FTSE Mib - Recap serale - Salita avuta come da programma ma...Buona sera,
Siamo saliti come da programma ed analisi di questa mattina nonostante fossimo già andati molto su ieri.
Siamo andati molto vicini ai target del long prospettato domenica, ovvero 4 giorni fa. Parliamo quindi di FATTI, come al solito.
La discesa improvvisa mi ha lasciato perplesso, ma con il mio bel take profit ho solo portato a casa il long aperto oggi senza problemi ed in gain.
Ora bisogna capire se la shooting star sul grafico giornaliero aprirà le danze per la discesa per la chiusura del T+2 mensile attuale già vincolato a ribasso.
Ho un dubbio in testa, ma vedremo a breve, ovvero da domani in avanti. Avrei voluto una candela differente in chiusura, ma... non si può essere perfetti.
Ci risentiamo domani con l'analisi mattutina. Iniziate a scrivere le vostre aspettative qui su Tradingview: vi aiuterà a crescere e migliorare.
Chi non scrive e non si mette in gioco non può progredire e fare ulteriore strada verso la conoscenza dei propri mezzi e delle proprie capacità.
Buona serata a tutti.
Jacopo
Cerca nelle idee per "TRADINGVIEW"
GBP/JPY - Doppio Pattern Armonico in Formazione.Buongiorno a tutti!
Stamattina trovo molto interessante questa potenziale doppia formazione, con D perfettamente in comune, di un Gartley e di un Butterfly.
Su H1 il prezzo sta un po' lateralizzando mentre sui TF superiori il quadro generale è tendente al ribasso anche se chiaramente siamo in fase di ritracciamento.
RSI in ipercomprato su H1 e possibile divergenza in caso di completamento.
Scegliendo lo stop loss del Gartley al posto di quello del Butterfly, avremmo anche un RR notevole oltre l'1:3 nel caso si voglia puntare al TP2 ed oltre l'1:2 anche solo per il TP1.
Se avete ancora difficoltà con i Pattern Armonici ricordatevi che ci sono parecchi tutorial gratuiti per imparare. NON fate cose a caso
Avete anche la chat sui Pattern qui su Tradingview:
it.tradingview.com
Buona giornata!
CAD/JPY - Bearish Gartley Pattern completato!Buongiorno a tutti!
Gartley Pattern già pronto all'uso su CAD/JPY . Si è completato ieri notte a dir la verità, ma X non è stato violato quindi il Pattern è ancora valido. L'entrata in ritardo permette oltre tutto un RR migliore rispetto alla media.
L'RSI ha toccato la soglia dell'ipercomprato, oltre tutto modificato ad 80, ed è in formazione un Engulfing su H4 anche se la candela ha aperto da poco più di 1 ora e chiuderà alle 11, quindi per il momento il candlestick pattern non lo prendo in considerazione come una confluenza in più.
Stop e target da manuale come in immagine. Se avete ancora difficoltà con i Pattern Armonici ricordatevi che ci sono parecchi tutorial gratuiti per imparare. NON fate cose a caso!
Avete anche la chat sui Pattern qui su Tradingview:
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Buona giornata! 👍
EURUSD Esempio Trade: prendendo spunto da idea stefanomastriaBuongiorno,
Leggevo un'idea e un articolo del famoso trader italiano Stefano Mastria, che ha un account qui su trading view, e poco prima della struttura di prezzo da lui analizzata ne ho trovata un'altra similare che sfrutta le stesse dinamiche.
Ho voluto pubblicarla per vari motivi: vedere se ho capito bene la tecnica e soprattutto condividerla per parlarne in quanto la ritengo un'ottima opportunità.
Qui di seguito vi lascio le informazioni e i link dove Stefano Mastria ne parla approfonditamente:
- Articolo su forexdna: forexdna.com
- La stessa pagina TradingView: stefanomastria
- Se vi iscrivete al servizio di coaching gratuito sul sito forexdna vi verrà dato un ebook dove questa tecnica viene spiegata ed applicata ad un piano di trading completo.
PS: Ripeto, non so se la mia applicazione è giusta. Condivido giusto per discuterne, per vedere se è migliorabile e in che modo, per creare un'area di discussione. Per domande chiaramente vi conviene chiedere direttamente a lui.
Buon Trading!!
Analisi della tendenza dell'oro la prossima settimana
L'oro è sceso da 2633 a 2613 all'apertura delle contrattazioni asiatiche di venerdì, per poi riprendersi, oscillando sostanzialmente tra 2635 e 2643.
I dati non agricoli sono stati ribassisti e anche l'oro è rimbalzato leggermente prima di scendere direttamente a 2626. Per i dati non agricoli, il calo e l'aumento delle contrattazioni asiatiche di venerdì hanno consumato lo slancio del mercato, quindi i dati non agricoli non oscilleranno tanto quanto prima. Ho notato che molte persone sono rialziste sull'oro nel mercato statunitense. Infatti, voglio dire che sia il lato tecnico che le notizie negative sui dati non agricoli sono ribassisti, quindi perché dovremmo essere rialzisti?
Non c'è motivo. Allo stesso tempo, molte persone sono ribassiste e si aspettano di superare il limite dei 2600. Dal punto di vista tecnico e dei dati, è difficile superare il limite dei 2600 senza il supporto di dati negativi particolarmente ampi. Dobbiamo seguire la tendenza. Sebbene i dati e le notizie siano ribassisti, non inseguiremo la posizione corta. Andremo principalmente short sul rimbalzo. Prestate maggiore attenzione all'analisi della strategia sull'oro della mia community di tradingview.
Dall'analisi a 4 ore, prestiamo attenzione al supporto a breve termine di 2625 sotto e ci concentriamo sul supporto chiave di 2606-12. Prestate attenzione alla soppressione di 2648-2656 sopra. Se il rimbalzo non viene interrotto, andremo comunque short, ma non aspettatevi un grande calo. Il mercato l'ha digerito nella prima sessione asiatica di venerdì, quindi cercate di aspettare una buona posizione prima di operare e mantenete il tono principale di seguire il trend.
Strategia operativa sull'oro:
1. Linea corta oro 2648-2653, stop loss 2662, target linea 2625-2630, rottura per vedere la linea 2606-12;
Se vi piace la mia analisi, seguite la mia community di tradingview e mettete mi piace e condividete. Grazie
"BPER" Treno senza fermate..Bper variazione da inizio anno +45%, sono otto settimane consecutive positive un record che non si vedeva da parecchio tempo, bisogna tornare indietro al 2004, all'ora la salita durò per tre anni toccando i massimi storici, che dire il margine per salire c'è ancora, ma occhio che graficamente c'è ipercomprato su T.F. settimanale e qualcosa anche sul giornaliero, segnalato da due parametri, B.B.+RSI, molto probabile che ci sarà uno storno, che secondo il mio parere , non vuol dire fine della salita, per quanto riguarda nuove acquisizioni, fonti interne mi riferiscono che non prevista fusione con M.P.S., troppo grossa come banca , al limite se ci sarà uno spezzatino, allora la banca può partecipare, ma il risiko non sembra terminato , ora si continua a parlare di fusione con banca di Sondrio....
MI DISPIACE MA IL SITO TRADINGVIEW, NON MI METTE L' ANDAMENTO DEL PREZZO SUL GRAFICO,FORSE SI SONO ACCORTI CHE PUR NON ESSENDO ABBONATO SONO MOLTO SEGUITO, NON FACCIO ABBONAMENTI PER UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO, HO CONDIVISO ARTICOLI CON LA REDAZIONE DEL SOLE 24 ORE, TUTTO GRATIS, E LORO MI HANNO REGALATO UN ABBONAMENTO DIGITALE GRATUITO, INVIATO A MILANO FINANZA ALCUNI COMMENTI RIGUARDO FONDI COMUNI ITALIANI, MI HANNO REGALATO IL GIORNALE SETTIMANALE DI M.F., SONO DIECI ANNI CHE NON COMPRO UN GIORNALE FINANZIARIO, ORA PASSO LA PALLA ALLA REDAZIONE DI TRADINGVIEW.
CHE FACCIANO LA LORO PROPOSTA ALTRIMENTI , SENZA ANDAMENTO DEL PREZZO NON VALE LA PENA PUBBLICARE UN GRAFICO...
CREAZIONE DI UN INDICATORE E ANALISI DEI MERCATI: COSA SUCCEDE?Buongiorno ragazzi.
L’analisi che segue è da definire come il “continuo” di un’altra analisi da me pubblicata qui su tradingview il 9 dicembre 2021 dal titolo “L’INVERSIONE DEI MERCATI AZIONARI GIUNGERA’ NEL 2022?” che trovate al link :
Vi suggerisco di leggerla!
Torniamo a noi. Quello che voglio mostrarvi oggi è un indicatore da me creato che ha lo scopo di fornirmi il sentiment del mercato. Credo che sia di estrema importanza conoscere l’economia e i vari settori che ne fanno parte in quanto la stessa permette poi la costruzione di indicatori che ti permettano di avere una visione più chiara dei mercati senza essere soggetti a pareri esterni. L’obiettivo di questo articolo è quindi quello di farvi capire come ragiono e le meccaniche che regolano questi determinati ragionamenti.
