AUD/NZD idea LONGMovimento ribassista weekly contenuto all’interno del canale con una falsa rottura della trendline inferiore nel corso della scorsa settimana e contemporanea formazione di uno Swing Low. Nelle ultime tre settimane si evince un indebolimento della forza ribassista come si denota dai real body via via più corti. Con la candela dell’ultima settimana si forma un Inside Day che mostra quindi una compressione di volatilità. L’ultima candela è uno Spinning Top con un real body posizionato esattamente al centro del range giornaliero il che mostra grande equilibrio tra rialzisti e ribassisti confermato anche dagli alti volumi registrati nelle ultime tre settimane. Al momento dal grafico settimanale emerge quindi equilibrio tra le forze in campo.
Sul grafico daily il movimento ribassista iniziato a Novembre 2019 ha prima ritracciato il 38,2% e poi ha proseguito nella sua discesa formando una Bearish Measured Move arrestatosi in corrispondenza del minimo storico di questo cross dal quale, in seguito al Bullish Engulfing del 19 Marzo, i prezzi hanno cominciato a risalire seppur lentamente. I prezzi hanno formato 2 Swing Low intervallati da uno Swing High e sembrerebbe essersi completato uno schema 1-2-3 Low dal quale potrebbe partire un impulso rialzista. L’idea è quindi quella di cercare un LONG grazie anche al forte segnale rialzista avuto nell’ultima giornata con la formazione di un Upside Swing (una candela con max e min maggiori rispetto a quelli della giornata precedente) con contemporanea formazione di un Bullish Engulfing dal quale potrebbe partire un movimento rialzista.
Anche i volumi notevolmente alti in corrispondenza del punto 1 ed in riduzione nella discesa 2-->3 mi fanno pensare ad un possibile rafforzamento dei rialzisti.
Anche gli oscillatori sembrano confermare la possibile risalita dei prezzi: in corrispondenza del punto 1 lo Slow Stocastic incrocia al rialzo in area di ipervenduto e le shadows perforano la banda inferiore delle Bande di Bollinger (5; 1,8). Le bande di Bollinger mostrano inoltre una compressione di volatilità che potrebbe dar vita ad un movimento direzionale rialzista.
Anche l’RSI in corrispondenza del punto 1 si trova in area di ipervenduto.
Anche il Commodity Channel Index (altro indicatore utile ad evidenziare opportunità Reversal) in corrispondenza del punto 1 si trova in ipervenduto (al di sotto dei 200 punti) evidenziando anche una divergenza positiva.
Sono intenzionato a cercare opportunità LONG.
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Gold: è ancora bene rifugio?Lo scenario dell'oro rimane positivo nonostante la discesa delle ultime due settimane. Il supporto psicologico a 1450 tiene contiene la discesa dei prezzi. L'oro può considerarsi ovviamente un bene rifugio nonostante l'attuale correlazione con l'equity. Purtroppo in fase come questa le vendite arrivano anche su una commodity tipicamente decorrelata dal mercato azionario in quanto a causa della brusca caduta dei prezzi dovuta al coronavirus si è costretti a liquidare tutto quello che si può pur di coprire i margini.
Con la fine dalla discesa l'oro sarà potenzialmente tra i primi asset a rimbalzare a maggior ragione in un contesto di tassi così bassi.
Secoli di regole fondamentali svanite nel nulla...Ci tengo a precisare che le commodity (così come praticamente qualsiasi altro strumento) sono quotate in dollari dunque è normale che al rafforzamento del dollaro valgano sempre meno. Avrei voluto dirlo nel video, ma mi sono scordato...
Grazie a tutti, a presto!
MI COPIANO I TITOLI.......Quando un pipistrello della giungla manda in tilt le Borse
FTSE MIB
A 12 anni dalla crisi Lehman Brothers le piazze finanziarie di ogni latitudine tornano a mostrare il loro ventre molle, dopo una lunga cavalcata rialzista che ha impettito un po’ tutti i comparti finanziari,dispensando sicurezza e ottimismo a iosa nel partito dei positivi ad oltranza, garantiti dal riparo dalle intemperie finanziarie fornito da mamme chiocce, le Banche Centrali.
Poi il pipistrello guastatore della giungla ─ o qualcosa d’altro di similmente accidentale e remoto, poco cambia ─ che, a sua insaputa, ha acceso la miccia dell’instabilità sistemica, che autorevoli economisti ci spiegano consistere in una contestuale crisi della Domanda e dell’Offerta, tale per cui il giro di giostra del 2020 si prospetta diverso rispetto alle crisi del 2001 e 2008.
Il pipistrello della giungla, dicevamo, che suo malgrado si è trovato all’apice di una piramide di criticità che la globalizzazione degli ultimi due decenni ha pervicacemente e capillarmente diramato nel tessuto economico e finanziario di tutte le latitudini, per l’appunto.
Che il momento sia topico, ce l’ha detto la FED, che ha ritenuto di effettuare il primo taglio tassi d’emergenza dal 2008.
Altri esperti si cimentano a questo punto sulla previsione dell’andamento delle piazze borsistiche internazionali, che subiranno un temporaneo strappo a V per i più ottimisti, o una evoluzione a U per quelli un po’ più scettici. Noi diciamo che l’evoluzione attesa è la solita, cioè di tipo Boh!, vale a dire che sarà l’osservazione di ogni nuova candela mensile a fornirci progressione dell’evidenza in continuazione ovvero in inversione dell’aspettativa strategico-operativa, su indici borsistici, titoli, commodity e valute.
