista nelle operazioni sull'oro lunedì prossimo. Ad esempio, se si ritira prima a 2680, andare long. Se il mercato europeo continua a ritirarsi, il supporto deve essere aggiustato a 2665 per continuare a essere rialzista.
Strategia short: vendere l'oro quando rimbalza a 2707-2710, stop loss a 2716, obiettivo intorno a 2690-2680 e sfondare a 2675.
Strategia lunga: acquistare oro a 2678-2680, stop loss a 2672, obiettivo intorno a 2690-2700, superare 2720.
STERLINA SOTTO PRESSIONE!La sterlina britannica continua a subire pressioni significative, perdendo terreno rispetto alle principali valute del G10.
L'incertezza economica e politica che avvolge il Regno Unito sta contribuendo a un contesto di crescente volatilità, con gli investitori che osservano attentamente gli sviluppi per individuare segnali di stabilità o ulteriori difficoltà.
Tra le questioni centrali, l'arrivo dei dati inflazionistici di mercoledì rappresenta un punto cruciale che potrebbe influenzare in modo sostanziale la direzione del mercato.
L'inflazione persistente rimane una delle principali preoccupazioni per la Banca d'Inghilterra, con impatti significativi sulle sue decisioni di politica monetaria.
Qualora i nuovi dati evidenziassero un rallentamento dell'inflazione, ad esempio con un calo del CPI dei servizi al di sotto del consenso attuale del 4,8% su base annua, i tassi d'interesse a breve termine del Regno Unito potrebbero registrare un ulteriore ribasso.
Tale dinamica rifletterebbe un riprezzamento da parte dei mercati, anticipando una politica monetaria più accomodante da parte della BoE.
Tuttavia, anche nel caso opposto, un'inflazione più alta del previsto potrebbe alimentare preoccupazioni sulla sostenibilità economica e rafforzare la percezione di vulnerabilità della sterlina.
Di fatto, la valuta britannica sembra essere intrappolata in una situazione di perdita, indipendentemente dalla direzione dei dati inflazionistici.
A complicare ulteriormente il quadro vi è l'attesa per le possibili decisioni fiscali del governo britannico.
Si prevede che il 26 marzo l'esecutivo potrebbe annunciare nuovi tagli alla spesa pubblica, una misura mirata a contenere il deficit ma che rischia di accentuare la narrativa di una politica fiscale più restrittiva.
Un simile scenario potrebbe esercitare ulteriore pressione sulla sterlina, generando aspettative di una combinazione di politiche monetarie più accomodanti e un contesto di debolezza economica complessiva.
Buon trading a tutti
GBP/USD: il cambio può scendere ancora?Dopo la batosta subita dal governo britannico sui mercati obbligazionari ed il rafforzamento dei dati economici statunitensi rispetto alle aspettative, esaminiamo le possibili performance della coppia GBP/USD nelle prossime settimane.
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Una crisi di fiducia: Deboli piani fiscali britannici si scontrano con forti dati statunitensi
Il recente calo di GBP/USD rispecchia alla perfezione una tempesta di debole credibilità fiscale britannica e una robusta prestazione economica statunitense. Il report dei Nonfarm Payrolls di venerdì scorso indica che sono stati aggiunti 256.000 posti di lavoro a dicembre, superando di gran lunga le aspettative di 160.000. In combinazione con un calo del tasso di disoccupazione al 4,1%, questi dati sottolineano la resilienza dell'economia statunitense e hanno indotto i mercati a prezzare tassi di interesse più alti e più a lungo. Il dollaro statunitense, come conseguenza, ha registrato un'impennata, portando il Dollar Index ad un massimo da due anni a questa parte.
Dall'altra parte dell'oceano, il Regno Unito deve affrontare una lacuna in termini di credibilità della sua strategia fiscale guidata dal governo laburista. L'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, attualmente ai livelli più alti dal 1998, riflette la scetticità del mercato sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. Le preoccupazioni relative all'aumento dei costi di prestito e alla potenziale stagnazione vengono accentuate dall'impegno del Governo a non richiedere ulteriori prestiti per le spese quotidiane, un impegno che molti considerano via via sempre più insostenibile. Sebbene i funzionari cerchino di rassicurare i mercati, la mancanza di un piano coesivo contribuisce a rafforzare le pressioni ribassiste sulla Sterlina.
