Nessuna pausa per l'equityOgni giorno che passa, Wall Street continua a macinare record su record, sebbene la logica direbbe che gli azionari globali sono gonfiati (Dax sui massimi e Germania in quasi recessione) e necessiterebbero, in qualche modo, di correzioni più o meno rilevanti. E invece i listini americani, che rappresentano una economia che ha certamente rallentato negli ultimi mesi, ma che rimane comunque resiliente, alla fine fa registrare ogni giorno nuovi record con un effetto trascinamento sulle altre borse, anche quelle che in realtà dovrebbero correggere, se paragonate alla congiuntura del paese di riferimento.
Le azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, guidate dai forti guadagni tecnologici in seguito al rapporto sugli utili di Netflix. L'S&P 500 è salito dello 0,3% e il Dow ha chiuso leggermente in rialzo, entrambi poi hanno realizzato un ennesimo nuovo massimo storico, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,7%. Netflix è balzato dell'11% dopo aver fornito utili, ricavi e crescita degli abbonati del terzo trimestre migliori del previsto.
Inoltre, le azioni di Apple sono salite dell'1,2% dopo un rapporto di settore che ha mostrato un aumento delle vendite di iPhone in Cina. Anche Nvidia (0,7%), Amazon (0,7%) e Alphabet (0,3%) hanno chiuso positive. Tuttavia, Procter & Gamble è scesa leggermente dopo aver deluso le aspettative di vendita e American Express ha ceduto il 3,1% a causa di ricavi inferiori alle previsioni. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,2%, il Dow Jones è avanzato dell'1,2%, registrando il sesto guadagno settimanale consecutivo e la serie più lunga nel 2024, mentre il Nasdaq 100 ha perso oltre lo 0,7%.
VALUTE
Ha corretto qualcosa il dollaro nella serata di venerdì, contro tutte le valute, dopo una settimana caratterizzata da rialzi persistenti del biglietto verde. L’EurUsd, dopo aver testato 1.0811 ha risalito parzialmente la corrente tornato in area 1.0870, una correzione tecnica la definiremmo, non alimentata da dati particolarmente negativi usciti dagli Usa o positivi in Eurozona, ma piuttosto per prese di beneficio delle posizioni short.
Se è vero che in settimana erano usciti due dati Usa inferiori alle attese, l’indice manifatturiero di New York a -11.9 rispetto ad un consensus di +4% e un calo dei mutui del 17% su base annua, decisamente inferiore alle attese, il mercato aveva avuto modo di digerire questi due dati, usciti peraltro martedi e mercoledì scorso. Il Cable ha corretto e ha tenuto i supporti posizionati appena sotto 1.3000, anche per via di dati sulle vendite al dettaglio decisamene superiori alle aspettative, e ha chiuso a 1.3050.
Il UsdJpy, dal canto suo, dopo aver ripetutamente provato a rompere 150.00 ha corretto e chiuso 50 pips sotto nel fine settimana. Rimane sopra 1.3800 UsdCad anche se per ora sembra aver perso momentum rialzista, mentre le oceaniche provano a scuotersi. Stabil anche il franco svizzero, in attesa di un qualcosa che possa muoverlo dal torpore attuale. Forse l’unica sarebbe un ulteriore taglio dei tassi della Snb.
UK, IN RIALZO LE VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate inaspettatamente dello 0,3% mese su mese a settembre 2024, dopo un aumento dell'1% ad agosto e superando le previsioni di un calo dello 0,3%. Le vendite nei negozi non alimentari sono aumentate del 2,5%, dopo un aumento dello 0,6% ad agosto, guidato principalmente dai rivenditori di computer e telecomunicazioni.
D'altro canto, le vendite nei supermercati sono diminuite del 2,4%, il calo più grande finora quest'anno, trascinate verso il basso da un clima insolitamente avverso e dai consumatori che continuano a ridurre gli articoli alimentari di lusso. Le vendite online sono aumentate dell'1,3%. Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,9%, il più grande aumento annuale da febbraio 2022, dopo un aumento rivisto al ribasso del 2,3% ad agosto e previsioni del 3,2%. Considerando il terzo trimestre dell'anno, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,9% rispetto al periodo precedente. Sterlina che tiene i supporti chiave e sembra poter riprendere quota anche contro dollaro.
CINA, CRESCE IL PIL
L'economia cinese è cresciuta del 4,6% anno su anno nel terzo trimestre del 2024, rispetto alle previsioni di mercato del 4,5% e a un aumento del 4,7% nel secondo trimestre. Si tratta comunque del tasso di crescita annuale più lento dal primo trimestre del 2023, tra una persistente debolezza del mercato immobiliare, una domanda interna instabile, rischi di deflazione e attriti commerciali con l'Occidente.
Le ultime cifre sono arrivate mentre Pechino aveva intensificato le misure di stimolo per stimolare la ripresa economica e ricostruire la fiducia. Solo a settembre, ci sono stati alcuni segnali positivi: la produzione industriale e le vendite al dettaglio hanno entrambe registrato i maggiori aumenti in quattro mesi e il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di tre mesi del 5,1%.
Sul fronte commerciale, tuttavia, le esportazioni sono aumentate meno meno del previsto cosi’ come anche l’import non è stato eclatante, segno di debole domanda interna. Nei primi tre trimestri dell'anno, l'economia è cresciuta del 4,8%, rispetto all'obiettivo annuale della Cina di circa il 5%. Durante il periodo, gli investimenti fissi sono aumentati del 3,4% anno su anno, superando il consenso del 3,3%. UsdCnh stabile intorno a 7.1100.
GIAPPONE, INFLAZIONE SALE MENO DEL PREVISTO
Il tasso di inflazione annuale in Giappone è salito del 2,5% a settembre 2024 dal 3,0% del mese precedente, evidenziando la crescita più bassa da Aprile. I prezzi dell'elettricità sono aumentati meno del previsto negli ultimi tre mesi poiché il costo del gas è aumentato meno del consensus. Inoltre, i costi sono scesi nel settore alimentare, quello dei mobili e utensili per la casa, trasporti e cultura. D'altro canto, l'inflazione è rimasta invariata per l'edilizia abitativa e l'assistenza sanitaria, mentre è salita leggermente per l'abbigliamento.
LA SETTIMANA ENTRANTE
Questa ottava, si entra nel vivo della stagione degli utili aziendali negli Usa, con i risultati trimestrali per le grandi aziende come Tesla, Coca Cola, 3M, General Motors e Verizon. Contestualmente, il calendario economico presenterà le pubblicazioni PMI, gli ordini di beni durevoli e i report mercato immobiliare. Da questa parte dell'Atlantico, attesa per l'indice IFo, che misura il sentiment del settore industriale tedesco e i dati sulla fiducia dei consumatori per Eurozona, Regno Unito, Francia, Italia, Corea del Sud e Turchia.
Ma andranno anche ad aggiungersi i dati PMI manifatturieri e dei servizi per Australia, Giappone, India, Francia, Germania e Regno Unito. Importante anche l’appuntamento con la Bank of Canada sui tassi, attesa ad un taglio di 50 punti base, oltre ai dati sulle vendite al dettaglio.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Wall Street irriducibileEnnesimi nuovi record per Wall Street, con i tre indici positivi, in seguito a dati economici solidi. L'S&P 500 ha chiuso in positivo dello 0,5%, il Nasdaq è salito dello 0,7% e il Dow Jones è aumentato di circa 140 punti. Le vendite al dettaglio, nel frattempo, negli Stati Uniti, sono aumentate più del previsto il mese scorso, confermando la crescita del settore dei consumi, e al contempo, anche il Philadelphia Fed Manufacturing Index ha mostrato un sorprendentemente aumento dell'attività industriale.
Ma anche i sussidi di disoccupazione sono scesi inaspettatamente a 241K, anche se sono rimasti al di sopra dei livelli precedenti. Allo stesso tempo, i risultati trimestrali di TSMC hanno offerto una spinta alle azioni dei chip. Le azioni quotate negli Stati Uniti della società taiwanese sono aumentate del 9%. Anche Nvidia (2,1%), Broadcom (2,7%) e AMD (2,2%) hanno sovraperformato. E mentre la stagione degli utili, prosegue, il mercato continua a evidenziare un superdollaro.
VALUTE, EURO DEBOLE
Forza di dollaro o debolezza di Euro ? In questo caso, crediamo di poter affermare che sia una concomitanza di fattori che evidenziano, oltre alla tenuta del dollaro dopo i recenti guadagni, anche una estrema debolezza della moneta unica, spinta al ribasso da una congiuntura debole e difficoltà di uscire dalla crisi. Siamo ormai non lontano dai target di medio termine ce peraltro rappresentano un baluardo oltre il quale, al ribasso, si ricomincerebbe a parlare di EurUsd alla parità e tali livelli sono posti a 1.0775 85 area.
Scende anche l’EurGbp, ormai a ridosso di 0.8300 e pure gli altri cross della moneta unica tendono a flettere. Sugli altri cambi segnaliamo una tenuta della sterlina, che però prima o poi, dovrà fare i conti con il taglio del costo del denaro, specie dopo i dati sull’inflazione. UsdJpy sempre sotto quota 150.20, incapace per ora di violarlo, e un Chf stabile in assenza di grande avversione al rischio. UsdCad che prova a risalire verso 1.3800 ed eventualmente l’area di resistenza chiave a 1.3840.
BCE TAGLIA IL COSTO DEL DENARO
La BCE ha abbassato i suoi tre tassi di interesse chiave di 25 punti base iri, durante la riunione prevista, come da consensus. Il tasso di deposito è sceso al 3.25%, il tasso di rifinanziamento principale al 3.4% e quello marginale al 3.65%. Questa decisione fa seguito alla valutazione aggiornata dell'inflazione, che mostra che la discesa verso i target sta procedendo secondo le previsioni. A settembre, l'inflazione nell'Eurozona è scesa al di sotto dell'obiettivo della BCE del 2% per la prima volta in più di tre anni.
Mentre si prevede che l'inflazione aumenterà nel breve termine, dovrebbe stabilizzarsi intorno all'obiettivo del 2% nel 2025. La crescita salariale rimane elevata, ma le pressioni si stanno allentando. Il Presidente della BCE, Christine Lagarde ha dichiarato in conferenza stampa che le tensioni geopolitiche rappresentano un rischio al rialzo per l'inflazione, mentre i dati in arrivo suggeriscono che la congiuntura rimane più debole del previsto. La Bce però rimane fiduciosa verso un recupero degli aggregati nel medio periodo.
ITALIA, IN CALO IL SURPLUS COMMERCIALE
L'Italia ha registrato un surplus commerciale di 1,431 miliardi di euro nell'agosto 2024, significativamente meno delle aspettative di mercato di 5,55 miliardi di euro, e in calo rispetto a un surplus di 1,951 miliardi di euro nello stesso periodo dell'anno precedente. Le importazioni sono diminuite del 5,7% rispetto all'anno precedente a 37,714 miliardi di euro, principalmente a causa di forti cali negli acquisti di petrolio greggio e prodotti petroliferi raffinati, una delle ragioni peraltro, a livello globale e non solo nel nostro paese, del calo del prezzo del petrolio.
Inoltre, si sono verificate anche riduzioni nelle importazioni di veicoli di trasporto, apparecchiature elettriche e computer, dispositivi elettronici e ottici. Allo stesso tempo, le esportazioni sono crollate del 6,7% a 39,145 miliardi di euro, a causa delle minori vendite di veicoli di trasporto e di prodotti tessili, abbigliamento, pelletteria e accessori.
EUROZONA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale nell'area dell'euro è stato rivisto al ribasso all'1,7% a settembre 2024, rispetto alle stime iniziali dell'1,8% e del 2,2% di agosto. L'inflazione è ora ai minimi di aprile 2021 e al di sotto dell'obiettivo della BCE del 2%. L'inflazione dei servizi ha rallentato e il costo dell'energia è sceso a un ritmo più rapido.
D'altro canto, l’indice dei prezzi si è stabilizzato per i beni industriali non energetici ed è aumentato più rapidamente per cibo, alcol e tabacco. Il tasso core su base annuale, che esclude i prezzi di energia e alimentari è sceso al 2,7% dal 2,8%, in linea con la stima preliminare. Tra le maggiori economie dell'Eurozona, l'inflazione è diminuita in Germania (1,8% contro 2%), Francia (1,4% contro 2,2%), Italia (0,7% contro 1,2%) e Spagna (1,7% contro 2,4%).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.10.2024Borse ottimiste, pronte per il taglio dei tassi, atteso -0,25%, della BCE.
Trimestrali banche Usa molto buone, al via anche quelle europee.
Governo cinese di nuovo in soccorso del settore immobiliare.
Permane forte incertezza sull’esito delle Presidenziali Usa.
Le Borse europee hanno chiuso per lo più deboli ieri, 16 ottobre, vigilia della riunione della BCE (ECB–Banca centrale Europea). La migliore è stata Londra, +0,9% dopo il dato sull'inflazione nel Regno Unito, in rialzo anche Madrid, +0,6%, mentre Amsterdam ha perso -0,7%, Parigi -0,4%, Francoforte e Milano -0,3%.
La Banca centrale Europea dovrebbe tagliare i tassi d’interesse, per la 3’ volta quest’anno, di -0,25%, come già avvenuto a giugno e settembre, ma ulteriori riduzioni sono attese dagli analisti quasi ad ogni meeting fino a marzo, suggerite dal rallentamento dell'inflazione europea a 1,7% a settembre, minimo da aprile 2021.
Negli Stato Uniti la prospettiva è un po’ diversa, poichè i dati più forti delle attese su occupazione e inflazione hanno ridimensionato la probabilità di nuovi e ravvicinati tagli del costo del denaro da parte della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED).
Ieri Wall Street ha chiuso positiva: Dow Jones +0,8%, Nasdaq +0,3%, S&P500 +0,5% coi conti dei big bancari al centro dell’attenzione. L’azione Morgan Stanley ha guadagnato oltre +4%, dopo l’annuncio di un utile netto di US$ 3,19 miliardi nel 3’ trimestre, +32% circa annuale, su ricavi netti netti per 15,4 miliardi, +16%.
