Il lupo Trump perderà il pelo ma non perderà mai il vizio.Per chi ancora non lo conoscesse spiego che che cosa èTikTok.
TikTok, noto per i suoi video brevi e accattivanti, è molto popolare tra i giovani negli Stati Uniti e altrove. È di proprietà della società cinese ByteDance, che gestisce una versione separata per il mercato cinese. TikTok insiste che non memorizza le informazioni degli utenti statunitensi in Cina, ma le mette in cache negli Stati Uniti e a Singapore, e dice che non le condividerà con il governo cinese.
TikTok dice di avere 100 milioni di utenti statunitensi e centinaia di milioni a livello globale. Secondo la società di ricerca App Annie, TikTok ha visto 50 milioni di utenti attivi settimanali negli Stati Uniti durante la settimana del 19 luglio, l'ultimo dato disponibile. Si tratta di un aumento del 75% rispetto alla prima settimana
Trump vede in TikTok una minaccia enorme per gli Stati Unitiqui sotto provo a sintetizzare le sue azioni recenti contro il Social cinese.
Il presidente Donald Trump ha ordinato il divieto assoluto, ma non specificato, di trattare con i proprietari cinesi delle applicazioni per i consumatori TikTok e WeChat , anche se non è ancora chiaro se abbia l'autorità legale per vietare effettivamente le applicazioni dagli Stati Uniti.
Gli ordini esecutivi gemelli emessi giovedì - uno per ogni app - entrano in vigore tra 45 giorni. Dicono che sono necessarie perché le app cinesi "minacciano la sicurezza nazionale, la politica estera e l'economia degli Stati Uniti" e chiedono al Segretario al Commercio di definire gli accordi vietati entro tale data. Mentre la formulazione degli ordini è vaga e sembra essere stata affrettata, alcuni esperti hanno detto che sembra che sia stata pensata per bloccare le app popolari degli app store Apple e Google, che potrebbero effettivamente rimuoverle dalla distribuzione negli Stati Uniti.
"Si tratta di un uso senza precedenti dell'autorità presidenziale", ha detto l'analista dell'Eurasia Group Paul Triolo in una e-mail. Come minimo, ha detto, gli ordini sembrano "costituire un divieto sulla capacità degli app store statunitensi gestiti da Apple e Google di includere le app mobili dopo 45 giorni".
Triolo ha detto che gli ordini potrebbero essere oggetto di contestazioni legali e ha avvertito che è probabile che Pechino "reagisca duramente, almeno retoricamente". Gli ordini di Trump hanno citato l'autorità legale dell'International Emergency Economic Powers Act e del National Emergencies Act.
L'azione è l'ultimo tentativo dell'amministrazione Trump di ostacolare la Cina, una superpotenza economica in ascesa.
Trump nell’ultimo periodo ha in ordine:
1. Intrapreso una guerra commerciale con la Cina.
2. Ha bloccato le fusioni che coinvolgevano aziende cinesi
3. Ha soffocato il business di aziende cinesi come Huawei , produttore di telefoni e apparecchiature per le telecomunicazioni.
4. Gli hacker cinesi sono stati accusati di aver violato i database federali statunitensi e l'agenzia di credito Equifax,
Come conseguenza il governo cinese limita rigorosamente ciò che le aziende tecnologiche statunitensi possono fare in Cina.
PRATICAMENTE TRUMP SEMBRA USARE L'ATTRITO CON LA CINA PER OTTENERE IL SOSTEGNO DEGLI ELETTORI.
L’esacalation contro Tik Tok:
Sia i legislatori repubblicani che quelli democratici condividono la preoccupazione, ma l'amministrazione non ha fornito alcuna prova specifica che:
· TikTok abbia messo a disposizione del governo cinese i dati degli utenti statunitensi.
· I funzionari indicano invece l'ipotetica minaccia che risiede nella capacità del governo cinese di chiedere la collaborazione delle aziende cinesi.
· All'inizio della settimana, Trump ha minacciato una scadenza del 15 settembre per "chiudere" TikTok a meno che Microsoft o un'altra società non lo acquisisca, una minaccia che il nuovo ordine esecutivo sembra formalizzare.
· Mercoledì, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha annunciato un'espansione del giro di vite statunitense sulla tecnologia cinese per includere l'esclusione delle applicazioni cinesi dagli app store statunitensi, citando presunte minacce alla sicurezza e chiamando TikTok e WeChat per nome.
· TikTok non ha risposto alle domande. Tencent e Microsoft si sono rifiutati di commentare.
Ma le evidenze per il momento sono diverse:
1. "Il pensiero degli Stati Uniti è che tutto ciò che è cinese è sospetto", ha detto Andy Mok, un senior research fellow del Center for China and Globalization di Pechino. "Sono presi di mira non per quello che hanno fatto, ma per quello che sono".
2. I principali esperti di sicurezza mobile dicono che TikTok non è più invadente nella raccolta dei dati degli utenti e nel monitoraggio delle loro attività rispetto alle app statunitensi di Facebook e Google.
3. "Sono il primo a urlare dai tetti quando c'è un evidente problema di privacy da qualche parte. Ma non abbiamo trovato nulla che si possa chiamare una pistola fumante in TikTok", ha detto l'esperto di sicurezza mobile Will Strafach alla Associated Press il mese scorso dopo aver esaminato l'app. Strafach è CEO di Guardian, che fornisce un firewall per i dispositivi Apple.
4. L'ordine non sembra vietare agli americani di usare TikTok, ha detto Kirsten Martin, professore di etica della tecnologia all'Università di Notre Dame. Ha aggiunto che un tale ordine sarebbe quasi impossibile da far rispettare.
"Se l'obiettivo è far sì che gli adolescenti smettano di usare TikTok, non sono sicura che un ordine esecutivo li fermerà", ha detto. "Ogni adolescente sa come usare una VPN (una rete privata virtuale). Fingeranno semplicemente di essere in Canada".
E sarebbe difficile proibire alle persone di usare le app se le hanno già, anche se è entrato in vigore un divieto di app-store, ha detto il professore di diritto della Vanderbilt University Timothy Meyer.
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Oggi faccio finta di avere la sfera di cristallo. E mi diverto a prevedere, pensando di non sbagliare di tanto, cosa potrebbe accadere a breve medio termine nei mercati.
Quali sono i titoli premiati dal mercato in questo momento?
Sicuramente i titoli più conosciuti e più famosi.
Amazon, Apple, Netflix e Microsoft sono sicuramente i titoli presenti nell’80% e più dei portafogli degli investitori.
Cose già viste nella BOLLA .COM del 2000 naturalmente.
Torno a ripetere che questo è un mercato manipolato, anche inconsapevolmente devo dire, dai piccoli investitori.
Quindi i titoli che salgono dando ragione alle stesse teorie per cui vengono acquistati sono quelli conosciuti, quelli che tanto continueranno sempre a salire, quelli considerati antipandemia.
Il titolo più amato sia degli analisti che dagli investitori e sicuramente Amazon.
Come un film di successo sia critica che pubblico lo applaudono.
Però stiamo attenti perché con Amazon il mito ha superato la realtà, e quindi nonostante sia un gran titolo anche lui è arrivato sopra la luna e sopra le stelle.
In questo contesto di comprare tutto ciò che è un “brand famoso” beneficia molto ed in maniera eccessiva Apple.
Non è un titolo di quelli beneficiati dalla pandemia però continua a crescere.
Non ha ancora presentato l’ultimo modello iPhone 12 che potrebbe rilanciare le vendite.
Questo ritardo verrà pagato negli utili, avremo delle trimestrali sicuramente deludenti ma poi tutti guarderanno di nuovo al cambiamento di business, alla vendita degli accessori alla vendita dei servizi, e di rialzo sarà giustificato anche per Apple.
Microsoft cresce per il business del cloud e Google per ragioni analoghe aggiungendoci anche il grande apporto pubblicitario.
Dicevo all’inizio della mia opinione finanziaria della SFERA DI CRISTALLO che faccio finta di avere in questo momento e del mercato che è stato manipolato soprattutto o esclusivamente dai piccoli investitori.
Piccoli investitori che messi tutti insieme creano però una massa enorme di liquidità.
Su questo voglio aprire una parentesi; chi contesta che i piccoli investitori da soli non possono fare la differenza forse non si rende conto appieno del cambiamento epocale che sta avvenendo negli investimenti.
Proprio chi sta leggendo in questo momento non è come in passato una piccola percentuale del mercato, ma invece è oramai nato e si sta sviluppando un fenomeno in cui micro capitali accedono in borsa direttamente e non più passando attraverso canali bancari o di Fondi.
Di questo bisognerà tenere conto in futuro tutte le volte che si dirà che questo era il cosiddetto PARCO BUOI.
In questo momento la trappola la sta facendo proprio il parco buoi nei confronti dei grandi fondi che non hanno voluto partecipare a questo rialzo.
E ancora stanno attendendo lo storno.
STORNO che tarda ad arrivare.
Il mercato azionario, nel frattempo, è diventato sempre più interessante in termini relativi rispetto ai Bond (i rendimenti continuano ascendere), i modelli di asset al location continuano a suggerire di aumentare l’esposizione in azioni, soprattutto in un contesto di progressiva contrazione della volatilità.
Cosa vede la mia sfera di cristallo in questo momento?
Vede che se tutta questa liquidità (oltre 400 di USD ancora parcheggiati nelle casse) fosse immessa ci sarebbe una crescita esponenziale che porterebbe l’indice SP 500 al suo massimo assoluto.
E quali titoli verranno acquistati?
Soprattutto quelli che sono già stati acquistati finora.
Questo per la ragione che le gestioni passive che sono la gran parte premiano sempre più i titoli con maggior peso specifico sugli indici.
Quindi questi titoli saranno comprati sia da chi li ama sia da chi li deve comprare per forza.
Questo è spiegato naturalmente dal meccanismo degli ETF che hanno il loro speso specifico prestabilito e che quindi se vengono acquistati devono per forza far crescere i titoli che al loro interno hanno un peso specifico più grande.
Quindi la mia sfera di cristallo vede ROSA nel breve e medio.
Ricordatevi però che solo una sfera di cristallo e che non ha la pretesa di essere la realtà non prendetela e non prendete tutto come oro colato.
Questo è tutto per oggi buon trading da Marco Bernasconi
Commento: Le analisi e le operazioni da me pubblicate sono personali e non costituiscono una sollecitazione all'investimento o al risparmio pubblico o alla diffusione di qualunque strumento o servizio di intermediazione, né consigli personalizzati ai sensi del TUF , si tratta in realtà di mie operazioni e opinioni personali.
La droga delle banche centrali sarà sufficiente? Non è quello che non sai che ti mette nei guai, è quello che sai per certo, ma che in realtà non è cosi.
In questo momento ci sono due convinzioni in borsa.
I primi credono che ci sarà un terribile declino dei mercati con nuovi minimi annuali dei prezzi, i secondi scommettono su un recupero a forma di V con un nuovo record dei prezzi.
Se si guarda le recenti performance, sembra che la 2 ipotesi, quella di nuovi record dei mercati entro fine anno sia la più realizzabile.
Come vedete(grafico disponibile sul nostro blog) gli indici della borsa Madre, s&p 500 Dow Jones e Nasdaq 100 hanno quasi recuperato tutti i recenti ribassi, con il Nasdaq addirittura su nuovi livelli record storici.
Il mercato sta ipotizzando ciò che il futuro potrebbe portare ovverò una ripresa a V nel 2021 con il vaccino Covid 19, e reagisce in base a questi presupposti.
Questo è il motivo per cui il mercato azionario è un indicatore anticipatorio per l'economia e di solito tocca il fondo diversi mesi prima della fine di una recessione, o anticipa sempre un rialzo in caso di crescita del Pil.
Le recenti trimestrali societarie rilasciate nel mese di maggio, sono state ottime.
Il 67% di queste società ha registrato un utile superiore alle aspettative e solo il 29% ha registrato un utile inferiore alle aspettative.
Ma attenzione, battere le aspettative degli analisti è sempre un buon segno, ma il primo trimestre non è un buon indicatore in questo caso per fare delle previsioni.
La maggior parte delle aziende è stata in grado di operare in modo normale fino all'inizio o alla metà di marzo, quindi il vero impatto del Covid 19 si vedrà nel mese di luglio, dove inizierà il periodo delle pubblicazioni dei 2 trimestri delle aziende.
Si può anche essere abbastanza ottimisti quando si guarda alle cinque grandi aziende che decidono i movimenti dello l'S&P 500: Amazon (AMZN), Apple (AAPL), Microsoft (MSFT), Facebook (FB) e Alphabet (GOOG).
Dato che queste cinque società costituiscono circa il 20% dell'S&P 500, hanno il potere di spostare l'indice in modo considerevole.
Tra queste cinque aziende, Apple è l'unica che potrebbe potrebbe avere qualche problema.
Con vendite in calo nella Grande Cina e stagnanti nelle Americhe, in Giappone e nel resto dell'Asia-Pacifico, Apple ha potuto registrare solo lo 0,5% di crescita del fatturato. i dati sono disponibili in grafico sul nostro blog.
Le altre quattro aziende hanno registrato una crescita a due cifre del fatturato e in alcuni casi - Microsoft e Facebook - anche alti tassi di crescita dei guadagni, soprattutto Facebook, che ha aggiunto la funzionalità Ecommerce proprio in questi giorni che daranno un ulteriore spinta ai ricavi nel 2020.
I risultati del primo trimestre di queste cinque società sono super, ma non riflettono ancora gli effetti della pandemia, come detto prima li vedremo a luglio.