Nella sintetica panoramica che segue, andiamo in osservazione della dinamica osservata sulle candele mensili su taluni indici e titoli bancari domestici, in censimento del Trend/Segnale strategico-mensile, bussola per il posizionamento strategico elaborato con la tecnica Candle Model, che alla chiusura di febbraio 2020 ha rilevato un trasversale passaggio di testimone nell’aspettativa strategica.
La candela mensile rilasciata in chiusura di febbraio 2020, ha contribuito alla configurazione di un Modello denominato di InverTrend ribassista sugli indici FTSE MIB e S&P 500 (in figura 1), così come su altri indici borsistici internazionali.
In dettaglio di commento di figura 1, l’osservazione utile è fornita dalla sequenza delle 3 ultime candele mensili (dicembre 2019, gennaio e febbraio 2020), in cui si disegna il cambio di scenario strategico, con il passaggio di testimone dal precedente Trend/Segnale strategico-mensile rialzista ad uno ribassista, relativamente modulato a seconda del contesto grafico di lungo in cui compare.
L’osservazione della struttura grafica degli ultimi 10 anni del FTSE MIB ha proposto area 24000/25500 di resistenza statica e di respingimento di reiterati tentativi di allungo al rialzo. Anche il passaggio superiore della prima metà di febbraio 2020 è infine risultato effimero, risucchiato a 22000 a fine mese, con una dinamica utile per stimare l’uscita dal precedente long strategico ed aprire ad un Trend/segnale strategico ribassista (vedi video-analisi del primo marzo: w.traderlink.it/youvideolive/index.php?hash=8b46006dbea8ec1622b60a87198a156e ), suffragato dalla constatazione che i livelli dinamici pertinenti al quadro mensile hanno abdicato senza riserve alla loro naturale funzione di significativo contenimento del rigurgito di debolezza di fine febbraio.
Nel caso del maggior indice americano, l’S&P 500 (a sinistra in figura 1), la struttura grafica di lungo periodo riferisce di un apprezzamento di lungo corso, solo a tratti interrotto, in cui il contingente (a fine febbraio 2020) Modello mensile di InverTrend ribassista si propone in territorio grafico ancora presenziato dai livelli dinamici di periodo, testimoni di una qualche resilienza da spendere nel sopravvenuto scenario di debolezza strategica.
La traduzione, in termini operativi, è di una propensione alla debolezza che sul Ftse Mib si può estendere anche in area 18000-19000, in prima battuta, mentre sull’S&P 500 va osservata la capacità drenante di area di 2700-2800, prima di abbracciare l’ipotesi di ulteriore declino, che metterebbe nel mirino area 2400. Spetta tuttavia all’osservazione di ciascuna nuova candela mensile ri-dipingere via via il quadro strategico atteso, utilizzando il carattere adattivo che contraddistingue la tecnica Candle Model, tanto più apprezzato nell’attuale contesto di alta volatilità.
LA FED IERI HA SPAVENTATO I MERCATI, MA OGGI?Un pauroso ed inefficace taglio dei tassi.
“Un pauroso ed inefficace taglio dei tassi”. E’ stato letto cosi’ dal mercato il taglio intra-meeting effettuato dalla FED ieri sera.
Esso e’ stato definito “scaring”, pauroso, appunto dagli operatori di Wall Street, soprattutto da quelli che sono figli del QE e che viaggiano su un Bull Market dal 2009. Per loro e’ un’operazione inusuale, una di quelle che se viene fatta, “allora la situazione e’ molto grave”.
E poi ci sono quelli che dicono che un taglio dei tassi e ‘ inefficace, perche’ la FED poco puo’ fare nei casi, come questo, caratterizzati dalla contemporanea presenza di uno shock di offerta ed uno shock di domanda. Tale view e’ sposata anche da noi di Zeygos.
Affinche’ l’azione della Fed di ieri sia effettivamente efficace e’ necessario che venga implementata assieme ad altre misure fiscali di stimolo all’economia e ai settori maggiormente colpiti. Inoltre, le altre banche centrali dovranno seguire a ruota, il taglio della FED. Solo a quel punto il mercato riuscira’ a focalizzarsi sul futuro, ritenendo gli effetti distruttivi sul ciclo macro del coronavirus solo un evento di breve termine da superare. Altrimenti, il focus rimane sui dati dei contagi, sui voli cancellati, sulla diffusione del virus e sul tasso di mortalita’, ahime’ in crescita, ed il panico aumenta sia fuori dal mercato che sui mercati finanziari.
Ad alimentare tale ansia anche la scarsa abilita’ comunicativa di Jerome Powell, che pur eseguendo un taglio dei tassi di 50 bps effettuato per ridare fiducia ai mercati ha egli stesso ammesso l’insufficienza di tale misura senza pero’ aprire ad ipotesi di utilizzo di altri strumenti di politica monetaria. Il mercato si e’ sentito abbandonato a se stesso.