La forza del mercato azionario Usa vince dunque sulle preoccupazioni per le persistenti guerre in Ucraina e Medio Oriente e per il settore tech/semiconduttori dovuto al profit-warning del gruppo olandese Asml, che ha tuttavia inciso solo sull’indice di settore e su azioni “vicine” come Nvidia e Amd.
Un’ancora di positività viene dalle prime trimestrali Usa, con la speranza fondata che qualche buona notizia emerga anche da quelle europee, sebbene il quadro macro del vecchio continente sia più debole che negli States.
Quello del lusso sembra essere il comparto che più risente della “spending attitute” sub-ottimale dei clienti europei e cinesi: ne ha dato testimonianza ieri la trimestrale di Lvmh, uscita martedì a tarda sera con numeri sotto le previsoni.
In positivo, nella cornice macro europea, troviamo l’inflazione, in forte calo a settembre. Ieri è stata fornita quella del Regno Unito, scesa a +1,7% annuo, da +2,2% di agosto, e che favorirà un prossimo taglio dei tassi da parte della Bank of England.
Negli Usa scendono velocemente i prezzi all’importazione: a settembre sono diminuiti -0,4% rispetto al mese precedente, il calo più marcato da dicembre 2023, mentre il dato di agosto è stato rivisto a -0,2%, da -0,3%.
Sul fronte obbligazionario, quella di ieri è stata una giornata positiva per il “debito Italiano”: nel giorno in cui il ministro all'Economia, Giancarlo Giorgetti ha illustrato la manovra 2025 del bilancio pubblico, lo spread di rendimento tra Btp italiano e Bund tedeschi decennali è sceso a 122 punti base.
Oggi le Borse europee, con rialzi medi di +0,8% a fine mattina (ore 13.00 CET), testimoniano la speranza nel 3’ taglio dei tassi nella riunione odierna dell’ECB.
In Asia abbiamo visto chiusure molto eterogenee: Shanghai -1,05%, Shenzhen -0,56%, nonostante le nuove misure varate dal Governo a supporto del comparto immobiliare.
Giù anche Tokyo, -0,69%, dopo il dato in calo delle esportazioni. In Cina Shanghai ha chiuso in calo, -1,05%, e Shenzhen -0,56% nonostante le nuove misure lanciate per sostenere il disastrato settore immobiliare. Incerte anche Hong Kong, -0,2%, Mumbai, -0,54%, e Seoul, invariata.
Il Governo cinese ha deciso di raddoppiato l’ammontare dei prestiti per terminare progetti residenziali incompiuti i cui lavori erano stati interrotti per la crisi finanziaria dei costruttori prima ancora di quella dovuta alla pandemia Covid.
L’impressione è che Pechino voglia mettere “fine” alla lunga crisi del settore, ma non consideri più il settore delle costruzioni come un motore dell’economia.
Occhi aperti oggi, 17 ottobre, anche ai dati su vendite al dettaglio e sussidi di disoccupazione Usa, da sempre accurati “marcatori” della salute dell'economia e, naturalmente, sul proseguimento della pubblicazione delle relazioni trimestrali, tra cui spiccherà, a mercati chiusi, quella di Netflix.
Di rilevo anche la fase intensa e finale dei sondaggi sulle elezioni Presidenziali Usa. Sta crescendo il numero di Stati in cui Trump sembra in vantaggio, ma il risultato resta incerto o, per meglio dire, in balia degli elettori incerti.
Sul mercato valutario, l'Euro continua a perdere terreno sul Dollaro Usa e scende a 1,084 da 1,087 del fixing di ieri. Cerca faticosamente di stabilizzarsi lo Yen giapponese: il cross Eur/Yen è attorno a 162,5, da 162,7, mentre quello Dollaro/Yen è 149,6, da 149,7. Bitcoin conferma i recenti massimi da luglio a 66.9 Dollari, +0,75%.
Prezzo dell'oro ancora forte e vicino a nuovi massimi: 2.682 Dollari/oncia, +0,3%, mentre non riesce a recuperare quello del petrolio, dopo che negli ultimi 4 giorni ha perso oltre -6%, anche per il taglio delle previsioni 2024 e 2025 operato sia da Opec+ (Cartello dei Paesi Esportatori) che AIE (Agenzia Internazionale per l'Energia).
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Le borse resistonoWall Street ha chiuso in rialzo ieri, recuperando parzialmente le perdite della sessione precedente. L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,5%, il Dow Jones è avanzato di 337 punti per chiudere a un nuovo record di sempre, mentre il Nasdaq 100 ha chiuso marginalmente al rialzo. I servizi di pubblica utilità e la finanza hanno sovraperformato, mentre i servizi di comunicazione e i beni di consumo di base hanno chiuso negativi. Gli analisti continuano a concentrarsi sui risultati aziendali con Morgan Stanley in guadagno del 6,5% dopo che gli utili e i ricavi della società hanno superato le stime.
Inoltre, Abbott ha aggiunto l'1,5% poiché i suoi risultati trimestrali sono stati leggermente migliori del consensus. Nel frattempo, Intel ha perso l'1,4% dopo che l'associazione informatica cinese ha chiesto la revisione dei prodotti Intel venduti in Cina. Le megacap tra cui Apple (-0,9%), Microsoft (-0,6%), Amazon (-0,4%), Meta (-1,7%) e Alphabet (-0,2%) hanno principalmente chiuso in rosso. Nvidia ha recuperato il 3,1% dopo il calo del 4,5% del giorno precedente, trainata dalle previsioni di vendita ridotte di ASML.
VALUTE
Pochi movimenti anche ieri sul mercato più liquido al mondo, con oscillazioni e price action contenute nei trading range delle ultime sedute, eccezion fatta per la sterlina, che in ragione di dati su inflazione e prezzi alla produzione decisamente inferiori al consensus, ha ceduto qualche posizione, anche se tutto sommato è rimasta nelle vicinanze di 1.3000.
Sembrava che dopo il dato, la valuta britannica potesse rompere la soglia psicologica suddetta, per andare ai target successivi intorno a 1.2890 00, ma poi lentamente ha recuperato. L’EurUsd per contro è rimasto stabile quasi tutto il giorno pe poi ripiegare nel finale di sessione con il test di 1.0850.
Ricordiamo che oggi è il giorno della Bce, attesa ad un apparentemente scontato taglio dei tassi al 3.4% dal 3.65%. Potrebbe però, per il principio di sell on rumors and buy on news, essere il giorno del rimbalzo della moneta unica. Stabile il UsdJpy, compreso tra 149.00 e 149.75, incapace di violare 150.00, almeno per ora.
EurChf che balla intorno a 0.9400 e UsdChf reciproco di EurUsd quasi in correlazione pari a -1. Oceaniche sempre in bilico con AudUsd che per ora tiene faticosamente 0.6650 e NzdUsd fermo sul supporto di 0.6040. UsdCad che dal test di 1.3840 ha perso quasi una figura testando 1.3750, in attesa di un rimbalzo che potrebbe rappresentare una interessante occasione di ulteriore ribasso.
UK, INFLAZIONE IN PICCHIATA
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è sceso all'1,7% a settembre 2024, il più basso da aprile 2021, rispetto al 2,2% del mese precedente e alle previsioni dell'1,9%. Il maggiore contributo al ribasso è arrivato dai trasporti, vale a dire tariffe aeree e carburanti. Le tariffe solitamente diminuiscono di prezzo tra agosto e settembre, ma quest'anno si è trattato del quinto calo più importante da quando sono iniziati i dati nel 2001.
Inoltre, il prezzo medio della benzina è sceso a 136,8 penny al litro rispetto ai 153,6 penny al litro di settembre 2023. I prezzi hanno continuato a scendere anche per alloggi e utenze oltre a mobili e elettrodomestici. Nel frattempo, l'inflazione dei servizi è rallentata al 4,9%, il livello più basso da maggio 2022, dal 5,6% di agosto.
USA, CROLLANO I MUTUI
Le richieste di mutui negli Stati Uniti sono crollate del 17% rispetto alla settimana precedente, nella seconda settimana di ottobre, facendo registrare la contrazione settimanale più importante dal 2015, escludendo il periodo di volatilità senza precedenti all'inizio della pandemia di Covid.
Il crollo del volume delle richieste di mutui è stato in linea con il forte aumento dei tassi di riferimento sui mutui, poiché il solido rapporto sull'occupazione e una inflazione ancora persistente hanno innescato aspettative meno accomodanti per la Fed e aumentato i rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza.
Le richieste di rifinanziamento di un prestito immobiliare, che sono più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono crollate del 26%. Nel frattempo, le richieste di mutuo per l'acquisto di una nuova casa sono scese del 7%.
GIAPPONE, BILANCIA COMMERCIALE
La bilancia commerciale del Giappone ha chiuso con un deficit di 294 miliardi di JPY a settembre 2024 rispetto a un surplus di 60,56 miliardi di JPY nello stesso mese del 2023. Si tratta del terzo mese consecutivo di deficit commerciale, con un risultato peggiore delle previsioni, con esportazioni inaspettatamente in calo mentre le importazioni sono cresciute.
Le vendite sono diminuite dell'1,7% a 9.038,20 miliardi di JPY, segnando il primo calo da novembre 2023 e mancando il consenso di un aumento dello 0,5%. Nel frattempo, le importazioni sono aumentate del 2,1% a 9.332,55 miliardi di JPY, indicando il sesto mese consecutivo di espansione ma non raggiungendo le stime del 3,2%.
AUSTRALIA, SCENDE LA DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,1% a settembre 2024 in Australia, stabile per il secondo mese consecutivo e migliore delle stime che erano per un +4.2%. Il numero di disoccupati è sceso di 9,2 mila unità a 615,7 mila, e anche coloro che cercano un lavoro a tempo pieno sono scesi di 13,9 mila a 405,5 mila unità, mentre cresce il numero di coloro che cercano un lavoro part-time. Nel frattempo, l'occupazione è aumentata di 64,1 mila unità a 14,52 milioni, superando facilmente il consenso di 25 mila.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
House of Trading: focus sulla geopolitica Con la BCE che giovedì sembrerebbe destinata a ridurre nuovamente i tassi di 25 punti base e la Fed che, alla luce della forza dell’economia a stelle e strisce, dovrebbe fare lo stesso nel meeting del 7 novembre, il percorso che le maggiori Banche centrali seguiranno nei prossimi mesi sembrerebbe delineato.
Più incertezza arriva dal fronte politico, dove nella sfida Harris-Trump quest’ultimo sembrerebbe essersi riportato in vantaggio. Sul fronte geopolitico l’incertezza è totale: in Medio Oriente la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro, la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina va ormai avanti da oltre due anni e mezzo e la Cina prosegue le sue manovre su Taiwan.
Se da un lato quindi il percorso è sostanzialmente delineato, dall’altro tutto può ancora succedere e la sensazione è che alla fine sarà proprio questa insicurezza a muovere i mercati nei prossimi mesi.
Intanto le autorità cinesi hanno evitato di legarsi le mani con dettagli troppo specifici sui piani di aiuto, preferendo un “fine tuning” degli stimoli, ed il nuovo primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato che l'economia del Paese non è ancora pronta ad altri rialzi del costo del denaro.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Stefano Serafini, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al ribasso sull’Euro/Dollaro, l’operazione è a mercato con un +4,34%, ed al rialzo sul Rame e sul petrolio WTI, ed entrambe le operazioni hanno toccato lo stop loss. Target invece raggiunto per il “long” sull’oro (+5,62%).
Tre operazioni su quattro di quelle inserite dagli analisti (Baidu, LVMH e T-Note) non sono invece divenute operative mentre l’ultima, sul Nasdaq 100, ha toccato lo stop loss.
La classifica generale segna il vantaggio dei Trader con 47 carte a target, 7 in più degli analisti (4 carta a mercato per Trader, 7 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 15 ottobre 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Giancarlo Prisco e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Jacopo Marini e Riccardo Designori.
I trader metteranno in campo operazioni sull’indice S&P 500 e sulle azioni LVMH, Nvidia e Tesla mentre gli analisti punteranno sul FTSE Mib, sull’oro, sulle azioni Baidu e Leonardo.
Il sondaggio di questa settimana guarda a Pechino: “Il “bazooka” cinese basterà a rilanciare la crescita del Dragone?”. L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30.
Wall Street euforicaContinua imperterrita la salita dei listini americani, che hanno fatto registrare nuovi massimi storici, almeno per quanto riguarda S&P 500 e Dow Jones. Il primo ha chiuso a +0.8% (5.859.95 record di ogni tempo), il secondo a +0.5%. Il Nasdaq, pur essendo quello che aveva perso di più, per effetto della rotazione di portafoglio, sta tornando anch’esso a ridosso dei massimi storici fatti registrare l’11 Luglio scorso. Da segnalare le dichiarazioni di Christopher Waller, componente del Comitato di politica monetaria della Fed (Fomc), che ha dichiarato che la Fed deve essere più cauta relativamente al ritmo dei prossimi tagli dei tassi, perché l’inflazione rappresenta ancora un pericolo.
Intanto la stagione degli utili entra nel pieno questa settimana con diverse aziende che hanno riportato risultati trimestrali tra cui UnitedHealth, J&J, Bank Of America, Goldman Sachs, Citigroup, Charles Schwab, Abbott, Morgan Stanley, Netflix, Blackstone, P&G e American Express. La tecnologia è stata di gran lunga il settore con le migliori performance mentre l'energia ha avuto performance inferiori. Le megacap sono state per lo più in rialzo, ovvero Apple (1,1%), Microsoft (0,5%), Nvidia (2,4%), Meta (0,6%) e Alphabet (0,8%) mentre Amazon è rimasta pressoché invariata. Questa notte i listini asiatici hanno sovraperformato, trascinati anch’essi da Wall Street.