Successivamente abbinerò al mio indicatore di sentiment altri diversi indicatori, macroeconomici e non. Il motivo è da ricercare nell’attendibilità dello stesso: preso in maniera singolare, potrebbe fornire tanti falsi segnali, ma comparato ad altri, può fornire dei segnali più credibili, concreti e oggettivi.
PERCHE’ HO COSTRUITO UN INDICATORE
Chi legge il mio materiale sa quanto io sia dipendente da determinati indicatori, che sia siano essi macroeconomici, indici di forza relativa oppure spread. Ho sempre pensato che ogni individuo possa ottenere maggiori successi in determinati campi (specie in questo) soltanto avendo delle solidi basi; riagganciandomi all’ultima parte della frase, è solo avendo esse, passione e curiosità che spesso si riesce a costruire degli strumenti che ti diano la possibilità a colpo d’occhio di capire, in generale, quale possa essere la situazione presente ma soprattutto quella futura. Qualche tempo fa ho costruito uno spread tra due etf settoriali che ora vi mostrerò e vi spiegherò. Lo spread di cui parlo è quello tra il settore dei beni di prima necessità e il settore dei beni discrezionali.
PRODOTTO INTERNO LORDO, SETTORE DEI BENI DI PRIMA NECESSITA’, SETTORE DEI BENI DISCREZIONALI
E RELATIVE CORRELAZIONI
Il dato macroeconomico più importante che indica se un’economia è in salute o meno è sicuramente il prodotto interno lordo, che non è altro che la somma di beni e servizi prodotti da un Paese. Dopo aver constatato i valori del PIL, bisogna capire le relative performance che gli stessi indici che io utilizzerò per il mio spread presentano al variare del PIL stesso. Vi condivido una grafica settimanale:
Il trend definito dalla linea blu va ad identificare la forza relativa tra il settore dei beni di prima necessità (che d’ora in poi chiamerò XLP) e il settore dei beni discrezionali (XLY): più il trend è rialzista, più XLP sovraperforma XLY e viceversa.
Con il trend definito dalla linea arancio trovate invece il valore del PIL USA anno/anno. A colpo d’occhio potete notare che XLP tende ad essere più forte di XLY quando ci troviamo in fasi economiche di recessioni (come accade con la bolla di internet del 2000, con la crisi dei mutui sub-prime del 2007-2008 e con la pandemia del 2020) o di decelerazioni/rallentamenti economici. Al contrario, XLY si dimostra più forte in fasi di riprese economiche (quindi dopo le recessioni che ho elencato precedentemente) e relativa stabilità economica. Perché questi diversi andamenti nei relativi cicli economici?
Le aziende all’interno dell’etf XLP operano nei settori della vendita al dettaglio di prodotti alimentari e di base, bevande, tabacco, prodotti per la casa e prodotti personali (quindi beni di prima necessità). Viceversa, le aziende facenti parte dell’etf XLY operano nel settore della vendita al dettaglio (specialità, multilinea, Internet e marketing diretto); alberghi, ristoranti e tempo libero; tessili, abbigliamento e beni di lusso; beni durevoli per la casa; automobili; componenti per auto; distributori e prodotti per il tempo libero (ossia dei beni discrezionali, non essenziali).
Avendo ora chiari i diversi settori nei quali le diverse aziende operano, è facile capire le diverse correlazioni con il PIL:
• Quando un’economia si sta rialzando e successivamente si espande, i consumatori sono più propensi a comprare dei beni durevoli come ad esempio automobili, cellulari, televisori, beni di lusso; molto spesso si viaggia e di conseguenza si è più propensi ad alloggiare in alberghi o mangiare in ristoranti: questo perché la loro fiducia nei riguardi dell’economia è relativamente alta (infatti, in riprese economiche e successive espansioni, il dato sulla fiducia dei consumatori è sempre molto apprezzabile). Questo va a riflettersi chiaramente sulle vendite al dettaglio di tutte quelle aziende facenti parte di quel settore: più alte e forti esse sono, più gli investitori saranno propensi a comprarle utilizzando i più svariati strumenti finanziari. Questa riflessione poi trova riscontro sui grafici, come vi ho mostrato poco fa.
• Quando invece un’economia è in fase di rallentamento o recessione, i consumatori tipicamente cambiano il loro “modo di spendere”; non andranno più a concentrarsi su beni durevoli (gli stessi che ho nominato prima, come le automobili) e la conseguenza più naturale viene poi riscontrata sulle vendite al dettaglio che si presentano molto più basse rispetto a cicli economici in cui un consumatore è più propenso a spendere; il fatto che le aziende presentino quindi trimestrali che spesso deludono le aspettative degli analisti si traduce spesso in dei sell-off o comunque in dei tipici risk-off dei mercati; è così che vengono vendute aziende orientate a quei tipi di business e le vengono preferite altre più difensive come quelle dell’etf XLP. Perché? Il loro modello di business si basa sulla vendita di prodotti di prima necessità, ossia quelli di cui i consumatori non possono farne a meno: la conseguenza è che le revenue delle aziende di quest’ultimo settore rimangono relativamente stabili e questo permette loro di performare meglio di altre aziende di altri settori.
Mi sono spiegato bene?
La correlazione tra la forza relativa dei due settori e il PIL è più apprezzabile a livello giornaliero. Ora vi mostrerò delle grafiche in cui saranno illustrati i punti salienti :
Spero che queste illustrazioni vi abbiano chiarito il concetto.
LO SPREAD TRA XLP E XLY
Conoscendo quindi le varie performance dei settori in questione nei diversi cicli economici ho deciso di costruirmi uno spread, ossia , e impostarlo su un grafico settimanale per avere una visione più chiara e più ampia:
Sapendo che XLP tende a performare meglio in periodi di rallentamento/recessione e XLY in periodi di ripresa/espansione come ho dimostrato prima, sono andato a ricercare tutti quei momenti in cui la forza di XLP rispetto a XLY ha fatto in modo che lo spread formasse un picco al rialzo; dopo aver far trovato tali picchi, sono andato a segnare i motivi per i quali essi si erano sviluppati:
Successivamente sono andato a consultare il grafico settimanale dell’S&P500 in maniera da osservare se i picchi relativi al grafico dello spread XLP-XLY si riflettessero su un ribasso del benchmark, e guardate un po':
Da questo si può evincere che una preferenza verso titoli difensivi rispetto a titoli ciclici si riflettono nel benchmark di riferimento con un pesante ribasso. In particolare:
• Al picco dovuto alla bolla dot-com degli anni 2000 è corrisposto un -52,5% da parte dell’S&P500
• Al picco relativo alla crisi del 2007-2009 un -57,5%
• Al picco dovuto al rialzo dei tassi di interesse dopo 10 anni di politica monetaria accomodante un -15,5%
• Al picco relativo alla guerra commerciale tra USA e CINA un -21,9%
• Al picco relativo alla pandemia un -36%
Dopo aver dato uno sguardo al passato, guardiamo al presente: nello spread si è creato qualcosa di singolare:
Notate l’ultima gamba rialzista evidenziata con il cerchio di color rosso? Ebbene, come ho spiegato nella didascalia nell’immagine, non c’era mai stata all’interno dello spread una gamba rialzista sviluppata in così poco tempo e con quel tipo di intensità. Possiamo paragonare tale picco soltanto a quello formato allo scoppio della pandemia, per quanto quest’ultimo risulti comunque inferiore in intensità.
Ho quindi utilizzato l’RSI, ossia l’indice di forza relativo, con lo scopo di vedere se la forza dell’ultimo impulso rialzista fosse paragonabile alla forza degli altri impulsi formatisi in periodi di recessioni o crisi economiche. Questo è quello che ho ottenuto:
Come possiamo notare nei quadratini rossi, ogni qualvolta si è entrati in crisi economiche (o in incertezze) l’RSI è entrato in ipercomprato, segno di una grande forza rialzista. Questa, in gergo, viene definita “convergenza”, in quanto ai cicli economici appena citati appartiene una forza maggiore di XLP rispetto a XLY (come abbiamo constatato precedentemente).
*gli altri picchi di ipercomprato sono dovuti al fatto che dal 2004 al 2008 ci fu un rallentamento economico sfociato poi in recessione e nel 2011 la crisi del debito sovrano che zavorrò l’S&P del 23% circa. Nel 2014 ciò è stato probabilmente causato da una FED che in quel periodo si dimostrò più aggressiva, riducendo il quantitative easing e anticipando un rialzo dei tassi di interesse.
Dopo aver trovato la “convergenza”, ora vi mostrerò la “divergenza”:
Come spiego nella grafica, ogni qualvolta il picco dello spread sia stato di un’intensità notevole, il benchmark ha rintracciato di almeno il 15% e oltre. Nel presente, invece, il rintracciamento è stato di appena l’11,5% circa.
