$GRCBTC #Bitcoin #GridCoinGridCoin da seguire a questi livelli molto interessanti per un possibile squeeze in su. Sopra 955 avremo al conferma con 1st PT 1500 circa. 2nd PT 3000. Stop zone sotto 800. Stay Tuned
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[Metodologia operativa sulla nuova strategia della FED]Nella riunione svoltasi oggi a Jackson Hole, Jerome Powell annuncia la nuova strategia della FED che manterrà i tassi d'interesse bassi anche se l'inflazione dovesse superare il 2%.
Secondo la nuova visione, la FED si pone come obiettivo principale il ritorno del massimo livello di occupazione.
La revisione del target d'inflazione lascerà maggiore spazio di manovra alla Fed, che potrà d'ora in poi tollerare un aumento del costo della vita superiore al 2% se questo sarà giudicato benefico per l'occupazione e la crescita.
Lo scenario che si dovrebbe presentare sarebbe quello in cui imprese e privati possano finanziare i propri consumi a bassissimo costo, cosa che innescherebbe il volano produttivo e la conseguente richiesta di occupazione.
Considerazioni personali: la crescita economia e il ritorno ai livelli pre-crisi faciliteranno gli investimenti in tutti gli asset risk-on come è naturale che sia. In più il denaro a basso costo e le intenzioni della FED di non alzare i tassi per parecchio tempo potrebbe favorire una sequenza speculativa di buyback (direi anche come se non ci fosse un domani!) che andrebbe per forza di cose a far crescere i valori delle quotazioni delle azioni e strumenti risk-on correlati. Il clima di ottimismo nei retail (o FOMO) farebbe a mio giudizio alzare ancora di più i prezzi portando gli indici a ritoccare continui record.
Il vento che soffierebbe quindi dal basso verso l'alto potrebbe sì far strage di "controtrendisti" tecnici, di "fairvalueisti" fondamentali e altre sì farsi beffa di divergenze e di ipercomprati, ma dare una portante direzionale ben definita su cui basare le entrate a mercato.
Sono dell'avviso che oggi siano da mettere da parte molte delle credenze sui mercati, come pure le più esoteriche strategie di previsione dei prezzi a favore di una metodologia che, per quanto vecchia e noiosa possa essere, meglio si adatta all'attuale "new normal": BUY&HOLD.
Concentrerò da oggi in poi le mie risorse su alcuni strumenti derivati dalle specifiche caratteristiche applicando una strategia da "cassettista evoluto" con un'attività operatività semiautomatica a GRID statico (Don't try this at home).
Perché bolla o non bolla, io questo treno non ho intenzione di perderlo: non ho voglia di aspettare la prossima crisi economica!
In fondo siamo speculatori, sei d'accordo?
PS: le idee espresse sono esclusivamente mie. Le analisi sono solo a scopo ludico/informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. La decisione di agire in base a quanto scritto è affare tuo. Se lo ritieni interessante, puoi condividere nei tuoi social questa mia idea.
EURUSD ► Short a favore di trend + intermarket + carryBuongiorno, sono entrato nuovamente corto a 1.1355 di EURUSD dopo il gain dei giorni scorsi. Che sia venerdì pomeriggio, non importa: il setup se c'è va rispettato. Non rispettare il setup vorrebbe dire inserire rumore nella statistica sfalsandone il valore e allora tanto varrebbe fate analisi tecnica!
Quindi, il ritraciamento che ha chiuso positivamente la precedente posizione causato dal "sell on news" per le dichiarazioni di Jerome Powell sulla futura politica monetaria della FED, pare sia stato fermato dalla resistenza dinamica dandomi il setup: vendere sotto resistenza.
Sono a mercato sfruttando in coerenza anche questa situazione intermarket. Vi invito a leggere l'analisi.
che rimane ancora coerente nel suo sviluppo.
La scelta operativa rimane la medesima che ha aperto la prima posizione qualche giorno fa.
La direzione in acquisto di Dollari è carry trade positiva quindi ben venga tenerla over-night e over-week.
Operatività a grid antimartingala con gap di 2xATR daily.
Stop di portafoglio
Profit solo per mezzo del Supertrend.
Fino a che i mercati non daranno segnali contrari, aprirò solamente operazioni in acquisto di dollari.
Come sempre raccomando a chi non sa come opero e a come gestisco il risk e money management, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i miei dati di performance aggiornati ad oggi 30/11/2018.
→Conto reale:
dall'inizio dell'anno, gli statement riportano 77,88% di operazioni vinte con un rapporto profitto/perdita di 3.22:1 su 208 trade eseguiti e chiusi attraverso trading discrezionale.
→Test trading system automatico su piattaforma MT4 (conto demo e dati in real time, no backtest):
da fine luglio sto testando una mia strategia che ho reso automatica. Gli statement riportano un gain del 31.15% con un rapporto profitti/perdite 3.25:1 in un conto con leva 20:1
Purtroppo le regole di Tradingview non mi consentono di mettere link ne alla pagina del mio Blog ne alla pagina di Myfxbook, dove sono pubblicati questi dati, perché esterne al social.
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Buon Trading
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell’autore. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
[Setup operativo] GRID long sul GOLDIl prezzo è sacrificato all'interno di uno stretto box di volatilità. La lateralità potrebbe essere sfruttata in coerenza con portanti intermarket per piazzare un bel ordine long oppure, come piace a me, un bel GRID su livelli chiave.
L'idea è quella di sfruttare le sequenze di movimenti CAUSA►EFFETTO che influenzano i mercati.
Cercando di anticipare il comportamento di questo signore qua, che è attualmente il market mover di tutti i mercati, si dovrebbe ottenere un ulteriore vantaggio statistico sfruttandone le correlazioni inetermarket.
Se, infatti, mantiene la configurazione ribassista, e "sente" la TL di resistenza, dovrebbe innescare un bel movimento long sul GOLG che vorrei intercettare.
Il modello operativo è un grid martingala/antimartingala con stop di portafoglio.
Come sempre raccomando a chi non sa come opero, non sa come gestisco il rischio, il money management e la posizione, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io. Meglio chiedere prima...
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i risultati degli ultimi tre anni di trading e aggiornati ad oggi 22/01/2019.
Dall'inizio del 2016, le operazioni vinte sono il 73,96% e il rapporto profitto/perdita è di 4,02:1 su 672 trade eseguiti e chiusi. E' possibile vedere l'intera performance del mio trading sul mio blog ma purtroppo il regolamento di Tradingview non permette di mettere link esterni nemmeno quando si vuole dare dimostrazione di trasparenza! Peccato. Ve lo dovete cercare da soli...
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USDCAD ► prossimi test tecnici importantiBuongiorno Traders,
USDCAD si sta avvicinando a livelli tecnici importanti. Vediamoli nel dettaglio:
1) siamo su un'area statica di massimi relativi H4
2) c'è una divergenza ribassista del CCI (meglio visibile sul grafico H1)
3) siamo a ridosso di R1 del Pivot Point Mensile
4) il prezzo si sta avvicinando ad un TL storica (meglio visibile sul grafico settimanale)
Grafico settimanale
Grafico giornaliero
La divergenza ribassista del CCI è meglio visibile su TF 1H
- Operatività one shot
cercherò di intercettare l'occasione e mi imposterò i seguenti parametri:
Short al test del PP R1M o della TL rossa.
Stop 3 X ATR di H1
Protezione stop a pari ad 1 X ATR di H1 + Supertrend
Target ipotetico sui minimi precedenti o trailing stop.
Valuterò al momento se cambiare l'operatività da "one shot" a grid martingala/antimartingala adeguando l'intera position sizing.
Aggiornerò costantemente l'evoluzione dello scenario.
Per trasparenza e correttezza verso chi mi segue ho deciso di aggiungere i dati di performance del mio conto reale:
dall'inizio dell'anno al 28/05/18, il mio conto riporta 73,95% di operazione vinte con un rapporto profitto/perdita di 1,86:1 su 119 trade eseguiti.
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
⚠️ NON cerco posizionamenti short long term su GOLD ⚠️
– I rendimenti USA schizzano in alto. Intanto Tokyo affonda come un sasso.
– La BOJ chiama rinforzi. Arrivano pure MOF e FSA, ma i mercati li ignorano e continuano a cadere a picco.
– La Cina prova a mettere il cerotto: cerca di bloccare lo yuan e salvare la Borsa. Nel frattempo Trump lancia altri dazi, giusto per peggiorare la festa.
– In Europa è strage: le Borse si sciolgono come un gelato ad agosto. Ovunque dolore, ma tutti ancora a sperare nel solito "salvatore".
– La BCE e i suoi scudieri gridano: “Le banche sono solide!”. Intanto il settore bancario crolla peggio delle shitcoin.
– I segnali c’erano. Ma come sempre, la gente fuori dal gioco, a guardare il disastro dai vetri.
– Il presidente USA ci prova: “È il momento giusto per comprare!”. Peccato che la fiducia sia già in barella.
– Tre ore dopo la Casa Bianca cambia idea: dazi sospesi per 90 giorni. Tranne che con la Cina.
Boom: parte uno dei rally più violenti mai visti.
Solo 3 giorni prima dicevano “impossibile”.
– Tutto questo, senza neanche un colpo della FED.
Serve aggiungere altro?
Gesù ci ha messo 3 giorni a risorgere.
La finanza? Manco 5 minuti.
💡GOLD UPDATE💡
chiusura daily confermata a rialzo, oggi post news vediamo di posizionarci.
attualmente mi mantengo sullo scenario rialzista e cerco solo posizionamenti long,
poi decideremo bene appena usciranno le news.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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SE CHIEDI LA PIOGGIA , IL FANGO DEVI METTERLO IN CONTO!Today’S Trading del 10.09.2024
MACRO BACKGROUND
Se hai campi che sono un deserto, pregherai per avere la pioggia e se la tua preghiera dovesse essere esaudita non potrai sperare di avere anche la giusta dose di acqua… potrebbe piovere più del necessario e un po di fango dovrai averlo.
se chiedi la pioggia , il fango devi metterlo in conto!
Questa frase ripresa nel noto film THE Equalizer, seppur con le dovute differenze, calza perfettamente per l’attuale fase economica: abbiamo pregato per un rallentamento dell’Inflazione, sono arrivate le strette nelle politiche monetarie ed ora non possiamo troppo lamentarci se la disoccupazione sale o se la recessione minaccia le economie mondiali.
