Idee della comunità
INTEL: Pronta al decollo??Buongiorno a tutti amici trader e investitori,
oggi porto il grafico di Intel, azienda storica nel settore tecnologico famosa per la produzione di semiconduttori e chip di alta qualità con collaborazioni con le più grandi aziende come NASDAQ:AAPL , NASDAQ:MSFT , HKEX:992 , NYSE:DELL , ecc.
L'ultimo massimo di questa azienda risale a gennaio 2020 dal quale è scesa del 74% circa facendo un minimo poche settimane fa, e adesso ci troviamo a -67% dai massimi.
Tra i suoi competitor principali abbiamo NASDAQ:NVDA e NASDAQ:AMD che in confronto hanno performato molto meglio per via dei veloci sviluppi nel campo dell'AI.
Intel nel Q1 2025 ha mostrato calo degli utili, ma ricavi sopra le attese con il dato del Client Computing Group in flessione del 8% mentre il Data Center & AI è cresciuto dell’8% e Foundry del 7%, e il nuovo CEO Lip‑Bu Tan ha annunciato tagli strutturali: riduzione personale superiore al 15 %, riduzione spese operative a $17 mld nel 2025.
Un azienda come Intel non credo che possa scomparire dall'oggi al domani e se vediamo il grafico nel passato, il vero massimo di tutti i tempi, risale ad agosto del 2000 dal quale è sceso fino al -84% fino a febbraio 2009.
Con questo voglio dire che se l'azienda attualmente si trova in un periodo di crisi non significa che non potrà risorgere come ha fatto in passato.
Ho iniziato ad investire su Intel da 1 anno circa, incrementando di volta in volta senza esagerare, e adesso inizio a vedere i primi sintomi di una ripartenza tramite l'analisi grafica.
Dopo l'ultimo gap down il prezzo ha oscillato mantenendo un certo livello di supporto che non ha più rotto.
Allo stesso tempo vedo che l'indicatore Predictum ha toccato un livello di supporto molto importante nel quale in passato aveva reagito molto bene, e da lì ha invertito la sua tendenza da ribassista a rialzista.
L'indicatore EVE, sia sul Daily che sul Weekly mi informa che il prezzo si trova in una fase in cui è pronto per un esplosione e i 2 livelli di eccesso di prezzo sul weekly si trovano al di sopra del prezzo attuale di mercato, questo significa che il prezzo attuale è molto a sconto.
Unendo tutti i fattori sono propenso ad incrementare l'investimento su Intel e se tu stai seguendo il mio portafoglio, saprai il motivo del mio incremento.
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⚠️ Disclaimer: Questo post è a solo scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Fai sempre le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
CBOE:SPX OANDA:SPX500USD FX:NAS100 CME_MINI:NQ1! AMEX:SPY
XAUUSD: analisi di mercato e strategia per il 18 luglioAnalisi tecnica dell'oro
Resistenza grafico giornaliero: 3382, supporto: 3310
Resistenza grafico a quattro ore: 3375, supporto: 3332
Resistenza grafico a un'ora: 3365, supporto: 3345.
Da un punto di vista tecnico, il prezzo dell'oro ha recentemente formato un'ampia gamma di oscillazioni nell'intervallo 3310-3365 dollari USA, riflettendo l'incerta direzione del mercato. Attualmente, la media mobile a breve termine dell'oro è supportata a 3332 e anche altri indicatori periodici sono in rialzo. Il calo complessivo a livello orario è limitato e i rialzisti hanno ancora lo slancio per un rimbalzo.
3310 sul grafico giornaliero costituisce un supporto chiave. Se scende al di sotto, potrebbe scendere fino al minimo di luglio di 3287-3282. Al rialzo, se il livello di resistenza di 3366 dollari USA venisse effettivamente superato, potrebbe innescare uno stop loss breve e spingere il prezzo dell'oro verso quota 3400 dollari USA. Prestate attenzione alla resistenza di 3366-3377 dollari USA e al supporto di 3345/3332 dollari USA.
ACQUISTA: vicino a 3345 dollari USA
VENDI: vicino a 3365 dollari USA
principalmente posizioni long in caso di pullbackAnalisi a breve termine dell'oro: principalmente posizioni long in caso di pullback
Fattori trainanti principali
Soppressione della politica monetaria della Fed: Sebbene i funzionari abbiano recentemente diffuso segnali accomodanti, i solidi dati sulle vendite al dettaglio e sull'occupazione negli Stati Uniti supportano l'aspettativa di "tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo", limitando il rialzo dell'oro.
Supporto all'avversione al rischio: Le preoccupazioni di Trump sulla politica tariffaria si stanno intensificando. Se l'aumento dei dazi venisse implementato prima di agosto, potrebbe stimolare gli acquisti di beni rifugio e spingere i prezzi dell'oro a superare l'intervallo di oscillazione (3300-3366).
