Qui mi sbilancio un po' di piùSarò telegrafico le candele parlano per me, trend ribassista, rintracciamento sul pivot annuale che risping. Possibilità di entrare short, sl sopra al PIVOT tp in zona R1.
Questa è la mia idea, ovviamente i mercati si sono dimostrati altamente volatili per cui meglio stare stretti con le size.
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EUR/USD Bearish Outlook: Focus on Sell OpportunitiesThis chart of EUR/USD on the daily timeframe highlights a clear bearish trend, signaling potential opportunities for selling. The recent price action is contained within a descending wedge pattern, with multiple red arrows indicating points of resistance and potential continuation of the downtrend.
Key Technical Highlights:
Bearish Trendlines: The descending upper and lower trendlines show price consistently making lower highs and lower lows.
Support Levels: Horizontal levels at 1.0400 and 1.03694 mark key areas to watch for potential breaks to the downside, which could accelerate selling momentum.
Forecast Path: The projected gray arrows suggest further bearish continuation, aligning with the overall downtrend.
Fundamental Context:
Diverging Monetary Policy: The U.S. Federal Reserve remains hawkish, with higher interest rates supporting the U.S. dollar. In contrast, the European Central Bank (ECB) is expected to adopt a more cautious stance due to slowing economic growth in the Eurozone.
Economic Weakness in Europe: Weak manufacturing and inflation data from the Eurozone further pressure the euro, making it vulnerable to downside risks.
Safe-Haven Flows: Uncertainty in global markets is increasing demand for the U.S. dollar as a safe-haven currency, adding to the bearish outlook for EUR/USD.
FORD il supporto è saltato adesso si può solo scendereIn un momento di difficoltà di tutto il comparto anche ford cade sulle trimestrali, deludendo le aspettative e registrando un significativo ribasso nella giornata odierna che ha spazzato via l'area supportiva con volumi decisamente importanti.
Solitamente anche in trend molto forti aspetto sempre un rintracciamento per cercare di vendere ad un prezzi superiore. In questo caso l'entità della discesa e i volumi associati mi lasciano poche speranze di poter vendere il titolo a prezzi di molto migliori da quelli attuali.
Ma allo stesso tempo non me la sentirei di shortare a livelli attuali, essendo il prossimo supporto piuttosto ravvicinato. Per cui complimenti a chi è riuscito a cavalcare la giornata odierna. Ma al momento pur essendo il titolo nettamente short non vedo posizioni realizzabili al momento, salvo un rintracciamento che vada a colmare il gap lasciato con l'apertura di oggi. Unico caso in cui potrei essere interessato ad entrare in posizione.
Il Playbook del trader: in arrivo una svolta tattica per l'USD?Dopo 11 settimane di guadagni consecutivi per il dollaro USA (indice DXY), guidati dal trading di EURUSD a 1,0488, e una chiusura settimanale chiave al di sopra dei massimi della gamma YTD (105,40), ci chiediamo se il dollaro possa arrivare a 12 anni.
La notizia che il Congresso ha miracolosamente rinviato lo shutdown del governo per 45 giorni dovrebbe essere accolta con favore dagli asset rischiosi e c'è un modesto rischio di gapping per l'apertura. Forse cinicamente, l'accordo evidenzia che il sistema politico statunitense non è sempre completamente inetto. Inoltre, mentre rivedremo la saga a metà novembre, uno shutdown prolungato, se considerato in combinazione con gli scioperi dell'auto e i rimborsi dei prestiti agli studenti, sarebbe stato il fattore scatenante dell'impatto negativo sul PIL del quarto trimestre degli Stati Uniti e ciò avrebbe potuto portare a un certo de-risking.
Inoltre, ora sappiamo con certezza che il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti pubblicherà gli NFP questo venerdì, nonché il rapporto sull'IPC degli Stati Uniti (il 12 ottobre), cosa che potrebbe non essere avvenuta in caso di shutdown del governo. Ciò rimette sul tavolo la riunione del FOMC del 1° novembre come potenziale sede per un ulteriore rialzo dei tassi di 25 pb.
Con gli swap statunitensi che prevedono un rialzo di soli 4 pb per la riunione del FOMC del 1° novembre, si potrebbe sostenere che il mercato abbia scontato l'idea che la Fed non sarà in possesso di questi dati importanti per prendere una decisione informata su un rialzo a novembre. Dovremmo assistere a un lieve aumento delle aspettative di rialzo dei tassi.
Con I profitti a parte (nei long in USD), ci si chiede dove altro parcheggiare il proprio capitale nel G10 FX? L'AUD e l'NZD si sono alzati di recente, ma il tono sarà di gran lunga migliore in Cina, e con i mercati dei capitali cinesi chiusi questa settimana per la Golden Week, potrebbe essere una decisione anticipata. I PMI cinesi del fine settimana, con il settore manifatturiero in espansione per la prima volta da marzo, offriranno certamente un vento di coda a questi proxy cinesi.
Tuttavia, ancora una volta i mercati saranno probabilmente tenuti in ostaggio dalla direzione dei rendimenti obbligazionari statunitensi, dall'eccezionalità del dollaro e dal posizionamento.
Dal punto di vista tattico, mi piace che il greggio si consolidi al di sotto dei 96 dollari, e con esso anche le operazioni su CAD e NOK dovrebbero perdere slancio. L'oro è in balia dell'USD e dei tassi reali, ma dopo un'enorme settimana di ribasso, i rialzisti cercheranno limiti d'acquisto a 1810 dollari, sperando in un'uscita un po' più rapida. Sebbene il prezzo abbia chiuso al di sotto del supporto di 4329, l'US500 mantiene il supporto del canale e mi sto avvicinando ai long a 4400/50, con uno stop al di sotto di 4230.
Vediamo cosa ci riserva il mese di ottobre, ma è incoraggiante che negli ultimi tempi i mercati abbiano ripreso a pulsare.
L'evento principale di rischio da navigare questa settimana:
US nonfarm payrolls (6 ottobre 23:30 AEDT) - Con il Congresso che ha miracolosamente scongiurato lo shutdown del governo, gli US nonfarm payrolls (NFP) diventano un evento di rischio da gestire per i trader. Il consenso per i NFP è di 165k posti di lavoro (il range degli economisti è compreso tra 250k e 105k), che sarebbe leggermente superiore alla media a tre mesi di 150k posti di lavoro. Il tasso U/E dovrebbe scendere al 3,7%, anche se il tasso di partecipazione giocherà di nuovo un ruolo in questo risultato. La retribuzione media oraria (AHE) è attesa al 4,3% su base annua e 0,3% su base mensile. In parole povere, un dato sui salari NF inferiore a 140k dovrebbe mettere sotto pressione l'USD - al di sopra di 200k, dovrebbe vedere acquirenti di USD, anche se l'entità del movimento sarà determinata dagli AHE e dal tasso U/E.
US ADP payrolls (4 ottobre 23:15 AEDT) - il consenso si attesta a 150k posti di lavoro nel rapporto ADP payrolls (da 177k in agosto), con un range di stime degli economisti fissato tra 228k e 102k. Il mercato di solito reagisce al rapporto ADP quando si registra un'eccessiva differenza rispetto al consenso (come nel caso dei dati di luglio e maggio), ma con il ritorno degi NFP come evento clou di questa settimana, il rapporto ADP riceve un'attenzione minore.
Riunione della RBA (3 ottobre 14:30 AEDT) - sarebbe una grande sorpresa se la RBA rialzasse i tassi in questa riunione e vediamo che i futures sui tassi d'interesse danno un basso 8% di possibilità di rialzo al 4,35%. Ma soprattutto, vediamo un prezzo di 12 pb di rialzo - una probabilità del 50% - per la riunione di novembre, per cui il mercato valuterà la dichiarazione della RBA e la guidance per i tassi rispetto a questo prezzo. Un atteggiamento restrittivo sembra il risultato più probabile, con modesti rischi di rialzo per l'AUD durante la prima riunione del capo della RBA Bullock. L'AUDCHF è stata una bestia da soma, con un rally in 11 degli ultimi 12 giorni - sono lieto di mantenere le posizioni lunghe fino a quando il prezzo non chiuderà al di sotto dell'EMA a 8 giorni.
Riunione della RBNZ (4 ottobre 12:00 AEDT) - La RBNZ manterrà quasi certamente i tassi al 5,5%, ma come la RBA, le aspettative del mercato sono passate al 50% di possibilità di un rialzo nella riunione della RBNZ di novembre. I commenti e le indicazioni che suggeriscono la possibilità di un nuovo rialzo potrebbero spingere il NZD. I long su NZDCAD sembrano interessanti, avendo rotto l'intervallo di consolidamento da 0,8100 a 0,7950: può salire?
