Attesa per qualche correzione importanteWall Street ieri ha faticato a guadagnare ancora terreno, e i precedenti rallies hanno generato dei pullback di breve termine anche dovuti, che hanno visto l'S&P 500 chiudere in rosso dello 0,2%, dopo aver brevemente raggiunto un nuovo massimo di 5.500. Allo stesso modo, il Nasdaq si è ritirato dello 0,8% rispetto ai livelli record precedenti, riflettendo un calo nella performance delle megacap tecnologiche. Nel frattempo, il Dow è salito di 300 punti, sostenuto da Amazon (+1,8%) e Salesforce (+4,3%).
Il colosso dei chip Nvidia ha ridotto i guadagni precedenti ed è sceso del 3,5%, perdendo il record di più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato. Nel frattempo, Microsoft e Apple hanno perso rispettivamente lo 0,1% e il 2,1%. Gli investitori, probabilmente, hanno approfittato per prendere qualche beneficio e profitto. Per quanto tempo ancora, infatti, si potrà pensare che le megacap possano continuare a sostenere i principali indici azionari, specialmente in un contesto nel quale emergono ogni giorno prove crescenti che l’economia statunitense sta lentamente perdendo la sua resilienza?
VALUTE
Poco mosse le principali coppie valutarie, con il dollaro che rimane non lontano dai massimi contro euro e sterlina, ma soprattutto contro Jpy e Chf, salito per la mancanza della Boj da un lato e per la decisione sui tassi dall’altro. EurUsd ha già testato due volte 1.0700 senza romperlo mentre il Cable dopo il nulla di fatto della Boe, è sceso sui supporti chiave di 1.2650. Poca volatilità di breve termine, ma attenzione allo Jpy perché ci avviciniamo ai livelli di 160, area di possibile intervento della BoJ che ieri, attraverso il portavoce valutario Kanda, ha messo in guardia i mercati dagli eccessi contro Jpy.
Intereessanti i movimenti dei cross contro franco svizzero, in ripresa, in un contesto però nel quale, il risk off fatica a riemergere. E tutti sanno quanto sia importante il ritorno dell’appetito al rischio per vedere un franco svizzero in indebolimento strutturale. Sul fronte notizie, attenzione perché oggi è il giorno delle tre streghe, giornata che di solito porta ad alta volatilità di breve termine, specialmente nel primo pomeriggio.
BOE, TASSI FERMI MA...
La Banca d'Inghilterra ha deciso di mantenere il tasso ufficiale al 5,25% durante la riunione di giugno, come previsto, con due soli membri dei nove votanti che sostenevano una diminuzione dello 0.25% La maggioranza dei membri del board si è invece posizionata per un nulla di fatto in ragione del miglior bilanciamento di una decisione del genere. I recenti indicatori economici mostrano che l’inflazione è tornata al target del 2%, spinta dalla dalle aspettative di ribasso dell’inflazione e dal calo dei prezzi dell’energia rispetto all’anno precedente.
La crescita del PIL ha superato le aspettative, ma i dati sottostanti suggeriscono un ritmo di crescita più lento. L’MPC ha riconosciuto un mercato del lavoro più flessibile e si impegna a mantenere una politica monetaria restrittiva fino a quando i rischi di inflazione non diminuiranno in modo sostenibile. Rimangono vigili sulle persistenti pressioni inflazionistiche e adegueranno la politica, se necessario, sulla base dei prossimi dati economici e delle previsioni.
SNB TAGLIA IL COSTO DEL DENARO
La Banca nazionale svizzera ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base all’1,25% nel giugno 2024, secondo ribasso consecutivo, in linea con le aspettative del mercato, e in ragione di una diminuzione della pressione inflazionistica di fondo e della forza del franco svizzero. Questo aggiustamento mira a mantenere condizioni monetarie adeguate, con l’inflazione attualmente guidata principalmente dall’aumento dei prezzi dei servizi domestici.
La nuova previsione condizionale di inflazione della BNS è simile a quella di marzo, ovvero un'inflazione media annua dell'1,3% nel 2024, dell'1,1% nel 2025 e dell'1,0% nel 2026, assumendo che il tasso di riferimento rimanga all'1,25%. La Banca nazionale prevede una crescita moderata del PIL, pari a circa l’1% nel 2024 e all’1,5% nel 2025, con un leggero aumento della disoccupazione.
Prima della decisione, il franco era vicino ai massimi di 3 mesi contro il dollaro e ai massimi di 4 mesi contro l’euro, poiché le turbolenze politiche in Francia e l’ascesa dei partiti di estrema destra alle elezioni del Parlamento europeo ne avevano favorito il rialzo. Dopo la decisione EurChf e UsdChf hanno recuperato rispettivamente lo 0.50% e l’1% circa per poi stabilizzarsi.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è diminuito da 5.000 a 238.000 nella seconda settimana di giugno, al di sopra delle aspettative del mercato di 235.000, segnando il secondo valore più alto dall'agosto del 2023, solo dietro il conteggio delle 243.000 richieste rivisto al rialzo dalla settimana precedente.
Coerentemente, le richieste di disoccupazione pendenti sono aumentate da 15.000 a 1.828.000 nella prima settimana di giugno, il livello più alto da gennaio, a testimonianza del fatto che i disoccupati stanno avendo maggiori difficoltà nel trovare un lavoro adeguato. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, e rafforzano le ragioni a favore di più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, nel caso in cui l’inflazione dovesse convergere verso il suo obiettivo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Cerca nelle idee per "NVIDIA"
Pausa di riflessioneGiornata interlocutoria per le borse, con i tre principali listini Usa, vicino ai massimi ma senza grandi slanci (e ci mancherebbe, vien da dire). L’S&P500 e il Nasdaq hanno chiuso in prossimità dei livelli record toccati nella sessione precedente, in attesa di qualche dichiarazione che potesse sbloccare le price action di breve. Intanto, le vendite al dettaglio sono aumentate meno del previsto a maggio, segno che la spesa dei consumatori si sta raffreddando, sebbene la produzione industriale abbia superato le previsioni.
Il settore energetico ha registrato i maggiori guadagni, mentre i servizi di pubblica utilità, i servizi di comunicazione e i beni di consumo voluttuari sono risultati in rosso. Le megacap sono apparse contrastate, con Apple (0,4%) e Nvidia (0,5%) in aumento mentre Amazon (-0,6%), Meta (-0,3%) e Alphabet (-0,6%) in rosso.
VALUTE
Giornata di trading range con una leggera tendenza del dollaro ad indebolirsi, eccetto che contro Jpy. Il tutto in ragione di vendite al dettaglio peggiori delle attese negli Usa, che hanno alimentato un aumento del risk on sul valutario, che però ha riguardato euro, sterlina e oceaniche, mentre il franco svizzero ha continuato a salire contro dollaro ed euro come se vivessimo una condizione di panic selling generalizzata.
Ormai le correlazioni, anche all’interno del forex, vivono alternanza di momenti di regolarità a periodi di randomizzazione delle price action che sono derivate dai vari posizionamenti su ogni coppia, in modo abbastanza casuale. Le majors si sono mosse in 30 40 pip così come i cross, eccetto forse ChfJpy sui massimi storici s 178.80. EurChf ancora in ribasso con minimi a 0.9482. UsdChf che ha rotto al ribasso 0.8880 fino a scendere a 0.8830, dove forse la SNB ha cominciato a chiedere qualche prezzo. Per il resto price action dominate da poche oscillazioni e movimenti assai ridotti.
WILLIAMS PIU’ ACCOMODANTE, COLLINS NO
Ieri ha parlato Williams, della Fed di New York, e le sue parole non sono passate inosservate, in quanto ha finalmente ammesso il calo dell’inflazione. Ha ribadito inoltre che i tassi di interesse scenderanno gradualmente, man mano che l’inflazione scenderà, in un contesto in cui il mercato del lavoro rimane molto forte con alcuni segnali di rallentamento. Ha poi aggiunto che l'inflazione al 3% non è la nuova regola, poiché la Fed la porterà comunque al 2%.
I recenti dati sui prezzi, in tal senso sono comunque incoraggianti, e porteranno ad una riduzione graduale dei tassi. Il Presidente della Fed di Boston, Collins, anch’essa intervenuta ieri pomeriggio, ha dichiarato per contro che è troppo presto per dire se l’inflazione scenderà al 2%, e ci vuole pazienza prima di abbassare il costo del denaro. L’economia è resiliente, e il ripristino della stabilità dei prezzi potrebbe richiedere più tempo di quanto non si pensasse.
VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% su base mensile a maggio 2024, dopo un calo dello 0,2% rivisto al ribasso in aprile e al di sotto delle previsioni dello 0,2%, in un altro segnale che il sentiment dei consumatori si sta raffreddando. Le vendite di articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e libri hanno registrato l'aumento maggiore, seguite da abbigliamento, concessionari di automobili e ricambi. Altri aumenti sono stati osservati anche nel settore dell’elettronica ed elettrodomestici.
Al contrario, le vendite nelle stazioni di servizio sono diminuite, così come quelle nei negozi di mobili. In calo anche le vendite nei servizi di ristorazione e nei luoghi di consumo. Nel frattempo, le vendite esclusi i servizi di ristorazione, i concessionari di automobili, i negozi di materiali da costruzione e le stazioni di servizio, utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,4%, dopo un calo dello 0,5% in aprile.
PETROLIO
Ieri, i prezzi del greggio WTI si sono mantenuti intorno a 81,5 dollari al barile, attestandosi ai livelli più alti delle ultime 7 settimane, in ragione dell’escalation del conflitto in Europa orientale e Medio Oriente, che hanno riacceso le preoccupazioni sull’offerta. In Russia, un attacco di droni ucraini ha causato un incendio in un terminal petrolifero in un importante porto, mentre un alto funzionario israeliano ha avvertito di un'imminente "guerra totale" con Hezbollah libanese.
I prezzi del petrolio, in queste condizioni geopolitiche, non possono che rimanere alti, e se poi consideriamo che il mercato rimane sostenuto anche da robuste previsioni di crescita della domanda globale, con l’OPEC, l’IEA e l’EIA statunitense che prevedono tutte una solida crescita della domanda di petrolio nella seconda metà di quest’anno, il quadro che viene fuori è chiaramente favorevole ad un rialzo dei prezzi. Inoltre, i principali membri dell’OPEC+ come Russia e Iraq hanno riaffermato la loro adesione alle quote di produzione, mentre l’Arabia Saudita ha indicato la volontà di adeguare la produzione in risposta alle condizioni di mercato. Nel frattempo, i dati del settore hanno mostrato che le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 2,264 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le previsioni di un calo di 2,2 milioni di barili.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Wall Street - sempre nuovi massimiLa sessione sull’equity di ieri, negli Usa, che possiamo in qualche modo definire il punto di riferimento per i mercati globali, ha visto l'S&P 500 e il Nasdaq Composite guadagnare rispettivamente lo 0,23% e lo 0,34%, mentre il Dow ha perso lo 0,17%. I titoli tecnologici, immobiliari e dei servizi di pubblica utilità hanno guidato la carica, mentre i servizi di comunicazione, l'energia e i titoli industriali hanno registrato le performance peggiori.
Ormai l’andamento dell’equity, va ricordato, è ampiamente de correlato da tutto, dai dati macro e dagli altri asset, e continua a sovraperformare grazie al settore tecnologico, in particolar modo a quello dell’intelligenza artificiale, che secondo alcuni, è addirittura solo all’inizio del boom di sviluppo e crescita. Ovviamente, è assai frustrante immaginare solo di vendere l’azionario, perché si rimane con il cerino in mano quasi certamente, ma fa specie che non vi siano correzioni minime, in un mercato che appare drogato dall’euforia.
I dati PPI pubblicati ieri pomeriggio, hanno evidenziato come le pressioni inflazionistiche continuino ad allentarsi, riproponendo la possibilità di non solo uno, ma di diversi tagli dei tassi quest'anno negli Stati Uniti, nonostante l’insistenza dei membri del Fomc e di Jerome Powell nel negare questa eventualità. Ma per effetto dei dati, almeno sul fronte obbligazionario e dei titoli di Stato, registriamo un aumento dei prezzi dei treasuries, e del bund, anche se i titoli dell’Europa meridionale hanno subito perdite a causa delle turbolenze politiche, che hanno portato a spread più ampi e a un calo del sentiment del mercato.
Sul fronte aziendale, Broadcom è balzata del 12.3% dopo aver aumentato le previsioni sui ricavi per i chip AI e aver annunciato un frazionamento azionario, mentre Nvidia ha registrato un aumento del 2,2%. Inoltre, le azioni di Tesla sono aumentate del 3,5% dopo che gli azionisti hanno approvato il pacchetto salariale da 56 miliardi di dollari di Elon Musk e hanno annunciato l'intenzione di trasferirsi in Texas.
VALUTE
Sui cambi dopo i dati sui prezzi alla produzione e quelli sui jobless claims, il dollaro è sceso, ma la caduta è stata temporanea e la divisa americana è tornata prepotentemente a spingere, con euro e sterlina che sono tornate nella parte bassa del trading range delle ultime sedute rispettivamente a 1.0740 e 1.2750. Diversamente da quanto atteso, e sempre ieri sera, UsdJpy aveva ripiegato leggermente, tornando a 156.80 da 157.30, e trascinando quindi al ribasso tutti i cross dello Jpy contro Eur e Gbp con cadute importanti di EurJpy e GbpJpy, con oltre 150 pip di movimento.
Ma questa mattina, dopo la decisione della BoJ, Usdjpy è schizzato al rialzo da 156.80 a 158.00 in 20 minuti di price action. E UsdJpy sale con un leggero aumento dell’avversione al rischio e con l’indice fear and greed tornato in area 42. Ciò causa un a de correlazione importante con gli altri mercati. Del resto, perché’ i bond salgono in previsione di ribassi dei tassi (tipica price action risk on) e poi invece ritorna l’avversione al rischio sui cambi con il biglietto verde che sale?
A conferma di ciò, una conferma viene dalla salita del franco svizzero che attacca, con l’EurChf che scende ancora a ridosso di 0.9600. Vedremo nelle prossime ore, con le possibili rotture al ribasso per le majors contro dollaro, se la questione francese dovesse in qualche modo dimostrare di prevalere sull’appetito al rischio legato alle maggiori chance di ribasso del costo del denaro negli Stati Uniti.
BOJ, TASSI INVARIATI
La BoJ ha lasciato i tassi invariati intorno allo 0%-0.1%, come previsto, nella riunione di questa notte, dopo aver effettuato il primo rialzo dei tassi dal 2007 nel mese di marzo. Il board della BoJ ha indicato che inizierà a ridurre gli acquisti di obbligazioni a partire dal mese di luglio prossimo.