Interessante notare che, da un punto di vista meramente tecnico, il taglio dei tassi di ieri ha controbilanciato gli effetti distorsivi sul ciclo macro derivanti dal crollo dei mercati finanziari. Di fatto, e’ come se Powell avesse messo la palla al centro, post crollo di Wall Street, ma debba ancora adottare ulteriori misure per ulteriori crolli legati ad ulteriori rallentamenti macro. Questo e’ quello che sconta il mercato dei bond, che si attende ulteriori tagli a breve.
E vediamo allora quali potrebbero essere questi crolli, ma con la consapevolezza che per il momento sono crolli solo ipotetici basati su scenari (tipicamente catastrofici) posti in essere dagli analisti e dagli economisti.
La parola recessione inizia ad essere sempre piu’ presente nei report degli strategyst. In molti iniziano a fare i conti su quale potrebbe essere il destino dei mercati finanziari azionari qualora l’economia USA dovesse andare in recessione.
Il piu’ pessimista e’ lo strategyst di Bespoke Investment che parla di un crollo delle stime di utile sul 2020 del 20% e di una contrazione dei multipli di borsa dello S&P500 a 16. Tale scenario porterebbe lo S&P a scendere del 40% dai massimi di quest’anno. L’obiettivo sarebbe quindi 2000 punti circa. Stando a questa ipotesi, ci attenderebbe un Bear Market di un altro -25% dai livelli attuali.
Meno catastrofico lo strategyst di Citigroup che prevede una discesa dei mercati parallela alla contrazione degli utili di borsa. Anche lui (ahime’) ritiene probabile una contrazione degli utili nell’ordine del 25% a cui verrebbe associata una discesa degli indici del 25% ed un obiettivo dello S&P500 attorno ai 2400-2500 punti.
Nella lista degli strategyst bearish c’e’ anche Goldman Sachs che prevede uno storno del 28% dai prezzi massimi registrati a febbraio e un andamento flat delle stime di utile sull’anno. Questo significa che GS ritiene probabile assistere ad un’importante contrazione dei multipli di borsa.
A pesare sono poi anche le proiezioni sulla crescita economica degli istituti quali l’OECD che ha abbassato le stime di crescita mondiale dal 2.9% al 2.4%. Si tratterebbe del tasso piu’ basso di crescita dal 2009.
In sintesi, i rischi ci sono. E’ evidente. In molti stanno gia’ mettendo in guardia da scenari recessivi, ma le autorita’ (la FED in primis) hanno gia’ dimostrato di non volere stare a guardare il corso degli eventi. Questo, nel medio periodo, avra’ un peso.
In questo enviroment, l’asset class vincente e’ l’oro. Esso beneficia di questo clima di terrore creato dalla diffusione del virus e diventa tanto piu’ interessante in termini relativi quanto piu’ i tassi USA scendono. Questo perche’ l’oro e’ un’asset class che non produce interessi ed il costo di detenerlo si riduce quanto piu’ i tassi si riducono.
La relazione inversa tra prezzo dell’oro e andamento del rendimento dei treasury e’ chiaramente esposta in questo grafico.
Costruttiva anche la reazione del petrolio. “i commodity people” sono fiduciosi sulla tempestivita’ con cui agiranno i paesi dell’OPEC+ che probabilmente procederanno con un taglio della produzione di 600.000-1.000.000 di barili al giorno nella riunione attesa per il week end. Tale misura servirebbe a controbilanciare il calo della domanda associata alla diffusione del coronavirus. Esso e’ stimato da Morgan Stanley nell’ordine dei 500.000 barili al giorno mentre gli strategyt di GS ritengono sia probabile una contrazione nell’ordine di 150.000 barili al giorno.
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E' CAMBIATO IL FOCUSL’importanza del cambio di focus
Spesso, in questa sede, abbiamo evidenziato quanto, spesso, sia il cambio di focus degli operatori a trasformare, ceteris paribus, una giornata di risk-off in una giornata di risk-on.
La seduta di ieri e’ stato un caso di scuola di cambio di focus.
In un contesto in cui i dati macro continuano a dare segnali di rallentamento, la diffusione del virus si estende sempre di piu’ a livello globale, gli operatori si sono concentrati sugli effetti positivi che l’azione concertata delle banche centrali e dei paesi dell’OPEC+ possa portare al trend macro nel medio periodo.
Per un giorno il focus si e’ spostato dal contingente, al prossimo futuro. Il contingente e’ ancora imperniato di notizie negative, di dati macro disastrosi e previsioni di ulteriore contrazione. Al contrario, il medio termine e’ visto piu’ roseo, grazie all’interventismo delle autorita’.
Come scritto nel commento di preapertura di ieri, se il tema del coronavirus e la sua diffusione si limitera’ a soli pochi mesi, i suoi effetti potranno essere negativi nel brevissimo termine ma non impediranno all’economia globale di riprendersi a medio termine grazie all’azione congiunta di governi e banche centrali. Su questa azione congiunta si sta spostando gradatamente il focus del mercato.
A tal proposito, la giornata odierna sara’ una giornata chiave. I ministri delle finanze delle 7 potenze mondiali si uniranno in una teleconferenza alle 13.00 per discutere le misure economiche da adottare. A tale appuntamento partecipera’ anche Cristine Lagarde che ieri ha rilasciato un comunicato fotocopia delle dichiarazioni della FED di domenica sera.
Fed, Boj, Boe e ECB sono gia’ allineate. Nella lista delle banche centrali pro-active non manca poi la RBA che questa mattina ha tagliato i tassi di ulteriori 25 bp portandoli allo 0.5%.
