Closing Bell a doppia corsia su Europa giù Wall Street A doppia velocità il Closing Bell di venerdì 8 aprile 2022.
Chiusura di sessione settimanale a doppia velocità per il Mercati Finanziari mondiali, in le Borse europee, in discesa Wall Street.
Ancora volatilità per Wall Street, in poche ore il Nasdaq passa dall’apertura negativa al recupero positivo intraday, queste le performance del Closing Bell Dow Jones +0.60%, S&P500 0.5% solo il Nasdaq a -1.10% a fine corsa al ribasso.
A pesare sull’indice tecnologico americano l’intensificarsi della stretta politica monetaria che spinge ancora una volta al rialzo il decennale USA United States 10-Year Bond.
In passato proprio Goldman Sachs ha dimostrato con alcuni studi la relativa divergenza tra Nasdaq e T10-Year Bond.
Ora però l’unico obiettivo della Federal Reserve è porre fine alla salita dell’inflazione e pertanto dalla prossima seduta rialzo di 0.50 basis point e barra dritta.
In Europa la volatilità tende a scendere e così il Closing Bell è più leggero, DAX a +1,26%, mentre Milano con Piazza Affari ha la meglio con l’indice FTSE MIB che chiude a + 2,13%.
Sul podio di Piazza Affari Banco Bpm che chiude con un +10,24% sulla conferma di interesse e ingresso nel capitale di Credit Agricole,a seguire Atlantia a +8,72% contesa tra il patron del Real Madrid Florentino Perez e i Benetton, al terzo posto troviamo invece Tenaris a +4,5%.
Nasdaq
Nasdaq - fine del rimbalzo?La candela settimanale disegnata potrebbe indicare l'avvio di una fase di discesa verso i 14.3 ed eventualmente successivamente verso i 13.8. Sul giornaliero la situazione lascia invece aperta la possibilità di una salita verso i 15.5. Situazione che rimane incerta e confusa.
Wall Street debole nonostante i dati positivi del lavoro.Wall Street debole nonostante il positivo rapporto sull'occupazione.
Ancora dubbi sul cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, la timida politica monetaria restrittiva della Federal Reserve e l'inflazione a tutto questo dovrà far fronte Wall Street.
Così le chiusure a Wall Street:
Nasdaq -1% (supporti 14370 / resistenze 15000)
S&P500 -0.50% (supporti 4500 / resistenze 4600)
Dow Jones -0.30% (supporti 34150 / resistenze 35000)
Mentre le chiusure Europee:
Ftse MIb +0.50% (supporti 23500 / resistenze 24900-25000)
DAX +0.40% (supporti 14300 / resistenze 14800)
DJ EuroSTOXX +0.50% (supporti 3700 / resistenze 3900)
Il report del Lavoro ha un aumento di nuovi occupati 431.000 posti di lavoro a marzo ed il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% ai minimi da febbraio 2020.
Tutti i Trader attendono l'aumento dei fixed ratio che sarà di 50 punti come promesso da Powell.
l'aumento di tassi può certamente far migliorare e soprattutto calmare gli incrementi dell'inflazione ai massimi degli anni '80, inflazione e Treasury possono peggiorare e ingarbugliare l'economia creando una distorsione finanziaria pericolosa.
Closing Bell Wall Street & Piazza Affari del 31 marzo 2022Closing Bell Wall Street & Piazza Affari del 31 marzo 2022
Closing Bell complicato per Wall Street & Piazza Affari entrambe negative.
Si conclude con oggi il primo trimestre 2022 per i mercati finanziari, un trimestre difficile e denso di avvenimenti storici per via degli eventi tra cui la Guerra Russia vs Ucraina, il massimo dell'inflazione in USA e il caro Petrolio e Natural Gas.
