DOVE ALLOCARE I CAPITALI?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.02.2023
-CONTESTO
La vera domanda in questa fase dove anche il comparto azionario sembra aver rinunciato alla sua corsa rialzista, è dove posizionare la liquidità?
Viviamo ora una fase di certo più complessa di quella che ha caratterizzato il 2022, dove asset rifugio come il dollaro USA hanno offerto porto sicuro alla liquidità, data la pressione evidente che farà la FED sull’economia americana, può risultare meno credibile l’approdo ad un atterraggio morbido.
L’inflazione rimane vischiosa difficile da far scendere dagli attuali livelli, sebbene le banche centrali abbiano già messo in campo diversi rialzi dei tassi di interesse le economie mondiali sembrano dare segnali di riprese, con i PMI in netto recupero sia in Europa che nel Regno Unito, cosi come il mercato del alvoro USA che ieri ha letto ancora una volta le richieste iniziali di disoccupazione sotto le 200 000 unità, a livelli minimi che poco possono far pensare ad un rallentamento economico.
Si dovrà fare di più, e torna quindi l’obiettivo di raffreddare le economie, gelando cosi gli animi degli investitori che si trovano ora a liquidare le posizioni di risk on prese sul forte rallly rialzista visto nei mesi scorsi e a dover trovare nuova collocazione alla liquidità.
Il comparto obbligazionario vede ora rendimenti in netta salita grazie alle prospettive di un’inflazione ancora alta nel medio termine, questo porta ad interessanti rendimenti, ma di certo allontana anche la possibilità di vedere il bottom ed una più decisa ripartenza, fino a quando non si avranno dati concreti di un’inflazione in calo e di banche centrali che invertono la loro rotta.
Il valutario che nel 2022 ha offerto porto sicuro con il dollaro Usa quest’anno mette in luce la probabilità più alta di una fase recessiva per l’economia USA, perché maggiore aggressività da parte della FED, e per un tempo piu lungo, non può che portare a maggiori difficoltà per la domanda aggregata. Notizia ancora di ieri i licenziamenti di Zalando, altra società e-commerce tra le big, che si vede costretta a ridurre la produzione e quindi a tagliare forza lavoro.
Quanto potrà reggere l’economia USA? Quanto il dollaro USA potrà essere un rifugio? Se consideriamo anche i differenziali tassi, che sebbene premino ancora il dollaro USA nei confronti di molte majors, dobbiamo constatare che il delta tasso va assottigliandosi.
Resta infine il comparto dei metalli, che per gli industriali non può ora definirsi un settore sul quale puntare, se si screde ad un forte rallentamento dell’economia mondiale nel prossimo futuro, e per quanto riguarda i preziosi come il gold, il forte peso dei rendimenti obbligazionari e la forza del dollaro non pongono basi per acquisti di medio periodo.
Il problema resta… dove allocare la liquidità?
-FOREX
Il comparto valutario come detto premia ancora il biglietto verde, sebbene in misura minore rispetto al passato 2022, ma per i traders retail rimane occasione per vendere e si portano ora al 64% short sui dollari, prendendo posizione lunga su tutte le majors, come eurusd al 67% gbpusd al 54% audusd al 66% e nzdusd al 68%
Si riequilibra lo yen giapponese con i retail che passano dal 70% al 60% long, riequilibrando anche usdjpy che passa ora al 60% short.
Restano quindi in un trend di forza tutti i dollari usa, mentre per i cross rientrano diversi eccesi richiamati nelle analisi precedenti, rimangono tuttavia interessanti gli asset come cadchf con i retail long al 85% audchf con i retail long al 89% mentre il resto dei cross trova momentaneo equilibrio.
-EQUITY
Il comparto equity rimane sotto pressione in America, con il nasdaq che ieri ha vissuto pesanti ribassi fino ai 12000 pnt, per poi ritracciare nuovamente sotto le resistenze di 12250 pnt.
Tonico ancora l’europeo con il DAx che rimane sopra i supporti a 15500 pnt e non accenna a perdere terreno.
-COMMODITIES
Interessante il Ngas che recupera dai minimi, dopo la pubblicazione delle scorte di ieri, che mostrano ancora un quadro positivo, ma l’aspetto tecnico sembra aver avuto la meglio con l’approdo oramai ai valori di 2$ meritevole ora di respiri tecnici.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo oggi il PCE, misura più seguita dell’inflaizone in America e che porterà sicuramente maggiore volatilità in questa ultima giornata di contrattazione per la settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Petrolio
Crudeoil : Breakfast ScalpingIl primo livello operabile è 79.29 , ovvero il Pivot giornaliero, dalla quale far partire uno short fino al primo supporto giornaliero a 78.16 .