Segnali tecnici
Svolta chiave: quota 3340 media a 4 ore, il grafico orario supera la linea di tendenza al ribasso, la sessione europea continua a salire e si prevede un nuovo rialzo per la sessione statunitense.
Supporto/resistenza:
Inserimento ordine lungo: 3344-3340 (supporto della linea di tendenza + linea mediana), stop loss sotto 3335.
Obiettivo: 3365-3375, 3400 visibile dopo la rottura.
Strategia operativa
Da basso a lungo: stabilizzarsi vicino a 3344 e andare lungo, stop loss rigorosamente a 3335.
Attenzione ai rischi: se i dati statunitensi sono più forti del previsto (come l'indice dei prezzi alla produzione, o un discorso aggressivo della Federal Reserve), potrebbero deprimere i prezzi dell'oro e dobbiamo guardarci dai falsi sfondamenti.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.07.2025Borse Usa a nuovi massimi contagiano anche quelle EU e asiatiche.
Trump pungola ancora Powell, ma non pensa di rimuoverlo.
Dati macro Usa incoraggianti a giugno: 2’ trimestre in recupero?
Mondo crypto in fermento: prosegue la “legittimazione” dell’asset class.
Mercati in fermento tra dazi, dati macro e rally tech: Trump resta al centro del gioco. La giornata del 17 luglio ha portato una ventata di ottimismo sui mercati globali. Il Presidente USA Donald Trump ha lasciato intendere la possibilità di un accordo con l’Unione Europea sul fronte dei dazi, innescando un'ondata di acquisti sia in Europa che a Wall Street.
Wall Street brinda: l’S&P 500 ha guadagnato ]0,54%, mentre il Nasdaq ha chiuso ]0,75%. In Europa, Amsterdam ha brillato con +1,3%, seguita da Parigi, +1,2%, Francoforte, +1,1%, e Milano, +0,92%. Positive anche Madrid, +0,6%, e Londra, +0,5%.
Anche il clima tra Casa Bianca e Federal Reserve sembra essersi lievemente disteso, dopo che Trump ha smentito le voci di un possibile licenziamento di Jerome Powell. Tuttavia, non ha perso l’occasione per pungolare il chairman della Fed: “Ottimi i numeri appena usciti. Abbassi i tassi”, ha scritto, riferendosi ironicamente a Powell come “troppo tardi”, sottolineando come altri banchieri centrali abbiano già tagliato i tassi d’interesse.
Le sue parole sono arrivate a ridosso della pubblicazione di dati macro USA positivi. A giugno, le vendite al dettaglio sono cresciute ]0,6% su base mensile (ben oltre il +0,1% atteso), dopo un calo di /0,9% a maggio. A trainare sono stati i settori: beni di consumo (+1,8%), auto e ricambi (+1,2%), materiali da costruzione (+0,9%) e abbigliamento (+0,9%).
Anche sul fronte lavoro buone notizie: le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese di 7.000 unità, attestandosi a 221.000, sotto le attese (234.000). Segnali incoraggianti anche dalla fiducia dei costruttori (indice NAHB), che a luglio si è attestata a 33 punti, come atteso.
Nel frattempo, il dollaro si è rafforzato, centrando la quinta chiusura positiva nelle ultime sei sedute. Il cambio euro/dollaro è sceso a 1,1585 (-0,46%). L’euro ha guadagnato leggermente sullo yen (+0,03% a 172,16), mentre il cambio dollaro/yen è salito +0,5% a 148,58.
Sul fronte obbligazionario europeo, lo spread BTP-Bund ha chiuso in lieve calo a 88 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano è sceso al 3,56% (dal 3,58% della vigilia).
Trump ha inoltre dichiarato che intende scrivere a oltre 150 Paesi per proporre un tasso doganale unilaterale, probabilmente del 10% o 15% ha detto ai giornalisti.
Pur mantenendo il pugno duro, Trump ha aperto uno spiraglio: “Potremmo forse raggiungere un accordo con l’Europa. Sono indifferente, ma stavolta sarà molto diverso dal passato”, ha affermato.
L’UE, nel frattempo, prepara le contromosse. Secondo il Financial Times, Bruxelles sta stilando una lista di possibili dazi contro i servizi USA e controlli alle esportazioni, che si aggiungerebbero alle misure già discusse su Eur 72 miliardi di importazioni statunitensi (inclusi aerei Boeing, auto e bourbon).
La spinta positiva stamane, 18 luglio, ha raggiunto anche l’Asia. L’Hang Seng di Hong Kong è salito +0,7%, toccando i massimi da oltre tre anni. Bene i colossi tech: Alibaba +2,3%, JD.com +2,7%. Il CSI 300 ha guadagnato +0,5%, mentre il Taiex di Taiwan è avanzato dell’1%, trainato da TSMC. Il merito? La nuova apertura USA sui chip destinati alla Cina, promossa direttamente da Trump.
In controtendenza il Nikkei giapponese (-0,2%), penalizzato dall'accelerazione dell'inflazione. Il rendimento del bond decennale nipponico è sceso all’1,53%, cinque punti base sotto i massimi dal 2008.
