EURCHF LONG PER IL LUNGO TERMINEEcco l'analisi lungo termine per EURCHF e la mia rispettiva visione long.Longdi SimoneDiPrima2
WisdomTree - Tactical Daily Update - 21.12.2023Wall Street ritraccia sul finale, una pausa dovuta dopo 9 rialzi in fila. Macro americana avvalora scenario di “soft landing”: l’economia resta solida. Inflazione in calo oltre le attese in UK, trend simile a resto dell’Europa. Tensione ridotta sul prezzo del petrolio, a rischio rotta del Mar Rosso. Quella di ieri, 20 dicembre, per le Borse e’ stata una giornata a 2 facce con Wall Street in calo sul finale e quelle europee che hanno chiuso incerte e poco mosse. L'indice sulla fiducia dei consumatori Usa, salito da 101,0 di novembre a 110,7 punti, ha superato le attese, facendo temere che la Banca centrale Usa (FED-Federal Reserve) temporeggera’ prima di tagliare i tassi. Al pari che nell'Euro-zona, anche l'inflazione britannica ha visto una flessione, - 0,2% mensile, a novembre migliore della previsione di consenso di +0,1%. Nella variazione annuale i prezzi al consumo sono saliti +3,9%, una bella frenata rispetto al +4,6% di ottobre, ma va detto che la “componente servizi” resta abbondantemente oltre +6,0% annuo. Milano ha chiuso a -0,01%, Madrid -0,06%, Parigi +0,12%, Francoforte -0,07% e Amsterdam +0,15%. Wall Street, che aveva aperto in rialzo dopo la pubblicazione di macro positivi, ha ripiegato e chiuso in forte calo, interrompendo la lunga serie di 9 rialzi: Dow Jones -1,27%, S&P500 -1,47%, Nasdaq -1,50%. Negli Stati Uniti, a novembre, le vendite di case esistenti sono aumentate +0,8%, smentendo le previsioni e invertendo una tendenza che le aveva portate, in ottobre, dopo 5 mesi consecutivi di discesa, a toccare il minimo dal 2010. Insomma, se anche le vendite di case si riprendono, parlare di “soft landing” dell’economia e’ piuttosto fondato. Sul mercato dei bond governativi europei prosegue la flessione dei rendimenti. Quello del BTP decennale benchmark ieri e’ sceso a 3,59%, minimo da agosto, in parallelo ad un nuovo piccolo restringimento dello spread tra BTP italiano ed omologhi tedeschi, a 162 punti base, 1 in meno della vigilia. Nel mirino degli operatori, specie dopo il robusto rally degli ultimi 2 mesi, restano i commenti e le possibili indicazioni su possibili tagli al costo del denaro nel 2024 da parte dei banchie centrali. L'attenzione resta alta anche sulle prospettive, per lo piu’ caute, sulla crescita economica europea e cinese e, purtroppo, sui diversi fronti di guerra. Le azioni di pirateria nel Mar Rosso, specie attorno allo strategico stretto di Bab al-Mandeb, cruciale “strozzatura” sulle rotte delle petroliere dirette nel Mediterraneo, tendono a spingere al rialzo il prezzo del petrolio, combinandosi col persistente rischio geopolitico in Medio Oriente. Ieri il WTI (graggio benchmark Usa) e’ salito +1,3% a 74,0 Dollari/barile: sale anche il prezzo del metano europeo, +4,0% a 35 Euro/MWh, mentre i dati di riempimento degli stoccaggi strategici lasciano tranquilli: al 18 dicembre i livelli nell'Unione Europea erano pari a 88,4% medio, con la Germania al 90,8%, la Francia all'86,5% e l’Italia all'86,1%. In Germania, a novembre, i prezzi alla produzione sono scesi oltre le attese, -0,5% mese su mese, e -7,9% anno su anno!!. Peccato che l’indagine mensile di GFK (autorevole societa’ di ricerca indipendente) continui a confermare il pessimismo dei consumatori tedeschi, segnati dall’inflazione degli ultimi 2 anni. Il mercato valutario non riserva soprese, confermando i trend recenti: Dollaro debole verso Euro, attorno a 1,096, e trend simile per lo Yen giapponese dopo la decisione della BoJ (Banca centrale del Giappone) di proseguire la politica monetaria ultra-espansiva: cross Euro/Yen 157,66 e Dollaro/Yen a 143,7. Borse asiatiche e avvio di quelle europee caratterizzate da selettivi “profit taking” dopo che le vendita hanno preso il sopravvento nella parte finale della seduta di Wall Street: le ipotesi di tagli dei tassi nel 2024 da parte di FED ed ECB (Banca centrale Europea) restano valide, ma stanno esaurendo la propria capacita’ propulsiva. Poco