VALUTE
Pochi movimenti nella seduta di ieri caratterizzata, comunque, da forza di dollaro che ha continuato ad emergere e che ha spinto EurUsd sotto quota 1.0900 con il Cable stabile a 1.3040 ed EurGbp in leggero ribasso a 0.8350. Stabile e poco mosso il UsdJpy che fatica a raggiungere quota 150.00 e rimane nel trading range delle ultime sedute compreso tra 149.20 e 150.00.
Oceaniche sotto pressione contro divisa Usa che sta dominando la scena. Il dollar index ha ancora spazio di risalita con obiettivi minimi a 103.20, circa lo 0.25% dai livelli attuali. Insomma non p finita e il mercato retail sta ancora shortando dollari, appesantendo le posizioni con il rischio che il mercato vada a cercarne gli stop loss.
CINA EXPORT IN CALO
Le esportazioni dalla Cina sono cresciute del 2,4% anno su anno a settembre 2024, raggiungendo i 303,71 miliardi di USD, in calo rispetto al 6% del consensus e in discesa anche rispetto al massimo degli ultimi 17 mesi dell'8,7% registrato nel mese di agosto, in un contesto di debole domanda globale. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 2,2% e quelle verso i paesi ASEAN sono aumentate del 5,5%.
Le spedizioni sono aumentate anche verso l'UE (1,3%) e la Russia (16,6%). Nei primi nove mesi del 2024, le vendite sono aumentate del 4,3% a 2,62 trilioni di USD, Nel periodo, le esportazioni sono cresciute verso Stati Uniti (2,8%), Hong Kong (9,8%), Taiwan (10,6%), Russia (2,4%), India (2,6%), Regno Unito (0,2%), America Latina (11,7%), UE (0,9%) e ASEAN (10,2%).
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI sono scesi sotto i 72 dollari al barile, estendendo la discesa per la terza sessione consecutiva, appesantiti dall’indebolimento delle prospettive della domanda globale. Lunedì, l'OPEC ha abbassato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2024 e il 2025 per il terzo mese consecutivo, citando consumi inferiori alle attese in alcune regioni.
I dati hanno mostrato che le importazioni di greggio dalla Cina, il più grande importatore al mondo, sono diminuite di quasi il 3% anno su anno da gennaio a settembre. In ragione di una ripresa lenta. Ciò avviene in mezzo alle crescenti pressioni deflazionistiche del paese, mentre i piani di stimolo del Governo, non sono riusciti ad alleviare le preoccupazioni sui rischi di crescita al ribasso.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Nasdaq impulso per un rialzo con base soglia psicologica 20.000nel mentre si scrive il nasdaq supera il livello di 20260 confermando alcuni livelli di fondamentale importanza che ci suggeriscono l'idea che sia partito un movimento di rialzo che proseguirà per tutto il mese di ottobre. il primo target di movimento è 20800, ma gli obiettivi sono piiu ambiziosi. <Anche se il grafico è un po imbrattato piace segnalare come la 5 weekly . linea rossa spessa, abbia interpretato bene la fase di accumulazione che si vede nei primi giorni di ottobre. Uno sguardo ai titoli ci conferma pero una forte selezione del mercato, che continua a privilegiare NVIDIA (primo target 140) e Broadcom, che trova in INTEL (chiusura gap a 28 euro) un possibile outsider, ed in AMAzon una bella sorpresa (alla portata i 200 dollari). Migliorata l'impostazione grafica di apple (com il recupero di 226,8), mentre luci e ombre su tesla (pericolosa la perdita dei 238). Per approfondimenti contattare in privato. Sono graditi i commenti
PETROLIO SI , PETROLIO NOToday’S Trading del 09.10.2024
PETROLIO SI , PETROLIO NO
MACRO BACKGROUND
Difficle questo ottobre per i traders del WTI che nel mese di Settembre scontavano una chiara idea di scarsa domanda per il prossimo 2025, su piano globale, il che giustificava il basso livello di scorte presente.
Le contrattazioni ferme nell’intorno dei 68$ esprimevano un fair value dettato dalla prospettiva di un surplus di offerta per l’intero 2025, ma ancora una volta i mercati esprimono la loro imprevedibilità e questa volta le tensioni in medio oriente hanno cambiato la prospettiva futura sull’offerta di WTI e di conseguenza il fair value.
L’idea di una escalation delle tensioni in medio oriente e la possibilità di attacchi agli impianti petroliferi ha fatto si che gli operatori rivalutassero la necessità di rimpolpare le scorte attuali, se la capacità produttiva dovesse calare, verrebbe a mancare il surplus di offerta sino a ieri dato per certo e con le scorte sui minimi ci sarebbe una corsa all’oro nero che porterebbe le quotzioni fortemente a rialzo.
Gli operatori hanno rivisto le loro posizioni, ma ancora una volta il quadro cambia e toni distensivi e possibilità di dialoghi lasciano serenamente fluire il petrolio dal Golfo Persico.
Nessun crollo dell’offerta dunque, si torna al quadro di eccesso di supply e le quotazioni tornano a prendere di mira il fair value.
FOREX
Il mercato valutario torna a focalizzarsi sul dollaro USA in attesa dei dati sull’inflazione di domani, dati attesi stabili con un nulla di fatto rispetto ai dati precedenti, il che aprirebbe ancora la strada alla cautela per la FED che rimarrebbe data dependet senza fretta nel procedere al taglio tassi.
Il dollaro USA resta forte duqnue sulla scia degli ottimi dati NFP di venerdi, e mette sotto pressione le majors concorrenti.
Prima tra tutte a soffrire il dollaro neozelandese, ora piu di prima con il taglio tassi della RBNZ di 50Bp questa notte, il che porta le quotazioni sotto 0.63 con un affondo del 4.80% dai massimi di fine settembre.
Pesante anche la moneta unica che si porta sotto quota1.10 a 1.0950 e sembra voler proseguire il trend ribassista che esprime sia il differenziale tassi a favore di dollari che un differenziale nelle possibilità di ripartenza dell’economia USA
EQUITY
Robusto il settore azionario in America, guidato nuovamente dal comparto tech. Le attese per le trimestrali Nvidia unite alle aspettative per i rialzi dell’anno elettorale , sostenuto il tutto dai tagli tassi FED sembra guidare il Nasdaq verso i massimi annuali.
Meno brillante l’azionario cinese, che perde forza, dopo la delusione di un piano di stimoli che meglio analizzato non risponde minimamente ai bisogni di liquidità della Cina. Il rappoto stimolo/Pil resta sui minimi stornici ed i mercati ritraccaino di circa il 20% dai massimi.
La pesantezza della Cina ora rende anche l’Europa meno appetibile, con un Dax che fatica a riagguantare i massimi della scorsa settimana, pur torvando interessanti Bid sulle aree di 19050pnt.
COMMODITY
Il comparto commodities vive interesse per il WTI, mentre i metalli hanno ugualemnte perso terreno visto il potenzile deal in medio oriente. Nessuna corsa alle materie prime dunque, anche il gold lascia le aree di massimo e tenta test ai supporti di 2620$, resta interessante un potenziale ritorno al poc naked di ieri a 2662$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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Il NASDAQ sale di 1,5% trainato dala tecnologia.Il NASDAQ balza dell'1,5% mentre la tecnologia guida la ripresa del mercato.
A Wall Street si dice:
"I mercati possono oscillare selvaggiamente, ma il valore intrinseco delle buone aziende tende a crescere costantemente nel tempo." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
È la tecnologia a riportare il mercato sulla giusta strada, poiché ieri le azioni hanno messo in scena un rimbalzo significativo nonostante le sfide attuali. Le azioni statunitensi sono salite ieri, nonostante varie preoccupazioni di mercato, tra cui un uragano di grandi dimensioni, potenziali attacchi di rappresaglia da parte di Israele e il periodo stagionalmente debole di ottobre. Dopo un po' di volatilità lunedì, le azioni hanno recuperato terreno, con i titoli tecnologici in testa.
Il NASDAQ ha registrato un’impennata dell'1,45% (circa 260 punti), raggiungendo quota 18.182,92, recuperando e superando la perdita dell'1,18% di lunedì. NVIDIA (NVDA) ha confermato il suo status di superstar con un guadagno superiore al 4%, mentre tutti gli altri titoli del gruppo "Mag 7" sono avanzati dell'1% o più. Anche l'S&P è salito dello 0,96%, a 5.695,94, mentre il Dow è cresciuto dello 0,30% (circa 126 punti), toccando i 42.080,37.
Le preoccupazioni sopra menzionate sono reali e, se una di esse dovesse aggravarsi, potrebbero causare una certa volatilità nel mercato. Tuttavia, gli investitori esperti sanno quanto sia importante ignorare i "rumori" di fondo, evitare ipotesi e concentrarsi su ciò che sta effettivamente accadendo piuttosto che su ciò che potrebbe accadere. Per il momento, Wall Street sta ignorando il caso ribassista, focalizzandosi invece sulla crescita imponente del settore dell'intelligenza artificiale e sull’atteggiamento accomodante della Federal Reserve.
Oggi verranno pubblicati i verbali dell'ultima riunione del FOMC, durante la quale i tassi sono stati ridotti dello 0,5%, la prima diminuzione in oltre quattro anni. Se questo non bastasse, mercoledì interverranno oltre mezza dozzina di policymaker. E la settimana si farà ancora più interessante con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) in uscita giovedì e l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) in arrivo venerdì. L'inflazione è stata in secondo piano per un po', ma gli investitori continueranno a monitorarla per assicurarsi che i prezzi rimangano stabili (o almeno non peggiorino sensibilmente).
La settimana si concluderà venerdì con l'inizio non ufficiale della stagione degli utili: si attendono i risultati di JPMorgan (JPM), Wells Fargo (WFC), Progressive (PGR), Blackrock (BLK) e Fastenal (FAST). Con due giorni negativi e tre ancora da giocare, sia l'S&P che il Nasdaq sono in rialzo per la settimana. Se chiuderanno nuovamente in positivo, sarà la quinta settimana consecutiva di guadagni. Ci sono ancora giorni di mercato davanti, ma lo slancio sembra tornato al rialzo.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Unisys (UIS)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Le azioni rimbalzano grazie alla forza della tecnologia
I tori hanno mantenuto la media mobile a 21 giorni dell'SPX e ora puntano ai massimi storici. Con l’indice dei prezzi al consumo previsto per giovedì, gli investitori sembrano fiduciosi che la narrazione rimanga invariata.
I titoli azionari hanno recuperato tutto il terreno perso ieri, e anche di più. L'S&P ha chiuso con un guadagno dello 0,97%, mentre il Nasdaq è salito dell'1,55%.
L’uragano Milton incombe
Molte vite in Florida verranno sconvolte nelle prossime 48 ore, e le persone sul percorso di questa tempesta hanno preoccupazioni più grandi delle azioni di Borsa. Anche se mi sforzo di considerare gli effetti economici, è difficile prevedere l'impatto umano. Anche se tutti restano al sicuro, abitazioni, auto e imbarcazioni saranno distrutte.
Guardando ai titoli azionari, vengono subito in mente le compagnie assicurative, ma anche aziende come Home Depot e Generac potrebbero beneficiare della situazione. I dati economici saranno influenzati da questi due uragani. Il PIL probabilmente subirà un calo iniziale, ma potrebbe poi aumentare durante la ricostruzione. Anche i dati sull'occupazione potrebbero registrare un calo, per poi risalire notevolmente il mese prossimo.
Cerchiamo di superare questa settimana, e penseremo a queste cose più avanti. Restate al sicuro, cittadini della Florida.
Solide previsioni di crescita del PIL da parte della Federal Reserve di Atlanta
La Fed di Atlanta ha recentemente aumentato le previsioni di crescita del PIL per il terzo trimestre dal 2,5% al 3,2%, la stima più alta finora per il trimestre. Sebbene questa sia una notizia positiva, ridimensiona ulteriormente la necessità di tagli dei tassi. Uno dei motivi per cui i rendimenti dei titoli a dieci anni stanno aumentando è la crescente consapevolezza che non ci sia bisogno di tagli aggressivi. E se la Fed procedesse con ulteriori tagli di 50 punti base, l’inflazione potrebbe risalire.
In sintesi
I verbali del FOMC sono attesi domani, mentre giovedì sarà il turno del CPI. Infine, venerdì mattina avremo i primi risultati della stagione degli utili.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
C'è bisogno di un triggerWall Street ha chiuso in rialzo correttivo ieri, riducendo le perdite di inizio settimana e mostrando una certa tenuta rispetto al forte calo della borsa cinese, mentre analisti e investitori restano in attesa delle dichiarazioni dei principali funzionari della Fed, i quali devono ancora esprimersi rispetto agli ultimi dati macro relativi al mercato del lavoro statunitense, in decisa ripresa.
Attualmente circa l’85% delle probabilità riguarda un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed, nella prossima riunione del 7 Novembre.. L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti dello 0.8% e 1.3% rispettivamente, mentre il Dow Jones è rimasto pressoché invariato. Le azioni tecnologiche hanno chiuso positive, rimbalzando rispetto a due giorno orsono, con Nvidia e Apple che hanno entrambe aggiunto oltre l'1%.
D'altro canto, le grandi compagnie petrolifere sono scese leggermente a causa del calo dei prezzi del WTI, portando il Dow a sottoperformare rispetto agli altri due indici. Gli investitori ora si concentrano sui verbali del FOMC di domani, sul rapporto CPI chiave di giovedì e sui risultati degli utili delle principali banche venerdì, che potrebbero rappresentare l’innesco per nuovi movimenti interessanti.
VALUTE
Mercato dei cambi quasi immobile nella seduta di ieri, con le principali coppie valutarie contro dollaro ferme in una trentina di pips di oscillazione massima giornaliera. EurUsd che non riesce a sfondare sotto quota 1.0950, limitandosi al test di 1.0965, ma non riesce neanche a valicare quota 1.0995. Stessa price action per il Cable, ancorato tra 1.3085 e 1.3115.
