Fase correttiva per il petrolio?Dopo il test della resistenza a 80 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi dell’11 novembre 2022 e 23 gennaio 2023, le quotazioni del petrolio WTI hanno iniziato una fase correttiva. Se le vendite dovessero proseguire, un possibile target sarebbe identificabile sui 76 dollari, dove passa la trendline disegnata con i minimi del 9 dicembre 2022 e 3 febbraio 2023. Per tornare ad assistere ad una prosecuzione della fase rialzista, si dovrebbe attendere una rottura degli 80 dollari, che aprirebbe le porte ad un test dei successivi ostacoli a 82,50 dollari. Viceversa, un’indicazione negativa arriverebbe con la discesa sotto i 72 dollari.
Petrolio
Daily analysis 08.02.2023: OpportunitàLe quotazioni del petrolio WTI hanno effettuato un rimbalzo dall’area dei 72 dollari, portandosi nei pressi dei 76 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 9 dicembre 2022 a quelli del 4 gennaio 2023. Se questo ostacolo fosse superato, si potrebbe osservare un’accelerazione verso le successive resistenze poste in zona 78 dollari. Per riuscire a tornare in vantaggio nel breve periodo, i compratori dovrebbero riuscire a riportarsi oltre l’area compresa tra i 78 e gli 80 dollari. Al contrario, un ritorno delle vendite avrebbe la possibilità di riportare i corsi nei pressi della soglia psicologica dei 70 dollari.
Daily analysis 07.02.2023: OpportunitàLe quotazioni del petrolio WTI hanno raggiunto l’obiettivo di breve periodo evidenziato nelle scorse analisi, in area 72 dollari. Se questo sostegno fosse violato, la materia prima avrebbe la possibilità di dirigersi sui minimi di dicembre 2022, in zona 70 dollari, per poi passare a 65 dollari. Per riuscire a tornare in vantaggio nel breve periodo, i compratori dovrebbero riuscire a riportarsi oltre l’area compresa tra i 78 e gli 80 dollari. In tal caso, il successivo target sarebbe individuabile sugli 82,50 dollari. Una violazione decisa di questo intorno aprirebbe poi le porte ad un’accelerazione sulle successive resistenze a 85 dollari al barile.
WTI: in marcia per chiusura annuale inversoCome ipotizzato nelle idee precedenti, il petrolio sembra proprio aver chiuso il ciclo annuale indice a Dicembre.
La strada è quindi quella della chiusura del ciclo opposto e attesa per il periodo e prezzo indicati nel cerchietti artigianali rossi.
Ritengo più probabile l'ultima ipotesi in quanto la violazione di 93.74 sancirebbe la chiusura con un trimestrale positivo.
Seguirebbe tra l'altro il periodo tradizionalmente sfavorevole della primavera dove si spengono gradualmente i riscaldamenti in attesa della successica drive season.
La presente è la mia idea e non rappresenta un incentivo ad operare.
WTI: nuovi minimi rimandatiIl Trimestrale inverso ha chiuso ed è ripartito il 7/11. Il Trimestrale indice ha chiuso il 9/12 e ne segue la partenza del nuovo in corso.
Il 3/01 su inverso si è chiuso il primo sotto ciclo del trimestrale 2 tempi in corso in poco meno di 40 giorni. Questo swing è stato violato con la chiusura del primo bisettimanale inverso il 18/01 mettendo così al rialzo il ciclo trimestrale inverso fino alla sua chiusura che dovrebbe arrivare non prima di 3 settimane (circa, si vedranno meglio i tempi man mano che la struttura si sviluppa).
La partenza del del bis inverso ha procurato la probabile chiusura/ripartenza del settimanale indice ieri notte alle 4, se il prezzo, respinto poco fa dalla resistenza rossa, si manterrà ancora per un altro giorno (meglio 2) sopra lo swing formato, avremo conferma della sua partenza e della continuazione rialzista di medio periodo che, come anticipato nel titolo, rimanda nuovi minimi sotto i 70$ probabilmente alla chiusura del trimestrale indice in corso.
📈 Buon anno con il Petrolio: da quale time frame lo osservi?!Terminiamo il 2022 con una breve analisi sul WTI americano e vediamo insieme i diversi punti di vista, a seconda dell'ottica temporale di riferimento, con un focus specifico sulle opportunità di brevissimo periodo!
Auguroni a tutti voi di un nuovo santo anno 2023!
Maurizio
WTI: Possibile ripresaCome evidenziato dalle TL in grafico e dai volumi, nella settimana del 5 Dicembre si è probabilmente chiuso un ciclo trimestrale che ha messo al ribasso il 4^ sotto ciclo del ciclo partito sui minimi storici del 2020. La candela W successiva appena terminata ha infatti formato lo swing richiesto che dovrà comunque essere confermato col superamento di 77.77. Per ora quindi abbiamo solo mezza conferma.