I risultati finanziari del primo trimestre sono i seguenti:
Wall Street Closing Bell 1° Trimestre
Nasdaq -10.20% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 24 febbario 2022 -22.30%
S&P500 - 5.25% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 24 febbario 2022 -14.80%
Dow Jones - 5.68% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 24 febbario 2022 -12.84%
Euro finance idx Closing Bell 1° Trimestre
Ftse Mib -11.57% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 24 febbario 2022 -25.21%
Dax - 11.83% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 24 febbario 2022 -23.60%
DJ EuroStoxx - 11.45% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 24 febbario 2022 -22.95%
Commodities Closing Bell 1° Trimestre
Crude Oil +35.20% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 8 marzo 2022 +74.09%
Gold +8.45% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 8 marzo 2022 +16.46%
Natural Gas +58.39% al 31 03 2022 / Minimo del Trimestre 31 marzo 2022 +58.39%
Cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo trimestre . . . a domani
Wall Street & Piazza Affari Closing Bell i dati di giornataWall Street & Piazza Affari altalenanti chiudono entrambe in rialzo.
A Wall Street il closing bell è diviso tra il rialzo del Nasdaq che chiude con un +1.20% ed il Dow Jones che chiude negativo con un -0.10%
Positiva Piazza Affari anche se solo per la prima parte della seduta, nel pomeriggio le quotazioni hanno ricalcato i prezzi dei minimi delle quotazione della settimana appena passata.
Positiva Generali a +3.75% e Saipem a +7%,.
Per Generali si prospettano grandi manovre ai vertici, in giornata il licenziamento del manager Cirinà per violazione degli obblighi di lealtà almeno secondo i vertici attuali, ma intanto tra nuove elezioni e attesa per il business plan è giallo nella sede del Leone!
Saipem vola dopo il sì alla manovra sul capitale che prevede un aumento da 2 miliardi, a prestito 1,5 e a credito 1 miliardo, per ENI e CDP il costo dell'operazione è di circa 800 milioni.
Non restava che salvare Saipem quindi, dopo la perdita da 2.4 miliardi l'alternativa era solo il fallimento, nel frattempo ci sono fondi che continuano ad aumentare l'esposizione di Short Selling sul titolo come ad esempio Millenium Capital Partners ora sell short con lo 0.70% circa delle azioni a disposizione del mercato (dati consob).
A Wall Street il mercato sembra già scontare il rialzo dei tassi di 50 punti base, rialzo atteso per le prossime due riunioni Fed.
Nel frattempo i rendimenti obbligazionari americani continuano a salire il decennale degli Stati Uniti sfiora e supera il 2,5% di rateo già nella mattinata di New York.
I MERCATI AZIONARI RIVISITERANNO I MASSIMI STORICI? LA MIA IDEASalve ragazzi.
L’analisi che condivido stamani ha l’obiettivo di far chiarezza su quello che sta accadendo sul mercato azionario americano. Abbiamo assistito ad un grande rimbalzo da parte dei due bechmark di riferimento S&P500 e Nasdaq; quello da chiedersi è:” i mercati rivisiteranno i massimi storici?”
Proveremo a capirlo insieme in questa analisi.
ANALISI TECNICA S&P500
L’S&P ha avuto la capacità di risollevarsi del 9.18% in circa due settimane; questo recupero è scaturito da un doppio minimo, accompagnato da una divergenza osservabile nell’RSI. Se l’indice continuasse a salire, la prima resistenza sarebbe rappresentata dalla struttura a 4600$ (soglia anche psicologica).
Analizzando i volumi, ho applicato due medie volumetriche: una veloce a 10 periodi (che ingloba le ultime 10 sedute di contrattazioni) e una lenta a 50 periodi. Cosa si può osservare? Che i volumi a brevissimo periodo stanno diminuendo, e ciò è constatato anche dal death cross avvenuto, ossia dal passaggio della media volumetrica veloce al di sotto di quella lenta.