rilievo sui media per l'accordo tra i ministri europei delle Finanze sulle nuove regole del Patto di stabilita': ne riparleremo piu’ dettagliatamente, sapendo che incideranno non poco sulle politiche fiscali dei vari Governi, specie di quelli piu’ indebitati, nei prossimi anni. Sul fronte asiatico si nota la brusca correzione di Tokio, -1,6%, ed in particolare il tonfo dell’azione Toyota, -4%, per un’ipotesi di manipolazione dei test di sicurezza 'truccati' di alcuni modelli della controllata Daihatsu. Inoltre il Governo nipponico prevede che l'inflazione sara’ al di sopra del target della Bank of Japan nell’anno fiscale 2024, che parte il 1’ aprile: ora stima che l’inflazione al consumo (CPI) sia pari al 2,5% medio annuo, sopra la stima precedente di 1,9%. Tra l’altro, Rengo, la maggior confederazione sindacale giapponese, punta a negoziare un graduale aumento del salario minimo ben sopra quello del Governo tra il 2024 ed il 2035. Gli effetti si vedono anche sulla curva dei rendimenti dei titoli governatvi giapponesi (JGB) in rialzo su tutta la curva, in una tipica configurazione di “bear stepeening”. In Cina, finalmente, segni positivi per i 2 maggiori listini continentali: sia Shenhen che China50 hanno segnato +1,08%, dopo che alcuni media statali sostengono che le banche hanno margine per ridurre i tassi di interesse sui prestiti. I future su Wall Street sono positivi, indicando, in media +0,5%, per le riaperture odierne (ore 12.30 CET) Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta. Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente. Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti. Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto. Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali. I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. Selezione editorialedi Peter_Braganti7
Fine anno rialzista per il Dollaro AustralianoCiao Ragazzi, vi lascio la mia analisi di oggi. Veniamo da un trend ribassista da ormai 2 anni. Proprio ieri abbiamo rotto questa trend line ribassista formatasi un anno e mezzo fa circa (5 aprile 2022). Tra l'altro da inizio novembre abbiamo minimi e massimi crescenti. Abbiamo rotto questa trend con discreta forza, in più a nostro favore abbiamo quella che è una stagionalità positiva per AUD tipica del mese di dicembre. Non sono riuscito ad entrare in tempo , mannaggia! Ma nessuna fretta, nel caso dovesse correggere in area 0.6665, sono pronto ad entrare long con obiettivo primo target (R/R 1:1) ed eventuale secondo (R|R 1:2), ovviamente questo dipenderà dagli sviluppi del grafico dei prossimi giorni. Vi aggiorno.😎 Longdi DanieleMaioranoAggiornato 0
USD/CAD HA ROTTO SUPPORTO STATICOusd/cad ha rotto un supporto statico molto importante dove può spingere il prezzo ancora più giù Shortdi bugheanu_george1
GBP/USD DIVERGENZA POSITIVASi vede molto bene la divergenza positiva sullo stocastico e la congestione laterale da parte del prezzo dove mi aspetto ad una salita almeno fino ai massimi precedentiLongdi bugheanu_george1
Cup&Handle su Euro UsdSul cambio EUR/USD si è fomata questa C&H rialzista che se confermata con voumi, porterebbe il prezzo a 1,12 circa.Longdi AljoschaC2
GBPNZD - LONG 2.01100L'ultimo dato sull'inflazione inglese da segni di rallentamento e direi quasi diminuzione, un fatto positivo che potrebbe rafforzare la sterlina. Il dollaro neo zelandese gode di una buona forza in questo periodo dovuto a dei dati macro economici discordanti ma i mercati li hanno valutati positivi. Apro un long con l'obiettivo di un rimbalzo di 30/50 pipLongdi PammFactoryAggiornato 0
GU: ulteriore long a mercatoHo inserito un altro ordine a mercato sul pair con uno stop più aggressivo: ora non resta che attendere e osservare l'andamento del prezzoLongdi iTraderFXAggiornato 0
CAD/JPY HA ROTTO TRIANGOLO cad jpy ha rotto il supporto statico e anche il triangolo dove aspetto un proseguimento al ribasso da parte del prezzo Shortdi bugheanu_george1
GPBJPY: nuovo ordine shortHo inserito un ulteriore ordine di vendita a mercato in modo da alzare il prezzo di carico: stop allo stesso prezzo.Shortdi iTraderFXAggiornato 111
