Analisi trend
I prezzi dell'oro sono volatili; acquista sui ribassi.I prezzi dell'oro sono volatili; acquista sui ribassi.
Si prevede che i prezzi dell'oro entreranno in una fase di volatilità; acquista sui ribassi.
Il rapporto odierno sull'indice dei prezzi al consumo dipinge un quadro complesso, con un'inflazione vischiosa e un'economia in raffreddamento.
Le pressioni inflazionistiche persistono e i segnali di rallentamento economico si stanno intensificando.
Nel complesso, l'inflazione è in linea con le aspettative: sebbene leggermente superiore su base mensile, sia i dati annuali che quelli dell'indice dei prezzi al consumo di base sono pienamente in linea con le aspettative del mercato e non hanno registrato una tendenza al rialzo incontrollata, dando alla Federal Reserve un certo margine di manovra.
È probabile che i prezzi dell'oro rimangano volatili in vista della riunione della Federal Reserve della prossima settimana.
Il mercato ha ampiamente scontato un taglio dei tassi a settembre e l'oro ha registrato guadagni significativi in passato. È necessario un nuovo catalizzatore o un segnale più chiaro per una svolta. L'imminente ciclo di tagli dei tassi della Fed fornisce il supporto più forte per l'oro.
Analisi tecnica:
Oggi, i prezzi dell'oro si concentrano sul supporto chiave intorno a 3600-3610.
La strategia di trading si basa principalmente su un mercato volatile.
VENDI: 3635-3640
SL: 3648
TP: 3625-3620
ACQUISTA: 3615-3620
SL: 3608
TP: 3640-3650
AMPLIFON nuovi short istituzionaliAMPLIFON: si riaprono le porte degli short agli istituzionali su prezzi intorno a 15 euro. Nonostante il recente ribasso che aveva convinto i precedenti ribassisti a prendere profitto, nuovi istituzionali ci riprovano. L'obiettivo è sicuramente andare su altri minimi di periodo sotto 14 euro.
Sarà un interessante caso didattico per valutare la formazione di un supporto sul nuovo minimo e studiare come si comportano gli istituzionali. Prenderanno profitto? si arrenderanno prima del previsto?
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
[Analisi Tecnica dell'Oro | 12 settembre]
Venerdì, i prezzi dell'oro sono scesi leggermente a 3630 durante le contrattazioni asiatiche, prima di rimbalzare rapidamente, confermando un supporto efficace nell'area 3630-3633. Il sentiment del mercato è rimasto generalmente rialzista. I prezzi hanno testato accuratamente la resistenza a 3650 prima di ritirarsi, indicando una feroce battaglia tra tori e orsi a questo livello psicologico chiave. Il mercato è attualmente in uno stato di convergenza e accumulo, con 3650 che funge da linea di demarcazione tra tori e orsi, un livello i cui guadagni e perdite determineranno la direzione futura.
Analisi dei Livelli Chiave:
Resistenza primaria: 3650-3652. Un breakout riuscito innescherebbe stop a breve termine e aprirebbe un potenziale rialzista, con target successivi mirati a 3658-3665.
Linea di demarcazione giornaliera tra forza e debolezza: 3640-3645. Una stabilizzazione al di sopra di quest'area suggerisce una continua forza a breve termine, mantenendo lo slancio rialzista.
Supporto chiave: 3630-3633. Una rottura segnalerebbe il fallimento dell'attuale spinta rialzista, portando a un periodo di trading in un ampio range.
Strategia di trading:
Strategia long: entrare dopo un pullback nell'area 3640-3643 e stabilizzarsi, con uno stop-loss sotto 3637 e un target a 3650. Una rottura potrebbe puntare a 3658.
Strategia short: consigliamo di entrare con una posizione piccola solo dopo che il prezzo è effettivamente sceso sotto 3640, o di tentare una vendita allo scoperto al primo incontro con il forte livello di resistenza 3658-3660 e l'emergere di un chiaro segnale ribassista. Assicuratevi di entrare e uscire rapidamente e di mantenere una rigorosa gestione del rischio.
Catalizzatori fondamentali:
Il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (IPC) statunitense di agosto di ieri ha superato le aspettative, ma le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate, lasciando alte le aspettative del mercato per un taglio dei tassi della Fed a settembre. Un dollaro debole e le aspettative di un taglio dei tassi continuano a fornire un supporto di fondo ai prezzi dell'oro. Dopo un consolidamento tecnico, si prevede che i prezzi dell'oro torneranno a salire, alimentati dal momentum fondamentale.
In sintesi, la strategia principale per il trading intraday rimane quella di acquistare sui ribassi, concentrandosi su una rottura sopra 3650 e il livello 3640.
DAX: analisi ciclo trimestraleSul minimo del primo agosto si è chiuso il precedente ciclo trimestrale e con buona spinta è partito quello in corso che è salito a chiudere il primo ciclo mensile inverso (15 agosto).
Il consueto movimento a zigzag ha riportato il prezzo ad un soffio dalla sua partenza sul lato indice chiudendo anche qui il primo ciclo mensile M1 (2 settembre)
Ora c'è solo da aspettarsi la chiusura del secondo ciclo mensile inverso, la quale, potrebbe riportare il prezzo su livelli più elevati nonostante le ultime due settimane abbiano dimostrato una debolezza intrinseca.
I livelli da controllare sono quelli segnalati nel grafico: sopra 23.914 il movimento sarà crescente fino alla chiusura del mensile inverso. Sotto 23.494 il prezzo continuerà la discesa fino a conclusione del trimestrale indice. (sempre al netto dei rimbalzi dati dai cicli 1-2 giorni)
In questo range di circa 500 punti circa, i movimenti saranno laterali e l'operatività su base intraday.
