Analisi volatilità: 12.10.2021
Lo studio della volatilità è uno delle basi per definire l’attitudine al rischio delle mie strategie, nonché per definire le size delle operazioni.
• Negli ultimi giorni abbiamo visto un VIX (primo grafico) in fase discendente, tuttavia osservando la tendenza di fondo, da agosto 2021 i minimi continuano ad essere crescenti, facendo
configurare situazioni di maggior volatilità. Stamattina il VIX quota valore 20,00 in rialzo del 6,55% rispetto alla precedente chiusura.
• Il VVIX, ovvero la “stabilità della volatilità”(secondo grafico), sembra continuare a lateralizzare attorno a quota 110, livello che ci ha accompagnato da luglio 2020.
• La volatilità storica del Mini S&P (terzo grafico), sembra aver rotto al rialzo una trendline ribassista Segnale da tenere sotto controllo
• Il PUT/CALL ratio (quarto grafico) gravita attorno al livello 1, non prevale in maniera particolare un volume delle opzioni PUT o delle opzioni CALL. Tuttavia notiamo come da marzo 2021 i
minimi ed i massimi dell’indicatore siano andati a crescere. Questo significa che i traders con ogni probabilità abbiano protetto i loro profitti con strategie di protective put.
• La forza relativa tra SPY e Gold (quinto grafico), tarata su un periodo di 25 settimane di osservazione, con media di 10 settimane è discendente in favore del gold. Questo potrebbe significare
una maggior propensione d’investimento in asset legati all’inflazione ed ai finanziari.
• Analizziamo infine nell’ultimo grafico il sistema di medie mobili sull’S&P500 che ha visto l’incrocio al ribasso tra Ema20 ed Ema50.
Quali conclusioni traggo da quest’analisi?
Sicuramente sui mercati vige indecisione. Da tempo ho liquidato asset di natura tecnologica ed aziende ad alto tasso di crescita, andando a preferire, studiando anche l’analisi intermarket, posizioni su energetici (in questo settore ad oggi non apro nuove operazioni, gestisco le esistenti) e finanziari. Personalmente le uniche posizioni che sto aprendo fanno proprio riferimento a breakout su titoli bancari o conglomerati finanziari (segnalati anche con idee precedenti). Tuttavia la massima esposizione settoriale prevista dalla mia strategia è pari al 20% ed attualmente il mio portafoglio è investito al 30% circa ripartito tra energetici, finanziari, ed in quota parte industriali ed healthcare. Per il resto sono flat, conservando liquidità per successive opportunità o per operazioni swing di breve termine.