3 strumenti tecnici per valutare quanto potrebbe scendere GBP/USD
La coppia GBP/USD ha subito forti pressioni di vendita a partire da settembre, ritagliandosi una serie di massimi e minimi di oscillazione inferiori sul grafico a candela giornaliero. Questa prolungata tendenza al ribasso ha innescato un 'death cross', in cui la media mobile a 50 giorni ha incrociato la media mobile a 200 giorni. Sebbene questo indicatore tardivo sia spesso visto come un segnale di continuazione del momentum ribassista, vale la pena notare che riflette la forza della tendenza esistente piuttosto che una previsione delle mosse future.
Per valutare quanto potrebbe scendere GBP/USD, abbiamo utilizzato tre strumenti chiave per la price action:
1. Canale decrescentel
Disegnando un canale discendente intorno al declino di GBP/USD, si evidenzia la volatilità approssimativa del trend ribassista. La coppia si sta attualmente avvicinando al limite inferiore di questo canale, suggerendo un'area potenziale dove gli acquirenti potrebbero fare il loro ingresso.
GBP/USD Grafico a candela giornaliero
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
2. Relative Strength Index (RSI)
L'RSI è sceso al di sotto di 30, segnalando condizioni di ipervenduto. Non c'è tuttavia alcuna divergenza rialzista - un segnale che può suggerire un indebolimento del momentum ribassista - e ciò indica che la tendenza al ribasso sembrerebbe rimanere intatta per il momento.
GBP/USD Grafico a candela giornaliero
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
3. Punti di inflessione storici
Dando uno sguardo verso sinistra sul grafico a candela settimanale, scopriamo i livelli di supporto chiave. GBP/USD si sta avvicinando ai minimi di ottobre 2023. Se questo livello non dovesse reggere, i prossimi supporti significativi si trovano ai minimi di marzo 2023, seguiti da un forte calo verso i minimi di settembre 2022. Questi livelli rappresentano aree critiche dove la coppia potrebbe stabilizzarsi o invertire il trend.
GBP/USD Grafico a candele settimanale
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
In sintesi:
GBP/USD rimane ad ora saldamente in zona ribassista, con entrambi i fondamentali e i dati tecnici ad indicare ulteriori possibili ribassi. I trader possono concentrarsi sui livelli di supporto chiave, sulla divergenza dell'RSI e sui pattern delle candele per determinare la tempistica di un eventuale rialzo di breve termine.
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.01.2025Risk-off prevalente, alla viglia del varo del Trump2 previsto lunedì 20.
Cresce il prezzo di petrolio e gas, con ovvie ricadute negative sull’inflazione.
Job creation ancora solida negli Usa: la FED potrebbe rinviare i tagli.
Il super Dollaro schiaccia le maggiori valute globali: Eur/USD vicino 1.02.
Venerdì 10 gennaio, le Borse europee hanno mostrato un andamento cautamente negativo, con Wall Street che ha aperto e poi chiuso in rosso “a causa” di dati positivi sul mercato del lavoro statunitense: per i principali indici americani emergono perdite significative: Dow Jones e Nasdaq -1,63%, S&P 500 -1,54%.
Anche Milano ha registrato una performance negativa, -0,6%, che consente comunque al FTSE-MIB un incremento del 2,7% dall'inizio dell'anno, al 1’ posto in Europa, a fronte di +1,1% dell’indice Stoxx 600.
Il mercato del lavoro Usa ha visto la creazione di 256 mila posti di lavoro a dicembre, ben oltre le previsioni di 165 mila, segnalando una certa stabilità economica che potrebbe suggerire alla Federal Reserve di procedere, ma senza fretta, col graduale taglio dei tassi. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,1%.
I settori che hanno visto le maggiori assunzioni includono sanità (+46.000), pubblica amministrazione (+33.000) e ospitalità (+43.000). Con questi numeri positivi, un sondaggio di Bloomberg suggerisce che molti trader vedono il prossimo taglio dei tassi FED solo a ottobre.
Come reazione, il rendimento dei Treasury 10 anni è aumentato al 4,79%, rispetto al 3,65% di settembre, e il rendimento del 2 anni è salito al 4,38%.
L'indice di fiducia dei consumatori Usa, calcolato dall'Università del Michigan è sceso a 73,2 a dicembre, da 74,0 a novembre, principalmente a causa delle previsioni inflazionistiche, che sono aumentate dal 3,0% di novembre al 3,3% sui prossimi cinque-dieci anni, il valore più alto dal 2008.