Se nella settimana entrante questo livello sarà superato si dovrebbe procedere verso la chiusura del ciclo annuale inverso prima di riscendere a chiudere il 4^ sotto ciclo. Attenzione quindi a 82.72 che dovrebbe fungere da calamita nelle prossime 1-2 settimane
Petrolio 90 dollari con l'apertura della Cina?Clicca su “SEGUI” in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo
Future Ue e Usa in ripresa dopo che la Cina ha dichiarato che abbandonerà i suoi requisiti di quarantena richiesti per i visitatori in entrata, allentando ulteriormente i controlli alle frontiere per frenare il COVID-19, che durano da tre anni.
La Cina smetterà di richiedere ai viaggiatori in ingresso di rispettare la quarantena a partire dall'8 gennaio, ha dichiarato lunedì la National Health Commission.
Ridurrà anche il livello di gravità del COVID-19 poiché è diventato meno virulento e si evolverà gradualmente in una comune infezione respiratoria.
Il Treasury Note a dieci anni (ZN) riparte da 3,74%.
Il tasso d'interesse ufficiale della Fed potrebbe raggiungere dal 5,25% al 5,50% entro la fine del 2023, sulla base delle aspettative che il mercato del lavoro continuerà ad aggiungere nuovi occupati nei primi mesi del 2023, esercitando un'ulteriore pressione al rialzo sui salari.
Il commento di Antonio Ferlito sui titoli e strumenti caldi:
Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35:
Come scritto nei precedenti articoli gli indici hanno esaurito la loro forza e stanno iniziando a scendere.
La recessione che porterà a un grasso calo degli utili, non è ancora scontata dei mercati.
Questo significa che c’è spazio per scendere anche se nel breve la mossa cinese di allentamento delle regole di contenimento potrebbe sostenere gli indici.
Mi aspetto comunque una recessione in Usa e Ue, in questi casi mercati anticipano sempre una recessione con 3 mesi di anticipo.
A gennaio vedremo quindi il vero crollo del mercato.
Lo strumento ideale in questi casi è il Vix, l’indice della volatilità che fa segnare ottimi rendimenti con una recessione mondiale alle porte.
A breve su questo strumento farò una operazione acquista con Target 35-36 $
Gas naturale:
Come previsto nei precedenti articoli è arrivato il crollo del gas.
C’è una netta differenza tra breve periodo e lungo periodo in questo momento.
Nel lungo periodo la situazione è interessante.
L’Europa avrà bisogno di ancora più Gnl per sostituire i volumi russi la prossima estate, quando il continente ricaricherà lo stoccaggio, mentre la domanda cinese si riprenderà dai blocchi e compenserà le minori importazioni da altri acquirenti asiatici.
Nel breve periodo bisogna stare attenti a evitare frettolosi acquisti.
Ci sono grossi dubbi in merito alla riapertura degli impianti di esportazione, da tempo ormai off line e che stanno creando un eccesso di offerta interno molto negativo per i prezzi e la stagionalità di periodo è negativa per il gas.
Inoltre il price Cap sul TTF, fissato a 180 anche se abbastanza alto considerando che 4 anni fa il TTF quotava 20, sicuramente metterà una freno alla speculazione facendo scendere i prezzi, proprio quello che stiamo vedendo adesso.
Questo sta colpendo indirettamente anche il natural gas americano in quanto è molto probabile che il prossimo anno il gas americano sarà sempre più protagonista in Europa con l’uscita della Russia.
Valuterò un ingresso sul gas solo in area 4.50-5, prezzi che mi aspetto già a fine dicembre inizio gennaio.
Petrolio:
Il petrolio si dimostra solidissimo nonostante il crollo degli indici.
2 motivi principali dietro l’ottima tenuta del petrolio.
1: Il price cap sebbene poco penalizzante per la Russia potrebbe portare a un incremento della domanda per il petrolio americano molto positivo per i prezzi e ad un crollo della produzione di petrolio russo.
2: La domanda cinese di petrolio frenata dal Covid ripartirà nel 2023 e a supporto abbiamo l’allentamento delle restrizioni arriva proprio oggi.
Tutto questo si unisce al fatto che le scorte di petrolio sono sui minimi degli ultimi 20 anni, con paesi come la Russia che segnano una produzione in netto calo, un fattore che fa bene ai prezzi in quanto c’è scarsità di Petrolio.
Rimango positivo nel lungo termine con un target di 85-90 $.
Amazon:
Come scritto nei precedenti articoli dove già a inizio 2022 dicevo che il prezzo delle azioni troppo alto avrebbe portato a un crollo dei prezzi.
Sono ancora pessimista, la redditività del gruppo è praticamente sparita e le prospettive per il 2023 sono negative.
Il titolo secondo il mio modello vale 70 $, può quindi scendere ancora.
Tesla:
Brutto periodo per il titolo, destinato a continuare.
Ci sono problemi in Cina, con l’abbassamento dei prezzi, a causa di un indebolimento della domanda che significa meno margini, e la concorrenza in Europa con Stellantis (BIT:BIT:STLA) sempre più minacciosa.
Inoltre aumentano le distrazioni del fondatore Musk sempre più distratto da Twitter.
A nulla sono servite le dichiarazioni del CEO Musk, che dice che lascerà l’incarico di CEO Twitter una volta trovato un sostituto.