Inoltre si tratta di società che operano nel settore delle tecnologie dell'informazione e non sono rappresentative dell'intera economia statunitense (o mondiale).
n modi diversi, queste cinque aziende potrebbero persino trarre profitto dagli ordini di shelter-in-place (ordinare più articoli online, passare più tempo online, scaricare più applicazioni, utilizzare servizi cloud).
I mercati stanno salendo anche per il tempestivo e massiccio intervento delle banche centrali.
Secondo il CSIS, le nazioni del G20 hanno speso tra lo 0,9% e il 18,2% del PIL della nazione per rispondere a COVID-19.
L'Italia, ad esempio, ha speso 168 miliardi di dollari (circa l'8,5% del PIL) e la Francia ha speso 256 miliardi di dollari (circa il 9,5% del PIL).
La Cina ha speso 517 miliardi di dollari, pari a solo il 3,7% del PIL del Paese. L'importo più alto è stato speso dagli Stati Uniti - circa 2,9 trilioni di dollari, che equivale al 13,6% del PIL della nazione come vedete nel grafico sopra.
L'importo relativo più alto è stato speso in Germania. Con una spesa totale di 704 miliardi di dollari, il paese ha speso il 18,2% del suo PIL.
Grossi interventi che potrebbero non bastare.
Il mese di luglio con le pubblicazioni delle 2 trimestrali sarà decisivo per capire l'impatto presente e futuro del Covid 19 sull'economia.
Nel frattempo molte società stanno iniziando a tagliare i dividendi.
Questo non è un buon segno e costituisce un segnale di allarme.
Wall Street rialza la testa, oro in ripresaWall Street non molla la presa
L’azionario statunitense ha registrato una nuova reazione rialzista ieri, con i mercati che hanno dato il via alla settimana del Ringraziamento, accorciata per le festività.
L’S&P 500 è salito dell’1,5%, il Nasdaq del 2,7% e il Dow Jones dello 0,4%. Gli operatori scommettono sempre più su un taglio dei tassi della Fed nella prossima riunione di dicembre, soprattutto dopo i commenti di Christopher Waller, membro del FOMC, e del presidente della Fed di New York. Le probabilità di una riduzione di 25 punti base del tasso sui fondi federali si attestano intorno al 77%.
Gli investitori si preparano inoltre a una settimana intensa di dati economici, tra cui vendite al dettaglio, ordini di beni durevoli e indice dei prezzi alla produzione (PPI).
I servizi di comunicazione e i beni di consumo discrezionali hanno registrato le performance migliori, mentre il settore energetico è rimasto indietro. Broadcom è balzata del 10% grazie a un ordine da 10 miliardi di dollari di chip per l’intelligenza artificiale. Alphabet è salita del 4,8%, superando Microsoft e diventando la terza azienda statunitense per valore di mercato. Tesla ha guadagnato il 6,6% dopo che Elon Musk ha dichiarato che l’azienda ha già progettato diversi milioni di chip di intelligenza artificiale per veicoli e data center.
Al contrario, Exxon Mobil ha perso l’1% e Procter & Gamble è scesa del 2,6%.
Valute
Sul mercato dei cambi si ripete il solito scenario, soprattutto sulle majors. Euro, sterlina, dollaro, dollaro australiano e neozelandese si muovono in correlazione diretta, in un contesto dollarocentrico ma a bassa volatilità.
L’EUR/USD oscilla tra 1,1510 e 1,1550, incapace di superare supporti o resistenze e confinato in un trading range ristretto. Analoga la situazione per la sterlina, con resistenza a 1,3140 e supporto a 1,3040, in attesa della presentazione del Budget da parte del cancelliere dello Scacchiere Reeves.
Il cambio USD/JPY si muove tra 156,20 e 157,20. Sulle valute oceaniche i movimenti sono minimi, in attesa della decisione della RBNZ di domani sul NZD/USD. Il consenso è per un ulteriore taglio dei tassi al 2,25%.
Indice Fed Dallas in calo
L’indice generale dell’attività economica della Fed di Dallas per il settore manifatturiero del Texas è sceso a -10,4 a novembre 2025, da -5 del mese precedente. Si tratta della quarta contrazione mensile consecutiva e della più forte da giugno.
Le prospettive delle aziende sono peggiorate, con l’indice in calo a -6,3, sebbene l’incertezza sia scesa a 15,7. L’indice dei nuovi ordini è salito a 4,8, mentre l’utilizzo della capacità produttiva è balzato a 19,4.
Le condizioni occupazionali sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre le pressioni su prezzi e salari sono leggermente aumentate. Le aspettative a sei mesi restano positive, con una proiezione della produzione futura in crescita fino al 33,7% e un’attività commerciale generale futura all’11%.
Indice Ifo
L’indice Ifo sul clima imprenditoriale tedesco è sceso a 88,1 a novembre 2025, da 88,4 a ottobre, deludendo le attese di 88,5. Le aziende vedono scarse prospettive di una ripresa imminente.
Le aspettative si sono indebolite, mentre le valutazioni delle condizioni attuali sono leggermente migliorate. In tutti i settori il sentiment è peggiorato: i produttori sono più scettici sui mesi a venire e i commercianti, in particolare i rivenditori, sono delusi dal lento avvio della stagione natalizia.
La fiducia nel settore delle costruzioni è diminuita, con la debolezza della domanda che resta un fattore chiave. Al contrario, il sentiment nei servizi è migliorato, sostenuto da un forte aumento del turismo, sebbene trasporti e logistica abbiano registrato una battuta d’arresto.
Oro in rialzo
I prezzi dell’oro sono in ripresa dopo alcuni giorni di lateralità e movimenti poco significativi. Le quotazioni sono salite a circa 4.140 dollari l’oncia, consolidando i guadagni della sessione precedente.
Le aspettative di un taglio dei tassi statunitensi a dicembre si sono rafforzate grazie ai segnali accomodanti della Fed. Christopher Waller ha ribadito il suo sostegno a una riduzione, citando la persistente debolezza del mercato del lavoro. Venerdì anche John Williams, presidente della Fed di New York, aveva indicato che una riduzione a breve termine rimane possibile.
I mercati ora assegnano una probabilità del 77% a un taglio di 25 punti base a dicembre, in netto aumento rispetto al 40% circa di una settimana fa.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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Mercati in rimbalzo ma fase distributiva vivaFase di distribuzione ancora viva
Venerdì le azioni statunitensi hanno registrato un netto rimbalzo, con il Dow Jones in rialzo dell’1,2%, l’S&P 500 dell’1,1% e il Nasdaq dello 0,8%. Il movimento è arrivato dopo che il presidente della Fed di New York, John Williams, ha suggerito che la politica monetaria potrebbe avere margini di manovra per tagliare i tassi, con le probabilità di una riduzione del costo del denaro salite al 70%.
I servizi di comunicazione hanno guidato i rialzi: Alphabet ha guadagnato il 3,3% grazie ai piani di investimento nei data center, mentre Meta si è rafforzata dello 0,9% e Intuit ha recuperato dopo i buoni risultati. Tuttavia, il settore tecnologico si è indebolito nel corso della sessione, con Nvidia in calo dell’1%, Microsoft dell’1,3%, Broadcom dell’1,9%, AMD dell’1,1% e Oracle del 5,7%.
Restano forti i dubbi sulle valutazioni elevate legate all’intelligenza artificiale.
Nonostante il rimbalzo di giornata, i principali indici hanno chiuso la settimana in perdita: l’S&P 500 ha ceduto il 2%, il Dow Jones l’1,9% e il Nasdaq il 3,2%. La fase distributiva appare dunque ancora viva.
Valute
Sul mercato dei cambi la situazione resta in range, soprattutto per euro e sterlina. Lo yen ha corretto di 150 pips, spingendo il cambio USD/JPY da 157,90 a 156,40, con un ribasso di circa l’1%.
Permane l’incertezza sui cross, anche se gli eccessi al ribasso di EUR/CHF e al rialzo di EUR/JPY ed EUR/NZD sembrano rientrare. I cambi vivono una fase interlocutoria, caratterizzata da correlazioni frammentate e prive di continuità.
La sensazione è che manchi un innesco, una notizia capace di imprimere una direzione chiara. In linea generale, il dollaro dovrebbe restare protagonista se l’amministrazione statunitense vuole evitare una dedollarizzazione, che rappresenterebbe un rischio importante. In passato era stata ribadita la necessità di deprezzare il biglietto verde per riequilibrare i conti esteri, ma ora questa strategia appare inopportuna di fronte al rischio di perdere lo status di valuta di riferimento globale.
Fiducia dei consumatori USA
L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito a 51,0 a novembre, rispetto al 50,3 preliminare, dopo la fine dello shutdown federale. Nonostante il lieve aumento, il dato resta il secondo più basso mai registrato, appena sopra il minimo di giugno 2022, poiché i consumatori continuano a confrontarsi con prezzi elevati e redditi in calo.
L’indice delle condizioni economiche attuali è crollato del 12,8%, toccando il minimo storico di 51,1, riflettendo un calo di oltre il 10% nelle valutazioni delle finanze personali e delle condizioni di acquisto di beni durevoli. L’indice delle aspettative dei consumatori è invece salito dell’1,4%, attestandosi a 51,0.
Entro fine mese, il sentiment tra i consumatori con maggiori titoli azionari ha annullato i guadagni precedenti, scendendo di circa 2 punti rispetto a ottobre, probabilmente a causa dei recenti cali di mercato. Le aspettative di inflazione per l’anno successivo sono diminuite al 4,5% dal 4,6%, segnando il terzo calo consecutivo, ma restano ben sopra il 3,3% di gennaio. Al contrario, le aspettative di inflazione a lungo termine si sono attenuate al 3,4% dal 3,9%.
Petrolio
Venerdì i future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 2%, a 57,5 dollari al barile, minimo dell’ultimo mese. Il calo è legato alle prospettive di pace nel conflitto tra Russia e Ucraina.
Il progetto, redatto da Stati Uniti e Russia, sarà discusso nei prossimi giorni, quando Zelensky incontrerà il presidente Donald Trump. Le proposte includerebbero concessioni territoriali da parte dell’Ucraina e la revoca delle sanzioni, aprendo la strada a maggiori esportazioni di petrolio russo. Tuttavia, la diplomazia resta scettica sulla possibilità di un accordo.
Nel frattempo, le sanzioni statunitensi contro Rosneft e Lukoil entrano in vigore oggi e potrebbero lasciare fino a 48 milioni di barili di greggio bloccati in mare. Le raffinerie indiane, storicamente dipendenti dalle forniture russe scontate, stanno ora cercando fonti alternative.
Nella settimana il WTI ha perso oltre il 4%. Dal punto di vista tecnico, i prezzi si avvicinano a supporti chiave in area 55,50–56,00.
Settimana entrante
Negli Stati Uniti la settimana sarà corta per la festività del Ringraziamento, giovedì 27 novembre. Le agenzie federali pubblicheranno i dati rimasti in sospeso durante lo shutdown, tra cui i prezzi alla produzione di settembre, le vendite al dettaglio e gli ordini di beni durevoli. Saranno diffusi anche i principali indicatori relativi al mercato immobiliare.
Nel Regno Unito il Cancelliere dello Scacchiere Reeves presenterà il Bilancio d’Autunno. In Germania, Francia e Italia usciranno i dati preliminari sull’inflazione di novembre e gli indicatori anticipatori sulla fiducia di imprese e consumatori.
Canada e India aggiorneranno i loro PIL, mentre la Reserve Bank of New Zealand deciderà il tasso di riferimento.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Mercato azionario (MSCI World): Momento della verità tecninaL’indice MSCI World è uno dei barometri più utilizzati per misurare la performance dei mercati azionari sviluppati a livello globale. Creato dal fornitore di indici MSCI, raggruppa oltre 1.500 società a grande e media capitalizzazione distribuite in 23 paesi sviluppati, coprendo circa l’85% della capitalizzazione flottante di quest’area geografica.
Contrariamente a un’idea diffusa, l’MSCI World non include i paesi emergenti: si concentra esclusivamente sugli Stati Uniti, sull’Europa sviluppata, sul Giappone, sul Canada, sull’Australia e su Singapore. La sua ponderazione si basa sulla capitalizzazione flottante, conferendo meccanicamente un peso predominante agli Stati Uniti, che rappresentano generalmente dal 65 al 70% dell’indice. Di conseguenza, i giganti tecnologici statunitensi —Apple, Microsoft, Nvidia, Alphabet, Meta, Amazon— influiscono in modo significativo sulla sua dinamica complessiva.
L’indice offre dunque un’esposizione diversificata ai mercati sviluppati, ma rimane fortemente influenzato dalla performance del settore tecnologico statunitense e, più in generale, di Wall Street. L’MSCI World è disponibile in forma di ETF, come l’iShares MSCI World (URTH) mostrato nel grafico sottostante.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, l’MSCI World si trova attualmente in un momento cruciale della verità. Il grafico giornaliero evidenzia chiaramente una situazione chiave: i prezzi stanno testando simultaneamente la nuvola Ichimoku daily e la media mobile a 50 giorni (SMA 50), due supporti fondamentali per mantenere il trend rialzista di medio periodo. Storicamente, quando un asset rompe la parte superiore della nuvola Ichimoku sul timeframe giornaliero, ciò segnala spesso un cambio di trend o una fase correttiva prolungata.
Allo stesso modo, la media mobile a 50 giorni rappresenta un supporto chiave nelle tendenze rialziste strutturate: finché i prezzi si mantengono al di sopra, la dinamica resta intatta. Ma una rottura chiara e confermata al di sotto di entrambi questi livelli tecnici invierebbe un messaggio netto: un indebolimento marcato del momentum e un rischio di correzione intorno al 10%, corrispondente a un ritorno verso precedenti aree di prezzo, vicine alla SMA 200 e al precedente massimo storico.
