Le azioni calano a causa di Powell troppo pro investitori.Le azioni calano nuovamente perché Powell è troppo accomodante con gli investitori.
A Wall Street si dice:
"Il segreto dell'investimento è comprare quando tutti sono venditori e vendere quando tutti sono compratori." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Il rally post-elettorale si è ormai affievolito al punto da mettere i principali indici a rischio di perdite settimanali, in vista di oggi, ultimo giorno di contrattazioni della settimana. Ieri, i mercati azionari sono scesi dopo che i commenti del presidente della Fed, Jerome Powell, hanno sollevato dubbi sull'entità dei futuri tagli dei tassi di interesse.
Il NASDAQ ha perso lo 0,64% (circa 123 punti) chiudendo a 19.107,65, mentre l'S&P 500 è sceso dello 0,60%, chiudendo a 5.949,17. Anche il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,47% (circa 207 punti), terminando a 43.750,86. Lunedì, gli ultimi due indici avevano chiuso sopra i traguardi storici di 6.000 e 44.000 punti rispettivamente, ma da allora hanno registrato prevalentemente ribassi.
Ieri, il signor Powell ha preoccupato gli investitori dichiarando che il Comitato non aveva fretta di continuare a ridurre i tassi, vista la buona performance dell’economia e del mercato in questo momento. Di conseguenza, le probabilità di un taglio di 25 punti base il mese prossimo sono scese al 60%, rispetto all'80% del giorno precedente, secondo lo strumento CME FedWatch. Nonostante Powell abbia elogiato lo stato attuale dell’economia, questo non era ciò che gli investitori speravano di sentire.
Considerando il forte rally successivo ai risultati delle elezioni presidenziali, non sorprende che Powell abbia deciso di frenare l’approccio accomodante. Dopo un incremento del 5% la scorsa settimana e con le opzioni in scadenza oggi, una fase di consolidamento e prese di profitto è perfettamente normale.
Un'altra preoccupazione che pesa sul mercato (e che influisce anche sulle future decisioni sui tassi) è il timore di un ritorno dell'inflazione. Il rapporto PPI pubblicato questa mattina ha soddisfatto le aspettative (così come aveva fatto ieri l'IPC), ma l'incremento mensile dello 0,2% e l'aumento annuale del 2,4% sono stati più elevati rispetto al mese precedente. Inoltre, il PPI di base è risultato leggermente superiore alle previsioni per entrambi i periodi.
Le azioni stanno tornando da una delle loro migliori settimane dell'anno, seguita da un'elezione presidenziale indetta in modo rapido e da una seconda riunione consecutiva della Fed con un taglio dei tassi. Tuttavia, i principali indici sembrano avviarsi verso l'ultimo giorno della settimana con perdite settimanali, sebbene inferiori all'1%.
Le vendite di questa settimana sembrano rappresentare una fase di consolidamento sano, che potrebbe spianare la strada a un nuovo rialzo delle azioni. Dobbiamo considerare i giorni di ribasso, nel contesto di trend rialzisti, come parte naturale del processo di crescita.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Tactile Systems Technology (TCMD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Analisi fondamentale
Svanisce l'effetto Trump?Le borse USA sono ancora in fase di consolidamento, con price action ridotte e movimenti contenuti, in una sessione tutto sommato abbastanza poco significativa. I dati sui prezzi alla produzione, nonostante siano usciti migliori delle attese, non sono riusciti a spostare gli equilibri, così come i numeri sul mercato del lavoro settimanali, incapaci di dare ulteriore impulso all’equity. Sta forse svanendo l’effetto post elezione della vittoria di Trump? Non lo sappiamo, certo è che il momentum di rialzo dell’equity sembra decisamente in calo.
Rimane così in gioco un’alta probabilità di taglio dei tassi negli USA a dicembre, almeno di 25 punti base. Il mercato ora attende il prossimo intervento del presidente della Fed, Jerome Powell, per ulteriori indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria e sulla possibile aperta polemica tra il Governatore e il neo eletto Presidente. Sul fronte degli utili, le azioni Disney sono aumentate di oltre il 10% dopo aver riportato utili e ricavi migliori del previsto. Applied Materials ha visto un rialzo del 2% prima dell'annuncio degli utili, mentre Cisco Systems è scesa di quasi il 2% poiché le sue prospettive di fatturato annuale sono state inferiori alle aspettative.
VALUTE
Sui cambi, la pressione del dollaro si è attenuata solo nel pomeriggio, quando ha aperto la sessione USA, perché fino a quel momento, il biglietto verde sembrava voler guadagnare ancora e arrivare sulle resistenze chiave di medio termine, poste a 107.00 relativamente al dollar index e 1.0450 sull’EUR/USD. Invece siamo saliti fino a 106.70 e scesi a 1.0495 rispettivamente, ma poi il mercato si è improvvisamente girato e ha permesso una correzione interessante con l’EUR/USD tornato a 1.0575 e l’indice invece sceso a 106.10.
Nella notte poi i prezzi hanno visto il dollaro tornare a salire, ma per ora solo in modo parziale. Tutti gli altri dollari hanno corretto, eccezion fatta per USD/CAD, rimasto sui massimi di periodo a 1.4060 e un USD/JPY che ha attaccato quota 156.50. Il dollaro resta favorito, ovviamente, anche se ha corso tanto e qualche correzione più rilevante sembrerebbe dovuta. Segnaliamo stamani i dati sulla seconda rilevazione del PIL della Gran Bretagna del terzo trimestre, che potrebbe spostare la price action della valuta britannica, insieme alla produzione manifatturiera. Nel pomeriggio poi occhio alle vendite al dettaglio USA, altro e unico vero market mover della giornata di oggi.
BCE, LE MINUTE
La Banca Centrale Europea (BCE) ha evidenziato la crescente necessità di tagliare i tassi, si è letto nel resoconto del meeting di novembre. Mentre è comunque prevista un'inflazione in calo, in ragione principalmente della discesa dei prezzi dell'energia, i rappresentanti del board sono apparsi ancora cauti relativamente alle pressioni inflazionistiche interne, in particolare la forte crescita dei salari e la lenta produttività del lavoro.