EUR/CAD HA ROTTO SUPPORTO STATICOeur/cad ha rotto un supporto statico molto importante che può spingere il prezzo ancora più giù Shortdi bugheanu_george1
GBPJPY: sell marketAnche sul GJ piazzo un primo ordine di vendita a mercato: ora attenderò che il prezzo si muova e, se vi saranno le condizioni, accumulerò altre posizioni.Shortdi iTraderFXAggiornato 0
154.70 per anticipare la prossima tendenza primariaEurJpy storicamente ha sempre sviluppato le sue tendenze primarie fra 165 e 116. Quest'area di equilibrio si determina al netto delle false rotture, che indicano solo la presenza di un ostacolo forte. Pertanto adesso, possiamo rilevare una falsa rottura in area 165 ed una congestione settimanale fra 159 e 154,70. Questa congestione costituisce un punto di riferimento, oltre il quale i large trader cercheranno liquidità a supporto, per sviluppo della nuova tendenza primaria ribassista. Shortdi TrendFollowingTradersCommunity110
Idea di possibile Long su EURUSDInvito chiunque a NON copiare la mia operatività. Su EURUSD vorrei vedere un bilanciamento per provare a cercare un set-up nella zona di reazione. Longdi gabrielebiondo1
1.2780 per confermare la liquidità di lungo termine da gennaioHo fissato su Gbp/Usd 1.2780 per determinare il livello oltre il quale cercheremo liquidità a supporto per le attività di lungo termine. Quest'area indica un punto strategico dove il Large Traders dovranno spingere il prezzo, per confermare o meno la presenza di liquidità. La tendenza primaria sia nel 2018 che nel 2021 ha raggiunto l'area pari a 1.40, dopo aver superato 1.2780, dove le congestioni si erano formate. Adesso durante i 15 giorni che ci separano dalla fine dell'anno non è consigliabile operare, ma continuerò ad osservare gli sviluppi, per intercettare dai primi di gennaio la nuova tendenza primaria rialzista. Longdi TrendFollowingTradersCommunity0
📊 NZDJPY 19/12/2023La forte delusione per una BOJ passiva che ha lasciato ancora il costo del denaro in territorio negativo al -0.10%% , non lasciando spiragli per il prossimo 2024 che possano guardare ad un’uscita verso tassi positivi fa crollare lo yen giapponese, che perde maggior terreno contro le oceaniche che godono invece di una prospettiva rialzista molto forte per questo mese di dicembre, che grazie ad una ottima stagionalità rialzista. La tendenza long, sta ora costruendo un ottima serie di onde rialziste, supportate dall’incrocio della mm veloce a 21 p su h2, che sembra guidare la spinta delle quotazioni oltre la mm200 periodi. Sebbene il trend sia ora palesemente rialzista, gli eccessi di breve periodo chiamano a degli storni tecnici, in grado di favorire nuovi ingressi in tendenza, pertanto le prime aree supportive si possono collocare a 89.70 e 89.10, livelli di confluenza statico dinamica che potrebbero favorire ripartenze rialziste. Attendiamo dunque storni tecnici per valutare nuovi ingressi long in tendenza a favore di dollari neozelandesi ed in vendita di yen giapponesi. buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta1
📊 USDJPY 19/12/2023Delude la Boj che non apre a nessuna rialzo tassi nella riunione di Dicembre 2023 e le scommesse su un potenziale yen giapponese rialzista vanno rapidamente ricoperte, generando interessanti movimenti rialzisti per usdjpy, che dai minimi di 140.90-141 figura è tornato prepotentemente a 144.90-145 figura. Sebbene il trend rimanga ora impostato a ribasso, non possiamo escludere la possibilità di un break out rialzista della trend line che congiunge i massimi decrescenti a partire da metà novembre a 151.50, e che oggi passa a 145 figura. La resistenza tecnica resta senza dubbio un livello psicologico importante, difficile da superare se si pensa che dalle prime ore di oggi usdjpy ha già performato oltre l’1.25% a rialzo, postandosi ad importanti espansioni di volatilità. Sembra ora propizia l’idea di ritorni nel trend discendente, ma successive aree di resistenza tecnica si pongono a 147 figura 147.25 il che rende non vantaggiosissimo un trade short, fatta eccezione per posizioni con adeguate size per potersi permettere ancora adeguati respiri rialzisti del mercato in virtù delle vendite di yen giapponesi. In conclusione riteniamo valida la posizione ribassista usdjpy, ma con size adeguate da consentire posizionamenti degli stop oltre i livelli di 146.75 buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta1