La decisione è stata presa quasi all’unanimità (8-1), per consentire ai tassi di lungo termine di muoversi senza interventi della banca centrale. Lo Jpy ha ceduto di schianto, tornando in area 158.00 contro dollaro, il livello più basso da circa un mese e mezzo, e, come ricorderete, area del secondo intervento della Boj del primo maggio scorso. Che sia questa la famosa line in the sand oltre la quale i prezzi non devono andare? Lo sapremo molto presto.
JOBLESS IN AUMENTO
Il numero di persone che hanno fatto richiesta dell'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è balzato a 242.000 nella settimana terminata l'8 giugno, ben al di sopra delle aspettative del mercato di 225.000, registrando il livello più alto dall'agosto 2023. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate più del previsto arrivando a 1.820.000.
nella settimana precedente, il più alto numero degli ultimi cinque mesi. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, rafforzando le ragioni a favore di chi vorrebbe vedere la Fed agire più decisamente sull’allentamento monetario, considerato il fatto che l’inflazione sta lentamente convergendo verso il suo obiettivo. La media mobile di quattro settimane per le richieste di indennizzo iniziali, che riduce la volatilità settimanale, è aumentata di 4.750 a 227.000.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono scesi dello 0,2% su base mensile a maggio 2024, rispetto alle aspettative del mercato di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,5% ad aprile. I prezzi dei beni sono scesi dello 0,8%, il massimo dall’ottobre 2023. Quasi il 60% del calo di maggio dell’indice per i beni della domanda finale può essere ricondotto a un calo del 7,1% dei prezzi della benzina. Sono diminuiti anche gli indici del diesel, dell’energia elettrica, del carburante per aerei e dei prodotti chimici organici di base. I prezzi per i servizi della domanda finale sono rimasti invariati, dopo essere aumentati dello 0,6% in aprile.
Buna giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Seduta storica per NASDAQ e S&P: record e sono 4 di fila!Seduta storica per NASDAQ e S&P: record di chiusura per la quarta volta consecutiva.
A Wall Street si dice:
"Sii disciplinato nel tuo approccio all'investimento, ma non paura di cambiare idea se i fatti cambiano." John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Giovedì 13, il mercato ha mostrato segni di affaticamento dopo l'eccitazione del giorno precedente con l'IPC e la Fed; tuttavia, NASDAQ e S&P hanno continuato la loro serie di record e sono in buona posizione per chiudere la settimana in rialzo fino a venerdì.
Il NASDAQ ha guadagnato lo 0,34% (circa 60 punti) arrivando a 17.667,56, mentre l'S&P è salito dello 0,23% a 5.433,74, segnando il quarto giorno consecutivo di massimi storici per entrambi gli indici, trainati dalla tecnologia. Al contrario, il Dow è rimasto indietro con una perdita dello 0,17% (circa 65 punti), segnando il terzo giorno consecutivo in rosso.
L'anticipazione di tassi più bassi e le prospettive impressionanti di utili per l'S&P 500 e il settore tecnologico stanno alimentando il rally del mercato azionario. La crescita dei profitti è eccezionale, trainata dall'espansione dei ricavi e dei margini. Queste tendenze evidenziano la forza del boom dell'intelligenza artificiale sui titoli tecnologici e sul mercato in generale.
Parlando di tecnologia, anche Apple (AAPL) ha continuato il suo slancio raggiungendo un nuovo massimo. Il produttore di iPhone è salito oltre il 10% nelle due sessioni precedenti dopo il lancio della piattaforma "Apple Intelligence", e ieri è avanzato ulteriormente dello 0,55%. Nel frattempo, NVIDIA (NVDA) ha guadagnato un altro 3,5% e Super Micro Computer (SMCI) è salito del 12%.
Ma è stato Broadcom (AVGO) a catturare l'attenzione con un balzo del 12,3% grazie a un forte rapporto del secondo trimestre che ha superato le aspettative... e che includeva un frazionamento azionario 10 per uno.
I movimenti dei nomi legati all'intelligenza artificiale negli ultimi sei mesi sono stati sorprendenti. Ieri, tutti questi titoli hanno registrato aumenti dopo gli utili di Broadcom e l'annuncio del loro frazionamento azionario 10-1. Questi frazionamenti stanno diventando più comuni dopo Chipotle Mexican Grill (CMG) e NVDA, quindi ci si aspetta che altri titoli come Booking Holdings (BKNG), MercadoLibre (MELI), MicroStrategy (MSTR), Deckers Outdoor (DECK), Costco (COST) ed Eli Lilly (LLY) possano essere obiettivi potenziali prima della fine dell'anno.
Giovedì 13 abbiamo visto un altro dato incoraggiante sull'inflazione, con il PPI in calo dello 0,2% a maggio, rispetto a un aumento dello 0,5% ad aprile e alle aspettative di un aumento dello 0,1%.
Tuttavia, mercoledì 12 il mercato aveva già esaurito gran parte delle sue energie con l'IPC migliore del previsto e il riconoscimento da parte della Fed di guadagni "modesti" verso l'obiettivo di inflazione del 2%. Gli investitori vorrebbero vedere più di un taglio dei tassi quest'anno (soprattutto dopo l'attesa di tre tagli), ma accoglieranno con favore tutto ciò che potranno ottenere a questo punto.
Dopo quattro giorni consecutivi di chiusura record, non sorprende che NASDAQ e S&P siano pronti per un'altra settimana vincente. Il NASDAQ ha guadagnato oltre il 3% negli ultimi quattro giorni, mentre l'S&P ha registrato un incremento settimanale dell'1,5%. Questi indici stanno ora segnando la settima settimana vincente nelle ultime otto. Anche il Dow è solo leggermente indietro dello 0,4% nonostante tre giorni di perdite.
Restiamo fiduciosi nel continuo momentum positivo dei mercati e prestiamo attenzione agli sviluppi in vista dei prossimi giorni.
Nel dicembre 2023, ho lanciato una scommessa audace con i miei colleghi trader, mirando a ottenere un profitto del 100% entro il 31 dicembre 2024.
Sono lieto di annunciare che, sei mesi dopo l'inizio, abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo intermedio con un rendimento attuale del +50%.
L'ETF su cui abbiamo puntato, il WISDOMTREE NASDAQ 100 3X DAILY LEVERAGED (QQQ3 - IE00BLRPRL42), ha dimostrato di essere una scelta vincente.
Questo risultato non sarebbe stato possibile senza il sostegno e la fiducia di tutti voi, che avete contribuito al successo di questa iniziativa.
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e opportunità nel mondo del trading!
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
The Greenbrier Companies (GBX)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Ieri il trading è stato leggero mentre i mercati sembravano elaborare le notizie, con un iniziale acquisto seguito da una vendita che ha portato alla chiusura in positivo.
Lo S&P è salito dello 0,123%, mentre il Nasdaq ha registrato un aumento dello 0,57%.
Semifesta
Negli ultimi sei mesi, abbiamo assistito a movimenti sorprendenti nei titoli legati all'intelligenza artificiale. Ieri, questi titoli hanno registrato guadagni significativi dopo gli utili di Broadcom e l'annuncio del loro frazionamento azionario 10-1.
Questi frazionamenti stanno diventando sempre più comuni dopo CMG e NVDA. Pertanto, è ragionevole aspettarsi che altri titoli come BKNG, MELI, MSTR, DECK, COST e LLY diventino potenziali candidati per un frazionamento entro la fine dell’anno.
Un altro titolo di rilievo è stato SMCI, che ieri ha mostrato un notevole rialzo e sembra promettente. Potremmo considerare di acquistare durante il prossimo pullback, con obiettivi di Fibonacci fissati a $ 1400.
Ricordate che mercoledì sarà festa di mercato in occasione di Juneteenth.
Il titolo più rilevante della giornata è stato Broadcom (AVGO). Migliori utili, prospettive positive e frazionamento azionario hanno spinto il titolo oltre i $ 200 ieri sera. La teleconferenza è stata estremamente positiva e sembra che si stia entrando in un ciclo rialzista significativo.
Nella prossima settimana, vorrei che i rialzisti mi convincano che questo rally sia sostenibile, magari con una rotazione verso i titoli che sono stati sconfitti. Se lo S&P 500 dovesse invertire il trend al ribasso, potrebbe essere il momento di considerare qualche posizione short.
Continueremo a monitorare queste dinamiche e a fornire aggiornamenti tempestivi su questi e altri sviluppi del mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Fed nulla di fatto, come previstoLa Federal Reserve ha mantenuto, come previsto, l'intervallo obiettivo dei Fed Funds stabile tra il 5,25% e il 5,50%, per la settima riunione consecutiva. I rappresentanti del Fomc, hanno lasciato intendere che non è ancora il momento di ridurre i tassi finché non saranno certi che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%. Nel frattempo, il dot plot mostra che i politici prevedono solo un taglio dei tassi quest’anno e quattro riduzioni nel 2025.
A marzo, la Fed prevedeva tre tagli nel 2024 e tre nel 2025. Per quel che riguarda le previsioni, la Fed non ha apportato revisioni alle proiezioni di crescita del PIL e vede ancora l’economia in espansione del 2,1% nel 2024, del 2% nel 2025 e nel 2026. Nel frattempo, l’inflazione PCE è stata rivista al rialzo per il 2024 e per l’anno prossimo, ma è stata mantenuta al 2% per il 2026. Anche l’inflazione core PCE è stata rivista al rialzo al 2,8% nel 2024 (rispetto al 2,6%) e nel 2025 (2,3% rispetto al 2,2%), ma è stata mantenuta al 2% per il 2026. I
l tasso di disoccupazione è previsto al 4% per il 2024, stesso come previsto a marzo, ma è atteso leggermente più alto al 4,2% nel 2025 (contro il 4,1%). Va ricordato che dopo la pubblicazione dell’inflazione, secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati vedono una probabilità di un taglio dei tassi di settembre superiore al 70% rispetto al 52% di un giorno fa. Inoltre, la probabilità di tagli è aumentata all’84% a novembre e al 96% a dicembre. Il mercato quindi resta ancora orientato, a differenza dei rappresentanti del board, verso più di un ribasso del costo del denaro.
AZIONARIO NO STOP
Inarrestabili, ancora una volta, le borse americane, con nuovi record storici per l'S&P 500, in rialzo dello 0,9%, per il Nasdaq che ha guadagnato l'1,2% e non è lontano dai 20 mila punti, e per il Dow Jones, in rialzo di circa 265 punti. I dati sull’inflazione inferiori alle attese per gli Stati Uniti hanno di fatto provocato un piccolo terremoto, perché aumentano decisamente le probabilità che la Fed possa tagliare i tassi di interesse quest’anno, e più di una volta.
Il settore immobiliare è stato di gran lunga quello che ha guadagnato di più, seguito dal settore tecnologico e dai materiali. Le megacap sono salite ancora, Microsoft (0,5%), Apple (1,5%), Nvidia (2,3%), Meta (0,6%) e Alphabet (1,6%), mentre Amazon si è stabilizzata. Oracle balza di circa l'11,7% dopo che la società ha annunciato accordi cloud con Google e OpenAI. Le azioni di Home Depot sono aumentate fino al massimo di 4 settimane di 348,92 dollari.
VALUTE
Crollo inatteso del dollaro, dopo la pubblicazione del CPI Usa, uscito inferiore alle attese, con l’EurUsd che dai minimi di ieri a 1.0720, ha riguadagnato oltre 120 pip in poche ore per poi chiudere intorno a 1.0800, dove lo troviamo oggi. Anche il Cable da 1.2730 è salito fino a 1.2860 per poi perdere quasi 100 pip, quindi più di EurUsd, per effetto del recupero di EurGbp, che da 0.8420 di ieri, ha risalito la corrente fino a 0.8455 area.
A sorpresa invece il UsdJpy, dopo aver perso quasi 180 pip da 157.50 a 155.70, ha recuperato quasi tutto tornando in area 157.20. Quindi tutto il mercato, dopo la discesa del biglietto verde, ne ha visto un recupero più o meno marcato con i prezzi che si sono stabilizzati intorno al 50%, eccetto lo Jpy, dei movimenti di ieri sera. A questo punto vedremo se prevarranno le forze pro-dollaro, che riguardano la crisi politica europea, oppure quelle che vedono più tagli dei tassi negli Usa in ragione di una congiuntura che mostra evidenti crepe.
USA, CPI IN CALO
Il tasso di inflazione negli Stati Uniti è, a sorpresa, salito meno del previsto, al 3,3% a maggio 2024, il livello più basso degli ultimi tre mesi, rispetto al 3,4% di aprile e alle previsioni del 3,4%. L’inflazione è diminuita per i generi alimentari, abitazioni, trasporti e abbigliamento. Sono invece aumentati maggiormente i costi dell’energia, con in testa la benzina, il gas e l’olio combustibile.
Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato, e ciò rappresenta il minimo da luglio 2022, rispetto alle previsioni di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,3% ad aprile. Nel frattempo, l’inflazione core è scesa al 3,4% annuo, il tasso più basso da aprile 2021 e inferiore al consenso del 3,5%. Anche il tasso mensile di inflazione core è sceso dallo 0,3% allo 0,2%, migliore rispetto allo 0,3% previsto.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Today’S Trading del 11.06.2024 – DISOCCUPAZIONE, UN MALE NECESSAToday’S Trading del 11.06.2024 –
🔴 DISOCCUPAZIONE, UN MALE NECESSARIO
MACRO BACKGROUND
Sale la disoccupazione nel Regno Unito, questa mattina ai dati da UK mostrano una disoccupazione al +4.4% dal precedente +4.3%, dato che conferma un generale raffreddamento del mercato del lavoro in occidente.
Da tempo gli analisti e le banche centrali , si aspettavano un aumento dei livelli di disoccupazione, proprio come effetto delle politiche monetarie che sono state messe in campo in questi anni. I livelli attuali sono ancora ben tollerati dalle banche centrali, ed i NFP di venerdi scorso hanno dimostrato che anche i mercati hanno oramai già valutato l’idea che la disoccupazione potrà salire nei prossimi mesi, ma è un prezzo necessario da pagare per avere un’inflazione che punta ai target del 2%.
I mercati in queste ore hanno vissuto il frazionamento del titolo Nvidia, che con un rapporto di 10 a 1 ha portato le quotazioni del titolo a 120$, frazionamento che non è una novità per il mondo azionario USA, sebbene questo processo sia sempre più raro, dobbiamo notare che negli anni 90 oltre 180 titoli del Russell 1000 hanno messo in campo questo tipo di azione, mentre nel 2024 meno di 10 e sebbene questo tipo di annunci generano sempre grande interesse da parte degli investitori, notiamo che al concretizzarsi del frazionamento svanisce l’interesse degli investitori che si focalizzano più sui fondamentali.
