WisdomTree - Tactical Daily Update - 26.03.2024L’incertezza sull’inflazione di marzo “congela” le Borse sui massimi.
Prezzi al consume visti ancora in calo in Europa, possibili sorprese in Usa.
L’Europa, dicono i dati, e’ in una prolungata fase di ristagno economico.
Nuove schermaglie tra USA e Cina sui componenti tecnologici.
L’attesa per i dati sull’inflazione Europea di marzo e le paure innescate dal sanguinoso attacco terroristico a Mosca non hanno depresso le Borse europee ieri, 25 marzo: nella 1’ seduta di una settimana “breve” (venerdi 29 sara’ fatalmente “semi-festiva”) hanno prevalso i rialzi: Milano +0,9%, la migliore, Francoforte +0,3%, Madrid ed Amsterdam +0,1%, piatta Parigi, Londra -0,2%.
Wall Street ha chiuso debole: Dow Jones -0,4%, Nasdaq e S&P500 -0,3%. Colpite dalla vendite alcune big-tech, come Meta, Apple e Alphabet, alla notizia che la Commissione Europea ha avviato un’indagine contro le 3 aziende per presunta “non conformita’” al Digital Markets Act, (legge sui mercati digitali).
Vendite prevalenti anche su Intel, con cali sino a -3% dopo che il Financial Times riporta di nuove norme varate dalla Cina che impedirebbero l’uso di micro-chip Intel e AMD nei server e nei computer governativi. Schianto fino a -6% delle azioni di United Airlines: la Federal Aviation Administration Usa ha dichiarato che sottoporra’ la societa’ a maggiori controlli per verificarne le procedure di sicuezza.
E’ una settimana pre-Pasquale anche negli Usa, dove tra gli operatori finanziari le discussioni vertono soprattutto sui prezzi al consumo, che faticano a scendere nei primi 2 mesi 2024, sulla soprendente resilienza dell’economia, nonostante i tassi di interesse elevati, e sulla prospettiva incerta di ammorbidimento della politica monetaria della Banca centrale Usa (Federal Reserve).
Wall Street si accinge comunque a chiudere il 5’ mese consecutivo di guadagni, e nei giorni scorsi gli indici azionari USA hanno segnato massimi storici, grazie ai forti guadagni settimanali: Dow Jones +1,9%, S&P500 +2,3%, e Nasdaq +2,9%.
Banche centrali: la scorsa settimana, mentre l’ECB (Banca centrale Europea) ha lasciato intendere che preferisce stare in attesa, la Banca centrale Svizzera ha inaspettatamente “tagliato”, ed anche il Chairman della FED Powell, pur confermando i tassi vigenti, ha usato toni piu’ “dowish” (da “colomba”).
Il Presidente della Regional FED di Chicago, Austan Goolsbee, si e’ dichiarato tra i “responsabili politici” che prevedono 3 tagli dei tassi d’interesse nel 2024, ma il suo collega di Atlanta Raphael Bostic ha ribadito che se ne aspetta 1 solo (!!). Non resta che aspettare giugno, quando si attende il 1’ taglio di FED e ECB.
Inflazione europea: si attendono conferma dei cali a marzo, in diversi Paesi: mercoledì 27 marzo i dati Spagnoli, venerdì 29 quelli di Francia e Italia e anche quelli Usa riferiti all’indice PCE (Personal consumption expenditure) che, in quanto deflattore del Pil (misura l’inflazione rapportata alle spese della famiglia “tipo”) è l’indicatore preferito dalla FED nelle sue scelte di politica monetaria.
La nuova settimana vede rialzi di prezzo per molte materie prime: quello del petrolio sconta i rischi di carenza di offerta dopo i danneggiamenti di alcune raffinerie russe, mentre il cartello Opec+ non prevede cambi di strategia nelle riunione della prossima settimana. Record storico per il cacao, ad oltre 9.600 US$/tonnellata.
Stamane, 26 marzo, sul fronte macro europeo si segnala un leggero miglioramento della fiducia dei consumatori tedeschi a marzo: l’indice Gfk è salito a -27,4, da -28,8 di febbraio, facendo anche meglio delle attese di -28,0.
Il rapporto Deficit/GDP Francese nel 2023 ha raggiunto -5,5% (dati Insee, Istituto Nazionale di Statistica), peggiorando il -4,8% del 2022 e la stima governativa di -4,9%. Il peso del debito pubblico e’ pari a 110,6% del Pil, lievemente piu’ basso del 111,9% del 2022, ma molto piu’ alto delle previsioni del Governo di 109,7%.
Le Borse europee salgono di circa +0,5% a fine mattinata (ore 13.00 CET), mentre quelle asiatiche stamattina hanno chiuso contrastate: Tokyo -0,04%, attende le indicazioni sull’inflazione di marzo in Giappone, previste venerdì. Intanto lo Yen resta debole sul Dollaro Usa a151,4, e ancor piu’ sull’Euro, a 164,10.
Va detto che ieri ed oggi Giappone e Cina sono intervenuti in difesa delle valute nazionali: le Autorità giapponesi mirano a contrastare la speculazione, concetto ribadito sia Ministro delle Finanze Suzuki che dal suo vice Kanda, quelle cinesi puntano, dopo il recente calo, ad una ripresa del Yuan al livello desiderato.
Intanto e’ ripartita la corsa del Bitcoin, salito oltre 71 mila Dollari.
I listini azionari cinesi hanno chiuso in lieve rialzo: Shanghai +0,17%, Hong Kong +0,88% trainato dal recupeo del tech e da un timido recupero del sub-indice del comparto immobiliare/costruzioni, +0,38%, innescato dalle dichiarazioni del Presidente della Banca centrale Pan Gongsheng che vede sintomi di ripresa.
Il Direttrice generale del FMI (Fondo Monetario Internazionale), Kristalina Georgieva, intervendo al China Development Forum di Pechino, ha esortato il Governo cinese a intervenire a sostegno dei consumi interni: il Premier Li Qiang ha replicato che i consumi domestici sono comunque abbastanza floridi.
I future sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture frazionalmente positive, +0,3% in media (ore 13.30 CET), nel giorno in cui parlera’ il Chairman della FED Jerome Powell e saranno pubblicati i dati ordini di beni durevoli di febbraio, quelli sui prezzi delle case, e quello sulla fiducia dei consumatori a marzo.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Cerca nelle idee per "APPLE"
WisdomTree _ Tactical Daily Update - 22.03.2024Le maggiori Borse mondiali prolungano la fase “risk–on”.
Nuovi massimi storici per Wall Street e per Tokio, borse cinesi in stabilizzazione.
Indici PMI europei depressi anche a marzo: manufattura in difficolta’.
Intelligenza artificiale: un mega-trend di cui sentiremo parlare a lungo.
Mercoledi la Federal Reserve ha confermato che entro il 2024 taglierà i tassi 3 volte, la 1’ delle quali a giugno, per un totale di 75 bps. Cio’ ha favorito chiusure positive ieri per le Borse europee, supportate non solo dall’atteso ammorbidimento nella politica monetaria Usa ed Europea, ma anche dalla discesa dell'inflazione nel Regno Unito e dal taglio dei tassi deciso dalla Banca centrale Svizzera, da 1,75% all'1,50%.
Londra e’ stata la migliore, +1,9%, bene anche Francoforte +0,9%, senza strappi Milano, +0,1% e Parigi, +0,2%: sul listino francese ha brillato Esso France (divisione Europea di Exxonmobil attiva nella raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi), +24%, grazie al maxi-dividendo straordinario di 12 euro, da aggiungere ai 3 Euro “ordinari”.
Wall Street, ormai inarrestabile, anche ieri si e’ mossa al rialzo: Dow Jones +0,7%, S&P500 +0,3%, al 20’ record storico di quest’anno, Nasdaq +0,2%.
Giornata movimentata per alcune azioni della tecnologia: Apple ha perso oltre -4% perche’ colpita da un’indagine Antitrust del Dipartimento di Giustizia americano.
Debutto col botto a Wall Street per Reddit, prima Ipo di social network dopo Pinterest nel 2019: l’azione della piattaforma piu’ diffusa di forum online, collocata a 34 Dollari/azione e’ schizzata anche sopra 56.
Micron Technology ha sorpreso il mercato con l’utile netto del 4’ trimestre di 42 US$ cents, e alzato la guidance 2024. Broadcom e’ balzata di +5.6% nel giorno del suo "Al Day" nel quale il suo management si e’ detto ottimista sulla prospettiva di acquisire crescenti quote dell’esplosivo mercato delle reti Al e degli “acceleratori personalizzati”.
Ieri protagoniste, a vario titolo, numerose Banche centrali: quella Svizzera (BNS), come detto, ha abbassato i tassi, mentre il consenso se li aspettava stabili, innescando l’indebolimento del Franco svizzero, -0,7% verso Euro, a 1,024.
La Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi invariati a 5,25% per la 5’ riunione consecutiva, pur rimarcando che il dato di marzo sull'inflazione al consumo in UK sia calatao a 3,4%, minimi dal 2021. Il Governatore Andrew Bailey conferma l’approccio prudente, e “data dependant”, attendo il consolidamento del trend positivo.
La Banca centrale di Turchia ha invece aumentato di 5 punti, da 45 a 50% il tasso di interesse di riferimento, quale ennesimo tentativo di raffreddare l’inflazione.
Il Presidente della Bundesbank e membro del board dell’ECB (Banca centrale Europea), Joachim Nagel, ha ammesso la “probabilità aumentata di taglio tassi prima della pausa estiva...ovviamente dipendera’ dai dati, questa non vuol essere una scusa ma il miglior approccio in un contesto dove l'incertezza resta alta anche a causa della guerra in Ucraina”.
Sempre la Bundesbank nel consueto rapporto periodico ritiene che l’economia tedesca restera’ probabilmente in recessione nel 1’ trimestre e, vista la debolezza dei consumi e degli ordini all’industria, l’intera 2024 si prospetta stagnante. Come nota incoraggiante, l’indice Ifo sul business climate in Germania a marzo è salito a marzo a 87,8, oltre le stime.
Sul fronte macro Usa emergono segnali contrastanti, che in media confermano la resilienza dell’economia: l’indice Pmi manifatturiero di marzo, smentendo le attese, e’ salito a 52,5 punti, dai 52,2 di febbraio: il Pmi servizi invece scende a 51,7, sotto alle stime.
Le vendite di case esistenti negli Usa a febbraio sono salite oltre le attese: +9,5% a 4,38 milioni, mentre il superindice economico (LEI-leading indicator Index), curato dal Conference Board, è aumentato a febbraio di +0,1% a 102,8 punti, facendo meglio del previsto e “cambiando segno” dopo 22 cali consecutivi.
I dati macro europei confermano invece la debole corrente dell’industria: l’indice Pmi manifatturiero dell’Euro-zona a marzo è sceso a 45,7, da 46,5 di febbraio: quello composito, invece, è salito a 49,9 da 49,2 di febbraio, ai massimi da 9 mesi, grazie al contributo dei servizi, il cui indice PMI e’ salito a 51,1 da 50,2.
Dopo l’inatteso calo delle scorte petrolifere Usa ieri il prezzo del greggio e’ sceso di circa -1%, col WTI a 81,1 Dollari/barile: sempre depresso il metano europeo, attorno a 27 Euro/MWh sulla trading venue TTF Amsterdam.
Ieri 21 marzo, giornata memorabile per l’oro, arrivato a superare per la 1’ volta i 2.200 US$/oncia, prolungando il movimento rialzista osservato da metà febbraio e favorito dalle crescenti tensioni politiche, commerciali e militari globali.
Stamane, Borse asiatiche in calo: quelle Cinesi soffrono probabilmente la debolezza del Yuan onshore, salito oltre 7,2 per USDollar, record da novembre e sintomo che le autorita’ monetarie di Pechino avallano una parziale svalutazione della valuta.
La Borsa di Tokyo ha segnato un nuovo massimo storico, grazie al +0,2% del Nikkei, a 40.883, ad una settimana dalla decisione della Banca del Giappone (BoJ) di avviare, con cautela, la normalizzazione della sua politica monetaria. Intanto accelera l'inflazione nipponica: quella al consumo (CPI “core”, al netto dei cibi freschi) +2,8%, quella “generele” +3,2%, in linea col consenso.
Borse europee “flat” a fine mattinata, leggermente positivi i future sugli indici Usa. Sulle cryptovalute prevalgono di nuovo le vendite, cali medi di -3%. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Borse irriducibiliI mercati azionari globali continuano a far registrare nuovi massimi, senza soluzione di continuità, in un contesto che vede la realizzazione di nuovi record ad ogni sessione. Nelle contrattazioni di giovedì, il Dow è salito dello 0,68%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,32% e il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,2%. Nove degli 11 settori S&P sono saliti, guidati da industriale, finanziario ed energetico.
Le ragioni sono da ricercare nell’ottimismo dilagante relativo allo stato di salute dell’economia americana, nonostante i tassi ai massimi degli ultimi 25 anni, unitamente alla volontà comunque di effettuare tre tagli del costo del denaro già nel 2024.
Sul fronte societario, Micron Technology è cresciuta di oltre il 14% sulla scia di un rapporto ottimistico sugli utili, mentre Apple è scesa del 4% dopo che il Dipartimento di Giustizia ha intentato una causa antitrust contro il produttore di iPhone. Nel frattempo, Reddit ha iniziato a fare trading sul NYSE dopo che la piattaforma di social media ha raccolto circa 750 milioni di dollari dalla sua IPO.
SNB TAGLIA I TASSI
La Banca nazionale svizzera, a sorpresa, ha ridotto i tassi di riferimento di 25 punti base all’1,5% nel marzo 2024, facendo registrare il primo taglio in nove anni. Una mossa non prevista, che ha fatto in modo che l’Istituto centrale elvetico, sia di fatto la prima banca centrale del primo mondo, ad allentare la politica monetaria. Il taglio arriva dopo che l'inflazione svizzera è scesa all'1,2% a febbraio, il nono mese consecutivo in cui i prezzi si sono mossi all'interno dell'intervallo target dello 0-2% della BNS, indicativo della stabilità dei prezzi.
La banca centrale ha tenuto conto della riduzione della pressione inflazionistica e dell'apprezzamento reale del franco svizzero nell'ultimo anno. I banchieri elvetici prevedono che l’inflazione rimarrà all’interno dell’intervallo di stabilità dei prezzi nei prossimi anni e la monitoreranno attentamente per garantire che rimanga all’interno di questo intervallo.
La BNS prevede un’inflazione media annua pari all’1,4% per il 2024, all’1,2% per il 2025 e all’1,1% per il 2026. Nel frattempo, la crescita economica dovrebbe rimanere modesta nei prossimi trimestri, con un tasso di crescita di circa l’1% quest’anno.
