WisdomTree Tactical Update - 19.07.2021Pandemia, la variante Delta ora fa veramente paura. Borse in calo.
Scende ancora il prezzo del petrolio, dopo l’accordo tra Arabia e Emirati.
Il risk off mood fa crollare i rendimenti: Bund 10anni -0,37%, Treasury Us 1,22%.
Molta attesa per la riunione della ECB di giovedi’ 22.
La pandemia non da’ tregua e la rapida diffusione della “variante delta” agita e preoccupa analisti e investitori. La politica e la scienza sembrano, una volta ancora, incapaci di dare una risposta uniforme e veloce. L’azione dei Governi dei vari Paesi interessati e’ molto eterogenea: alcuni scelgono la strada, assai impopolare, di nuove mirate restrizioni, altri tengono duro sul reopening.
Nel Regno Unito, da oggi, riaprono, senza grandi limitazioni, tutte le attività economiche, ma il «freedom day» e’ rovinato dall’impressionante risalita dei casi, ormai attorno a 50 mila/giorno, e dal fatto che il Primo Ministro Johnson ed il Ministro delle finanze Sunak sono in autoisolamento “da protocollo”.
Altro motivo di ansieta’, ormai ineludibile, e’ l’inflazione americana troppo elevata (+5,4% in giugno il dato CPI-Consumer price index), sebbene l’autorita’ monetaria, alias la FED (Federal Reserve, Banca Centrale Usa) si ostini a definirla un fenomeno temporaneo, confermando gli stimoli emergenziali in vigore.
All’incertezza ha contribuito, almeno sino a venerdi’ 16, il livello troppo alto del prezzo del petrolio e la velocita’ con cui e’ salito da aprile in poi. Il fallimento dell’ultima riunione dell’Opec+ (13 Paesi esportatori + partners) aveva innescato una nuova fiammata dei prezzi del WTI (West Texas Intermediate), sino a $ 77/barile.
Un accordo e’ stato infine raggiunto venerdi’ 16 luglio, e prevede di aumentare la produzione mensile a cominciare da agosto e di eliminare i tagli decisi ad aprile 2020 in piena emergenza Covid-19 da settembre del prossimo anno.
Il prezzo del greggio (“WTI crude”) si e’ calmato, e stamane, 19 luglio, ore 12.30 CET, e’ sceso bruscamente a 69,7 Dollari/barile, ai minimi delle ultime 6 settimane. (vedere grafico pag. 2).
Tornando alle chiusure di venerdi’ scorso, 16 luglio, segnaliamo il Ftse Mib italiano a -0,33%, il Ftse100 britannico a -0,06%, il Dax tedesco a -0,57% ed il Cac40 francese a -0,51%. Depressa anche Wall Street: S&P-0,75% e Nasdaq -0,80%, con diffusi realizzi in tutti i settori.
E’ evidente, in questa fase, l’importanza delle scelte delle Banche Centrali Usa ed Europea, visto anche che altri istituti centrali di singoli Paesi hanno deciso variazioni restrittive di politica monetaria.
Da ultime, la Bank of Canada ha ridotto il ritmo degli acquisti di obbligazioni sul mercato (cd Quantitative Easing), mentre anche la Reserve Bank of New Zeland ha anticipato al mercato l’imminente stop del proprio “quantitative easing” emergenziale.
Ovvia la crucialita’ dei prossimi meeting dei banchieri centrali in Europa e negli Usa: il primo sara’ quello della Banca Centrale Europea di giovedì 22 luglio, e sara’ un momento di verifica e conferma delle dichiarazioni delle Presidente Lagarde al Financial Times, pochi giorni fa, sul fatto che questa riunione saebbe stata portatrice di novita’ sul futuro indirizzo di politica economica e monetaria.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, Jerome Powell (Chairman della Fed) conferma l’intenzione di mantenere una politica monetaria largamente espansiva, cosa gradita ai mercati, ma sempre piu’ minacciata dall’esuberante crescita dei prezzi, cioe’ dell’inflazione.
La tragedia dell’alluvione in Germania e Belgio sembra, tra le altre ricadute negative, poter avere anche un impatto destabilizzante sul piano politico tedesco, come suggerisce l’impennata di consensi per il partito degli ecologisti (Grunen): un inizio zoppicante per l’era post Merkel.
Non soprende, in questo quadro preoccupato dalla “variante Delta” e del possibile rallentamento della fase di ripresa, la chiusura negativa di molti dei principali listini asiatici: il Nikkei225 giapponese ha perso il -1,3%, spaventato dall’impennata del numero di contagi nella Prefettura di Tokyo (+1.410 casi sabato), l’Hang Seng di Hong Kong il -2,2%, e il Kospi coreano il -1,0%.
Si sono “relativamente salvati” i maggiori indici continentali cinesi, Shenzen e Shanghai, entrambi finiti invariati. Li hanno aiutati le parole del Segretario di Stato americano Janet Yellen, che ha criticato la “linea dura” dell’”epoca Trump” e prefigurato una prospettiva di maggior dialogo, sebbene su temi complessi.
Molto negativa la mattinata delle borse europee, con perdita media in area --2,5% (ore 15,15 CET) e deciso riposizionamento “prudenziale/risk-off” evidente anche sul mercato obbligazionario con il rendimento del Treasury Usa decennale crollato a +1,22% (!!) e quello del Bund tedesco a -0,37%.
Data scarsita’ di dati macro europei, il calendario macro della settimana ha qualche momento rilevante negli Usa, dove saranno pubblicati gli indici PMI (Purchasing manager Index) flash di luglio e i dati sul mercato immobiliare residenziale di giugno.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Cerca nelle idee per "RISK"
WisdomTree Tactical Update - 07.07.2021Dopo il fallimento del meeting Opec+ il petrolio tocca i massimi da 7 anni.
Borse europee e americane sottotono ieri: pesa la corsa del prezzo del greggio.
Dati macro Usa ed europei indicano un rallentamento della crescita.
L’inflazione sembra non fare piu’ paura. Scendono i rendimenti dei Governativi.
Ieri, 6 luglio, Wall Street debole alla riapertura dopo la pausa per l'Independence Day, ha influenzato le chiusure, ai minimi di giornata, delle borse europee. Tra i listini piu’ colpiti quello italiano, col FtseMib a -0,8%.
A parte il tentativo fallito di riagganciare la parita’, la seduta europea ha sofferto i nuovi rialzi record del petrolio, ai massimi da 7 anni, e diversi dati macroeconomici che segnalano indebolimento della fase di recupero delle economie.
L’impressionante ascesa dei prezzi del petrolio, con la sua inevitabile pressione inflazionistica e influenza sulle politiche monetarie delle Banche Centrali, e’ diventato il primario elemento di preoccupazione, specie dopo la spaccatura in seno all’organizzazione Opec+ (13 maggiori esportatori di petrolio + partners) nel fine settimana scorso.
Il WTI (West texas intermediate) ha toccato i nuovi massimi dal 2014, prima di ridimensionarsi leggermente nel pomeriggio di ieri. Stamane, 7 luglio, allunga di nuovo a 74,7 Dollari/barile, +1,8% (ore 12.00 CET).
Sullo scenario di inflazione e tassi sara’ interssante leggere i verbali dell’ultimo FOMC (Federal Open market Committee) della FED (Banca Centrale Americana) del 16 giugno scorso, che verranno pubblicati questa sera.
Andamento in calo, ma senza drammi, anche a Wall Street, dopo le chiusure record di venerdì 2 luglio: il Nasdaq è riuscito a chiudere in positivo, +0,17% e l’S&P500 limitare i danni al -0,2% dopo aver sfiorato il -1%. Oltre all’impennata del prezzo del petrolio, ha pesato la pubblicazione di indici Pmi e Ism in calo, e sotto le stime.
L’indice ISM dei servizi negli Usa, a giugno, ha corretto rispetto al massimo storico del mese prima, in misura piu’ marcata delle previsioni: 60.1 da precedente 64.8 e stime per 63.5, con cali di tutte le componenti. I new orders hanno perso 1.8 punti a 62.1, ma la business activity ben -5.8 punti a 60.4, e quella di “employment” -6 a 49.3. In sintesi, si conferma una crescita elevata dell’attività, come testimoniano i “new orders” ma il picco della crescita sembra ormai alle spalle.