Come scritto a inizio anno Il titolo secondo il mio modello valeva 170 $ ed era molto caro a inizio anno.
Telecom:
Torna di moda l’ipotesi scissione con la creazione di due entità, una per le rete e uno per i servizi.
Come scritto nei precedenti articoli, è un operazione complessa che non andrebbe a risolvere il problema del debito e mettendo e rischio gli azionisti che rischierebbero ulteriori perdite.
In pratica nel processo di scissione si riceverebbero azioni di nuove società createsi dalla scissione che potrebbero alla fine far perdere ulteriormente gli azionisti sommando i valori.
Solo una Opa Totalitaria da parte di CDP, VIV e fondi potrà salvare gli azionisti.
Quando potrà avvenire ? L’OPA consiste nel convincere attraverso un premio commerciale gli azionisti a essere liquidati.
E’ importante quindi per il funzionamento il lancio nel peggior momento possibile per la quotazione di un titolo per mettere alle strette gli azionisti, un momento che in questo caso potrebbe corrispondere ai minimi di mercato che mi aspetto nel 2023.
La valutazione del titolo secondo il mio modello è confermata a
0.16, con il debito elevatissimo che pesa tanto sul calcolo.
Le mie posizioni aperte:
Ho chiuso in profitto la mia operazione Acquista sul Dax, adesso ho una posizione acquista su un azione americana molto promettente con un grosso potenziale di rialzo.
Per informazioni puoi contattarmi qui su TW.
Pinbar short-long sul graficoCome promesso vorrei condividere con voi alcune PINBAR tradabili, che ho tradato, andate a buon fine e fake Pinbar. Condividerò direttamente il grafico petrolio, questo pattern grafico funziona anche sui titoli azionari; come ho già detto non esiste ne tecnica ne pattern infallibile e nemmeno trader. Detto questo credo, anzi sono fortemente convinta che la primissima cosa stia nella gestione del trade, nel giusto R/R, nel sereno approccio al mercato e in un buon money management e soprattutto la pazienza, se un trade non convince oppure è troppo per le nostre tasche semplicemente non lo si fa. Naturalmente questo è come lavoro io e ciò che penso.
Se volete poi proporre un grafico a vostra scelta e lo volete analizzare molto volentieri.
Per il momento vi auguro buon trading
Ps: Se l'ultima candela di oggi 22.12.22 dovesse chiudersi così la considererei una buona Pinbar short da tradare , bella resistenza sopra e rompe i massimi precedenti.
Lo vedremo domani
Grazie e buona serata a tutti
Pattern ribassista sul PetrolioDopo l'ultima gamba rialzista che si è creata , complice anche la notizia delle poche scorte della materia prima in oggetto, facendo la mia analisi giornaliera basata sulla price action, il grafico risulta molto pulito e la view ancora chiara e cioè short a mio avviso. Si è creato uno dei miei setup "BKY" dove metterò un ordine sell stop sotto al minimo ultima candela rossa del 15.12.2022 solo se romperà quel minimo il mio pattern si attiverà. Entry:75.30 primo tp :71.14 dove trovo un area di domanda importante che ha fatto rimbalzare i prezzi molto volte e dove ho tracciato un supporto. Secondo profit più ambizioso 67.88 poi si osserva e si gestisce, sl:83.28 sopra i massimi della pin, chiaramente è solo uno stop paracadute non ho intenzione di arrivarci. Nelle settimane precedenti avevo già fatto un ingresso short su questa materia prima tradando altro mio pattern di riferimento, ovvero la PINBAR dove ho incassato un buon gain.
Per quanto riguarda i miei pattern di riferimento li pubblicherò uno ad uno nel tutorial, non sono segreti anzi, ripeto io non ho inventato niente, ogni giorno osservo il mercato e cerco di migliorare l'operatività, tagliando le perdite e facendo correre i profitti.
Il trading è un lavoro molto serio e come ogni attività ci sono e ci saranno sempre i costi e i profitti, il tutto va gestito meglio possibile in modo ogni mese e a fine anno di vedere il proprio conto salire e evolvere in questo magnifico mondo
Buon trading a tutti
PETROLIO (CL) - Ancora ribassistaIl PETROLIO (CL) dopo aver effettuato un doppio massimo rispettivamente l'11 Ottobre ed il 7 Novembre ha avviato un trend ribassista sino a rompere al ribasso la media semplice istituzionale (SMA) a 200 periodi (linea grigia in figura).
Il trend ribassista recentemente ha effettuato il break out al ribasso di una ex area di supporto ora diventata di resistenza (rettangolo rosso in figura)
Ci sono i presupposti per veder svilupparsi una nuova gamba ribassista sino all'area di supporto/domanda verde più bassa
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Analisi completa sul nostro canale Youtube
Scoprite l'efficacia del nostro nuovo indicatore PCTS
Buon trading!
💰 PETROLIO, SIAMO IN ZONA VENDITE!Dopo la conferma del downtrend avuta i primi di dicembre (purtroppo ho perso il segnale per mia assenza!!) abbiamo assistito ad una fase di correzione che sta riportando il prezzo in una zona super interessante. Non perderti il video di oggi e la possibile operatività di trading di brevissimo periodo sul Petrolio WTI!