Ma i mercati non sono poi cosi comprensivi e manifestano subito le loro esigenze, gridando a gran voce la necessità di nuovi correttivi alle politiche monetarie, questa volta si parla di allentamenti, di tagli tassi per la BCE, come per la FED come per la Cina.
In Europa, la recessione tedesca grida il bisogno di ulteriori tagli tassi, specialmodo visto il taglio ai rinnovi dei piani si salvataggio App e Pepp. Un mare di liquidità in meno che rende difficile la ripartenza se non aiutata da allentamenti nella politica monetaria e dal sostegno di politiche locali mirate all’aumento della produttività dei singoli paesi.
In America rallenta il mercato del lavoro, mettendo in luce il calo di opportunità lavorative con i Jolts sotto gli 8 milioni e la disoccupazione che sale. Lo spauracchio della recessione si fa sentire e tagli del costo del denaro ora sono chiesti a gran voce.
Infine la Cina che non riesce a trovare la fiducia dei consumatori e degli investitori , sempre più convinti del mancato raggiungimento dei target di crescita del 5%. Delusione che fa scappare investitori e che non trova al momento interventi congrui da parte del governo cinese.
FOREX
Il mercato FX trova le majors ancora in pieni trading range, con una momentanea forza di dollari USA nata in seguito ai dati sui NFP e alla disoccupazione al 4.2%, ma ora il focus resta al FED con i timori di tagli tassi da 50Bp che aprirebbero timori di una recessione.
A pagare maggior pegno contro il dollaro USA in questa settimana sono le oceaniche, sulle quali grava la difficile condizione della CINA, pertanto audusd resta a ridosso dei supporti di 0.6640, mentre nzdusd continua la sua dinamica in un trend ribassista sotto le resistenze di 0.6175.
Non si ferma ora la ripartenza dello Yen giapponese che sostenuto dalle aspettative di una BOJ aggressiva, mette sotto scacco le altre majors concorrenti.
Ancora tanto il percorso da ricoperire per i cross yen, con eurjpy che ora attacca i minimi di 157.50, ma lontano dia primi veri supporti di 147.50-25
Riteniamo ancora aperta la possibilità di ulteriore forza dello yen giapponese contro le principali majors per un ritorno a valori medi più consoni allo smantellamento delle posizioni carry trades
EQUITY
Ancora rotazione settoriale per l’azionario USA, con un recupero notevole delle azione value in questo trimestre rispetto al comparto growth che pur rimanendo non lontano dai massimi di questo 2024 cede ora il passo. Gli investitori più prudenti cercano diversificazione su asset a miner capitalizzazione più stabili che possano proteggere i portafogli in questa fase di incertezza.
Da segnalare ancora gli indici cinesi che restano non lontano dai minimi di questo 2024 e decisamente indietro rispetto al resto del mondo che segna invece performance positive in alcuni casi a doppia cifra.
COMMODITY
Da segnalare ancora la pesantezza del Wti che non trova slanci per superare le resistenze di 69$ e resta al momento sui minimi di 67.50 in attesa o di un intervento deciso dell’Opec+ o di una rinnovata speranza di ripartenza della domanda globale di energia.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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L'INVERSIONE DEI MERCATI AZIONARI GIUNGERA' NEL 2022?Buongiorno ragazzi, oggi vi voglio parlare di ciò che potrebbe accadere prossimamente sui mercati finanziari, analizzando i vari cicli economici e il loro susseguirsi e, successivamente, la curva dei rendimenti dei titoli di stato USA e di come quest’ultima stia ultimamente cambiando la sua pendenza.
Il mondo obbligazionario è sempre stato considerando un mercato “anticipatore”, in quanto esso è sempre il primo asset tra i più conosciuti (obbligazioni, materie prime e azioni) ad anticipare i cambiamenti nei cicli economici.
I CICLI ECONOMICI
Come molti di voi sapranno, i cicli economici sono 4, e si susseguono uno dopo l’altro. Ogni ciclo può durare anche diversi anni e ciò che li caratterizza sono la crescita (o la decrescita) economica, i livelli di inflazione, di disoccupazione e le scelte di politica monetaria delle banche centrali.
Partiamo con l’esaminare il primo ciclo, ossia quello di ripresa economica (che rappresenterebbe il periodo metà 2020- metà 2021 circa) che nasce dopo un periodo di recessione economica (indotta, nel nostro caso, dalla pandemia). In un periodo del genere i livelli di inflazione sono bassi, le scelte di politica monetaria sono accomodanti: si fa spesso uso dei quantitative easing, così come è accaduto nel 2020, e il livello dei tassi di interesse sta quasi allo zero, il tutto per favorire una richiesta al credito (e ai prestiti) con lo scopo di far “girare moneta”, il tutto per favorire la crescita economica. I livelli di disoccupazione pian piano si abbassano. Per quanto riguarda i dati macroeconomici, dovremo aspettarci quindi dati sul PIL in crescita mese su mese, accompagnati dalla crescita delle vendite al dettaglio, del PMI, del PPI, dell’inflazione e delle buste paga, mentre i livelli di disoccupazione dovrebbero man mano diminuire. I dati sulla fiducia dei consumatori inizia ad alzarsi.
In questo contesto economico, le materie prime incrementano il loro valore (aumentando la domanda dei consumatori verso beni e prodotti, le industrie andranno a produrre di più e, dal momento che il prezzo delle materie prime si basa sulla legge della domanda e dell’offerta, più aumenta la domanda, più il loro prezzo salirà) così come il mercato azionario. Il mondo obbligazionario, invece, inizia a muoversi in territorio negativo in quanto gli investitori, in un clima di risk on, preferiscono comprare azioni che obbligazioni visti i ritorni all’investimento più alti.
Arriviamo quindi al secondo ciclo, ossia al ciclo della massima espansione, in cui l’economia si è ormai ripresa, la disoccupazione si è riassorbita ma i livelli di inflazione sono molto alti, a causa dei prezzi del petrolio e, in generale, delle materie prime e di tanti altri fattori che ora non discuterò per non uscire troppo fuori tema.
In questo particolare ciclo le banche centrali non sono più accomodanti, dichiarando di togliere all’economia i sostegni precedentemente dati (procedendo cin i famosi tapering) e di alzare successivamente i tassi di interesse, per cercare di far abbassare l’inflazione arrivata ormai oltre il target del +2%. I livelli del PIL sono alti, così come i livelli del producer price index, delle buste paga, delle vendite al dettaglio, dei PMI e della fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda le performance delle varie asset classes, le obbligazioni rimangono in territorio negativo, mentre girano in negativo anche le azioni (perché, come dico sempre, la finanza anticipa sempre e gli investitori, spaventati dalla banca centrale e dal relativo aumento dei tassi di interesse prossimi, liquidano le proprie posizioni long). Le materie prime continuano tuttavia a performare bene perché di per sé sono asset che performano alla grande in periodi di moderata/alta inflazione.
Il terzo ciclo (quello del rallentamento economico) ha inizio a parer mio con la scelta delle banche centrali di alzare i tassi di interesse. Con questi oltre lo 0%-0,25%, le imprese non saranno tanto più spinte (come lo erano nel ciclo 1 e 2) a richiedere prestiti per espandersi e così come per le imprese, vale per i privati (in generale, ci sarà una stretta sul credito). Ciò significa che, vista l’inferiore quantità di moneta circolante, l’inflazione tende ad abbassarsi e con lei anche il valore in borsa delle materie prime (le commodities tendono inoltre a perdere il loro valore in quanto le industire iniziano a produrre di meno in quanto la domanda dei consumatori inizia ad essere più debole e quindi minor domanda, prezzo delle materie prime giù). Con le materie prime in trend negativo, andremo a trovare valori del PPI via via decrescenti, assieme alla fiducia dei consumatori e alle relative vendite al dettaglio. Il livello di disoccupazione giunge ad un bottom e inizia a muoversi in un trend lateral-rialzista. Il PIL inizia a registrare mese su mese valori via via decrescenti. Questo è l’unico ciclo economico in cui troviamo tutti e tre le asset classes che ho nominato in trend ribassista.
Arriviamo infine al ciclo 4, ossia alla contrazione economica (che talvolta può sfoggiare anche in una recessione) in cui il PIL non cresce più bensì inizia a diminuire mese su mese, e lo stesso vale per l’inflazione e il PPI. La fiducia dei consumatori e le vendite al dettaglio iniziano a registrare dei numeri ben più negativi dei cicli 1 e 2, e lo stesso vale per i PMI. I livelli di disoccupazione si alzano in quanto le aziende iniziano a registrare utili notevolmente inferiori rispetto al ciclo 2 e 3 e di conseguenza iniziano a tagliare anche i posti di lavoro (le buste paga aumentano tendenzialmente nei cicli 1 e 2 in quanto, ad una ripresa ed un’espansione economica massima le aziende tandono ad espandersi, e ciò accade di pari passo con nuove assunzioni). I tassi di interesse sono relativamente medio/alti.
Quando si tocca il punto più basso della contrazione o della recessione economica, si ha l’intervento delle banche centrali che applicano nuovamente politiche monetarie: dapprima gli abbassano di nuovo intorno allo 0% e successivamente agiscono immettendo denaro sotto diverse forme nel sistema economico, così che si possa tornare alla fase economica 1, ossia quella della ripresa. I segnali che anticipano una nuova ripresa economica sono dapprima le obbligazioni, che girano in territorio positivo, seguite successivamente da azioni ed infine dalle materie prime, non dimenticando tutti i dati macroeconomici già menzionati, che iniziano tutti a registrare dei valori via via sempre migliori.
LA SITUAZIONE AI NOSTRI GIORNI
Nel biennio 2020-2021 abbiamo a parer mio assistito al susseguirsi di 3 cicli economici in maniera molto rapida: fase di recessione, di ripresa e di espansione economica. Tutti gridano al crash dei mercati azionari: a parer mio, forse, ci arriveremo nel prossimo anno. La teoria secondo il quale affermo che con buone probabilità arriveremo ad una fase di rallentamento economico non giunge solo studiando i vari cicli economici e il loro susseguirsi, ma analizzando anche la curva dei rendimenti dei titoli di stato americani.
COS’E’ LA CURVA DEI RENDIMENTI?
