In attesa della Fed, non sonnecchiamo, osserviamo il Palladio Interessante commodity che si è portata su un livello supportivo importante e sulla banda inferiore di bollinger, che nel tempo ha sempre accompagnato il prezzo nei ribassi ad una reazione importante. Il livello coincide anche con un supporto dinamico dal 2016. Interessante la possibile reazione con target 1 e 2 nelle prime aree vendute weekly. Attenzione alla volatilità dello strumento, in caso di perdita del supporto il prezzo andrebbe ad appoggiarsi sul livello 1300.
Cerca nelle idee per "COMMODITY"
COTONE (CT) - Break out al rialzo?Il Cotone (CT) sul time frame giornaliero il 31 Ottobre 2022 ha raggiunto un minimo importante mostrando una forte candela rialzista dopo la quale c'è stata una fase di lateralità che ha interrotto il trend ribassista accompagnato dalla una trend line dinamica di resistenza in figura.
La recente fase di lateralità si è sviluppata all'interno del triangolo in figura ed un probabile movimento di break out al rialzo potrebbe portare ad un nuovo movimento rialzista.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
EURO, IL COT DEGLI ISTITUZIONALI E’ BULLISH ?
Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali ancora aperte a mercato. Rilievo i dati che poi studio direttamente dal Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
Tutte le tabelle a cui faccio riferimento di seguito le potete ritrovarle e leggere direttamente all' interno del grafico di Eur/Usd che pubblico alla fine)
(per chi volesse capire dove e come si possano leggere direttamente i
dati del Cot dal sito Governativo americano, ho spiegato tutto nel file Power Point di presentazione del mio lavoro. E’ molto facile e semplice da leggere. Per chi non lo avesse è sufficiente mandarmi un messaggio).
Siamo arrivati sull’ area di resistenza che avevamo indicato nei report precedenti e questa settimana Eur/Usd disegna sul grafico una Doji perfetta completamente senza corpo. Per semplice curiosidtà personale ho verificato che l’ apertura e la chiusura sono talmente vicine nel grafico futures Weekly che si discostano l’ una dall’ all’ altra di soli 5 pips. Difficilmente si trovano candele con corpo così piccolo su un grafico settimanale. Ovviamente non significa nulla se non che il suo break confermato con chiusura settimanale sopra o sotto ci potrà dare una prima vera indicazione sul vero proseguo del prezzo oltre l’ area rossa degli Orsetti disegnato a grafico o meno.
Come vediamo dai dati pubblicati dal Commodity Futures Trading Commission le posizioni di Euro sono aumentate di 7.365 posizioni mentre quelle del Cot del Dollaro di 1.805 (per chi volesse capire dove e come si possano leggere direttamente i dati del Cot dal sito Governativo, ho spiegato tutto nel file Power Point di presentazione del mio lavoro. E’ molto facile e semplice da leggere. Per chi non lo avesse è sufficiente mandarmi un messaggio).
Come ho spiegato piu’ volte per operare un confronto tra il saldo dei contratti rimasti aperti su Euro e quelli rimasti aperti sul Dollar Index dobbiamo “normalizzarli” rispetto ai volumi storici di ciascun strumento.
Dal confronto degli incrementi normalizzati infatti ci accorgiamo che la forza dell’ incremento del Cot di Euro sul Cot del Dollar Index non è del 308% in più ((7.365-1.805)/1.805) ma è stata del 59% più forte ((0,035-0,022)/0,022))…. che è ben diverso. Date un occhio alla tabella del cot normalizzato.
Ci troviamo di nuovo, quindi, in una condizione molto particolare dove gli istituzionali continuano ad andare long su Euro ma bilanciano il 40% dei loro portafogli comprando il Dollar Index !!
Fico vero? Questo concetto di bilanciare il proprio portafoglio con altri sturmenti di mercato nel caso in cui le cose non andassero proprio come vogliamo è un concetto di investimento molto avanzato che non è generalmente usato da noi piccole pulci che entriamo ed usciamo da mercato rubando le mollicchine che cascano dalla mensa del Re 😊. Il paragone mi è venuto così, ma credo che renda bene il senso ahahhahah 😊
Riformulando questo concetto in termini ancora più semplici che io possa infilarmi in capoccia bene e rispondendo alla domanda del titolo di questo Report,
gli Istituzionali sono Bullish?
SI e un 40% di loro potrebbe cominciare a pensare che agli attuali livelli di prezzo esiste la possibilità di un ritracciamento !!!
Il tutto ci viene confermato anche dal grafico delle Forze Relative del Cot dove si vede che l’ Indicatore del Dollaro (linea rossa) questa settimana non precipita in giu e mette la testolina fuori dal “Canale Valutario”, come se avesse ritrovato un pochino di forza per resistere un po di più alle pressioni di tutto il mercato considerato nel suo complesso unitario (che comunque prima o poi lo schiaccerà definitivamente (ovviamente a mio personalissimo avviso).
Dando un ultimo sguardo ai “Volumi Assoluti” del Cot di Eur/Usd questa settimana notiamo che gli le posizioni short sono aumentato del 18% mentre quelle long del 82%. Attenzione qui a non confondere questi volumi con le posizioni di Euro e Dollaro analizzate sopra. Queste sono un'altra cosa. Questi sono la composizione interna degli Open Interest del solo grafico Eur/Usd ossia le spinte date dagli Isituzionali al barcone di Euro per cercare di direzionarlo.
Anche qui cosa ne ricaviamo?
Una ipotesi tra le tante è gli Istituzionali stanno cercando di gettare ami short mentre continuano a comprare. In altre parole stanno provando a formare un piccola buca in cui far cadere i retail per avere altre occasioni di acquisto.
Altra cosa molto particolare, è che questa settimana i “Volumi Assoluti” sono stati specularmente reincrementati, praticamente delle stesse quantità, che avevano decrementato settimana scorsa perché sono riusciti probabilmente a ripiazzare gli stessi ordine su livelli migliori (è una probabilità non da scartare anche questa).
Concludendo, al momento, correggo un po' a ribasso il piano che avevo formulato la settimana scorsa. Dai nuovi dati che abbiamo analizzato insieme il ritracciamento potrebbe essere molto più ridotto ma non improbabile.
A grafico vi lascio segnalate in verde le aree del ritracciamento individuate le scorse settimane e vi segnalo una area di supporto mensile in zona 1,0780 che potrebbe fare da supporto. I livelli finali long che al momento potrebbero essere raggiunti da Euro al termine di questa fase, gli ho indicati tutti a grafico sopra la testa dell’ orsetto (ricordate sempre che parlo di grafici Settimanali per cui i tempi devono essere proporzionalmente adeguati, settimane/mesi).
Per la Settimana prossima ricordiamoci che abbiamo dati importantissimi con i Tassi di Interesse prima Usa e poi Europei. Ci saranno fortissime oscillazione e grande volatilità ma non credo affatto che cambi il quadro macro che ho evidenziato e credo che se dovessimo toccare in vola alta livelli importanti in area 1,078 1,080 saranno ottime occasioni di acquisto che potremmo provare a sfruttare anche noi piccole pulci.
