WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.09.2025Sembra tornato il «risk/on mood» sulle borse Usa e asiatiche.
USA: sale il PIL e scendono richieste sussidi disoccupazione USA.
Se inflazione Usa lo permetterà, FED taglierà 2 volte entro fine anno.
Oro e argento ancora sù: rialzo solido, per pluralità e varietà di compratori.
Ultima seduta della settimana col sorriso per i listini europei, capaci di dribblare i nuovi dazi di Trump sui farmaci e chiudere in volata, complici i dati Usa sull’inflazione PCE in linea con le attese: per ora, la guerra tariffaria non ha riacceso la corsa dei prezzi.
Bilancio settimanale solo con guadagni frazionali, frenati dal taglio dei target del settore auto, sotto pressione tra frenata cinese, dazi e rallentamento dell’elettrico, e dalla prudenza di Jerome Powell su possibili ulteriori tagli dei tassi, mentre Wall Street continua a vivere giornate complicate sul fronte tecnologico. Nonostante ciò, le piazze europee si sono mosse in territorio positivo: Milano +0,8%, la migliore, seguita da Londra +0,7%, Madrid +0,6%, Francoforte +0,4% e Parigi +0,2%.
Resta alto il dibattito sul percorso dei tassi Fed: Wall Street, reduce da tre chiusure in rosso, resta prudente, con i tecnologici sotto pressione.
A trainare i listini del Vecchio Continente, invece, sono banche e assicurazioni. Sul fronte dazi, Trump ha confermato che dal 1° ottobre scatteranno nuove tariffe: 100% sui farmaci, 25% sugli autocarri e 30% sui mobili importati. Il messaggio è chiaro: chi non produce in America, pagherà il conto.
Intanto, a New York il dato sull’inflazione PCE ha regalato ossigeno: il Dow Jones +0,66%, il Nasdaq +0,38% e lo S&P 500 +0,56%. Ma gli analisti guardano oltre, concentrati sull’Intelligenza Artificiale dopo la partnership Nvidia–OpenAI, e sul dossier semiconduttori, con la Casa Bianca che valuta un piano per ridurre la dipendenza da chip esteri.
Sul macro americano, sorpresa dal Pil del secondo trimestre, rivisto al rialzo a +3,8% annuo dal precedente +3,3%, a testimonianza della solidità della congiuntura. Le richieste di sussidi di disoccupazione, invece, sono scese di 14.000 unità a 218.000, meglio delle attese (235.000). Dati che rendono più complessa la posizione della Fed, forse meno aggressiva nei tagli al costo del denaro.
Sul valutario, l’euro si rafforza verso quota 1,17 dollari, stabile sullo yen (sotto quota 175). Il dollaro/yen scende sotto 149. Energia in rialzo: Brent +1,5% sopra i 70 dollari, WTI +2% oltre 66 dollari, gas a 32,5 €/MWh sul TTF di Amsterdam. Lo spread BTP-Bund chiude a 86 pb, un punto in meno, con il rendimento del decennale in calo al 3,61% dal 3,64%.
La settimana inizia in Asia con tono positivo: salgono Cina, Corea del Sud e Australia, mentre il Nikkei arretra di -0,5% per lo stacco dividendi. In Cina, l’Hang Seng +1,3%, il CSI 300 +0,5% (da inizio trimestre +16%) e i profitti industriali in ripresa. Esordio scoppiettante per Sony Financial Group: +37% al debutto sul listino giapponese, prima quotazione diretta sul Nikkei da oltre vent’anni. Bene anche Seul (Kospi +1,2%) e Sydney (S&P ASX200 +0,6%).
Sul fronte europeo, fari puntati sulla Francia. Il rendimento dell’OAT decennale è balzato dal 3,20% di inizio anno al 3,60%, massimo da 15 anni, azzerando lo spread con l’Italia. Scope ha confermato il rating AA-, ma ha tagliato l’outlook a negativo per via di debito e instabilità politica.
Il nuovo premier Lecornu punta a ridurre il deficit al 4,7% del Pil nel 2026 e al 3% entro il 2029, senza reintrodurre la tassa sul patrimonio. Gli analisti restano scettici: il deficit potrebbe arrivare al 6% già a fine anno. Occhi puntati su Moody’s il 24 ottobre, che attualmente assegna alla Francia un rating Aa3 con outlook stabile.