DATI USA
Il numero di persone che hanno richiesto l’indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 210.000 nella settimana terminata il 16 marzo 2024, al di sotto delle aspettative del mercato di 215.000. Allo stesso tempo, le richieste di disoccupazione continuative sono rimaste relativamente invariate a 1.807.000 nella settimana precedente. I dati continuano a mostrare che il mercato del lavoro statunitense rimane teso, in linea con l'ultima valutazione della Federal Reserve, il che offre alla banca centrale un margine di manovra per ritardare l'inizio dei tagli dei tassi. La media mobile di quattro settimane, che rimuove la volatilità settimanale, è aumentata di 2.500 a 211.250.
Contestualmente l’indice S&P Global US Composite PMI è sceso a 52,2 nel marzo 2024, rispetto al massimo di otto mesi di febbraio pari a 52,5, secondo una stima preliminare. Tuttavia, l'ultima lettura indica ancora un solido miglioramento mensile dell'attività commerciale delle società statunitensi. Nel complesso, i nuovi ordini sono aumentati a un ritmo più lento, mentre il tasso della creazione di posti di lavoro è aumentata, segnando il tasso più rapido registrato finora nel 2024.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione dei costi di acquisto ha raggiunto il livello più alto in sei mesi, mentre l’inflazione dei prezzi di vendita è stata la più marcata in poco meno di un anno. Infine, la fiducia delle imprese è salita ai massimi di quasi due anni, in un contesto di segnali di ripresa dell’economia statunitense nel suo complesso.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, mentre fino a qualche tempo fa si osservavano movimenti a bassa volatilità, perché il mantra per tutte le banche centrali era l’inflazione, mentre oggi cominciano finalmente ad emergere le differenze di tempi e modi con cui i diversi Istituti Centrali si muoveranno sui tassi di interesse, e queste differenze cominciano ad evidenziarsi anche sui prezzi, tanto è vero che il dollaro, nelle ultime ore, ha ripreso prepotentemente quota, proprio grazie al fatto che ora, si stima che la Fed sarà l’ultima banca a tagliare il costo del denaro.
Tornano quindi di moda i principali aggregati macro e non solo l’inflazione, e quindi la volatilità dovrebbe tornare anche sulle valute. L’EurUsd ha perso 100 pip da ieri tornando sui supporti chiave, a ridosso di 1.0800 e mettendo a rischio tutta la ripresa del mese di febbraio. La violazione di 1.0800, aprirebbe la strada al test almeno di 1.0690, livello di medio termine. Cable in ribasso di 180 pip da ieri con i supporti posti di medio termine non lontani a 1.2600 e 1.2530.
UsdJpy sempre a ridosso di 151.80, nel silenzio compiacente della Boj e con la possibilità anche di sfondare al rialzo. Attenzione però all’inflazione importata, di cui nessuno parla, e al fatto che stanotte i dati sul CPI giapponese, sono saliti improvvisamente al 2.8% dal 2.2% del mese precedente. Se la BoJ è preoccupata dell’inflazione derivante dall’accordo di aumento sui salari chiuso con le grandi aziende, perché non dovrebbe avere il timore di una inflazione causata da uno Jpy che sprofonda? Sugli altri cambi, come le oceaniche, ancora forza di dollaro e ritorno vicino ai supporti chiave. Se questo movimento sarà strutturale, lo vedremo presto.
TURCHIA, TASSI AL 50%
La Banca Centrale turca ha inaspettatamente aumentato il tasso di interesse di riferimento di 500 punti base, portandolo al 50%, nella riunione di marzo e ha lasciato intendere che continuerà nella propria politica monetaria restrittiva, qualora le prospettive di inflazione dovessero peggiorare ulteriormente. Il Comitato di politica monetaria ha spiegato che questo rialzo vuole essere una risposta all’inflazione, uscita recentemente superiore alle attese a febbraio, primo segnale di una inversione dei prezzi rispetto alla tendenza di fondo che sembrava aver imboccato la strada della discesa.
L’inflazione annuale è stata registrata l’ultima volta a quasi il 70% a febbraio, la più alta in 15 mesi. La decisione è anche coerente con il forte deprezzamento della lira turca, che continua a estendere il suo minimo storico. EurTry che aveva toccato quasi 36 lire per un euro, è sceso qualcosa tornando a 34.80. La banca centrale prevede che le pressioni inflazionistiche permangano prima che inizi la tendenza disinflazionistica nella seconda metà dell’anno.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Fed, tassi ancora invariatiAZIONARIO
Mercoledì i listini americani hanno guadagnato terreno dopo che la Federal Reserve ha mantenuto invariati i Fed Funds, avendo però confermato almeno 3 tagli dei tassi nel 2024 e nel 2025. L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,7% e il Dow Jones è avanzato di oltre 300 punti, entrambi in rialzo a massimi storici, mentre il Nasdaq 100 è aumentato dell'1%. Le aspettative dei membri del FOMC mostrano un taglio totale dei tassi di 75 punti base quest'anno. Il grafico indicava anche tre tagli nel 2025, uno in meno rispetto a dicembre, nonostante una leggera revisione al rialzo dell’inflazione PCE.
Tuttavia, le forti revisioni al rialzo delle proiezioni del PIL statunitense hanno continuato a sostenere le azioni statunitensi, in linea con il rally di quest'anno e nonostante la politica restrittiva della Fed. L’attrazione verso il comparto tecnologico a grande capitalizzazione ha guidato i principali indici, con Meta, Alphabet e Apple in rialzo vicino all'1%. Inoltre, le azioni JPMorgan sono salite di quasi l'1% dopo che la più grande banca del paese ha inaspettatamente aumentato il suo dividendo del 9,5% sulla scia di profitti record.
FED
La Federal Reserve ha lasciato invariati i Fed Funds al massimo degli ultimi 23 anni tra il 5,25% e il 5,5% per la quinta riunione consecutiva, in linea con le aspettative del mercato. I politici prevedono ancora di tagliare i tassi di interesse tre volte nell’anno in corso, come era stato previsto nella riunione di dicembre scorso. Il dot plot indica anche tre riduzioni nel 2025, uno in meno rispetto a dicembre, e altre tre riduzioni nel 2026. Nel frattempo, la crescita del PIL statunitense è prevista più elevata nel 2024 (2,1% contro 1,4% nella proiezione di dicembre), nel 2025 (2% contro 1,8 %) e 2026 (2% contro 1,9%).
Le previsioni di inflazione PCE sono state mantenute invariate per il 2024 (2,4% contro 2,4%) ma sono state aumentate per il 2025 (2,2% contro 2,1%) mentre il tasso core è più alto quest'anno (2,6% contro 2,4%) mentre le previsioni sono rimaste invariate per il 2025 al 2,2%. Il tasso di disoccupazione è previsto inferiore al 4% nel 2024 (rispetto al 4,1%), ma le proiezioni sono state mantenute al 4,1% per il prossimo anno. Jerome Powell si è mostrato realista sottolineando i progressi dell’economia che tuttavia non possono essere garantiti per il 2024.
Ora i rischi sono controbilanciati e quando anche il mercato del lavoro comincerà a dare segnali di raffreddamento, sarà il momento di ridurre i tassi. La crescita dei salari si è attenuata e la Fed ha bisogno di certezze riguardo al ribasso dell’inflazione. Insomma, Powell alla fine ha ammesso che quest’anno i tassi verranno ridotti anche se gli ultimi dati su CPI e PPI potevano far cambiare idea alla Fed che invece sostiene che sono stati dati congiunturali e stagionali.
VALUTE
Crollo del dollaro dopo la Fed, in seguito alla conferma che i tagli dei tassi saranno tre nell’anno in corso. EurUsd sopra 1.0900, Cable a 1.2780 e UsdJpy che dai massimi di 151.80 ha perso 100 pips per poi stabilizzarsi in area 150.80. Mercato però che per ora non ha violato i livelli chiave posti a 1.0975 per l’euro, 1.2880 per il Cable, e con possibili correzioni per il UsdJpy con obiettivi a 149.20 area. Oceaniche in ripresa con AudUsd non lontano dai livelli cruciali di 0.6600 mentre NzdUsd deve rompere 0.6120.
Finalmente però la volatilità è aumentata con la correlazione intermarket che ritorna a fare capolino, ovvero azionario salgono con dollaro che scende. Interessanti movimenti dei cross dello Jpy che rimangono vicino a nuovi massimi per via della salita della moneta unica e delle altre (Gbp, Aud, Nzd e Cad), che più che compensano la discesa del UsdJpy. CadJpy ancora su nuovi massimi degli ultimi 16 anni a 112.25.
UK, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione del Regno Unito è sceso al 3,4% su base annua nel febbraio 2024, in calo rispetto al 4% registrato sia a gennaio che a dicembre e al di sotto delle aspettative del mercato del 3,5%. Si tratta del tasso più basso da settembre 2021, trainato dal rallentamento dell'aumento dei prezzi di alimentari e bevande analcoliche (5,0% contro 6,9% a gennaio), ristoranti e alberghi (6,0% contro 7,0%), attività ricreative e cultura (5,4% vs 5,7%) e beni e servizi vari (3,6% vs 4,5%).
D'altro canto, i costi sono scesi a un ritmo più lento sia per l'edilizia abitativa che per i servizi pubblici (-1,7% contro -2,1%) e per i trasporti (-0,1% contro -0,3%). Il tasso annuo di inflazione core, che esclude voci volatili come energia e cibo, è sceso al 4,5%, il tasso più basso da gennaio 2022 e leggermente al di sotto del consenso del mercato del 4,6%.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
C'è la Fed, tutti sull'attentiWall Street rimane vicino ai massimi, con investitori e analisti che rimangono cauti in vista della decisione di politica monetaria della Fed prevista per stasera. I servizi tecnologici e di comunicazione hanno registrato le performance peggiori, mentre energia e servizi di pubblica utilità hanno sovraperformato. Le azioni di Nvidia sono scese di circa l'1,4% dopo che gli ultimi annunci alla conferenza della società non sono riusciti a impressionare gli investitori. In ribasso anche Meta (-2,4%) e Tesla (-1,3%) mentre Apple e Alphabet sono rimaste poco scambiate.
Se sull’azionario poco si è mosso, va ricordato che sui cambi, ugualmente, la volatilità resta tendenzialmente assai ridotta, con il Dollar Index che si assesta vicino ai massimi, mentre gli operatori del settore scommettono su un rinvio del taglio del costo del denaro. Importante, nella valutazione di quel che dirà la banca centrale Usa, sarà il dot plot, ovvero quello schema in cui si evidenziano le previsioni dei banchieri centrali Usa relativamente non solo ai tassi di interesse, ma alla maggior parte dei più significative aggregate macro. In tal senso, crediamo che dopo stasera, il mercato si potrà orientare meglio.
PBOC, TASSI INVARIATI
La Banca Popolare Cinese ha mantenuto invariati i tassi sui prestiti a 1 e 5 anni, come da attese. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il punto di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,45%. Nel frattempo, il tasso a cinque anni, legati ai mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,95% dopo la più grande riduzione mai vista di 25 punti base a febbraio. Entrambi i tassi sono ai minimi storici, poiché la banca centrale cerca di far ripartire l’economia di fronte alla crisi del settore immobiliare e ai livelli minimi della fiducia dei consumatori.
La mossa di mercoledì è arrivata dopo che le autorità monetarie hanno lasciato i tassi sui prestiti a medio termine la scorsa settimana e hanno drenato liquidità dal sistema bancario per la prima volta da novembre 2022 a causa delle preoccupazioni che troppa liquidità all’interno del sistema potesse non confluire nell’economia reale. Recentemente, la PBoC ha segnalato che c'è spazio per ulteriori tagli al RRR delle banche, ovvero alla riserva obbligatoria che le banche devono detenere nel sistema centrale.
CANADA, CALA L’INFLAZIONE
Rallenta l’inflazione nel paese nordamericano, con un +2.8% a febbraio 2024 dal 2,9% di gennaio 2024, segnando il livello più basso dal giugno 2023. Il risultato contrasta anche con le aspettative che erano per un incremento del 3,1%. Il tutto a questo punto, aumenta le probabilità che la BoC, possa cominciare a ridurre il costo del denaro nella seconda metà dell'anno. In sensibile calo il costo per i servizi cellulari (-26,5%) e per i servizi di accesso ad Internet (-13,2%).
Nel frattempo, l'inflazione si è raffreddata per i prodotti alimentari (3,3% contro 3,9% nel mese precedente) grazie al calo dei prezzi dei generi alimentari. I prezzi della benzina invece, sono rimbalzati (0,8% contro -4%) in un contesto di elevati costi globali del greggio dovuti alla prevista estensione dei tagli alla produzione. Inoltre, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha fatto lievitare i tassi ipotecari e i prezzi degli alloggi (6,5% contro 6,2%). Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% a febbraio, dopo una variazione pari a zero nel periodo precedente.
USA, MERCATO IMMOBILIARE IN CRESCITA
I nuovi cantieri, negli Stati Uniti, sono aumentati del 10,7% su base mensile, a febbraio, con un tasso di crescita di 1,521 milioni su base annua, dopo essere diminuiti del 12,3% a gennaio e aver battuto le previsioni di 1,425 milioni, in un contesto di persistente carenza di offerta. La costruzione di case unifamiliari è balzata dell'11,6% a 1.129 milioni, quella delle unità in edifici con cinque unità è aumentata dell'8,6% a 377mila. Mercato immobiliare quindi che tiene nonostante i mutui sui tassi siano ancora intorno al 7%.
GERMANIA, ZEW IN NETTA RIPRESA
L’indicatore ZEW che misura il sentiment del settore istituzionale tedesco è aumentato per l’ottavo mese consecutivo a +31,7 nel marzo 2024, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022 e superando le aspettative del mercato di +20,5. Migliora quindi l’outlook per la più grande economia europea, guidato dall'anticipazione di potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nei prossimi sei mesi, il che spiega le prospettive più ottimistiche per il settore delle costruzioni.
Inoltre, il settore dell’export ha beneficiato delle migliorate aspettative economiche in Cina e del previsto deprezzamento del dollaro rispetto all’euro. La valutazione della situazione economica in Germania è invece rimasta a un livello molto basso, con il relativo indicatore è aumentato di soli 1,2 punti a -80,5.