Rimane sempre poi l’incognita sul quadro internazionale con nuove non belle notizie sul lato guerra dove le cose non sembrano proprio si stiano calmando, con l’ America, da un lato, che invia nuovi carrarmati all’ Ucraina e la Russia, dall’altro, che sposta la sua nave armata con testata nucleare supersonica verso il contenente americano.
p.s.
ultima nota sugli Indici.
Rimane indiscussa la forza che gli Indici americani hanno dimostrato questa settimana.
Rimango fermo nella mia analisi che ho fatto sul Dax settimana scorsa. Lo continuo a vedere scarico e privo di forza e pronto a venire giù. Non lo ha ancora fatto perché è stato trattenuta e retto per i capelli dalla forza di S&p e Nasdaq ma non è riuscito minimamente a schiodare dal livello in cui era e dal quale cadrà presto se le cose non cambiano. Ovviamente è sempre una mia opinione personale 😉
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
11 gennaio 2023 diario del mio Trading in Alta Frequenza HFT.Continuo a raccontare e a spiegare a chi non conosce questa branca del trading cosa sono gli HFT trading in alta frequenza.
Il prodotto che vi sto presentando è relativamente nuovo nel mercato italiano, ma non lo è nel mercato americano. L'opportunità di investire in un prodotto così avveniristico dovrebbe essere colta anche se la mancanza di conoscenza e la paura per il nuovo frenano verso questa tecnologia. Con le mie analisi e il mio contributo voglio aumentare questa conoscenza per far sì che con la conoscenza arrivi anche la consapevolezza e la capacità di saper distingue e decidere.
Tipi di strategie di trading ad alta frequenza
Nel trading ad alta frequenza i trader utilizzano diverse strategie. Tutte implicano operazioni quantitative caratterizzate da periodi di detenzione dei titoli estremamente brevi, ma si differenziano leggermente. Le strategie più comuni includono diversi tipi di market making, arbitraggio su eventi e statistiche e arbitraggio sulla latenza.
1. Market Making Il market making consiste nel piazzare un'offerta limite di vendita o un ordine limite di acquisto per guadagnare lo spread denaro-lettera. Gli operatori fissano i loro prezzi di vendita un po' al di sopra del mercato attuale e i loro prezzi di acquisto un po' al di sotto del prezzo di mercato. In questo modo intascano la differenza tra i prezzi. I market maker fungono da controparte per gli ordini di mercato in entrata. Traggono profitto dalla differenza tra lo spread denaro-lettera. I trader ad alta frequenza che sono market maker vengono anche pagati una frazione di centesimo per ogni operazione in cambio della fornitura di liquidità ad alcune borse e alle reti di comunicazione elettronica. Le frazioni di centesimo sommate a milioni di transazioni diventano una bella somma di denaro.
2. Arbitraggio statistico L'arbitraggio statistico consiste nel cercare le discrepanze di prezzo tra le diverse borse o classi di attività. Queste discrepanze di prezzo sono temporanee e i trader traggono profitto solo su queste operazioni a causa del ritmo ultra-rapido del trading.
3. Arbitraggio su eventi Una strategia correlata all'arbitraggio statistico è l'arbitraggio su eventi, che utilizza eventi ricorrenti per prevedere le risposte a breve termine. I trader ad alta frequenza utilizzano gli eventi per sfruttare la prevedibilità e generare profitti in tempi brevi.
4. Arbitraggio di latenza L'arbitraggio di latenza consiste nel ridurre la quantità di latenza in qualsiasi transazione. I trader dipendono dall'alta velocità delle loro reti per ottenere vantaggi minimi nell'arbitraggio delle discrepanze di prezzo. Ad esempio, molti trader ad alta frequenza sono passati dalla tecnologia a fibre ottiche a quella a microonde per le reti a lunga distanza. La velocità delle microonde si riduce di meno dell'1% nell'aria. Tuttavia, la luce che viaggia nel vuoto si muove più lentamente del 30%, il che significa che le microonde offrono velocità fino a frazioni di secondo superiori a quelle della fibra ottica.
Impatto del mercato sul trading ad alta frequenza Molti ricercatori hanno studiato l'impatto dell'HFT sui mercati e sono giunti a pareri diversi. Uno studio accademico pubblicato sul sito web di Berkeley ha rilevato che il trading ad alta frequenza sui titoli a grande capitalizzazione nei periodi in cui sono generalmente in rialzo riduce il costo del trading e rende le quotazioni più informative. Tuttavia, lo stesso studio afferma che non c'è un impatto simile sui titoli a piccola capitalizzazione. Un altro studio (nanex.net) ha affermato il contrario, riscontrando una diminuzione di dieci volte dell'efficienza del mercato. Non sorprende che il proprietario del fornitore di dati che ha pubblicato il rapporto sia stato all'epoca un dichiarato oppositore dell'HFT. Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno confrontato la quantità di traffico di quotazioni con il valore delle transazioni commerciali nell'arco di oltre quattro anni. Importante: l'impatto dell'HFT sul mercato può variare a seconda di altri fattori. Una critica è che la pratica potrebbe aumentare la volatilità, ma non tutte le strategie ad alta frequenza tendono a farlo. D'altro canto, alcuni osservatori del mercato affermano che i trader al dettaglio hanno ridotto i costi di negoziazione grazie all'HFT. In alcuni casi, il trading ad alta frequenza può amplificare o smorzare la volatilità del mercato. Tuttavia, per i trader può essere impossibile prevedere quali scenari avranno un impatto maggiore sulla volatilità.
Un esempio di questo scenario è stato il flash crash del 6 maggio 2010. Il crash è stato molto breve, durato solo 20 minuti, e molti osservatori del mercato ne hanno attribuito la responsabilità all'HFT. Quel giorno, il Dow Jones Industrial Average è crollato, segnando la più grande perdita di punti intraday fino a quel momento. Tuttavia, l'indice ha recuperato la maggior parte delle perdite in pochi minuti. La Securities and Exchange Commission e la Commodity Futures Trading Commission hanno pubblicato un rapporto congiunto in cui si afferma che il trading ad alta frequenza ha contribuito alla volatilità durante e dopo il crollo.
Grazie alla mia attività di blogger/influencer ho avuto la possibilità di venire in contatto con numerose aziende che mi chiedevano di recensire i loro prodotti. Sinceramente non avevo mai trovato niente che mi piacesse al punto tale di accettare la proposta di diventare testimonial del loro servizio. Prima di accettare ho deciso di testare personalmente il servizio di HFT trading in alta frequenza ideato da questo geniale ingegnere informatico e dal suo team di soci.
Ho testato per 9 mesi in privato questo servizio apprezzandone la grande validità. Sinceramente non mi ero mai imbattuto in un servizio di trading automatico così efficiente. Dal 3 dicembre ho accettato di diventare loro testimonial, hanno insistito veramente tanto e hanno lodato la mia serietà e competenza io ho promesso di raccontare in un diario tutto quello che accadrà al mio conto di trading, nel bene e nel male con una serie di video come quello pubblicato in questa pagina che vi invito a vedere.
Il Trading in Alta Frequenza che sto testando avviene direttamente sul conto trading del cliente.