Questa è la mia visione e non costituisce un sollecito ad operare, investire o disinvestire in qualsiasi strumento finanziario.
Perchè l'analisi ciclica?
Di seguito pubblico le principali basi di analisi e risposte alla domanda.
Wall Street festeggia, ma la Fed prepara la mossa: scopri perchéWall Street festeggia, ma la Fed prepara la mossa: scopri perché
Il mercato ha accolto con favore i dati sull’inflazione di questa settimana: tutti i principali indici hanno chiuso ieri ai massimi storici, nonostante una certa rigidità dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC).
Il Dow Jones è salito dell’1,36% (oltre 617 punti), chiudendo per la prima volta sopra quota 46.000, a 46.108. Il Nasdaq ha toccato un record per la quarta sessione consecutiva, con un progresso dello 0,72% (circa 157 punti) a 22.043,07, segnando la sua prima chiusura sopra i 22.000. Anche l’S&P 500 ha aggiornato la storia con un rialzo dello 0,85% a 6.587,47.
Il rapporto sull’IPC è apparso meno negativo del previsto: i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% nel mese (contro lo 0,3% atteso e lo 0,2% di luglio), mentre il dato annuo si è attestato al 2,9%, in linea con le previsioni ma leggermente superiore al mese precedente (+0,2%). Anche il CPI di base ha rispettato le attese.
Dopo il cosiddetto “Giorno della Liberazione” del presidente Donald Trump, molti analisti temevano un’inflazione più alta, spinta dai dazi. Sebbene l’inflazione non sia ancora scesa sotto l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed, resta comunque sotto controllo. I consumatori e le imprese statunitensi subiscono un moderato aumento dei prezzi, mentre gli esportatori si trovano spesso a dover assorbire i dazi pur di non perdere l’ampio mercato americano.
Gli investitori, concentrati sull’ipotesi di un taglio dei tassi, hanno trovato ulteriore sostegno nei dati sul lavoro: le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 27.000 unità la scorsa settimana, raggiungendo quota 263.000, il livello più alto degli ultimi quattro anni (contro le 235.000 stimate). In altre parole, un’inflazione moderata unita a un mercato del lavoro in rallentamento dovrebbe convincere la Fed a tagliare i tassi la prossima settimana, e forse ancora prima della fine dell’anno.
Il rendimento del Treasury decennale è sceso sotto il 4% per la prima volta da aprile, sostenendo i settori più sensibili ai tassi (tecnologia, edilizia, utilities). Allo stesso tempo, l’aumento delle richieste di sussidi potrebbe riportare l’interesse verso titoli difensivi e a dividendo.
Dati sul CPI di agosto
L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,4% su base mensile e del 2,9% su base annua, perfettamente in linea con le attese. L’indice “core” ha segnato +0,3% su base mensile e +3,1% su base annua.
Il cosiddetto “Supercore” della Fed (servizi essenziali esclusi gli affitti) ha rallentato leggermente: +0,33% mensile rispetto al +0,48% precedente, con ritmo annuo stabile al 3,21%. Questa stabilità rafforza l’idea che l’inflazione non stia accelerando, pur mostrando un rallentamento dei progressi verso il target del 2%.
Parallelamente, le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione hanno toccato 263.000 (contro 235.000 previste), massimo da ottobre 2021; la media a quattro settimane è salita a 240.500, mentre le richieste continuative si sono mantenute intorno a 1,94 milioni.
Prospettive Fed
I mercati danno ormai per certo un taglio di 25 punti base la prossima settimana. I futures sui Fed Funds prezzano altri tre tagli entro gennaio e almeno due ulteriori entro la fine del 2025.
Probabilità FedWatch:
Settembre: 100% per un taglio di 25 bps, 5% per 50 bps.
Ottobre: 87% per un taglio di 50 bps, 5% per 75 bps.
Dicembre: 82% di probabilità che i tassi siano più bassi di 75 bps rispetto ad oggi.
Il mercato attende ora il linguaggio di Powell e del FOMC: se confermeranno le attese, il rally potrà proseguire; se invece inviteranno alla cautela, gli investitori dovranno ridimensionare le proprie aspettative.
Marco Bernasconi Trading
SP500:il pessimismo dei piccoli investitori,un segnale positivo?Che cos’è l’analisi contrarian dei mercati finanziari?
L’analisi contrarian è un modo originale di osservare i mercati finanziari, basato sul sentiment del mercato, in particolare quello dei piccoli investitori, considerati spesso le “mani deboli” del mercato. Invece di seguire l’opinione dominante, si parte dal presupposto che la folla spesso si sbaglia, soprattutto i piccoli investitori. Infatti, questi reagiscono emotivamente: tendono a comprare quando tutto va bene e a vendere quando tutto va male.
Eppure il mercato raramente funziona in maniera così ovvia. Quando la maggioranza dei piccoli investitori è euforica e convinta che il rialzo continuerà, significa spesso che hanno già comprato, restando pochi acquirenti potenziali per spingere i prezzi ancora più in alto – il che segnala che il top di mercato è vicino. Al contrario, quando questi investitori sono pessimisti, è probabile che abbiano già venduto, che il potenziale di ribasso sia limitato e che il minimo di mercato sia vicino.
Applicato alle azioni statunitensi, questo ragionamento diventa particolarmente interessante. Immaginiamo un mercato in crescita costante, sostenuto da solidi utili aziendali e da un’economia robusta. Se, nonostante ciò, i piccoli investitori restano prudenti o preoccupati, ciò potrebbe indicare che il rialzo non è terminato. Il loro scetticismo lascia spazio a nuovi acquisti futuri, prolungando così la tendenza.