Questa è una divergenza molto interessante. Le domande da porsi possono essere diverse, tra le quali:
“Il picco sullo spread si sta riassorbendo? L’impulso di forza relativa si sta indebolendo o ci aspetta ancora maggior forza? Il punto minimo dell’S&P500 di gennaio 2022 è
stato raggiunto e di conseguenza si è pronti alla risalita verso nuovi massimi storici?”
Le domande possono essere svariate. Alla fin dei conti gli indicatori hanno questo tipo di effetto, specie di questo tipo. Pensate al biennio 2020-2021 in cui tanti (giustamente) utilizzavano il Buffet Indicator, che mostrava una chiara possibilità che il mercato fosse all’interno di una bolla, e a tal proposito molti si chiedevano “ma questo indicatore funzionerà? I mercati crolleranno?”.
ABBINARE UN INDICATORE A DIVERSI ALTRI PER AVERE MAGGIOR CHIAREZZA E OGGETTIVITA’
Un indicatore non va a prevedere il futuro, bensì da un’idea di quella che potrebbe essere la prospettiva nei mesi futuri. E’ per questo che ritengo sia essenziale abbinare lo stesso ad altri parametri: per me questi ultimi sono i dati macroeconomici e il loro andamento, lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato USA a 10 e 2 anni, il rialzo dei tassi di interesse e la volatilità e, per ultimo, il PUT/CALL ratio.
Ora farò chiarezza:
Come potete osservare, i principali dati macroeconomici sono in decelerazione, e spesso queste decelerazioni hanno portato a delle recessioni, come è accaduto ad esempio nel 2008:
Lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni e quelli a 2 anni continua a contrarsi:
Come ho spiegato diverse volte nelle mie idee, uno spread allo 0% in passato ha significato una recessione qualche tempo dopo.
Per ultimi ma non meno importanti i rialzi dei tassi di interesse e la volatilità: è cosa nota che ormai la FED rialzerà gli interest rates per andare a calmierare un’inflazione che oramai, a livello statunitense e non solo, è diventata un grande problema. Questo, in linea teorica, andrà a sollevare volatilità nei mercati e, come vi ho spiegato diverse volte, tendenzialmente un mercato ad alta volatilità è un mercato che si dirige verso il basso:
Un altro indicatore che monitoro molto spesso e che, a parer mio, si trova in una situazione abbastanza preoccupante, è il PUT/CALL RATIO. Questo indicatore misura il rapporto tra il volume di opzioni put e il volume dI opzioni call scambiate dagli operatori.
Questo rapporto è al di sopra di 1 quando il volume delle opzioni put supera quello delle call e sotto ad 1 quando il volume delle opzioni call supera il volume delle opzioni di tipo put.
Come saprete, le opzioni put si acquistano essenzialmente per 2 motivi: per scommettere su un ribasso dei mercati o per scopi di copertura (ossia per avere una sorta di “assicurazione” nel caso un mercato crollasse). Spiegato questo, ora vi condividerò il PUT/CALL RATIO riferito alle opzioni scambiate sugli indici; ho scelto questi ultimi poiché, tipicamente, gli investitori acquistano PUT sugli indici come scopo di copertura, ossia per non avere ingenti perdite nel caso in cui un mercato crolli:
Ci sarebbero diverse cosa da dire:
• Il volume di PUT aumenta considerevolmente prima di ogni crollo importante da parte del benchmark
• Dal 2009 al 2015 abbiamo avuto tendenzialmente un bull market e, contemporaneamente, un aumento delle call rispetto alle put. Lo stesso è accaduto per il bull market 2016-2018. Ciò può significare che in quei bull-markets gli operatori non avevano tantissime coperture sotto forma di put perchè probabilmente credevano fortemente nel trend e avevano in generale una visione positiva sui mercati e sull’economia.
Ora guardiamo invece al presente: l’S&P500, nell’ultimo biennio, ha avuto un fortissimo bull market, forse anche inaspettato. Nonostante ciò, i livelli di opzioni put sono continuate a crescere fino ad arrivare a rompere al rialzo il massimo formato dallo stesso indice durante la crisi del 2008 (vi ho evidenziato il tutto nella grafica). Ciò non vi pare strano? Non è strano che gli operatori, nonostante il mercato salga, continuino a comprare delle assicurazioni? Sembra quasi che la loro visione non sia poi così tanto positiva come lo stesso bechmark ci suggerisce!
Cosa succederà ai mercati nel prossimo futuro? Per quanto mi riguarda, tutti gli indicatori che vi ho mostrato mi suggeriscono estrema cautela.
L’idea termina qui, spero vi sia stata utile. Come ho scritto all’inizio di essa, lo scopo era farvi capire come si costruisce un indicatore e quali studi e ragionamenti ci stanno dietro la sua costruzione; dal momento che, singolarmente, un indicatore può dir tutto e nulla, vi ho dimostrato come vado poi a combinarlo nella mia analisi con altrettanti indicatori, il tutto per avere sempre una visione chiara e limpida dei mercati finanziari.
Quello che vi ho mostrato oggi è solo uno dei tanti spread che mi costruisco da diverso tempo. Né ho costruiti diversi che mostrerò in un canale personale a cui sto lavorando da qualche tempo a questa parte. Vi comunicherò quando il progetto sarà ultimato, rispettando chiaramente le linee guida imposte da tradingview.
MATTEO FARCI
ANALISI MACRO DELL'ULTIMA SETTIMANA: COME HA IMPATTO LA FED?Buongiorno ragazzi! La passata è stata una settimana molto turbolenta essendo stata influenzata negativamente dalla Federal Reserve e dal suo presidente Jerome Powell. L’obiettivo di questa analisi è analizzare il comportamento che gli investitori hanno avuto durante e l’ora successiva la conferenza della Fed. Vi riporterò in breve i punti salienti e poi passeremo subito ad analizzare i grafici.
LE PAROLE DI POWELL
Per quanto riguarda il tema riguardante l’economia e la sua ripresa, Powell dichiara che “gli indicatori dell’attività economica e dell’occupazione hanno continuato a rafforzarsi. I settori più colpiti dalla pandemia sono migliorati negli ultimi mesi, ma sono stati colpiti dal recente forte aumento dei casi di Covid-19”. Per quanto riguarda il tema sul mercato del lavoro e tasso di disoccupazione, ha dichiarato che “si è assistito ad un aumento di posti di lavoro solido tanto che il tasso di disoccupazione è “diminuito sostanzialmente”.
Per quanto riguarda invece uno dei temi più sensibili dell’ultimo anno, ossia l’indice dei prezzi al consumo, il presidente ha affermato che “con un'inflazione ben al di sopra del 2% e un mercato del lavoro forte, il Comitato prevede che presto sarà opportuno aumentare i tassi”.
Dobbiamo prestare maggior attenzione all’affermazione del presidente riguardante la possibilità che i prezzi (e quindi l’inflazione) potrebbero continuare a salire. Quest’ultimo dato, che tanto era stato considerato transitorio, sta iniziando a diventare preoccupante?
La riduzione dei bilanci, inoltre, avverrà presto (non si è specificata una data certa).
Quindi, riassumendo in breve, l’outlook nei confronti dell’economia statunitense è positiva visti i continui miglioramenti nel mercato del lavoro che, sulla stessa linea d’onda, hanno fatto abbassare il tasso di disoccupazione. Per questo motivo e per il fatto che l’inflazione inizi a diventare un problema (“inizia a diventare” per la Fed, credo che per i cittadini questo problema persista invece ormai da più di un anno) si prevede un aumento dei tassi di interesse (altro tema caldissimo degli ultimi mesi) in cui non si è precisato quando avverrà (verosimilmente a marzo).
La conferenza stampa di Powell è datata al 26 gennaio. Vediamo ora le reazioni degli operatori sui due bechmark di riferimento (S&P500 e NASDAQ).
S&P500 E VIX, NASDAQ E VXN E DIVERSI SETTORI
Come potete ben osservare, entrambi gli indici, dall’inizio della conferenza stampa e per l’ora e mezza successiva (dalle 20 alle 21.30) hanno perso abbastanza terreno. In particolare, l’S&P ha perso un -2,9% circa mentre il Nasdaq un -3,6% circa; come mai il Nasdaq ha perso di più? A parer mio il motivo è da ricercare nelle parole di Powell relative alle preoccupazioni inflazionistiche: un’inflazione più persistente del previsto va a danneggiare maggiormente gli indici pesantemente growth, com’è appunto il Nasdaq, in quanto erode i guadagni futuri delle aziende.