COME LE OBBLIGAZIONI IMPATTANO SUI TASSI DI CAMBIOBuongiorno. L’analisi di oggi si focalizzerà sui tre tassi di cambio GBP/USD, EUR/GBP e EUR/USD, evidenziando l’effetto delle obbligazioni sulle loro tendenze. Verranno illustrati degli spread obbligazionari che possono essere utilizzati per monitorare le previsioni di politica monetaria e come indicatori per le strategie di trading. Una parte dell’analisi sarà riservata alla macroeconomia. 1. RIEPILOGO DELLE RIUNIONI DELLE TRE BANCHE CENTRALI Dalla figura successiva, è possibile osservare che le tre banche centrali hanno deciso di mantenere invariati i loro rispettivi tassi di interesse di riferimento. In particolare, la Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso al 5.5%, la Bank of England al 5.25% e la Banca Centrale Europea al 4.5%. I tre tassi di interesse di riferimento. Grafico mensile Nelle righe seguenti, troveremo le dichiarazioni più rilevanti emesse dalle tre banche. • Decisione sul tasso di interesse della FED: La FED ha accolto con favore il calo dell’inflazione dai suoi massimi, senza che ciò comportasse un aumento significativo del tasso di disoccupazione. Tuttavia, ha sottolineato che l’inflazione rimane a livelli troppo alti e che il suo percorso futuro è incerto. Ha osservato un rallentamento della crescita economica rispetto al terzo trimestre, con un appiattimento dell’attività nel settore immobiliare. La banca centrale è pronta a inasprire ulteriormente la politica monetaria se necessario e non ha escluso un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Ha riconosciuto la possibilità che l’economia possa entrare in recessione il prossimo anno e ha avvertito che un “atterraggio morbido” non è garantito. Nonostante ciò, ha espresso dubbi sulla probabilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Infine, ha affermato che non ha bisogno di una recessione per allentare la politica monetaria • Decisione sul tasso di interesse della BCE: La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse, con l’intenzione di mantenere i tassi di riferimento a livelli restrittivi per il tempo necessario. È previsto che l’inflazione diminuirà gradualmente nel corso del prossimo anno. Le previsioni indicano un PIL reale dello 0,6% nel 2023, del 0.8% nel 2024 e dell’1.5% nel 2025, con un’inflazione prevista al 2,7% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Il commento più significativo è stato: “Non abbiamo discusso di tagli dei tassi. Non crediamo sia il momento di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”. • Decisione sul tasso di interesse della BoE: La BoE ha mantenuto invariati i tassi di interesse. L’orientamento restrittivo della politica monetaria sta contribuendo a ridurre l’inflazione. “Abbiamo ancora molta strada da fare”, hanno dichiarato, aggiungendo che osserveranno attentamente i dati e manterranno i tassi di interesse elevati per un periodo sufficientemente lungo da garantire che l’inflazione scenda fino all’obiettivo del 2%. Prevedono che la crescita economica sarà piatta nel quarto trimestre e nei prossimi trimestri. Hanno sottolineato che la politica monetaria dovrà essere sufficientemente restrittiva per un periodo sufficientemente lungo da riportare l’inflazione al 2% in modo sostenibile Tra le tre banche centrali, la FED si è dimostrata la più accomodante, esprimendo apertamente dubbi sulla possibilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse e anticipando possibili tagli per il 2024. “Inflazione” è stata una delle parole più frequenti nelle conferenze stampa. Vediamo nella figura successiva i livelli di inflazione attuali negli Stati Uniti, nell’Eurozona e nel Regno Unito. I livelli di inflazione dei tre Paesi. È interessante notare come l’inflazione negli Stati Uniti sia stata la prima a registrare un aumento e anche la prima a iniziare a rallentare dai suoi massimi. Grafico mensile • Regno Unito: +4.6% a/a (la lettura per novembre sarà comunicata il 20 dicembre) • Stati Uniti: +3.1% a/a • Euro Area: +2.4% a/a Tenendo conto che l’obiettivo comune delle tre banche centrali è di raggiungere un indice dei prezzi al consumo del 2%, sembra che la Bank of England sia quella che avrà il compito più arduo. 