Positivo, invece, l’andamento delle retail sales in Eurozo nadi Maggio, sopra le attese, con +4.6% dal precedente -3.9% e stime per +4.3%.
Sul versante asiatico cresce la preoccupazione per le iniziative del governo di Pechino volte ad inasprire le regole per le Società cinesi che puntano alla quotazione all'estero (spesso negli Stati Uniti) e quelle dell’iter di approvazione delle offerte pubbliche iniziali, con l’obbiettivo ultimo di contrastare «una crescente illegalità nel mercato dei capitali» ed il mancato rispetto delle regole nell’utilizzo dei dati.
Come dicevamo, sia gli ordini all’industria tedesca del mese di maggio, -3,7% congiunturale, atteso a +0,9%, che l’indice Zew di luglio, sono stati sotto alle aspettative. Spicca il netto peggioramento della componente expectations, 63.3 da 79.8 e stime di 75.2, mentre migliora il giudizio sulla situazione corrente: 21.9 da -9.1 e stime per 5.5.
Il mercato obbligazionario ha vissuto una giornata di forte “risk-off”, coi rendimenti dei Treasury Usa in crollo verticale: quello sul 10 anni ha perso 7 centesimi a 1,35% e quello sul 30 anni e’ sceso sotto la soglia del 2%.
I rendimenti dei governativi Europei sono scesi, con la “carta” Italiana e Portoghese ad avvantaggiarsene di piu’, e lo spread BTP-Bund decennali e’ tornato a 100 bps, col rendimento del BTP 10 anni parametro a +0,73%.
Al movimento di risk-off del mercato obbligazionario si e‘ associato, come spesso accade, l’apprezzamento del Dollaro, che stamani, 7 luglio, si avvicina a 1,182, massimi da inizio aprile.
Sul versante domestico italiano, segnaliamo l’ottimismo circa la prospettiva di ripresa emerso nella Relazione all’Assemblea annuale dell’ABI, dove il Governatore della Banca d’Italia (Banca centrale Italiana) Visco ha elogiato la capacita’ di ripresa ialiana, avvalorando le stime di Bankitalia che vedono una crescita del GDP al 5% per il 2021.
Visco ha dichiarato che le banche italiane hanno mostrato un’elevata capacita’ di contrasto all’impatto del COVID-19, reagendo molto meglio che nella crisi del 2009- 2012, pur riconoscendo l’esistenza di sintomi di aumento dei crediti ammalorati.
Stamattina, 7 luglio, le maggiori borse asiatiche hanno segnato frazionali cali, risentendo delle chiusure di WS e dell’Europa. Invece, le piazze finanziarie Europee, con un rialzo medio del +0,5%, sembrano voler recuperare la correzione di ieri. Tra i metalli preziosi, segnaliamo il ritorno dell’oro sopra i 1.800 Dollari/oncia.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
EURCAD schema completo, ora si può andare alle stelle (RR 1:80)Una bella schematica in double bottom completata con una prorompente rottura dei livelli di resistenza dell'accumulo in atto. Ora vorrei saltare sul treno in JTC (molto molto risky, ma rischio rendimento che vale il tentativo...) oppure più tranquillo sull'imbalance H4 lasciato dal forte impulso precedente. Ci sono parecchie conferme che ho scritto direttamente a grafico...
Analisi di Setup mensile USD/CAD Dopo il breakout del 27 gennaio 2021, il prezzo ha ritestato la trendline dinamica resistenziale il 10 febbraio 2021 . Attualmente potrebbe essere una buona zona di rimbalzo del prezzo per le prossime settimane. Essendo che siamo in un mercato dollaro-centrico. Da tenere d'occhio l'andamento del dxy per capire la direzione futura, cercando di prendere delle zone importanti per entrare a mercato. Il prezzo si trova quasi a ridosso nell'area bassa di swing dei prezzi storici, cio' quindi potremmo aspettarci molta domanda, piuttosto che richieste di contratti in offerta. Le prossime sessioni di mercato saranno importanti per capire la forza relativa del dollaro verde. Siamo in una fase di Risk On dei mercati, proprio perchè i mercati non stanno chiedendo dollari. Sarà giunta l'ora? E' ancora presto per un ritorno di Risk Off dei mercati ? Le prossime settimane saranno cruciali per capire dove il mercato sta per andare.
DISCLAIMER
I contenuti riportati non devono assolutamente essere visti come sollecitazione al pubblico risparmio nè come consiglio operativo d'investimento o servizio di consulenza finanziaria.
L'attività speculativa nel trading comporta rischio economico e chiunque lo svolga lo fa sotto la propria responsabilità.
Si declina quindi qualsiasi responsabilità a carico dell' OM Team
TESMEC - POST AUMENTO DI CAPITALEVorrei proporvi questo titolo, su cui ho fatto un approfondita analisi pre aumento di capitale che si concluderà domani 10 Dicembre 2020 e che vorrei condividere per punti:
A) Descrizione: Tesmec S.p.A. designs, produces, and markets products and solutions for the construction, maintenance, and streamlining of infrastructures relating to the transmission of electrical power, data, and material transport in Italy, rest of Europe, the Middle East, Africa, North and Central America, and BRIC and other countries.
B) Vantaggi competitivi
-Trading at 92.3% below our estimate of its fair value
-Earnings are forecast to grow 82.53% per year
C) Rischi
- Interest payments are not well covered by earnings
- Highly volatile share price over the past 3 months
- Does not have a meaningful market cap (€9M)
D) Analisi della Struttura Finanziaria
- Short Term Liabilities: TES's short term assets (€229.7M) exceed its short term liabilities (€182.8M).
- Long Term Liabilities: TES's short term assets (€229.7M) exceed its long term liabilities (€117.0M).
E) Analisi Debito e Equity
-Debt Level: TES's debt to equity ratio (366.2%) is considered high.
-Reducing Debt: TES's debt to equity ratio has increased from 178.1% to 366.2% over the past 5 years.
-Debt Coverage: TES's debt is not well covered by operating cash flow (3.2%).
-Interest Coverage: TES is unprofitable, therefore interest payments are not well covered by earnings.
F) Principali Azionisti:
8.26%
Quaero Capital SA 8,483,512 €731.3k 0% 0.22%
3.71%
Fideuram Investimenti SGR S.p.A. 3,806,571 €328.1k 0% 0.02%
0.73%
Lemanik Asset Management S.A. 750,000 €64.7k 0% 0.08%
0.23%
Lemanik S.A., Asset Management Arm 239,400 €20.6k 0% 0.01%
0.15%
Ambrogio Dominioni 155,800 €13.4k 0% no data
0.11%
Symphonia SGR 110,000 €9.5k 0% no data
0.098%
Gianluca Bolelli 101,000 €8.7k 0% no data
0.049%
Mediolanum Asset Management Limited 50,000 €4.3k 0% no data
0.021%
BlackRock, Inc. 21,336 €1.8k -7.14% no data
0.011%
Stefano Chirico 11,492 €990.6 0% no data
0.0092%
Caterina Dominioni 9,500 €818.9 0% no data
0.0092%
Lucia Dominioni 9,500 €818.9 0% no data
E' un titolo sottile, con una capitalizzazione di circa 9 mln di euro su cui è facile avvertire la sensazione di manipolazione.
Dal 23 novembre al 10 dicembre si sta svolgendo l'aumento di capitale da 35 mln (35/9=3,88 volte la capitalizzazione attuale), il socio di maggioranza ha comunicato la sua partecipazione all'aumento di sua competenza e all'eventuale conversione dei diritti inoptati per massimi 3,5 mln.
I 35 mln potranno essere impiegati, si legge dal prospetto dell'aumento di capitale in due scenari:
a) scenario favorevole: 35 mln tutti legati a progetti di crescita
b) scenario sfavorevole: 14 mln verranno utilizzati per rimborsare prestiti vincolati a convenant con obiettivi non raggiunti, se gli stessi istituti non accetteranno di venir meno a queste clausole.
Le azioni derivanti da aumento di capitale verranno messe in carico a 0,07 a forte sconto rispetto alla chiusura di riferimento. La chiusura odierna si è attestata a 0,0836 cioè un +19,42% rispetto a 0,07.