In sintesi, l’approccio contrarian ci invita a vedere il pessimismo dei piccoli investitori come un’opportunità più che come un rischio. Finché dubitano, il mercato probabilmente non ha ancora raggiunto il suo picco. Solo quando l’ottimismo diventa generalizzato è necessario prestare vera attenzione.
Secondo l’AAII, il pessimismo dei piccoli investitori è vicino al massimo annuale per il mercato azionario USA
L’attuale situazione del sentiment di mercato è particolarmente interessante. Secondo l’ultimo sondaggio della American Association of Individual Investors (AAII), la percentuale di investitori con aspettative ribassiste è risalita vicino al massimo annuale ed è nettamente superiore alla media storica.
Tuttavia, l’S&P 500 si trova a contatto con il suo massimo storico. Secondo l’analisi contrarian, ciò significa che il top del ciclo rialzista non è ancora stato raggiunto, poiché i massimi si formano sempre sull’euforia dei piccoli investitori (e i minimi sul loro pessimismo).
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ADBE Adobe conferma la price action che prospettavamo giorni faBuon giovedì 11 Settembre 2025 e bentornati sul canale, di nuovo con il titolo Adobe, che ha appena rilasciato i suoi utili.
Tecnicamente parlando un titolo di grande interesse - a mio parere - con una price action cristallina.
Auguro a tutti una buona serata e vi ringrazio per l'attenzione
EURUSD sta formando una spalla-testa-spalla interessante📉 Il prezzo dell’EURUSD sta formando l’ultima spalla della figura spalla-testa-spalla , rendendo il grafico interessante per un potenziale short ⚡️
📊 Dopo le notizie economiche arrivate durante la giornata, il prezzo si è fermato sul livello 0,5 di Fibonacci tracciato dal Higher High e dal Low successivo. Inoltre, sta consolidando all’interno di un OB H1 , rallentando la sua volatilità. Seguendo la logica della spalla-testa-spalla , dovrebbe quindi rimbalzare verso il basso e puntare a sweepare le liquidità sotto l’ombra dell’ultimo LOW .
Baba fa il bottoL’analisi odierna del titolo Alibaba evidenzia come la struttura tecnica si sia radicalmente rafforzata sulla scia di un potente movimento rialzista, che ha portato i prezzi a toccare area 155,44 dollari con un incremento superiore all’8% nella singola seduta. Il quadro grafico mostra una netta accelerazione ascendente, che si riflette nella pendenza fortemente positiva della regressione lineare, con un prezzo che ha strappato con forza la parte alta del canale di regressione a due deviazioni standard. Tale breakout si associa a volumi esplosivi pari a oltre 49 milioni di pezzi scambiati, manifestando una chiara partecipazione istituzionale e un crescente interesse degli investitori sulle prospettive future del gruppo. Dal punto di vista dei pivot calcolati con metodo Fibonacci, la rottura di R2 area 138,52 ha aperto rapidamente la strada verso R3, in zona 153,33, col prezzo che si è spinto persino oltre questi livelli tecnici, suggellando il carattere eccezionale del rally in atto. Anche lo stocastico 9:6:3 riflette condizioni di ipercomprato marcato, con valori superiori a 87, segno di un eccesso rialzista che tuttavia, in presenza di rally guidati da notizie dirompenti e coinvolgimento istituzionale, potrebbe proseguire anche oltre i limiti classici degli oscillatori. Il momentum rafforza la narrativa brillante, segnando un picco sopra quota 33, con l’ATR che balza a 5,27 indicando un brusco ampliamento della volatilità. Il trend in atto è inequivocabilmente rialzista, potenzialmente alimentato da catalizzatori fondamentali. In questo scenario, le opportunità operative vedono come punto d’ingresso long una conferma stabile sopra R3 area 153,33, con spazio di estensione verso nuovi massimi relativi e, nel caso di ulteriori breakout, con proiezioni che potrebbero spingersi rapidamente verso livelli anche superiori. In caso di ricoperture, eventuali ritracciamenti fin sotto R3 e successivamente fino a R2 possono rappresentare zone di osservazione per possibili rientri o per strategie di take profit parziali. I primi segnali short, invece, assumerebbero senso solo in presenza di forti inversioni sotto R2, scenario che al momento appare prematuro, vista la forza della gambe ascendente e i volumi che confermano una forte pressione in acquisto. La spiegazione di questo repentino e vigoroso movimento va ricercata in una combinazione di fattori fondamentali: secondo le principali fonti finanziarie, Alibaba ha appena completato un’emissione record di convertible bond da 3,17 miliardi di dollari, destinando i capitali raccolti a investimenti massicci nell’intelligenza artificiale e nella nuova infrastruttura cloud, con focus su espansione internazionale e rafforzamento tecnologico. Questa iniziativa si inserisce in uno scenario di crescita brillante per il segmento cloud, il cui fatturato è cresciuto nell’ultimo trimestre del 26% e i ricavi dei prodotti legati all’AI hanno ottenuto crescita a tripla cifra per l’ottavo trimestre consecutivo. Contestualmente, le ultime trimestrali hanno sorpreso positivamente per l’utile, mentre il management ha tracciato una traiettoria espansiva e aggressiva che incontra il favore del mercato, con diversi analisti che hanno già rivisto al rialzo i target price. In sintesi, il rally di oggi trova fondamento in dati economici solidi, nuovo entusiasmo per lo sviluppo tecnologico, operazioni finanziarie strategiche e netta percezione di un rinnovato momentum nel ruolo di Alibaba come leader dell’innovazione in Asia.
