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oggi abbiamo le vendite al dettaglio e mi muoverò in questa maniera in base all'uscita dei dati
🔥 Dati forti (Headline > +0.6% / Core > +0.4%)
Consumi solidi → Fed più prudente sui tagli.
Gold 🔻down
USD ⬆️ (DXY in recupero, 2Y yield in salita)
US30 ⬇️ (pressione da rendimenti alti)
❄️ Dati deboli (Headline < 0.0% / Core < +0.1%)
Rallentamento consumi → rischio recessione → tagli anticipati.
Gold ⬆️ UP
USD 🔻 DOWN
US30 ⬆️ (ritorno risk-on, flussi su equity)
🔍 Driver chiave e sentiment
Taglio tassi Fed atteso
Il mercato sconta un taglio da 25 bps da parte della Fed questa settimana. Focus su nuove proiezioni e conferenza di Powell per capire l’orientamento della politica monetaria futura.
Debolezza USD e Treasury
Il calo dei rendimenti USA riduce l’appeal del dollaro e sostiene l’oro, bene non remunerativo.
Geopolitica e domanda rifugio
Le tensioni internazionali alimentano la domanda di oro come copertura.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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Analisi fondamentale
S&P500: settimana "calda"Analisi di mercato – Settimana in corso
La settimana entra oggi nel vivo con il rilascio di dati macroeconomici di rilievo, prima in Europa e successivamente negli Stati Uniti. Nel complesso, avremo diversi market mover capaci di influenzare gli asset principali:
Europa
🇮🇹 Indice dei prezzi al consumo (IPC – inflazione)
🇩🇪 Indice ZEW (misura le aspettative di crescita economica nei prossimi 6 mesi. È un indicatore leading, quindi anticipa l’andamento economico, ).
🇪🇺 Produzione industriale
🇪🇺 Costo del lavoro
🇪🇺 Indice ZEW area euro
🇪🇺 Indice dei prezzi al consumo (IPC)
Stati Uniti
🇺🇸 Vendite al dettaglio
🇺🇸 Produzione industriale e manifatturiera
🇺🇸 Scorte di magazzino
🇺🇸 Decisione sui tassi d’interesse
🇺🇸 Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione
🇺🇸 Bilancio e riserve presso la FED: indicatore diretto della liquidità nel sistema finanziario.
👉 Tutti dati cruciali per capire la direzione dell’economia reale e la futura postura delle banche centrali.
Eventi di rilievo
Venerdì avremo inoltre le scadenze tecniche di futures e opzioni che spesso innescano un aumento della volatilità legato al ribilanciamento delle posizioni e dei portafogli istituzionali.
Lettura ciclica
Dal grafico emerge che siamo nell’ultimo ciclo mensile del semestrale iniziato lo scorso aprile.
Questo ciclo, data la sua importanza, lascia supporre una correzione di rilievo che il mercato potrebbe sfruttare in due modi:
Occasione short nella fase di debolezza attuale.
Ingresso long al termine del ciclo, quando si formeranno i presupposti di ripartenza.
Le scadenze tecniche, unite ai dati macro di questa settimana, possono rappresentare i trigger ideali per movimenti di forte volatilità.
Operatività
I livelli operativi, individuabili dagli swing sul grafico, restano la chiave:
solo la rottura di tali livelli potrà confermare l’avvio del movimento atteso.
fino ad allora, è prudente attendere il segnale del mercato e gestire il rischio in modo chirurgico.
N.B. I livelli indicati sono del future in scadenza venerdì. I movimenti indicati nel grafico, nella prossima settimana manterranno gli stessi livelli sul future di dicembre, ma ovviamente saranno da aggiornare i valori assoluti in punti.
La presente è la mia visione e non è una sollecitazione ad operare, investire o disinvestire in qualsiasi strumento finanziario.
Visione di medio periodo
Alcune indicazioni di base
GOLD | Analisi serale post apertura settimanale.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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GOLD apre la settimana e continua a salire battendo sempre un nuovo massimo storico, sembra impossibile da fermare, ma facciamo molta attenzione perché dopo le news positive di oggi per USD e negative per oro, domani arriverà finalmente l'appuntamento con il FOMC la sera ore 20 per i tassi d'interesse.
Ne parleremo meglio domani quindi non voglio anticiparvi nulla, ma fate super attenzione.
Dopo la giornata di oggi, allo stato attuale, abbiamo una forte zona di demand che regge il trend in 15 minuti/1 ora, consiglio di rimanere in favore dei tori finché ci troveremo sopra questa zona, inutile dirvi che considero lo SHORT ancora super rischioso.
Fate attenzione ed operate con cautela.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Quale sarà il prossimo passo dell'oro dopo il breakout?Diamo un'occhiata a cosa sta guidando il movimento dell'oro dopo aver superato un livello chiave all'inizio di questo mese
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
La politica, le politiche e la bufera ideale
L'ultimo rialzo è stato alimentato da un mix potente di politica e di politiche. I dati sull'occupazione negli Stati Uniti, più deboli del previsto, hanno portato i mercati a scontare pienamente un taglio dei tassi nella riunione della Federal Reserve di mercoledì, con alcuni che chiedono addirittura un intervento più consistente. Allo stesso tempo, gli attacchi di Donald Trump alla Fed hanno minato la fiducia nell'indipendenza della banca centrale. Questa combinazione ha reso il dollaro vulnerabile e rafforzato l'attrattiva dell'oro come bene rifugio.
I timori per il debito e l'inflazione aggiungono un ulteriore livello di sostegno. I rendimenti reali sembrano destinati a tornare in territorio negativo, un contesto in cui l'oro ha storicamente prosperato. Le preoccupazioni per le prospettive fiscali degli Stati Uniti e il rischio di stagflazione nell'ambito dell'agenda tariffaria di Trump hanno solo intensificato la domanda di coperture. Nel frattempo, acquirenti convinti come banche centrali, ETF e fondi macro continuano ad aumentare le loro posizioni, sottolineando la forza alla base di questo rally.
Un breakout con carburante nel serbatoio
Sul timeframe giornaliero il breakout appare chiaro. Dopo mesi di congestione, l'oro ha superato la resistenza in maniera decisa per poi consolidare i guadagni. La prossima fase dipenderà dall'andamento del prezzo intorno alle zone di supporto che si sono create di seguito. La prima si trova intorno alla zona di flip dove la resistenza superata è diventata supporto e si allinea perfettamente con il VWAP ancorato ai minimi pre-breakout.
Una seconda sacca di liquidità si trova appena sotto, alla base della vecchia banda di resistenza, che coincide anche con la media mobile a 50 giorni.
Grafico giornaliero a candela dell'oro
I risultati passati non sono indicativi per il futuro
Dando un'occhiata al grafico orario, si capisce meglio la situazione. Il rialzo della scorsa settimana si è stabilizzato in un intervallo di negoziazione ristretto. Il momentum rimane a favore dei rialzisti, il che significa che è possibile un altro rialzo prima di un calo più profondo. Questo tipo di consolidamento è spesso una pausa salutare dopo un breakout, che permette al mercato di riprendersi prima della prossima fase.
Se il range dovesse rompere al ribasso, quelle zone di supporto giornaliere sono dove ci si aspetta che gli acquirenti tornino in gioco. Ciò manterrebbe intatta la struttura del breakout e offrirebbe opportunità tattiche agli acquirenti di rimbalzo per ricaricare. Il percorso di minor resistenza è ancora al rialzo, ma il mercato potrebbe voler testare la profondità del supporto prima di spingersi ulteriormente in territorio record. Tuttavia, una rottura dei supporti chiave, aggravata da dati macro contrari, potrebbe avviare una correzione più profonda e mettere in dubbio la struttura rialzista.
Grafico a candela orario dell'oro
I risultati passati non sono indicativi per il futuro
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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Prezzo del petrolio, un fattore favorevole a un taglio della Fed1. Un mercato saturo per abbondanza
La produzione mondiale di petrolio raggiunge livelli record con circa 105 milioni di barili al giorno. Gli Stati Uniti ne producono 22 milioni, davanti a Russia e Arabia Saudita (9,6 milioni ciascuno), mentre l’OPEC contribuisce con 27 milioni. A ciò si aggiunge l’aumento delle esportazioni di Brasile, Canada e Argentina. Questo eccesso di offerta mantiene il barile in un intervallo di 65–75 dollari nonostante i conflitti geopolitici.
2. Un petrolio a buon mercato, alleato inatteso contro l’inflazione
Questa situazione rappresenta un vantaggio per le grandi economie importatrici, in particolare gli Stati Uniti. Un petrolio moderato favorisce la disinflazione, alleggerendo la bolletta energetica di famiglie e imprese. A differenza di episodi passati, in cui un forte calo del prezzo del greggio rifletteva un crollo della domanda, l’attuale movimento deriva soprattutto da un eccesso di offerta. Non si tratta quindi di un segnale di recessione, ma di un fattore di sostegno congiunturale.