Analizzando l’RSI, osservate come lo stesso abbia avuto la forza di rompere al rialzo la trendline dinamica ribassista che indicava un lento indebolimento del prezzo da novembre 2021.
ANALISI TECNICA NASDAQ
Comportamento del Nasdaq simile a quello dell’S&P500; il prezzo riesce a recuperare 13 punti percentuali dopo aver rimbalzato sul supporto a 13000$, soglia psicologica. La prossima struttura, qualora volesse continuare il recupero, sarebbe costituita dalla resistenza a 15000$.
I volumi che hanno accompagnato il recupero si sono dimostrati deboli, palesati dalla “death cross volumetrica” già riscontrata nel precedente indice.
Stesso identico comportamento dell’RSI se correlato con quello dell’S&P500: rialzo del prezzo accompagnato dalla rottura della trendline dinamica ribassista che evidenziava la debolezza del prezzo da inizi novembre 2021.
INDICI DI VOLATILITA’ VIX E VXN
Andiamo ad analizzare ora gli “indici di paura” VIX (per l’S&P500) e VXN (per il Nasdaq) in maniera da capire quale possa essere l’emotività degli investitori:
Entrambi gli indici di volatilità stanno contraendo. Riescono a raggiungere dei top relativi l’8 marzo (il VIX a 37.5 punti e il VXN a 39), andando a visitare due resistenze evidenziate nelle due grafiche. Entrambi si trovano al momento in prossimità delle cosiddette “soglie di tranquillità”, per il VIX costituita dal livello dei 20 punti, mentre per il VXN dai 25; è stato lo sgonfiarsi di queste “paure” ad aver permesso ai due indici di tentare il recupero a cui abbiamo assistito nelle ultime due settimane? L’ipotesi può essere plausibile, dal momento che questi 4 asset sono correlati tra loro; infatti, ricordiamo che alle salite tendenziali degli indici, le volatilità si mantengono tipicamente basse; ciò invece non accade nella situazione opposta: ogni qualvolta essi crollano o ritracciano, è quasi inevitabile che gli indici di volatilità si spingano verso valori alti. Questo è dimostrato dalle prossime due grafiche:
Osservate come ogni picco da parte del VIX, che esso fosse di notevole o di poca rilevante intensità, ha accompagnato l’indice al ribasso. Da osservare come successivamente l’indice sia sempre ripartito al rialzo con lo sgonfiarsi della stessa volatilità; questo comportamento indice/volatilità si sta ripetendo anche in queste ultime settimane; vedremo la volatilità rivisitare valori inferiori di 20 punti?
Stesso identico discorso se condividessi il Nasdaq con il VXN:
ANALISI CON LE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE
Analizzerò ora l’indice S&P500 attraverso le medie mobili volumetriche per capire il sentiment degli investitori. Dividerò l’indice in diversi archi temporali “colorati”, in questo modo:
Non analizzerò il Nasdaq in quanto il suo comportamento si è presentato praticamente identico all’S&P500, sia per quanto riguarda la price action che la parte volumetrica.
Iniziamo dalla zona rossa!
Osservate come l’indice abbia creato all’interno dell’area rossa un canale ribassista. Guardiamo i volumi: non appena esso ha invertito la sua tendenza di breve periodo, i volumi sono andati immediatamente a gonfiarsi, con la naturale conseguenza del “golden cross”, ossia il passaggio della media volumetrica veloce al di sopra di quella lenta, da considerarsi in questo caso un segnale ribassista (ribassista perché la media veloce è stata mossa da volumi ribassisti). Come possiamo leggere il golden cross? Visto che parliamo di volumi, come un cambio di umore! Questo perché? Perché se il prezzo di un asset è mosso da più volumi rispetto alla media (in questo caso, rispetto alla media volumetrica a 50 periodi) significa necessariamente che la volontà degli investitori di portare un prezzo al rialzo o al ribasso è più forte. Questa voglia a parer vostro era presente nella zona temporale antecedente la zona rossa? No! Possiamo affermare questo perché non abbiamo assistito ad un aumento di volumi a breve termine.