ISM dei servizi USA (5 ottobre 01:00 AEDT) - dovremmo assistere a un certo indebolimento dell'indice dei servizi, con il consenso a 53,5 (contro i 54,5 di agosto) - 53,5 rappresenterebbe comunque un buon livello di crescita nei servizi e rafforzerebbe la tesi dell'eccezionalismo statunitense. Ci si aspetterebbe un solido sell-off del dollaro USA su una stampa intorno/al di sotto di 50, e un rally esagerato al di sopra di 55,0.
ISM manifatturiero degli Stati Uniti (3 ottobre 01:00 AEDT) - l'opinione comune è che l'indice di diffusione si attesterà a 47,9, il che rappresenterebbe un'altra contrazione, ma un modesto miglioramento rispetto al dato di agosto di 47,6. Un numero al di sotto di 45 sarebbe uno shock e potrebbe vedere i longs del dollaro cercare di ridursi, portando probabilmente il DXY verso il minimo di venerdì a 105,65. Un dato superiore a 50,0 sarebbe anch'esso una sorpresa e probabilmente stimolerebbe un nuovo rialzo dell'USD, che dovrebbe portare l'USDJPY a 150.
US JOLTS job openings (4 ott 01:00 AEDT) - Il mercato prevede 8,83 milioni di posti di lavoro aperti in agosto (da 8,827 milioni). Il consolidamento delle aperture di posti di lavoro dopo un forte calo rispetto ai 12 milioni di aperture di marzo 2022 sembra altamente probabile.
UK Decision Makers Panel (5 ottobre 19:30 AEDT) - il mercato vede i prezzi alla produzione a 3 mesi (inflazione) 20bp più bassi rispetto all'ultima chiamata al 4,7% e le aspettative di prezzo a 1 anno scendere al 4,6%. Il prezzo degli swap sulla sterlina prevede 19 pb di rialzi entro febbraio 2024, quindi un esito negativo delle prospettive del DMP potrebbe ridurre le aspettative di mercato sui tassi e pesare ulteriormente sulla sterlina. Personalmente non posso fare a meno di schierarmi con la BoE che ha finito di aumentare i tassi. Il ribasso di GBPAUD e GBPNZD sembra interessante, anche se entrambe le coppie sono state vendute duramente a settembre.
UK Global/CIPS services PMI (4 ottobre 19:30 AEDT) - si tratta di una lettura finale della pubblicazione del PMI dei servizi del Regno Unito di settembre, anche se il mercato non si aspetta una revisione rispetto al dato annunciato di 47,2 per l'indice di diffusione. GBPUSD mantiene un canale di regressione (tracciato dal massimo del 13 luglio) - per i conti del momentum, gli ordini di sell-stop attraverso 1,2180 hanno senso.
Rapporto sull'occupazione in Canada (6 ottobre 23:30 AEDT) - con un occhio al greggio, i trader del CAD guarderanno alle esposizioni FX sul rapporto canadese sull'occupazione. I fondi a leva detengono una consistente posizione lunga sul CAD e "sperano" in un rapporto sui posti di lavoro eclatante per mettere in gioco un rialzo dei tassi (alla riunione della BoC del 25 ottobre), dove il mercato degli swap attribuisce il 28% di probabilità di un rialzo a questa riunione e il 56% di probabilità di un rialzo alla riunione di dicembre - i dati sui posti di lavoro potrebbero influenzare le aspettative del mercato, così come il CAD. L'opinione comune è che a settembre siano stati creati 20.000 posti di lavoro e che il tasso di disoccupazione sia salito al 5,6%.
Esportazioni coreane (1 ottobre, ore 11:00 AEDT) - le aspettative di un calo del 9,3% delle esportazioni coreane a settembre saranno monitorate, soprattutto alla ricerca di segnali di flussi commerciali verso la Cina. USDKRW è stato un forte momentum long e, come abbiamo visto, ha sfondato i massimi di inizio anno - riuscirà a spuntarla? La debolezza dei dati sulle esportazioni potrebbe far salire ulteriormente l'USD in questa coppia.
• Powell e Harker (3 ottobre 02:00 AEST), Williams, Mester, Bostic, Bowman, Goolsbee, Mester, Daly
• Catherine Mann, Broadbent
• Interventi della BCE - 16 interventi questa settimana.
STRATEGIA SPREAD TRADING INTERMARKETBuongiorno a tutti.
Ho deciso di mostrarvi come nelle ultime settimane ho operato sui mercati finanziari attraverso la costruzione di un’operazione in spread trading Nvidia-Caesars Entertainment.
Pubblico la strategia in quanto essa è molto attinente a tutti gli argomenti trattati nelle ultime settimane, tra i quali:
• Aspettative degli investitori
• Federal Reserve
• Tassi di interesse e Jackson Hole
Buona lettura.
IL CATALIZZATORE CHE SPINGEVA AL RIALZO IL MERCATO AZIONARIO
Iniziamo a specificare il motivo per il quale il mercato azionario dal 17 giugno iniziava a muoversi al rialzo, invertendo (almeno nel breve periodo) la sua traiettoria ribassista: il mercato iniziava a scontare una Federal Reserve meno aggressiva. Questa mia visione era spiegata grazie al contratto sul future Fed Funds a scadenza dicembre 2022 (ticker ZQZ2022):
Come spesso ho specificato, quanto più il prezzo del contratto di un future Fed Fund ad una determinata scadenza scende, tanto più a quella scadenza il mercato andrà a scontare una Federal Reserve più aggressiva (con conseguente aumento hawkish sui tassi di interesse). Come si può osservare nella grafica, il contratto a scadenza dicembre 2022 arrestava la sua corsa al ribasso il 14 giugno 2022, andando successivamente a lateralizzare: questa era stata la prova che gli attori del mercato iniziavano a scontare una FED più “dovish”.
Come si è comportato l’S&P500 nello stesso periodo? È ripartito al rialzo, correlandosi positivamente con lo stesso contratto preso finora in considerazione!
Anche le obbligazioni high yield (etf HYG) ad alto rischio hanno avuto lo stesso comportamento se correlate al contratto a scadenza dicembre 2022:
Possiamo dunque affermare che l’arrestarsi della corsa al ribasso da parte del contratto scadenza dicembre 2022 abbia impattato in maniera positiva su asset ad alto rischio, come azionario ed obbligazionario high yield. La rinnovata serenità degli investitori era certificata dal VIX, infatti:
Quando il prezzo del contratto iniziava a lateralizzare all’interno del rettangolo colorato di rosso, l’indice di volatilità iniziava a sgonfiarsi, passando dal massimo relativo dei 34 punti ai 19,5. Che significa ciò? Che man mano che gli investitori scontavano una FED meno aggressiva, le paure svanivano di pari passo.
Ho quindi creato un indice di forza che mi fornisse essenzialmente il sentiment degli investitori: sapendo che la positività e il rialzo del mercato azionario derivava dal fatto che essi scontavano una FED meno aggressiva e la paura poteva manifestarsi attraverso l’apprezzamento del VIX, come poteva mai essere lo stesso? FUTURE FED FUND SCADENZA DICEMBRE 2022/VIX:
Quanto più saliva l’indice di forza, tanto più il mercato scontava una FED più “colomba”, lasciando spazio al rialzo del mercato azionario che, guarda caso, aveva iniziato a creare l’ultimo impulso rialzista proprio in concomitanza con l’inizio dell’apprezzamento di breve periodo dell’indice di forza, segnalato nella grafica dal canale ascendente di color giallo:
Il fatto che gli attori del mercato immaginassero una Federal Reserve più dovish era legata in maniera diretta alle aspettative di inflazione: infatti, nello stesso periodo, sia loro che gli analisti si aspettavano una lettura per luglio 2022 inferiore al dato precedente, che si attestava al 9.1% anno/anno. Questo è dimostrato grazie al grafico sulle aspettative di inflazione a 10 anni (con ticker “T10YIE”, in blu), ribassista, e dalle aspettative degli analisti che, attraverso i loro modelli statistici, scontavano un decremento sul dato del CPI all’8.7% anno/anno.
L’aspettativa di un’inflazione più bassa rispetto alla lettura del dato precedente era sicuramente dettata principalmente da due motivi:
1. Il calo dei prezzi del petrolio, a cui le aspettative di inflazione sono correlate positivamente
2. L’aumento dei tassi di interesse
Per completare questo paragrafo, condivido una grafica reperita dal sito Fed Watch Tool (www.cmegroup.com) per mostrarvi le diverse probabilità riguardanti il livello che i tassi di interesse avrebbero avuto a fine anno (a dicembre):
• 50% di probabilità di tassi di interesse al 3.25%/3.50%
• 32% di probabilità di tassi di interesse al 3%/3.25%
• 17% di probabilità di tassi di interesse al 3.50%/3.75%
• 0.4% di probabilità di tassi di interesse al 3.75%/4%
Tenete bene a mente questa grafica. Sarà di rilevante importanza nei paragrafi seguenti.