3. Tendenza ribassista sotto la resistenza a 65$/75$
I segnali grafici confermano questa pressione. Il WTI rimane bloccato sotto i 65 dollari, il Brent sotto i 70–75. Gli indicatori Ichimoku collocano i prezzi sotto la nuvola settimanale, validando una dinamica ribassista. L’analisi delle Onde di Elliott suggerisce un movimento correttivo ancora in corso dalla guerra in Ucraina. In questo contesto, gli investitori istituzionali aumentano le vendite allo scoperto, esercitando ulteriore pressione sui prezzi.
4. La geopolitica come pavimento artificiale
Anche se i fondamentali indicano un calo più marcato, il barile resta sostenuto da un premio di rischio legato alle tensioni in Medio Oriente e nell’Europa orientale. Questo fattore geopolitico rappresenta un elemento rialzista per il prezzo del petrolio.
5. Il ruolo chiave della Fed il 17 settembre
La decisione della Federal Reserve nella riunione del 17 settembre potrebbe modificare la traiettoria del petrolio. Un taglio dei tassi indebolirebbe il dollaro, rendendo il greggio denominato in dollari più attraente per gli acquirenti esteri. Questo meccanismo offrirebbe un sostegno temporaneo ai prezzi, nonostante l’eccesso di offerta. Al contrario, il mantenimento dello status quo rafforzerebbe il biglietto verde, aumentando la pressione ribassista. L’aggiustamento dei prezzi dipenderà quindi in gran parte dalla strategia monetaria della Fed e dall’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche del FOMC.
In sintesi, l’attuale surplus di petrolio agisce come una valvola di sicurezza macroeconomica: frena l’inflazione, sostiene il potere d’acquisto e riduce i costi di produzione. Questa configurazione offre ai mercati occidentali un ambiente più stabile, dando al tempo stesso alla Fed un margine di manovra supplementare.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
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L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
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Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
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come va?
Weekly e Daily continuano a chiudere al rialzo.
La zona segnata venerdì era molto rischiosa, perché già su livelli estremamente alti.
La flag che si sta formando invece mi piace.
Come già detto, salvo dati macro davvero drastici che cambino direzione, resto long e cerco di posizionarmi a favore ad ogni ritraccio.
Questa settimana avremo dati molto importanti: decisione sui tassi e relative proiezioni, che saranno il nostro principale punto di focus.
prestate attenzione e ci vediamo stasera in Live
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Oggi è il grande giorno!
Stasera alle 20:00 in live vedremo la decisione sui tassi e, ancora più importante, le proiezioni.
Come detto ieri, i dati al dettaglio sono usciti a favore USD e deboli per Gold. Ho provato un trade più aggressivo, ma non avendo spostato a BE mi ha preso lo stop stamattina. Poco male: stasera ci rifacciamo
Adesso il set-up resta questo: dipenderà da come usciranno i dati e da cosa diranno.
👉 Non fissatevi solo sul grafico: io rimango con un’idea long, ma se i dati saranno contrari non ha senso andare contro mercato e prendersi stop inutili.
📊 FOMC Scenario Analysis – Cosa aspettarsi e come tradare
CPI sopra le attese, ma le componenti più “sticky” non hanno accelerato.
PPI debole, guidato da energia e margini.
Mercato del lavoro rivisto al ribasso.
Inflazione in progresso ma in modo “irregolare”.
🔹 Scenario Base (55–60%) – Dovish-lean
Cosa vediamo:
Statement che riconosce i progressi.
Dot plot più basso oltre il 2025 o forte richiamo a “proceed carefully”.
Powell minimizza la necessità di ulteriore restrizione.
Effetti di mercato:
Gold ⬆️
USD 🔻
US30 ⬆️ ritorno del risk appetite, rotazione sul growth trade.
🔹 Scenario Alternativo – Hawkish-lean
Cosa vediamo:
Dot plot invariato o più alto.
Powell sottolinea i rischi rialzisti sull’inflazione.
Segnali di tassi reali “più alti più a lungo”
Effetti di mercato:
Gold 🔻
USD ⬆️ DXY più forte, rialzo sui rendimenti 2Y.
US30 ⬇️ pesano i rendimenti, risk-off sulle equities.
👉 Questo lascia intendere che la Fed agirà con cautela.
ci vediamo stasera!
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La Fed muove i fili: azioni in bilico e investitori in allertaWall Street frena: tutti gli occhi puntati sulla Fed e sul prossimo passo
Le azioni arretrano leggermente in vista del taglio dei tassi da parte della Fed
Il mercato appare fiducioso che oggi la Federal Reserve procederà a un taglio dei tassi, ma gli investitori rimangono incerti circa le proiezioni del dot plot per il resto dell’anno. Di conseguenza, i listini hanno registrato un lieve arretramento rispetto ai massimi storici toccati ieri, martedì.
La serie di sei chiusure consecutive ai massimi del NASDAQ è giunta al termine, con un calo dello 0,07% (circa 15 punti) che ha portato l’indice a quota 22.333,96. In controtendenza, Tesla (TSLA) è salita di un ulteriore 2,8%, dopo il +3,6% di lunedì che aveva azzerato le perdite da inizio anno. Bene anche Oracle (ORCL), in crescita dell’1,5%, sulla scia dell’ipotesi che possa avere un ruolo chiave in un accordo su TikTok tra Stati Uniti e Cina.
Parallelamente, l’S&P 500 ha perso lo 0,13% chiudendo a 6.606,76, mentre il Dow Jones ha lasciato sul terreno lo 0,27% (circa 125 punti) a 45.757,90.
Gli operatori attendevano da mesi la riunione della Fed. I recenti dati sul lavoro, deboli, e quelli sull’inflazione, più moderati del previsto, lasciano intendere che un taglio dei tassi sia pressoché certo. Resta però la domanda: di quale entità sarà la riduzione? E ci saranno ulteriori tagli entro la fine dell’anno?
Un taglio di 50 punti base appare poco probabile, ma non sarebbe inedito: lo scorso settembre, infatti, la Fed inaugurò il ciclo di ribassi proprio con un taglio da 50 punti base, seguito da due da 25 nelle riunioni successive.
In origine, la banca centrale aveva prospettato due riduzioni dei tassi per quest’anno (presumibilmente di 25 punti base ciascuna). Tuttavia, i dati più recenti – inflazione contenuta e mercato del lavoro in rallentamento – hanno alimentato le speculazioni su tre possibili tagli, a settembre, ottobre e dicembre. Non si esclude, tuttavia, che la Fed possa limitarsi a un solo intervento, adottando poi una pausa per valutarne gli effetti.
Vendite al dettaglio
Oscurate dall’attesa per la riunione della Fed, le vendite al dettaglio di agosto hanno sorpreso con un incremento dello 0,6%, triplo rispetto al +0,2% previsto. Anche le vendite al netto delle auto hanno superato le attese (+0,7% contro +0,4%). Particolarmente significativo è stato l’aumento del gruppo di controllo, direttamente collegato al calcolo del PIL, anch’esso pari a +0,7%. Inoltre, i dati dei mesi precedenti sono stati rivisti al rialzo in tutte le principali categorie.
Questi numeri segnalano una domanda interna più solida di quanto stimato, in apparente contrasto con l’idea di un’economia in indebolimento che giustifichi nuovi tagli dei tassi.
Anteprima del FOMC
Mercoledì la Fed dovrebbe tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, portando l’intervallo obiettivo al 4,00-4,25%. Se i mercati danno quasi per scontata questa mossa, ciò che più interessa è capire se la banca centrale confermerà o meno la prospettiva di un percorso più aggressivo di riduzioni entro fine anno.
I contratti futures prezzano la possibilità di tagli multipli, ma nelle proiezioni di giugno la Fed aveva mostrato un sostegno piuttosto limitato a tale scenario.
La conferenza stampa del presidente Jerome Powell sarà quindi osservata con attenzione, alla ricerca di segnali sulla rapidità e sull’entità con cui l’istituto intende procedere. Il rallentamento dell’occupazione e le recenti revisioni al ribasso rafforzano la tesi di ulteriori interventi, ma le preoccupazioni per l’inflazione e i rischi globali restano vive. Con il dollaro ai minimi plurimensili, qualsiasi sfumatura tra cautela e accomodamento potrebbe trasformare la decisione e le parole di Powell in un catalizzatore decisivo per i mercati.
