Petrolio WTI : Nei pressi della zona 11, area domandaIl petrolio WTI è nei pressi di un'area molto importante, nel lungo periodo quella che si può definire area di domanda fortissima.
Ciò che ho postato è un grafico a barre mensili, proprio per fare capire il forte movimento e, al momento, nessun segnale long in atto.
In ottica operativa, di trading, cerco nelle prossime settimane, un segnale di tenuta di questa zona ( tra gli 8 e i 12 $ ) per conferme bullish.
Il segnale sarà da me convalidato solo nel caso di segnale del mio piano di trading su grafico a barre settimanale, visto il forte trend.
Ci aggiorniamo nei prossimi post.
Vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
Petrolio
ENI - fase discendente Dopo aver chiuso il gap ribassista del 6 Marzo 2020, coinciso con l'area di massimo di questo movimento correttivo rialzista, il titolo ha iniziato una fase discendente dei prezzi legata sicuramente anche alle quotazioni del petrolio di questo periodo. (WTI circa a 18$ al barile venerdì scorso).
Nella settimana a venire possiamo riprendere la discesa verso area 8€. Da qui poi valuteremo se ci sarà una pausa per poi riprendere a scendere verso area 7,30€ - 6,6€.
PETROLIO.... Che prezzi!!!!!Il petrolio forando l'area di supporto 19,29 del 30 marzo si porta in prossimità del seguente livello statico (più proprio parlare di area) a quota 17,12 facendo un "viaggio" verso i prezzi dei primi anni 2000, più precisamente Novembre 2002!
Un' ulteriore discesa da seguire con attenzione perché seppur vero che il grafico Renko a 30min ha fatto vedere un blocco rialzista alle 16,30 di venerdì, i tre ultimi tentativi del 13 e del 15 aprile di innescare una reazione rialzista dei prezzi non sono andati a buon fine (a testimonianza, su grafico Renko 4h non si è venuto a creare alcun blocco rialzista)
Un mercato da operare con ampi margini di manovra.
LIVELLI:
19,29 precedente supporto/resistenza del 30 marzo 2020 ora forato a ribasso
17,12 attuale area di supporto, prezzi di Novembre 2002
16,20 supporto risalente a Maggio 1999
10,65 supporto risalente a Dicembre 1998
GREFICO RENKO 4H:
Ribassista dal 7 Aprile
GRAFICO RENKO 30MIN:
Ribassista dal 9 Aprile, evidenzia i tre poco fortunati tentativi dei prezzi di innescare una reazione a rialzo (due il 13 Aprile ed uno il 15 Aprile)
GRAFICO CANDLESTICK 30MIN:
Reazione dell'RSI sulla banda inferiore che si riposiziona sulla linea mediana
GRAFICO CANDLESTICK 4H:
L'RSI Attraversa la linea mediana delle bande il 14 e rimane posizionato inferiormente
GRAFICO CANDLESTICK D:
Divergenza rialzista tra RSI e prezzi
GRAFICO W:
RSI esce dalla banda inferiore il 2 Marzo e ne rientra il 30 rimanendo in una condizione di ipervenduto
COT REPORT:
Il COT report sembra mantenere una view rialzista sullo strumento, i Non Commercial incrementano le posizioni long ed i Commercial incrementano gli short in copertura (entrambi dal 3 Marzo).
Informazioni sempre da interpretare con molta attenzione in quanto non rappresentano una chiara indicazione operativa e sebbene sulle commodities abbia statisticamente un'attendibilità maggiore, i risultati migliori dall'interpretazione del Cot Report si hanno quando i dati si trovano in una condizione di estremo di lungo periodo (al momento è presente una condizione di estremo, ma su dati annuali)
Buon lavoro!!!
Petrolio in condizioni estreme a causa del coronavirusNon si ferma la corsa al ribasso del petrolio. In questo momento, anche se c'è stato un accordo sul taglio della produzione, i consumi sono molto deboli a causa del coronavirus. In tutto il mondo i serbatoi di stoccaggio si stanno riempiendo molto in fretta. A questo punto bisogna chiedersi cosa può succedere quando gli stoccaggi saranno pieni. Inoltre, fino a che punto potranno sopravvivere i produttori con un prezzo così basso?