VALUTE
Si rafforza ancora il dollaro, soprattutto contro Jpy, con il raggiungimento di quota 151.50, e una salita di quasi 600 pip in 6 sedute. La BoJ non sembra voler intervenire e anzi sembra assolutamente bisognosa di uno Jpy ancora debole, in un contesto in cui il rialzo del costo del denaro e l’abbandono del Qqe, sono apparsi come meri interventi di facciata, con la conseguenza che i mercati non hanno creduto all’autorità monetaria e hanno continuato a vendere asset denominati in Jpy.
Tra l’altro non si capisce perché da un lato la BoJ sia preoccupata delle conseguenze dell’aumento dei salari sull’inflazione, e al contempo non lo sia della perdita di valore della divisa, che comunque è causa di inflazione importata in ragione di maggiori oneri per pagare le materie prime. I possibili target sono ora visti in area 152.00 ove i precedenti vertici della BoJ, con Kuroda a capo della banca centrale, erano intervenuti negli ultimi due anni.
Poco da segnalare sulle altre valute con l’EurUsd che rimane in un contesto di trading range tra 1.0840 e 1.0910 così come il Cable sembra stabile tra 1.2670 e 1.2760. Cross stabili tranne ovviamente tutti quelli contro Jpy che si rivalutano e raggiungono livelli vicino ai massimi degli ultimi 16 anni come l’EurJpy. Senza la Boj non si scende, almeno per ora. Intanto l’attesa per ascoltare Jerome Powell è spasmodica. Vedremo se riuscirà a schiodare il mercato valutario dall’apatia attuale.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.03.2024La Bank of Japan alza i tassi di 0,1%, chiudendo 17 anni di interessi sotto 0.
Sorprendente dato tedesco Zew: a marzo torna l’ottimismo sulle prospettive.
Oggi si riunisce la Federal Reserve: nessuna novita’ prevista sui tassi.
Dai vertici EU e dall’ECB monito congiunto sui debiti pubblici dei 27 Paesi.
Ieri, 18 marzo, le Borse europee, sono rimaste quasi immobili, alla chiusura della 1’ seduta di una settimana incentrata sulle decisioni e le comunicazioni delle Banche centrali.
Milano ha chiuso in pareggio, ma nel corso della seduta ha superato 34 mila punti dell’indice Ftse Mib, toccando i massimi dal 2008: invariata anche Francoforte, e Madrid: progressi minimi, +0,2% per Amsterdam, e piccole limature per Londra, -0,1%, e Parigi, -0,2%. Positiva, senza strappi, Wall Street: Dow Jones +0,2%, Nasdaq +0,8% e S&P500 +0,6%.
Negli Usa e’ tornato l’interesse per i titoli tech: Alphabet e Apple hanno “strappato al rialzo” alla notizia che sarebbero in trattativa per dotare gli iPhone di applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate dalla Divisione Gemini di Google. Ben comprate anche Nvidia, alla vigilia della conferenza sull’intelligenza artificiale e Tesla, che ha aumentato di 1.000 US$ il prezzo del Model Y negli Usa.
Stamane, martedì 19 la Bank of Japan, ha chiuso una lunga fase, durata 17 anni di tassi negativi, e ha deciso un piccolo aumento, +0,1%, del costo del denaro.
Domani, mercoledì 20, tocchera’ alla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED), che li lascera’ invariati, ma fornira’ indicazioni sulle mosse future. La prossima settimana sara’ la volta della BCE (ECB-Banca centrale Europea).
La scorsa settimana, i dati più alti delle previsioni sull’inflazione hanno spinto in avanti le previsioni sulla data del 1’ taglio dei tassi d’interesse: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c’è il 53% di possibilità di un taglio alla riunione di giugno ed un taglio cumulato nel 2024 di massimo -0,75%, meta’ di quanto previsto solo 3 mesi fa.
Il quadro macro globale e’ articolato, e non univocamente orientato alla crescita: nel corso di questa settimana saranno da seguire con attenzione gli indicatori Pmi (Purchasing managers Index) sull’attività economica a marzo nell’euro Zona.
Intanto ieri abbiamo avuto conferma del calo dell’inflazione nell’area-Euro a febbraio: a 2,6% da 2,8% (a febbraio 2023 a 8,5% annuale). In Cina la produzione industriale di febbraio, +7% annuale, ha sorpreso positivamente, mentre le vendite al dettaglio di gennaio-febbraio, +5,5%, hanno un po’ deluso.
Il rinvio del tanto atteso momento del 1’ taglio dei tassi in Usa sta creando una spinta rialzista ai rendimenti dei Treasury, tornati vicini ai massimi dell’anno, con quello del decennale al 4,34% al closing di ieri.
Come gia’ citato, la Banca centrale del Giappone (BoJ) ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento (“repo rate”) di +0,1%, ad un intervallo ora compreso tra 0,0 e 0,1%, chiudendo la lunga stagione di tassi di interesse negativi intrapresa 17 anni per supportare la crescita economica con la “leva monetaria”.
La Banca centrale Giapponese ha anche annunciato il progressivo abbandono del meccanismo di controllo dei rendimenti, attivato nel 2016 e lo stop agli acquisti sul mercato aperto di asset rischiosi, anche per il tramite di Etf azionari.
Sul mercato valutario sorprende l’indebolimento di stamane, 19 marzo, dello Yen, sintomo che il mercato da’ piu’ peso ai toni ’dovish’ del Governatore della BoJ che al piccolo aumento del costo del denaro: Euro/Yen a 163,1, da 162,2 di ieri,e Dollaro/yen a 150,2, da 149,2. Il cross Euro/Dollaro Usa e’ stabile a 1,085. Nuovo ampio calo, attorno a -5,0% per Bitcoin, sceso a 64.340 Dollari.
Dopo un’apertura incerta, questa mattina i mercati azionari europei, salgono in media +0,4% alle 13.00 CET, avedno ripreso vigore dopo l’inatteso balzo dell’indice Zew in Germania a 31,7 contro 19,9 di febbraio e 20,5 previsto: lo Zew misura l’ottimismo sulla situazione economica presente e prospettica di una platea intervistata di circa 300 operatori qualificati.
E’ degno di attenzione il fatto che il Presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, in una lettera al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, richiami al fatto che "l'Unione bancaria deve ancora essere completata" e in questo contesto sottolinei “la necessità di finalizzare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) attraverso la ratifica del Trattato in tutti gli Stati membri".
Sembra un chiaro richiamo a ripristinare i parametri di stabilita’ dei conti pubblici dei 27 Paesi membri e a prevenire eventuali attacchi speculativi e/o figli della sfiducia verso il debito pubblico dei Paesi piu’ indebitati. Gli fa eco il vicepresidente dell’ECB Luis de Guindos affermando che "i mercati in questo momento sono tranquilli, ma non possiamo dare per scontato che restino così".
Ancora De Guindo: "I livelli di debito e deficit sono aumentati, e a settembre i Paesi dovranno presentare programmi di aggiustamento con la necessaria riduzione dei livelli di debito molto elevati", pur osservando il "calo impressionante" dei premi al rischio (spread) per Paesi come Grecia, Portogallo, Italia e, in misura minore, Spagna".
ll prezzo del petrolio, dopo la risalita dei giorni scorsi, stamattina perde frazionalmente: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) secnde -0,3% a 81,9 Dollari/barile (-0,26%). In rialzo quello del gas naturale europeo: +1,9% a 29,4 Euro/MWh.
Quadro misto sulle Borse asiatiche stamattina: a Tokyo il Nikkei, +0,66%, supera i 40.000 punti dopo il picccolo rialzo del costo denaro della BoJ. Shanghai ha chiuso a -0,72%, Shenzhen a -0,43%, ai minimi di seduta.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Azionari in distribuzione o ennesima fintaI mercati azionari venerdì scorso, nel giorno delle tre streghe (che ricorre ogni terzo venerdì del mese finale di ogni trimestre, e nel quale scadono futures su undici azionari, futures su opzioni e future su singoli titoli azionari), hanno chiuso in ribasso, con l’S&P 500 che ha perso lo 0,6%, il Nasdaq l’1% e il Dow Jones circa lo 0.50%. La sessione è stata volatile, caratterizzata da una significativa scadenza di opzioni e da un sell off sul comparto tecnologico, con gli investitori in attesa della decisione della Federal Reserve questa settimana.
I dati recenti hanno evidenziato prezzi al consumo e prezzi alla produzione al di sopra del consensus, numeri che hanno portato a ipotizzare che i tagli dei tassi di interesse potrebbero essere rinviati oltre il mese di giugno, che era la scadenza, alla quale la maggior parte di investitori e analisti avevano fatto riferimento per una riduzione del costo del denaro.
Tra i titoli azionari, segnaliamo Microsoft (-2%), Apple (-0,2%), Amazon (-2,4%) e Alphabet (-1,5%). Nvidia ha chiuso leggermente in ribasso dopo aver perso il 3,2% giovedì. Adobe è crollata del 13,6% dopo che le previsioni sui ricavi trimestrali sono state deludenti. Su base settimanale, va ricordato che comunque i tre indici sono rimasti intorno allo zero con l'S&P 500 e il Dow Jones che hanno guadagnato lo 0,3% e lo 0,2% mentre il Nasdaq ha perso lo 0,1%.
Attenzione perché la settimana è densa di appuntamenti chiave come le decisioni sulla politica monetaria da parte della BoJ, Fed, BoE, PBoC, SNB ed RBA in cima alla lista delle priorità.
DATI DELLA SETTIMANA ENTRANTE
L’ottava entrata è assai importante per tante ragioni a cominciare dalla decisione della Fed mercoledì sera, con le previsioni economiche del FOMC. Il consensus vede una banca centrale americana ancora guardinga, con tassi di interesse invariati per la quinta riunione consecutiva, in un contesto di mercato del lavoro ancora forte e di un graduale rallentamento delle pressioni inflazionistiche.
Gli investitori esamineranno attentamente le previsioni economiche del FOMC e le proiezioni del cosiddetto "dot plot" per ottenere ulteriori indizi sulla potenziale tempistica di un prossimo eventuale taglio del costo del denaro. soprattutto dopo che i dati CPI e PPI più alti del previsto di questa settimana hanno spinto gli operatori a modificare le proprie aspettative. Vi sono poi i dati sui PMI di marzo, che dovrebbero segnalare un leggero rallentamento della crescita del settore manifatturiero, dopo che a febbraio è stata registrata l'espansione più forte da luglio 2022.
Nel frattempo, vi sono altri dati importanti in arrivo, il sentiment dei costruttori di case e l'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia. Per quel che riguarda altri dati provenienti dal continente nordamericano, segnaliamo i dati sul tasso di inflazione, sul commercio al dettaglio e sui nuovi prezzi delle case riferiti al Canada.
Tornando dalle nostre parti, segnaliamo la decisione della BoE giovedì prossimo, con la Banca d'Inghilterra che dovrebbe mantenere i tassi stabili al 5,25%, mentre è previsto un taglio dei tassi ad agosto. L'inflazione principale di febbraio è probabilmente aumentata dello 0,7% su base mensile, determinando un rallentamento su base annua al 3,6%, il livello più basso da settembre 2021.
I trader attendono anche dati sui PMI globali di S&P, fiducia dei consumatori GfK, prezzi alla produzione, commercio al dettaglio, indebitamento netto del settore pubblico e ordini alle fabbriche CBI. Inoltre, le banche centrali di Svizzera, Norvegia e Turchia decideranno sui tassi di interesse. Si prevede che gli indici PMI globali indicheranno una stabilizzazione dell’attività commerciale in Eurozona a marzo, con una minore contrazione del settore manifatturiero e un’espansione dei servizi. Tuttavia, Germania e Francia sono ancora destinate a mostrare una contrazione.
BOJ E PBOC
In Giappone, si prevede che la BoJ metterà fine alla sua politica di tassi di interesse negativi dopo che il lavoro annuale ha portato le principali aziende ad accettare forti aumenti salariali. I trader monitoreranno inoltre da vicino i dati sull’inflazione, i PMI flash, le esportazioni e le importazioni, l’indice Reuters Tankan e i dati finali sulla produzione industriale.
Nel frattempo, in Cina, la Banca Popolare Cinese dovrebbe mantenere invariati i tassi di riferimento sui prestiti a 1 e 5 anni. Nella notte sono usciti i dati sulla produzione industriale, aumentata del 7% anno su anno, al di sopra delle previsioni del 5% e più alto del dato precedente di dicembre (+6.8%): Si tratta dell’aumento più consistente degli ultimi due anni. Anche le vendite al dettaglio sono cresciute del 5.5% superando il consensus del 5.2% e indicando che il paese ha avviato la strada della ripresa economica.
VALUTE
Sul fronte cambi ancora sedute poco volatili e in trading range, in attesa di qualche innesco che possa modificarne le price action. Le decisioni delle banche centrali in molte aree, questa settimana, dovrebbero e potrebbero scatenare la volatilità di breve di alcuni tassi di cambio, ma solo se le dichiarazioni dei banchieri centrali andassero in direzioni differenti, altrimenti molto probabilmente la stabilità dei prezzi nel mercato dei cambi sarebbe garantita anche in questa ottava.
EurUsd che sembra essere ancorato nella fascia di oscillazione compresa tra 1.0870 e 1.0930 senza grandi slanci anche se non è da escludere un ribasso fino a 1.0800, supporto di medio termine. Sul Cable medesima price action con i livelli di 1.2670 e 1.2630 a fare da livelli chiave da non violare per mantenere un view rialzista di medio termine.
UsdJpy tornato sopra 149.00 dopo che è chiaro al mercato che la BoJ abbandonerà il QQE senza però alzare il costo del denaro. Non si deve escludere neppure il test di 150.60 a questo punto, seguito da 151.80 00.
UsdChf che rimane reciproco di EurUsd in questa fase, tra 0.8725 e 0.8890 trading range, con EurChf stabile sopra 0.9600 ma sotto la resistenza chiave di 0.9700. UsdCad, infine, che è tornato sopra 1.3500 con possibili target in area 1.3600-10.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Torna il mantra “good news are bad news”?AZIONARIO
Dati americani contrastanti, hanno reso la giornata di ieri decisamente interessante, e non solo nel comparto equity. Gli indici azionari hanno iniziato una correzione al ribasso dopo che il mercato ha interpretato i dati come estremamente positivi, nella parte dei prezzi alla produzione e nonostante le vendite al dettaglio siano uscite peggiori del consensus.
Si è trattato del ritorno del mantra che avevamo imparato a conoscere nel 2022, ovvero “good news are bad news”, cioè buone notizie sul fronte macro fanno scendere le borse e salire il dollaro come valuta rifugio. E così, dopo un inizio di seduta ancora al rialzo, i tre indici principali Usa hanno cominciato a perdere quota chiudendo in rosso, dopo che i dati economici chiave hanno supportato la recente cautela dimostrata dalla Fed e l’idea di posticipare il taglio del costo del denaro.