Passiamo ora alla zona nera:
Il sentiment cambia quando si verifica il “death cross”: la media mobile volumetrica veloce passa al di sotto di quella lenta, con il contemporaneo breakout rialzista della trendline ribassista. Avendo smaltito il sentiment negativo, l’indice riesce a respirare, andando a segnare una performance positiva di 8.5 punti percentuali. Il rialzo dell’indice all’interno della zona nera è stato accompagnato da bassi volumi rispetto alla media. Come possiamo definire la differenza di volumi tra la zona rossa e quella nera? In quella rossa avevamo avuto uno storno accompagnato da alti volumi (il che significa grande volontà da parte del mercato di spingere al ribasso il prezzo). Dopo, nella zona nera, la stessa voglia non si è manifestata. Perché? Perché i volumi, appunto, sono diminuiti, indicandoci il cambiamento di sentiment, ossia quella particolare condizione che ha permesso all’indice di salire. Provate ad immaginare la situazione in questo modo: nella zona rossa la voglia di portare il prezzo al ribasso era stata manifestata dagli ampi volumi ribassisti che avevano permesso il “golden cross”; successivamente la voglia degli investitori è andata a scemare (e ciò è riscontrabile nei volumi che sono diminuiti) permettendo all’indice di risalire. Sono stato chiaro? L’indice non sarebbe risalito se non avessimo visto un cambio di umore!
Arriviamo dunque alla zona viola, dove l’indice inizia a creare una distribuzione:
Quando osserviamo il breakout al ribasso? Esso è avvenuto in corrispondenza del cambio di sentiment, rappresentato nelle medie volumetriche dal golden cross! Voglio farvi osservare un qualcosa di particolare: fintanto che il sentiment rimane invariato, ossia fintanto che il golden cross rimane intatto, il prezzo non riesce a raggiungere nuovi massimi, andando tuttavia a formare la figura di analisi tecnica rialzista triangolo ascendente. Il nuovo massimo di mercato giunge nella zona verde:
Il breakout del triangolo ascendente (con il raggiungimento dell’ultimo massimo storico) non giunge in concomitanza con l’incrocio delle medie mobili volumetriche, tuttavia c’è da analizzare la distanza tra il volume della candela del breakout e la media volumetrica veloce (indicata nel grafico dalla freccia rossa): avete presente nelle mie analisi quando esprimo il concetto “più un prezzo si trova a grande distanza con la media mobile veloce a 50 periodi, tanto esso è da considerarsi forte”? Ecco, possiamo applicare lo stesso concetto anche in questo caso, cambiando però alcune variabili, ossia “più un volume si trova a grande distanza dalla media mobile volumetrica veloce a 10 periodi, tanto esso è da considerarsi un cambiamento di sentiment”; in molti vi chiederete :”in che senso cambiamento di sentiment?” Perché i volumi precedenti erano stati gonfiati specialmente da candele ribassiste e non da candele rialziste (e questo potete voi stessi osservarlo nei grafici) ragion per il quale quel breakout può essere visto come “accompagnato da un cambiamento di sentiment”.
L’incrocio tra le medie volumetriche avviene poco dopo, tuttavia non si assiste ad alcun nuovo impulso da parte dell’indice. Perché? Ne parleremo nel prossimo paragrafo.
Arriviamo dunque alla zona blu, ossia quella in cui l’indice, da inizio 2022, inizia il suo lento declino.
Vi evidenzio un testa e spalle ribassista. La rottura della neckline è accompagnata da un cambio di sentiment e dal golden cross. Dopo essere riuscito a visitare la struttura a 4300$, l’indice rintraccia e dopo qualche seduta riprende il suo trend al ribasso dal momento che il sentiment identificato dalle medie mobili volumetriche non cambia (infatti la media volumetrica veloce rimane quasi sempre al di sopra di quella lenta, evidenziando il fatto che il cambiamento di sentiment non è cambiato).