Nel settore energetico, i prezzi del petrolio hanno raggiunto i massimi da luglio, con il Brent (greggio di riferimento USA) che ha superato 80 dollari/barile, mentre l'Amministrazione americana ha annunciato nuove sanzioni contro il settore energetico russo, con l’obiettivo di indebolire le fonti di finanziamento di Mosca alla guerra in Ucraina. Le sanzioni colpiscono Gazprom, Surgutneftegas e quasi 200 petroliere russe, parte della cosiddetta "flotta fantasma" di Mosca.
In vista dell’insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, il 20 gennaio, sono aumentate le aspettative che l’amministrazione Biden possa inasprire il complesso delle sanzioni contro la Russia e l'Iran.
Le scorte di petrolio rimangono basse e si prevede che i dati sull'inflazione negli USA in uscita mercoledì possano influenzare le decisioni future.
L'euro ha continuato a perdere terreno rispetto al dollaro, chiudendo a 1,0240, il livello più basso da novembre 2022, con una discesa del 0,57%. La divisa comune ha ceduto anche contro lo yen (-0,77%), con il cambio a 161,59, mentre il dollaro/yen ha toccato 157,83.
Stamattina, 13 gennaio, i future su Wall Street sono in calo, mentre i listini asiatici mostrano una generale discesa. Come già detto, gli investitori temono che i tassi d'interesse USA possano rimanere elevati più a lungo del previsto.
Anche i rendimenti nell'Eurozona sono saliti leggermente venerdì, a seguito dei dati positivi sul mercato del lavoro statunitense che riducono la necessità di interventi significativi da parte della Federal Reserve sui tassi.
Sul tema, il Presidente della Federal Reserve di St. Louis, Alberto Musalem, ha dichiarato che è necessaria una maggiore cautela riguardo i tagli ai tassi d’interesse, poiché il rischio di un’inflazione “bloccata” tra il 2,5% e il 3% è aumentato.
Il prezzo del gas metano in Europa ha visto un rialzo del 3,5%, a 46,8 euro/megawattora, rispetto alla chiusura precedente di 45,5.
Il petrolio Brent continua a salire anche oggi, superando gli 81 dollari, dopo il +4% di venerdì scorso, sostenuto dalla contrazione delle scorte di greggio negli Stati Uniti causata dal rigido clima invernale.
Inoltre, è stato riportato che le raffinerie indiane, che acquistano petrolio russo, potrebbero essere sanzionate dagli Stati Uniti, colpendo almeno 180 navi cargo e alcune compagnie assicurative.
Le Borse europee ha aperto in calo, con un ribasso medio dello 0,3% (alle 10.30 CET), influenzata dai timori legati alla politica monetaria della Fed e alla situazione economica nel Regno Unito, dove la sterlina ha subito una notevole perdita e i rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati.
La Banca Centrale Europea (BCE) starebbe valutando l’idea di utilizzare i dati storici sui prestiti durante la crisi bancaria per prevedere future insolvenze, un possibile stress test che potrebbe compromettere la solidità patrimoniale di alcune banche. Philip Lane, membro del Comitato esecutivo della BCE, ha aperto alla possibilità di un ulteriore abbassamento dei tassi per stimolare la crescita economica europea.
Infine, la settimana delle Borse asiatiche è partita in territorio negativo, preoccupate per la possibilità che la nuova amministrazione americana, sotto la presidenza di Trump, adotti misure punitive contro le merci cinesi. Tokyo è chiusa per festività.
Il principale dato della settimana sarà il PIL cinese, previsto per venerdì prossimo. Nel frattempo, la Banca Centrale della Cina ha dichiarato che sospenderà l’acquisto di titoli di stato, sperando di attenuare il pessimismo degli investitori riguardo la crescita economica del Paese.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
GOLD | Lunedì orso?Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Primo giorno della settimana e dopo l'NFP di Venerdì scorso.
Giorno tipicamente ribassista, rispetterà le statistiche? non ignorerei questo dato, considerando anche la situazione di mercato, ma non cambia la visione LONG lungo termine.
Di conseguenza vediamo se oggi corregge per poterci permettere di entrare LONG su zone più basse.
Vi ho lasciato le mie idee, fatene tesoro.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Wall Street perde quota sui dati Usa
Wall Street ha chiuso in netto ribasso venerdì, in seguito alla pubblicazione dei Non Farm Payrolls, usciti decisamente sopra le attese. Questo ha ridotto le aspettative di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel 2025. L'S&P 500 e il Nasdaq 100 sono entrambi scesi dell'1,54% e dell’1,57% rispettivamente, mentre il Dow Jones ha perso l’1,63%.