Materie prime protagoniste: il Brent 69,8 $/barile ha chiuso la miglior settimana da tre mesi e mezzo (+5%), tornando sopra i 70 $. Tuttavia, l’OPEC+ potrebbe decidere domenica 5 ottobre di aumentare la produzione di almeno 137.000 barili/giorno, smorzando il rally. A traino, l’Indice Bloomberg Commodity ha chiuso la miglior settimana da due mesi e mezzo (+2%) a quota 105,1 $, con bilancio annuo a +6%, sostenuto dai metalli preziosi.
Protagonista assoluto l’oro, che vola a 3.805 $/oncia, oltrepassando i 3.800 $ e centrando la sesta settimana positiva di fila (+2%), record dal 1979. Da inizio anno l’avanzata è di +45%, alimentata dagli acquisti delle banche centrali e dalla corsa agli ETF garantiti da lingotti.
Riflessi positivi anche sulle cripto: il Bitcoin rimbalza a 111.900 $, terzo rialzo consecutivo dopo tre settimane di debolezza che avevano bruciato oltre 160 miliardi di $ di capitalizzazione.
Sul mercato obbligazionario Usa, il Treasury decennale segna rendimento al 4,16%, massimo da tre settimane, nonostante la terza settimana negativa di fila (-0,4%). Ma settembre, se chiuderà così, consegnerà il terzo trimestre positivo consecutivo (+0,3%). L’inflazione PCE, su base annua, resta stabile: +2,7% generale, +2,9% core.
In Italia, il BTP decennale riparte dal 3,56%, reduce da cinque settimane negative consecutive. Fitch ha offerto un assist, ma la vera partita si gioca sulla Legge di Bilancio 2026, che il governo si prepara a presentare, delineando un quadro economico-fiscale decisivo per il prossimo triennio.
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Idee della comunità
Binance Coin sulla Resistenza per confermare il rimbalzoL’ultima settimana per le criptovalute è stata ribassista e anche BNB ha registrato un calo del –5,32% in chiusura settimanale, pur mostrando un rimbalzo dal minimo di 932 USDT che l’ha riportata a quota 1.000 USDT. Attualmente è in contrazione del 7% rispetto all’ATH toccato dieci giorni fa in area 1.080–1.083 USDT.
Sul grafico weekly e daily si nota come BNB sia in rimbalzo da quattro giorni, dopo aver rotto un livello supportivo in area 960 USDT. Da lì è risalita senza testare la trendline diagonale di supporto evidenziata in blu, raggiungendo nuovamente la resistenza in area 1.010 USDT. Un breakout di questo livello potrebbe spingere il prezzo prima in area 1.050 USDT e successivamente verso i massimi storici.
A livello di indicatori, l’RSI mostra un prezzo in risalita e vicino al taglio della propria media. Per confermare la fase di rimbalzo sarebbe però necessario un incremento dei volumi sul breakout della resistenza indicata.
Oro (XAU/USD) – Strategia di breakout da zona di resistenzaStruttura del grafico e livelli chiave
Hai disegnato una zona di resistenza sopra il prezzo attuale. L’annotazione “this is the resistance area here if break we will hold” indica una linea o zona orizzontale di resistenza.
C’è anche una linea di tendenza discendente che funge da resistenza dinamica.
In basso sono marcati “LL” (Lower Low = minimo più basso) e “LH” (Lower High = massimo inferiore), il che suggerisce che la struttura prima fosse ribassista o in fase di consolidamento.
Il tuo setup operativo (area verde = zona obiettivo, area rossa = stop-loss) presuppone che, in caso di rottura sopra la resistenza, il prezzo possa muoversi verso tre livelli target:
• TP1 attorno a 3.759,74
• TP2 attorno a 3.779,03
• TP3 attorno a 3.799,67
Cosa implica il tuo setup (e quali rischi comporta)
Bias rialzista in caso di breakout
Ti aspetti che, se il prezzo rompe la zona di resistenza + la trendline, quella resistenza diventi supporto, permettendo al prezzo di salire ulteriormente. È uno scenario classico di inversione dopo la rottura.
Se il breakout è confermato (con una candela di chiusura forte sopra il livello, idealmente con volume elevato), la strada verso i tuoi target diventa più credibile.
Gestione del rischio / Stop Loss
L’area rossa (stop) è posizionata al di sotto della resistenza / della trendline. Se il prezzo torna indietro al di sotto, l’idea del trade sarebbe invalidata.
Logica dei target
TP1 è piuttosto conservativo, appena sopra la resistenza.
TP2 e TP3 sono più ambiziosi, per catturare l’impulso rialzista se la rottura è forte.
Altri aspetti da considerare & suggerimenti tecnici
Confermare la rottura
Non entrare solo su una veloce “punta” sopra la resistenza. Aspetta una chiusura stabile al di sopra del livello (sulla tua timeframe) per ridurre il rischio di falso breakout.