Marco Bernasconi Trading
Metamorfosi Finanziaria: da utility a serviziL'impatto più immediato e profondo della cessione di NetCo si manifesta sul bilancio di TIM. L'operazione ha consentito una riduzione confermata dell'indebitamento finanziario netto di circa 14 miliardi di euro, una cifra che trasforma la struttura del capitale della società. 1 Le metriche di leva finanziaria pro-forma indicano un crollo del rapporto Indebitamento Netto/EBITDA After Lease (un indicatore chiave nel settore) a un livello previsto tra 1,6x e 1,7x, un miglioramento drastico rispetto al valore pre-operazione di 3,8x. 2 Questa riduzione posiziona TIM tra gli operatori di telecomunicazioni meno indebitati d'Europa, un cambiamento radicale rispetto al suo status precedente.L'importanza di questo deleveraging va oltre la semplice riduzione degli oneri finanziari. Un livello di indebitamento elevato, come quello storico di TIM che superava i 20 miliardi di euro, introduce un significativo rischio finanziario. Questo rischio viene "prezzato" dal mercato nel valore del titolo, deprimendone la valutazione. La cessione di NetCo agisce come un'iniezione di capitale massiccia che, riducendo drasticamente il debito, abbassa il profilo di rischio complessivo dell'azienda. Ciò si traduce in una diminuzione del beta del titolo e, di conseguenza, del suo costo medio ponderato del capitale (WACC). In qualsiasi modello di valutazione basato sui flussi di cassa scontati (DCF), un WACC inferiore si traduce direttamente in un valore intrinseco più elevato per l'azione. Pertanto, il titolo dovrebbe beneficiare di un re-rating al rialzo anche solo per effetto di questo de-risking, prima ancora di considerare le prospettive di crescita futura.
Con la rete separata, emerge una nuova entità, comunemente definita "ServiceCo", focalizzata esclusivamente sulla fornitura di servizi. Questa nuova TIM è composta da tre pilastri operativi: TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil. Il modello di business si sposta da quello di una "Telco" verticalmente integrata, ad alta intensità di capitale per la costruzione e manutenzione della rete, a quello di una "TechCo" più agile e asset-light, incentrata sull'innovazione dei servizi e sull'esperienza del cliente.
La relazione commerciale con la nuova NetCo è regolata da un Master Service Agreement (MSA) della durata di 15 anni, rinnovabile per ulteriori 15 anni. Questo accordo garantisce a TIM l'accesso all'infrastruttura di rete necessaria per servire i propri clienti, ma la trasforma da proprietario a cliente principale della rete stessa, operando a condizioni di mercato.
Questa separazione strutturale risolve un conflitto di interessi strategico che ha a lungo frenato l'agilità commerciale di TIM. In passato, come operatore integrato, TIM si trovava di fronte a un dilemma: lanciare offerte retail aggressive per conquistare clienti avrebbe potuto cannibalizzare i ricavi ad alto margine del suo business wholesale, dove i concorrenti (come Vodafone o WindTre) pagavano per utilizzare la sua rete. Questo conflitto intrinseco ha storicamente limitato la flessibilità sui prezzi e la capacità di reazione nel mercato retail. Post-cessione, TIM è ora un cliente di NetCo, sullo stesso piano dei suoi rivali. La nuova NetCo indipendente è incentivata a offrire le migliori condizioni all'ingrosso a tutti i suoi clienti per massimizzare i propri rendimenti. Questa dinamica libera il management di TIM di concentrarsi al 100% sulla competizione nel mercato dei servizi, sia Consumer che Enterprise, senza gli incentivi contrastanti derivanti dalla proprietà dell'infrastruttura. Questa ritrovata libertà competitiva rappresenta un catalizzatore potente e potenzialmente sottovalutato dal mercato.
Il mercato italiano delle telecomunicazioni è notoriamente uno dei più competitivi d'Europa. Caratterizzato da una guerra dei prezzi pluriennale e dalla presenza di operatori low-cost aggressivi come Iliad, il settore ha subito una prolungata deflazione delle tariffe, specialmente nel segmento mobile. In questo contesto, i risultati del primo trimestre 2025 di TIM Consumer mostrano ricavi sostanzialmente stabili a 1,485 miliardi di euro (+0,3% rispetto all'anno precedente), con i ricavi da servizi in leggera contrazione (-0,1%). Questi dati, pur indicando una fase di stabilizzazione dopo anni di calo, evidenziano la persistente assenza di una crescita organica significativa. La strategia di TIM in questo segmento si concentra sulla fidelizzazione della base clienti e sull'aumento del ricavo medio per utente (ARPU) attraverso politiche di riprezzamento selettivo e l'upselling verso offerte convergenti (fisso-mobile) a più alto valore.
Il Motore di Crescita Enterprise
In netto contrasto con il segmento consumer, TIM Enterprise si conferma come il principale motore di crescita e il cuore della trasformazione in "TechCo". Nel primo trimestre 2025, i ricavi di questo segmento sono cresciuti di un robusto 4,5% su base annua, raggiungendo i 760 milioni di euro. Ancora più impressionante è la crescita dei ricavi da servizi, che hanno segnato un +6,6%. I risultati del primo semestre 2025 hanno confermato questo slancio, con un aumento dei ricavi del 4,7%.
Questa performance non è trainata dalla connettività tradizionale, ma da servizi ICT (Information and Communication Technology) a elevato valore aggiunto. Il principale driver è la divisione Cloud, che ha registrato una crescita del 25% su base annua, supportata da una forte domanda per soluzioni di Internet of Things (IoT) e Cybersecurity. TIM Enterprise si posiziona come partner strategico per la digitalizzazione delle imprese italiane e della Pubblica Amministrazione, puntando a un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 6%, con l'obiettivo di sovraperformare il mercato di riferimento.
TIM Brasil continua a rappresentare un pilastro di solidità e stabilità per il gruppo. Nel primo trimestre 2025, i ricavi totali sono cresciuti del 4,9% su base annua a 1,038 miliardi di euro, mentre l'EBITDA After Lease è aumentato di un notevole 6,8%. Questa performance è il risultato di un'efficace esecuzione strategica nel segmento mobile e di una gestione attenta dei costi. L'importanza di questo asset è cruciale: come evidenziato nel resoconto dell'esercizio 2024, il Brasile contribuisce fino al 50% al miglioramento dell'EBITDA del Gruppo, sottolineando il suo ruolo critico nel caso di investimento complessivo.
TIM BRASIL
La solida e indipendente performance di TIM Brasil offre una diversificazione geografica ed economica fondamentale per il gruppo. Essa agisce come una copertura naturale (natural hedge) contro le dinamiche iper-competitive e a bassa crescita del mercato domestico italiano. Un investimento in un operatore puramente italiano è una scommessa concentrata su un unico mercato difficile. La struttura di TIM è diversa: una porzione significativa dei suoi utili e flussi di cassa proviene da un continente diverso, con dinamiche competitive, contesti normativi e cicli economici distinti. La crescita costante del Brasile fornisce una base di utili stabile che può sostenere la casa madre, finanziare investimenti e smorzare la volatilità derivante dal segmento consumer domestico. Di conseguenza, un investitore in TIM non sta solo acquistando la storia di turnaround italiana, ma sta anche ottenendo un'esposizione a un operatore leader e profittevole in un grande mercato emergente.
Analisi SWOT
Punti di forza
1-Bilancio Drasticamente Migliorato: Il rapporto di leva post-NetCo, previsto intorno a 1,6x, rappresenta un cambiamento epocale. Riduce il rischio finanziario, abbassa il costo del capitale e aumenta la flessibilità strategica.
2-Posizione di Leadership in un Segmento ad Alta Crescita: TIM Enterprise è un leader di mercato nel settore ICT in Italia, con un forte slancio nei servizi Cloud e Cybersecurity, che offrono margini superiori rispetto alla connettività tradizionale.
3-Asset Brasiliano Profittevole e in Crescita: TIM Brasil è una fonte costante di crescita e flussi di cassa, fornendo una preziosa diversificazione geografica ed economica che mitiga i rischi del mercato domestico.
4-Leadership di Mercato in Italia: Nonostante la forte concorrenza, TIM mantiene una posizione dominante nel mercato italiano della banda larga, con una quota del 34,4%.
PUNTI DEBOLI
1-Mercato Consumer Domestico Iper-Competitivo: L'intensa pressione sui prezzi, in particolare nel segmento mobile, limita la crescita dei ricavi e comprime i margini nel più grande segmento singolo del gruppo. Questo rimane il principale freno alla performance complessiva.
2-Rischio di Esecuzione: Il successo della "nuova" TIM dipende dalla capacità del management di eseguire la strategia ServiceCo, di realizzare efficienze operative e di competere efficacemente senza il vantaggio strutturale di possedere la rete.