Ma ad agire non sono solo le banche centrali ed i governi. Anche l’OPEC+, che si riunira’ questo fine settimana, potrebbe intervenire con un taglio di 750.000 barili di petrolio al giorno. E’ questo il driver del rimbalzo del prezzo del petrolio che in due sedute ha recuperato buona parte del sell off della scorsa settimana.
Quindi? Tutto finito? Possiamo tornare a comprare bendati come a febbraio?
No.
Nonostante lo S&P500 sia salito del 4.60% nella seduta di ieri, il messaggio che proviene dallo spaccato delle performance settoriali e’ piuttosto prudente.
Escludendo il rimbalzo tecnico dei titoli del settore tech, che erano stati particolarmente penalizzati nel recente sell off, gli acquisti di ieri si sono concentrati sui titoli difensivi, su quelli che maggiormente beneficiano di un taglio dei tassi da parte della FED. In sostanza, il mercato ieri ha comprato i proxi dei bond, non ha comprato la crescita. Quello che ci dice lo spaccato settoriale e’ che la scommessa del mercato al momento e’ limitata ad una FED accomodante non agli effetti positivi di tale espansione monetaria sul ciclo macro. I settori piu’ ciclici quali Industrial, Energy, Consumer Discretionary, Materials sono rimasti indietro rispetto al mercato.
Medesimo messaggio proviene dal mercato dei bond in cui i rendimenti del Treasury, dopo un rimbalzo nella seduta di ieri, sono tornati a scendere e trattano in prossimita’ dei minimi di periodo.
Cauto anche il messaggio che proviene dall’oro. La commodity continua ad essere ben comprata ad indicazione di un atteggiamento ancora piuttosto prudente degli operatori.
In sintesi, a salire ieri, le asset class direttamente beneficiarie delle misure di interventismo attese e annunciate. Il petrolio e le azioni che beneficiano del taglio dei tassi.
Nella seduta odierna sara’ importante seguire l’esito della teleconferenza tra i paesi del G7 perche’ questo e’ il driver che sostiene i mercati.
Interessante, infine, notare come la reazione del mercato azionaria sia stata piu’ forte proprio laddove ci si attende maggiore interventismo mentre e’ stata piu’ pacata nei casi in cui le banche centrali hanno poco spazio di manovra.
E’ il mercato USA quello ad essere rimbalzato maggiormente mentre quello Europeo, nonostante il +4.6% dello S&P500 sta ancora scambiando ai livelli di ieri. Questo non e’ un buon segnale.
Nella seduta odierna potremmo assistere ad un rimbalzo degli indici Europei ma difficilmente andremmo a superare le resistenze in area 3400 di eurostoxx50.
In dati economici, l'Institute for Supply Management ha dichiarato che l'indice di produzione è sceso al 50,1% il mese scorso dal 50,9%.
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Finita la fase due… manca la fase treNe siamo consci, rischiamo di semplificare troppo alcuni processi, ma a volte, semplificare, aiuta a capire meglio certe dinamiche.
Abbiamo seguito questo sell off fin dalle origini. Ne abbiamo segnalato i rischi prima che avvenisse e ne abbiamo descritto le dinamiche degli ultimi giorni.
Il tentativo che vogliamo fare oggi e’ quello di sintetizzare al massimo le dinamiche di questo sell off per avere una visione il piu’ possibile chiara di cosa possa accadere nei prossimi giorni.
Questo sell off puo’ essere suddiviso in tre fasi, due si sono gia’ verificate. Manca la terza.
La prima fase ha coinvolto “i super ottimisti”, principalmente investitori privati che si erano buttati sul mercato azionario e su quello delle opzioni. Sono stati loro i primi a vendere spaventati dalle notizie allarmanti sulla maggiore diffusione del Coronavirus. Come descritto nei precedenti report, la scadenza delle opzioni di venerdi ha fatto si che questi investitori, lunghi di call, si trovassero con titoli nei portafogli e corressero a vendere per monetizzare quanto prima i guadagni realizzati. Accanto a loro anche coloro che, presi dall’entusiasmo simile a quello che abbiamo vissuto nella bolla delle dot.com nel 2000 avevano comprato senza indugio e a qualsiasi prezzo i titoli del c.d. “retail index”, indice costruito da GS e rappresentativo dei titoli maggiormente detenuti ed amati dai retail investors.
La seconda fase si e’ verificata ieri. Come anticipato nel commento di preapertura di ieri, gli investitori istituzionali non avevano venduto lunedi ma sono corsi a ridurre l’esposizione dei portafogli nella giornata di ieri.
Attenzione, chi ha venduto ieri NON sono stati i fondi quant. Gli ordini di ieri non sono stati immessi dagli algoritmi. Dietro le vendite di ieri ci sono le persone, i gestori, espressione anche loro della preoccupazione sulla crescita globale legata alla diffusione del coronavirus.
Cosa hanno venduto i gestori? Tutto. Praticamente tutto. Questo e’ tipico dei gestori e meno tipico degli algoritmi che sono molto piu’ selettivi seguendo logiche legate a formule matematiche.
Nella seduta di ieri, praticamente quasi tutti i titoli sono scesi ad indicazione che i gestori hanno venduto tutto, senza distinzione di sorta, con lo scopo di stare cash.