Il mercato azionario globale si trova quindi a un punto di svolta: mantenere questi supporti significherebbe la ripresa del movimento rialzista complessivo, mentre una rottura aprirebbe la strada a una fase correttiva più profonda verso la fine dell’anno.
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Wall Street in rosso, attesa per i dati USAWall Street al quarto ribasso
Ieri i mercati azionari USA hanno chiuso in rosso per la quarta seduta consecutiva. Il Dow Jones ha perso l'1,07% a 46.092 punti, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,83% a 6.617 punti. Segno meno anche per il Nasdaq, in calo dell'1,21% a 22.433 punti.
Il mercato rimane in una condizione di avversione al rischio, a causa delle rinnovate preoccupazioni per le elevate valutazioni dei titoli tecnologici e dell'intelligenza artificiale, in vista della pubblicazione degli utili di Nvidia, che ha perso il 3%. Microsoft (-3,3%), Amazon (-3,6%) e Meta (-2,5%) hanno registrato un netto calo, mentre Home Depot è crollata di oltre il 4% dopo aver tagliato le previsioni di utili per l'intero anno.
Il mercato è anche alle prese con il ritorno dei dati macro USA dopo la fine dello shutdown, e c’è il timore che i dati possano scoraggiare la Fed dal tagliare i tassi di interesse. Gli ultimi dati hanno mostrato 232.000 richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana conclusasi il 18 ottobre, mentre le richieste continuative hanno raggiunto 1,957 milioni, il livello più alto da agosto. Il rapporto settimanale dell'ADP ha indicato che le aziende hanno tagliato in media 2.500 posti di lavoro nelle quattro settimane fino al 1° novembre.
Valute
Sui cambi, poco da segnalare ancora una volta, con i principali rapporti all’interno di oscillazioni ridotte e senza particolare volatilità. EUR/USD è rimasto nel range 1,1580–1,1640, mentre il Cable ha oscillato tra 1,3090 e 1,3150.
USD/JPY continua il suo uptrend, nonostante una price action di rialzo lento fatta di correzioni. Il problema è una BoJ che vorrebbe alzare i tassi, mentre il nuovo governo Takaichi punta ad ampliare la base monetaria e svalutare lo yen.
Sul franco svizzero poco da segnalare: non perde quota nonostante i pessimi dati sul PIL (-0,5% su base trimestrale). Infine le valute oceaniche, che restano sotto pressione, incapaci di risollevarsi e in attesa di dati cinesi più confortanti.
Jobless Claims
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti hanno raggiunto quota 232.000 nella settimana conclusasi il 18 ottobre, rimanendo saldamente al di sopra delle medie del periodo dalla fine del secondo trimestre.
Si tratta del primo aggiornamento dei dati da parte del Dipartimento del Lavoro dopo la chiusura delle attività federali il primo ottobre, che ha messo a rischio la situazione occupazionale di una parte significativa dei dipendenti pubblici.
Le richieste di sussidio continuative sono salite a 1,957 milioni nella settimana precedente, in linea con altri segnali di perdita di posti di lavoro nell'economia statunitense.
Titoli di Stato giapponesi
Mercoledì, il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito oltre l'1,77%, segnando un nuovo massimo degli ultimi 17 anni in vista di un'asta cruciale del debito che potrebbe indicare la domanda da parte degli investitori in un contesto di crescenti preoccupazioni fiscali.
Il Ministero delle Finanze prevede di mettere all'asta circa 800 miliardi di yen in titoli di Stato a 20 anni. Martedì, il governo ha proposto un bilancio supplementare di oltre 25 trilioni di yen per finanziare il piano di stimolo del Primo Ministro Sanae Takaichi, ben al di sopra del bilancio extra di 13,9 trilioni di yen dello scorso anno, alimentando le preoccupazioni sul debito.
Nel frattempo, il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha dichiarato al Primo Ministro che la banca centrale sta gradualmente aumentando i tassi per riportare l'inflazione verso l'obiettivo del 2%, sostenendo al contempo una crescita sostenibile. Successivamente, Ueda ha precisato ai giornalisti che il Primo Ministro non ha avanzato richieste specifiche in materia di politica monetaria.
Australia
L'indice dei prezzi salariali australiano è aumentato del 3,4% su base annua nel terzo trimestre del 2025, invariato rispetto al trimestre precedente e in linea con le aspettative del mercato.
I salari del settore pubblico sono cresciuti del 3,8%, leggermente al di sopra dell'aumento del 3,7% del secondo trimestre, mentre quelli del settore privato sono saliti del 3,2%, in calo rispetto al precedente 3,4%.
Su base trimestrale, i salari complessivi sono aumentati dello 0,8%, in linea con il trimestre precedente e con le previsioni di mercato.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NBIS US🌎Nebius (NBIS) — Forte crescita sull'onda dell'IA
Nel terzo trimestre, il fatturato del core business dei data center ha raggiunto i 146,1 milioni di dollari, con una crescita del 355% su base annua.
La partnership con Microsoft sta cambiando radicalmente la portata del business di Nebius. Il fatturato annuo ricorrente (ARR), la metrica chiave dell'azienda, dovrebbe attestarsi sui 7-9 miliardi di dollari il prossimo anno, in aumento rispetto agli 0,9-1,1 miliardi di dollari di quest'anno. Ciò implica una crescita di sette volte ed è una valutazione conservativa, dato il potenziale per nuovi accordi.
Nebius è un partner NVIDIA selezionato, che le garantisce l'accesso prioritario alle GPU (chip IA) più avanzate.
Il lancio della propria piattaforma di inferenza (implementazione di modelli IA) migliora la proposta di valore complessiva di Nebius, consentendo ai clienti di implementare le proprie soluzioni basate sull'IA in modo più rapido ed efficiente.
Sebbene l'azienda sia ancora complessivamente non redditizia, l'utile lordo sta crescendo a un ritmo più rapido (+365% su base annua) e i margini sono aumentati di 2 punti percentuali. Questo è un indicatore chiave della redditività futura.
Le perdite dell'EBITDA rettificato si sono ridotte dell'89% su base annua, attestandosi a 5,2 milioni di dollari, e la divisione core dedicata alle infrastrutture di intelligenza artificiale è già redditizia su questo parametro con un margine del 19%.
Rispetto ad alcuni concorrenti (come CoreWeave), Nebius adotta una strategia di indebitamento meno aggressiva, mitigando il rischio di un rallentamento degli investimenti in intelligenza artificiale.
Si prevede che l'azienda raggiungerà la redditività operativa entro l'anno fiscale 2027-2028, con la possibilità di raggiungere un EBITDA rettificato positivo già dal prossimo anno.
A seguito della pubblicazione del rapporto sugli utili, le azioni sono scese del 40% rispetto ai massimi, avvicinando un punto di ingresso interessante. Il mercato ha reagito in modo eccessivo nonostante gli eccellenti risultati fondamentali.
Wall Street e Bitcoin in calo, focus sulla FedWall Street corregge ma…
Le borse USA, venerdì scorso, dopo un inizio estremamente negativo, si sono riprese dalle forti perdite iniziali, chiudendo comunque in ribasso. Il mercato ha recuperato leggermente perché gli operatori hanno mantenuto una certa fiducia e ottimismo sul fatto che la Fed possa tagliare il costo del denaro nella prossima riunione di dicembre.
L'S&P 500 e il Nasdaq 100 sono rimasti per lo più stabili, mentre il Dow Jones ha chiuso in ribasso di 280 punti. Nvidia, Microsoft, Oracle e Palantir sono salite ciascuna tra l'1,1% e il 2,4%, invertendo parte del forte calo tecnologico di giovedì. I titoli difensivi, invece, sono rimasti indietro, con United Healthcare in calo del 3,2% e Home Depot dell'1,6%.
Le differenze nelle price action tra i diversi titoli sono rimaste importanti, con alcune large cap che hanno raggiunto nuovi massimi mentre altre sono scese a nuovi minimi annuali. Questo sottolinea un mercato ancora alle prese con valutazioni elevate dell'intelligenza artificiale, crescenti richieste di finanziamento e un calo delle aspettative di allentamento a breve termine.
La fine del lungo periodo di chiusura delle attività governative ha eliminato una fonte di incertezza, ma ne ha creata un'altra, a causa dei ritardi nella pubblicazione dei dati che hanno lasciato i trader senza segnali chiari in vista della prossima decisione della Fed. Nei prossimi giorni vedremo se ricominceranno a uscire i dati chiave, che potrebbero dare ulteriore impulso alla volatilità.
Anche in Europa le borse scendono
Venerdì, le azioni europee hanno chiuso in netto ribasso per la seconda seduta consecutiva, rimanendo sotto pressione a causa delle valutazioni eccessive dei giganti tecnologici statunitensi, mentre i membri della Federal Reserve non sembrano così decisi verso una riduzione del costo del denaro nella prossima riunione.
Le banche più importanti hanno guidato le perdite nell'Eurozona, sotto pressione per il forte rialzo dei rendimenti obbligazionari di riferimento, con UniCredit in calo del 4,5%, mentre Intesa Sanpaolo, Santander e BBVA hanno perso tra il 2,5% e il 3,5%.
Nel frattempo, SAP, Prosus, Infineon e Nokia hanno seguito le loro controparti statunitensi, perdendo tra il 1,5% e il 4%. Al contrario, le azioni di Richemont sono balzate di oltre il 7% dopo che la società ha riportato un aumento delle vendite trainato dalla forte domanda negli Stati Uniti e in Cina. Inoltre, Allianz è salita dell'1% dopo aver registrato risultati record nei primi nove mesi dell'anno.
Nel corso della settimana, lo STOXX 50 ha guadagnato il 2,3% e lo STOXX 600 l'1,8%, con entrambi gli indici che hanno toccato massimi storici all'inizio della settimana.
Valute
Sui cambi, giornata interlocutoria con oscillazioni volatili nel breve termine ma senza direzionalità ben precisa, ad eccezione del franco svizzero, salito in concomitanza con l’accordo con gli USA sui dazi.
EUR/USD è rimasto nel range 1,1610–1,1650, con una leggera tendenza rialzista iniziale poi smorzatasi durante la seduta americana di venerdì. Il Cable ha tenuto meglio, tentando di attaccare quota 1,3200, mentre EUR/GBP dai massimi di 0,8865 ha ripiegato di circa 40 punti tornando a ridosso di 0,8800.
USD/JPY, dopo un tentativo di ribasso a 153,80, è tornato a salire sopra 154,50, mentre le valute oceaniche provano faticosamente a risalire la corrente. Come ripetuto più volte, occorre un trigger, ovvero un innesco che faccia muovere i prezzi, altrimenti il trading range rischia di durare ancora a lungo.
CHF in piena forza
Il franco svizzero si è ulteriormente rafforzato, scambiando vicino a 0,79 per dollaro e rimanendo sui massimi dal 2011, dopo che il governo svizzero ha confermato di aver raggiunto un accordo tariffario del 15% con l'amministrazione Trump.
L'accordo risolve una controversia che si trascinava da agosto, innescata dall'improvvisa decisione di Trump di aumentare i dazi sulle esportazioni svizzere al 39%, più del doppio di quelli imposti all'UE.
Il franco è rimasto sostenuto anche dalle aspettative di un'accelerazione dell'inflazione. I funzionari della BNS hanno espresso fiducia in un aumento dell'inflazione nei prossimi trimestri, rafforzando le stime sul mantenimento della politica monetaria allo 0% nella prossima riunione dell'11 dicembre.
La domanda di beni rifugio è persistita in un contesto di incertezza globale, alimentata dall'assenza di dati economici chiave, anche dopo la fine dello shutdown governativo statunitense.
Settimana entrante
Con la fine del prolungato blocco governativo, gli investitori attendono con ansia il calendario rivisto dei report economici delle agenzie statunitensi. Nel frattempo, i principali comunicati privati includono gli indici PMI flash dell'S&P, le vendite di case esistenti, l'indice immobiliare NAHB e l'aggregato settimanale dell'occupazione ADP.
I mercati attendono anche i risultati di Nvidia per una nuova valutazione sulla solidità dell'intelligenza artificiale e le dichiarazioni dei principali rivenditori Walmart, Target e Home Depot per approfondimenti sulla solidità dei consumatori.
Sul fronte della politica monetaria, sono attesi i verbali delle riunioni della Fed e della RBA. I PMI flash saranno al centro dell'attenzione anche per l'Eurozona, il Regno Unito, il Giappone, l'Australia e l'India. Inoltre, il Giappone pubblicherà il PIL del terzo trimestre e il tasso di inflazione di ottobre. Infine, il Canada aggiornerà il suo CPI e sono attesi report sul PIL per Svizzera, Danimarca, Norvegia, Messico e Thailandia.
Bitcoin
Venerdì, Bitcoin è sceso di quasi il 5% a circa 95.000 dollari, estendendo le perdite per la quarta sessione consecutiva, mentre un diffuso atteggiamento di avversione al rischio ha pesato sui mercati globali.
Il sentiment è stato messo sotto pressione dalle persistenti preoccupazioni per le valutazioni elevate dell'IA, dalla mancanza di importanti dati economici statunitensi e dalle dichiarazioni di diversi funzionari della Federal Reserve che mettono in dubbio la giustificazione di un taglio dei tassi a dicembre.