Nonostante le proiezioni di inflazione più ottimistiche, la BCE ha sottolineato l'importanza di raccogliere più dati prima di eventualmente apportare modifiche alla politica monetaria. I funzionari hanno sottolineato che qualsiasi decisione sui tagli dei tassi dipenderà dalle prospettive economiche e da ulteriori prove di ribasso dell’inflazione, segnalando un approccio basato sui dati.
USA, SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
Il numero di persone che hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso di 4.000 unità rispetto alla settimana precedente, a 217.000 nel periodo conclusosi il 9 novembre, il minimo da maggio, e decisamente al di sotto delle aspettative di mercato di un aumento a 223.000. A loro volta, le richieste di sussidio continuative sono diminuite di 19.000 unità, a 1.873.000 unità, nell'ultima settimana di ottobre.
I risultati hanno ampliato la visione secondo cui il mercato del lavoro statunitense rimane a livelli storicamente forti nonostante l'aggressivo ciclo di restringimento da parte della Federal Reserve negli ultimi trimestri, aggiungendo margine di manovra alla banca centrale per rallentare il ritmo dell'allentamento monetario qualora l'inflazione rimanesse ostinatamente elevata.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% mese su mese a ottobre 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dello 0,1% a settembre e in linea con le aspettative. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,3% (rispetto allo 0,2% di settembre). Su base annua, l'indice dei prezzi alla produzione è aumentato del 2,4%, rispetto a un aumento rivisto al rialzo dell'1,9% a settembre e al di sopra delle previsioni del 2,3%.
L'indice dei prezzi alla produzione core è aumentato dello 0,3% nel mese, al di sopra dello 0,2% del mese precedente e in linea con le previsioni. Il tasso di interesse core annuo è accelerato al 3,1% da un 2,9% rivisto al rialzo e al di sopra delle aspettative del 3%.
Buon trading e buon fine settimana!
Saverio Berlinzani
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NEWSLETTER#94: USD e AUDUSD, VENTO A FAVORE CON L’INFLAZIONE
Dopo la vittoria di Trump della scorsa settimana il dollaro ha continuato a salire, raggiungendo i massimi di ottobre 2023.
Ieri pomeriggio sono stati rilasciati i dati inflazionistici americani e come previsto dagli economisti l’inflazione rimbalza per entrambe le componenti.
Dall’immagine sottostante possiamo notare come post news l’indice del dollaro ha mantenuto la propria forza rispetto le altre valute.
Anche i prezzi alla produzione pubblicati oggi pomeriggio sono saliti a rialzo, ma in questo caso sopra le aspettative degli economisti.
DISOCCUPAZIONE AUD
L'Australia ha pubblicato i dati sull'occupazione per ottobre durante la notte.
L'occupazione è aumentata di 16 mila, meno del previsto e segnando un rallentamento rispetto al forte dato di 61 mila di settembre.
Allo stesso tempo però la disoccupazione è rimasta invariata al 4,1%, con un tasso di attività in calo dello 0,1%.
Notizie macroeconomiche della giornata di domani
- PIL, produzione industriale e manif. UK (08:00) (GBP)
- Vendite al dettaglio (14:30) (US)
- Indice manifatturiero del NY Empire State (14:30) (USD)
- Produzione industriale (15:15) (USD)
Buon trading a tutti
Amplifon: punto della situazioneDopo un periodo di forte crescita durato diversi anni il vento è cambiato per il titolo Amplifon , in calo di quasi il 50% dai massimi di dicembre 2021.
Trattandosi di un'ottima società, profittevole e leader di mercato nel proprio settore, è giusto chiedersi se questo sia il momento giusto per aprire una posizione di lungo termine sul titolo.
Partendo dal punto di vista tecnico , il titolo è chiaramente in trend ribassista nel breve, medio e lungo termine. Se non è il proverbiale "coltello che cade" ci va molto vicino.
Nel tempo si sono formati una serie di minimi via via decrescenti (frecce blu) e il tentativo di reazione iniziato a ottobre 2022 appare oggi, a due anni di distanza, appunto solo un tentativo; un elaborato pattern di reazione A-B-C del mercato orso in essere.
Dal punto di vista fondamentale non c'è dubbio che Amplifon sia una società di successo e una vera "eccellenza italiana" ma ci sono comunque alcune considerazioni da fare:
- gli utili per azione sono stabili/in calo;
- i margini operativi, pur buoni, faticano ad espandersi e anzi sembrano essere in contrazione;
- si tratta di una società con un livello di debito non indifferente. Non c'è alcuna sofferenza economica ad oggi ma si tratta comunque di un elemento da tenere a mente;
- Apple ha dichiarato di voler aggredire il mercato healthcare e si è parlato anche di un possibile utilizzo degli airpods come strumento di aiuto per chi ha problemi di udito. Questo restringe, potenzialmente anche di molto, le possibilità di Amplifon.
Infine la valutazione :
Il mercato ha sempre dato grande fiducia al titolo, con valutazioni anche molto generose ed "esuberanti". Si vedano a questo proposito i livelli storici di P/E del titolo. Tutt'oggi, dopo un calo del 50%, il titolo scambia ancora a 35 volte gli utili, abbondantemente al di sopra della media del mercato italiano ma anche di quello statunitense.
Sulla base di tutti gli elementi sopra indicati l'indicazione è di sell short , con un target a 16,60. Si noti che a tale livello il titolo scambierebbe ancora a circa 24 volte gli utili.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.11.2024Al “Trump trade” si aggiunge il rischio d’inflazione, alias Trumpflation.
Boom delle cryptos: i mercati sperano in regolamentazione Usa più friendly.
La tecnologia teme ricadute dai dazi Usa promessi da Trump.
La transizione energetica corre veloce in Cina, soffre la domanda di petrolio.
Le Borse europee hanno chiuso praticamente invariate la seduta di ieri, 13 novembre, dopo il dato sull'inflazione Usa di ottobre che, in linea con le attese, è salita a +2,6% per la 1’ volta da marzo. L'indice “core”, nettato di energia e alimentari, ha segnato, come previsto, +3,3% annuale e +0,3% mensile.
Il rialzo sembra insufficiente ad incidere sull’attitudine cautamente espansiva della Federal Reserve che, a dicembre, dovrebbe varare il 3’ taglio dei tassi ed anche Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones +0,1%, S&P500 “flat”, e Nasdaq -0,3%.
