Nasdaq fatica sulla resistenzaSembra incredibile, ma il Nasdaq è l'indice che sta faticando di più in questo ultimo quarto dell'anno se paragonato con gli altri indici USA.
Le aziende tech statunitensi che hanno trainato il mercato americano fin ora, sembrano aver pigiato il piede sul freno lasciando spazio a settori più profittevoli.
L'indice Nasdaq, dopo aver provato ieri a rompere a rialzo l'ultima resistenza che lo tiene lontano dai massimi storici, oggi sembra non riesca a trovarne nuovamente la forza.
Il dato sull'inflazione USA in linea con le aspettative ha lasciato gli investitori nuovamente in attesa di sapere quali manovre intraprenderà la FED entro fine anno.
Al momento un nuovo taglio aggressivo sembra essere lo scenario più probabile.
Idee operative NQ1!
Nasdaq Future Analisi Daily, Nasdaq Future Analisi Daily,
con chiusure stabili sotto area 20188 potremmo assistere a marcata debolezza sino al retest dei livelli statici inferiori indicati nel grafico, particolare attenzione al supporto dinamico ascendete dato da un angolo del q.to ( in area 19k ) , le date da monitorare sono intorno al 9 ottobre, contrariamente sopra 20538 si andranno a testare le resistenze fissate a 20663 prima e 20881 - 21209 successivamente.
D I S C L A I M E R
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Analisi grafico_matematica eseguita con software proprietario.
intraday nasdaq è un primo attacco al livello 20423 attacco al livello 20423 e ritracciamento. riparte per nuovo attacco domani. oppure fine corsa. entrare su setup e recupero . stop sotto minimo di giornata se vende 20200
long sul mensile nasdaq long tenta di superare il livello a 20423 ma riassorbe non dando segnali short domani venerdi ultimo giorno della settimana e fine mese si puo' sperare nel brekout del livello fino ai nuovi massimi.
Possibile operazione short su NQLa base di questa possibile operazione è la regressione lineare che resta ancora negativa, inoltre lo stocastico è i ipercomprato. Questo non significa entrare in apertura short, attenderò l'incrocio dello stocastico e il ritorno sotto gli il livello di 80.
In quel caso andrò a cercare un segnale short in intraday.
sempr eindicatore di trend utilizzato nelli ntraday.utilizzandolo nell intrday si possono trovare livelli precisi al tik per decretare l inziaio o la fine di un trend su qualsiasi strumento.
L'indice che alle condizioni attuali è da vendereAl contrario del Dow che da analisi rimane ancora rialzista, qui non c'è niente che lasci pensare ad una possibile ripresa.
La regressione lineare è passata in rosso che indica una tendenza ribassista, il punto pivot è stato superato. Inoltre l'ultimo movimento rialzista non è riuscito non solo a superare i massimi precedenti ma neanche a raggiungerli.
Da questo momento andrò in cerca di trigger per posizioni ribassiste.
Nasdaq: è scoppiata la bolla?Con la stagione delle trimestrali tech che si avvia alla fine, ci ritroviamo con un'indice che perde circa il 12% rispetto ai massimi di luglio. Quasi nessuna azienda leader nell'AI ha stupito nei numeri, o meglio, ha battuto le aspettative per lo scorso trimestre, ma i dati prospettici sono assai deludenti, probabilmente a causa di aspettative troppo alte per un settore che ha già dato tanto.
Altra nota dolente è l'incertezza per un'economia USA che alterna momenti di gioia a momenti di disperazione.
L'attesa sul taglio dei tassi sta diventando un tasto dolente, l'incertezza non fa mai bene ai mercati.
All'interno dell'indice abbiamo aziende con molta liquidità ma anche aziende molto indebitate, con multipli stratosferici, che si stanno impegnando molto per un settore in forte espansione. Ben visto il taglio dei tassi, ma se troppo aggressivo potrebbe far presagire un'attesa di inflazione da parte della FED, quindi un rallentamento dell'economia con conseguente rallentamento delle vendite e quindi, ciò significa, utili futuri più bassi delle giù basse aspettative.
Andando alla parte tecnica, l'indice ha fatto un massimo di swing più basso del precedente, quindi il trend di breve al momento è diventato ribassista.
Le medie mobili così come i supporti statici stanno fallendo la tenuta del trend.
L'indice SRI è vicino ai 30, generalmente il Nasdaq è abbastanza reattivo su tale livello, ma vedremo se avrà la forza per una ripartenza veloce come ha fatto ad inizio agosto.