USD-CAD SellAbbiamo il prezzo in H1 in una una notevole accellerazione long che oltre a salire sopra le MM 100 e 200 ha causato anche l'inversione delle stesse. movimento sostenuto da buoni volumi anxhe se non eccezzionali. ATR in costante aumento e Stocastico appena uscito dall'ipervenduto. Il movimento e' stato causato dal nuovo crollo a 20 $$ del Petrolio con cui il CAD e' molto corrrelato, causato dalla delusione dell'accordo al ribasso tra i paesi produttori. Situazione sul petrolio, a mio parere credo insostenibile a lungo e che mi fa ipotizzare un ingresso Sell breve. Un punto di ingresso potrebbe essere il ritorno stabile dello Stocastico in ipercomprato. L'obiettivo di lungo sara' il riempimento del Gap in area 1.3420
PETROLIO! Signore e signori, il supporto va in scena!Nuova discesa delle quotazioni per il petrolio che si ritrova a fare i conti con il supporto quota 19,29 del 30 marzo dal quale poi era scaturita una ripresa dei prezzi.
Situazione da tenere sotto controllo per comprendere la risposta delle quotazioni agli accordi ed alle dinamiche macroeconomiche particolarmente complesse del momento!!!
Interessante sia per operazioni di più ampio respiro che di breve.
GRAFICO RENKO 4H:
Al momento blocchi solamente ribassisti, ma evidente l'avvicinamento al supporto
GRAFICO RENKO 30MIN:
Più definita la situazione, ma anche in questo caso nessun blocco rialzista al momento della stesura della presente analisi
GRAFICI CANDLESTICK E OSCILLATORI:
Al momento prezzi sotto le linee mediane su tuti i TF presi in esame (30min, 4h, D, W)
RSI sotto la linea mediana delle Bande di Bollinger su tutti i TF tranne il Daily, dove per il momento permane ancora sopra
LIVELLI:
19,29 (ma da verificare con i dati del proprio broker) supporto del 30 marzo 2020
17,12 (sempre previa verifica) supporto risalente a novembre 2002
Situazione molto interessante!
Buon lavoro!
Petrolio nuovamente verso 20$, i tagli non bastanoPartiamo da un presupposto: la crisi petrolifera che si è scatenata a partire dalla fine di febbraio non ha alcun precedente storico. Se non fosse per l'emergenza sanitaria da coronavirus, in altre circostanze avrebbe catalizzato e scosso l'opinione pubblica più di quanto sia realmente avvenuto. Pensate, dal 21 febbraio alla fine di marzo il calo nelle quotazioni del greggio ha raggiunto il 60%: un deprezzamento mai visto.
La guerra dei prezzi, innescata da Arabia Saudita e Russia, ha portato i prezzi sui 20$ al barile e alcuni giorni fa - prima che si cominciasse a vociferare di un taglio di circa 10 milioni di barili al giorno - c'è stato un tentativo d'attacco al supporto. Supporto che ha tenuto e la speculazione pre meeting virtuale dell'OPEC+ ha fatto schizzare le quotazioni verso quota 30$. Meeting che ha confermato le voci precedenti, ma che sembrerebbe non aver soddisfatto gli operatori. Nonostante il taglio produttivo, nell'ordine appunto dei 10 milioni di bpd, il WTI sta tornando pericolosamente sul supporto dei 20$.
In realtà, come si evince dal grafico giornaliero, si tratta di un'area di prezzo compresa tra 20 e 21$ al barile. Dovesse giungere al suo interno, dovremo attendere le due ipotesi: il rimbalzo tecnico (visto che comunque si resta in trend ribassista) o il breakout ribassista, che a quel punto (dovesse cedere il livello dei 20$ in chiusura daily) proietterebbe il prezzo rapidamente verso 15$.
Viceversa, per poter pensare a rialzi capaci di invertire la tendenza dovremo attendere la violazione dei 29$, con target successivi a 30$, 33$, per poi passare a 40$ e infine a 50$. Situazione che andrà seguita giornalmente e andranno valutati eventuali pattern grafici o relativi alle candele giapponesi, pattern che possano indicarci la strada giusta. Restate sintonizzati.
[LA SITUAZIONE DEL PETROLIO: Punto per Punto]Perché il prezzo del petrolio sta scendendo vertiginosamente?