In Corea, il Kospi resta piatto, ma consolida i massimi dal 2021. Il governo di Seul segnala ancora pressioni al ribasso, ma nota un miglioramento del sentiment dei consumatori per il terzo mese consecutivo.
Bitcoin supera stamattina 120.700 dollari, in rialzo di oltre +1%, avvicinandosi ai massimi recenti. Secondo il Financial Times, Trump potrebbe aprire gli investimenti in crypto ai fondi pensione statunitensi, tra cui giganti come il Federal Retirement Thrift e CalPERS. Un segnale forte di legittimazione per l'intero settore.
Sul fronte materie prime, il greggio è salito di un dollaro a causa degli attacchi con droni sui giacimenti nel Kurdistan iracheno, che hanno dimezzato la produzione della regione in quattro giorni. La domanda stagionale di viaggi in Usa continua a sostenere i prezzi.
L’indice Bloomberg Commodity ha chiuso il terzo rialzo consecutivo a 104,8 dollari. Occhi puntati sul rame, in recupero a doppia cifra dopo che Trump ha annunciato un dazio del 50% sulle importazioni di rame a partire dal 1° agosto.
Morale: il rally globale è trainato soprattutto dai semiconduttori, dal comparto crypto e dal settore Aerospazio & Difesa. Deboli, invece, i titoli legati al lusso, ai media, al settore automobilistico e farmaceutico, tutti ancora negativi da inizio anno.
Occhi aperti oggi, 18 luglio, sul dato della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, previsto alle ore 16:00. Le attese prevedono 61,5 punti, in crescita rispetto ai 60,7 di giugno. Un dato che potrà fornire preziosi indizi sulle future mosse della Fed.
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GOLD | Chiudiamo la settimana.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Prosegue bene l'analisi di ieri, dopo un leggerissimo rintracciamento il prezzo riprende a rialzo lasciando zone scoperte e fresche e creandone delle nuove.
Fresh demand in zona 3335$ con subito sotto il minimo liquidità dei 3332$, potrei anche aspettarmi la ripresa di questi livelli fino al bread di inversione dominance dei 3325$ per oncia.
Continuerei LONG quindi queste sono le zone che dovrò monitorare per non perdermi nulla, nel mentre il vecchio trade ho deciso ovviamente di metterlo al sicuro mettendo lo stop al punto di entrata, e sono anche pronto a prendere dei parziali verso il primo target dei 3375$.
Quest'ultima zona potrà ancora far scendere il prezzo essendo una forte resistenza, ma staremo a vedere, in generale penso ad un proseguimento netto a rialzo. almeno fino ai 3420$.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
XAUUSD – il colpo in arrivo?L'oro è "intrappolato" in una fase laterale con zone di offerta ben definite. Anche se c'è stato un lieve rimbalzo, il falso breakout a 3.371,600 sta mostrando la sua vera natura.
Con un dollaro USA sempre più forte grazie all'aumento dei consumi, alle aspettative inflazionistiche elevate e a un tasso d'interesse della Fed "duro come l'acciaio", il mercato dell'oro sembra perdere slancio.
Scenario possibile: l’oro potrebbe ritestare la zona superiore prima di crollare verso TP1 – 3.335,700 e, se la pressione persiste, scendere ulteriormente fino a TP2 – 3.313,500.
ORO (XAUUSD): Pattern di Accumulazione RialzistaORO (XAUUSD): Pattern di Accumulazione Rialzista
Ho individuato un chiaro pattern a triangolo ascendente su un timeframe giornaliero.
Per convalidare una continuazione rialzista, abbiamo bisogno di una rottura sopra la linea di scollo.
Una chiusura della candela giornaliera sopra 3370 servirà da forte conferma e possiamo aspettarci un movimento fino ad almeno il livello di resistenza di 3440.
La crisi dei carry trade riesuma Taper TantrumIl mercato dei titoli di Stato giapponesi (JGB) riveste un ruolo sistemico nell’equilibrio finanziario globale, non solo per l’entità del debito pubblico nipponico – tra i più elevati al mondo – ma anche per la sua capacità di generare effetti a catena sui mercati internazionali in seguito a variazioni repentine dei rendimenti. Questo fenomeno, spesso paragonato al cosiddetto “butterly effect”, si manifesta con particolare intensità nei momenti di incertezza politica o di transizione monetaria.
Negli ultimi giorni, in vista delle elezioni della Camera Alta previste per il 20 luglio, si è assistito a un marcato incremento dei rendimenti lungo tutta la curva dei JGB. Il rendimento del decennale ha raggiunto l’1,60%, il livello più alto dal 2008,
mentre il trentennale ha superato la soglia del 3%.
Questo rally riflette le aspettative di un’espansione fiscale post-elettorale, alimentate da promesse di tagli alle imposte sul consumo e da un contesto politico che, come spesso accade in campagna elettorale, tende a privilegiare misure populiste a breve termine.