(Indicatore non presente su grafico)
L’MCS M1 è neutro, non abbiamo quindi alcun riscontro di un’imminente ribasso; l’MCS M5 sta scaricando contratti, è più facile andare a fare un Long nel pomeriggio che uno short in mattinata a mio parere.
EURGBP, A1 trimestraleAndiamo in H4 per valutare un'entrata Long sul trimestrale; il prezzo dopo uno spunto rialzista molto buono ha deciso di invertire la tendenza, tornando quasi a ritracciare la MML D1 a 0.8851 .
Dobbiamo attendere un'affondo maggiore, verso la MML H4 a 0.8733 attorno la metà di Febbraio, e da lì tentare un Long per tornare sui prezzi delle MML H1 e D1 attorno la metà di Marzo.
(Indicatore non presente nel grafico)
Ho inserito l'MCS M30 e M15, l'M30 (più lenta) mi farà capire quanto avrà voglia il prezzo di uscire dall'eccesso di forza, l'M15 (più rapida) deve invece inserirmi un Long nel momento in cui il prezzo toccheremo la MML H4.
Daily analysis 08.02.2023: OpportunitàLe quotazioni del petrolio WTI hanno effettuato un rimbalzo dall’area dei 72 dollari, portandosi nei pressi dei 76 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 9 dicembre 2022 a quelli del 4 gennaio 2023. Se questo ostacolo fosse superato, si potrebbe osservare un’accelerazione verso le successive resistenze poste in zona 78 dollari. Per riuscire a tornare in vantaggio nel breve periodo, i compratori dovrebbero riuscire a riportarsi oltre l’area compresa tra i 78 e gli 80 dollari. Al contrario, un ritorno delle vendite avrebbe la possibilità di riportare i corsi nei pressi della soglia psicologica dei 70 dollari.
Crudeoil, scalping intradayIl prezzo è in eccesso di debolezza, cercheremo un rialzo in matinata sulla quale entrare short.
Vediamo di cogliere il crude sul Pivot entro le 11:30 a 74.91 e di portarcelo a 71.7 sul primo supporto giornaliero.
Se il prezzo scenderà ulteriormente, andremo a coglierlo per un Long nel pomeriggio attorno alle 15:00.
USOIL : Probabile ingresso Short di brevePer questa analisi utilizzo:
- Indicatore LuBot adesso disponibile al pubblico (vedi : )
- Indicatore di candlestick patterns Premium, puoi accedere alla versione base gratuitamente (vedi: )
- Gli altri indicatori che utilizzo momentaneamente non sono stati pubblicati ma lo farò presto.
1. LuBot: Mostra un ultimo segnale Short che mi indica la tendenza principale da seguire, la sua TrendCloud è ancora ribassista e il prezzo ha effettuato un buon ritracciamento creando dei falsi massimi di swing che sono stati negati nell'ultimo movimento crendo un LL LowerLow.
La candela odierna al momento sta appoggiando il suo massimo sulla TrendCloud/ema21 mostrando debolezza e un massimo di swing LH inferiore al massimo precedente.
2. Candlestick e price action: Nelle ultime giornate il prezzo ha tentato più volte di scavalcare il muro degli 82$ senza successo crendo così una resistenza. La price action mostra dei segnali negativi tra cui il DarkCloudCover, e con la candela di oggi abbiamo una preFT50 che indica un pre segnale Short in modo da essere pronti per un eventuale Short sulla rottura del minimo della candela.
3. Indicatori da supporto: LuExcess si trova nella zona bassa, ciò vuol dire che il mercato è pronto per un nuovo slancio. LuPredictor indica momentaneamente che la tendenza Short è confermata per il resto del mese. LuTrender ci da un ulteriore indicazione di tendenza Short confermata sia sul timeframe Daily che Weekly.
Tutto è favorevole per una continuazione Short e il trigger di ingresso sarà la rottura del minimo della candela corrente alle condizioni attuali.
Nonostante l'operazione potrebbe essere gestita nel corso dei futuri movimenti preferisco sempre mentre uno Stop Loss in via precauzionale al di sopra del livello di resistenza creatosi in area 83.70 e un Take Profit sul livello di supporto più vicino in area 72.70.
Il rapporto di rischio rendimento è di 1:1 con questa configurazione per un trade di breve termine.
Crudeoil, scalping intradayQuesta mattina il crude ha aperto in leggero Gap Up, ma è già stato chiuso; l’unica opportunità per uno short sarà nel caso un cui il prezzo andrà a cercare il Pivot giornaliero a 80.35 entro le 11:30 italiane, con target sul primo supporto giornaliero a 78.19.
Vista però la tendenza di questa mattina credo che non vedremo alcun short, bensì un ottimo Long in apertura del ciclo giornaliero alle 16:00 italiane.