Si giunge quindi al “pavimento” a 4130$: il prezzo crea un doppio minimo.
Arriviamo infine alla zona arancio. La formazione del doppio minimo è validata dal cambio di umore da parte degli investitori: i volumi in vendita si affievoliscono, facendo riabbassare la media volumetrica veloce a 10 periodi al di sotto di quella a 50; questo permette il rimbalzo del prezzo.
Nonostante i due indici azionari di riferimento abbiano segnato rimbalzi dal +9% (S&P) e dal 13% (Nasdaq) in concomitanza con la contrazione delle volatilità (detto in altri termini, in concomitanza con una “diminuzione di paura”), ci sono dei segnali particolari che a parer mio potrebbero suggerire che stiamo assistendo sì ad un recupero, ma non tanto forte quanto si possa credere.
PERCHE’ NON MI CONVINCE L’ULTIMO RIMBALZO DEGLI INDICI?
Questi particolari segnali li ritroviamo in alcuni indici di forza relativa di cui ora vi parlerò.
• FORZA RELATIVA TRA S&P500 E SETTORI DIFENSIVI: BENI DI PRIMA NECESSITA’ E UTILITIES
Da cosa deriva la creazione di questi due indici di forza relativa? Il settore dei beni di prima necessità (XLP) e il settore delle utilities (XLU) sono difensivi, ossia quei particolari settore che tendenzialmente non vanno a sovraperformare il loro bechmark di riferimento durante momenti di risk on ma a sovraperformarlo in momenti di risk-off. Da cosa deriva questa peculiarità? L’informazione possiamo ritrovarla nei coefficienti beta. Sapete cosa misura questo particolare coefficiente? La variazione che ha un settore (o anche una singola azienda) rispetto al mercato di riferimento. Il Beta di XLP è uguale a 0.60 mentre quello di XLU a 0.37.
Questo significa che se l’S&P500 segnasse un +2%, XLP segnerebbe un +(2 X 0.6)= +1,2% e XLU un +(2 X 0.37)= +0.74%; ecco dimostrato il motivo per cui in momenti di risk on essi non sovraperformano l’S&P.
Se invece quest’ultimo segnasse un -2%? XLP segnerebbe una performance di -1,2% e XLU di un -0.74%.
Grafichiamo il tutto:
Notate come entrambi gli indici di forza siano saliti dal recupero post-covid 19 fino ad inizi novembre 2021. Ciò è accaduto poiché l’indice di riferimento è andato a sovraperformare i due settori. Avendo capito che i due sono difensivi, che tipo di informazioni ci forniscono i due indici? Che da marzo 2020 a novembre 2021 i mercati erano in risk on! Se fosse stato il contrario (risk-off), avremmo assistito a una sovraperformance da parte dei settori difensivi, che tendono a beneficiare di più in questi particolari scenari! Questo cambio di forza è avvenuto infine con i breakout dei supporti dinamici a inizi di dicembre 2021.
Quindi, tornando al quesito di prima, perché non mi fido tanto dell’ultimo rimbalzo dei mercati azionari americani?
Perché questi indici di forza relativa mi stanno suggerendo che siamo in clima di risk-off e non in risk-on; in momenti di risk off il mercato azionario tende a performare bene? No, perché offre alti rendimenti ma ti espone a un altrettanto rischio.
C’è un altro indice di forza relativa che fa riflettere, ossia quello tra l’S&P500 e il VIX:
Mi piace definire questo indice di forza come “quanta paura c’è al rischio”; che informazioni ci fornisce? Se sale, significa che c’è avversione al rischio, se scende l’esatto contrario.