QUANDO L’INFLAZIONE SI ATTESTA A LIVELLI PIU’ BASSI RISPETTO AL DATO PRECEDENTE DECIDO DI APRIRE L’OPERAZIONE IN SPREAD
Giungiamo dunque al 10 agosto: il dato sul consumer price index dà ragione agli investitori e agli analisti, attestandosi al +8.5% anno/anno (dato inferiore alle aspettative di +8.7% anno/anno):
Come hanno reagito i benchmark azionari dopo la lettura del dato? Direi alla grande:
• +2.07% per l’S&P500
• +2.77% per il Nasdaq
Una lettura del dato al di sotto delle aspettative calmava ulteriormente i mercati; questo è ben evidenziato dal VIX che, il 10 agosto, registrava la formazione di una candela dal -9.33%:
Dal momento che le aspettative del mercato secondo le quali la Federal Reserve si sarebbe dimostrata meno aggressiva erano state supportate dalla lettura del dato sull’inflazione in decremento (e vista la reazione positiva dei benchmark azionari alla lettura del dato), ho deciso di aprire un’operazione in spread.
Perché non un’operazione in acquisto dal momento in cui il mercato forniva i tipici segnali di risk-on? Perché non mi fidavo troppo di ciò che scontava il mercato: la scommessa secondo cui la FED si sarebbe dimostrata più “dovish” era giusta?
Ho dunque considerato degli indicatori di “rischio”. Essi sono:
• S&P500/VIX (ES1!/VIX)
*quando si è in risk on, l’S&P500 sovraperforma l’indice di “paura” e l’indice di forza sale; quando si è in risk off le agitazioni sui mercati fanno da padrone e l’indice scende, con relativa sovraperformance del VIX rispetto al benchmark azionario
• NASDAQ/VXN (NQ1!/VXN)
*quando si è in risk on, il Nasdaq sovraperforma l’indice di “paura” e l’indice di forza sale; quando si è in risk off le paure sui mercati prendono piede con relativa discesa dell’indice
• SETTORE DEI BENI CICLICI/SETTORE DEI BENI DIFENSIVI (XLY/XLP)
*in risk on il settore dei beni ciclici tende a sovraperformare quello dei beni difensivi (con relativo trend rialzista dell’indice di forza); in risk-off accade l’esatto contrario (con l’indice in trend ribassista)
• SETTORE TECNOLOGICO/SETTORE DEI BENI DIFENSIVI (XLK/XLP)
*in risk on il settore tech tende a sovraperformare quello dei beni difensivi (con relativo trend rialzista dell’indice di forza); in risk-off accade l’esatto contrario (con l’indice in trend ribassista)
• AZIENDE AD ALTO BETA/AZIENDE A BASSO BETA (SPHB/SPLV)
*in risk on le aziende ad alto beta sovraperformano quelle a basso beta (con relativo trend rialzista dell’indice di forza); in risk-off accade l’esatto contrario (con l’indice in trend ribassista)
• OBBLIGAZIONI SOCIETARIE INVESTMENT GRADE A BREVE SCANDENZA/OBBLIGAZIONI SOCIERATIE INVESTMENT GRADE A LUNGA SCADENZA (VCSH/VCLT)
*in risk on gli investitori preferiscono obbligazioni a lunga scadenza (VCLT,che offrono rendimenti migliori) rispetto a quelle a breve scadenza (VCSH, che offrono rendimenti peggiori), con la relativa salita dell’indice di rischio. In risk off accade il contrario, con l’indice di forza in trend opposto
• OBBLIGAZIONI HIGH YIELD A BREVE SCADENZA/OBBLIGAZIONI HIGH YIELD A LUNGA SCADENZA (SHYG/HYG)
*in risk on gli investitori preferiscono obbligazioni a lunga scadenza high yield (HYG,che offrono rendimenti migliori) rispetto a quelle a breve scadenza (SHYG, che offrono rendimenti peggiori), con la relativa salita dell’indice di rischio. In risk off accade il contrario, con l’indice di forza in trend opposto
• SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO (BAMLH0A0HYM2)
*in risk on lo spread tende a contrarsi mentre in risk off ad allargarsi
Ad ogni linea di prezzo applico tipicamente tre diverse medie mobili:
• Una mensile, a 30 periodi (che mi fornisce la tendenza del prezzo a livello mensile, in blu)
• Una a due mesi, a 60 periodi (che mi fornisce la tendenza del prezzo negli ultimi due mesi, in verde)
• Una a tre mesi, a 90 periodi (che mi fornisce il trend degli ultimi tre mesi, in rosso)
Lo stesso avevo fatto negli indicatori di rischio. Notate una cosa:
Nessun indice di rischio mi dava una completa sicurezza che fossimo effettivamente entrati in territorio di risk-on. Perché?
• Considero un trend rialzista quando la media mobile mensile sta al di sopra di quella a due mesi che, a sua volta, sta al di sopra rispetto a quella a tre mesi:
• Considero un trend ribassista quando la media mobile mensile sta al di sotto di quella a due mesi che, a sua volta, sta al di sotto rispetto a quella a tre mesi:
Appurato il fatto che alcuni indici di rischio devono essere “totalmente” rialzisti mentre altri “completamente” ribassisti per fornirmi un chiaro di segnale di risk-on, vi sembra che in prossimità e in corrispondenza del 10 agosto la configurazione delle medie mobili negli indici di rischio fosse quella? Direi di no. In alcuni la media mobile a due mesi non aveva sorpassato al rialzo quella a tre mesi, mentre in altri non era accaduto il caso opposto. Questo è il motivo per il quale prendevo la decisione di aprire un’operazione in spread!
Opero tipicamente in questo modo quando non ho il 100% dei segnali che mi indichino dei chiari dati oggettivi.
Tornando a monte, dal momento in cui il mercato scontava un picco dell’inflazione e una FED meno aggressiva e lo stesso era stato accontentato dalla lettura del 10 agosto, l’11 agosto, seguendo “le briciole e la dialettica degli investitori”, ho deciso di aprire lo spread, acquistando e vendendo le seguenti aziende:
• Caesars Entertainment (CZR) in acquisto
• Nvidia (NVDA) in vendita
Perché queste due aziende?
I COEFFICIENTI BETA DI CZR E NVDA: PERCHE’ LA SCELTA È RICADUTA SU QUESTE DUE AZIENDE?
Sapete come viene definito il coefficiente beta? Lo spiegherò brevemente.
Un coefficiente beta esprime l’aggressività di un titolo. È un valore che oscilla intorno a valori di 1.
I settori o i titoli con beta superiore ad 1 sono quelli considerati rischiosi vista la loro volatilità, mentre quelli con beta inferiore ad 1 sono quelli considerati “difensivi”; infatti:
• Un titolo con un beta superiore ad 1, ad esempio 1.5, tenderà a muoversi 1.5 volte rispetto al suo mercato di riferimento, sia al rialzo che al ribasso
• Un titolo con un beta inferiore ad 1, ad esempio 0.5, tenderà a muoversi 0.5 volte rispetto al suo mercato di riferimento, al rialzo o al ribasso
I beta di CZR e NVDA sono:
• CZR: 2.78
• NVDA: 1.65
Questo significa che ad una performance dell’S&P500 pari al +1.3%, la performance attesa dei due titoli sarà:
• CZR: 2.78 x 1.3% = 3.6%
• NVDA: 1.65 x 1.3% = 2.15%
Ad una performance negativa da parte dell’S&P500 pari al -3%, le diverse performance attese saranno invece:
• CZR: 2.78 x (-3%) = -8.34%
• NVDA: 1.65 x (-3%) = -4.95%
Perché la scelta è ricaduta su queste due aziende?