Tutti i vertici aziendali compresi i loro congiunti hanno partecipato all'aumento di capitale di loro competenza, convertendo i diritti in azioni.
Il mercato sembra per il momento premiare il titolo, sarà fondamentale verificare che questo premio venga mantenuto anche al termine della settimana.
L'analisi tecnica per quanto possa valere in un contesto come quello appena descritto ci fornisce un livello chiave: 0,0824 che è il poc degli ultimi due giorni, due giorni in cui i volumi sono stati particolarmente elevati.
In base ai seguenti calcoli (da rettificare al termine):
Data Point Source Value
Valuation Model 2 Stage Free Cash Flow to Equity
Levered Free Cash Flow Average of 1 Analyst Estimates (S&P Global) See below
Discount Rate (Cost of Equity) See below 22.0%
Perpetual Growth Rate 5-Year Average of IT Long-Term Govt Bond Rate 2.0%
An important part of a discounted cash flow is the discount rate, below we explain how it has been calculated.
Calculation of Discount Rate/ Cost of Equity for BIT:TES
Data Point Calculation/ Source Result
Risk-Free Rate 5-Year Average of IT Long-Term Govt Bond Rate 2.0%
Equity Risk Premium S&P Global 10.0%
Machinery Unlevered Beta Simply Wall St/ S&P Global 1.03
Re-levered Beta = 0.33 +
= 0.33 + 12.949
Levered Beta Levered Beta limited to 0.8 to 2.0
(practical range for a stable firm) 2
Discount Rate/ Cost of Equity = Cost of Equity = Risk Free Rate + (Levered Beta * Equity Risk Premium)
= 1.95% + (2 * 10.04%) 22.03%
Discounted Cash Flow Calculation for BIT:TES using 2 Stage Free Cash Flow to Equity
The calculations below outline how an intrinsic value for Tesmec is arrived at by discounting future cash flows to their present value using the 2 stage method. We use analyst's estimates of cash flows going forward 10 years for the 1st stage, the 2nd stage assumes the company grows at a stable rate into perpetuity.
BIT:TES DCF 1st Stage: Next 10 years cash flow forecast
Levered FCF (EUR, Millions) Source Present Value
Discounted (@ 22.03%)
2021 19,4 Analyst x1 15,9
2022 21 Analyst x1 14,1
2023 23,4 Analyst x1 12,88
2024 25,08 Est @ 7.17% 11,31
2025 26,48 Est @ 5.61% 9,79
2026 27,68 Est @ 4.51% 8,38
2027 28,71 Est @ 3.74% 7,13
2028 29,63 Est @ 3.2% 6,03
2029 30,47 Est @ 2.83% 5,08
2030 31,25 Est @ 2.56% 4,27
Present value of next 10 years cash flows €94
BIT:TES DCF 2nd Stage: Terminal Value
Calculation Result
Terminal Value FCF2030 × (1 + g) ÷ (Discount Rate – g)
= €31,253 x (1 + 1.95%) ÷ (22.03% - 1.95% ) €158,68
Present Value of Terminal Value = Terminal Value ÷ (1 + r)10
€159 ÷ (1 + 22.03%)10 €21,67
BIT:TES Total Equity Value
Calculation Result
Total Equity Value = Present value of next 10 years cash flows + Terminal Value
= €94 + €22 €115,67
Equity Value per Share
(EUR) = Total value / Shares Outstanding
= €116 / 103 €1,13
BIT:TES Discount to Share Price
Calculation Result
Value per share (EUR) From above. €1.13
Current discount Discount to share price of €0.086
= (€1.13 - €0.086) / €1.13 92.3%
1,13/6 = 0,18 euro per azione
Questa ultima rettifica è da fare in virtu del nuovo numero di azioni in cirolazione post aumento che passerà da 100 mln circa a 600 mln circa
Il fair value per azione è pari a circa 0,18 euro dando per assodato i tassi di attualizzazione , e gli utili futuri.
Eventuali variazioni di questi due parametri (eventuali ordini inattesi, ovvero ordini già considerati che possono essere cancellati), shock sui mercati dei titoli obbligazionari, rimetterebbero in discussione tutto questo calcolo.
ANALISI SCRITTA A SOLO SCOPO DIDATTICO PER VALUTARNE A POSTERIORI (12/18 MESI) LA SOLIDITA' DELLE TEORIE DI ANALISI FONDAMENTALE UTILIZZATE. NON VUOLE ESSERE IN ALCUN MODO UNA SOLLECCITAZIONE AD PRENDERE DECISIONI DI INVESTIMENTO (CHE PER ALTRO RISULTEREBBERO TARDIVE).
Lo S&P500 forse ci sussurra qualcosa di shortL’indice sul grafico weekly mostra una risalita dai minimi relativi di marzo senza eccessi sugli oscillatori. Nel caso del RSI su 14 periodi non ha raggiunto il valore di 70. A contorno, si nota un calo progressivo dei volumi.
La sintesi è quella di un quadro divergenziale con prezzi che segnano massimi crescenti e volumi ed RSI che rispondono con massimi decrescenti. Il contatto con il massimo storico pre-Covid avvenuto nella penultima settimana di agosto è avvenuto in modo molle come certificato dai timidi volumi. Volumi che sono invece aumentati in modo significativo la settimana successiva permettendo ad una buona fetta del mercato di prendere profitto dal brillante movimento degli ultimi mesi.
Il movimento si è arrestato in perfetto stile da manuale del bravo trader: contatto dei prezzi con la sma25 nonché precedente massimo relativo che ha fatto da supporto e a rincarare la dose hanno formato una pin bar in un’area che rappresenta il primo livello di ritracciamento di Fibonacci. La candela di inversione ha fatto egregiamente il suo lavoro spingendo i prezzi di nuovo in area massimi storici fino alla chiusura di venerdì scorso.
Cosa ci lascia in dote l’ultima ottava? Un discreto materiale su cui ragionare. Innanzitutto è saggio tenere presente il contesto di divergenze prima citato che personalmente tendo sempre a non contraddire perché, soprattutto quando si protrae per tanto tempo, alla fine produrrà i suoi effetti. Quando e con che profondità non è dato sapere ma solo intuire leggendo costantemente i prezzi a caccia di qualche segnale che possa farci pensare che sia giunta l’ora. E quando dovesse concretizzarsi occorre farsi trovare pronti per prendere quanto più ci è possibile dal movimento che ci offrirà.
Ciò premesso, notiamo innnanzitutto un potenziale doppio massimo. A sostegno dell’ipotesi abbiamo la formazione di una candela di incertezza (doji) e volumi più bassi del precedente apice che ha segnato i massimi storici. Inoltre potremmo essere di fronte ad una formazione 1-2-3 high con l’ultima candela che si candida a segnare il punto tre della costruzione. Con questo quadro, sono possibili a mio avviso due idee short:
1) Se fossimo in presenza di un doppio massimo in formazione si potrebbe vendere la rottura del minimo della candela di venerdì e sperare che i prezzi ritestino area 3.250, livello 23% di Fibo e supporto statico del precedente massimo relativo, dove potremmo mettere il take profit. Mettendo uno stop sopra il massimo della settimana scorsa l’operazione avrebbe un adeguato risk/reward.
2) Se fossimo in presenza di un 1-2-3 high in formazione, la “regola” vuole che si attenda la rottura del punto 2 con stop sopra il punto 3. Tuttavia personalmente preferisco anticipare l’operazione vendendo la rottura del minimo del potenziale punto 3 e prendere profitto al contatto col punto 2. In questo caso l’operazione avrebbe lo stesso identico settaggio del caso del doppio massimo.
La logica alla base delle due idee operative è rappresentata da un’unica motivazione: evitare di decidere quando sopra le nostre teste stanno decidendo le “mani forti”. Infatti il minimo del punto 2 (1-2-3 high) è un livello che come si dice “vedono tutti” e questo diventa un perfetto terreno di caccia dove le prede sono i traders retail.
Sotto ai 3.200 punti possiamo immaginare gli ordini di vendita di tutti coloro che rialzisti hanno acquistato il rimbalzo sopra quest’area e che hanno gli stop sotto di essa. Ma anche di coloro che stanno attendendo di vendere la rottura di questo livello. La forza che avrà questa pressione al ribasso dipenderà da quanto forte sarà eventualmente l’azione dei compratori.