Ovviamente pubblicherò un articolo nel pomeriggio per quanto riguarda un Long intraday, ma anticipo che l’MCS M1 ( indicatore di mia proprietà non presente su tradingview) è già in eccesso di debolezza, perciò serve solo l’ultimo colpo al ribasso per far inserire un segnale sull’indicatore; a questo punto però vedo poco forte il supporto a 78.19, perciò valuterei il secondo supporto giornaliero a 76.93, e rullo di tamburi….tale supporto è in correlazione con la MML MN, questo sì che sarebbe un ottimo supporto per il nostro Long.
Ci aggiorniamo nel pomeriggio.
Petrolio: è in arrivo un’espansione di volatilità?Il future sul petrolio WTI con scadenza marzo 2023 ha chiuso la seduta di ieri in rialzo dello 0.78% a 81.15 dollari al barile.
La spinta è arrivata dai dati macroeconomici statunitensi, che hanno mostrato un PIL migliore del previsto, fornendo quindi un ulteriore prova che l’economia americana possa ancora evitare la recessione, il che sarebbe di supporto per le prospettive della domanda di petrolio a breve termine.
Tra ottobre e dicembre dello scorso anno l’economia americana è cresciuta al tasso annualizzato del 2.9%, mentre le stime degli analisti si attestavano a 2.6%.
Nonostante i molti dati macroeconomici incoraggianti delle ultime settimane, la domanda di combustibili raffinati (legata all'attività industriale e alla spesa dei consumatori), resta debole secondo i dati della US Energy Information Administration.
Per questo motivo il prezzo del petrolio stenta a decollare.
Nell’ultima analisi del 10 gennaio scorso sul mio blog avevo evidenziato come in caso di breakout al rialzo dei 77 dollari sarebbe stato molto probabile che il mercato si fosse poi spinto fino al test di area 82 dollari.
Di fatto se guardiamo il grafico con time frame giornaliero si può facilmente osservare come a seguito della rottura dei 77 dollari, nella seduta dell’11 gennaio, il mercato si sia poi spinto in area 82 dollari.
Quest’ultimo livello sta ora facendo da tappo al mercato, con una volatilità in continua diminuzione; l’ultima candela ad ampio range è proprio quella del breakout dei 77 dollari.
Il trend di breve rimane positivo, ma i falliti attacchi alla resistenza a 82 dollari, uniti ad una volatilità sempre più contratta, alimentano le possibilità di assistere presto ad un’espansione di volatilità al ribasso, soprattutto se nella chiusura di quest’ultima seduta della settimana dovessimo registrare un altro rifiuto di area 82 dollari e un conseguente break di volatilità al ribasso con chiusura del 4 ore sotto i 79 dollari.
Infatti l’area di 82 dollari è particolarmente delicata poiché un breakout al rialzo di tale livello sancirebbe il completamento di un modello a doppio minimo decrescente piuttosto ampio e fornirebbe slancio rialzista con probabile test almeno di quota 89 dollari; in tale scenario saresarò pronto a rientrare long sui pullback associati innanzitutto la retest dei livelli di rottura.
In caso contrario di break al ribasso e chiusura sotto i 79 dollari aspettiamoci invece un retest dei 77 dollari.
Crudeoil, scalping intradayStiamo per giungere in B2 giornaliera dove dobbiamo cercare un massimo interessante da shortare, il prezzo sta per giungere sulla MML H1 correlata con la MML M15 a 81.90, bene , a noi serve un massimo superiore, ovvero la prima resistenza giornaliera a 82.21.
Abbiamo tempo fino le 11:30 italiane per arrivare a quel livello e tentare uno short, dopodichè il segnale sarà nullo.
L’MCS M1 è improntato anch’esso ad inserire un segnale short a breve.
Il primo target è il Pivot a 81.08, il secondo a 80 sul primo supporto giornaliero.
WTI: in marcia per chiusura annuale inversoCome ipotizzato nelle idee precedenti, il petrolio sembra proprio aver chiuso il ciclo annuale indice a Dicembre.
La strada è quindi quella della chiusura del ciclo opposto e attesa per il periodo e prezzo indicati nel cerchietti artigianali rossi.
Ritengo più probabile l'ultima ipotesi in quanto la violazione di 93.74 sancirebbe la chiusura con un trimestrale positivo.
Seguirebbe tra l'altro il periodo tradizionalmente sfavorevole della primavera dove si spengono gradualmente i riscaldamenti in attesa della successica drive season.
La presente è la mia idea e non rappresenta un incentivo ad operare.
WTI: nuovi minimi rimandatiIl Trimestrale inverso ha chiuso ed è ripartito il 7/11. Il Trimestrale indice ha chiuso il 9/12 e ne segue la partenza del nuovo in corso.