3-Lascito di Distruzione di Valore: La performance storica del titolo è stata eccezionalmente negativa (in calo del 97% "all-time" ), creando un sentiment negativo tra gli investitori che richiederà tempo e risultati positivi costanti per essere superato.
4-Potenziale per Ulteriori Cessioni di Asset: Il futuro di asset come l'unità di cavi sottomarini Sparkle è ancora in fase di valutazione. Sebbene una vendita potrebbe ridurre ulteriormente il debito, introduce anche un elemento di incertezza strategica.
COME VIENE SCAMBIATA ATTUALMENTE?
Calcolo della Valutazione di TIM
Capitalizzazione di Mercato : Circa 9,8 miliardi di euro.
I ndebitamento Netto Pro-Forma After Lease : Circa 7,5 miliardi di euro, dato al 31 marzo 2025, che già beneficia parzialmente della nuova struttura.
Enterprise Value (EV) : 9,8 mld+7,5 mld=17,3 miliardi di euro.
EBITDA Prospettico (2025E): L'EBITDAaL pro-forma per l'anno fiscale 2024 era di circa 3,75 miliardi di euro. Applicando la guidance di crescita del 7% per il 2025 , si ottiene un EBITDAaL stimato per il 2025 di circa 4,0 miliardi di euro.
Multiplo EV/EBITDA Prospettico di TIM : 17,3 mld/4,0 mld=circa 4,3x.
Confronto con i Peer
Un confronto diretto con i multipli di valutazione dei principali concorrenti europei rivela un divario significativo:
Deutsche Telekom (DTE): EV/EBITDA di 6,05x.
Orange (ORA): EV/EBITDA di 5,8x.
Telefónica (TEF): EV/EBITDA di 7,83x.
Vodafone (VOD): Sebbene il calcolo preciso sia complesso, i dati disponibili sull'Enterprise Value e sull'EBITDA suggeriscono un multiplo nell'intervallo 5x-6x.
In conclusione , TIM è scambiata a uno sconto di circa il 30-40% rispetto alla media del suo gruppo di peer europei su una base EV/EBITDA prospettica. Sebbene un certo sconto sia giustificabile a causa dei rischi di esecuzione e delle sfide nel segmento consumer, l'attuale ampiezza di questo divario appare eccessiva.
Il mercato ha già premiato l'azienda per l'operazione di deleveraging (il titolo ha registrato una performance di circa +80% su base annua ), ma non ha ancora effettuato un pieno re-rating basato sul nuovo e più sano profilo finanziario e sui suoi chiari motori di crescita. Man mano che TIM continuerà a eseguire il suo piano industriale e a generare flussi di cassa positivi, è probabile che questo gap di valutazione si riduca, offrendo un significativo potenziale di rialzo per il titolo.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.09.2025Mercati galvanizzati da Fed colomba, dollaro debole, oro in rally.
Segnali di dialogo USA–Cina sui dazi: positivo per Borse Asia.
Restano i rischi politici in Francia, i dazi con l’India e le tensioni UE-Russia.
Il quadro rimane complesso, ma gli investitori, per ora, brindano..
Settimana iniziata con slancio per i mercati azionari del Vecchio Continente. Lunedì 15 settembre, le piazze europee hanno chiuso in territorio positivo, incoraggiate dalla prospettiva di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e dai segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina. A guidare i rialzi è stata Milano (+1,14%), seguita dal CAC40 di Parigi (+1,0%), mentre Madrid e Francoforte hanno consolidato i guadagni.
Continua tuttavia a pesare la decisione di Fitch, che ha tagliato il rating della Francia da AA- a A+, pur mantenendo l’outlook stabile. L’agenzia ha puntato il dito sul «crescente indebitamento pubblico», che limita la capacità del Paese di assorbire nuovi shock senza un ulteriore deterioramento delle finanze. Il 2024 si è chiuso con un deficit al 5,8% e un debito al 113% del Pil.
Oggi l’Assemblée Nationale è chiamata al voto di fiducia sul governo Bayrou, necessario per far passare una “dolorosa” legge finanziaria. Ma con il Rassemblement National pronto a staccare la spina e la sinistra del Nouveau Front Populaire che ha rifiutato perfino di incontrare il premier, le possibilità di sopravvivenza dell’esecutivo sono minime. Bayrou rischia di fare la stessa fine di Michel Barnier, caduto lo scorso dicembre dopo soli tre mesi. La seconda economia della zona euro entra così in una nuova fase di instabilità politica, con conseguenze potenzialmente rilevanti per l’intera area.
Occhi sulla Fed: mercoledì 17 settembre si attende il verdetto della Federal Reserve. Il mercato sconta ormai con 99,7% di probabilità un taglio da 25 punti base, ma non si esclude del tutto un taglio da 50 punti base (0,3%). Tre riduzioni entro fine anno sono già incorporate nelle aspettative. La Fed si trova a bilanciare un mercato del lavoro in raffreddamento con una inflazione nei servizi ancora persistente. Gli analisti parlano di «flessibilità» e di un ciclo di allentamento pronto a partire.
Le attese per la Fed continuano a indebolire il biglietto verde: il cambio euro/dollaro resta fermo a 1,176. Al contrario, l’oro prosegue la sua cavalcata e segna un nuovo record storico: 3.684 dollari l’oncia, +40% da inizio anno. UBS Global Wealth Management sottolinea che «il metallo giallo mostra ancora spazio per ulteriori rialzi». Brillano anche gli altri preziosi: argento +1,1% a 42,6 dollari, platino +0,3% a 1.405 dollari.
Lunedì ha chiuso in verde anche la Borsa americana: il Dow Jones ha segnato +0,11% o S&P500 +0,47% e il Nasdaq +0,94%. L’oro e le aspettative di taglio dei tassi hanno sostenuto i listini.
Questa mattina, 16 settembre, l’entusiasmo si è trasmesso all’Asia Pacifico:
• Giappone: Nikkei +0,5%, nuovo massimo storico. Riflettori anche sulla corsa alla leadership del Partito Liberal Democratico, con in campo Shinjiro Koizumi, Toshimitsu Motegi, Takayuki Kobayashi, Sanae Takaichi e Yoshimasa Hayashi.
• Corea del Sud: Kospi +1,1% e undicesima seduta consecutiva in rialzo, una sequenza che non si vedeva da oltre cinque anni. Da inizio 2025 l’indice ha guadagnato +35,5% in euro, spinto soprattutto dai titoli tech legati all’AI.
• Cina: mercati più cauti, con Shanghai e Hong Kong quasi piatte. Taipei in rialzo (Taiex +1%). Cresce l’attesa per la telefonata di venerdì tra Trump e Xi Jinping sull’accordo TikTok.
• India: Sensex +0,2%. Le esportazioni ad agosto sono salite per il secondo mese consecutivo, complice la corsa delle aziende ad anticipare le spedizioni prima dei nuovi dazi Usa. Washington ha infatti portato le tariffe al 50%, dopo un primo balzo al 25% il 7 agosto, in risposta agli acquisti di petrolio russo da parte di Nuova Delhi.
Petrolio e commodity
Il Brent si mantiene in leggero rialzo a 67,60 dollari, mentre il mercato valuta l’impatto degli attacchi ucraini alle raffinerie russe. Mosca rappresenta oltre 10% della produzione mondiale e il rischio di interruzioni sull’offerta pesa sulle prospettive globali. L’indice Bloomberg Commodity sale a 103,80 dollari, massimo da due mesi, grazie al rally di oro, petrolio e rame. Quest’ultimo ha toccato i 10.173 dollari la tonnellata, livello più alto da giugno 2024, sostenuto anche dall’attività in Cina.
Il Bitcoin resta a 115.500 dollari, poco sotto il record. Le corporate treasury detengono oltre 1 milione di BTC, per un controvalore superiore a 117 miliardi di dollari. Al top Michael Saylor con 636.505 Bitcoin, seguito da Mara Holdings con oltre 52.000.
Bond distesi: il mercato obbligazionario resta tranquillo in attesa della Fed. Negli Stati Uniti, il rendimento del Treasury decennale è sceso al 4,03%, minimo da cinque mesi. In Europa: Bund decennale a 2,69%, OAT e BTP entrambi a 3,47%. Lo spread Italia-Germania si riduce a 78 punti base. Secondo Bankitalia, a giugno gli investitori esteri hanno raggiunto un record assoluto di detenzioni di titoli di Stato italiani.
Oltre all’economia, c’è la politica. Il Senato Usa ha confermato Stephen Miran, consigliere economico vicino a Trump, nel board della Fed. Parallelamente, una corte d’appello ha bloccato il tentativo del presidente di rimuovere la governatrice Lisa Cook, che parteciperà quindi al FOMC di questa settimana. Il braccio di ferro tra Casa Bianca e Federal Reserve rischia di pesare sull’indipendenza dell’istituto.