Ecco, semplicemente possiamo in questo caso tirarci fuori da questa disputa se siamo disposti a prenderci come quantità di rischio, con opportuno risk e money management, l’ampiezza della candela di venerdì scorso.
Se lo scenario su descritto dovesse concretizzarsi, oltre ad avere preso profitto dal movimento in giù avremmo mani libere per valutare un eventuale ulteriore short sotto area 3.200 attendendo un chiaro segnale tecnico (magari un pull back) oppure ponendoci al rialzo su tenuta del supporto dei 3.200 sposando anche qui un chiaro segnale tecnico.
USD/JPY vs GOLD: considerazioni generaliCiao a tutti,
condivido qui alcune considerazioni generali sui movimenti che si sono sviluppati a partire dallo scoppio della pandemia fra la coppia USD/JPY e Gold.
Le correlazioni nel mercati vanno e vengono ma in questo caso e' da notare come abbiano preso forma evidente durante lo scoppio della pandemia fino all'intervento della FED quando il 23 Marzo Powell ha annunciato QE illimitato.
Il 6 Maggio ho pubblicato un post su quella che poteva sembrare una correlazione interessante far il movimento degli indici azionari e il metallo prezioso. Infatti dopo l'intervento della FED sia l'oro che gli indici hanno iniziato a salire entrambi.
Tuttavia questo movimento apparentemente uguale potrebbe nascondere un'indicazione interessante per poter capire se siamo in un mercato Risk-On o Risk off.
La crisi pandemica ha decretato la fine del bullish market dell'ultimo decennio e probabilmente l'inizio di un periodo bearish (speriamo di breve durata). In questo contesto il rimbalzo degli indici stimolato dalla FED si potrebbe definire "Bear Rally".
Per quanto riguarda l'apprezzamento del Gold invece, ci troviamo in un contesto di "beni rifugio" di fronte a una potenziale crisi economica peggiore di quella del 2008. Da questo punto di vista il movimento del Gold dal 23 Marzo si potrebbe definire "Bull Run".
Se consideriamo la terminologia, la "Bull Run" ed il "Bear Rally" potrebbero volerci indicare due scenari diametralmente opposti, cioe' Risk-Off (nei mercati azionari) e continua fuga di capitali nei beni rifugio.
A supporto di questa teoria si potrebbe analizzare cosa potrebbe succedere nel mercato degli US Treasuries visti i volumi previsti in emissione.
Un saluto
Cozzamara
Qui sotto il link al post del 6 Maggio
Oro, tiene il supporto 1700. Allunghi rialzisti ancora possibiliTorniamo a parlare del bene rifugio per eccellenza (lo è ancora?) ovvero dell'oro. Ne parliamo perché riteniamo che la fase di compressione, o lateralità, o consolidamento, rappresenti un elemento da tenere in assoluta considerazione. Sappiamo, infatti, che quando questa materia prima entra in fasi prolungate di lateralità è perché sta preparando movimenti esplosivi.
Ciò che emerge evidente dall'analisi daily è che siamo all'interno di due triangoli di compressione: il supporto è uno solo, collocabile attorno ai 1680 dollari l'oncia, mentre le trend supportive sono 2. La prima è stata rotta al rialzo e già ritestata nella giornata di ieri. La seconda potrebbe rappresentare un interessante targe rialzista, collocabile attorno a 1720-1725 dollari. Stiamo parlando di un'area di resistenza decisamente importante, che se rotta potrebbe riproiettarci nuovamente verso i 1750 dollari ovvero in direzione di quella resistenza sfiorata a metà aprile (giornata del 14 aprile).
L'attuale fase di compressione rispecchia evidentemente l'incertezza da parte degli operatori, incertezza che evince come detto anche nell'andamento dell'azionario. Siamo giunti a livelli importantissimi, veri e propri bivi che tra non molto potrebbero dirci quale sarà la direzione da seguire: risk-on (quindi potenziali ribassi dell'Oro, valutabili alla rottura di 1680) o risk-off (oro su, verso 1750 e successivamente 1800 dollari).
Oro: alcune osservazioni seguendo stessa narrativaCiao ragazzi, buongiorno a tutti
utilizzo qui la stessa narrativa applicata nel post precedenti sugli indici azionari.
Mentre gli indici hanno sviluppato tutti lo stesso movimento, cioe' crollo quasi in picchiata dal 20 Feb fino al 23 Marzo, il Gold e' venuto giu' solo il 9 marzo.
Ma allora mi chiedo: perche' l'oro - che normalmente diventa piu' appetibile durante fasi risk-off - e' venuto giu' il 9 marzo quando sui mercati azionari gli effetti Covid19 erano gia' evidenti? Si tratta sempicemente di un pullback su supporto tecnico per permettere l'entrata long di nuovi compratori?
Si puo' notare come dal 23 marzo l'oro abbia ripreso a salire seguendo quindi la logica del risk-off ma da allora anche i mercati hanno ripreso a salire...e proprio nella stesso modo in cui sta salendo Gold, con un movimento 1,2,3,4,5 che attualmente sembra essersi fermato a 1740.
Considerando il contesto pero', lo stesso modo di muoversi verificatosi dal 23 marzo, e' un Bear Rally negli indici azionari mentre e' una Bull Run in quello del Gold.
Fatemi sapere le vostre idee/osservazioni a riguardo.
Grazie
Cozzamara
AUDNZD, possibile LONG su accumulazione dailyL'analisi odierna, che giunge a conclusione di una sessione che possiamo definire interlocutoria, mette in evidenza un'importante opportunità LONG sul cross in oggetto. Stiamo parlando di una coppia costituita da valute notoriamente legate al rischio e all'andamento delle materie prime. Essendo entrambe legate alle dinamiche risk-off/risk-on possiamo ipotizzare un andamento sulla base dell'analisi tecnica pura.
Analisi che, su base daily, sembra fornirci indicazioni estremamente interessanti. Dopo un trend short, evidente, la coppia è entrata in fase di lateralità e nell'ottica di un'analisi prezzo-volume possiamo individuare quella che potenzialmente potrebbe rappresentare un'area di accumulazione. L'accumulazione è quella fase in cui le "mani forti" iniziano ad accumulare - da qui il termine - posizioni long. La rottura della sommità dell'area di consolidamento, quindi della resistenza, col supporto di volumi tick indianti un incremento della domanda, lascia presagire un movimento rialzista.
In figura è stato indicato lo stop, che trattandosi di un grafico daily è relativamente ampio (oltre 100 pips), ma altrettanto ampio è il target che potrebbe riportarci alla base della fase distributiva precedente. La freccia indica l'ampiezza del possibile movimento, che nello specifico consentirebbe di ottenere un r:r superiore all'uno a uno.
E' CAMBIATO IL FOCUSL’importanza del cambio di focus
Spesso, in questa sede, abbiamo evidenziato quanto, spesso, sia il cambio di focus degli operatori a trasformare, ceteris paribus, una giornata di risk-off in una giornata di risk-on.
La seduta di ieri e’ stato un caso di scuola di cambio di focus.
In un contesto in cui i dati macro continuano a dare segnali di rallentamento, la diffusione del virus si estende sempre di piu’ a livello globale, gli operatori si sono concentrati sugli effetti positivi che l’azione concertata delle banche centrali e dei paesi dell’OPEC+ possa portare al trend macro nel medio periodo.
Per un giorno il focus si e’ spostato dal contingente, al prossimo futuro. Il contingente e’ ancora imperniato di notizie negative, di dati macro disastrosi e previsioni di ulteriore contrazione. Al contrario, il medio termine e’ visto piu’ roseo, grazie all’interventismo delle autorita’.
Come scritto nel commento di preapertura di ieri, se il tema del coronavirus e la sua diffusione si limitera’ a soli pochi mesi, i suoi effetti potranno essere negativi nel brevissimo termine ma non impediranno all’economia globale di riprendersi a medio termine grazie all’azione congiunta di governi e banche centrali. Su questa azione congiunta si sta spostando gradatamente il focus del mercato.