FOREX
Il mercato FX continua a vivere una fase di rialzo del dollaro USA, con il dollaro Index che va al test di 105.50, il che genera caduta libera di quasi tutte le majors. Facciamo un distinguo con la moneta unica che perde piu terreno, causa anche il taglio tassi da parte della BCE che sta portando ad una diffusa debolezza dell’Euro. Da notare la decorrelazione con la Sterlina, che resta invece asset migliore per questo 2024 , il che porta EurGbp a nuovi minimi per questo 2024. Da monitorare a nostro parere questa decorrelazione che potrebbe essere un’interessante occasione se la BoE dovesse seguire le orme della BCE.
oltre alla forza del Dollaro Usa e della Sterlina abbinate alla debolezza dell’Euro, notiamo ancora uno Yen che tenta affondi sotto i minimi di periodo, portando usdjpy al test delle resistenze a 157.50, ma domani ci sono i dati sull’Inflazione USA e poi la FED che potrebbero dare non poca volatilità a questi asset.
EQUITY
L’azionario USA resta fermo nelle quotazioni dei principali indici, con l’SP500 che resta nel trading range compreso tra 5390 pnt e 5330 pnt, non da meno il NQ con resistenza a 19180 pnt e supporti a 18980 pnt.
Più dinamica l’Europa, con il Dax che attacca i supporti a 18320 pnt, mettendo in luce una diffusa debolezza, guidata sia dalla volonta della BCE di tagliare liquidità dal programma Pepp, che dalle elezioni politiche europee che mostrano un’Europa guidata da partiti di Destra , filone che non piace ai mercati.
Il diffuso risk off europeo si denota anche in Asia con China50 che aggiorna i minimi di periodo a 12235 pnt a seguire un trend ribassista ben delineato ora dai massimi del 20 maggio a 12950 pnt
COMMODITIES
Commodities divise in due: da un lato i metalli che seguono le sorti del valutario, in un mood ribasissta diffuso, dal gold che perde solo un 0.12% fino al rame che segna un -2.09%, ma se da un lato i metalli perdono terreno, il settore energy recupera terreno, guidato dal WTi che si riporta al test delle resistenze a 78.50$ in un rally rialzista partito dai minimi di 72.50$.Si guarda ora ai tagli alla produzione, ma solo la rottura di 78.50$ potrebbe dare il via a nuovi allunghi long.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
La settimana della FedIl prossimo mercoledì sarà un giorno critico per gli Stati Uniti, con la pubblicazione del rapporto sull'indice dei prezzi al consumo e la decisione di politica monetaria della Federal Reserve. Le previsioni suggeriscono che il tasso di inflazione annuale rimarrà al 3,4%, mentre il tasso di base potrebbe diminuire leggermente al 3,5%, un nuovo minimo di 3 anni. Rispetto al mese precedente, si prevede che l’IPC principale aumenterà a un ritmo più lento dello 0,2%, mentre l’IPC core è previsto stabile allo 0,3%.
È probabile che la Fed mantenga l’intervallo obiettivo dei fondi federali al 5,25%-5,5%, con l’attenzione del mercato sui suggerimenti di una tempistica di taglio dei tassi e sul numero di riduzioni previste per quest’anno, nonché su nuove proiezioni economiche. Altri dati chiave da monitorare durante la settimana includono il PPI, i prezzi di esportazione e importazione e la lettura preliminare della fiducia dei consumatori del Michigan.
AZIONARIO
Le azioni statunitensi hanno ripiegato venerdì, con l’indice S&P 500 che ha chiuso in ribasso dello 0,1%, al di sotto del suo massimo storico di 5.374. Il Nasdaq è arretrato dello 0,2% e il Dow Jones ha perso 87 punti, dopo che il dato relativo ai NFP ha riproposto il solito mantra, ovvero “good news are bad news” e viceversa. Ciò, secondo la maggior parte degli analisti, significa una cosa sola, niente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Anche se molti ricordano che la vera ragione potrebbe derivare dal fatto che questo è l’anno delle elezioni e nessuno oserà modificare lo scenario economico prima di tale data elettorale, a meno di dati eclatanti sull’inflazione.
Le buste paga non agricole sono aumentate di 272.000 a maggio, superando la stima di 185.000 e l'aumento di 175.000 di aprile. Le probabilità di un allentamento della Fed a settembre sono scese drasticamente al 55% dal 68% prima del rapporto. I settori finanziario, industriale e tecnologico hanno guidato i guadagni, mentre immobiliare, materiali e servizi di pubblica utilità hanno registrato le performance peggiori.
Tra i titoli a grande capitalizzazione, Microsoft, Nvidia e Meta hanno perso ciascuno lo 0,1%, Amazon è scesa dello 0,3% e Alphabet è scesa dell'1,3%, mentre Apple è cresciuta dell'1,5%. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha guadagnato l'1,1%, il Nasdaq l'1,6% e il Dow lo 0,5%.
VALUTE
Sul fronte valutario, dollaro sugli scudi, a spingere tutte le valute concorrenti al ribasso, con l’EurUsd a ridosso del supporto chiave di 1.0790 00 e potenzialità di discesa, nel caso di rottura al ribasso, anche fino a 1.0600. Ma anche sterlina sembra ben indirizzata, con un primo supporto importante a 1.2670 80 al di sotto del quale potremmo tranquillamente iniziare una discesa verso 1.2460, area di minimi di inizio maggio.
UsdJpy non lontano da quel 157.60 158.00 area che potrebbe essere la “line in the sand” della BoJ che a breve sarà nuovamente messa alla prova dalla speculazione. Le oceaniche restano sopra i punti chiave ma sono scese rapidamente con i livelli chiave posti a 0.6560 e 0.6050 60 area rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Sale il franco svizzero con i suoi cross e quindi pressione nuovamente su CadChf, EurChf, AudChf, GbpChf e NzdChf, tutti in calo. Quanto durerà?
La nostra impressione è che il dato sui payrolls sia overvalued dal mercato e in sé porta delle contraddizioni rispetto agli altri numeri sul mercato del lavoro che nelle ultime 3 4 settimane, si sono rivelati importanti e che farebbe pensare che in fondo la Fed taglierà il costo del denaro tra settembre e dicembre. Ergo se nei il dollaro non riuscirà a sfondare velocemente le resistenze chiave, ci aspettiamo un ritorno delle valute concorrenti e una reazione significativa.
EUROPA, UNA SETTIMANA INTENSA
Nel Regno Unito, la prossima settimana sarà caratterizzata da importanti indicatori economici come il rapporto sull'occupazione, i dati mensili sul PIL, sulla produzione industriale, e sulla bilancia commerciale. Si prevede che l'economia britannica potrebbe aver registrato una fase di stallo nel mese di aprile dopo tre mesi di crescita, e che la produzione industriale probabilmente sia diminuita dopo due mesi di guadagni.
Probabilmente il tasso di disoccupazione rimarrà stabile al 4,3%, mentre la crescita media delle retribuzioni regolari dovrebbe rimanere al 5,7%. In Germania i prezzi all'ingrosso dovrebbero aumentare per il terzo mese consecutivo. Inoltre, si prevede che la produzione industriale crescerà sia nell’Eurozona che in Italia. Attenzione anche al dato sul morale dei consumatori, previsto in Svizzera, con attese positive, di raggiungimento del massimo degli ultimi 15 mesi. Non dimentichiamo poi la pubblicazione dei dati sull’inflazione di Eurozona.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 06.06.2024L’ECB taglierà di -25 bps, incertezza su successive mosse nel 2024.
PMI europei in ripresa a Maggio, anche per il manufatturiero.
Prezzo del petrolio depresso, aiuta la prospettiva di calo dell’inflazione.
Segnali di rallentamento del mercato del lavoro Usa: “bad news is good news”.
Il 1’ taglio al costo del denaro in Europa e’ dato per certo oggi, 6 giugno: la Banca centrale Europea, a poco meno di 2 anni dA luglio 2022, DATA d’avvio della fase di tumultuoso rialzo “anti-inflazione”, dovrebbe decidere di abbassare il tasso “repo” di riferimento -25 bps, da 4,50 a 4,25%. La speranza, tutta da verificare, è che proceda poi con altri 2 tagli entro fine anno.
Ieri, 5 giugno, una vigilia all’insegna dell’ottimismo per le Borse europee, che hanno terminato la seduta in rialzo nel giorno in cui, ad alimentare la convinzione che sia iniziata la tanto auspicata fase di “easing monetario” ha pensato sia la Bank of Canada che, 1’ Banca centrale tra quelle dei Paesi del G7, ha tagliato i tassi -25 punti base, che i dati piuttosto deboli sul mercato del lavoro Usa.
Milano ha segnato +0,68%, Parigi +0,87%, Zurigo +1,16%, Madrid +0,59%, Londra +0,18%, e l’Euro Stoxx 50 (blue chip europee) +1,65%. Molto tonica anche Wall Street, dove Nvidia ha oltrepassato 3 mila miliardi di US$ di capitalizzazione, superando Apple e diventando la 2’ societa’ Usa per capitalizzazione: Dow Jones +0,25%, Nasdaq +1,90%, S&P500 +1,18%.
Il quadro macroeconomico Usa resta solido ma si moltiplicano i segnali di rallentamento della crescita, almeno quanto basta per convincere i mercati che la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) possa di nuovo accarezzare l’idea di anticipare il taglio del costo del denaro in una delle riunioni estive del FOMC (Comitato di politica monetaria).
Dopo che le offerte di lavoro (indagine “Jolts” sui posti da lavoro vacanti) sono scese oltre le attese e al minimo da febbraio 2022 pur rimanendo sopra gli 8 milioni (!!), ieri i dati Adp sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato hanno confermato il rallentamento: a maggio 152 mila nuovi occupati, contro previsioni di 175 mila: occhi aperti pertanto oggi, sui dati generali Usa sul mercato del lavoro.
Di tenore molto diverso e sorprendentemente positivo il dato Ism (Institute for the supply management) del settore servizi di maggio, salito da 49,4 a 53,8 punti, contro attese di 50,7.
In Europa arrivano i primi segnali di ripresa congiunturale, dopo oltre 1 anno di stagnazione economica: così parrebbe testimoniare l’indice Pmi (Purchasing managers Index) di maggio, risalito al massimo da un anno nell’Euro-zona, grazie ad attività manifatturiere e di servizi che migliorano per il 3’ mese consecutivo, facendo salire il Pmi Composite a 52,2 punti dai 51,7 di aprile.
Il riaccendersi della speranza di un taglio dei tassi Usa, l’approvazione degli ETF cash su Ethereum da parte della SEC (US Security Exchange Commission) a poco più di 4 mesi da quella su Bitcoin e l’importante flusso di sottoscrizioni sui suoi ETF cash a maggio hanno dato nuovo slancio alle quotazione della maggiori “crypto currencies”: i 71.500 US$ riavvicinano Bitcoin al record di 73.798 di metà marzo.
Il prezzo del petrolio conferma la debolezza delle ultime 2 settimane ed in particolare il -4,2% di quella passata: ieri quello del greggio di riferimento Usa WTI (West texas Intermediate) e’ risalito sopra 73 Dollari/barile, ma resta ai minimi da febbraio, dopo che nel fine settimana l’Opec+ ha accorciato ad ottobre la durata dei tagli alla produzione anziché fine anno, come prevedeva il consenso.
La decisione potrebbe comportare un aumento della produzione dopo ottobre, proprio mentre le prospettive della domanda globale si stanno indebolendo, come ha descitto dall’ultimo rapporto Api (Agenzia petrolifera internazionale) che rileva ache un inatteso aumento delle scorte di greggio Usa.
La ricaduta positiva di un calo persistente dei prezzi dell’oil sarebbe la discesa dei prezzi alla produzione (PPI) e, conseguentemente, dei prezzi al consumo (CPI). Uno scenario di prezzi energetici in calo e’ corroborato anche dal ridimensionamento dell’allarme sugli approvigionamento di gas naturale all’Europa dovuto ai problemi al gasdotto Norvegese, in via di rapida soluzione.
Sul mercato valutario è ancora lo Yen giapponese a catalizzare l’attenzione: la crescita dei salari in Giappone, risultata sotto alle attese, ha contribuito a ridimensionare le aspettative sul rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan (la prossima riunione è prevista per il 14 giugno) e ad innescare vendite sulla valuta.
Il cross Euro/Dollaro staziona sopra 1,08 attendendo il meeting ECB.
Il mercato obbligazionario Europeo non risente dell’imminente decisione sui tassi e lo spread piuù famoso, quello tra BTp decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi, conferma da diverse settimane quota 130 bps, associato ad un rendimento del BTP decennale benchmark attorno 3,84%, stabile.
Stamane, 6 giugno, le Borse europee hanno riaperto caute, in media +0,1% (ore 9.00 CET) nel giorno in cui, accanto allo scontato taglio di -25 pbs della BCE (ECB) l’attenzione si concentrerà sulle parole usate dal Presidente Christine Lagarde nel rituale incontro con stampa ed analisti.
Sul fronte politico, segnaliamo l’avvio, in Olanda, delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo: seguiranno domani Irlanda e Repubblica Ceca.
Le Borse asiatiche hanno chiuso in maggioranza in rialzo: Tokio, Sidney, Mumbai +0,7%, Hong Kong e China A50 +0,2%. (ore 09.30 CET).
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Ancora record storici per i listiniIeri, gli indici Usa hanno esteso ulteriormente i loro guadagni, incuranti di qualsiasi notizia positiva o negativa pubblicata, in un contesto sempre e comunque favorevole di appetito al rischio. Il settore tecnologico continua a non vedere la fine del rialzo, con l'S&P 500 che ha chiuso in positivo di oltre l’1%, mentre il Nasdaq ha fatto addirittura di meglio salendo dell’1.75% e facendo registrare le chiusure più alte mai registrate. Anche il Dow Jones che nell’ultimo periodo aveva invece mostrato ribassi correttivi ha recuperato uno 0.30%.
I dati dell’ISM hanno mostrato che l’attività dei servizi negli Stati Uniti è cresciuta ai massimi degli ultimi nove mesi, al di sopra delle aspettative, mentre, il rapporto ADP ha mostrato che le imprese private hanno aggiunto meno posti di lavoro del previsto, in linea con altri dati che indicano un mercato del lavoro in fase di indebolimento, come i Jolt Openings.
La Fed non sembra ancora preoccupata dell’andamento del mercato del lavoro ma, prima o poi, riteniamo dovrà fare i conti con un calo degli aggregati significativo, che la spingerà a correre il rischio di rimanere eccessivamente “behind the curve”. Il settore tecnologico comunque ha sovraperformato con Nvidia in crescita del 3% e TSMC in rialzo del 7% dopo le notizie secondo cui ASML (+8%) si aspetta forti ordini da quest'ultima nei prossimi trimestri. Inoltre, HP ha guadagnato l'1% sulla scia degli ottimi risultati aziendali del primo trimestre.