Il 3/01 su inverso si è chiuso il primo sotto ciclo del trimestrale 2 tempi in corso in poco meno di 40 giorni. Questo swing è stato violato con la chiusura del primo bisettimanale inverso il 18/01 mettendo così al rialzo il ciclo trimestrale inverso fino alla sua chiusura che dovrebbe arrivare non prima di 3 settimane (circa, si vedranno meglio i tempi man mano che la struttura si sviluppa).
La partenza del del bis inverso ha procurato la probabile chiusura/ripartenza del settimanale indice ieri notte alle 4, se il prezzo, respinto poco fa dalla resistenza rossa, si manterrà ancora per un altro giorno (meglio 2) sopra lo swing formato, avremo conferma della sua partenza e della continuazione rialzista di medio periodo che, come anticipato nel titolo, rimanda nuovi minimi sotto i 70$ probabilmente alla chiusura del trimestrale indice in corso.
GLI ENERGY NON SEGUONO IL RISK ONANALISI COT REPORT del 15.01.2023
-CONTESTO
Torniamo dopo la pausa natalizia a trattare il cot report, analisi settimanale del posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago per intercettare il sentiment che sta guidando i grandi speculatori sul mercato.
Il nuovo anno si apre all’insegna del Risk on sui mercati, con il comparto equity che guarda oltre l’attuale scenario di rallentamento economico mondiale e si proietta verso un 2023 di inversione, ma la narrativa che viene espressa dai prezzi, non sembra combaciare in pieno con le attuali posizioni dei non commercials, che oltre a non dare ancora ampio spazio agli indici americani, sembrano voler penalizzare ancora molto il comparto energy.
Se il 2022 ha visto una fortissima speculazione sul settore energia a causa della guerra in Ucraina, della forte domanda post pandemica, e dalle incertezze di un inverno che avrebbe potuto piegare la produzione europea, la partenza del 203 è tutt’altra natura! L’inverno è arrivato e non si sta mostrando tanto rigido quanto temuto, le scorte sono risalite ai livelli medi stagionali, special modo per il Ngas, il che pone i grandi investitori in una condizione diametralmente opposta a quella del 2023, una condizione di speculazione inversa che mette le mani forti in posizioni ribassiste molto spinte.
Di contro non possiamo non notare la voglia di prendere posizioni long sui metalli, che a ben guardare la configurazione totale dei portafogli dei Big Players, iniziamo a ritenerle nuovamente copertura per eventuali ribasi dell’equity!
Sale il mondo azionario, pur non essendo seguito dalle posizioni dei big players, e lanciandosi in rally rialzisti, sulla speranza di un’inversione di politiche monetarie, pur consapevoli che l’economia mondiale non sta brillando… il rischio che ci si va ad assumere in questo caso è alto e una adeguata copertura per i portafogli sembra obbligatoria. Ecco dunque che il gold riscopre una correlazione diretta con l’equity , che trova a nostro avviso giustificazione nel suo dovere di copertura dal rischio equity.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario parte in questo 2023 con un passo differente, quella che è stata la forza del dollaro USA, che ha guidato lo scenario del 2022 ,sembra aver abbandonato il timone per lasciare spazio alla moneta unica attualmente leader incontrastata nei portafogli dei big players, ma non possiamo non notare la forte ripartenza dell’interesse sullo yen, che a nostro parere rimane il gioiello grezzo per il 2023.
Sarà interessante capire quale scenario si prospetterà in questo 2023 con le banche centrali alle prese con i potenziali cambi di rotta che ridisegneranno gli equilibri e gli scenari mondiali.
EURUSD
Incalzano le posizioni nette lunghe che si portano a 134982 contratti questa serrimana, dai precedenti 129915 e sebbene i picchi massimi siano stati toccati nelle festività natalizie con 146.162 contratti long, il sentiment di fondo ci sembra delineato oramai da tempo.
Il quadro tecnico non lascia molto spazio a dubbi o domande, si rimane in un chiaro rally rialzista, partito dai minimi di 0.96 e che ora trova slancio rialzista oltre la mm100 periodi e punta dritto a 1.1150-1.1190 area della mm200 periodi , movimento che potrebbe ben vedere pause e respiri del mercato per consolidare la ripartenza sopra i supporti di 1.07 figura.
GBPUSD
Non cresce parimenti la fiducia nella sterlina, sulla quale grava un quadro economico davvero pessimo, una chiara recessione, che non vedrà rapida risoluzione anche secondo le prospettive della stessa BOE.