A tal proposito, la giornata odierna sara’ una giornata chiave. I ministri delle finanze delle 7 potenze mondiali si uniranno in una teleconferenza alle 13.00 per discutere le misure economiche da adottare. A tale appuntamento partecipera’ anche Cristine Lagarde che ieri ha rilasciato un comunicato fotocopia delle dichiarazioni della FED di domenica sera.
Fed, Boj, Boe e ECB sono gia’ allineate. Nella lista delle banche centrali pro-active non manca poi la RBA che questa mattina ha tagliato i tassi di ulteriori 25 bp portandoli allo 0.5%.
Ma ad agire non sono solo le banche centrali ed i governi. Anche l’OPEC+, che si riunira’ questo fine settimana, potrebbe intervenire con un taglio di 750.000 barili di petrolio al giorno. E’ questo il driver del rimbalzo del prezzo del petrolio che in due sedute ha recuperato buona parte del sell off della scorsa settimana.
Quindi? Tutto finito? Possiamo tornare a comprare bendati come a febbraio?
No.
Nonostante lo S&P500 sia salito del 4.60% nella seduta di ieri, il messaggio che proviene dallo spaccato delle performance settoriali e’ piuttosto prudente.
Escludendo il rimbalzo tecnico dei titoli del settore tech, che erano stati particolarmente penalizzati nel recente sell off, gli acquisti di ieri si sono concentrati sui titoli difensivi, su quelli che maggiormente beneficiano di un taglio dei tassi da parte della FED. In sostanza, il mercato ieri ha comprato i proxi dei bond, non ha comprato la crescita. Quello che ci dice lo spaccato settoriale e’ che la scommessa del mercato al momento e’ limitata ad una FED accomodante non agli effetti positivi di tale espansione monetaria sul ciclo macro. I settori piu’ ciclici quali Industrial, Energy, Consumer Discretionary, Materials sono rimasti indietro rispetto al mercato.
Medesimo messaggio proviene dal mercato dei bond in cui i rendimenti del Treasury, dopo un rimbalzo nella seduta di ieri, sono tornati a scendere e trattano in prossimita’ dei minimi di periodo.
Cauto anche il messaggio che proviene dall’oro. La commodity continua ad essere ben comprata ad indicazione di un atteggiamento ancora piuttosto prudente degli operatori.
In sintesi, a salire ieri, le asset class direttamente beneficiarie delle misure di interventismo attese e annunciate. Il petrolio e le azioni che beneficiano del taglio dei tassi.
Nella seduta odierna sara’ importante seguire l’esito della teleconferenza tra i paesi del G7 perche’ questo e’ il driver che sostiene i mercati.
Interessante, infine, notare come la reazione del mercato azionaria sia stata piu’ forte proprio laddove ci si attende maggiore interventismo mentre e’ stata piu’ pacata nei casi in cui le banche centrali hanno poco spazio di manovra.
E’ il mercato USA quello ad essere rimbalzato maggiormente mentre quello Europeo, nonostante il +4.6% dello S&P500 sta ancora scambiando ai livelli di ieri. Questo non e’ un buon segnale.
Nella seduta odierna potremmo assistere ad un rimbalzo degli indici Europei ma difficilmente andremmo a superare le resistenze in area 3400 di eurostoxx50.
In dati economici, l'Institute for Supply Management ha dichiarato che l'indice di produzione è sceso al 50,1% il mese scorso dal 50,9%.
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
Grazie
• Diventa mio follower per essere sempre aggiornato sulle news.
NOMD long di brevefondamentali da pessima ottima grande azienda Possibilità di Long di breve su ma100 day con rischio minimo. Ingresso non pulito ma il tentativo ci stà e lo stop è minimo. Long stop Limit
è un pò volatile meglio stop a fine giornata e alert in macchina
fundamentals no good not bad it's a large company , institutional over 80% , Long Possibility for few day on ma100 day with minimal risk. Entrance not clean but i think it's ok . stop is minimal. Entry Long stop Limit Probably best with stop end of day with alert
don't follow me I don't understand anything. It's just a study game
ACCORDO USA/CINA...QUALCOSA NON QUADRA 😟Un trade deal “sulla carta”. Ora servono i fatti.
Dopo tre anni di negoziati, tariffe applicate e misure di retaliation, nella giornata di ieri i leader Americani e Cinesi hanno firmato il c.d. trade deal segnando la fine della fase uno dei negoziati.
Tale fase prevede una serie di impegni reciproci. L’America si impegna a ridurre del 50% le tariffe del 15% applicate su 120 miliardi di USD di beni importati. La Cina si impegna a non manipolare la propria currency, ad adottare misure piu’ restrittive per la salvaguardia della proprieta’ intellettuale americana in Cina e ad acquistare fino a 200 miliardi di USD di beni dall’America. Tra questi, circa 95 miliardi sono commodities, in particolare prodotti agricoli e prodotti energetici.
Gli acquisti di prodotti agricoli dovrebbero raggiungere quota 42 miliardi di USD. Essi comprendono semi di soia, carne, cereali, etanolo e cotone. Oltre a questo, la Cina si e’ impegnata anche ad acquistare Natural Gas, petrolio e carbone per un totale di 52.4 miliardi di USD nei prossimi due anni.
Trattasi di somme importanti che difficilmente potranno essere rispettate se le tariffe sulle importazioni rimarranno in piedi. Negli ultimi mesi la Cina aveva gia’ trovato una soluzione per aggirare i dazi: si era approvvigionata presso altri fornitori quali Russia, Qatar, Australia. Stesso approccio e’ stato seguito per i prodotti agricoli, acquistati principalmente dal Brasile.
La domanda che dobbiamo porci questa mattina e’ quale sia la convenienza economica per tali importatori di cambiare nuovamente fornitore e passare all’America sapendo che i costi delle consegne sono vistosamente maggiorati dal carico delle tariffe?
Verrebbe da rispondere: “devono farlo perche’ la Cina ha siglato l’accordo”.
Non e’ proprio cosi. L’accordo non prevede una scaletta degli acquisti, ne’ la quantita’ di ciascun prodotto che deve essere acquistata. Essa si limita ad indicare le somme “da comprare” per ogni macro-categoria.
A poche ore di distanza dalla firma dell’accordo la Cina ha precisato che gli acquisti di prodotti americani “dipenderanno dalla domanda”.
Se e’ la domanda che guidera’ gli acquisti e non un vero e proprio commitment quantitativo con relative verifiche, diventa difficile poter confidare nel rispetto degli accordi.
Ed e’ proprio questa assenza di certezza che scontano i mercati delle commodities questa mattina. Il bloomberg commodity index e’ in flessione dello 0.4% con soia, cotone e granturco ancora in discesa. Qualcosa non quadra.
Non quadra nemmeno la reazione del Treasury. Il suo rendimento ha chiuso a 1.782 la giornata di ieri, in ribasso rispetto a 1.85 del giorno precedente. In un contesto di risk-on legato ad una lettura positiva della sigla dell’accordo, atto premonitore di un processo di recupero economico, la reazione del mercato e’ stata quella di comprare beni rifugio.
Si potrebbe obiettare che gli indici USA hanno raggiunto nuovi massimi nella seduta di ieri. Vero. Ma se osserviamo i dettagli dei settori che hanno trainato al rialzo lo S&P500, emerge chiaramente l’approccio particolarmente difensivo degli operatori.
I settori maggiormente acquistati sono quelli Un trade deal “sulla carta”. Ora servono i fatti.
Dopo tre anni di negoziati, tariffe applicate e misure di retaliation, nella giornata di ieri i leader Americani e Cinesi hanno firmato il c.d. trade deal segnando la fine della fase uno dei negoziati.
Tale fase prevede una serie di impegni reciproci. L’America si impegna a ridurre del 50% le tariffe del 15% applicate su 120 miliardi di USD di beni importati. La Cina si impegna a non manipolare la propria currency, ad adottare misure piu’ restrittive per la salvaguardia della proprieta’ intellettuale americana in Cina e ad acquistare fino a 200 miliardi di USD di beni dall’America. Tra questi, circa 95 miliardi sono commodities, in particolare prodotti agricoli e prodotti energetici.
Gli acquisti di prodotti agricoli dovrebbero raggiungere quota 42 miliardi di USD. Essi comprendono semi di soia, carne, cereali, etanolo e cotone. Oltre a questo, la Cina si e’ impegnata anche ad acquistare Natural Gas, petrolio e carbone per un totale di 52.4 miliardi di USD nei prossimi due anni.