2. ANALISI TECNICA EUR/USD, EUR/GBP E GBP/USD Procediamo con l’analisi tecnica dei tre tassi di cambio. • Per quanto riguarda l’EUR/USD, la tendenza da inizio anno è stata laterale. Il picco è stato raggiunto tra luglio e agosto a 1.1275. Le strutture di prezzo più rilevanti sono la resistenza a 1.1044 e il supporto a 1.0502. Da ottobre, l’euro ha mostrato una forza maggiore rispetto al dollaro, con un aumento del tasso di cambio del 5.56%. Analisi tecnica EUR/USD. Grafico giornaliero • Nel caso dell’EUR/GBP, dopo aver toccato il massimo annuale a febbraio a 0.8997, il tasso di cambio ha formato una figura tecnica ribassista, un triangolo discendente. Dopo la rottura ribassista, il prezzo ha rimbalzato più volte sul supporto compreso tra 0.851 e 0.857. Attualmente, il prezzo è intrappolato tra questo supporto e la resistenza a 0.874. Analisi tecnica EUR/GBP. Grafico giornaliero • Infine, il GBP/USD ha mostrato una fase laterale. Il massimo del 2023 è stato a 1.3152, con le strutture più significative a 1.1876 e 1.2412. Come l’EUR/USD, anche il GBP/USD è in rialzo da ottobre, registrando una performance positiva del 6.10%. 3. TASSI DI CAMBIO, ASPETTATIVE DI POLITICA MONETARIA E SPREAD OBBLIGAZIONARI Le fluttuazioni osservate nei tassi di cambio sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche monetarie della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea e della Bank of England. il metodo più efficace per monitorare queste aspettative è osservare il rendimento dei titoli di stato a due anni dei rispettivi Paesi; le figure successive evidenziano una correlazione positiva tra questi rendimenti e i rispettivi tassi di interesse. La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni tedesco e i tassi di interesse della BCE. Grafico mensile La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni statunitense e i tassi di interesse della FED. Grafico mensile La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni britannico e i tassi di interesse della BoE. Grafico mensile Le tre grafiche offrono un quadro particolarmente interessante, evidenziando come le aspettative degli investitori tendano a prevedere le future mosse delle banche centrali. Per questo motivo, i rendimenti dei titoli di stato a due anni si rivelano eccellenti indicatori anticipatori dei tassi di interesse. Grazie a queste tre grafiche è ora possibile spiegare il motivo per cui le fluttuazioni osservate precedentemente nei tassi di cambio sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche monetarie delle tre banche centrali; osserviamo le tre grafiche successive. La correlazione positiva tra EUR/USD e DE02Y-US02Y. Grafico giornaliero La correlazione positiva tra EUR/GBP e DE02Y-GB02Y. Grafico giornaliero La correlazione positiva tra GBP/USD e GB02Y-US02Y. Grafico giornaliero I tre tassi di cambio mostrano una correlazione positiva con i rispettivi spread obbligazionari. Per comprendere meglio, prendiamo come esempio il tasso di cambio EUR/USD. • Durante i periodi di aumento o tagli dei tassi di interesse, gli investitori tendono ad acquistare valute con tassi di interesse più alti e a vendere quelle con tassi di interesse più bassi. Questo perché una valuta con un tasso di interesse più alto rende più attraenti gli asset denominati in quella valuta (spiegherò questo concetto più in dettaglio nel video alla fine di questa pagina). Consideriamo lo spread DE02Y-US02Y, che rappresenta la differenza tra le aspettative sui tassi di interesse dell’Eurozona e degli Stati Uniti: se si prevede che la BCE sarà più restrittiva della FED, lo spread aumenterà (dato che DE02Y è il minuendo); al contrario, se si prevede che la FED sarà più restrittiva della BCE, lo spread diminuirà (dato