Sul conto trading del cliente aperto su una banca esterna alla società proprietaria del software viene installato "l’uso di una licenza di software per 1 anno". Il software gestito dalla società stessa tramite un computer centrale opera per conto del cliente e tutti i profitti generati sono a quel punto del cliente stesso. Il capitale necessario è minimo ed accessibile a praticamente tutti. Volete sapere che tipo di rendimento può dare questa operatività? Il rendimento medio finora avuto nel mio conto trading con questo metodo è stato di €25/30 al giorno su un capitale di €5.000, mi aspetto un rendimento annuo di €5.000/5.500 oppure del 100/110%. Il rendimento mensile sarebbe di circa €450, avendo investito solo €5.000. Il mio obbiettivo è quello di crearmi una rendita mensile paragonabile ad uno stipendio di €1350/1400 avendo investiti solo €15.000. Continuerò anche domani a raccontare di più sul trading HFT in alta frequenza, un trading altamente innovativo che solo adesso sta diventando accessibile agli investors retail (piccoli investitori).
Fino ad oggi sta andano così:
Su un capitale di solo €5.000 realizzati: €723,66 in 27 sessioni - solo l'11 gennaio €19,33
Proiezione saldo dopo 1 anno di operatività €10.896,49.
Proiezione percentuale dopo 1 anno di operatività +109,81%
Il rendimento avuto in sole 27 sessioni dal 3 dicembre 2022,in 5 settimane è stato del 13,48%. Questo rendimento in molti fondi di investimento non viene raggiunto nemmeno in 2 anni.
I dati forniti sono basati sui risultati reali ottenuti sul mio conto trading aperto su MultiBank il 3 dicembre 2022.
Se leggi quotidianamente la mia analisi e sei interessato a pormi domande direttamente sul mio Trading in alta Frequenza contattami.
Per queste ragioni è un'opportunità concessa veramente agli albori in Italia e per pochi quella che io sto testimoniando quotidianamente. Sistemi di trading in alta frequenza dedicati all'investitore privato in questo momento sono pochissimi nel mondo e questo è l'unico disponibile in Italia.
Queste comunicazioni sono da ritenersi non personalizzate, ma pensate scritte ed inviate ad un pubblico indistinto. L'esecuzione di investimenti, posti in essere dovranno essere fatti sotto la supervisione di un professionista di vostra fiducia iscritto all'apposito Albo, saranno quindi a vostro completo rischio, non assumendo l'autore alcuna responsabilità al riguardo. L'operatività descritta è proposta in maniera teorica e allo scopo formativo nei mercati finanziari ed è quindi esclusivamente divulgativa e non costituisce stimolo all'investimento e/o consulenza finanziaria.
Il Caffè Arabica affonda ai minimiI prezzi del caffè in forte discesa, con la qualità Arabica (Quella normalmente contrattata nelle principali piattaforme) che è scesa ai valori minimi annuali. Le motivazioni sono sostanzialmente due come ad esempio l'abbondante fornitura di caffè che sta riducendo i prezzi. Anche le scorte di caffè arabica prezzo i magazzini dell’ICE sono aumentate costantemente da quando sono scese al minimo di 23 anni di 382.695 sacchi il 3 novembre e hanno invece registrato una nuova crescita maggiore degli ultimi di 6 mesi e mezzo di 836.658 sacchi lunedì.
L'aumento delle esportazioni di caffè dal Vietnam, il più grande produttore di Robusta, sta pesando sui prezzi dei Robusta dopo che l'Ufficio Generale di Statistica del Vietnam ha riferito lunedì che le esportazioni di caffè del Vietnam da gennaio a dicembre sono aumentate del +13,8% su base annua a 1,8 MMT.
Un altro fattore ribassista è l’allentamento delle condizioni di siccità in Brasile potrebbe portare a maggiori rese di caffè. Somar Meteorologia ha riferito lunedì scorso che la regione brasiliana di Minas Gerais ha ricevuto 115,4 mm di pioggia la scorsa settimana, ovvero il 193% della media storica.
Minas Gerais rappresenta circa il 30% del raccolto di arabica del Brasile. Inoltre Conab il 15 dicembre ha alzato la sua stima della produzione di caffè in Brasile per il 2022 a 50,9 milioni di sacchi da una stima di 50,4 milioni di sacchi di settembre, con un aumento del +6,7% su base annua.
Da sottolineare che le scorte di caffè verde negli Stati Uniti sono abbondanti dopo che la Green Coffee Association del 15 dicembre ha riferito che le scorte di caffè verde negli Stati Uniti di novembre sono aumentate dell'1,1% m/me del +9,4% a/a a 6,39 milioni di sacchi.
Attese per domani le stime WASDE sulla produzione mondiale
FLOW TRADERS, StrongBuy EURONEXT:FLOW è una delle mie scommesse per il 2023....e non solo.
FlowTraders è una società di servizi finanziari focalizzata sulla fornitura di liquidità ai mercati finanziari.....comunemente dette MarketMaker, queste società traggono beneficio dalle differenze tra bid/ask dei prodotti quotati, oltretutto Flowtraders funge anche da Maker sui prodotti finanziari quotati in borse differenti, " livellando " i prezzi tra le diverse borse quando si verificano divergenze di prezzo ( ad esempio tra il prezzo sul NYSE e quello sul MIB di un prodotto finanziario quotato in entrambe le borse ).
Inizialmente FlowTraders operava solo sugli ETP, ma negli anni è riuscita ad espandere i propri servizi anche ad altre asset class, oltretutto sta man mano prendendo piede anche nelle borse asiatiche soprattutto per i prodotti legati alle commodity ETC.
Questo suo business è particolarmente remunerativo in condizioni di ALTA VOLATILITA' dei mercati, in quanto all'aumentare degli spread aumentano i suoi " ribilanciamenti " e di conseguenza i suoi guadagni.....questo rende FlowTraders un titolo interessantissimo anche in chiave " anticiclica ". Di fatto, la crescita sarà organica e lineare nelle fasi " normali " dei mercati finanziari, ma i ricavi schizzeranno alle stelle in quelle fasi di SHOCK ed altamente volatili come ad esempio durante la crisi pandemica.
FlowTraders è anche esposta sul mercato delle criptovalute in 2 modi differenti, in primis ovviamente come Maker di mercato su ETP ed ETF, in seconda battuta tramite una sua compagine societaria ( un fondo a lungo termine sulle criptovalute chiamato FlowTradersCapital ).
Reputo FlowTraders un'ottimo investimento soprattutto pensando alla crescita organica dei mercati finanziari, più utenti investiranno nei mercati, più alta sarà la volatilità generale....questo processo volatile-inflazionistico sarà sempre più accentuato dalle tecnologie a disposizione dei traders, negli ultimi anni il mondo degli investimenti è diventato accessibile ad una miriade di individui, i quali hanno ( me e noi compresi ) a portata di click sul proprio smartphone la possibilità di ACQUISTARE E VENDERE QUALSIAVOGLIA PRODOTTO FINANZIARIO, OVUNQUE ESSI SIANO ed in QUALSIASI MOMENTO.
Flowtraders è un titolo estremamente brillante, raccomando estrema cautela qualora decidiate di investire in questa azienda.
p.s. Come si evince dal grafico, c'è un bel GAP aperto sul grafico giornaliero.
p.p.s. Oltre a quanto scritto sopra, FlowTraders stacca costantemente un dividendo niente male.
p.p.p.s. E' in atto un piano di Buy-Back.