Sul fronte aziendale, Nvidia ha perso circa il 2,9% e Tesla è scesa dell'1,6% dopo che un analista di Wells Fargo ha affermato che quest'anno ci sarà una crescita zero nei volumi di vendita per il produttore di veicoli elettrici. D'altro canto, Microsoft ha guadagnato il 2% e Apple lo 0,8%. Sul fronte degli utili, Adobe ha tagliato i guadagni anticipati prima della pubblicazione degli utili.
VALUTE
Sul fronte cambi, abbiamo finalmente assistito ad un movimento degno di questo nome, con il dollaro in deciso recupero contro quasi tutte le valute, anche contro lo Jpy, che si era distinto invece, ad inizio giornata, in un recupero dovuto alle dichiarazioni della BoJ, che ha affermato, tramite un suo portavoce, di voler uscire nella prossima riunione della settimana prossima dall’espansione monetaria che dura da più di 10 anni, il QQE. UsdJpy che dopo avere fatto registrare un minimo di giornata a 147.42, è balzato in poco più di 6 ore fino a 148.35. E non è detto che l’uscita dall’espansione monetaria sarà il viatico per la grande salita dello Jpy che molti auspicano.
EurUsd che, d’altro canto, ha violato 1.0900 ed è sceso come il Cable che ha sfondato quota 1.2800 ed è andato al test di 1.2731, dove si trova mentre scriviamo. Tecnicamente, su base daily, sembra di essere solo all’inizio di un movimento pro-dollaro, che però deve violare alcune resistenze chiave per accelerare in modo significativo e tali livelli sono a circa 40-50 pip dai livelli attuali per i tre cambi analizzati. Anche sulle oceaniche è iniziata una correzione ma occorrono conferme in tal senso e oggi con i dati in uscita, potremmo averne qualcuna.
VENDITE AL DETTAGLIO USA
Le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6% su base mensile nel febbraio 2024, dopo un calo dell’1,1% rivisto al rialzo a gennaio e al di sotto delle previsioni di mercato che erano per un aumento dello 0,8%. Si tratta di una ripresa inferiore alle previsioni, che dovrebbe proseguire nel medio termine, e sfociare in un rallentamento più importante della spesa per i consumi. Gli incrementi maggiori si sono registrati nelle vendite nei settori dei materiali edili, e in quello automobilistico. Gli effetti dei tassi alti, comunque, cominciano a far sentire i loro effetti anche sulla parte finale della filiera della produzione.
PREZZI ALLA PRODUZIONE USA
L’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è invece aumentato dello 0,6% su base mensile nel febbraio 2024, evidenziando l’incremento maggiore dall’agosto 2023 e superando le aspettative del mercato di un aumento dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dell'1,2%, il massimo in sei mesi, principalmente guidati da un aumento del 4,4% dei costi energetici e da un aumento dell'1,0% dei prezzi dei prodotti alimentari.
Il dato core, esclusi alimentari ed energia, è aumentato dello 0,3%, in rallentamento rispetto all’aumento dello 0,5% osservato a gennaio ma sopra al consenso dello 0,2%. Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata all'1,6% dallo 0,9% di gennaio, superando facilmente le previsioni dell'1,1%.
MERCATO DEL LAVORO
I Jobless Claims, ovvero coloro che richiedono il sussidio di disoccupazione sono scesi di 1.000 unità a 209.000 nella settimana terminata l’8 marzo 2024, al di sotto delle aspettative del mercato di 218.000. Il livello della settimana precedente è stato rivisto al ribasso di 7.000, da 217.000 a 210.000. Le richieste di sussidi di disoccupazione continuative sono aumentate invece da 17.000 a 1.811.000 nella settimana precedente, rispetto alle aspettative del mercato di 1.900.000. La media mobile di 4 settimane è stata di 208.000, in calo di 500 rispetto alla media rivista della settimana precedente. La media della settimana precedente è stata rivista al ribasso di 3.750, da 212.250 a 208.500.
DATI DI OGGI
Termina così un’altra ottava, che è stata caratterizzata comunque da movimenti ridotti, e da price action nei trading range delle ultime settimane. Oggi chiudiamo in bellezza con tutta una serie di dati rilevanti, tra cui i dati finali sull’inflazione francese e italiana, a cui seguiranno le vendite al dettaglio nel nostro paese.
Nel pomeriggio, dati dagli Usa, quali prezzi alle importazioni ed esportazioni, con la produzione industriale e manifatturiera, unitamente agli aggregati redatti dall’Università del Michigan. Market movers che potrebbero dare un poco di volatilità ad un mercato che però aspetta ben altro per muoversi veramente.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Venti di equità crescentiNello spazio delle equità, una delle caratteristiche più importanti di questo ciclo è stata il grado di costernazione per la stretta ampiezza di mercato. In altre parole, i guadagni che abbiamo visto, soprattutto quelli fatti nel 2023, sono arrivati grazie a un notevole rally in un piccolo numero di componenti dell'indice - un gruppo che ora conosciamo tutti come i 'magnifici sette'.
Tuttavia, ci sono segni che emergono che suggeriscono che questa dinamica potrebbe essere, lentamente ma sicuramente, iniziare a cambiare, fornendo un contesto sempre più favorevole per le azioni in generale.
Uno dei segni più evidenti di questo può essere trovato guardando l'indice S&P 500 con pesi uguali; semplicemente, un indice che contiene gli stessi 503 componenti del tradizionale S&P 500, ma assegna a ciascuno lo stesso peso, anziché pesare i membri dell'indice in base alla loro capitalizzazione di mercato. La scorsa settimana, l'indice S&P 500 con pesi uguali ha esteso i recenti guadagni, raggiungendo un nuovo record di chiusura per la prima volta in oltre due anni, superando il precedente massimo storico stabilito nel gennaio 2022.
Segni simili di ampliamento dei guadagni di equità sono evidenti anche altrove.
Le azioni dei 'magnifici sette', ad esempio, non stanno più tutte salendo in modo indiscriminato con una correlazione quasi perfetta l'una con l'altra, con sviluppi specifici di azioni o settori che sembrano avere un impatto molto maggiore quest'anno rispetto allo scorso. Tesla, ad esempio, è scesa di circa il 30% dall'inizio dell'anno a causa delle preoccupazioni per la domanda in calo di veicoli elettrici, mentre Apple è anche scesa notevolmente dall'inizio dell'anno, principalmente a causa del deterioramento delle prospettive di vendita in Cina.
Nel frattempo, Nvidia ha continuato a superare le aspettative, poiché il gioco delle 'picks and shovels' nell'ambito della frenesia dell'AI in corso persiste, mentre Meta ha continuato a salire in modo significativo grazie ai prosperi ricavi pubblicitari.
Tutto questo indica un grado di frenesia speculativa notevolmente inferiore rispetto a quanto alcuni temevano potesse essere iniziato lo scorso anno. Il fatto che i fondamentali continuino a contare e influenzare il prezzo di ciascuno di questi giganti suggerisce che il trading è di natura molto più ponderata rispetto alla modalità 'compra ogni azione delle MAG 7' che sembrava dominante nelle menti dei partecipanti al mercato lo scorso anno. La mancanza di una mania speculativa suggerisce che i rischi di una 'bolla' siano relativamente bassi e che probabilmente ci sia spazio per ulteriori rialzi nel medio termine.
Uno sguardo più ampio al mercato suggerisce qualcosa di simile. Tornando all'idea di ampiezza, poiché il rally si è allargato nei mesi recenti, poco meno del 30% dei componenti dello S&P 500 hanno toccato un massimo storico quest'anno, anche se il settore industriale è l'unico in cui la maggioranza dei membri ha raggiunto questo traguardo. Tuttavia, ciò non solo suggerisce un rally che sta prendendo piede, ma suggerisce anche uno che probabilmente ha ancora margine per salire, con abbondante spazio per altre azioni che partecipino anche ai guadagni.
Inoltre, ci sono diversi altri fattori di supporto per il rischio.
Naturalmente, uno di questi rimane il contesto politico, con le banche centrali del G10 pronte a intraprendere un "estate di facilitazione" poiché l'inflazione rimane in linea con il ritorno al 2%, con tagli dei tassi che coincideranno con la fine dei programmi di stringency quantitativa, portando così a un ulteriore aumento della liquidità man mano che l'anno procede. Naturalmente, i responsabili politici saranno in grado di fornire ulteriori sostegni mirati nel caso in cui specifiche aree dell'economia dovessero incontrare problemi specifici. In altre parole, il "put" della banca centrale è tornato, dando agli investitori maggiore fiducia nell'aumentare l'esposizione al rischio.
Inoltre, il contesto di crescita, in particolare negli Stati Uniti, sembra destinato a rimanere favorevole, con i dati economici in arrivo che continuano a indicare una resilienza in tutta l'economia, e con le aspettative di crescita reale del PIL continuamente riviste al rialzo, il che dovrebbe sostenere ulteriormente la crescita degli utili man mano che l'anno avanza.
In sintesi, quindi, rimane difficile in questo momento costruire un convincente scenario ribassista, con gli interni del mercato azionario che indicano il potenziale per ulteriori guadagni, il contesto politico che rimane di supporto e un contesto economico in miglioramento che probabilmente fornirà ulteriori venti in poppa.
Azioni in Caduta con NVIDIA buone notizie dal Mercato del LavoroA Wall Street si dice:
"Sii avido quando gli altri sono spaventati, e spaventato quando gli altri sono avidi"
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Venerdì scorso, il mercato è stato testimone di una pausa improvvisa nell'inarrestabile corsa del titanio dell'intelligenza artificiale, NVIDIA (NVDA), che ha contribuito a una giornata e una settimana negative per le azioni.
NVDA ha registrato una perdita del 5,6% durante la sessione, chiudendo a circa 875 dollari, un giorno dopo aver superato la soglia dei 900 dollari per la prima volta. Nonostante ciò, il titolo è ancora cresciuto di oltre il 6% durante la settimana.
Ma il NASDAQ ha mostrato una performance diversa. Pur avvicinandosi ai nuovi massimi, l'indice ha registrato un calo dell'1,16% (circa 188 punti) a 16.085,11 durante la sessione, con una chiusura settimanale in ribasso dell'1,2%. Tuttavia, tutto sommato, la situazione non è stata così negativa.
Nonostante la perdita di NVDA, altri titoli come Apple (AAPL) e Alphabet (GOOGL) hanno attratto flussi di denaro, offrendo un certo sostegno al NASDAQ e impedendo un crollo più significativo. Vale la pena notare che AAPL ha interrotto una serie di sette giorni di calo registrando un aumento dell'1%.
Nel corso della settimana, l'S&P ha registrato un calo dello 0,65%, scendendo a 5123,69, mentre il Dow ha segnato un declino dello 0,18% (circa 68 punti), chiudendo a 38.722,69. Questi indici hanno registrato perdite rispettivamente dello 0,3% e dello 0,9% nel corso della settimana.
Nonostante le perdite consecutive del Dow, è interessante notare che questa è solo la terza settimana perdente nelle ultime 19 per il NASDAQ e l'S&P.
Venerdì, l'attenzione principale è stata focalizzata sul rapporto sui libri paga del settore non agricolo, che ha rivelato l'aggiunta di 275.000 posti di lavoro nel mese di febbraio. Sebbene superiore alle aspettative di circa 200.000, questo dato è stato meno sorprendente rispetto all'eccedenza di gennaio di circa 170.000. Inoltre, il mercato ha reagito positivamente al fatto che il tasso di disoccupazione sia salito dal 3,7% al 3,9%.
Tuttavia, l'entusiasmo iniziale è stato temperato da un sentimento di incertezza, poiché i mercati riflettono sulle implicazioni a lungo termine di questi dati economici positivi, in particolare riguardo alla politica della Fed sui tassi di interesse.
La prossima settimana, l'inflazione tornerà al centro dell'attenzione con la pubblicazione dell'IPC martedì e del PPI giovedì, seguiti dalle vendite al dettaglio. Questi dati saranno fondamentali in vista della prossima riunione della Fed prevista per il 19-20 marzo.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Orion Group Holdings (ORN)
Recursion Pharmaceuticals (RXRX)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Venerdì è stato un giorno ricco di sviluppi sul fronte del mercato, con la grande inversione di tendenza in NVDA che ha attirato l'attenzione. Nonostante ciò, le vendite negli indici non sono state così marcate come ci si sarebbe aspettati. Questo suggerisce una forza di fondo persistente che potrebbe aver sottovalutato l'attuale atmosfera di mercato.
Nonostante la flessione delle azioni, lo S&P ha registrato una perdita moderata dello 0,65%, mentre il Nasdaq ha mostrato una diminuzione più significativa dell'1,53%.
L'andamento di NVDA è stato particolarmente osservato, con il titolo che ha toccato i $974 prima di invertire la rotta. La discesa verso i $950 ha segnato una possibile inversione di tendenza, portando il prezzo a crollare fino a $910, per poi rimbalzare a $880 e successivamente a $865.
Questa settimana rappresenta la nona settimana verde consecutiva per NVDA, nonostante l'inversione odierna. La prossima settimana, un rimbalzo verso l'area dei $920 sarebbe auspicabile; in caso contrario, un ritorno sotto i $900 potrebbe offrire opportunità short fino alla media mobile a 21 giorni, attualmente a $780.
In un contesto tecnico ideale, il prezzo potrebbe testare il supporto a $660, corrispondente al 50° giorno. Questo livello rappresenta l'estensione del 161,8% di un potenziale ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, calcolato dai minimi di 2/29 ai massimi di oggi. Oggi abbiamo osservato un supporto a metà strada.
Tuttavia, è possibile che il mercato non sia così dipendente da NVDA come in passato ipotizzato. Bitcoin ha mantenuto una buona resistenza e le azioni a piccola capitalizzazione hanno mostrato una solida performance per l'intera giornata. Anche il settore solare e immobiliare ha dimostrato di essere un punto di forza.
Concentriamo la nostra attenzione su due punti chiave: lo S&P e il Nasdaq.
SPX
Nonostante i nuovi massimi toccati a 5189, osserviamo una grande barra rossa sul grafico giornaliero. Potremmo assistere a un ritiro sotto il punto 5100, ma ciò diventa significativo solo con una rottura del livello 5050. In quel caso, entreremmo nuovamente nel canale rialzista che si estende dai minimi di ottobre 2022, con la possibilità di rompere al ribasso la media mobile a 21 giorni. Da lì, potremmo ritrovarci a 4925, il punto di riferimento della media mobile a 50 giorni. Senza ritracciamenti significativi dai minimi di ottobre 2023, il grafico suggerisce un rischio considerevole di calo, con un'area di acquisto potenziale tra 4500 e 4650.