Eurgbp tra 0.8375 e 0.8400 mentre il UsdJpy è leggermente risalito dai minimi della notte di 147.30 a 148.30 per poi consolidare intorno a 148.00. Rimane favorito il lato long, anche se per il momento, manca la benzina per valicare 148.30. Poche le novità sulle oceaniche tranne il fatto che la Rbnz, come specificato nel paragrafo di seguito, ha tagliato i tassi dello 0.5% portandoli al 4.75%. NzdUsd che ha ceduto quota 0.6100 da 0.6140 del pre dato.
LA RBNZ TAGLIA DI 50 PUNTI BASE
La Reserve Bank of New Zealand ha abbassato il suo tasso di interesse ufficiale (OCR) di 50 punti base al 4,75% durante l’incontro di questa notte, segnando il secondo taglio consecutivo dei tassi e allineandosi alle aspettative del mercato.
Il tasso di inflazione annuale della Nuova Zelanda è sceso al 3,3% nel secondo trimestre del 2024, dal 4% del trimestre precedente e al di sotto delle aspettative del mercato del 3,5%. Si tratta del livello di inflazione più basso dal 2021, e la Rbnz vuole riportarla nella fascia target 1-3%. Dollaro neozelandese in calo anche se tutto sommato in un contesto di stabilità.
USA, BILANCIA COMMERCIALE
Il deficit commerciale negli Stati Uniti si è ridotto a 70,4 miliardi di dollari ad agosto 2024, il più basso degli ultimi cinque mesi, un dato migliore rispetto anche alle previsioni di mercato che valutavano un deficit di 70,6 miliardi di Usd. Le esportazioni sono aumentate del 2% a un massimo record di 271,8 miliardi di dollari, a causa di telecomunicazioni, settore aeronautico, altri macchinari industriali, oro non monetario e autovetture.
Sono aumentate anche le esportazioni di servizi, vale a dire viaggi e beni e servizi governativi. Nel frattempo, le importazioni sono diminuite dello 0,9% a 342,2 miliardi di dollari, trascinate da oro non monetario, petrolio greggio e autovetture. Sono anche aumentate le importazioni di servizi.
CANADA, BILANCIA COMMERCIALE
Il Canada ha registrato un deficit commerciale di 1,1 miliardi di CAD ad agosto 2024, superando le aspettative di mercato che erano per un deficit di 0,5 miliardi di CAD. Si è trattato del sesto deficit mensile consecutivo ed è stato guidato da un calo dell'1,0% delle esportazioni a 64,3 miliardi di CAD. La principale causa del calo è stato l’export di energia guidata principalmente dal calo delle esportazioni di petrolio greggio.
Le esportazioni sono diminuite significativamente anche per i prodotti forestali e i materiali da costruzione oltre ai prodotti agricoli. Nel frattempo, le importazioni sono aumentate dello 0,3% a 65,4 miliardi di CAD. UsdCad sembra aver rotto 1.36560 e potrebbe arrampicarsi anche altri 100 pips almeno.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le borse ripieganoGli azionari Usa hanno cominciato questa ottava in rosso, con sia l'S&P 500 che il Nasdaq in perdita di circa lo 0.30% - 0.35% mentre il Dow Jones è partito in rosso a -0.70%, dopo i forti guadagni realizzati venerdì scorso in seguito ad un rapporto sull'occupazione migliore del previsto. In chiusura di giornata abbiamo poi registrato i tre indici Usa in discesa di circa l’1%. Analisti e investitori, ora, attendono i dati chiave CPI e PPI previsti per questa settimana per valutare come si stanno evolvendo le pressioni sui prezzi. I mercati stanno assegnando una probabilità di quasi l'84% che la Fed taglierà i tassi di soli 25 punti base a novembre piuttosto che un'altra maxi riduzione di 50 punti base.
Allo stesso tempo, la stagione degli utili sta per iniziare più avanti nella settimana con i rapporti delle grandi banche JPMorgan, Wells Fargo e Bank Of New York Mellon. Beni di consumo discrezionali, immobiliare e servizi di pubblica utilità hanno sottoperformato mentre il settore energetico ha chiuso in rialzo. Le megacap sono state contrastanti, con Apple a -1,1% e Amazon a -2,4%), mentre Nvidia è partita positiva con un + 2% e Meta a +0,8%. Nel frattempo, Pfizer è salita del 3% dopo che Bloomberg ha riferito che l'investitore attivista Starboard Value ha acquisito una quota di circa 1 miliardo di dollari nella società.
VALUTE
Consolidano i principali rapporti di cambio, all’interno delle fasce di oscillazione delle ultime due sedute, comprese tra 1.0950 e 1.0990 per EurUsd, tra 1.3060 e 1.3090 per il Cable e 147.90 148.60 per il UsdJpy. UsdChf corregge leggermente al ribasso, ma quanto basta per vedere un EurChf nuovamente sotto quota 0.9400. Occorre ora la presenza di un trigger per spostare nuovamente l’equilibrio di breve che si è venuto a creare proprio perché in questo momento siamo in bilico tra un cambiamento del trend avuto sino ad oggi, di ribasso del dollaro, e una sua continuazione.
I punti chiave di rottura dei supporti per EurUsd sono posizionati in area 1.0800, la cui violazione farebbe cambiare il trend attuale, ancora rialzista, mentre sul Cable tale livello è posto in area 1.2800 20. Per quel che riguarda il UsdJpy siamo in pina fase correttiva rialzista con possibili obiettivi anche oltre 151.00, considerato l’atteggiamento della Boj e del nuovo Governo. Sul franco, si è detto, ovvero che rimane forte e sostenuto, mentre le oceaniche stanno mollando, anche in relazione al probabile taglio dei tassi di domattina della Rbnz.
EUROZONA, VENDITE AL DETTAGLIO IN CRESCITA
Le vendite al dettaglio nel vecchio continente sono aumentate dello 0,2% ad agosto, in linea con le aspettative del mercato. Le vendite sono rimbalzate nei settori dell’autotrazione e per i prodotti non alimentari. Ma, i volumi al dettaglio sono stati più elevati anche per prodotti alimentari, bevande e tabacco. Tra le economie dell'area dell'euro, il Lussemburgo ha registrato l'aumento più ripido con un balzo delle vendite del 5,3%, seguito da Cipro e Portogallo.
Ma le vendite sono aumentate anche in Francia e Spagna, mentre in Italia sono rimaste stabili. D'altro canto, si sono visti cali in Croazia, Irlanda, Malta, Slovacchia e Slovenia. Rispetto all'anno precedente, le vendite al dettaglio nel blocco valutario sono aumentate dello 0,8%.
AUSTRALIA
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac Melbourne Institute è balzato del 6,2% su base mensile, raggiungendo il massimo degli ultimi 2 anni e mezzo a 89,8 nell'ottobre 2024, una brusca inversione di tendenza rispetto al calo dello 0,5% del mese precedente, a seguito dei tagli dei tassi di interesse all'estero e dei segnali più promettenti relativi all’inflazione.
Le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i prossimi 12 mesi sono aumentate del 14,3% a 92,8 e la loro valutazione per i prossimi 5 anni è aumentata dell'8,0% a 97,8. Contestualmente l 'indice di fiducia delle imprese NAB in Australia è salito a -2 a settembre 2024 dal -5 rivisto di agosto, tra notevoli miglioramenti nel commercio al dettaglio.
IL PETROLIO CONSOLIDA
I future sul greggio WTI sono saliti a 76 dollari al barile lunedì, il massimo delle ultime sei settimane dopo il guadagno del 9,1% della precedente ottava, mentre le tensioni in Medio Oriente aumentano. Gli investitori sono concentrati sulla risposta di Israele al recente attacco missilistico iraniano. I timori di un conflitto più ampio nella regione persistono, soprattutto se Israele continua le azioni militari a Gaza e in Libano.
Tuttavia, il presidente Biden ha negato il proprio appoggio agli attacchi ai giacimenti petroliferi iraniani, affermando che dovrebbero essere prese in considerazione azioni alternative. La produzione di petrolio dell'Iran, ora quasi a piena capacità, potrebbe essere a rischio. Nonostante queste preoccupazioni geopolitiche, permangono interrogativi sulla domanda globale, in particolare dalla Cina, insieme all'ampia offerta di petrolio. Si prevede che il governo cinese svelerà nuove misure di stimolo economico, che potrebbero influenzare la domanda.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Reagire al cambiamento Parte 1: Fasi di consolidamentoBenvenuti alla nostra serie in 2 parti dedicata all'adattamento ai cambiamenti nel trading, in cui ci addentriamo nell'arte di rimanere flessibili in contesti dinamici di mercato. Nella prima parte esamineremo come i trader possono attraversare in modo efficace le fasi di consolidamento evitando le insidie di un'analisi rigida.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
La trappola dell'eccessiva delimitazione del consolidamento: Il movimento dei prezzi è continuo, non fisso
Una delle sfide più grandi nel trading è quella di affrontare le fasi di consolidamento, ovvero quei momenti in cui il mercato entra in un equilibrio a breve termine, che porta a un elevato livello di oscillazione casuale dei prezzi. Durante queste fasi, si tende a racchiudere i movimenti dei prezzi in schemi ben definiti, come triangoli o canali. Sebbene questo possa offrire un quadro iniziale, la realtà è che i modelli di consolidamento sono in costante mutamento. Cercare di delineare in modo eccessivo queste fasi o di attenersi rigidamente a un singolo pattern conduce spesso a frustrazione e opportunità mancate.
Durante la fase di consolidamento, gli andamenti dei prezzi sono continui, non fissi. Quello che inizia come un triangolo simmetrico può trasformarsi in una bandiera, oppure un movimento laterale può trasformarsi in un cuneo. Questi cambiamenti sono comuni perché le fasi di consolidamento sono per definizione periodi di indecisione, in cui né i compratori né i venditori dominano, facendo sì che i prezzi “ marcino” in modo apparentemente casuale. Quando cerchiamo di forzare il mercato nei confini di un pattern rigido, rischiamo di non cogliere questi cambiamenti marginali e di scoraggiarci nel momento in cui il mercato non si comporta come previsto.
I trader di successo, invece, rimangono capaci di adattarsi. Non abbiate paura di ridefinire i confini di una fase di consolidamento non appena emergono nuove informazioni. Potete iniziare con un'ipotesi iniziale basata su un andamento dei prezzi riconoscibile, ma è essenziale rimanere aperti alla possibilità che questo andamento possa subire variazioni o persino rivelarsi un fallimento totale. La flessibilità vi permette di adattare i vostri parametri per riflettere ciò che il mercato vi dice, anziché aggrapparvi a un'idea prefissata.
Accogliendo la natura fluida delle fasi di consolidamento e adeguando il proprio approccio all'andamento dei prezzi, si rimane allineati con il mercato, aumentando le possibilità di cogliere l'eventuale breakout o breakdown.
Esempio reale: FTSE 100
In questo esempio, il FTSE 100 passa da una piccola fase di consolidamento iniziale a un intervallo laterale con cedimenti nella parte superiore e inferiore, prima di arrivare al breakout. Coloro che non sono riusciti ad adattarsi al cambiamento della struttura di consolidamento potrebbero essere stati colti in flagrante da falsi breakout perdendo il breakout finale.
Grafico a candela giornaliero del FTSE100: Fase 1
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 2
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 3
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Breakout
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Abbinare la flessibilità ai principi fondamentali
Sebbene la flessibilità sia fondamentale, è essenziale combinarla con una solida base di principi cardine. La flessibilità senza un quadro di riferimento può portare a decisioni imprevedibili, ma fondando la vostra adattabilità su alcune regole guida, riuscirete a superare meglio le fasi di consolidamento.
1.Allinearsi alla tendenza prevalente: Le fasi di consolidamento tendono a risolversi in linea con la tendenza dominante. Il primo passo è quindi quello di definire la tendenza prevalente, che varia a seconda del vostro timeframe di trading. Sia che si utilizzino le medie mobili o le linee di tendenza, avere una chiara percezione della direzione generale del mercato può guidare le aspettative per un breakout.
2. Definizione di un breakout: Il breakout di un consolidamento è qualcosa di più di un semplice movimento del prezzo al di fuori di un range. Occorre ricercare un'espansione dei range di trading, supportata da un aumento del volume. La combinazione di questi fattori aiuta a confermare che il mercato sta veramente facendo il breakout, e non sta solo simulando falsi movimenti.
3. Controllare eventuali variazioni della volatilità: La volatilità spesso subisce contrazioni durante le fasi di consolidamento. Uno dei migliori indicatori di un probabile breakout imminente è quando la volatilità inizia a contrarsi. Prestate attenzione alle fasce di prezzo che si restringono e state all'erta quando queste iniziano ad allargarsi.
Esempio reale: Nvidia (NVDA)
In questo esempio vediamo l'importanza di utilizzare i principi fondamentali come quadro di riferimento per la flessibilità. La media mobile a 50 giorni (MA) e la 200MA mostrano chiaramente che la tendenza dominante è rialzista. Questo è importante durante la Fase 3 (sotto) in cui il mercato sembra rompere al ribasso. Nella Fase 4 vediamo una chiara compressione della volatilità all'estremità superiore dell'intervallo di consolidamento, un chiaro indicatore di un imminente breakout.
Grafico a candela giornaliero di NVDA: Fase 1
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 2
II risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 3
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 4
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Breakout
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Evitare lo scoraggiamento attraverso la flessibilità
Aspettarsi un breakout o un breakdown che non si concretizza mai può portare a frustrazione, soprattutto se si è bloccati in una visione rigida del mercato. Combinando la flessibilità con i vostri principi fondamentali, sarete più preparati a reagire quando il mercato cambia, evitando di scoraggiarvi.
Il segreto per attraversare con successo le fasi di consolidamento non consiste nel prevedere la prossima mossa, ma nel reagire al cambiamento facendosi guidare da solidi principi. I pattern si evolvono e così anche il vostro approccio. Bilanciando la flessibilità con le regole fondamentali relative alla direzione del trend, ai breakout e alla volatilità, potrete beneficiare quando il mercato finalmente risolverà il suo range.