👉Per seguire tutta la mia operatività quotidiana ed imparare il mio metodo di trading guarda il mio profilo Tradingview.
Maurizio
📈 PETROLIO, PER ORA CERCHIAMO UN SEGNALE SHORT!Dopo la fase di lateralità che ha contraddistinto il WTI tra ottobre e novembre, abbiamo assistito a metà mese al breakout del livello di supporto $82 e una continuazione discendente fino al successivo livello chiave in area $74. La tendenza, sia nel giornaliero che nel settimanale, è ribassista e mostra il prezzo muoversi all'interno di un grande canale discendente; in linea con questo scenario, l'ideale sarebbe cercare una correzione della quotazione fino al livello di resistenza sopra menzionato per valutare un nuovo setup di Price Action short, approfittando anche dell'arrivo della Ema21 dall'alto, ed entrare in una continuazione di questo trend con target anche in zona $65. Questo quadro deve essere ovviamente confermato dalla presenza di un chiaro segnale di trading perché laddove la quotazione, dopo aver raggiunto il livello $82, dovesse violare verso l'alto la zona chiave, e magari anche la parte superiore del canale discendente, in tal caso l'ottica operativa cambierebbe e passerei a cercare opportunità di trading in acquisto. Attendiamo che il prezzo ci mostri conferme in tal senso...
Buon trading
Maurizio
Petrolio WTI: Ancora ribassi in vista?Il West Texas Intermediate Oil questa settimana ha confermato la F.T.W. mostrando continuazione di tendenza e chiudendo nei pressi dei minimi precedenti in area 78,50.
Nei giorni scorsi ho fatto un'operazione short su alcuni miei conti di trading andando a prendere un movimento di breve da circa 84,50 fino a 78,60 dove ho preferito incassare il profitto e chiudere la settimana ma la tendenza e la struttura è ancora totalmente short.
La chiusura del mio trade è stata fatta in ottica amministrativa ( sapete che reputo molto importante questo punto ) ma nel mercato non è cambiato nulla anzi possiamo dire che è stato confermato lo scenario.
Per questo, infatti, anche nei prossimi giorni il WTI sarà uno dei miei mercati in focus: i ritracciamenti verso area 82,00/86,00 se accompagnati da uno dei miei segnali di trading preferiti su time frame daily sono da considerarsi ottimi spunti per ulteriori short.
L'obiettivo, se verrà violato al ribasso il pavimento a 78,50, è area 66,00.
La struttura di medio termine verrebbe fallita solo con rialzi al di sopra dei 95,00 con una stabile chiusura settimanale.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
E SE FOSSERO GLI INVESTITORI A RENDERE PIU AGGRESSIVA LA FED?Le scommesse errate dei tori potrebbero rendere più hawkish Powell e la politica monetaria?
Nonostante la Federal Reserve si sia sempre mostrata “aggressiva” nel combattere un’inflazione arrivata a livelli insostenibili, il mercato ha sempre cercato e trovato dei pretesti per pensare il contrario e far, successivamente, salire i mercati. Alcuni esempi:
• Il rimbalzo del Nasdaq di poco più del 23% nel periodo estivo era giustificato dal pensiero che la FED si mostrasse meno “hawkish”, salvo poi chiarire quest’ultima la sua posizione al Jackson Hole del 26 agosto dove lo stesso Powell dichiarava che “sarà necessaria per qualche tempo una politica monetaria restrittiva per vincere inflazione”
• Nella lettura del comunicato da parte della Federal Reserve del 2 novembre traspariva la frase che “nel determinare il ritmo dei futuri incrementi nell’intervallo obiettivo, il comitato terrà conto dell’innasprimento cumulativo della politica monetaria”; il mercato, alla lettura, segnava delle ottime prestazioni per poi rimangiarsi tutto una volta che, nella conferenza stampa successiva, Powell stesso dichiarava che “c’è ancora molta strada da fare prima di concludere il ciclo di aumento dei tassi”
• Il dato sul mercato del lavoro del 4 novembre: gli investitori festeggiavano per una lettura “positiva” sul dato riguardante la disoccupazione, che batteva le stime del 3.6% attestandosi al 3.7%:
Nonostante il dato migliore delle aspettative, esso si attesta comunque vicino ai valori del minimo storico del 1953, al 2.5%!
Nella grafica successiva viene mostrato il binomio “azionario in salita-Fed meno aggressiva”:
La voglia da parte del mercato di far risalire gli indici azionari potrebbe essere tuttavia un’arma a doppio taglio, per questo motivo:
• Se i mercati azionari salgono il dollaro registra delle cattive performance, per due motivi:
1. Non agisce da bene rifugio (questo è chiarito dalla sua correlazione diretta con il VIX, l’indice di paura dell’S&P500):
2. Viene penalizzato dal tasso di interesse che il mercato sconta; infatti, quanto più il tasso di interesse di una nazione sale, tanto più la moneta di riferimento si rafforza; dunque, vien logico pensare che se il mercato sconta tassi di interesse futuri stabili o addirittura “tagliati”, la valuta va a risentirne in negativo; questo punto è ben rappresentato dalla correlazione inversa tra la stessa currency e il future Federal Fund scadenza febbraio 2023:
La stessa correlazione è ancora più apprezzabile in un timeframe a 15 minuti:
Il dollaro dunque viene penalizzato da due eventi negativi.