Questo pone i big players ancora in posizione netta corta a -29456 contratti, in aumento dai precedenti -20301 contratti, il che lascia i prezzi in un momentaneo range compreso tra 1.2325 e 1.1850, range chiaramente espresso dalle mm21 e 100 periodi weekly.
Solo eventuali break out rialzisti di 1.26-1.27 potrebbe decretare importanti allunghi rialzisti, con buona probabilità dovuti alla debolezza del dollaro più che alla forza della sterlina.
YEN
Non possiamo trascurare la costante riduzione di posizioni nette corte delle mani forti sullo Yen giapponese, che sembra ora vedere come un lontano ricordo i picchi massimi di -111000 contratti, per assestare ora le mani forti a -35377 contratti con un decremento di ben 11500 contratti circa nella sola settimana appena trascorsa.
Il quadro tecnico di usdjpy sembra chiaro nel suo nuovo trend ribassista, che trova fondamenti in un dollaro USA oramai debolissimo e uno yen in gran spolvero, per un riallineamento delle politiche monetarie in questo 2023.
Attualemnte un approdo a 125.80-75 sembra prossimo, e la necessità anche di respiri tecnici per strutturare un nuovo trend ribassista ci sembra anche doveroso, ma nel medio periodo la riconvergenza delle politiche monetarie della FED ( verso i tagli tassi ) e della BOJ ( verso tassi piùà alti) sembra porre le basi per quotazioni di gran lunga piu basse.
AUDUSD
A beneficiare della ripartenza economica della CINA , e delle quotazioni dei metalli preziosi , sembrano essere proprio le oceaniche, con il dollaro australiano in primis, che vede le mani forti spingere sulla ricopertura delle posizioni nette corte, e portarsi ora a -33690 contratti, abbandonando i minimi di -91000 contratti , e guardare con simpatia a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico trova un ‘attima struttura rialzista su base settimanale, con una sequenza a massimi e minimi crescente, posta sopra la mm21 periodi, che porta i prezzi al test delle aree di 0.70, livelli oltre i quali possiamo sperare in proiezioni verso 0.7250
USDCAD
Il dollaro canadese rimane pesante, con un sentiment delle mani forti ancora impostato a ribasso , con ben -30955 contratti, in incremento di 4189 contratti questa settimana, in linea con il sentiment che abbiamo richiamato sul mondo energy.
Usdcad non da particolari spunti sul quadro tecnico, che vede un sano bilanciamento tra il dollaro usa e dil dolaro americano, lasciando le quotazioni comprese tra 1.3225 e 1.35 figura.
USDINDEX
Senza freni la caduta del dollaro usa, che ha goduto del favore delle mani forti per tutto il 2022, ma che ora non trova fondamenti per giustificare ancora acquisti lasciando scaricare le posizioni costi faticosamente accumulate, portando ora le mani forti a soli 16540 contratti long, con una riduzione di ben 1221 contratti questa sola settimana.
Il quadro tecnico rimane fortemente ribassista con potenziali approdi a 101.30 e 100.20
-EQUITY:
il comparto equity è alle prese con una netta divergenza tra le posizioni della mani forti e la narrativa raccontanta dai prezzi. Il quadro offerto dal cot report ci pone dunque forti domande sulla bontà dell’attuale salita delle quotazioni, che potrebbero essere ancora prive di quel fondamento necessario a strutturare un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo.
S&p
L’sp vede le mani forti con ben 213174 contratti netti corti, e in scia con il nasdaq con 8151 contratti short, pone le basi di forti dubbi sull’attuale rislaita delle quotazioni, che trovano motivazione negli incoraggianti dati sull’inflazione, che cala rapida e nella congiuntura macroeconomica che sembra aver retto l’urto con la politica della FED.
Il quadro tecnico su base settimanale, pone basi per potenziali ulteriori allunghi rialzisti fino a4090pnt e in estenzione fino 4150 pnt.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities si spaca in due: da un lato i metalli che brillano come poche volte prima, e dall’altro lato il comparto energy, che soffre una selvaggia speculazione ribassista.
De da una parte il gold trova le mani forti con 150535 contratti netti long, in aumento di ben 8869 contratti, dall’altro le mani forti vendono ngas e wti, con -172503 contratti per il NGAS e un calo di ben 22371 contratti nell’esposizione long sul wti.
Ngas
Il ngas rimane preda degli orsi,che spingono giu le quotazioni fino agli attuali 3.40 $ ma che guarda con simpatia ai minimi di 3.38$. senza dubbio il rally ribassista è meritevoli di stroni tecnici che diano la possibilità ai prezzi di riconquistare il proprio valore medio , ma come ben sappiamo sui mercati non sempre il solo quadro tecnico è sufficiente ad un buon trading.