Nella seconda parte della nostra serie, analizzeremo come l'adattamento ai cambiamenti di tendenza sia cruciale tanto quanto la conoscenza dei consolidamenti, e perché la flessibilità è la risorsa più preziosa per un trader in qualsiasi condizione di mercato.
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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Wall Street consolidaI tre principali listini Usa hanno vissuto un ultimo giorno del mese all’insegna del consolidamento correttivo, con chiusure con il segno meno. L'S&P 500 ha chiuso leggermente in rosso (-0.2%), mentre il Dow Jones ha ceduto circa lo 0.30%. Il tecnologico per contro, ha seguito le orme dell’S&P con un analogo -0.2%. Il mercato si sta lentamente preparando ad una settimana intensa sul fronte dati, la prima di ottobre, il preludio poi a quelle che saranno, nelle prossime ottave, le decisioni delle banche centrali.
Nel breve, i dati più significativi in uscita sono i Jolts Openings, i Pmi manifatturiero e dei servizi, gli Adp e i Non Farm Payrolls. Ieri sera ha parlato anche Jerome Powell che ha affermato che la Fed non si trova su una rotta preimpostata, riguardo ai tassi di interesse, e ha aggiunto che i rischi sono bilaterali e la Fed continuerà a prendere le sue decisioni riunione per riunione. Le probabilità di un taglio dei tassi di 50 punti base a novembre sono attualmente al 37%, ben al di sotto dei livelli superiori al 50% della settimana precedente.
In precedenza anche il Governatore della Bce, Christine Lagarde aveva dichiarato che la banca è pronta a tagliare il costo del denaro senza attendere che l’inflazione giunga al 2%. Sul fronte aziendale, le azioni automobilistiche sono scese, con Ford a -2,2% e General Motors a -2,4% dopo i profit warnings lanciati dai colossi europei Stellantis e VW. Le megacap sono rimaste stabili, con Apple (1,8%), Microsoft (0,2%) e Alphabet (0,5%) in rialzo mentre Nvidia (-1,4%) e Amazon (-0,3%) hanno chiuso in rosso. Considerando il mese di settembre, il Dow Jones è salito dell'1,8%, l'S&P 500 ha aggiunto l'1,6% e il Nasdaq ha guadagnato il 2,3%.
VALUTE
Ultima seduta del mese caratterizzata dal nuovo tentativo delle valute concorrenti del dollaro, di spingerlo al di là dei punti di supporto chiave, tentativo peraltro fallito ancora una volta. EurUsd ha ritestato quota 1.1200 per poi recedere a 1.1130 così come il Cable che dai massimi di 1.3430, ha perso qualcosa, ma meno dell’Euro in ragione di un EurGbp che è sceso 40 pips da 0.8360 a 0.8320.
UsdJpy, dopo il test di 141.70 ha rimbalzato 50 pips arrivando a ridosso delle prime resistenze a 143.15, per poi nella notte, salire ancora tanto che stamani lo ritroviamo sopra 144.00. La sensazione che a breve si uscirà da questi trading range di breve c’è e tutto dipenderà dalle aspettative sui tassi. E’ lì che si gioca la partita. Intanto ha recuperato qualcosa l’EurChf che da 0.9380 si è ripreso quota 0.9430, trascinando anche UsdChf tornato da 0.8400 a ridosso di 0.8480.
GERMANIA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale in Germania è sceso all'1,6% a settembre 2024, al di sotto delle previsioni dell'1,7%, in calo rispetto all'1,9% di agosto. Si tratta del livello più basso dal febbraio 2021. Il costo dei beni è diminuito in ragione della discesa dei costi energetici che ha compensato un aumento più rapido dei prezzi dei prodotti alimentari.
Escludendo cibo ed energia, il tasso di inflazione di fondo è sceso al 2,7%, il più basso da gennaio 2022, dal 2,8%. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo non ha mostrato alcuna crescita, rispetto alle aspettative di un aumento dello 0,1%. Nel frattempo, l'indice dei prezzi al consumo armonizzato dall'UE è sceso all'1,8% su base annua, al di sotto del consenso dell'1,9% ed è diminuito dello 0,1% su base mensile.
AUSTRALIA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio in Australia sono aumentate dello 0,7% mese su mese ad agosto 2024, superando le previsioni di mercato dello 0,4%. È stato il quinto mese consecutivo di aumento, guidato specialmente dal clima favorevole. Il fatturato è cresciuto per i grandi magazzini, abbigliamento, calzature, accessori personali, altre vendite al dettaglio, bar, ristoranti e cibo da asporto.
Al contrario, la vendita al dettaglio di beni per la casa è ulteriormente diminuita. Nel corso dell'anno fino ad agosto, il commercio al dettaglio è cresciuto del 3,1%, il massimo in 15 mesi, dopo un guadagno del 2,4% a luglio. AudUsd che resta sui massimi, in controtendenza rispetto alle majors, con le resistenze chiave non lontane.
PETROLIO
I future sul greggio WTI si sono stabilizzati intorno ai 68 dollari al barile martedì, in ragione dell’aumento dell’offerta, e nonostante le tensioni in medio oriente siano in aumento. Le crescenti tensioni tra Israele e Hezbollah in Libano aumentano il rischio che l'Iran, che sostiene Hezbollah, venga direttamente coinvolto nel conflitto, interrompendo potenzialmente le esportazioni di petrolio dalla regione. Tuttavia, gli imminenti piani dell'OPEC di aumentare la produzione entro la fine dell'anno hanno limitato i guadagni.
Inoltre, le persistenti preoccupazioni del principale importatore di greggio, la Cina, stanno facendo pressione sui prezzi, in seguito ai dati ufficiali che mostrano una contrazione della produzione per il quinto mese consecutivo e un rallentamento nel settore dei servizi. I mercati continuano a valutare l'impatto delle recenti misure di stimolo monetario della Cina volte a stimolare l'attività e ad aumentare la domanda.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street sempre a ridosso dei massimi storiciWall Street ha chiuso contrastata la seduta di venerdì, dopo la pubblicazione dei dati sui Pce, che teoricamente, potrebbero influenzare la Fed nella prossima decisione sui tassi. L'S&P 500 ha perso lo 0,13% mentre il Nasdaq è scivolato dello 0,53%, sotto pressione per un calo del 2,1% delle azioni Nvidia, mentre il Dow Jones ha raggiunto un nuovo record con un guadagno dello 0,3%. L'indice PCE di agosto, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, che prende in esame tutta la filiera, dalla produzione iniziale alle vendite al dettaglio finali, ha mostrato un leggero aumento dello 0,1%, segnalando un raffreddamento delle pressioni sui prezzi.
Ciò alimenta le aspettative per un potenziale taglio dei tassi di altri 50 punti base nella prossima riunione della banca centrale Usa. D’altra parte, il sentiment dei consumatori statunitensi ha raggiunto il massimo degli ultimi cinque mesi, sostenendo le speranze di un continuo raffreddamento dell'inflazione verso l'obiettivo del 2% nel 2024. Costco è sceso dell'1,7% hanno deluso le aspettative dei ricavi del quarto trimestre. Le azioni di HP hanno perso l'1% dopo essere state declassate da BofA. Nel corso della settimana, comunque, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,5%, il Dow Jones è salito dello 0,7% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,8%.
VALUTE
Sulle valute poco da segnalare con i principali rapporti all’interno dei range degli ultimi giorni, eccetto lo Jpy che è risalito velocemente dopo che all’interno del partito di maggioranza Lpd, Ishiba ha vinto il ballottaggio contro Takaichi che era stato colui che aveva criticato la BOJ per aver aumentato i tassi troppo rapidamente. Quindi, la vittoria di Ishiba ha tolto la pressione sullo Jpy che contro dollaro ha recuperato 400 pips da 146.30 a 142.20.
Tutti i cross Jpy in calo deciso e ci si avvicina nuovamente ai supporti chiave di medio e lungo termine. L’EurUsd invece resta tra 1.1120 e 1.1200 e nulla sembra smuoverlo da tali livelli. Sceso anche il Cable da 1.3450 a 1.3370 con EurGbp che ha recuperato area 0.8350. Eccessi interessanti per AudCad e NzdCad, da sfruttare, mentre il franco svizzero torna a mettere paura con EurChf sotto 0.9390. UsdChf non lontano dai supporti chiave di 0.8375, anche se i supporti di medio sono posti a 0.8330 visto a fine Dicembre scorso.
PCE E FIDUCIA CONSUMATORI USA
L'indice dei prezzi per la spesa per consumi personali negli Stati Uniti è aumentato dello 0,1% su base mensile ad agosto 2024, dopo un aumento dello 0,2% a luglio e in linea con le aspettative. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,2%, mentre i prezzi dei beni sono diminuiti dello 0,2%. Anche l'indice PCE core, escludendo cibo ed energia, è aumentato dello 0,1%, al di sotto dello 0,2% a luglio e delle previsioni dello 0,2%. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dello 0,1% e quelli dell'energia sono diminuiti dello 0,8%. Su base annua, il tasso di inflazione PCE è sceso al 2,2%, il più basso da febbraio 2021, dal 2,5% di luglio e al di sotto delle aspettative del 2,3%. Il tasso core è salito al 2,7% dal 2,6%, in linea con le previsioni.
D’altro canto il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per gli Stati Uniti è stato rivisto al rialzo a 70,1 a settembre 2024, il più alto in cinque mesi, da una lettura preliminare di 69 e superando le aspettative di mercato di 69,3. L'indicatore delle condizioni economiche attuali è stato rivisto al rialzo a 63,3 da 62,9 e l'indice delle aspettative è stato rivisto al rialzo a 74,4 da 73. Le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono scese al 2,7% dal 2,8% mentre le prospettive di inflazione a cinque anni sono salite al 3,1% dal 3%, entrambe in linea con le stime precedenti.
CANADA, PIL INVARIATO
Pil Canadese invariato ad agosto (+0.2%), rispetto al mese di luglio 2024, un risultato superiore alle stime preliminari e alle aspettative di mercato. Nonostante gli impatti negativi degli incendi boschivi sui trasporti e sull'immagazzinamento, le industrie produttrici di servizi sono cresciute dello 0,2% a luglio, guidate in gran parte dagli aumenti nel settore del commercio al dettaglio, nel settore pubblico e nel settore finanziario e assicurativo.
Inoltre, le industrie produttrici di beni sono aumentate dello 0,1%, con i settori dei servizi e della produzione (+1,3%) che hanno contribuito maggiormente alla crescita all'interno di questo aggregato. UsdCad tornato sopra 1.3500 con resistenze chiave non lontane a 1.3540 50 area.
UNA SETTIMIANA CHIAVE
Sarà una settimana molto interessante sul fronte dati, a cominciare dalla pubblicazione dei Non Farm Payrolls, contestualmente alle dichiarazioni di diversi funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell, al centro della scena. Altri dati chiave da tenere d'occhio includono i Jolts Openings, ovvero il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti, l'ISM Manufacturing and Services PMI unitamente agli ordini all’industria. A livello globale, occhio ai dati sull’inflazione per l’Italia, Germania, Eurozona, Paesi Bassi, Corea del Sud e Svizzera.
In Giappone c’è attesa per la produzione industriale, le vendite al dettaglio, la disoccupazione, la fiducia dei consumatori e il Tankan Manufacturers Index. In Cina sotto osservazione, i dati sui Caixin Manufacturing and Services PMI. Sono previsti dati sul commercio estero da Australia, Corea del Sud e Brasile e infine, attenzione ai manufacturing PMI per Russia, Svizzera, Spagna, Italia e Corea del Sud, mentre i report Services PMI saranno disponibili per Spagna, Italia e Brasile.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Intel sotto i riflettori: maxi finanziamento in arrivo? Stando alle dichiarazione del Financial Times, Intel sarebbe vicina a ricevere un maxi finanziamento da 8,5 mld dal governo USA per finanziare lo sviluppo di chip.
La notizia sembra aver dato nuova linfa ad un colosso vicino al tracollo se paragonato con Nvidia o AMD.
La rottura al rialzo dei 22 dollari, livello che conteneva i prezzi dal crollo di agosto, potrebbe portare nuovi investitori sul titolo.
Consolidare questo livello sarà di fondamentale importanza.
Dal punto di vista tecnico, c'è un ampio gap down aperto il 2 agosto da chiudere.
News positive circa il finanziamento governativo potrebbe davvero spingere il titolo ad una rapida ripresa.
Wall Street contrastataChiusure contrastate a Wall Street nella sessione di ieri mercoledì, con Dow Jones in perdita (-0.7%), l’S&P500 appena sotto lo zero (-0.19%), mentre il Nasdaq ha chiuso leggermente in positivo (+0.04%). Il mercato è in attesa di maggiore chiarezza per capire se l'entità dei tagli dei tassi possa essere stata esagerata. Il Nasdaq ha beneficiato del supporto delle big tech che hanno compensato le perdite del settore finanziario e dei produttori di energia.
Micron Technology è balzata del 15% nelle contrattazioni estese su risultati fiscali del quarto trimestre migliori del previsto e dopo aver emesso una solida guidance per il trimestre in corso. Altre aziende legate ai semiconduttori come Applied Materials (4,9%) e Lam Research (4,1%) hanno chiuso in positivo. D'altro canto, la minore esposizione della tecnologia all’interno del Dow Jones, ha spinto l'indice a scendere dello 0.7%.
I rendimenti obbligazionari sono in ripresa, e il dollaro è rimbalzato bruscamente, segnali che una percentuale di analisti e investitori, sembrano riconsiderare una Fed eccessivamente ottimista sui progressi contro l'inflazione. JPMorgan, Wells Fargo e Bank of America hanno perso quasi l'1%, mentre Exxon Mobil e Chevron sono scese ciascuna di oltre il 2%. D'altro canto, Nvidia e AMD sono balzate di oltre il 2%, mentre Micron è salita dell'1% prima dei suoi guadagni dopo la chiusura. In settimana c’è attesa per il rapporto PCE e i commenti del presidente della Fed Powell.