Il rischio di Trumpflation incombe sui mercati: dopo aver metabolizzato positivamente i possibili benefici sull’economia derivanti dalle promesse elettorali del Presidente eletto, ora si soppesano le possibili ricadute sull'inflazione.
In tale ottica va guardato con attenzione il dato PCE (Personal consumer expenditure) in uscita il 27 novembre, una misura che da anni la FED (Banca centrale Usa) ritiene la più attendibile per l’inflazione per le famiglie, oltre a quello sui nuovi posti di lavoro nel settore “non agricolo”, in uscita il 2 dicembre.
Bitcoin continua a correre, superando la soglia dei 90 mila Dollari: all’impetuoso movimento (dalle elezioni del 5 novembre ha guadagnato oltre +30%) contribuisce anche l’incremento dei flussi di denaro sugli Etf specializzati.
La capitalizzazione di mercato delle criptovalute ha superato 3 triliardi di Dollari: la ri-elezione di Trump alimenta la speranza di una regolamentazione più “friendly” verso gli asset digitali.
Elon Musk, fondatore e CEO di Tesla è stato scelto dal Presidente eletto Donald Trump, insieme a Vivek Ramaswamy, per dirigere il nuovo dipartimento per l'Efficienza governativa (Doge): queste nomine si aggiungono a quelle dei giorni scorsi, caratterizzate dalla “line dura” sul commercio con la Cina.
Certamente il nuovo mandato Trump si colloca in uno scenario di conti pubblici Usa assai peggiore di quello del 2016, specie guardando ai rapporto debito/Pil e deficit/Pil e all’esplosione della spesa per interessi.
I rendimenti dei Treasury americani testimoniano tensione: la scadenza a 2 anni rende circa 4,3%, rispetto al 3,6% di inizio ottobre, mentre sul 10 anni sfiora 4,5%, scontando anche la risalita dei prezzi al consumo a ottobre dopo 6 mesi di calo.
Sul fronte delle materie prime energetiche, il prezzo del petrolio resta debole, sul timore che la domanda cinese resti debole, anche per la rapidità con cui la Cina sta “ecologizzando” il proprio apparato di generazione elettrica.
La U.S. Energy Information Administration (EIA) ha lievemente aumentato le previsioni di produzione globale di petrolio per il 2024, a 102,6 milioni barili/giorno, da 102,5 milioni, mentre sul 2025 prevede 104,7 milioni, dai 104,5 precedenti, rimamendo comunque sotto quelle del cartello Opec+.
EIA stima la produzione di petrolio USA a 13,2 milioni di barili/giorno nel 2024, ovvero 300 mila barili sopra al record 2023 di 12,9 milioni: l’offerta globale di greggio è abbondante ed il prezzo è debole: ieri quello del WTI (West Texas Intermediate) ha confermato i livelli recenti di 68 Dollari/barile.
Sul mercato valutario, il Dollaro è ancora forte e schiaccia il cross con l'Euro sino 1,054, ai minimi dell’anno, mentre contro Yen giapponese è ai minimi da 3 mesi: cross US$/Yen 156!
Macro europea: il Presidente della Bundesbank (Banca centrale tedesca) Joachim Nagel è convinto che se i dazi minacciati da Trump si materializzassero, "potrebbero costare il -1,0% del GDP (Pil) tedesco, già previsto debole nel 2025, dopo un 2023 e 2024 in “semi-recessione”.
Torna a correre l'inflazione in Spagna: a ottobre, secondo l’INE (Istituto nazionale di Statistica), i prezzi al consumo sono cresciuti +0,6% mensile da -0,6% di settembre, e +1,8% annuale, dal +1,5% di settembre, in linea con le attese,
Politica Europea: peggiora la crisi di Governo tedesca, con la conferma delle elezioni anticipate il 23 febbraio. Alta tensione anche in seno all’Unione Europea: si fatica a trovare un accordo tra la Presidente Von der Leyen e i leader della maggioranza su alcune nomine, tra cui quella di Raffaele Fitto a vice Presidente della Commissione.
Materie prime: il prezzo dell’oro è sceso al minimo da 2 mesi, 2.560 Dollari/oncia (ore 13.30 CET), un calo in parte attribuibile al rafforzamento del Dollaro e alla risalita dei rendimenti obbligazionari. Giù anche il rame, -1,1% a 9.045 Dollari/Tonnellata, minimo da metà settembre.
Oggi, 14 novembre, le Borse europee hanno mostrato una buona intonazione nella mattinata, +0,5% medio alle 13.30 CET, in attesa del discorso del Chairman della FED Powell in serata. Il FedWatch Tool del Cme Group assegna ora 79% di possibilità ad un nuovo taglio di -25 bps il 18 dicembre.
Seduta negativa per le Borse asiatiche con l’indice MSCI Asia-Pacific a -0,4%: Tokio -0,48%, Hong Kong -1,5%, alla 5’ seduta consecutiva di ribasso, Hang Seng Tech -2,2%, per i timori sulla prospettiva dei chip-makers. CSI300 di Shanghai&Shenzhen -0,8%, in attesa, domani, dei dati su vendite al dettaglio e produzione industriale in Cina.
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"DAX verso i massimi: livelli chiave e prospettive di fine annoNonostante i gravi problemi economici in Germania – come il rallentamento della produzione industriale e la crisi energetica – il DAX potrebbe ancora superare i massimi storici entro fine anno. Questo grazie all'aspettativa di un possibile allentamento monetario da parte della BCE, che potrebbe rafforzare il sentiment rialzista. Da monitorare attentamente il livello chiave di 19.400: una rottura al rialzo potrebbe spingere il DAX verso l'area 20.000. Al contrario, una discesa sotto 19.100 potrebbe aprire la strada a un ribasso verso nuovi minimi.
XAUUSD SELL IDEAConfermata la rottura del supporto di struttura interna sul 2586, mi aspetto un piccolo rintracciamento in zona 1 e zona 2 per prendere la liquidità necessaria che servirà durante le news delle 14.30 per andare a testare il supporto esterno di struttura sul 2526, supporto importante che tiene il GOLD ancora in trend rialzista.
PS: Le zone 1 e 2 le ho tracciate su m5 cercando gli OB che hanno causato la rottura dei minimi precenti, non posso postare l'idea su tf m5.