Gli scenari che dal 10 agosto in poi potevano realizzarsi essere essenzialmente due:
1. Il mercato avrebbe continuato a scontare una FED meno aggressiva e il riflesso di ciò avrebbe dato continuità al rialzo del mercato azionario
2. La FED avrebbe potuto smentire le aspettative dei mercati e il riflesso di ciò si sarebbe potuto materializzare in un nuovo impulso ribassista dello stesso mercato equity
Capito ciò:
• Se si fosse concretizzato lo scenario 1, ipotizzavo che il mercato azionario (S&P500) avrebbe potuto realizzare una performance del +7% raggiungendo il point of control volumetrico del trend ribassista di tutto il 2022, coincidente con la soglia dei 4500$:
Per i coefficienti beta di CZR E NVDA, il guadagno atteso sarebbe stato:
CZR: 2.78 X 7% = 19.5%
NVDA: 1.65 X 7% = 11.6%
Dal momento in cui NVDA era aperta in short, il guadagno totale ipotetico sarebbe stato:
GUADAGNO TOTALE IPOTETICO: (19.5-11.6) % = 8%
Avrei in quel caso ottenuto un buon guadagno grazie all’aggressività di CZR, con un beta notevole! Quanto più si sarebbe mosso al rialzo il benchmark tanto più CZR, in teoria, si sarebbe mosso 2.78 volte in più!
Però per quanto riguarda lo short, perché proprio NVDA?
• Se la FED in un modo o nell’altro avesse smentito i mercati su temi riguardanti inflazione e tassi di interesse, che settore avrebbe probabilmente sofferto di più? Il settore tecnologico, pesantemente growth! Per quale motivo? Perché tutti i titoli growth hanno un forte potenziale di crescita e basano i loro guadagni sul futuro:
- Tassi di interesse più alti avrebbero impattato negativamente riducendone le valutazioni
- Inflazione più alta avrebbe eroso i potenziali guadagni futuri
Ecco il motivo per il quale ho scelto NVDA come short!
Esiste tuttavia un secondo motivo: anche l’azienda tech è considerata aggressiva considerato il suo beta, motivo per il quale se si fosse materializzato lo scenario 2 avrei potuto ottenere dei buoni guadagni potenziali.
COME HO IMPOSTATO L’OPERAZIONE
Come ho spiegato nel paragrafo precedente l’11 agosto, seguendo “le briciole e la dialettica degli investitori”, ho deciso di aprire lo spread, seguendo lo scenario 1. Qual è stato il segnale di entrata?
Ho creato un indice di forza tra CZR e VIX. Perché? Quanto più l’indice saliva, tanto più Caesars Entertainment batteva le paure (metaforicamente parlando, quanto più saliva l’indice, tanto meno si palesava la paura di investire nell’azienda):
L’11 agosto la media mensile sorpassava al rialzo quella a due mesi. Quello è stato il segnale di acquisto su CZR, acquistata a 50.20$ che, oltretutto, aveva completato un testa e spalle di inversione, come mostrato nella grafica:
Allo stesso tempo aprivo lo short su Nvidia:
TUTTE LE FASI DELL’OPERAZIONE IN SPREAD
Fino al 17 agosto il clima sui mercati era invariato; alla stessa data l’operazione era in profitto, infatti:
CZR mi guadagnava il 3.7% mentre NVDA mi perdeva il -1.1%:
Poi…qualcosa è cambiato!
LE ASPETTATIVE DEL MERCATO INVERTONO LA ROTTA: SI CONCRETIZZA LO SCENARIO 2
Il 17 agosto venivano pubblicati i verbali del FOMC della riunione del 26-27 luglio, in cui emerge che “i banchieri della Federal Reserve sono unanimi nel ritenere che continuare a spingere i tassi di interesse ad un livello restrittivo sia necessario per far scendere l’inflazione verso l’obiettivo della banca centrale del 2%”. Questi verbali cambiavano le aspettative del mercato che, i giorni dopo, iniziavano a scontare una FED più aggressiva, infatti:
Si pensi che, ad inizi agosto, il mercato scontava tassi di interesse a fine anno nelle seguenti probabilità:
• 0.8% di probabilità di tassi finali al 4%
• 17% di probabilità di tassi finali al 3.75%
• 32% di probabilità di tassi finali al 3.25%
• 50% di probabilità di tassi finali al 3.5%
Dopo i verbali del 17 agosto tutto si è capovolto, con probabilità maggiori di tassi a fine anno non più al 3.5%, bensì al 3.75% (tale possibilità, ad inizi agosto, era segnalata a soli 17 punti percentuali).
Questo per me è stato un cambio di scenario, confermato da un ulteriore aspetto:
Lo stesso indice di forza CZR/VIX, che mi segnalava l’entrata a mercato l’11 agosto, ora mi segnalava l’uscita: apertura del 22 agosto con gap-down al di sotto della media mobile mensile.
Dopo queste considerazioni ho chiuso lo stesso giorno l’operazione long su CZR con una perdita del -9.76%:
e ho lasciato correre al ribasso l’operazione su Nvidia (visto e considerando che si stava realizzando lo scenario 2), che il 22 agosto mi stava realizzando un profitto del -4%:
Come potete osservare avevo impostato lo stop loss a breakeven. Il motivo?
• Non ero disposto a perdere più di 9 punti percentuali nell’operazione in spread
• Il 24 agosto l’azienda avrebbe comunicato gli earnings, motivo per il quale poteva esistere la possibilità che il prezzo aprisse le contrattazioni con un gap-up molto ampio come spesso abbiamo assistito
I giorni seguenti gli attori del mercato hanno scontato una politica monetaria sempre più restrittiva, come raffigura la grafica:
Le probabilità di tassi finali al 4% hanno preso ora il sopravvento sulle altre. Si pensi che ad inizio agosto le stesse probabilità erano nulle.
A questo punto ho chiuso l’operazione short su Nvidia che, da manuale, mi realizza un profitto del 16.18%:
Il profitto finale dello spread è così attestato:
• PROFITTO FINALE = PERFORMANCE NVDA – PERFORMANCE CZR = (16.18-9.76)% = 6.42%
• RAPPORTO RISCHIO/RENDIMENTO 1.64
Molti di voi mi chiederanno il motivo per il quale ho chiuso l’operazione su Nvidia in maniera forse troppo frettolosa. Avevo bisogno di liquidità dal momento in cui il mercato potrebbe presto fornirci, a parer mio, delle buonissime occasioni.
Strategia di spread trading intermarket tra CZR e NVDA.
Grazie per l’attenzione e buon weekend, Matteo Farci
BTC bullish pattern? Nella giornata di martedì BTC ha rotto un livello molto importante in area 22500$. Livello che segnava il precedente massimo relativo.
La rottura di questo livello, con volumi a dar seguito al movimento, è un bel pattern di breakout.
Se il pattern dovesse confermarsi, allora a quel punto ci sarebbe spazio per un movimento rialzista fino ad area 30k, livello nel quale c'è una forte resistenza (ben visibile su timeframe weekly) dove nel mese di maggio fino a metà giugno c'è stata una forte lateralità prima del crollo intorno ai 20k.
Qualora si volesse operare in questo range si può entrare in area 23390$ con un take profit in area ~32000 (precedente massimo che determina l'area della resistenza) ed uno stop loss in area 19032$.
A fronte di un potenziale downside del -18.6% abbiamo un potenziale upside del +37.3%. Un bel R/R di 2.
Se BTC dovesse chiudere al ribasso sotto i 19000$ allora a quel punto ci sono buone probabilità che precipiti fino al prossimo livello di supporto in area 13k.
Spero che questa analisi possa essere d'aiuto, ma mi raccomando prudenza in quanto è una fase delicata del mercato.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.07.2022Attesa febbrile per inflazione Usa: consensus +8,8%, per molti sara’ +9%.
Le Banche Centrali di tutto il mondo alzano tassi: BCE dovra’ agire, subito.
Fase tardiva e sincrona di “de-risking”. Si prepara la “bear trap” e il rimbalzo?
Scende il prezzo del petrolio: accordo Usa- Saudi-Arabia in vista?
Il Covid torna a far paura, soprattutto in Asia, aggiungendosi al prolungato conflitto in Ucraina, alla sfrenata corsa dei prezzi ed alla prospettiva che tutte le Banche Centrali svolteranno decisamente verso una politica monetaria piu’ restrittiva.
Si tratta di fattori che giocano tutti in sfavore della crescita economica, dei profitti aziendali e della valutazione delle azioni, che infatti ne risente: le Borse europee ieri, 12 luglio, hanno chiuso con perdite frazionali, grazie ad un insperato recupero finale: Milano -0,2%, Londra -0,2%, Francoforte -0,5%: Parigi si e’ salvata con un +0,1%.
Anche Wall Street risente dei timori sull’inflazione troppo elevata e della crescente probabilita’ di recessione: Dow Jones -0,6%, Nasdaq e S&P500 -0,9%. La tendenza ad abbassare i rischi dei portafogli ha come riflesso l’apprezzamento del Dollaro e dei Titoli di Stato, percepiti come asset class più sicure.