Petrolio in attesa: compressione di volatilità e segnali tecniciL’analisi tecnica applicata al grafico daily del Futures sul Petrolio Greggio Leggero, come richiesto, mette in luce una fase di mercato in cui la tendenza primaria appare indebolita e compressa all’interno di un range definito sia dalla linea di regressione lineare sia dal canale di regressione a due deviazioni standard. L’attuale quotazione si colloca attorno a 62,29 dollari al barile, con una chiusura leggermente inferiore rispetto al pivot più significativo calcolato con il metodo Fibonacci, posizionato a 63,20 dollari. Questo valore evidenzia come il prezzo stia testando più volte la soglia psicologica e tecnica del pivot, risultando incapace nelle ultime sedute di riconquistare stabilmente tale livello. L’andamento della regressione lineare, leggermente inclinata verso il basso, segnala un moderato raffreddamento del trend rispetto agli impulsi rialzisti osservati a metà giugno, e la deviazione standard del canale attesta la presenza di volatilità contenuta all’interno di un contesto di compressione dei prezzi. I volumi scambiati nelle recenti sedute risultano in diminuzione, suggerendo una progressiva riduzione dell’interesse degli operatori e una potenziale fase di accumulazione o distribuzione, situazione in cui i movimenti successivi potrebbero assumere significato solo in presenza di breakout decisi oltre i limiti del canale di regressione. Dal punto di vista dell’oscillatore stocastico 9:6:3, si nota attualmente una condizione quasi ipervenduto. Questo dato, unitamente alla debolezza del momentum che evidenzia un valore negativo (-1,86), suggerisce che la pressione ribassista ha prevalso nell’ultima fase, sebbene l’indicatore stocastico possa essere letto anche come possibile premessa per un rimbalzo tecnico qualora si dovesse assistere a una reazione sui livelli di supporto principali. La volatilità, misurata dall’ATR a 14 periodi, indica un valore contenuto (1,59), sintomo di un mercato che, per il momento, non si caratterizza né per forti accelerazioni né per una volatilità esplosiva, elemento che rafforza l’ipotesi di una fase di attesa degli operatori. L’osservazione dei pivot di Fibonacci consente di individuare i livelli operativi chiave: in ottica long, un ritorno e mantenimento sopra quota 63,20 consentirebbe di puntare progressivamente a target posti in area 67 e successivamente 73,10, ovvero i livelli R1 individuati dal calcolo dei pivot. Viceversa, la rottura decisa dei minimi dinamici evidenziati dalla linea inferiore del canale di regressione, situata appena sopra il supporto statico dei 60 dollari, chiamerebbe in causa come obiettivi short le aree 57,50 e le estensioni successive collocate rispettivamente a S1 53,31 e S2 47,19, secondo la proiezione dei pivot. In conclusione, siamo dinanzi a un mercato in attesa di una direzionalità più definita, con compressione di volatilità, volumi relativamente bassi e indicatori tecnici in area di ipervenduto ma ancora privi di segnali reversal convincenti. L’operatività suggerita, proprio in virtù di questo quadro, consiste nel valutare ingressi solo in presenza di rotture chiare e confermate oltre i livelli tecnici menzionati, evitando prese di posizione affrettate all’interno del range attuale, vista la mancanza di segnali direzionali forti e il rischio di falsi breakout. Se necessiti di ulteriori dettagli o chiarimenti su dati o indicatori non chiari dal grafico, rimango a disposizione per integrarli nella prossima analisi.
STLAM Stellantis: momento cruciale!!Buon giovedì 11 Settembre 2025 e bentornati sul canale con il mio aggiornamento tecnico su Stellantis più importante. Mai come ora
Non anticipo nulla: vi invito a guardare il contributo e a cogliervi degli spunti che credo possano essere molto molto interessanti.
Grazie per la vostra attenzione e buona serata
SHORTISTI CAMBIATE LAVORO! Questo è la mia conta Elliott semplificata, per quanto riguarda il settimanale di bitcoin.
Il mio dubbio è lasciare onda 1-2 blu, oppure considerarla spezzata, quindi con un ulteriore 1-2.
Poco importa comunque, come vi dicevo tempo fa, mancano nuovi massimi.
Siamo appena all'inizio di onda verde, che probabilmente raggiungerà il suo culmine tra novembre e dicembre di quest'anno. Solo allora potremmo eventualmente valutare l'entrata in bear market e non PRIMA, come indica qualche IMBECILLE, per esempio skitla13 per non fare nomi.
SHORTISTI CAMBIATE LAVORO O PASSIONE.
Buon investimento ragazzi
MRNA Moderna: un potenziale da +15%/+35% da qui..Buon giovedì 11 Settembre 2025 e bentornati sul canale con una nuova new entry che, a piccoli passi, inizia a mostrare una price action particolarmente interessante.
Un potenziale al rialzo, quello di Moderna, che non sembra proprio essere poca cosa. Una fase laterale che possiamo sfruttare a nostro favore. Vediamo perché.
Grazie per la vostra attenzione e buona serata
L'oro scenderà sotto i 3.600 questa settimana?
I. Punto di vista principale
L'attuale valutazione complessiva dell'oro è: una correzione tecnica a breve termine, con l'ingresso in una fase di consolidamento dopo un forte rialzo. Consigliamo di dare priorità alle posizioni corte sui rally, con una posizione leggera ai livelli di supporto chiave per cercare di capitalizzare su un rimbalzo.