VALUTE
Sui cambi c’è meno euforia, per fortuna e ci sembra che gli andamenti del mercato più liquido al mondo, siano più maturi e consapevoli degli alti e bassi (soprattutto alti) di borsa, in un contesto di incertezza che genera trading range a bassa volatilità, eccezion fatta per qualche cross su Chf e Jpy che si è mosso maggiormente. Il UsdJpy, dopo i minimi di ieri, tornato sopra 156 con oltre 150 pip di recupero in seguito agli scrolloni di ieri, legati a chiusure di posizioni short jpy da parte di big players.
Recupero parziale anche di EurChf, tornato in area 0.96700 dopo aver testato 0.9670. EurUsd nel range 1.0850 e 1.0885, con una certa tenuta dei supporti che alimenta speranze di rivederlo sopra 1.0900. Medesima price action per il Cable, tornato a ridosso di 1.2800, con l’EurGbp sui supporti chiave di 0.8490 00. La sensazione che il dollaro possa scendere, anche domani, pur in presenza di una Bce che taglierà i tassi, è forte, a dimostrazione che forse il mercato comincia a concentrarsi sulla ripresa economica di chi prima ridurrà il costo del denaro.
A proposito di banche centrali, La Banca del Canada ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base al 4,75% nella riunione di giugno 2024, come previsto, e ha segnalato che ulteriori tagli dei tassi saranno apportati nel caso in cui l’inflazione dovesse continuare a rallentare come previsto. La banca centrale ha sottolineato di avere maggiore fiducia nel fatto che la disinflazione sta convergendo verso l’obiettivo del 2%, giustificando un orientamento politico meno restrittivo.
Nel frattempo, la crescita del PIL canadese nel primo trimestre è stata più debole rispetto ai livelli attesi dalla BOC, e i dati sull'occupazione hanno segnalato una contrazione del mercato del lavoro, giustificando ulteriormente una risposta con condizioni di credito più accomodanti.
Tuttavia, la Banca ha notato che permangono rischi al rialzo per la crescita dei prezzi, amplificati dalle incerte tensioni geopolitiche e da una Fed relativamente più aggressiva, sollevando interrogativi sulla rapidità con cui il tasso di interesse potrà scendere. UsdCad dapprima a 1.3740 dopo la decisione e poi ritorno sotto quota 1.3700, per prese di beneficio.
L’ ADP PEGGIORA, L’ISM NO
Le imprese private negli Stati Uniti hanno aggiunto 152.000 lavoratori alle loro buste paga nel maggio 2024, il minimo in quattro mesi, e ben al di sotto delle previsioni di 175.000 e dei 188.000 rivisti al ribasso di aprile. Il settore dei servizi ha aggiunto 149.000 posti di lavoro, principalmente commercio, trasporti e servizi pubblici, mentre le perdite di posti di lavoro si sono verificate nei settori dell'informazione e dei servizi professionali/alle imprese. Il settore della produzione di beni ha aggiunto posti di lavoro, guidato dall’edilizia, mentre sia il settore manifatturiero che quello delle risorse naturali/minerario hanno perso posti di lavoro.
Chissà se domani, l’uscita dei NFP cambierà tale scenario, che a tendere sembra abbastanza fosco, per il mercato del lavoro Usa. L’ISM Services PMI, intanto, sempre negli Stati Uniti è salito a 53,8 nel maggio 2024, il livello più alto in nove mesi e ben al di sopra delle previsioni di 50,8. La lettura ha indicato una ripresa dell’attività del settore dei servizi dopo la prima contrazione da dicembre 2022.
IL PETROLIO CORREGGE AL RIALZO
I futures sul greggio WTI sono apparsi in leggero recupero sopra i 74,5 dollari al barile, in rialzo per la seconda sessione consecutiva. Si tratta di un rimbalzo tecnico dopo che i prezzi erano crollati ai minimi degli ultimi quattro mesi. I rendimenti dei titoli del Tesoro americano sono scesi ulteriormente, in seguito ai deboli dati sull’occupazione negli Stati Uniti, numeri che hanno acceso le speranze che la Federal Reserve possa tagliare i tassi di interesse due volte quest’anno. La probabilità che la Fed riduca il costo del denaro a settembre è ora al 69%, una mossa che potrebbe stimolare l’attività economica e aumentare la domanda di petrolio.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le borse ripiegano su dati negativiLa seduta di ieri è apparsa come una delle più contraddittorie delle ultime settimane, con mercati in decorrelazione tra di loro, e diversi asset che hanno oscillato indipendentemente dalle notizie uscite. I dati Usa, specie i Jolts openings, relativi al mercato del lavoro, usciti peggiori delle attese, avrebbero dovuto riportare euforia sui mercati, in relazione alle maggiori aspettative di cambiamento di politica monetaria della Fed, rispetto alla narrazione attuale, che ancora vede i rappresentanti della banca centrale Usa negare l’eventualità di un abbassamento dei tassi.
Invece, i principali indici statunitensi sono stati scambiati in leggero ribasso non solo relativamente alla Fed, ma anche perché cominciano a sorgere preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni a 8,059 milioni, il livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro si raffredda.
Nel frattempo, gli ordini alle fabbriche sono aumentati leggermente più del previsto, mentre il PMI ISM pubblicato ieri ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale. Il settore energetico è stato il più grande perdente, con Exxon Mobil in ribasso del 2,1% e Chevron in ribasso dell'1,6% dopo che i prezzi del petrolio hanno toccato il minimo di 4 mesi. Tra le megacap, Microsoft (-0,8%), Amazon (-1%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,6%) hanno chiuso tutte in rosso mentre Apple (0,1%) e Nvidia (0,1%) hanno registrato piccoli guadagni.
VOLA IL FRANCO SVIZZERO
Sul mercato dei cambi, il principale vincitore di questa sessione è stato il franco svizzero che ha continuato a rafforzarsi, come se fossimo in presenza di un crollo dei mercati, in piena avversione al rischio, e addirittura un movimento da panic selling sui cross contro valuta elvetica. EurChf in poco più di 6 sedute ha perso quasi il 3 per cento, scendendo da 0.9920 a 0.9680, senza apparenti notizie, se non che il Cpi svizzero è uscito in linea con le aspettative a +1.4% su base annua. Peraltro, sotto i livelli di riferimento del 2% della SNB, un livello quindi deflattivo che potrebbe anche offrire spazio per un taglio dei tassi nel prossimo futuro.
Anche lo Jpy ha vissuto una giornata di gloria con un movimento contro dollaro che ha portato i prezzi da 157.60 a 154.50, oltre i 300 pip, guidati da liquidazioni di posizioni short Jpy accumulate da big players in questi ultimi mesi. Movimento lento e strutturale, che nulla ha a che vedere con un intervento della BoJ.
Discese importanti quindi per tutti i cross di Chf e Jpy che hanno tenuto sotto pressione anche le majors, con EurUsd e Cable che dopo aver superato quota 1.0900 e 1.2800, hanno ripiegato per effetto di vendite di EurChf, EurJpy, GbpChf, GbpJpy, nonché AudJpy, AudChf, NzdChf e NzdJpy. EurUsd e Cable quindi nel range solito senza grandi movimenti impulsivi, ma derivati dalle due valute rifugio Jpy e Chf, come detto.
Sulle oceaniche non c’è molto da dire, nel senso che Aud ha leggermente ripiegato ieri sulle aspettative di crescita del Pil inferiori alle attese ma poi nella notte ha recuperato riportandosi a 0.6650. Di fondo siamo ancora in un leggero trend rialzista.
LA TENSIONE AUMENTA MA NON SUI RENDIMENTI
Martedì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,35%, il minimo in circa tre settimane, poiché i dati recenti provenienti dagli Stati Uniti continuano a rafforzare l’opinione secondo cui la Fed è pronta ad avviare il ciclo di allentamento a settembre. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni, al livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi.
Ieri, l’ISM PMI ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale, facendo scendere il rendimento di riferimento di quasi 10 punti base. Gli investitori ora vedono una probabilità del 65% di un taglio a settembre e del 77% di uno a novembre.
JOLTS DELUDENTI
Il numero di offerte di lavoro è diminuito di 296.000 rispetto al mese precedente a 8,059 milioni nell’aprile 2024, il livello più basso da febbraio 2021 e mancando il consenso del mercato di 8,34 milioni. Nel corso del mese, le offerte di lavoro sono diminuite nell'assistenza sanitaria e sociale nell'istruzione statale e locale, ma sono aumentate nei servizi educativi privati.
Va ricordato altresì che i nuovi ordini di manufatti statunitensi sono aumentati dello 0,7% rispetto al mese precedente raggiungendo i 588,2 miliardi di dollari nell’aprile 2024, lo stesso di marzo e leggermente al di sopra delle aspettative del mercato di un aumento dello 0,6%. Gli ordini per l'industria dei beni durevoli sono aumentati dello 0,6%, trainati da forti aumenti per macchinari (1,9%), metalli primari (1,3%), computer e prodotti elettronici (0,6%) e mezzi di trasporto (1,1%).
DATI IN ASIA
Nella notte sono usciti i dati sul Pil in Australia, usciti al di sotto delle previsioni, a +0,1% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, rallentando rispetto a un aumento dello 0,3% rivisto al rialzo nel quarto trimestre e risultando inferiore alle previsioni del mercato dello 0,2%. Questo è stato il decimo periodo di crescita trimestrale, ma il ritmo più debole in 6 trimestri, in un contesto di domanda interna debole, un ulteriore calo degli investimenti fissi e un rallentamento del commercio netto.
Dalla Cina invece arriva il dato sul Pmi dei servizi della regione del Caixin, salito a 54,0 a maggio 2024 da 52,5 ad aprile, sopra alle previsioni di 52,6. È stato il 17° mese consecutivo di espansione dell’attività dei servizi, segnando il ritmo più rapido da luglio 2023, poiché i nuovi ordini e i nuovi ordini di esportazione sono cresciuti maggiormente in un anno grazie al rafforzamento della domanda interna ed esterna.
L’occupazione è aumentata per la prima volta in quattro mesi, con il tasso di crescita più rapido da settembre 2023, mentre il lavoro arretrato ha continuato a diminuire. Infine, va segnalato il dato sul Pmi dei servizi redatto dalla banca giapponese Au Jibun, rivisto al rialzo a 53,8 da un dato preliminare di 53,6. Detto questo, l'ultimo risultato è stato inferiore al picco di 8 mesi di aprile di 54,3, segnando la crescita più debole nel settore dei servizi da febbraio.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Peggiorano i dati USALa sorpresa di ieri è arrivata dai dati Usa che, questa volta, hanno evidenziato un rallentamento dell’Ism manufacturing Pmi, che ha indicato una contrazione più grande del previsto nel settore manifatturiero. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno tagliato alcuni dei guadagni iniziali, ma hanno ugualmente chiuso a +0.11% e +0.56% rispettivamente, mentre il Dow Jones è passato in territorio negativo chiudendo sotto dello 0.3%.
Analisti e investitori continuano a ritenere però che la Fed taglierà il costo del denaro tra settembre e dicembre prossimi, e aspettano conferme dagli altri dati economici previsti questa settimana, tra cui il rapporto sull'occupazione, JOLTS e l'ISM Services PMI.
Sul fronte societario, Nvidia è cresciuta di circa il 3,4% mentre AMD è scesa dello 0,9%, tagliando i guadagni iniziali, poiché entrambe le società hanno presentato i chip AI di prossima generazione. Apple (1,1%) e Meta (1,7%) hanno guadagnato mentre Amazon e Alphabet sono rimaste pressoché invariate e Microsoft è stata scambiata leggermente al ribasso (-0,4%). D’altro canto, JPMorgan (-0,8%), Home Depot (-1,2%) e Chevron (-1,7%) hanno messo sotto pressione il Dow Jones.
SCENDE ISM MANIFATTURIERO USA
L’ISM Manufacturing PMI è inaspettatamente sceso a 48,7 a maggio 2024 da 49,2 di aprile, al di sotto delle previsioni di 49,6. La lettura ha mostrato un’altra contrazione per l’attività manifatturiera poiché la domanda è stata nuovamente debole, la produzione è stata stabile e gli input sono rimasti accomodanti.
In calo si registrano nuovi ordini, scorte di magazzino e portafoglio ordini. Inoltre, la produzione ha rallentato. L’occupazione invece ha registrato una ripresa e i prezzi sono aumentati a un ritmo più lento poiché la maggior parte dei costi legati alle materie prime continuano a salire, ma a tassi più deboli. Sul mercato rimane l’appetito al rischio, anche se il calo dell’azionario ha generato una leggera ripresa dell’indice Vix, tornato sopra i 14 punti.
VALUTE
Sui cambi il dollaro ha perso terreno contro tutte le valute concorrenti anche se a sorpresa, il franco svizzero ha guadagnato terreno per effetto dei timori registratisi sull’azionario evidentemente, in una giornata di risk on sui principali rapporti di cambio eccezion fatta per i cross del franco stesso.
Correlazioni saltate a livello infra-mercato quindi con l’EurUsd che ha superato quota 1.0900 fermandosi a 1.0910 mentre il Cable ha testato 1.2817, in una price action decisamente positiva per le due valute che sembrano avere ancora spazio di rialzo e possibili obiettivi a 1.0990-00 e 1.2890-00.
Si è invece ripreso il UsdJpy per effetto del ritorno prepotente dei cross dello Jpy verso i massimi di periodo o storici, con una cinquantina di pip di correzione dopo la discesa di ieri a 156.00. Siamo in trend ribassista, ma il delta tasso pesa e stare long Jpy non è conveniente. Tecnicamente, solo la rottura di 155.80, potrebbe dare impulsività al ribasso del biglietto verde.
Nella notte sono usciti, intanto dati australiani peggiori del previsto, relativi al current account e ai risultati delle grosse aziende, entrambi in deciso calo, mentre il dollaro australiano ha perso uno 0.30% sul dato. La divisa oceanica però sembra mantenere un tono rialzista sul dollaro, insieme al dollaro neozelandese.
CANADA, SCENDE IL PMI MANIFATTURIERO
L’S&P Global Canada Manufacturing PMI è sceso a 49,3 a maggio 2024, da 49,4 di aprile, indicando il tredicesimo mese consecutivo di contrazione dell’attività manifatturiera canadese, in netto contrasto con l’espansione prevista a 50,2. La produzione e i nuovi ordini sono diminuiti a ritmi più rapidi, attribuiti a contesti economici e politici incerti, con una domanda ridotta da parte di clienti nazionali e internazionali.