I mercati attendono con curiosita’ ed apprensione l'appuntamento odierno, alle 14.30 CET, con l'indice dei prezzi al consumo (CPI) in Usa di giugno. Il consenso prevede che il dato generale (inclusivo di energia e cibo), salga al +8,8% annuale dal +8,6% di maggio: e’ il massimo da 40 anni!
Se, ed e’ opinione diffusa, dovesse uscire un dato piu’ elevato significhera’ indurre la Federal Reserve (Banca Centrale Usa) ad aumentare piu’ aggressivamente i tassi: dopo il rialzo da +0,75% nell’ultimo meeting, un simile rialzo e’ atteso anche nel Federal Open Market Committee del 27 luglio.
A supportare uno scenario di raffreddamento dei prezzi ci sarebbe il moltiplicarsi di segnali di frenata nel settore immobiliare, con l’aumento dei casi di cancellazione e la diminuzione delle richieste di mutui. Anche il calo dei prezzi dei carburanti da meta’ giugno in poi potrebbe dare una mano. Tuttavia questi due fattori produrranno effetti benefici non prima di luglio.
E’ intanto partita la stagione delle trimestrali, con Pepsi Cola ieri (senza grandi sorprese) e Delta Airlines oggi (bene il fatturato, ma margini in calo): tuttavia il momento “clou” sara’ rappresentato dai numeri delle grandi banche tra giovedi’ e venerdi’, che includeranno JPMorgan, Morgan Stanley e Wells Fargo.
Sembrava irraggiungile, ma la parità tra Euro e Dollaro e’ realta’ e ieri, in tarda mattinata, si e’ toccato 1,00, anche per effetto del crollo dell'indice Zew sulla fiducia di analisti e investitori tedeschi, sceso ai minimi da dicembre 2011: a luglio è crollato a -53,8, da -28 di giugno, molto sotto l’aspettativa del mercato di -38,3. Il sub-indice sulle condizioni attuali è assai peggiorato: -45,8 da -27,6, verso attese di -34,5.
Sul mercato petrolifero si registra, nella giornata di ieri, 12 luglio, un calo del -7% del prezzo del WTI (Greggio di riferimento americano), sotto 96 Dollari/barile, livello su cui lo ritroviamo anche stamane (ore 11.00 CET).
Sara’ pura coincidenza, ma la marcata discesa del prezzo si verifica alla vigilia del viaggio del Presidente Usa Joe Biden in Arabia Saudita e medio oriente, incentrato sul tema della sicurezza energetica.
Le previsioni piu’ recenti di Opec+ (cartello dei maggiori esportatori di greggio) descrive una crescita rallentata sia per il 2022 (pari ad un aumento di 3,36 milioni barili/giorno) che per il 2023 (+2,7 milioni barili/giorno).
Stamane, 13 luglio, le borse asiatiche hanno chiuso in rialzo (Indice MSCI Asia-Pacifico, escluso Giappone, +0,6%), mentre l'Euro staziona vicinissimo alla parita’ col Dollaro Usa, nel giorno della pubblicazione del cruciale e temuto dato sull'inflazione di giugno negli Stati Uniti.
Il Nikkei giapponese ‘ salito del +0,45%, ben lontano dal recuperare il -2% del giorno prima. Il CSI300 di Shanghai-Shenzhen e’ salito +0,6%, l’Hang Seng di Hong-Kong +0,7%. Nuove restrizioni Covid in una grande citta’ cinese, Wugang dove i residenti non usciranno di casa per 3 giorni.
Ha brillato invece Taiwan, +2%, trainata da Taiwan Semiconductor Manufacturing Corp. Salita +4%, dopo che il Ministro delle Finanze taiwanese ha annunciato l’avvio di fondo statale di stabilizzazione azionaria.
Kospi coreano +0,5%, dopo che nella notte la Banca Centrale ha aumentato i tassi del +0,5%, in linea con le attese. Anche la banca Centrale Neozelandese ha aumentato i tassi nella stessa misura.
Recuperi di prezzo diffusi e significativi, nella giornata di ieri, sui mercati obbligazionari, favoriti dalla prospettiva di un rallentamento economico globale. Il Treasury Note a dieci anni rende +2,97%, l’omologo Bund tedesco +1,18% ed il BTP 10 anni italiano +3,22%, attorno ai minimi da fine maggio.
Le Borse europee hanno aperto deboli questa mattina e proseguono negative in media del -0,7% in attesa dei dati americani. I future di Wall Street sono in calo medio del -0,8%, preannunciando ri-aperture negative questo pomeriggio.
Il prezzo dell’oro scende verso i 1.720 Dollari/oncia, mancando di svolgere la sua tradizionale funzione di bene “rifugio”. Prosegue la crisi delle crypto, Bitcoin sotto 19 mila Dollari (ore 14.00 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.01.2021Accelera il sell-off degli asset rischiosi: tech bombardata, Nasdaq -14% dal max.
Disastro Cryptovalute, il loro valore complesivo si e’ piu’ che dimezzato.
Oro e preziosi sembrano non giovarsi del contesto di avversione al rischio.
I rendimenti dei Govies, dopo 3 settimane di salita, ripiegano…
Nell'ultima seduta della settimana passata, 21 gennaio, tutte le Borse europee hanno segnato pesanti ribassi, in parallelo alla persistente negativita’ che interessa Wall Street ormai da 3 settimane.
La convinzione che la Federal Reserve (Banca Centrale Usa) dara’ il via ad una rapida stretta monetaria per combattere l’inflazione, insieme a qualche indicazione cauta che accompagna la pubblicazione delle relazioni trimestrali delle societa’ americane, stanno alimentando un chiaro movimento di riduzione del rischio.
Domani si riunira’ il Federal Open Market Committee della FED, cioe’ il Comitato di Politica monetaria, e mercoledi’ 26, alle 20.00 CET, sara’ diffuso il Comunicato ufficiale con l’indicazione di tempi e modalita’ di rialzo dei tassi. Nei giorni scorsi e’ circolata l’ipotesi che il primo rialzo, previsto per marzo, possa essere di 50 punti base, invece dei tradizionali 25. Non resta che attendere..
Tornando alle Borse Europee, le chiusure di venerdi’ parlano da sole: FtseMib italiano -1,8%, Ftse100 britannico -1,2%, Dax tedesco -2,0%, Cac40 -1,7%.
Stessa musica per Wall Street: Dow Jones -1,3%, Nasdaq -2,7%, S&P500 -1,9%. Si e’ trattato della settimana coi maggiori cali per S&P500 e Nasdaq dal marzo 2020.
Il clima generale di risk-off ha interrotto il movimento di risalita dei rendimenti dei “governativi”, con quello del BTP decennale che scende stamani, 24 gennaio, a +1,25%, 4 bps sotto i livelli di venerdi’ e ben 15 bps meno che a meta’ gennaio. Lo spread tra Btp e Bund decennali e’ 135 bps e non segnala deterioramenti.
Il debito italiano non sembra dunque risentire del clima di incertezza che riguarda le elezioni per il Presidente della Repubblica. Il Governo Draghi, alle prese con l’impennata delle bollette energetiche per famiglie ed imprese ha varato il Decreto che stanzia Eur 5,5 miliardi di sostegni, divisi tra 1,7 alle imprese e 3,8 alle famiglie.
Bankitalia, nel frattempo, ha limato la crescita attesa 2022 per l’Italia da +4,2% a +3,8%, recependo l’effetto negativo dell’inflazione.
Le cryptovalute sono in caduta libera, negando l’attesa di essere “de-correlate” dai “risky assets”. La slavina e’ proseguita anche nel weekend e stamani, 24 gennaio.
Bitcoin è crollato del -16% solo nelle ultime 48 ore, scendendo a 33.040 Dollari (ore 12.30 CET), piu’ che dimezzato dai massimi storici di novembre e tornato ai prezzi di luglio 2021. Sorte simile anche per Ethereum, massacrate Solana e Shiba Inu.
Sempre forte ed ai massimi dal 2014 il petrolio, col prezzo del WTI (West Texas Intermediate) a 85 Dollari/barile (ore 13.00 CET). Le tensioni geopolitiche e alcune inefficienze infrastrutturali a oleodotti e gasdotti, combinate alla vivacita’ della domanda ed alla disciplina dell’Opec+ (cartello dei principali esportatori) danno un forte sostegno al prezzo, almeno per ora.
Di positivo, tra le variabili di scenario, c’e’ che di Covid-19 si parla con toni sempre meno allarmati. In Cina, le autorità sanitarie regionali hanno revocato il lockdown totale a Xi'an, la capitale dello Shaanxi, citta’ con ben 13 milioni di residenti.
In un’intervista diffusa nel weekend, il Professor Anthony Fauci, esperto designato dall’Amministrazione Usa sulla pandemia, ha affermato che il picco dei contagi delle nuove varianti e’ stato raggiunto ed e’ iniziata la fase di regresso.