Negli ultimi anni, gli USA sono diventati il primo produttore di petrolio greggio al mondo, grazie alla scoperta dello shale oil, ai danni dell’ OPEC , il cartello che regola il prezzo del petrolio di cui gli USA e la Russia non fanno parte e di cui fanno parte, tra i tanti paesi anche, l’Arabia Saudita , che insieme agli altri, sono stati costretti a controllare e fissare i prezzi più del previsto per non vederli oscillare e destabilizzare il mercato.
Negli ultimi tempi è stata avanzata la richiesta dell’OPEC di tagliare la produzione per far fronte alla crisi del CoVid-19. Questa richiesta ha trovato un unico oppositore: Vladimir Putin. Il premier russo si è opposto poiché dal canto suo stanco di far parte dei paesi costretti a pagare per l’incremento della produzione degli USA.
A questo punto, il principe dell’Arabia Saudita, facente parte dell’OPEC e rimasto irritato dalla risposta di Putin e dal conseguente abbassamento dei costi di produzione, ha dato vita a una sorta di “guerra commerciale” aumentando vertiginosamente la produzione , per tentare di mettere fuori mercato i Russi, che allo stesso tempo, con la precedente opposizione, stavano cercando di mettere fuori mercato gli USA.
La conseguenza è che il prezzo del petrolio è inizialmente precipitato a 35$ al barile.
I russi ed i Sauditi continuano il conflitto a colpi di aumento della produzione, andando anche oltre le loro reali capacità produttive e creando così un eccesso di offerta. Nel frattempo l’epicentro del CoVid-19 si è spostato dalla Cina (secondo consumatore mondiale di petrolio) all’ Europa (terzo consumatore mondiale di petrolio) e negli USA (primo consumatore mondiale di petrolio).
Donald Trump per contrastare questi ribassi e tenere in vita le sue aziende ha poi dichiarato di voler continuare a comprare petrolio e di volerlo stoccare nelle riserve strategiche di sua proprietà. Il problema nasce quando queste stesse riserve sono già piene per più del 50% quindi l’alternativa entrata in campo è stata la proposta di stoccaggio direttamente sulle petroliere, che però al momento risultano ferme nei porti di tutto il mondo (poiché nessuno sta consumando più petrolio) e già riempite dai Sauditi.
Dopodiché Trump ha provato a negoziare direttamente con i Sauditi per un rallentamento della produzione.
Le negoziazioni si sono chiuse senza accordo e la conseguenza è stata il prezzo del petrolio che ha toccato i 20$ al barile.
Ora le speranze per gli investitori risiedono tutte nel meeting OPEC che era previsto per questa settimana, se dovesse saltare, il prossimo appuntamento è per Giugno, salvo incontri di emergenza, quindi nel tempo che intercorre, i prezzi potrebbero continuare a scendere, causando forti problemi per le nazioni più povere che vivono di petrolio, quali per esempio: Venezuela, Nigeria, Iran, Algeria etc. che rischiano una vera crisi umanitaria se il prezzo non dovesse risalire.
Nel territorio Italiano, si prospettano invece dei benefici da questa situazione, quali un possibile calo dei prezzi della benzina, gas ed elettricità appena i consumi ripartiranno, finita quindi l’emergenza sanitaria.
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US-OIL: Rilazista ma senza Fretta!Cari investitori,
Dopo oltre un mese e mezzo di caduta disastrosa, per il petrolio si può prospettare uno scenario rialzista: attenzione a non avere fretta.
Andiamo con calma e leggendo il grafico.
Abbiamo fissato due range di prezzo: il minimo di 20 e la resistenza di 30 per poter effettuare un profittevole investimento mid-term sul petrolio bisogna osservare attentamente quello che succederà nelle prossime due settimane in questo range di prezzo.
Dopo il minimo storico del mese scorso vi è stato un forte e repentino rialzo ma ovviamente non duraturo e non sufficientemente solido per darci un segnale di acquisto a medio termine.
Dopo essere arrivato a prezzo 28 il valore del barile è ricaduto bruciando (ahimè) chissà quanti conti.
Dopo una fase in cui il prezzo si è mosso in verticale è facile aspettarsi un periodo temporale di incertezza e di movimento in range .
