BUY T-Note 10y / Bund - Analisi MacroNelle sessioni di agosto i governativi USA e Europa hanno ritracciato parte del rally di giugno/luglio dopo che la mancata escalation militare tra Cina e USA con il viaggio della Pelosi ha aperto nuovamente la strada al ribasso, alimentata poi dai forti NFPs negli USA e inflazione UK che ha raggiunto la double digit.
Le curve dei tassi prezzano ora aspettative di rialzo dei tassi ufficiali più aggressive, proprio ora che i principali leading indicatori (indici small business US, initial jobless claims, FED surveys), il rialzo del prezzo del gas e la siccità in Europa, l'indice di global supply chain pressure descrivono uno scenario di maggiore equilibrio tra domanda e offerta che spingerebbe le banche centrali a rivedere le proprie stime di inflazione e fermare il ciclo di tightening.
I tassi USA e Europa pare invece che stiano dando nuovamente centralità al tema (attuale) dell'inflazione lasciando in secondo piano tema (futuro) della recessione.
Cio' perché il mercato sta dando troppo peso a dati lagging come il tasso di disoccupazione, i NFPs o a dati presenti come gli indici dei prezzi. Questi ultimi non danno nessuna idea di come evolverà la situazione in futuro.
Ma se è vero che gli asset finanziari siano anticipatori dei futuri sviluppi economici perché mai stanno ora trascurando lo scenario (probabilissimo) di rallentamento economico e inflazione calante?
Se tale scenario diventasse nuovamente la narrativa dominante, mi aspetterei di vedere repricing delle curve ed in particolare steepeninge rally della backend.
Gli asset più rischiosi come equity e credito confermerebbero il bear market rally e valute come JPY e EUR dovrebbero rafforzarsi vs USD.
Treasury
Bond – Si può parlare di bolla? Termometro dell’economia nonché grande punto di riferimento per le allocazioni di portafoglio, è il mercato dei Bond.
In quest’ analisi, volevo analizzare, con focus sul mercato statunitense, l’andamento della curva dei rendimenti dei Bond a 10 anni con il relativo effetto sul future del T-Bond, che potrà approssimarne gli effetti in conto capitale.
Come ormai ben sappiamo, sussiste una relazione contrapposta tra il rendimento dei bond ed il loro valore. Al salire dei rendimenti, si otterrà un effetto inverso sul valore degli stessi.
Il grafico sopra mostra tramite l’indicatore arancione, l’andamento dei rendimenti bond a 10 anni a partire dal 1999. Sono state anche messe in evidenza alcune delle principali crisi con effetto “mondiale” che hanno investito i mercati negli ultimi 20 anni.
Possiamo notare come la curva, in partenza da un tasso del 5%, (avvicinatosi anche al 7%), nel corso dell’ultimo ventennio abbia visto gradualmente ridurre i rendimenti dei bond, andando a toccare i livelli 0,50 della crisi covid.
In virtù della contrapposta relazione con i rendimenti, i Bond hanno fatto segnare nel corso del ventennio guadagni in conto capitale, apprezzabili dall’indicatore blu, che rappresenta l’andamento del “future” sul T-Bond.
Nel pannello sotto, in giallo, troviamo il livello dei tassi d’interesse stabiliti dalla Fed. Anche in questo caso possiamo notare come, nel corso degli anni, i rates abbiano avuto un trend di fondo ribassista, con importanti riduzioni in corrispondenza delle principali crisi e circa sei anni (dal 2009 al 2015) con i tassi in prossimità del livello “zero”.
Oggi, causa inflazione galoppante, assistiamo ad un atteggiamento particolarmente aggressivo da parte della Fed, con un’impostazione molto meno accomodante e con la revisione al rialzo dei tassi.
La combinazione “ tassi in salita-inflazione-rendimenti bassi”, ha creato un meccanismo di sell-off sui bond, andando ad impattare soprattutto gli investitori in titoli governativi che, malgrado l’avversione al rischio, si ritrovano a dover sopportare perdite difficili da recuperare con portafogli “mono asset”.
Da inizio 2022, infatti, i bond a lungo termine statunitensi, hanno fatto segnare perdite nell’ordine del 15%. Si può parlare di scoppio della bolla?