L’obiettivo delle vendite di ieri e’ stato quello di ridurre la gross exposure, la c.d. esposizione lorda.
Le vendite di ieri da parte dei fondi long associate alle vendite di lunedi da parte dei super bullish hanno fatto si che lo S&P500 registrasse una perdita di oltre il 7% dai massimi e il RSI scendesse in pochissimo tempo da 75 a 35.
E ora chi manca all’appello?
Gli algoritmi.
I grafici sopra esposti mettono in evidenza che i fondi “volatility target” e l’esposizione azionaria dei c.d. CTA (Commodity Trading Adviser) e’ ancora piuttosto elevata.
Aspetto interessante, tuttavia, che grazie ai rialzi conseguiti dallo S&P500 nel corso degli ultimi mesi e ai bassi livelli di volatilita’ del mercato, i fondi quant non hanno ancora chiari segnali di vendita. Dovremmo assistere ad un ulteriore flessione dello S&P500 sotto il livello di 3100 prima che essi diventino aggressivi in vendita. (questo secondo l’analisi condotta dallo strategyst di JPMorgan).
Combinazione e’ che sugli stessi livelli (3050) si colloca la media mobile a 200 giorni dello S&P500.
Questo supporto tecnico, osservato da molti deve rimanere intatto per la prosecuzione nel lungo periodo del trend rialzista.
In prossimita’ dei livelli di 3050 potremmo assistere alla combinata presenza di fondi long in acquisto (fase di bottom fishing) e fondi algoritmi in vendita.
Possibile, quindi, che l’indice USA trovi un supporto in prossimita’ della media a 200 giorni. Tuttavia, la violazione di tale media potrebbe portare ad un violento movimento al ribasso. A vendere, in tal caso, sarebbero sia gli algoritmi che i fondi long (in stop loss).
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GUARDIAMO AL PETROLIO PER CAPIRE DOVE ANDREMO OGGI...Qualcosa si muove..
Dopo un venerdi nero caratterizzato da un importante shift di asset allocation a favore delle asset class non rischiose, nella giornata di ieri si e’ vissuto un clima meno catastrofico e piu’ costruttivo. Questo a causa dei primi interventi posti in essere dalla PBOC per dare sostegno ai mercati e all’economia Cinese in questa delicata fase del ciclo macro.
Per dare un’idea di come si siano spostati velocemente i flussi nella giornata di venerdi evidenziamo i flussi di acquisto sull’ETF monetario americano. Esso ha attratto flussi netti per 200 milioni di USD. Pattern simili possono essere riscontrati su ETF obbligazionari a bassa vola e basso rischio a scapito di flussi in vendita su ETF azionari.
Nella giornata di venerdi gli algoritmi di asset allocation hanno guidato i flussi. Guidati da un segnale di “risk off” hanno proceduto ad immettere sul mercato ordini diretti a ridurre sensibilmente l’esposizione alle asset class rischiose in portafoglio.
E oggi? Probabilmente assisteremo ad un processo contrario.
L’intervento massiccio sul mercato monetario e sul fixing dello YUAN da parte della PBOC ha ridato fiducia agli operatori di mercato. Con operazioni di mercato aperto per circa 53 miliardi di USD la PBOC ha immesso sull’economia un enorme quantita’ di liquidita’ diretta a sostenere la contrazione macro associata a questo periodo in cui 2/3 delle attivita’ economiche in Cina sono sostanzialmente paralizzate, messe “on hold”.
L’intervento sul mercato dei cambi che ha consentito di fissare un fixing sotto 7 contro il dollaro e’ stato un altro segnale forte che la PBOC c’e’ ed e’ pronta ad intervenire sui mercati.
Sul lato USA sono giunti altri messaggi rassicuranti. La pubblicazione dell’ISM relativo al mese di gennaio ha dato un importante messaggio di fiducia agli operatori. L’indice dei direttori degli acquisti e’ balzato sopra 50 punti per la prima volta da luglio. A trainare il dato l’ottima performance delle componenti relative alla produzione e ai nuovi ordinativi passati rispettivamente a 54.3 e a 52 dai livelli di 44.80 e 47.6. La sigla dell’accordo tra USA e CINA ha ridato fiducia alle aziende.
Infine, notizie rassicuranti anche sul fronte del petrolio. Dopo il crollo del 20% registrato dalla commodity da inizio anno, nella giornata di ieri gli esponenti dei membri dell’OPEC+ hanno concordato di fissare un Joint Technical Committe per la giornata di oggi e di domani con lo scopo di valutare la situazione attuale e l’impatto sulla domanda attuale e futura della diffusione del Coronavirus. Le prime stime parlano di una contrazione della domanda del 20%, contrazione che ovviamente pesa sui prezzi di consegna e sul sentiment del mercato.
I membri dell’OPEC+ non escludono di anticipare a febbraio la riunione fissata per marzo. Nonostante al momento la Russia sia ancora riluttante a valutare ulteriori tagli alla produzione, gli altri membri del cartello stanno valutando attentamente tale ipotesi. Questo interventismo, se confermato nelle prossime settimane, potrebbe ridare smalto al prezzo del petrolio e quindi anche ai titoli del settore energetico.