Ora farsi prendere dalla smania di acquistare sarebbe un errore imperdonabile - la pazienza è tutto - prevediamo quindi un lasso di tempo tra i 14 e i 30 giorni in cui il petrolio oscillerà senza sosta tra il range precedentemente esposto.
Il segnale di acquista sarà per noi il superamento dei 30 Dollari a barile o un eventuale rintraccio per chi volesse essere più prudente.
Attendiamo e restiamo sempre aggiornati. La prossima settimana seguirà un'altra analisi.
A presto
Ultima seduta volatile per il PetrolioNel grafico ho segnato alcuni livelli sensibili di prezzo.
L' ultima seduta è stata molto volatile con temporanea rottura intraday dei massimi precedenti a 26.24 ed anche della media mobile a 21 giorni per poi chiudere negativamente in giornata anche sotto i minimi del giorno precedente.
Lunedì una rottura della base inferiore del triangolo a 22.30 circa potrebbe portare al ritest dei 21.80 prima, poi 20.70 e 20.0, livello molto importante.
Positività prima sopra 23.70, poi 25.0 e 26.80 (media a 21 esponenziale) e 27.40 verso i massimi relativi di ieri a 28.32 e poi 29 circa, dopo 30.0, 30.85 e 33.
WTI rumorosoNon si può certo dire che il WTI ultimamente sia noioso da tradare. Molti investitori lo staranno odiando e altrettanti amando, ora più del solito, ma è indubbio che stia dando a tutti ottime occasioni di operatività per via della forte volatilità alla quale stiamo assistendo. A livello di analisi tecnica è più difficile che mai da analizzare, in quanto i suoi movimenti sono dettati da dati sulle scorte, a loro volta influenzate da interessi contrastanti tra le parti coinvolte, e da aspettative che possono essere più o meno verificabili prima del loro realizzarsi, ma proveremo ad individuarne dei livelli "chiave".
Generalmente in un trend decrescente come questo mi limiterei a tracciare la tl azzurra, però mi trovo "costretto" a far notare che ad ora i prezzi stanno reagendo al segmento rosso, cioè alla proiezione dei minimi del 2009 e 2016, creando un terzo punto di supporto che porterebbe alla formazione di un cuneo. Notasi che ci troviamo in una situazione di fortissima volatilità e incertezza, in cui è bastato un tweet del Presidente USA Trump a far recuperare il 30% alle quotazioni; segno che molti operatori stanno attendendo "pretesti" per riposizionarsi long, valutando il prezzo attuale possa rappresentare un entrata profittevole. Il tweet ad ora non ha però avuto seguiti reali e la mancanza di decisioni sta facendo appiattire l'aumento di volatilità creatosi, facendo rimanere la quotazione nella zona di accumulo. Questo evento è comunque servito a rompere a rialzo la tl fucsia, che era stata violata, e la mm50 sul 4h, che considero come principale indicatore tecnico da tenere d'occhio al momento per il breve periodo. Una rottura del segmento rosso, della tl viola e della mm50 del 4h porterebbe i prezzi in una zona di stallo che potrebbe durare a lungo e fornirci nuovi minimi ( primo step intorno a 17 ) e in una situazione in cui l'economia e il consumo di petrolio sono assai ridotti non è uno scenario da escludere. La resistenza della mm50 porterebbe invece ad un consolidamento ed il ritorno del prezzo sul livello di ( circa ) 28, se ritestato con successo, innescherebbe un nuovo movimento rialzista. Personalmente prima di prendere posizioni long aspetterò una convergenza tra le mm50 e 200 del 4h ed una coincidenza con la tenuta dei supporti detti sopra, mentre non considero di prendere posizioni short, per quanto possano essere profittevoli, nel caso di una rottura della mm e del cuneo a ribasso. In questo caso resterei quindi flat e attenderei momenti migliori, che penso arriveranno, senza assumermi rischi derivanti dal contango. Come sempre questi post sono da intendere come spunti di riflessione e discussione e non come consigli di investimento. Buon trading
Petrolio: salta meeting OPEC, cosa aspettarci dalla settimana?Il prezzo del petrolio, dopo aver toccato i minimi sotto i 20 dollari la scorsa settimana, tra giovedì e venerdì è tornato a salire a doppia cifra dopo il Tweet di Trump nel quale ha dichiarato di aver convinto Russia e OPEC a riunirsi per rivedere la produzione di petrolio. I prezzi, alla soglia dei 30 dollari, sono sui massimi di quasi tre settimane e restano in attesa della decisione che verrà presa circa un possibile taglio di 10 milioni di barili.