Il rapporto sull'occupazione di dicembre ha mostrato un mercato del lavoro robusto, con 256.000 nuovi posti di lavoro e un calo del tasso di disoccupazione al 4,1%, meglio delle previsioni. Ciò ha sollevato preoccupazioni sul fatto che la Fed potrebbe mantenere i tassi elevati per un periodo più lungo. Nel frattempo, l'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan ha mostrato crescenti aspettative di inflazione.
I titoli finanziari, immobiliari e tecnologici hanno guidato i cali, con Nvidia in calo di quasi il 3%. Sul fronte aziendale, le azioni di Delta Air Lines sono salite del 9% dopo aver superato le previsioni di utili e ricavi, mentre Walgreens è salita del 27,5% dopo i solidi risultati degli utili. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha perso l'1,9%, il Nasdaq è sceso del 2,2% e il Dow è sceso dell'1,8%.
Sul fronte obbligazionario, il rendimento del decennale americano è salito a quasi il 4,8% venerdì, il livello più alto degli ultimi 14 mesi, dopo il report sulle buste paga. E se i dati persisteranno nel prossimo futuro, a questo ritmo, sarà probabile vederli salire ancora.
VALUTE
Sui cambi, il dollaro è sugli scudi ad eccezione del UsdJpy, su cui però incombe probabilmente il rischio intervento della Boj. EurUsd è sceso sui supporti di medio termine posizionati a 1.0220 e, dopo un tentativo di rimbalzo, venerdì in serata è sceso ancora. Target possibili sono 1.0180 e 0.9990, ormai non lontanissimi.
Cable è debolissimo dopo il rialzo dei rendimenti del decennale la settimana scorsa. Considerato il rischio di crescita debole e inflazione in rialzo, unitamente alle preoccupazioni verso il debito pubblico in possibile aumento dopo la presentazione della manovra di bilancio, la sterlina è passibile di ulteriori ribassi e a questo punto non si può escludere il raggiungimento dei livelli di supporto di medio termine, posizionati a 1.2000 e 1.1850.
EurGbp è a ridosso di 0.8400 con possibili target a 0.8450-0.8550. UsdJpy, dopo gli interventi verbali a 158.30 contro la debolezza del cambio, è sceso a ridosso del supporto di 157.50. UsdCad è ancora sotto 1.4460, ma anche sopra al supporto chiave di 1.4330 e 1.4270. Per ora sembra incapace di schiodarsi da questo trading range.
Le valute oceaniche si avvicinano ai supporti chiave di medio e lungo termine a 0.6000 e 0.5460, rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Chf è stabile a 0.9400 contro euro e non lontano dalla resistenza chiave di 0.9200 per UsdChf. I cross sono stabili in ragione di un mercato dollaro centrico.
QUADRO SUL MERCATO DEL LAVORO USA
Il mercato del lavoro USA sta rallentando, anche se a un ritmo più debole rispetto al recente passato. Lo dimostrano i NFP, anche se sia il numero di licenziamenti (Challenger layoffs), sia le assunzioni del settore privato (ADP) peggiorano, evidenziando comunque un rialzo dei primi e un ribasso dei secondi.
Migliorano infine i dati sui posti vacanti e le offerte di lavoro nelle aree commerciali e industriali degli Stati Uniti (JOLTS Openings). Facendo un riepilogo, si osserva comunque una certa robustezza del mercato, che è la ragione principale della decisione della Fed di voler rallentare il ritmo del taglio del costo del denaro.
NFP
Considerando i dati delle ultime settimane sul mercato del lavoro statunitense, emerge un quadro ancora resiliente e capace di espandersi. Partendo dai NFP, possiamo dire che l’economia statunitense ha aggiunto 256.000 posti di lavoro a dicembre 2024, il massimo degli ultimi nove mesi, dopo una leggera revisione al ribasso a 212.000 a novembre, ma superando ancora le previsioni di mercato di 160.000. Nel frattempo, l'occupazione è diminuita di 13.000 nel settore manifatturiero.
Considerando l'intero 2024, l'occupazione è aumentata di 2,2 milioni, un guadagno mensile medio di 186.000, al di sotto dei 3,0 milioni nel 2023, che rappresenta un guadagno mensile medio di 251.000. Tuttavia, i dati continuano a segnalare un mercato del lavoro forte e stabile.