La curva dei rendimenti è la rappresentazione grafica della relazione fra le varie scadenze dei titoli di Stato americani e il relativo rendimento. Nei grafici che tra poco condividerò con voi avremo sull’asse delle ordinate i rendimenti che il titolo assume in corrispondenza di ciascuna scadenza, e sull’asse delle ascisse le relative scadenze.
La curva dei rendimenti può essere essenzialmente di 3 tipi:
- Crescente (o “steepening”)
- Piatta (o “flattening”)
- Invertita
Abbiamo una curva dei rendimenti “normale” o “crescente” quando ci sono aspettative di crescita economica. Esiste un rapporto inverso tra le obbligazioni e i relativi rendimenti: se gli investitori vendono obbligazioni (in questo caso titoli di stato) , il rendimento delle stesse obbligazioni va a crescere; quindi, se la curva dei rendimenti “normale” è crescente, significa che gli investitori vendono obbligazioni di tutte le scadenze per andare a spostare i loro capitali in strumenti a più alto rischio, ossia le azioni (facendo quindi alzare i rendimenti, in maniera appunto crescente), considerando anche il tipico clima di risk on dei mercati tipici di quella fase economica; questa è la curva dei rendimenti che abbiamo avuto nel 2020-2021, tipica appunto di una ripresa/espansione economica che noi stessi stiamo vivendo (che dopo vi mostrerò). Inoltre voglio ricordare che in periodi di ripresa/espansione economica, l’inflazione si fa sempre via via più alta fino a raggiungere un punto in cui agisce la banca centrale che, alzando i tassi di interesse, cerca di calmierarla. Proprio per questo motivo la curva è crescente: che senso ha tenere un’obbligazione che ha, ad esempio, un rendimento dell’1,7% se poi ci ritroviamo con un inflazione del 2%/3%? Avrebbe poco senso, in quanto l’inflazione andrebbe ad erodere i futuri rendimenti agli stacchi delle cedole e, quindi, cosa fanno gli investitori? Vendono le obbligazioni, facendo aumentare i rendimenti e dando alla curva la tipica forma “steepening”.
Per quanto riguarda una curva piatta, essa si va a formare in periodi economici di transizione: gli investitori iniziano a comprare titoli di stato a lunga scadenza (10,20 e 30 anni) facendo abbassare i relativi rendimenti (e infatti nell’immagine vediamo come, nelle lunghe scadenze, la curva si appiattisce). Questo succede poiché i tassi di interesse, per combattere l’inflazione, sono stati aumentati e di conseguenza gli investitori iniziano a scontare ciò, andando a comprare obbligazioni a lunga scadenza, facendo così appiattire la parte finale della curva stessa (a questo punto gli investitori iniziano ad avere meno “paura” dell’erosione del loro denaro futuro a causa dell’inflazione).
Una curva invertita è tipica di una recessione. Vi chiedete il perché? Ragioniamo assieme: se i rendimenti delle scadenze brevi (a 1,2,3,5 e 7 anni) sono più alti delle scadenze lunghe, significa sostanzialmente che gli investitori stanno vendendo obbligazioni a bassa scadenza (facendo quindi aumentare i relativi rendimenti) e comprando la stesse a lunga scadenza (facendo quindi abbasare i relativi rendimenti). Che senso avrebbe ciò? Si vendono obbligazioni a breve termine quando, nel breve termine stesso, non si ha una buona visione dell’economia (chi è che compra i titoli di stato di un Paese che potrebbe nei prossimi tempi trovarsi in recessione economica?) mentre si vanno a comprare le obbligazioni a lunga scadenza in quanto si va scontare il fatto che poi in futuro (in un futuro a 10,20 e 30 anni), dopo l’intervento delle banche centrali, l’economia sarà migliorata.
Ho studiato i vari cicli economici e il mondo obbligazionario e, per pura curiosità, sono andato a costruire la curva dei rendimenti USA relativa al periodo di Q1,Q2,Q3 E Q4 utilizzando i rendimenti a 1,2,3,5,7,10,20 e 30 anni relativi a quei trimestri:
PRIMO TRIMESTRE 2021 (Q1)
Possiamo notare come la curva sia crescente. Più ci si avvicina alle scadenze più lunghe, maggiore è la pendenza della curva
SECONDO TRIMESTRE 2021 (Q2)
Anche nel secondo trimestre del 2021 la curva si presentava “steepening”, molto simile a quella di Q1.
TERZO TRIMESTRE 2021 (Q3)
Nessun particolare considerazione diversa per la curva di Q3
QUARTO TRIMESTRE 2021 (Q4)
Vediamo come, in Q4, la curva si sia appiattita. In particolare, il rendimento del titolo di stato a 20 anni presenta un rendimento addirittura maggiore rispetto a quello a 30 anni. Questa curva è stata da me creata il 3 dicembre, quindi pochi giorni fa. E’ un caso che la curva abbia iniziato ad appiattirsi alla fine del terzo trimestre / inizio quarto trimestre, quando si iniziava a vociferare l’aumento dei tassi di interesse (e, ultimamente, un accelerazione del tapering che andrebbe a significare un aumento dei tassi non più in Q2 2022 ma probabilmente in Q1 2022)?
Vi riporto la grafica della curva dei rendimenti il 20 ottobre (quindi inizio Q4):
Come vediamo, è intorno a quel periodo che la curva ha iniziato ad appiattirsi. Questo è stato causato a parer mio dal fatto che gli investitori hanno iniziato a scontare il rialzo dei tassi di interesse.
E’ POSSIBILE CHE STIA ARRIVANDO IL “CROLLO DEI MERCATI?”
La riflessione che faccio tra me e voi è questa: abbiamo detto che l’appiattimento della curva dei rendimenti anticipa una transizione di cicli economici; abbiamo detto anche che il rialzo dei tassi di interesse di una nazione va ad abbassare l’inflazione scoraggiando però le imprese e le industrie che andranno quindi a richiedere meno prestiti e finanziamenti: come ho detto prima, si tende ad assumere manodopera in maniera più consistente durante le riprese e le espansioni economiche (in quanto la richiesta per i beni, e di conseguenza la loro produzione, aumenta), ma, raggiunto un picco dell’espansione, come avevo detto in precedenza, i livelli di disoccupazione si iniziano a muoversi in un trend lateral-rialzista. Con una disoccupazione in leggero aumento, il dato sulla fiducia dei consumatori verso l’economia inizierebbe a registrare dei decrementi (è normale che un consumatore inizi ad avere meno fiducia sul sistema economico dal momento che la disoccupazione, a piccoli passi, inizia a salire), e di conseguenza è probabile che i risparmi delle famiglie inizierebbero ad aumentare. La conseguenza diretta è sulle vendite al dettaglio, che inizierebbero a diminuire e di conseguenza, con loro, le revenue delle aziende che non andrebbero più a fatturare come nella fase di ripresa/espansione economica, in cui i consumatori erano più propensi a spendere vista la grande fiducia sull’economia. A revenue inferiori delle aziende potrebbe essere legata la poi futura vendita delle azioni stesse da parte degli investitori, con i prezzi delle azioni che potrebbero vedere l’inizio di un trend lateral-ribassista. Dopotutto quando parlavo di cicli economici ho detto che la fase di rallentamento economica era anticipata dapprima dalle obbligazioni, seguite poi dalle azioni. Le obbligazioni effettivamente non si trovano in un trend rialzista: se infatti vi condivido il grafico dei titoli di stato a 10 anni, vediamo che essi sono in un trend discendente:
Lo stesso non si può dire per le azioni, in quanto se condividessi il grafico dell’S&P500 vedremo l’indice stesso praticamente ai massimi storici. Ciò può significare il fatto che, per gridare “i mercati crolleranno” (anche se io preferisco più un “i mercati scenderanno”), bisognerà aspettare che anche le azioni effettivamente inizino a stornare, confermando quindi il nuovo ciclo economico di rallentamento. Però attenzione. Vi condivido un grafico interessante:
Questo è il grafico dell’S&P500. Nell’area in giallo vi ho segnato il range di prezzo, notando che esso, in Q2 2020, è incrementato del 20,6%. I dati sul PIL USA relativi a Q2 2020 (dati reperiti su investing.com) erano:
30.09.2020 (2° trim.) -31,4%
27.08.2020 (2° trim.) -31,7%
30.07.2020 (2° trim.) -32,9%
Nonostante la ripresa economica non fosse ancora partita (visto che era appena scoppiata la pandemia) il mercato aveva già iniziato a scontare tutto. La domanda è: anche stavolta il mercato sconterà prima un nuovo possibile ciclo economico?
Vi voglio riportare un ultimo dato interessante, relativo alla FED: in una riunione di fine settembre, quando aveva quasi annunciato il “tapering”, la stessa prevedeva che l'economia americana sarebbe cresciuta del 5,9% quest'anno, per poi rallentare al 3,8% nel 2022 e al 2,5% nel 2023. Leggendo i dati della FED, balza subito all’occhio il fatto che potrebbe effettivamente esserci un rallentamento, no?
Quindi, ritornando alla domanda iniziale, il crollo dei mercati è vicino? Nessuno può saperlo, vi ho però portato alcuni dati interessanti, intrecciando cicli economici, obbligazioni e azioni. Per quanto riguarda il mio processo, continuerò giorno dopo giorno a leggere i dati macroeconomici e osserverò la curva dei rendimenti e tutti gli etf settoriali di cui parlo sempre…perché? Perché il mercato sconta quasi sempre tutto in precedenza.
MATTEO FARCI
PERCHE' CONTINUA TUTTO A SALIRE? Tutta colpa di ALGORITMI e ETFsi stava meglio quando si stava peggio” avrebbe detto mio nonno.
20 anni fa, era tutto differente. Al centro del mercato c’erano le persone, i loro pensieri, le loro emozioni.
Da soli pochi anni la borsa in italia era diventata elettronica, i vecchi trader alle grida non erano a loro agio a lavorare con i PC… se gridavano… nessuno li ascoltava!
L’attivita’ di gestione era svolta dai gestori che si vantavano di “saper leggere i bilanci”. Erano visti come dei guru in grado di poter scegliere il miglior titolo all’interno di ciascun settore grazie alla lettura attenta delle trimestrali e delle relazioni ai bilanci.