II. Analisi approfondita multidimensionale
1. Analisi delle notizie (fondamentali)
Situazione attuale: il testo indica che i prezzi dell'oro stanno attraversando un "lieve calo" e si trovano in una fase di "consolidamento".
Implicazioni di fondo: "Consolidamento" significa che, in assenza di nuove notizie importanti (come dati economici statunitensi inaspettatamente positivi, chiari segnali di politica monetaria della Federal Reserve o importanti conflitti geopolitici), il mercato sta digerendo i guadagni precedenti e le forze rialziste e ribassiste sono temporaneamente bilanciate. Il mercato attuale è guidato principalmente da fattori tecnici.
2. Analisi Tecnica (Core)
a) Posizionamento del Trend:
L'analisi indica chiaramente che il precedente rally, caratterizzato da "volumi costantemente elevati", è ora entrato in una fase di "correzione normale". Questo posizionamento costituisce la base per tutte le valutazioni successive: la situazione attuale rappresenta un pullback all'interno di un trend rialzista, non un'inversione completa.
b) Segnali Tecnici Chiave:
"Secondo Test Massimo Fallito" (Formazione Doppio Massimo): Questo è il segnale tecnico ribassista più core. Il prezzo non è riuscito a superare i massimi precedenti in due tentativi (una volta a 3674 e una volta a 3657), formando una struttura parziale a doppio massimo, a indicare che il momentum rialzista sta svanendo e che gli orsi stanno iniziando a esercitare pressione.
"Perdita della Banda Media a 4 ore": Nello swing trading, la banda media delle Bande di Bollinger sul grafico a 4 ore, o media mobile MA20, è una linea di demarcazione chiave tra tori e orsi. Una rottura al di sotto di questo livello segnala la fine di un trend rialzista unilaterale a breve termine e un passaggio alla volatilità del mercato o una correzione.
Pattern K-line: "Stella cadente" + "Piccola stella Yin": il grafico giornaliero mostra una serie di "Stelle cadenti" (in salita e poi in discesa, indicando un picco) e "Piccola doji cadente" (il mercato è esitante), che insieme rafforzano l'aspettativa che il momentum rialzista stia rallentando e che sia necessaria una correzione.
c) Previsione del percorso di mercato:
L'analisi suggerisce due possibili scenari di picco, indicando una probabilità molto bassa di un "crollo" diretto a questo punto:
L'oscillazione di alto livello diventa ribassista: il prezzo oscilla ripetutamente al livello attuale, formando una piattaforma di massimo prima di crollare.
Secondo rally rialzista per attirare gli acquirenti, poi ribasso: il prezzo sale di nuovo per creare un falso massimo (per attirare gli investitori al dettaglio), attirando gli acquisti, prima di invertire rapidamente la tendenza e scendere. Ciò suggerisce che i trader non dovrebbero inseguire ciecamente posizioni corte, ma attendere un rimbalzo prima di intervenire.
3. Strategia di trading e punti chiave
Strategia principale: vendere al massimo di rimbalzo e andare short
Logica: seguendo la direzione principale del trend di "correzione", entrare nel mercato quando il prezzo rimbalza verso l'area di resistenza, che offre un miglior rapporto profitti-perdite.
Area di ingresso ideale: 3643-3653, soprattutto vicino al massimo precedente di 3657.
Stop-loss: dovrebbe essere impostato al di sopra dei livelli di resistenza chiave (come 3660 o 3670) per evitare falsi breakout.
Strategia secondaria: acquistare sui pullback
Logica: dato che il trend generale rimane una correzione all'interno di un trend rialzista, i prezzi potrebbero trovare supporto all'acquisto a livelli di supporto forti.
Area di ingresso ideale: 3610-3600.
Stop-loss: deve essere impostato al di sotto del livello di supporto (ad esempio, al di sotto di 3590). Una volta stabilita una rottura al di sotto di questo livello, è necessario implementare con decisione uno stop-loss, poiché ciò indica un potenziale ribasso.
III. Raccomandazioni complete e avvertenze sui rischi
Trend Following: l'analisi attuale favorisce chiaramente un pullback a breve termine, quindi è opportuno dare priorità a una strategia di trading "short on rebound".
Il controllo del rischio è fondamentale:
Impostare uno stop-loss: che si sia long o short, uno stop-loss deve essere pianificato in anticipo; è la linfa vitale del trading.
Mantenere una posizione leggera: durante un pullback volatile, i prezzi oscillano frequentemente. Le posizioni leggere consentono di mantenere una mentalità migliore per mantenere le posizioni.
Concentrarsi sui breakthrough: prestare molta attenzione al breakthrough della banda di supporto 3610-3600 e della banda di resistenza 3643-3653. Un valido breakthrough da una delle due parti (in particolare un breakthrough del prezzo di chiusura) guiderà la successiva direzione a breve termine dell'oro.
Droni per tutti!Il produttore di droni festeggia l’inclusione nel catalogo NATO con un +30%
Il prezzo si dirige verso il primo breakout in zona 12$ per poi puntare alla conferma rialzista sui 12,8$
In caso di rottura con successo si andrà facilmente verso nuovi massimi e forse anche il raddoppio del prezzo odierno
Nike 2025: Anatomia di un declinoNike 2025: Anatomia di un declino
nell’episodio precedente, avevamo suonato un primo campanello d'allarme, evidenziando una crescente deriva strategica di Nike e l'intensificarsi delle minacce competitive.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. L’82.78% dei conti di investitori al dettaglio perde denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Nell’ottobre 2024 la guida di Nike è passata da John Donahoe a Elliott Hill , veterano con 32 anni in azienda richiamato appositamente per orchestrare un turnaround. Per comprendere la portata e l'urgenza della strategia "Win Now" di Hill , è indispensabile analizzare la grave emorragia finanziaria che ha caratterizzato la seconda metà del FY25 di Nike . Questi numeri, per quanto cupi, rappresentano la linea di base da cui partire per capire il "perché" di un cambiamento così drastico.