Guardando queste performance, appare chiaro che gli investitori abbiano mal digerito le dichiarazioni della Fed. Voglio fare un’analisi riguardante i volumi, in particolare quelli scambiati prima della conferenza stampa e quelli scambiati in contemporanea: notate nei rettangolini rossi (in basso) di entrambi i benchmark come, prima dell’evento, essi fossero abbastanza bassi. Sapete il motivo? Gli investitori stavano aspettando per poter prendere una posizione decisa, scommettendo, per dire, a conti fatti, e non ipotizzando le parole qualche ora prima. Per essere più chiaro, sappiamo quanto questi eventi siano in grado di destabilizzare un mercato, per cui che senso aveva per gli operatori scommettere ore prima sulle parole che avrebbe potuto dire Powell? Hanno aspettato e non hanno scommesso, e ciò è dimostrato dai bassissimi volumi di scambio. Alle 20 hanno iniziato a digerire le parole di Powell e allora sì che hanno aperto (o comunque chiuso) delle posizioni, e ciò è facilmente riscontrabile nell’aumento repentino degli stessi volumi evidenziati nei rettangolini di color azzurro. Questa quantità di contratti aperti in long o in short rappresenta l’emotività momentanea degli operatori, che poi si è andata a calmierare le ore successive, quando i prezzi di entrambi gli indici hanno continuato a perdere terreno. Con quest’ultimo appunto riguardo i volumi voglio trasmettere delle cose per me importanti: l’importanza di capire l’emotività e di quanto questa possa far schizzare il prezzo e come agiscono in generale gli operatori in questi particolari eventi: se non avete le idee chiare, state attenti a prendere delle posizioni, perché qualsiasi dato macro o qualsiasi intervento della Fed possono essere imprevedibili; e collegandoci all’emotività, era abbbastanza scontato che anche i due indici rappresentativi della stessa schizzassero per aria: VIX +18%, e VXN +10%.
ANALISI SETTORIALE
Adesso andiamo invece a considerare le performance dei singoli settori:
Vi ho condiviso dei grafici orari, evidenziando con il rettangolino rosa le candele immediatamente successive alle dichiarazioni di Powell: molto male il settore tecnologico con un -2.34%, settore immobiliare (-2.33%), settore delle comunicazioni (-2.04%) e settore dei beni discrezionali con un -2.24%; si difendono meglio degli altri il settore delle utilities con un -0.74%, il settore dei beni di prima necessità con un -0.69% e il settore finanziario con un -0.9%. I restanti settori perdono tra il punto e il punto e mezzo percentuale.
Ora focalizziamo l’attenzione sul motivo per il quale alcuni settori abbiano fatto peggio di altri: è un caso che il settore tecnologico e quello delle comunicazioni abbiano perso oltre 2 punti percentuali? No! Il motivo è da ricercare nelle componenti degli etf stessi: il settore tecnologico, nemmeno a dirlo, è pesantemente growth, e come spiegavo nel paragrafo precedente, è normale che gli investitori abbiano svenduto più contratti (o azioni, o abbiano chiuso operazioni long) di un settore che potrebbe essere più penalizzato di altri (viste le prospettive di inflazione persistente e aumento dei tassi di interesse); stessa cosa vale per l’etf XLC del settore delle comunicazioni: le prime tre partecipazioni dello stesso etf sono Meta, che occupa un peso del 22.36%, Alphabet inc classe A con un peso dell’11.28% e Alphabet inc classe C con un 10.5%. Queste tre partecipazioni, compattate con loro, costituiscono il 44.14%, quasi la metà dell’intero paniere; vediamo le performance orarie di queste 3 aziende:
Sono abbastanza negative, Meta arriva a perdere oltre 2 punti e mezzo percentuali. Ora capite perché XLC non è stato risparmiato dalle vendite?
Comportamento anomalo da parte del settore Real Estate, che tipicamente va a performare bene in periodi di moderata/alta inflazione dal momento che gli immobili costituiscono di per sé una protezione contro la stessa vista la possibilità da parte dei possessori di immobili o edifici residenziali di distribuire l’aumento dei prezzi dei beni appena menzionati ai consumatori (per fare qualche esempio, un aumento dell’inflazione è accompagnata da un aumento dei prezzi delle case e degli affitti e grazie a questo i possessori riescono a distribuire tale aumento ai compratori).
Ritornando a considerare le performance settoriali orarie post-FED , vi siete chiesti come mai il settore delle utilities, dei beni di prima necessità e finanziari sono quelli che hanno sofferto di meno? I primi due settori menzionati sono difensivi e value! Il fatto di essere difensivi conferisce loro una determinata protezione in giornate come quelle del 26 gennaio (ad alta volatilità); il fatto di essere value ha permesso agli stessi di essere meno soggetti alle parole di Powell riguardo i tassi di interesse e soprattutto nei riguardi dell’inflazione (perché questi due parametri vanno pesantemente ad influenzare le aziende ad alta crescita ma non quelle con un business forte e focalizzato sul presente come, appunto, le aziende e settori value). Lo stesso discorso vale per il settore finanziario, che è value ma non difensivo. Per dimostrarvi ciò che ho appena considerato, guardiamo le performance orarie del settore value e growth:
Come potete osservare, il value ha perso molto meno (-1.29% contro un -2.03%).
ANALISI DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Adesso analizziamo il mondo obbligazionario prima e dopo la conferenza della FED. Vi condividerò due grafici: nel primo saranno visualizzati i rendimenti delle scadenze brevi della curva dei rendimenti (rendimenti dei titoli a uno, due, tre, cinque e sette anni), mentre nel secondo i rendimenti delle scadenze più lunghe; nel rettangolo di color rosa andrò ad evidenziarvi le candele formate dai titoli immediatamente e durante la conferenza:
Riagganciandomi alle diverse performance dei diversi titoli, vi voglio far notare diverse situazioni che chiarirebbero concetti che ho già ripetuto nelle mie idee precedenti:
1. Le scelte di politica monetaria vanno sempre ad influenzare maggiormente la parte breve della curva. Questo perché la parte breve è influenzata dalle aspettative per la politica monetaria della Federal Reserve: aumenta quando ci si aspetta che la FED aumenti i tassi e diminuisce quando ci si aspetta che i tassi di interesse vengano ridotti; questo è riscontrabile a livello grafico? Direi proprio di si! E’ dimostrato dal fatto che le scadenze brevi abbiano registrato incrementi tra il 4.5% e il 10%, mentre le scadenze lunghe tra il 2.3% e il 4.2%!
In particolare, sono proprio i rendimenti a 2 anni ad essere più influenzati dalla politica monetaria, tant’è che risultano quelli con la performance maggiore (un massiccio +10%). Per logica, quindi, potevamo aspettarci che i rendimenti a più lunga durata registrassero performance meno importanti, e così è stato. Questi sono i migliori momenti per poter visualizzare se determinate informazioni da noi studiate nei libri siano effettivamente vere e riscontrabili, e io opero sempre in questo modo, andando a ricercare le “verità”.
2. I rendimenti a più lunga scadenza, soprattutto quelli di riferimento a 10 anni (considerati il bechmark) non rispondono direttamente alle decisioni della Fed, ma più ad aspettative sull’inflazione e alle leggi di domanda e offerta; ed è proprio per le aspettative sui prezzi al consumo che a parer mio hanno fatto quel movimento; dopotutto Powell si è dimostrato “più spaventato del solito” nei riguardi di questa tematica; è possibile che abbia spaventato gli investitori che, come lui, credevano nella transitorietà del fenomeno? E’ plausibile.
3. Lo stesso discorso che ho fatto per l’S&P500 e per il NASDAQ lo ripropongo anche per gli asset obbligazionari: vedete come le candele che hanno preceduto le 20:00 del 26 gennaio (le candele precedenti alla riunione della Fed) abbiano il corpo molto piccolo? Ciò significa “calma piatta”, riferita al fatto che gli operatori non avevano ancora preso delle decisioni o delle posizioni prima delle dichiarazioni di Powell. Anche il mondo obbligazionario, quindi, si è comportato come quello azionario; prestate molta attenzione a queste situazioni!
BITCOIN
Per quanto riguarda le performance della crypto, cosa possiamo dire?
Avevamo affrontato una discussione secondo la quale BTC si stesse correlando positivamente ai mercati azionari, in maniera particolare al settore tech:
Conoscendo questo tipo di correlazione, come vi immaginate che BTC si sia comportato? Quasi in maniera speculare allo stesso settore tech!
Focalizzate l’attenzione sul rettangolino azzurro (che evidenzia come negli altri grafici visti in precedenza l’arco temporale in cui è andata in onda la conferenza di Powell): vedete la grande correlazione positiva? Vedete come le performance siano state molto simili tra loro?
Questa è l’importanza delle correlazioni: capirle è fondamentale in giornate di questo tipo.
La domanda da farsi ora è questa: in quali mercati gli investitori hanno immesso la loro liquidità?
VALUTE RIFUGIO: YEN E FRANCO SVIZZERO
Le valute rifugio per eccellenza sono state anche stavolta (come avevamo constatato nelle idee precedenti) un rifugio sicuro? Vediamolo in due grafici a timeframe 15 minuti:
La risposta è no! Stavolta anche esse, indistintamente, sono scese. Lo yen, tra le 20:00 e le 22:00 cade del -0.27% mentre il Franco, nello stesso arco temporale, del -0.36%. Anche in questo caso vi ho evidenziato i volumi prima e durante la conferenza: vale lo stesso discorso fatto per il mercato azionario e obbligazionario.