CHALLENGER LAYOFFS
I datori di lavoro hanno annunciato circa 39.000 tagli di posti di lavoro a dicembre 2024, il numero più basso degli ultimi cinque mesi, rispetto ai 57.700 di novembre e ai 34.800 dell'anno precedente. Considerando l'intero 2024, i datori di lavoro hanno annunciato 761.358 tagli di posti di lavoro, il numero più alto dal 2020, e in aumento del 5,5% rispetto ai 721.677 annunciati nel 2023. Ad eccezione del 2020, è il totale più alto dal 2009.
La tecnologia ha annunciato 133.988 tagli, il numero più alto tra tutti i settori, sebbene inferiore del 20,3% rispetto al 2023. I tagli nel settore automobilistico, d'altro canto, sono aumentati del 43,2% a 48.219. La maggior parte dei datori di lavoro prevede ulteriore incertezza con la prossima amministrazione, che sta portando a un rallentamento delle assunzioni e a più licenziamenti a breve termine in vari settori.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti vacanti è aumentato di 259.000 a 8,098 milioni a novembre 2024, da un 7,839 milioni rivisto al rialzo a ottobre e al di sopra delle aspettative di mercato di 7,70 milioni. Il numero di posti vacanti è aumentato nei servizi professionali e aziendali, finanza e assicurazioni, mentre è diminuito nell’informazione.
ADP
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 122.000 lavoratori ai loro libri paga a dicembre 2024, il minimo in quattro mesi, rispetto ai 146.000 di novembre e al di sotto delle previsioni di 140.000. "Il mercato del lavoro ha rallentato a un ritmo di crescita più modesto nell'ultimo mese del 2024, con un calo sia nelle assunzioni che negli aumenti salariali.
Nel frattempo, la crescita annuale degli stipendi per chi ha mantenuto il lavoro è rallentata al 4,6%, il valore più basso da luglio 2021. La crescita degli stipendi per chi ha cambiato lavoro è stata del 7,1%, in leggero calo rispetto a novembre.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana entrerà nel vivo la stagione degli utili, con le principali banche tra cui JPMorgan Chase, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup pronte a comunicare i loro risultati trimestrali. Sempre negli USA, c’è attesa per i dati chiave sull'inflazione, tra cui i report CPI e PPI, che potrebbero influenzare la direzione della politica monetaria della Federal Reserve.
A livello globale, sarà d’obbligo un occhio di riguardo verso tutta una serie di indicatori economici, tra cui i dati sulla crescita del PIL della Cina del quarto trimestre, nonché dati su esportazioni, importazioni, produzione industriale e vendite al dettaglio. In Gran Bretagna verranno pubblicati i report chiave su inflazione, PIL e vendite al dettaglio, interessanti per comprendere quel che farà la BoE dopo le tensioni sui bonds la scorsa settimana.
Nel frattempo, nell'area dell'euro, la Banca centrale europea pubblicherà i verbali della sua più recente riunione di politica monetaria, mentre sono attesi anche i dati definitivi sull'inflazione del vecchio continente.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Tutto allineato. long EUR/GBPMacro: la BOE si è espressa. nessun taglio ma almeno 4 in vista per il 2025, il mercato ne sconta meno. 3/9 votanti hanno espresso la loro volontà di tagliare già a questa riunione. L'economia UK non va benissimo registrando un calo del pil MoM. Le prospettive per il 2025 secondo Goldman Sachs sono meno rosee di quanto il mercato stia scontanto e l'inflazione potrebbe scendere più velocemente. Questo metterebbe la Banca centrale nella posizione di tagliare più rapidamente. I rendimenti hanno toccato recentemente il massimo di periodo toccato nel 2023, a mio avviso in modo più che irrazionale, dato per scontato che le politiche monetarie andranno in direzione opposta. L'economia Europea è stagnante ma penso che il mercato abbia già scontato molto, si prevedono ulteriori tagli se l'economia dovesse continuare a vacillare ma il gap che si è creato con la gran bretagna è evidente in termini di politica monetaria e potrebbe essere colmato con una minore aggressività da parte della BCE
COT: le posizioni nette sono long di 50k contratti per la sterlina, a un massimo di anni. Mentre il momentum evidenzia uno scarico della posizioni. Potremmo assistere quindi a uno sgonfiamento degli eccessi.
STAGIONALITà: la stagionalità è estremamente ribassista per la sterlina fino agli ultimi 2 giorni dell anno.
ANALISI TECNICA: il prezzo si trova su un supporto di lungo periodo e ha formato recentemente un doppio minimo, trovandosi sulla parte bassa del cono discendente.