La domanda che io stesso mi sono posto dopo l’uscita del dato sulla disoccupazione è stata:
“Se le scommesse sbagliate da parte del mercato portano ad un indebolimento del dollaro, quali potrebbero essere le ripercussioni”?
• Una FED ancora più aggressiva
Il motivo?
Esiste una correlazione inversa tra il dollaro e le aspettative di inflazione, in questo caso a 5 anni:
Quando il dollaro si deprezza, le aspettative tendono a salire, come mostra appunto la grafica. Il coefficiente di correlazione tra i due elementi è per lo più in territorio inverso.
Il coefficiente di correlazione utilizzato è pari a 20 periodi, ossia tiene conto nel calcolo delle ultime 20 candele (dal momento in cui una settimana di contrattazioni è pari a 5 candele, 20 periodi indicano un mese di contrattazioni). Applicando lo stesso coefficiente a più ampio raggio, ad esempio a 40 periodi, possiamo notare una correlazione ancora più marcata:
Perché questo? Perché il dollaro influenza le aspettative di inflazione? Il terzo incomodo di questa breve storia è il petrolio, infatti:
La correlazione che esso presenta con il dollaro (nelle ultime 40 sedute) è inversa, motivo per il quale:
• Se il mercato scommette su una Fed meno aggressiva e fa salire i mercati azionari il dollaro, per i motivi visti precedentemente, va ad indebolirsi…favorendo la salita del petrolio che, guarda caso, con chi è correlato in maniera diretta?
Con le stesse aspettative di inflazione! E… qual è lo strumento a disposizione della banca centrale per combattere l’inflazione? Il rialzo dei tassi di interesse. Ecco spiegato il motivo per il quale “le scommesse errate dei tori potrebbero inasprire la politica della FED”!
Se il pensiero degli investitori di una FED meno aggressiva sarà più forte di quello che la FED effettivamente è (ossia che la stessa banca centrale utilizzerà tutta la sua forza per combattere l’inflazione), il dollaro andrà ad indebolirsi, andando a favorire una probabile risalita del petrolio che, come è abbastanza noto da due anni a questa parte, è stata la componente “più problematica” all’interno del paniere del consumer price index.
E’ doveroso specificare che:
• Dall’inizio del percorso di inasprimento di politica monetaria, le scommesse dei “tori sull’azionario” hanno trovato vita breve, motivo per il quale la recente debolezza del US Dollar potrebbe essere solo episodica
• Il petrolio non risponde soltanto alla tematica relativa alla sua correlazione inversa con il dollaro, bensì anche a questioni di domanda e offerta, motivo per il quale se le più grandi economie al mondo (Stati Uniti, Cina, Europa e Giappone) entrasssero nel futuro più prossimo in una recessione, la domanda di crude oil calerebbe e con essa il prezzo della materia prima
Tra i grafici che osserverò attentamente le prossime settimane ci sarà sicuramente il seguente:
Una cosa appare comunque certa:
• Se tutte le correlazioni si manterranno stabili un dollaro debole, nei prossimi tempi, non aiuterebbe il lavoro di Jerome Powell!
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
PETROLIO (CL) - Si rafforzaIl grafico del PETROLIO (CL) sul time frame giornaliero dopo una recente discesa che ha portato al raggiungimento di un picco minimo a fine Settembre 2022 ha iniziato a recuperare terreno:
- andando a rompere al rialzo una trend line dinamica che fungeva da diverso tempo da resistenza
- effettuando una falsa rottura rispetto ad un'are di supporto/domanda importante che fungeva da ex resistenza a Novembre 2021 (rettangolo verde in figura)
- formando una configurazione testa e spalle di inversione con la spalla destra in corso di formazione
I punti sopra elencati fanno presumere la possibilità di una continuazione del rafforzamento del mercato sino al raggiungimento della media (SMA) istituzionale a 200 periodi (linea grigia nel grafico).
PETROLIO - PREVISIONI INVERNALIBuongiorno a tutti,
Oggi voglio condividere una mia idea rialzista per il petrolio.
Oltretutto, le compagnie petrolifere hanno deciso di tenere le scorte visto il prezzo basso. Questa mossa ha portato ad una riduzione dell'offerta e dunque ad un aumento del prezzo.
Vedo un possibile rialzo fino in area 112$
++
non è un consiglio finanziario ma analisi personale
📈 Petrolio, obiettivo entrare nel canale short!Il grafico giornaliero del petrolio ci mostra ormai da alcuni mesi un bel movimento discendente che ha formato un chiaro canale ribassista dopo il "quasi" doppio massimo in area 125 di inizio giugno. La quotazione permane, praticamente stabilmente, al di sotto della EMA21 la quale è stata proprio in questo momento di nuovo raggiunta dalla quotazione nella mini fase di correzione tecnica. Proprio in questa zona dinamica, e a conferma del falso movimento di rialzo di ieri, sarebbe ideale riscontrare un segnale di Price Action short per entrare nella tendenza principale con primo target sul supporto 76 e, in un'ottica settimanale e di continuazione del canale, anche sul successivo e più importante livello di supporto 65.