CHI NON LAVORA… FA TAGLIARE I TASSI ALLA FED!Today’S Trading del 06.09.2024
MACRO BACKGROUND
Il risk off sembra non lasciare i mercati finanziari e la serie incerta di dati macroeconomici che sono stati pubblicati sino ad oggi no aiuta ad aver maggior chiarezza nelle scelte d’investimento.
I dati sui PMI sono contrastanti ancora una volta, da un lato il comparto manifatturiero che rallenta pesantemente e mette in crisi la fiducia futura mostrando un calo preoccupante dei nuovi ordini e delle assunzioni, mentre il comparto service resta meno pessimista trovandosi addirittura in leggera crescita per agosto rispetto al mese di luglio. Unico punto sul quale concordano è il mercato del lavoro, dal quale risultano aziende che non licenziano , ma che nemmeno assumono.
La scarsa quantita di mano d’opera lasica le aziende in una condizione di stallo, dove non licenziano personale in attesa di una potenziale ripartenza, ma non procedono nemmeno ad assunzioni per timore di un rallentamento nella domanda, pertanto coloro che lasciano il lavoro di fatto on vengono rimpiazzati lasciando raffreddare il mercato del lavoro.
Ieri l’ADP research ha pubbilcato la sua ricerca mensile sui nuovi posti di lavoro privati mostrando solo 99K nuove unità,decisamente poche! Il capo economista Nela Richardson, ha cosi commentato: “La deriva verso il basso del mercato del lavoro ci ha portato ad assunzioni più lente del normale dopo due anni di crescita sproporzionata. Il prossimo indicatore da tenere d'occhio è la crescita salariale, che si sta stabilizzando dopo un drammatico rallentamento post-pandemia.”
Poco altro da aggiungere dunque, il mercato del lavoro si raffredda rapidamente e se oggi i NFP dovessero confermare il trend rialzista della disoccupazione USA la FED potrebbe vedersi costretta ad un taglio di 50bp e ridurre il costo del denaro per questo 2024 forse oltre il punto percentuale.
I mercati restano in modalità risk off
FOREX
Il forex si adegua rapidamente al mood di periodo, premiando in questa primissima parte di settembre gli asset rifugio, con uno yen in gran spolvero che guadagna un +1.65% medio rispetto alle majors concorrenti. La possibilità di una BOJ aggressiva e la mecessità di asset rifugio portano i big players a comprare yen , anche il rapporto COT mostra ben 25868 contratti netti long nelle tasche dei non commercial.
Sale anche il franco svizzero, con un +0.45% medio in linea con la moneta unica , a segnalare l’esigenza di protezione e rifugio.
Male in ovvia correlazione gli asset ciclici da investimento, come il dollaro australiano che perde il +1.10% da inizio mese, seguito dal canadese con un -0.66% e dal neozelandese con un +0.56%, a segnalare la fuga dagli asset valutari correlati direttamente al ciclo economico.
Infine prosegue la debolezza del dollaro USA che con un -0.54% medio continua a lasciare intenddete paura per i tagli tassi FED e per una possibile recessione che porta con se storicamente caduta del biglietto verde a beneficio di tutte le altre majors.
EQUITY
Pessime le aperture di questo venerdi, dopo due giorni di lateralità i mercati scelgono la strada ribassista.
In Europa il dax rope i 18560 pnt e allunga a 18440 aprendo la strada a potenziali affondi verso i 18000, male tutti gli altri indici europei , IBEX -0.58% , UK100 – 0.37% , piu ampio l’EUSTXX500 a -0.58%.
L’Asia lascia crollare il Nikkey che segna un pessimo -2.23% segnalando la forte sfiducia nel comparto asiatico. Diverse le banche d’affari che in coro vedono impossibile per la Cina la tanto attesa ripartenza ed il raggiungimento del target del 5% del PIL.
Indici americani che pur avendo ora un pre market decisamente debole aspetteranno la pubblicazione dei dati NFP di oggi pomeriggio.
COMMODITY
Fermo sui minimi il WTI che buca i 70$ per trovare floor a 68.80, non sono tuttavia sufficienti le dichiarazioni dell’Opec + di voler rimandare l’aumento di produzione due mesi a sostenere le quotazioni. Come sempre a farla da padrona è la domanda, sulla quale resta l’incognita recessione.
Meglio i metalli, con il gold che torna a 2550$ e gode ora della debolezza del dollaro USA. La prospettiva di tagli tassi da parte della FED e la possibilità di una fase recessiva fanno tornare la fame di protezione.
Resta per oggi dato cardine il mercato del lavoro USA che potrebbe capovolgere le aspettative e diradare le nubi di paura ed incertezza, cosi come confermare le paure e generare panic selling, massima cautela dunque per oggi.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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