Preoccupa, invece, l’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Russia sulla questione Ucraina. La diplomazia e’ attivamente alla ricerca di una soluzione pacifica ed oggi e’ previsto, sul tema, un “Summit” dei ministri dell’Unione Europea.
Tuttavia gli Stati Uniti confermano l’invio di armamenti all’esercito dell’ex Repubblica sovietica e ordinano ai familiari dei membri dell’ambasciata a Kiev di lasciare il Paese, mentre la Russia ammasserebbe armi e uomini nella regione di Voronezh, al confine con l'Ucraina.
Stamattina, 24 gennaio, alcune borse dell’Asia-Pacifico hanno tentato il rimbalzo, divergendo dalla tendenza franosa di Wall Street. Il CSI 300 di Shanghai&Shenzen ha guadagnato +0,2%, confermando il ritrovato favore degli investitori istituzionali esteri verso l’azionario cinese “in valuta forte”.
Segno positivo anche per il Nikkei giapponese, +0,2% e per il Taiex di Taipei +0,5%. Giu’ il Kospi coreano, -1,5% e l’Hang Seng di Hong Kong ,-1,2%.
L’azionario europeo e’ invece partiro pesante ed e’ andato via via peggiorando: a meta’ seduta perde in media il -2,1% (ore 13.30 CET). I futures su Wall Street sembravano anticipare un rimbalzo stamattina, ma a due ore dalla riapertura hanno girato in negativo, in media -1,1% (ore 14.00 CET).
La rotazione settoriale in corso negli Usa, è sempre più visibile ed il Nasdaq si prepara ai numeri trimestrali di Microsoft , Apple e Tesla, con una perdita che, alla chiusura di venerdi 21, e’ oltre il -14% dai massimi, contro il -7% del Dow Jones.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
XRPUSDT SwingTrading Long RR 1:10Penso ad un rialzo di XRP perché:
- Sul daily siamo sullo 0.618 di fibonacci
- Il prezzo ha toccato una precedente Demand Zone (essa si divide in due Demand Zone; una di questa (la più piccola) è stata usata come entry zone del precedente impulso rialzista)
Quando Entrare:
- Consiglio di entrare quando il prezzo tornerà sulla Entry Zone, dopo aver rotto l'ultimo massimo (segnato con la linea BOS)
- Ovviamente quando il prezzoi tornerà sulla entry, a condizione di ciò che c'è scritto sopra, si potrà andare su Time Frame più bassi per andare a trovare Entry Zone ancora più definite e in questo
modo alzare il rapporto rischio rendimento
Take Profit:
- Possiamo considerare più Take Profit (gli ho segnati alcuni ma se ne potrebbero trovare altri a delle supply zone)
- Il take profit più alto potrebbe essere quello segnato come ultimo (ad 1.3497) ma volendo si può alzare parzializzando anche all'ultimo massimo storico oppure addirittura sopra (ovviamente è
improbabile che ci arrivi.
- Io consiglio di parzializzare (cioè andare ad alzare lo stop loss man mano che il prezzo arriva ai livelli di take profit segnati)
Stop Loss:
- Lo Stop Loss l'ho messo poco al di sotto della zona di entry
Detto questo voglio dire che in questo caso sto andando contro trend (il che non è buono, seppure ho le mie ragioni) e per questo è probabile anche che il prezzo si fermi raggiunto il primo TP.
Dico anche che ho considerato due linee di rottura strutturale poiché non saprei quale considerare per entrare (potrebbero essere tutte e due buone).
Ricordo che io entro solo se il prezzo, dopo aver fatto una rottura strutturale BOS ritorna nella mia Entry Zone.
Scrivo eventuali aggiornamenti sotto.
Ediliziacrobatica sottile e interessanteIn questo caso mi sento di essere di parte dato che premetto di avere una posizione su questo titolo a 4,96.
Il prezzo a cui le ho in carico tra l'altro mi permette di escludere la possibilità di dover uscire in perdita, essendomi imposto uno stop loss coincidente con una trend line che se venisse rotta e ritestata, a questo punto lo sarebbe ad un prezzo leggermente superiore al mio pmc. Mi rendo conto che se avessi postato al tempo in cui ho preso posizione sarei stato più utile alla community ma questo lo posso sapere soltanto ora con il senno del poi. Al tempo mi imposi 3 entrate. Dopo la prima il titolo continuò a salire ( quindi sono dentro con 1 terzo del capitale che sarei stato disposto a destinargli ) e pensavo ci sarebbe stata un'occasione di parlarne più avanti. Considerando che oggi è stata rotta una tl importante ho deciso di " buttare lì " il grafico, dato che se venisse confermata la rottura ci potrebbero essere zone interessanti a venire.
ATTENZIONE: non sto consigliando di comprare questo titolo, lo sto postando per non perdere l'ennesima occasione di parlarne in un momento in cui ci troviamo in una zona che penso valga la pena tenere d'occhio.
Una cosa da tenere assolutamente in considerazione qui sono i volumi ( che sono un po' il problema di tutto ciò che è quotato sull'Aim ). Si ha a che fare con un notevole spread denaro-lettera e spesso possono esserci scarichi o accumuli repentini di posizioni soprattutto in apertura e chiusura di seduta. La bassa liquidità del titolo rende quindi piuttosto imprevedibile l'andamento dei prezzi e l' apertura / chiusura delle posizioni quindi lungi da me consigliare di operarci, soprattutto se non si ha ben chiaro il funzionamento di questi parametri. Non essendo riuscito a prendere la seconda e terza parte di posizioni mi limiterò a gestire quelle che ho attualmente, quindi non intendo incrementare. Se dovessi trovarmi a dover chiudere in stop loss ricomincerò a monitorare il titolo per accumularne più in basso, senza fretta, quando si creeranno zone più chiare ( e mi auguro, volumi ).
Come sempre questi post sono da intendersi come spunti di riflessione e discussione e non come consigli di investimento. Ogni commento è ben accetto, buon trading a tutti.
P.s: mi farebbe piacere sapere, anche in privato come ho apprezzato abbiano fatto alcuni utenti, se analisi su titoli così "sottili" siano ritenute interessanti o se ci sia nettamente più interesse per titoli più blasonati. Grazie !
Telecom: pazienza o speranza ?Titolo del quale parlai mesi fa. Trovo sempre interessanti situazioni in cui ci si trova a ridosso di un possibile breakout e supportati da zone di acquisto e questa è una di quelle. Che il trend non sia positivo è palese e altrettanto il fatto che non sia sicuramente una situazione da "all-in" ma nonostante il mercato si dimostri scettico su questo titolo, si sta creando una situazione che ritengo possa essere di interesse. Sicuramente se a questa situazione ci fossimo arrivati con l'indice ad altri livelli mi sentirei libero di scrivere meno preamboli ma così non è, quindi ci troviamo a parlare di un titolo ai minimi con un'indice vicino ai massimi degli ultimi 10 anni, durante una pandemia globale. Sicuramente la liquidità e le politiche monetarie fanno la loro grossa parte e i mercati finanziari risultano disallineati rispetto all'economia reale ma penso non sia il caso di investire a testa bassa in questo momento.
Detto questo: penso ci siano due zone interessanti da tenere d'occhio attualmente qui su Telecom. La prima è la zona corrispondete all'ex POC ( pensavo lo fosse ancora, ho notato la variazione solo mentre scrivevo questo post e li ho quindi lasciati entrambi tracciati ) indicata dal canale, mentre la seconda è la zona di prezzo corrispondente alla parte inferiore del box ( 0,28 ) che ha gia avuto funzione supportiva due volte dall'inizio della pandemia. Le medie sul daily risultano essere in una fase convergente, favorita dalla lateralità del sottotrend attuale ( box) e potrebbero giovare alla tenuta dei livelli di cui sopra o favorirne una ripresa nel caso di ulteriori ribassi nel breve periodo.
Terrò in considerazione queste zone per valutare un accumulo con quantità poco pretenziose ed eventuale sl pochi punti percentuali sotto all'ultima possibile entrata. Mi avrete visto/vedrete spesso operare così per quanto riguarda il mercato italiano, soprattutto in questi tempi in cui preferisco non restare troppo tempo esposto nel caso mi trovi ad avere un pmc superiore alla quotazione, mentre su etf ( sui quali sono disposto ad accumulare cifre ben diverse ) e azionario usa/cina utilizzo strategie meno "riluttanti al rischio" e di lunghissimo termine; motivo per il quale generalmente pubblico idee riguardanti il mercato italiano che mi da spunti più immediati e, passatemi il termine, divertenti.