Nasdaq
Analizzando il grafico dei futures del Nasdaq, osserviamo un mercato più ristretto, con il Nasdaq che non è riuscito a superare in modo significativo i massimi recenti. Sebbene il massimo odierno sia stato di 18.436, ci troviamo a oltre 400 punti da quel livello, portando l'NQ a chiudere la terza settimana rossa dell'anno. La rottura della media mobile a 21 giorni, prevista per la prossima settimana a 17.960, potrebbe spingere rapidamente il prezzo verso il livello di 17.500, corrispondente alla media mobile a 50 giorni. Anche qui, come nell'SPX, un ampio ritracciamento è possibile, con un'area di acquisto ipotizzabile tra 15800 e 16300.
PFN
Oltre alla frenetica azione dei mercati, non possiamo trascurare l'importanza dei dati sull'occupazione!
Sebbene il tasso di disoccupazione sia salito al 3,9% dal 3,7%, le buste paga sono state superiori alle attese, con un incremento di 275.000 rispetto ai previsti 200.000. Tuttavia, è importante notare che il mese precedente è stato revisionato al ribasso. Anche se i dati sulle buste paga sono stati positivi, il mercato ha reagito favorevolmente poiché il rapporto ha rivelato alcune vulnerabilità nel mercato del lavoro, con un aumento del tasso di disoccupazione, revisioni al ribasso e salari inferiori alle aspettative.
Dopo il rapporto, i futures della Fed indicano una maggiore probabilità di tagliare i tassi nei prossimi mesi, suggerendo che l'economia potrebbe indebolirsi durante l'estate e che la Fed sarà pronta a intervenire per sostenere il mercato del lavoro.
Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Massimi intraday e chiusure al ribasso, è la svolta?Sembrava, venerdì scorso, durante la sessione americana, che i mercati azionari potessero andare a chiudere ancora una volta su massimi storici, toccati peraltro dopo la pubblicazione dei payrolls (S&P500 e Nasdaq), ed invece, nel prosieguo della sessione, sono emerse vendite importanti che hanno di fatto ribaltato lo scenario precedente.
A perdere terreno e a causare il sell off pomeridiano, i titoli tecnologici, con le azioni di Nvidia che sono scese del 5,4%, generando il ribasso dei titoli del comparto e di conseguenza degli indici relativi, con S&P 500 e Nasdaq 100, in calo dello 0,6% e dell'1,5%. Anche il Dow Jones ha perso 68 punti, ma un rialzo dell'1% delle azioni Apple ha limitato le perdite dell'indice blue-chip, con il titolo a mega capitalizzazione che ha interrotto la sua serie di perdite di sette giorni.
I dati sul mercato del lavoro hanno rafforzato le scommesse sulla possibilità che la Fed inizi a tagliare i tassi di interesse a giugno. I dati relativi alle buste paga di febbraio (Non Farm Payrolls) sono risultati superiori alle previsioni, ma i guadagni occupazionali sia di gennaio che di dicembre sono stati rivisti nettamente al ribasso, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente aumentato al 3.9% rispetto al 3.7% atteso e al 3.7% precedente.
Tra i titoli, Broadcom è scivolato del 7% poiché le previsioni per il 2024 e gli utili trimestrali hanno mancato le stime. Nel corso della settimana, l'S&P è sceso dello 0,2% e il Nasdaq è sceso dell'1%. Nel frattempo, il Dow Jones ha perso lo 0,7% registrando la settimana peggiore da ottobre. Sul fronte obbligazionario, il decennale americano ha visto i rendimenti scendere al 4.07% dal 4.12 del giorno precedente e rispetto al 4.35% di qualche giorno orsono.
Gli indici risk on/risk off restano in abbondante area di appetito al rischio, in ragione delle speranze di riduzione del costo del denaro a breve, che comunque avverranno in un contesto di rallentamento controllato delle economie, a detta dei banchieri centrali. Per far tornare l’avversione al rischio, l’unica eventualità è che i mercati vadano in recessione, ma in questo momento non sembrano esserci condizioni tali da temere un prossimo hard landing delle principali economie occidentali.
NON FARM PAYROLLS E MERCATO DEL LAVORO
L’economia statunitense ha aggiunto 275.000 posti di lavoro nel febbraio 2024, battendo le previsioni di 200.000 e superando i 229.000 di gennaio rivisti al ribasso. Gli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nel settore sanitario (67.000), soprattutto nei servizi sanitari (28.000) e negli ospedali (28.000); governo (52mila), ovvero enti locali, esclusa l'istruzione (26.000); servizi di ristorazione (42mila), poco variati nei tre mesi precedenti; assistenza sociale (24.000); e trasporti e magazzinaggio (20.000), poiché corrieri e fattorini hanno aggiunto 17.000 posti di lavoro, dopo aver perso 70.000 posti di lavoro nei 3 mesi precedenti.
L’occupazione è aumentata anche nel settore edile (23.000), ma è cambiata poco in altri settori importanti, compreso il manifatturiero (-4.000). La lettura di gennaio è stata rivista nettamente al ribasso rispetto ai 353.000 iniziali, il livello più alto dell'anno. Anche la lettura di dicembre è stata rivista al ribasso da 43.000 a 290.000. Con le revisioni di gennaio e dicembre, l’occupazione combinata è inferiore di 167.000 rispetto a quanto riportato in precedenza.
PETROLIO
Venerdì i futures sul greggio WTI sono scesi dell'1,17% a 78,00 dollari al barile, con una perdita settimanale del 2,45%. Il sentiment del mercato è rimasto cauto riguardo alla domanda cinese, nonostante il gruppo OPEC+ abbia esteso i tagli all’offerta. Le forniture sono rimaste relativamente scarse a causa dei tagli alla produzione dell’OPEC e delle sanzioni che hanno rallentato le esportazioni russe.
Ci sono preoccupazioni per il rallentamento della domanda da parte della Cina, poiché le importazioni di petrolio sono diminuite di circa il 5,7% a 10,8 milioni di barili al giorno nei primi due mesi dell’anno, rispetto agli 11,44 milioni di barili al giorno di dicembre. Inoltre, il processo di allentamento monetario, ormai avviato, dovrebbe nel medio termine, sostenere la domanda.
VALUTE
Nel nostro mercato la sessione di venerdì ha generato alta volatilità di breve, ma alla fine i prezzi sono tornati dove erano partiti, con Eurusd che da area 1.0930-35 è schizzato su al test di 1.0980 per poi tornare ai minimi di 1.0920 chiudendo poi a 1.0930.
Stessi movimenti per le altre coppie valutarie, in particolar modo il UsdJpy che ha fatto ei minimi a 146.50 e dei massimi a 147.50 dopo i dati, per poi chiudere a 147.00. Medesime price action per le oceaniche, con i cross che si sono mossi in laterale, mantenendo una alta volatilità di breve periodo.
Il trend del dollaro, almeno nel breve periodo, potrebbe rimanere ribassista, con il Dollar Index che ha obiettivi in area 10.000, circa il 2.5% dai livelli attuali, il che significherebbe un 1.1200 su EurUsd come obiettivo. Interessanti i movimenti dei cross dello Jpy che dovrebbe mantenere un ruolo rialzista per le prossime sedute. Le oceaniche potrebbero rimanere favori per via della ripresa dell’inflazione in Cina.
CPI CINA
I prezzi al consumo cinesi sono aumentati dello 0,7% su base annua nel febbraio 2024, al di sopra delle previsioni di mercato dello 0,3% e di un'inversione di tendenza rispetto al calo più forte in oltre 14 anni dello 0,8% a gennaio. L’ultimo risultato è stata la prima inflazione al consumo dallo scorso agosto, che ha raggiunto il livello più alto in undici mesi a causa della robusta spesa durante le vacanze del Capodanno lunare.
I prezzi dei prodotti alimentari sono diminuiti meno in otto mesi (-0,9% contro -5,9% di gennaio), riflettendo l'aumento dei costi della carne suina e delle verdure fresche. Nel frattempo, l’inflazione non alimentare ha accelerato bruscamente all’1,1% dal precedente 0,4%, con i prezzi in ulteriore aumento per l’abbigliamento (1,6% contro 1,6%), l’edilizia abitativa (0,2% contro 0,3%), la sanità (1,5% contro 1,3%) e istruzione (3,9% contro 1,3%); mentre il calo dei prezzi dei trasporti si è fortemente moderato (-0,4% vs -2,4%).
L'indice dei prezzi al consumo core, detratti i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è aumentato dell'1,2% su base annua a febbraio, il massimo da gennaio 2022. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,0%, segnando il terzo mese consecutivo di aumento e raggiungendo il livello più alto da gennaio 2021.
QUESTA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, i dati sotto la lente sono quelli relativi ai prezzi al consumo, ovvero il tasso di inflazione, insieme alle vendite al dettaglio, ai prezzi alla produzione, all’indice della fiducia dei consumatori del Michigan e alla produzione industriale. Nel Regno Unito, l’attenzione si concentrerà sul tasso di disoccupazione, sulla produzione industriale, sui dati sulla crescita del PIL di gennaio e sulle statistiche del commercio estero.
Per l’Eurozona, occhio ai dati su Prezzi al consumo e produzione industriale. Dalla Cina, l’attenzione si concentrerà sugli indicatori monetari, tra cui nuovi prestiti in yuan, vendite di automobili e indice dei prezzi delle case. Inoltre, attenzione ai tassi di inflazione in Brasile, India e Russia.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Record per l'S&P: in vista del report sull'occupazione.A Wall Street si dice:
"Sii sempre aperto all'apprendimento e all'adattamento. L'investimento è un processo continuo di miglioramento e aggiornamento."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Dopo una breve pausa all'inizio della settimana, le azioni hanno mostrato segni di ripresa giovedì, e ieri hanno recuperato gran parte delle perdite, proprio alla vigilia del tanto atteso rapporto sui libri paga non agricoli. È con grande piacere che vi annunciamo che l'indice S&P ha raggiunto nuovi massimi, segnando un momento storico!
Ieri giovedì, l'S&P è aumentato dell'1,03% a 5157,36, registrando il suo primo nuovo massimo dalla scorsa settimana e portandoci in territorio positivo anche per questa settimana. Anche se il rimbalzo del Dow è stato meno evidente, con l'indice ancora in calo per circa 300 punti durante questa ottava, ieri ha registrato un aumento dello 0,34% (circa 130 punti) a 38.791,35.
Il NASDAQ, ancora una volta, si è distinto come leader, trainato dalla ripresa del settore tecnologico dopo alcuni giorni di flessione. Ieri, l'indice è avanzato dell'1,51% (circa 240 punti) a 16.273,38, avvicinandosi al suo record e alla chiusura in territorio positivo per la settimana.
Il titano NVIDIA (NVDA) dell'intelligenza artificiale ha continuato la sua corsa, registrando un altro aumento del 4,5% e superando i 900 dollari. Il titolo ha guadagnato oltre il 12% solo questa settimana. Anche la maggior parte degli altri grandi nomi, inclusa Tesla (TSLA), ha registrato performance positive. Tuttavia, Apple (AAPL) ha continuato a sperimentare una serie di perdite, chiudendo in ribasso dello 0,07% per il settimo giorno consecutivo.
Durante il secondo giorno di testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell al Congresso, la vera sorpresa è stata l'atteggiamento dei politici. Per quanto riguarda Powell, ha confermato che i tagli dei tassi arriveranno quest'anno, ma solo quando il Comitato sarà più fiducioso sull'inflazione. Gli investitori sembrano apprezzare questa posizione, considerando positivo il fatto che Powell abbia affermato che i tagli "non sono lontani".
Ora ci prepariamo per l'evento principale della settimana: la pubblicazione del rapporto sui libri paga non agricoli previsto per oggi. Le aspettative indicano circa 190.000 nuovi posti di lavoro per febbraio, un notevole calo rispetto ai 353.000 posti di lavoro aggiunti a gennaio. Siamo pronti a vedere cosa ci riserva questo importante evento.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Docebo (DCBO)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri, lo slancio delle azioni ha continuato a crescere, con Nvidia e altri leader del settore che hanno stabilito nuovi massimi. Anche settori come quello minerario, solare e dei costruttori di case hanno mostrato una notevole forza.
Questo rally sembra davvero inarrestabile, mettendo sotto pressione le posizioni short.
Gli indici sono stati in rialzo per l'intera giornata, registrando chiusure decise. Lo S&P ha guadagnato l'1,03%, mentre il Nasdaq è salito dell'1,56%.
BCE
Ieri, la BCE ha confermato la decisione di mantenere i tassi di interesse invariati, come previsto. È stata la quarta pausa consecutiva per la BCE.
Le previsioni sull'inflazione sono state riviste al ribasso, con aspettative ridotte al 2,3% per il 2024 dal precedente 2,7%. Per il 2026, la BCE prevede un tasso del 1,9%, in linea con gli obiettivi.
Le prospettive di crescita economica per il 2024 sono state anch'esse ridotte, passando dall'0,8% allo 0,6%, aprendo la strada a potenziali tagli dei tassi da parte della BCE.
Durante il secondo giorno di testimonianza al Congresso, Powell ha affrontato alcune domande particolari. Tuttavia, alcuni punti chiave riguardanti i mercati sono emersi:
- L'economia statunitense continua a crescere in modo sano e sostenibile. La Fed si impegna a utilizzare gli strumenti a sua disposizione per mantenere una forte economia e un mercato del lavoro, e per progredire nel controllo dell'inflazione.
- La scarsità di case disponibili sul mercato rimane critica. Anche se ci si aspetta un miglioramento con la discesa dei tassi e dell'inflazione, la situazione nel settore immobiliare rimane difficile.
- Si prevede che i fallimenti bancari legati all'immobiliare commerciale (CRE) si verificheranno principalmente nelle banche di medie e piccole dimensioni, anziché nelle grandi istituzioni.
Gli obiettivi a breve termine indicano che lo SPX potrebbe raggiungere quota 5210 e il NQ 18720. Questi livelli potrebbero essere raggiunti rapidamente, soprattutto se i dati NFP (Non-Farm Payrolls) risulteranno positivi.
Rimane importante notare che i minimi del NQ dal periodo COVID fino ai massimi del 2021 sono stati registrati a 19.100. A quel livello, raggiunto rapidamente, diventerei molto ribassista. È sorprendente vedere come questo obiettivo si sia realizzato così velocemente.
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato!