Maurizio
PETROLIO (CL) - Trend ribassistaIl grafico del PETROLIO (CL) sul time frame giornaliero ha avviato da metà Giugno 2022 un trend ribassista che si è rafforzato dopo:
- il break out al ribasso della media (SMA) istituzionale a 200 periodi (linea grigia in figura) avvenuto il 3 Agosto 2022
- una falsa rottura della media al punto precedente con un trigger della nostra strategia PCTS avvenuto il 30 Agosto 2022
Attualmente il mercato si sta muovendo all'interno di un canale ribassista; recentemente ha ritestato un'area di offerta/resistenza precedentemente rotta al ribasso (rettangolo rosso in figura).
Nel suo movimento ribassista vi sono due aree di domanda/supporto su cui fare attenzione in quanto vi possono essere delle reazioni "tecniche" con possibili ritracciamenti.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
LA MIA VISIONE SU USDCAD E SETTORE ENERGY: ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti.
Il 23 settembre 2022 pubblicavo un’analisi dal titolo “EURUSD: il grafico guida da seguire per chi vuole speculare sul cambio valutario”, ai link:
•
Nella stessa andavo a creare uno spread, “ZQZ2022-IZ2022”. Esso aveva diverse funzioni:
• Utile per trovare dei punti di entrata ed uscita a mercato sul cambio EURUSD (all’interno dell’analisi spiego come)
• Utile per confermare la tendenza della stessa copia forex
• Utile per ricercare delle divergenze che successivamente si sarebbero potute ripercuotere su EURUSD
Nell’analisi di oggi proporrò numerosi grafici utili per chi vuole investire:
• Sul tasso di cambio USDCAD (Dollaro Americano/Dollaro Canadese)
• Sul settore energetico statunitense (ETF XLE)
Illustrerò i seguenti concetti:
• La correlazione tra dollaro canadese e petrolio
• Perché il dollaro canadese è considerata una valuta risk on?
• Analisi del ciclo economico nel quale ci ritroviamo
• La correlazione tra dollaro statunitense e aggressività della Federal Reserve
• Il dollaro USA come bene rifugio
• La mia visione di breve periodo sul cambio USDCAD
• Le correlazioni del settore energetico
• La mia visione di breve periodo sul settore energetico
Buona lettura.
LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE E PETROLIO
Una delle correlazioni intermarket più chiacchierate nell’incrocio tra mondo valutario e quello delle materie prime è senz’altro quella tra dollaro canadese (ticker 6C1!) e petrolio (ticker CL1!):
Il grafico settimanale mostra come la valuta e la materia prima siano legati da una correlazione positiva (all’apprezzarsi di uno, si rafforza l’altro), specialmente dal 2004 ai giorni nostri.
Il motivo è presto spiegato grazie alle informazioni datate 2021 reperibili nel sito ufficiale della Energy Information Administration (EIA,https://www.eia.gov/international/analysis/country/CAN), la principale agenzia del sistema statistico federale degli Stati Uniti responsabile della racconta, analisi e diffusione delle informazioni sull’energia (carbone, petrolio, natural gas, energie elettriche, rinnovabili e nucleari):
• Il Canada è un esportatore netto della maggior parte delle materie prime energetiche. Il Paese risulta il quarto produttore mondiale di petrolio. La grafica sottostante mostra come i livelli di produzione della stessa materia prima energetica siano aumentati negli ultimi anni
• Il 97% delle esportazioni di petrolio greggio del Canada sono state inviate negli Stati Uniti, il 2% in Europa, 0.2% nell’America centrale e del sud mentre il restante 0.2% in altri paesi
• Si stima che il 10% del PIL canadese sia dipendente proprio dall’esportazione del crude oil. Da questo dovrebbe convenire il fatto che lo stesso prodotto interno lordo sia correlato ai prezzi del petrolio; questo è visualizzabile a livello grafico? Vediamolo insieme, servendoci del future sul petrolio CL1! E CAGDP (Canada gross domestic product) messi a disposizione da Tradingview:
La correlazione diretta tra i due è lampante:
• Dal 2000 al 2008 il prezzo del petrolio aumentò da 26$ circa a 146$, con il contemporaneo aumento del PIL canadese da 674B a 1.52T
• Dal 2008 al 2009, complice la recessione indotta dai mutui sub-prime, il petrolio crollò perdendo oltre il 70% del suo valore; il CAGDP arrivò a valori di 1.38T
• La successiva ripresa economica (2009-2014) fece rialzare il crude oil che oscillò a valori superiori degli 80$, con aumento del PIL canadese a 1.84T
• Dal 2014 al 2016 la successiva caduta dell’oro nero accompagnò il ribasso del pil canadese che arrivò a valori di 1.51T
• La stessa situazione si ripete negli archi 2016-2019, recessione 2020 e successiva ripresa economica 2020-2021
È doveroso sottolineare come il prezzo della materia prima energetica sia un “leading indicator” per il GDP canadese. Per chi non lo sapesse, un leading indicator non è altro che un indicatore anticipatore in grado di “predire” l’evolversi di un particolare contesto economico (in questo caso, il CAGDP).