VALUTE, EURO FALSO BREAKOUT
Sembrava aver violato le resistenze principali l’EurUsd, ieri mattina, con il superamento temporaneo di 1.1200 e il test di 1.1214, ma poi, inspiegabilmente e in assenza di dichiarazioni o altri elementi che potessero far cambiare lo scenario rialzista, è sceso rompendo i primi supporti chiave a 1.1180 e 1.1160 andando in seguito a chiudere la sessione americana intorno a 1.1130.
La logica ci dice che il movimento ribassista sembrerebbe quello più consono con riferimento sia al delta tasso tra le due valute principali, in netto favore del dollaro (5% i Fed Funds e 3.65% il tasso di rifinanziamento principale della Bce), ma anche in relazione ai dati macro che evidenziano stagnazione in Europa e tenuta degli aggregati principali negli Stati Uniti. E così ora vedremo quel che accadrà nelle prossime sedute da un punto di vista tecnico con il supporto chiave di 1.1070 che forse potrebbe essere messo sotto attacco nelle prossime ore.
Analogamente all’Euro, anche la sterlina pare in movimento correttivo, dopo la performance delle ultime sedute che aveva spinto la valuta britannica, proprio ieri, al di sopra di 1.3400, per poi correggere oltre 100 pips. UsdJpy che è tornato a ridosso di 145.00 dopo aver trovato una base a 142.90, anche se per il momento sembra incapace di rompere al rialzo tale livello. UsdCad che ha raggiunto i target a 1.3400 e ha rimbalzato un centinaio di pips anche se rimane in trend ribassista.
Franco svizzero in ripresa con l’EurChf che non riesce a violare l’area di 0.9500 e scende a 0.9465 ancora una volta. Oggi, in mattinata, attenzione alla Snb, chiamata a decidere sui tassi con le previsioni che danno un taglio di 25 punti base e tassi all’1%. Forse il taglio è già scontato nei prezzi attuali della valuta elvetica.
SVEZIA, TAGLIO DEI TASSI
La Riksbank ha abbassato il suo tasso di riferimento di 25 punti base al 3,25% durante la riunione di settembre 2024, secondo taglio dopo quello di agosto e in linea con le aspettative del mercato. I responsabili dell’autorità monetaria svedese hanno in programma ulteriori tagli nelle due riunioni rimanenti dell'anno, se le prospettive per l'inflazione e l'attività economica rimarranno quelle attuali, con una potenziale riduzione di 50 punti base in una di queste due.
Inoltre, le previsioni indicano anche uno o due ulteriori tagli dei tassi durante la prima metà del 2025. Si prevede quindi che il tasso di riferimento verrà abbassato a un ritmo chiaramente più rapido di quanto comunicato in precedenza, il che contribuisce a far ripartire l'attività economica.
USA, MUTUI IN RIPRESA
Le richieste di mutui negli Stati Uniti sono aumentate dell'11% rispetto alla settimana precedente nel periodo conclusosi il 20 settembre, estendendo l'impennata del 14,2% della settimana precedente, per portare i volumi delle richieste di mutui al massimo da giugno 2022, secondo i dati compilati dall'MBA. L'aumento della domanda è stato in linea con il continuo calo dei tassi di riferimento sui mutui, con quello su un contratto fisso a 30 anni che si è attenuato fino a un minimo di due anni del 6,13%, poiché le prospettive di una Fed accomodante hanno tenuto sotto controllo il rendimento dei titoli del Tesoro a lungo termine.
I volumi delle richieste per rifinanziare una casa, che sono più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono aumentati del 20% rispetto alla settimana precedente. Nel frattempo, le richieste per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate dell'1% ad agosto. Per contro, le vendite di nuove case unifamiliari negli Stati Uniti sono diminuite del 4,7% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annualizzato destagionalizzato di 716.000 ad agosto, riducendo il balzo rivisto del 10,3% del mese precedente, ma leggermente al di sopra delle aspettative di mercato di 700.000 vendite nel periodo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
House of Trading: Pechino fa all-in e spinge i mercatiLe notizie in arrivo dalla Cina hanno dato nuova verve ai mercati ed in particolare a quei settori, basti pensare al lusso, o a quei listini, in questo caso è doveroso citare il Dax, che più sono legati alla crescita del Dragone. Le misure introdotte dalle autorità cinesi - tra cui citiamo la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria e dei tassi di interesse, -50 e -20 punti base, l’abbassamento degli acconti per i mutui sulla seconda casa e la nuova liquidità per incoraggiare l'acquisto di azioni - dovrebbero permettere alla seconda economia mondiale di conseguire, o comunque di avvicinarsi, al fatidico obiettivo di crescita del 5%.
La mossa della People’s Bank of China va nella stessa direzione delle politiche messe in campo dalle altre Banche centrali: però, a differenza di queste ultime, la PBoC ha deciso di fare all-in con un maxi-pacchetto.
La Federal Reserve ha iniziato alla grande il percorso di riduzione dei tassi con una sforbiciata da 50 punti base mentre la BCE, nonostante gli indici PMI abbiano descritto un quadro peggiore rispetto alla prima economia, è “costretta”, anche per la sua natura più eterogenea, a procedere per piccoli passi. Nonostante l’agenda macroeconomica continui a fornire inviti a nuovi tagli dei tassi (in special modo quando i dati arrivano dalla Germania), è improbabile che Lagarde & Co. riducano il costo del denaro nel meeting di ottobre.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Nicola Duranti, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al ribasso sul Nasdaq 100, ma l’operazione ha raggiunto il punto di stop, e sulle azioni Nvidia, il deal è a mercato con un +4,45%. Target invece raggiunti per i “long” sull’Euro/Dollaro (+4,35%) e sul petrolio WTI (+4,4%).
Sul fronte analisti, , la cui squadra la scorsa settimana era formata da Andrea Cartisano e dal conduttore Riccardo Designori, sono a mercato le operazioni rialziste sulle azioni Telecom Italia (+5,63%) e Sesa (-1,48%) mentre il “long” su Baidu non ha raggiunto il livello di ingresso. Stop loss per lo “short” sul titolo Banca MPS (-6,36%).
La classifica generale segna il vantaggio dei Trader con 44 carte a target, 6 in più degli analisti (2 carte a mercato per Trader, 4 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 24 settembre 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Giancarlo Prisco e da Stefano Serafini mentre i due analisti saranno Jacopo Marini e Riccardo Designori.
I trader metteranno in campo operazioni sulle azioni Intel, sul Dow Jones, sull’Euro/Dollaro e sul rame mentre gli analisti punteranno sulle azioni A2A, Stellantis, sull’indice Nasdaq e sul petrolio WTI. L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30.
Banchieri Usa, cambiano i toniLa narrativa di una Fed hawkish sui tassi, valida fino a qualche settimana orsono, sembra completamene ribaltata dai toni utilizzati nelle ultime ore da Kashkari, Bostic e Goolsbee, i quali hanno rilasciato dichiarazioni accomodanti, in ragione di un cambiamento di approccio rispetto ai tassi di interesse. Kashkari della Fed di Minneapolis si aspetta ulteriori riduzioni del costo del denaro nel prossimo futuro, anche se di dimensioni inferiori ai 50 punti base, mentre Bostic della Fed di Atlanta ha ribadito che un taglio di mezzo punto in questa riunione non frena la Fed rispetto ad ulteriori ribassi futuri.
I rischi per il mercato del lavoro sono aumentati, con la possibilità di una debolezza diffusa, superiore a un anno fa, nei principali aggregati macro. Goolsbee della Fed di Chicago ha poi confermato che se i dati proseguiranno nella direzione attuale, vi saranno molti interventi sul costo del denaro nel 2025. In buona sostanza, sembra che l’atteggiamento della Fed sia più accomodante nei confronti dei tassi e più aggressivo nell’approccio verso la ripresa economica, ora in rallentamento, specialmente riguardo ai dati dell’occupazione.
Da segnalare il fatto che nessuno ha poi espresso preoccupazione verso l’inflazione, un fattore che sembra ormai superato nella narrativa attuale. In settimana parlerà poi Jerome Powell e verificheremo se anche il Presidente utilizzerà il medesimo approccio.
EQUITY
Stabile Wall Street nella seduta di ieri con poche oscillazioni in una giornata in cui a farla da padrone sono stati sia i dati Pmi per Eurozona, Uk e Usa, sia le dichiarazioni dei banchieri centrali Usa, aperti a nuove riduzioni dei tassi. Gli S&P Global PMI hanno continuato a indicare una crescita robusta, anche se in rallentamento, nel settore privato statunitense.
L'espansione è stata guidata dai servizi, mentre la contrazione nel settore manifatturiero si è approfondita e le pressioni sui prezzi sono aumentate. Nel frattempo, i discorsi dei funzionari della Federal Reserve prospettano ulteriori riduzioni del costo del denaro, mentre in settimana, per confermare tale tendenza, sono attesi i dati sui PCE (Price Consumer Expenditure).
Tra i titoli Usa, si segnalano il settore energetico, quello con le migliori prestazioni, mentre le megacap sono state contrastanti, con Apple (-0,2% e Microsoft (-0,2%) scambiate in ribasso, mentre Nvidia è rimasta pressoché invariata e Amazon (0,1%), Meta (1,4%) e Alphabet (0,2%) hanno registrato guadagni. Nel frattempo, le azioni di Intel hanno guadagnato oltre il 3,8% dopo la notizia che Apollo Global Management si è offerta di fare un investimento multimiliardario nella società.
PMI USA
L'S&P Global Flash US Composite PMI è sceso leggermente a 54,4 a settembre 2024 da 54,6 ad agosto, ma ha superato le previsioni di mercato di 54,3. La lettura ha mostrato che la crescita dell'attività commerciale nel settore privato statunitense è rimasta solida, segnalando un'espansione economica sostenuta nel terzo trimestre. La crescita nel settore dei servizi è rimasta forte, sebbene abbia rallentato leggermente (55,4 contro 55,7) mentre la contrazione del settore manifatturiero è aumentata (47 contro 47,9). Le aziende hanno frenato le assunzioni e hanno permesso che l'occupazione diminuisse per il secondo mese consecutivo. Inoltre, i prezzi medi applicati per beni e servizi sono aumentati al ritmo più rapido da marzo e i costi di input sono aumentati al massimo in un anno.
PMI EUROPA, CHE CALO
L'HCOB Flash Eurozone Composite PMI è sceso per il quarto mese consecutivo a 48,9 a settembre 2024, il livello più basso da gennaio, rispetto a 51 ad agosto e alle previsioni di 50,6. Si tratta del primo calo dell'attività del settore privato in sette mesi, con la flessione della produzione manifatturiera che si estende al 18° mese consecutivo (44,5 contro 45,8), particolarmente marcata in Germania e Francia. Inoltre, la crescita del settore dei servizi ha subito un brusco rallentamento (50,5 contro 52,9), in mezzo a un rinnovato calo in Francia. I nuovi ordini di esportazione sono diminuiti, gli arretrati di lavoro sono ulteriormente diminuiti e la perdita di posti di lavoro è stata la più alta da dicembre 2020. L'eurozona sembra si stia dirigendo verso la stagnazione.
VALUTE
L'euro è sceso ieri in area 1,1100, tra le preoccupazioni che la Banca centrale europea potrebbe dover accelerare i suoi sforzi di allentamento monetario per sostenere l'economia in difficoltà. Gli indici PMI flash per l'Eurozona, la Germania e la Francia hanno deluso e hanno mostrato che l'attività del settore privato nell'Eurozona è tornata a contrarsi, poiché i problemi delle case automobilistiche tedesche come VW hanno trascinato ulteriormente verso il basso il settore manifatturiero. Gli investitori ora scommettono su circa 50 punti base in ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE quest'anno, con una probabilità del 40% di una riduzione a ottobre.
Va segnalato che dopo la discesa a 1.1080 il cambio dell’Euro è tornato prepotentemente sopra 1.1100 in seguito alle dichiarazioni dovish dei banchieri Usa che hanno spinto al ribasso il biglietto verde. EurUsd a 1.1120 e Cable da 1.3250 a 1.3360 nell’arco di poche ore. UsdJpy stabile compreso tra 143.20 e 144.40. In discesa l’EurGbp in seguito ai dati sui Pmi inglesi, in discesa ma contenuta rispetto a quella dei Pmi di Eurozona. UsdCad tornato sotto 1.3500. Il mercato continua a rimanere incerto, con price action bilaterali e volatili, senza breakout importanti, eccezion fatta per qualche cross come EurGbp. Franco svizzero stabile in area 0.9400 contro Euro, il che significa alta correlazione inversa tra UsdChf ed EurUsd.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi al 4,35% nella riunione di questa notte, mantenendoli invariati per la settima occasione consecutiva e come da previsioni. Nello Statement si legge però che l’inflazione non è ancora stata sconfitta e rimane elevata e non tornerà nel proprio alveo naturale (2-3%) prima del 2026.
Il Board quindi ha ribadito la necessità di rimanere vigili sull’inflazione che dipenderà ovviamente dai prossimi dati macro. La RBA ha osservato che si prevede che i consumi delle famiglie riprenderanno ancora nel secondo semestre del 2024, ma il ritmo della ripresa potrebbe essere più lento del previsto. Dollaro australiano in correzione dopo i massimi osservati a 0.6890, e correzione di circa 50 pips verso i supporti di breve termine a 0.6830.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Si avvicina la FedLa Federal Reserve è pronta a ridurre i tassi per la priva volta dal Marzo 2020, con un’unica incognita, data dall’entità ella riduzione del costo del denaro. Sono però, va ricordato, in aumento le probabilità di una riduzione dello 0.50%, ora giunte intorno al 60%. Giovedì e Venerdì poi sono attese le decisioni della Boe e della Boj, con alte probabilità di tassi invariati.