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Segnali di debolezza sul settore beauty, ma multipli interessantA marzo 2025 Reuters riportava che Douglas, XETR:DOU storico rivenditore tedesco di prodotti di bellezza, ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita per l’anno in corso, dopo un peggioramento più rapido del previsto negli ultimi tre mesi.
Secondo il CEO, la contrazione è legata a un cambiamento nella propensione al consumo in Germania e Francia, mercati chiave per il gruppo. La flessione ha colpito l’intero settore beauty, sebbene i colossi Procter & Gamble e L’Oréal vengano considerati dagli analisti più resilienti grazie al portafoglio diversificato e alla forza del marketing.
Sul mercato domestico, Douglas deve inoltre confrontarsi con la crescente aggressività dell’e-commerce, fattore che accentua la pressione competitiva. Il management ha ribadito la validità della propria strategia, rinviando però la revisione della guidance di medio periodo al 2026 e oltre.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 1,02 (<1,21 settoriale) → liquidità limitata.
Quick ratio: 0,57 (>0,55) → leggero allineamento, ma dipendenza dalle scorte.
Debt/Equity: 2,56 (>>1,07) → leva finanziaria molto superiore alla media.
Cassa/Debito: 0,20 (<0,31) → buffer di liquidità debole.
Sezione fragile: elevato indebitamento e liquidità al di sotto degli standard di settore.
Redditività e crescita
Margine lordo: 22,5% (<24,6%) → erosione leggera.
Margine operativo: 9,0% (>4,6%) → sopra la media, buona efficienza operativa.
Margine netto: 2,7% (≈2,7%) → sostanzialmente in linea.
Margine FCF: 7,9% (>3,6%) → solida capacità di generare cassa.
Crescita fatturato YoY: 7,9% (>3,2%) → crescita superiore al settore.
EPS diluito crescita YoY: +325% → forte miglioramento della redditività.
ROA: 2,4% e ROIC: 4,1% (< settore) → ritorni ancora deboli sugli asset e sul capitale investito.
Positivi i flussi di cassa e la crescita, ma i ritorni sul capitale restano modesti.
3. Valutazione di mercato
Performance 1Y: -44,2% (vs settore +1,4%) → titolo pesantemente penalizzato.
P/E: 10,5, P/S: 0,27, P/B: 1,37, P/FCF: 3,5 → multipli bassi, segnale di sottovalutazione.
PEG: 0,03 → indica forte crescita rispetto al prezzo.
EV/EBIT: 7,7 e EV/EBITDA 4,2 → ben sotto la media, multipli molto compressi.
Dividendi: payout nullo e nessun rendimento distribuito.
Valutazione interessante: multipli contenuti rispetto al settore, ma il crollo del titolo riflette le tensioni operative e il debito elevato.
Punti di forza:
Margine operativo sopra la media.
Solida crescita YoY e forte incremento EPS.
Generazione di cassa positiva (FCF margin).
Multipli di mercato molto bassi (valutazione a sconto).
Debolezze:
Struttura finanziaria fragile (alto debito, bassa liquidità).
ROA e ROIC inferiori agli standard.
Performance azionaria -44% in 12 mesi.
Nessun dividendo distribuito.
Conclusione
Douglas si trova in una fase critica: il settore è sotto pressione e l’azienda paga un indebitamento elevato e ritorni modesti. Tuttavia, la combinazione di margini operativi solidi, crescita positiva e multipli molto bassi potrebbe attrarre investitori value disposti a scommettere su un recupero nel medio periodo.
Rating complessivo: Classe C – crescita sostenuta e multipli a sconto rendono il titolo interessante sul piano valutativo. Tuttavia, l’elevata leva finanziaria, i ritorni modesti e l’assenza di dividendi penalizzano il profilo complessivo, giustificando un giudizio prudente.
Nvidia sotto indagine in Cina ma il Nasdaq non si ferma: perchè?Alphabet vola a 3.000 miliardi, la Fed pronta al taglio: cosa aspettarsi adesso dai mercati
NASDAQ e S&P raggiungono nuovi massimi all’inizio della settimana della Fed
Il NASDAQ ha mantenuto la leadership con la sesta chiusura record consecutiva: l’indice è avanzato dello 0,94% (circa 207 punti), attestandosi a quota 22.348,75. Quasi tutti i titoli del Mag 7 hanno registrato un solido rialzo, guidati da Alphabet (GOOGL), salita del 4,5% e divenuta l’ultima società a raggiungere una capitalizzazione di 3.000 miliardi di dollari, e da Tesla (TSLA), in crescita del 3,6% dopo che Elon Musk ha annunciato un nuovo acquisto di azioni per 1 miliardo di dollari.
Nel frattempo, l’S&P è avanzato dello 0,47%, chiudendo per la prima volta sopra quota 6.600 (6.615,28 punti), toccando così il suo massimo storico. Il Dow Jones ha invece guadagnato un modesto 0,11% (circa 50 punti), chiudendo a 45.883,45.
I dati economici pubblicati la scorsa settimana hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi, favorito da un’inflazione sostenuta ma non in accelerazione e da un mercato del lavoro in fase di raffreddamento. Le probabilità di una riduzione sono così elevate che gli investitori non mostrano particolare nervosismo, il che spiega l’umore ottimista del mercato. Resta da capire se si tratterà di una misura isolata o del primo di tre possibili tagli entro la fine dell’anno.
Sul fronte internazionale, i mercati hanno accolto positivamente un aggiornamento di Donald Trump sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina a Madrid. Inoltre, è stato diffuso un annuncio relativo a un accordo quadro su TikTok, giunto a pochi giorni dalla prevista disattivazione della piattaforma. La notizia ha favorito un ulteriore rialzo di Oracle (ORCL), in crescita del 3,4%: il titolo, visto come possibile acquirente dell’app di social media, ha guadagnato il 25% in meno di una settimana.
Mentre l’attenzione resta concentrata sulla riunione della Fed che si apre oggi, non va dimenticata la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio di martedì. Nonostante non abbiano un peso diretto sulle decisioni della Fed, questi dati offrono indicazioni preziose sulla tenuta dei consumi in una fase di forte incertezza. L’ultima rilevazione aveva mostrato un incremento dello 0,5% a luglio, in linea con le attese.
Un’altra giornata positiva, dunque, per i rialzisti: l’S&P è salito dello 0,47%, il Nasdaq dello 0,84%, e il Nasdaq 100 ha messo a segno la nona chiusura consecutiva in territorio positivo. Anche l’oro ha toccato nuovi massimi storici, mentre i titoli obbligazionari hanno registrato rialzi.
Alphabet raggiunge un traguardo storico
Alphabet, società madre di Google, ha superato per la prima volta i 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il rialzo, iniziato a inizio mese, è stato sostenuto da una recente sentenza antitrust favorevole, dalla solidità delle attività nei settori cloud e intelligenza artificiale e dall’ottimismo degli investitori verso il progetto Gemini.
Parallelamente, l’S&P 500 ha sfondato quota 6.600, mentre i rendimenti dei Treasury decennali sono scesi verso il 4%, con beneficio per le small cap.
Sul fronte macroeconomico, l’indice manifatturiero dell’Empire State di settembre ha deluso le attese, attestandosi a -8,7 contro il +5 previsto. In forte calo soprattutto i nuovi ordini, crollati a -19,6 rispetto al +15,4 precedente.
Cina e Nvidia: un capitolo ricorrente
La Cina ha annunciato l’apertura di un’indagine antitrust preliminare su Nvidia, ipotizzando violazioni delle proprie leggi. In caso di esito sfavorevole, le sanzioni potrebbero arrivare fino al 10% del fatturato realizzato dall’azienda nel Paese.
La notizia ha inizialmente pesato sul titolo, sceso del 3% in apertura, ma nel corso della seduta Nvidia è riuscita a recuperare terreno, tornando in positivo nel primo pomeriggio.
La settimana del FOMC
L’attenzione resta puntata sulla riunione della Fed: il mercato dà ormai per scontato un taglio di 25 punti base, ma la vera incognita riguarda il linguaggio di Jerome Powell in conferenza stampa. Le aspettative prevalenti sono di tre riduzioni complessive entro l’anno: eventuali segnali più cauti potrebbero spingere a prese di profitto.
Marco Bernasconi Trading
Doge lato IndiceDoge lato indice analisi ciclica....Analisti condividono che Dogecoin tende a muoversi per cicli che durano ~3-4 anni:
Consolidamento — periodi abbastanza lunghi in cui il prezzo oscilla in range, senza rotture decisive.
Esplosione/Bull run — una volta che certe resistenze vengono rotte, le corse al rialzo sono spesso forti, anche paraboliche.