Il Giappone, primo detentore mondiale di Treasury statunitensi in termini nominali, esercita un’influenza significativa anche sul mercato obbligazionario globale. In questo contesto, la Bank of Japan (BoJ) si trova a gestire un equilibrio estremamente delicato: da un lato, l’inflazione domestica è in ascesa; dall’altro, l’inasprimento delle condizioni finanziarie rischia di compromettere la sostenibilità del debito pubblico, il cui rapporto debito/PIL ha superato il 200%. Inoltre, la spesa per interessi ha raggiunto il 12% delle entrate fiscali, in netto aumento rispetto all’8% precedente.
La BoJ ha avviato un processo graduale di normalizzazione monetaria, portando il tasso di riferimento allo 0,50% e riducendo progressivamente il programma di acquisto di titoli di Stato (quantitative and qualitative easing, QQE). Tuttavia, l’istituto ha annunciato che nel 2026 rallenterà il ritmo di riduzione degli acquisti, consapevole che un’uscita troppo rapida potrebbe innescare ulteriori pressioni al ribasso sui prezzi obbligazionari e, di conseguenza, un aumento dei rendimenti.
Il contesto attuale evidenzia le difficoltà strutturali della politica monetaria giapponese: l’adozione di un approccio più restrittivo è resa complessa dalla fragilità fiscale e dalla sensibilità del mercato obbligazionario. Un eventuale allentamento della disciplina di bilancio, soprattutto in un contesto elettorale, rischia di amplificare le tensioni sui mercati, con potenziali ripercussioni ben oltre i confini nazionali.
L’incremento dei rendimenti obbligazionari giapponesi rappresenta un elemento di rilievo per la stabilità dei mercati finanziari globali, in quanto segna un potenziale punto di svolta nella dinamica del carry trade* basato sullo yen. L’aumento del costo del finanziamento in valuta giapponese, storicamente utilizzata come fonte di liquidità a basso costo, potrebbe innescare un progressivo disfacimento di posizioni speculative costruite su differenziali di rendimento favorevoli.
Tale processo comporterebbe un apprezzamento dello yen, alimentato dal rientro dei capitali verso il Giappone, e una liquidazione di asset rischiosi detenuti in valute ad alto rendimento, con conseguente aumento della volatilità sui mercati azionari e obbligazionari globali. In risposta a questi flussi, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi ed europei potrebbero subire pressioni al rialzo, nel tentativo di attrarre capitali e compensare la riduzione della domanda estera, in particolare da parte degli investitori giapponesi.
Questo scenario richiama alla memoria il cosiddetto “Taper Tantrum” del 2013, quando la sola comunicazione da parte dell’allora presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, circa l’intenzione di ridurre gradualmente gli acquisti di titoli di Stato (dopo un prolungato periodo di Quantitative Easing), fu sufficiente a generare una forte reazione negativa dei mercati. I rendimenti dei Treasury decennali aumentarono bruscamente, le valute dei mercati emergenti si deprezzarono e si assistette a un repentino deflusso di capitali da asset percepiti come più rischiosi.
In analogia, un’uscita troppo rapida o mal calibrata dalla politica ultra-accomodante da parte della Bank of Japan potrebbe generare effetti simili, minando la fiducia degli investitori e amplificando le tensioni sistemiche a livello globale.
*approfondimento sul carry trade: emea01.safelinks.protection.outlook.com
ENI prova il break dei massimiENI sviluppa una forza di trend che le ha permesso di raggiungere la resistenza più importante del 2025. E' posizionata ad un passo dai 14,5 euro, oltre il quale potrebbe poi trasformare profondamente il proprio trend di fondo.
Il primo supporto è invece a 13,50 (zona che ho indicato come di test) sul grafico.
ENI beneficia del suo ruolo principale e fondamentale nell'area euro per l'approvvigionamento energetico e anche per le sue start-up nel campo dei mini reattori nucleari (un tema sempre più importante e necessario).
Chart di Capital.com
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
EURUSD in cerca di supporto per ripartire al rialzo?
EUR/USD rimane influenzata da politiche monetarie divergenti tra BCE e Fed, correlazioni con altre valute e mercati obbligazionari, e segnali tecnici che suggeriscono una fase di consolidamento con potenziale rialzista.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2%, grazie a un’inflazione stimata scesa al 2% a Giugno 2025, con proiezioni che indicano un ulteriore calo al 1,9% nel 2026, in linea con l’obiettivo del 2%. Questo allentamento monetario riflette un approccio accomodante per stimolare l’economia europea, nonostante le incertezze legate alle tensioni geopolitiche vicino ai confini europei.
Dall’altra parte, la Federal Reserve (Fed) mantiene una politica più cauta. Le recenti dichiarazioni di Donald Trump, che ha smentito l’intenzione di licenziare il presidente della Fed Jerome Powell, hanno ridotto la volatilità attesa sul dollaro. Tuttavia, i dati macroeconomici USA, come il calo delle vendite immobiliari (-13,7% a maggio 2025) e delle scorte di greggio, segnalano un possibile indebolimento della domanda interna, che potrebbe pesare sul dollaro.