Laboratorio strategie....Breakout su Crude Oil Nell'ambito dello studio di strategie da applicare ai futures, volevo lavorare ad un semplice approccio di breakout sviluppato sul Crude Oil.
Il Crude Oil è una commodity che si presta bene sia a sviluppi trend following che contrarian, tuttavia la natura dei suoi movimenti tende a far preferire il primo approccio.
Attenzione: la strategia sviluppata non è completa, ma è solo un motore per capire se le idee messe in pratica meritano ulteriori studi.
Le regole sono molto semplici e basiche:
- Timeframe: 30 minuti;
- Trigger: massimi e minimi della sessione precedente;
- Segnale: rottura in breakout del massimo o del minimo della sessione precedente con ingresso in direzione della rottura;
- Uscita: Su reverse della posizione o sull'attivazione dello stoploss o del profit target;
- Simmetria tra long e short.
Vediamo come funzionerebbe quest'approccio in breakout:
Sarebbe un piccolo disastro, che tuttavia non distruggerebbe il capitale, ma che comunque non sarebbe sostenibile nel tempo.
Nell'ipotesi di cui sopra abbiamo ipotizzato di poter inserire ordini durante tutta la giornata, anche in momenti in cui i volumi sono particolarmente scarsi.
Andando ad ottimizzare gli orari in cui la strategia ha il permesso di operare, inserendo una fascia che va dalle ore 13:00 alle 17:00 di New York otterremo la seguente equity line dei profitti:
La distribuzione dei profitti appare buona, notiamo una fase di sofferenza nella parte finale della curva con un drawdown molto importante, ma sicuramente la strada intrapresa è quella giusta.
Se andiamo ad applicare anche stoploss (3000 dollari) e take profit ( 6000) otterremo l'equity indicata sotto:
Adesso la distribuzione dei profitti è davvero bella, inclinazione sostenibile a 45 gradi, valore del drawdown decisamente più accettabile.
A seguire le principali metriche:
Ottima la distribuzione annuale dei profitti, con un 2015 particolarmente difficile.
Come possiamo integrare la strategia?
Magari andando ad individuare delle regole di uscita "intermedie" che non basino tutto sullo stop and reverse della posizione.
Il lavoro è stato svolto sul Crude Oil, contratto abbastanza pesante in termini di big point value.
E' possibile scalare al ribasso per capitali retail utilizzando il micro future (si dividono le metriche per 10).
Performance Intraday da inizio dicembre - Micro S&PQuesto mese di dicembre mi vede in una situazione di drawdown duraturo, il primo particolarmente persistente da quando ho iniziato questo piccolo progetto pilota.
Ricordo a chi legge per la prima volta che dallo scorso settembre ho iniziato un test di trading intraday sul micro S&P500 dedicando un piccolo conto da 3.000 euro circa .
Dal 7 dicembre, per la mia operatività basata su timeframe dai 15 minuti ad 1 ora, le condizioni di trading non sono state semplici a causa dei continui comunicati e della volatilità generata da BCE, FED e scadenza tecnica dei futures.
La volatilità intraday non è stata favorevole per chi come me applica strategie più efficaci in condizioni di mercato meno agitato.
A questo bisogna anche aggiungere che negli ultimi periodi l'S&P500, mercato tipicamente mean reverting, sta rispondendo meglio a strategie trend following.
In particolare le varie previsioni, i comunicati macro e la continua attenzione alla situazione inflattiva, tendono a generare dei micro trend, più tipici di mercati come quelli delle commodity che di equity index.
Il progetto di chiudere dicembre in profitto è ancora vivo, anche se al massimo a questo punto cerco di non chiudere "underwater".
Al momento ho cumulato 1282 dollari di perdite contro 953 dollari di profitto lordo.
Per le prossime settimane la mia attenzione sarà su una migliore selezione dei trade e su una gestione del rischio più certosina.
Quando aumenta la confidenza nei propri mezzi si finisce per dimenticare alcuni valori alla base dell'attività:
- Non aprire un trade se non si è convinti;
- Rispettare i setup;
- Non ragionare con la pancia e l'emotività;
- Non tradare se le condizioni personali non lo consentono;
- Rispettare il rischio
IL MERCATO SCONTA UNA RECESSIONE? CICLO ECONOMICO E YIELD CURVEBuongiorno a tutti.
Ho deciso di realizzare questa analisi dal momento in cui il tema “recessione”, che verosimilmente colpirà le principali economie nel 2023 (nonostante l’OCSE non sia proprio d’accordo), è prepotentemente ritornato alla ribalta.
L’obiettivo del contenuto è analizzare la curva dei rendimenti (in particolare quella 10-2 anni) e successivamente la fase del ciclo economico che gli Stati Uniti d’America stanno attraversando.
Buona lettura.
I SEGNALI DAL MERCATO OBBLIGAZIONARIO: LA CURVA 10-2 ANNI SCONTA UNA RECESSIONE
La figura mostra lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato americani a 10 anni e due anni, ottenibile su tradingview attraverso il ticker “T10Y2Y”.
La curva dei rendimenti 10-2 anni è uno spread (differenza); esso viene ottenuto dalla differenza tra il rendimento del titolo di stato americano a scadenza 10 anni e quello a scadenza 2 anni; quando lo spread percorre una traiettoria rialzista, il rendimento a 10 anni sale più rispetto a quello a 2 anni; viceversa, quando lo spread si contrae (ossia percorre una traiettoria ribassista), avviene il contrario.
Per essere più chiari, focalizziamo l’attenzione sul biennio 2019-2021:
Da settembre 2019 a fine marzo 2021 abbiamo avuto uno spread rialzista, mentre da aprile 2021 ai giorni nostri uno ribassista; perché? Nel primo caso, come mostra la grafica successiva, il rendimento a 10 anni è cresciuto più rispetto a quello a 2 anni:
Nel secondo caso è accaduto il contrario: è stato il 2 anni ad avere maggior forza:
Nonostante sia risaputo, questo spread è un “leading indicator” (segnale anticipatore) per una recessione. In particolare, ogni qualvolta esso ha infranto al ribasso la soglia dello 0%, qualche tempo dopo gli Stati Uniti d’America sono andati incontro ad una recessione. Nell’immagine successiva, i cerchi di color rosso indicano il momento dell’inversione, mentre i rettangoli di color azzurro le recessioni americane dal 1980 ad oggi:
Diamo uno sguardo al 2022:
:
La curva ha avuto due inversioni:
• La prima agli inizi di aprile
• La seconda a luglio
Perché?
• Il rendimento a 2 anni è influenzato dalle mosse di politica monetaria: quanto più la Federal Reserve si palesa aggressiva, tanto più il “US02Y” (ticker del rendimento a 2 anni) sale in intensità e forza
• Il rendimento a 10 anni è più influenzato da dinamiche quali crescita economica e, dunque, inflazione: tende a salire e rafforzarsi maggiormente in periodi di ripresa ed espansione economici che in rallentamento/contrazione
Secondo questi ultimi due punti, una FED aggressiva ha influito sul rendimento a 2 anni, gonfiandolo al rialzo; le sue mosse hanno tuttavia causato un rallentamento dell’inflazione e della crescita economica, limitando la forza del rendimento a 10 anni e, dunque, causando l’inversione della curva.