L’occupazione è aumentata, mentre i costi dei fattori produttivi sono aumentati per il dodicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento. Le pressioni concorrenziali hanno limitato la capacità delle aziende di trasferire i costi ai clienti, mantenendo un aumento frazionario delle tariffe di vendita per il quarantaseiesimo mese consecutivo.
La fiducia futura è migliorata ai massimi degli ultimi dieci mesi in un contesto economico più stabile. Persistono ritardi nella catena di approvvigionamento e aumento dei prezzi dei fattori di produzione, riflettendo le sfide attuali nel panorama manifatturiero. Dollaro canadese che però rimane stabile a 1.3600, supporto chiave di medio termine.
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,4% a giugno, il minimo di due settimane, poiché gli ultimi dati macro, di fronte a tassi di interesse elevati hanno rafforzato la necessità di taglio del costo del denaro anche da parte della Fed. I dati dell’ISM hanno mostrato che l’attività manifatturiera negli Stati Uniti si è contratta più del previsto a maggio, aumentando la pressione sul settore.
Di conseguenza, quasi la metà del mercato si posiziona ora per più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, a fronte di un lieve consenso a favore di un unico taglio. Anche gli indicatori chiave del mercato del lavoro previsti questa settimana influenzeranno le prospettive politiche della Fed.
La giornata di oggi prevede la pubblicazione dell’inflazione in Svizzera, insieme alla disoccupazione tedesca, ai Jolts opening Usa e gli ordini all’industria., Tanta carne al fuoco quindi, da seguire con estrema attenzione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Maggio positivo, nonostante il calo nell'ultima settimana!Maggio chiude in positivo, nonostante il calo nell'ultima settimana!
A Wall Street si dice:
"La diversificazione è la difesa contro l'ignoranza. È praticamente impossibile prevedere quale singolo investimento avrà successo." John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
L'ultima settimana di maggio è stata un disastro per i principali indici, tuttavia, il mese si è ripreso da un aprile difficile, segnando il sesto mese positivo degli ultimi sette.
Il NASDAQ ha guidato i guadagni con un incremento del 6,9% nei 31 giorni, principalmente grazie all'impressionante rally di NVIDIA (NVDA). Questa superstar dell'intelligenza artificiale ha perso lo 0,8% oggi, ma ha concluso il mese con un rialzo del quasi 27%, dopo un rapporto trimestrale che ha entusiasmato gli investitori.
L'S&P 500 è cresciuto del 4,8% a maggio, mentre il Dow Jones ha registrato un aumento del 2,3%, nonostante le pressioni recenti. Il mese ha beneficiato di una stagione degli utili migliore del previsto e ha visto nuovi record per tutti i principali indici, nonostante i persistenti timori che l'inflazione ostacoli i tagli ai tassi da parte della Fed a breve termine.
Maggio ha rappresentato un robusto rimbalzo rispetto ad aprile, quando il Dow ha perso oltre il 5% e gli altri due indici oltre il 4% ciascuno.
Il mese si è concluso oggi con il rilascio dell'indice delle Spese per Consumi Personali (PCE), che fortunatamente non ha creato turbolenze significative. I dati hanno mostrato un aumento dello 0,3% nel mese e del 2,7% su base annua, in linea con le aspettative. Anche i progressi dell'indice core PCE sono stati quelli previsti, tranne per un leggero incremento dello 0,1% nell'indice annuale.
Questi risultati indicano una stabilità dell'inflazione, con un possibile allentamento delle pressioni inflazionistiche sottostanti, come suggerisce il modesto aumento mensile del deflatore core PCE. Tuttavia, questo dato è stato percepito come rialzista, ma si ritiene sia stato venduto a causa dei deludenti risultati del settore tecnologico. Nonostante una buona performance dello S&P, il settore tecnologico ha chiuso invariato, dimostrando che le aziende tecnologiche hanno ancora lottato questa settimana nonostante il grande rally di venerdì pomeriggio.
Il NASDAQ è stato l'unico indice maggiore a registrare un calo venerdì, seppur minimo dello 0,01% (circa due punti) a 16.735,02, mentre l'S&P è avanzato dello 0,80% a 5.277,51. Entrambi gli indici hanno concluso cinque settimane consecutive di guadagni, con cali rispettivamente dell'1,1% e dello 0,5% nei quattro giorni.
Tuttavia, il Dow è tornato a risplendere dopo un calo in cinque delle ultime sei sessioni, registrando il suo miglior giorno del 2024 con un aumento dell'1,51% (quasi 575 punti) a 38.686,32. È comunque inferiore dell'1% per questa settimana abbreviata, dimostrando le difficoltà recenti.
La stasi estiva è alle porte, e ci si aspetta che i volumi continuino a diminuire. Non durerà molto, tuttavia, poiché il prossimo ciclo di guadagni è proprio dietro l'angolo.
Prima di prepararci per la prossima stagione degli utili, dobbiamo assorbire il diluvio di dati di fine mese. Venerdì prossimo arriverà l'importantissimo rapporto sui libri paga non agricoli, un altro dato che la Fed considererà nelle sue decisioni future sui tassi di interesse.
L'economia ha aggiunto 175.000 posti di lavoro ad aprile, ben al di sotto delle aspettative di 240.000, con il tasso di disoccupazione che è salito al 3,9% dal 3,8%. In questo contesto, dove "le cattive notizie sono buone notizie", il mercato ha registrato un rally il giorno del rilascio del dato.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Sunoco (SUN)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Due inversioni in un giorno.
La sessione di venerdì, che si preannunciava tranquilla, è stata invece selvaggia, segnando un finale di mese turbolento. I mercati hanno aperto in ribasso, influenzati dagli utili deludenti, ma si sono rapidamente ripresi grazie ai dati PCE positivi. Tuttavia, non appena è suonato il campanello di apertura, i venditori hanno preso il sopravvento e l'SPX ha perso 70 punti nelle prime due ore.
Successivamente, i rialzisti hanno lottato per risalire e hanno mantenuto il controllo fino alla chiusura. Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,80% mentre il Nasdaq ha chiuso invariato.
I guadagni deludono.
DELL, MDB e CRM sono stati i protagonisti di tre importanti rilasci di utili nel settore tecnologico, che hanno ostacolato il rally tecnologico dell'intelligenza artificiale. Dell ha avuto l'impatto più significativo; nonostante gli utili sostenuti, le previsioni deboli hanno portato a un tracollo del titolo del 20%. Nonostante ciò, altri titoli come GPS, DKS e ANF hanno mostrato buone performance, ma aziende come Kohls, CRM e MDB hanno registrato significative perdite.
Il PCE è risultato positivo.
Il deflatore PCE di aprile ha mostrato un aumento dello 0,3% su base mensile, in linea con le aspettative, e del 2,7% su base annua. Anche il PCE Core Deflator, escludendo cibo ed energia, ha registrato incrementi dello 0,2% su base mensile e del 2,8% su base annua. Questi dati indicano una tendenza dell'inflazione stabile, suggerendo un possibile allentamento delle pressioni inflazionistiche. Tuttavia, i deludenti utili tecnologici hanno avuto un impatto, nonostante l'SPX abbia chiuso bene, lasciando il settore tecnologico sostanzialmente invariato.
FedWatch,
Le probabilità di un taglio dei tassi a settembre sono aumentate dal 47% al 51% dopo la chiusura, con novembre e dicembre che vedono un incremento al 65% e all'85% rispettivamente. Questo movimento è stato influenzato dai dati PCE moderati, fornendo alla Fed un maggiore incentivo a procedere con il taglio dei tassi.
Raduno in tarda giornata.
Dopo un'apertura difficile, il mercato ha visto una seconda inversione nel pomeriggio, con l'SPX che ha recuperato completamente e ha guadagnato 100 punti dai minimi. I minimi del giorno sono coincisi con la media mobile a 50 giorni del Nasdaq, suggerendo una strategia di front-running di circa 10 punti rispetto allo stesso intervallo dell'SPX, con acquisti sostenuti fino alla chiusura. Questa inversione improvvisa è stata sorprendente per molti, specialmente quelli in posizione corta. Un fattore che potrebbe aver contribuito a questa mossa è stato il discorso del presidente Biden su un possibile accordo di pace a Gaza, anche se è più probabile che i venditori allo scoperto si siano concentrati sulla media mobile a 50 giorni.
Andando avanti, il livello di 5200 sarà decisivo per determinare la tendenza futura del mercato. Per ora, i rialzisti sembrano pronti a superare i massimi recenti e a mirare agli obiettivi di 5450 che avevamo stabilito.
Continueremo a monitorare queste dinamiche e a fornire aggiornamenti tempestivi su questi e altri sviluppi del mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Crollo dei mercati o ennesima finta?Ieri Wall Street ha perso quota, con l'S&P 500 giù di circa lo 0.30%, il Nasdaq dello 0,2% e il Dow Jones di circa 330 punti, trascinati al ribasso dal crollo del settore dei servizi tecnologici e di comunicazione. Le azioni di Salesforce hanno perso oltre il 18% dopo che la società ha pubblicato una trimestrale sotto le aspettative. Anche Oracle (-3,5%), TMO (-1,9%) e Adobe hanno registrato un netto calo (-3,5%). Tra le megacap, Microsoft (-2%), Amazon (-0,8%), Meta (-1,5%) e Alphabet (-0,9%) hanno registrato perdite mentre Nvidia (+0,2%) e Apple (0,5%) sono riuscite a chiudere con il segno più.
Intanto, sul fronte obbligazionario, si sono arrestate le vendite dei treasuries, in concomitanza di dati macro che sono usciti inferiori alle attese, allentando la tensione che aveva avuto il suo culmine con le parole del Presidente della Fed di Minneapolis Kashkari. I dati di ieri, invece, se confermati nel prossimo futuro, lasciano aperto qualche spiraglio che la Fed possa tagliare i tassi di interesse quest’anno.
La crescita del PIL è stata rivista al ribasso all'1,3% nel primo trimestre, principalmente a causa del rallentamento della spesa al consumo. E oggi pomeriggio, occhio ai dati sui Price consumer expenditure, ovvero il dato chiave per misurare l’inflazione americana.
VALUTE
Il rafforzamento del dollaro, tipico movimento risk off, per ora, si è rivelato come un movimento parziale e limitato, con un tentativo frustrato, per l’ennesima volta, di rottura dei supporti chiave contro le principali valute. Con l’uscita dei dati sui jobless e sul Pil del primo trimestre, alla seconda rilevazione, il biglietto verde, che sembrava avviato al breakout di tutti i livelli precedenti, ha invertito la rotta molto velocemente con una reazione di euro, sterlina, Cad e oceaniche che pare assai interessante, pur rimanendo il trend di fondo di breve termine, favorevole ancora alla divisa americana e all’avversione al rischio.
Ma tutto come al solito, dipende dai dati, da una Boj che potrebbe iniziare a fare sul serio, e dal fatto che risulta assai difficile immaginare che nel medio termine i tassi Usa non vadano ad inficiare la crescita e i principali aggregati macro. È questa, a nostro parere, la vera ragione di non sfondamento della valuta americana al rialzo, cioè di fatto analisti e investitori, nonostante la retorica Fed, sono consapevoli che comunque la Fed abbasserà due volte, una a settembre e la seconda a Novembre 2024.
PIL USA CRESCE MENO DEL PREVISTO
L’economia statunitense è cresciuta dell’1,3% annualizzato nel primo trimestre del 2024, inferiore all’1,6% nella stima anticipata e al 3,4% nel quarto trimestre, principalmente a causa di una revisione al ribasso della spesa dei consumatori. La seconda stima è stata in linea con le previsioni di mercato e continua a indicare la crescita più bassa dopo le contrazioni della prima metà del 2022.
La spesa per consumi ha rallentato più di quanto inizialmente previsto, a causa del rallentamento nel settore di beni e servizi. Inoltre, la spesa pubblica è stata rivista leggermente al rialzo (1,3% contro 1,2%) e sia le esportazioni (1,2% contro 0,9%) che le importazioni (7,7% contro 7,2%) sono aumentate maggiormente, anche se la bilancia commerciale relativa ai soli beni, ha fatto registrare un peggioramento arrivando a quasi 100 miliardi di dollari.
TITOLI DI STATO
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto il 4,58% giovedì, in calo rispetto al massimo di quattro settimane del 4,61% toccato ieri dopo la pubblicazione dei dati pomeridiani. Numeri che hanno mostrato che il PIL statunitense è cresciuto meno di quanto precedentemente riportato durante il primo trimestre, allontanando ulteriormente le precedenti aspettative di una crescita più elevata. Il che significa che qualche crepa nell’economia a stelle e strisce continua ad intravedersi.
Inoltre, le richieste iniziali di disoccupazione sono rimaste al di sopra delle medie dell’anno. Gli sviluppi hanno favorito uno scenario che consentirebbe alla Federal Reserve di allentare la politica monetaria, con aspettative di riduzione dei tassi a settembre. Tuttavia, la retorica verbale dei diversi rappresentanti del FOMC rimane fortemente orientata ad un periodo di tassi fermi, e nessun allentamento previsto per il 2024.
DATI
Il Pmi del settore manifatturiero è sceso in Cina a 49.5 punti nel mese di maggio, dal 50.4 del mese di aprile, inferiore anche alle previsioni di mercato di 50.5. Si tratta del primo calo dell’attività industriale a partire dal mese di febbraio, trascinato dalla discesa di nuovi ordinativi e domanda estera. In Giappone, la produzione industriale è scesa dello 0.1% su base mensile ad aprile, contro previsioni di mercato che erano per un incremento dello 0.9%. Sempre dal paese del sol levante però, arrivano notizie confortanti sulle vendite al dettaglio, cresciute del 2.4% su base annua ad aprile, sopra al 1.1% del dato precedente superiore alle previsioni di +1.9%. Sul fronte dei dati in uscita, segnaliamo i numeri sull’inflazione in Eurozona, attesa, a +2.7% su base annua, mentre nel pomeriggio c’è grande attesa per i dati relativi al Pce Usa, la vera misura dell’inflazione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.05.2024Borse guardinghe, attendono dati inflazione in Usa ed Europa.
Prezzi al consumo di Maggio in rialzo in Germania e Spagna.
Economia Cina in accelerazione, dice il Fondo Monetario Internazionale.
Occhi aperti sul dato di GDP Usa del 1’ trimestre: “bad news is good news”.
Andamento peggiore delle attese per l’inflazione tedesca, in attesa di quella preliminari europea di domani. In Germania, a maggio, i prezzi sono saliti, per il 2’ mese consecutivo, a +2,4% annuale, e al +2,8% nell’indice armonizzato, facendo peggio delle attese e allontanandosi dall’obbiettivo di +0,2% anelato dalla Banca centrale Europea (ECB).