Cryptohopper
+2
Crypto Basic
+2
Picco, correzione — dopo il top, c’è una fase di correzione e poi un nuovo consolidamento che prepara al prossimo ciclo.
Crypto Basic
+2
Cryptohopper
+2
Esempi passati:
Primo grande ciclo: prima di 2017, consolidamenti prolungati.
Ciclo 2021: breakout spettacolare, salita molto forte (fame di meme, hype, attenzione dei media sociali, ecc.).
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.09.2025Fed “dovish” a settembre: mercati già "all-in" su un taglio.
Obbligazioni e oro i beneficiari immediati.
Debito Europeo: conti Italia meglio del previsto, Francia l’anello debole.
Borse Asia a due velocità: Giappone in rally, Cina in affanno.
Giovedì scorso la BCE ha scelto per la seconda volta consecutiva di non toccare i tassi. Una decisione che riflette la fiducia nei dati sull’inflazione Ue, abbastanza confortanti da consentire a Francoforte di tirare il fiato.
Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, la Fed è sotto pressione: il mercato dà ormai per scontato al 100% un taglio da 25 punti base nella riunione del 16-17 settembre.
Non solo: la banca centrale statunitense è nel mirino della Casa Bianca, col Presidente Trump che non ha risparmiato attacchi. In altre parole, l’indipendenza della Fed è diventata tema politico, e questo aumenta il nervosismo.
L’ultima seduta della settimana si è chiusa in Europa con un tono debole, mercati in stand-by, in attesa delle mosse della FED. A salvarsi è Milano, +0,32% e quinto rialzo consecutivo. Benino anche Londra (+0,41%) e Parigi (+0,14%), con Francoforte piatta e Madrid -0,4%.
A New York, seduta contrastata: Dow Jones -0,59%, Nasdaq 100 in lieve progresso. Il dato clou è arrivato dal mercato del lavoro: solo 22.000 nuovi posti non agricoli ad agosto, contro stime molto più robuste.
Il rallentamento è stato anticipato anche da richieste di sussidi più alte e da un calo delle assunzioni nel privato. Per gli investitori questo significa una sola cosa: Fed obbligata a muoversi, e presto.
Italia e Ue: focus sui conti pubblici: secondo l’Ufficio parlamentare italiano di bilancio, l’Italia è l’unico tra i grandi Paesi Ue a mantenere nel 2025 un rapporto debito/Pil inferiore a quanto fissato nel Piano strutturale di bilancio, pur con un peggioramento al 136,6% (+1,3 punti rispetto al 2024). Roma resta comunque seconda solo alla Grecia (153,6%). In media, il debito Ue salirà all’83,6% del Pil e quello dell’Eurozona al 90,2%. In Francia la situazione appare più critica: deficit previsto al 5,4% e un debito che nel 2024 già viaggiava al 113% del Pil.
Il rischio politico pesa in Francia: oggi l’Assemblée Nationale vota la fiducia al premier François Bayrou. La possibilità che il governo cada, come già accaduto a Michel Barnier dopo soli tre mesi, è concreta. Instabilità politica e numeri di bilancio poco incoraggianti fanno della Francia il vero sorvegliato speciale in Europa.
Nel Regno Unito, il Pil di luglio ha fatto registrare una crescita zero dopo il +0,4% di giugno. Su base annua, l’economia resta a +1,4%, leggermente sotto le attese (+1,5%), in attesa della nuova legge di bilancio. A pesare è stato soprattutto il manifatturiero, mentre servizi ed edilizia hanno offerto un sostegno parziale.
Oggi, 15 settembre, le borse asiatiche iniziano bene la settimana: Nikkei225 in rialzo, +1,5%, vicino ai massimi storici di agosto. La revisione del Pil del secondo trimestre ha sorpreso al rialzo, grazie a export e consumi. Ma il colpo di scena è politico: il premier Ishiba ha annunciato le dimissioni dalla guida del Partito Liberal Democratico dopo la sconfitta alle elezioni della Camera Alta.
In Cina, l’indice CSI300 si muove appena (+0,1%), a Hong Kong l’Hang Seng segna +0,2%. Export cinese in crescita ma con un forte rallentamento, segnale di domanda estera debole. In evidenza i colossi tech: Baidu +4% (emissione obbligazionaria in arrivo), Alibaba +4% (nuovo modello di intelligenza artificiale, definito “il più grande e intelligente di sempre”).
Altrove, Nifty50 indiano +0,3%, Kospi coreano +0,2%, Singapore +0,2%.
Materie prime: oro superstar, petrolio in rimbalzo: il Brent (greggio di riferimento europeo) recupera oltre +1% a 66,30 dollari/barile dopo la debolezza delle scorse settimane. L’OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione da ottobre, ma con incrementi contenuti: 137.000 barili/giorno, ben meno dei 555.000 di agosto e settembre. L’Arabia Saudita punta a difendere le quote di mercato, mentre le sanzioni al petrolio russo continuano a influenzare il quadro.
Sul fronte metalli, riflettori accesi sulle terre rare: ad agosto le esportazioni cinesi sono scese del 3,4% a 5.792 tonnellate, e restano in crescita del 14,5% nei primi otto mesi del 2025 (44.355 tonnellate).
L’oro consolida sui massimi: 3.580 dollari/oncia, dopo aver toccato i 3.600 venerdì. Settimana migliore da aprile (+4%). Goldman Sachs parla di possibile corsa fino a 5.000 dollari se l’indipendenza della Fed dovesse essere compromessa: uno scenario che porterebbe capitali a rifugiarsi nel metallo giallo a scapito dei Treasury.
Bitcoin sopra i 111.000 dollari, +2% in settimana, ma ancora sotto i massimi di agosto (125.000). Strategy, società Usa con la maggiore riserva di Bitcoin, ha chiuso un Q2 da record: 14 miliardi di utile operativo, 10 miliardi di netto, 114,5 milioni di ricavi. Grazie all’adozione del fair-value accounting, è costantemente profittevole e si candida a entrare nell’S&P500. Sarebbe la prima “Bitcoin-backed company” dell’indice.
Obbligazioni: Treasury in recupero, Bund stabili: negli Usa, i dati deboli sull’occupazione hanno favorito il recupero: rendimento a 30 anni giù al 4,77% (da 4,84%), decennale al 4,10% (da 4,15%). In Europa, quadro stabile: Bund decennale 2,66%, Oat francese 3,45%, BTP italiano 3,50%. Spread a 84 e 5 punti base rispettivamente.
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È la settimana più importante di fine anno in borsa!Ci siamo finalmente.
La Fed dovrebbe riprendere il taglio del tasso sui federal funds mercoledì 17 settembre. Ecco cosa conterà davvero questo mercoledì:
• L’entità del taglio dei tassi (0,25% o 0,50%)
• L’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche della Fed (previsioni su inflazione, occupazione ed evoluzione dei tassi)
• La traiettoria prevista (fino a fine 2025) del tasso dei federal funds
• La conferenza stampa di Jerome Powell e in particolare la sua valutazione sui tempi di normalizzazione dell’inflazione in relazione ai dazi
Dopo una fase di speculazioni durata tutta l’estate, la Federal Reserve (Fed) annuncerà mercoledì 17 settembre una decisione di politica monetaria che potrebbe ridefinire la traiettoria dei mercati finanziari fino a fine anno. Non si tratta di un semplice aggiustamento tecnico: racchiude tutte le tensioni accumulate da quando Powell e i membri del FOMC hanno interrotto il ciclo di tagli lo scorso dicembre. Potrebbe essere il momento del famoso “pivot” che gli investitori attendono dall’inizio del 2025.
La domanda di fondo è semplice: la Fed si limiterà a una riduzione di 25 punti base, oppure sorprenderà con un taglio più aggressivo, in stile “jumbo cut”? La decisione non riguarderà solo il livello immediato dei tassi, ma anche il messaggio inviato ai mercati: il percorso della politica monetaria per la fine del 2025, la coerenza con le previsioni su inflazione e occupazione e soprattutto i rapporti di forza tra i 12 membri votanti del FOMC. Ricordiamo che servono 7 voti su 12 per approvare un taglio dei tassi e che Jerome Powell rappresenta solo un voto.
In breve: non si tratta di un numero, ma di una traiettoria di politica monetaria. Sarà proprio questa traiettoria a determinare il trend di fine anno degli asset rischiosi in borsa.
Se Powell riuscirà ad aprire la porta a un allentamento più deciso rimanendo fedele alle sue ultime previsioni macroeconomiche, il mercato potrebbe finalmente ottenere la visibilità tanto attesa. In caso contrario, rischiamo di restare in una zona di incertezza in cui ogni dato su occupazione e inflazione riaccende i dubbi. E in questo gioco, l’arbitro resta lo stesso: il rendimento USA a 2 anni, che anticipa meglio di tutti il futuro percorso del tasso dei federal funds.