Ma poi, nel tempo, tutto e’ cambiato. Sono arrivate le “gestioni passive”, sono stati introdotti gli “ETF” e l’uso della matematica, degli algoritmi, dei modelli statistici di elaborazione di dati e’ diventato sempre piu’ diffuso.
Le persone, le loro emozioni i loro pensieri hanno finito per contare sempre meno.
Il senso di questa riflessione va oltre la nostalgia del momento. Essa evidenzia un cambio del driver dei mercati e dell’approccio che dobbiamo seguire ogni giorno. In un mercato guidato da persone era importante comprendere come ragionavano le persone, come leggevano i dati macro e le interpretazioni che essi o i media davano alle varie notizie. 10 anni fa era molto importante guardare la CNBC, da essa si captavano notizie, emozioni, sentiment e driver.
Ora non e’ piu’ cosi. Sono le macchine a decidere. Le macchine non hanno emozioni, non guardano la CNBC, non scambiano opinioni con altre macchine. Esse si limitano a leggere i dati e le notizie e ad applicare in modo freddo l’algoritmo con cui sono gestite.
E cosi’ diventa indispensabile comprendere quali sono i driver delle macchine per poter capire quali siano i driver dei mercati. Allo stesso tempo, e’ necessario ammettere che alcuni indicatori che guardavamo anni fa ormai non hanno piu’ lo stesso significato.
E poi c’e’ la questione delle gestioni passive, degli ETF, strumento che per sua natura appiattisce i mercati, riduce l’efficacia delle stock picking e fa “di tutta l’ erba un fascio”. Quanto piu’ l’uso degli ETF diventa diffuso, tanto piu’ la salita o la discesa dei titoli dipende sempre piu’ dalla loro appartenenza o meno ad un ETF chiave e soprattutto dal peso che gli stessi titoli hanno nel basket. Allo stesso tempo, titoli che non fanno parte dei basket continuano a sottoperformare perche’, per loro natura, attraggono fisiologicamente meno flussi: perdono tutti i flussi delle gestioni passive.
E cosi, negli ultimi anni, l’uso indiscriminato degli ETF (i cui Asset Under Management superano ormai quelli delle gestioni attive!) e degli algoritmi hanno creato un vero e proprio mostro finanziario.
TALE MOSTRO E’ LA RAGIONE DEI RIALZI DEGLI ULTIMI ANNI, MA RICORDIAMOLO, SARA’ ANCHE LA RAGIONE DEI RIBASSI QUANDO QUESTI AVVERRANNO.
VE LO SEGNALO. LA SITUAZIONE E’ PREOCCUPANTE. SIAMO DI FRONTE AD UN MERCATO AZIONARIO AMERICANO “OVERCROWDED”, ULTRA-CONCENTRATO ED IN MANO ALLE MACCHINE. QUESTO E’ POSITIVO FINCHE’ GLI INPUT CHE RICEVONO LE MACCHINE SONO POSITIVI. ESSO DIVENTA UN BOOMERANG QUANDO ALLE MACCHINE ARRIVA IL SEGNALE SELL. LA DIFFERENZA TRA UNA MACCHINA ED UNA PERSONA E’ CHE LA PERSONA PRIMA DI VENDERE RIFLETTE, LA MACCHINA NO. TENIAMONE CONTO.
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FTSEMIB, E' TUTTO UN GRANDE BLUFF?Di Fabio Pioli, trader professionista, presidente dell’ Associazione Italiana Traders e Piccoli Risparmiatori e fondatore di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente
E se fosse tutto un bluff?
Viene il dubbio, vero?
Perché sembra quasi il copione di un film: arrivo sulle resistenze, falsa rottura, data dal superamento del massimo precedente, tutti ingabbiati al rialzo e invece, alla fine si parte per il ribasso.
Sto parlando naturalmente dell’ indice Ftse Mib 40 e del suo future.
Cosa ha fatto?
Come si vede in Figura 1, si è portato sulle resistenze “storiche” di area 23.700, ha dato la parvenza di superarle, segnando addirittura un nuovo massimo (24.175) superiore a quello precedente di inizio anno (24.040) ed è poi tornato improvvisamente sotto tali resistenze.
Figura 1. Future FtseMib40 – grafico giornaliero..
Tra l’ altro, con buona pace di chi ancora crede nelle “notizie” la presa in giro è doppia: il prezzi del Ftse Mib sono saliti quando c’ era incertezza sulla formazione del governo; adesso che dal lato delle “notizie” esse finalmente sembrano buone, cosa fa il mercato? Scende.
Inutile cercarla: nessuna correlazione tra prezzi e notizie è mai stata provata matematicamente, né mai lo sarà.
Esiste solo la matematica e la razionalità dei grafici, incrocio coerente di domanda ed offerta.
E cosa dicono i grafici?
E’ da tempo che lo notiamo. Dicono chiaramente: “non comprare”.
Attenzione, a scanso di equivoci e per non far sbagliare nessuno, dobbiamo precisare una cosa.
Non che sia impossibile che i prezzi accelerino al rialzo. E’ possibile. Semplicemente non è oggettivamente corretto puntare su questa eventualità, secondo noi.
Perché ? Perché se hai evidenza che il movimento partito nel 2016 sia ai suoi livelli di obiettivo, tu cosa vuoi fare? Vuoi sperare che ciò non sia vero e comprare dove magari la grossa banca, soddisfatta del guadagno vorrebbe uscire? Noi non vogliamo considerare questa eventualità e siamo tranquillamente disposti a perdere un eventuale, abbastanza improbabile ma pur sempre possibile, rialzo.
In altre parole non vogliamo andare contro le probabilità sperando di essere i vincitori della lotteria. Siamo investitori, non giocatori.
Questa cosa non la gridiamo, la sussurriamo. A gridare si fa sbagliare la gente, a sussurrare la si mette in guardia pacatamente: la salita non è impossibile, quindi ognuno faccia quello che crede ma sappiamo tutti che, alla lunga, a giocare alla lotteria, chi guadagna sempre è solo chi la lotteria la organizza, mai chi gioca.
Le evidenze citate sono date dalla forma del grafico, che si modifica rispetto alla precedente ma di poco e non nella sostanza (Figura 2).
Figura 2. Future FtseMib40 – grafico mensile.
Se non sarà long per noi, almeno sino ad un eventuale storno, dunque sarà short?
La ricerca sarà short ma l’ azione dipenderà da un segnale probabilistico. MAI fare nulla senza.
Venendo alle singole azioni, può essere interessante il grafico di Maire Technimont, in quanto potrebbe presentare potenzialità ribassiste.
Se l’ interpretazione grafica fosse giusta infatti dopo 5 onde al ribasso il prossimo movimento, se rompesse la base di 3,9730, indurrebbe uno short.
BITCOIN: LA VOLPE E L’UVA ACERBAIn queste ultime ore il Bitcoin aggiorna i suoi massimi storici assoluti raggiungendo quota $3480. Solamente tre settimane fa il ritracciamento dei prezzi faceva nuovamente gridare all’ennesima bolla sulla regina delle crypto, dimenticando che la volatilità è nel dna del Bitcoin ed il ritracciamento di metà luglio era solamente una delle ennesime scorribande.
Ad inizio anno il Bitcoin quotava attorno a $900 , stesso livello di fine marzo, dove ha iniziato una impetuosa cavalcata che in soli tre mesi spingeva le quotazioni a triplicarne il valore a $3000 . Utilizzando i famosi “Ritracciamenti di Fibonacci” e prendendo come riferimento i valori di minimo e massimo dell’intero movimento, possiamo osservare che il movimento di ‘ritracciamento’ di metà luglio si è arrestato alla soglia del 50%.
L’analisi tecnica correttamente applicata ai prezzi, conferma che la matematica non è un’opinione. Mantenendo valida tale regola, il valore di $1850 raggiunto il 16 luglio non evidenziava il cambio del trend primario, confermando di essere fortemente impostato al rialzo dalla struttura tecnica di queste ultime ore.
Dai minimi del 16 luglio, oggi il Bitcoin segna un rialzo superiore al +90% che diventa del +110% se sommo la quotazione BitcoinCash, nuova crypto assegnata ‘gratuitamente’ dopo la scissione del 1° agosto.
Se pensi che questo rialzo sia solamente frutto di una bolla virtuale e ti sfugge cosa sta muovendo il forte interesse per la Blockchain, stai sicuramente sbagliando la tua valutazione.
Se vuoi iniziare a capire cos’è la Blockchain, come funziona il sistema dei Bitcoin, come e dove si comprano oppure vuoi fare trading, ti consiglio di liberarti di tutte quelle volpi che ignorando una rivoluzione già iniziata e non riuscendo ad arrivare all’uva e consigliarti come coglierla, preferiscono gridare che l’uva è acerba.
Candlestick Math e il Retest di LSSBuonasera a tutti,
Il presunto retest è avvenuto, e con una forza considerevole. La somma delle ultime due candele ci da una bellissima pin bar di retest con volume di tutto rispetto. Dopo il piccolo retest iniziale, questa potrebbe essere una buona entry per chi vuole holdare il progetto o anche solo speculare, dunque con uno stop loss.
Devo dire che nel secondo caso non saprei dove metterlo, questo stop loss: la volatilità è altissima ed è altrettanto alto il rischio di farsi male. Essendo una coin poco capitalizzata, io personalmente consiglio un holding spietato, e di entrare con poco: lo stop loss secondo me oltre un certo livello di volatilità è l'azzeramento del progetto, se si entra con poco non c'è problema.
Dopotutto mettere uno stop loss troppo ampio solo perché è una crypto volatile sarebbe un rischio folle... potreste ritrovarvi un - 20% di stop loss appena toccato, e il mattino dopo vedere candele verdi come quelle di ottobre. Meglio non rischiare... per fare speculazioni con TP e SL ci sono già i grafici delle criptovalute in top per marketcap, e sono già abbastanza volatili loro.
Quello che potete invece fare se volete proprio massimizzare i profitti su un pair "microcap" come questo, è attivare una strategia grid, oppure un rebalance: entrambe sono facilmente settabili gratis su kucoin. Credo che sia un'opportunità favolosa di moltiplicare i propri guadagni dell'holding, ma attenzione: la strategia grid limita molto i profitti in caso di uptrend parabolici (es ad ottobre ho preso un 2x invece che un 6x perché ho esitato a passare dal grid al puro holding).