Q3 FY25: Le prime crepe nello Swoosh
Il Q3 conclusosi a febbraio 2025 , ha mostrato le prime crepe evidenti nella corazza del colosso di Beaverton . I ricavi sono scesi del -9% YoY , attestandosi a $11,3 Mld , un calo che ha pervaso tutti i principali mercati e segmenti operativi. Ancora più preoccupante è stata la compressione del margine lordo, sceso di 330 punti base al 41,5% , a causa di promozioni aggressive e maggiori riserve di magazzino, chiari indicatori di una difficoltà a smaltire i prodotti senza ricorrere a forti sconti.
A prima vista, l'utile per azione ( EPS ) di $0,54 potrebbe sembrare un dato di tenuta, ma un'analisi più approfondita rivela una realtà diversa. Questo risultato è stato infatti pesantemente influenzato da un beneficio fiscale una tantum e non monetario (sostanzialmente il fisco le ha dato un buono-sconto sulle tasse) seguito di un aggiornamento delle regole fiscali USA sul trattamento di plusvalenze e perdite in valuta estera ( US GAAP – ASC 740 ). Questo ha fatto sì che L’ EPS (utile per azione “al netto” delle imposte) risultasse più alto, senza però che entrasse un dollaro in più in cassa, o che il business sia migliorato. Senza questo aiuto la performance sarebbe stata notevolmente più debole. A completatare il quadro si aggiunge una performance particolarmente allarmante in Cina (ne parleremo dopo), dove si è registrato un calo a doppia cifra del traffico e vendite inferiori alle attese, in un mercato che dovrebbe essere uno dei principali motori di crescita.
Q4 FY25: Just fix it
Se il terzo trimestre aveva mostrato delle crepe, il quarto ha sancito il crollo. I ricavi hanno subito un'ulteriore e più brusca contrazione del -12% , scendendo a $11,1 Mld . Il dato più critico risiede nella composizione di questo calo: le vendite del canale digitale diretto di Nike (NIKE Brand Digital) sono precipitate del -26% , un tonfo solo marginalmente compensato da un misero +2% dei negozi fisici.
L'utile netto è crollato del -86% a soli $0,2 Mld , con un EPS diluito che ha seguito la stessa sorte, scendendo a $0,14 . Questo tracollo è stato il risultato di una "tempesta perfetta": vendite in calo combinate con una drammatica erosione del margine lordo di 440 punti base , sceso al 40,3% . Paradossalmente, il titolo ha reagito con un leggero rialzo dopo la pubblicazione di questi dati. La spiegazione risiede nelle aspettative del mercato: l' EPS di $0,14 , seppur disastroso in termini assoluti, ha battuto di poco le stime degli analisti, che erano state riviste al ribasso fino a $0,12 . Questo non indica forza, ma piuttosto quanto fosse basso il sentiment, suggerendo che l'azienda sia riuscita a fare "meno peggio" del previsto.
La grande cinese, non più cosí grande
Prima abbiamo accennato alla Cina, un mercato cruciale per Nike : rappresenta circa il 17-18% del fatturato globale. Un tempo motore di crescita a doppia cifra, oggi si è trasformata in un punto critico. Nel 2025 le vendite sono scese drasticamente: il calo del 21% registrato nel Q4 è stato uno shock , aggravato da un taglio volontario alle consegne per riequilibrare le scorte, ma anche da un calo reale della domanda.
La pressione arriva da più fronti: da un lato, la concorrenza locale che sfrutta prezzi competitivi e un forte appeal nazionalista; dall’altro, le cicatrici reputazionali lasciate dallo scandalo della filiera di Xinjiang , che ancora pesa sull’immagine del brand. Nike ha reagito con un adattamento mirato: più collezioni speciali legate alla cultura cinese, pricing calibrato, atleti e celebrity locali come testimonial, e investimenti nelle piattaforme digitali domestiche (Tmall, WeChat). Ha inoltre puntato sulle House of Innovation (HOI) a Shanghai — flagship esperienziali “phygital” con integrazione app (scan-to-try, pick-up locker, checkout istantaneo), aree di personalizzazione e installazioni dinamiche — un format rarissimo presente solo in poche capitali globali ( New York – HOI 000, Shanghai – HOI 001, Parigi – HOI 002). A Guangzhou , invece, è stato aperto un Nike Rise , uno store “di comunità” data-driven con eventi locali e forte integrazione membership. Insieme, questi formati segnalano un impegno di lungo periodo nel mercato cinese.
Il FY 2025 in breve:
L'intero anno fiscale 2025 si è chiuso con la culminazione di queste tendenze negative. I ricavi totali sono scesi del -10% a $46,3 Mld , mentre l'utile netto si è contratto del 44% a $3,2 Mld .
La domanda che aleggia tra gli investitori è cruciale: il dolore finanziario a cui stiamo assistendo è il segno di un'operazione chirurgica difficile ma necessaria per salvare il paziente, o le ferite sono più profonde di quanto si potesse temere?
Cry Now, Win Later
Di fronte a un quadro così deteriorato, la nomina di Elliott Hill ha segnato un punto di rottura. La sua strategia "Win Now" non è un semplice aggiustamento, ma una ripudiazione quasi totale dell'approccio del suo predecessore, un'ammissione implicita che la rotta precedente stava portando la nave contro gli scogli. Ogni pilastro del suo piano è una risposta diretta ai fallimenti evidenziati.