Bitcoin è ora in calo di oltre il 20% rispetto al massimo storico di 114.000 dollari raggiunto il mese scorso. Le criptovalute hanno faticato a riprendersi dal crollo improvviso di ottobre, che ha innescato liquidazioni record e un diffuso deleveraging, evidenziando la persistente avversione al rischio del mercato.
Ad aumentare la pressione, sono emerse notizie su potenziali nuove normative giapponesi che prendono di mira le società di tesoreria che gestiscono criptovalute.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.11.2025Shutdown Usa verso una soluzione: sui mercati azionari torna il sereno.
Le trimestrali Usa ed europee, in media, superano le attese: bene.
Ritornano gli acquisto sui metalli preziosi ed industriali: argento +3,5%.
Il dilemma delle valutazioni AI: certamente alte, ma giustificate?
Settimana a due facce per i mercati globali, zavorrati dalle vendite sui titoli tecnologici legati all’intelligenza artificiale e da un mix di tensioni geopolitiche e politiche economiche.
Sullo sfondo: i nuovi attacchi ucraini alle raffinerie russe, che hanno spinto in alto il prezzo del greggio, e le frizioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sui semiconduttori, che continuano a pesare sul sentiment degli investitori.
A complicare il quadro, lo shutdown federale negli USA (ormai verso la conclusione) e le dichiarazioni “hawkish” di alcuni membri della Federal Reserve, mentre la stagione degli utili prosegue nel complesso con tono positivo.
In Europa, settimana in rosso su tutte le piazze: Londra -0,57%, Francoforte -0,84%, Parigi -0,18%, Madrid -1,45% e Milano -0,35%.
Dall’altra parte dell’Atlantico, Wall Street ha chiuso venerdì in ordine sparso: Dow Jones e S&P500 appena positivi, Nasdaq leggermente sotto la parità, dopo la peggiore settimana da aprile, con un calo di -3%. A pesare sono stati ancora una volta i realizzi sui campioni dell’AI: Nvidia, per esempio, è crollata inizialmente di -5% per poi chiudere invariata, ma ha comunque archiviato un bilancio settimanale di -7%.
Il mercato si interroga ora su un tema cruciale: le società dell’intelligenza artificiale riusciranno a ripagare i massicci piani di investimento annunciati negli ultimi mesi? Oppure le valutazioni stellari già in essere riflettono in pieno questi rischi?
UBS resta ottimista: la banca stima che la spesa globale in conto capitale per l’AI supererà i 500 miliardi di dollari nel 2026, sostenuta da “fondamentali solidi” e da una crescente domanda di potenza di calcolo. Entro il 2030, il valore dovrebbe salire a 1,3 trilioni di dollari, con un tasso di crescita medio annuo del 25% nei prossimi cinque anni.
Tra i recenti mega-deal citati dall’istituto: l’intesa OpenAI–Amazon da 38 miliardi di dollari in sette anni e l’accordo Microsoft–IREN per 9,7 miliardi. In sintesi, UBS consiglia agli investitori “sottopesati” di rafforzare l’esposizione al tema AI tramite strategie diversificate: il comparto, sostiene, continuerà a trainare i mercati globali.
Sul fronte politico, Donald Trump ha annunciato che “la fine dello shutdown è vicina”. Il Senato americano si prepara infatti a votare un accordo bipartisan che estende i finanziamenti governativi fino a gennaio, rinviando la discussione sui sussidi per l’Obamacare.
Le attese di una riapertura delle attività federali hanno già migliorato il sentiment: stamane, 10 novembre, i future del Nasdaq segnano +1%, le Borse europee +1,5% e i listini asiatici avanzano compatti.
In Asia, Kospi +3,3%, spinto dall’accordo tra governo e maggioranza per tagliare la tassa sui dividendi dal 35% al 25%, una mossa mirata a rilanciare il mercato azionario coreano.
A Tokyo, il Nikkei225 guadagna +1%, sostenuto dall’interesse crescente degli investitori americani verso le società tecnologiche giapponesi, considerate oggi più redditizie delle omologhe USA, secondo Goldman Sachs.
Nell’area della “Greater China”, invece, performance miste: CSI300 piatto, Hang Seng di Hong Kong +1,3%, Taiex di Taipei +1%. In Cina, i prezzi al consumo di ottobre sono saliti più del previsto grazie alla domanda di viaggi, cibo e trasporti durante le festività.
Sul mercato obbligazionario, la ritrovata propensione al rischio dopo la fine dello shutdown potrebbe ridurre gli acquisti di bond, finora rifugio per gli investitori. I rendimenti si attestano su: Treasury decennale 4,13%, BTP 3,43%, Bund 2,67%.
In giornata è atteso l’aggiornamento dell’indice Sentix di novembre sulla fiducia degli investitori dell’Eurozona, visto in miglioramento a -4,0 da -5,4 di ottobre. Il 2025, intanto, ha premiato la parte medio-breve della curva, mentre quella lunga resta penalizzata dai timori d’inflazione e dalla crisi politica in Francia.
Sul fronte delle commodities, il Brent risale a 60,6 dollari al barile (+0,8%), dopo una settimana negativa (-2,2%, la quinta in calo sulle ultime sei). A muovere il mercato la deroga concessa all’Ungheria per l’acquisto di petrolio e gas russi: una misura “a tempo indeterminato”, secondo Budapest, ma “limitata a un anno”, secondo la Casa Bianca.
L’intesa, siglata dopo l’incontro alla Casa Bianca tra Trump e Viktor Orbán, prevede che l’Ungheria compri gas naturale liquefatto statunitense per 600 milioni di dollari.
L’indice Bloomberg Commodity apre a 108,60 dollari, in progresso dell’1,2%, sui massimi da quasi tre anni. La settimana è risultata piatta, con cali generalizzati da metalli a beni agricoli, eccetto il gas naturale USA, in rialzo del +5% (+18% da inizio anno). Tuttavia, gli esperti prevedono un rientro dei prezzi a causa del clima mite e della crescita produttiva: la produzione statunitense è in aumento dell’8,1% su base annua, e l’EIA ha rivisto al rialzo la stima per il 2025 a 107,14 miliardi di piedi cubi al giorno (+0,5% rispetto alla precedente).
Nel comparto dei metalli preziosi, oro +1,5% in apertura dopo una settimana piatta che segue due in calo e nove in rialzo: un fisiologico assestamento dopo il rally. L’assenza di dati macro ufficiali USA, causa shutdown, ha reso gli operatori più cauti, in attesa di aggiornamenti su lavoro e inflazione, le due variabili chiave per la Fed.
Sotto i riflettori anche l’argento, oggi in progresso del +2,3% dopo aver chiuso la settimana a -0,7%, ma con un notevole +64% da inizio 2025. Washington lo ha appena inserito tra i minerali critici oggetto dell’indagine Sezione 232, che potrebbe preludere a nuovi dazi e restrizioni commerciali.
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Wall Street cauta, focus su AI e FedPRICE ACTION CONTRASTATE
Seduta poco significativa sotto il profilo delle price action quella di ieri, lunedì. L’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,17% e il Nasdaq dello 0,46%, in una giornata caratterizzata da accordi nel settore dell’intelligenza artificiale, che hanno coinvolto i titoli tecnologici a grande capitalizzazione. Il Dow Jones ha invece perso lo 0,48%.
Nvidia è salita dell’1,1%, mentre Microsoft ha ceduto l’1,1% dopo aver confermato un contratto pluriennale del valore di circa 9,7 miliardi di dollari. Amazon è balzata del 3,6% grazie a una partnership pluriennale da circa 38 miliardi di dollari con OpenAI, basata su ampie distribuzioni di GPU.
I settori dei materiali e immobiliare sono rimasti indietro, penalizzati dall’indice ISM manifatturiero, che ha deluso le aspettative attestandosi a 48,7, segnalando una domanda più debole. Apple (-1,7%), Meta (-1,6%) e Broadcom (-2,9%) hanno registrato cali significativi.
Gli utili aziendali restano al centro dell’attenzione, con Palantir in rialzo del 3,4% e altri report legati all’intelligenza artificiale attesi nel corso della settimana.
VALUTE
Sul mercato valutario si sono registrati pochi movimenti. L’EUR/USD ha mantenuto quota 1,1500, così come il Cable ha tenuto 1,3100. L’USD/JPY è sceso sotto 154,00, mentre le valute oceaniche restano in sofferenza: AUD/USD si muove intorno a 0,6500 e NZD/USD a 0,5680, in area di doppio minimo.
Il mercato resta dollaro-centrico, ma l’incertezza attuale deriva da una combinazione di fattori poco chiari: dallo shutdown che rende frammentarie le notizie macro alla prudenza della Fed sui tassi. In particolare, le dichiarazioni di Goolsbee ieri sera hanno ribadito la necessità di attendere prima di procedere con ulteriori riduzioni del costo del denaro.
GOLD
Ieri, i prezzi dell’oro si sono stabilizzati intorno ai 4.015 dollari l’oncia, ma nella notte sono scesi a ridosso del minimo significativo di 3.962 dollari, restando al di sotto del massimo storico di ottobre, pari a 4.382 dollari.
Le ragioni sembrano legate a prese di profitto e al fatto che il dollaro USA si è mantenuto vicino ai massimi degli ultimi tre mesi, in vista dei dati chiave sulle buste paga private statunitensi (ADP), che gli investitori seguiranno con attenzione per valutare le prospettive di politica monetaria.
La Fed ha effettuato un taglio dei tassi ampiamente atteso la scorsa settimana, ma il presidente Jerome Powell ha indicato che potrebbe trattarsi dell’ultimo dell’anno, citando la limitata disponibilità di dati economici a causa del blocco delle attività governative.
In seguito alle sue dichiarazioni, le aspettative per un ulteriore taglio a dicembre sono scese al 70%. La domanda di oro come bene rifugio si è attenuata dopo l’accordo parziale tra Stati Uniti e Cina, che ha contribuito ad allentare le tensioni globali.
Inoltre, la decisione della Cina di rimuovere l’incentivo fiscale di lunga data sulle vendite di oro potrebbe aumentare i prezzi interni e frenare la domanda dei consumatori.
LA RBA TIENE I TASSI FERMI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 3,6% nella riunione di novembre 2025, in linea con le attese del mercato. Il livello dei tassi resta ai minimi rispetto ad aprile 2023.
La banca centrale ha osservato che l’inflazione si è attenuata rispetto al picco del 2022, nonostante un temporaneo aumento a settembre. Il board ipotizza un ulteriore taglio dei tassi nel 2026, con un’inflazione core prevista in aumento oltre il 3% nel breve termine, per poi scendere a circa il 2,6% entro il 2027.
I funzionari hanno evidenziato l’incertezza persistente nelle prospettive interne e globali, con una domanda privata più forte del previsto, ma condizioni internazionali ancora instabili. Le tensioni geopolitiche e commerciali restano un rischio, nonostante le revisioni al rialzo delle previsioni di crescita mondiale.
Le condizioni finanziarie si sono allentate, ma il pieno impatto dei tagli precedenti richiederà tempo. La RBA rimane cauta e dipendente dai dati, monitorando attentamente inflazione, domanda e mercato del lavoro. AUD/USD in discesa, in linea con il rafforzamento del dollaro USA.
PETROLIO
I future sul greggio WTI si sono attestati intorno ai 61 dollari al barile lunedì, oscillando tra modesti guadagni e perdite. La decisione dell’OPEC+ di sospendere gli aumenti della produzione nel prossimo trimestre ha riportato un po’ di equilibrio sul mercato, in vista di un possibile rallentamento della domanda e di un eccesso di offerta.
Il gruppo ha spiegato che la mossa riflette la tipica debolezza stagionale, anche se molti analisti prevedono un surplus nel 2026, con l’aumento della produzione sia da parte dei membri OPEC che dei produttori non OPEC.
La crescita effettiva della produzione è stata inferiore ai livelli pianificati: alcuni membri hanno compensato la sovrapproduzione precedente, mentre altri hanno faticato ad aumentare la capacità, lasciando circa 1,2 milioni di barili al giorno ancora da ripristinare.
Nel frattempo, le sanzioni statunitensi più severe hanno generato incertezza sulle esportazioni russe, mentre gli Emirati Arabi Uniti e altri produttori hanno cercato di rassicurare i mercati sull’equilibrio dell’offerta.
Infine, i mercati hanno osservato potenziali interruzioni dopo un attacco di droni ucraini nel Mar Nero, che ha incendiato una petroliera russa e danneggiato gli impianti di Tuapse, sede di una raffineria Rosneft recentemente sanzionata da Washington.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.11.2025Usa e Cina firmano accordi commerciali, ma il clima resta teso.
Trimestrali Usa: le giant-tech non deludono neanche questo trimestre.
L’AI traina investimenti, ricavi e margini di Amazon: la sua azione vola, +13%
Azioni asiatiche ancora amate: luna di miele tra investitori e kospi coreano.
Le Borse europee hanno chiuso l’ultima seduta di ottobre in ribasso, appesantite dalle incertezze legate alle scelte di Fed e Bce sulla politica monetaria, dalle trimestrali delle Big Tech, in particolare Apple e Amazon e dai dubbi sulla tenuta degli accordi commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il sentiment resta improntato alla cautela, complice il clima di attesa che ha seguito il nuovo incontro tra Donald Trump e Xi Jinping. Il presidente americano ha definito i colloqui “straordinari”, ma i mercati hanno notato l’assenza di impegni concreti sui dazi e sull’export tecnologico.