Intanto Wall Street ha chiuso contrastata ieri, con l'S&P 500 intorno allo zero, il Dow Jones in rialzo dello 0.25% circa, ma comunque nuovo massimo storico, e il Nasdaq in calo dello 0,9%, in ragione delle incertezze sull’entità della riduzione dei tassi della Fed. Il settore tecnologico ha avuto la performance peggiore, con le azioni Apple che hanno perso oltre il 3% tra le preoccupazioni per la minore domanda di iPhone.
Inoltre, le azioni dei chip, che hanno guidato la ripresa del mercato la scorsa settimana, sono diminuite poiché gli investitori hanno ridimensionato le loro posizioni, con Nvidia e Broadcom che hanno perso quasi il 3%. Al contrario, il settore energetico ha sovraperformato, con le azioni di Chevron che hanno guadagnato l'1,6%.
VALUTE
Dollaro in ribasso ad inizio seduta, specialmente contro Jpy, considerato che la price action per ben due volte ha violato l’area di 140.00 per poi rimbalzare prepotentemente ad inizio sessione Usa. I minimi sono stati visti a 139.57 e 139.73, per poi chiudere la sessione addirittura a 141.23. Stamani troviamo il UsdJpy a 140.65, pronto forse a riattaccare i supporti.
Recupero di Euro e Sterlina, saliti sopra 1.1120 e 1.3200 rispettivamente, con possibilità di salire anche verso 1.1200 e 1.33260. La sensazione è che per il solito principio di “sell on rumors and buy on news”, con riferimento al dollaro, possa essere valido fino alla decisione di domani sera della Fed, quando ci aspetteremo delle prese di beneficio e un biglietto verde in recupero.
Tentativi di recupero anche per le oceaniche con target possibili a 0.6820 per AudUsd e 0.6300 per NzdUsd. EurChf sempre stabile a 0.9400 e UsdChf che si muove simmetricamente rispetto ad EurUsd in un mercato che ancora, almeno sui cambi sembra essere in chiaro risk off.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI hanno rimbalzato arrivando intorno ai 70 dollari al barile lunedì, estendendo un guadagno dell'1,4% rispetto alla settimana precedente, spinti dalle continue interruzioni alle infrastrutture petrolifere del Golfo degli Stati Uniti e dalle aspettative di taglio dei tassi di interesse degli Stati Uniti. Quasi il 20% della produzione di petrolio del Golfo del Messico rimane offline a causa dell'uragano Francine.
Inoltre, gli investitori stanno scommettendo sempre di più su un taglio dei tassi di 50 punti base più ampio da parte della Federal Reserve, che potrebbe stimolare l'attività economica e aumentare la domanda di petrolio. Tuttavia, persistono preoccupazioni per il rallentamento della domanda dopo che i dati cinesi hanno mostrato il periodo più lungo di rallentamento industriale dal 2021, con investimenti più deboli del previsto, sollevando dubbi sull'obiettivo di crescita del 5% della Cina. Nel frattempo, le esportazioni di petrolio libico sono diminuite in modo significativo a causa dei colloqui guidati dall'ONU sul controllo della banca centrale.
ITALIA, SURPLUS COMMERCIALE
L'Italia ha registrato un surplus commerciale di 6,743 miliardi di euro a luglio 2024, il livello più alto degli ultimi tre anni, in aumento rispetto al surplus di 6,108 miliardi di euro del corrispondente periodo dell'anno precedente e saldamente al di sopra del consenso di mercato di 4,5 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate del 6,8% a 57,176 miliardi di euro, mentre le importazioni sono aumentate del 6,3% a 50,433 miliardi di euro.
SALARI IN CALO NELLA UE
Gli stipendi nell'Eurozona sono aumentati del 4,5% su base annua nel secondo trimestre del 2024, dopo che il dato precedente è stato rivisto al ribasso nel primo trimestre. Si tratta comunque del maggiore aumento dall'ultimo trimestre del 2022. La crescita salariale ha però rallentato per il settore manifatturiero, l’edilizia, informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative oltre alle attività professionali, scientifiche e tecniche.
Al contrario, la crescita salariale ha accelerato nei servizi di pubblica utilità, nel commercio all'ingrosso e al dettaglio e nel settore immobiliare. Tra le maggiori economie del blocco, la crescita salariale si è attenuata in Germania (4,7% contro 6,1%) e Spagna (3,7% contro 4,6%) e si è stabilizzata in Italia al 3,3%, mentre ha accelerato in Francia (3,4% contro 3,2%).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.09.2024Il sell-off sulla tecnologia è da monitorare: occasione d’acquisto?
Il mercato del lavoro Usa rallenta, propiziando il taglio dei tassi.
L’inflazione è quasi scomparsa in Cina, crendo nuovi dubbi sulla crescita.
Germania in crisi: pesano difficoltà del comparto automobilistico.
Venerdì 6 è stata una seduta pesantemente negativa a Wall Street. Hanno pesato i timori per il rallentamento del mercato del lavoro e la scivolata delle azioni della tecnologia. Dow Jones ha perso -1,0%, S&P500 -1,7%, Nasdaq -2,5%. Molte big-tech sono state bombardate dalle vendite: Amazon -3,5%, Alphabet -4,1%, Meta -2,8%, Broadcom -10,0%, Nvidia -4,0%.
L’indice S&P500 ha sofferto i peggiori cali settimanali da marzo 2023, perdendo -3,6% in una settimana in cui hanno prevalso cautela e prese di profitto, con gli investitori che vagliano attentamente i dati macro per avvalorare scenari più o meno aggressivo (alias -50 o -25 bps) di taglio dei tassi da parte della Banca centrale Americana (Federal Reserve-FED).
Il mercato del lavoro Usa si sta indebolendo, pur creando comunque un buon numero di nuovi posti di lavoro: i 142 mila di agosto creati al di fuori del comparto agrocolo sono più bassi dei 161 mila attesi, ma, in positivo, si rileva che il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,3% al 4,2%, come stimato.
Anche la Borse europee hanno chiuso in calo l'ultima seduta della scorsa settimana: Milano -1,2%, Francoforte -1,6%, Parigi -1,1%, Londra -0,7%. Nella variazione settimanale spicca Parigi, -3,6%, seguita da Francoforte, -3,3% e da Milano, -3,2%. I comparti oggetto di maggior sell-off sono stati tecnologia, retailers e automobili.
Il prezzo del petrolio è continuato a scendere la scorsa settimana: quello del Wti (West Texas Intermediate) solo venerdì 6 ha perso -1,8% a 67,9 Dollari/barile, archiviando la variazione settimale più pesante da ottobre 2023: Opec+ ha riviato a dicembre l'atteso aumento della produzione, forse a causa dell’indebolimento della domanda della Cina, 1’ importatore al Mondo.
Nel comparto valutario prosegue la debolezza del Dollaro, stabilmente attorno a 1,11 verso Euro, e la tendenza al recupero dello Yen giapponese, col cross US$/Yen a 142,1, -0,9%, e quello Eur/Yen a 157,8, -0,9%, movimenti innescati dalla probabilità, oltre il 40%, di un taglio dei tassi Usa da -50 bps.
E’ vero che le Borse sono “laterali” da qualche settimana, ma è altrettanto vero che rispetto al tonfo di lunedì 6 agosto il recupero è stato considerevole, e tale da riportare i maggiori indici azionari globali vicino ai massimi storici: inoltre, il rallentamento dell'economia Usa, il ristagno di quella Europea e sintomi di fragilità di quella cinese compongono uno scenario meno inflattivo e di taglio dei tassi.
Sul fronte macro Europeo, è ancora la Germania a preoccupare: a luglio la produzione industriale tedesca è scesa -2,4% mensile e -5,3% annuo: una crisi causata anche dall’andamento largamente inferiore alle previsioni delle vendite di auto “full electric” (EV).
L’insuccesso delle auto elettriche “made in EU” e la crescente concorrenza delle auto cinesi, imbattibili sui prezzi di vendita, sta spingendo l'Unione Europea a ripensare il calendario “a tappe forzate” sull’adozione della propulsione “solo elettrica” e relativo stop alle vendite di auto a motore endotermico.
Il ministro dell’Industria Italiano Adolfo Urso ritiene che già l'anno prossimo l’UE potrebbe decidere di procrastinare la normativa attuale che vieta la vendita di nuove auto a benzina&diesel a partire dal 2035.
Restando in Euro-zona, scende oltre le attese la fiducia degli investitori a settembre: l’indice Sentix è calato a -15,4 punti rispetto ai -12,4 previsti e dai -13,9 di agosto, segnado un livello negativo per il 3’ mese consecutivo.
In Cina il rischio di deflazione si fà più concreto e minaccioso: l’inflazione “di fondo” (o “core” CPI) è scesa al minimo da 3 anni ad agosto, a +0,3% annuale, testimoniando la debolezza della domanda interna, mentre si accentua la deflazione nei prezzi prezzi alla produzione (PPI), scesi -1,8% annuo, il calo più ampio da aprile, e sotto il consenso di -1,4%.
La prospettiva di taglio dei tassi Usa ed Europei contribuisce ad un contesto “tranquillo”, con rendimenti in calo nel comparto dei titoli di Stato europei: lo spread di rendimento tra BTP decennale italiano ed omologo Bund tedesco staziona attorno 145 bps, col rendimento del BTP benchmark a 3,60%.
Oggi, 9 settembre, osserviamo cali sensibili dei maggiori indici asiatici, che riflettono delle perdite rilevanti di venerdì a Wall Street ed i dati sull'inflazione e sui prezzi di produzione cinesi: Tokyo -0,7%, Shanghai -1,1%, Shenzhen -0,8%, Hong-Kong -1,4%.
La crescita del GDP (prodotto interno lordo-PIL) del Giappone nel 2’ trimestre è stata rivista a +0,7% da +0,8%, mancando le attese di consenso di +0,8%: nel 1’ trimestre il calo era stato -0,6%.
In Cina l’ex Governatore della Banca centrale (PBoC) Yi-Gang sostiene che il Paese avrebbe bisogno di una “politica fiscale proattiva” e di misure monetarie “accomodanti” per sostenere la domanda e limitare la minaccia delle forze deflazionistiche.
Le Borse europee hanno riaperto positive stamani, 9 settembre, con rialzi medi di +0,9% alle 12.00 CET. Questa settimana, nercoled’ 11, il dato macro più osservato riguarderà l'inflazione Usa di agosto, atteso stabile a +2,6% annuale. Ogni scostamento verso il basso sarà celebrato come il miglior viatico ad un robusto taglio dei tassi nell’imminente riunione della FED (17-18 settembre).
Giovedì 12, invece, sarà la Banca centrale Europea a comunicare la decisione sui tassi di interesse: il consenso vede un nuovo taglio dei tassi di -25 bps, il 2’ quest’anno, dopo quello di giugno.
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Discesa dell'equityImportante discesa di Wall Street venerdì, appesantita dalle preoccupazioni per un rallentamento del mercato del lavoro e da una debolezza significativa del settore tecnologico. L'S&P 500 è sceso dell'1,73%, il Dow ha perso l’1.01% e il Nasdaq è sceso del 2,69%. Le grandi aziende tecnologiche come Amazon (-3,6%), Alphabet (-4%) e Meta (-3,2%) hanno registrato perdite significative, con produttori di chip come Broadcom (-10,3%) e Nvidia (-4,1%) che hanno anch'essi dovuto affrontare bruschi cali.
Il rapporto sui posti di lavoro di agosto, che ha mostrato 142.000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 161.000 previsti, ha contribuito a creare nervosismo nel mercato. Inoltre, i commenti del governatore della Federal Reserve Christopher Waller hanno accresciuto le aspettative di un taglio dei tassi più ampio a settembre. Waller ha sottolineato i crescenti rischi nel mercato del lavoro e ha espresso apertura a un taglio dei tassi più sostanziale, se necessario.
Nella settimana, l'S&P 500 ha perso circa il 4%, segnando la sua settimana peggiore da marzo 2023. Il Nasdaq è sceso del 5,6% registrando il suo peggior inizio di settembre dal 2001. Il Dow è scivolato del 2,5% e ha registrato il suo calo più ripido di inizio settembre dal 2008.
TIMORI DI RECESSIONE?
Come da tradizione, il mese di settembre è iniziato all’insegna di un mercato azionario in discesa, per le note ragioni legati al timore che la Fed debba essere costretta a tagliare di almeno 50 punti base in prospettiva di una possibile recessione. Gli ultimi dati infatti, rivelano un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro.
Venerdì, a conclusione di una settimana di numeri negativi sui Jolts e Adp, anche i Nfp hanno evidenziato una crescita inferiore alle previsioni. L'economia statunitense ha infatti aggiunto 142.000 posti di lavoro ad agosto 2024, al di sotto del consensus di 160.000 unità e soprattutto dopo una importante revisione al ribasso del dato precedente, 89.000 occupati in meno. Gli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nell'edilizia, nell'assistenza sanitaria, e nell'assistenza sociale. Al contrario, l'occupazione è diminuita nel settore manifatturiero, riflettendo un calo di 25.000 nei settori dei beni durevoli.
L'occupazione è rimasta invariata poi, ma non è salita, nell'estrazione di petrolio e gas, nel commercio all'ingrosso, nel commercio al dettaglio e nei trasporti, ma anche nelle attività finanziarie e nei servizi professionali e aziendali. La crescita dell'occupazione ad agosto è stata in linea con la crescita media dei posti di lavoro negli ultimi mesi, ma è stata al di sotto dell'aumento mensile medio di 202.000 dei 12 mesi precedenti. Nel frattempo, le cifre di giugno sono state riviste al ribasso di 61.000.
VALUTE
Sul mercato dei cambi abbiamo notato un aumento del risk off, che è parso però generalizzato, con l’indice Vix tornato in area 22, quindi in avversione al rischio, e con il UsdJpy che ha cercato la violazione dell’area di 141.80, minimo del 5 Agosto, per ora senza riuscirci, e cercando disperatamente una correzione, per ora limitata ad un rimbalzo di 40 50 pips. Nel caso di violazione di 141.80, target possibile a 140.00 soglia psicologica cruciale, la cui violazione porterebbe i target di medio e lungo termine a 126.70.