Quindi, in sintesi, la picture con cui ci troviamo ad operare questa mattina e’ meno “nera” di quella di venerdi. Nonostante i numeri sulla diffusione del virus siano preoccupanti (17400 i casi infetti e 360 le morti), il contesto e’ “schiarito” da dati macro in USA rassicuranti, una reporting season per il momento piuttosto solida e un pronto interventismo da parte delle autorita’ Cinesi e dei paesi dell’OPEC.
Va da se’ che le osservazioni scritte nel report di preapertura di ieri rimangono valide. La gravita’ economica della diffusione del coronavirus dipendera’ dal tempo che verra’ impiegato per debellarlo e per ripristinare la normalita’ nei paesi e nelle citta’ maggiormente colpite.
Cosa attenderci per la giornata di oggi?
Riteniamo che oggi sia importante seguire l’andamento del prezzo del petrolio. Segnali di rimbalzo associati al meeting dei membri del cartello potrebbero contribuire a ridare smalto ai listini. Il future sull’eurostoxx potrebbe tornare a testare i livelli di 3700.
Al contrario, una discesa del petrolio sotto 50 USD al barile potrebbe essere il catalyst per ulteriore pressione sulle asset class rischiose, azioni in primis.
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Eur/Usd, alla luce dei minimi ascendenti, il target è 1,118.Benritrovati a tutti, dopo mesi che pubblico idee concernenti esclusivamente l'azionario italiano e le commodity, approfitto della pausa settimanale, per cimentarmi, insieme a voi, sulle valute e come prima prima idea di trading, quale valuta si presta meglio al primo post, se non il dollaro, la regina dei cambi, ovvero la + forte di tutte? +
Conoscere tutte le tematiche da cui dipende il cambio è quasi impossibile, ma , possiamo dire che finora, i forex trader, si sono attenuti alla regola del dato buono- rafforzamento della valuta USA e viceversa; l'ultima ottava, mediante 1 piccolo movimento, è andata a chiudersi at 1,112 dollari.
che pare in procinto ri rompere l'ex supporto at 1,113, ora diventato resistenza. e nel caso di rottura, produrebbe 1 veloce accelerazione al target di 1,1175 usd, mentre in caso di scenario contrario, ovvero di discesa, resterebbe il supporto at 1.10.
Nelle more, buon fine settimana a tutti e alla luce delle mie modeste ipotesi, ai posteri l'ardua sentenza e solo il futuro ci potrà dire se...ci ho azzeccato.
La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore.
Chi guarda all’esterno, sogna.
Chi guarda all’interno, apre gli occhi,
Jung
Oro, dopo il rimbalzo di ieri sul minimo at 1451, taret 1461?Per coloro che vogliono avvicinarsi alla commoditY x eccellenza, ritengo che 1 ingrssso long, a questi livelli, sia 1 ottima occasione , alla luce del premium risk; ovviamente, come sempre...con lo stop loss in canna, vito che il fine principale di 1 trade è...limitare soprattutto le perdite.
saluti da Aquila libera
La vita comincia dove finisce la paura.
osho
La scivolata del caffè Il prezzo è sopra una zona di supporto chiave, compresa tra i 96.4 e i 95 circa..non riesce a riprendersi perché le esportazioni sono in forte in calo in quanto le valute dei paesi che esportano risentono di questa svalutazione contro majors come dollaro americano, tendendo a limitare le vendite per non rimetterci troppo. Tutto questo per esempio ha fatto calare l esportazioni del paese che ne produce di più (il vietnam) quasi del 40% rispetto a gennaio (dati doganali pubblicati nella seduta di venerdì).
Quindi è una commodity che risente particolarmente del peso del del dollaro americano: dato che l USD dovrebbe continuare a rinforzarsi nel corso del 2019 (soprattutto secondo semestre), è probabile che il caffè continui a rimanere debole (salvo cambiamenti improvvisi del rapporto domanda/offerta). Ad ora tecnicamente però potrebbe essere un buon ingresso in quest area (97) con un target di breve periodo verso i 104. Una chiusura al di sotto dei 95 però farà in modo che la discesa continui fino a nuovi minimi di periodo difficili da stabilire.
Ricapitolando: tecnicamente sembra favorevole ad un long di brevissimo periodo e ad uno short di medio/lungo; fondamentalmente questa materia prima è fortemente short.
Analisi dei movimenti dell'oro Dopo aver aperto una posizione long, il prezzo è partito subito al rialzo andando a testare la resistenza posta in area 1350$ l'oncia circa. Da qui è iniziata una serie di vendite che l'han riportato nuovamente al punto d'ingresso a mercato, con un retest del supporto statico situato a 1280$. Sia tecnicamente che fondamentalmente lo scenario è rimasto invariato: nel medio periodo il trend rimane rialzista e verrebbe invalidato solo nel caso in cui il supporto statico posto a 1265$ venisse violato al ribasso e ci fosse una chiusura daily al di sotto. Da un punto di vista tecnico, le EMA principali sono aperte verso l'alto (uptrend) e la nuvola di ichimoku sta facendo da supporto alla quotazione, ovviamente prendendo in considerazione tf dal daily in su. Da un punto di vista fondamentale, l'incertezza che veleggia ancora intorno alla FED e alla sua politica monetaria che adotterà nel 2019, politica che gli analisti prevedono più morbida rispetto alle attese facendo svalutare il dollaro americano nelle prossime settimane/mesi, sarà il fattore cruciale che porterà questa commodity a testare l'area dei 1400 dollari circa entro la fine del primo semestre del 2019. Noi rimaniamo posizionati al rialzo sull'oro.