Come sempre questi post sono da intendere come spunti di riflessione e discussione e non come consigli di investimento. Buon trading
Maire Tecnimont VS shortMaire Tecnimont è un gruppo societario italiano attivo nel settore ingegneristico e tecnologico, ed è a capo di un gruppo industriale leader in ambito internazionale nella trasformazione delle risorse naturali. Considerata una delle migliori aziende Europee nel suo genere e spesso precursore in diversi ambiti di sviluppo. Ne è un esempio il caso dello “smart working”, con il quale la maggior parte delle imprese ha dovuto iniziare a familiarizzare recentemente, ma che in Maire era presente da anni ( e premiato nel 2018 ) seppur non senza alcune perplessità ma in Italia, lo sappiamo, siamo quasi sempre restii ai cambiamenti. Nonostante questo, un altro primato per il quale è riconosciuta Maire è quello delle posizione nette corte, che le hanno fatto guadagnare il podio come “titolo più shortato”. Attualmente ( 03/07) nel prospetto di Consob risultano due posizioni corte notevoli, rispettivamente AKO Capital LLP con 1.04% e IMMERSION CAPITAL LLP con 2,46%. Fino a poco tempo fa erano 3, ma ricordo che quando inferiori a 0,5% non vengono notificate, quindi basta ridurre una posizione a 0.49 per non farla figurare. Fatta tutta questa premessa passiamo ai grafici. A me il titolo non dispiace affatto e penso che una ulteriore chiusura in futuro di alcune posizioni short possa favorire un ritorno di interesse del mercato.
Sul timeframe mensile si evidenzia una divergenza ( cci ), che per quanto non abbia “tutte le carte in regola” per essere considerata un ottimo segnale di inversione penso vada perlomeno presa in considerazione. Sul giornaliero invece la situazione è abbastanza chiara ( se nel trading esiste qualcosa di chiaro ) ed è la formazione in corso di una zona di accumulo. I 3 canali sono stati tracciati in corrispondenza dei prezzi con i maggiori volumi di scambio: il numero 1 corrisponde alla zona nella quale sarei maggiormente interessato a prendere posizione. Il numero 2, che stiamo testando attualmente, se rotto conferirebbe forza a rialzo ma non mi azzarderei a prendere posizioni degne di nota alla sua rottura senza avere prima un’ulteriore test della 1 o almeno della mm 50 ( verde). Mentre quindi sulla 1 ( o sull’mm ) azzarderei un acquisto “decente” nel caso in cui anche la price action me lo suggerisse, alla rottura dell’attuale resistenza ( 2 ) prenderei un lotto davvero minimo, che mi permettesse di acquistarne uno ulteriore, di dimensione doppia rispetto al primo, sulla 1, senza sovraesporre il portafogli al titolo. ( es: 500 su 2+1000 su 1). In entrambi i casi, alla 3 valuterei la chiusura totale dell’operazione o come minimo ne chiuderei la metà e metterei un’uscita in safe sull’ altra metà. Ovviamente una zona di prezzo che può essere faticosa da rompere può essere quella di 2.000 dove ci sarebbe un incrocio di mm200 daily e trend line.
Come sempre questi post sono da intendere come spunti di riflessione e discussione e non come consigli di investimento. Ogni commento è ben accetto, buon trading a tutti.
Pirelli in cerca di accumuloSalve a tutti. Purtroppo sto avendo molto poco tempo ultimamente e quando è così preferisco limitare l'operatività meramente speculativa, che mi richiederebbe una certa dedizione, e dedicarmi alla gestione dei titoli che intendo mantenere sul lungo termine. Pirelli non è uno di questi, come avevo già spiegato nella precedente analisi, però avendoci già fatto dei buoni gain una manciata di volte mi sento di sbilanciarmi a fare qualche osservazione anche in questo momento. Premettendo ( e ripetendo l'ennesima volta ) che non sia un mio cavallo di battaglia e che la mia view generale su tutto l'indice italiano per i prossimi mesi non sia certo delle migliori, vorrei far notare che i prezzi si stanno avvicinando ad una zona con volumi di prezzo notevole, evidenziati graficamente dal canale orizzontale. Non ho aggiunto l'indicatore dei volumi per prezzo per non appesantire ulteriormente il grafico e ho preferito ritracciarlo manualmente, ma utilizzandolo si avrà lo stesso riscontro. La zona oltretutto è supportata dalla mm 50 e su tf inferiori si può notare che i prezzi nella giornata del 1 Luglio hanno già dato segni di reazione. Ulteriore resistenza è data dalla tl gialla, proiezione dai minimi, alla quale ci avvicineremmo con qualche seduta di lateralizzazione, che ritengo probabile. Rimango scettico sulla situazione generale italiana e non vedo motivazioni a livello fondamentale per una repentina ripresa degli ultimi massimi del titolo, però continuerò a monitorare queste ed altre variabili e se vedessi formarsi una zona di accumulo nella zona con maggiori volumi ( canale) probabilmente opterò per un trade long di breve termine. Indicativamente comunque non penso terrei la posizione oltre fine estate, a meno che non in gain notevole e con stop traslato quindi sopra al prezzo di entrata e non ritengo sicuramente sia il caso di avere fretta di operare su questo titolo. Meglio perdere un potenziale trade che perdere soldi. Per un quadro più chiaro su tf maggiori vi rimando alla precedente analisi. Come sempre questi post sono da intendere come spunti di riflessione e discussione e non come consigli di investimento. Ogni commento è ben accetto, buon trading a tutti.
|EURJPY| - RIMBALZO SULLA KIJUN GIORNALIERABuongiorno traders 🌞
Idea rialzista sul cross FX:EURJPY che presenta sul Giornaliero un trend rialzista di lungo periodo con un' attuale fase ribassista che ha portato i prezzi su una zona molto importante dei minimi precedenti.
H4:
Il possibile target rappresentato dalla Kijun H4 coincide anche con la zona dei massimi precedenti e ciò è molto importante perché i prezzi in questo caso potrebbero raggiungere tranquillamente il target senza modificare l'attuale trend al ribasso in H4.
Mi raccomando fammi sapere la tua idea con un commento e lascia un like per seguire gli aggiornamenti 🤳
Buona trading a tutti! 💪🏻
RECUPERO a "V" SARA' DAVVERO COSI'?Sono diversi gli scenari paventati dagli operatori per la ripresa macro post crisi. Essi hanno le forme piu’ disparate: forma a “V”, a “U” a “W” a “L” a “Nike Brand”..
Al di la’ dell’aspetto artistico, pur affascinante di tali scenari, il passaggio da uno scenario di ripresa a V a uno di ripresa a (nike shape) o a L non e’ di poco conto. Lo scenario “nike shape” (immaginate la forma del simbolo della nike) preveve un rallentamento nella prima parte seguito da una lenta e lunga fase di ripresa. Ancora piu’ pessimista e’ lo scenario di ripresa a L o, per meglio dire, di non ripresa.
Va da se’che, sposare uno o l’altro scenario ha un impatto importante sulla dinamica delle stime di utile e quindi sul fair value dello S&P500, cosi come calcolato con la formula descritta ieri e a cui molti di voi si stanno gia’ abbonando.
La giornata di ieri e’ stata una giornata di risk off. Gli operatori hanno iniziato a vedere il bicchiere mezzo vuoto concentrandosi principalmente su quanto affermato dal presidente della FED di Saint Louiss James Bullard. Egli avrebbe dichiarato: “You will get business failures on a grand scale and you will be taking risks that you would go into depression”. Egli prevede quindi fallimenti societari ed elevate rischi di depressione. Meno pessimista, seppur piuttosto cauto il collega della Fed di Minneapolis che parla di “gradual, muted recovery” (forma a nike). Infine, il Presidente della Fed di Dallas ritiene necessari ulteriori stimoli qualora il tasso di disoccupazione dovesse salire ulteriormente.
Intimoriti da queste dichiarazioni piuttosto caute, gli operatori sono corsi a prendere profitto, concentrando le vendite sui settori quali il settore real estate, il settore degli industriali, quello dei finanziari, degli energetici e dei consumer discretionary.
Cosa accomuna questi settori oggetto di maggiori vendite? due fattori: il primo e’ la ciclicita’ del loro business, il secondo e’ il rischio finanziario. Il settore real estate, quello degli industrials e quello dell’energia solitamente hanno elevati rapporti tra Debito/patrimonio a causa degli ingenti investimenti che devono sostenere a supporto dell’attivita’ caratteristica. Quando Bullard parla di rischio fallimenti, e’ a questi settori che l’attenzione viene rivolta. E poi ci sono le banche, che, al contrario, sono vittime dei fallimenti. Per loro i fallimenti si traducono in perdite su crediti e assorbimento di capitale. E cosi le vendite piovono copiose almeno per scontare una contrazione dei dividendi pagati per poter salvaguardare i ratios patrimoniali.