Sul fronte diplomatico, qualche segnale distensivo arriva dal Pentagono, dove il segretario Pete Hegseth ha annunciato di aver concordato con l’ammiraglio Dong Jun, ministro della Difesa cinese, la creazione di canali di dialogo militare “per ridurre le tensioni e prevenire incidenti”. “Pace, stabilità e buone relazioni, ha dichiarato Hegseth, sono la strada migliore per i nostri due Paesi”. Nonostante il tono conciliante, le relazioni tra Washington e Pechino restano fragili.
Sul mercato azionario europeo la giornata si è chiusa col segno meno: Francoforte la peggiore con il Dax in calo -0,69%, seguita da Parigi (-0,44%) e Londra (-0,41%).
In calendario, questa settiman, molte trimestrali europee, mentre negli Stati Uniti l’attenzione è tornata sulla Federal Reserve: i rendimenti dei Treasury restano stabili dopo che Jerome Powell ha frenato l’ipotesi di un taglio dei tassi a dicembre.
A Wall Street, protagonista assoluta Amazon, con un balzo di oltre +11% dopo la pubblicazione dei conti trimestrali. Il colosso creato da Jeff Bezos ha registrato ricavi per US$ 180,2 miliardi nel terzo trimestre (+13% su base annua) e stima un range tra 206 e 213 per il prossimo. L’utile netto è salito a 21,2 miliardi dai 15,3 dell’anno precedente, grazie anche a un guadagno straordinario di 9,5 miliardi legato alla partecipazione nella startup di AI Anthropic.
Amazon ha sottolineato le ottime performance di AWS, il suo business cloud, che prosegue la corsa agli investimenti in intelligenza artificiale contro Microsoft Azure e Google Cloud.
Risultati solidi anche per ExxonMobil, che ha chiuso il trimestre con un utile di 7,5 miliardi di dollari (1,76 per azione), in aumento rispetto ai 7,08 del secondo trimestre. Il flusso di cassa operativo ha toccato 14,8 miliardi, mentre quello libero è stato di 6,3. Gli azionisti hanno ricevuto complessivamente 9,4 miliardi, tra 4,2 di dividendi e 5,1 di buyback, in linea con la strategia annunciata.
In Italia, l’Istat stima per ottobre un rallentamento marcato dell’inflazione:-0,3% su base mensile e +1,2% su base annua, in calo dal +1,6% di settembre. La frenata è dovuta soprattutto al crollo degli energetici regolamentati (da +13,9% a -0,8%) e al rallentamento degli alimentari non lavorati (da +4,8% a +1,9%). Anche i servizi legati ai trasporti mostrano una moderata decelerazione (da +2,4% a +2,0%).
Nell’Eurozona, l’inflazione è scesa al +2,1% annuo, in lieve calo rispetto al 2,2% di settembre, secondo Eurostat. I previsori dell’ECB vedono l’inflazione media al 2,1% nel 2025, 1,8% nel 2026 e 2,0% nel 2027, con revisioni al rialzo di 0,1 punti per il 2026. Per il Pil reale è attesa una crescita dell’1,2% nel 2025, 1,1% nel 2026 e 1,4% nel 2027.
La prima settimana di novembre si apre con il record storico della Borsa coreana e il rialzo dell’Hang Seng di Hong Kong (+1%). A Seul, l’indice Kospi avanza +2,4%, portando il guadagno da inizio anno a un impressionante +75%. SK Hynix vola del +10%, ai massimi dal 1999, dopo che SK Securities ha più che raddoppiato il target price a 1 milione di won. Piatti invece il CSI300 cinese e il Taiex di Taiwan.
Il petrolio Brent risale leggermente a 65,1 dollari/barile (+0,5%), ma archivia il terzo mese consecutivo in calo (-3%). L’Opec+ ha deciso di aumentare la produzione di 137.000 barili/giorno a dicembre per poi sospendere gli incrementi nel primo trimestre 2026. Le sanzioni occidentali al greggio russo iniziano a mostrare effetti: Reuters riporta che le maggiori raffinerie turche starebbero acquistando più petrolio “non russo”, seguendo l’esempio indiano.
Il tema nucleare torna d’attualità dopo le dichiarazioni del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che ha promesso di ricostruire gli impianti “con maggiore potenza”, ma “senza ambizioni belliche”. Gli Stati Uniti, per voce di Trump, hanno ribadito di essere pronti a nuovi attacchi qualora Teheran riattivasse i siti bombardati a giugno.
Sul fronte delle materie prime, l’oro apre novembre in rialzo (+0,5%), dopo un ottobre volatile ma positivo: +3,7% nel mese e nove rialzi mensili su dieci nel 2025. Gli ETF sull’oro, dopo sei giorni di deflussi, hanno registrato nuovi afflussi giovedì. Tuttavia, la decisione di Pechino di eliminare un incentivo fiscale sull’acquisto del metallo potrebbe frenare la domanda interna.
Sul mercato valutario, ottobre segna il secondo mese positivo del 2025 per il dollaro (+1,7%), sostenuto dai toni più “hawkish” della Fed. Powell ha dichiarato che un ulteriore taglio dei tassi da 25 punti base a dicembre è “tutt’altro che scontato”, mentre Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, ha espresso la volontà di mantenerli invariati.
Sul fronte obbligazionario, ottobre è stato il mese migliore da aprile per il BTP decennale (+1,33%), dopo quattro mesi di ribassi. Lo spread BTP-Bund è sceso a 75 punti base, minimo dal 2010, mentre quello BTP-OAT francese è addirittura negativo (-4 pb). Scope Ratings ha confermato il rating italiano a BBB+, migliorando però l’outlook da “stabile” a “positivo”, grazie alla maggiore solidità delle finanze pubbliche, a un mercato del lavoro in salute e a un sistema bancario robusto.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Da Wall Street a Los Santos-Take Two Interactive(TTWO)📌 Panoramica
Take-Two Interactive è uno dei leader globali dell’intrattenimento interattivo. È la casa madre di Rockstar Games, 2K e Zynga, e vanta una pipeline di titoli di grande valore, con una reputazione consolidata per la qualità dei propri prodotti.
Nel 2025 l’attenzione del mercato è tutta puntata sull’attesissima uscita di Grand Theft Auto VI (GTA 6), un evento potenzialmente epocale per il settore videoludico, destinato a influenzare ricavi, utili e percezione del brand nei prossimi anni.
💼 Analisi Fondamentale
🏢 Profilo aziendale
Take-Two Interactive Software Inc. controlla marchi di altissimo valore:
Rockstar Games → GTA, Red Dead Redemption
2K Games → NBA 2K, BioShock
Zynga → mobile gaming
Questa struttura diversificata consente all’azienda di operare su tutti i segmenti del mercato: console, PC e mobile, con una forte capacità di espansione cross-platform.
💰 Dati finanziari principali (2025 stimati)
Indicatore Valore stimato
Capitalizzazione di mercato ≈ 43 miliardi USD
Fatturato FY2024 ≈ 5,3 miliardi USD
Fatturato FY2025 atteso > 7 miliardi USD (+30/40%)
Utile netto FY2024 Negativo (investimenti pre-lancio GTA 6)
Margine operativo FY2026 > 20% (post-lancio GTA 6)
Debito netto ≈ 2,2 miliardi USD
Cassa disponibile ≈ 1,3 miliardi USD
P/E (Forward) ~25x (in calo previsto post 2025)
🚀 Driver di crescita
1️⃣ Uscita di GTA 6 (2025)
Il principale catalizzatore del titolo.
GTA V ha generato oltre 8 miliardi di dollari di ricavi cumulati, diventando il videogioco più redditizio della storia.
Le stime per GTA 6 parlano di 1 miliardo di dollari di vendite nel primo weekend e 30–40 milioni di copie nel primo anno.
L’impatto su utili e cash flow sarà trasformativo, con potenziale crescita dei ricavi oltre il 40–50% annuo.
2️⃣ Espansione nel mobile tramite Zynga
L’acquisizione di Zynga (2022) ha aperto il canale del mobile gaming, il segmento più in crescita del settore.
Take-Two può sfruttare le proprie IP (come GTA o Red Dead) per portarle in formato mobile o free-to-play, ampliando la base utenti e i ricavi ricorrenti.
3️⃣ Ricavi ricorrenti digitali
Modalità online come GTA Online e NBA 2K Online generano entrate costanti da microtransazioni, abbonamenti e vendite digitali.
Questo modello ricorrente stabilizza il cash flow e riduce la dipendenza dai grandi lanci.
4️⃣ Pipeline futura
Oltre a GTA 6, sono in sviluppo oltre 50 progetti tra nuovi capitoli e IP inedite.
L’obiettivo è stabilizzare la crescita post-GTA 6 con una cadenza più regolare di titoli AAA.
⚖️ Debolezze e rischi
Dipendenza da pochi titoli GTA e NBA 2K rappresentano oltre il 60% dei ricavi complessivi.
Sviluppo lungo e costoso : I progetti AAA richiedono anni e investimenti miliardari.
Ritardi o delusioni : Slittamenti nel lancio di GTA 6 o vendite sotto le attese possono pesare pesantemente sul titolo.
Concorrenza : EA, Activision Blizzard (Microsoft), Epic Games e Tencent stanno intensificando gli investimenti nel gaming premium.
Rischi normativi : Maggiore controllo su loot box, monetizzazione e privacy può ridurre la redditività.
📊 Valutazione e multipli
P/E attuale: ~40x (elevato ma in calo previsto post GTA 6)
EV/EBITDA forward: 15–17x, in linea con i competitor (EA, Activision)
Crescita EPS 2026–2027: +40–50% annuo stimato
Target Bullish: fino a 320–330 USD
🧩 Sintesi operativa (visione investimento, non trading)
Aspetto Valutazione
Trend di lungo periodo Rialzista solido
Valutazione attuale Alta, ma giustificabile con la crescita attesa
Catalizzatori futuri Uscita GTA 6, crescita digitale, espansione mobile
Rischi principali Ritardi, volatilità, concentrazione su pochi franchise
Area ideale di accumulo (LT) 180–200 USD
Target di lungo periodo (2–3 anni) 300–320 USD
Orizzonte consigliato Lungo termine (2025–2030)
🧠 Conclusione
Take-Two Interactive è una società di qualità superiore, con IP di valore miliardario e una delle community più fedeli dell’intero settore.
L’uscita di GTA 6 nel 2025 rappresenta un evento trasformativo: un potenziale catalizzatore in grado di riscrivere i record di ricavi e utili nel mondo dei videogiochi.
Per l’investitore di lungo periodo, TTWO è una scommessa strategica sul futuro del gaming AAA, con ritorni potenzialmente eccezionali nel ciclo 2025–2030.
Tuttavia, l’attuale euforia sul titolo suggerisce prudenza sulle entrate ai massimi e una strategia di accumulo graduale in caso di correzioni, per posizionarsi in vista del prossimo grande ciclo di crescita post-GTA 6.
Accordo Cina-USA, ma Wall Street scivolaCINA-USA, ACCORDO PARZIALE
Seduta negativa quella registrata ieri a Wall Street. Il Dow Jones ha perso lo 0,23%, chiudendo a 47.522 punti, mentre l’S&P 500 ha ceduto lo 0,99%, attestandosi a 6.822 punti. Peggiore la performance del Nasdaq, in calo dell’1,57% a 23.581 punti.
I settori tecnologico e della comunicazione hanno registrato le perdite più marcate. Microsoft ha lasciato sul terreno oltre il 3% dopo aver comunicato che l’investimento in OpenAI ha ridotto gli utili trimestrali di 3,1 miliardi di dollari.
Al contrario, i comparti finanziario e immobiliare sono stati tra i più performanti. Alphabet è balzata di quasi il 5% grazie a utili superiori alle attese, mentre Eli Lilly ha guadagnato il 4% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni sui ricavi per l’intero anno. Anche JPMorgan (+2%), Visa (+2,3%) e Goldman Sachs (+2,9%) hanno registrato solidi guadagni.
Sul fronte commerciale, si segnala un accordo parziale tra Cina e Stati Uniti riguardante terre rare e dazi. L’intesa prevede una riduzione del 10% dei dazi americani sul Made in China e lo slittamento di un anno della stretta cinese sulle terre rare. Non è molto, ma rappresenta una base da cui partire.
In sostanza, i dazi USA scenderanno dal 57% al 47%, mentre la Cina si impegnerà ad acquistare consistenti quantità di soia dagli Stati Uniti e a rinviare le restrizioni sulle terre rare.
VALUTE
L’EUR/USD è in calo, ormai vicino ai supporti cruciali in area 1,1540. Una violazione di questo livello potrebbe spingere i prezzi verso 1,1400, soglia di medio-lungo termine, al di sotto della quale il trend rialzista si esaurirebbe.
Attualmente, la correlazione intermarket mostra il dollaro in salita come asset rifugio, in un contesto di timori di correzione dell’azionario. Paradossalmente, questo spinge anche l’oro a consolidare, senza cercare nuovi massimi. Chi è long sull’equity si è coperto con acquisti di oro, e uscendo dall’azionario, abbandona anche la copertura.
Tra le altre valute, l’USD/JPY si muove in prossimità di quota 154,00, il Cable si trova sul supporto di 1,3140, mentre le valute oceaniche sono tornate sui minimi in un mercato dominato dal dollaro.
I prezzi dell’oro sono scesi a circa 4.000 dollari l’oncia, destinati a registrare la seconda perdita settimanale consecutiva. Il metallo prezioso è sotto pressione per via delle deboli aspettative di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e dell’accordo commerciale parziale tra Stati Uniti e Cina, che lascia ancora incertezza sulla sua durata.
Nel frattempo, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato che un ulteriore taglio dei tassi a dicembre non è garantito. Il dollaro resta vicino ai massimi degli ultimi tre mesi, rendendo l’oro più costoso per gli acquirenti stranieri.