Ora sto holdando con un portafoglio rebalance contenente il 97% del valore in LSS, e il 3% in USDT. Il ribilanciamento avviene ad ogni 1% di differenza in questo rapporto. In questo modo, accumulo lentamente ma inesorabilmente LSS senza perdere profitti in caso di improvvisi uptrend "ripidi".
Spero che i miei consigli vi siano (e soprattutto, che vi saranno) utili. A presto, e se non pubblico prima, Buon Natale!
Rame e implicazioni MacroIL rame viene spesso preso come sistema di riferimento per capire il futuro nel breve termine dell'economia, indicatore anticipatore.
E come potrebbe essere diversamente, viene utilizzato in tantissimi campi industriali per le sue doti di conducibilità elettrica e termica elevata, resistenza alla corrosione, duttilità e capacità antimicrobiche.
LE aziende che ne benificiano sono:
1. Elettronica e elettrotecnica
Cavi e fili: È il materiale principale per i cavi elettrici e di telecomunicazione, grazie alla sua alta conducibilità.
Motori elettrici e generatori: Utilizzato nei motori, alternatori e trasformatori.
Circuiti stampati: Il rame è parte integrante dei circuiti elettronici, inclusi quelli per computer e dispositivi mobili.
2. Costruzioni
Impianti idraulici: È comune per tubazioni e raccordi grazie alla resistenza alla corrosione.
Tetti e coperture: Spesso usato per coperture architettoniche e grondaie.
Efficienza energetica: Impiegato in sistemi di riscaldamento, raffreddamento e recupero del calore.
3. Trasporti
Veicoli elettrici (EV): Le batterie, i motori e i sistemi di ricarica degli EV richiedono quantità significative di rame.
Automobili convenzionali: Utilizzato nei cablaggi, nei radiatori e nei freni.
Settore aerospaziale e ferroviario: Impiegato in cavi, sistemi elettrici e componenti strutturali.
4. Energie rinnovabili
Fotovoltaico: Usato nei pannelli solari e nei sistemi di accumulo.
Eolico: Le turbine eoliche contengono rame nei generatori e nei cablaggi.
Reti energetiche: Fondamentale per le infrastrutture smart grid.
5. Sanità
Materiali antimicrobici: Superfici in rame, come maniglie e interruttori, riducono la diffusione di batteri e virus in ospedali e ambienti pubblici.
Dispositivi medici: Utilizzato in strumenti chirurgici e dispositivi elettronici sanitari.
6. Industria chimica e metallurgica
Catalizzatori: Essenziale in processi industriali come la sintesi dell'ammoniaca.
Leghe: Componente primario di ottone e bronzo, impiegati in numerosi settori.
7. Arte e decorazione
Sculture e rivestimenti: Per il suo aspetto estetico e la patina naturale.
Gioielli e artigianato: Spesso usato per ornamenti grazie alla sua lavorabilità.
Questo fa capire come il suo prezzo e quindi la richiesta possa far capire molto del futuro.
Più sale il prezzo, più c'è domanda, più si produce e quindi si venderà.
Ed ecco che qua, solo dopo settimane o mesi si può vedere in effetti sul mercato azionario.
Attualmente ha rotto una linea di trend rialzista. Rimane quella sotto da fare da conferma trend long. Con taglio dei tassi in opera e altri fattori macro mi porta a credere che rimanga long.
Gioco Toro-Orso in un mercato dell'oro volatileGioco Toro-Orso in un mercato dell'oro volatile: pressione a breve termine, ribassismo a medio termine
Il mercato è impegnato in una feroce battaglia al livello chiave di 3.380 dollari e l'oro è alla vigilia di una decisione direzionale.
Il mercato dell'oro è attualmente bloccato in un tiro alla fune tra tori e orsi. Nel medio termine, domina un trend ribassista, con quattro ombre superiori consecutive sul grafico mensile che forniscono una solida base per un sentiment ribassista.
Fondamentalmente, le precedenti aspettative di dazi sono state pienamente scontate dal mercato e, anche se dovessero essere introdotte nuove misure tariffarie, difficilmente replicheranno l'impatto che hanno avuto durante le fasi iniziali del ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Anche l'impatto degli sviluppi geopolitici globali sta gradualmente diminuendo: queste azioni "minori" non vedono la partecipazione dei paesi potenti e la reazione del mercato è molto più debole di prima.
L'argomento di un taglio dei tassi da parte della Fed è stato ripetutamente enfatizzato dal mercato per due anni, ricordando la storia del "bambino che gridava al lupo".
L'attuale incertezza del mercato risiede nella possibilità che l'oro superi la zona di resistenza di 3.400-3.410, raggiunga un nuovo massimo e poi scenda, oppure inizi un calo radicale sotto quota 3.400-10. La chiusura mensile di questo mese è cruciale e fornisce preziose informazioni sul trend di medio termine.
Dinamiche di breve termine: le notizie innescano volatilità
Ieri mattina, la notizia della rimozione del governatore della Federal Reserve, Tim Cook, ha innescato una forte volatilità del mercato, con i prezzi dell'oro balzati immediatamente oltre i 30 dollari.
Il prezzo è rimasto in un range compreso tra 3.367 e 80 per tutta la giornata, sfondando quota 80 nel tardo pomeriggio negli Stati Uniti e spostandosi in un range di 10 punti al di sopra.
Il supporto intraday chiave di oggi è salito a 3.365, con il supporto settimanale principale a 3.330-35. Per quanto riguarda la resistenza, ieri è stato superato il livello 3385, ma i prezzi sono attualmente sotto pressione.
Attualmente, si dovrebbe prestare attenzione alla resistenza nell'area 3385-3394. Il supporto a breve termine si trova nell'area 3370-74. Una rottura al di sotto di questo livello di supporto potrebbe segnalare l'inizio di una correzione.
Analisi tecnica: Segnali su più timeframe
Dal grafico giornaliero, nonostante il forte trend rialzista di ieri, le bande di Bollinger superiore e inferiore si stanno restringendo, rendendo il trend rialzista meno pronunciato. Il supporto attuale si trova a 3370-71 vicino alla media mobile MA5 e alla banda centrale a 3357.
L'indicatore MACD giornaliero ha formato una croce dorata vicino all'asse zero e l'indicatore STO è in ipercomprato, indicando che i prezzi stanno oscillando a un livello elevato.
Il grafico a 4 ore mostra la formazione iniziale di una croce della morte nel MACD e l'indicatore STO sta convergendo, suggerendo che i prezzi potrebbero entrare in un periodo di correzione volatile. Nel breve termine, concentratevi sulla doppia media mobile 3382-3379, seguita dal supporto a 3366 vicino alla media mobile media.
I segnali del grafico orario sono più chiari, con il death cross del MACD e un volume elevato, e l'indicatore STO in correzione al ribasso, suggerendo deboli fluttuazioni di prezzo. La pressione attuale è concentrata intorno a 3379-3381, seguita da 3374.
Strategia di trading: Posizionamento prudente
Sulla base di un'analisi tecnica completa, il mercato dell'oro si trova attualmente in un pattern di elevata volatilità e non è consigliabile continuare a perseguire i guadagni.
Considerate di andare short nell'area 3390-93, con uno stop loss se la media mobile a 5 minuti rompe 3400, e puntate alle aree 74-65-60-55. Se la media mobile a 1 ora scende sotto 74, è consigliabile andare short in caso di rimbalzo.
Al ribasso, dobbiamo attendere segnali di stabilizzazione nell'area 3362-3353-3343 prima di considerare l'acquisto in caso di rimbalzo.
Il mercato sta per compiere un movimento direzionale. Il range 3400-3410 dollari diventerà uno spartiacque tra rialzisti e ribassisti: una rottura aprirebbe un nuovo potenziale di rialzo, mentre un pullback sotto pressione potrebbe innescare una correzione.
Per gli investitori, è meglio essere pazienti e attendere che il mercato determini la propria direzione prima di agire.
Gli orsi dell'oro stanno per festeggiareGli orsi dell'oro stanno per festeggiare: il livello di 3300 è il cimitero, e il tritacarne negativo è ufficialmente iniziato!
L'"ordine di caccia a Powell" di Trump ha acceso la fantasia del mercato sull'atteggiamento accomodante della Fed, ma i trader più accorti hanno da tempo capito questa farsa politica: il dollaro è debole e l'oro sta salendo? Non siate ingenui! Quando Wall Street ancora fantasticava su tagli dei tassi di interesse, il grafico a 4 ore dell'oro aveva sfondato il precedente minimo di 3295 con una linea negativa, annunciando al mercato: "La bara dei tori è stata inchiodata, e ci sono due pale a 3277 e 3263 pronte a scavare la fossa!"
Rumore politico VS legge ferrea tecnica: il terreno di caccia perfetto per gli orsi
La bocca di Trump non può cambiare la crudele realtà della "decapitazione ad alto livello" dell'aspetto tecnico dell'oro. Il presidente della Federal Reserve è cambiato? Non dimenticate che, secondo il meccanismo decisionale a 12 voti, Powell era anche un "traditore" nominato dallo stesso Trump! Il mercato ora punta sulle colombe, ma questo non fa che creare un punto di vendita allo scoperto più consistente per gli orsi: l'area 3300-3310 è il miglior macello, che non è solo il punto di pressione per la conversione tra massimo e minimo, ma anche la "zona di carica suicida" dove i tori lottano per sopravvivere.
La cosa più spietata del calo negativo è che "il rimbalzo è una trappola". Quando chi arriva in ritardo grida "comprate il minimo", il prezzo dell'oro è già scivolato nell'abisso di 3263. Ricordate: non indovinate il minimo in un mercato ribassista. Qualsiasi linea K a forma di V rovesciata in 15 minuti è una falce per raccogliere porri!
Strategia operativa: Lasciate volare la palla corta per un po'
Radicali: Andate short al prezzo attuale di 3295, stop loss a 3315, target 3277-3263 (sfondate e andate short a 3250)
Conservatori: Andate short a 3308, stop loss a 3320, lasciate che la fantasia accomodante della Fed diventi la vostra password di prelievo
Vecchi rialzisti: Andate light a 3263 per tentare un rimbalzo (con uno stop loss di $5), ma ricordate: questo è un gioco di prestigio, è meglio aspettare la divergenza dal minimo del MACD dopo il crollo prima di agire!