Mercato dopo il rapporto CPI è in linea con le aspettative.Mercato misto poiché il rapporto CPI è in linea con le aspettative.
A Wall Street si dice:
"Non seguire la folla. Spesso, il consenso di massa è sbagliato nei mercati finanziari."Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Ieri sembrava una normale giornata di mercato pre-elettorale, con gli investitori intenti a esaminare il rapporto CPI e i principali indici che hanno chiuso in modo misto. Il Dow è salito dello 0,11% (circa 47 punti), attestandosi a 43.958,19, mentre l'S&P è aumentato dello 0,02%, chiudendo a 5.985,38. Tuttavia, il NASDAQ è sceso dello 0,26% (circa 50 punti), chiudendo a 19.230,74. Tutti e tre gli indici erano in calo ieri, per la prima volta dal periodo elettorale.
I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% in ottobre e del 2,6% su base annua, mentre i risultati "core" sono saliti dello 0,3% su base mensile e del 3,3% su base annua. Il mercato non ha reagito al rapporto come in passato per due motivi principali: 1) i risultati erano quelli previsti, e 2) la Fed è attualmente più concentrata sull'occupazione.
Pertanto, l’indice dei prezzi al consumo non ha influenzato le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi a dicembre, che secondo lo strumento CME FedWatch rimane oltre l'80% per una riduzione di un quarto di punto. I dati CPI non suscitano più le reazioni di un tempo, anche se abbiamo visto un certo rialzo dopo la pubblicazione, che era in linea con le previsioni.
Sebbene l'inflazione non sia al momento una preoccupazione, il mercato sta raggiungendo nuovi massimi, portando un notevole flusso di denaro nelle tasche dei consumatori. Inoltre, ci sono possibilità future di tagli fiscali e riduzioni tariffarie (altre due potenziali fonti di pressione inflazionistica). Il mercato potrebbe continuare a crescere sulla convinzione che l'inflazione sia contenuta, ma potremmo dover aspettare il primo trimestre del 2025 per un suo ritorno.
Oggi riceveremo altri dati sull'inflazione con il PPI in programma. Come il CPI di ieri, anche i prezzi all'ingrosso del mese scorso sono aumentati ma rientravano nelle aspettative. Giovedì saranno pubblicati anche importanti rapporti sugli utili di aziende come Disney (DIS) e Applied Materials (AMAT).
Gli utili complessivi del terzo trimestre per i 458 membri dell'S&P 500 che hanno pubblicato i risultati fino a ieri, 13 novembre, sono aumentati del +6,9% con ricavi in crescita del +5,4%. Di questi, il 73,6% ha superato le stime sugli EPS e il 61,4% ha superato le stime sui ricavi.
Il tasso di crescita degli utili e dei ricavi per questo gruppo di 458 aziende è in linea con il trend di crescita degli ultimi trimestri, ma le società hanno avuto maggiori difficoltà nel superare le stime di consenso sugli EPS e sui ricavi. Le percentuali di superamento delle stime sugli EPS e sui ricavi per il terzo trimestre sono notevolmente inferiori alla media degli ultimi 20 trimestri per questo gruppo di aziende.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Radware (RDWR)
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Pausa o fine del rialzo?Wall Street, nella sessione di ieri, mercoledì 13 novembre, ha chiuso mista, dopo due sedute di consolidamento che avevano fatto seguito all’euforia post elezioni e ai nuovi massimi storici, gli ennesimi, in questo 2024 di grandi profitti sull’equity. Il tutto è apparso in linea con dei dati sui prezzi al consumo, usciti negli Stati Uniti, perfettamente in linea con le attese. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,02% mentre il Nasdaq ha chiuso in rosso dello 0,26%. Infine, il Dow ha chiuso positivo dello 0,11%.
Dopo i dati sui CPI, la maggioranza di analisti e investitori sembra credere a una prossima riduzione dei tassi, da parte della Federal Reserve, di 25 punti base a dicembre. I beni di consumo discrezionali e il settore immobiliare hanno sovraperformato mentre i servizi di comunicazione sono rimasti indietro. Nel frattempo, le azioni di Tesla sono salite di oltre il 4% per riprendersi dalla svendita di ieri, mentre Amazon ha chiuso in rialzo del 2,5%.
VALUTE, DOLLARO INARRESTABILE
L’indice del dollaro è salito a 106,46, il livello più alto da ottobre 2023, poiché il mercato ha valutato come positivo il rapporto sull’inflazione, uscito in linea con le aspettative. L’attenzione si sposta ora sul rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione di giovedì e sui dati sulle vendite al dettaglio di venerdì. Va detto però che il mercato rimane vigile su quelle che potranno essere le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, in programma giovedì.
Ad aggiungere ulteriore pressione alla moneta unica, scesa stanotte fino a 1,0534, le parole di Villeroy della BCE che si aspetta che la banca centrale tagli i tassi più decisamente di quanto fatto fino ad ora. La combinazione quindi di situazioni che alimentano un possibile rialzo dell’inflazione negli USA, se le politiche economiche promesse da Trump venissero confermate, e una condizione di sentiment dovish in Eurozona, non può che spingere l’EUR/USD al ribasso, con possibili target a 1,0450 e 1,0360 nel breve medio periodo.
Il Cable ha raggiunto anch’esso il primo target di medio termine, a 1,2660, ma non sembra un movimento terminato, a dirla tutta. EUR/GBP è tornato a ridosso di 0,8300, mentre sulle altre valute segnaliamo l’impennata del USD/JPY, che in assenza della BoJ può tornare a questo punto a 160,00 e oltre. Il trend del dollaro è inarrestabile, alimentato da tutte le differenze macro tra le diverse aree a favore degli USA, e l’unico modo per fermarlo è l’intervento della BoJ, oppure l’aumento delle preoccupazioni verso un debito USA di dimensioni insostenibili nel medio termine. Ma per il momento, il mercato si sofferma sugli stimoli di Trump, sul possibile aumento dell’inflazione delle politiche migratorie e commerciali e nessuno dubita della capacità USA di restituire il debito stesso.
Il franco svizzero è intanto stabile contro l’euro a 0,9350 mentre USD/CAD ha superato quota 1,4000 e ora punta a 1,4150. Le valute oceaniche sono in ribasso con AUD/USD non lontano dai target di 0,6360 e NZD/USD, analogamente, nelle vicinanze dei supporti di medio termine, posti a 0,5780.