Rendimenti attesi per il 2025
Il tasso di cambio EUR/USD si attesta adesso a circa 1,16, con un incremento del +12% da inizio anno. Le proiezioni per il 2025 suggeriscono una moderata forza dell’euro, supportata dalla politica accomodante della BCE e da una ripresa graduale dell’economia europea. Tuttavia, il dollaro potrebbe mantenere una certa resilienza grazie alla domanda degli hedge fund e al ruolo di valuta rifugio in un contesto geopolitico instabile. Ci sono però possibilità di breakout oltre 1.20 se l’eurozona mostrerà dati macroeconomici robusti.
Correlazioni con altre valute
EUR/USD mostra una correlazione inversa significativa con USD/JPY e USD/CHF, dove un rafforzamento del dollaro tende a indebolire queste coppie. La correlazione positiva con GBP/USD rimane rilevante, poiché entrambe le valute europee reagiscono in modo simile alle politiche della BCE e della Bank of England.
Distanza dal massimo a 52 settimane
Il massimo a 52 settimane di EUR/USD è stato di circa 1,1823, raggiunto nella settimana del 1 Luglio, mentre il minimo si attestava a 1,017 (Gennaio). Al livello attuale di 1,16, la coppia si trova a circa -1,7% dal massimo annuale, suggerendo un potenziale di crescita limitato nel breve termine senza catalizzatori significativi.
Correlazioni con i bonds
EUR/USD mostra una correlazione inversa con i rendimenti dei Treasury USA: un aumento dei rendimenti dei Treasury a 10 anni rafforza il dollaro, esercitando pressione ribassista sulla coppia. Al contrario, i rendimenti dei bund tedeschi, influenzati dalla politica accomodante della BCE, tendono a supportare l’euro quando i tassi europei si stabilizzano o scendono.
Analisi tecnica: RSI, Media 200 e Media 50
Sul grafico giornaliero, l’RSI (Relative Strength Index) di EUR/USD si trova a circa 50, indicando una condizione neutrale, lontana da livelli di ipercomprato (>70) o ipervenduto (<30). La media mobile semplice a 200 giorni (SMA 200) è posizionata intorno a 1,09, fungendo da supporto dinamico, mentre la SMA 50 si trova a circa 1,150, con la coppia che si muove sopra entrambe, suggerendo un trend rialzista di breve termine. Un breakout sopra 1,180 potrebbe confermare ulteriori rialzi verso 1,20, mentre una caduta sotto 1,150 aprirebbe la strada a un test dei minimi a 1,09.
Analisi dei volumi
L’analisi dei volumi mostra una diminuzione durante i recenti movimenti rialzisti. Probabilmente il mercato attende dei supporti di breve per valutare un rientro.
Metodo Wyckoff: Fase di accumulazione o distribuzione?
Secondo il metodo Wyckoff, EUR/USD sembra trovarsi in una fase di accumulazione dopo il forte rialzo da 1,090 a 1,180.
La recente correzione verso 1,16, con volumi decrescenti, potrebbe indicare un test del supporto in una struttura di accumulazione, con una “spring” (falso breakout ribassista) possibile intorno a 1,1375 (POC di periodo). La presenza di una domanda assorbita a questi livelli, combinata con la confluenza sul POC, supporta l’ipotesi di un’imminente fase di markup (rialzo) se i volumi aumentano e il prezzo rompe la resistenza a 1,1725. Tuttavia, una rottura al ribasso con volumi elevati potrebbe indicare una transizione verso una fase di distribuzione, con target la media 200.
Grafico con il broker Pepperstone
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
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Per le mie analisi utilizzo:
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Oggi situazione aggiornata:
Dopo il forte sell-off di ieri (causato da Retail Sales USA sopra le attese e un dollaro più forte), prima di rimbalzare velocemente grazie ai compratori che hanno sfruttato il calo.
La causa del rimbalzo? Incertezze sui dazi e dubbi sulla Fed che mantengono il clima instabile.
Adesso?
Oro: leggermente rialzista.
se le incertezze continuano a sostenere la domanda di oro.
Dollaro: ancora forte, ma sotto osservazione.
Il 2-year yield resta alto, sopra 3.90%, il che supporta il dollaro…
ma occhio ai dati di oggi e ai commenti Fed.
In sintesi: per oggi preferisco restare cautamente long su Gold, ma pronto a chiudere se i compratori non confermano forza
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Telecom, 0,50 in arrivo? Nel precedente intervento sono state avanzate alcune considerazioni relative a Telecom Italia (TLIT). La previsione formulata si è rivelata accurata, poiché il titolo ha evidenziato una crescita del 30% nell’ultimo trimestre. A partire dal 2025, le azioni di Telecom Italia (TIT) hanno registrato un incremento pari all’85% dai minimi, configurandosi come una delle migliori performance sul mercato italiano e distinguendosi anche in Europa tra le large cap. Dopo un prolungato periodo di stagnazione, diversi operatori iniziano a ipotizzare una possibile rinascita industriale e l’avvio di una nuova fase per l’ex monopolista. Tuttavia, al di là dell’entusiasmo diffuso, permane un rischio significativo. In seguito alla decisione di Vivendi di rinunciare al ricorso contro la vendita della rete a KKR, il titolo ha ulteriormente accelerato il proprio rialzo.