Verifica il volume: volume superiore alla media al momento del breakout aumenta l’affidabilità.
Attendere un possibile retest
Spesso dopo la rottura il prezzo torna a testare la resistenza rotta, che potrebbe funzionare ora come supporto. Questo retest può offrire un punto d’ingresso con rischio minore.
Gestione rigorosa del rischio
Più lontano è il tuo TP3, maggiore è la probabilità che il prezzo possa invertire prima. Considera di prendere profitti parziali quando il prezzo raggiunge TP1 o TP2, per mettere in sicurezza parte del guadagno.
Considerazioni macro/fondamentali
L’oro (XAU/USD) è sensibile alla politica monetaria USA, alla forza del dollaro, alle aspettative sull’inflazione e ai rischi geopolitici.
Per esempio, dati economici forti negli USA o dichiarazioni hawkish da parte della Fed potrebbero ostacolare un breakout rialzista.
Indicatori di momentum e divergenze
Usa RSI, MACD, ADX per verificare se il momentum supporta la tua idea di breakout. Momento debole o divergenza possono essere segnali di cautela.
Allineamento dei timeframe
Verifica che i timeframe più alti (es. 4H, giornaliero) non mostrino segnali fortemente ribassisti che contraddicono il tuo bias rialzista su quello orario.
La liquidazione dei corti(shorts)La scorsa settimana è toccato ai torelli long, ieri è stato il turno degli orsacchiotti short che comunque sono stati solo toccati rispetto ai bovini, le liquidazioni della scorsa settimana sono state importanti, mentre oggi il prezzo sta iniziando a puntellare una barriera che si è consolidata man mano che il prezzo è sceso. Il vero tesoro degli orsi sta da 116k a 121k usd, questa barricata tra i 112k e i 114k (che si è ampliata rispetto alla scorsa settimana) rappresenta solo un piccolo avamposto dei ribassisti.
Il tesoro dei tori sta dai 107k usd in giù fino a 103k usd. Non serve scriverlo adesso ma ve lo dico lo stesso. Il prezzo non deve scendere sotto i 93k usd, perché questo livello rappresenta uno spartiacque molto importante(con i margini di chi è long su periodo intermedio), perciò i ribassisti potrebbero avere quella zona come target, ecco perché la base sui 107k usd ha retto bene, facendo rimbalzare il prezzo senza essere toccata. La domanda che vi state facendo la capisco bene : "dove andrà il prezzo questa settimana?"
Quando e se avrete la risposta tenetela per voi, a me non interessa.
AUD/USD a un bivio: rimbalzo o breakout sulla trendline?Questa mattina l’AUD/USD si sta muovendo in prossimità della trendline ribassista (gialla), un livello dinamico che potrebbe decidere le prossime ore di mercato.
📉 Scenario ribassista (mancata rottura trendline):
* Possibile ritracciamento verso 0,6552
* Estensione verso 0,6543 – 0,6540 – 0,6537
📈 Scenario rialzista (rottura della trendline):
* Possibile ripartenza verso 0,6593
* Target successivo in area 0,6600
La reazione dei prezzi sulla trendline sarà decisiva per valutare se si tratta solo di un pullback o dell’inizio di un’inversione strutturale.
Ai signori, interessa una trendline?Il prezzo ha rimbalzato su una trendline importante. Una trendline che accompagna il rialzo da Novembre del 2022, quindi molto importante, una perforazione non porterebbe nulla di buono.
Sul grafico ci sono due trendline, una che è diventata una resistenza perfetta e quella che stiamo tenendo d'occhio che fa da supporto, il prezzo ha oscillato per mesi in mezzo a queste due linee e ha rimbalzato a ogni test fatto, la volta che bucherà una di loro avremo un nuovo movimento importante. Speriamo sia quella superiore, anche se il fatto di averla testata adesso con i segnali che il prezzo sta mostrando, non è una buona notizia per i rialzisti questa. Per adesso ha rimbalzato ma se la bucasse potrebbe partire un movimento ribassista molto potente, dato che è una trendline molto rispettata e di lungo periodo.
Il settimanale su btcusdIl prezzo naviga nello stesso range da Luglio di quest'anno. La noia prende il sopravvento e i volumi tendono a sparire, creando situazioni come quella di ieri. La candela settimanale appena chiusa inganna, in realtà il prezzo ha avuto un sussulto poco dopo le 12 ore ita di ieri. Tutta la settimana ha spinto al ribasso, io non lo so chi o cosa abbia portato il prezzo di nuovo a ridosso dei 112k usd, quello che so è che questa settimana è decisiva.