Possiamo dunque dire che il mercato obbligazionario sconta una recessione?
Basandoci sul fatto che l’inversione di questa curva è sempre stata anticipatrice dello stesso scenario economico, direi di sì.
Un modo alternativo per capire quanto il mercato obbligazionario ha scontato il degradamento dell’economia è l’analisi della curva dei rendimenti attuale rispetto a quella risalente ad un anno fa:
Possiamo osservare una grande differenza tra le due:
• Un anno fa si mostrava crescente con un principio di appiattimento sulle scadenze più lunghe (dai 20 anni ai 30 anni): una curva di questa forma è comune durante un picco dell’espansione economica
• Oggi si presenta completamente invertita, con le scadenze più brevi che offrono rendimenti più alti rispetto a quelle più lunghe: essa si forma quando il mercato obbligazionario inizia a scontare una recessione
Queste due curve sono utili in quanto mostrano come le prospettive economiche siano notevolmente cambiate dall’8 dicembre 2021 all’8 dicembre 2022 (anzi, viste le forme totalmente “opposte”, possiamo affermare come le prospettive si siano “capovolte”).
I SEGNALI DEL CICLO ECONOMICO
Il ciclo economico è l’alternanza di fasi economiche di espansione e di contrazione che si ripetono in maniera ciclica. Le stesse sono fondamentalmente 6:
1. Contrazione-recessione economica
2. Picco (o minimo) della recessione
3. Ripresa economica
4. Espansione economica
5. Picco dell’espansione
6. Rallentamento economico
Nell’immagine successiva vengono rappresentati:
• A sinistra ciò che l’economia statunitense ha vissuto nel biennio 2020-2022:
• A destra le 6 fasi del ciclo economico
È possibile osservare come all’interno di ogni fase le tre principali asset class (azionario, obbligazionario e materie prime) presentino performance diverse (fatta eccezione per la fase 3 e 6)
Secondo lo stesso modello possiamo dunque affermare che:
• Il mercato inizia a scontare una recessione a metà circa della fase 1, dove le performance delle obbligazioni dovrebbero presentarsi rialziste mentre quelle delle azioni e delle materie prime ribassiste
Secondo quest’ultimo concetto, le obbligazioni dovrebbero sovraperformare l’S&P500 e l’indice delle commodities DJP (Bloomberg Commodity Index); questo è vero? Costruiamo i due indici di forza e verifichiamo:
L’indice di forza tra obbligazioni e materie prime mostra come le prime sovraperformino le seconde dal 7 novembre.
Stessa indicazione se si considera l’indice di forza tra obbligazioni/azioni:
Le obbligazioni presentano maggior forza rispetto alle azioni dal 24 ottobre.
Considerando dunque il concetto di ciclo economico, possiamo affermare che il mercato sconta una recessione? A parer mio, nonostante la forza maggiore dei bond, c’è la necessità di aspettare ancora qualche settimana in maniera tale da assicurarsi che la stessa sia duratura nel tempo; tradotto, vorrei vedere i due grafici precedenti più rialzisti per più tempo.
C’è tuttavia da fare una considerazione: per certi versi, l’ETF TLT che, come ho specificato nelle grafiche, replica il movimento di obbligazioni governative americane con scadenze residue superiori ai 20 anni, è considerato un bene rifugio, fondamentalmente per due motivi:
• Non è un asset volatile come il mercato azionario o delle materie prime (più un asset è volatile, più è considerato rischioso)
• L’America presenta rating AAA, affidato dalle relative agenzie (Fitch, Moody’s e Standard and Poors) a tutti quelli Stati sovrani che presentano un’impossibilità di default e che quindi riescono a ripagare i debiti ai relativi creditori. In parole povere, significa che acquistando le loro obbligazioni, si ha la certezza di ricevere tutti gli interessi (sotto forma di cedole) e successivamente il prezzo di acquisto del bond stesso. Questo conferisce allo stesso asset (TLT) un’invulnerabilità contro una recessione, motivo per il quale viene acquistato nello stesso scenario economico-finanziario comportandosi, dunque, da bene rifugio
TLT inizia a comportarsi da bene rifugio? La grafica successiva mostrerebbe di si:
Dal 24 ottobre l’ETF ha realizzato un impulso rialzista tale da sfiorare i 20 punti percentuali; c’è da aggiungere un ulteriore considerazione; la sua salita è stata frutto del pensiero degli investitori di una FED meno aggressiva:
Condivido un’ulteriore grafica:
Essa, che assieme ad altri indicatori va a costituire il famoso “Fear and Greed Index”, mostra la differenza tra i rendimenti azionari e obbligazionari negli ultimi 20 giorni, confermando dunque l’indice di forza TLT/S&P500.
CONCLUSIONI
L’inversione della curva dei rendimenti 10-2 anni indica come, da luglio, il mercato obbligazionario inizia a scontare una recessione, così come la curva dei rendimenti a tutte le scadenze; TLT, uno degli ETF principi sul mercato dei bond USA, sembra abbia raggiunto il bottom (favorito dal pensiero di una FED meno aggressiva del previsto) e, oltretutto, inizia a sovraperformare le azioni e le materie prime, situazione particolare che accade in una recessione.
Direi che è da diverso tempo che questa particolare asset class sconta lo scenario economico più chiacchierato dell’ultima settimana; terrò monitorato il contesto e fornirò eventuali aggiornamenti le prossime settimane.
Buon weekend, Matteo Farci
Petrolio torna a correreI prezzi del petrolio riprendono fiato dopo il crollo della scorsa ottava che ha portato le quotazioni del LCrude vicino al supporto in area $73. L’OPEC+ si riunirà il 5 dicembre e sembra abbastanza probabile che i membri decideranno per un taglio alla produzione per sostenere i prezzi.
I timori degli investitori sono in riferimento alla drastica diminuzione della domanda da parte della Cina. Nella riunione di Ottobre il gruppo aveva fatto ricorso a misure più drastiche decidendo di tagliare la produzione di immediatamente di 2 milioni di barili al giorno, nonostante le aspre critiche da parte degli Usa.
Crude Oil - Violazione doppio minimoDurante questi giorni di chiusura della borsa americana, l'unico setup che ho trovato è sul Crude Oil.
In particolare su time frame 30 minuti mercoledi 23 e giovedi 24 si è venuta a creare una figura di doppio minimo, anche se un po' forzata.
Ingresso long a 78,20.
Vediamo come evolve il trade.
Sul grafico di lungo il Crude Oil ha un persistente downtrend che ha creato in area 75 un importante punto pivot (se si guarda il grafico giornaliero noteremo un altro doppio minimo).
E' uno strumento adatto all'operatività trend following, pertanto resto in posizione aiutandomi con indicatori che tendono a seguire i movimenti dei prezzi.
S&P500 - Continua il ribasso?Veniamo da quasi un mese nel quale l'S&P500 ha mostrato una buona forza e nel quale è riuscito a risalire del circa 15% trainato sopratutto dai settori che maggiormente hanno sofferto il mercato orso dell'ultimo anno.