Gold
Infine interessantissimo il gold, che supera i 1920 $ e in un mega rally rialzista sembra guardare con simpatia anche i 2000$. Anche in questo caso le mani forti stanno spingendo i prezzi con ben 150535 contratti netti lunghi, ma uno storno tecnico che permetta ai prezzi di consolidare e dare vita a movimenti più strutturali ci sembra quasi doveroso.
Rimaniamo ora in attesa degli appuntamenti con le banche centrali agli inizi di febbraio per capire la direzionalità che vorranno assumere i mercati per questo 2023.
buon trading
Salvatore Bilotta
Petrolio rimane deboleI prezzi del petrolio nella seduta di ieri hanno registrato un deciso rialzo, a seguito della decisione da parte della CIna di riaprire i suoi confini ha diminuito le preoccupazioni degli investitori sul lato domanda.
La riapertura ha posto fine a circa tre anni di severi requisiti di ingresso che avevano rallentato la crescita nella seconda economia mondiale e maggiore importatore di petrolio greggio.
Tuttavia le forti preoccupazioni circa un possibile ingresso in recessione da parte degli Usa, mantengono cauti i traders nonostante l'offerta di petrolio russo dovrebbe diminuire nel 2023 a causa dell'embargo dell'Unione Europea sui prodotti grezzi e raffinati.
I BANCHIERI CENTRALI RAFFREDDANO GLI ANIMIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.01.2023
-CONTESTO
I primi giorni di questo 20223 sono partiti in risk on, con le borse in recupero dai minimi grazie ai dati sul mercato del lavoro Usa, che mostrando salari in calo e una disoccupazione sui minimi, sembra aver evidenziato la possibilità di un atterraggio morbido per la FED, ma ieri sono entrati in scena Bullard e Daly , presidenti delle FED di Atlanta e San Francisco , pronti a raffreddare le euforie.
I tassi dovranno rimanere alti ancora per diverso tempo, e anche se l’inflazione dovesse rientrare su livelli del 5% per il 2023, questo non giustificherebbe ancora un cambio di rotta radicale della FED!
Su queste idee i mercati americani hanno ripiegato dai massimi, dopo un magnifico rally rialzista che ha portato il Nasdaq dai minimi di 10680 pnt a 11290, lo storno di ieri ha ridimensionato le quotazioni fino 11080, tornando a testare le aree di precedente resistenza.
Non da meno l’Sp, che si era portato a 3960 pnt per poi ritracciare a 3880, ma senza ancora perdere i connotati rialzisti che potrebbero portare alla tenuta dei supporti e a potenziali ripartenze, che restano tuttavia vincolate ai dati di giovedi, giorno in cui verranno pubblicati i dati sull’inflazione USA.
-FOREX
Il mondo forex prende una battuta di arresto dalla discesa del dollaro Usa che dopo aver affondato i supporti di 103.50 fino ai minimi di 103 figura, si porta oggi al ritest di quelli che ora sono resistenze chiave per determinare eventuali nuovi allunghi ribassisti.
Il mondo retail rimane su posizioni contrarian long dollari, al 77% quindi in leggero calo dal 81% di ieri mattina, portando interessanti ribilanciamenti anche sulle altre majors, come eurusd con un 84% di retail short rispetto all’88% di ieri e ancora sul cable rimane un interessante 72% short in linea perfetta con i dati di ieri.
Toniche le oceaniche, con nzdusd che trova ancora un 75% di retail short, e prezzi che rompono chiaramente una flag lateral ribassista, ben visibile in h4. La possibilità di ulteriori allunghi rialzisti fino 0.6450 e 0.65 figura resta interessante a nostro parere.
In ultimo usdchf, che vive riflesso della debolezza del dollaro, aggravato da una buona forza del franco svizzero, si porta sotto gli ultimi minimi di 0.9225 mantenendo il mondo retail in posizione contrarian long al 88% segno di potenziali ulteriori allunghi ribassisti.
-COMMODITIES
Tonico ancora il gold, che trova supporto a 1870$ e sembra non aver voglia di stornare e offrire migliori prezzi di ingresso in trend, guardando ora a potenziali break out rialzisti che lo porterebbero fino 1900-1916 $
Ancora debole invece il comparto energy, che vede il wti alle prese con i 74$ , pronto ad allungare verso i minimi di 73.20$, cosi come il nGas che non riesce ad aggredire le resistenze di 4.20$ ma torna verso i minimi di 3.50$. solo la tenuta dei minimi potrebbe dare vita ad una più interessante fase di accumulo per eventuali ripartenze
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pochi i market movers della giornata, si attende uno speech di Powell oggi pomeriggio alle 16.00 e i dati dell’EIA sull’energia alle 18.00, poi si attenderà domani e giovedi con l’inflazione USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Laboratorio strategie....Breakout su Crude Oil Nell'ambito dello studio di strategie da applicare ai futures, volevo lavorare ad un semplice approccio di breakout sviluppato sul Crude Oil.