CPI USA IN LINEA CON LE ATTESE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è cresciuto del 2,6% a ottobre 2024, in aumento rispetto al 2,4% di settembre, che era il livello più basso da febbraio 2021, e in linea con le aspettative del mercato. Si tratta del primo aumento dell’inflazione in sette mesi, in ragione di un calo inferiore del previsto dei prezzi dell’energia, principalmente della benzina e dell’olio combustibile, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati del 2%, come a settembre. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2%, in linea con i tre mesi precedenti, e come da previsioni. Nel frattempo, l’inflazione core è rimasta stabile al 3,3% su base annuale, mentre su base mensile si è attestata sullo 0,3%, come da consensus.
RENDIMENTO DEI TREASURY IN CALO
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso al 4,38% mercoledì, scendendo dal 4,4% della sessione precedente, poiché il mercato ha valutato i dati sull’inflazione positivamente, confermando quindi un possibile taglio di 25 punti base negli USA. Tuttavia, i Treasury rimangono sostenuti poiché le aspettative sul possibile impatto delle politiche economiche di Donald Trump rischiano di provocare una risposta aggressiva da parte della banca centrale statunitense. Tali politiche includono dazi doganali verso UE e Cina, oltre a politiche fiscali espansive attraverso tasse più basse, create però a debito, non dimentichiamolo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Analisi del prezzo dell'oro il 14 novembreAnalisi fondamentale
I prezzi dell'oro (XAU/USD) sono scesi per il quinto giorno consecutivo, toccando il minimo dal 19 settembre, intorno ai 2.554-2.553 dollari, entrando nella sessione europea di giovedì. La merce continua a essere appesantita dal rally post-elettorale del dollaro statunitense (USD) che si è protratto nel nuovo anno, sostenuto dall'ottimismo sulle prossime politiche espansionistiche previste dall'amministrazione Trump.
Nel frattempo, le tariffe potenzialmente inflazionistiche di Trump potrebbero costringere la Federal Reserve (Fed) a sospendere il ciclo di allentamento. Inoltre, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense pubblicato mercoledì ha evidenziato progressi più lenti nella riduzione dell’inflazione e potrebbe portare a minori tagli dei tassi di interesse il prossimo anno. Ciò continua a sostenere l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi e ha contribuito a spingere i deflussi dai prezzi dell’oro non redditizi.
Analisi tecnica
L'intervallo di prezzo tecnico durante le attuali ore di negoziazione della sessione europea è intorno a 2648 2659. Con il recupero da questa zona, oggi l'oro può raggiungere un recupero nella zona 2587 nel prossimo futuro e nei giorni successivi potrebbe raggiungere nuovamente 2616. Ma questo scenario è relativamente improbabile quando il numero di fomo venduti è piuttosto elevato. Quando l'area 2648 verrà superata, continueranno ad esserci una serie di vendite fomo che spingeranno il prezzo dell'oro a scivolare profondamente fino a 2527 e 2503, quindi dai la priorità ai segnali di VENDITA nel momento in cui il prezzo rompe da 2648. Ti auguro un trading di successo giorno. .
Wall Street, prima correzione post elezionerima giornata correttiva per i mercati azionari USA post elezione di Donald Trump, con i listini che hanno leggermente ripiegato. Anche l’Asia questa notte ha seguito l’andamento di Wall Street, con ribassi generalizzati dovuti più che altro a probabili prese di beneficio dopo il rally post elettorale. Beni di consumo di base e servizi di comunicazione hanno registrato i maggiori guadagni, mentre beni di consumo discrezionali e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le peggiori performance. Le azioni di Tesla sono scese del 2,7%, dopo una serie di cinque giorni di ripetuti rialzi.
DOLLARO, SEMPRE DOLLARO
L’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 105,9 mercoledì, mantenendosi vicino ai massimi degli ultimi sei mesi, alimentato dalle prospettive sui tassi e dalle promesse fatte dal neo Presidente sul fronte della deregolamentazione e defiscalizzazione. Le attese ora sono rivolte ai dati sui prezzi al consumo, attesi per questo pomeriggio, con un +2,6% previsto per l’inflazione su base annua, in rialzo possibile rispetto al 2,4% precedente, mentre il dato mensile è atteso a +0,2%. Relativamente a quello core, cioè esclusi alimentari ed energia, il consensus è per un +0,3% mese su mese e 3,3% su base annua.
Il dato di oggi potrebbe influenzare le aspettative per i futuri tagli dei tassi della Federal Reserve. I trader attendono anche il rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione di domani e i dati sulle vendite al dettaglio di venerdì. Persiste comunque la price action favorevole al biglietto verde con l’EurUsd ormai a ridosso di 1,0600, in bilico, con qualche possibilità di correzione solo al superamento di 1,0630. Altrimenti 1,0450 sarà il prossimo target. UsdJpy questa notte ha superato quota 155,00, in mezzo al silenzio assordante della Boj, passiva anche sul fronte degli interventi verbali a sostegno della valuta locale. Cable ha perso quota tanto da alimentare il ritorno a 0,8330 dell’EurGbp. Possibile vedere anche 1,2650 a breve. UsdCad sulla resistenza di 1,3960. Oceaniche sotto pressione, con AudUsd non lontano da 0,6480 e Nzd vicino al supporto di 0,5890.
Il dollaro, di fatto, continua a beneficiare dei cosiddetti “Trump trades”, con i mercati che scommettono sulla forte crescita economica degli Stati Uniti e sulle politiche inflazionistiche sotto la sua presidenza, il che limiterebbe la capacità della Fed di abbassare i tassi di interesse. Attualmente, i mercati stanno scontando circa il 60% di possibilità di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in calo rispetto all’84,4% di un mese fa.
USA, ASPETTATIVE INFLAZIONE
Le aspettative di inflazione al consumo negli Stati Uniti per l’anno a venire sono scese al 2,9% nell’ottobre 2024, il livello più basso da ottobre 2020, dal 3% in ciascuno dei quattro mesi precedenti. Le aspettative sui prezzi delle materie prime per l’anno a venire sono diminuite per gas, alimentari, istruzione universitaria, affitti e assistenza medica. Inoltre, le aspettative di crescita media dei prezzi delle case sono rimaste invariate al 3%. Nel frattempo, le aspettative di inflazione a tre anni sono diminuite di 0,2 punti percentuali al 2,5% e le aspettative di quelle a cinque anni sono diminuite di 0,1 punti percentuali al 2,8%.