Il recente rally non è stato determinato da una crescita degli utili o da una rivoluzione industriale. Il principale fattore tecnico è stata la possibilità di ritorni straordinari per gli azionisti delle azioni di risparmio, in relazione a una riconciliazione tra diverse categorie azionarie. Si tratta quindi di una motivazione occasionale, non collegata al business di lungo periodo. Inoltre, molti analisti considerano ora il tema dell'eccesso di debito come superato, a seguito dell'operazione di scorporo della rete.
Analizzando i dati più recenti, il P/E ratio risulta pari a 1,16x, valore che può risultare interessante in presenza di utili stabili o in crescita. Tuttavia, il margine netto si attesta su -3,14%. Nel 2021 la situazione era peggiore, ma il margine rimane negativo. Il fatturato è in calo dal 2022. Il livello di debito è considerato sotto controllo, mentre gli utili sono bassi o assenti. Il ROE si posiziona sull’1% e il Free Cash Flow per azione è pari a 0,15 euro, un dato che non consente di sostenere una crescita organica significativa né di generare un effetto compound rilevante sui profitti futuri.
La vicenda di Telecom potrebbe non configurarsi come una storia di autentica crescita o di redistribuzione del valore agli azionisti tramite dividendi rilevanti. Si tratta piuttosto di un rimbalzo tecnico, sostenuto da una narrazione favorevole e da aspettative prevalentemente di carattere politico piuttosto che finanziario. Il rischio principale consiste nel fatto che, esaurita la fase di entusiasmo, gli investitori possano trovarsi in possesso di un titolo privo di fondamentali solidi a sostegno delle quotazioni attuali.
Pertanto, sebbene la situazione possa apparire negativa, nel medio termine le prospettive risultano meno sfavorevoli e, come noto, in ambito borsistico ciò che prevale è la valutazione delle potenzialità future di un titolo rispetto al suo presente.
Dopo la vendita di NetCo avvenuta nell'estate precedente, Tim sta proseguendo l'espansione con una base clienti stabile e un settore Enterprise (B2B) che potrebbe registrare crescita grazie alle iniziative governative. Tim Brasile rappresenta ancora una risorsa significativa posizionata in un mercato caratterizzato da dinamiche di crescita stabili. Il target di 0,50 fissato lo scorso anno si sta avvicinando, e si prevede che possa essere raggiunto entro il 2025, in particolare nel caso di reintroduzione del dividendo e dell'ingresso di Telecom nel settore energetico. In presenza di questi cambiamenti, il valore delle azioni potrebbe aumentare nei prossimi anni.
Dal punto di vista tecnico, la situazione si presenta particolarmente solida: il trend rialzista è sostenuto da volumi superiori alla media e i prezzi rimangono stabilmente al di sopra della media mobile a 200 periodi. Questo scenario favorisce l'interesse continuo degli investitori verso l'acquisto delle azioni.
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Economia USA solida, Fed ferma sui tassiDATI USA POSITIVI, LA FED NON PUÒ TAGLIARE
In questo momento, analizzando gli ultimi dati macroeconomici, non c’è molto da aggiungere se non che i numeri relativi all’economia americana continuano a mostrare resilienza e crescita, seppur in rallentamento rispetto al recente passato. Questa situazione, evidentemente, non consente alla Federal Reserve di ridurre il costo del denaro, nonostante le pressioni del Presidente degli Stati Uniti, che da mesi invoca a gran voce un taglio dei tassi.
Tuttavia, sia i dati sull’inflazione sia quelli relativi alla produzione e al mercato del lavoro non offrono alcuna possibilità di riduzione o cambiamento della politica monetaria.
BORSE USA
Wall Street ha registrato un recupero nella sessione di ieri, con guadagni compresi tra lo 0,4% e l’1% per i tre principali indici. La seduta è stata caratterizzata da una bassa volatilità, nonostante la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici rilevanti.
Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,6% il mese scorso, ben al di sopra delle aspettative che si fermavano a un modesto +0,1%, segnalando ancora una volta la resilienza dei consumi. Anche le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono diminuite, attestandosi a 221.000, a conferma della solidità del mercato del lavoro.
Nel frattempo, i timori degli investitori si sono attenuati dopo che il presidente Trump ha smentito le voci secondo cui avrebbe intenzione di licenziare il presidente della Fed, Jerome Powell. I settori dei beni di consumo di base e dei prodotti industriali hanno registrato le migliori performance, mentre il comparto sanitario ha sottoperformato.