Il Crude Oil è una commodity che si presta bene sia a sviluppi trend following che contrarian, tuttavia la natura dei suoi movimenti tende a far preferire il primo approccio.
Attenzione: la strategia sviluppata non è completa, ma è solo un motore per capire se le idee messe in pratica meritano ulteriori studi.
Le regole sono molto semplici e basiche:
- Timeframe: 30 minuti;
- Trigger: massimi e minimi della sessione precedente;
- Segnale: rottura in breakout del massimo o del minimo della sessione precedente con ingresso in direzione della rottura;
- Uscita: Su reverse della posizione o sull'attivazione dello stoploss o del profit target;
- Simmetria tra long e short.
Vediamo come funzionerebbe quest'approccio in breakout:
Sarebbe un piccolo disastro, che tuttavia non distruggerebbe il capitale, ma che comunque non sarebbe sostenibile nel tempo.
Nell'ipotesi di cui sopra abbiamo ipotizzato di poter inserire ordini durante tutta la giornata, anche in momenti in cui i volumi sono particolarmente scarsi.
Andando ad ottimizzare gli orari in cui la strategia ha il permesso di operare, inserendo una fascia che va dalle ore 13:00 alle 17:00 di New York otterremo la seguente equity line dei profitti:
La distribuzione dei profitti appare buona, notiamo una fase di sofferenza nella parte finale della curva con un drawdown molto importante, ma sicuramente la strada intrapresa è quella giusta.
Se andiamo ad applicare anche stoploss (3000 dollari) e take profit ( 6000) otterremo l'equity indicata sotto:
Adesso la distribuzione dei profitti è davvero bella, inclinazione sostenibile a 45 gradi, valore del drawdown decisamente più accettabile.
A seguire le principali metriche:
Ottima la distribuzione annuale dei profitti, con un 2015 particolarmente difficile.
Come possiamo integrare la strategia?
Magari andando ad individuare delle regole di uscita "intermedie" che non basino tutto sullo stop and reverse della posizione.
Il lavoro è stato svolto sul Crude Oil, contratto abbastanza pesante in termini di big point value.
E' possibile scalare al ribasso per capitali retail utilizzando il micro future (si dividono le metriche per 10).
Crude Oil - Attendo un riavvicinamento alla mediaIl crude oil, dopo aver regalato buone opportunità la scorsa settimana grazie al pattern ribassista del doppio massimo, sembra voler recuperare forza. Sarà mia intenzione cercare di sfruttare questa forza, compatibilmente con i movimenti di mercato, per cercare dei setup long.
In particolare sappiamo che su questa materia prima, strategie trend following, tendono a performare abbastanza bene.
Cercherò un setup long se:
- il prezzo andrà ad avvicinarsi alla sua media;
- il supertrend resterà ancora positiva,
- l'indicatore Roc continuerà a restare in territorio positivo,
- ADX line e DMI in impostazione rialzista.
Preferibilmente preferirei che il segnale si verificasse tra le ore 15 e 22 di NEW YORK, orari che potrebbero essere caratterizzati da un bias rialzista della commodity.
Da ricordare che il trend primario del crude oil al momento è ribassista, tuttavia possiamo cercare di sfruttare sui time frame minori questi movimenti correttivi.
NATALE SENZA RALLYIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 29.12.2022
-CONTESTO
Il famoso rally di Natale quest’anno sembra proprio non essersi presentato all’appuntamento, come sempre dobbiamo ricordare che una stagionalità resta una probabilità, che sebbene alta, non vuol dire che quell’evento si verificherà il 100% delle volte.
Questo 2022 senza dubbio dal carattere orso per le borse mondiali, non ha risparmiato nemmeno le ultime battute di contrattazione, che si stanno sviluppando nel comparto equity, non lontano dai minimi annuali.
A pesare maggiormente il comparto tech, con il Nasdaq sotto gli 11000pnt, che sembra guardare con simpatia a livelli sotto i 10 000pnt , livelli di prezzo visti nel febbraio 2020 prima dell’esplosione della pandemia e dell’intervento delle banche centrali. Si potrebbe dire che stiamo tornando alla normalità, sebbene il processo di normalizzazione costerà sangue e sudore a famiglie ed imprese.
Il 2022 si conclude all’insegna del risk off e la domanda da porsi ora per il prossimo 2023 sarà : quale asset prediligere per proteggere i capitali, in assenza del super dollaro?
Ora che anche l’econmia Usa rallenta e la prospettiva di recessione nel 2023 sembra prendere sempre più corpo , dove andare ad allocare i capitali diventa il vero problema da risolvere.