Purtroppo il meeting dei Paesi produttori che doveva tenersi domani, lunedì 6 aprile, è slittato in quanto c'è la necessità di portare avanti i negoziati prima di un meeting, ma la volontà potrebbe esserci. In questo caso è lo stesso Trump che dovrà cedere ai negoziati e anche gli USA dovranno tagliare la produzione.
Visto lo slittamento del meeting, in apertura di settimana potrebbe esserci un nuovo iniziale ribasso, fondamentale è che i prezzi restino sopra i 25 dollari in attesa di news da parte dei Paesi produttori.
Attenzione al petrolio, i prezzi risaliranno?Prima il crollo al di sotto dei $20, poi un tentativo di rimbalzo. Poco dopo il tonfo di Wall Street sulla notizia che 6,6 milioni di americani hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione e mentre aumentano gli effetti debilitanti del coronavirus, Trump ha sganciato un paio di tweet che hanno fatto rialzare non solo i titoli azionari ma anche i prezzi del greggio. Lunedì 06/04 p.v., stando a quanto riportato da Reuters, è stato convocato dall’OPEC un meeting di emergenza. Nell'attesa dell'incontro, molto probabilmente la volatilità continuerà a fare da padrona fino a che l’emergenza coronavirus non sarà terminata. Il prezzo del petrolio verrà monitorato con attenzione ancora a lungo. Seguiranno aggiornamenti.
BRENT, sta continuando a salire..il Brent ha continuato a salire nonostante abbiano rimandato
la riunione OPEC, pertanto direi di continuare a posizionarsi
long con stop a 32,90 almeno fino alla riunione OPEC.
Come target il più prossimo è a 36,66 , ma lascerei poi
almeno una posizione aperta per possibili allunghi.
Pirelli per veri risk takersPirelli sta risentendo delle forti perdite del comparto auto, uno dei settori più colpiti dal sell off dovuto allo scatenarsi del coronavirus. La situazione del titolo non è sicuramente delle migliori in quanto era entrato in un canale discendente piuttosto preciso già da piu di due anni a questa parte. Canale, questo, che è stato abbandonato proprio in seguito al recente crollo del settore automobilistico, del quale fa parte. Il grafico sui tf maggiori è piuttosto impietoso, con vari segnali di incertezza poi confermati a ribasso e un hammer ribassista sul tentativo di rientro nel suddetto canale, che fa davvero poco ben sperare chi sia interessato ad acquistare il titolo. Le probabilità ad ora giocano sicuramente a sfavore del rialzo (per quanto personalmente ritenga che il titolo possa avere un fair value maggiore dell'attuale) fino a quando il mercato automobilistico non cominci a vedere una luce in fondo al tunnel. Il lato positvo, se così possiamo chiamarlo, è il rapporto rischio rendimento davvero interessante che si viene a creare in una situazione del genere. La trend line di breve (gialla) sta agendo da supporto, anche se difficilmente tendo a considerarla valida fino al raggiungimento e conferma almeno del terzo tocco, e potrebbe rappresentare un ultimo baluardo per tentare di riprendere il canale nel breve periodo, senza dover attendere zone di accumulazione a livelli inferiori. Per essere visto come un aspetto positivo, per quanto minimo, bisogna considerare il contesto, davvero critico attualmente e notare che il titolo proveniva già da un trend decrescente e sta affrontando l'immenso calo della domanda con risultati sicuramente negativi ma non catastrofici ( per ora ). Non sono un' esperto di questo settore ma penso che tra l'altro prezzi del petrolio più bassi possano giovare ad un azienda produttrice di pneumatici, seppure negli anni abbiano sicuramente rivisto le mescole per abbracciare il "green". Se qualcuno volesse approfondire questo punto nei commenti glie ne sarei grato.