DOLLARO AMERICANO
Il protagonista, stavolta, è stato il dollaro americano. Vediamolo in un grafico a 15 minuti e spieghiamo il motivo:
All’inizio della conferenza di Powell e per le due ore successive la valuta ha registrato un +0,37%, molto meglio rispetto a tutti gli altri asset visti fin’ora. Il motivo è da ricercare nell’effetto che gli aumenti dei tassi di interesse hanno nei confronti di una valuta: sapete che correlazione c’è? Non ne esiste soltanto una, ma diverse:
1. Tipicamente una banca centrale aumenta i tassi di interesse per andare a calmierare un’inflazione causata da una ripresa e successiva espansione economica. Gli investitori di tutto il mondo, chiaramente, preferiscono andare ad investire in un paese con un’economia in ascesa, sana e forte: questo significa che lo stesso paese andrebbe a subire un grande afflusso di capitali esteri. Acquistare un asset straniero significa chiaramente acquistarlo nella valuta locale: ciò si correla alla legge della domanda e dell’offerta: più moneta richiedo, più quella moneta andrà a rafforzarsi.
2. Ricollegandoci al fatto che i tassi di interesse vengono tipicamente alzati per calmierare un’economia in surriscaldamento, possiamo fare il discorso opposto per i tassi che vengono abbassati per andare a cercare di rafforzare un’economia in recessione; in questo caso come si comportano gli investitori?
Tenderanno ad acquistare valute dei paesi con economie in espansione e a vendere valute dei paesi in recessione: è così quindi che si va ad operare su cambi valutari in cui una delle valute è considerata forte (con dei tassi di interesse positivi) e una debole (con dei tassi di interesse negativi).
3. I tassi di interesse vanno ad influenzare anche i forex-trader: diversi broker, alla chiusura delle contrattazioni, effettuano le cosiddette operazioni di swap: queste consistono in un versamento da parte a parte (da broker a trader) del tasso di interesse delle monete del cambio in cui si è aperto un trade. Facendo un esempio molto pratico: immaginiamo che io, Matteo Farci, abbia aperto una posizione long sul cambio Euro/Dollaro Usa. Assumiamo l’Euro con un tasso di interesse del 5% e il Dollaro con un 1%: io andrò a versare il tasso di interesse sulla moneta che ho venduto (ossia l’1%) e mi verrà versato il tasso sulla moneta che ho acquistato (il 5%): capite il vantaggio?
Mi rendo conto che non è un argomento semplicissimo da capire, penso dedicherò un’analisi che focalizzerà l’attenzione nei riguardi questi concetti, in quanto è fondamentale capirli visto il fatto che tutte le banche centrali mondiali si stanno muovendo con le loro politiche monetarie.
LA REAZIONE DEI METALLI PREZIOSI
Molto spesso sento dire che l’oro è una protezione contro l’inflazione e ciò potrebbe essere vero, nel lungo periodo. Il discorso è che se lo fosse stato anche nel breve, probabilmente alle dichiarazioni di Powell riguardanti la non transitorietà dello stesso fenomeno inflattivo il metallo prezioso si sarebbe dovuto apprezzare. Questo è successo?
Direi di no. Entrambi gli asset (l’altro è l’argento) hanno perso oltre il mezzo punto percentuale. La mia opinione riguardo a ciò trova diverse logiche:
L’oro, nel breve periodo, non ti protegge dall’inflazione.
La discesa è dovuta all’apprezzamento del dollaro USA che abbiamo analizzato nel paragrafo precedente (l’oro è scambiato in dollari, per cui se il dollaro aumenta il suo valore va a sfavorire gli investimenti sul gold da parte di investitori detentori di altre valute, perché andrebbero a pagare di più per acquistare la stessa quantità di contratti).
Prestate attenzione alla correlazione inversa tra i rendimenti dei titoli di stato reali (rendimenti nominali aggiustati all’inflazione) e l’oro stesso, che trovate in questa grafica:
fred.stlouisfed.org
E’ chiaro che se il valore sul dato dell’inflazione rimane costante e invariato mentre il rendimento a 10 anni, come abbiamo visto prima, schizza per aria l’oro per, appunto, la correlazione inversa, sarebbe sceso in quasi ugual proporzione, e ciò è riscontrabile nel grafico FRED che vi ho condiviso!
Aprite in particolare questo link e andate a selezionare il 26 gennaio:
fred.stlouisfed.org
Vedete quanto la correlazione sia inversa?
Per quanto riguarda invece l’argento, esso ha seguito sostanzialmente il movimento dall’oro, da cui è da sempre influenzato.
I MERCATI HANNO RAGGIUNTO IL BOTTOM?
La preoccupazione di diversi operatori in questo momento è: il mercato ha raggiunto il suo minimo? Adesso risalirà? Rivedremo i massimi storici? A parer mio è difficile da dire e da prevedere. Quello che posso dire è che, a causa dell’alta volatilità, né l’S&P500 tantomeno il NASDAQ hanno avuto una settimana con una vera e propria direzionalità infatti, come vedrete nei due grafici giornalieri in basso, il prezzo si è mosso all’interno dei rettangolini da me colorati di color rosa:
Quello che ho appena evidenziato è più chiaro in dei grafici a timeframe più bassi, come quelli orari, in cui possiamo notare altre cose interessanti:
Innanzitutto entrambi i grafici sono molto simili tra loro; i due prezzi hanno formato nell’ultima settimana una lateralizzazione; c’è da chiedersi se esso sarà un consolidamento (se il prezzo romperà il rettangolo di congestione verso l’alto) o una distribuzione (se esso lo romperà verso il basso). Come potete osservare, ho tracciato in entrambe le lateralizzazioni l’intervallo fisso volumetrico, il cui point of control mi visualizza l’area di prezzo in cui sono stati scambiati più volumi; è evidente che il prezzo si stia pian piano gonfiando, e quella indicata con il point of control e l’area in cui si sta combattendo la guerra tra compratori e venditori. Inoltre vi ho visualizzato i volumi: vedete come essi siano molto più accentuati quando il prezzo arriva in corrispondenza delle strutture di supporto e resistenza della lateralizzazione? Ciò sta ad indicare che sono delle aree di prezzo in cui tanti attori del mercato reagiscono, e ciò si riflette appunto sui volumi stessi. Unica eccezione la zona volumetrica indicata in entrambi i grafici con il rettangolino verde, in quanto è l’unica area in cui i volumi sono rimasti molto bassi nonostante in prezzo fosse sulla resistenza: questo è dovuto al fatto che in quelle ore di contrattazioni i mercati statunitensi fossero chiusi e di conseguenza gli operatori a mercato risultassero molti meno. Da questa analisi oraria abbiamo quindi capito come i minimi toccati dai due bechmark siano molto importanti. Vi voglio però riportare gli stessi grafici a livello settimanale per farvi notare un qualcosa di molto importante:
Ho condiviso prima il settimanale dell’S&P e successivamente quello del Nasdaq; è interessante notare che tracciando il visible range in entrambi i benchmark dalla candela settimanale del rimbalzo di marzo 2020 dopo il crollo dei mercati causati dalla pandemia e l’ultima settimana terminata il 28 gennaio 2022, ci rendiamo conto che il point of control (come vi ho spiegato prima, l’area di prezzo in cui sono scambiati più volumi) si trova al di sopra di entrambi i prezzi. Per la mia visione dei mercati, potrei quindi affermare che vedrei il prezzo più in alto le prossime settimane soltanto se entrambi gli indici riuscissero a chiudere con una candela settimanale al di sopra dello stesso point of control.
E come ultima cosa, non dimentichiamoci la volatilità. Statisticamente, a volatilità considerevoli, un mercato tende a scendere e non a salire, e queste grafiche ne sono la prova:
Vedremo quindi se questi “indici di paura” vedranno una discesa.
L’analisi termina qua. So che probabilmente è stata lunga, ma determinati concetti, a parer mio, non possono essere spiegati in due righe e anzi, se proprio devo essere sincero, avrei potuto continuare a scrivere altre 50 pagine. Volevo comunque trasmettervi le mie conoscenze che, in giorni come questi, possono aiutarvi a leggere meglio i mercati; è importante capire cosa succede ma soprattutto perché succede, e io cerco sempre di spiegare grazie a studi e logica la psicologia che sta dietro i mercati. Inoltre ci aspettano dei periodi in cui le banche centrali del mondo non interverranno con le loro politiche monetarie una volta, bensì diverse! Ed è proprio per questo che è fondamentale sapere come muoverci e, determinate volte, capire quali potrebbero essere le mosse dei mercati, attraverso analisi macro, correlazioni, volumi e volatilità potrebbero permetterci di guadagnare di più e/o limitare le perdite. Spero di essere stato chiaro, qualora non lo fossi stato cercatemi in privato su Instagram o tradingview, o commentate l’idea.
Volevo aggiungere inoltre che ho intenzione di creare un canale personale in cui condividerò tante altre idee riguardanti i mercati finanziari. Vi comunicherò quando il progetto sarà ultimato, rispettando chiaramente le linee guida imposte da tradingview.