Osservandolo, cosa possiamo dedurre? Dai minimi di marzo 2020 l’indice è salito fino ad arrivare a visitare dei massimi, a inizi novembre 2021. Successivamente è iniziato il lento trend ribassista identificato dalle due trendline dinamiche ribassiste di color blu. Questa inversione di tendenza è avvenuta in concomitanza con le inversioni dei due indici visti precedentemente. E’ un caso?
Spero questa analisi possa essere utile a tutti.
Matteo Farci
Nasdaq - test di altre resistenzeSeconda settimana positiva per il Nasdaq che continua il suo movimento rialzista fin ad ora di breve e che potrebbe proseguire ancora per la prossima settimana con l'obiettivo il test in area 15.300 - 15.500 punti dove li dovrebbe incontrare i primi livelli chiave di resistenza che ci permetterà di capire successivamente se si tratta di un rimbalzo oppure di una nuova buy opportunity. 13.800 -13.500 il livello dei supporti da monitorare.
Nasdaq - settimana di rimbalzoSettimana positiva per l'indice tecnologico chiudendo con una performance superiore al 10%. Le quotazioni si sono fermate in prossimità della media mobile a 50 periodi dopo che il supporto a 12.980 ha arresto la discesa. La situazione fino a quando non si recuperano le medie mobili a lungo periodo rimane a favore di un ribasso ma attenzione ai cambi di scenari che possono sempre verificarsi. Da qui adesso è possibile riprendere a scendere verso il successivo rettangolo rappresentato oppure tentare un ulteriore allungo verso la resistenza dove passano le medie a 100 e 200 e i due minimi registrati a dicembre area 15.500.
Nasdaq: sono possibili nuovi massimi? 18.03.2022Si chiude una settimana carica di eventi e di sorprese, a cominciare dalla decisione del governo cinese di supportare i mercati a azionari locali, stremati da una discesa pesantissima durata pressoché per tutto il 2021.
Il mega rally dei titoli cinesi ha innescato un simile movimento sui titoli tecnologici USA e quindi anche Il Nasdaq è partito con energia al rialzo, ignorando l'evento FED di mercoledì e il relativo rialzo dei tassi.
Vediamo il quadro, e cerchiamo di capire fin dove si potrà parlare di rimbalzo tecnico, e quali sono invece i livelli da tenere d'occhio nel caso fosse partito un (sorprendente) movimento rialzista più prolungato.
Nasdaq - Segnali di divergenza.Negli ultimi giorni, l’indice Nasdaq 100, uno dei più interessanti considerata l’entità dello storno subito, ha dimostrato dei segnali di divergenza.
In particolare, andando a considerare l’andamento di massimi e minimi su grafico di tipo daily, possiamo notare un primo tentativo d’inversione dei minimi con le candele del 25/02 e del 15/03.
In aggiunta possiamo notare una divergenza tra l’andamento dei minimi dell’indice (freccia gialla) e l’andamento dei minimi dell’RSI.
In genere è un segnale di momentanea perdita di momentum del movimento in corso, ed in questo caso di potere ribassista, andato addirittura a culminare nella rottura di una trendline di breve.
Può questo rimbalzo essere considerato significativo?
Purtroppo data l’instabilità di questo periodo, è impossibile dare una risposta, tuttavia, come già espresso in altre idee, lo storno degli indici è stato per me fondamentale per accumulare nuove posizioni con liquidità con una strategia contrarian, ma in termini di gestione del portafoglio di lungo periodo.
L’orizzonte temporale e l’efficienza degli strumenti d’investimento impiegati sono i nostri migliori alleati.
PAYPAL - ''BUY THE DIP''Abbiamo assistito ad un crollo pari di PAYPAL da 320$ ad un minimo di questa settimana a 90$.
Il motivo del crollo?
I big dell'azienda hanno riportato pubblicamente la prosisma chiusura di 4.5 milioni di conti creati dai BOT per accaparrarsi il bonus iscrizione di 10$.