Rischio geopolitico? L'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Iran è stato a lungo digerito dal mercato! Se i dati del PCE saranno inaspettatamente aggressivi, il prezzo dell'oro subirà direttamente una "caduta ad alta quota". Sotto la triplice risonanza di aspetti tecnici, fondamentali ed emotivi, l'oro ha una sola strada: scendere sotto 3263 e puntare a 3200! Il motto di oggi è: quando Trump inizia a guidare la politica monetaria, è il momento migliore per vendere allo scoperto l'oro - dopotutto, nessuno conosce gli "indicatori di inversione" meglio di lui!
Il prezzo dell'oro è sotto pressione nell'intervallo 3340-3365.Il prezzo dell'oro è sotto pressione nell'intervallo 3340-3365.
L'oro spot (24 giugno) è crollato del 2%, superando i 3.300 dollari e scendendo a un minimo di 3.295,38, il minimo di metà mese.
Quegli analisti stupidi che gridano ogni giorno "l'oro deve arrivare a 3.500" si vergognano?
Ora il prezzo dell'oro si aggira intorno ai 3.320, proprio come i tori intrappolati, che non osano fermare le perdite e fantasticano su un rimbalzo.
Motivo del crollo: cessate il fuoco in Medio Oriente + falchi della Fed.
Cessate il fuoco in Medio Oriente: Iran e Israele davvero un cessate il fuoco!
Quei "geni del porto sicuro" che usano i conflitti geopolitici per esaltare l'oro stanno piangendo nel water? Il premio di guerra evapora e l'oro viene naturalmente soppresso.
Falchi della Fed: Il vecchio Powell è di nuovo aggressivo, affermando che "non ci sarà alcun taglio dei tassi a luglio"
Analisi tecnica: Spartiacque tra 3290 e 3300 rialzista
1): Livello giornaliero - Soppressione del mercato ribassista, difficoltà del mercato rialzista
Livello di supporto chiave 3290 (media mobile a 60 giorni): Se rompe questo livello, il prossimo obiettivo è 3250, e poi 3200, buona fortuna fino in fondo, carnevale del mercato ribassista!
2): Grafico a 4 ore: il canale discendente è libero e il rimbalzo è teoricamente un'opportunità di vendita allo scoperto.
3340-3365 è una forte resistenza
3310 è un supporto a breve termine, ma se dovesse romperlo di nuovo, 3290 è l'ultima linea di difesa.
Rottura = il trend vira verso lo short
3): Grafico orario - frode shock, la preferita dai porri
Shock nel range 3310-3335, quegli "esperti" che fanno trading intraday a breve termine, sono di nuovo presi a schiaffi?
I veri trader di trend sono rimasti a lungo in disparte, solo i porri continuano a operare frequentemente!
Ecco perché ho fatto trading solo una volta da lunedì a martedì.
Strategia di trading:
Rottura sotto i 3290 → short! Obiettivo 3250, stop loss 3320.
Rimbalzo 3340-3365 → continua short! Obiettivo 3300, stop loss 3380.
E se i rialzisti volessero comprare al minimo?
Layout intervallo 3305-3315, stop loss 3295, target 3340---3365-3380
Sentimento di mercato: panico + avidità = il classico modo di morire
ingresso portafoglio WU e Patterson con usd a 1,08 no stopinseriamo in portafoglio altri due titoli presi con usd a 1,08ca:
WU 42pezzi a12,265, no stop, sottovalutazione pluriennale su grafico bimensile, azionariato iperistituzionalizzato con anche due-tre etf di grido, dividendo super per un marchio storico che soffre la pressione dei nuovi player digitali dei pagamenti, potrebbe anche scendere ma il prezzo su minimi da crisi 2008 ci dice di provare.
PATTERSON 18pezzi a 30,93, no stop, anche qui in lieve sofferenza, ma sotto la linea mediana dell'andamento nel grafico bimensile, prezzi da rotture dei massimi del 2003, anche se le spese dentistiche in periodi di crisi sono tra le prime a essere tagliate o compresse, la futura liquidità in dollari derivante dai cambi nella parte obbligazionaria che ci ha portato a sovrappesare quest'area penso ci possa concedere qualche acquisto a caso.
Finchè il debito sovrano italiano in usd e quello di telecom tengono incrementiamo in dollari.
Oltre l'analisi dispersivografica!
COMPRARE XAUUSD È DA FOLLI. TANTO QUANTO VENDERLO.L’ORO A 2.950$ È UN’ILLUSIONE: COMPRARE O VENDERE ADESSO È DA FOLLI!
Chi sta pensando di comprare oro ai livelli attuali o, peggio ancora, di venderlo in anticipo rispetto a un potenziale top, sta giocando con la dinamite. Il prezzo di XAUUSD ha raggiunto i 2.950 dollari, un livello che sembra giustificato da fattori macroeconomici e finanziari solidi: l’inflazione che persiste, la politica monetaria ancora incerta delle banche centrali, l’instabilità geopolitica e l’accumulo da parte di istituzioni che vedono l’oro come protezione contro il rischio sistemico.
Ma attenzione, questo non significa che il prezzo sia sano! L’oro è in una fase di ipercomprato evidente, con gli indicatori tecnici che gridano sovravalutazione da ogni angolo del mercato. Questo non è un rally guidato da un sano bilanciamento tra domanda e offerta, ma una corsa alimentata dal panic buying, con i piccoli investitori che stanno comprando a valori irrazionali mentre le mani forti sono pronte a scaricare tutto.
TECNICAMENTE, IL PANICO STA CONTROLLANDO IL MERCATO
I grafici raccontano la verità che pochi vogliono ammettere: il trend rialzista è stato spinto a livelli insostenibili. L’oro si è stabilizzato sopra i 2.900 dollari con volumi impressionanti, ma la price action mostra segni evidenti di esaurimento. Il livello chiave di 3.000 dollari è una resistenza psicologica che difficilmente verrà superata senza un pullback significativo. Gli oscillatori come RSI e MACD sono in zona estrema, il che indica un’alta probabilità di correzione nei prossimi giorni o settimane.
Il breakout sopra i 2.950 dollari non è supportato da fondamentali reali di lungo periodo, e il fatto che il mercato continui a salire con volumi in calo è il segnale più chiaro di un top imminente. Non fatevi ingannare dal fumo negli occhi: l’euforia è sempre il preludio di un selloff violento.
UN RALLY BASATO SU PAURA E SPECULAZIONE
La narrativa di un oro destinato a salire all’infinito è la classica favola che il mercato racconta prima di una grande correzione. Certo, gli investitori stanno fuggendo dal rischio e stanno cercando un rifugio sicuro nel metallo prezioso. L’inflazione, la recessione incombente in alcuni settori e le politiche monetarie delle banche centrali hanno alimentato la corsa all’oro, rendendolo un asset attraente. Ma questo rally è basato su speculazione eccessiva, non su fondamentali sostenibili.
Le banche centrali stanno acquistando? Certo, ma non stanno inseguendo il prezzo come stanno facendo i trader retail. Stanno accumulando con strategie ben pianificate, mentre il mercato retail sta entrando in preda alla FOMO. È un gioco che si è visto mille volte: le istituzioni accumulano in silenzio, lasciano che il prezzo esploda grazie all’euforia, poi scaricano tutto a chi è arrivato tardi alla festa.
ATTENZIONE ALLE PROSSIME MOSSE: IL PERICOLO È DIETRO L’ANGOLO
Il punto è questo: siamo su un terreno estremamente pericoloso. Se compri oro a 2.950 dollari, stai pagando un prezzo gonfiato da fattori temporanei, esponendoti a una correzione brutale. Se vendi senza una strategia precisa, rischi di rimanere bloccato in un ultimo strappo rialzista prima che il mercato collassi.
Cosa succede se il dollaro si rafforza?
Cosa succede se la Fed sorprende i mercati con una stretta monetaria inattesa?
Cosa succede se il risk-on ritorna improvvisamente e il denaro fluisce fuori dall’oro?
Non sono ipotesi campate in aria, ma scenari concreti che possono scatenare un’ondata di vendite improvvisa.
IL VERDETTO? ASPETTATE IL SELLOFF
Non fatevi ingannare dall’isteria collettiva. Questo prezzo dell’oro è giustificato dai macrotrend attuali, certo, ma è comunque insostenibile nel breve termine. L’ipercomprato è evidente e il mercato è maturo per una correzione violenta.
Chi compra oggi diventa la liquidità perfetta per le mani forti che vogliono uscire. Chi vende senza un piano rischia di essere schiacciato dagli ultimi spasmi del rally. Ma chi aspetta, chi osserva con sangue freddo e pianifica, avrà l’opportunità di entrare quando il mercato avrà fatto pulizia e i prezzi saranno tornati a livelli razionali.
La bolla è gonfia, il selloff è dietro l’angolo. E quando arriverà, molti rimarranno incastrati. Non siate voi quelli che pagano il conto.
DOW JONES BUY: LE CONDIZIONI SONO MATURATE, I NUMERI SONO CHIARINegli ultimi sette giorni, il Dow Jones Industrial Average (DJIA) ha dimostrato una resilienza invidiabile, navigando tra le onde di incertezze macroeconomiche e segnali contrastanti. Al 14 febbraio 2025, l’indice ha chiuso a 44.546,08 punti, con una lieve flessione dello 0,37% nell’ultima seduta. Questa correzione, lungi dall’essere un segnale di debolezza strutturale, rappresenta un’opportunità perfetta per ricaricare il portafoglio e posizionarsi strategicamente per il prossimo breakout rialzista.
LA STRUTTURA TECNICA: IL MERCATO È PRONTO A ROMPERE AL RIALZO
Le evidenze tecniche confermano che il Dow Jones si mantiene saldamente sopra la media mobile esponenziale a 21 giorni, un chiaro segnale che la spinta rialzista rimane intatta. La resistenza chiave si trova a 44.847,4 punti, un livello critico che, se violato, spalancherà la strada verso 45.255,5 punti e oltre. Il supporto solido a 44.439,4 punti garantisce una base solida su cui costruire il prossimo impulso.
L’analisi degli indicatori conferma il potenziale esplosivo di questa configurazione:
RSI a 45,775: Il mercato non è né in ipercomprato né in ipervenduto, lasciando spazio a una forte espansione verso l’alto senza il rischio immediato di una correzione brusca.