Il 6 Ottobre un minimo inferiore al precedente porterebbe il prezzo più tempo al ribasso che al rialzo su un periodo di circa 50 giorni, quindi un periodo molto importante, visto che il prezzo non si muove seriamente da mesi. Stendo un velo pietoso a chi ancora non ha capito che la volatilità che prima era un caratteristica e quindi anche un vantaggio rispetto ad altri asset, è decisamente scesa e sembra quasi che btc abbia trovato la sua stabilità, con entità pronte a non farlo crollare o a portarlo a ridosso dei massimi.
XAU/USD – Struttura intraday e possibili estensioni rialziste📈Scenario attuale (M15)
L’oro sta completando un movimento impulsivo con estensione in atto. Il conteggio evidenzia la chiusura di onda (5) in area 3819–3825, zona di resistenza a breve.
⚙️ Livelli tecnici chiave
Supporti intraday:
3810 – 3809 (0.786 retracement)
3797 (0.618 retracement)
3790 (0.5 retracement)
Resistenze:
3826 – 3831 (zona di congestione gialla)
3856 (target 1.618 di proiezione Fibonacci)
🔮 Possibile scenario operativo
Finché il prezzo rimane sopra 3810, lo scenario rimane neutro-rialzista.
Una fase di consolidamento sopra 3820–3825 potrebbe dare slancio verso il target esteso 3855–3860.
Un ritorno sotto 3797 invaliderebbe lo scenario impulsivo e riporterebbe pressione verso 3782 e 3765.
💡 Idea di trading
Bias intraday: bullish sopra 3810
Target primario: 3830
Target esteso: 3855–3860
Invalidazione: sotto 3797
3.8k Gold (PCE CLEAN)ho bisogno del tuo sostegno.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
🟡 Analysis Gold
Come mai venerdì a fine giornata Gold ha dato uno short e poi oggi è esploso?
Venerdì, dopo l’uscita dei dati in linea con le attese, Gold rimaneva comunque forte sia dal lato della price action sia da quello fondamentale. Per questo sono rimasto long, come indicato.
• La Fed guarda soprattutto al core PCE. Un ritmo mensile dello 0,2% è coerente con un’inflazione che continua a scendere verso l’obiettivo.
• L’aumento dell’headline è stato notato ma non cambia la politica: i mercati avevano già assorbito lo “scossone CPI”, quindi un PCE core in linea non ha spostato il quadro
• I consumi restano solidi, sostengono la crescita ma senza costringere a prezzare nuovi rialzi.
Il PCE di agosto è uscito in linea con le attese sulle misure preferite dalla Fed. Il core PCE è rimasto stabile (+0,2% m/m, +2,9% y/y), mentre l’headline è salito (+0,3% m/m, +2,7% y/y) spinto da energia e alimentari.
La domanda delle famiglie ha tenuto, con la spesa che cresce più dei redditi.
Reazione dei mercati risk-on: l’oro ha esteso il breakout, il dollaro si è indebolito dopo un rimbalzo iniziale, azioni e crypto hanno guadagnato dato che il dato non ha rilanciato lo scenario di “tassi più alti per molto più tempo”.
📌 Bias resta rialzista. L’oro ha confermato slancio sopra 3.800$.
il superamento potrebbe aprire porte ai 3.900$.
⚠️ Attenzione⚠️: le posizioni long sopra 3.800$ sono molto cariche, quindi possibili prese di profitto più ampie in vista dei dati NFP di questa settimana.
ORA BISOGNA ATTENDERE! NO FOMO
🔴 Ci vediamo in live dopo.
🔔 Attivate le notifiche per non perdervi nulla!
📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
long LTAM da 15,01 no stoplong LTAM da 15,01 no stop, presi 70pezzi su buona reazione settimanale e poderosa sul mensile, volumi importanti a sostegno, speriamo che qualcheduno non sia severamente pessimista sul progredire delle schermaglie militari nel vecchio continente, per dire che se non accade, lo facciamo accadere!
Oltre l'analisi conflittografica!
#029: Opportunità di investimento LONG su EUR/USD
La coppia ha recentemente diffuso l'area di supporto di 1,1700, mostrando un forte rigetto e segnali di una possibile inversione rialzista. I volumi confermano l'accumulo vicino ai minimi, mentre i trader al dettaglio rimangono ampiamente posizionati sul lato corto. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
Da una prospettiva istituzionale, questo crea condizioni favorevoli per una potenziale continuazione al rialzo.