che US02Y è il sottraendo). Attualmente, questo spread è influenzato principalmente dalle comunicazioni dei banchieri centrali. Infatti, sembra ormai scontato che entrambe le politiche monetarie subiranno tagli nei tassi nel 2024 4. GLI INDICATORI MACROECONOMICI LEADING DEI TRE PAESI Prendiamo in considerazione tre indicatori macroeconomici fondamentali dei tre Paesi: i due Indici dei Direttori degli Acquisti (PMI), specificatamente quello manifatturiero e quello dei servizi, insieme all’indice di fiducia dei consumatori. Questi tre indicatori ci permettono di valutare la forza del settore manifatturiero, del settore dei servizi e del livello di spesa dei consumatori, quest’ultimo strettamente correlato all’indice di fiducia. • Esaminando le due figure seguenti, si osserva che i tre PMI manifatturieri delle corrispondenti aree geografiche mostrano una fase di contrazione (US: 48.2 punti, GB: 46.4, EU: 44.2). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, misurate in percentuale, l’indice statunitense risulta in crescita (+2.7%), mentre quelli britannico (-1.28%) ed europeo (-9.4%) registrano un calo I tre PMI manifatturieri. Grafico mensile Le tre prestazioni dei PMI manifatturieri da inizio anno. Grafico mensile • Esaminando le due figure seguenti, si osserva che i tre PMI sui servizi mostrano una fase di espansione per gli Stati Uniti (51.3) e per il Regno Unito (52.7), mentre una di contrazione per l’Europa (48.1). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, gli indici statunitense e britannico risultano in crescita (US: 9.62%; GB:8.21%), mentre quello europeo registra un calo (-5.31%) I tre PMI sui servizi. Grafico mensile Le prestazioni dei tre PMI sui servizi da inizio anno. Grafico mensile • Concludendo l’analisi sull’indice di fiducia dei consumatori, si può notare che tutti e tre gli indici mostrano un trend positivo nel 2023, fattore che ha contribuito significativamente alla forza degli indici azionari. Le performance, misurate in percentuale, sono tutte positive (GB: +51.1%; EU: +17.9%; US: +6.93%). La fiducia dei consumatori degli omonimi Stati. Grafico mensile Le prestazioni dei tre consumer confidence da inizio anno. Grafico mensile 5. GLI SPREAD OBBLIGAZIONARI COME INDICATORI La ragione per la quale si è discusso dei tre dati macroeconomici è semplice: il valore di una valuta non dipende solo dalle previsioni di politica monetaria, ma anche dalle aspettative riguardanti la forza economica. Pertanto, per prevedere la tendenza dei tre tassi di cambio, dovremmo considerare i seguenti fattori: • Quale tra le tre banche sarà la prima a ridurre i tassi di interesse? • Quale tra le tre banche manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo? • Quale tra le tre economie andrà in recessione? • Nel caso di una recessione, quale sarà la sua intensità? La realtà è che, al momento, non si possono fornire delle risposte definitive a queste domande. Tuttavia, posso dire che le aspettative del mercato sono determinate dagli spread obbligazionari. Gli investitori, con le loro decisioni di acquisto e vendita, influenzano le tendenze di questi spread, che a loro volta possono influenzare i tassi di cambio. Per esempio, se nelle prossime settimane gli investitori dovessero prevedere un’espansione economica negli Stati Uniti e una recessione nell’area euro, è probabile che DE02Y rallenterebbe notevolmente (per riflettere un possibile taglio dei tassi da parte della BCE), mentre US02Y potrebbe mostrare movimenti laterali. Questo scenario potrebbe portare a un rallentamento di DE02Y-US02Y e, considerando le correlazioni osservate, a un calo di EUR/USD. Potrebbe essere applicato un ragionamento simile anche per la sterlina britannica. Le vostre operazioni sui tassi di cambio si basano sulle previsioni di politica monetaria, che sono influenzate dalle aspettative economiche? Gli spread obbligazionari potrebbero essere utilizzati come punto di riferimento. Ad esempio: • Se DE02Y-US02Y iniziasse a salire, formando una tendenza a breve termine ben definita, personalmente cercherei opportunità di entrata long sul tasso di cambio Ricordate, questo non deve essere interpretato come un consiglio finanziario; è sempre importante fare le proprie verifiche prima di prendere decisioni di investimento. Per qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto! Selezione editorialedi MatteoFarci15