Come trade penso che possa essere interessante controllare il supporto nato tra gli ultimi minimi (giallo) e valutare se sia il caso di prendere quello che è un rischio enorme, ma con uno stop loss molto breve, a fronte di un potenziale take profit piuttosto consistente e facilmente gestibile nel caso in cui recuperasse il canale, perchè potrebbe essere liquidata nel breve/medio o tenuta come base per accumuli se e quando il settore rivedrà la luce in fondo al tunnel. Non è la mia classica operatività questa, ma in situazioni del genere si puo provare a fare di necessità virtù, certamente non considerandolo un trade con buone probabilità di riuscita. Ricordo che ogni mio post ha lo scopo di aprire discussioni il più possibile "formative" e stimolare confronti e ragionamenti. Non sono da intendersi come consigli di investimento. Buon trading
Ps: ho dimenticato di menzionare una divergenza rialzista sul cci in tf settimanale, per quanto poco convincente
Eni "agitato"Eni è uno dei titoli più scambiati e "pesanti" dell' indice e viene spesso considerato alla stregua di un btp per la sua costanza nelle fluttuazioni di prezzo, generalmente piuttosto prevedibili e per il notevole dividend yield. Il sell off dovuto al corona virus però, insieme al ribasso dei prezzi del petrolio, non ha risparmiato nemmeno lui, spingendolo a livelli di prezzo che non eravamo abituati a vedere e che sicuramente avranno causato diversi problemi agli investitori che lo consideravano una "roccaforte".
Dalla perdita dei supporti che ho rappresentato con la tl rossa e l'area di resistenza grigia tra 13,2 e 11,8 il prezzo si è allontanato velocemente anche dalle medie mobili andando a creare un minimo intorno a 6,30. A quel livello sono stati trovati sufficienti compratori e il prezzo, dopo aver recuperato piu del 50% dai minimi, è tornato a testare 10; prezzo dal quale avevamo assistito ad un importante gap down tra il 6 e 9 Marzo. Questa salita la vedo frutto principalmente di 3 motivi: 1- l'ovvia correlazione con il valore del petrolio, che era arrivato a prezzi ritenuti da molti i minimi da cui ripartire. 2- il fatto di essere sceso così tanto, rispetto alla sua volatilità storica, da spingere chi già lo deteneva a mediare la posizione e chi ancora non lo aveva in portafogli a cogliere l'occasione di salire sul carro, e 3- il dividendo. Da quando le certezze su vari titoli con dividendi "succosi" sono venute meno, bancari in primis, Eni può essere stato visto ancor piu del solito come "porto sicuro" probabilmente, essendo supportato da un buono storico ed essendo un "colosso".
Venerdì 3 è stato un giorno di scarico generale su molti titoli, ed Eni non ne è stato immune, però grazie alla veloce salita dai minimi è riuscito a mantenere un trend di breve che è sicuramente positivo, fino a prova contraria. Notasi, fino a prova contraria. In momenti del genere a mio modo di vedere non ci sono mezze misure: o si sta fuori mercato o "alla finestra" come si dice, o se si investe bisogna farlo in ottica molto lunga, quindi senza temere nuovi minimi, o con SL molto stretti. Ogni decisione presa in itinere probabilmente risulterà fallimentare in quanto la volatilità e l'enorme rumore di fondo tendono a confondere e stressare anche il più esperto degli investitori.
Come supporto per eventuali operatività individuo la zona di prezzo di 9 indicata con il supporto giallo, che quasi sicuramente verrà testato, come la TL viola, e la mm50 sul 4h che se desse responsi positivi potrebbe rappresentare una buona zona su cui consolidare i prezzi. Sotto, andremmo a cercare per lo meno un doppio minimo, se non una figura più profonda come un T&S, che sarebbe sana per ripartire da un trend a ribasso così forte, ma dubito che gli operatori si lasceranno sfuggire prezzi ancora piu bassi dei vecchi minimi, per i motivi di cui sopra. A favore di una correzione del trend rialzista di breve possiamo anche vedere una divergenza nel cci a 4h, per quanto il periodo e il timeframe non siano dei migliori per affidarsi a questo genere di segnali. Come tp penso bisognerebbe optare per un incrocio della mm200 sul 4h nel breve, mentre nel medio ad un retest dell' area di resistenza, quindi 11.8, a spanne. Eviterei in ogni caso di attendere il dividendo a meno di non essere dentro da tanto tempo e quindi "pronti a tutto" e liquiderei prima, magari approfittando di qualche minus, in quanto l'operatività a ridosso del dividendo potrebbe essere piuttosto complicata e in un momento in cui saranno già riaperti probabilmente gli short e ci saranno interessi contrastanti sul mercato.