MACD a -0,68: La compressione del momentum indica una fase di accumulazione pronta a sfociare in un’accelerazione rialzista.
ADX a 30,574: La direzionalità del trend è ancora moderata, ma in via di rafforzamento. Quando il movimento esploderà, il rally sarà violento.
IL CONTESTO MACRO: LE PAURE SONO SOPRAVVALUTATE, IL MERCATO È PIÙ FORTE DI QUANTO SI PENSI
I mercati hanno reagito in modo esagerato ai dati sull'inflazione. Il CPI ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile e del 3% su base annua, spaventando i soliti deboli di stomaco che temono nuove strette monetarie da parte della Federal Reserve. Tuttavia, i dati vanno letti nella giusta prospettiva: la Fed non può permettersi di strangolare la crescita economica con rialzi eccessivi dei tassi, e il mercato lo sa. L’occupazione è solida, i consumi reggono, e le aziende del Dow Jones continuano a macinare utili.
Sul fronte geopolitico, le nuove tariffe del 25% su acciaio e alluminio annunciate dall’amministrazione Trump hanno generato incertezza temporanea, ma la realtà è un’altra: la politica protezionistica potrebbe dare nuova linfa al comparto industriale americano, spingendo i titoli del Dow a nuovi massimi.
Il quadro è chiaro: il Dow Jones si trova in una zona di acquisto perfetta. La tenuta sopra le medie mobili, la formazione tecnica rialzista e un macro contesto che, al netto delle paure, continua a favorire la crescita delle large cap industriali sono tutti elementi che gridano BUY!. Ogni ritracciamento è un’occasione d’oro per entrare prima dell’esplosione dei prezzi.
stagionalità, risk-off, LONG EUR/AUDMercati in attesa di quale sarà la prima mossa di Trump al suo insediamento.
I mercati obbligazionari però sembrano gridare a gran voce che c'è incertezza sul futuro, sopratutto per quanto riguarda le politiche monetarie che dovranno adattarsi alla deregolamentazione di Trump.
Il tasso neutrale si è alzato, dovuto dal fatto che l'economia sembra poter reggere tassi alti a lungo data la superforza degli ultimi anni.
In risposta le azioni sono vendute per via del premio al rischio che non supera il rendimento di un semplice titolo obbligazionario.
Siamo quindi al momento in una fase di incertezza, nella quale Trump domina la scena e tutto questo porta a un sell off di asset più rischiosi come azioni e valute cicliche (AUD, NZD).
CINA
la Cina continua a mostrare segni di debolezza, l'inflazione non si schioda dallo 0 e i consumi non ingranano.
I rendimenti toccano il minimo storico e i mercati azionari vendono.
nell'immagine si vede come i rendimenti cinesi sono correlati con l'andamento di AUD/USD, sulla destra l'indice Cinese.
EUROPA
in Europa i rendimenti sono esplosi, sintomo anche questo di avversione al rischio che porta a comprare valute con le riserve più alte; USD, EUR per primi.
l'inflazione inoltre sta tornando a minacciare la BCE che potrebbe essere costretta a rivedere la traiettoria dei tassi nel breve periodo
STAGIONALITà
dal 13 gennaio parte una forte stagionalità dell'euro contro il dollaro australiano, a vantaggio della tesi.
entrerò a mercato ora con SL sotto i minimi generati su grafico H1.
Dominance e Alt SeasonChe ci sia una correlazione diretta tra dominance e Alt Season è praticamente ovvia.
Più BTC è forte, più le altre coin sono deboli. BTC è il cavallo trainante di tutto l'ecosistema, e non potrebbe essere altrimenti, Buffet probabilmente lo chiamerebbe MOAH ovvero il vantaggio competitivo e di comfort che una persona trova ad usarlo.
Potranno nascere nuovi ecosistemi, nuove coin, ma prima che si possa mettere in ballo il nome di BTC VS un'altra passeranno probabilmente diversi anni o decenni.
Ma torniamo alla dominance, essa indica la liquidità dove si sta spondando nell'ecosistema. Storicamente la dominance ha toccato valori del 72% prima di scendere repentinamente al 40%.
Il trend di salita è partito dal 24 novembre 2022, e scivolone a parte del 21 nov. 2024, attualmente è in recupero. MAle per le ALT, forse chi ha gridato alla ALT SEASON lo ha fatto troppo presto.
Questo nessuno credo che possa dirlo allo stato attuale. Di sicuro consiglio di stare molto attenti sulla leva con le ALT, in LONG e valutare caso mai lo SHORT sul breve. Più nello specifico i livelli chiave sono la resistenza 58,85% sul long e 58% il supporto per lo short.
Nel lungo periodo? Io direi di tenersi degli USDT pronti ad essere cambiati se la dominance dovesse ancora salire. A step preimpostati fino ad arrivare ad un 72% di Dominance.
[S&P 500] Panoramica mercato USA - in attesa dei dati macro #1Userò queste idee come diario in modo da provare a mettere insieme i pensieri sperando che rileggerle in futuro possa essere d'aiuto nella difficile navigazione (e sopravvivenza) sui mercati. Difficilmente posterò idee operative vere e proprie.
Dopo il crollo della settimana scorsa (cause: rialzo tassi BOJ → crisi carry trade , dati macro in peggioramento → Sahm Rule , vendita metà azioni Apple da parte di Buffett), diamo uno sguardo ai dati storici da una prospettiva quantitativa:
Come già successo 70 volte dal 1990, quando il VIX chiude a 51,1 o più (4 deviazioni standard sopra la media di lungo periodo), i rendimenti futuri sono in media del:
+1,8% nel mese successivo
-1,4% nei prossimi 3 mesi
+9,2 nei prossimi 6 mesi
+31,0% nei prossimi 12 mesi.
Invece, come già successo 333 volte dal 1990 (escluso l'attuale spike) quando il VIX chiude a 35,3 o più (2 deviazioni standard), i rendimenti futuri sono in media del:
+2,4% nel mese successivo
+6,9% nei prossimi 3 mesi
+15,3 nei prossimi 6 mesi
+29,4 nei prossimi 12 mesi
Quando la volatilità del mercato azionario è enorme (+4 deviazioni standard) tende a persistere e a smorzare i rendimenti da 1 a 3 mesi, mentre livelli meno elevati (+2 deviazioni standard) suggeriscono un futuro più roseo a breve/medio termine.
La chiusura del VIX di lunedì a 38,6, (massimi dell'anno finora), sono di conseguenza un buon segno per quanto riguarda i rendimenti futuri, poiché non si avvicinano al livello di 51,1 (4 deviazioni standard).
Dalla sua nascita nel 1990, la chiusura media giornaliera del VIX è di 19,5. Lunedì ha toccato un livello che in precedenza aveva raggiunto solo lo 0,8% delle volte, durante le maggiori crisi. Alla chiusura di martedì è tornato a 27,7, ma dopo un tale spostamento sono probabili altre ondate.
La volatilità del mercato azionario ha raggiunto un'intensità pari alle peggiori crisi della storia. Se si è trattato di un panico momentaneo che può essere tranquillamente ignorato, è stato il primo in un secolo.
Secondo Peter Tchir (Academy Securities) il picco del VIX è stato così estremo a causa della mancanza di liquidità nelle opzioni su cui si basa il calcolo dell'indice. I futures del VIX, non hanno mostrato nulla di simile. Ciò implica problemi nel mercato delle opzioni .
Secondo Datatrek International in assenza di un catalizzatore specifico (un grande evento economico/finanziario), " il VIX ci sta dicendo che abbiamo tempo (4-6 settimane) prima che un vero e proprio minimo investibile sia a portata di mano ". Fondamentale sarà osservare i dati macro prossimi al rilascio e verificare se una recessione dell'economia americana è realmente alle porte.
Al momento, i non-farm payrolls sono cresciuti di poco più di 100.000 unità e il tasso di disoccupazione rimane al di sotto del 4,5% (durante la crisi finanziaria sub-prime raggiunse il 10%), al momento i numeri seppur in peggioramento non vanno verso una recessione certa.
Perché allora il dato è stato preso così negativamente dal mercato?
1- Il dato è arrivato nel momento in cui la BOJ ha alzato i tassi di interesse sullo yen creando
enormi scompensi su lato carry trade
2- Buffett ha venduto la metà delle sue azioni Apple
3- Il dato sulla disoccupazione non è tanto preoccupante per il numerò in sé, ma lo è perché è rientrato nella cosiddetta “Sahm Rule”, che si basa sulla velocità di crescita del tasso di disoccupazione. Quindi 4,5% è un valore ancora basso, ma c'è stata un'accelerazione preoccupante di perdita di posti di lavoro americani.
Da sottolineare però che la stessa Sahm ha dichiarato che, nelle bizzarre condizioni post-pandemia, è possibile che la regola questa volta dia un falso positivo. Sia la curva dei rendimenti invertita nel mercato obbligazionario sia vari indicatori economici anticipatori, di solito indicatori di recessione quasi infallibili, gridano al rallentamento da quasi due anni. Al momento, non è ancora successo niente.
Lato Fed, negli ultimi tre mesi, le aspettative di tagli si sono costantemente rafforzate. Dalla riunione del Federal Open Market Committee di mercoledì, i futures sui fed funds hanno toccato il fondo. Per le prossime quattro riunioni, prevedono tagli di 1,5 punti percentuali, il che implica che la banca centrale taglierà di oltre 25 punti base almeno due volte.
Le obbligazioni battono le azioni quando si pensa che un rallentamento costringerà a tagliare i tassi. Da notare anche che secondo vari sondaggi è ancora preponderante l'idea di un cosiddetto “soft-landing” (quindi di una crisi “soft”) anche se i consensi a riguardo sono diminuiti rispetto inizio 2024. (Il consenso maggioritario su un soft landing, a seguito di un evento catalizzatore come un fallimento importante, potrebbe portare ad un hard-landing più violento).
→ vedi Shiller PE Ratio +34 (Rapporto Prezzo/Utili superiore ai massimi pre-crisi 1929).
Nello storico dello S&P 500 ci sono state diversi crolli nel mese di agosto e tutti i maggiori hanno portato a chiudere l'anno più o meno per come era iniziato, tranne nel 1998 dove l'anno si chiuse ad un +25%. (a seguito di default Russia e crisi LTCM).