[ANALISI LOGICA] questa settimana mi piace molto, forza al CAD !Ho capito che 10 minuti sono effettivamente pochi ma ho fatto il possibile per riassumervi tutta la mia visione settimanale in questa video analisi. Direi che sulla valuta forte non ho molto dubbi, per quanto riguarda quella debole invece come scoprirete c'è da fare attenzione.
Questa settimana poi vi propongo anche 2 operazione che potremo mettere in macchina sulle commodity, con RR molto buoni!
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate! Grazie a tutti, buon weekend e buon trading!
NZD/CAD REACTIONMaybe Newzealand Dollar is still alive.
Dico questo poiché proprio in queste ore notturne l' NZD sta provando a reagire. Non me ne voglia il Canadian, ma proviamo a sfruttare le piccole asimmetrie matematiche che vengono a crearsi nel rapporto di forza di questi Cross con l'American Dollar.
Da un punto di vista fondamentale siamo sempre nella stessa situazione, le Commodity Currencies soffrono l'attuale politica economica estera americana, a discapito di un CAD che, però, nella settimana post sigla 'New Nafta' con USA e Mexico aveva tenuto testa ad un rinvigorito USD.
A distanza di qualche giorno circa queste dinamiche ci offrono buone opportunità, perché se è vero che il CAD in queste ora sta reagendo, è altrettanto vero che l'AUD e NZD pare vogliano mostrare i muscoli.
Abbiamo già parlato dell' 'AUD case', trade tutt'ora attivo e profittevole, allora in queste ore, come dicevo, merita menzione il Neozelandese.
Dunque, dopo la riflessione fondamentale doverosa, analizzandolo graficamente non può non risaltare l'importante supporto Mensile che si trova ad affrontare. Utilizzo 'affrontare' perché il mio prode sistema di trading Ichimoku-Kinko Hyo in realtà indica rottura di Cloud rialzista con Sekou-Span B pronunciata, ma un supporto è un supporto e, dato che osserviamo il frame mensile, ricordiamo che questo ci offre una dinamica dei prezzi indubbiamente più lenta e dilatata e che, a mio avviso, offre diverse opportunità su time frame più bassi.
Oltremodo vado a rimarcare la presenza di bassa forza relativa, ovvero di un RSI sul valore di 34,00 circa.
Sia sul frame Weekly che Daily notiamo la ripartenza da questa area supportiva mensile con valori dell' RSI che si attestano rispettivamente sui valori di 32,00 e 36,6 circa. Notiamo il comportamento della Chikou-Span su entrambi i Time-frame similare, angolo che rappresenta il minimo esattamente sull'area di resistenza e ripartenza Long.
Ciò che invece invoca la mia voglia di partecipare al gioco è la Kijun-Sen su time frame Daily, essa si presenta piatta e anche piuttosto prolungata. Questa bella visione non ci viene offerta anche dal frame Weekly purtroppo, come invece accade per l'AUD di cui abbiamo disquisito nella precedente analisi.
Abbassandoci sull' H4 subito risalta il comportamento di una Chikou-Span che intercetta il livello dei prezzi e fa presagire, almeno per un breve periodo, una fase di probabile lateralità, ma ciò che ci piace è indubbiamente l'incrocio rialzista della Tenkan-Sen sulla Kijun-Sen dopo che, ovviamente, siano state tagliate prima entrambe dai prezzi.
At last, analizziamo il Time-frame H1, che si presenta con prezzi che tagliano la cloud ribassista, anche in maniera piuttosto veloce e pare vogliano ripartire al rialzo. Ciò che ci convince è sicuramente la Chikou-Span che velocemente esce dalla Cloud e il fatto che la Price-Action non è stata tale da farci presagire che questa vada ad intercettarla. Quindi vi potrebbe essere direzionalità fin da subito. Bisogna anche far caso, però, alla Cloud rialzista che accompagnerà il nostro Trade, poiché va restringendosi assumendo una posizione orizzontale ed 'allungata', mentre noi vogliamo che questa sia quantomeno reattiva e compatta.
Chiaramente veniamo da un Trend di fondo lungo e ribassista che ha creato una situazione di squilibrio: abbiamo tutti gli equilibri Daily, Weekly e Monthly sopra l'attuale livello dei prezzi, ma a mio avviso è la Kijun-Sen Daily che attira davvero la Price-Action. Dunque questa sarà il nostro vero Target che si attesta in area 0,85175 circa, prestando attenzione alla reazione dei prezzi con la media mobile a 200 periodi su Time-frame H1 in area 0,84270 circa. Un livello di prezzo dove poter iniziare ad alleggerire la nostra esposizione è quella rappresentata dalla Tenkan-Sen Daily, ovvero in area 0,84820; Stop-Loss sotto la Kijun-Sen su frame H1 in area 0,83500.
Questa analisi definisce un'ottima operazione che qualora dovesse raggiungere il primo Target ci dona un rapporto Rischio/Rendimento di 1/2,20 circa.
Nel caso in cui tale Cross raggiunga il secondo target, definito con la Kijun-Sen Daily in area 0,85175, configura un rapporto Rischio/Rendimento di 1/3 circa.