Grazie, Matteo Farci
CORRELAZIONE TRA ARGENTO E LO SPREAD DEI TITOLI DI STATO USABuongiorno a tutti. Sapete quanto mi piaccia correlare i diversi asset finanziari tra loro, includendo anche l’economia; per questo, oggi vi propongo una correlazione particolare tra il mondo delle commodities e quello delle obbligazioni: la correlazione tra l’argento e lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni e 2 anni.
Adesso proverò a far luce sul motivo di tale rapporto e perché è importante guardarlo.
L’ARGENTO COME METALLO INDUSTRIALE
Avrete di certo sentito definire l’argento come “metallo industriale”. Vi siete mai chiesti il motivo? Ciò dev’essere ricercato nell’utilizzo del metallo stesso: non solo è tra i protagonisti nel campo della gioielleria, ma anche in svariati campi industriali, tutti diversi tra loro. Il motivo è da ricercare nelle sue caratteristiche fisiche: esso è il miglior conduttore di elettricità, con una conducibilità maggiore del 4%/8% rispetto a quella del rame.
Altre caratteristiche fisiche che contraddistinguono questo metallo sono la brillantezza, la malleabilità e la duttilità. I diversi utilizzi in campo industriale spaziano dalla saldatura delle leghe alle batterie, dall'odontoiatria al rivestimento di bicchieri; viene utilizzato per la produzione di chip led, nella medicina, per la fabbricazione di reattori nucleari, nel campo della fotografia, dell'energia solare o fotovoltaica, per la predisposizione dei chip RFID, per la produzione di semiconduttori, touch screen, nella purificazione delle acque, per la produzione di conservanti per il legno e per numerosissimi altri usi industriali. Insomma, come potete ben notare non è solo un metallo “prezioso”
IL MOVIMENTO DELL’ARGENTO NEI CICLI ECONOMICI
La domanda da porsi, a parer mio, è questa: quando c’è maggior possibilità che il metallo si apprezzi o si deprezzi? Per provare a dare una risposta logica e facendo riferimento ai diversi cicli economici a cui si può andare incontro e alla legge della domanda e dell’offerta che governa il prezzo delle materie prime, la risposta è immediata: tenderà ad apprezzarsi in cicli economici favorevoli alla crescita e all’espansione, mentre andrà a deprezzarsi in cicli economici di rallentamento, contrazione o, se volessimo continuare, recessione o depressione.
In un’idea datata di qualche mese avevo trattato argomenti riguardanti i cicli economici, vi allego il link qua sotto:
Per chiarire il concetto, in una ripresa e successiva espansione economica (dall’estate 2020 alla fine del 2021 circa) la domanda e la fiducia dei consumatori è forte, e questo potete ben notarlo dai dati che potete reperire su internet; tipicamente abbiamo alti valori per quanto riguarda le vendite al dettaglio, la produzione industriale, i valori dei PMI e la fiducia dei consumatori stessa. L’aumento della domanda di beni (e servizi) da parte dei consumatori va poi a riflettersi sui produttori degli stessi beni, che andranno ad ordinare maggiori quantità di materie prime (importante guardare in questo caso gli indici dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero, PMI) facendo aumentare, per la legge della domanda e dell’offerta, il prezzo del sottostante richiesto. Questa è in genere la dinamica di prezzo che seguono le materie prime. Vi mostro una grafica in cui correlo i valori del PIL USA anno/anno e il prezzo dell’argento per chiarire meglio il concetto:
Ho considerato come riferimento due periodi storici particolari: la crisi del 2008 e quella del 2020.
E’ importante notare come il dato macroeconomico e il metallo industriale siano particolarmente correlati durante la recessione e successiva ripresa economica.
E’ molto importante considerare un qualcosa di fondamentale: la correlazione tra crescita e decrescita economica e argento è a parer mio da considerare solo in un arco temporale relativamente ristretto (dagli anni 2008/2010 ad oggi) in quanto l’argento stesso non è stato sempre stato un materiale così tanto industrializzato come lo è in questi ultimi anni, appunto. Considerate il fatto che negli ultimi anni le tecnologie si sono evolute in maniera molto repentina , così come la green economy e così, chiaramente, la domanda delle industrie nei riguardi del metallo. Quindi, concludendo, una correlazione tra una crescita/ espansione o rallentamento/recessione è valida soltanto quando il materiale preso in considerazione ha effettivamente un ruolo industriale di primaria importanza.
Ora, per completezza, includo nello stesso grafico gli altri parametri macroeconomici considerati precedentemente (vendite al dettaglio, consumer confidence e PMI).
Come potete osservare, la correlazione è particolarmente rivelante in momenti di recessione o ripresa. Vi voglio far osservare un’ultima cosa, poi passerò alla correlazione con lo spread tra rendimenti dei titoli di stato a 10 e 2 anni:
Focalizzate l’attenzione verso l’ultimo rettangolino di color verdino sulla destra e notate come in quell’area (da giugno a settembre 2021) i dati macroeconomici abbiano subito una decelerazione. Prestate ora attenzione all’argento: vedete come esso è stato reattivo nel rispondere al rallentamento degli altri?
LO SPREAD TRA I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 10 E 2 ANNI
Dopo aver trattato argomenti riguardanti l’uso e la domanda relativa all’argento e i periodi in cui esso è più o meno richiesto, possiamo ricercare la stessa correlazione con uno dei barometri economici da me più utilizzati e probabilmente tra i più utili: lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato a 10 e a 2 anni. Parlo spesso di questo spread, che non è altro che la differenza tra il rendimento del un titolo di stato USA a 10 anni (a scadenza lunga) e quello a 2 anni (scadenza corta).
Lo spread si ottiene facilmente: è necessario selezionare nella barra di ricerca la dicitura “US10Y-US02Y”:
Come spiego nel riquadro azzurro, uno spread rialzista appartiene tipicamente a una ripresa ed espansione economica mentre uno ribassista ad un rallentamento economico; questo perché? Il motivo è da ricercare nella curva dei rendimenti. Ora costruirò due curve dei rendimenti: quella datata al 1 gennaio 2021 e quella datata un anno dopo, al 26 gennaio 2022, e poi spiegherò:
Notiamo innanzitutto come le due curve dei rendimenti siano piuttosto diverse tra loro. Ci sono sostanzialmente due grandi differenze: una nella parte a scadenze brevi e una in quella a scadenze lunghe; la differenza è da ricercare nei diversi cicli economici in cui la stessa curva è stata costruita: notiamo come la parte della curva a scadenze brevi del 1 gennaio 2021 non è tanto ripida quanto lo è stata invece fino al 26 gennaio 2022: questo perché la parte breve è influenzata dalle aspettative per la politica monetaria della Federal Reserve: aumenta quando ci si aspetta che la FED aumenti i tassi (come succederà a marzo verosimilmente) e diminuisce quando ci si aspetta che i tassi di interesse vengano ridotti (come è successo, appunto, durante lo scoppio della pandemia).
La seconda grande differenza è riscontrabile nella parte a scadenze più lunghe: notate come le scadenze lunghe della curva del 1 gennaio 2021 siano più “ripide” di quelle della curva del 26 gennaio 2022, in cui addirittura i rendimenti a 20 anni hanno superato in valore % quelli a 30 anni? Questa differenza, come nel caso delle scadenze corte, è da ricercare nei diversi cicli economici a cui appartengono le due diverse estremità. Esse, infatti, sono influenzate da diversi fattori, tra i quali le prospettive sull’inflazione: la porzione lunga del 1 gennaio 2021 era più ripida poiché la paura degli investitori nei riguardi del consumer price index era di rilevante importanza: questo perché? Perché l’inflazione è capace di erodere guadagni futuri. Considerando la questione in maniera molto pratica, che senso ha per un investitore acquistare un’obbligazione a 10 anni se poi, dopo 10 anni, il premio (o il rendimento) garantito dalla stessa obbligazione ha perso quasi tutto il suo valore a causa di un’alta inflazione? Ha ben poco senso. Per questo motivo, in quel periodo gli operatori vendevano obbligazioni a lunga scadenza, facendo aumentare i relativi rendimenti (per il rapporto inverso che esiste tra un’obbligazione e il suo rendimento, se si vendono obbligazioni a 10 anni, gli stessi rendimenti riferiti alla stessa obbligazione salgono). Riagganciandoci allo stesso discorso, ha però senso comprare un’obbligazione a lunga scadenza quando l’inflazione inizia a non costituire più un ostacolo, e questo accade quando le banche centrali applicano politiche monetarie restrittive (come l’aumento dei tassi di interesse): allora, in questo caso, gli operatori iniziano a ricomprare obbligazioni a più lunga durata, facendo abbassare il rendimento: quello appena descritto è il motivo dell’appiattimento dell’estremità lunga del 26 gennaio.