In questo caso, PAYPAL ha perso circa 45.000.000$ (che comunque è una cifra molto piccola per un colosso come loro), ma ciò che ha fatto crollare il titolo è stata la successiva notizia che l'azienda stessa non riuscirà a raggiungere il target di 750 milioni di account entro fine anno.
Ora per il titolo quotato nel NASDAQ è un momento abbastanza delicato, ma i flussi di cassa sono comunque costanti e a parte quanto detto sopra, penso che il titolo possa tornare almeno a 150$.
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non è un consiglio finanziario ma parere personale
CONTEXTLOGIC/WISH - BUY STOCKWish è uno shop online in circolazione dal 2011 ma negli ultimi anni sta puntando sempre più forte su ambito come la tecnologia con prezzi realmente stracciati. Lo shop è reale, è di origine cinese ed ha come scopo quello di diventare punto di riferimento per lo shopping online low cost. L’azienda ha sede a San Francisco, California, è stata fondata da Peter Szulczewski e Danny Shang. La società è solida, viaggia a ottimi ritmi da anni e se ve lo state chiedendo, è tutto vero, ci si può fidare dell’identità di Wish.
Ad ogni modo, per questa analisi, volevo porre la vostra attenzione su 2 punti chiave:
1)
A Febbraio è stato menzionato il nuoco CEO di WISH, ed è Vijay Talwar, meglio conosciuto come esperto dirigente di marchi di vendita al dettaglio e-commerce che ha guidato significative trasformazioni digitali e operative all'interno di aziende multinazionali consolidate e in rapida crescita. Nel suo ruolo più recente come CEO di Foot Locker'sEuropa,Medio Oriente&Africa(EMEA), gli è stato attribuito il merito di aver creato un'attività di vendita al dettaglio omnicanale forte, incentrata sul cliente e di aumentare le vendite, la redditività e la quota di mercato.
2)
Il problema principale di WISH è la logistica e il numero di clienti mensili che in tutto il 2021 sono calati anche del 40%. Il cambio di leadership interne sta già portando delle nuove strategie per fare utili e tornare ad essere affidabili e competitivi sul mercato. Wish possiede ancora un patrimonio di 1 miliardo di dollari sul quale lavorare.. e in questi casi non è poco.
Io (alle condiazioni attuali) vedo WISH sopra i 10$ da qui a 2 anni circa.
Mentre nel breve periodo, sono convinto possa tornare a 4$ e 5$ (un x2.5 da ora).
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non è un consiglio finanziario ma parere personale
USA-RUSSIA-EUROPA-CRYPTO: E' una questione di prospettivaFra gli indici più forti di questo 2022 ci sono senza ombra di dubbio, quelli legati ai listini americani. Naturalmente, i mercati finanziari Russi, sono quelli più colpiti. Fra questi due colossi globali, c'è il mercato Europeo che certamente, non sta scontando il suo periodo migliore.
Che l'America abbia i suoi piani per il futuro è indubbio, lo stesso lo si può dire della Russia. Probabilmente lo stesso non possiamo dire per l'Europa:
L'America sembra prediligere la ricerca di vantaggi competitivi di breve periodo. Con lo Swift e le sanzioni nei confronti del paese di Putin, è diventata il maggior fornitore di GAS europeo sbaragliando di gran lunga la concorrenza. Seppur la NATO si promuova come una sorta di paladina della giustizia e dei diritti civili, non possiamo certo dire che la decisione di non intervenire in Ucraina sia stata così difficile da prendere.
In Russia, sebbene la situazione appaia critica da un punto di vista finanziario, probabilmente un tornaconto dal loro operato lo avranno anche loro. Certe scelte non vengono prese da un giorno ad un altro e ne tantomeno derivano dalla pazzia di un singolo uomo per quanto potente esso sia.
A cosa mi sto riferendo?