Secondo il World Gold Council, le banche centrali hanno acquistato 220 tonnellate di oro nel terzo trimestre, con un incremento del 28% rispetto al trimestre precedente, guidato dal Kazakistan.
EUROZONA
L’economia dell’Eurozona è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel terzo trimestre del 2025, in aumento rispetto allo 0,1% del secondo trimestre e leggermente al di sopra delle attese dello 0,1%, secondo una stima preliminare.
La Francia ha registrato una crescita dello 0,5%, superando le previsioni dello 0,2%, grazie a un forte aumento delle esportazioni. La Spagna si è confermata la migliore tra le principali economie del blocco, con un’espansione dello 0,6%, sostenuta da consumi familiari e investimenti fissi.
La Germania ha rallentato a causa del calo delle esportazioni, mentre l’Italia ha mostrato una stagnazione, con il settore industriale in contrazione e i servizi stabili.
Su base annua, il PIL dell’Eurozona è cresciuto dell’1,3%, superando le attese dell’1,2%. I dati migliori del previsto riducono la pressione sulla BCE per un taglio dei tassi nel breve termine, rafforzando l’idea che l’economia resti resiliente nonostante le tensioni geopolitiche e l’incertezza commerciale.
GERMANIA, CPI
Il tasso di inflazione annuo in Germania è sceso leggermente al 2,3% in ottobre, rispetto al massimo annuale del 2,4% registrato a settembre, ma è rimasto sopra le attese del mercato, fissate al 2,2%.
I prezzi al consumo hanno rallentato per beni alimentari ed energia, grazie al calo dei prezzi del carburante e alle ampie scorte di gas naturale nell’UE. L’inflazione dei servizi è invece aumentata leggermente, portando il tasso di inflazione core al 2,8%, un livello ancora elevato.
Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3%.
BCE, TASSI INVARIATI
La Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi di interesse per la terza riunione consecutiva a ottobre, segnalando fiducia nella tenuta dell’economia europea e un allentamento delle pressioni inflazionistiche.
Il tasso di rifinanziamento principale è rimasto al 2,15%, mentre il tasso sui depositi presso la BCE è stato confermato al 2,0%.
La BCE ha osservato che l’inflazione è prossima all’obiettivo di medio termine del 2% e che l’economia continua a espandersi, sostenuta da un mercato del lavoro solido e dalla forza del settore privato.
Tuttavia, le prospettive economiche restano incerte, soprattutto a causa delle persistenti tensioni commerciali globali e delle instabilità geopolitiche. I responsabili della politica monetaria hanno ribadito che continueranno a seguire un approccio basato sui dati, valutando le decisioni riunione per riunione.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.10.2025Azionario in guardingo ottimismo, in attesa del taglio, certo dei tassi FED.
Molta attesa anche per i dettagli e la firma dell’accordo USA-Cina.
Borse asiatiche ancora in recupero: Tokio e Seoul a nuovi massimi storici.
Oro giù -11% dai massimi: analisti divisi, per molti già «cova» il rimbalzo.
I mercati azionari globali hanno chiuso la giornata di lunedì 28 ottobre con un nuovo slancio rialzista, alimentato dalla maggiore propensione al rischio e dalle attese per la decisione sui tassi della Federal Reserve, in calendario per mercoledì 29 ottobre. Gli operatori scommettono su un taglio di 25 punti base, mentre giovedì sarà la volta della Bce, da cui ci si attende un atteggiamento invariato.
L’ottimismo è stato rafforzato anche dal clima più disteso tra Washington e Pechino, alla vigilia del viaggio asiatico di Donald Trump, iniziato oggi con la tappa di Tokyo per incontrare l’imperatore e il neo premier Sanae Takaichi, prima del summit di giovedì in Corea del Sud con Xi Jinping.
Le Borse europee hanno consolidato i record della scorsa settimana, sostenute dal sentiment positivo globale. Cac 40 (Parigi) +0,16%, Dax 30 (Francoforte) +0,31%, Ftse 100 (Londra) +0,06%, Ftse Mib (Milano) in evidenza con +0,5%, miglior piazza del continente.
Sul fronte macro, la fiducia dei consumatori tedeschi — misurata dall’indice GfK — è scesa a -24,1 punti (da -22,5 di ottobre), mentre l’indice Ifo sul clima aziendale è migliorato a 88,4 punti (da 87,7), segnalando un’economia in cerca di equilibrio.
A New York gli indici hanno proseguito la corsa. Il Nasdaq è salito dello 0,8%, lo S&P500 dello 0,2%, entrambi su nuovi massimi storici.Tra i protagonisti, Apple ha toccato una capitalizzazione di 4.000 miliardi di dollari, soglia ora condivisa anche da Microsoft, risalita grazie al rafforzamento della sua partecipazione in OpenAI.
Anche Nvidia si mantiene sopra i 4.000 miliardi, avvicinandosi rapidamente ai 5.000 miliardi, sostenuta dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale.
In Asia la seduta di oggi, mercoledì 29, si è aperta con nuovi record. Giappone: il Nikkei guadagna +2,2%, aggiornando i massimi. Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha invitato Tokyo a rafforzare la lotta all’inflazione, con un occhio all’andamento dello yen.
Cina: mentre Hong Kong resta chiusa, l’indice CSI300 avanza dell’1%, ai top dal 2022. Trump ha anticipato l’intenzione di ridurre i dazi sui prodotti cinesi, legando il tema al contrasto della crisi del fentanyl e ai colloqui sul chip Blackwell di Nvidia.
Corea: l’indice Kospi guadagna +0,7%, nuovo record. SK Hynix vola di +5% dopo un utile trimestrale in crescita del 62% a/a.
Sul fronte delle commodities, il petrolio resta sotto pressione. Il Brent cede l’1,9% a 64,34 Dollari/barile, il WTI perde il 2% a 60,1, penalizzati dai timori di eccesso d’offerta nonostante le sanzioni USA alle compagnie russe.
Un possibile sostegno ai prezzi potrebbe fornirlo il calo delle scorte USA, diminuite di 4,02 milioni di barili nella settimana al 24 ottobre, secondo l’American Petroleum Institute.
Il prezzo dell’oro mostra segnali di stabilizzazione: il metallo giallo risale a 3.960 dollari l’oncia, dopo essere scivolato fino a 3.885 dollari, minimi da inizio ottobre. Dall’inizio del mese ha perso oltre l’11% rispetto al picco record di 4.381 dollari.
Nel terzo trimestre, gli ETF sull’oro fisico hanno registrato una raccolta record, mentre le banche centrali restano defilate: la pressione ribassista è stata generata soprattutto dagli investitori privati e dagli asset manager, più sensibili alle performance di breve periodo.
Un importante segnale distensivo arriva dal mercato agricolo: la cinese COFCO ha acquistato tre carichi di soia USA, per un totale di 180.000 tonnellate in consegna tra dicembre e gennaio dai porti del Pacifico nord-occidentale.
Si tratta dei primi acquisti della nuova stagione, e il mercato li legge come un gesto distensivo prima del vertice Trump–Xi.
I futures sulla soia di Chicago sono balzati ai massimi da 15 mesi, rimbalzando dai minimi quinquennali grazie alle speranze di un accordo commerciale USA–Cina.
Valute e obbligazioni: calma piatta in attesa delle banche centrali. Sul valutario, l’euro scambia a 1,1661 dollari (da 1,1654) e 177,43 yen (da 178,08). Il dollaro/yen arretra a 152,15 (da 153,05).
Sul mercato obbligazionario, poche variazioni: lo spread BTp–Bund resta stabile a 78 punti base.
Il BTp benchmark ottobre 2035 rende 3,4%, in linea con la vigilia; l’OAT francese novembre 2035 è al 3,42%.
Negli Stati Uniti, il Treasury decennale tratta al 3,98%, mentre il BTp decennale si attesta al 3,39%, con lo spread BTp/OAT in vantaggio di 2 punti base.
Bitcoin oscilla intorno a 113.600 dollari, dopo un calo dell’1,4% martedì. Da metà agosto il prezzo si muove attorno alla media mobile a 100 giorni, segnalando un raffreddamento del sentiment.
Secondo Glassnode, il recente rimbalzo è coinciso con il ritorno in positivo dei flussi netti negli ETF spot USA.
I dati di SoSoValue mostrano quattro giorni consecutivi di afflussi, sebbene ancora inferiori ai livelli osservati nei rally di inizio anno.
In sintesi, i mercati globali si muovono con prudente ottimismo: la Fed si prepara al possibile taglio dei tassi, la Bce resta attendista, e sullo sfondo si rafforza la prospettiva di un nuovo equilibrio tra Stati Uniti e Cina, che alimenta la corsa dei listini e sostiene i record storici su azioni e tecnologia.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Wall Street top: Apple trascina i listini e gli indici volanoWall Street riparte: Apple trascina i listini e gli indici volano oltre l’1%
Le azioni balzano di oltre l’1% mentre riparte la stagione degli utili.
Ieri il mercato non solo si è calmato dopo la volatilità della scorsa settimana, ma ha anche messo a segno un robusto rialzo: i principali indici sono saliti di oltre l’1% con l’avvio della stagione degli utili che inizia a prendere piede.
Il Nasdaq è avanzato dell’1,37% (circa 310 punti) a 22.990,54. In evidenza Apple (AAPL), volata del 3,9% e su nuovi massimi storici grazie alle buone vendite di iPhone 17. Il Dow Jones è salito dell’1,12% (circa 515 punti) a 46.706,58, mentre l’S&P 500 ha guadagnato l’1,07% a 6.735,13.
I listini sono decollati fin dall’apertura e non hanno più ritracciato: un quadro opposto rispetto alla scorsa settimana, quando gli orsi avevano respinto ogni tentativo di rimbalzo mattutino. Nonostante la recente instabilità, il bilancio settimanale resta positivo: Nasdaq oltre +2%, gli altri due indici principali sopra +1,5%.
Ottobre conferma la sua fama di mese volatile, ma spesso — e finora è così — termina in territorio positivo. Il dato è ancor più significativo se si considera che lo shutdown governativo è giunto al 20º giorno, terzo più lungo di sempre, mentre tornano alla ribalta le tensioni commerciali con la Cina e l’ipotesi di dazi più elevati.
Parallelamente, la stagione degli utili entra nel vivo. I riscontri iniziali sono solidi e, storicamente, le azioni tendono a salire durante questo periodo.
Settimana cruciale per gli utili
Nei prossimi giorni pubblicheranno i conti oltre 300 aziende, tra cui 85 componenti dell’S&P 500. Entro fine settimana avremo dati di oltre il 28% dell’indice, un campione già ampio e trasversale per settori.
Con i risultati del terzo trimestre già disponibili per più dell’11% dei membri dell’S&P 500, non è prematuro trarre conclusioni incoraggianti — pur tenendo presente l’attuale prevalenza del comparto finanziario nel campione.
Tra i market mover di oggi spicca Netflix (NFLX), attesa dopo la chiusura: stime di EPS 6,89 $ su ricavi 11,52 mld $ (+27,6% e +17,3% a/a). In agenda anche GE Aerospace (GE), Coca-Cola (KO), Philip Morris Int’l (PM) e Texas Instruments (TXN).
Resistenza superata e obiettivi tecnici
Il sentiment è migliorato per vari motivi:
ottimismo su una possibile fine dello shutdown già dalla prossima settimana;
Apple in forte rialzo dopo nuovi aggiornamenti positivi;
attese costruttive per la stagione degli utili, con posizionamenti anticipati dei rialzisti.
La forza degli acquisti ha messo sotto pressione le posizioni short, con il superamento dei massimi della scorsa settimana. Sull’SPX, la resistenza di Fibonacci è stata oltrepassata, proiettando target verso l’estensione 161,8%, area 6.950 punti.
Data center: domanda record
Gli analisti di TD Cowen segnalano un record di 7,4 GW di leasing di data center negli USA nel terzo trimestre 2025, con altri 10,2 GW in pipeline.
Oltre a Oracle e OpenAI, la spinta arriva da Google (accordi da 1 GW), Meta (progetti oltre la Louisiana), Microsoft (supporto a clienti su GPU esterne), Amazon (Project Rainier) e Anthropic (roadmap da 9 GW).
Si tratta dell’aumento di domanda più forte nella storia del settore e il momentum è atteso in ulteriore accelerazione nei prossimi trimestri.
In questo contesto, in vista degli utili, nomi esposti al tema infrastrutturale come VRT o STRL restano candidati interessanti sul lato long.
Focus utili: Netflix e il tono dell’AI
Netflix potrebbe reagire positivamente ai conti: il mercato prezza un move atteso di circa +7%; un rialzo riporterebbe NFLX in prossimità dei massimi storici.
Pur essendo un titolo heavyweight, l’attenzione di fondo resta sui temi AI. Anche Tesla, pur essendo classificata come produttore di veicoli elettrici, con il suo post-earnings potrebbe dettare il tono al mercato per il resto della settimana.
Nota operativa
Sul breve, non si escludono prese di profitto: eventuali ritorni verso medie mobili chiave (21/50/200) potrebbero offrire punti d’ingresso tattici. La tendenza di fondo, alla luce di utili attesi solidi e del miglioramento tecnico, rimane costruttiva.
Un saluto,
Marco Bernasconi
Nota di trasparenza
Le analisi pubblicate su questo profilo hanno esclusivamente finalità informative ed educative.
Non costituiscono in alcun modo consulenza finanziaria personalizzata né sollecitazione all’investimento.
Livelli Chiave: Il Punto sulla Watchlist e la Prova di MSFTBuon sabato a tutti i trader!