Gli indicatori di momentum stanno diventando positivi e le prossime sessioni potrebbero essere decisive per un tentativo di breakout.
Focus chiave:
Zona di supporto intorno a 1,1690-1,1700
Area di resistenza vicino a 1,1810
Il sentiment al dettaglio è ancora fortemente breve → possibile spinta al rialzo da parte degli investitori istituzionali
⏳ La tendenza rimane rialzista nel breve termine, con aspettative di un movimento progressivo al rialzo nei prossimi 24-32 ore.
XAU/USD H1 con scenario "swing di Giuda"Il falso breakout a 3783 con forte assorbimento è il probabile Judas swing, secondo me perchè ha ingannato chi cercava breakout long, ma invece ha lasciato spazio a prese di profitto facendo tornare il prezzo verso 3760, lasciando intendere che la fakeout del triangolo potesse venire in qualche modo invalidata facendo rimane a mercato il long che sono entrati fuori dalla killzone ovvero verso le 19.
Il movimento verso 3783 può essere lo swing di Giuda, dove è avvenuto il tradimento, caratteristico di falsa rottura del massimo precedente con richiamo di compratori, seguita dal dump di liquidità.
Questo pattern, se confermato, implica che il mercato potrebbe ora muoversi con questi step:
Consolidare tra 3760–3750
Fare una spinta finale a ribasso (3741–3734) per cacciare gli stop long
E solo dopo riprendere il rialzo verso 3783 e oltre
Nei livelli individuati da garfico
Resistenze chiave:
3783–3784 (H4H) Swing di Giuda e massimo recente probabile area di caccia liquidità.
3808–3814 cluster estensione superiore (proiezioni Fibo su target ultimo swing).
Supporti chiave:
3761–3759 (pivot) il prezzo ora ci sta lavorando intorno andando a sgonfiare la forza acquisita durante la discesa dall'inversione di Giuda
3753 supporto intermedio.
3741 supporto più forte al di sotto dei minimi crescenti del pattern triangolo
3722 livello critico, invalidazione rialzista.
Struttura di breve:
Trend rialzista di fondo (massimi crescenti), ma in questo momento siamo in pullback dopo il massimo su 3783.
Come al solito essendo sempre un'incognita non mi fisso su prezzi in maniera ostinata e sopratutto non penso di avere la verità in tasca, quindi posso solo fare una specie di previsione multi scenario in base ai livelli individuati:
-Scenario 1 – Bullish (al momento più quotato e su trend)
Se i tori difendono 3760–3753, il prezzo può tornare a testare:
3783 (H4H) se rotto con volumi, target 3808–3814.
Invalidazione chiusura H1 sotto 3741
-Scenario 2 – Bearish (da non escludere attenzionando i livelli in questione)
Se il Judas swing resta valido e il prezzo non recupera 3780 mi aspetto una discesa a 3741 (D50), anche spike fino a 3734 che se non dovesse reggere un possibile target diretto 3722
-Scenario 3 – Range/Accumulo (essendo lunedi possibile ma non molto probabile per la sequenza di movimentazioni di mercato che stiamo seguendo Lun-Ven)
Lateralità 3750–3780 in attesa dei flussi di NY
Swing trade possibile su estremi del range e solito scalping navigando a vista.
Coraggio traders! un'altra settimana di combattimenti ha inizio 💪🏻
Wall Street rimbalza, focus su inflazione e lavorECONOMIA USA TIENE, WALL STREET ANCHE
Wall Street ha chiuso in rialzo venerdì, con gli investitori che hanno reagito positivamente al rapporto sull’inflazione, nonostante la nuova ondata di dazi annunciata dal Presidente Trump e l’indebolimento del sentiment dei consumatori.
L’S&P 500 è salito dello 0,6%, il Nasdaq 100 dello 0,4% e il Dow Jones dello 0,65%, interrompendo una serie di tre sedute negative consecutive.
L’indice PCE di agosto, considerato dalla Fed come il vero indicatore dell’inflazione, ha mostrato un incremento del 2,9% su base annua nel dato core, rafforzando le aspettative di due tagli dei tassi di un quarto di punto nelle prossime riunioni.
Boeing (+3,6%) e le principali banche hanno contribuito al rialzo degli indici. Anche le notizie aziendali, come il balzo dell’8,4% di Global Foundries grazie alle normative pianificate per la produzione di chip negli Stati Uniti, hanno fornito ulteriore supporto.
Allo stesso tempo, i nuovi dazi su prodotti farmaceutici, autocarri pesanti e mobili introdotti da Trump hanno aumentato l’incertezza, insieme alle preoccupazioni per un possibile blocco delle attività governative.