Beh ... sebbene nel breve periodo la Russia non beneficerà certo di questa fuga di capitali dai loro mercati, nel lungo periodo la situazione potrebbe diventare più florida.
Il motivo? Si sono finalmente liberati dalla predominanza del dollaro e controlleranno buona parte della distribuzione di materie prime mondiali.
Chi ci rimette naturalmente? L'Europa che ha tanti pregi ma fra questi non vi è certamente l'indipendenza da certi meccanismi economici.
Immaginatevi la Russia e gli Stati Uniti come due grandi centri commerciali. L'Europa è il cliente che entra per fare la spesa. Ma l'Europa non è un cliente qualsiasi ma è un cliente finanziariamente non molto benestante seppur adori vivere in maniera agiata. E' naturale che cercherà di spendere il meno possibile.
Questo dovrebbe far riflettere sulla rilevanza dell'invasione Russa nei confronti dell'Ucraina e sui rapporti commerciali con certi paesi Europei.
Detto ciò, pensate che il popolo ami rischiare di vedere i propri risparmi andare in fumo?
Questo è un pò il problema di una moneta centralizzata affiancata ad un contesto marziale.
E' proprio in questi momenti che il mondo tende a ricordarsi dell'importanza di Bitcoin e del settore cryptovalutario.
Non resta che domandarsi ... Chi saranno i suoi sostenitori?
S&P 500 Apple Weekly rompono al ribasso 11.03.2022Settimana storica dal punto di vista tecnico. Gli ultimi baluardi in primis S&P 500 hanno ceduto al ribasso quindi tutti gli indici principali sono in downtrend. Anche i FAAMG non sostengono più il mercato, con Apple che in settimana ha violato supporti importanti.
Analizziamo MSFT GOOG AMZN FB AAPL.
Mercato Crypto: aumento della volatilità nel breve periodoCome ormai i nostri lettori sapranno, il mercato delle criptovalute si caratterizza da sempre per una accentuata volatilità. È stimato che la volatilità in questo settore sia di ben sei volte superiore al mercato azionario.
Tuttavia, i recenti avvenimenti a livello geopolitico accorpati alla situazione macroeconomica critica che già stavamo vivendo potrebbero sfociare in un'esplosione di volatilità.
Già da prima che Putin dichiarasse guerra all'Ucraina si stava osservando una fase di rallentamento economico. Gli ultimi dati sul fronte macro parlavano di un'economia in affanno rispetto ai precedenti trimestri. Oltre a questo non è da sottovalutare il rialzo dei tassi di interesse sul mercato americano che dovrebbe arrivare a breve, accompagnato ad un tasso di inflazione record che ancora non ha raggiunto il suo picco.
Ad aggiungersi a questa situazione così complicata, pochi giorni fa è esplosa la guerra tra Russia e Ucraina. Il futuro del mercato crypto relativamente a questi eventi è di assoluta incertezza. Molti sostengono che vi sarà una forte oscillazione al rialzo in quanto il mercato cripto è l'unico mercato in cui possono dialogare gli oligarchi russi e tutti coloro che stanno vedendo bloccati i proprio conti correnti.
In aggiunta, la presidente della Banca Centrale Europea, Christine lagarde si è espressa a favore di un'accelerazione in tema di regolamentazione del mercato crypto in un momento storico molto delicato .
Infine, non deve essere dimenticato che il settore delle criptovalute registra da diverse settimane violenti movimenti al ribasso. Proprio pochi giorni fa Bitcoin e compagni sono andati a toccare dei livelli di prezzo che non venivano raggiunti da oltre un anno.
La forte correlazione al NASDAQ e alle variabili macroeconomiche che con il passare del tempo stanno registrando continui peggioramenti, aggiunti alla crisi Ucraina e a tutte le implicazioni economico-politiche che questa sta facendo nascere, suggeriscono di adottare massima prudenza per qualsiasi scelta di investimento di breve periodo.
Report by
Matteo Bernardi