Escono vincitori da questo enviroment ancora una volta i titoli difensivi quali gli Healthcare, i Consumer Staples e le Utilies.
A tal proposito vorremmo fare alcune considerazioni sui dettagli del dato sull’inflazione pubblicato ieri. Esso mostra spunti molto interessanti.
In primo luogo, i prezzi del cibo continuano a salire. +2.6% la variazione percentuale ad aprile. Trattasi dell’incremento mensile piu’ elevato dal 1974. A salire maggiormente il costo di carne, pesce e uova (+4.3%) mentre frutta e verdura registrano un rialzo mensile dell’1.5%.
In secondo luogo, i dati mensili aggregati mostrano una contrazione. -0.4% la variazione mensile registrata dal core cpi e -0.8% la variazione mensile registrata dal dato headline. A pesare sui dati l’andamento dei prezzi degli altri beni quali quello dell’affitto di auto e furgoni (-16.6%) delle tariffe aeree (-15.2%) e del vestiario maschile (-11.3%). Questi dati portano ad inserire nei modelli algoritmici un altro rischio: il rischio deflazione. Il fatto che i prezzi dei beni (esclusi quelli del cibo) continuino a scendere, potrebbe impattare sulle aspettative di inflazione futura che avrebbero un effetto molto negativo sui futuri profitti aziendali. E cosi, mentre il potere di acquisto delle famiglie cala a causa dell’aumento del prezzo dei beni di prima necessita’ (che quindi devono essere comprati), le attese sull’inflazione sugli altri beni calano, spingendo al ribasso le attese di inflazione, impattando sui profitti futuri delle aziende e quindi anche sui possibili livelli occupazionali.
Questi elementi di rischio vanno considerati. Per questo motivo in molti, sul mercato monetario, scommettono su un prossimo taglio dei tassi sotto lo zero da parte della FED. Tale azione avrebbe lo scopo di fronteggiare il calo dell’inflazione.
Vero anche, che le munizioni a disposizione della FED sul fronte tassi sono ormai agli sgoccioli.
Di questo dobbiamo pur tener conto quando confidiamo nella FED come ultimo salvatore del sistema economico.
La FED, come illustrato ieri, sta salvando molto bene il sistema finanziario. Sta tenendo alti gli indici di borsa e quindi sta salvaguardando la ricchezza degli Americani, ma poco puo’ fare sull’andamento dei profitti in uno scenario deflattivo o di depressione economica. Se da un lato gli operatori sono “confident” sulla capacita’ della FED di controllare le variabili “tassi” della formula sullo S&P500, essi stanno diventando piu’ scettici sull’andamento delle stime di utile che potrebbe subire un ribasso piu’ marcato delle attese.
E ORA ....ALLACCIAMO LE CINTURE SI SICUREZZA Terminato l’entusiasmo da chiusure del trimestre, gli operatori sono costretti a confrontarsi nuovamente con la realta’, una realta’ ancora molto grigia, caratterizzata da un trend in recessione che accomuna tutte le economie del globo ed una crisi petrolifera molto grave.
La gravita’ della recessione emergera’ presto ai nostri occhi con i dati che verranno pubblicati in questa settimana e nelle successive. Atteso per oggi l’indice ISM in USA, che dara’ una prima picture del sentiment degli operatori del settore manifatturiero. Seguiranno poi altri dati quali i sussidi alla disoccupazione e il dato sulla disoccupazione USA atteso per venerdi.
Rimarremo probabilmente sorpresi negativamente da molti di questi dati. Essi porteranno gli operatori a focalizzarsi sulla gravita’ della situazione e ad ignorare TEMPORANEAMENTE l’efficacia delle misure di stimolo delle banche centrali e dei governi.
In questo delicato periodo, l’andamento dei mercati azionari dipende sostanzialmente da 5 variabili, o da 5 “P”:
• PANDEMIC
• PRODUCTION
• POLICIES
• POSITIONING
• PRICE
Fondamentale e’ che la curva dei contagi mostri una consistente perdita di momentum e tenda il piu’ possibile ad appiattirsi nel medio periodo.
Altro aspetto e’ quello dell’andamento dell’attivita’ produttiva, sintetizzato dalla P di Production. Nella crisi del 2009, il mercato ha toccato il minimo quando l’indice JPMorgan Global PMI e’ sceso a 36.8. Nei mesi successivi si e’ assistito ad un rimbalzo delle quotazioni azionarie in presenza di minori peggioramenti dell’indicatore. Nella situazione attuale potrebbe essere differente. Potremmo assistere a piu’ fasi di flessione e recupero dell’indice PMI che sara’ espressione dei momenti di riapertura seguiti da momenti di ulteriore lockdown. Uno scenario di uscita dalla crisi e di ritorno alla vita precedente senza ulteriori lockdown e’ al momento, secondo gli esperti, da escludere.
Importante poi che le Banche Centrali continuino ad essere presenti. Su questo punto il mercato e’ stato piuttosto rassicurato. Le azioni poste in essere da tutte le banche centrali sono state piuttosto incisive.
Infine, elemento importante e’ anche quello del positioning. Il posizionamento degli operatori ha, da sempre, svolto un ruolo fondamentale nella performance dei listini. Per assistere ad un rimbalzo degli stessi, duraturo, dobbiamo assistere ad una nuova capitulation, che porti lo S&P500 a ritestare i minimi di quest’anno fino a portarsi in area 2000. Data la gravita’ della crisi economica mondiale in cui ci troviamo, e’ da attendersi che i prezzi si muovano in modo simile a quanto accaduto in situazioni analoghe in passato. Nei sell off del 2001 e del 2009 le perdite registrate dagli indici sono state ben maggiori di quelle registrare fino ad ora.
Non meno grave e’ la crisi del mercato del petrolio. Essa e’ caratterizzata da uno squilibrio importante tra domanda ed offerta.
La prima e’ in continuo calo, la seconda continua senza sosta con il rischio di saturare ben presto gli spazi per lo storage del petrolio.
Per il mese di aprile, secondo uno dei piu’ influenti analisti sul petrolio (Jeffrie Currie di Goldman Sachs) e’ atteso un calo della domanda di 15 milioni di barili. Tale calo sara’ espressione del crollo della domanda di carburante da parte di navi, aerei e di benzina per il trasporto su strada.
Allo stesso tempo, dal lato dell’offerta, stiamo assistendo ad una vera e propria guerra tra la Russia e l’Arabia Saudita nel tentativo di accapparrarsi quote di mercato. La produzione continua senza sosta creando progressivi problemi di storage. Nel mese di aprile l’industria dovra’ stivare 20 milioni di barili di petrolio al giorno. Andando avanti di questo passo gia’ entro pochi mesi non si sapra’ piu’dove stivare il petrolio.
Questo problema si riflettera’ ulteriormente nei prezzi di vendita. Essi sono gia’ espressione di questo squilibrio e sul mercato reale (quello al di fuori dei mercati finanziari) il petrolio viene venduto ben sotto gli attuali 20 USD al barile. La maggior parte dei contratti viene chiuso ad una media di 16-17 USD al barile ma il trend sara’ al ribasso per i prossimi mesi.
Mano a mano che sara’ sempre piu’ difficile stivare e stoccare il petrolio, i produttori saranno costretti a chiudere i giacimenti e a vendere sempre piu’ sotto costo il petrolio prodotto fino ad arrivare addirittura a pagare il compratore perche’ ritiri il petrolio, data la mancanza di spazio per immagazzinarlo. Saremmo di fronte a prezzi del petrolio negativi sul mercato reale.
In tale contesto, e’ evidente che molte societa’ del settore, soprattutto quelle con costi di estrazione elevati si troveranno in gravi difficolta’ finanziarie e saranno costrette a chiudere. Il numero di fallimenti nel settore tendera’ ad aumentare.
Le ripercussioni per chi fa il nostro mestiere saranno evidenti nei prossimi mesi. L’aumento del numero di fallimenti si rispecchiera’ sulle quotazioni degli ETF High Yield denominati in USD che saranno espressione delle difficolta’ finanziarie delle societa’ del settore petrolifero, particolarmente presenti in tali ETF. I titoli azionari del settore OIL ed OlL Services prezzeranno il maggior rischio del settore.
Per la giornata odierna ci attendiamo un’altra fase di de-risking che ci portera’ a vendere sui rimbalzi e ad aumentare le coperture dei portafogli in vista di ulteriore pressione.