Per quanto riguarda gli utili, le azioni di PepsiCo sono salite di oltre il 6% dopo la pubblicazione di risultati trimestrali superiori alle attese. United Airlines ha guadagnato il 5,7%, nonostante previsioni annuali deludenti, affermando però che le prospettive sono ora più prevedibili rispetto ai primi sei mesi dell’anno. Netflix, infine, è attesa alla pubblicazione dei risultati dopo la chiusura delle contrattazioni.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, l’EUR/USD non è riuscito a superare quota 1,1560, tornando sopra 1,1600 durante la notte. I movimenti sono stati più erratici nella sessione asiatica rispetto a quella europea. Il dollaro ha perso terreno anche contro la sterlina, che è risalita sopra 1,3400, ma ha mantenuto forza contro lo yen giapponese, su cui pesano i timori di un possibile cambio di regime politico dopo anni di dominio del Partito Liberale, in vista delle elezioni della Camera Alta previste per domenica.
Il cambio USD/JPY resta vicino a 149,00, mentre l’EUR/JPY si avvicina a 173,00, con possibili target oltre 175,00. Il cambio USD/CAD continua una lenta fase di accumulazione, con obiettivi potenziali in area 1,3850 e 1,4000. Le valute oceaniche restano deboli: AUD/USD e NZD/USD non riescono a superare rispettivamente 0,6600 e 0,6100. Le valute emergenti si mantengono stabili, in attesa della scadenza del primo agosto per comprendere le prossime mosse della politica commerciale statunitense nei confronti dei partner internazionali.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 7.000 unità rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 221.000 nel secondo trimestre di luglio. Il dato è nettamente inferiore alle aspettative di mercato, che prevedevano un aumento a 235.000, e rappresenta il livello settimanale più basso da aprile.
Nel frattempo, le richieste in sospeso sono rimaste sostanzialmente invariate a 1.956.000, al di sotto delle attese di 1.970.000, e ancora lontane dai massimi del 2021 toccati a giugno. Questi risultati confermano la solidità del mercato del lavoro, in linea con le dichiarazioni della Federal Reserve, pur indicando un rallentamento nel ritmo delle assunzioni dall’inizio dell’anno.
VENDITE AL DETTAGLIO USA
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,6% su base mensile a giugno 2025, dopo due mesi consecutivi di calo. Il dato ha superato le aspettative del mercato, ferme a un modesto +0,1%.
Gli incrementi più significativi si sono registrati nelle vendite di veicoli a motore e ricambi, materiali da costruzione e attrezzature da giardino, e abbigliamento. Altri aumenti hanno interessato i servizi di ristorazione e bar, i negozi di alimentari e bevande, quelli di salute e cura della persona, e i negozi di articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e librerie.
È importante notare che le vendite al dettaglio escluse le categorie più volatili, come ristorazione, auto, materiali da costruzione e carburanti — utilizzate per il calcolo del PIL — sono aumentate dello 0,5%, dopo una revisione al ribasso dello 0,2% nel mese precedente, superando anche le attese dello 0,3%.
SVIZZERA, SURPLUS COMMERCIALE
Nonostante la forza del franco svizzero, che non mostra segni di correzione, il surplus commerciale della Svizzera è salito a 4,3 miliardi di franchi a giugno 2025, quasi il doppio rispetto ai 2,2 miliardi del mese precedente, rivisti al rialzo.
Le esportazioni sono cresciute dell’8,6% su base mensile, raggiungendo i 23 miliardi di franchi, grazie alla forte domanda di veicoli, prodotti chimico-farmaceutici e strumenti di precisione. Gli aumenti più marcati si sono registrati verso Slovenia, Repubblica Ceca e Irlanda. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 26,9%, recuperando dal calo del 43,8% di maggio, dopo l’approvazione preliminare di un accordo commerciale, ancora in attesa della firma definitiva da parte del presidente Donald Trump.
Le importazioni, invece, sono diminuite dell’1,5%, attestandosi a 18,7 miliardi di franchi, a causa del calo degli arrivi di prodotti chimico-farmaceutici e fonti energetiche. I cali più significativi si sono registrati da Arabia Saudita, Corea del Sud e Slovenia.
Saverio Berlinzani
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GameStop. La lezione della visione controcorrente La storia offre spesso esempi potenti di come la convinzione e la strategia possano prevalere anche di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili. La vicenda GameStop del gennaio 2021 illustra perfettamente questo principio.
Nel gennaio 2021, il titolo GameStop era scambiato intorno ai 17 dollari per azione, con un interesse allo short superiore al 100% delle azioni disponibili. Hedge fund e investitori istituzionali puntavano sul fallimento del “retailer in difficoltà”. Ma un trader retail, Keith Gill, noto come “Roaring Kitty”, aveva una visione diversa. Gill aveva accumulato posizioni in GameStop fin dal 2019, convinto che il mercato sottovalutasse il potenziale dell’azienda. Pubblicò analisi e operazioni su Reddit, costruendo una comunità di investitori retail. Quando il prezzo iniziò a salire rapidamente, da 17 a oltre 300 dollari in poche settimane, molti avrebbero venduto per incassare i profitti. Gill invece mantenne la posizione, esercitando anche opzioni per acquistare ulteriori azioni. La resistenza di Gill e della comunità di piccoli investitori scatenò un short squeeze che causò perdite miliardarie a hedge fund come Melvin Capital, costringendoli a chiedere fondi di emergenza.