PERCHE’ IL DOLLARO CANADESE È CONSIDERATA UNA VALUTA RISK ON?
All’interno delle mie analisi faccio spesso dei riferimenti a due climi di mercato opposti tra loro:
• Il risk on, caratterizzato dall’appetito al rischio
• Il risk off, caratterizzato da una bassa (o nulla) propensione allo stesso
L’influenza di questi due particolari scenari non impatta solamente sui mercati azionari e obbligazionari, bensì anche sul mondo del forex. Il dollaro canadese, nella fattispecie, è considerato “risk on”, ossia tende ad essere acquistato e ad apprezzarsi quando gli investitori sono propensi a “rischiare”. Il motivo è spiegato dalle correlazioni che ora vi mostrerò.
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE E VIX
Uno degli strumenti prìncipi utilizzati per misurare l’umore sui mercati è senz’altro il VIX, l’indice di volatilità dell’S&P500, conosciuto come l’indice di “paura”; il motivo? I ribassi del benchmark azionario sono accompagnati da un contemporaneo apprezzamento del VIX stesso.
Correlando (a livello settimanale) l’indice con la currency è possibile osservare una correlazione inversa specialmente marcata dal 2008 al 2016 e dal 2018 ad oggi.
Da questo ne conviene che il dollaro canadese si apprezza in quei momenti nei quali la volatilità sull’S&P500 (e quindi la paura) tende a scendere, motivo per il quale può essere etichettata come “valuta risk on”.
• CORRELAZIONE TRA PETROLIO E INDICE DI RISCHIO XLY/XLP
Un altro motivo per il quale il CAD è considerata una valuta ad alto rischio è legato alla sua correlazione con il petrolio, osservata precedentemente. È vera l’affermazione secondo la quale anche la materia prima energetica ha carattere risk on? Dalla grafica in alto sembrerebbe di sì vista la sua correlazione positiva con l’indice di rischio XLY/XLP. Il motivo per il quale esiste quest’ultima correlazione è da ricercare nei cicli economici:
La seconda metà della fase 2, la 3, la 4 e la prima metà della fase 5 del ciclo economico sono da considerarsi risk on; all’interno delle stesse i settori ciclici, che beneficiano di uno slancio economico positivo, vanno a sovraperformare le aziende del settore dei beni di prima necessità, o difensivi. Da ciò cosa ne conviene?
• Nelle fasi “2.5”,3 ,4 e nella prima metà della 5 l’indice di rischio XLY/XLP tende ad avere carattere rialzista
All’interno dello stesso contesto economico il petrolio tende ad avere lo stesso tipo di carattere. Il motivo? Uno slancio economico positivo si traduce in un aumento di domanda da parte di imprese e consumatori e, basandosi il crude oil sulla legge della domanda e dell’offerta:
• Quanto più alta è la domanda, tanto più il prezzo del petrolio tenderà a mostrare carattere rialzista
Vista la correlazione tra il dollaro canadese e petrolio e tra petrolio e indice di rischio XLY/XLP, ne conviene che anche il CAD dimostrerà forza negli stessi contesti economici della materia prima e dell'indice di rischio, ossia in tutti quei momenti risk on del ciclo economico; spero di aver chiarito il concetto!
I MOTIVI PER IL QUALI IL DOLLARO CANADESE È RIBASSISTA
Qual è il motivo per il quale il CAD è ribassista? È senz’altro l’ambiente risk off che attanaglia i mercati e che si ripercuote in maniera diretta sul petrolio. Esso, a sua volta, ha intrapreso un trend ribassista da giugno 2022, scontando una minor domanda a causa di possibili recessioni che andrebbero a colpire varie parti del mondo. C’è un motivo ulteriore, come ho spiegato nel paragrafo precedente: la fase del ciclo economico! Infatti:
Ci ritroviamo ora all’interno della fase 6 del ciclo economico all’interno della quale le tre principali asset classes registrano cattive performance. Questo è confermato dal grafico successivo:
Azioni, obbligazioni e materie prime sono ribassiste!
LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO STATUNITENSE E AGGRESSIVITA’ DELLA FED
Nella precedente analisi riguardante EURUSD spiegavo come il dollaro fosse strettamente dipendente dalla politica monetaria della Federal Reserve, con particolare riferimento alla sua aggressività. Questo è mostrato da due correlazioni:
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO E FUTURE FEDERAL FUND SCADENZA DICEMBRE 2022
La correlazione inversa tra il dollaro americano e il future federal fund scadenza dicembre 2022 mostra come la stessa valuta sia dipendente dalle scelte di politica monetaria della Federal Reserve; infatti, quanto più il future segnava (a partire da marzo-maggio 2021) nuovi minimi, tanto più il dollaro si rafforzava.