Domani avremo il PCE (Personal Consumption Expenditure) USA di aprile, una misura dell’inflazione o meglio, del deflattore del GDP, molto osservato dalla Banca centrale Usa (FED-Federal Reserve) a supporto delle sue scelte di politica monetaria, poichè “tarato” sui consumi medi della famiglia tipica Americana.
Ieri, 29 aprile, sulle Borse europee, dopo un avvio debole, sono prevalse le vendite, concentrate sui titoli finanziari: contagiate anche dall’andamento calante di Wall Street, hanno chiuso negative e sui minimi di seduta: Milano e Parigi -1,5%, Madrid -1,2%, Francoforte -1,0%, Amsterdam -0,7%.
Chiusure in rosso anche a Wall Street: Dow Jones -1,06%, Nasdaq -0,58% e S&P 500 -0,74%, penalizzate anche dall’ascesa repentina dei rendimenti dei titoli Governativi (Treasury bond), con quello sul decennale tornato brevemente sopra 4,6%. Nonostante la giornata negativa di ieri, ci avviamo verso un mese di maggio “ricco”: lo S&P500 sta guadagnando oltre +5%, il Nasdaq+8%, il Dow Jones +3%.
Ancora una volta in evidenza la corsa di Nvidia che, galvanizzata dalla trimestrale, macina nuovi record, aggiungendo un altro +6% da inizio settimana, dopo il +15% della scorsa, in cui aveva superato per la 1’ volta US$ 1.000/azione.
Sulla arroventata prospettiva dei tassi di interesse i mercati sono sicuri che la Bce taglierà -0,25% venerdì 6 giugno, mentre la Federal Reserve attenderà ancora fino all’autunno, forse addirittura dopo le elezioni presidenziali di novembre, specie dopo l’inaspettato aumento della fiducia dei consumatori.
Secondo il Presidente della Sede regionale di Minneapolis, Neel Kashkari, la FED dovrebbe aspettare «progressi significativi» sull’inflazione, prima di tagliare i tassi. Sul fronte macro Usa, pertanto, occhi aperti oltre che sul dato PCE, anche a quelli sui redditi personali e sulle spese per consumi.
Dopo settimane di assoluta tranquillità ieri, sul mercato obbligazionario europeo, si e’ notato un deciso movimento verso l’alto dei rendimenti sulle scadenza più lunghe, dai 7 anni in avanti, che hanno evidentemente risentito del dato sull’inflazione tedesca: quello del BTP decennale benchmark ha toccato 4,00%, dal 3,89% della vigilia, mentre è rimasto stabile lo spread BTP/Bund attorno 131 bps.
Il Fondo monetario Internazionale (FMI) è ottimista sulla crescita 2024 della Cina, che viene portata da 4,6 a 5,0% per il 2024 e da +4,1 a +4,5% per il 2025: questo include implicitamente un’accelerazione nella 2’ meta’ di quest’anno e potrebbe dare nuova linfa al recupero dei mercato azionari cinesi che si osserva da inizio anno.
In mattinata di oggi, 30 maggio, i dati sulla fiducia dei consumatori Europei indicano un buon miglioramento in Germania, che batte le previsioni degli analisti, e stabilità in Francia.
Ottimisto in recupero per i consumatori Italiani, da 95,2 a 96,4, con note meno incoraggianti sulla fiducia delle imprese, da 95,8 a 95,1, al minimo da novembre 2023 (fonte Istat).
Rimanendo in Italia, registriamo il forte miglioramento di aprile del saldo commerciale coi paesi “extra UE27”: +4,91 miliardi contro +1,24 miliardi dello stesso mese 2023. Il surplus dell'interscambio di prodotti non energetici sale da 7,08 miliardi di aprile 2023 a 9,19 di aprile 2024. Nei primi 4 mesi 2024, il saldo commerciale coi Paesi extra Ue è positivo per 20,6 miliardi, da +8,0 del 2023.
In Spagna l’indice preliminare di maggio dei prezzi al consumo ha accelerato per il 3’ mese consecutivo, salendo al massimo da marzo 2023 al 3,6% annuale, rispetto al 3,3% di aprile: il dato è tuttavia in linea con le previsioni di 3,7% ed è principalmente dovuto all'aumento dei prezzi dell'elettricità. Il dato “core”, che esclude componenti volatili come cibo ed energia, è salito a 3,0% dal 2,9%.
Oggi, 30 maggio, le Borse europee a fine mattinata segnano un recupero medio di +0,5%: forse contribuisce il miglioramento dell'indicatore di incertezza economica di 0,4 punti e quello sulla fiducia nell'economia di aziende e consumatori +0,4 punti. Inoltre, ad aprile il tasso di disoccupazione nell'area-Euro e’ sceso al 6,4% da 6,5%.
Tuttavia, come dicevamo, il dato europeo più importante sarà quello “preliminare” sui prezzi al consumo (CPI) a maggio nell’Euro-zona.
Nella mattinata abbiamo osservato chiusure Asiatiche prevalentemente negative: Composite Shanghai +0,05%, Shenzhen +0,30%, Tokyo -0,77%, Seoul -1,67%, Hong Kong -1,61%.
Calma ripristinata sull’obbligazionario, spread a 131 bps e BTP bechmark che “paga” 3,98%, e sul comparto valutario, col cross Euro/Dollaro stabile attorno 1,08, e lo Yen giapponese che, momentaneamente, frena il calo: stamane scambia a 169,8 contro Eur e 156,9 verso US-Dollar.
I future su Wall Street anticipano riaperture deboli, in media -0,5%, nel giorno in cui avremo il dato aggiornato (2’ lettura) del GDP Usa del 1’ trimestre, preliminarmente indicato in +1,6% anno su anno. (ore 13.30 CET)
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Finalmente le correlazioniGiornata di ribassi ieri a Wall Street, con l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno perso entrambi lo 0,58% mentre il Dow Jones ha perso oltre l’1%, in un contesto di rendimenti obbligazionari in salita dopo le deludenti aste di ieri. In più si aggiungono le preoccupazioni derivanti dal persistente messaggio dei banchieri centrali, relativo a tassi ancora alti per lungo tempo, che hanno ridotto drasticamente le aspettative di allentamento di politica monetaria da parte della Fed.
Se poi aggiungiamo il fatto che i dati continuano a mostrarsi resilienti, come la fiducia dei consumatori pubblicata ieri, ecco che allora il quadro è completo. Tutti i settori hanno chiuso in rosso, con i finanziari tra i peggiori. La maggior parte delle mega Cap hanno perso quota, vale a dire Microsoft (-0,8%), Nvidia (-0,8%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,2%). Inoltre, le azioni di American Airlines sono crollate di quasi il 13,5% dopo che la compagnia ha tagliato le sue prospettive di vendita. Al contrario, Apple (0,3%) e Amazon (0,3%) erano leggermente più alti. Salesforce pubblicherà i risultati trimestrali dopo la chiusura.
VALUTE
Si rafforza il dollaro, come era ampiamente prevedibile e come avevamo segnalato nel commento di ieri, in ragione del ritorno dell’avversione al rischio legata ai commenti hawkish dei banchieri centrali Usa e al solito refrain a cui ormai siamo abituati, ovvero i riflessi che i dati Usa, ancora positivi, hanno proprio su tali decisioni di politica monetaria.
Euro ormai a ridosso di 1.0790, con target, nel caso di breakout a 1.0720 30 area, inizialmente. Solo sopra 1.0860 cambierebbe nuovamente tale scenario. Anche il Cable segue a ruota, con un ribasso a 1.2690, ma con tanto spazio potenziale sotto i supporti, posti a 1.2640 e 1.2550.
Stabile il UsdJpy, anche se rimane vicinissimo ai livelli del secondo intervento della BoJ del primo maggio, posizionato in area 157.90-00. Corregge al rialzo anche il franco svizzero con EurChf tornato sotto 0.9900 a 0.9860 mentre si avvicina il supporto chiave di 0.9830-40, la cui rottura riproporrebbe area 0.9650.
Tra i cross segnaliamo il ritorno sotto 0.5600 di Nzdchf in un momento in cui tutte le valute rifugio tornano prepotentemente alla ribalta. Se non altro, ritorna la correlazione intermarket con gli azionari, che finalmente, scendono in concomitanza con le dichiarazioni dei banchieri centrali, facendo salire i rendimenti delle obbligazioni e il dollaro, mentre l’oro scende in correlazione inversa con il biglietto verde, il che ha poco senso se si deve considerare l’oro il bene rifugio per eccellenza. Ma i mercati, si sa, hanno sempre ragione.
GERMANIA, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale in Germania è salito al 2,4% nel maggio 2024, rispetto al minimo triennale del 2,2% in ciascuno dei due mesi precedenti, e in linea con le aspettative, secondo le stime preliminari. L'inflazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi, con i prezzi in accelerazione dei servizi e dei prodotti alimentari mentre i costi dei beni sono diminuiti.
Inoltre, i prezzi dell’energia hanno continuato a scendere, nonostante l’eliminazione del freno sui prezzi dell’energia e la simultanea introduzione di un prezzo del carbonio più elevato all’inizio del 2024, e la fine della riduzione temporanea dell’IVA per gas e teleriscaldamento nell’aprile 2024.
Escludendo alimentari ed energia, l’inflazione core è rimasta stabile al 3%. Rispetto al mese precedente l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1%. Considerando l'armonizzazione UE, il tasso annuo di inflazione è salito al 2,8%, il più alto in quattro mesi, rispetto al 2,4% di aprile e alle previsioni del 2,7%.
PETROLIO IN RIBASSO
Giovedì i futures del greggio WTI sono scesi in prossimità dei 79 dollari al barile, dopo aver perso quasi l’1% nella sessione precedente, appesantiti dalle crescenti aspettative che i tassi di interesse attuali potrebbero rimanere ai livelli attuali per un periodo più lungo, danneggiando le prospettive della domanda.
Le materie prime e altri asset rischiosi sono entrati in modalità sell off, mentre i dati del settore hanno mostrato che le scorte statunitensi di greggio e benzina sono diminuite rispettivamente di 6,49 milioni e 452.000 barili, la scorsa settimana, mentre le scorte di distillati sono aumentate di 2,045 milioni di barili.
Si attende ora la riunione dell’OPEC+ di domenica, in cui si prevede che il gruppo manterrà in vigore i tagli all’offerta. Nel frattempo, rimane alta la pressione sui mercati.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 27.05.2024Borse Europee piu’ caute: settimana di leggeri cali dopo ripetuti record.
Qualche segnale di rallentamento in USA, ma di taglio tassi si parlera’ in autunno.
Pechino aumenta dotazione al Fondo nazionale per i semiconduttori.
Borse asiatiche in recupero stamane, EU in recupero, ma UK e Usa sono chiuse .
Venerdì 24 anche le Borse Europee, dopo quelle asiatiche nella mattinata, hanno chiuso in rosso, soffrendo dei dati migliori delle attese sull’attività industriale Usa, che a loro volta alimentano nuovi timori che la Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) possa ulteriormente procrastinare il taglio dei tassi.
Milano s’è ripresa nel finale, +0,07%, Parigi ha perso -0,09%, Londra -0,22%, Francoforte invariata. Insomma dati macroeconomici forti “suonano male” sui mercati e venerdì scorso, dopo che i Pmi (Purchasing managers Index) della manufattura e servizi hanno battuto le attese, la maggior probabilità di un 1’ taglio del costo del denaro negli Usa e’ slittata a dicembre!
I mercati finanziari temono la recrudescenza dell’inflazione e così la settimana ha chiuso negativa per le azioni Europee, e marginalmente, per quelle Usa. L’inflazione è sentita come un problema, diversamente che in passato, anche in Giappone dove il dato “core” (ex cibo ed energia) e’ sceso a 2,2% in aprile da 2,6% di marzo, ma resta sopra l'obiettivo del 2% della Bank of Japan.
Da Stresa, in occasione del vertice dei Ministri delle Finanze del G7 (7 maggiori economie sviluppate), il Governatore della Banca d'Italia e membro dell’ECB Panetta ha detto che l’inflazione si sta normalizzando dopo i forti aumenti dei mesi scorsi e “duettando” col suo omologo tedesco Nagel ha avallato l’ipotesi di un 1’ taglio in Europa il 6 giugno.
Meno ottimista, dal medesimo palcoscenico, la Segretaria al tesoro Statunitense Janet Yellen: “l’inflazione e’ un problema per molti Americani ed anche per la prossima Amministrazione Usa che uscirà dalle elezioni presidenziali di novembre,...i prezzi delle case e dei beni di tutti i giorni sono ancora molto alti”.
I numeri ancora spettacolari di Nvidia, 3’ società per capitalizzazione dello S&P500, +9,3% grazie a conti trimestrali e “guidance” sopra alle attese e prezzo per la 1’ volta sopra 1.000 Dollari/azione, hanno contribuito a chiusure leggermente positive per Wall Street, dopo i cali di giovedì: Dow +0,01%, Nasdaq +1,10%, S&P500 +0,70%.
Anche il dato sulla fiducia dei consumatori Usa a maggio, evidentemente meno ottimisti sull’economia rispetto ad aprile, ha dato sostegno a Wall Street che, come detto, teme un’economia troppo resiliente: l’indice relativo, calcolato dall’Università del Michigan è sceso a 69,1 punti, dai 77,2 di aprile, con l’inflazione attesa ad 1 anno salite salita dal 3,2% al 3,3%, contro attese di 3,4%.
Sul fronte macro europeo abbiamo conferme della congiuntura stagnante: il GDP (Pil) tedesco nel 1’ trimestre è cresciuto +0,2% rispetto al 4’ del 2023, ma e‘ ancora in contrazione, -0,2%, su base annua: inoltre l'indice Ifo di maggio sulla fiducia delle imprese tedesche è rimasto invariato a 89,3, sotto le attese di recupero a 90,4.
Nel Regno Unito le vendite al dettaglio ad aprile sono scese -2,3% su base mensile e -2,7% su base annua: e’ un dato debole, che tuttavia avvalora la prospettiva di un 1’ taglio dei tassi a luglio.
In Spagna i prezzi alla produzione ad aprile sono calati -0,2% rispetto a marzo e -6,6% rispetto ad aprile 2023, attenuando la frenata del -8,2% registrata a marzo.
Oggi, 27 maggio, con le Borse mondiali orfane e scambi ridotti per la chiusura di Londra (Bank Holiday) e di Wall Street (Memorial Day), vediamo segni leggermente positivi, in media +0,4%, in Europa, nell’attesa di dati sull’inflazione europea di maggio: le attese sono incoraggianti favorendo il 1’ taglio del costo del denaro in EU nella riunione ECB del 6 giugno.