Ho fissato 1.10 per trovare liquidità da GennaioIl nuovo livello per trovare liquidità a supporto è pari a 1.10. Avevo precedentemente definito 1.1050 partendo dai dati storici, ma i dati recenti mostrano un punto di reazione più vicino. Adesso valuterò gli sviluppi, da quì, fino a fine anno, per sfruttare dati primi di gennaio la prossima tendenza primaria rialzista. Longdi TrendFollowingTradersCommunity6
Teoria di Elliot applicata EURUSDTeoria di Elliot applicata EURUSD movimento MOTIVE rappresentato dai punti 1 a 5 e movimento CORRECTIVE, nel caso specifico un FLAT ESPANSO (punto B maggior di 5), rappresentato dai punti A-B-C. movimento che conferma il trend rialzista. di alex_player900
GBPAUD - LONG 1.88000Abbiamo raggiunto una buona area di demand e quidni a livello grafico ho una prospettiva per un ottimo rimbalzo intraday. Longdi PammFactory0
AUDJPY - SHORT 96.050Seppure non ci siano novità particolari su questa coppia ho una buona analisi grafica per un 50 pip di short. Lo yen visti gli ultimi dati incoraggianti potrebbe risultare una buona valuta su cui puntare.Shortdi PammFactory0
TORNA LA CALMA SUI MERCATI ?E’ terminata, tutto sommato senza grandi sconvolgimenti sul fronte delle price action, una delle settimane più importanti dell’anno, nella quale molti analisti pensavano che ci sarebbero stati cambiamenti importanti nei trend in atto. Per quanto abbiamo osservato e letto, invece e con riferimento alle decisioni delle banche centrali, dobbiamo riconoscere che alla fine, nel primo mondo, al di là della banca centrale norvegese, che a sorpresa, ha alzato il costo del denaro, tutte le altre autorità monetarie hanno lasciato i tassi invariati e le differenze riscontrate hanno riguardato esclusivamente piccoli dettagli, che peraltro sono emersi non tanto dagli statement, quanto dalle parole rilasciate dai diversi Governatori, durante le diverse conferenze stampa. Il mercato alla fine lo ha percepito e la volatilità, a fine sessione settimanale, si è leggermente attenuata rispetto a quanto osservato all’inizio dell’ottava in questione, specie sul mercato dei cambi. Sul fronte dell’equity, e partendo da Wall Street, le chiusure sono state ancora positive per il Dow e il Nasdaq, mentre l’S&P ha chiuso in rosso, in una seduta però caratterizzata dalle scadenze derivanti dalle tre streghe, che solitamente creano volatilità e scompiglio nelle price action di breve termine. A livello di chiusure settimanali, gli indici americani hanno fatto registrare l’ennesima performance positiva per la settima settimana consecutiva, con rialzi compresi tra il 2.4% e il 3% per gli indici principali. Più volte abbiamo ricordato che fino alle festività sarà molto difficile assistere a movimenti al ribasso dei listini e abbiamo anche cercato di spiegarne le ragioni, per cui a nostro parere, bisognerà attendere il mese prossimo e l’inizio del 2024 per assistere a qualche cambiamento nelle price action. Il quadro per noi è chiaro, ovvero le dichiarazioni dei membri del Fomc rappresentano, come al solito, i principali leading indicator, e per la prima volta Jerome Powell, in conferenza stampa, la settimana scorsa, ha fatto cenno alla possibilità che prima o poi i tassi cominceranno a scendere, sebbene il Presidente della Fed di New York, Williams, abbia richiamato tutti all’ordine, venerdì, con affermazioni che sembravano smentire lo stesso Powell con riferimento all’eventuale discussione sul taglio dei fed funds. A ruota della Fed, sono andate la Bce, Boe, Snb, Rba e Rbnz, con qualche piccola differenza, e il mercato si è mosso di conseguenza, con le dovute differenze tra settori ovviamente. DATI MACRO. Venerdì sono usciti due dati Usa, l’empire state manufacturing index, a -14.5 a dicembre, il peggior dato degli ultimi 4 mesi (con le varie componenti tutte in discesa), e gli indici Pmi