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Timida reazione delle borseTentativi di reazione dei mercati americani ieri pomeriggio, dopo due sedute consecutive di ribassi, in una sessione caratterizzata dalle reazioni degli investitori alle osservazioni del Presidente della Fed Jerome Powell al Congresso. L'S&P 500 e il Dow Jones hanno chiuso positivi mentre il Nasdaq ha chiuso sulle posizioni del giorno precedente.
Il presidente Powell ha ribadito la posizione della Fed secondo cui non c’è alcuna fretta di tagliare il costo del denaro, che avverrà solo quando l'inflazione avrà raggiunto il 2%. Contemporaneamente, sul fronte dati, Il rapporto ADP ha indicato che il settore privato ha aggiunto 140.000 posti di lavoro a febbraio, leggermente al di sotto delle aspettative ma indicando comunque un mercato del lavoro ancora solido.
Inoltre, anche le offerte di lavoro JOLTS sono scese leggermente al di sotto delle previsioni. Tra i titoli, Nvidia è salita del 3,7% toccando un nuovo massimo storico di 892 dollari, mentre Meta e Broadcom sono saliti, guadagnando rispettivamente l'1,5% e l'1,3%. Apple invece ha perso lo 0,6%, al sesto calo giornaliero consecutivo.
BREAKOUT DI EURUSD
Rottura al rialzo per l’EurUsd che finalmente, dopo alcuni giorni, ha violato la resistenza posta a 1.0890 e ha accelerato fino a 1.0915. Il tutto in un contesto di un quadro macro che vede la Fed, in seguito alle parole di Jerome Powell, allontanare il taglio del costo del denaro. Moneta unica che però deve superare la prova BCE e Lagarde, attesi per oggi alla decisione sui tassi di interesse.
Molto dipenderà quindi dalle parole del Presidente, e da cosa emergerà dalla riunione dei Governatori, rispetto ad un eventuale riduzione del costo del denaro, in un periodo nel quale la locomotiva tedesca sbuffa, mentre anche altrove cominciano ad intravedersi possibili rallentamenti (Italia e Francia).
Tecnicamente l’euro sembrerebbe ancora in fase di accumulazione, ma occorrono conferme il tal senso, ovvero il superamento di quota 1.0930. Il Cable intanto supera quota 1.2700 e si mette stabilmente a ridosso della resistenza chiave di 1.2770 80 area.
Scende invece il UsdJpy, e anche abbastanza impulsivamente, con il ritorno a 148.60, con la BoJ che sembra essersi svegliata dal torpore degli ultimi tempi, con dichiarazioni che vanno verso la fine del Qqe. l governatore della BoJ Ueda, infatti, prenderà in considerazione la possibilità di ritirare il massiccio programma di stimoli una volta confermato il ciclo positivo di salari e inflazione. Obiettivi importanti a 146.10.
Anche le oceaniche hanno reagito con Aud e Nzd che contro dollaro hanno ripreso a correre, con target posti a 0.6630 e 0.6200. Sceso anche il UsdCad sul primo supporto chiave di medio termine a 1.3510, ma la rottura di 1.3490, potrebbe spingerlo anche a 1.3180 nel medio termine.
POWELL AL CONGRESSO
Jerome Powell, nella sua audizione semestrale al Congresso degli Stati Uniti, ha ricordato che i Fed Funds hanno raggiunto il picco per questo ciclo di inasprimento e sarà probabilmente opportuno iniziare a ridurre la politica restrittiva, ad un certo punto, già nel 2024, anche se, solo quando ci sarà maggiore fiducia che l’inflazione si starà muovendo in modo sostenibile verso il 2%.
Powell ha anche sottolineato che le prospettive economiche sono incerte, che i progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% non sono garantiti e che vi sono rischi di una riduzione della politica restrittiva troppo presto o troppo tardi. Di conseguenza, la Fed continuerà a valutare i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi per apportare eventuali aggiustamenti alla politica monetaria. Sul fronte economico, Powell ha osservato che la tensione sul mercato del lavoro si è allentata e l’inflazione è diminuita sostanzialmente, pur rimanendo al di sopra dell’obiettivo.
JOLTS OPENINGS
Il numero di offerte di lavoro è sceso di 26.000 rispetto al mese precedente a 8.863 milioni nel gennaio 2024, il più basso in tre mesi e al di sotto del consenso del mercato di 8,9 milioni. Nel corso del mese, le opportunità di lavoro sono diminuite nel commercio al dettaglio (-170.000), nei trasporti, nei magazzini e nei servizi pubblici (-66.000), nella produzione di beni durevoli (-48.000), nell'edilizia (-21.000), nei servizi educativi privati (-41.000) e nel governo (-105.000). D’altro canto, le offerte di lavoro sono aumentate nel settore manifatturiero di beni non durevoli (+82.000). Per quanto riguarda la distribuzione regionale, le offerte di lavoro sono diminuite nel Sud (-12.000), nel Midwest (-19.000) e nell'Ovest (-52.000), ma sono aumentate nel Nordest (+58.000).
BOC, TASSI INVARIATI
La Banca del Canada ha mantenuto il suo obiettivo per il tasso overnight al 5% durante la riunione di marzo e si è impegnata a continuare a normalizzare il bilancio della Banca, poiché i politici rimangono preoccupati per i rischi per le prospettive di inflazione. Nello statement si legge che la banca centrale continuerà a mantenere una politica di restrizione quantitativa finché non si osserverà un ulteriore e duraturo allentamento dell'inflazione core.
Gli ultimi dati hanno rivelato che l’inflazione CPI è scesa al 2,9% a gennaio, ma le misure anno su anno e su tre mesi dell’inflazione core erano comprese tra il 3% e il 3,5%. I policy maker prevedono che l’inflazione rimanga vicina al 3% durante la prima metà di quest’anno per poi rallentare gradualmente. La crescita del PIL è rimasta debole e al di sotto del potenziale, mentre l’occupazione continua a crescere più lentamente rispetto alla popolazione in mezzo ai segnali che le pressioni salariali potrebbero allentarsi.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Gli indici principali in calo: cosa sta succedendo al mercato?A Wall Street si dice:
"Investi in ciò che conta veramente. Cerca aziende che abbiano un impatto positivo nel mondo."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Ieri è stata una delle giornate più difficili per il mercato quest'anno, con ogni principale indice in ribasso di oltre l'1%... ed io non potrei essere più felice! Dopo 16 settimane positive nelle ultime 18, le azioni potrebbero trarre beneficio da una salutare pausa per prendere fiato.
È stata la tecnologia a guidare la strada oggi, con il NASDAQ che ha registrato un calo dell'1,65% (quasi 268 punti) a 15.939,59. L'indice, che la scorsa settimana era salito dell'1,7% e aveva recentemente toccato nuovi massimi per la prima volta in oltre due anni, ha ora perso oltre il 2% nelle ultime due sessioni.
Quasi tutti i titoli dei “magnifici sette” erano in ribasso oggi, in particolare Tesla (TSLA, -3,9%), Microsoft (MSFT, -3%) e Apple (AAPL, -2,8%). Naturalmente, probabilmente puoi indovinare l'unico titolo di questo gruppo che è finito in verde. Sì, è stata NVIDIA (NVDA) con un progresso praticamente dello 0,9%.
Nel frattempo, il Dow è sceso dell'1,04% (circa 400 punti) a 38.585,19 e lo S&P è sceso dell'1,02% a 5078,65. Questa è la prima volta che i tre indici principali scendono tutti di oltre l'1% dal deludente rapporto sull'indice dei prezzi al consumo del 13 febbraio. È stato un grande giorno rosso dall'ultimo giorno di gennaio, e ce n'era davvero bisogno. Vedremo dove andremo da lì, ma questo mercato è destinato ad avere alcuni giorni rossi consecutivi.
Detesto continuare a fare il tifo per un ribasso, dato che i nostri long vengono colpiti da questo piccolo movimento al ribasso. Ma la vendita è necessaria per creare qualche opportunità.
Nonostante una sessione fiacca, oggi abbiamo visto alcuni punti salienti che meritano attenzione. Target (TGT), il gigante della vendita al dettaglio, ha registrato un rialzo del 12% dopo un solido rapporto del quarto trimestre, superando le previsioni sia per gli utili che per i ricavi. Allo stesso modo, CrowdStrike (CRWD), una società di sicurezza informatica, ha mostrato una crescita di oltre il 23% dopo l'orario di negoziazione, a seguito del suo eccellente rapporto. Inoltre, abbiamo appreso che l'indice ISM per i servizi è sceso leggermente a 52,6 a febbraio rispetto alle aspettative di 53.
La grande attesa di oggi sarà la testimonianza del presidente della Fed, Jerome Powell, davanti al Congresso. Powell parlerà in giornata con una commissione della Camera e giovedì con una commissione del Senato.
Non mi aspetto grandi novità da Powell, ma considerando l'andamento del mercato, potrebbe fare qualche commento da falco per calmare un po' le tensioni.
Oggi è previsto anche il rapporto ADP sull'occupazione, mentre venerdì sarà pubblicato il grande rapporto sull'occupazione non agricola. L'ultimo rapporto ADP mostra che a gennaio sono stati aggiunti 107.000 posti di lavoro, in calo rispetto ai 158.000 di dicembre. È interessante notare, tuttavia, che il rapporto sulle grandi assunzioni pubblicato due giorni dopo era straordinariamente positivo, dimostrando che l'ADP non sempre prevede accuratamente il futuro. Ciononostante, si prevede che il mese scorso le buste paga private siano aumentate di 150.000 unità.
I mercati hanno iniziato a mostrare segni di ripresa, ma abbiamo assistito a una giornata di vendite generalizzate. Questo segna il primo grande giorno rosso dall'ultimo giorno di gennaio, ed era qualcosa di necessario.
L’S&P ha registrato una perdita dell'1,02%, mentre il Nasdaq ha perso l'1,80%.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Health Catalyst (HCAT)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Possibile trend al ribasso?
Il Nasdaq ha rotto oggi la sua media mobile di 21 giorni, un evento che si è verificato solo tre volte quest'anno, seguito da un rapido ritorno e da nuovi massimi. Tuttavia, questa volta prevedo che il trend al ribasso possa continuare. Allo stesso tempo, penso che l’SPX supererà i suoi 21 giorni a 5033.
Continueremo a osservare l'andamento del mercato, ma è probabile che ci attendano alcuni giorni consecutivi di rosso.
NVDA rimane resiliente
Sono rimasto impressionato dall'azione dei prezzi di NVDA. Nonostante le vendite durante l'intera giornata, il titolo è riuscito a mantenersi stabile e addirittura a chiudere in territorio positivo. È sorprendente vedere questa forza, specialmente considerando gli altri titoli del Mag 7 che hanno subito perdite. Questo dimostra quanto sia robusto NVDA.
Negli ultimi due giorni ho sperimentato per il mio trading personale alcune posizioni corte, e l'unica ragione per cui ho avuto successo è stata la prontezza nel cogliere i miei guadagni. Se avessi continuato ad aggiungere alle posizioni corte, avrei trasformato una situazione vincente in una perdente. Questo dimostra quanto sia importante essere flessibili, soprattutto con titoli come questo.
Il cugino di Nvidia, SMCI, continua a mostrare movimenti sorprendenti. Anche se è difficile negoziare su un titolo così poco liquido, ci sono numerose opportunità là fuori con questo nome.
Powell
Le vendite di ieri potrebbero aver anticipato qualsiasi potenziale rischio legato all'intervento di Powell nei prossimi due giorni. Come ho sempre sottolineato, un certo livello di ribasso è da aspettarsi e potrebbe essere considerato salutare per il mercato.
Non mi aspetto grandi novità da Powell, ma data la situazione attuale del mercato, potrebbe esprimere qualche commento più cauto per mantenere sotto controllo le aspettative.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Equity in ribassoI tre principali indici azionari statunitensi hanno continuato a perdere terreno nelle contrattazioni post sessione europea ieri pomeriggio, spinti da un’ampia svendita dei titoli tecnologici e dalle preoccupazioni per un potenziale rallentamento economico. L'S&P 500 ha perso l'1,02%, il Dow Jones è sceso dell’1.04% e il Nasdaq ha chiuso con un -1.65%.
Nuovi dati hanno indicato che il PMI dei servizi dell'ISM è stato inferiore alle attese e che gli ordini alle fabbriche sono diminuiti più del previsto. A guidare la svendita dei titoli tecnologici sono state le azioni di Apple, scese del 2,8% a seguito di un rapporto di Counterpoint Research, che indicava un calo significativo delle vendite di iPhone in Cina durante le prime sei settimane del 2024. Le azioni mega-cap erano già sotto pressione, dopo i grandi guadagni della scorsa settimana. Tesla è scesa del 3.9% e Microsoft (-3%), Amazon (-2%) e Meta (-1,6) hanno chiuso tutte in rosso.
DATI USA IN PEGGIORAMENTO
L’ISM Services PMI è sceso a 52,6 a febbraio, rispetto ai massimi di quattro mesi di 53,4 pubblicato a gennaio, al di sotto delle previsioni di 53. La lettura ha indicato una crescita leggermente più lenta nel settore dei servizi. Inoltre, le scorte si sono ridotte (47,1 contro 49,1) e il portafoglio ordini è diminuito (50,3 contro 51,4). D’altro canto, sono aumentati la produzione e i nuovi ordinativi ad un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata (58,6 contro 64).
Sempre ieri, i factory orders, sono diminuiti del 3,6% su base mensile a gennaio 2024, dopo un calo dello 0,3% a dicembre e rispetto alle previsioni di mercato che erano per un ribasso del 2,9%. Si tratta del calo maggiore da aprile 2020. Escludendo i trasporti, gli ordini alle fabbriche sono diminuiti dello 0,8%.
Il Calo dei dati ha provocato la discesa dell’equity, come già evidenziato, ma al contempo anche il rendimento del decennale Usa è sceso a +4.13% da +4.21 di ieri, a conferma che la Fed potrebbe rivedere il proprio sentiment relativamente alla politica monetaria anticipando i tempi della riduzione del costo del denaro. L’indice Vix è salito leggermente a 14.6, ma rimane abbondantemente nell’area risk on.
VALUTE
Sui cambi ancora poco da segnalare con il dollaro che ha ceduto contro le principali valute, ma soprattutto contro Jpy dopo le dichiarazioni di Kanda della BoJ che ha ammesso che la BoJ si sta preparando ad alzare il costo del denaro. UsdJpy in calo a 149.90 anche se per ora non ha rotto il precedente minimo posto a 149.70.
EurUsd ancora in area 1.0850 con una puntata a 1.0875 ma senza grande slancio. Il range resta solido con supporti a 1.0800 e resistenze a 1.0880. Cable ugualmente in rialzo con 1.2735 a fare da prima resistenza con supporti che intervengono a 1.2680 85 area.