Trattasi di somme importanti che difficilmente potranno essere rispettate se le tariffe sulle importazioni rimarranno in piedi. Negli ultimi mesi la Cina aveva gia’ trovato una soluzione per aggirare i dazi: si era approvvigionata presso altri fornitori quali Russia, Qatar, Australia. Stesso approccio e’ stato seguito per i prodotti agricoli, acquistati principalmente dal Brasile.
La domanda che dobbiamo porci questa mattina e’ quale sia la convenienza economica per tali importatori di cambiare nuovamente fornitore e passare all’America sapendo che i costi delle consegne sono vistosamente maggiorati dal carico delle tariffe?
Verrebbe da rispondere: “devono farlo perche’ la Cina ha siglato l’accordo”.
Non e’ proprio cosi. L’accordo non prevede una scaletta degli acquisti, ne’ la quantita’ di ciascun prodotto che deve essere acquistata. Essa si limita ad indicare le somme “da comprare” per ogni macro-categoria.
A poche ore di distanza dalla firma dell’accordo la Cina ha precisato che gli acquisti di prodotti americani “dipenderanno dalla domanda”.
Se e’ la domanda che guidera’ gli acquisti e non un vero e proprio commitment quantitativo con relative verifiche, diventa difficile poter confidare nel rispetto degli accordi.
Ed e’ proprio questa assenza di certezza che scontano i mercati delle commodities questa mattina. Il bloomberg commodity index e’ in flessione dello 0.4% con soia, cotone e granturco ancora in discesa. Qualcosa non quadra.
Non quadra nemmeno la reazione del Treasury. Il suo rendimento ha chiuso a 1.782 la giornata di ieri, in ribasso rispetto a 1.85 del giorno precedente. In un contesto di risk-on legato ad una lettura positiva della sigla dell’accordo, atto premonitore di un processo di recupero economico, la reazione del mercato e’ stata quella di comprare beni rifugio.
Si potrebbe obiettare che gli indici USA hanno raggiunto nuovi massimi nella seduta di ieri. Vero. Ma se osserviamo i dettagli dei settori che hanno trainato al rialzo lo S&P500, emerge chiaramente l’approccio particolarmente difensivo degli operatori.
I settori maggiormente acquistati sono i settori meno ciclici del listino.
Al contrario, i settori ciclici sono stati oggetto di prese di profitto: energy, financials, consumer discretionary hanno chiuso in rosso. Il settore tech ha chiuso flat.
E’ possibile affermare che la reazione del mercato alla sigla dell’accordo e’ stata piuttosto “pacata” piu’ simile ad un sell on the news che ad un buy on the news.
Possibile che nei prossimi giorni il focus degli operatori si sposti progressivamente sui temi macro e micro. L’andamento delle trimestrali e la revisione degli utili sul prossimo trimestre saranno dei temi molto caldi. Contemporaneamente i dati macro torneranno ad essere i driver dei mercati. Attese per questa settimana le trimestrali di Morgan Stanley e Bank of NewYork, il PIL Cinese e l’inflazione in Europa.
Wellcome back to the real world. sono i settori meno ciclici del listino.
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
Grazie
• Diventa mio follower per essere sempre aggiornato sulle news.
“Un mercato ottimista” LO SARA' ECCESSIVAMENTE?“Un mercato (eccessivamente?) ottimista”
Sono bastate le parole rassicuranti di Donald Trump seguite da un atteggiamento poco bellicoso da parte del ministro degli esteri Iraniano per dare un vero e proprio colpo di spugna al rischio sistemico con il classico effetto di riportare gli operatori in un atteggiamento di risk-on.
A risentirne, in primis, il prezzo del petrolio che dopo essere salito su speculazioni di possibili riduzioni dell’offerta di petrolio, ha ridato indietro tutta la performance accumulata in settimana, ritornando, di fatto, sotto i livelli di inizio anno.
A scendere poi l’oro seppur quest’ultimo ha subito una flessione solo marginale.
Contemporaneamente il rendimento dei Treasuries e’ tornato a salire e le azioni hanno inanellato nuovi massimi.
In sintesi, il RISK ON trade e’ stato implementato, o meglio, e’ stato chiuso il trade RISK OFF.
Gli algoritmi l’hanno fatta da padrone anche ieri.
E ora??? Che si fa?
Dobbiamo decidere se fare un atto di fede sulla prosecuzione della crescita economica e sul sostegno ai mercati da parte delle banche centrali.
In merito alla crescita economica, la Banca Mondiale, SI MOSTRA piuttosto cauta sulla capacita’ dell’economia mondiale di recuperare velocemente il trend di crescita.
La crescita del PIL mondiale nel 2020 e’ vista IN PICCOLO RIALZO grazie al processo di stabilizzazione di alcune economie emergenti.
Tuttavia, la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per Cina ed Europa
Previsioni piu’ POSITIVE sono state elaborate per la crescita in USA
Ma ormai sappiamo che quando i mercati sono bullish e salgono “sul sentiment” LA CRESCITA E' DI MINORE IMP0RTANZA
Il rally del quarto trimestre dell’anno e’ stato un chiaro esempio di questo.
I mercati azionari sono saliti sull’espansione dei multipli non grazie ad un contemporaneo miglioramento dei fondamentali macro e micro.
E’ stato, ancora una volta, un rally “della speranza” su un recupero futuro della crescita macro.
E allora, in tale contesto, diventa importante capire quanto sia forte l’attuale rally:
In sintesi, in un contesto in cui gli analisti societari continuano a rivedere al ribasso le stime di utile e gli studi di ricerca continuano a mostrare una view cauta sulla crescita macro mondiale, i mercati azionari continuano ad ignorare i fondamentali e continuano a salire sulla “speranza” di un recupero della crescita.
Gli indicatori di rischio tecnico mostrano un elevato (se non eccessivo) ottimismo da parte degli operatori. Se dovessimo sintetizzare e banalizzare potremmo dire che “sono tutti lunghi”.. e quando questo accade, non c’e’ mai da stare tranquilli.
SARANNO CONTENTI GLI AMICI RAFFAELLA E PEPPE PER QUESTO POST 😂
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
Grazie
• Diventa mio follower per essere sempre aggiornato sulle news.
S&P 500 Futures IN PICCHIATA su PAURA in Medio OrienteULTIME DAI MERCATI
Yen IN AUMENTO , S&P 500 Futures IN PICCHIATA su PAURA in Medio Oriente: PETROLIO in rialzo
SALTO DEL PREZZO di petrolio, CRESCE l'oro dopo la morte del più alto in grado comandante iraniano
LE AZIONI di Hong Kong, invertono I GUADAGNI
Il sentimento di RISK ON che ha inaugurato il nuovo anno ha avuto UNO STOP QUESTA NOTTE QUANDO le tensioni si sono accese in Medio Oriente, sostenendo lo yen e facendo scendere i futures azionari statunitensi. IL PETROLIO è aumentato.
Le azioni in Asia hanno invertito i guadagni e i futures del Tesoro sono AUMENTATI ALLA notizia che un attacco aereo statunitense a Baghdad ha ucciso un comandante iraniano. La mossa di risk-off ha avuto un ulteriore slancio quando l'Ayatollah Khamenei dell'Iran ha dichiarato che "gravi ritorsioni" ATTENDONO gli assassini del comandante. Gli sviluppi hanno posto fine all'umore rialzista che ha spinto l'S & P 500 AL NUOVO RECORD giovedì.
"Stiamo spostando potenzialmente dal proxy (Iran) al proxy (sauditi e statunitensi) per dirigere potenzialmente le forze sostenute dall'Iran e le forze statunitensi", Ma "le persone non sono ancora tornate ai loro banchi fino alla prossima settimana fino a metà gennaio, quindi l'illiquidità potrebbe darci un po 'di reazione eccessiva al ribasso", ha affermato Kay Van-Petersen di Saxo Capital Markets Pte. a Singapore.