La vicenda portò a un’attenzione senza precedenti sulle dinamiche di mercato, con broker che limitarono le negoziazioni. Nel caso GameStop, la vera battaglia non fu solo numerica o finanziaria, ma culturale e psicologica. Questi episodi mostrano come una “variant perception”, una visione differente rispetto al consenso, possa trasformare una situazione disperata in un’opportunità. Molti investitori seguono la massa. Comprano ciò che è popolare e vendono ciò che è ciò che non fà notizia. Ma le opportunità più grandi si nascondono proprio nei “gap” tra realtà futura e percezione presente, dove pochi hanno il coraggio di guardare. Oggi, questa filosofia guida molti investitori che cercano di identificare trend sottovaluta.
In definitiva, la lezione di GameStop è chiara. Quando tutti scappano, è il momento di chiedersi se si crede davvero in ciò che si possiede o se si sta solo seguendo la folla. La differenza tra questi atteggiamenti può determinare il successo o la sconfitta.
Il trend ribassista rimane invariato.
In termini operativi, la strategia di vendita allo scoperto ad alto livello viene mantenuta e gli ordini short vengono organizzati in base ai livelli di pressione chiave. Attualmente, l'area intorno a 3340-3345 (massimo della sessione asiatica odierna e massimo del rimbalzo parziale di ieri) può essere definita un'importante area di resistenza intraday. Quando il rimbalzo si avvicina a quest'area, cogliete l'opportunità di entrare nel mercato e andare short, e il target guarderà prima al livello 3320. Se lo sfonda, guarderà al supporto del minimo di ieri a 3310, o persino al livello psicologico chiave di 3305. Gli orsi prendono l'iniziativa e il rimbalzo è considerato un'opportunità per coprire lo short; a meno che il prezzo dell'oro non sfonda con forza e si stabilizzi sopra 3350, la strategia deve essere rivalutata.
3340-3345 short, target 3310
Dogecoin verso livelli chiave: +67% in 4 settimaneel grafico weekly si può notare come Dogecoin stia registrando un rialzo da quattro settimane consecutive, partendo dal minimo di metà giugno, segnato a 0,1427 USDT. In questo arco temporale, il prezzo ha accumulato un +67% al valore attuale.
Nel solo mese di luglio, Dogecoin registra un +40%. Tuttavia, su base annuale, il bilancio rimane ancora negativo, con un -28%.
L’attuale movimento rialzista sta spingendo il prezzo verso la prima resistenza vettoriale, corrispondente al livello 38,2% di Fibonacci, in area 0,2650 USDT. La resistenza principale invece passa in area 0,3070 USDT.
Questi due livelli sono stati ricavati applicando Fibonacci al vettore che parte dal massimo di dicembre 2024, toccato a 0,4834 USDT, fino al minimo di aprile 2025, registrato a 0,1298 USDT.
Il breakout della resistenza principale potrebbe riportare Dogecoin in una fase strutturalmente rialzista.
Il livello chiave di Bitcoin potrebbe spostarsi, cosa succederà?Bitcoin è attualmente scambiato vicino a una zona di resistenza critica intorno a 118.000, con lievi variazioni di prezzo sui diversi exchange. I recenti movimenti di prezzo di BTC sembrano essere strettamente correlati con l'indice SP500, riflettendo un sentiment di mercato più ampio.
Se la candela a 1 ora chiude sopra 118.000, segnalerebbe un forte slancio rialzista. In questo caso, la prossima potenziale zona target è 123.100.
Tuttavia, se la candela a 1 ora chiude sotto 117.500, la pressione di vendita potrebbe aumentare. Questo potrebbe portare BTC a ritracciare verso il livello di supporto di 114.500.
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L’oro sotto pressione: resistenza critica tra 3.345 e 3.360 USDL’oro sta testando una zona di forte resistenza tecnica tra 3.345 e 3.360 USD, corrispondente a diversi Fair Value Gap (FVG) non ancora colmati. Quest’area ha respinto il prezzo più volte, indicando una presenza consistente di venditori.
Dal lato macroeconomico, i dati solidi dagli Stati Uniti hanno rafforzato il dollaro e ridotto le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed nel breve termine. Di conseguenza, ci aspettiamo che l’oro fallisca nel superare questa resistenza e possa tornare verso i 3.290 USD.
Monitoriamo l’eventuale formazione di segnali di inversione prima di agire. Non è una consulenza finanziaria – si raccomanda un’attenta gestione del rischio.