Come sempre queste sono mie idee e mie considerazioni e non devono essere intese come motivazioni ad investire o disinvestire ma come spunto di riflessione e discussione. Buon trading
Petrolio verso 30$, poi resistenza a 33$L'ultima settimana ha segnato un cambio di passo importante. Il petrolio, la cui correlazione positiva con l'azionario è ben nota, nelle ultime settimane ha rischiato di sprofondare verso quota 15-10$. Il livello dei 20 dollari al barile ha rappresentato un supporto imprescindibile, al di sotto del quale si sarebbero aperti scenari da "crisi energetica mondiale".
La guerra dei prezzi scatenata in occasione dell'ultimo meeting OPEC+ (Russia vs Arabia Saudita) ha destabilizzato l'intero settore energetico, col rischio che una crisi di portata planetaria potesse avere deleterie ripercussioni sulla lenta ripresa economica post pandemia (sappiamo quanto il Petrolio rappresenti uno dei principali elementi dell'inflazione).
Negli ultimi giorni, non sappiamo quanto per merito dell'intermediazione di Trump, si sono fatte insistenti le voci riguardanti un imminente incontro tra i due contendenti, ovvero tra le autorità russe e quelle saudite. Voci che sono state confermate giusto ieri, difatti l'inizio settimana segnerà uno snodo cruciale verso quel taglio di produzione di 10-15 milioni di barili al giorno. Taglio necessario, visto il crollo della domanda e visto il costante incremento delle scorte delle ultime settimane.
Osservando il grafico daily del WTI possiamo notare come le quotazioni siano giunte a un livello di resistenza settimanale importantissimo: 29$. Superato l'ostacolo, il prossimo obbiettivo potrebbe essere rappresentato prima dai 30 dollari (soglia psicologica) poi dall'altra resistenza settimanale collocata attorno ai 33$. A quel punto, dovesse cedere anche quel livello, si aprirebbe un'area priva di cluster volumetrici significativi e l'apprezzamento potrebbe condurre il Petrolio addirittura ai prezzi del pre-OPEC+.
#Petrolio al tracollo, peggior mese della sua storiaDa Aprile 2003 non scendeva sotto i 25 $, venerdì ha chiuso sotto i 22 $ (il 2 marzo quotava 46 $). Continuano le vendite impressionanti, causa coronavirus (impatto negativo sulla domanda di greggio a livello globale) e a causa della guerra tra Arabia Saudita e altri Paesi produttori, tra cui la Russia, che non sono riusciti questo mese a raggiungere un accordo per limitare la produzione di petrolio a sostegno dei prezzi.
Petrolio: Fine ciclo-LongUn pesante affondo del prezzo è un classico di fine ciclo e più pesante di quello di ieri è difficile pretendere. Io credo poco alle casualità sui mercati, per cui (le guerre commerciali non le fanno gli HFT, le fanno gli uomini, al massimo gli HFT le mettono in pratica) quella Arabo-Russa appena iniziata propio nei tempi idonei alla chiusura di un lungo ciclo mi insospettisce molto. Dall'atra parte del mondo, gli USA guardano (e forse partecipano) con simpatia al crollo di ieri per via della guerra commerciale in corso col Venezuela, sulle cui riserve da tempo vogliono mettere le loro grinfie a gratis. Apro una posizione long di medio periodo, 3/4 mesi per sfruttare la ripartenza, SL e TP sul grafico daily.
Non seguite.
Petrolio supporto in area 20/18$Non credo che la guerra del petrolio duri solo 1 weekend, oltre al fatto che il coronavirus inciderà nei prossimi mesi su tutto il mondo dei trasporti.
La possibile area di arrivo è tra 21 e 18$. Ci sono varie elementi dati da Fibonacci, sia le fan che partano dai minimi del '99, sia l'estensione ribassista del box in cui il prezzo è stato bloccato da Aprile'17.
Ricordiamoci che il costo di estrazione del petrolio per l'Arabia Saudita è circa 10$, che corrisponde alla proiezione grafica del box range.