Nel bilancio settimanale, l’S&P 500 ha perso lo 0,3%, il Nasdaq è sceso dello 0,7%, mentre il Dow Jones è rimasto invariato.
VALUTE
Il dollaro torna a perdere quota, pur rimanendo sopra i supporti chiave di medio termine.
L’euro è tornato sopra 1,1700, con un rimbalzo di 70 pips dai minimi della scorsa settimana. Anche il Cable ha recuperato da 1,3320 fino ad area 1,3410.
USD/JPY ha ripiegato meno, con una correzione di circa 50 pips, mentre le valute oceaniche mostrano ancora debolezza.
Fare previsioni resta difficile in un contesto complesso, tra tensioni geopolitiche, incertezze commerciali e dati macroeconomici divergenti tra i vari Paesi, che alimentano instabilità e decorrelazione nei rapporti di cambio.
DATI USA
La spesa personale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,6% rispetto al mese precedente, raggiungendo i 21.112 miliardi di dollari ad agosto 2025. Il dato supera lo 0,5% di luglio e le attese di mercato.
Si tratta dell’aumento più significativo degli ultimi cinque mesi, segnale di una certa resilienza dell’economia statunitense, nonostante l’incertezza economica e gli elevati costi di finanziamento.
La spesa per beni non durevoli è rimbalzata (+0,8% contro 0,0% di luglio), mentre quella per i servizi è cresciuta stabilmente (+0,5%). I consumi per beni durevoli, invece, hanno rallentato (+0,8% contro +1,7%).
USA, PCE SOLIDO
L’indice dei prezzi PCE è salito dello 0,3% su base mensile ad agosto 2025, dopo un +0,2% a luglio, in linea con le attese.
I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,1%, rimbalzando dal calo dello 0,1% del mese precedente. I costi dei servizi sono cresciuti dello 0,3%, come a luglio.
Il PCE core è aumentato dello 0,2%, in linea con la revisione di luglio e con le previsioni. I prezzi alimentari sono saliti dello 0,5%, dopo un calo dello 0,1%, e anche i costi energetici sono rimbalzati.
Su base annua, l’inflazione PCE complessiva è accelerata al 2,7%, il livello più alto degli ultimi sei mesi. L’inflazione PCE core è rimasta stabile al 2,9%. Entrambi i dati sono in linea con le attese.
EUROZONA, INFLAZIONE IN RIPRESA
Le aspettative di inflazione al consumo nell’Eurozona sono salite al 2,8% ad agosto 2025, il livello più alto degli ultimi tre mesi, rispetto al 2,6% di luglio.
Le aspettative a tre anni sono rimaste stabili al 2,5%, mentre quelle a cinque anni sono aumentate al 2,2%, massimo da agosto 2022.
SETTIMANA ENTRANTE
La settimana che inizia oggi sarà cruciale, con la pubblicazione di nuovi dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti: salari, disoccupazione e crescita salariale influenzeranno il percorso di politica monetaria della Fed fino a fine anno.
Tra gli aggiornamenti attesi ci sono il rapporto ADP sull’occupazione, i dati JOLTS e i tagli previsti dal programma Challenger.
Gli investitori monitoreranno anche il rischio di una chiusura del governo statunitense all’inizio del nuovo anno fiscale.
In Europa, sono attesi nuovi dati sull’inflazione, inclusi quelli sui prezzi al consumo di Turchia e Svizzera.
Negli Stati Uniti verranno pubblicati gli indici PMI ISM, in parallelo con i PMI di Cina, Italia, Canada, Brasile, Messico, Corea del Sud e Paesi ASEAN.
Sul fronte della politica monetaria, sono attese decisioni sui tassi in Australia e India
Saverio Berlinzani
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Risk-on globale: occasione d’oro o illusione di breve?Wall Street ha accolto con entusiasmo l’ultima decisione della Federal Reserve: un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. Anche se il percorso futuro della politica monetaria rimane avvolto da incertezza, i futures hanno reagito positivamente, spingendo in alto gli indici americani.
L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,5%, mentre il Nasdaq 100 ancora una volta protagonista ha segnato un progresso dello 0,7%.
La decisione della Fed ha portato il tasso dei fondi della FED in un range compreso tra il 4% e il 4,25%. Non è stato un taglio clamoroso, ma è stato sufficiente per riaccendere l’appetito per il rischio e rinnovare la fiducia degli investitori. Sullo sfondo, resta la prospettiva di ulteriori due riduzioni entro la fine dell’anno, anche se con la prudenza tipica di un contesto economico fragile.