ZEW IN CALO
L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è sceso a 7,4 a novembre 2024 da 13,1 a ottobre, e ben al di sotto delle previsioni di 13, appesantito dalla vittoria di Donald Trump e dal crollo della coalizione di governo tedesca. Anche la valutazione della situazione economica attuale è peggiorata, con l’indicatore delle condizioni attuali in calo a -91,4 da -86,9, rispetto alle previsioni di -85,9. Il presidente ZEW, il professor Achim Wambach, ha dichiarato che l’esito delle elezioni statunitensi rappresenta la ragione principale del calo del sentiment. Il fatto che le aspettative economiche per gli Stati Uniti siano chiaramente in aumento, mentre il sentiment economico per la Cina e l’eurozona è in calo, supporta questa visione. Tuttavia, nelle ultime settimane, qualche miglioramento si è intravisto, con aspettative di miglioramento delle prospettive economiche all’orizzonte.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.11.2024Il “Trump trade” ieri si è esteso, tardivamente, all’Europa.
Wall Street festeggia con nuovi record, bene azioni bancarie e small-mid caps.
Prosegue la corsa di bitcoin, spinto dal favore di Trump e dall’effetto di “rarità”.
Borse asiatiche in calo, temono i dazi della futura Amministrazione Trump.
Contagiate dall’euforia post-elettorale di Wall Street, cioè dal cosiddetto "Trump trade", ieri le Borse europee sono riuscite a recuperare parte dello svantaggio della scorsa settimana: Milano +1,6%, Francoforte e Parigi +1,2%, Londra +0,7%.
Positiva anche Wall Street: Dow +0,7%, Nasdaq e S&P500 +0,1%, mentre continua il momento molto tonico delle azioni bancarie e delle capitalizzazioni minori: spicca il +2,3% dell'indice KBW delle Regional Banks, e l’indice Russell 2000 delle small-mid caps, salito +1,5% riavvicinando il record storico del 2021.
Va detto che il cieIo delle Borse non è sgombro di nubi: basti pensare alle paure di un nuovo scontro sui commerci tra Stati Uniti e Cina, ma anche tra USA ed Europa, alle potenziali ricadute sull’inflazione della deregulation economica auspicata dal nuovo Presidente, ed ai rischi di eccesso di spesa e debito pubblico.
Tuttavia è evidente che alcuni “trades” post-elettorali siano ben alimentati da flussi di denaro: ad esempio quello su bitcoin, oltre US$ 80 mila, grazie al favore di Trump per le cryptovalute, o quello sul Dollaro, coi Treasuries Bonds che rendono bene e attirano capitali dell’estero.
ll cross Euro/Dollaro è sceso a 1,064 da 1,072 di venerdì 8, al minimo da aprile, e quello Euro/Yen giapponese è salito a 163,82, da 163,70, testimoniando la debolezza della divisa nipponica dovuta alla cauta narrativa della Bank of Japan su un possibile rialzo dei tassi: il rapporto Dollaro/Yen è salito a 153,4 da 152,6.
Il prossimo cruciale appuntamento “macro” è quello coi dati sull’inflazione Usa, in calendario per domani, 13 novembre, ma assai rilevante sarà anche lo speach del Chairman della Federal Reserve, Jerome Powell, previsto l’indomani, giovedì 14.
Per l’inflazione al consumo di novembre le attese sono di una risalita da 2,4 a 2,6%, con un incremento di +0,2% mensile, identico a quello del mese precedente: l'indice “core”, che esclude cibo ed energia, dovrebbe similmente segnare un aumento di +0,2% mensile e di +3,3% anno su anno, ancora ben sopra il 2% target.
Da questi 2 eventi si potrebbero cogliere le intenzioni sulle future mosse della Banche centrale (FED): secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c'è il 69% di possibilità che la Fed decida un nuovo taglio di -25 bps al prossimo meeting nella settimana pre-Natalizia.
Chi non partecipa all’euforia post elettorale è il prezzo del petrolio con quello del Wti (West Texas Intermediate) sceso a 68,6 Dollari/barile, -2,6%, anche per lo scarso impatto sulla domanda di greggio stimato per il piano di stimoli all’economia cinese, che vuole chiaramente privilegiare le fonti rinnovabili ed i mezzi di trasporto elettrici.
In discesa, dopo la spettacolare galoppata di quasi +40% da inizio anno, il prezzo dell'oro, scivolato ai minimi da ottobre attorno a 2.605 Dollari/oncia. La perdita si riduce a poca cosa per gli investitori europei, visto il recupero del US Dollar sull’Euro.
Il movimento di forte recupero post-rielezione di Trump di bitcoin e delle altre “crytocurrency” ha basi fondate: il futuro Presidente (alias il Presidente eletto) ha ripetutamente espresso il suo favore per gli asset digitali, inoltre il pieno controllo dei Repubblicani al Congresso favorirà il varo di norme a sostegno delle criptovalute.
Oggi, 12 novembre, tutte le Borse asiatiche e dell'area Pacifico sono in calo, con la Borsa di Hong Kong che ha chiuso a -2,9%: pesanti anche Shanghai, -1,4%, Shenzhen, -1,0%, Seoul, -1,9% e Tokio, -0,5%. Tra gli operatori cresce l’attesa ed il timore per i prossimi dazi prospettati dal Presidente eletto Usa Trump.
Ad essere particolarmente deboli sono le azioni dei produttori asiatici di semiconduttori, dopo che l’attuale Amministrazione Usa ha introdotto ulteriori restrizioni alle vendite di chip alla Cina.
Taiwan Semiconductor Manufacturing ha perso oltre -3%, la coreana Samsung Electronics quasi -2%, la cinese Smic (Semiconductor Manufacturing International Corporation) circa -3,0%.
Le Borse europee sono partite in calo e terminano la mattinata con cali medi di -0,9% (ore 12.00 CET), guardando sia ai dati congiunturali in arrivo in settimana, che probabilmente confermeranno l’attuale ristagno economico del vecchio Continente,
che a quello sull'inflazione americana di mercoledì, atteso in rialzo da 2,4% a 2,6%.