UsdCad a ridosso di 1.3600 ma incapace per ora di rompere i supporti posti a 1.3550. Oceaniche che stanno stabilizzandosi e tengono anch’esse i supporti chiave, almeno per ora. Ma la settimana è lunga e venerdì ci sono i payrolls.
PIL AUSTRALIA
L'economia australiana è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, meno rispetto al dato del terzo trimestre e alle previsioni dello 0,3%. Si tratta del nono periodo consecutivo di crescita trimestrale, ma va detto che è la crescita più debole degli ultimi cinque trimestri. Tra le ragioni, il calo dei consumi delle famiglie, che si è concentrata soprattutto sui beni essenziali come elettricità, affitto, cibo e salute.
Nel frattempo, la spesa pubblica ha registrato un notevole rallentamento (0,6% contro 1,5%), in un contesto di calo della spesa per la difesa e di continui benefici statali per le famiglie. Gli investimenti sono diminuiti, con gli investimenti pubblici in calo per la prima volta dal terzo trimestre del 2022. A livello di bilancia commerciale, si segnala la diminuzione dell’export di beni e servizi (-0.3%) ma contestualmente sono scese maggiormente le importazioni (-3.4%).
POWELL, BOC E BCE
In un contesto di generale stabilizzazione, ricordiamo che oggi il Presidente della Fed Jerome Powell sarà al Congresso degli Stati Uniti per il consueto intervento semestrale, nel quale presumibilmente potrebbe fornire indizi di politica monetaria, ovvero su tempi e portata dei tagli dei Fed Funds.
C’è molta attesa ovviamente e i mercati certamente vedranno un aumento della volatilità. Il tutto ricordando che oggi sarà la volta della Bank of Canada, che deciderà sul costo del denaro, con previsione di tassi invariati e soprattutto domani sarà la volta della Bce, anch’essa attesa ad un nulla di fatto. Allacciamo le cinture, si ballerà.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
MAGNIFICENT SEVEN INDICATOR: nubi minacciose all'orizzonte?Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentrerà sul Magnificent Seven Indicator. Questo indicatore, come suggerisce il nome, monitora la forza del prezzo delle sette aziende più “influenti” dell’S&P500 che, insieme, rappresentano circa il 30% del peso totale: Apple, Microsoft, Nvidia, Tesla, Meta, Alphabet e Amazon. L’indicatore, che si aggiorna quotidianamente, tende a oscillare attorno allo zero. Un trend al rialzo indica una forza generalizzata di queste sette aziende, mentre un trend al ribasso ne indica una debolezza generalizzata.
Il Magnificent Seven Indicator. Grafico giornaliero
La ragione per la quale ho sviluppato questo indicatore è piuttosto semplice: considerando che l’andamento del più noto benchmark azionario globale è fortemente influenzato dalle sole sette società (su un totale di 500), è fondamentale monitorare quotidianamente la loro performance nel breve termine. L’impatto di queste sull’S&P500 è evidente a tutti, come dimostrato dalla correlazione tra l’indicatore e il benchmark azionario stesso, illustrata nella figura successiva.
Il coefficiente di correlazione tra il Magnificent Seven Indicator e l’S&P500 calcolato su 20 periodi. Grafico giornaliero
Credo che sia evidente a tutti un altro aspetto: la mia profonda passione per la finanza e la macroeconomia. Questa passione mi porta spesso a creare nuovi indicatori da analizzare. Molte volte mi dico: “Creo questo strumento, vediamo se ne scaturisce qualcosa di interessante”. E in questo caso, è proprio quello che è successo: osservate la figura seguente.
L’interessante figura che spiega il rapporto tra indicatore e benchmark. Grafico giornaliero
L’indicatore, spesso ma non sempre, tende ad anticipare i movimenti dell’S&P500, segnalando massimi o minimi significativi o divergenze note. Per esempio:
• Tra marzo e maggio 2022, l’indicatore ha mostrato una divergenza (massimi progressivamente decrescenti) rispetto allo SPY, che seguiva un trend rialzista. Poco dopo, il benchmark ha registrato un calo.
• Poco prima di luglio 2022, un minimo dell’indicatore ha anticipato un minimo successivo del benchmark.
• Poco prima di settembre 2022, si è verificata una condizione simile al primo punto (divergenza), e dopo alcune sessioni, si è verificato un secondo calo, l’ultimo del mercato ribassista del 2022.
• L’inizio del nuovo mercato toro, a ottobre 2022, è stato anticipato da minimi crescenti dell’indicatore. Questi sono solo alcuni esempi, come potete osservare nella figura precedente.
…e così via, come voi stessi potete osservare nella figura precedente.
Ora, focalizziamoci sul contesto attuale, come illustrato nella figura successiva.
Il contesto attuale. Grafico giornaliero
L’S&P500 è in una fase di forte rialzo da fine ottobre 2023. Tuttavia, l’indicatore, a partire dalla stessa data, sta mostrando una divergenza: i massimi raggiunti sono via via decrescenti e inoltre, poco prima di febbraio, ha formato quello che viene definito un “canale ribassista”, caratterizzato da una linea di supporto e una di resistenza dinamici.
Ci aspetta uno storno del mercato azionario? Questo non si può sapere. Tuttavia, monitorerò attentamente l’indicatore vista la sua natura di leading indicator discussa precedentemente.
I listini correggono, sarà la volta buona?In attesa della pubblicazione dei dati economici chiave di questa settimana, tra cui i Non Farm Payrolls, unitamente ai Jolts openings e all’Ism Services Pmi, le borse statunitensi si son prese una pausa di riflessione con una correzione rispetto ai massimi di due giorni orsono.
Nelle ultime ore, a differenza di quanto accade da settimane e mesi, la discesa a cui abbiamo assistito ad inizio seduta, non si è ribaltata come di solito, ma ha proseguito consolidando al ribasso e chiudendo negativa. Nelle contrattazioni regolari di lunedì, il Dow è sceso dello 0,25%, l'S&P 500 ha perso lo 0,12% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,41%.
I titoli dei servizi di comunicazione, dei beni di consumo voluttuari e dell'energia hanno guidato il ribasso. Tra i singoli titoli, Apple è crollata del 2,5% dopo essere stata multata di quasi 2 miliardi di dollari dalla Commissione Europea, mentre Tesla è crollata del 7,2% a causa dei nuovi sconti sui prezzi. Nel frattempo, Super Micro Computer è salito del 18,7% dopo essere stato incluso nell'S&P 500, mentre Coinbase e MicroStrategy sono balzati rispettivamente dell'11,4% e del 23,6%, grazie all'aumento dei prezzi del Bitcoin.
Gli investitori ora attendono con ansia i rapporti sugli utili dei principali rivenditori al dettaglio martedì, nonché ulteriori dati economici statunitensi. Ma c’è anche grande attesa per la testimonianza al Congresso da parte di Jerome Powell, in programma mercoledì alle 16.00 ora italiana, in concomitanza peraltro con la decisione di politica monetaria della Bank of Canada. Sarà lui a muovere i mercati e a sbloccarli definitivamente dal torpore attuale?
BITCOIN VICINO AI MASSIMI STORICI
Il Bitcoin è cresciuto di quasi il 7% superando i 67.000 dollari, ormai non lontano dal massimo storico di quasi 69.000 dollari raggiunto nel novembre 2021 sulla forte domanda di ETF Bitcoin quotati negli Stati Uniti e sulle aspettative di una contrazione della domanda. La valuta digitale più scambiata è aumentata di quasi il 200% negli ultimi 12 mesi e del 60% dall’inizio del 2024.
VALUTE
Dollaro in calo, in una chiara fase di risk on che ancora coinvolge tutti gli asset, obbligazioni, azioni e cambi. Resta fuori solo lo Jpy, ancora vicino ai minimi per le solite ragioni legate al silenzio assordante della BoJ. L’euro si è avvicinato contro dollaro alle resistenze chiave di 1.0900 che se violate potrebbero aprire la strada ad una salita interessante finanche a 1.1140.
Cable a ridosso di 1.2700, altro livello chiave da rompere per poter aggredire l’area di 1.2800. Oceaniche stabili invece intorno a 0.6500 e 0.6100 rispettivamente per Aud e Nzd. UsdCad ancora sotto 1.3600 con le resistenze chiave poste a 1.3620. Cross neutrali in un mercato tipicamente dollaro centrico eccetto quelli dello Jpy in persistente salita, che non sembra finita.
SVIZZERA, INFLAZIONE IN CALO
Il tasso di inflazione annuale in Svizzera è sceso all’1,2% nel febbraio 2024 dall’1,3% di gennaio e rispetto alle previsioni dell’1,1%. Si tratta tuttavia del valore più basso da ottobre 2021, principalmente a causa del rallentamento dei prezzi di prodotti alimentari. Aumenti di prezzo più lenti sono stati osservati anche nei ristoranti e alberghi, attività ricreative e cultura. Inoltre, i costi sono diminuiti per i trasporti, la sanità e i beni e servizi per la casa.
Al contrario, l’inflazione è aumentata nel settore immobiliare ed energetico, mentre è rimasta stabile per l’istruzione. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,6% a febbraio, dopo un aumento dello 0,2% a gennaio. Il tasso corre, che esclude le voci volatili come gli alimenti non trasformati e l'energia, è leggermente sceso all'1,1% rispetto al precedente 1,2%. Franco svizzero che dopo un parziale recupero, è tornato a scendere contro euro, facendo registrare un massimo di EurChf a 0.9617. Interessanti i cross, in fase di accumulazione come CadChf e NzdChf.
LIRA TURCA AL COLLASSO
Il tasso di inflazione annuale in Turchia è salito al 67,07% nel febbraio 2024, accelerando dal 64,86% del mese precedente e superando le stime del mercato del 65,74%. Si è trattato del valore più alto da novembre 2022, trainato da un solido aumento del salario minimo e da aggiustamenti delle tasse governative. I prezzi sono aumentati più rapidamente per tutti i sottogruppi, in particolare cibo e bevande analcoliche (71,2% contro 69,71% a gennaio), trasporti (77,98% contro 77,54%) e alloggi e servizi pubblici (49,07% contro 45,99%).
Nel frattempo, l’inflazione core è salita al 72,89% a febbraio dal 70,48% del periodo precedente. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 4,53%, moderandosi rispetto al massimo degli ultimi 5 mesi pari al 6,70% di gennaio. Lira turca crollata con EurTry salito fino a 34.30, con una salita che dall’agosto 2023 ha raggiunto quasi il 30%. I tassi ufficiali, ricordiamolo, sono fermi al 45%.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Alphabet verso 115$ ?Il titolo #Alphabet, ovvero Google è uno dei primi dei big a rompere lo schema rialzista. E' ancora presto per capire se si tratta di un caso isolato o se porterà giù anche altri titoli... #Apple ad esempio sembra aver voglia di trovare altri minimi di periodo.
In questo caso da notare falso breakout rialzista, incremento volumi e medie allineate al ribasso... davvero interessante dal mio punto di vista.
Seguimi per altre idee di #trading
Risk Disclaimer: il testo proposto non è da intendersi come consiglio finanziario; è un semplice diario e studio personale
Risk Disclaimer: this is not a financial advise
#stocks #nasdaq #investing #google
Tesla: Un Marchio DivisivoTesla Inc., con sede ad Austin (Texas) è un'azienda che divide le masse. 🚨
Le personalità eccentriche, rivoluzionarie e futuristiche che guidano certe aziende spesso dividono le masse, creando una sorta di polarizzazione tra coloro che l'adorano e coloro che la odiano. Questo fenomeno è simile a quello che avviene con Apple, un'altra azienda che ha un seguito di haters e una marea di fan devoti.
Tuttavia, nonostante le nostre personali idee (anch'io ho la mia e dopo te la dico), è importante guardare ai numeri e alla realtà dei fatti.
Tesla Inc. è nata nel 2003 fondata da Martin Eberhard e Marc Tarpenning.
Elon Musk, figura carismatica, complessa, disturbata e controversa, è entrato nel progetto poco dopo, diventando presidente del consiglio di amministrazione e investitore principale nello stesso anno.
Successivamente, ha assunto il ruolo di CEO dell'azienda contribuendo in maniera significativa al successo e all'immagine dell'azienda.
L'azienda si è quotata in borsa nel 2010, poco dopo la crisi, diventando 10 anni dopo l'azienda più capitalizzata del settore Automotive.
2008, il primo passo dell'azienda è stato fatto con la Roadster, lanciata proprio quell'anno.
Questa roadster completamente elettrica ha dimostrato al mondo che l'elettrico poteva essere veloce e divertente da guidare e con le stesse prestazioni delle auto sportive a combustione tradizionale.
2012, dopo il successo della Roadster a giugno viene lanciata la Model S.
Tesla era ancora un piccolo costruttore di auto e con la Model S iniziarono a cambiare le cose internamente:iniziarono a strutturarsi in maniera più efficace per aumentare i volumi produttivi.
Questo modello non voleva essere il primo totalmente elettrico, poiché c'erano già alcuni modelli di altre case automobilistiche, ma voleva essere il migliore al mondo in quella categoria.
Nel 2012, Tesla dà inizio anche al progetto del Supercharger Network: ha iniziato a installare le prime stazioni di ricarica ad alta velocità per i propri veicoli elettrici. La rete è stata progettata per supportare i proprietari di veicoli Tesla durante i viaggi su lunghe distanze, consentendo loro di ricaricare rapidamente i loro veicoli.
Nel 2015, introduce il Model X, il primo SUV completamente elettrico dotato di porte Falcon Wing, e nello stesso anno Tesla lancia Powerwall, una batteria per l'energia stoccata progettata per un utilizzo residenziale o commerciale di piccole dimensioni.
Nel 2016, Tesla acquisisce SolarCity per 2,3 miliardi, un'azienda specializzata nell'installazione di pannelli solari. Questa mossa ha permesso a Tesla di ampliare la propria offerta nel settore dell'energia solare.
Nello stesso anno, dà alla luce il pacchetto FSD "Full Self-Driving".
Questo sistema è un'opzione aggiuntiva che i proprietari di veicoli Tesla possono acquistare per aggiungere funzionalità avanzate di guida autonoma ai propri veicoli.
Nel 2017, arriva il Model 3, l'auto elettrica di massa che mira a rendere l'elettrico accessibile a tutti. La strategia di Tesla era passare definitivamente da un mercato di nicchia ad uno più ampio. E così fu.
Nel 2019, Tesla ha annunciato il Mega Pack: stavolta è una batteria di stoccaggio di energia destinata a progetti su larga scala! Consente agli utenti di generare e utilizzare energia in modo autonomo, riducendo o eliminando la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.