*mi sono abbastanza dilungato in questo aspetto perché spesso ricevo molte domande riguardanti questo particolare argomento
LA CORRELAZIONE TRA ARGENTO E LO SPREAD TRA I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 10 E 2 ANNI
Per concludere, abbiamo quindi capito che a uno spread rialzista appartiene un periodo economico favorevole per le aziende (facile accesso al credito grazie ai tassi di interesse bassi o prossimi allo zero), per i consumatori e per la loro domanda. Viceversa, a uno spread ribassista corrisponde un rallentamento per le aziende (accesso al credito non più tanto favorito a causa delle strette monetarie della banca centrale di riferimento) e un rallentamento anche da parte dei consumatori; quindi, che correlazione possiamo aspettarci tra lo spread e il silver? Una correlazione positiva. Dimostriamolo graficamente:
Come potete notare, la correlazione c’è. Non possiamo parlare di una correlazione diretta perfetta (ossia uguale a 1), però possiamo affermare con certezza che, nel lungo periodo, c’è eccome.
Questa correlazione è più apprezzabile in un grafico settimanale e non giornaliero:
Come dicevo precedentemente, è importante considerare che la correlazione tra crescita e decrescita economica e argento è a da considerare solo in un arco temporale relativamente ristretto (dagli anni 2008/2010 ad oggi) in quanto l’argento stesso non è stato sempre stato un materiale così tanto industrializzato come lo è in questi ultimi anni. Questo possiamo osservarlo graficamente grazie a questo grafico mensile:
L’idea termina qua, spero vi sia piaciuta ma soprattutto che sia stata utile. Analisi e ricerche di questo tipo nascono dalla mia curiosità e passione nei confronti di questa materia; esse mi sono utili per avere una visione sempre chiara dei mercati, delle varie correlazioni e anche per massimizzare i profitti. L’obiettivo di questa analisi focalizza l’attenzione verso l’estrema importanza che riveste un determinato ciclo economico e poi come questo si ripercuote nei prezzi dell’argento. Ritengo quindi che questa sia una correlazione da osservare a cadenza mensile. Non meno importanti sono i vari report rilasciati da diverse agenzie, tra le quali il Silver Institute di cui parlo spesso, che possono far muovere il prezzo del sottostante al rialzo o al ribasso nel breve periodo.
Volevo aggiungere che ho intenzione di creare un canale personale come tanti altri utenti di tradingview. Vi comunicherò quando il progetto sarà ultimato, rispettando chiaramente le linee guida imposte da tradingview stesso.
Per qualsiasi informazione, lasciate un commento oppure mandatemi un messaggio nella mia pagina Instagram.
Matteo Farci
FTSE Mib - Aggiornamento del 31/01Buongiorno,
Stante il fatto che la mia analisi di questa mattina non si è rivelata corretta , da buon Analista Quantitativo devo fermarmi e rimettermi a ragionare.
Se si seguono con costanza e resilienza le Regole Operative della Ciclica Evoluta per lo meno non si prendono batoste o non si entra proprio a mercato, come nel mio caso.
Su Tradingview tutti sanno come la penso sulle notizie e tutte le prove empiriche che ho dato sulla correttezza della mia view, per cui è stata una "fortuna" avere delle news alle 11.
Tra le altre cose...
Una domanda chi non mi apprezza e prova solo a criticarmi (non in merito ai trade) qui sotto le analisi perchè ho schiacciato il tasto IGNORA per evitare di leggere infinite polemiche:
se non conoscete la Ciclica Evoluta, le sue regole e il mio modus operandi... come potete pensare di esprimere un'opinione autorevole?
Sarebbe come parlare di un film dicendo che non piace quando non si è neppure andati a vederlo al cinema.
Altra domanda: se ritenete che non sia un bravo trader dopo le infinite riprove che invece fanno aumentare il mio consenso in maniera oggettiva... non seguitemi.
Da tempo ho schiacciato sul tasto IGNORA per non leggervi perchè non costruttivi o non competenti. Fate lo stesso e dedicatevi ai vostri trade o magari a scrivere qualche analisi.
Se le condividerete qui su Trading View infatti sarà interessante ed arricchente capire quanto ne sapete davvero ed eventualmente ricredersi.
Viceversa... tasto IGNORA anche per il sottoscritto, grazie.
Non mi interessano le polemiche fatte da chi non conosce il Metodo o peggio come si fa trading.
Quindi non ho tempo per voi, ma solo per le mie operazioni. Creo circoli virtuosi tra persone, il resto non mi interessa.
Buona prosecuzione, torno a lavorare a testa bassa sui grafici.
Jacopo
P.s. Agli scettici chiedo che mi mandino un messaggio privato: darò loro prova inconfutabile delle mie capacità.
Oppure una bella gara di trading ci sta sempre... ma in tanti si sono già tirati indietro qui su Tradingview. Non si sa perchè poi. ;)
LE MODE NEL TRADINGCiao Trader, oggi voglio parlarti di un argomento molto interessante ovvero le mode nel Trading.
Se sei in questo settore da qualche anno avrai notato anche te che si sono susseguite varie tendenze per quanto riguarda i tipi di operatività.
Facciamo qualche esempio:
Tutto è partito dalla classica analisi tecnica con le sue figure, i suoi indicatori, supporti e resistenze...
Poi è nata la moda delle opzioni binarie, grazie alle quali io scoprii il Trading.
Non so neanche come definirle, ma semplicemente erano delle operazioni a tempo con le quali potevi investire long o short e se entro la fine del tempo che avevi scelto il prezzo si trovava sopra o sotto il tuo livello di apertura, in base alla direzione in cui avevi speculato, allora guadagnavi dal 60% al 90% dell' interno "investimento"altrimenti perdevi tutto. R/R bassissimo e per uscirne in profitto avevi bisogno di un W/L MOLTO ALTO.
Dopo del tempo è arrivata la pura price action che buttava m***a sugli indicatori, semplicemente zone di domanda ed offerta, candlestick... L' importante era non usare indicatori perchè secondo questa moda non funzionavano.
Ed ecco che poi arrivarono i concetti di Smart Money che screditavano l' analisi tecnica e penso che questa sia la moda più "famosa" negli ultimi tempi.
Ai giorni d' oggi invece sta per nascere una nuova moda, ma a mio avviso sarà difficile che prenda molto piede perchè esse hanno delle caratteristiche in comune:
Devono essere semplici, di facile comprensione e non devono richiedere troppo impegno nel loro studio.. In questo modo la massa vede quest' ultima come il santo Graal e si da via ad una nuova tendenza.
Arriviamo però al succo di questo articolo.
Premetto che AMMIRO e RISPETTO molto tutti coloro che hanno contribuito a lanciare queste varie mode perchè dimostrano un ottima capacità di marketing, ma il mio compito è sensibilizzare le persone sul fatto che non bisogna seguire le mode, ma seguire i propri dati statistici, ci sono persone che ancora ai giorni d' oggi tradano con analisi tecnica, indicatori e sono profittevoli.
Questo perchè quando tu hai un vantaggio statistico (dati alla mano) che conferma la profittabilità nel lungo periodo della tua strategia allora non verrai minimamente influenzato da tutte queste tendenze.
Se invece noti che la tua strategia perde di performance individuerai il problema e lo aggiusterai, magari proprio aggiornando il tuo metodo con i "nuovi concetti" che stanno andando di moda.
Si "nuovi concetti" tra virgolette perchè vedere un metodo X andare di moda non significa che sia nuovo o che nessun altro prima di allora lo abbia applicato, ma semplicemente che sta prendendo piede in un dato periodo X per merito dei formatori che sanno come fare marketing.
Per concludere questo articolo voglio dirti che se analizziamo nel dettaglio qualsiasi moda degli ultimi anni ci sono dei fattori che non cambiano, ovvero LE BASI del trading.
Qualsiasi metodo si basa su di esse: Struttura, candlestick, zone di interesse, analisi multi time-frame, individuazione del Bias... Quindi gira e rigira possono cambiare dettagli, ma si ritorna e si ritornerà sempre alla basi.
Secondo te quale sarà la prossima moda in questo settore?
Buon Trading!
PARTI DA TE STESSOIl trading non è nient’ altro che lo specchio di ciò che si è, se siamo persone confuse il nostro trading sarà confuso, se siamo persone emotive il nostro trading sarà emotivo, se siamo persone avide, il nostro trading sarà avido, se siamo persone paurose il nostro trading sarà pauroso!
Questo è un punto che in poche persone capiscono a fondo e il più delle volte se non si guadagna nei mercati finanziari non è per colpa delle conoscenze tecniche, ma è perchè c'è qualcosa in noi che non va.
Dobbiamo prenderci la piena responsabilità della situazione in cui ci troviamo e di tutto ciò che abbiamo ottenuto fino ad ora, solo così capiremo che per cambiare il nostro esterno dobbiamo partire dal nostro interno.
Studiare una strategia di Trading è una “cavolata” ma poi...
se non siamo pronti come persone tutte le nostre conoscenze si riveleranno inutili, a volte bisogna avere le "p****" di staccare dal Trading e concentrarsi sul proprio miglioramento personale e ti assicuro che poi migliorerà anche il tuo trading.
Se ancora pensi che staccare dai grafici o dall’ aprire posizioni sia tempo/soldi persi allora ti faccio due domande: “Fino ad ora le azioni che fai abitualmente dove ti hanno portato? La persona che sei dove ti ha portato fin’ ora?”