Sul tema segnaliamo il relativo ottimismo di Philip Lane, Capo-economista e membro del Direttorio dell’ECB: in un’intervista al Financial Times sostiene: "salvo grosse sorprese, le informazioni di cui disponiamo ad oggi sono sufficienti per rimuovere il livello massimo di restrizione”.
Pechino intanto, forte anche della leadership globale nelle auto elettriche, ha varato il più grande fondo di investimento in aziende di semiconduttori del Paese, per promuoverne e protegerne lo sviluppo. Il National Integrated Circuit Industry Investment Fund ha ricevuto un 3’ rifinanziamento da 47,5 miliardi Dollari da Governo e “big investors” pubblici.
Le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo stamane, 27 maggio: Hong Kong +1,17%, Shanghai Composite +1,14%, Shenzhen Composite +0,75%, nel giorno in cui si apprende che i profitti delle grandi imprese industrali cinesi sono cresciuti +4,3% nei primi 4 mesi 2024, a circa 290 miliardi Dollari.
Cina, Giappone e Sud Corea hanno deciso di accelerare i negoziati per arrivare ad un Accordo di libero scambio, “fermi” da inizio 2020, causa Covid-19.
Nulla di significatico sul mercato dei Bond Europei, col BTP benchmark italiano che “paga” circa 3,90% e spread BTP/Bund attorno 131 bps.
Sul mercato valutario vediamo il cross Euro/Dollaro stabile attorno 1,086, mentre quello Euro/Yen giapponese ha superato 170,3, nuovo record da 11 anni.
E’ in leggero rialzo il prezzo del petrolio, WTI +0,6% a 78,2 US$/barile, in vista della riunione dell’Opec+ di domenica 2 giugno che dovrebbe confermare i tagli volontari alla produzione per il resto dell’anno.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
La Fed non molla, Wall Street neanchePochi movimenti sull’equity Usa ieri, ma onestamente ci si poteva aspettare, dopo una sessione asiatica in ribasso causata proprio da una Fed per nulla accomodante, una seduta correttiva anche in Europa e Stati Uniti, ed invece, siamo ancora qui a parlare di nuovi record storici con i tre indici principali statunitensi in positivo. I dati americani hanno però cominciato a mostrare delle ovvie quanto logiche crepe, anche se il motore Usa non batte ancora in testa, ma resiste, e le ragioni sono le solite, ovvero principalmente l’enorme liquidità entrata negli ultimi 4 anni in questo mercato.
Le azioni statunitensi sono costose rispetto al rapporto tra capitalizzazione di mercato e Pil, mentre gli azionari globali appaiono ancora relativamente a buon mercato, il che dimostra che i flussi di capitali, negli ultimi anni, si sono sempre di più indirizzati verso il mercato dei capitali più liquido e probabilmente più affidabile, quello Usa. Ma prima o poi ci sarà un punto di svolta, perché i tassi attuali dovranno riportare un poco di sano equilibrio rispetto a dei prezzi che onestamente sono drogati dall’high tech, ovvero il settore tecnologico.
Le azioni del colosso dei semiconduttori Nvidia sono aumentate di meno dello 0,4% e gli analisti hanno espresso ancora fiducia nella sua capacità di fornire ottimi risultati. Altri titoli importanti hanno mostrato performance contrastanti, con Microsoft in rialzo di oltre l'1% e Apple in rialzo di circa lo 0,6%. Tuttavia, Meta e Amazon hanno registrato rispettivamente un calo dell’1,3% e dello 0,8%. Nel frattempo, le azioni di Palo Alto sono scese di oltre il 2,5% dopo una guidance deludente, mentre quelle di Lowe sono scese di quasi il 3% nonostante abbiano registrato utili e ricavi positivi.
VALUTE
Ancora una giornata priva di significato sul forex con i principali rapporti di cambio ancorati in 30-40 pip di movimento. Tiene meglio la sterlina sul dollaro, rispetto alla moneta unica, con l’EurGbp che da quota 0.8560, scivola lentamente verso i supporti posti a 0.8520-30 area. Permangono le speranze di vedere una BoE tagliare presto i tassi, già a giugno, così come del resto si prevede che la BCE faccia lo stesso, ovvero riduca il costo del denaro per ridare voce alla crescita. I livelli chiave sono sempre i medesimi, ovvero 1.0830 e 1.0890 sull’EurUsd, mentre sul Cable sono 1.2690 e 1.2760.
UsdJpy, ugualmente, per ora rimane ancorato tra 156.00 supporto chiave di breve termine, e 156.70, la cui rottura potrebbe spingere i prezzi sui massimi di 158.00, livello al quale la BoJ intervenne il 1° maggio scorso. Attenzione perché ci stiamo avvicinando alla line in the sand, ovvero il livello oltre il quale la BoJ farà muro.
Sulle altre coppie, il risk on vede ancora un franco svizzero che lentamente si indebolisce, pur rimanendo comunque poco volatile, e un dollaro neozelandese che, questa mattina è salito dopo la decisione della RBNZ di mantenere i tassi invariati al 5.5%, ma poi è tornato dover era cominciato il movimento. Nello statement della RBNZ si legge che sebbene nel primo trimestre del 2024 l’inflazione complessiva del paese sia scesa al minimo di quasi tre anni, pari al 4%, è rimasta comunque al di sopra dell’intervallo obiettivo compreso tra l’1% e il 3%. Di conseguenza, il comitato ha ritenuto che l’OCR dovesse rimanere a un livello restrittivo per garantire che l’inflazione ritorni entro l’intervallo obiettivo entro un arco di tempo ragionevole.
EUROZONA, MIGLIORA LA BILANCIA COMMERCIALE
L’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 24,1 miliardi di euro nel marzo 2024, superiore ai 19,1 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente e migliore delle previsioni di mercato di 19,9 miliardi di euro. Si è trattato del surplus commerciale più grande da dicembre 2020, poiché le importazioni sono scese del 12% su base annua a 221,3 miliardi di euro, in gran parte a causa di minori acquisti di combustibili minerali, lubrificanti e affini, materie prime, macchinari e manufatti.
Tra i principali partner commerciali, le importazioni sono diminuite soprattutto da Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Russia e Norvegia. Nel frattempo, le esportazioni sono diminuite più lentamente del 9,2% a 245,4 miliardi di euro, principalmente a causa della riduzione delle spedizioni di macchinari e attrezzature di trasporto, manufatti, materie prime e combustibili. Le esportazioni sono diminuite principalmente verso Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Russia.
SCENDE L’INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,7% nell’aprile 2024 dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato, segnando il tasso di crescita dei prezzi al consumo più debole da marzo 2021. Ciò è coerente con le aspettative della BoC secondo cui l’inflazione dovrebbe rimangono vicini al 3% nel primo semestre scendendo sotto il 2,5% nella seconda parte dell'anno, mantenendo il segnale che i tagli dei tassi sono vicini. UsdCad, dopo uno spike iniziale di 50 pip da 1.3620 a 1.3680, è tornato indietro correggendo circa 30 pip. Il trend sembra ancora negativo in una chiara fase di distribuzione di medio termine con obiettivi più bassi per UsdCad e i suoi cross.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.05.2024Torna l’ottimismo e la “complacency”: sale appetito per il rischio, Borse record.
I tassi Usa resteranno alti per tutta l’estate, la speranza e’ per 2 tagli in autunno.
Boom delle materie prime: oro, argento,rame, platino ai massimi.
Borse asiatiche in ripresa, compreso quelle cinesi: da seguire con attenzione.
L’ultima seduta delle scorsa settimana e’ stata povera di spunti, pur confermando il buon tono di fondo ed nuovi record storici. Ben 3 membri del Board della Banca centrale Europea hanno sottolineato che servirà ancora tempo per portare stabilmente al 2% l’inflazione. Isabel Schnabel, di solito “hawkish” (falco), ha confermato il 1’ taglio dei tassi a giugno, ma invocato prudenza sui successivi.
“I dati recenti confermano che l'ultimo miglio è il più difficile e sulla base dei dati attuali un taglio a luglio non sembra giustificato. Dovremmo seguire un approccio cauto, dopo tanti anni di inflazione molto elevata: l'anticipazione del processo di allentamento comporterebbe il rischio di renderlo prematuro”.
Venerdì 17 sull’umore degli investitori potrebbero aver pesato anche alcuni dati deboli sull’economia cinese, come quelli sulle vendite al dettaglio di aprile, cresciute meno delle attese, e quella sul calo dei prezzi delle case: non a caso la Banca centrale Cinese ha subito tagliato di 25 bps i tassi sui mutui immobiliari.
In europa Milano ha segnato +0,3%, Madrid +0,2%, Francoforte e Amsterdam sono rimaste immobili, Londra e Parigi hanno perso -0,2%, consuntivando un bilancio settimanale da ricordare: Francoforte, Parigi e Londra hanno segnato i massimi storici, Milano, +2,1% nell’ottava, è salita ai massimi dal maggio 2008 e Madrid, col +2,1% settimanale e’ la migliore anche da inizio anno (+12,1%).
Record a piene mani anche a Wall Street, a nuovi record storici, sebbene le chiusure di venerdì siano state “miste”: Dow Jones +0,34%, S&P500 +0,15%, Nasdaq -0,07%.
Bilancio settimanale decisamente positivo, con Nasdaq in rialzo +2,2%, S&P500 +1,4% ed Dow Jones +0,9%. Dall’inizio anno S&P500 e Nasdaq guadagnano oltre +11%, Dow +5%. Grande attesa per la trimestrale di Nvidia, in uscita mercoledì 22.
Negli Usa e’ stato ben accolto il ridotto aumento mensile dei prezzi al consumo, +0,3%, che su base annuale determina una discesa da 3,5% a 3,4%: tuttavia venerdì i prezzi all’importazione hanno mostrato l’aumento piu’ forte in 2 anni.
In Europa Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione Europea) ha confermato che ad aprile l’inflazione al consumo e’ scesa a 2,4%, con l’Italia a +0,9%. I maggiori aumenti riguardano i servizi, +1,6%, ed alimentari, alcol e tabacco, +0,6%: molta attesa per la stima flash su maggio che verrà pubblicata venerdì 31.
Oggi, 20 maggio, i listini azionari europei ripartono con un bel piglio, in media +,6%: solo Milano è “otticamente” penalizzata dallo stacco di molti dividendi, che riguardano 21 azioni di società importanti, pesando -1,42%.
Due fatti rilevanto portano l’attenzione sul Medio Oriente: il 1’ è la morte del Presidente iraniano Raisi, che si cala sul teso scenario della guerra Israele-Hamas, il 2’ è l’aggravamento delle condizioni di salute del Re saudita Salman Bin Abdulaziz che ha obbligato il Principe ereditario Mohammed a rinviare un viaggio di 4 giorni in Giappone.
Inaspettatamente, le reazioni sul prezzo del petrolio sono state limitate, con un lieve
rialzo sui mercati asiatici: quello del Wti (West Texas Intermediate) e’ brevemente salito sopra 80 Dollari/barile.
Di scarso impatto anche la notizia che negli Stati Uniti il Governo ha acquistato 3,3 milioni di barili a US$ 79,38 incrementando lo stock detenuto dalla Strategic Petroleum Reserve. Occhi aperti sulla riunione dell'Opec del 1’ giugno, che definirà le scelte strategiche del Cartello per la 2’ parte dell’anno.
Di rilevo la dirompente corsa dell’oro, al record storico sopra 2.400 Dollari/oncia, dell’argento, sopra 31, e del rame, sopra 11 mila USD/tonnellata: gli effetti della transizione energetica, con la sua domanda addizionale e prolungata, rivelano che il mercato dei metalli industriali e’ “tight” (scarso di offerta).
Vita tranquilla sui “Govies” europe: il differenziale tra Btp e Bund è attorno 129 punti, col rendimento del BTP decennale benchmark a 3,80%.
Le Borse dell’Asia-Pacifico, senza farsi troppo notare, sono sui massimi da aprile 2022: l'indice MSCI Asia Pacific è alla 7’ seduta positiva: Tokio e’ salita +0,73%, spinta anche dalla persistente debolezza dello Yen, a 155,7 contro US Dollaro. Intanto il rendimento del bond “governativo” JJB decennale e’ al massimo dal 2013 a +0,97%.
Hong Kong ha guadagnato +0,5%, Shenzhen +0,3%, Shanghai +0,5%, pur soffrendo il calo delle azioni del del settore immobiliare e costruzioni, che venerdì erano salite bruscamente sulla notizia di nuove iniziative di Governo a sostegno del “dolorante” real estate Cinese.
Venerdì scorso, il Vicepremier He Lifeng nel corso di un incontro online con autorità regionali, banche ed operati interessati, ha delineato, pur senza dettagli specifici, un Piano nel quale i Governi locali acquisterebbero case nuove a prezzi «sensati», da cedere poi alle famiglie a prezzi “calmierati”.
Futures Usa poco mossi, così come il rendimento del Trasury decennale al 4,42% ed il cambio Euro/Dollaro a 1,087. Uno studio di JPMorgan, sostiene che negli ultimi 2 mesi lìindustria Usa dell’asset management ha aumentato l'esposizione a obbligazioni corporate a lunga scadenza, anticipando un possibile taglio dei tassi della FED.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Mercati fermi sui massimiPoche novità su mercati azionari ieri, dopo i forti guadagni del giorno prima che avevano portato i principali listini americani su nuovi massimi storici. Le ragioni sono legate probabilmente a prese di beneficio, in mezzo a dati economici contrastanti, tra cui un calo delle richieste iniziali di disoccupazione, prezzi di importazione ed esportazione più alti del previsto, permessi di costruzione deludenti e uno stallo nella produzione industriale.
Allo stesso tempo, il presidente della Fed Bank di New York Williams ha affermato che c’è bisogno di tempo e di maggiori conferme per cominciare a ridurre il costo del denaro. Sul fronte degli utili, le azioni di Deere & Company sono scese di oltre il 2% dopo che la società ha tagliato le previsioni sugli utili per l’intero anno. Walmart, d'altro canto, è cresciuto del 6,6% dopo che i suoi risultati hanno superato le stime degli analisti. Tra le megacap, Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon e Alphabet sono aumentate tutte di circa lo 0,5%.
VALUTE
Sui cambi seduta interlocutoria con i principali rapporti chiusi in 30-40 pip, e con il solo Jpy che è tornato nel trend ribassista. Tutti gli altri rapporti aspettano qualcosa che li possa muovere dai livelli raggiunti. Il sentiment rimane in risk on con l’indice Vix sotto quota 12.50 mentre l’indice fear and greed è fermo a 60, anch’esso in appetito al rischio. EurUsd che non è riuscito a valicare quota 1.0885 assestandosi in area 1.0850, sui primi supporti di breve termine. Il trend di fondo resta rialzista con obiettivi sopra 1.0980 mentre al ribasso solo sotto 1.0750 si torna negativi.