Mentre a New York si festeggia, altri mercati hanno reagito in modo più cauto. Il petrolio ha registrato un calo, riflettendo i timori legati alla domanda globale, mentre i titoli di Stato neozelandesi hanno beneficiato di flussi positivi in ingresso, segnale che parte degli investitori continua a cercare porti sicuri in questa fase di transizione.
In Asia, il comparto tecnologico ha trovato nuova linfa: i produttori cinesi di semiconduttori hanno visto un forte rialzo, confermando come l’intero settore tech stia beneficiando di questa fase di risk-on.
Il momento più atteso è stato, come sempre, la conferenza di Jerome Powell. Il presidente della Federal Reserve ha ammesso che il mercato del lavoro americano mostra chiari segnali di debolezza. Per la prima volta da molto tempo, ha evitato di definirlo “molto solido”.
Al contrario, ha parlato di rallentamento della domanda e di un ritmo di creazione di posti di lavoro insufficiente a garantire stabilità all’occupazione.
Powell ha dovuto affrontare anche pressioni politiche non indifferenti. Donald Trump, da tempo favorevole a un approccio più aggressivo, ha spinto per tagli più consistenti. Ma la Fed ha voluto riaffermare la propria indipendenza: nessun regalo alla politica, nessuna scorciatoia. Powell ha ribadito la necessità di un approccio cauto, ricordando che il rischio inflazione resta sul tavolo e che eventuali dazi o shock esterni potrebbero alimentarlo ulteriormente.
Questo atteggiamento prudente ha avuto un effetto interessante: i rendimenti dei Treasury sono risaliti, segnalando che i mercati obbligazionari non si aspettano un ciclo di tagli rapidi e senza freni.
Nonostante i toni cauti, gli indici hanno scelto di guardare al bicchiere mezzo pieno. È stato premiato ancora una volta il settore tecnologico, con il Nasdaq 100 (NAS100 su Pepperstone) che ha toccato nuovi massimi storici. Con un guadagno annuo del +16,29%, l’indice americano si conferma il migliore performer tra i principali listini mondiali. La spinta è arrivata dai grandi investimenti in conto capitale e dai risultati brillanti delle big tech, che continuano a trainare l’intero comparto.
Dal punto di vista tecnico, l’indice aveva inizialmente toccato un’area di supporto a 24.234 punti. Da lì è partito un rimbalzo deciso, che ha proiettato i prezzi oltre quota 24.600. Un movimento che dimostra ancora una volta come gli investitori abbiano scelto di credere nel risk-on, preferendo puntare su settori ciclici e innovativi, piuttosto che nascondersi dietro la prudenza.
La Fed, però, ha lanciato un messaggio chiaro: l’euforia non deve trasformarsi in illusione. Powell ha sottolineato che la traiettoria dei tassi sarà guidata dai dati, non dalle pressioni esterne.
Un modo per raffreddare i mercati e ricordare a tutti che la banca centrale non ha alcuna intenzione di intraprendere un percorso di allentamento aggressivo.
In sintesi, la strategia di Powell ha pagato: mantenere la calma, evitare allarmismi e, allo stesso tempo, rassicurare i mercati che la Fed è pronta ad agire se le condizioni economiche lo richiederanno. La partita resta aperta, e i prossimi dati macro saranno decisivi per capire se i tagli continueranno al ritmo attuale o se la banca centrale preferirà mettere in pausa il ciclo.
Per ora, Wall Street ha scelto di festeggiare. L’equity corre, il dollaro ritrova forza e il settore tecnologico guida ancora una volta la carica. Ma dietro l’euforia, resta la consapevolezza che i prossimi mesi saranno un test cruciale per la credibilità della Fed e per l’equilibrio di un mercato del lavoro che, dopo anni di resilienza, inizia a mostrare le prime vere crepe
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Gli elementi fondamentali di una strategia di tradingNel mondo del trading esistono centinaia di strategie diverse basate su analisi fondamentali, tecniche o una combinazione di entrambe. Nonostante questa grande varietà, ogni strategia profittevole condivide una struttura di base simile.
La definizione degli strumenti di trading
Il primo componente fondamentale di una strategia riguarda la scelta degli strumenti finanziari da monitorare e negoziare. Una strategia deve specificare chiaramente quali asset includere nella watch list, perché ogni mercato e strumento ha caratteristiche, volatilità e dinamiche differenti. Avere una lista ristretta e chiara di strumenti consente di mantenere focus, approfondire le proprie competenze specifiche e cogliere tempestivamente le migliori opportunità di mercato.