In ottica di ottimismo e di voglia di ripartenza del mercato, potremmo pensare che il pivot del 13 ottobre avvenuto proprio in corrispondenza di un livello psicologico importante (50% fibonacci) potesse rappresentare un buon punto per la ripartenza, tuttavia importante non cedere ai facili entusiasmi ed osservare il contesto macro.
Le commodity cominciano a scendere, i bond sembrano essere arrivati ad un bottom, il contesto recessivo è abbastanza chiaro, una fase dove l'azionario generalmente non performa bene.
Nel breve periodo possiamo attenderci una reazione del prezzo alla trendline ed alla media mobile a 200 periodi, tuttavia in un ottica temporale di lungo periodo e di gestione di portafoglio, potremmo basare le nostre scelte di acquisto in virtù dei ritracciamenti di fibonacci, parzializzando gli ingressi su ogni livello, per ottenere un buon prezzo medio di carico.
Nel mercato non si riuscirà mai ad indovinare il giusto timing per l'investimento, tuttavia possiamo evitare FOMO e rimorsi di mancati ingresso parzializzando i nostri ingressi.
Crude Oil - Opportunità in trend followingDurante questa fase di volatilità sui mercati azionari, può essere interessante trovare operazioni su prodotti alternativi alle azioni o agli index futures, virando l'attenzione sulle materie prime, alcune delle quali, grazie alla loro ciclicità, possono essere particolarmente adatte per operatività in trend following.
Molto interessanti, durante questa fase, sono i segnali provenienti dal crude oil.
I timori di una riduzione della domanda, infatti, stanno determinando uno storno per questa commodity, che non poco tempo fa tendeva a quotare oltre i 100 dollari.
Come si osserva dai grafici, il prezzo tende a muoversi, seppur con volatilità, secondo una tendenza di fondo che può persistere diverso tempo.
Mercati del genere, con un'importante liquidità, ma comunque con minor "spessore" rispetto agli index futures, possono rispondere meglio ad un approccio breakout e di trend following.
Ottimi sono stati i segnali forniti su time frame da 1 ora utilizzando come strumenti di conferma indicatori adatti ad un'operatività di trend following come:
- Canale di Donchian (5 periodi);
- Supertrend;
- Directional Movement Index + Adx Line.
Questi indicatori, ovviamente, tendono a soffrire durante una fase laterale o trendless, considerando che andrebbero a generare falsi segnali.
Importante, quando parte un trend, gestire il trade allungando il più possibile i profitti. Strategie di questa natura tendono ad avere una profittabilità spesso inferiore al 50/40% , ma con un rapporto rischio rendimento favorevole.
Chi mi segue sa che in intraday al momento opero solo su index futures. Nelle prossime settimane cercherò di improntare in intraday ed intra week strategie su commodities al fine di allargare il ventaglio di prodotti tradati.
long WEAT e CORN scw mistilong WEAT e CORN scw misti
long weat 500pezzi a 0,8188 scw 0,74
long corn 300pezzi con scw-scm da valutare a 1,18, vedremo il comportamento settimanale e decideremo.
Insistiamo sulle commodity anticipando una potenziale reazione, i rischi dipendono dai close e si aggirano sui 45-50 eur circa per operazione.
long 3hcs da 11,87 scw 10,40 senza preteselong 3hcs da 11,87 scw 10,40 senza pretese, rischio per 35pezzi circa 55-60 eur, come va, va, la volatilità sulle commodity potrebbe portare anche a una mazzata superiore al previsto, ma sul copper ci proviamo short in attesa dei due shortoni annunciati di gas e petrolio, un po' all'uselin de la comare, anche se meno lenti e progressivi.
Coffee dopo una forte discesa, arriva qualche segnaleVenerdì mi è scattato un allarme sul coffee. Dai massimi di fine Agosto, ha fatto una bella discesa del 30%. Non è tantissimo, è una commodity che talvolta questi movimenti se li tira in pochi giorni.
Quello che trovo di interessante è in questo setup, con la triple Bollinger Band è che quando arriva a toccare la banda inferiore gialla, statisticamente avvia un rimbalzo. In questo caso la candela di chiusura weekly però è stata molto brutta, per cui è da fare un operazione di toccata e fuga, non ancora da posizione.
CAFFE (KC) - Può ancora salireAnalizzando il CAFFE' (KC) sul time frame settimanale è evidente che la struttura di fondo è rialzista con una fase di ritracciamento che si è avviata a partire da inizio Febbraio 2022.
La fase di ritracciamento è accompagnata dalla trend line dinamica blu di resistenza riportando i prezzi su un'area di domanda/supporto (rettangolo verde in figura). Su quest'area sono ritornati gli acquisti che hanno spinto nuovamente il mercato al rialzo accompagnato dalla trend line dinamica verde di supporto.
Le due trend line disegnate in figura hanno formato un triangolo di movimento che è stato rotto al rialzo il 22 Agosto 2022 con una forte candela di volatilità bullish.
Si prevede una possibile continuazione del rialzo nel breve almeno sino a ritestare i massimi precedenti di inizio Febbraio 2022.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.08.2022La tensione Cina – Usa riesplode dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan.
Le Borse asiatiche non soffrono della nuova crisi diplomatica.
La ECB ha comprato govies della “periferia” a luglio.
Riunione di Opec+ di oggi potrebbe decidere stop ad incrementi produttivi.
La tensioni tra Cina e Stati Uniti, scatenate dalla visita della Speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taiwan, hanno inciso sull’umore dei mercati azioanri europei, ma in una misura relativamente contenuta: impatto limitato anche del crollo dei dati dei sondaggi PMI (Purchasing managers Index) in Europa e Stati Uniti, su cui pesano inflazione troppo alta, crisi del gas e tassi di interesse in rialzo.
A fine seduta di ieri 2 agosto, tuttavia, grazie anche ad un discreto recupero nel finale, le perdite dei maggiori indici europee sono contenute: Milano -0,3%, Parigi
-0,4%, Francoforte -0,2% e Londra pressoche’ invariata.
A Wall Street si registra una tenuta relativamente migliore della tecnologia: il Nasdaq ha chiuso a -0,2% dopo essere stato lungamente positivo, lo S&P500 a -0,7%, ma il Dow Jones a -1,2%.
I prezzi delle materie prime energetiche sono in calo, fatta eccezione per il gas naturale europeo, che e’ alle stelle per problemi specifici di forniture dalla Russia.
Quello del petrolio e’ sceso ai minimi da marzo, col WTI (greggio di riferimento americano) attorno a 93,5 Dollari/barile, scontando dati deludenti sulla attivita’ manifatturiera globale, che prelude ad un calo della domanda di greggio. Intanto, col rialzo sopra il +1% di ieri, il prezzo del metano in Europa ha superati i 203 Euro/megawattora (fonte TTF Amsterdam).
Stamane peraltro, dopo due giorni di ribassi, sembrano stabilizzarsi i prezzi delle materie prime, con l’Indice Bloomberg Commodity a 117,9, -0,1%. (ore 12.30 CET).
E’ proprio sulla prospettiva dei consumi petroliferi globali che si focalizzera’ la riunione dell'Opec+ (cartello dei 13 principali esportatori di greggio + partners) di oggi, 3 agosto. L’aspettativa di consenso e’ che sara’ deciso di non aumentare la produzione/esportazione nel mese di settembre.