Cable che ugualmente consolida in area 1.2630 sotto le resistenze chiave a 1.2700 10 al di sopra delle quali i target diventerebbero 1.2810 e 1.2890 00. UsdJpy che invece è salito tutto ieri, con un movimento di oltre 200 pip e ritorno in area 155.90. Boj che è scomparsa dalla scena, ma c’è da dire che i livelli di intervento potrebbero trovarsi in area 158.00 e non prima. Poco da dire sulle oceaniche con Aud e Nzd che consolidano e finalmente NzdChf che ha rotto 0.5500 con possibili target a 0.5850 nel medio termine.
JOBLESS CLAIMS E PRODUZIONE INDUSTRIALE
Il numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 222.000 nella settimana terminata l'11 maggio, meno delle aspettative del mercato di 220.000. Si è trattato del terzo valore più alto quest'anno, mantenendo le richieste di indennizzo ben al di sopra della media degli ultimi 9 mesi e segnalando l'indebolimento del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Nel frattempo, le richieste di indennizzo sono aumentate a 1.794.000 nella settimana terminata il 4 maggio, il livello più alto in un mese, a dimostrazione che il mercato del lavoro comincia a dare segnali contrastanti.
Per contro, la produzione industriale negli Stati Uniti è rimasta poco variata ad aprile, dopo un aumento dello 0,1% a marzo deludendo le aspettative del mercato che attendevano una crescita dello 0,1%. La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% della produzione totale, è diminuita dello 0,3%, rispetto alla previsione di mercato di un aumento dello 0,1%. La produzione dei servizi pubblici è invece aumentata del 2,8%. L’utilizzo della capacità è sceso al 78,4% in aprile, un tasso che è di 1,2 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023).
BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA
L’Italia ha registrato un surplus commerciale di 4,341 miliardi di euro nel marzo del 2024, inferiore alle aspettative del mercato di 4,77 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un surplus di 3,327 miliardi di euro, poiché i prezzi delle materie prime chiave per l'economia italiana sono diminuiti dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, limitando gli acquisti esteri.
Le importazioni sono crollate dell'11,2% rispetto all'anno precedente a 49,839 miliardi di euro, con i prezzi più bassi del gas naturale che hanno fatto crollare gli acquisti del 35,4%, mentre il calo dei prezzi del petrolio greggio ha ridotto le importazioni del 32,6%. Sono diminuite anche le importazioni di legno e prodotti in legno (-14,7%) e di macchinari e attrezzature (-14,1%). D'altro canto, le esportazioni sono diminuite dell'8,9% a 54,18 miliardi di euro, guidate dalle minori vendite di metalli di base e prodotti in metallo (-19,3%) e di prodotti tessili (-16,5%).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Nuovi massimi storiciNuovi massimi storici per gli indici americani, in seguito alla pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, usciti inferiori alle attese. L'indice S&P 500 ha superato quota 5.300 per la prima volta e il Nasdaq 100 è cresciuto dell’1,3% toccando anch’esso un nuovo massimo storico. Nel frattempo, il Dow è avanzato dello 0,7%, non lontano dal picco storico di fine marzo.
Il rapporto CPI di aprile ha mostrato che sia l'inflazione primaria che quella core annua hanno rallentato, e le vendite al dettaglio si sono inaspettatamente arrestate, rafforzando le aspettative che la Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse a settembre. Tecnologia, immobiliare e servizi di pubblica utilità sono stati i settori trainanti, mentre i beni di consumo voluttuari hanno perso terreno.
Nvidia è cresciuta di circa il 3,5%, Apple e Microsoft hanno entrambe guadagnato più dell'1%. Dell è balzata di oltre il 9% chiudendo con una capitalizzazione di mercato superiore a 100 miliardi di dollari. Al contrario, Boeing è scesa dell’1,9% in seguito alle notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia ha accusato la compagnia di aver violato un accordo precedente per evitare procedimenti giudiziari legati agli incidenti del Boeing 737 Max.
VALUTE
L’appetito al rischio che continua a dominare la scena, spinge il dollaro al ribasso mentre tutte le altre valute sono in piena forza contro il biglietto verde. Il risk on, peraltro confermato dagli indici di rischio come il Vix, sceso a 12.40 e l’indice paura e avidità, salito a 60, rendono il mercato euforico su tutti gli asset, compreso il mercato dei cambi, dove Euro e Sterlina dominano la scena con il Primo salito a 1.0880, prima resistenza chiave, e con obiettivi successivi in area 1.0950, mentre la valuta britannica è salita quasi fino a 1.2700 e primo target a 1.2710.
Ma per entrambe, nel medio termine, sembra appena iniziato un movimento strutturale. UsdJpy, ieri, rispetto ai massimi, è sceso lentamente ma costruttivamente, a dimostrazione che non ha venduto dollari la BoJ, ma solo big players che hanno cominciato a liquidare posizioni long dollari per timori che i dati Usa comincino a segnare il passo.
170 pip di ribasso con il biglietto verde ancora forte, comunque, a ridosso dei primi supporti rilevanti di breve termine a 154.50, mentre i livelli di medio termine si trovano in area 151.80 00. Il risk on aiuta anche l’EurChf mentre il UsdChf tiene i supporti, con il cross a ridosso di 0.9820-40, livello chiave per poter salire a parità, mentre il cambio originale per ora tiene il supporto di 0.9000.
INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 3,4% nell’aprile 2024 dal 3,5% di marzo, il livello più alto da settembre, in linea con le previsioni di mercato. L’inflazione si è stabilizzata per i prodotti alimentari e ha rallentato per quella delle abitazioni, mentre i prezzi hanno continuato a diminuire nel settore automobilistico.
Aumentano invece leggermente di più i costi dell’energia, con la benzina in aumento dell’1,1% (contro 1,3%) mentre in calo il gas e i carburanti. Inoltre, i costi sono aumentati più rapidamente per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l’inflazione core è scesa al 3,6% annuo, il valore più basso da aprile 2021, in calo rispetto al 3,8% sia di marzo che di febbraio. Anche il tasso mensile è sceso dallo 0,4% allo 0,3%, entrambi in linea con le previsioni.
GIAPPONE, PIL IN CALO
Questa notte è stato pubblicato il Pil del Giappone, in calo dello 0,5% su base trimestrale nel primo trimestre del 2024, rispetto alle stime di mercato di un calo dello 0,4%. I consumi privati, che rappresentano oltre la metà dell’economia, sono diminuiti per il quarto trimestre consecutivo (-0,7% contro -0,4% nel quarto trimestre), rispetto a previsioni di un calo dello 0,2%. Si tratta del ribasso più marcato degli ultimi tre trimestri poiché i consumatori hanno continuato a ridurre le proprie spese a fronte dell’alto costo della vita e dei salari bassi.
In calo anche gli investimenti (-0,8% contro 1,8%), rispetto alle aspettative di un calo dello 0,7%, in ragione della significativa riduzione della produzione automobilistica dopo uno scandalo presso la divisione Daihatsu Motor della Toyota. Anche il commercio netto ha rappresentato un freno per il PIL, in linea con le previsioni, poiché le esportazioni (-5,0% contro 2,8%) sono diminuite più delle importazioni (-3,4% contro 1,8%). D’altro canto, la spesa pubblica è cresciuta dello 0,2%, rispetto al calo dello 0,2% precedente.
TREASURIES
Mercoledì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,36%, il minimo dell’ultimo mese, in seguito ai dati pubblicati ieri su inflazione e vendite al dettaglio, numeri che potrebbero spingere la Fed ad abbandonare la politica ultra restrittiva e sostituirla con una maggiormente accomodante, il che significa almeno due tagli dei tassi nel 2024. Il mercato scommette una prima riduzione a settembre e una seconda a novembre.
Tornando ai dati, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste invariate mese su mese nell’aprile 2024, dopo un aumento dello 0,6% rivisto al ribasso a marzo e sfidando le previsioni di mercato di un aumento dello 0,4%, suggerendo che la spesa dei consumatori si è leggermente attenuata.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NASDAQ Stabilisce un Nuovo Record!NASDAQ Stabilisce un Nuovo Record in Anticipo sui Dati sull'Inflazione!
A Wall Street si dice:
"Il segreto dell'Le crisi finanziarie sono inevitabili, ma quelle che sopravvivono saranno più forti e meglio attrezzate per il futuro." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Mercato ottimista alla vigilia dei dati sull'inflazione:
Il mercato non ha mostrato particolari preoccupazioni in vista del cruciale rapporto sull'indice dei prezzi al consumo previsto per domani. Nella sessione di martedì 14, tutti i principali indici hanno registrato una crescita, e uno di essi ha persino stabilito un nuovo record!
Nuovo record per il NASDAQ:
Dopo aver registrato aumenti in otto delle ultime nove sessioni, si potrebbe pensare che il Dow avrebbe fatto la storia. Tuttavia, è stato il NASDAQ, l'indice a forte connotazione tecnologica, a spiccare il volo con un aumento dello 0,75% (circa 123 punti), raggiungendo un nuovo record di chiusura a 16.511,18. Questo indice si trova ora a soli lo 0,2% dal raggiungimento di un nuovo massimo storico.
Performance del Dow e dell'S&P 500:
Il Dow è tornato in territorio positivo, guadagnando lo 0,32% (circa 126 punti) per chiudere a 39.558,11, dopo aver concluso la sua serie di otto giorni di rialzi consecutivi il giorno precedente. Anche l'S&P 500 ha visto un incremento, salendo dello 0,48% per chiudere a 5.246,68.
Performance dei "Mag 7" e frenesia dei meme stock:
Durante la sessione, i "Mag 7" hanno registrato tutti guadagni, con particolare evidenza per Tesla (TSLA, +3,3%) e NVIDIA (NVDA, +1,1%). È interessante notare che l'entusiasmo per i meme stock non si è placato, con GameStop (GME) che ha visto un aumento superiore al 60% e AMC Entertainment (AMC) che ha guadagnato il 32%.
Reazioni del mercato al rapporto PPI:
Nonostante il rapporto sui prezzi alla produzione (PPI) di ieri mattina non abbia soddisfatto appieno le aspettative degli investitori, il mercato ha mostrato progressi. I prezzi all'ingrosso sono aumentati dello 0,5% il mese scorso, superando le aspettative dello 0,3%. Anche se il risultato annuale del 2,2% corrisponde alle previsioni, rappresenta il dato più alto da settembre. Anche i risultati core sono risultati superiori al livello di comfort del mercato.
La revisione del dato PPI di marzo a un calo dello 0,1% da un aumento precedente dello 0,2% ha alleggerito un po' la tensione da questo rapporto. Tuttavia, questi risultati continuano a supportare la politica della Fed "più alti per un periodo più lungo" più di quanto gli investitori sperino in tagli dei tassi.
Anticipazione del rapporto sull'IPC:
L'evento principale di questa settimana è il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (IPC) di domani mattina. L'ultimo rapporto è stato leggermente deludente, con l'inflazione al dettaglio mensile (+0,4%) e annuale (+3,5%) che hanno superato le aspettative dello 0,1% in entrambi i casi. I risultati non sono stati catastrofici, ma non hanno fornito un supporto deciso alla prospettiva di tre tagli dei tassi quest'anno.
Le aspettative per l'IPC di oggi sono dello 0,4% su base mensile e del 3,4% su base annua. Qualsiasi risultato superiore a quel 3,4% potrebbe innescare una svendita dello 0,5%. Se invece si dovesse confermare il 3,4% o un valore inferiore, ci aspettiamo un movimento al di sopra dei massimi storici e un'estate potenzialmente in rialzo.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Agilysys (AGYS)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Il PPI spinge i mercati ma le azioni resistono:
Nonostante il rialzo inaspettato del PPI ieri mattina, che ha visto i prezzi all'ingrosso aumentare dello 0,5% contro le attese dello 0,3%, i mercati hanno mostrato una resilienza notevole. Inizialmente, questo ha causato un brusco calo, ma le azioni hanno rapidamente recuperato, chiudendo ai massimi di giornata. L'S&P 500 è salito dello 0,48% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,68%.
Dati del PPI e reazioni del mercato:
Il titolo del PPI ha inizialmente portato a un calo di 30 punti nei futures sull'S&P, ma il mercato si è poi ripreso, superando persino i massimi notturni. Sebbene il report abbia avuto alcuni aspetti negativi, le revisioni al ribasso dei prezzi all'ingrosso di marzo hanno offerto una speranza che l'indice dei prezzi al consumo (CPI) possa mostrare dati simili. Nonostante questo, la lettura complessiva non è stata accolta positivamente. Il core PPI ha superato le aspettative sia su base mensile che annuale.
Reazioni post-PPI e commenti di Powell:
Diverse ore dopo la pubblicazione del PPI, il presidente della Fed, Powell, ha descritto i dati come "misti" e ha sottolineato la necessità di un'analisi accurata. Ha osservato che molte industrie stanno ancora sperimentando carenze di manodopera e ha ribadito che il mercato del lavoro sta cercando di raggiungere un equilibrio migliore.
Previsioni di politica monetaria e FedWatch:
Dopo il PPI e i commenti di Powell, le probabilità di un taglio dei tassi sono rimaste basse per l'estate, con solo il 9% a giugno e il 27% a luglio. Tuttavia, sembra più promettente per settembre con una probabilità del 65%, ma rimango scettico. Novembre e dicembre sembrano più realistici, con possibilità rispettivamente del 74% e del 90%.
Focus sul CPI imminente:
Ora il nostro sguardo è rivolto al CPI di domani, che potrebbe essere un momento decisivo. Le aspettative sono dello 0,4% su base mensile e del 3,4% su base annua. Un risultato superiore al 3,4% potrebbe portare a una svendita dello 0,5%. Se i dati dovessero confermare il 3,4% o meno, ci aspettiamo una possibile salita oltre i massimi storici.
Il fenomeno dei meme stock ritorna:
Ieri, l’interesse dei meme stock ha preso un'altra direzione ascendente. Azioni come AMC, KOSS, BB, PTON, e BYND hanno visto un rinnovato interesse. È sorprendente che questo fenomeno sia ricomparso, e se lavorassi per la SEC, sarei sicuramente alla ricerca delle cause di questa mossa inaspettata.
Dati economici e notizie:
- Domanda finale PPI TAEG M/M: 0,5% rispetto alle attese dello 0,3%; A/A: 2,2% come previsto.
- Presidente della Fed Powell: l’economia statunitense sta mostrando buoni segni; La lettura del PPI è stata contrastante.
- Wunsch (BCE): i primi 50 punti base di taglio dei tassi sembrano scontati.
Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti sul mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.