L’S&P 500, barometro delle large cap, e il Russell 2000, più sensibile alla congiuntura domestica, penderanno dalle parole di Powell.
La Fed aggiornerà molti dati macroeconomici mercoledì, ma alla fine ne emergerà uno solo: il “Fed Cut Path”, cioè il numero di tagli dei tassi entro fine anno. Questo sarà direttamente legato al tempo che la Fed riterrà necessario per normalizzare l’inflazione.
Insomma, la decisione della Fed di mercoledì 17 settembre plasmerà il trend borsistico di fine anno.
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XAU/USD settimana dal 15 al 19Supporti chiave:
3636 – 3628 (cluster volumetrico + trendline dinamica)
3602 – 3590 (area di accumulo + estensione Fib 0.618 daily)
3544 – 3511 (ultimo swing basso rilevante)
Resistenze chiave:
-3654 – 3661 (zona testata più volte e supply intraday)
-3677 – 3686 (incrocio Fibonacci + resistenza statica, già respinta due volte)
-3702 – 3720 (livello psicologico + obiettivo successivo in caso di breakout)
Trendline:
-Su H4 e daily il trend resta rialzista, ma sul breve (M15/H1) si nota compressione in un triangolo discendente.
-Un breakout sopra 3654/3661 libererebbe spazio verso 3677/3686
-Una rottura sotto 3636 aprirebbe la strada a 3602/3590
3 scenari individuati in base a queste informazioni + sentiment del discorso taglio di inflazione:
1 Scenario rialzista (prob. 45%)
-Breakout con sopra 3.654 aprirebbe a spinta verso 3677/3686.
-Se la liquidità in sell-side viene assorbita, target esteso 3702/3720 (macchinette bancari di rialzo laterale)
-Questo scenario sarebbe favorito da dati macro deboli con inflazione USA sotto attese
2 Scenario neutrale (prob. 30%)
-Laterale a rialzo da 3636–3661 indicherebbe un accumulo in attesa di Fed/IPP (10 settembre già ha sorpreso).
-Questo range potrebbe durare fino a metà settimana, con volumi più bassi.
-Buono per scalping per vendere resistenze e comprare supporti la mia preferita
3 Scenario ribassista (prob. 25%)
-Perdita di 3.636 via per il sell-off verso 3602/3590
-Un break deciso sotto 3590 invaliderebbe il trend di breve → accelerazione verso 3544/3511
-Possibile solo se Fed/PPI/CPI segnalano inflazione sticky e DXY rimbalza forte.
in base a questi scenari la mia strategia operativa rimane quella di settimana scorsa, ovvero:
intraday + swing di breve
Long aggressivo se mi parte il dito se tiene 3636–3628 con sl 3620 target 3654-3661-3677
Long carico pesante confermato su breakout 3661 con volumi target 3686-3702-3720
Short solo speculativo di breve e tenendo alta la guardia con sl a gradini sotto 3636 con target 3602-3590 (un pò difficile per me e rischio alto di incastri a medio termine)
GOLD | Domenica di studio.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Considerata l'analisi di ieri, volevo studiare nel dettaglio la struttura attuale in 15 minuti, così posso farvi capire meglio il ragionamento dietro un'analisi, il post è indirizzato sul formativo.
La struttura attuale in 15 minuti è rialzista, vi ho evidenziato (con l'indicatore di range/prezzo) l'ondata principale e finale dell'attuale trend in questo timeframe.
Notate come, dopo aver iniziato a correggere, ha iniziato a creare una fase laterale, ancora in corso, essa sta creando 2 liquidità sotto i minimi e sopra i massimi, ci troviamo molto alti nella macro struttura, quindi vicini ad una possibile reazione SHORT.
Appunto mi piacerebbe immaginare più una ricerca di liquidità sopra i massimi, prendere zona supply fresca e poi crollare un po'.
Certo, non dimentichiamoci che la struttura è ancora rialzista, questo che significa? che per farlo crollare come si deve vorrò un break della zona che regge il trend, la fresh demand.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Crescita esplosiva e bilancio solido, ma multipli da brividoIl titolo di oggi è Innodata Inc. NASDAQ:INOD (Nasdaq: INOD), una società attiva nello sviluppo di piattaforme software basate su intelligenza artificiale.
In occasione della pubblicazione degli utili del 31 luglio, analizziamo da vicino i fondamentali per individuare i punti di forza e di debolezza del titolo, confrontandoli con i benchmark settoriali.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 2,33 > 1,41 (settore) → copertura eccellente del breve termine.
Quick ratio: 2,33 > 1,34 → solidità immediata, nessuna dipendenza da scorte.
Debito/Patrimonio Netto: 0,06 < 0,44 → leva praticamente inesistente.
Cassa/Debito: 12,72 > 0,86 → riserva di cassa straordinaria.
Sezione eccellente; bilancio snello, sicuro e senza rischi di indebitamento.
Redditività e crescita
Margine lordo: 39,7% > 37,4% → superiore al settore.
Margine operativo: 15,3% > -2,1% → efficienza operativa molto elevata.
Margine netto: 17,5% > -5,3% → redditività di livello eccezionale.
Margine FCF: 15,0% > 2,7% → forte capacità di generare cassa.
Crescita fatturato: +114,2% YoY > +7,4% → crescita esplosiva.
EPS diluito: +1512% YoY > +10,7% → incremento utili fuori scala.
SG&A ratio: 24,4% < 32,1% → spese operative sotto controllo.
ROA: 37,6% > -2,8% → utilizzo asset estremamente redditizio.
ROE: 68,8% > -4,1% → ritorno sul capitale eccezionale.
ROIC: 63,9% > -4,6% → valore creato sugli investimenti straordinario.
Area eccezionale; Innodata surclassa il settore in crescita e redditività.
Valutazione di mercato
Performance 1Y: +180,5% > +6,7% → rally straordinario.
P/E: 52,8 > 31,3 → utili prezzati molto cari.
PEG: 0,03 < 0,09 → multiplo favorevole grazie all’iper-crescita.
P/S: 8,38 > 2,78 → sopravvalutata sui ricavi.
P/B: 23,1 > 2,77 → molto cara sugli asset.
P/CF: 49,1 > 20,3 → costosa sul cash flow.
[* ]P/FCF: 63,2 > 24,3 → multipli estremi sul free cash flow.
EV/Sales: 8,36 > 3,35 → valutazioni elevate sui ricavi.
EV/EBITDA: 45,7 > 18,9 e EV/EBIT: 54,7 > 24,8 → multipli operativi tirati.
Multipli estremamente alti; il PEG basso attenua la view, ma il titolo resta una scommessa costosa.
Politica dei dividendi
Yield TTM: 0% → nessun dividendo.
Payout ratio TTM: 0% → utili reinvestiti integralmente.
Crescita dividendo YoY: 0% → nessuna politica di distribuzione.
Politica neutra; strategia di crescita pura, senza distribuzione agli azionisti.
Punti di forza:
Bilancio solidissimo, quasi zero debito.
Margini e crescita eccezionali.
ROE e ROIC straordinari.
PEG molto basso, coerente con la crescita esplosiva.
Debolezze:
Multipli di mercato estremamente elevati (P/E, P/S, EV/EBITDA).
Rally azionario già esplosivo, che incorpora molte aspettative.
Nessun dividendo: titolo puramente speculativo.
Conclusione
Innodata è un titolo growth puro.
Fondamentali operativi e finanziari fuori scala rispetto al settore, ma valutazioni tiratissime.
Il profilo rischio/rendimento è sbilanciato:
Potenziale enorme se la crescita continua.
Rischio elevato di correzioni in caso di rallentamento.
Rating complessivo: Classe C – Titolo speculativo
Qualitativamente molto forte, ma con multipli eccessivi che ne aumentano la rischiosità.
Chiaro e SEMPLICE come a scuola di TRADING ^-^nulla è lasciato al caso .
l'IDEA è nata da motivi fondamentali e di analisi intermarket è un approccio che studia le relazioni tra diversi mercati finanziari (azioni, obbligazioni, materie prime, valute) per comprendere meglio le dinamiche economiche e identificare opportunità di investimento, speculazione.
+39 % in 3 mesi e si punisce l'eccesso ...vediamo se ci sarà la forza di risalire lì in basso !
Buon Trading Guys
Cinque record consecutivi: il rally del NASDAQ è solo l’inizio?Cinque record consecutivi: il rally del NASDAQ è solo l’inizio?