At the end, dobbiamo sempre tener presente che, seppur non vitali, vi sarà la pubblicazione di dati Macroeconomici che potrebbero influenzare l'andamento dei prezzi e quindi i rispettivi livelli di Target-Prices e Stop-Loss.
We'll see what will happen!
Have a nice trades!
Coffe Future: Morning Star mensile e ripartenza ciclo a 60 mesiL'ultimo minimo a 95 cents del future sul caffé ha chiuso un importante ciclo a 60 mesi (si veda WD-Gann Coffee-Course), riportando il prezzo della commodity in "area valore". La ripartenza del future è stata fulminea riportando il valore del prezzo sopra i 1.13, con incrementi superiori al 20%.
Sul Time frame mensile si sta formando una morning star, figura tecnica di alta valenza rialzista, che conferfma la possibile ripartenza del ciclo di lungo periodo. In virtù di queste considerazioni sul Coffee è preferibile per i prossimi mesi un'operatività orientata al rialzo con primi target in area 150 -160.
Parte il forte ribasso
Per quanto riguarda il lungo periodo credo che ci troviamo di fronte ad una figura di continuazione rialzista. Nel breve invece, e per breve si intende uno o 2 mesi visto che siamo su un TF enorme, penso che la direzione migliore sia il ribasso. come vediamo infatti abbiamo minimi e massimi decrescenti da un po'.
Il prezzo è all'interno di questo canale rialzista e stiamo toccano in questo momento la parte sottostante. Se ora il prezzo ci rimbalzerà o la romperà è un mistero.
Ichimoku ci ricorda che siamo nei pressi di un supporto abbastanza importante anche se il prezzo ha già rotto la Kijun e la Kumo.
Sul daily c'è qualche indizio in più di un ribasso. Infatti il prezzo è tornato sui minimi del canale troppo in fretta rispetto all'ultimo tocco. Ci troviamo comunque anche su un supporto importante, che deriva dai 3 precedenti minimi. In sostanza la zona sotto di noi è stracolama di supporti e, se rotta, credo possa dare origine ad un bel ribasso. in linea con il rialzo del petrolio, commodity molto legata inversamente a questo cambio.
Non ci sono dubbi, ichimoku completamente ribassista ma da shortare ad occhi chiusi. Peccato non essere entrati giovedì perchè il segnale era OTTIMO! vabbè ormai quel che è andato è andato. Attendiamo un ritracciamento (lo cerchiamo nei tf inferiori) per entrare al ribasso.
Ecco trovato sull'orario il nostro probabile punto di entrata. Comunque non inserisco ancora l'ordine preferisco guarda l'evolversi del grafico.
GOLD - aggiornamento della situazione con view inalterataNel nostro aggiornamento sulla commodity in questione, ossia l'Oro, possiamo notare che quanto avevamo scritto nelle analisi precedenti sta continuando a realizzarsi, motivazione per cui non permangono differenti view sull'andamento del prezzo. In primo luogo, come si nota dall'RSI, la linea dell'indicatore ha fatto un ottimo pullback sulla trendline rossa tracciata dai minimi più recenti. Non solo: proiettando i livelli di fibonacci sull'impulso di più breve, si nota che dal supporto in zona 1284$, che ha portato a un rimbalzo delle quotazioni (notare le spike formatesi), le quotazioni hanno rimbalzato e un'ottima zona per entrare nuovamente short era rappresentata dal livello dei 1307$ che sono stati chirurgicamente toccati. Infatti, tale livello coincideva sia con lo 0,5 di Fibo che con un importante supporto/resistenza che si è fatto sentire in passato. Personalmente permane la view di andare a testare la tl blu degli ultimi minimi, ricercando anche poi il target dei 1250$ che coincideva con la proiezione dell'altezza della figura.
EURUSD scenario short raggiunto 38.2 di FibonacciIl mese scorso avevamo tradato questa operazione short con strumento opzioni FX, il nostro scenario consolidato da rottura supporto dinamico e divergennza ribassista del Commodity Channel Index, prevedeva un atterraggio su i livelli di 38.2 di Fibonacci.
A distanza di un mese possiamo essere felici per la giusta previsione, oggi in fatti EURUSD ha toccato con precisione il livello sperato.
Personalmente, ho chiuso le operazioni, seguendo la propria strategia, mentre per il trend potrebbe ancora stornare al ribasso, ma questa possibilità va a braccietto con le correlazioni del Gold in primis e Usdjpy.
Per il Gold, (mio) osservato speciale, si trova ora, in fase di breakaout supporto dinamico, dunque confermerebbe la forza del dollaro, però bisogna sempre considerare che il bene rifugio, più voltre in "carriera" ha effettuato falsi breakout daily, per questo motivo ritengo, a mio modesto parere stare ad osseravare cosa succede nei prossimi giorni.
Mentre per Usdjpy le cose diventeranno interessanti quando arriverà in fase test resistenza dinamica weekly, questo potrebbe accadere anche in settimana.
CRUDE OILBuongiorno trader,
Indubbiamente la commodity più scambiata sui mercati.
Stiamo per entrare un un periodo di stagionalità per il Crude oil.
Nelle ultime sedute lo stocastico ci fa notare un forte escursione in area ipervenduto.
Mi aspetto un comportamento stabile ma con leggera pressione per gli orsi nel prossime periodo.
Staremo a vedere.
Buon trading a tutti.