Ieri, 2 agosto, vanno registrate le dichiarazioni di alcuni membri del FOMC (Comitato di politica monetaria della Banca Centrale americana (Federal Reserve-FED) che hanno ribadito la necessita’ di proseguire la stretta monetaria nei prossimi mesi.
Mary Daly (FED di San Francisco) ha dichiarato che il lavoro sull'inflazione non è per nulla finito, ma anche Neel Kashkari, presidente della FED regionale di Minneapolis ha sottolineato la Federal Reserve è ben lontana dai suoi obiettivi d'inflazione. Insomma, il prossimo FOMC di settembre si avvia verso un aumento dei tassi di riferimento di almeno +50 bps, piu’ probabilmente di +75.
Tornando alla crisi diplomatica provocata dalla visita di Nancy Pelosi a Taiwan, sebbene non sembri dare il via ad un’immediata azione militare da parte della Cina,
ha comunque causato l’annuncio dell’avvio di manovre militari a breve distanza dalle coste dell’isola, come prova di “esercizio muscolare” da parte dell’esercito cinese.
Durante la sua breve visita a Taipei, prima di ripartire per la Malesia, la speaker democratica della Camera degli Stati Uniti ha incontrato la Presidente taiwanese Tsai Ing-wen, ribadendo che gli Stati Uniti “non abbandoneranno il proprio impegno nei confronti di Taiwan".
Tsai Ing-wen, a sua volta, ha affermato di ritenere gli Usa e la Signora Pelosi "autentici amici. Taiwan vuole essere un partner affidabile degli Usa". Di parere molto diverso il Ministro degli esteri cinesi che definisce gli Stati Uniti come «il più grande distruttore della pace odierna» ribadendo l’intoccabilita’ del principio di «Unica Cina» sul fronte degli scambi commerciali della Cina con altri paesi.
Sul mercato obbligazionario le tensioni internazionali fanno di nuovo sentire il loro peso: ieri, 2 agosto, il rendimento del Treasury Note a dieci anni e’ risalito di oltre +10 bps a +2,70%, risentendo delle dichiarazioni di vari esponenti della FED commentate poco sopra.
In Europa si registra un po’ di tensione sui Govies della “periferia”, col BTP italiano decennale che torna a rendere quasi +3,10% e lo spread con l’omologo Bund tedesco che supera di nuovo i 220 bps.
Sul tema, e’ interessante notare l’attivita’ svolta nel mese di luglio dalla banca centrale europea, dopo “l’allarme rendimenti” di giugno. Il controvalore detenuto dall’ECB (Banca Centrale Europea) in titoli di stato tedeschi, francesi, olandesi e’ sceso di 18.9 mld mentre quello in titoli di stato d’Italia , Spagna , Portogallo e Grecia e’ cresciuto di 17,3 mld di Euro
Stamattina, alla chiusura delle borse dell’Asia-Pacifico, constatiamo la reazione tutto sommato limitata alla crisi diplomatica tra Usa e Cina: il Nikkey giapponese e’ salito +0,53 %, il Kospi coreano +0,89 %, l’Hang Seng di Hong Kong +0,56 %, mentre il CSI300 di Shanghai&Shenzhen ha perso -0,37 %. Poco mosso, +0,25% il Taiex di Taipei.
Le Borse europee, dopo un avvio debole, si sono riportate attorno alla parita’ a fine mattinata, in scia al miglioramento dei futures su Wall Street che segnalano riaperture leggermente positive (ore 12.45 CET).
Dollaro stabile verso le principali controparti (1,018 vs Euro e 133,3 vs Yen), e cryptovalute in recupero, Bitcoin a 23.400 Dollari. Oro 1.777 Dollari/oncia, -0,6%.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
XAU/USD, semplice ritracciamento?Buongiorno,
Vi lascio una piccola analisi riguardo all'andamento dell'oro di queste settimane.
Oro che dal massimo annuale ha perso oltre il 18%.
Mi collego all'ultima analisi pubblicata diverse settimane fa.
Settimane caratterizzate da un oro molto forte e volatile, la scorsa settimana ha registrato un movimento di oltre 630 pips, da 1711 circa a 1768.
Mercati che hanno agevolato di un dollaro più debole dopo le dichiarazioni della FED.
La FED ha annunciato di abbandonare la forward guidance, linea guida che avrebbe portato la banca centrale ad essere più aggressiva con i rialzi dei tassi d'interesse, questo ha portato una liquidazione delle posizioni sull'indice Americano.
Questa settimana verranno rilasciati i dati del Non Farm Payroll, attenzione alle volatilità che si potrebbero generare.
Continua la correlazione inversa con il dollaro americano da Aprile 2022, grafico da utilizzare come possibile confluenza per analizzare i movimenti di questo trimestre del Gold .
Un altro grafico che dobbiamo monitorare per l'andamento di XAU è quello del DJP , bloomberg commodity index.
Questo grafico l'ho commentato diverse volte nelle live sui diversi social.
In 4 settimane il DJP ha registrato perdite oltre il 15%, ma nell'ultimo periodo abbiamo visto una fase di ritracciamento importante che ha risollevato anche l'oro.
Correlazione diretta da febbraio 2022, anche se in realtà seguiamo correlazioni che hanno un ritorno superiore allo 0,50, ovvero correlazioni molto forti.
Infatti possiamo notare che quando la correlazione si trova sopra 0,50 (linea rossa) il movimento dei due asset è pressochè simile.
Altro grafico da monitorare è quello dell'inflazione a 5 e 10 anni.
Correlazioni molto interessanti con i tassi di pareggio.
Il tasso di inflazione di pareggio rappresenta una misura dell'inflazione attesa derivata dai titoli a scadenza costante del Tesoro a 5 anni e 10.
L'ultimo valore implica ciò che i partecipanti al mercato si aspettano che l'inflazione sia nei prossimi 5-10 anni, in media.
Segnale anticipatorio rispetto all'andamento dell'oro, vediamo come i due grafici mostravano già evidence rialziste mentre l'oro segnava ulteriori minimi a ribasso.
Infine l'ultimo grafico che condivido in questa piccola analisi è il posizionamento dei money manager all'interno del COT REPORT.
Da diverse settimane i money manager stanno puntando a ribasso, ma abbiamo notato una divergenza con la price action.
All'interno dell'analisi del COT abbiamo visto una rottura a ribasso di un livello importante, mentre nell'oro non vi è stata nessuna rottura.
Cosa farà il GOLD nelle prossime settimane?
La recessione tecnica sembrerebbe raggiunta in America dopo le due letture consecutive negative del Prodotto interno Lordo, nonostante questo il mercato del lavoro sta segnalando ancora una certa forza.
Attenzione a tenere in considerazione che i dati del lavoro sono in ritardo con le condizioni economiche attuali.
Concludo analizzando la situazione del Natural gas Europeo, da seguire attentamente il futures TTF1 che dopo le ultime notizie riguardo la diminuzione del flusso di gas da parte della Russia ha registrato quotazioni ai massimi annuali.
L'Europa avrà problemi di approvvigionamento questo inverno?
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.08.2022Borse caute in Usa ed Europa dopo un luglio sin troppo brillante.
Scendono i prezzi delle commodities industriali&agricole: minor inflazione?