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO E RENDIMENTO DEL TITOLO DI STATO USA A 2 ANNI
La correlazione diretta tra la valuta e il rendimento del titolo di stato a 2 anni conferma ciò che ho espresso precedentemente. Il motivo? Il rendimento del titolo di stato a 2 anni è influenzato dalle decisioni di politica monetaria della FED; più nel particolare, alla sua aggressività è associato un rialzo del rendimento e viceversa, ad un suo atteggiamento più passivo, un rendimento in calo; dunque, il rialzo del dollaro in concomitanza al rialzo del rendimento indica come la valuta sia fortemente influenzata dalla Federal Reserve.
Se qualcuno avesse dubbi sul fatto che “US02Y” sia influenzato da Jerome Powell e dalla sua “organizzazione”, osservi la seguente grafica:
Fatte tutte le dovute considerazioni, qual è il catalizzatore che al momento sta influenzando il dollaro americano? Sicuramente la Federal Reserve! Ma anche…il VIX!
IL DOLLARO USA COME BENE RIFUGIO
Non è più una novità il fatto che il dollaro sia diventato, negli ultimi mesi, il miglior bene rifugio in circolazione. Questo è dimostrato dalla sua correlazione diretta con il VIX:
• Quanto più aumentano le incertezze e le paure da parte degli investitori, tanto più sale il VIX e, vista la correlazione positiva, tanto più si rafforza il dollaro, comportandosi dunque da bene rifugio.
CONCLUSIONI SU USDCAD: LA MIA VISIONE DI BREVE PERIODO
Ci tengo a specificare che, per breve periodo, intendo da qualche settimana a pochi mesi.
Osservato il fatto che il dollaro canadese:
• È correlato positivamente al petrolio e quest’ultimo è ribassista
• È correlato inversamente al VIX ed esso si mantiene dal 2022 al di sopra dei 20 punti (spartiacque tra l’alta e la bassa volatilità)
• È correlato positivamente all’indice di rischio XLY/XLP ed esso è ribassista:
• Non dovrebbe statisticamente restituire buone prestazioni visto il ciclo economico che stiamo attraversando
Osservato il fatto che il dollaro americano:
• È dipendente dalla politica monetaria della Federal Reserve e quest’ultima si sta dimostrando di mese in mese aggressiva
• Ha una correlazione positiva con il VIX
• Si sta comportando da bene rifugio
• Ha una correlazione inversa con l’indice di rischio XLY/XLP
Sperando di avervi trasmesso tutto ciò di cui ho discusso attraverso l’analisi intermarket, quale potrà mai essere la mia visione sul cambio USDCAD con un arco temporale di qualche settimana/pochi mesi?
• Long USD
• Short CAD
Da questo ne conviene il fatto che se volessi cercare delle opportunità su USDCAD, le cercherei in long e non in short!
LE CORRELAZIONI NEL SETTORE ENERGETICO
Per fornirvi una mia visione sul settore energetico statunitense andrò a sfruttare le correlazioni che ora vi mostrerò:
• LA CORRELAZIONE DIRETTA TRA XLE E PETROLIO
Il grafico settimanale mostra la forte correlazione positiva tra petrolio e settore energetico; cosa si può dedurre da ciò?
• Le aziende che appartengono al settore energetico sono fortemente dipendenti dal prezzo del crude oil
• LA CORRELAZIONE POSITIVA TRA SETTORE ENERGETICO E ASPETTATIVE DI INFLAZIONE A 10 ANNI
Esiste una correlazione positiva tra settore energetico e aspettative di inflazione; in particolare:
• Il settore energy tende ad avere buone performance quando le aspettative di inflazione aumentano
Il motivo è da ricercare all’interno delle fasi del ciclo economico, infatti:
Le aspettative di inflazione si innalzano durante le fasi di slancio economico, identificate dall’aumento di domanda di beni e servizi da parte di aziende e consumatori; nelle stesse fasi il petrolio, per i motivi spiegati nei paragrafi precedenti, tende ad avere delle buone performance.
Per cui:
Esiste una correlazione diretta tra settore energetico e aspettative di inflazione a 10 anni perché queste ultime si muovono in maniera diretta rispetto al petrolio, al quale, come abbiamo visto, il settore energetico è correlato positivamente. Infatti:
CONCLUSIONI SUL SETTORE ENERGETICO: LA MIA VISIONE DI BREVE PERIODO
La mia visione di breve periodo sul settore è short perché:
• Se il petrolio è ribassista e il settore energy è pesantemente correlato ad esso, non potrò avere una visione rialzista su quest’ultimo
• Le aspettative di inflazione a 10 anni sono ribassiste, influenzate in negativo dal pesante rialzo dei tassi di interesse che hanno proprio lo scopo di combattere il consumer price index:
Buon weekend, Matteo Farci
📈 Usd-Cad: anche un controtrend è stuzzichevole!Nel video di oggi vediamo una delle tendenze più belle del Forex ed in particolare dove trarre vantaggio da questo uptrend e (perchè no!) come eventualmente approfittare di un movimento contrario alla tendenza.
Non perdetevi il video di oggi con tutti gli spunti operativi sul Loonie!
Maurizio