globali di S&P che invece hanno evidenziato una crescita ulteriore del settore dei servizi, mentre quello manifatturiero è apparso in leggero calo. Il dato composite è salito a 51, terzo mese di crescita consecutiva e tra gli aggregati, si è registrato un aumento delle assunzioni da parte delle imprese, sempre nel settore dei servizi, mentre il comparto manifatturiero ha continuato a ridurre la forza lavoro. Per quel che riguarda le altre aree, segnaliamo i Pmi Europei e Inglesi, che sono usciti in calo nel vecchio continente, ancora alle prese con un rallentamento della congiuntura, mentre, a sorpresa, sono cresciuti i medesimi dati in Gran Bretagna, con il Composite Pmi a 51.7 a dicembre, sopra al consensus di 50.9. A trascinare la ripresa, il settore dei servizi, anche in questo caso, mentre è calata per il decimo mese consecutivo la produzione manifatturiera. VALUTE. Sul mercato valutario, abbiamo osservato una settimana divisa in due parti, con movimenti contro dollaro fino a Giovedì, ma poi venerdì, complici anche le scadenze tecniche, e le parole di Williams, che ha escluso tagli dei tassi nel primo semestre 2024, il dollaro si è ripreso con una reazione anche importante, rispetto a quanto si pensava potesse accadere il fine settimana dopo 4 giorni di ribassi impulsivi della divisa Usa. EurUsd che dopo aver testato 1.1008, ha ripiegato oltre i 100 pips scendendo sotto quota 1.0900. Siamo ancora in trend rialzista ma se dovesse rompere 1.0730, supporto chiave e minimi da cui era partito il movimento questa settimana, il trend cambierebbe nuovamente. Sul Cable stesso movimento con un ribasso di 120 pips solo venerdì scorso. Anche in questo caso il trend resta rialzista ma attenzione al supporto di 1.2470 80, che negherebbe il trend attuale. UsdJpy invece è rimasto sotto pressione causando la discesa dei cross dello Jpy contro le altre valute. 140.90 il supporto chiave, mentre al rialzo resistenze che intervengono in area 144.90 155.20. Tengono invece le oceaniche con AudUsd in area 0.6700 e NzdUsd non lontano dai massimi di 0.6250. Discesa del UsdCad, come abbiamo richiamato qualche giorno orsono con obiettivi ormai vicini nel breve a 1.3320 e 1.3290. Da questi livelli saranno probabili delle correzioni. Sui cross tentativi di ripresa di NzdChf e CadChf che restano comunque non lontano dai minimi storici ma incassano un buon swap giornaliero. Pesanti invece i cross dell’Euro con EurJpy che ha perso 150 pips solo venerdì o anche EurCad che ne ha ceduti altrettanti. E non sembra finita. CINA, PRODUZIONE INDUSTRIALE IN RIPRESA. Sale la produzione industriale cinese a novembre, con un +6.6% anno su anno, un dato migliore del mese precedente (+4.6%) e delle previsioni (+5.6%). E’ la crescita più importante dal febbraio 2022, e segna un ripresa marcata dei settori minerario, manifatturiero e dei servizi di pubblica utilità. UsdCnh che dopo un tentativo di rottura al ribasso di 7.1100, fallito nonostante un minimo più basso durante la sessione di venerdì scorso a 7.0940, è tornato prepotentemente a salire con massimi a 7.1375, sull’onda del recupero del biglietto verde contro Euro soprattutto. I DATI DELLA SETTIMANA. Ci avviciniamo velocemente alle festività, ma questo non significa che non possano esserci giornate volatili in occasione della pubblicazione dei dati, che non saranno importanti e cruciali come quelli della settimana precedente, ma comunque potrebbero rivelarsi assai interessanti. Negli Usa, spese e redditi personali, insieme al Pce, ovvero l’indice dei prezzi al consumo, e infine anche il Pil del terzo trimestre, saranno i dati dominanti della settimana. Ma non dimentichiamo i dati sul mercato immobiliare. Altrove in Uk usciranno i dati su inflazione e vendite al dettaglio, mentre in Giappone, la Boj deciderà sui tassi di interesse, unitamente alla pubblicazione dell’inflazione. In Germania, indice Ifo e fiducia dei consumatori GFK. Infine un occhio al Canada che rilascerà i numeri di inflazione e Pil. Saverio Berlinzani I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 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