Inoltre c’è molta apprensione per l’imminente annuncio delle nomine “chiave” della futura Amministrazione Trump ed in particolare per quelle del Segretario di Stato e del Consigliere di Sicurezza nazionale: i candidati più accreditati sembrerebbero Marco Rubio e Mike Waltz, fedelissimi del Presidente e noti “falchi” verso la Cina.
A fine mattinata i future su Wall Street anticipano riaperture in frazionale calo, in media -0,4%, mentre non si ferma la corsa delle “cryptovalute”: bitcoin +4,4% sopra 85.400 Dollari (nuovo record storico) ed ethereum, +0,8% a 3.216 Dollari.
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GOLD | In violazione di zone particolari.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
GOLD cerca di violare a ribasso delle zone Daily molto molto importanti, la conferma di queste rotture potrebbe portare il metallo giallo a ribasso anche a livello settimanale, perciò occhi aperti, vi ho lasciato le mie zone di valutazione, fate attenzione all'estrema volatilità.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Bitcoin esplode mentre continua il rally post-elettorale.Bitcoin esplode mentre continua il rally post-elettorale.
A Wall Street si dice:
"Investire non è complicato, ma può essere difficile a causa delle emozioni umane. Il self-controllo è fondamentale." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Ieri le azioni sono aumentate lentamente, aggiungendo la migliore settimana dell'anno, che ha portato i principali indici a nuovi record di chiusura e ha segnato un paio di nuovi traguardi.
Il Dow è salito dello 0,69% (ovvero poco più di 300 punti) raggiungendo i 44.293,13, mentre l'S&P è avanzato dello 0,10% a 6.001,35. La scorsa settimana, gli indici avevano momentaneamente superato rispettivamente i 44.000 e i 6.000 punti, ma oggi è la prima volta che chiudono sopra quei livelli. È inutile dire che entrambi si trovano a massimi storici.
Il NASDAQ ha segnato un lieve incremento dello 0,06% (circa 12 punti) raggiungendo i 19.298,76, un nuovo record, dopo l’aumento del 5,7% della scorsa settimana. È stata una sessione piuttosto calma per i cosiddetti “Magnifici 7”, fatta eccezione per Tesla (TSLA). Il pioniere dei veicoli elettrici è balzato del 9% dopo un aumento del 29% la scorsa settimana, superando i 1.000 miliardi di dollari, in quanto il titolo è uno dei principali beneficiari del cosiddetto "Trump trade".
Altri settori che stanno beneficiando del risultato elettorale sono le small-cap e Bitcoin. Un esempio concreto è il Russell 2000, che ieri ha aggiunto un ulteriore 1,47% arrivando a 2.434,98, dopo l'incremento dell'8,6% della scorsa settimana. L'indice ha registrato la sua settimana migliore in oltre quattro anni, poiché gli investitori sperano che la nuova amministrazione possa favorire le small-cap. Anche Bitcoin sta crescendo: la criptovaluta è aumentata di oltre il 10%, superando gli 87.000 $, in aggiunta al rialzo del 10% della settimana scorsa.
Le criptovalute hanno ricevuto una spinta dalle elezioni, poiché Trump ha promesso di voler fare degli Stati Uniti la "capitale mondiale delle criptovalute" durante la campagna elettorale. Con Elon Musk al suo fianco, noto sostenitore delle criptovalute, il mercato ha visto un fermento dalla sua vittoria.
Le azioni hanno registrato un rialzo dopo le elezioni, con una grande aspettativa che le politiche favorevoli alle imprese possano stimolare sia l’economia che il mercato.
Questa settimana non ci sono elezioni, riunioni della Fed o report sui "Magnifici 7", ma ci sono comunque molti eventi da monitorare. La stagione degli utili non è ancora finita, e domani verrà pubblicato il report del colosso del fai-da-te Home Depot (HD). Altri report in uscita martedì includono AstraZeneca (AZN), Shopify (SHOP), Spotify (SPOT) e molti altri.
Non dimentichiamo che verso la fine della settimana avremo i dati CPI e PPI, rispettivamente mercoledì e giovedì, e le vendite al dettaglio venerdì. La Fed, sempre "dipendente dai dati", terrà sicuramente conto di questi risultati per le decisioni future sui tassi di interesse per dicembre e oltre.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
CH Robinson Worldwide (CHRW)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Sappiamo tutti che le azioni salgono ogni giorno, ma cosa dire di questo movimento di Bitcoin? Ora abbiamo un chiaro slancio al di sopra dei massimi storici, che ha contribuito a un aumento significativo dei mercati delle criptovalute.
Le azioni hanno iniziato la giornata in rialzo, ma successivamente ci sono state alcune prese di profitto e gli indici si sono stabilizzati. L'S&P è salito dello 0,10%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,05%.
Bitcoin in rialzo, oro in ribasso
Bitcoin e oro sono spesso correlati, considerati “cugini”, e tendono a muoversi insieme. Tuttavia, oggi non è stato così: l'oro è sceso di oltre il 2%, mentre Bitcoin è salito del 13%! Una mossa incredibile che ha portato la criptovaluta leader a un nuovo massimo di 88.000 $. Ho parlato di obiettivi Fibonacci di 103.000 $ dalla rottura sopra i 50.000 $, e sembra che potremmo raggiungere quel livello prima del previsto, forse già entro Natale.
Guardando all'oro, la media mobile a 50 giorni si è finalmente rotta. Abbiamo venduto allo scoperto l'oro tramite GLL, aspettandoci una discesa al di sotto di quel livello, che è esattamente quello che è accaduto oggi. Guardando avanti, l'oro potrebbe scendere e raggiungere i 2.400-2.500 $ entro la fine dell'anno.
Acquisto aggressivo
Ci sono alcuni titoli che hanno visto acquisti aggressivi, soprattutto quelli legati alle criptovalute o che beneficiano direttamente della presenza di Trump alla Casa Bianca.
Tesla è in entrambi questi casi: detiene Bitcoin e ha un CEO direttamente coinvolto con Trump alla Casa Bianca. Inoltre, l'analista di Wedbush, Dan Ives, ha aumentato il suo obiettivo di prezzo da 300 $ a 400 $, spingendo il titolo verso un ulteriore rialzo dell'8%.