Nel frattempo, la sapiente diversificazione, anche tra le varie asset class, continua ad essere la principale arma a disposizione dell’investitore.
NASDAQ, INFLAZIONE BUONA, RENDIMENTI, TASSI E T-BOND
C'è nella cultura economica dominante, una concezione secondo cui l'inflazione sia un fenomeno monetario.
Se l'economia di mercato non riesce a produrre un tasso di inflazione che la Banca Centrale ritiene coerente
con la crescita economica si deve intervenire sui tassi e accelerare il tapering.
I recenti aumenti dei prezzi sono dovuti in parte ad uno shock di offerta (tipo chip shortage) ed al rincaro dei prodotti energetici.
Le banche centrali in questo contesto facendo leva sui tassi possono intervenire solo dal lato della domanda, ma l'inflazione non
aumenta e diminuisce solo a causa della politica monetaria delle banche centrali è anche in gran parte il risultato delle scelte che fanno le aziende.
Più i prezzi salgono, maggiori sono i profitti per le società. L'amministrazione Usa, anche attraverso la Federal Trade Commission sta
combattendo l'aumento dei prezzi e le pratiche anticoncorrenziali che le stanno alimentando a scapito dei consumatori. In sostanza
più che inflazione, stiamo avendo una nuova fase di "opportunità aziendale", avidità direbbero a Wall Street. Le società, con prospettiva
di prezzi crescenti, sono incentivate a produrre di più rispetto ad una situazione precedente con tassi vicino allo zero quasi al limite della trappola della liquidità.
In questo contesto si inseriscono come conseguenza gli aumenti dei tassi di rendimento dei T-Bond.
L’aspettativa di un aumento dei rendimenti svaluta le attività finanziarie a lunga scadenza
e avvantaggerebbe la "rotazione settoriale" verso i titoli value la cui attività è già capace di
generare una buona redditività immediata. Ad essere penalizzate sono le obbligazioni e le società dette growth
a causa dei massicci investimenti che dovrebbero realizzare nel lungo periodo i cui flussi di cassa futuri
sono ancora attualizzati dagli analisti in base al "rendimento privo di rischio", com'è appunto, il T-BOND.
Ma KPMG prima della pandemia ha elaborato un sondaggio sulle aspettative di ritorno sugli investimenti tra le aziende Tech:
- impatto immediato 10%;
- entro 6 mesi 34%;
- entro 12 mesi 27%;
- entro 2-3 anni 24%;
- entro 5 anni il 4%;
- oltre 5 anni <1%.
Inoltre, molte soffrono i tradizionale processi di budget annuali sugli investimenti che non ormai
non supportano i loro pivot rapidi di crescita.
Secondo Value Research i fondi del settore Tech hanno avuto un rendimento medio nel 2021 del 67%.
Il rendimento del decennale USA a gennaio 2022 è del 1,90%.
I tassi FED sono allo 0-0,25%, e si avvicineranno a fine 2022 all'1%.
Gold Vs Treasury 10 yearCome possiamo notare dal grafico abbiamo un correlazione inversa tra
IL GOLD e i TREASURY a 10 anni americani .., cosa può indicare questo ?
che potrebbe dire che coloro che usavano il gold come bene di rifugio
spostavano i proprio soldi sui TRAESURY quando era in flessione e viceversa
quando il GOLD saliva . in questa ultima fase il GOLD sembra aver girato la testa
quindi staremo a vedere se anche i TREASURY invertiranno la corsa
anche con l aiuto della FED
Sta per iniziare il maggior trend rialzista della storiaConsidero questo il grafico più importante del mondo in questo momento. Il rapporto azioni / obbligazioni sta uscendo da una massiccia compressione di 2 anni, a conferma del breakout SPX. Il momentum di tendenza sta appena iniziando ad espandersi: un potenziale grande e storico rally sta per iniziare.
Macro-Economia= TREASURY alla Frutta :-)View del ciclo economico in atto ! la Borsa Potrebbe continuare a salire Per altri 5 anni e tutto sarebbe Normale secondo i Fondamentali !
Quindi Procediamo per passi e con Cautela !
P.s. Preferisco come dimostrato più volte il Mercato di casa Nostra !!
VIVA L'ITALIA !
Buon Trading a TUTTI