La tensione rimane perché la paura di tagli frettolosi da parte della Fed, dopo mesi e mesi di negazione della eventualità di recessione, spaventa i mercati e soprattutto le borse, che temono che la banca centrale Usa sia rimasta eccessivamente cauta nel recente passato, quando avrebbe potuto anticipare un taglio per calmierare la tensione che presumibilmente sembrerebbe aumentare ora come conseguenza di quella cautela. L’EurUsd per contro, dopo aver cercato di rompere 1.1150, è tornato a scendere sotto quota 1.1100, e la ragione va ricercata nella debolezza estrema dell’economia Europa, in particolar modo quella tedesca.
L’uscita della produzione industriale in Germania infatti, in calo del 2.4% su base mensile e del 5.6% su base annua con prospettive di ulteriore peggioramento dopo i dati del settore automobilistico, non può che preoccupare Francoforte e la Bce che a questo punto, potrebbe anche essere costretta a tagliare aggressivamente i tassi di interesse, attesi per questo giovedì, di 50 punti base anziché 25. Tecnicamente l’Euro rimane in condizioni rialziste sul biglietto verde nel medio termine, ma non deve rompere l’area di 1.0850 1.0900, pena il ritorno del bear trend.
Il Cable ha perso anch’esso 140 pips dai massimi, riducendo le speranze di un breakout rialzista, almeno nel breve termine. Supporti che intervengono nel breve a 1.3080 con ulteriore livello di possibile tenuta a 1.3050, che rappresenta il massimo del 17 Luglio scorso. La paura si evince anche dal movimento del franco svizzero, che contro Euro resta fortissimo cioè EurChf sotto quota 0.9350. UsdChf a 0.8430, non lontano dal minimo del dicembre 2023 a 0.8330.
CANADA, SALE LA DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione in Canada è salito al 6,6% nell'agosto 2024 dal 6,4% del mese precedente, il livello più alto dall’ottobre del 2021, e ha superato le aspettative del mercato del 6,5%. Il risultato indica che il mercato del lavoro canadese ha continuato ad indebolirsi come previsto dal Consiglio direttivo della BoC, che infatti è giunta al terzo taglio consecutivo dei tassi di interesse.
Il numero di disoccupati è aumentato di 60 mila unità rispetto al mese precedente, arrivando a 1.458.900, in particolare a causa dell'aumento della disoccupazione per la fascia di età lavorativa di base (+0,4 pp al 5,7%) e per la popolazione anziana (+0,4 pp al 5,5%). Nel frattempo, l'occupazione netta è aumentata di 22.100 unità, arrivando a 20.535.700, inferiore alle stime di mercato di un aumento di 25.000 unità, mentre la crescita della retribuzione oraria è diminuita di 30 punti base, arrivando al 4,9%. UsdCad in ripresa in area 1.3570, dai minimi di tre giorni orsono a 1.3470.
DATI CHIAVE DELLA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, tutta l'attenzione sarà rivolta all'inflazione, in uscita con l’indice dei prezzi al consumo ma anche con quello della produzione. Attesa anche per i prezzi all'esportazione e all'importazione, insieme al sondaggio sulla fiducia dei consumatori del Michigan. Nell'area euro, è la settimana della Bce, e grande attesa per un possibile cambio di strategia di Francoforte.
Dati importanti anche dalla Cina, con la bilancia commerciale, Cpi e Ppi. Sono previsti tassi di inflazione anche da Messico, Brasile, Russia e India. Nel Regno Unito, saranno pubblicati il tasso di disoccupazione, la crescita del PIL di luglio e i dati sulla produzione industriale. Una ottava non densa di grandissimi appuntamenti, ma comunque assai interessante.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Attesa per i Non Farm PayrollsWall Street ha vissuto ieri una giornata altalenante, con chiusure ancora leggermente negative, dopo la pubblicazione di dati americani che hanno solo in parte attenuato le preoccupazioni legate ad una eventuale recessione. L'ISM Services PMI ha infatti superato le previsioni e ha evidenziato la ripresa più forte nel settore dei servizi degli ultimi tre mesi. Per contro, il rapporto ADP sui contratti di lavoro del settore privato, ha mostrato che le aziende statunitensi hanno creato il minor numero di posti di lavoro da gennaio 2021.
Sempre ieri, il rapporto JOLTS ha mostrato che il numero di posti di lavoro vacanti è sceso molto più del previsto ai minimi del 2021, aumentando le scommesse per un taglio di 50 punti base da parte della Fed il prossimo 18 settembre. Oggi l’attenzione si sposta ai dati sui Non Farm Payrolls. Il mercato del lavoro è quello che più preoccupa, in questo momento, i rappresentanti della Fed, che non possono più escludere un taglio di 50 punti base.
Sul fronte delle performance dei titoli, segnaliamo che beni di consumo discrezionali e tecnologia sono stati i settori con le migliori prestazioni, mentre la salute e l'industria hanno registrato le perdite maggiori. Sul fronte aziendale, le azioni Nvidia sono salite del 2,4% e quelle Tesla di oltre il 5%, in seguito al progetto di lanciare auto completamente autonome in Europa e Cina il prossimo anno.
VALUTE
Continua l’erraticità dello Jpy che rimane l’unica valuta con una buona volatilità, mentre sulle altre majors, si assiste ad una salita lenta e apparentemente costruttiva come su EurUsd e Cable, e ad una stabilità sulle oceaniche. UsdJpy continua a scivolare in una fase che evidenzia una chiara tendenza ribassista confermata dal fatto che per la prima volta da anni, sul Cme a Chicago, i big players si sono posizionati long Jpy.
Siamo non lontani dal minimo del 5 Agosto a 141.75 che nel caso di violazione, porterebbe i prezzi almeno a 140.00 sotto il quale c’è il baratro. EurUsd vicino a 1.1130 prima resistenza chiave mentre il Cable prova a tornare in area 1.3190 00, ma senza grande slancio, va detto. Il mercato appare ancora in evoluzione e i dati sono cruciali a questo punto, per capire se la Fed taglierà di 25 o 50 punti base, il che potrebbe modificare gli scenari sui cambi.
Una riduzione dello 0.25% potrebbe configurare nuovamente una discesa del biglietto verde, in appetito al rischio, mentre se fosse dello 0.50%, l’avversione al rischio potrebbe farla da padrona, perché tale entità del taglio evidenzierebbe la paura della Fed verso la recessione. E in quel caso il biglietto verde tornerebbe valuta rifugio contro tutto tranne che contro Jpy e Chf.
ADP IN CALO
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto “solo” 99.000 lavoratori ai loro libri paga ad agosto 2024, il numero più basso da gennaio 2021, dopo un dato rivisto al ribasso di 111.000 a luglio e ben al di sotto delle previsioni di 145.000. I dati evidenziano che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi, e siamo ormai al quinto mese consecutivo mentre la crescita salariale è rimasta stabile.
Il settore dei servizi ha aggiunto 72.000 posti di lavoro, guidato da istruzione, servizi sanitari e attività finanziarie, mentre si sono verificate perdite di posti di lavoro nei servizi professionali/aziendali e nell'informazione. Nel frattempo, il settore della produzione di beni ha aggiunto 27.000 posti di lavoro nell'edilizia, mentre il settore manifatturiero ha perso 8.000 posti di lavoro.
Su base annua, gli aumenti salariali sono rimasti invariati, rimanendo al 4,8% per chi ha mantenuto il lavoro e al 7,3% per chi ha cambiato lavoro. "La tendenza al ribasso del mercato del lavoro ci ha portato ad assunzioni più lente del normale dopo due anni di crescita sproporzionata", ha affermato Nela Richardson, economista capo di ADP.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso di 5.000 rispetto alla settimana precedente, a 227.000 nel periodo conclusosi il 31 agosto, al di sotto delle aspettative di mercato di 230.000, e raggiungendo un nuovo minimo di 7 settimane.
Nonostante questo calo, il numero di richieste è rimasto significativamente al di sopra delle medie registrate all'inizio di quest'anno, poiché il mercato del lavoro statunitense si è indebolito dal picco post-pandemia. Nel frattempo, le richieste in sospeso sono diminuite di 22.000, a 1.838.000, nella settimana precedente.
EUROZONA, MIGLIORANO LE VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell'area euro sono aumentate dello 0,1% rispetto al mese precedente, a luglio 2024, in linea con il consenso dei mercati e riducendo il calo rivisto dello 0,4% del mese precedente. I volumi al dettaglio sono stati più elevati per i prodotti alimentari, tra cui bevande e tabacco e i prodotti non alimentari.
Rispetto all'anno precedente, il volume al dettaglio nel blocco valutario è diminuito dello 0,1%. Una piccola ripresa che però fa ben sperare in un ritorno della crescita nel vecchio continente. Euro in ripresa contro le principali valute concorrenti.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Fed, 25 o 50 punti base?I tre indici principali americani, nella seduta operativa di ieri, hanno chiuso vicino allo zero, anche se in rosso, dopo la pessima performance del giorno precedente. Analisti e investitori non hanno accolto con favore il dato sui JOLTS, ovvero le offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti. Il calcolo include tutti i posti vacanti che rimangono aperti a partire dall'ultimo giorno lavorativo di un mese.
Ebbene, il dato ha mostrato che il numero di posti di lavoro è sceso molto più del previsto, ai minimi del 2021, rafforzando le aspettative che il mercato del lavoro si stia raffreddando e aumentando le scommesse per un taglio di 50 punti base da parte della Fed questo mese. Ieri, un debole PMI manifatturiero ha suscitato rinnovate preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense.
E non dimentichiamo Il rapporto chiave sui posti di lavoro, ovvero i Non Farm Payrolls, che è in uscita venerdì. Intanto, a livello settoriale, quello tecnologico si è ripreso mentre quello energetico ha sottoperformato. Le azioni di Nvidia hanno interrotto la discesa con un aumento dello 0,5% dopo essere crollate del 9,5% martedì. Altre megacap sono state contrastanti, tra cui Apple con un -1,4%, Amazon -0,7% e Meta +0,6%.
VALUTE
L’unico movimento veramente degno di nota, ieri, è stato quello del UsdJpy, sceso di oltre 170 pips nella sessione europea dopo averne perso altri 200 nella sessione asiatica. Le principali ragioni sono da ricercare nella possibile riduzione della forbice tassi tra Usa e Giappone, in ragione del pessimo dato sui Jolts Opening americani, che rilanciano l’idea di un prossimo taglio dei tassi, il 18 settembre di 50 punti base anziché 25, da parte della Fed.
Questa notte il UsdJpy ha toccato anche 143.15, perdendo altri 50 pips rispetto alla chiusura di ieri, sessione americana. Sulle altre coppie, non moltissimo da segnalare se non che il franco svizzero rimane forte, in presenza di un ritorno parziale del risk off, con EurChf sotto 0.9400 e UsdChf a 0.8450 e incapace di tornare sopra quota 0.8500.
Oceaniche ancora in distribuzione con Audusd vicino a 0.6650 60, prima area di supporto rilevante mentre NzdUsd per ora tiene 0.6160 con il supporto chiave a 0.6130. Ritorna a scendere il UdCad dopo il taglio dei tassi della Boc, e dopo aver corretto fino a 1.3575, con obiettivi che ora si possono individuare in area 1.3480 90.
TREASURIES IN DISCESA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso sotto la soglia del 3,8% mercoledì, il livello più basso in oltre 14 mesi, con gli investitori alla ricerca di asset più sicuri, poiché i dati economici deboli hanno rafforzato le aspettative di molteplici tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest'anno. Il rapporto JOLTS ha mostrato che le offerte di lavoro sono scese inaspettatamente a un minimo di oltre tre anni a luglio, spingendo i mercati a considerare che il rapporto sui posti di lavoro di venerdì potrebbe deludere le aspettative per il secondo mese consecutivo.
A ciò si è aggiunta la flessione più netta del previsto nell'attività manifatturiera nazionale sottolineata dall'ISM PMI all'inizio di questa settimana, che ha minato in parte le certezze di coloro che ritengono l’economia statunitense inattaccabile dalla recessione. Di conseguenza, i mercati hanno aumentato le loro scommesse sul fatto che la banca centrale statunitense possa tagliare addirittura di 125 punti nelle tre decisioni rimanenti quest'anno, rispetto ai 100 punti base di fine agosto.
BOC AL TERZO TAGLIO CONSECUTIVO
La Banca del Canada ha tagliato i tassi di interesse chiave di 25 punti base al 4,25% nella riunione di settembre 2024, come da previsioni. Si è trattato del terzo taglio consecutivo di 25 punti base dopo aver concluso il ciclo di rialzo circa 10 mesi orsono.
La banca centrale ha osservato che l'estensione del periodo di riduzione del costo del denaro è giustificata poiché l'eccesso di offerta nell'economia canadese continuava a esercitare una pressione al ribasso sull'inflazione. In linea anche con la necessità di condizioni finanziarie più flessibili, il Consiglio direttivo ha osservato che il mercato del lavoro ha continuato a rallentare negli ultimi mesi, sebbene la crescita salariale rimanga elevata.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti di lavoro vacanti è sceso di 237mila unità a 7,6 milioni a luglio 2024, rispetto ad un dato rivisto al ribasso di 7,9 milioni a giugno, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2021 e al di sotto delle previsioni di mercato di 8,10 milioni. Il numero di posti di lavoro vacanti è diminuito nell'assistenza sanitaria e sociale, trasporti, magazzinaggio e servizi di pubblica utilità, mentre è aumentato nei servizi professionali e aziendali e nel governo federale.
A questo punto diventano cruciali i numeri in via di pubblicazione oggi sull’Adp, sui Jobless e quindi sui Non Farm Payrolls di domani, primo pomeriggio. Dati negativi confermerebbero la probabilità emersa nelle ultime ore di un prossimo taglio di 50 punti base mercoledì 18 settembre prossimo. Allacciate le cinture.
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