Con la consueta videoanalisi settimanale, facciamo il punto sulla nostra watchlist dei titoli azionari americani e delineamo gli scenari operativi per la prossima settimana.
In copertina ho scelto Microsoft (MSFT): l'ingresso long che abbiamo effettuato sta dimostrando una tenuta notevole del livello di supporto. Come osservato in analisi, i Punti di Controllo (POC) si sono concentrati esattamente sull'area d'ingresso, un segnale di forte interesse e liquidità. Rimango fiducioso su una ripartenza del titolo, a patto che gli indici di riferimento forniscano il supporto necessario; in un contesto di mercato avverso, la spinta di MSFT sarà inevitabilmente limitata.
Attualmente, manteniamo un numero contenuto di posizioni aperte: MSFT, NFLX, BRK.B e AMD. Tutte queste operazioni sono gestite in modo prudente, con i primi target già raggiunti e gli stop-loss spostati a break-even. Questa gestione del rischio è cruciale e ci permette di operare con serenità in un momento delicato del mercato.
Il mio approccio operativo rimane rigorosamente tecnico. Non cerco di prevedere il futuro del mercato né di fare l'indovino. Al contrario, mi concentro esclusivamente sul monitoraggio dei livelli di Supporto e Resistenza. Ogni violazione di questi livelli è l'unico elemento che innesca una decisione operativa, permettendomi di agire con disciplina e senza farmi condizionare da opinioni o aspettative personali.
Un saluto a tutti e un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.10.2025Wall Street recupera, ma le tensioni Usa – Cina incidono sul mood.
Open AI investirà US$ 25 miliardi in Argentina per un mega data center.
Oro e argento inarrestabili, segnano nuovi massimi assoluti.
Al via le trimestrali USA: coi mercati ai massimi, possibile alta volatilità.
📈 Mercati in Risalita tra Trump, dazi, oro e trimestrali. Ieri, 13 ottobre, le Borse europee tornano a sorridere grazie a un segnale distensivo dalla Casa Bianca. Donald Trump, parlando dall’Air Force One, ha detto di credere in una risoluzione della disputa con la Cina: “Penso che risolveremo la questione”.
Ma la distensione è solo apparente. Pechino ha immediatamente risposto minacciando “misure decisive” se gli Stati Uniti porteranno i dazi al 100% sui beni cinesi, come annunciato, dal 1° novembre.
Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent mantiene comunque aperta la porta al dialogo: l’incontro tra Trump e Xi Jinping in Corea del Sud, previsto per fine ottobre, è “ancora possibile”. “Abbiamo sostanzialmente ridotto l’escalation”, ha affermato Bessent, sottolineando che le comunicazioni con la Cina restano attive.
Nel frattempo, Trump ha fatto visita a Israele ed Egitto, festeggiando la tregua in Medio Oriente tra Hamas e Israele
🏦 Wall Street: partono le trimestrali con entusiasmo (e dubbi), dopo che ieri Wall Street ha recuperato buona parte della scivolata di venerdì 10: Dow Jones +1,29% S&P500 +1,56%, Nasdaq +2,21%.
Si apre oggi la stagione delle trimestrali USA. Clima forse troppo euforico: tutti gli indici principali sono sui massimi storici, nonostante dazi, geopolitica e un mercato del lavoro traballante: il rally dell’intelligenza artificiale ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità delle valutazioni.
Intanto l’Argentina punta sull’AI con OpenAI: il Presidente Javier Milei ha accolto i vertici di OpenAI per lanciare Stargate Argentina: un progetto colossale per costruire un mega data center in Patagonia da 500 megawatt, in collaborazione con Sur Energy. Investimento previsto: 25 miliardi di dollari, uno dei più grandi progetti tech-energetici nella storia del Paese.
Si parte con le big bank: oggi, 14 ottobre: JPMorgan, Goldman Sachs, Wells Fargo, Citigroup e BlackRock, domani 15 ottobre: Bank of America e Morgan Stanley. Ma l'attesa spasmodica è per i Magnifici Sette/Otto della tech: 21 ottobre: Netflix, 22 ottobre: Tesla, 29 ottobre: Microsoft, Alphabet, Meta, 30 ottobre: Apple, 19 novembre: Nvidia, regina dell’AI.
🧮 Inflazione, FED e Treasury: i dati che conterebbero, se ci fossero. Il mercato obbligazionario USA riapre oggi, 14 ottobre, dopo il Columbus Day, con un Treasury decennale al 4,03%, vicino ai minimi annuali.
Tuttavia, a causa dello shutdown al Congresso, potrebbero slittare alcuni dati macro cruciali, in particolare l’inflazione CPI di settembre attesa mercoledì: CPI complessivo atteso: +3,1% annuo (da +2,9%), CPI core stabile: +3,1%. Prevista deflazione nei settori hotel e aerei, mentre i giocattoli potrebbero vedere aumenti in vista del Natale. Il dato sarà cruciale per la FED, che deciderà sul tasso il 29 ottobre. Le opzioni prezzano un taglio di 25 bps.
Chiusura positiva ieri, 13 ottobre, per le Borse europee: Londra +0,16%, Parigi +0,08%,Francoforte +0,55%, Madrid +0,40%, Milano +0,29%.
Crisi politica francese: il primo ministro incaricato Sébastien Lecornu tenta di varare un nuovo “governo di scopo” con 34 ministri, di cui 8 tecnici. Ruoli chiave per società civile a Lavoro, Interni e Transizione Ecologica.
Ma l’opposizione è già sul piede di guerra: Le Pen (RN) e Mélenchon (LFI) hanno annunciato mozioni di censura ed anche i socialisti di Faure (PS) potrebbero unirsi rendendo “lo scioglimento è lo scenario più probabile”. Macron però resiste: nessuna intenzione di dimettersi.
Nel frattempo, i rendimenti restano sotto controllo: BTP 10Y: 3,43%, Bund tedesco: 2,64%, OAT francese: 3,46%.
Stamane, 14 ottobre, seduta negativa in Asia: Nikkei -2,5%, con lo Yen a 151,8 contro dollaro, Hang Seng -0,2%, CSI300 -0,1%, insensibile alle tensioni USA-Cina, Kospi coreano -1,2%, nonostante le previsioni di +32% utili per Samsung.
In Giappone, clima politico inedito: l’opposizione potrebbe sostenere un candidato unico, Yuichiro Tamaki, contro la premier Sanae Takaichi. Un vero terremoto per la rigidissima politica nipponica.
L’oro corre ancora: prezzo al nuovo record di : 4.160 $/oncia, +1,4%, dopo il +2,3% di lunedì. Da inizio anno: +59% in dollari, +42% in euro. Il rally è alimentato dal timore di svalutazione dei debiti sovrani e dalla caccia a beni reali, sebbene gli analisti facciano a spiegare la portata del boom.
Focus anche sul rame: prezzo attuale: 10.820 $/tonnellata, poco distanti dal record recente di 11.000 $ il 9 ottobre e dal massimo storico: 11.104,50 $ (maggio 2024).
Il rally è sospettato di essere speculativo, anche se al calo delle scorte mondiali si aggiungono i problemi estrattivi, come a Grasberg (Indonesia), che hanno un ruolo importante.
Nessuna tensione sul mercato petrolifero. Secondo l’OPEC, offerta e domanda saranno allineate nel 2026, a fronte di una domanda globale cresciuta +1,3 milioni di barili/giorno nel 2025, con una crescita simile attesa per il 2026.
L’indice Bloomberg Commodity (106,20 $) segna il secondo rialzo consecutivo, recuperando quasi tutte le perdite della scorsa settimana (-1,2%).
Il dollaro consolida i recenti guadagni, ora a 1,158 sull’euro. La crisi politica francese e le attese su un governo più espansivo in Giappone spingono il biglietto verde.
Occhi puntati su Jerome Powell, che parlerà oggi alla NABE. Il suo discorso potrebbe rafforzare le attese su un taglio tassi a fine mese.
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AMD: Target Fortunato in GAP UP! Analizziamo la WatchlistBuona domenica a tutti andiamo a fare la revisione della Watchlist US
Iniziamo l'analisi tecnica della nostra watchlist di titoli azionari statunitensi.
1. Risultati Operativi della Settimana
Partiamo da AMD, che ci ha regalato una chiusura del primo target in modo piuttosto spettacolare.
AMD (Advanced Micro Devices): Abbiamo raggiunto il primo obiettivo grazie a un notevole gap up (circa il 38%). Pur essendo un evento non prevedibile (il gap), siamo riusciti a gestire il trade in modo dinamico: ho immediatamente dimezzato la posizione per mettere a sicuro una parte del profitto e attendere il raggiungimento del prossimo target.
Altri Target Presi: Abbiamo centrato con successo anche i target su AAPL (Apple) e MSFT (Microsoft).
Setup Annullati/Chiusi: I setup su HAL e BIDU sono stati annullati. In particolare, la posizione su HAL (Halliburton) è stata chiusa in leggero stop-loss.
2. Prospettive Future e Prossimi Setup
Ora rivediamo il resto della nostra watchlist per identificare i livelli di supporto chiave. L'obiettivo è definire i livelli ottimali per potenziali setup di swing trading in vista delle prossime settimane.
Analizzare i supporti ci aiuterà a individuare i punti di ingresso a basso rischio, soprattutto in un contesto di mercato incerto come quello attuale, dove la volatilità è aumentata a causa delle tensioni sui dazi USA-Cina.
Un saluto a tutti e un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
AMD-OpenAI accende Wall StreetAccordo AMD-OpenAI: l’intelligenza artificiale infiamma Wall Street
NASDAQ e S&P 500 ai massimi storici dopo l’accordo tra AMD e OpenAI
L’euforia dell’intelligenza artificiale spinge i mercati
Due dei principali indici statunitensi hanno toccato nuovi massimi storici nella seduta di ieri, sospinti dall’annuncio di una partnership multimiliardaria che ha riportato l’intelligenza artificiale al centro della scena finanziaria.
Il NASDAQ è avanzato dello 0,71% (+161 punti circa) chiudendo a 22.941,67, mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,36% portandosi a 6.740,28. Entrambi hanno stabilito nuovi record.
Il Dow Jones, invece, ha chiuso in lieve flessione dello 0,14% (–63 punti) a 46.694,97.
L’accordo AMD–OpenAI
Il mercato ha reagito con entusiasmo alla notizia della partnership strategica tra AMD e OpenAI, un’intesa pluriennale e dal valore stimato di decine di miliardi di dollari.
In base ai termini dell’accordo, AMD fornirà a OpenAI circa sei gigawatt di GPU Instinct di nuova generazione, con consegne previste a partire dalla seconda metà del 2026. L’intesa include inoltre un warrant basato sulle performance, che offre a OpenAI il diritto di acquistare fino a 160 milioni di azioni AMD al prezzo simbolico di 0,01 dollari per azione, in tranche legate a traguardi di implementazione tecnologica e obiettivi di prezzo che potrebbero spingere il titolo AMD fino a 600 dollari.
Questa operazione rappresenta il primo “megaaccordo di ancoraggio” per AMD nel settore degli acceleratori di intelligenza artificiale, consolidandone il ruolo di partner fondamentale di OpenAI e ampliandone la presenza nell’ambito dei data center globali.
L’accordo, tuttavia, non altera la relazione esistente tra OpenAI e Microsoft, che rimane un pilastro chiave nella capacità di calcolo del gruppo.
Le azioni AMD sono balzate del +23,7%, raggiungendo in pre-market quota 227 dollari, per poi stabilizzarsi intorno ai 205 dollari. L’entusiasmo per la notizia ha contagiato l’intero comparto tecnologico, sostenendo il sentiment positivo sui mercati.
Altre operazioni societarie
Sebbene meno discussa, un’altra importante operazione della giornata è stata l’acquisizione di Comerica (CMA) da parte di Fifth Third Bancorp (FITB) in un accordo da quasi 11 miliardi di dollari, che darà vita alla nona banca più grande degli Stati Uniti.
CMA ha chiuso la seduta in rialzo del 13,7%, mentre FITB ha perso l’1,4%.
Lo shutdown passa in secondo piano
La centralità dell’intelligenza artificiale nei mercati ha completamente oscurato lo shutdown governativo, entrato ormai nel sesto giorno.
Nonostante la paralisi a Capitol Hill, la scorsa settimana tutti i principali indici hanno registrato guadagni superiori all’1%, proseguendo il mercato rialzista in atto da mesi.
Questo andamento trova giustificazione in una combinazione di fattori favorevoli:
inflazione in rallentamento,
resilienza dell’economia statunitense,
utili aziendali superiori alle attese,
prospettive di crescita positiva per gli EPS nei prossimi quattro trimestri,
taglio dei tassi di interesse già effettuato, e previsione di due ulteriori riduzioni (a metà ottobre e a dicembre).
Considerando inoltre che il quarto trimestre è storicamente il più favorevole per i mercati azionari, il contesto resta strutturalmente positivo.
Prossimi appuntamenti e stagione degli utili
A causa della chiusura del governo, la pubblicazione di molti dati macroeconomici ufficiali sarà ritardata. Tuttavia, la settimana sarà animata da numerosi interventi dei membri della Federal Reserve, che offriranno indicazioni preziose sullo stato dell’economia.
Nel frattempo, gli investitori si preparano all’avvio della nuova stagione degli utili, che inizierà martedì 14 ottobre con i report delle grandi banche JPMorgan (JPM), Citigroup (C) e Wells Fargo (WFC).
Tra i primi a pubblicare i risultati questa settimana figureranno anche PepsiCo (PEP) e Delta Air Lines (DAL), entrambe previste prima dell’apertura di giovedì.