I motivi di apertura di una posizione
Il secondo elemento chiave è rappresentato dalle condizioni precise che giustificano l’apertura di una posizione. Le “entry reasons” definiscono quali segnali o setup il trader deve identificare prima di entrare sul mercato. Questo approccio rigoroso aiuta a evitare aperture impulsive e a migliorare la qualità delle operazioni. Lo stesso strumento può offrire opportunità diverse a seconda della strategia adottata, evidenziando l’importanza di una metodica definita e replicabile.
Gestione del rischio
Un elemento imprescindibile nella strategia è la definizione in anticipo della dimensione delle posizioni da assumere per ogni trade. Il corretto calcolo del lotto in funzione del rischio tollerato è cruciale per preservare il capitale. Una regola comune, facilmente applicabile, è rischiare solo una piccola percentuale del conto per operazione, tipicamente l’1%. Calcolare la size della posizione in base alla distanza dello stop loss e alla percentuale di rischio prefissata permette di controllare la perdita massima su ogni trade, rendendo il portafoglio più resiliente in caso di serie negative.
Gestione attiva delle posizioni
L’ultimo, ma non meno importante, elemento sono le regole di gestione delle posizioni aperte. La strategia deve definire chiaramente quando e come chiudere un trade in perdita (stop loss), come e dove prendere profitto (take profit) e se e quando applicare tecniche di trailing stop per proteggere i guadagni parziali. Queste regole assicurano che le operazioni siano gestite in modo disciplinato, limitando le perdite e massimizzando i profitti.
Conclusione
Questi quattro elementi costituiscono la base comune e imprescindibile di ogni strategia di trading profittevole. Pur potendo integrare ulteriori componenti e personalizzazioni, chi vuole costruire una strategia solida deve prima assicurarsi di avere questi fondamenti ben chiari e definiti. Una strategia completa e ben strutturata permette di operare con maggiore consapevolezza, disciplina e resilienza, aumentando le probabilità di successo nel lungo termine.
ARGENTO (XAG/USD), consolidamento atteso sotto l’ATH?Nella sessione del 29 luglio abbiamo pubblicato un’analisi del mercato dell’argento (XAG/USD), descrivendo il suo trend rialzista verso il record storico stabilito nel 1980 e nel 2011 intorno ai 49/50 USD.
Da allora, il mercato ha effettivamente sviluppato una dinamica rialzista e questo obiettivo è ormai molto vicino. Osservando il comportamento dei prezzi sul lungo periodo quando l’argento si è avvicinato ai 49/50 USD, potrebbe iniziare una fase di consolidamento mentre entriamo nel quarto trimestre.
Il grafico qui sotto dà accesso alla nostra analisi completa del 29 luglio:
1. L’argento (XAG/USD) ha pienamente espresso la sua correlazione positiva con l’oro
La correlazione positiva con l’oro è stata il principale fattore di crescita del prezzo dell’argento nelle ultime settimane. Storicamente, i due metalli si muovono insieme. Questa vicinanza si misura con un coefficiente di correlazione vicino a 1. Al contrario, platino e palladio rispondono a logiche industriali specifiche, in particolare nel settore automobilistico, con una domanda molto dipendente dalle tecnologie di emissioni. L’argento invece combina un ruolo industriale (gioielleria, elettronica, fotovoltaico, ecc.) con una funzione monetaria e finanziaria come l’oro. Questo doppio status lo rende un asset ibrido con domanda finanziaria via ETF e domanda industriale simile a quella dell’oro.
2. I flussi in entrata sugli ETF Silver hanno sostenuto il trend rialzista, ma in misura minore rispetto agli ETF Gold
Sono proprio i flussi sugli ETF Silver che hanno sostenuto il trend rialzista del prezzo dell’argento negli ultimi mesi. La tabella seguente espone il confronto tra i flussi sugli ETF Gold e quelli sugli ETF Silver. I volumi non sono paragonabili – l’oro domina nettamente – ma gli ETF Silver hanno comunque attratto capitali negli Stati Uniti, in Asia e in Europa.
3. Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il prezzo dell’argento potrebbe entrare in consolidamento a breve termine a contatto con il suo massimo storico
I grafici di lungo periodo hanno il maggiore peso nell’analisi tecnica, in particolare i dati mensili. Il grafico di lungo termine del XAG/USD evidenzia una resistenza estrema a 49/50 USD, che ha provocato due forti respinte nel 1980 e nel 2011. Dopo il recente rialzo, il mercato potrebbe ora entrare in consolidamento a contatto con questa resistenza storica.
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