Anche MicroStrategy e Coinbase hanno registrato forti rialzi, superando entrambi il 20%.
Se questa dinamica di mercato continua, l'indice SPX dovrebbe attestarsi tra i 6.250 e i 6.300 entro la fine dell'anno.
In sintesi
L'euforia è palpabile, come dimostra questo rialzo di Bitcoin. La sola domanda è: quanto durerà?
Le prospettive sembrano buone, e, anche se normalmente sarei scettico sugli acquisti basati sul panico, sembra che i prezzi continueranno a salire verso la fine dell'anno.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Euro in sofferenzaL’euro è sceso sotto 1.06650, il livello più basso da fine giugno, mentre analisti e investitori attendono con interesse sia gli sviluppi economici e monetari, sia la situazione politica tedesca. Le aspettative relative ai futuri tagli dei tassi da parte della BCE, più aggressiva della Fed, stanno mettendo pressione alla moneta comune, mentre il dollaro guadagna forza in ragione di quelli che vengono definiti i “Trump trades”. La vittoria del Tycoon alimenta l’ottimismo di deregolamentazione e di tagli fiscali, che potrebbero stimolare la crescita economica e alimentare l’inflazione. Ciò, a sua volta, potrebbe limitare la capacità della Federal Reserve di abbassare i tassi di interesse.
Le promesse di Trump di aumentare i dazi sui principali partner commerciali, in particolare Cina e Unione Europea, così come i suoi piani per inasprire l’immigrazione, hanno inoltre aumentato le preoccupazioni sulle pressioni inflazionistiche. Ergo, il delta tasso tra le due aree potrebbe aumentare, favorendo ulteriormente la divisa americana. Se poi si pensa che la BCE implementerà un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, con i mercati che prezzano una riduzione al 2% entro giugno, a questo punto il destino della moneta unica sembra segnato.
PETROLIO
I prezzi del greggio WTI sono scesi di oltre il 2,5%, sotto i 69 dollari al barile nella sessione di ieri, poiché le preoccupazioni relative alla debole domanda cinese continuano a pesare sui prezzi del greggio. I dati che mostrano una bassa inflazione al consumo e prezzi industriali in calo in Cina hanno aumentato i timori di un rallentamento del più grande importatore di petrolio al mondo. Il rafforzamento del dollaro USA, dopo la rielezione del presidente Trump, ha contribuito a creare ulteriore pressione sui prezzi del petrolio, rendendo le materie prime denominate in dollari meno attraenti.
Analisti e investitori monitorano attentamente le prospettive della domanda globale per il 2025, insieme al potenziale impatto delle politiche di Trump e alle tensioni tra Israele e Iran. Tecnicamente ci avviciniamo a supporti chiave rilevanti, posti rispettivamente a 64.30 e 62.40, minimi significativi di aprile del 2023 e novembre 2021. Un breakout sotto questi livelli aprirebbe la strada al test di livelli decisamente inferiori.
WALL STREET NON SI FERMA MAI
Ieri il Dow Jones ha esteso il rally post-elettorale, raggiungendo nuovi massimi storici, contestualmente alla presenza di una euforia generalizzata legata ai potenziali benefici che le politiche di Donald Trump, in particolare i tagli fiscali e la deregolamentazione, porterebbero alle aziende. Nel frattempo, i guadagni dell’S&P 500 hanno rallentato e il Nasdaq corregge qualcosa su prese di beneficio del settore tecnologico. Si attendono ora, con grande interesse, i dati chiave sui CPI e PPI, unitamente ai commenti dei funzionari della Fed, per conferme relative alle mosse future della banca centrale.
ORO, CHE CORREZIONE
L’oro ha esteso la discesa correttiva arrivando fino a 2606, prezzo attuale, a ridosso del minimo del 9 ottobre scorso a 2604, tra le pressioni di un rally del dollaro e in ragione di chiusure preventive di posizioni long, in attesa dei dati chiave di questa settimana. Gli investitori hanno continuato a privilegiare l’appetito al rischio rispetto all’accumulazione di safe assets, ovvero di beni rifugio, a causa delle prospettive fiscali espansive dopo la vittoria alle elezioni presidenziali di Donald Trump. Basti pensare all’impennata dei mercati azionari e del bitcoin, i due asset di rischio per eccellenza.
La possibilità di tariffe più elevate da parte dell’amministrazione Trump ha ulteriormente messo pressione ai prezzi dell’oro tra le crescenti aspettative che un’inflazione più elevata spingerà la Federal Reserve a limitare l’entità dei tagli dei tassi che effettuerà il prossimo anno. I mercati infatti si aspettano che la Fed abbassi il costo del denaro a una soglia massima del 4% entro il primo trimestre del 2025.
AUSTRALIA
Sale l’indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute in Australia, con un incremento a 94,6 punti a novembre 2024, il livello più alto in due anni e mezzo, poiché le prospettive sull’economia e sulle finanze sono finalmente tornate positive.
Tuttavia, l’indice si è mantenuto al di sotto di 100 per quasi tre anni, il che indica che c’è ancora da lavorare, come si suol dire, anche se i componenti chiave dell’indice hanno mostrato forti miglioramenti. Le prospettive economiche per l’anno prossimo sono balzate dell’8,7% e la fiducia nelle prospettive economiche quinquennali è aumentata del 6,5%. Questi guadagni sono stati guidati, in parte, dall’allentamento delle preoccupazioni sui futuri aumenti dei tassi di interesse.
AUD/USD non ha reagito, pressato dalla forza generale del biglietto verde, che ha spinto AUD/USD a 0.6550 da 0.6580 di ieri.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Palantir Technologies: l'unica nel settore tech a brillareLe azioni Palantir nell'ultima settimana hanno registrato un rialzo del 45%, in questo caso il rialzo però non è dovuto all'elezione di Trump ma bensì al fatto che l'azienda ha stupito nella trimestrale e sta continuando a vedere al rialzo gli utili. L'azienda di software statunitense al momento ha uno spaventoso rapporto prezzo/utili ma gli analisti continuano ad essere ottimisti viste le stime dell'azienda continuamente riviste al rialzo.
Potrebbe essere la prossima a vincere la sfida dell'intelligenza artificiale?