Nel 2020, è il primo anno in cui l'azienda realizza un profitto, con un netto di 690 milioni.
Ed è lo stesso anno in cui lancia sul mercato la Model Y, in parte protagonista con la Model 3 al successo finanziario di quel''anno.
2023, La Model Y è stato il veicolo più venduto al mondo.
È anche l'anno in cui Musk dopo diverse posticipazioni ha consegnato finalmente i primi Cybertruck.
Insomma, di carne sul fuco Tesla ne ha e ho cercato di sintetizzarla citando le cose più rilevanti. Dopo questa breve panoramica sulla storia di Tesla, analizziamo gli ultimi dati della trimestrale che ha chiuso l'anno 2023! E vediamo cosa dicono i numeri..
Ricavi Tesla:
- Aumento del 3% da 24,3 miliardi di dollari del 2022 a 25,1 miliardi di dollari.
Utile per azione:
- 71 centesimi, rispetto ai 74 previsti.
Utile netto:
- Più che raddoppiato a 7,9 miliardi di dollari, rispetto a 3,7 miliardi di dollari dell’anno precedente.
- Aumento dovuto principalmente a un beneficio fiscale non monetario una tantum di 5,9 miliardi di dollari.
Settore Automotive:
- Ricavi in crescita solo dell’1% rispetto al 2022.
- Prodotti 1,85 milioni di vetture (35% in più rispetto al 2022) e ne ha consegnate 1,81 milioni (38% in più rispetto al 2022).
- Riduzione del prezzo medio di vendita a seguito dei forti tagli dei prezzi in tutto il mondo nella seconda metà dell’anno.
Settore Energy generation and storage:
- Ricavi in crescita del 10% rispetto al 2022. 1,43 miliardi confronto agli 1,31.
Settore Services and other:
- Ricavi in crescita del 27% rispetto al 2022. 2,16 miliardi confronto agli 1,70.
Outlook:
Nel 2024, il tasso di crescita del volume di veicoli potrebbe essere notevolmente inferiore a quello raggiunto nel 2023
Altri Dati che voglio condividere per darvi una panoramica più completa:
- Titolo che pur trovandosi al 50% dai suoi minimi segna un performance del +11.973% in meno di 15 anni.
- Il fatturato è aumentato di 9 volte negli ultimi 6 anni.
- Gli utili netti sono aumentati di 20 volte negli ultimi 4 anni.
- Il rapporto debito/equity è sotto controllo.
- L'azienda non paga dividendi
- Fair Value che secondo i miei fogli di calcolo
- Dal 2010 al 2023 il titolo ha chiuso in negativo solo due volte nel 2016 (-4,30%) e nel 2022 (-69,20%)
- Da inizio anno il titolo sta perdendo circa il 23%
Bando alle ciance, ora ti dico la MIA OPINIONE sul titolo Tesla:
È evidente che nel breve e medio termine ci sia una tendenza short per quanto riguarda Tesla, considerando l'attuale stagnazione dell'azienda degli ultimi mesi.
Nel 2024 il costo di produzione del cybertruck rappresentarà un ulteriore peso, come scritto anche dall'azienda.
E in più il concetto che Tesla sia destinata a diventare un'azienda big tech mi sembra essersi sgretolato un pò nell'ultimo periodo.
Comunque, se guardiamo i numeri, al momento Tesla dipende ancora dal settore delle vendite di auto, che rappresenta l'85% delle sue entrate.
Sebbene il settore dello stoccaggio energetico mostri una crescita promettente, i numeri non sono ancora paragonabili al segmento automobilistico. 🤷🏻♂️
Tesla, come altre case automobilistiche, ha subito i tassi d'interesse elevati a differenza delle le aziende tech. Quindi è presto per valutarla tale, secondo me.
E se consideriamo il settore EV in maniera più ampia, si prevede una riduzione della domanda e un calo dell'entusiasmo per l'intero settore nel 2024 e parte del 2025.
In più c'è da prendere in considerazione la crescita della concorrenza, specialmente dalla Cina, e dei problemi che tutto il settore EV deve affrontare nel corso dei prossimi anni.
La transizione al Full Elettric non sarà così facile.
Tuttavia, credo che Tesla possa tornare a brillare una volta superato questo periodo, che definirei “di transizione”.
Nonostante un calo del margine operativo, che è comune anche ad altri produttori di veicoli elettrici, e nonostante l'azienda a volte subisca le conseguenze delle decisioni eccentriche del suo CEO Elon Musk, che con i suoi tweet controversi o dichiarazioni pubbliche spesso attira l'attenzione sul titolo Tesla anche quando essa non centra (come accaduto negli ultimi due anni), credo fermamente che l'azienda possa trovare il suo slancio definitivo per diventare a tutti gli effetti una vera azienda Tech.
E credo anche nel potenziale dei settori dell'Energy generation and storage , del Full Self-Driving e del Network delle Supercharge Station.
Tesla potrebbe davvero rivoluzionare l'industria dei trasporti e non solo.
Aspetto solo che raggiunga determinati livelli che ritengo molto fattibili prima di inserirla nel mio portafoglio di lungo termine, il primo è in area 150$.
In ogni caso, ovviamente, continuerò a seguire l'azienda e se le cose dovessero peggiorare non è detto che andrò ad acquistare Tesla solo perché sono un fan.
È chiaro che terrò conto dei dati finanziari, del sentiment del mercato, delle prospettive future e di altri indicatori.
Ora signori, passiamo al cuore della questione e spostiamoci sul grafico:
Si nota una trendline ribassista partita dai massimi del titolo, ossia ottobre 2021.
Attualmente ci troviamo intorno ai 200$ e personalmente, ritengo che da oggi sia valido aprire una posizione short in area 200 e 205$
Come ho menzionato poco fa, il mio obiettivo di trading per il 2024 è nell'area dei 150$, che rappresenta circa un -25% rispetto ai livelli attuali.
Il recente movimento "rialzista" delle ultime settimane (dal 6 al 16 febbraio), a mio avviso, è sostenuto da volumi insufficienti per continuare a salire.
Ora punto a raggiungere il primo target e successivamente valuterò, in base alle condizioni future, se sarà possibile scendere ulteriormente verso l'area di 100-110$ che rappresenta un altro importante livello di supporto.
Come sempre, vi ringrazio per il tempo che mi dedicate ! Se l'idea vi è piaciuta, fatemelo sapere nei commenti.
Alla prossima, amici! 🤘
Borse e dollaro in caloNella sessione di ieri, martedì, i mercati azionari hanno chiuso in rosso, a causa del ribasso dei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione. Nvidia, ha ceduto il 4.4%, in ragione di timori per la pubblicazione, oggi, di una trimestrale non all’altezza, In rosso anche Microsoft, Apple e Amazon.
La novità rispetto alle ultime sedute è rappresentata dal fatto che insieme alle borse, ha ceduto, sorprendentemente, anche il dollaro, facendo così saltare la correlazione che da tempi non sospetti era inversa tra azionari e dollaro, in relazione alla qualità di valuta rifugio della divisa statunitense.
A fronte di una discesa dell’azionario, il biglietto verde dovrebbe recuperare in qualità di safe heaven asset. Così non è stato e il cambio di correlazione potrebbe modificare radicalmente gli scenari futuri.
SCENDE IL DOLLARO
Ieri, il dollar index si è indebolito rompendo quota 103,9, il livello più basso da due settimane, rispecchiando il calo dei rendimenti del Tesoro. Gli operatori in valuta, attendono il rilascio dei verbali del FOMC e i commenti dei funzionari della Fed sui tempi di una eventuale riduzione del costo del denaro. Si prevede che i tassi rimarranno invariati fino a maggio compreso, anche se esiste una probabilità del 55% che la banca centrale riduca i costi di finanziamento di 25 punti base a giugno.
Sul fronte dei dati economici, i PMI flash previsti questa settimana, daranno un’idea del comportamento del settore privato statunitense nel mese di febbraio. La scorsa settimana, le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno sorpreso con numeri al di sotto delle attese.
Intanto l’EurUsd ha superato quota 1.0800, ma si trova ancora sotto resistenze chiave poste a tra 1.0870 e 1.0880 che per ora sembrerebbe una soglia difficilmente valicabile. Solo sotto 1.0750 però il mercato tornerebbe ribassista. Anche il Cable è tornato sopra 1.2600, andando a testare ieri 1.2670, non lontano da quel 1.2690 che rappresenta il livello di resistenza e area di swing ove probabilmente si giocherà la partita tra rialzisti e ribassisti.
Per quanto riguarda lo Jpy segnaliamo una fase di distribuzione iniziata ieri dopo il test dei massimi a 150.88. A contribuire alla ripresa della divisa giapponese, i dati sul deficit commerciale nipponico, sceso drasticamente del 50% a 1.758 miliardi di Jpy a Gennaio, per effetto di un aumento rilevante dell’export di ben 12 punti percentuali su base annua.
Le importazioni dal canto loro sono scede del 9.6%, al decimo mese consecutivo di ribassi causati principalmente dal calo dei prezzi dell’energia. UsdJpy tornato sotto quota 150.00, non lontano dal supporto chiave di 149.60 area.
INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,9% nel gennaio 2024, il più basso da giugno, dal 3,4% del mese precedente e ben al di sotto delle aspettative del mercato del 3,3%. Il risultato ha segnato una netta inversione rispetto ai dati positivi di dicembre, rinnovando le speranze di disinflazione nell’economia canadese e rafforzando la necessità di una politica maggiormente accomodante da parte della BoC per far fronte alle crescenti preoccupazioni sulla crescita.
L’inflazione ha rallentato considerevolmente nel settore dei trasporti (1,2% contro 3,2% a dicembre) in un contesto di calo del 4% del costo della benzina, in gran parte dovuto agli effetti della chiusura delle raffinerie negli Stati Uniti, che hanno anche contribuito alla riduzione dei prezzi dei viaggi aerei.
L'inflazione ha rallentato anche per i prodotti alimentari (3,9% contro 5%) in un contesto di prezzi più bassi degli alimentari. D’altro canto, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha fatto salire i tassi ipotecari e ha spinto al rialzo i prezzi del mercato immobiliare. Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono rimasti invariati e hanno registrato un calo dello 0,3% rispetto a dicembre 2023.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
FONDAMENTALE BTC + ANALISI TECNICA 29-01-2024FONDAMENTALE BTC
Ricordate le mie parole dopo le ultime 2 fondamentali?
Prese tutte e 2 al 100%
Come dice il detto non c'è 2 senza 3.
In effetti, abbiamo visto la grande paura, e sto pensando che la correzione è praticamente fatta, la correzione promessa del venti % è stata in gran parte attuata.
Leggete il rapporto per avere una piena comprensione di ciò che sta accadendo e delle conseguenze.
Rimane ancora un pericolo che non è fuori discussione.
Oggi ho preso il pieno profitto dallo short da $48.000, nessuno short aperto, tranne alcuni Scalp veloci.
Sette settimane fa vi ho fornito il piano esatto su ciò che i market maker stanno veramente pianificando proprio prima di raggiungere la regione dei 48.000.
In effetti, sta causando il massimo dell’oppio, esercitando tonnellate di pressione sui rivenditori dicendo loro che è il momento giusto per acquistare.
Una volta che abbiamo raggiunto i 48k esattamente come previsto e da lì in poi abbiamo richiesto un grande crollo, il loro piano per causare paura e panico nei cuori dei migliori acquirenti e renderli esausti per il prossimo passo è appena iniziato.
La trappola per orsi si sta caricando e l'enorme candela verde è solo questione di tempo, tutto ciò che dobbiamo sapere è quando finirà questa correzione, giusto?
È necessario essere pienamente consapevoli della situazione attuale in cui si trova attualmente Bitcoin.
Non esiste una tesi ribassista o rialzista a questo punto, le opinioni sono divergenti e c'è un'enorme quantità di investitori che acquistano BlackRock e altri ETF approvati di recente e allo stesso tempo tu abbiamo la pressione di vendita in scala di grigi, quindi ciò che travolgerà l'altro nel medio e lungo termine, in effetti è il lato degli acquirenti, infatti il toro d'oro si sta caricando e questa piccola correzione è solo la preparazione per qualcosa di grande.
Dobbiamo parlare dei fatti riportati nel grafico e non dei nostri pregiudizi e di ciò che amiamo vedere.
Il fatto numero uno è che BTC è rimbalzato fortemente sul MA100 Daily e ha mostrato un'inversione in un intervallo di tempo più breve, il che è un buon segno per il mercato.
Il secondo fatto rialzista è che BTC è riuscito a riconquistare l'EMA50 Daily, che è un indicatore chiave per Bitcoin durante tutte le fasi pre-rialzo della sua intera storia.
La riconquista di questa regione dovrebbe mettere in forte allarme gli orsi.
Fatto numero tre, gli ETF BTC vengono acquistati più forte di quanto previsto dal mercato e, come accennato in precedenza, una volta terminata la vendita in GrayScale, il prezzo conoscerà solo una direzione, ovvero verso l'alto.
Ora guarda se superiamo i 42.700 dollari e possiamo aspettarci sempre più rialzi questa settimana.
I mercati funzionano in modo dinamico e le cose possono cambiare rapidamente, quindi il nostro modo di pensare deve essere aggiornato regolarmente.
Per essere chiari: per me BTC è attualmente in una zona non commerciale, ma non sembra così male come ci aspettavamo settimane fa.
Ad alcune persone piace provare a raggiungere il fondo assoluto e, come detto, la correzione del venti % è sempre più del solito in ogni ciclo.
Quindi è rimasto il 10%, ma non è necessario che ciò accada al 100%.
Quindi la gestione del rischio è chiaramente a favore dei rialzisti in questo caso.
È chiaro che acquistare in questa regione è un gioco da ragazzi, è chiaro che anche se vedessimo la correzione rimanente del 10% (regione 33-35k), che verrà immediatamente acquistata da parte mia, più che felice di vedere, ma senza fare affidamento su 100 % accadere.
Quindi gestisci il tuo rischio di conseguenza e decidi se vuoi aspettare l'ingresso perfetto o giocare con il rischio di rimanere indietro e finire per acquistare più in alto.
Ricorda, sono molto ottimista a lungo termine e ATH attende entro la fine dell'anno, mantenendo le posizioni!
In termini di calendario, è anche una settimana interessante a causa del FOMC di mercoledì che molto probabilmente non vedrà tagli o aumenti.
Il giorno dopo, giovedì, Amazon, Apple e Meta pubblicheranno i loro rapporti sui guadagni, il che causerà una certa volatilità nei mercati.
Fondamentale fatta con:
Consigli da esperti del settore
Macroeconomia
Analisi tecnica