Nuove tensioni geopolitiche anche a Taiwan e Kosovo: non c’e’ pace…
Calano i rendimenti obbligazionari: fiutano la recessione?
L’attivita’ manifatturiera dell’Euro Zona e’ in netta frenata e ieri, 1’ agosto, i dati relativi a giugno hanno contribuito a chiusure frazionalmente negative per le principali borse europee, che pur erano partite in rialzo nella mattinata. I dati di PMI di luglio (Purchasing Managers Index), segnalano un calo a 48,2 in Italia, a 49,3 in Germania, e a 49,1 nell’Euro Zona.
Dopo l’avvio positivo, frutto dagli acquisti di azioni bancarie, le chiusure raccontano di un +0,12% per Milano, -0,18% per Parigi, -0,04% per Francoforte e -0,12% per Londra. Storia quasi identica per Wall Street: Dow Jones -0,14%, Nasdaq -0,18%, S&P 500 -0,28%.
Il primo giorno di agosto potrebbe essere ricordato per l’inaspettata scivolata dei prezzi del petrolio, che soffrono della prospettive di rallentamento della domanda globale, a fronte di un graduale ma stabile aumento dell'offerta.
I dati di prodotto interno lordo (GDP) americano della scorsa settimana hanno sancito la contrazione dell'economia statunitense per il secondo trimestre consecutivo (recessione tecnica), fenomeno che si combina con la persistente alta inflazione e la probabile prosecuzione della stretta monetaria della Banca Centrale Usa (Federal Reserve, o FED), favorendo la contrazione di consumi/incetimenti.
Ieri, 1’ agosto, negli Usa, due dati macroeconomici molto attesi: il primo, sul mercato immobiliare, e’ risultato debole, per la tendenza accelerata al calo dei prezzi, il secondo riguardava l'indice ISM (Institute for Supply Management) manifatturiero di luglio, molto migliore delle attese nella componente relativa ai prezzi, in deciso ridimensionamento: cio’ depone in favore di una discesa dell’inflazione.
In Asia, i piu’ recenti dati macroeconomici cinesi hanno rivelato che l’economia manifatturiera piu’ energivora del mondo ha inaspettatamente frenato a luglio, per la recrudescenza del Covid ed il contagio della debolezza congiunturale globale.
Ricordiamo che la Cina e’ il Paese maggior esportatore di greggio al Mondo. Oggi, 2 agosto, il WTI (greggio parametrico Usa) segna -0,3% a 93,7 Dollari/barile, ai minimi da fine febbraio.
Le tensioni geo-politiche si arricchiscono di nuovi fronti: nelle prossime ore Nancy Pelosi, speaker della Camera degli Usa, arrivera’ a Taiwan, creando apprensioni da parte di Pechino su un cambio di posizione degli Stati Uniti riguardo l’indipendenza del territorio rivendicato da sempre come parte integrale e irrinunciabile della Repubblica Popolare Cinese.
Inaspettatamente, si sta riaccendendo anche la tensione tra la comunità serba e la maggioranza albanese in Kosovo, dove i serbi rifiutano, tra le altre cose, di montare la targa kosovara sulle proprie automobili. Come noto, le frizioni tra le 2 comunita’ hanno riflesso sulle relazioni globali, giacche’ i serbi sono appoggiati dalla Russia, mentre il governo di Pristina dagli USA.
In tale contesto caratterizzato da rallentamento globale e crescente tensione politica internazionale, prosegue la discesa dei prezzi delle materie prime, anche “non energetiche”. L’Indice Bloomberg Commodity perde oggi, 2 agosto, un altro -0,6%, dopo il -1,8% di ieri.
A contribuire al calo dei prezzi delle commodities agricole ha contribuito anche la notizia che la prima nave rinfusiera carica di mais ucraino ha lasciato ieri il porto di Odessa, dopo il blocco che durava da marzo causato dall’aggressione russa all’Ucraina. La nave “Razoni”, battente bandiera Sierra Leone, e’ diretta al porto di Beirut e sara’ seguita da altri sedici navi cariche di cereali nei prossimi giorni.
Il clima di ritrovato ottimismo sui mercati azionari sta innescando acquisti massicci e poco selettivi sul mercato obbligazionario: come risultato, il rendimento del Treasury Note Usa decennale e’ sceso a nuovi minimi da marzo sino a +2,54% ed il differenziale di rendimento tra la scadenza 10 e 2 anni è pari a -30 bps, esprimendo una ripidita’ invertita dei rendimenti per scadenza che non si vedeva dal 2000.
Oltre a suggerire uno scenario recessivo, il recente calo dei rendimenti fa si’ che i tassi reali siano tornati quasi a zero, +5 bps nel caso del Note 10 anni: ne risulta relativamente avvantaggiata “l'area 5 anni” (cosiddetta “belly” o pancia della curva) mentre l’area “2 anni” e’ piu’ stabile e anche appetibile come alternativa a detenere Dollari “cash”.
Stamattina registriamo cali marcati per diverse borse asiatiche: Nikkei giapponese -1,5%, CSI300 di Shanghai e Shenzen -2,5%, Hang Seng di Hong Kong -2,7%, Taiex di Taiwan -2%.
Anche per i listini azionari europei archiviamo una mattinata debole, con cali medi del -0,7% (ore 13.30 CET). l futures su Wall Street anticipano riaperture leggermente negative, mentre il mercato valutario conferma la tendenza ad un lieve indebolimento del Dollaro Usa, sia verso Euro, in area 1,025, che contro Yen giapponese a 131,4: entrambi i “cross” sono ai massimi delle ultime 3 settimane.
Notiamo il recupero del prezzo dell’oro che torna a sfiorare i 1.800Dollari/oncia ed il quarto giorno di ribasso consecutivo del bitcoin, tornato sotto i 22.800 Dollari.
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NATURAL GAS (NG) - Continua il trendAnalizzando il NATURAL GAS (NG) sul time frame mensile osserviamo una dinamica molto interessante in quanto:
- si nota la presenza di un trend rialzista
- il mese di Giugno è stato caratterizzato da un importante ritracciamento
- nel mese di Luglio, dopo aver effettuato una falsa rottura del minimo, il prezzo è salito recuperando l'intera discesa del mese precedente
- la chiusura di Luglio supera l'apertura di Giugno
Nella parte finale del mese di Luglio abbiamo assistito ad un breve ritracciamento dovuto soprattutto a prese di posizione ma l'impostazione rimane valida per una continuazione long.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
SUGAR (SB) - Breve rialzoLo SUGAR (SB) sul time frame giornaliero ha presentato un trend ribassista partito a metà Maggio 2022 sino a raggiungere un'area di domanda/supporto (rettangolo verde in figura) che era stata raggiunto nel passato altre due volte e dove c'era sempre stata una reazione al rialzo del prezzo.
Anche in questa occasione e precisamente il 6 Luglio 2022 il mercato è ripartito al rialzo andando a rompere una trend line che fungeva da resistenza.
La settimana scorsa il mercato è riuscito a mostrare forza consolidando al di sopra della media istituzionale (SMA) a 200 periodi
Ci aspettiamo nelle prossime settimane la possibilità di una continuazione del trend in atto rialzista sino a raggiungere un'area di offerta/resistenza (rettangolo rosso in figura).
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!