Il NASDAQ registra il quinto record consecutivo in una settimana vincente per le azioni
Venerdì 12 le azioni hanno mostrato andamenti contrastanti, ma i principali indici hanno comunque chiuso con solide performance settimanali, mentre gli investitori attendono un taglio dei tassi la prossima settimana.
Il NASDAQ è salito dello 0,44% (circa 98 punti) a quota 22.141,10, segnando il quinto massimo storico consecutivo. Tra i titoli più brillanti spicca Tesla (TSLA), che ha guadagnato il 7,4%, raggiungendo il livello più alto degli ultimi sette mesi. Nel frattempo, l’S&P 500 ha perso lo 0,05% a 6.584,29, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,59% (circa 273 punti) a 45.834,22.
I bilanci settimanali sono stati nel complesso solidi, nonostante settembre sia storicamente il mese più difficile per le azioni. Il NASDAQ ha guadagnato il 2% nei cinque giorni, l’S&P l’1,6%, mentre il Dow Jones è avanzato di poco meno dell’1%.
È stata una conclusione piuttosto fiacca per una settimana ricca di dati economici, ma i risultati hanno comunque alimentato le speranze degli investitori di un taglio dei tassi nella prossima riunione della Federal Reserve. Un’inflazione ancora moderatamente elevata, insieme a un mercato del lavoro in lieve rallentamento, hanno portato la probabilità di un taglio a sfiorare il 100%.
Lo strumento FedWatch del CME segnala una probabilità del 94,4% di riduzione dei tassi nella riunione del 17 settembre, ormai a soli cinque giorni di distanza. È quasi una certezza, sebbene resti quel 5,6% di investitori convinti che il taglio sarà addirittura di 50 punti base. In altre parole, il mercato ha ormai scontato interamente la prospettiva di un allentamento monetario.
Il vero motore, tuttavia, sarà la dichiarazione della Fed e la conferenza stampa che seguirà. Il tono di Powell potrebbe fare la differenza, ma difficilmente potrà dire altro se non che l’economia americana è in una posizione solida e che un taglio dei tassi non dovrebbe causare perturbazioni significative.
La riunione della Fed inizierà martedì 16 e si concluderà mercoledì 17, quando conosceremo la decisione ufficiale e ascolteremo le parole di Jerome Powell.
Venerdì l’S&P 500 ha oscillato intorno al livello di 6.600 per gran parte della seduta. Sebbene il mercato mostri segni di stanchezza, si è osservata una rinnovata spinta degli acquisti in alcuni comparti, in particolare in quello tecnologico.
Intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche e Tesla hanno trainato i rialzi. La forza dei movimenti rimane sorprendente, con gli acquirenti che continuano a sostenere il mercato senza esitazioni.
L’S&P è rimasto in territorio positivo per gran parte della giornata, ma alcune vendite nel finale lo hanno fatto chiudere in lieve calo (-0,05%). Il NASDAQ, invece, ha confermato la sua forza con un rialzo dello 0,42%.
Tesla esce allo scoperto
Il livello dei 350 dollari rappresentava una soglia significativa e, dopo settimane di incertezze, il titolo è riuscito a superarla con decisione.
Tesla ha toccato il suo punto di svolta giovedì e ha continuato la corsa al rialzo. Il titolo ha sfiorato quota 400 dollari e le prospettive appaiono promettenti per Elon Musk, determinato a mantenere il primato di uomo più ricco del mondo.
Gli obiettivi restano ambiziosi: le proiezioni basate sui livelli di Fibonacci indicano un traguardo intorno ai 570 dollari. Sarebbe un risultato notevole, soprattutto alla luce del rallentamento dell’attività registrato negli ultimi mesi.
Marco Bernasconi Trading
BTCUSD può avere un'anima al rialzo, ma è presto.Ad oggi il prezzo di BTCUSD ha rotto la trendline superiore del canale discendente; è un breakout tecnico che richiede conferma tramite chiusura daily sopra 117.500 oppure retest tenuto in area 116.7–117.0.
Resistenze: 116.713, 118.173, 120.8–122.5k, 123.731, 127–128k.
Supporti: 115.634–115.434, 112–113k, 108k, 104–101k.
La conferma del breakout aprirebbe spazio verso 120.8–122.5k e poi 123.7k; un rifiuto con ritorno sotto 116.7 riporterebbe prima a 115.4k e 112–113k, con perdita di 108k che estende il rischio verso 101–104k o addirittura sotto i 100k.
Abbiamo avuto una situazione simile il 22 gennaio 2024, con rottura del canale, breve retest e successiva accelerazione; qui vale lo stesso approccio: operare su chiusure e ritest, con stop tecnici dalla parte opposta del segnale.
Sul profilo volumetrico laterale i vuoti volumetrici (le rientranze) sono corridoi a bassa partecipazione dove il prezzo tende a scorrere più velocemente perché c’è poca memoria di scambio; non fanno da supporto né resistenza finché non vengono riempiti, ma collegano una zona di equilibrio alla successiva.
I bump laterali, cioè i nodi ad alto volume, sono invece aree di equilibrio dove il mercato ha scambiato molto: lì il prezzo rallenta, assorbe e spesso rimbalza o ruota.
Nel quadro attuale il vuoto tra 109–117k spiega perché, dopo una conferma sopra i 118.500, il movimento potrebbe accelerare fino alla gobba successiva in area 120k e poi al nodo principale che potrebbe indurre ai 123k.
Verso il basso il profilo si assottiglia sotto 115,4k fino a 112–113k e presenta un altro corridoio che porta al bump di 108k, mentre la fascia 101–104k è un’ulteriore zona ad alto volume dove è probabile una nuova accumulazione e difesa.
Strategicamente avrei attenzione sugli HVN e guarderei come sempre gli attraversamenti rapidi degli LVN, ricordando che la direzione dominante si conferma solo quando il prezzo chiude e viene accettato oltre il nodo volumetrico successivo.
Analizzando i COT, ad oggi i non-commerciali stanno riportando le posizioni net long a quelle del 12/08/2025 quando c'è stata super spinta rialzista. Il top 8% che detiene più del 50% del mercato del BITCOIN al 72% è long - sebbene l'open interest sia fermo all'86-87% per posizioni congiuntamente short e long.
La catena di opzione su CBOE del ACTIVTRADES:BITO.US mostra una previsione a venerdì 19 settembre di put e call interessante. Il livello più probabile è il supporto ~114,8k (strike 20): è lo strike più vicino all’ATM con OI rilevante su entrambe le gambe e tende a fare da magnete (“pin”) entro venerdì. Il livello 122-125k (strike 22) è la call wall dominante ed, invero, mi sembra molto distante.
Le aree arcobaleno mostrano i canali ribassisti e le loro rotture. In tal senso mi sembra chiaro che se di rottura si vuole parlare è una rottura abbastanza limitata "storicamente". Altresì, di fatto, resto in attesa di segnali più chiari anche se sono propenso a una tendenza bullish.
È chiaro che queste informazioni non sono incitazioni ad investire. Declino qualsiasi responsabilità.
XAUUSD | Studio struttura pre apertura settimanale.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
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Prepariamoci alla settimana in arrivo.
Non è cambiato molto da ieri, quindi ho deciso di aggiornare un po' l'analisi dicendo la mia su cosa penso che possa accedere e svilupparsi il grafico.
Siamo in una fase di stallo H1, questo a mio parere potrebbe portare ad un ultimo LONG prima di correggere un po' a ribasso.
Non mi sembra pronto ad un ulteriore ATH (salvo l'uscita di strane news improvvise), quindi la zona SWING per i tori a mio avviso resta quella dei 3580/3590$ per oncia.
Restiamo in attesa di quest'ultima sperando in uno short prima.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
sono tornato in patria!!
pronti a ripartire a cannone con le live e le idee di trading?!
come abbiamo potuto osservare negli scorsi giorni L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di agosto è salito come previsto nella maggior parte delle stime. Il superamento delle attese è dovuto soprattutto all’energia (componenti volatili) e ad alcune voci legate ai margini; i servizi “sticky”, quelli che contano per la Fed nella sua visione core, non si sono accentuati significativamente. Il mercato ha smorzato l’effetto del dato headline “caldo” una volta che ha analizzato il paniere completo di beni e servizi nel report CPI. Scenario simile a quello del PPI.
attualmente Il mio bias rialzista resta valido.
Gold ha guadagnato strada, punta a una quarta settimana positiva consecutiva, sostenuto da dati USA deboli nel mercato del lavoro e da attese che la Fed taglierà i tassi.
Fattori che spingono gold: USD debole, rendimenti dei titoli di Stato USA in calo, attese di politiche monetarie più accomodanti.
attendiamo settimana prossima le vendite al dettaglio e i tassi di interesse. le proiezioni che faranno saranno molto importanti per il futuro.
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Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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