Prendono quindi appeal asset come il gold, prima del comparto obbligazionario che tarda a creare il bottom di ripartenza, almeno fino a quando l’inflazione rimarrà sostenuta, ma anche nel mondo valutario qualcosa cambia ora che il dollaro USA lascia lo scettro mantenuto per tutto il 2022 lasciando spazio ad asset come l’Euro che sembra ora prediletto dagli operatori anche a guardare i dati del cot report.
-FOREX
Il focus di breve periodo per il mondo fx, vede attenzione sul franco svizzero, asset in grande spolvero ora che la banca centrale ha portato i tassi all’1% dopo 20 anni di tassi negativi.
La forza del franco svizzero è stata subito presa di mira dal mondo retail che si pone in mean reverting short all’87% sul basket, portando cosi ad interessanti tendenze su asset come usdchf, che trova un 89% di retail long, segno di potenziali ulteriori allunghi ribassisti, ma anche i cross come audchf con un 87% long e gbp chf con un 64% long di retail sembrano ottimi candicati a prosecuzioni di trend ribassisti.
Oltre al franco svizzero anche il dollaro canadese è ora focus degli operatori, che mantengono viva la correlazione diretta con il WTI, portando a ribasso entrambi gli asset. Il dollaro canadese ora debolizzimo vede il mondo retail andare a caccia dei minimi , con posizioni long al 75% sul basket, ovvio quindi il posizionamento su usdcad con un 64% dei retail corti ( vendono dollai USA e comprano Canadian), eccessi su diversi corss come nzdcad con un 94% di retail short, e ancora cadchf con un 97% long lasciano spazio a potenziali inversioni ,che tuttavia possono richiedere ancora tempo prima di svilupparsi.
-EQUITY
Il comparto equity che ancora predilige l’europa con il DAX fermo a 14000 pnt sembra mantenere una tonicità oramai persa per il mondo USA, che lavora i minimi di questo 2022.
Il nasdaq non trova al forza necessaria a riprendere quota sopra gli 11000 pnt, il che apre la strada ad ulteriori affondi, agevolati dalla scarsa liquidità di questi giorni festivi.
Negativo anche l’SP che si colloca a 3800 pnt e sebbene lontano dai minimi dell’anno, grazie alla composizione mista dell’indice, non trova nessun vero spunto rialzista, e sembra ora guardare a potenziali attacchi ai minimi di 3770 pnt per estensioni fino 3700 pnt.
-COMMODITIES
Tonico ancora il Gold, che trova compratori ad ogni tentativo di ribasso, sulle aree di 1780$, proiettandosi all’attacco delle resistenze poste a 1825$, livello oltre il quale si potrebbe assistere ad importanti estensioni rialziste.
Pesante il WTI dopo le vicente del price cup europeo e le risposte della Russia, si torna a testare 77$ proiettandosi ora verso i 75$ prima e 73.50$ poi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Calendario scarno in questi giorni di festa, si attende oramai il nuovo anno per valutare i nuovi dati macroencomici in arrivo che chiuderanno il quadro dell’ormai vecchio 2022
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
📈 Buon anno con il Petrolio: da quale time frame lo osservi?!Terminiamo il 2022 con una breve analisi sul WTI americano e vediamo insieme i diversi punti di vista, a seconda dell'ottica temporale di riferimento, con un focus specifico sulle opportunità di brevissimo periodo!
Auguroni a tutti voi di un nuovo santo anno 2023!
Maurizio
WTI: Possibile ripresaCome evidenziato dalle TL in grafico e dai volumi, nella settimana del 5 Dicembre si è probabilmente chiuso un ciclo trimestrale che ha messo al ribasso il 4^ sotto ciclo del ciclo partito sui minimi storici del 2020. La candela W successiva appena terminata ha infatti formato lo swing richiesto che dovrà comunque essere confermato col superamento di 77.77. Per ora quindi abbiamo solo mezza conferma.
Se nella settimana entrante questo livello sarà superato si dovrebbe procedere verso la chiusura del ciclo annuale inverso prima di riscendere a chiudere il 4^ sotto ciclo. Attenzione quindi a 82.72 che dovrebbe fungere da calamita nelle prossime 1-2 settimane
Operazione su doppio Massimo Crude Oil In corsoBuongiorno Traders,
ecco operazione aperta da pochi minuti su Crude Oil (Contratto Micro).
Il grafico orario ha mostrato un doppio massimo, con violazione in area 79.
Seguo il pattern e sono short sul contratto.
Target di breve sulla proiezione della distanza verticale della figura (differenza tra il livello dei due massimi e la resistenza del minimo di reazione).
Stop dell'operazione nel caso di chiusura oraria superiore a 79,50