Le azioni avevano iniziato fortemente il 2020, poiché i TRADERS CHE ERANO tornati dalle vacanze AVEVANO REAGITO BENE alle notizie di sostegno politico da parte della banca centrale cinese per rilanciare la sua economia.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'inizio di questa settimana ha dichiarato che prevede di firmare la prima fase di un accordo commerciale con la Cina il 15 gennaio, anche se Pechino non ha ancora confermato la data.
OGGI gli investitori riceveranno le ultime notizie sulla salute della ECONOMIA STATUNITENSE, con i dati di produzione ISM statunitensi in scadenza.
L'attacco aereo statunitense ha portato il greggio Brent di Londra a 69,16 dollari al barile, il più alto dagli attacchi alle infrastrutture petrolifere dell'Arabia Saudita a settembre che AVEVANO RIDOTTO fino al 5% dell'offerta globale. Il greggio del Texas occidentale di New York ha toccato $ 63,84 al barile, il più alto livello intraday da maggio. Anche i prezzi dell'oro sono aumentati CON gli investitori CHE hanno cercato rifugio nei lingotti.
"ORA Dipende molto da come risponde l'Iran", ha detto a Bloomberg Television Moh Siong Sim, stratega dei cambi della Bank of Singapore Ltd. "È troppo presto per FARE PREVISIONI."
• PER QUANTO ESPOSTO SOPRA IL MIO VOTO PER OGGI E' 👎🏿
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
Grazie
• Diventa mio follower per essere sempre aggiornato sulle news e l'ultima classifica del Contest FTSE MIB
EURAUD - Daily - Fast BuyAnalisi Tecnica:
Dopo aver rotto la Trend Line di resistenza disegnata in Daily, ho atteso il ritracciamento (pullback) in H4 per entrare con una posizione LONG. Inizialmente sembra essere una posizione prematura in quanto il prezzo ha stanziato per qualche giorno in prossimità della Trend Line, poi però prende la spinta rialzista attesa per portarmi 40 pips in profitto, spostare lo SL al punto d'ingresso (Risk Free) e chiudere parte della posizione.
A parere personale è stato un buon trade anche se veloce:
- Risk/Reward 2.49;
- Trend Line discendente di Resistenza Rotta;
- Pullback completato;
- Doji Candle prima della spinta rialzista a confermare la fine del Pullback.
Analisi Settimanale EUR/USDPREMESSA
Il dollaro USA ha messo in scena un rimbalzo impressionante questa settimana che ha cancellato quasi la metà del ribasso del mese scorso. L'eur/usd perde questa settimana il -1,33% dovuto dunque principalmente a un rafforzamento dle biglietto verde. I miglioramenti delle condizioni del sentiment dei negoziati Usa-Cina e i buoni dati macro hanno sostenuto il rialzo del dollaro nei primi giorni della Settimana. Non sono bastati i dati migliori del PMI a rafforzare l'euro, che ha visto l'unico rimbalzo interessante nella mattina del 7 Novembre, a seguito di un aumento importante dei rendimenti del decennale tedesco. A chiudere la settimana negativa sono state le parole dei membri del FOMC i quali sostengono che non è necessario un taglio dei tassi d'interesse nella riunione di Dicembre in quanto l'economia pare migliorata.I futures sui Fed Fund mostrano una probabilità superiore al 90% per il FOMC di mantenere il tasso di interesse di riferimento dall'1,50% all'1,75% a dicembre. Tuttavia mentre da una parte si continua a parlare di ottimismo e di miglioramento dell'economia, il bilancio della Fed continua a espandersi e il 5 Novembre è arrivato a quota 4,039 trilioni di dollari. Il riacquisto di titoli è ripartito a settembre 2019 dopo quasi 10 anni dalla crisi finanziaria del 2008. Quindi è un fattore da monitorare
ANALISI
Il fair value dell'Eur/Usd secondo la teoria della PPP si trova in area 1,25. La mia view personale sull?Eur/Usd è long. Tuttavia credo che la prossima settimana non sia ancora il momento giusto per cercare un allungo interessante del cambio. Lo spread US02Y-De02Y si è rialzato leggermente questa settimana per via della forza del dollaro. Tuttavia è interessante l'allungo del rendimento del decennale tedesco che potrebbe attirare capitali esteri e quindi far salire l'euro, qualora la modalità Risk on si affievolisca. La volatilità potrebbe aumentare la prossima settimana per via della moltitudine di dati macroeconomici. Innanzitutto, l'ultimo rapporto sull'inflazione negli Stati Uniti verrà rilasciato con i dati dell'IPC di ottobre impostati per attraversare i cavi il 13 novembre. In secondo luogo, i dati sulle vendite al dettaglio per ottobre sono attesi per il 15 novembre. Inoltre prestare molta attenzione al dato sull'inflazione dell'Eurozona. Inoltre il delta risk reversal indica che la prossima settimana potrebbe presentarsi un mercato mixed.
OPERATIVITA'
Nonostante dal punto di vista statistico possa sembrare ideale prendere posizioni long, preferisco stare flat sul cambio
short BASF con cfd da 64,01 stop 65,30 sempre raccogliendo al limite un suggerimento di un analista Tradinglift shortiamo BASF con cfd:
short BASF con cfd da 64,01 stop 65,30 target 54,40
rischio circa 65 eur, molto rischioso perchè non ricalca pienamente il consiglio dell'analista e viene eseguito nella sua parte finale a ridosso della resistenza in pieno climax ascendente, ma insistiamo...niente dragonate please!!!
VERY RISKY, but smile anyway!
[Setup operativo] Break-out e short EURUSDSono entrato short su EURUSD a 1.1036
Stop: 3x ATR (circa 60pips)
Take profit: n.d.
Protezione: a 1x ATR (20 pips circa) stop a pari poi trailing stop
Analisi macro/fondamentale
Leading indicator = risk-on (coerente con posizione short)
Intermarket e correlazioni = risk-on (coerente/i con posizione short su EURUSD)
VIX = sotto 20 risk-on (coerente con intermarket risk-on)
indicatore statistico su EURUSD = short
indicatore statistico bene rifugio USA e area EURO = risk-on
La posizione dovrebbe essere favorita oltre da una configurazione tecnica (il prezzo è stato respinto da 0.61 di fibo e nel ritracciare ha rotto 0.50 e la TL dinamica di breve con divergenza del CCI) anche da una condizione macro/fondamentale.
Aggiornerò la posizione nel suo evolversi.
Metti "like" per ricevere i feed.
Buon Trading
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente miei. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore. Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
Banco BPM: un long tra supporti e DraghiIl titolo Banco BPM (MI:PMII) dallo scorso autunno mostra un andamento sostanzialmente laterale che lo ha portato ad oscillare all'interno di un range di prezzi che si sta via via restringendo.
I volumi non supportano l'idea di un triangolo mostrandosi costanti e non in calo.Oltre tutto la figura si è molto ristretta per cui presenta, da manuale, scarsa importanza quanto a potenziale. Ora i prezzi stanno testando la parte bassa del range.
In due occasioni abbiamo assistito a false rotture sia al rialzo che al ribasso. In effetti i tentativi sono avvenuti con scarsa convinzione (leggasi volumi) maggiore invece quando c'era da rientrare nei ranghi come sottolineato nel grafico.
Ora i prezzi hanno abbozzato un pull back intraday sul livello 1,73. Notare come questo livello abbia una valenza multipla essendo il livello 61,8 di Fibonacci, luogo della trend line che sostiene i minimi crescenti di medio periodo, luogo della trend line crescente di breve periodo e supporto statico di breve.
Il titolo sarà oggi chiaramente influenzato dalla decisione sui tassi da parte della BCE.
Sui tassi la forward guidance di Draghi e del suo direttivo è chiara per cui la comunicazione ai mercati è lineare. I mercati si aspettano innanzitutto che i tassi non saliranno per ora il che sembra banale ma non lo è. Potere contare su solo due dei possibili scenari (gli altri sono: tassi fermi o in calo) omogenei tra l'altro non è da poco.
Le banche sanno già che non possono contare sulla attuale struttura dei tassi per sostenere il loro margine di interesse (concettualmente la differenza positiva tra ricavi da prestiti meno costi della raccolta) troppo svantaggiosa evidentemente.