L’evento OpenAI e l’intervento di Sam Altman
Parallelamente, la giornata di ieri è stata segnata da una nuova ondata di entusiasmo per l’evento per sviluppatori di OpenAI, durante il quale il CEO Sam Altman ha presentato una serie di annunci e innovazioni che hanno ulteriormente galvanizzato il mercato.
Altman ha sottolineato che ChatGPT conta ora 800 milioni di utenti attivi settimanali, di cui decine di milioni abbonati paganti. Ha riconosciuto che il settore dell’AI vive una fase “effervescente”, ma ha anche ricordato che tale dinamismo è caratteristico di ogni grande rivoluzione tecnologica.
Tra le novità presentate:
Agent Builder e ChatKit, strumenti per la creazione di flussi di lavoro personalizzati basati su AI;
Codex, nuova piattaforma di programmazione agentica;
ChatGPT-5 Pro, con mini prompt vocale in tempo reale;
Sora 2, versione aggiornata del generatore di video, già in collaborazione con Mattel.
Le dimostrazioni hanno mostrato integrazioni dirette con Canva (per la creazione automatica di presentazioni) e Zillow (per l’uso di mappe e dati immobiliari all’interno di ChatGPT).
Questi esempi evidenziano la rapidità con cui l’intelligenza artificiale sta penetrando nelle applicazioni quotidiane, sia per le imprese che per i consumatori.
Conclusione
La giornata di ieri ha confermato quanto l’intelligenza artificiale continui a essere il motore principale dei mercati finanziari globali.
L’accordo AMD-OpenAI non solo rafforza la posizione di AMD come attore centrale nel settore dei semiconduttori, ma rappresenta anche un segnale della profonda trasformazione tecnologica in corso.
Mentre lo shutdown politico a Washington sembra irrilevante per i listini, Wall Street continua a scommettere sulla rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Finché questo entusiasmo sarà sostenuto da utili solidi, tassi in discesa e prospettive di crescita, il mercato potrebbe avere ancora molta strada davanti a sé.
Marco Bernasconi Trading
Wall Street sale con l’AI, Francia in crisiL’AI TRASCINA ANCORA WALL STREET
I futures azionari americani, nella notte, hanno tentato una correzione in seguito al fallimento, per ora, al Senato, delle proposte di finanziamento concorrenti presentate da Democratici e Repubblicani. Il leader democratico Chuck Schumer ha respinto l’affermazione del presidente Donald Trump secondo cui i colloqui con i Democratici sarebbero in corso.
Siamo giunti al settimo giorno di mancato accordo, e la necessità di trovare una soluzione diventa sempre più impellente. Ciononostante, Wall Street ha iniziato la settimana con ottimismo: l’S&P 500 e il Nasdaq Composite sono saliti rispettivamente dello 0,36% e dello 0,71%, raggiungendo nuovi massimi storici. Il Dow Jones, invece, è sceso dello 0,14%, interrompendo una serie positiva di sei sedute consecutive.
I guadagni sono stati trainati dalle attività legate all’intelligenza artificiale e dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. AMD è balzata del 23,7% dopo aver annunciato un accordo pluriennale per la fornitura di chip AI a OpenAI, che potrebbe acquisire fino al 10% della società. Anche altri titoli tecnologici hanno registrato rialzi significativi, tra cui Tesla (+5,5%), Microsoft (+2,2%) e Palantir Technologies (+3,7%).
VALUTE
Interessante tentativo di correzione del dollaro statunitense contro le principali valute, tra cui euro, sterlina e soprattutto yen giapponese, dopo la nomina di Sanae Takaichi alla guida del governo in seguito all’uscita di scena di Ishiba.
USD/JPY ha aperto con un gap rialzista da 147,50 a 150,00 e si trova ora a 150,50, senza riuscire a chiudere il gap. Le valute oceaniche sono in ribasso, soprattutto dopo il calo della fiducia dei consumatori in Australia. Euro e sterlina hanno inizialmente ripiegato, scendendo rispettivamente a 1,1655 e 1,3420, per poi correggere e tornare a 1,1690 e 1,3460.
Il mercato valutario resta nel trading range degli ultimi giorni, e il dollaro sembra mantenere i supporti chiave. Tuttavia, sarà fondamentale osservare il comportamento della Fed, con i prossimi dati macroeconomici che si preannunciano cruciali, shutdown permettendo.
FRANCIA, RENDIMENTI IN RIALZO
Il rendimento dei titoli di Stato francesi a 10 anni è salito di quasi 8 punti base, raggiungendo il 3,587% lunedì, vicino ai massimi dal 2011. Il rialzo è stato alimentato dai rinnovati disordini politici che hanno pesato sul sentiment degli investitori.
Il Primo Ministro Sébastien Lecornu si è dimesso poche settimane dopo l’insediamento, il giorno successivo alla presentazione del nuovo governo da parte del Presidente Macron, duramente criticato.
Prima di dimettersi, Lecornu aveva nominato Ministro delle Finanze l’ex Ministro dell’Industria Roland Lescure, mentre la maggior parte dei membri del gruppo del premier estromesso François Bayrou era stata reintegrata.
I partiti di opposizione hanno avvertito che il nuovo governo potrebbe affrontare una sfida precoce se non riuscisse a distanziarsi dalla precedente linea politica di Macron. Le dimissioni hanno nuovamente gettato la Francia nel caos politico, dopo che due governi consecutivi non sono riusciti ad approvare la legge di bilancio in un parlamento profondamente diviso.
Si prevede che il prossimo piano fiscale includerà impopolari tagli alla spesa e aumenti delle imposte, con l’obiettivo di contenere il più grande deficit di bilancio dell’area euro.
EUROZONA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono aumentate dello 0,1% su base mensile ad agosto 2025, recuperando parzialmente dal calo rivisto dello 0,4% di luglio e risultando in linea con le attese del mercato.
Tra le principali economie della regione, Francia (+0,5% contro -0,9%) e Spagna (+0,4% contro -0,4%) hanno registrato una crescita. I Paesi Bassi sono rimasti stabili, mentre Germania (-0,2% contro -0,5%) e Italia (-0,3% contro -0,2%) hanno mostrato un calo.
Su base annua, la crescita del commercio al dettaglio ha subito un brusco rallentamento, attestandosi all’1,0% ad agosto, segnando l’incremento annuo più debole da luglio 2024.
Saverio Berlinzani
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Analisi Tecnica: Watchlist US – Target Raggiunti e Nuovi SetupAggiornamento di Metà Settimana: L'Azionario USA della nostra Watchlist
Andiamo a fare il punto sulla nostra video analisi settimanale, concentrandoci sui titoli azionari americani in watch list. Una settimana ricca di risultati e nuovi setup operativi!
Le Operazioni Chiuse e i Target Raggiunti
Abbiamo incassato il secondo target su Apple (AAPL).
Preso il terzo target su Tesla (TSLA). Un ottimo movimento che ha superato le aspettative!
Operazione chiusa con successo anche su Palantir (PLTR), con la chiusura del secondo target.
Monitoraggio e Gestione del Rischio
Netflix (NFLX) sta galleggiando intorno al nostro punto di ingresso (area di break even). Se l'apertura di lunedì dovesse portarla al di sotto del livello di ingresso, procederò a chiudere l'operazione per gestire il rischio.
Nuovi Setup e Titoli Caldi
Nuovo setup long su AMD: Il titolo mi ha fornito un segnale di acquisto sulla rottura di un'importante resistenza in area $163. Vediamo come si svilupperà questo movimento nella prossima settimana.
Resistenze da Superare
Microsoft (MSFT) continua a fare fatica nel proseguire la sua corsa al rialzo. Il titolo sta sentendo in modo chiaro la resistenza in area $520. Rimango in posizione e valuteremo i movimenti di prezzo durante la settimana per decidere il da farsi.
Ottimi risultati finora. Continuiamo a seguire i nostri piani!
Con questo vi saluto con un abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Shutdown USA, oro e petrolio in correzioneLE BORSE NON MOLLANO
Ieri, gli indici di Wall Street hanno chiuso in lieve rialzo, con gli operatori che scommettono su uno shutdown di breve durata, nonostante l’ennesimo tentativo fallito di raggiungere un accordo al Congresso.
Il voto in Senato per porre fine al congelamento delle attività amministrative è stato bocciato. Il presidente Trump ha minacciato di tagliare migliaia di posti di lavoro per aumentare la pressione sui Democratici affinché pongano fine allo shutdown governativo iniziato ieri.
Sanità e immobiliare sono stati i settori più deboli, mentre la tecnologia è rimasta in territorio positivo, sostenuta dall’acquisto di azioni per 6,6 miliardi di dollari da parte di OpenAI, che ha portato la società a una valutazione di 500 miliardi di dollari, e dal suo accordo con i produttori di chip sudcoreani.
Microsoft ha perso l’1,6% e Tesla l’1,8%, invertendo i precedenti rialzi, nonostante la segnalazione di un aumento del 7,4% su base annua delle consegne globali di veicoli nel terzo trimestre, favorito dalla scadenza del credito d’imposta per i veicoli elettrici a fine settembre.
Al contrario, Nvidia (+1,4%), Broadcom (+1,9%) e AMD (+2,7%) hanno esteso i guadagni.
VALUTE
Poche novità sul mercato valutario, caratterizzato da oscillazioni ridotte all’interno del trading range delle ultime sedute.
Il principale driver, l’EUR/USD, è ormai ancorato tra 1,1710 e 1,1770, incapace di rompere tali livelli.
Il momentum rialzista della scorsa settimana ha perso slancio e, salvo due tagli dei tassi da parte della Fed, che ridurrebbero la forbice tra le due valute e favorirebbero l’euro, è difficile vedere i prezzi superare 1,1920, ultimo massimo registrato.
La sterlina è stabile sopra 1,3400 contro dollaro, ma non riesce a sfondare al rialzo quota 1,3530–1,3540. USD/JPY è tornato sopra 147,50, con il biglietto verde che tiene per ora.
Le valute oceaniche sono stabili dopo i tentativi di rialzo di ieri. Il dollaro canadese si è indebolito oltre 1,398 per dollaro USA, il livello più basso da maggio, a causa di dati interni deboli, aspettative di allentamento da parte della Banca del Canada e calo dei prezzi del petrolio.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 2%, attestandosi a circa 60,2 dollari al barile, il livello più basso degli ultimi quattro mesi. È il quarto calo consecutivo, causato dalle crescenti preoccupazioni sull’offerta.
L’OPEC+ approverà un aumento della produzione a novembre fino a 500.000 barili al giorno, con l’Arabia Saudita intenzionata a riconquistare quote di mercato.
Nel frattempo, emergono segnali di eccesso di offerta: la produzione OPEC è aumentata il mese scorso dopo il ripristino del primo lotto di forniture saudite precedentemente sospese, secondo Bloomberg.
Ad aggravare la situazione, le scorte di greggio e benzina statunitensi sono in aumento, e le esportazioni di petrolio curdo dall’Iraq contribuiranno a far crescere ulteriormente l’offerta.
A compensare parzialmente l’eccesso, ci sono gli acquisti in corso da parte della Cina per le sue riserve strategiche.
ORO, PRIMA CORREZIONE SIGNIFICATIVA
Giovedì, i prezzi dell’oro sono scesi a 3.819 dollari l’oncia, rispetto al massimo storico di 3.897 dollari della sessione precedente, probabilmente per prese di beneficio dopo un rally importante.
Il guadagno da inizio anno si attesta intorno al 46%. Il movimento rialzista è stato sostenuto da tensioni geopolitiche, dallo shutdown negli Stati Uniti, dalla domanda costante dal Sud-Est asiatico e dalle dichiarazioni prudenti dei banchieri centrali USA sul taglio dei tassi.
I membri del Congresso USA mostrano pochi segni di compromesso sulla chiusura del governo, minacciando l’attività economica e consolidando la minaccia del presidente Trump di licenziare centinaia di migliaia di dipendenti pubblici.
Sul fronte macro, le buste paga ADP sono diminuite per due mesi consecutivi, per la prima volta dal secondo trimestre del 2020. Il JOLTS ha mostrato un netto calo delle dimissioni volontarie, mentre il rapporto Challenger ha evidenziato un rallentamento delle assunzioni.
Questi dati sostengono le scommesse su altri due tagli dei tassi da parte della Fed entro l’anno, nonostante i segnali di inflazione persistente.
GIAPPONE, CAMBIO IN VISTA
Venerdì, lo yen giapponese ha corretto, tornando a 147,60 contro dollaro, in calo rispetto ai massimi di qualche giorno fa, mentre gli investitori attendono il voto cruciale per la leadership del partito, previsto nel fine settimana.
Il Partito Liberal Democratico sceglierà il prossimo primo ministro e definirà l’orientamento della politica fiscale e monetaria. Il successore dell’ex premier Shigeru Ishiba, dimessosi il mese scorso, dovrà affrontare sfide complesse, in particolare sulle misure di sostegno alle famiglie e sulla disciplina fiscale.
Sul fronte macro, il tasso di disoccupazione in Giappone è salito al 2,6% ad agosto, massimo degli ultimi 13 mesi e superiore alle previsioni del 2,4%.
Permane l’incertezza sulla tempistica di ulteriori aumenti dei tassi da parte della Banca del Giappone, in un contesto di segnali economici contrastanti e pressioni commerciali globali.
Il governatore Kazuo Ueda ha ribadito che i tassi saranno aumentati solo se crescita e inflazione evolveranno in linea con le proiezioni
Saverio Berlinzani
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