"We are a sports company"
Il primo atto di Hill è stato un reset culturale. Ha ribadito con forza un concetto fondamentale: " Nike è un'azienda sportiva". Questo mantra, apparentemente ovvio, rappresenta un netto distacco dalla precedente tendenza a posizionarsi come un brand lifestyle generico, quasi tecnologico. Per tradurre questa filosofia in azione, Hill ha introdotto la "Sport Offense", una riorganizzazione aziendale che abbandona le divisioni basate sul genere (uomo, donna, bambino) per creare team interfunzionali dedicati a ogni singolo sport chiave (running, basket, calcio, ecc.). L'obiettivo è favorire una maggiore specializzazione, un'innovazione più rapida e uno storytelling più autentico e credibile.
Meno Hype, più Performance = più Successo?
Hill ha avviato un ridimensionamento aggressivo con massicce svendite promozionali per smaltire l’eccesso di inventory delle "franchise classiche" come Air Force 1, Dunk e Air Jordan 1 , che avevano saturato il mercato. la riduzione pianificata per queste linee si avvicinava al 40% , con l'intenzione di proseguire con un calo a doppia cifra delle unità anche nell'anno fiscale 2026 . Questa mossa è la causa principale delle difficoltà a breve termine sui ricavi.
Parallelamente, l'azienda sta spingendo con forza su nuovi motori di crescita. I primi risultati sono incoraggianti: il modello Vomero 5 ha raddoppiato i ricavi nel Q3 , mentre le Nike Shox sono cresciute di 10 volte in tre trimestri . Il segmento running, guidato dalla Vomero 18 (diventata una franchise da oltre $100 Mln ), e il basket femminile (cresciuto di oltre il 50% ) sono le prime prove concrete che la strategia di diversificazione sta iniziando a dare i suoi frutti.
Il Rilancio dei ponti: meno D2C, più B2B
Forse il cambiamento più radicale riguarda la strategia di distribuzione. La precedente gestione aveva privilegiato il canale diretto al consumatore (DTC), alienando molti partner wholesale storici. Hill ha invertito la rotta, implementando un approccio di "mercato integrato". Questo significa, da un lato, riposizionare Nike.com come una destinazione premium a prezzo pieno e, dall'altro, ricostruire attivamente le relazioni con i principali rivenditori.
Hill si è impegnato personalmente, incontrando i partner per riaffermare l'impegno di Nike . L'azienda sta anche espandendo la sua presenza in nuovi canali di vendita al dettaglio, come Urban Outfitters e Aritzia , per raggiungere specifici segmenti demografici.
Mary Dillon , CEO di Foot Locker , ha dichiarato di vedere “le giuste azioni intraprese dal team di Elliott Hill” per riallineare Nike al mercato. L’obiettivo comune è tornare a crescere insieme, giocando ciascuno il proprio ruolo: Nike come fornitore di prodotto innovativo e desiderabile, Foot Locker come vetrina esperienziale sul territorio e tramite la propria clientela fidelizzata.
In questo contesto si inserisce la mossa più audace: la nuova partnership con Amazon , che debutterà nell'autunno del 2025 . Nike aveva abbandonato Amazon nel 2019 per timore di diluizione del brand e contraffazioni. Tuttavia ha riconosciuto che oltre il 60% dei consumatori USA inizia le ricerche prodotto su Amazon . Ritornare su quella piattaforma significa riconquistare visibilità e intercettare domanda incrementale, anziché lasciar spazio a rivenditori terzi non autorizzati. Inoltre, Nike potrà attingere ai dati sulle vendite Amazon, integrandoli con quelli dei propri canali, per avere una visione più completa del comportamento omnicanale dei clienti, quest’integrazione di dati aiuterà Nike a misurare meglio il ROI del marketing e ottimizzare la spesa pubblicitaria durante un periodo di contrazione delle vendite.
No Pain, No Gains?
Il management di Nike è pienamente consapevole che queste azioni stanno causando il dolore finanziario attuale. Tuttavia, indica alcuni segnali positivi che suggeriscono che la cura stia funzionando. Tra questi, un miglior sell-through dei nuovi prodotti, una quota maggiore di domanda a prezzo pieno sui canali digitali e, soprattutto, un portafoglio ordini wholesale per le festività natalizie in crescita anno su anno. Quest'ultimo dato è l'indicatore più concreto e importante: suggerisce che i partner commerciali, scottati in passato, stanno ricominciando a credere nella visione di Hill e nella nuova pipeline di prodotti.
I soldi non dormono: Adidas & New Balance
Le difficoltà di Nike non si verificano in un vuoto di mercato. Al contrario, i suoi principali rivali stanno capitalizzando aggressivamente sulla sua debolezza, guadagnando quote di mercato e slancio culturale.
Adidas vince il pallone d’oro
Mentre Nike annaspava , Adidas ha messo a segno una performance stellare nella prima metà del 2025 . Il marchio Adidas è cresciuto del 12% nel secondo trimestre, l'utile netto è aumentato del 77% e il margine lordo si è espanso, raggiungendo un solido 51,7% . Il successo del CEO Bjørn Gulden si basa su una strategia chiara: un "marchio globale con una mentalità locale", la straordinaria risonanza culturale delle sue franchise lifestyle ( Samba , Gazelle , Superstar ) che hanno riempito il vuoto lasciato da Nike , e una forte innovazione nelle categorie performance. Diversi report indicano che Adidas continuerà a sottrarre quote di mercato a Nike nel corso del 2025 , con una traiettoria di crescita nettamente superiore.