Al di la della decisione sui tassi, per i quali il mercato se li aspetta fermi, quello invece cui occorre prestare attenzione è soprattutto alle dichiarazioni della BCE circa ipotetici meccanismi che smorzino questo nefasto effetto. Ad esempio introducendo, come accennato da fonti della stessa BCE, un meccanismo di sterilizzazione del tasso di interesse (oggi negativo e pari a -0,4%) sui depositi (liquidità in eccesso) che le banche effettuano giornalmente presso la BCE.
La logica è che le banche dissuase dal costo del deposito scelgano magari altre forme di impiego della liquidità, magari finanziando l'economia reale ma, si sa, è inutile mettere il muso dell'asino nell'acqua perchè se questo ha deciso che non vuole bere non lo farà.
Dunque saranno, come al solito, più le considerazioni a corredo del Governatore cui prestare attenzione.
Ma per quanto riguarda l'operatività aspettare le dichiarazioni suddette potrebbe rivelarsi costoso in termini di opportunità. Una cosa mi aspetto da Draghi: non potrebbe avere, soprattutto in questo momento, un atteggiamento ambiguo o punitivo nei confronti delle banche le quali hanno un ruolo strategico e molto importante per l'intera economia. Sono paragonabili al ruolo dell'olio lubrificante nel motore di un'auto: l'auto potrebbe essere bella e promettente quanto si vuole ma nulla sarebbe senza il liquido.
Allora un'ipotesi di operatività sul titolo in esame potrebbe essere quella di anticipare il marasma seguente alle parole di Draghi ed entrare long secondo lo schema del grafico. Questa volta prestando attenzione al money management (size dell'operazione) più che al risk management (rapporto reward/risk).
Poste prova a nascondersi ma ha un ottimo potenziale rialzistaIl titolo Poste (MI:PST) italiane malamente prova a nascondere quelle che sembrano le sue intenzioni rialziste.
Siamo sui massimi storici e l'azienda già vale di più rispetto a quando incorporava il dividendo ultimo.
Queste considerazioni trovano ispirazione dall'analisi dei volumi degli ultimi 3 mesi circa che permette di fare alcune interessanti osservazioni. Soprattutto alla luce del fatto che, essendo in una zona mai frequentata prima dovrebbe essere meno complicato analizzare i dati.
Osservando il daily gli ultimi strappi rialzisti sono avvenuti con evidenti volumi in crescita a differenza delle fasi correttive in cui francamente non si è registrata convinta partecipazione.
Se si prova ad interpretare le possibili posizioni aperte dei rialzisti si capisce che il potenziale del titolo merita attenzione.
Tutti coloro che hanno acquistato nella metà di aprile e di giugno insieme agli ultimi accodati di inizio luglio non credo abbiano ancora tratto profitto dai loro long per cui i prezzi non dovrebbero trovare una apprezzabile pressione di vendite. Questo dovrebbe rendere più facile il gioco dei rialzisti.
L'ultima fase correttiva fino ad oggi potrebbe avere già colpito gran parte degli stop di coloro che si sono posti in acquisto ad inizio mese per cui oltre non dovremmo trovare gente che è pronta a chiudere operazioni.
Inoltre visto che abbiamo anche il sostegno della sma20 e della trend line rialzista tracciata a partire dai recenti minimi relativi, l'attuale area di prezzo potrebbe rappresentare un interessante punto di ripartenza.
In ottica di prudente risk management, un eventuale posizionamento long sarebbe possibile con la protezione di uno stretto stop da collocare sotto il minimo della candela del 18 luglio ed entry alla violazione del massimo della stessa candela
Visto lo stretto stop, come primo ragionevole target non possiamo non considerare i recenti massimi a 9,812. Questo valore permetterebbe uno striminzito reward/risk di circa 1,5. Ma, come detto, non si può escludere che i prezzi non riescano a superare questo massimo e tornare indietro per cui si potrebbe pensare ad una parziale chiusura della size e/o spostamento in alto dello stop, ad esempio in pareggio.
Ovvio che l'aspettativa più interessante non sia questa.
Interessante invece è la possibilità che il titolo possa rompere il recinto posto a 9,812 e scorrazzare felice per campi, tra l'altro sconosciuti.
Ritengo questa seconda idea quella che merita di essere sposata, al costo noto in partenza di beccarsi o lo stop sui denti già subito dopo l'apertura del trade o nel caso che, come detto, il titolo non riesca a rompere la resistenza offerta dai recenti nuovi massimi.
Il rischio potrebbe valere la candela.
[Setup operativo] Entrata long USDCHFSono in attesa della rottura della TL per entrare a mercato LONG una volta confermato il breakout con la chiusura candela.
Regole operative:
entrata a mercato a chiusura candela oltre la TL
3 livelli di stop frazionati
protezione posizione con stop a pari ad 1xATR
trailing stop con Supertrend
incremento size in presenza di operatività risk free
Come sempre raccomando a chi non sa come e su quali mercati opero, a come gestisco il risk/money management e la posizione, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io.
Magari CHIEDETE.
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente miei. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i risultati degli ultimi tre anni di trading e aggiornati ad oggi 15/01/2019.
Dall'inizio del 2016, le operazioni vinte sono il 73,76% e il rapporto profitto/perdita è di 4:1 su 667 trade eseguiti e chiusi. Purtroppo per regolamento Tradingview non permette di mettere link esterni, quindi non posso darvi il l'indirizzo del mio blog dove sono pubblicati.
Buon Trading
[Analisi intermarket settimana 3] Quali strumenti scegliereDopo il repentino sell off dell'autunno scorso, SP500, l'indice di riferimento per l'analisi intermarket, ha trovato verso la fine del 2018 una zona di supporto dalla quale è rimbalzato. Da qui, l'incertezza l'ha fatta da padrone e complice i bassi volumi, tipici periodo natalizio, si sono visti in tantissimi asset movimenti erratici. Il trend di fondo è ancora negativo e lo testimoniano i livelli tecnici sotto cui si muove il prezzo, tuttavia, l'ultimo rimbalzo l'ha portato a ridosso di alcune strutture importanti. Indifferentemente se andasse long o short, innescherebbe una sequenza di movimenti sugli asset correlati su cui concentrarsi per aprire posizioni coerenti con le teorie intermarket.
Lo stesso accade per l''indice NIKKEI che resta anche esso in territorio di trading short. Tuttavia il rimbalzo nella zona resistiva 19500/19000, che è anche una soglia psicologica, è da considerarlo importante perché ne ha per ora fermato la caduta. La fase risk-on di breve sta testando il primo livello importante in area 20400/20500.
Il VIX rientra sotto quota 20 che è la quota di guardia e va a confermare il quadro intermarket che vede il mercato in una fase risk-on di breve.
La forte lateralità del GOLD è la prova del nove che il mercato resta incerto. Il recente storno degli indici ne ha caratterizzato il rally long ma il rimbalzo di questi non è stato "visto" come un vero cambio di direzione. La poca propensione alla vendita di chi l'aveva messo in portafoglio per proteggersi e la contemporanea mancanza di compratori per via del rimbalzo dell'equity ne ha decretato l'immobilità.
Ma visto che i market mover più importanti sono prossimi a livelli decisivi, sono dell'idea che la lateralità durerà poco.
A livello operativo sarà da attendere il comportamento dei prezzi su questi livelli così importanti ed adeguare il trading cercando asset correlati decidendo una direzionalità di questi in coerenza con l'intermarket.
Equity long → VIX sotto linea 20 → acquisto asset risk on e/o chiusura posizioni asset risk off
Equity short → VIX sopra linea 20 → acquisto asset risk off e/o chiusura posizioni asset risk on
Se hai bisogno e vuoi capire come funzionano le correlazioni e come sfruttare l'analisi intermarket e trarne profitto, mandami un messaggio in privato.
Come sempre raccomando a chi non sa come e su quali mercati opero, a come gestisco il risk/money management e la posizione, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io.
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente miei. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i risultati degli ultimi tre anni di trading e aggiornati ad oggi 17/01/2019.
Dall'inizio del 2016, le operazioni vinte sono il 73,76% e il rapporto profitto/perdita è di 4:1 su 667 trade eseguiti e chiusi. Purtroppo per regolamento Tradingview non permette di mettere link esterni, quindi non posso darvi il l'indirizzo del mio blog dove sono pubblicati.
Buon Trading