Se la risposta non ti aggrada e non sei ancora dove vorresti essere, non pensi che quelle azioni (per quanto tu possa pensare siano giuste) in realtà sono sbagliate?
È colpa tua e di quelle azioni se non sei ancora dove vuoi!
Impara a cambiare le tue azioni e fallo partendo da te, dal tuo miglioramento, dall’ eliminare quelle piccole o grandi abitudini tossiche che ti porti dietro, impara a riconoscere gli auto sabotamenti ed eliminali e soprattutto sostituisci tutta questa tossicità con qualcosa che ti faccia arrivare dove vuoi!
Non voglio mentire col dire che tutto questo è semplice o che bastino poche settimane, anzi, la verità è che questo processo durerà per tutta la vita perchè non si smette mai di migliorare!
Dopo i primi mesi che adotterai determinati comportamenti/abitudini già noterai i primi miglioramenti e questo ti farà innamorare del processo ed ecco che innescherai un processo automatico (inconscio) che ti porterà al successo.
Ma se non inizi come farai a raggiungere ciò che vuoi? Non basta leggere, non basta ascoltare i propri mentori, non basta sognare, non basta pensare, non basta immaginare, non basta studiare.
Bisogna alzare il c*** e fare AZIONE con costanza, ricordati che un ora di azione vale più di 10 ore di qualsiasi altra cosa tu possa fare.
Parti da te, inizia a mettere giù una lista di tutte le abitudini tossiche che porti avanti ed inizia ad eliminarle una alla volta, poi metti giù una lista di abitudini positive che dovrai adottare per raggiungere i tuoi scopi ed inizia a farle costantemente e quando queste ultime azioni diventeranno obsolete semplicemente sostituiscile ancora una volta!
Ma fallo ORA, non esiste momento migliore, prima inizi e prima ti innamorerai di come diventare la versione migliore di te stesso ti faccia sentire bene!
Ti auguro un Buon Trading!
Doge raggiungerà 1$ ? Doge potrebbe raggiungere 1$, gli speculatori di tutto il mondo lo vogliono quando? non è dato saperlo, quello che sappiamo è che il range di prezzo 0.41-0.42$ è un potente pool di domanda che funge da supporto. il prezzo di doge se riesce a rompere con decisione il livello dei 0.54$ potrebbe partire un nuovo long che con l'aiuto di qualche tweet di Musk potrebbe ritornare a toccare l'area dei 0.70$
Tutto questa è un ipotesi. Mha con questi presupposti, Cercare un ingresso sui 0.468$ per acquistare e detenere in previsione di uno scenario che resta ancora bullish per il momento è un idea con rischio-beneficio contenuto. al contrario se il prezzo dovesse rompere la soglia dei 0.41 allora lo scenario si farebbe più bearish
NB: Non è un avviso finanziario ma solo una mia personale opinione.
|XAUUSD| - FALLING WEDGE 🔔Buongiorno traders 👨🏽🚀
Oggi vi porto una mia idea lampo ⚡ sull'oro OANDA:XAUUSD per una possibile operazione al rialzo.
Zona di supporto + 50% di Fibo.
In caso di conferma i prezzi potrebbero tornare fino in area di prezzo 1950.000 circa.
Mi raccomando tradate responsabilmente.
Fammi sapere la tua idea con un commento e lascia un like per seguire gli aggiornamenti 🤳
In bocca al lupo! 🐺
|NZDUSD| - TRIANGOLO RIALZISTA ↗Buona Domenica traders 👨🏽🚀
Oggi vi porto la mia idea sul "Kiwi" OANDA:NZDUSD per una possibile continuazione al rialzo.
Come si può notare dal timeframe Giornaliero i prezzi hanno formato un triangolo rialzista.
In caso di conferma i prezzi potrebbero salire fino in area di prezzo 0.73500/0.74000.
Mi raccomando tradate responsabilmente!
Fammi sapere la tua idea con un commento e lascia un like per seguire gli aggiornamenti 🤳
In bocca al lupo! 🐺
|GBPAUD| - UN BREVE RIALZO PRIMA DELLA DISCESA? ⛷Buona Domenica traders 👨🏽🚀
Come al solito vi porto una mia idea operativa per la prossima settimana. L'ultima che ho condiviso con voi sta spingendo bene, vi lascio il collegamento in fondo all'idea 👇🏼
Oggi vi porto la mia idea sul cross OANDA:GBPAUD per un possibile breve ritracciamento al rialzo per poi proseguire verso i minimi di Gennaio.
In caso di conferma i prezzi potrebbero salire fino in area di prezzo 1.79000 per poi scendere fino a target di lungo periodo 1.74500 .
Mi raccomando tradate responsabilmente!
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In bocca al lupo! 🐺
|CADCHF| - VALUTO UNO SHORT A ROTTURA DEL CANALE 💫Buongiorno traders 👨🏽🚀
Giornata speciale quella di oggi con l'uscita dei dati NFP americani e quelli sull' occupazione canadese, vediamo se riusciamo a cavalcare un po' di liquidità.
Oggi vi porto la mia idea sul cross FOREXCOM:CADCHF per un possibile ribasso.
Come si può notare dal timeframe Giornaliero i prezzi sono nella fase correttiva del trend ribassista.
Scendendo in H1 valuto la rottura del canale rialzista per una posizione di vendita.
Mi raccomando tradate responsabilmente!
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Buon trading a tutti! 💪🏻
|USDCHF| - PATTERN DI INVERSIONE ⏮Buona domenica traders 👨🏽🚀
La settimana precedente avevo ipotizzato un possibile scenario con un rialzo del dollaro nei confronti dello yen giapponese e cosi è stato. Vi lascio il collegamento all'idea qui sotto 👇🏻
Oggi vi porto la mia idea sullo " Swissy" FOREXCOM:USDCHF per mostrarvi un probabile rafforzamento del USD nei confronti del CHF.
Come si può notare dal grafico si è formato un Testa&Spalle che ci da indicazioni su una probabile inversione di tendenza ribassista a favore di una rialzista di medio-lungo periodo.
Se i prezzi dovessero bucare l'area di prezzo 0.89200 potremmo assistere a una bella galoppata fino alla prossima resistenza.
Mi raccomando fammi sapere la tua idea con un commento e lascia un like per seguire gli aggiornamenti 🤳
Buon trading a tutti! 💪🏻
|USDJPY| - DOLLARO FORTE LA PROSSIMA SETTIMANA? 🗽Buongiorno traders 👨🏽🚀
Oggi vi porto la mia idea sul "Ninja" FOREXCOM:USDJPY per mostrarvi un probabile rafforzamento del USD nei confronti dello YEN.
Come si può notare dal grafico l'ultimo impulso al rialzo ha rotto il Falling Wedge e adesso i prezzi stanno formando una figura di continuazione che può spingere i prezzi in area di prezzo
104.700 - 104.800.
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Buona trading a tutti! 💪🏻
EURCAD direzione TargetBuonasera ragazzi, diamo un occhiata a Eurcad.
Allora vediamo che cosa sta facendo EURCAD, come vediamo il mercato ha generato una bella Sequenza ribassista dandoci ben tre entrate (con una delle nostre strategia adatta a chi ha poco tempo).
Con l'entrata 1, 2 e 3 abbiamo fatto quasi 400 pips la 4 con 90 pips ci ha mancato per 8 pips.
Leggendo la struttura non mi aspetto che il mercato ci dia un rientro sell ma che termina la sequenza e ci dia DOPO un possibile Setup, con EURCAD siamo abbastanza centrale e abbiamo grande potenziale sia in su che giù.
Nota: Le mie analisi non sono una raccomandazione d'investimento!
Huawei long?Buonasera ragazzi, diamo un occhiata a Huawei.
Qua sono curioso anche io come andrà in futuro, nonostante i problemi con US non credo che Huawei va sotto 0 e ancora una BIG Tech di tutto rispetto. Nonostante tu abbiamo bisogni di molto più per dire qualcosa, il mercato e quasi solo crollato appena entrata in Blacklist. Avendo fatto un nuovo basso e arrivando poco sopra i due dollari, non credo andrà più giù e da regola Blash non vedo neanche un senso andare qua sell.
In questo momento ci troviamo in una area di acquisto senza una struttura forte alle spalle, certo con una struttura sarebbe il top ma dopo un basso assoluto e un movimento cosi senza una correzione mi aspetto che il mercato vada su e in una circostanza cosi ci sta che non accumula esageratamente.
Vediamo che succede sono curioso tanto come voi :P
Nota: La mia analisi non è una raccomandazione d'investimento!
|USDJPY| - DOLLARO FORTE LA PROSSIMA SETTIMANA? 🗽Buongiorno traders 👨🏽🚀
Oggi vi porto la mia idea sul "Ninja" FOREXCOM:USDJPY per mostrarvi un probabile rafforzamento del USD nei confronti dello YEN.
Come si può notare dal grafico l'ultimo impulso al rialzo ha rotto il Falling Wedge e adesso i prezzi stanno formando una figura di continuazione che può spingere i prezzi in area di prezzo
104.700 - 104.800.
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