L'ascesa di New Balance: l’underdog
New Balance, pur essendo un'azienda privata, sta vivendo una fase di crescita esplosiva. Ha chiuso il 2024 con un fatturato record di $7,8 Mld , segnando il quarto anno consecutivo di crescita superiore al 20%. La sua strategia si è rivelata vincente: posizionamento premium, distribuzione selettiva e un forte accento sulla qualità e l'artigianalità (con le linee "Made in USA/UK"). Questo approccio le ha permesso di aumentare significativamente il prezzo medio di vendita e di costruire una base di consumatori estremamente fedele.
Nuove minacce: Hoka e On Running riscrivono le regole
A completare il quadro competitivo ci sono nuovi attori come Hoka e On Running . Sebbene molto più piccoli, rappresentano una minaccia crescente perché sono agili, innovano rapidamente e, soprattutto, hanno costruito community forti e autentiche attraverso running club e marketing dal basso, un'area in cui Nike , un tempo maestra, sembra aver ridotto gli investimenti.
Outlook Q1 FY26: Nike è prudente o preoccupata?
Con la pubblicazione dei risultati del Q1 FY26 , prevista il 30 settembre il mercato non attende un semplice resoconto finanziario, piuttosto la prima vera resa dei conti per i problemi strutturali che Elliott Hill è stato chiamato a risolvere. La pressione su Hill per mostrare segnali tangibili di progresso è immensa. Il mercato ha già prezzato risultati negativi; la vera partita si giocherà sulla narrativa e sulle prospettive future.
La stessa dirigenza di Nike ha preparato il terreno per numeri deludenti. La guidance ufficiale per il Q1 dell'anno fiscale 2026 prevede un calo dei ricavi "mid-single digit" (intorno al 5%). Ancora più severa è la previsione sul margine lordo, atteso in contrazione di 350-425 punti base . È fondamentale scomporre questo dato: circa 100 punti base di questa pressione derivano dall'impatto di nuove tariffe doganali, un fattore esterno che complica ulteriormente il quadro. Il resto del calo è attribuibile direttamente alle azioni "Win Now" , come la liquidazione delle scorte in eccesso. La società ha comunque fissato una scadenza, prevedendo di "ripulire" il mercato entro la fine del primo semestre fiscale, ovvero entro la prossima trimestrale.
Il consenso di Wall Street
Le previsioni degli analisti sono allineate a questa visione pessimistica. Il consenso per il Q1 FY26 si attesta su un EPS di circa $0,27 e ricavi intorno a $10,96 Mld . Tuttavia, dietro a questa media si cela una forte incertezza. Il rating complessivo è un "Moderate Buy", ma i target di prezzo degli analisti spaziano da un ribassista $58 a un ottimista $120 , con una media intorno ai $78 . Questa ampia forbice riflette i dubbi sulla tempistica e sul successo finale della svolta strategica.
Punti chiave da monitorare nella trimestrale del 30 settembre
L'attenzione del mercato si concentrerà su elementi qualitativi e prospettici. Ecco i punti cruciali da monitorare:
Guidance vs. Risultati: I dati effettivi saranno in linea con le cupe previsioni o ci sarà una sorpresa, in positivo o in negativo?
Stato delle Scorte: La società confermerà l'obiettivo di un inventario "pulito" entro la fine del semestre?
Portafoglio Ordini Wholesale: Qualsiasi aggiornamento sullo stato degli ordini per la primavera 2026 sarà l'indicatore anticipatore più importante per valutare la fiducia del canale distributivo.
Performance Nuovi Prodotti: Verranno forniti ulteriori dati sulla crescita delle nuove linee come Vomero e sulla categoria femminile?
Situazione in Cina: Ci sono segnali di stabilizzazione o di aver toccato il fondo in questo mercato critico?
Outlook per il Q2: La dirigenza vedrà una moderazione delle difficoltà nel prossimo trimestre, come anticipato in precedenza, o il dolore è destinato a continuare?
Nike rischia di rimanere un colosso con i piedi d’argilla, la vera domanda è: Hill riuscirà a trasformare questo dolore a breve termine in una cura duratura?
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Fate il vostro gioco!Siete tutti ludopatici e non lo sapete.
Vediamo dove si sono spostati i margini, ah! Sempre se non siete stati liquidati perché eravate short mentre a tutti dicevate di essere long!
Ripuliti tutti gli short su breve periodo (strano che non abbiano dato notizia i canali telegram che seguite) tra i 110 e i 113k. Il grosso dei ribassisti (medio e intermedio) verrebbe ammazzato se il prezzo andasse a toccare i 120/122k usd fino all'ath, mentre i long di medio periodo hanno retto di fronte un ribasso che stava per ucciderli tutti(maledetto Bessent che non ci compri i nostri btc!). In questo sono molto utili sailormoon e metaplanet, che come se non ci fosse un domani, in barba ai segnali di debolezza, comprano i top i bottom praticamente ovunque, gli exchange ringraziano così che possono prendere tanti bei tonni spesso anche qualche balenottera che viaggia da sola, senza il gruppo di sostegno che si passa le news. Celebre quel J. Wynn che fece tanti soldi con Pepe e poi li perse con la leva su btc ed eth. Io comunque rimango scettico, chissà qual è la verità. Comunque occhio alla penna perché in questi periodi laterali di mattanze ne faranno ancora tante, per quanto riguarda i margini dei long, si sono creati molti scalini, ma quelli di medio periodo che sono molto importanti, rimangono tra i 107k e i 103k usd, mentre quelli intermedi (dai 3 mesi a un anno) sono cresciuti molto e sono intorno ai 93k usd.