Nel settembre 1998 a seguito di un ulteriore ribasso, quando i mercati obbligazionari rimasero completamente in panne, la Fed effettuò un insolito taglio dei fed funds tra una riunione e l'altra. Questo incidente ha dato vita all'espressione "Fed Put", e la nuova liquidità della Fed ha dato il via a una straordinaria impennata speculativa con l'arrivo sul mercato delle dot-com. (E successiva bolla).
Oggi quel taglio viene generalmente considerato un errore. L'iniziale selloff guidato dalla Russia ha innescato una seconda ondata di ribasso perché ha lasciato un'importante istituzione finanziaria (LTCM) in gravi difficoltà. Il massiccio rimbalzo che ha fatto chiudere l'anno ad un +25% è avvenuto perché il mercato ha effettivamente spinto (obbligato) la Fed a tagliare i tassi .
Tornando nel 2024, a seguito del cosiddetto “Fed Put” difficilmente la Fed tornerà a mettersi in una situazione simile, con tagli inaspettati dei tassi, nonostante possibili eventi catalizzatori.
L'allentamento dei tassi è ancora probabile, ma in assenza di un incidente paragonabile a LTCM, Lehman Brothers o SVB, è improbabile che prenda decisioni estreme e rischi di innescare un boom speculativo come quello del 1998.
Secondo Harry Colvin (Longview Economics) ci sono stati 15 selloff dell'S&P 500 dal 1978, in cui l'ondata iniziale di vendite ha fatto scendere l'indice di almeno il 10%. La probabilità di un retest dei minimi iniziali è alta. In 13 dei 15 esempi, il retest del minimo dell'onda uno si è verificato in una successiva ondata di vendite (cioè a seguito di un breve rally ralzista). Le due eccezioni sono state l'aprile 2012 e l'ottobre 1997.
Qualsiasi cosa che potenzialmente indebolisca ulteriormente il dollaro potrebbe esacerbare l'esaurimento del carry trade dello yen. L'ampio crollo del mercato dimostra che gli investitori ritengono che la Fed non abbia altra scelta che tagliare in modo aggressivo, questo si è tradotto in una debolezza del dollaro che non si vedeva da mesi.
Il carry trade con lo yen sembra stia svolgendosi al ritmo più veloce dal suo famigerato crollo in seguito alla crisi dei mutui subprime nel 2007 e 2008. Poiché il carry trade con il peso messicano ha ancora, sorprendentemente, generato un rendimento totale superiore a quello dell'S&P 500 dalla vigilia della pandemia, è lecito pensare che l'esaurimento possa andare oltre.
Le ragioni dell'ottimismo sulla ripresa degli indici azionari richiedono più o meno pessimismo sul dollaro.
Conclusioni : secondo un'analisi quantitativa dei dati storici l'unico caso in cui a seguito di un crollo come quello appena avvenuto c'è stata una ripresa eccezionale è il settembre/ottobre 1998, con il taglio dei tassi a sorpresa della Fed ("Fed Put").
E' probabile un retest dei minimi, ancora è troppo presto per entrare.
Occorre attendere le prossime settimane per evento catalizzatore (es: fallimento importante), nonostante ciò intervento estremo della Fed è pesato poco probabile (va messo in conto l'elezione di Novembre).
In attesa dei dati macro, considerare che l'enorme immissione di liquidità del periodo pandemico possa continuare a reggere il rallentamento economico americano.
Osservazioni future : Dollaro e carry trade sullo Yen, mercato obbligazionario, dati macro.
Borse, discesa impulsivaContinua la discesa di Wall Street che fa registrare la peggiore seduta dal 2022, con l'S&P 500 in calo del 2.2%, il Nasdaq in calo del 3.6% e il Dow Jones in calo dell’1.25%, in ragione di trimestrali negative e di dati macro non incoraggianti. Le azioni di Alphabet sono scese di circa il 5% a un minimo di 6 settimane di $ 174,82 dopo che i suoi guadagni e ricavi hanno superato le aspettative, ma la società ha mancato i ricavi pubblicitari di YouTube.
Tesla è crollata di circa il 12.3% dopo che i suoi risultati hanno deluso e ha riportato un calo del 7% nei ricavi del settore automobilistico. Meta ha perso il 5.6% mentre Nvidia e Microsoft hanno ceduto rispettivamente il 6.8% e il 3.6%. Visa è scesa del 3,7% a un minimo di 31 settimane di $ 256,7 dopo un rallentamento nel volume dei pagamenti e nelle transazioni elaborate. D'altra parte, AT&T è salita del 3,8% poiché il numero di abbonati ha superato le stime.
Sul fronte dei dati, gli indici PMI flash di S&P Global per gli Stati Uniti hanno mostrato che il settore manifatturiero ha subito una contrazione inaspettata per la prima volta dall'inizio dell'anno, mentre la crescita dei servizi ha accelerato e i prezzi degli input sono aumentati al livello più alto in quattro mesi.
JPY IN FORTE RECUPERO
Lo yen giapponese si è apprezzato, con il UsdJpy sceso a 152.50, raggiungendo i livelli più alti delle ultime 12 settimane e raggiungendo i minimi del primo intervento della Boj, datato 29 aprile scorso. Si assiste alla liquidazione di tutte quelle posizioni di carry trades che erano state montate all’inizio del 2024, e la ragione è il timore di rialzo dei tassi da parte della Boj della prossima settimana. Aggiungiamoci poi l’aumento del risk off che agevola acquisti di Jpy come asset rifugio in seguito a trimestrali deludenti, e il gioco è fatto.
Ricordiamoci poi di coloro che dichiaravano che la Boj non avrebbe avuto speranze nel riuscire a combattere la speculazione, con target che venivano predetti in area 180, ed eccoci qua a commentare una Boj, che con due interventi gridati e due silenti, ha venduto circa 80 90 miliardi di dollari ad una media che, siamo sicuri di non sbagliare di molto, se diciamo che è intorno ai 157 158 Jpy per dollaro con il prezzo il 4% più basso.
Andare contro la Boj, unica banca centrale al mondo con la Fed, da nostra memoria, che raramente ha perso sui cambi, è e rimane un suicidio finanziario senza alcun senso. Nel frattempo, i mercati rimangono divisi sul fatto che la Boj aumenterà di nuovo i tassi di interesse la prossima settimana, sebbene sia ampiamente previsto che annunci i suoi piani di riduzione degli acquisti obbligazionari per allentare il suo massiccio stimolo monetario.
I massimi funzionari giapponesi hanno anche chiesto alla banca centrale di comunicare più chiaramente la sua intenzione di normalizzare la politica monetaria. L'impennata dello yen di questo mese è stata inizialmente innescata dall'intervento del governo, (in Giappone la Boj non è indipendente dalle autorità politiche) con i dati della BOJ che suggeriscono che le autorità potrebbero aver venduto quasi 35 miliardi di dollari l'11-12 luglio, che sommati ai 60 già venduti tra il 29 aprile e il 1 maggio, fanno circa 95 miliardi di dollari. E prima o poi qualche bid nascosto della stessa banca centrale, emergerà, specie se i prezzi romperanno il supporto chiave di 152.00, innescando un importante trend ribassista.
BOC TAGLIA I TASSI
La Banca del Canada ha tagliato il suo tasso di interesse chiave di 25 punti base al 4,5% nella riunione di luglio 2024, come previsto, estendendo il taglio di 25 punti base della banca centrale dalla riunione di giugno che aveva terminato il ciclo di rialzo che aveva portato i tassi al 5%. Il Consiglio direttivo della BoC ha osservato che l'eccesso di offerta nell'economia canadese ha contribuito a rallentare l'inflazione negli ultimi mesi, giustificando una politica monetaria più accomodante poiché il mercato del lavoro canadese ha mostrato segni di moderazione.
La banca centrale ha anche osservato che, tassi di interesse più bassi potrebbero contribuire a un rallentamento dei costi dei mutui e degli alloggi, che sono stati il maggiore fattore che ha contribuito all'inflazione. Il Consiglio direttivo prevede che l'inflazione CPI diminuirà nella seconda metà dell'anno a causa degli effetti base per i prezzi della benzina, prima di stabilizzarsi al livello del 2% nel 2025.
PMI USA
L'S&P Global US Composite PMI è salito a 55,0 a luglio 2024 da 54,8 a giugno, il valore più alto da aprile 2022, indicando una crescita continua negli ultimi 18 mesi. Il settore dei servizi ha superato il settore manifatturiero per il quarto mese consecutivo, con la produzione manifatturiera in calo per la prima volta da gennaio.
Nel complesso, i nuovi afflussi di lavoro sono aumentati a un tasso leggermente ridotto a causa di un calo degli ordini manifatturieri, ma il settore dei servizi ha registrato la crescita più rapida dei nuovi affari in oltre un anno. Nonostante questa crescita, l'occupazione ha rallentato, la fiducia delle imprese è diminuita a causa della crescente incertezza politica.
PMI EUROZONA
L'indice PMI composito dell'Eurozona HCOB è sceso a 50,1 a luglio 2024, il minimo in cinque mesi, da 50,9 a giugno e ben al di sotto delle previsioni di 51,1. Il dato evidenzia una quasi stagnazione del settore privato dell'Eurozona, in ragione di una ripresa economica che latita e con un peggioramento del settore manifatturiero, ma anche un rallentamento del settore dei servizi.
I nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo e la fiducia delle imprese è scesa al minimo di sei mesi Le due maggiori economie dell'area, Germania e Francia, hanno continuato a sottoperformare rispetto agli altri paesi di Eurozona. La produzione in Germania è diminuita per la prima volta in quattro mesi, mentre la Francia ha registrato una terza riduzione mensile consecutiva dell'attività aziendale.
PMI UK
L'indice PMI composito S&P Global UK è salito a 52,7 a luglio 2024, superando le aspettative di 52,6 e indicando una forte ripresa dell'attività del settore privato. Si tratta del nono mese consecutivo di espansione.
Accelera, anche se minimamente, il settore dei servizi, mentre la produzione manifatturiera è aumentata al livello più forte da febbraio 2022. La sterlina per ora fatica a reggere i recenti guadagni e corregge al ribasso con movimenti sotto quota 1.2900, che comunque evidenziano una tenuta del cambio rispetto ai movimenti delle altre majors.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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